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Il Fino

Date post: 12-Mar-2016
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Numero di ottobre 2011
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Il Fino Periodico di attualità, cultura, sport e approfondimento sulla Valle del Fino Anno 12º N. 53 Ottobre 2011 La mia scuola Io spero se la cavi Copia gratuita
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Il FinoPeriodico di attualità, cultura, sport e approfondimento sulla Valle del Fino

Anno 12º N. 53 Ottobre 2011

La mia scuolaIo spero se la cavi

C o p i a g r a t u i t a

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2Ottobre 2011

E d i t o r i a l ESono lontani i tempi di una scuola per ogni contrada, una per ogni frazione. Segno dei tempi che passano, di esigen-ze cambiate. Il che è anche un bene. A scuole precarie in cui dominava l’insegnamento in pluriclassi si sono sostituite le scuole di paese per risparmiare e garantire un servizio migliore. La popolazione scolastica della vallata però continua a di-minuire e in alcuni casi la pluriclasse è tornata all’attualità.Per scuole con pochi iscritti una direzione didattica non è prevista e quindi un altro accorpamento. Cinque comu-ni hanno una sola direzione, un solo dirigente scolastico competente per le scuole di tutti gli ordini e gradi presenti in vallata.Questo numero è stato pensato allo scopo di riflettere su questo tema. Sul futuro delle scuole del nostro territorio. Nel libro di Marcello D’Orta “Io speriamo che me la cavo” a sperare di farcela, di essere quindi promosso, era un al-lievo. Oggetto delle nostre speranze di avere un futuro è necessariamente la scuola. Noi speriamo se la cavi. In questo numero abbiamo voluto raccontare anche la si-tuazione dei parchi giochi. Quello che i comuni possono offrire ai bambini dopo la scuola. Tra quello che non va delle eccellenze ci sono. Ma ancora tanto c’è da fare. Buona lettura

Evelina Frisa

Sommario la mia scuola: io spEro sE la cavi 3 unica dirEzionE pEr cinquE comuni di Corinna Di Donato

4 BisEnti pErdE la dirEzionE didattica di Angelo Panzone

5 BEnEdEtto il chiodo di Alfredo Granelli

6 nuovo anno fra carEnzE E tagli di Evelina Frisa

6-7 quando giocarE divEnta un pEricolo di Evelina Frisa e Corinna Di Donato

9 attualità E manifEstazioni di AA.VV.

10 il paEsaggio chE camBia di Cristiano Del Toro

12 il mEdiEvo in vallata di AA.VV.

13 XXXvii rEvival uva E vino montonico di Evelina frisa

14 BrEvi

15 sport di Emiliano Di Rocco

Direttore responsabile:Evelina [email protected]

reDazione: Ottavia Crudeli Walter D’AgostinoRoberto D’Intino Cristiano Del ToroCorinna Di DonatoBenedetta Di Giacobbe Erica Di Muzio Emiliano Di Rocco Antonio Di VittorioFrancesca GaspariCarlo Giannascoli Alfredo Granelli (Graal)

Viviana GrossiAntonio LucciFilippo LucciRachele Lucci Luca MingioneAngelo PanzoneValentina ProcopioMaria Pia Serra

opinionisti, scrittori, poeti:Francesco Barillaro Maurizio De Flaviis Antonio Di MicheleErnesto Di NicolaTiziano Di Rocco Pierluigi Di SabatinoEwa Dziejuch

Enrico GambacortaGiorgio GianniniElia Isotti Italo PantaleoneBruno Parruti

Foto:Antonio Angelozzi Rossano Buffalmano (p. 13)Emiliano Di Rocco (pp. 1-3-6-7)Evelina Frisa (6-7) Rocco Oronzostampa: EditPress 0861/230092

eDitore: Ass.ne Culturale Valle del Fino

Via Vorghe Castiglione M. R. Per inviare articoli, lettere, auguri e [email protected]

Per la vostra pubblicità sul giornale contattare associazione culturale Valle del Fino 3292719058

Gli articoli sono da intendersi come libera espressione di chi scrive e non impegnano in alcun modo nè la Redazione nè l’Editore. Non è consentita la riproduzione, anche parziale, sia degli articoli che delle foto.

Il Fino Periodico di attualità, cultura, sport e approfondimento

Anno XII numero 53 - Ottobre 2011Registro stampa Tribunale di Teramo N. 05 del 2003. Fondato da Filippo Lucci nel 2000 sotto la guida di Vincenzo Angelico

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3 Ottobre 2011

La mia scuola

Anno scolastico 2011/2012. Quest’an-no per le scuole della vallata del Fino c’è una grossa novità: l’accentramento delle segreterie didattiche dei 5 paesi in un’unica sede, Castiglione M.R., scelta in virtù del maggior numero di alunni iscritti rispetto agli altri paesi. Così vuole una norma contenuta in un decreto legge del 7 ottobre 2008, che ha stabilito che le scuole sotto i 500 alunni non possono reggersi da sole, ma devono accorpar-si ad altri istituti. E’ nato così un nuovo istituto comprensivo, che racchiude le scuole di Arsita, Bisenti, Castiglione, Castilenti e Montefino. A dirigerlo ci sarà Paolo Andrea Buzzelli, preside del liceo scientifico di Penne. Un unico dirigente a capo di due istituti: com’è possibile? In realtà, riferiscono fonti interne, Buz-zelli ricoprirà questo ruolo dirigenziale solo per quest’anno: infatti, dato che è stato indetto un concorso per l’assunzio-ne di nuovi presidi, quelli già presenti in Abruzzo sono stati chiamati a ricoprire i posti vacanti (finora occupati da dirigenti nominati annualmente) in attesa dell’esi-to del concorso. Quali le conseguenze di questo accorpamento? Nulla di nuovo per gli alunni, i quali continueranno ad andare a scuola nei loro rispettivi paesi. Diverso invece il destino di insegnanti e personale ATA: molti precari non sono stati riconfermati e un docente di ruolo è dovuto andare via. Notevoli sono poi sta-ti i problemi organizzativi, specialmente di dislocazione: nella scuola primaria con molta probabilità qualche insegnan-te dovrà cambiare sede (spostandosi ad esempio da Castiglione a Bisenti e da Montefino a Bisenti). Nuovi costi infine ha dovuto affrontare il comune di Ca-stiglione M.R. per l’adeguamento degli uffici della nuova segreteria didattica (controllo dei bagni, dei pavimenti, rin-frescata alle pareti, porte blindate, allacci

per luce, telefoni, computer, ecc.) e per il trasporto di documenti e altro materiale dalle segreterie degli altri paesi. Come si vede dalle tabelle riportate, il numero de-gli alunni iscritti nelle scuole della valla-ta è in netto calo. Sorge allora spontanea una domanda: questa situazione porte-rà col tempo alla creazione di un’unica scuola di Vallata? Come direbbe il buon vecchio Manzoni: “Ai posteri l’ardua sentenza”. I bambini iscritti nelle scuole della vallata del Fino nell’anno scolasti-co 2010/2011, erano 805 il dettaglio nella tabella che segue.

Gli iscritti di quest’anno sono 762, 43 in meno rispetto all’anno scorso.

Parlare di scuola vuol dire occuparsi an-che di trasporto alunni, mensa e infra-strutture, servizi che rientrano nelle com-petenze del Comune in cui la scuola è ubicata. Nel comune di Castiglione M.R. la situazione è questa: il servizio mensa, esternalizzato è affidato a una coopera-tiva sociale, è presente solo nella scuola dell’infanzia, l’unica nella quale i bambi-ni rimangono anche nelle ore pomeridia-ne. Tale servizio è a domanda individuale e prevede una contribuzione economica del 36% da parte delle famiglie che vo-gliono usufruirne. Per la preparazione dei pasti da servire il Comune segue le

direttive nazionali in materia, rifacendosi in particolare ai menu predisposti dalle ASL al fine di evitare l’obesità e le ma-lattie cardiovascolari. Anche il trasporto alunni è esternalizzato: i mezzi di tra-sporto sono comunali, ma sono ceduti in usufrutto a chi gestisce il servizio. A differenza della mensa, per questo servi-zio i cittadini non pagano nulla: c’è una legge infatti che lo stabilisce, salvo i casi in cui il Comune abbia delle difficoltà

economiche tali da dover richiedere una contributo ai cittadini. Il trasporto inoltre è gratuito anche per le gite scolastiche. Per ciò che riguarda le infrastrutture, quelle di Castiglione sono nel comples-so buone: gli edifici che ospitano le tre scuole (infanzia, primaria e secondaria) rispettano i livelli minimi di sicurezza, anche se andrebbero adeguati ai nuo-vi parametri stabiliti dalla legge dopo il terremoto del 2009. A questo scopo mira proprio un progetto che c’è attualmente, finanziato da fondi ministeriali (200.000 euro). Carenti risultano invece le aule: la scuola primaria manca della palestra, la secondaria dell’aula di artistica, della sala insegnanti e di una palestra adeguata (quella che c’è è piuttosto angusta e poco funzionale). Mancano completamente i laboratori, ad eccezione di quello di in-formatica presente al piano terra della scuola secondaria. Inesistenti infine, con l’esclusione della scuola dell’infanzia, le infrastrutture necessarie ai disabili: il tecnico comunale riferisce che questa mancanza si spiega con la volontà delle amministrazioni che si sono avvicendate negli ultimi anni di accorpare in un unico stabile le varie scuole. Si sta infatti cer-cando di costruire un nuovo edificio, che sarà adeguato anche alle esigenze dei di-sabili, dietro la scuola primaria ma, cau-sa la carenza di fondi, i lavori non vanno avanti.

Unica direzione per cinqUe comUnidi Corinna Di Donato

2010-2011 InfanzIa PrImarIa SecondarIaarsita 20 37 32Bisenti 47 76 74castiglionem.r. 66 103 87castilenti 37 72 46montefino 31 52 25

2011-2012 InfanzIa PrImarIa SecondarIaarsita 18 37 27Bisenti 43 75 61castiglionem.r. 58 101 76castilenti 31 70 58montefino 30 47 30

3 Ottobre 2011

Castiglione, nuova scuola in costruzione.

Castiglione, sede della direzione didattica.

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4Ottobre 2011

La mia scuola

4Ottobre 2011

Bisenti perde la direzione didattica Gli effetti dello spopolamento nella scUola

di Angelo PanzoneA quasi un secolo dalla sua istituzio-ne, con l’avvio dell’anno scolastico corrente, è stata soppressa la Dire-zione Didattica di Bisenti con la con-seguente incorporazione all’Istituto Scolastico Comprensivo di Castiglio-ne Messer Raimondo.Il primo Direttore della Direzione Di-dattica di Bisenti fu il maestro Teodo-ro Lupinetti, stimatissimo insegnante che nel corso della carriera di do-cente, oltre a essere stato dichiarato benemerito dal Consiglio Provinciale Scolastico, ricevette dalle preposte autorità ministeriali il diploma di be-nemerenza di prima classe con l’attri-buzione di una medaglia d’oro.Lupinetti, ricordato anche per essere stato ottimo maestro di canto per i fanciulli e per i merli di cui adorava prendersi cura, poteva contare su un corpo docente molto valido di cui facevano parte, tra gli altri, il maestro Giovenale Catitti e la maestra Maria Berardi in De Flaviis, che furono entrambi insigniti dagli organismi pro-vinciali della Pubblica Istruzione con una meda-glia d’oro al merito scolastico. A capo della Di-rezione Didattica di Bisenti, a Teodoro Lupinetti

succedettero prima Eleonora Massaria di Atri, in qualità di reggente, e poi Carolina Di Pasquale la quale, al termine di questo incarico, fu nominata Ispettrice Didattica.Nel dopoguerra, tra le tante difficoltà, dopo l’inevitabile sospensione dell’at-tività scolastica toccò prendere in mano le redini della Direzione Didattica all’insegnante decano dell’istituto scolastico locale, il titolato maestro Giovenale Catitti.Dopo aver riportato la Direzione Didattica agli antichi splendori, il maestro Giovenale Catitti la-sciò la guida dell’istituzione scolastica bisentina alla figlia Ginevra che rimase in carica per circa trenta anni.Negli anni ottanta, furono introdotte delle impor-tanti e innovative riforme sui metodi di insegna-mento e sull’organizzazione delle sedi scolastiche e, la Direzione Didattica di Bisenti ebbe la fortuna di essere assegnata a una Direttrice molto com-

petente e capace, Rosa Piccone, proveniente dal Provveditorato agli Studi di Bergamo.Rosa Pic-cone, operava da poco nell’ambito della scuola in quanto, grazie a una eccezionale preparazione, fino ad alcuni anni prima di giungere a Bisenti era stata a capo della segreteria politica dell’Onorevo-le Bettino Craxi, allora Presidente del Consiglio dei Ministri, e sembra che fosse proprio lei a scri-vere i suoi memorabili discorsi.Già a quei tempi, nell’ambito delle riforme, la Di-rezione Didattica di Bisenti rischiava la soppres-sione, ma la Direttrice Piccone, fece inserire il suo istituto scolastico tra quelli che il Ministero della Pubblica Istruzione aveva individuato come scuo-le “pilota” per sperimentare il nuovo modello or-ganizzativo scolastico denominato “tempo pieno”. Grazie al valido corpo docente a disposizione, la sperimentazione della Direzione Didattica di Bi-senti, dopo un attento monitoraggio, ricevette un giudizio particolarmente favorevole da parte de-gli ispettori ministeriali, che la ritennero una delle meglio riuscite sul territorio nazionale, e così la locale istituzione scolastica riuscì a “salvarsi” dal-la soppressione. A Rosa Piccone succedettero numerosi altri Diret-tori, ognuno in carica per pochi anni e spesso “a scavalco” da altre Direzioni e così, nonostante le capacità di questi dirigenti scolastici, la Direzio-ne Didattica di Bisenti, che qualche decennio fa aveva competenza territoriale anche su Basciano, Penna Sant’Andrea, Cermignano, Arsita, Castilen-ti, Montefino e Castiglione M.R., a mano a mano a causa della diminuzione del numero di alunni ini-ziò a perdere di consistenza e di importanza fino a essere definitivamente abolita. La scomparsa di questa “storica” istituzione scolastica risulta dun-que uno dei tanti effetti del fenomeno di spopo-lamento delle aree interne. Basti pensare che, in passato, soltanto nel comune di Bisenti esisteva-no ben dieci plessi scolastici: Bisenti capoluogo, San Nicola, Chioviano Basso, Chioviano Alto, Acquaddosso, San Pietro, Rufiano, Collemarmo, Troiano e San Martino. Oggi invece, a Bisenti, tutta la popolazione scolastica è concentrata nel capoluogo dove, peraltro, per la carenza di bam-

bini ogni anno si teme di non po-ter disporre del numero minimo di alunni necessari per legge per formare le classi. Non è difficile desumere che i principali respon-sabili di questa situazione siano i politici che ci hanno amministra-to nel passato e quelli che ancor oggi continuano ad occuparsi del-la gestione della “cosa pubblica”, i quali da sempre si dimostrano indifferenti di fronte all’inesora-bile esodo dall’entroterra verso la costa. I residenti della fascia lito-ranea della nostra provincia, in-fatti, a causa del sovraffollamento derivante dall’inarrestabile flusso migratorio dei cittadini delle aree interne, denunciano sempre con maggiore malcontento il continuo incremento: in città il traffico è impazzito, le code agli uffici po-

stali sono interminabili, gli alunni nelle scuole sono stipati in aule non sufficientemente capien-ti. È evidente che la causa di questa disomogenea distribuzione demografica è da individuare nella fallimentare azione amministrativa di una classe

politica incapace e incurante delle reali problema-tiche della comunità. I veri colpevoli sono quei politici che non hanno saputo o, non hanno voluto valorizzare le aree in-terne, distribuendo le risorse disponibili soltanto al capoluogo di provincia e alle zone costiere e non prevedendo incentivi a vantaggio dei cittadi-ni e dei soggetti economici che hanno investito, rispettivamente, la loro esistenza e i loro capitali nell’entroterra, senza contribuire così al proces-so migratorio che ha determinato un drammatico squilibrio sociale del territorio.

Gli insegnanti degli anni ‘20: don Giovenale Catitti, Maria Berardi in De Fla-viis, Clementina Frattone e Teodoro Lupinetti.

Anno scolastico 1957-1958. Nella foto Emidio Di Rocco di Bisenti.

Anni ‘60 - Scolaresca in C.da Vicenne di Castiglione M.R.

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5 Ottobre 2011

La mia scuola

5 Ottobre 2011

Benedetto il chiodo storia di Una maestra miracolata

di Alfredo GranelliLivia si era diplomata alle magistrali da appe-na un anno e già aveva una sua cattedra in una scuola a Castellina. Certo, era una piccolissima scuola di campagna (“Rurale”, come voleva la retorica fascista dell’epoca), con una classe uni-ca, dove si mescolavano una ventina di ragazzi-ni, maschi e femmine dai 6 ai 10 anni, ma anche più, perché tanti erano i ripetenti. Però era la sua cattedra e il sogno di diventare “maestra”, si era fat-to realtà. Per arrivare a Castellina dalla città dove abitava, Livia tutte le mattine si svegliava di buon’ora, andava alla stazione dove saliva sulla littorina che la portava fino a un convento di frati dove era ri-coverata la sua bicicletta, con la quale percorreva i restanti 3 Km., fino alla scuola. Al termine delle lezioni, stesso percorso in senso inverso. Tutto funzionò regolarmente per 3/4 anni e la gente di Castellina si era proprio affezionata alla si-gnora maestra (in realtà signori-na), la quale si era conquistata la stima dei suoi alunni e quella dei loro genitori. Nel frattempo l’Italia era entrata in guerra e, verso la metà del 1943, s’era ormai capito che la faccenda si stava mettendo al peggio. La città aveva conosciuto i primi bombarda-menti. Poi ci fu l’8 settembre del 1943, quando gli amici diventarono nemici e i nemici diven-tarono amici. E quindi i bombardamenti ame-ricani continuarono, ufficialmente diretti contro le truppe tedesche, ma se li beccarono anche parecchi “neo-amici” italiani. Poteva essere un giorno qualunque del febbraio

1944, quando Livia, a fine lezione, inforcò la bi-cicletta per tornare a casa. Manco fece cinque-cento metri che la gomma davanti si afflosciò, trafitta da un chiodo. A quell’ora tutti i contadini erano seduti a consumare il loro pranzo fruga-le. La strada dunque era deserta e non passava nessuno a cui chiedere soccorso. Livia non si

perse d’animo, scese dalla bici e si rassegnò a percorrere a piedi i 2 Km e mezzo che la separa-vano dalla ferrovia. Era inverno e faceva freddo, però per fortuna non pioveva. Quando Livia ar-rivò alla stazione, il treno era appena transitato e, complice lo stato di belligeranza, chissà se e quando ne sarebbe arrivato un altro. Il frate guardiano accolse la ragazza nella por-tineria e le offrì un po’ di cioccolata prodotta nel convento. Nel frattempo, arrivò da sud una squadriglia di B25, che andò a scaricare il suo micidiale carico sul non lontano aeroporto, con

effetti devastanti, a giudicare dai lampi e dai bo-ati delle esplosioni. Passata una mezzoretta, giunse una Balilla mi-litare, dalla quale scese un giovane tenente che chiese al guardiano se il convento avesse subìto danni dal bombardamento. Il frate rassicurò l’ufficiale e, saputo che era diretto in città, lo

pregò di accogliere in macchina la maestra che aveva perso il treno. Il giovanotto, vista la bella ragazza, non si fece pregare più di tanto e così Livia salì sulla Balilla, grata al buon frate che le aveva procurato il passaggio. Dopo qualche chilometro, l’auto raggiunse l’aeroporto, duramen-te colpito dal recente bombarda-mento. Proprio davanti allo scalo, la littorina che Livia aveva perso giaceva coricata su un fianco, se-midistrutta dalle bombe. Dei pochi che erano a bordo, non restavano che poveri resti, mutilati e bruciati dall’esplosivo. Il tenente fermò la Balilla, fece un giro per accertarsi di eventuali su-persiti e, avuta la tragica conferma

che non ve n’erano, tornò verso la macchina, dove Livia, sgranava freneticamente la coronci-na del Rosario che portava sempre con sé. Durante il viaggio verso la città, il silenzio la face da padrone. Comunque la miracolata Livia e il giovane te-nente, a guerra finita, ebbero modo di rifarsi e, per tanti e tanti anni, più volte si intenerirono a ricordare quel piccolo benedetto chiodo, grazie al quale la ragazza era sfuggita al treno della morte per incontrare… Ma questa è un’altra storia!

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6Ottobre 2011

La mia scuola

Grembiuli blu o rosa a seconda del sesso, bianchi per l’asilo, con qualche disegnino da mostrare ai compagni. Borsoni e zai-netti in spalla o in mano, con dentro tutto l’occorrente per affrontare un altro anno scolastico. Da metà settembre l’esercito dei bimbi è tornato sui banchi, un esercito però poco numeroso. Per questo incapace di evitare lo svuotamento dei servizi che si registra ogni anno. Certo l’essenziale c’è. Ci sono lavagne, banchi, mensa, pulmini, inse-gnanti preparati, ma come è successo negli anni passati con le scuole delle contrade il processo di accorpamento è iniziato. La vallata del Fino ha un’unica direzione didattica. Tutti gli uffici sono stati spostati a Castiglione Messer Raimondo che ge-

stirà tutte le scuole - da quella dell’infanzia a quella secon-daria di primo grado dei cin-que comuni della vallata della provincia di Teramo. Elice, con i suoi 176 alunni, è sotto la direzione didattica di Città Sant’Angelo. Tutti i comuni riescono co-

munque a garantire i servizi più importan-ti. Il pulmino - a differenza di Elice - è an-cora gratuito in tutti e cinque i comuni. La mensa non è aumentata e le strutture sono più o meno idonee.Castilenti e Montefino hanno ottenuto fon-di per ristrutturare gli edifici scolastici che verranno impiegati nel primo caso nella ristrutturazione della struttura in località San Pietro, prima destinata a un museo et-nografico. Sarà in grado di ospitere bambi-ni dall’asilo alle medie. Nel secondo caso verranno apportate migliorie agli edifici già esistenti. A Montefino le strutture sono adeguate e ci sono montacarichi per disa-bili. La palestra è nell’edificio delle scuole me-die. Ci sono due asili nel territorio comu-

nale, uno a Crocetta Santa Maria e l’altro a Villa Bozza. In paese le scuole primarie e secondarie. Montefino e Castilenti sono gli unici co-muni che hanno mantenuto delle strutture scolastiche nelle contrade. A Castilen-ti la frazione Villa San Romualdo gode dell’asilo che - dal sisma in poi - ospita gli studenti delle medie. Da anni Castiglione ha accentrato tutto in paese chiudendo gli istituti delle contrade - ultimi in ordine di tempo - la scuola delle Piane e di Appigna-no.Arsita grazie alla donazione del bookma-ker inglese Stanley International Betting Ltd, dopo il terremoto ha avuto una strut-tutura scolastica sicura, antisismica dotata di palestra, pc, priva di barriere architetto-niche, ma povera in termini di studenti.“C’è difficoltà nel comporre le classi ha spiegato il sindaco e maestro della scuola primaria Enzo Lucci - In prima e secon-da media matematica e italiano vengono svolti regolarmente, per le altre materie si fa ricorso alla pluriclasse”. Quanto agli ex edifici la protezione civile ha promesso un finanziamento per la messa in sicurezza.

nUovo anno fra carenze e taGlidi Evelina Frisa

qUando Giocare…E nel doposcuola? Dove possono anda-re i bambini a divertirsi? A Castiglione non possono scegliere certo i parchi del paese, dove i giochi sono vecchi e piut-tosto malridotti, costituendo di fatto un pericolo per l’incolumità dei bimbi. Solo quelli situati nel parco delle Piane sono

nuovi e, nel complesso, a norma. A que-sto proposito la cittadinanza castiglione-se ha già espresso il proprio disappunto e l’amministrazione comunale, per bocca del vicesindaco Giampietro Luciani, si è impegnata ad eliminare tutti i giochi pericolosi e a sostituirli, non appena si

Scivolo pericoloso a Castiglione M.R.Contatore elettrico-Anfiteatro Castiglione M.R.

Scuola dell’infanzia di Crocetta S. Maria-Montefino.

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7 Ottobre 2011

troveranno i fondi necessa-ri, con dei nuovi. Anche a Castilenti ci sono state pro-teste in tal senso, in partico-lare una mozione presentata al comune da un gruppo di genitori preoccupati del-la pericolosità di un parco giochi in via San Michele, vicino alla strada e a ridos-so di un muro.e hanno chie-sto di realizzare un parco per i bambini nel giardino dell’ex materna. «L’attuale area giochi», si legge nella petizione, «è delimitata da un muro pericoloso, è pa-vimentata ed è adiacente a una strada principale». Il sindaco Guerino Cilli, dal canto suo, ha sottolineato la volontà dell’amministrazio-ne di rispondere alle richie-ste dei cittadini. Bisenti è il comune che può vantare il miglior stato dei parchi, anche nella nuova villa co- munale ne sono stai sistemati, c’è incuria

però nei locali spogliatoio del campetto. Nuovi giochi sono stati messi nei parchi di Montefino. Arsita ha un parco sotto la scuola, ma sono in arrivo dei finanzia-menti dalla Montepaschi Siena per un parco giochi. A Elice il parco giochi è in buone condizioni ma è pic-colo per le reali esigenze. L’amministrazione ha in programa la realizzazione di un nuovo parco in altra area.(c.d.d. - e.f.)

I miei giochi

Cavi scoperti-Anfiteatro di Castiglione M.R. Anfiteatro di Castiglione M.R.

Nuovo parco a Bisenti Elice, parco giochi in buone condizioni, seppur piccolo

Perno pericoloso nel parco giochi delle Piane di Castiglione M.R.

Parco giochi di Bisenti in discrete condizioni.

Castilenti, giochi vicino alla strada.

…diventa Un pericolo

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9 Ottobre 2011

Venerdi 16 settembre si è tenuta in un lo-cale della Fondazione De Victoris-Medori di Appignano, messo gentilmente a dispo-sizione dal Direttore, una conferenza per il recupero e il riutilizzo dell’ex convento francescano, tenuta dal professor Giorgio Giannini, Presidente dell’Associazione Val Fino, che ne ha curato l’organizzazione.Giannini ha raccontato la storia dell’ex convento, fondato, secondo la tradizione, nel 1215 da S. Francesco che, trovandosi in quel periodo a Penne, passò nella Valle del Fino per andare a dirimere una contro-versia tra le nobili famiglie di Castiglione di Colledara, Palmeri di Tossicia e Della Valle di Isola del Gran Sasso. Fu soppresso nel 1653 in seguito alla Bolla Instauran-dae regularis disciplina, emanata dal Papa Innocenzo X, con la quale si ordinava la chiusura dei conventi e dei monasteri con meno di 12 religiosi. Ad Appignano c’era-no solo due frati. Il Convento aveva sei locali al piano terra e sei camere (celle) al piano superiore. La chiesa era dedicata a S. Maria di Loreto. In seguito alla soppressione, il convento è passato alla Diocesi di Atri (costituita nel 1251),che lo ha venduto a privati, i quali ne hanno modificato la struttura,costruendo nuovi locali.Il complesso, è stato abitato fino al dopo-guerra da una decina di famiglie, che lo hanno progressivamente abbandonato, per

cui versa da alcuni decenni in uno stato di completo abbandono, infestato da piante e rovi.Giannini ha quindi formulato alcune pro-poste per il recupero e il riutilizzo del con-vento, che è soggetto a vincolo storico, che sono state ampiamente dibattute tra i presenti, tra i quali il Vicesindaco di Ca-stiglione, Giampietro Luciani, che è anche Direttore della Fondazione. Considerato che tutto il complesso è di proprietà di privati, che non hanno finora dimostrato alcun interesse al recupero dei propri immobili, la soluzione migliore - se-condo Giannini - sarebbe quella della ces-sione della proprietà al Comune, mediante donazione o vendita a prezzo molto basso o simbolico, tenuto conto delle condizio-ni di fatiscenza degli immobili. Il Comu-ne, diventato proprietario del complesso

dovrebbe elaborare,con il benestare della competente Sovrintendenza,un progetto per il suo recupero, attingendo a finanzia-menti statali o regionali o europei, e per il suo riutilizzo ad esempio, potrebbe diven-tare sede di servizi culturali, come Biblio-teca, Archivio Storico intercomunale, con sala conferenze. Tutto questo, naturalmente, presuppone che l’Amministrazione Comunale abbia la volontà di attivare questa procedura, che è sicuramente complessa, considerato l’ele-vato numero di proprietari privati da coin-volgere. Comunque, il Vicesindaco si è impegnato a portare all’esame della Giunta Comunale la situazione del convento per cercare di trovare la soluzione migliore per il recupero di una struttura che potrebbe diventare un luogo di cultura per tutta la Valle.

Attualità

appiGnano l’ex convento da salvare

9 Ottobre 2011

CASTILENTI. Oltre 22 aziende sabato 3 e dome-nica 4 settembre si sono ritrovate per far conoscere i loro prodotti nella cornice dell’ex convento dei fra-ti minori di Castilenti nel corso della mostra mercato “Sapori e Saperi della Val-lata del Fino”. La manife-stazione - giunta alla quarta

edizione - ha consentito ai visitatori di conoscere le risorse ga-stronomiche dei produttori che operano nel territorio bagnato dal fiume Fino. La due giorni - organizzata dall’associazione culturale Liberamente - è stata arricchita da numerosi corsi di degustazione e laboratori del gusto con lo scopo di diffondere una cultura della qualità e far scoprire una vallata ricca di risorse incentivando i cittadini ad apprezzare e rivalorizzare le potenzialità del territorio. Non solo cibo, ma anche tradizioni popolari. Nei giorni della mo-stra mercato è stato possibile tornare indietro nel tempo con la riproposizione di giochi popolari come la ruzzola, che consiste nel lancio di una forma di formaggio stagionato. La due giorni è stata allietata da musiche e danze folkloristiche che hanno accom-

pagnato i percorsi del gusto. La manifestazione - che si avvale del patro-cinio dei comuni della vallata del Fino, della Provincia di Teramo, dell’Arssa, del parco Nazionale Gran Sasso Monti della Laga, della Cia e della Riserva Naturale dei Calanchi di Atri - si è conclusa con l’esibizione del gruppo musicale folkloristico “Li straccapiazz” di Cugnoli.

Evelina Frisa

sapori e saperi in mostra

foto: mario chiavaroli

foto: mario chiavaroli

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10Ottobre 2011

il paesaGGio che camBia di Cristiano Del Toro

Attualità

Negli ultimi anni si è assistito in tutta Italia all’ installazione di impianti fotovoltaici a terra, riconducibile all’elevata incentiva-zione pubblica nel triennio 2007-2010. Anche nella nostra vallata il fotovoltaico ha fatto la sua comparsa con l’installazione dei primi impianti a terra, alcuni dei quali di notevoli proporzioni e con una potenza installata medio-alta, come quello realizza-to a San Giorgio nel comune di Castiglione, e a San Nicola, nel comune di Bisenti. Segno tangibile del progresso tecnologico per alcuni, elemento di forte perplessità per altri, il “parco fotovoltaico” è ormai una realtà anche a casa nostra. Senza dubbio la tecnologia fotovoltaica rappresenta un elemento strategico per la produzione di energia rinnovabile, in quan-to in grado di trasformare la radiazione so-lare in energia elettrica, sposando appieno quelli che sono i criteri e le finalità di uno sviluppo sostenibile. Ma se a livello teorico siamo tutti d’accordo nel riconoscere pregi e virtù del fotovoltaico, lo stesso non può dirsi a livello operativo. Bisogna precisare, infatti, che l’energia rin-novabile non è sostenibile per definizione, ma è l’uso che viene fatto di una determi-nata tecnologia a stabilirne l’effettiva so-stenibilità. Nelle modalità con cui il fotovoltaico si sta diffondendo in vallata (ma potremmo estendere la questione a scala nazionale) e cioè attraverso impianti a terra intensivi e centralizzati di grandi dimensioni, entrano in ballo elementi di criticità sui quali è do-veroso soffermarsi a riflettere. In particola-re si evidenziano: rischi per l’agricoltura e la difesa del

suolo. I pannelli fotovoltaici a terra genera-no un elevato consumo di suolo fertile che di fatto viene sottratto alla produzione agri-cola, inaridiscono completamente e in poco tempo i suoli provocandone l’impermeabi-lizzazione e favorendo l’innesco di proces-si di desertificazione che potrebbero essere irreversibili. A questo si aggiunga nelle nostre zone l’aumento del rischio idrogeo-logico soprattutto nel caso di impianti rea-lizzati su versanti collinari precalanchivi; compromissione della qualità paesag-gistica. In Italia e ovviamente anche in Abruzzo, il paesaggio insieme al patrimo-nio artistico ed enogastronomico è ancora l’elemento trainante di un’economia for-temente legata al turismo. Sia di esempio per tutti il numero di stranieri che spesso, a seguito di una vacanza decidono di stabi-lirsi nelle nostre zone. Deturpare il nostro paesaggio, in questo caso attraverso l’in-stallazione di ettari di pannelli sulle nostre colline, significa non saper riconoscere un settore strategico per lo sviluppo locale, proprio nel mezzo di una crisi globale qua-le quella in atto; problematiche connesse allo smaltimen-to dei pannelli a fine ciclo. Sulla scia della speculazione che ha portato in pochi anni al fiorire di numerosi impianti a terra da parte di investitori estranei al settore pri-mario, non è chiaro chi, con quali mezzi e secondo quali modalità dovrà effettuare lo smaltimento dei pannelli una volta esaurita la loro funzione (in media 20 anni). Inoltre, è cosa poco nota ai più la presenza nelle celle solari di piombo e altri metalli pesanti che possono costituire un serio problema per l’uomo e l’ambiente in caso di smalti-

mento non corretto; inefficienza dei grandi impianti fotovol-taici in termini energetici. In Italia attual-mente il 70% dell’energia elettrica prodotta dai mega impianti fotovoltaici viene di-spersa dalla rete elettrica. Questo perché, a differenza delle centrali alimentate da fonti fossili, dove l’efficienza si raggiunge pro-ducendo grosse quantità di energia, il foto-voltaico rende al meglio quando diffuso sul territorio sotto forma di una rete di piccoli impianti su scala familiare e/o di impresa, che possono così tendere all’autosufficien-za energetica; i grossi parchi fotovoltaici creano pochi posti di lavoro sul territorio. Le energie rinnovabili hanno un grande potenziale in termini di creazione di posti di lavoro, an-che in un momento di crisi come quella che stiamo attraversando. Questo è particolar-mente vero se a beneficiarne sono le tante piccole imprese che compongono il tessuto socio-economico locale e nazionale. Il di-scorso diventa diverso se ad accedere ai fondi pubblici sono pochi soggetti spesso estranei al territorio e che non necessaria-mente si avvalgono di manodopera locale. Quanto detto non intende demonizzare il fotovoltaico, bensì offrire spunti di rifles-sione finalizzati a promuoverne un uso in-telligente. Il fotovoltaico rimane infatti un elemento centrale nella rivoluzione energetica con-temporanea, ma bisogna fare in modo che questo non vada a compromettere altre ri-sorse utili (come suolo fertile, paesaggio e biodiversità agricola) e sfrutti invece gli spazi a esso più adatti. In un contesto territoriale come il nostro, caratterizzato da elevata qualità paesaggi-stica e da una matrice insediativa di tipo rurale, sarebbe molto più sensato, nonché doveroso, utilizzare per l’installazione dei pannelli fotovoltaici le superfici già cemen-tificate. Pensiamo all’enorme potenziale (non sfruttato) offerto in vallata dai capan-noni industriali e, nelle campagne, dalle innumerevoli stalle (gran parte delle quali dismesse) e dai fienili ricoperti di amianto presenti in gran parte delle aziende agricole della vallata. In questo caso la sostituzio-ne delle lastre in “Eternit” con i pannelli fotovoltaici potrebbe essere l’occasione per una reale bonifica di questo materiale pericoloso purtroppo ancora largamente diffuso. Le preoccupazioni espresse in questo arti-colo trovano conferma nell’acceso dibattito

San Nicola (Bisenti) visto da Contrada Trofigno (Penne)

10Ottobre 2011

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11 Ottobre 2011

condotto a livello nazionale da associazioni di categoria, comitati civici, e diverse orga-nizzazioni sulla non sostenibilità del foto-voltaico a terra. Sebbene ci sia ancora molta strada da fare queste lotte hanno prodotto i primi esiti le-gislativi, portando a un inasprimento della normativa vigente in materia di autorizza-zioni per il fotovoltaico a terra. Con il Dlgs 28/2011 del 5 marzo 2011 e con il successivo Dm 5/5/2011 sono stati stabiliti di fatto limiti agli incentivi per gli impianti fotovoltaici installati a terra, con l’obiettivo di contenere la speculazione ec-cessiva sui terreni agricoli e di favorire il fotovoltaico sugli edifici. Tanto per avere un riferimento su chi in Eu-ropa riesce a fare meglio di noi pensiamo che la Germania, che è leader europeo in materia di energie rinnovabili, non ha mai concesso incentivi a chi mette pannelli fo-tovoltaici sui terreni agricoli! L’augurio è che si possa giungere al più presto ad un uso davvero sostenibile di questa tecnologia nella nostra piccola val-lata come nel resto del Paese.

E’ partita il 26 settembre la raccolta diffe-renziata a Montefino. I vecchi bidoni di raccolta sono stati sosti-tuiti con nuovi contenitori, diversi in base al tipo di rifiuto. Una rivoluzione nello smaltimento dell’immondizia che ha regi-strato numerosi ritardi, ma che ce l’ha fatta a decollare. Da ieri il servizio è attivo, ol-tre che in paese, anche nelle contrade Cro-cetta Santa Maria, Fontana e Villa Bozza. Nelle altre zone – tecnicamente definite area vasta – i kit saranno forniti a breve.A gestire il servizio, che prevede il porta a porta, sarà il consorzio Sociale AM di Pineto, che si è aggiudicato la gara d’ap-palto.

La differenziata sarebbe dovuta partire in tutti i paesi della vallata, ma a causa di problemi di bilancio gli altri comuni – Ca-stiglione M.R., Castilenti, Arsita e Bisenti - non sono riusciti a dotarsi da subito dei kit, ritardando di fatto l’avvio. A Castilenti la differenziata potrebbe partire entro un mese, ci vorrà un po’ di più per gli altri comuni. Soddisfatto il sindaco di Montefino, Er-nesto Piccari. “A distanza di due anni dal nostro insediamento – ha detto – siamo

riusciti a portare la differenziata a Monte-fino e a essere il primo comune della vallata a riuscire nell’intento. Si tratta di un cambio epocale per il nostro comune, - ha concluso – è sia una necessità economica che un ob-bligo morale verso le generazioni future”.

San Giorgio

Attualità

montefino si differenzia di Evelina Frisa

11 Ottobre 2011

Il sindaco Ernesto Piccari.

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12Ottobre 2011

il medioevo in vallata tra caccia alle streGhe e rievocazioni

di Ernesto Di Nicola

i seGreti nell’ilex ELICE - Mani che lavorano, sguardo rivolto verso la pietra bianca da levigare. Tutt’intor-no schegge che sembrano stel-le. E’ questo ciò che è riuscito a fermare lo scatto di Laura D’Astolto, vincitrice del primo premio del concorso fotografi-co “I Segreti nell’Ilex” indetto dall’Associazione Culturale Elicethnos. Il concorso - che si è svolto a Elice dal 6 al 12 ago-sto scorso, in occasione della rievocazione medievale la Notte nell’Ilex - ha visto oltre cinquanta partecipanti, tra fotografi pro-fessionisti e appassionati, provenienti da tutt’Italia.La seconda foto premiata è di Nevio De Santis, uno scatto che mostra la delicatezza di un gesto. Mani impegnate con un gomitolo. Terzo premio alla foto di Pierino Di Nicola. Mostra il profilo di uomo con lo sguardo rivolto a terra e sullo sfondo colori caldi, tipici del tramonto. Menzione speciale per l’ambientazione è andata alla foto scattata da Cristiano Marinelli che mostra una fase del lavoro per la realizzazione di una candela. Il concorso - giunto alla terza edizione - ha coinvolto nella giuria qualificati profes-sionisti del settore. Il premio per il primo classificato è di 550 euro, 250 per il secondo, 100 per il terzo e 150 per l’ambien-tazione. Altri sette scatti sono stati segnalati dalla giuria. (e.f.)

APPIGNANO - Potrà sembrare incredibile che un piccolo borgo per di più una frazio-ne, con meno di duecento abitanti, molti dei quali anziani, da diversi anni riesca a imba-stire una manifestazione come quella deno-minata Caccia alle streghe. Un evento che non è più qualificabile come semplice sagra. È una manifestazione che, nata nel 1995 e denominata Prima Sagra della polenta e degli antichi sapori, attraverso gli anni si è ...evoluta. Al piacere della riscoperta dei piatti tradizionali, si sono aggiunti spettaco-li prettamente teatrali dove le streghe sono parte integrante. Certamente il borgo si pre-sta a manifestazione del genere in quanto, nel suo piccolo, dispone di palcoscenici na-turali dove è facile ambientare scene teatra-li, medievali specialmente, Appignano può contare anche sul ristrutturato palazzotto De Leone-DeVictoriis e la parte nobile del palazzo Pensieri. E proprio “sfruttando” le ricchezze architettoniche del borgo che la manifestazione, attraverso gli anni, è stata trasformata al punto tale che nelle serate di Caccia alle Streghe, il paese ripiomba ma-gicamente nel Medioevo coinvolgendo gli stessi spettatori i quali, hanno occasione di vedere personaggi di quei tempi che si ag-girano per le viuzze semibuie del borgo in-dossando abiti pomposi e sgargianti. Nelle serate medievali infatti, è facile incontrare

Sir William da Dublino chiamato dagli ap-pignanesi per processare e condannare al rogo le streghe. Il Signore di Appignano Si-gismondo e la sua bellissima moglie Asmo-dea, la sensuale fata Morgana, amante di Sigismondo il quale prima impazzisce per il “troppo amore” e poi muore avvelenato. Difficile che passi inosservato l’imponente frate Domenico, lo spietato inquisitore del-la fata Morgana. Quest’anno , dal 18 al 20 agosto, si sono fatti vivi addirittura anche Dante con il suo compagno di viaggio Vir-gilio e con loro, il traghettatore Caronte e, l’affamato conte Ugolino sotto falso nome di Duca d’Acquaviva. Ci sono poi le danza-trici barocche, la cartomante, l’alchimista, folletti, giullari, fachiri. Ovviamente le principali protagoniste delle serate medievali appignanesi sono le Stre-ghe le quali, riescono a… suggestionare non solo i bambini ma anche i grandi. Streghe con ampolle, polveri e unguenti mortali, la strega matta con carriola, streghe che me-scolano intrugli dentro una fumante cal-daia. I protagonisti delle serate medievali appignanesi, sono quasi tutti di …Appigna-no! Tutti gli abitanti del paesino, giovani e meno giovani, vengono coinvolti in questa manifestazione. Da anni i protagonisti delle serate medievali si ritrovano e si …allena-no fanno le cosiddette prove, sotto la gui-

da del capo-stregone cioè il regista Danilo Volponi. Per la verità, nell’ultima edizione, giovani di Bisenti, Castiglione e Montefino si sono prestati a recitare e lavorare con i loro coetanei di Appignano, con tanti saluti ai campanilismi. La manifestazione appi-gnanese denominata Caccia alle streghe, è ormai un evento che in quanto a notorietà, ha varcato i confini della vallata. Un appun-tamento magico specialmente per i bambini i quali sono i principali ...tifosi delle serate appignanesi. A seguito del grande successo, (quest’anno l’afflusso è stato superiore ad ogni aspettativa al punto che diverse per-sone non hanno potuto accedere nel tunnel-spettacolo), la manifestazione appignanese dovrebbe essere protetta essendo un interes-sante richiamo estivo della vallata. L’even-to non viene finanziato da enti pubblici e privati ma ha sempre fatto affidamento sopratutto sul volontariato ovvero sulla di-sponibilità degli abitanti e sul sacrificio dei principali addetti al lavoro a cominciare dal Presidente della Pro-loco ed i suoi più vicini sfacchinatori.

arte tra le streGhe CASTIGLIONE M.R. - Nelle serate della caccia alle streghe è stata allestita la mostra “Anima in Arte”, l’esposizione artistica esposta nel palazzo de Leone di Appignano, e che è stata aper-ta al pubblico fino al 20 agosto. Gli artisti che hanno esposto le loro opere sono: Luciano Astolfi, Alfredo Celli, Nausica Chiodi, Davide Controni, Lucio Monaco, Carmine Galie, Ivano Pardi e Loriana Valentini. La mostra è stata realizzata col contributo dell’Assessorato Poli-tiche Attive del Lavoro, Formazione e Istruzione della Regione Abruzzo, presieduto da Paolo Gatti, col patrocinio della Provin-cia di Teramo, del Comune di Castiglione, della Fondazione de Victoriis-Medori de Leone e della locale Pro-loco. (e.d.m.)

Manifestazioni

12Ottobre 2011

Foto vincitrice

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13 Ottobre 2011

xxxvii revival Uva e vino montonicoBisenti 29-30 settemBre/1-2 ottoBre 2011

di Evelina Frisa

Manifestazioni

Torna a Bisenti il tradizionale appunta-mento con il folklo-re e con l’enologia. Quattro giorni di festa per celebrare il prodotto tipico di questo territorio della vallata del Fino: l’uva e vino Montonico. La manifestazione giun-ta alle 37esima edi-zione e in programma da giovedì 29 set-tembre a domenica 2 ottobre propone numerosi appunta-menti con la musica, il folklore e l’allegria. Tra gli eventi più attesi la sfilata dei carri allegorici lungo le vie del paese che si terrà domenica a partire dalle 14:30. Nel corso della quattro giorni ci saranno tantissimi artigiani che metteranno in mostra i loro prodotti nelle cantine del paese. Il Revival è organizzato dalla locale Pro Loco “Lido Panzone” e dall’amministrazione comuna-le. Il programma prevede l’apertura della festa alle ore 17 di giovedì 29 settembre con l’arrivo del ludobus per i bambini, gli stand enogastronomici apriranno alle 18. Alle 20 ci sarà la sfilata del carro di Bacco che rappresenta l’inizio ufficiale della ma-nifestazione e sarà riconsegnato il palio da parte dei vincitori della passata edizione. Seguirà il ballo in piazza con l’orchestra “Di Loreto”. Venerdì gli stand saranno aperti dalle ore 18. Dalle 20:30 le vie del paese saranno animate dalla musica di nu-

merosi gruppi folk. Parteciperanno – tra gli altri – I Caferza di Giulianova, L’Agricola Compagnia di Montefino, I Maccabbarri di Penne e The Folk Band di Montegualtieri.

Si entra nel cuore della manifestazione sabato primo ottobre. Alle ore 17:30 nel-la sala polifunzionale del paese ci sarà il concorso di canzoni dialettali con l’esibi-zione della Corale Lamberto De Carolis. Alle ore 18 saranno aperti gli stand. Dal-

le ore 21 al via il pro-gramma della Notte Bianca. Si inizia con il concerto del Gruppo salentino Adria, alle ore 23 ci sarà il concer-to dei Groovenside, alle 23:30 sul palco ci sarà la musica progressive degli Apogeo, alle 24 in programma il concerto degli Sloth and Choco-late e all’una si esibirà il gruppo Percezionese-stosenso. Ricco e intenso il pro-

gramma di domenica. La giornata si aprirà con l’estemporanea di pittura riservata ai ragazzi delle scuole di vallata. Dalle ore 9:30 in programma il ra-duno delle “Fiat 500” del Club di Pescara Colli. Dopo la messa con benedizione dei cesti contenenti uva Montonico, ci sarà – alle 11:30 – il concor-so enologico “Miglior Montonico” Premio Francesco Valente. La cui premiazione ci terrà alle ore 19. Alle

14:30 il paese accoglierà circa 30 carri per la 37esima edizione della sfilata dei carri allegorici e della quinta sfilata dei carri dei bambini. Alle 20 dopo delle esibizioni di ballo a cura delle scuole Lady Dance e Progetto Danza sfilerà il carro della sera con il saluto di Bacco. Dalle ore 21 ballo in piazza con Gabry Folk e alle 23 ci sarà la premiazione del carro vincitore e conse-gna del palio. “Si tratta di una delle manifestazioni più longeve del nostro territorio – ha detto la presidente della Pro Loco di Bisenti sa-brina leone – ci inorgoglisce sapere che ogni anno il nostro paese riesce ad attrarre così tante persone, soprattutto turisti, che ci scelgono per immergersi nell’atmosfera unica che si riesce a creare in questa oc-casione”.

13 Ottobre 2011

Il carro vincitore della 36 edizione.

foto: rossano Buffalmano

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14Ottobre 2011

Brevi

TRASPORTI - Abolite alcune corse dell’Arpa che collegavano il territorio della vallata con Pescara e Atri. Il taglio, stando a quanto si legge su www.arpaonline.com, è partito dal primo agosto. Si tratta delle corse: Arsita-Pescara delle 5:30; Bisenti-Atri delle ore 9 e Atri-Arsita delle 11:35. Sono cor-se storiche, attive sul territorio da oltre 40 anni. “Dopo questi tagli- lamentano i cittadini - il primo collegamento tra Pescara e i paesi della vallata del Fino durante tut-to l’anno sarà la corsa in partenza alle 14:10. Impossibile immagi-nare che 6 paesi non avranno una corsa di ritorno a disposizione al mattino da Pescara e che non ci sa-ranno più collegamenti con Atri”. I cittadini chiedono la vicinanza delle istituzioni.

UN ARTISTA PER CASO - Juri Di Silverio e Manuel D’Armi con un originale accostamento di “ddu bott” e zampogna si sono aggiudi-

cati la 5ª edizione di “Un artista per caso” la manifestazione di canto, ballo, musica e recitazione che si è svolta nell’anfiteatro di Castiglione M.R. lo scorso 3 ago-sto.

ELICE - Si è svolta nel Centro Polivalente di Elice dal 22 agosto all’8 settembre il 2º Campus Musi-cale Estivo. Il campus, organizzato dall’associazione Nuove Vedute in collaborazione con l’Ammini-strazione Comunale, ha avuto lo

scopo di inco-raggiare i giova-ni musicisti allo studio dell’arte musicale valo-rizzando anche il paese dal punto di vista turistico e culturale.

CASTILENTI - E’ una 19enne di Loreto Apruti-no con la passione per la danza clas-sica e con il sogno di diventare foto-modella la Miss Adriatico Abruzzo 2011 eletta a Villa San Romualdo, fra-zione di Castilenti. Si chiama Giulia Lauducci. Visibil-mente emozionata è stata premiata dal sindaco Gueri-no Cilli, dal direttore artistico Pino Mazzocca e dal vice presidente dell’Aca Giuseppe Di Michele.

BISENTI - Giulietta Di Pietran-tonio ha compiuto 104 anni il 14 settem-bre scorso. Giul ie t ta vive in lo-calità San Martino di Bisenti. A lei e alla sua famiglia gli auguri della redazio-ne.

ARSITA - La poetessa romana Elena Clementelli con “Quasi una certez-za” (Edizioni Tracce) si è aggiudicata la XVI edizione del Premio Nazionale di Poesia Edita “Citta’ di Arsita - Gaetano Sal-veti”. Premio Speciale della Giu-ria – presieduta da Igino Creati - alla pescarese Daniela Quieti per

l’opera “L’ultima fuga” (Edizione Tracce). “Il Bacucco d’Oro” per lo spettacolo è stato assegnato al ca-barettista Vincenzo Olivieri.

ARSITA - Il gruppo Alpini di Ar-sita ha compiuto 50 anni e ha or-

ganizzato un raduno di zona per festeggiare. Numerose penne nere si sono ritrovate in paese sabato 10 e domenica 11 settembre per cele-brare questa importante ricorrenza e per tenere alto il ricordo del fon-datore di questo gruppo Antonio D’Alessandro. Era il 1961 quando diede vita alla sezione Ana di Ar-sita.

BISENTI - Gabriele Barbarossa, di Bisenti, è il nuovo segretario nazionale Antlo (As-sociazione Nazionale Titolari di Laborato-rio Odon-totecnico). L’elezione è avvenuta in occasione del deci-mo Congresso Politico Nazionale

svoltosi a Laterina, in provincia di Arezzo dal 16 al 18 settembre scorso. L’Antlo è la maggiore as-sociazione sindacale autonoma di rappresentanza della categoria,con oltre 8 mila associati sul territorio nazionale. E’ la prima volta che un odontotecnico abruzzese va a rico-prire questo importante incarico.

BISENTI - Roberto Ma-lascorta si è laureato in Scienze e Tec-nologie Ali-mentari, discu-tendo una tesi sperimentale in analisi chimiche dal titolo “Sviluppo di un metodo elettrochimico per la determina-zione di Piombo e Cadmio in ma-trici ittiche”. Con una votazione di 110/110. Al neo dottore gli auguri della redazione.

BISENTI - Sabrina Leone e Dino Di Bonifacio si sono uniti in ma-

trimonio. Agli sposi i più sinceri auguri dalla redazione de Il Fino.

Il Presidente del Corecom Abruzzo, Filippo Lucci, è stato eletto compo-nente dell’Esecutivo nazionale del Coordinamento dei Comitati regio-nali per le comunicazioni. La decisione è stata votata all’unanimità dai presidenti dei Corecom italiani su proposta del Coordinatore reggente, Enrico Paissan. L’organismo, composto da cin-que presidenti, è la rappresentanza nazionale dei Comitati per le Comunicazioni di tutte le Regio-ni, comprese quelle a statuto speciale e le Pro-vince autonome. Lucci, 31 anni, giornalista, è il più giovane tra i presidenti dei Corecom italiani e nel 2010 è stato eletto commissario del comitato “Media e minori” del Ministero dello sviluppo economico, incarico che ancora ricopre.

Una serata all’insegna della solidarietà Tenere sempre vivo il ricordo di Federica Moscardelli e Serena Scipione: è questo l’obiettivo dei numerosi eventi che l’associazione “Federica e Serena” organiz-za da ormai diversi anni. Uno dei più recenti è stata la cena di beneficenza tenutasi il 24 luglio scorso nel suggestivo ristorante “abruzzo incantato”: una serata all’insegna del

divertimento e della solidarietà, organizzata nei minimi dettagli e che ha coinvolto tantissime persone. L’incontro, organizzato dall’associa-zione in collaborazione con il ristorante, è stato animato da un’ asta di quadri realizzati nell’ambito dell’ evento “coloriamoci sopra”, e non solo: grazie ad una lotteria è stato possibile anche contribuire alla rac-colta fondi per la realizzazione del progetto Croce bianca di Montorio. Tantissime iniziative con un solo obiettivo, quello di realizzare ciò che Federica e Serena avevano nel cuore: regalare sorrisi alla gente. Tra le iniziative dell’associazione il concerto “Note su ali di farfalla” che ha riempito lo stadio di Piano D’Accio lo scorso 17 settembre nel segno della solidarietà, sul palco - tra gli altri - gli Afterhours.Alle ragazze è stato anche dedicato un sito, www.federicaeserena.org, che raggiunge tantissimi contatti giornalieri. (r. l.)

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15 Ottobre 2011

Sport

nUova staGione al viadi Emiliano Di Rocco

torneo di Beach volley serena scipione È stata la ditta “Di Rocco co-struzioni” ad agg iud ica r s i il primo posto nel terzo tor-neo di beach volley “Serena Scipione”. Sul podio è salita anche la squadra di “Modamania” e quella di “Ritenta”, rispet-tivamente seconda e terza classificata. L’evento ha visto la par-tecipazione, l’impegno e la costanza di tantissime persone che

hanno reso possibi-le la realizzazione di quello che or-mai è diventato un appuntamento che ogni anno regala solidarietà e bene-ficenza: una serata indiment icabi le

che ha permesso, anche per questa terza edizione, di mantene-re vivo il ricordo di Serena, della sua infinità bontà e generosi-tà. Sono state tante le emozioni vissute grazie alla pro-loco, al gruppo “I quasi adatti” ma soprattutto agli amici di Serena che hanno saputo organizzare al meglio la serata, creando un’ atmo-sfera piacevole, ricca di emozioni e ricordi indelebili. Premiati anche come miglior giocatore e giocatrice Marco Di Giorgio e Manuela Bellisario, mentre il premio fair play è stato assegnato a Serena Trigliozzi. Ad Antonio Cirone e Carla De Luca è stato consegnato il riconoscimento per il giocatore e la giocatrice più simpatici. Rachele Lucci

La novità della stagione 2011/2012 per le realtà sportive di vallata è la nascita di una nuova so-cietà: la CastiglionValfino, frutto della fusione tra il Castiglione e la ValfinoVestina. Realtà che vanta la presenza nella società di un imprenditore di esperienza nel settore: Tonino Romano e che si avvale della presenza del figlio Stefano che ha dimostrato sul campo talento e capacità. Ha cal-cato il campo di Torino con la Juventus, poi il Pescara, Lanciano e altre importanti realtà. Fanno parte della rosa due acquisti importanti Pirozzi (ex Renato Curi Angolana) e Luca Cichella (ex Lupa Frascati). Dopo l’addio in panchina di mister Car-darelli per problemi di salute è stato ingaggiato

per il ruolo di mister un nome altisonante: Fabian Natal Valtolina, ex giocatore di Bologna, Pia-cenza, Sampdoria, attuale collaboratore dell’AC Milan, che fa ben sperare per provare a fare un campionato di vertice. Ma la Valfino è anche settore giovanile dove sono ripartiti gli allenamenti e i successi continuano a esserci. Dopo Alberto Capuccini, classe 2000, che ha avuto l’opportunità di essere stato visio-nato al Vismara di Milano dal club rossonero, un atro portiere fa parlare di se. Si tratta di Carmine Salvatore classe 1998 che è stato tesserato dalla Pescara Calcio. Novità anche per le altre realtà: il Bisenti riparte

con un nuovo presi-dente Bruno Medori, che dopo tante ri-chieste ha accettato di affrontare questa esperienza. L’obietti-vo della società non è vincere il campionato, ma dimostrare unità e coesione. Una rosa importante quest’anno con il ritorno di nomi come Silvio Del Trec-co e Matteo Di Dome-nico, una formazione che sicuramente ve-dremo tra le protago-niste, ma c’è anche chi si lamenta di un cam-po pessimo, di lavori fatti probabilmente non a regola d’arte. Presidente nuovo an-che per il Castilen-ti. Il patron è Pino Mazzocca, la squadra dopo il ripescaggio in

seconda categoria ha l’obiet-tivo di fare un campionato di vertice. Per riuscire nell’impresa fa affida-mento al nuovo mister Vallarola e all’acquisto del bomber Breglia. L’Arsita invece riparte con l’obiettivo della salvezza. Si tratta di una bellissima realtà che riesce a restare in prima categoria con la maggior parte dei giocatori del posto, pur essendo il paese con il più basso numero di abitanti della vallata del Fino. In seconda categoria milita anche l’Elicese prima squadra di Elice che ogni anno è vicina ai play off e che quest’anno si spera possano essere centrati. C’è poi la squadra di terza categoria “Elice” che punta a non sfigurare in campionato, non perden-do di vista la voglia di divertirsi. Sempre a Elice è nata una terza squadra Heroes Venere che milita anche in terza categoria, una formazione che da tempo era nella mente del pre-sidente Antonio Di Rocco e che è riuscita a pren-dere vita grazie a un gruppo di amici che hanno condiviso la passione per lo sport. Scopo della squadra per la stagione d’esordio il divertirsi a ogni partita. La neonata formazione è allenata da mister Zincani.Oltre a queste realtà militano in terza categoria il Real Bagaria e il Villa Bozza Montefino. La squa-dra del presidente Fabrizio Durantini proverà a fare meglio dell’anno scorso puntando alla zona play off. Il lavoro svolto lo scorso anno nel girone di ritorno con l’inserimento di alcuni acquisti fa ben sperare. Il Villa Bozza Montefino, presiedu-to da Luigi Giammarino, punta a un campionato diverso da quello dell’anno passato. Lo scopo è arrivare nelle zone alte della classifica, magari centrando i play off.

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