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IL FUTURO DELLA SCUOLA - ambito19mn.it · DS Liceo JF Kennedy – Roma Formazione Ambiti nn. 19 e...

Date post: 18-Feb-2019
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IL FUTURO DELLA SCUOLA Dalle competenze necessarie all’innovazione possibile Relatore: Prof.ssa Lidia Cangemi DS Liceo JF Kennedy – Roma Formazione Ambiti nn. 19 e 20 Mantova Lombardia
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IL FUTURO DELLA SCUOLA

Dalle competenze necessarie

all’innovazione possibile

Relatore: Prof.ssa Lidia Cangemi DS Liceo JF Kennedy – Roma

Formazione Ambiti nn. 19 e 20 Mantova Lombardia

Il futuro della conoscenza

“Se è vero che il genere umano possiede in sé risorse creative inesauribili, allora possiamo intravedere per il terzo millennio la possibilità di una nuova creazione, della quale il XX secolo ha portato i germi e gli embrioni: quelli di una cittadinanza terrestre. E l’educazione, che è nel contempo trasmissione del passato e apertura della mente per accogliere il nuovo, è al centro di questa missione”.

E. MORIN, I sette saperi necessari all’educazione del futuro, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2001, p. 73

Pro

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Accelerazione e globalizzazione nella società della conoscenza

L’uomo vive ed opera in una sorta di contenitore spazio-temporale.

Spazio e tempo influenzano profondamente tutti i processi individuali e collettivi.

Qualunque modificazione dei rapporti spaziali e temporali fra persone, cose ed eventi avrà necessariamente profonde conseguenze sulla vita dell’uomo.

Pro

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Accelerazione e globalizzazione nella società della conoscenza

La società della conoscenza è caratterizzata da due alterazioni spazio-temporali ben note:

accelerazione del cambiamento e globalizzazione.

Pro

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Accelerazione e globalizzazione nella società della conoscenza

Accelerazione del cambiamento significa

che il numero di eventi che ci riguardano o ci interessano o di cui dobbiamo in qualche modo tener conto è in continua crescita.

Pro

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E  la  scuola?  

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In questo video:

INDIRE  La  scuola  dopo  le  nuove  tecnologie  

Si definisce la scuola come il “SOLO AMBIENTE SOCIALE RIMASTO IMMUTATO”:

Banchi, sedie, lavagne, cattedre, a volte ancora pedane,

simili a quelli “dei nostri tempi”

Pro

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Se l’ambiente* è il luogo in cui gli esseri

viventi svolgono la loro vita biologica, il loro spazio/tempo,…..

*Etimologicamente da amb-io: andare intorno, girare, circondare  

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…la scuola deve ripensare il proprio spazio /tempo

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La disposizione dei banchi, la lavagna di ardesia, sono concepiti

per la lezione frontale

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L’autoreferenzialità vanifica l’azione educativa ed è contraria al principio di

CENTRALITA’ DELLO STUDENTE

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MA COME POSSIAMO INTERVENIRE?

La prima risposta è CONOSCERE. Innanzitutto conoscere la tipologia della didattica che pratichiamo nella scuola… per comprendere se e come possiamo migliorarla. Con un’analisi lucida (magari da estendere poi al gruppo!!) dei nostri punti di forza e di debolezza

MA COME POSSIAMO INTERVENIRE?

La prima risposta è CONOSCERE. Poi… si può lavorare in gruppo per analizzare lo stato dell’arte della scuola in cui lavoriamo per comprendere se e come possiamo migliorarla

INSIEME.

Ad esempio, con un’analisi SWOT…

AREA DIDATTICA E METODOLOGIA Ritengo che nell'insegnamento occorra soprattutto conoscere il contenuto delle discipline; la didattica ha un'importanza secondaria; Ritengo utile, nel programmare obiettivi ed attività, conoscere le caratteristiche degli stadi evolutivi degli alunni; Conosco l'epistemologia della disciplina che insegno; Conosco la didattica delle discipline che insegno; Adeguo la mia didattica al contesto socio culturale degli alunni e del territorio; Verifico costantemente la corrispondenza fra quanto programmato e quanto realizzato con gli alunni; Credo che una didattica adeguata possa facilitare molto l'apprendimento degli alunni e migliorare le dinamiche in classe.

Partendo, SOLO AD ESEMPIO, da un questionario come questo:

Risposte possibili: Sì, abbastanza, poco, no, non saprei rispondere

AREA VALUTAZIONE Individuo con sicurezza quali siano i descrittori da utilizzare per valutare gli obiettivi raggiunti dagli alunni; Ritengo che la valutazione più che al processo debba porre attenzione al risultato; Coinvolgo gli allievi nelle attività di valutazione, chiarendo quali siano i risultati raggiunti; Coinvolgo gli allievi in attività metacognitive di riflessione sul significato degli apprendimenti e delle competenze; Uso diverse tecniche e diversi strumenti di valutazione a seconda degli obiettivi; Tengo conto dei livelli di partenza degli alunni; Uso descrittori di valutazione condivisi con i colleghi della classe (del consiglio di classe, del dipartimento, dell'istituto…)

Partendo, SOLO AD ESEMPIO, da un questionario come questo:

Risposte possibili: Sì, abbastanza, poco, no, non saprei rispondere

Partendo, SOLO AD ESEMPIO, da un questionario come questo:

Continuando con le seguenti aree…. -  Organizzazione -  Rapporti con l’istituzione -  Formazione e aggiornamento -  Relazione con i colleghi -  Relazione con gli alunni -  Relazione con i genitori -  …. Altro…

MA COME POSSIAMO INTERVENIRE?

Poi CONOSCERE le “buone prassi” che altri stanno attivando. Ad esempio, con AVANGUARDIE EDUCATIVE dell’INDIRE…

Pro

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“Le Avanguardie educative sono un movimento di innovazione che porta a sistema le esperienze più significative di trasformazione del modello organizzativo e didattico della scuola. Un movimento aperto alla partecipazione di tutte le scuole italiane impegnate nella trasformazione di un modello “industriale” e trasmissivo di scuola, non più adeguato alla nuova generazione di studenti e alla società della conoscenza”. Nato nel 2014 dall’iniziativa congiunta di Indire e di un primo gruppo di 22 scuole che hanno realizzato esperienze innovative, utilizza le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e dai linguaggi digitali per cambiare gli ambienti di apprendimento e offrire “idee” a partire dall’esperienza delle scuole. Oggi sono circa 570 le scuole che hanno aderito al Movimento.

Pro

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Avanguardie educative propone un manifesto articolato in sette punti chiave: •  1) Trasformare il modello trasmissivo della scuola •  2) Sfruttare le opportunità offerte dalle ICT e dai linguaggi digitali

per supportare nuovi modi di insegnare, apprendere e valutare •  3) Creare nuovi spazi per l’apprendimento: la fluidità dei processi

comunicativi innescati dalle ICT si scontra con ambienti fisici non più in grado di rispondere a contesti educativi in continua evoluzione. Una scuola d’avanguardia ripensa gradualmente gli spazi e i luoghi con soluzioni flessibili, polifunzionali, modulari e facilmente configurabili in base all’attività svolta e per usi anche di tipo informale.

Per saperne di più: http://www.indire.it/approfondimento/avanguardie-educative/

Pro

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•  4) Riorganizzare il tempo del fare scuola •  5) Riconnettere i saperi della scuola e i saperi della

società della conoscenza •  6) Investire sul “capitale umano” ripensando i rapporti •  7) Promuovere l’innovazione perché sia sostenibile e

trasferibile Per saperne di più: http://www.indire.it/approfondimento/avanguardie-educative/

Pro

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Nell’ambito di tre dimensioni fondamentali del fare scuola, Spazio, Tempo e Didattica, si sviluppano le 16 idee innovative del Movimento: •  Aule laboratorio disciplinari •  Spazio flessibile •  Bocciato con credito •  Compattazione del calendario scolastico •  Teal (tecnologie per l’apprendimento attivo) •  Integrazione cdd/libri di testo •  Spaced learning (apprendimento intervallato) •  Ict lab •  Flipped classroom (la classe capovolta) •  Didattica per scenari dentro/fuori la scuola •  Debate (argomentare e dibattere) •  Dentro/fuori la scuola •  Apprendimento differenziato •  Oltre le discipline •  Apprendimento autonomo e tutoring •  Dentro/fuori – Service learning

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Ancora, da CONOSCERE: AMBIENTI DI APPRENDIMENTO

INNOVATIVI nel PNSD

Gli ambienti studiati per la didattica digitale integrata

recuperano il concetto etimologico del termine:

Un ambiente- scuola in cui muoversi per apprendere, dove spazi comuni e ambienti collaborativi giocano un ruolo centrale

Pro

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Per il Piano Nazionale Scuola Digitale la sfida dell’educazione nell’era digitale deve prevedere ambienti propedeutici agli apprendimenti attivi supportati dalle tecnologie e da competenze abilitanti.

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•  L’educazione nell’era digitale non deve porre al centro la tecnologia,

ma i nuovi modelli di interazione didattica che la utilizzano. •  Tutti gli spazi della scuola devono essere allineati a questa visione di

cambiamento. Lo spazio, a partire dagli interventi a favore dell’edilizia scolastica, e includendo un riconfigurazione funzionale degli ambienti per l’apprendimento, deve essere frutto di una visione sostenibile, collaborativa e aperta di scuola, in cui didattica e progettualità possano avvenire ovunque, in cui spazi comuni e ambienti collaborativi giocano un ruolo centrale.

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# 4 del PNSD

…“Gli spazi, i materiali e le tecnologie devono adattarsi agli utenti e non viceversa”, dando vita ad aule, spazi, aumentati dalla tecnologia, in cui avviene: • la separazione del concetto di classe da quello di aula, • la finalizzazione didattica delle strutture e degli strumenti • la creazione di ambienti “non dedicati” ed informali.”

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Inoltre: l’intelligenza ecologica Gli studi neuroscientifici dimostrano che

l’ambiente “entra nel sistema - persona e, se esso risponde male ai suoi bisogni, può determinare lo sviluppo di un sé fragile; i fattori ambientali si correlano con l’autonomia personale e sociale e con la qualità di vita delle persone”.

P. Damiani, A. Santaniello, F. Gomez Paloma, Ripensare la Didattica alla luce delle Neuroscienze. Corpo, abilità visuospaziali ed empatia: una ricerca esplorativa, 2015 http://ojs.pensamultimedia.it/index.php/sird/article/viewFile/1589/1541

Inoltre: l’intelligenza ecologica

“Soltanto un approccio multidisciplinare risulta in grado di attivare interventi positivi per migliorare la qualità di vita delle persone. L’educazione culturale e disciplinare costituisce solo un aspetto dello sviluppo persona; tutte le altre dimensioni, e in particolare, l’aspetto dell’intelligenza sociale-emotiva e corporea devono essere contemplate a scuola”.

P. Damiani, A. Santaniello, F. Gomez Paloma, Ripensare la Didattica alla luce delle Neuroscienze. Corpo, abilità visuospaziali ed empatia: una ricerca esplorativa, 2015 http://ojs.pensamultimedia.it/index.php/sird/article/viewFile/1589/1541

il  Peripato  335  a.C.  

Raffaello,  1509-­‐1511,  Stanza  della  Segnatura,  Musei  VaGcani,  CiHà  del  VaGcano  

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L’impegno del MIUR: Bando di idee scuole innovative

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hHp://www.scuoleinnovaGve.it/bando/    

La FLIPPED CLASSROOM http://avanguardieeducative.indire.it/wp-content/uploads/2016/04/AE_11_FLIPPED-CLASSROOM.pdf

“L’idea-base della «flipped classroom» è che la lezione diventa compito a casa mentre il tempo in classe è usato per attività collaborative, esperienze, dibattiti e laboratori. In questo contesto, il docente non assume il ruolo di attore protagonista, diventa piuttosto una sorta di “mentor”, il regista dell’azione pedagogica. Nel tempo a casa viene fatto largo uso di video e altre risorse e-learning come contenuti da studiare, mentre in classe gli studenti sperimentano, collaborano, svolgono attività laboratoriali”.

Ripensare la scuola: il TEMPO

La FLIPPED CLASSROOM http://avanguardieeducative.indire.it/wp-content/uploads/2016/04/AE_11_FLIPPED-CLASSROOM.pdf

“A tutti gli effetti il «flipping» non è tanto un approccio pedagogico, quanto una filosofia da usare in modo fluido e flessibile, a prescindere dalla disciplina o dal tipo di classe.”

Ripensare la scuola: il TEMPO

La FLIPPED CLASSROOM http://avanguardieeducative.indire.it/wp-content/uploads/2016/04/AE_11_FLIPPED-CLASSROOM.pdf

“È importante che il tempo ‘guadagnato’ in classe grazie al flipping venga usato in maniera ottimale e che le risorse utilizzate dallo studente nel tempo a casa siano di qualità elevata, oltre ad essere calibrate sul livello di conoscenza fino a quel momento raggiunto dal giovane. Una libreria di contenuti integrata con video online vagliati in base a qualità e accessibilità è il miglior punto di partenza per ottenere un buon risultato finale.”

Ripensare la scuola: il TEMPO

La FLIPPED CLASSROOM http://avanguardieeducative.indire.it/wp-content/uploads/2016/04/AE_11_FLIPPED-CLASSROOM.pdf

Permette una radicale trasformazione di attività, relazioni ed aspettative, capovolgendo i due elementi cardine tradizionali (tempo scuola e tempo casa) Consente di dedicare più tempo agli studenti in difficoltà e attiva metodologie di apprendimento fra pari. Migliora l’autonomia e l’autostima.

Ripensare la scuola: il TEMPO

Ripensare la scuola: il TEMPO

La FLIPPED CLASSROOM http://avanguardieeducative.indire.it/wp-content/uploads/2016/04/AE_11_FLIPPED-CLASSROOM.pdf

Un esempio di archivio “FLIPPED” https://www.matematicapovolta.it/marchesano.html E il discorso di Tullio de Mauro sulla Flipped https://www.youtube.com/watch?v=WWRC4qRvPG4

Ripensare la scuola: la DIDATTICA

Il DEBATE http://avanguardieeducative.indire.it/wp-content/uploads/2016/04/AE_04_DEBATE.pdf

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La “visione” di Renzo Piano

Alcuni esempi: la scuola-giardino di Parigi L'istituto primario di Boulogne-Billancourt

INNOVARE LO SPAZIO

Alcuni esempi: la scuola-giardino di Parigi L'istituto primario di Boulogne-Billancourt

Il modello svedese della scuola Vittra

Ma anche in Italia: l’asilo di Mario Cucinella a Guastalla

hHp://www.domusweb.it/it/architeHura/2015/12/14/mario_cucinella_architects_asilo_nido_guastalla.html    

Altri esempi…

Setting didattici diversificati per lavorare in gruppo per lavorare individualmente per presentare elaborati per realizzare prodotti multimediali per discutere su di uno stesso tema per attività di tutoraggio tra pari

Per lavorare operativamente sugli ambienti sono necessari:

1.  CONOSCENZA: dello stato dell’arte, delle innovazioni in atto, dei propri punti di forza e di debolezza, delle opportunità e dei rischi

2.  VISIONE: immaginare cosa si vuole realizzare e soprattutto sapere perché

3.  CONDIVISIONE: sono operazioni che richiedono la sinergia di tutte le componenti (DS, DSGA, docenti, personale ATA e anche genitori, studenti, EE.LL., altri stakeholders esterni)

Pro

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Per lavorare operativamente sugli ambienti sono necessari:

4.  PIANIFICAZIONE: comprensiva di tempi, risorse materiali, risorse umane, momenti di monitoraggio e di verifica.

5.  REALIZZAZIONE: questa fase richiede grande attenzione e soprattutto capacità di essere flessibili, adattabili e rispettosi dei tempi e dei modi degli altri

6.  MONITORAGGIO CONTINUO: possibilmente anche con osservatori esterni.

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Un ultimo esempio: DADA

DADA (Didattiche in Ambienti Di Apprendimento) è un progetto nato “dal basso” nei licei Kennedy e Labriola di Roma e che viene utilizzato già da tre anni. Ora conta molte scuole che hanno aderito al progetto, adattandolo alle proprie esigenze. Non è un modello statico ma un incubatore di innovazione metodologica-organizzativo-didattica. Svincola l’aula dalla classe e la affida al dipartimento disciplinare.

Pro

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Un ultimo esempio: DADA

Ogni aula è arredata, attrezzata e allestita a discrezione dei docenti che la condividono. Indispensabili sono i supporti tecnologici (registro elettronico in primis). In alcune aule non vi sono più i banchi ma sedie con ribaltina (setting flessibile)

Pro

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Un ultimo esempio: DADA

Pro

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Per saperne di più

Pro

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Il progetto DADA partecipa ad Avanguardie Educative ed è monitorato dall’università La Sapienza (Proff. Giorgio Asquini, Guido Benvenuto e Donatella Cesareni). http://www.liceokennedy.it/istituto/didattica/2015-01-26-15-54-40 http://www.liceolabriola.it/Sito/ Rassegna stampa: http://www.liceolabriola.it/Sito/it/node/691

Per saperne di più

Pro

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Sul progetto DADA è stato organizzato un grande convegno nazionale

Il giorno 15 novembre 2017

presso il liceo Kennedy (sede Tavani Arquati) a cui partecipano tutte le scuole DADA

Il marchio DADA e il relativo logo sono registrati.

Grazie dell’attenzione

J [email protected]

Chi dice che una cosa è

impossibile, non dovrebbe

disturbare chi la sta facendo.

(Albert Einstein)


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