Il Giornale Bimestrale della Scuola Agorà
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La mia scuola si chiama Agorà, non è importante o famosa e non è neanche in una via così tanto conosciuta, via Elia Facchini 16, ma è la mia scuola quindi per me è speciale. Non è tanto piccola visto che contiene dieci classi e dispone di un laboratorio informatico e un giardino di più di mille metri quadri: è composto da sassi che lo ricoprono, una piattaforma con due canestri, una capanna di legno dove le femmine giocano a pentoline o si raccontano segreti. Le mie insegnanti preferite sono la mia maestra Valentina sempre sorridente e ottimista ma se esageriamo giustamente si arrabbia e si capisce grazie al suo sopracciglio che arrostisce tutti: ne alza solo uno, mentre l’altro resta giù! Un’altra mia maestra preferita che fa con me il doposcuola è Alessandra che ha appena finito il suo ciclo e ora si ritrova con la prima elementare: deve ricominciare tutto da capo, che fatica! I miei compagni invece sono 16 e senza fare l’elenco dico solo che sono 8 femmine e 8 maschi tra cui troviamo i miei preferiti: Filippo G. un bravo amico, genio di scienze e di Minecraft, poi Valerio che non è amico di tutti ma per me è un buon amico e di sicuro da grande farà il comico, poi c’è Christian che viene da Milano. All’inizio non era molto convinto di noi ma poi è caduto nelle nostre grinfie e ora è uno dei nostri migliori amici. Mi piace in particolare una cosa nel venire a scuola: vedere i miei amici e stare con loro. Questo sarà l’ultimo anno insieme poi ci dovremo separare, ci stiamo preparando ad un nuovo anno con nuove avventure e nuovi insegnanti perciò piano piano facciamo le valigie per le medie. Ludovico Felici, classe quinta
Secondo me l’amicizia è
una cosa che si guadagna e
non si spreca litigando o
arrabbiandosi.
Con un amico ti dovresti
comportare bene, perché
anche lui ha dei sentimenti
e se tu glieli rompi non
meriti di essere suo amico.
Io ho degli amici e per
guadagnarli ho dovuto
aiutarli, sorridere, essergli
simpatico, non dargli botte,
giocarci insieme, ma
soprattutto stargli sempre
vicino ed aiutarli per ogni
volta che si fanno male.
Alessandro Bizzarri
Classe seconda
Amicizia è…
L’Agorà, la mia scuola speciale
Il mio animale preferito Il mio animale preferito è la tartaruga perché ha il carapace duro che le serve per difendersi. Io la tartaruga ce l’ho e le do da mangiare i denti di leone e la insalata e vedo che le piace molto. E’ molto viscida e ha le unghie affilate. Si chiama Camilla. Io le faccio il bagno e lei si diverte. Durante l’estate, depone le uova e le fa schiudere ed escono i nuovi cuccioli di tartaruga. Con la pompa d’acqua la pulisco. Le tartarughe possono essere di razza ermanni o greche. Le tartarughe sono erbivore. Sbattono il carapace uno contro l’altro e fanno un rumoraccio. Mi piace avere una tartaruga: è come avere una buona amica. Riccardo Brolli, classe terza
La Gazza Ladra
Anno 9° dicembre 2017
Il Giornale Bimestrale della Scuola Agorà
Il Giornale Bimestrale della Scuola Agorà
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Una filastrocca e un esperimento in classe prima per apprendere con facilità
La settimana del semino
Lunedì pianto un semino.
Martedì lo innaffio un pochino.
Mercoledì sto a guardare.
Giovedì inizia a spuntare.
Venerdì nasce una foglia.
Sabato aspetto che germoglia.
Finalmente la domenica mattina, ho la mia piantina.
Quaderno di Giorgia Bagni
Quaderno di Lavinia Cherti
Racconto il mito di Apollo e Dafne
C’era una volta una ragazza che si chiamava Dafne.
Dafne odiava essere toccata dagli uomini, però dagli
animali poteva essere toccata. Apollo, il dio del sole,
stava sull’Olimpo a parlare con Ares, il dio della
guerra. A un tratto Apollo vide Dafne e scendendo
dall’Olimpo si nascose dietro un cespuglio a spiare e ad
aspettare il momento
giusto per toccare Dafne.
Dafne era seduta su un
tronco con introno animali
di bosco tipo scoiattoli.
Apollo iniziò a fare piccoli
passi verso Dafne e la
toccò, Dafne pian piano
divenne una pianta di
alloro. Ecco perché gli
imperatori hanno la corona
di alloro ed ecco perché le
foglie dell’alloro sono
profumate.
Alessandro Bizzarri,
classe seconda
L’ANATRA FERITA
Oggi è una bella giornata di sole e
anziché giocare con la mia amica
Carolina, sto nel mio nido ad aspettare
che, sotto quel grumo di fango, la mia
superferita guarisca. A volte mi arrivano
attacchi di dolore insopportabili che mi
fanno agitare. Ad un certo punto un
umano molto basso mi prende con
delicatezza. Penso: -Cosa vorrà farmi? Mi
metterà nella zuppa? Mi farà al forno?
Mi venderà allo zoo? Che ne sarà di me?-
Arrivo in un grande “nido”. Vedo un altro
umano che bolle dell’acqua: sono già
pronti per mettermi in pentola! Lo so…
la mia fine è vicina!! Mi metto a piangere
disperatamente, ma ad un certo punto
l’umana più grande, mi pulisce l’ala con
l’acqua tiepida facendo sciogliere il
grumo di fango: sembra che vogliano
curarmi la ferita!! Sembra che non siano
così cattivi… anzi sono buoni, anche
perché l’umano più piccolo mi ha fatto un
bel nido accogliente, caldo e soffice dove
mi adagia. Finalmente posso riposare un
po’. Ho solo voglia di bere e non voglio
mangiare. Domani dopotutto sarò bello
riposato e comincerò a fare i primi passi.
Emanuele Morandini,
classe IV
Il Giornale Bimestrale della Scuola Agorà
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PER STARE BENE..
Per stare bene con sé stessi
consiglierei di seguire una
alimentazione sana e variata cioè:
mangiare a sufficienza e negli orari
giusti, ma anche evitare zuccheri
fuori pasto. Inoltre si deve fare uno
sport o qualsiasi tipo di movimento
ed evitare attività frenetiche, ma
soprattutto non andare a letto
tardi!!! Il secondo passo per
condurre una vita sana è viverla
serenamente e quindi evitare litigi
alquanto inutili, ascoltare pensieri
altrui e farsi aiutare nei momenti
bisognosi, inoltre sarebbe
opportuno evitare l’inquinamento:
non solo ambientale ma anche
acustico: non è salutare!!! Questi
sono i miei consigli per una vita
sana! Giorgia Remiddi
Classe V
Il programma Tux Paint si fa immagine e
poesia d’amore.
Melissa Zafferri, classe terza
I GIARDINI PENSILI DI BABILONIA
Tanto tempo fa in un regno chiamato Babilonia,viveva un re bellissimo che si
chiamava Nabucodonosor. Questo re era molto triste perché non aveva una
sposa. Una sera ebbe l’idea di partire alla ricerca di una ragazza che doveva
avere capelli biondi come l’oro, occhi azzurri come il mare, ma soprattutto
doveva essere dolce e gentile. Il giorno dopo prese il cavallo più veloce e si mise
alla ricerca di questa sposa. In Persia incontrò una bellissima principessa e se ne
innamorò. Amiti era la più bella creatura che il sovrano avesse visto. I due si
sposarono: Nabucodonosor era felice e non era più solo! Dopo qualche tempo,
però, il re si accorse che Amiti era sempre triste, non aveva più il bel sorriso
raggiante che lo aveva fatto innamorare. Certo Babilonia era una terra arida e
secca e la principessa pensava: “Quanto mi manca la mia terra con tutto quel verde, i boschi, i prati in fiore, il
profumo di polline nell’aria…” Nabucodonosor chiese cosa le succedesse ed Amiti raccontò. Quella notte il re non
riuscì a chiudere occhio Ad un tratto gli venne un’idea. Il giorno dopo chiamò gli architetti più bravi della città e
ordinò loro di costruire dei giardini sui terrazzi del palazzo reale. Gli architetti si misero subito al lavoro. Fecero
portare a Babilonia tanti alberi e cespugli fioriti e piante e costruirono un impianto idraulico che pompava l’acqua
dell’Eufrate per innaffiare tutto quel verde: era una trovata geniale! Dopo qualche tempo Amiti vide una Babilonia
diversa: era bellissima e i giardini erano una meraviglia! La principessa tornò a sorridere. I giardini divennero
famosi e furono considerati una delle sette meraviglie del mondo antico.
Marta Biancavilla e Lavinia Pasanisi, classe IV
UN LIBRO …. UN AMICO Il 29 novembre, gli alunni della classe quarta sono andati alla libreria Novarcadia-Ubik Casalpalocco. Lo scopo della visita era far capire ai bambini che la lettura è molto importante. La responsabile della libreria che ha fatto da guida ha dato loro molte notizie: per esempio che il retro della copertina si chiama “quarta” , che sul dorso del libro è scritto il nome dell’autore ed il titolo; che sulla copertina, oltre al nome dell’autore ed al titolo c’è il nome della casa editrice che lo ha pubblicato ed un disegno che ci può far capire l’argomento del libro. Hanno imparato che una libreria si possono trovare libri di narrativa per ragazzi, gialli, horror, fantastici, di avventura … e che ogni libreria sceglie come ordinare i libri: per casa editrice o per autore. La responsabile li ha poi fatti giocare a “caccia all’errore”, utilizzando un libro di storia. Alla fine gli alunni hanno ricevuto un diploma ed un buono sconto per acquistare un libro. Per i ragazzi è stata una bella esperienza ed hanno sicuramente imparato che un libro è un … AMICO.
Elisa Samà e Noemi Ferrarini Classe quarta
Il Giornale Bimestrale della Scuola Agorà
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Miti e costellazioni
A cura della
classe quarta
Scorpione 23 ottobre – 22 novembre Segno Acqua
Alla costellazione dello Scorpione è legato il mito di Orione. Abilissimo
cacciatore, Orione si vantò di essere ancora più bravo nell’usare arco e
frecce di Artemide, dea della caccia. La dea volle punirlo per la sua
presunzione ed inviò Scorpione che punse Orione ad un piede e ne
provocò la morte. I nati sotto questo segno sono intuitivi ed attenti
osservatori, ma sono introversi e parlano poco.
Pietre portafortuna: corallo rosso e rubino Numero fortunato: 8
Colore: bordeaux Pianta: violetta, aster
Sagittario 23 novembre - 21 dicembre Segno Fuoco
Nel mito greco rappresentava il centauro Chirone. Mezzo uomo e mezzo
cavallo, era un essere immortale, bravissimo nelle arti: insegnò ad
Esculapio, figlio del dio Apollo, l’arte della medicina. Fu maestro di
Achille, Ercole, Giasone. Fu proprio Ercole la causa involontaria della sua
morte: durante uno scontro con l’Idra, Ercole lo ferì con una freccia.
Chirone supplicò allora Zeus di togliergli il dono dell’immortalità per
liberarlo dalla sofferenza che la ferita gli causava. Zeus lo accontentò e
lo trasformò nella costellazione del Sagittario. I nati sotto questo
segno sono fantasiosi, generosi e curiosi, ma hanno la testa tra le nuvole.
Pietre: zaffiro, turchese, ametista, topazio Numero fortunato: 9
Colore: azzurro Pianta: garofano
Capricorno 23 dicembre – 21 gennaio Segno Terra
Per i Greci questo segno ricordava la capra Amaltea che allattò Zeus da
bambino, oppure Pan, dio protettore delle greggi e dei pastori, che
somigliava ad una capra. Zeus avrebbe deciso di innalzarlo nel
firmamento in segno di riconoscenza per l’aiuto che Pan gli aveva dato
quando il padre degli dei fu catturato ed imprigionato da Tifone, essere
gigantesco e mostruoso, figlio di Gea e Tartaro. I nati sotto questo
segno sono ambiziosi, determinati, laboriosi,efficiente, ma riservati.
Pietre: onice, quarzo, granato, tormalina nera Numero fortunato: 10
Colori: marrone, grigio Piante: cipresso, tasso, ontano nero
MANGIAFUOCO SI RACCONTA...
Venghino signori venghino! Siete tutti invitati al più magnifico e spettacolare esempio di magia con Mangiafuoco!! Eccolo gente, eccolo il vostro mangiatore di fuoco!!! Perché sono vestito così mi chiedete? E be’ è una lunga storia che risale a circa dieci anni fa: il giorno del mio trentesimo compleanno, decisi di andare a trovare un mio vecchio amico, Geppetto. Lui mi regalò un burattino; allora i miei vestiti non erano così stretti ma si rimpicciolirono quando io, il gatto e la volpe fummo gettati nella bocca di una balena gigante da una banda di burattini guidata da un certo Pinocchio che mi dà noia solo sentir nominare.. Pinocchio con il suo lungo nasone che volevo tanto tagliare!!! Forse non sapete quanto sia difficile arrampicarsi sull’ugola di una balena con i succhi gastrici alle calcagna?! Ma torniamo ai miei vestiti: una giacchetta verde con dei denari al posto dei bottoni, un orecchino fatto con un tarallo essiccato, una maglia rubata in un penitenziario, un pantalone blu stinto trovato “per caso”, un cappello preso ad un senzatetto e un bel paio di stivali… e ora numeri di magia!! Gnammm!! E il fuoco non c’è più!!! Clap, Clap, Clap, Bravooo Mangiafuoco!!!
Filippo Galdi, classe V
Le ricette della classe II
L’alloro
L’alloro è una pianta aromatica. È molto utile in caso di disturbi allo stomaco e coliche, è usato per curare febbre e tosse.
Il liquore di alloro
Ingredienti 100 foglie di una pianta di alloro 1 litro di alcool per liquori 1 litro di acqua 100 grammi di zucchero
Procedimento Lavare e asciugare le foglie. Immergere in un contenitore insieme all’alcool e lasciarle in infusione per 30 giorni. Filtrare il liquido ed aggiungerlo all’acqua con lo zucchero e lasciarlo riposare per 15 giorni. Ricorda che l’acqua e lo zucchero dovranno, prima di essere aggiunte all’alcool, essere mescolate insieme sul fuoco.
Disegno di Camilla Carosi
LO ZODIACO