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IL GRANDE VANGELO DI GIOVANNI Vol.05 - 6.ed.2010 (Jakob Lorber)

Date post: 01-Dec-2014
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La Parola del Signore attraverso Jakob Lorber
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RIVELAZIONI DI DIO Jakob Lorber IL GRANDE VANGELO DI GIOVANNI 5 Volume La vita e gli insegnamenti di Gesù nei tre anni della Sua predicazione
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  • 1. RIVELAZIONI DI DIO Jakob LorberIL GRANDE VANGELO DI GIOVANNI 5 Volume La vita e gli insegnamenti di Ges nei tre anni della Sua predicazione
  • 2. LE OPERE DI JAKOB LORBERIL GOVERNO DELLA FAMIGLIA DI DIO 3 vol.- 1840/1844 - (da Adamo ed Eva fino a No)LE DODICI ORE - 1841 - (le atrocit dei popoli della Terra nel 1841)IL GRANDE TEMPO DEI TEMPI - 1841 - (la pi grande Opera compiuta dalla Divinit)LA LUNA - 1841 - (la costituzione, la vita e lo scopo del nostro satellite)SATURNO - 1841/1842 - (la costituzione e la vita su tale pianeta)LA MOSCA - 1842 - (le attitudini e lo scopo di questo animale primordiale)IL GROSSGLOCKNER - 1842 - un monte austriaco - (lo scopo delle montagne)IL SOLE NATURALE - 1842 - (la costituzione e la vita sul nostro pianeta Sole)IL SOLE SPIRITUALE 2 vol.- 1842/1843 - (il pi grande trattato sullAldil)SPIEGAZIONE DI TESTI BIBLICI - 1843/1844 - (il vero significato delle citazioni bibliche)LINFANZIA DI GES - 1843/1844 - (la vita di Ges fino a 12 anni)LETTERA DI PAOLO APOSTOLO ALLA COMUNIT DI LAODICEA - 1844 -SCAMBIO DI LETTERE FRA ABGARO, RE DI EDESSA, E GES - 1845 -LA TERRA - 1846/1847 - (la costituzione del nostro pianeta e come vivere su di esso)OLTRE LA SOGLIA - 1847 - (cosa avviene prima, durante e dopo la morte)IL VESCOVO MARTINO - 1847/1848 - (la vita errante di un vescovo diventato figlio di Dio)DALLINFERNO AL CIELO 2 vol. - 1848/1851- (la redenzione dei peccatori nellAldil)I TRE GIORNI NEL TEMPIO - 1859/1860 - (cosa insegn Ges nei tre giorni nel Tempio)DONI DEL CIELO 3 vol.- 1840/1864 - (Risposte del Signore alle domande di Lorber)IL GRANDE VANGELO DI GIOVANNI 10 vol -1851/1864-(vita e insegnamenti di Ges) VARIEBIOGRAFIA DI JAKOB LORBER (di Karl G. Ritter von Leitner)CD-ROM (lintera Opera in Volumi formato Pdf)SCHEDE A COLORI (Vedi Sito www.jakoblorber.it - Opera in immagini) LIBRI ESTRATTI DALLOPERA DI LORBERIL RITORNO DI CRISTO (profezie di J. Lorber e G. Mayerhofer)TESTIMONIANZE DALLA NATURA (il regno minerale, vegetale e animale)LA FORZA SALUTARE DELLA LUCE SOLARE (metodi di guarigione)SUPPLEMENTO AL G.V.G. (chiarimenti sul Vecchio e Nuovo Testamento)SVELATI I MISTERI DELLANTICO EGITTO (Lucilla Zava)GES E LORDINE DEGLI ESSENI (Vincenzo Manzoni Giuseppe Vesco)IL LIBRO DELLA VITTORIA PER OGNI ANIMA (Alfio Pazzini)FINE DEL MONDO entro il 2031 (Jakob Lorber Giuseppe Vesco)2
  • 3. ALTRI MISTICIIL GRANDE VANGELO DI GIOVANNI - 11 vol. (Leopold Engel)NELLALDIL (comunicazione di un defunto) (Leopold Engel)53 PREDICHE DEL SIGNORE (Gottfried Mayerhofer)SEGRETI DELLA VITA (Gottfried Mayerhofer)SEGRETI DELLA CREAZIONE (Gottfried Mayerhofer)LA VOCE DEL MAESTRO (Eva Bell Werber)LA VIA PER UNA COSCIENZA PI ELEVATA (Eva Bell Werber)ALLA SUA PRESENZA (Eva Bell Werber)COLLOQUI SILENZIOSI CON IL SIGNORE (Eva Bell Werber)I DIECI SANTI COMANDAMENTI (A.Hedwig K.)LE SETTE PAROLE DI GES SULLA CROCE (Antonie Groheim)COME ORDINARE I VOLUMICasa editrice GES La Nuova RivelazioneVia Vittorio Veneto 167, 24038 SANTOMOBONO TERME (Bergamo)Tel. 035-851163Cell. 347-1041176Fax 035-852573E-mail [email protected] QUALSIASI INFORMAZIONE RIVOLGERSI A:Associazione Jakob Lorber, Via Vetrego 148 30035 MIRANO (Venezia)Tel. Fax. 041-436154E-mail [email protected] Internet www.jakoblorber.it 3
  • 4. Unit di misura austriache del 18/19 secolo usate nei testi:1 Braccio = 77,8 cm1 Cubito = 77,8 cm1 Emero = 56,6 litri1 Eone = 10120 (1 con 120 zeri)1 Jugero o Joch = 5754,664 mq1 Klafter o Tesa = 1,9 m1 Libbra = 560 g1 Linea = 2,2 mm1 Ma = 1,4 litri1 Miglio austriaco = 7,586 km1 Miglio tedesco = 7,42 km1 Pertica = 3,8 m1 Piede = 31,6 cm1 Pollice = 2,63 cm1 Quintel = 4,4 grammi1 Secchio = 56,6 litri1 Spanna = 20 cm1 Startin = 566 litri1 Statere = piccola moneta antica1 Tesa o Klafter = 1,9 mTraduzione dalloriginale tedesco JOHANNES das groe EvangeliumOpera dettata dal Signore nel 1851-64 al mistico Jakob Lorber7. edizione tedesca 1982 Casa Editrice: Lorber Verlag - Bietigheim - GermaniaCopyright by Lorber VerlagCopyright by Associazione Jakob LorberRingraziamo la Lorber Verlag, Friedrich Zluhan e lOpera di Divulgazione Jakob Lorbere.V., D-74321 Bietigheim/Wuertt., per il sostegno nella pubblicazione di questo volume.Traduzione di Piacentini SalvatoreRevisione a cura dellAssociazione Jakob Lorber (2003)In copertina: Il sermone sulla montagna, dipinto della mistica austriaca Maria Maddalena Hafenscheer. Spiegazioni e storia nellultima pagina.4
  • 5. Prefazione Nella fase finale di questepoca, in cui le pi importanti profezie annunciano loscatenamento del male a livelli che nessuno ha mai concepito, Dio ha rivolto,tramite il profeta Jakob Lorber, il pi grande messaggio di salvezza a tutti i popolidella Terra. A questo strumento della Provvidenza divina, Dio ha comunicato unoperamonumentale, LA NUOVA RIVELAZIONE, di 14.000 pagine, 35 volumi. Si tratta di una Comunicazione che spazia sulle tematiche esistenziali piprofonde e significative, il cui fine la comprensione del processo creativodelluomo, della sua trasformazione e del suo destino finale. Lorber scrisse per ben 24 anni, sentendo la Voce di Dio nel proprio cuore, ededic tutta la sua vita a mettere per iscritto questa Parola che stata comunicataproprio per prepararsi ad affrontare questi ultimi tempi. Lo scrivano di Dio Jakob Lorber nacque il 22 luglio 1800 a Kanischa, nella Stiria inferiore (Austria)da una famiglia di contadini. Lorber pass i primi anni della sua infanziapartecipando ai lavori della campagna. Da ragazzino manifest un grandedesiderio di istruirsi e una particolare predilezione per la musica. Si applicdunque negli studi e nella musica, diventando maestro elementare, insegnante dipedagogia e maestro di violino. Il suo impulso verso una cultura spiritualesuperiore lo port alla lettura delle opere di Kerner, Stilling, Swedenborg, Bhme,Tennhardt e Kerning. Dopo aver vissuto molti anni guadagnandosi da vivere con lavori provvisori disupplente, di maestro privato in una famiglia benestante, suonando lorgano inuna chiesa o dando lezioni private di violino, Lorber era comunque sempre allaricerca di una posizione stabile. Non riuscendo per a trovare un posto diinsegnante presso una scuola superiore, che avrebbe garantito la sicurezza del suoavvenire, Lorber decise di dedicarsi totalmente alla musica; divenne un ottimoviolinista ed ebbe lonore di conoscere il celebre Paganini, che gli diede anchealcune lezioni di perfezionamento. La sua fama crebbe: tenne un concerto alla Scala di Milano e a quarantanniottenne limportante incarico di maestro di cappella al Teatro di Trieste. Lorberaccett con gioia e prese tutte le disposizioni per la partenza, ma la sua vita,allimprovviso, prese una direzione completamente diversa. Il 15 marzo 1840, alle ore 6 del mattino, sent risuonare una voce nel cuore chegli disse: Alzati, prendi la penna e scrivi!. 5
  • 6. Egli ubbid subito a questa misteriosa chiamata, prese la penna in mano etrascrisse parola per parola quanto gli veniva dettato interiormente. Questo eralinizio dellopera Il Governo della Famiglia di Dio ovvero Storia dellacreazione primordiale del mondo spirituale e materiale, nonch dei primipatriarchi. E le prime frasi di questa Voce misteriosa dicevano: Chi vuol parlare con Me, quegli venga a Me, ed Io gli metter la risposta nelcuore; tuttavia solo i puri, il cui cuore pieno di umilt, percepiranno il suonodella Mia Voce. E chi preferisce Me al mondo intero, e Mi ama come una tenerasposa ama il suo sposo, con quello Io voglio camminare a braccetto. Egli Mivedr sempre come un fratello vede laltro fratello, e come Io lo vedevo findalleternit, prima ancora che egli fosse. Dopo questo avvenimento, Lorber declin lofferta fattagli e da quel momento,nel corso di ventiquattro anni, fino alla sua morte, egli serv da zelante scrivano aquesta misteriosa Voce, definendosi umilmente un servitore del Signore. Lorber scriveva quasi ogni giorno gi di buon mattino e faceva scorrere la pennacon discreta velocit, senza fare una pausa per riflettere oppure per correggere unpasso dello scritto. Egli, oltre a sentire la Voce interiormente, aveva anche la visione figurativa diquanto udiva. A questo riguardo Lorber scrisse ad un amico: Quanto alla parola interiore, posso dire che io percepisco la santissimaParola del Signore sempre nella regione del cuore come un pensierochiarissimo, luminoso e puro, come parole espresse. Nessuno, per quanto possaessermi vicino, pu percepire un qualcosa di una qualche voce. Per me, per,questa Voce di Grazia risuona pi limpida di qualsiasi altro suono materiale,per quanto forte esso sia. possibile conoscere un po pi da vicino la vita di Lorber da una lettera che lostesso Lorber indirizz al suo amico Johannes Busch. In questa lettera c unarisposta iniziale di Lorber relativa a delle informazioni di affari che aveva col suoamico, ma ad un certo punto il Signore prende la parola e tramite la mano diLorber rivolge a Busch le seguenti parole: Mio caro amico, tu Mi cerchi, perch Mi ami; ed perci facile per te seguireil Mio comandamento dAmore in maniera viva ed efficace. Vedi, gli uomini inventano ogni tipo di cose e credono anche ad ogni tipo dicose. E gli uomini che hanno inventato tante cose, alla fine non credono pi anulla - se non a quello che hanno inventato - e pensano quale utile massimopossibile possano ricavarne! Questi sono figli del mondo che in certe cose sonopi furbi dei figli della luce! Ma ai Miei veri figli del cuore Io, tuttavia, dono ben altre cose che maiverranno nella corrotta mente dei furbi figli del mondo! Vedi! Il Mio servitore(Lorber) veramente povero per amor Mio, poich egli potrebbe essere moltoricco dato che possiede, anche per Mia Grazia, le migliori doti di musicista.6
  • 7. Egli per ha rifiutato posizioni e offerte molto vantaggiose - tutto per il grandeamore per Me. E se ha 2 fiorini, si accontenta di 40 centesimi, mentre 1 fiorino e60 centesimi li distribuisce fra i poveri. Ma per questo Io gli ho aperto tutti i tesori dei Cieli. Ogni stella, per quantolontana, a lui nota come questa Terra. Con locchio del suo spirito le pucontemplare ed ammirare a suo piacimento, ma queste cose lo interessano pocoperch solo Io sono per lui Tutto in tutto! Ora vedi, questa lunica via giusta che conduce al Mio cuore! Il giovane ricco citato nel Vangelo aveva osservato volentieri la legge fin dallafanciullezza e con ci avrebbe dovuto anche avere la vita eterna. Per glisembrava di non averla ancora. Per questo venne da Me e domand che cosaavrebbe dovuto fare per raggiungere la vita eterna. Ed Io dissi: Osserva icomandamenti!. Egli per ribad di aver fatto ci gi dalla fanciullezza! Al chegli dissi: Se vuoi di pi, vendi i tuoi beni, distribuisci il ricavato fra i poveri, poivieni e seguiMi e allora i tesori del Cielo saranno a tua disposizione!. Vedi,questo Io lo dico ora per a ciascuno: Chi vuole avere molto da Me, devesacrificarMi anche molto - chi per vuole tutto, vale a dire Me Stesso, costui deveanche sacrificarMi tutto, affinch noi diveniamo una cosa sola. Tu, per, Mi hai gi sacrificato molto e perci riceverai anche molto! Lamore puro e disinteressato perci dinanzi a Me il massimo! Questo pocosia detto, amico, per tua consolazione. Amen. Dopo aver dedicato 24 anni della sua vita a mettere per iscritto la pi importanteopera mai comunicata allumanit, si avvicin anche per Lorber la fine della suaperegrinazione terrena. Il 24 agosto 1864 il servitore di Dio si addormentdolcemente e il suo spirito fece ritorno a quel mondo superiore al quale gi da lungotempo apparteneva. La sua spoglia venne deposta nel cimitero di St. Leonhardpresso Graz, dove una semplice lapide rammenta la missione delleletto servitore escrivano di Dio. La Nuova Rivelazione Questa imponente opera composta da una serie ragguardevole di volumi, chegi sotto laspetto puramente esteriore del numero e della mole rendono unatestimonianza della pi sorprendente fertilit spirituale. Elenco dei volumi, ordinati cronologicamente:Il Governo della Famiglia di Dio - 3 volumi (1840/44);Le dodici ore (1841);Il grande Tempo dei tempi (1841);La Luna (1841);Saturno (1841/42); 7
  • 8. La Mosca (1842);Il Grossglockner (1842);Il Sole Naturale (1842);Il Sole Spirituale - 2 volumi (1842/43);Spiegazione di Testi biblici (1843);Linfanzia di Ges (1843/44);Lettera di Paolo apostolo alla comunit di Laodicea (1844);Scambio di lettere fra Abgaro, re di Edessa, e Ges (1845/46);La Terra (1846/47);Oltre la soglia (1847);Il vescovo Martino (1847/48);DallInferno al Cielo - 2 volumi (1848/51);I tre giorni nel Tempio (1859/60);Doni del Cielo 3 volumi (1840/1864)Il Grande Vangelo di Giovanni - 10 volumi (1851/64). Per quanto riguarda il contenuto della NUOVA RIVELAZIONE, dopo alcuni capitolidintroduzione la Voce interiore comunica a Lorber le fondamentali spiegazionisullEssenza di Dio, sulla creazione primordiale del mondo spirituale, sullaformazione dei mondi materiali e sulla creazione finale delluomo. Da questa vasta esposizione emergono profondi insegnamenti sullaldiqua elAldil sotto forma di descrizioni di vita avvincenti e vive, e allo stesso tempoviene mostrata la Via sulla quale si pu giungere dalliniziale imperfezione umanaalla futura perfezione divina. Lopera principale, Il Grande Vangelo di Giovanni, il gioiello pi imponenteche rappresenta il compendio e il coronamento della NUOVA RIVELAZIONE. In essoci sono le descrizioni dettagliate e profonde di tutto ci che Ges ha detto e fattonei tre anni del Suo insegnamento terreno. In queste ampie Comunicazioni, il Signore rivela che i Vangeli della Bibbiasono certamente la Sua Parola, ma aggiunge che Dio Stesso, incarnatosi in Ges,ha insegnato e operato molto di pi di quanto stato tramandato ai posteriattraverso gli attuali Vangeli. Dopo ben due millenni, Dio ritiene opportuno comunicare nuovamente ericonsegnare integralmente allumanit tutto ci che era stato rivelato da Ges allacerchia pi ristretta dei Suoi discepoli. Nel Grande Vangelo di Giovanni, tutte le domande principali della vita vengonofinalmente svelate e chiarite. Solo in questepoca, infatti, lumanit preparata e matura per accogliere ecomprendere la profonda verit sui pi importanti misteri divini, sulla continuitdella vita e sul destino finale delluomo.8
  • 9. Il libro Il Grande Vangelo di Giovanni Lopera pi voluminosa della Nuova Rivelazione il GRANDE VANGELODI GIOVANNI, in cui viene riferito integralmente tutto quello che Ges hadetto durante i suoi tre anni dinsegnamento e di peregrinazioni sulla Terra.Sono stati anni di intensissima attivit, ricchissimi di opere, dalle pi umili equotidiane alle pi sublimi e divine, che sono state omesse dai Vangeli. Il Signore, tramite Jakob Lorber, ha voluto restituire allumanit diquestepoca la versione integrale del periodo pi straordinario della vita diCristo. Ben 6.000 pagine sono state necessarie per ricreare lo scenario in cui Dio,agendo da uomo, Si offre come modello vivente che tutti gli uomini sonochiamati ad imitare. Accanto alle descrizioni della vita pubblica di Cristo nei suoi ultimi tre anni,vengono rivelati dalla Voce di Dio i pi importanti misteri sulla Creazione,rendendoli comprensibili agli uomini. Vengono date risposte convincenti a quei temi su cui luomo da sempre si affannosamente interrogato: la libert, il destino, la sofferenza, il male, icastighi, la morte, lAldil. Ci che caratterizza questopera il Progetto damore di Dio che ha in serboper chi lo riconosce come Padre un destino meraviglioso: quello di diventaresimile a Lui. Alla base della storia damore che Dio vuole iniziare con gli uomini c la Suaimmensa solitudine e la Sua decisione di circondarsi di esseri viventi,trasformando un iniziale non-essere incosciente in un futuro essereconsapevole e autonomo. Da queste rivelazioni divine luomo viene invaso da un senso di serenitperch acquisisce la certezza che Tutto ci che accade, la migliore soluzione voluta da Dio. Ci auguriamo che il lettore senta questo libro come una irripetibile occasionedi incontrarsi con Dio e di avere finalmente le risposte alle sue pi profondedomande. Associazione Jakob LorberVenezia, gennaio 2000 9
  • 10. SULLE SETTE EDIZIONI DEL GRANDE VANGELO DI GIOVANNI Loriginale del Grande Vangelo di Giovanni fu ricevuto da Lorber negli annicompresi tra il 1851 e il 1864. La prima edizione dellopera in sette volumi fu pubblicata a cura di Johannes Buscha Dresda, a sue spese, a partire dallanno 1871. Egli per non aveva a disposizioneloriginale e quindi si serv di una copia, presumibilmente proveniente dalla cerchia diamici triestini che si occupavano dellopera di Jakob Lorber. La seconda edizione che si basava sulla prima, ma non pi in scrittura continua,bens suddivisa in capitoli numerati e versetti, composta ora da dieci volumi, fuconclusa dopo sei anni e mezzo dal successore di Johannes Busch, Cristoph FriedrichLandbeck, nella sua casa editrice neoteosofica, ora gi a Bietigheim, nel 1891. La seconda ristampa di Landbeck, ora anche in versetti numerati - di conseguenza laterza edizione di tutta lopera - fu pubblicata a Bietigheim nel 1909. Ma solo la quarta edizione del G.V.G., pubblicata a partire dal 1922 da Otto Zluhannella sua qualit di erede di Padre Landbeck, si basa sulloriginale, cio sulmanoscritto originale di Jakob Lorber che era giunto, in modo finora non chiarito, aMediasch in Transilvania, da dove lallora gi attempato Padre Landbeck lhaportato a Bietigheim personalmente poco prima della sua morte. A Otto Zluhan si presentava la necessit di una revisione radicale delloperavoluminosa secondo i manoscritti originali di Jakob Lorber, revisione che una cerchiadi collaboratori esperti, nel corso di molti anni, ha condotto in modo radicale,estremamente coscienzioso e responsabile. Differenze o discordanze rispetto alle precedenti edizioni non sono causatedunque da un divergere dalloriginale primitivo, bens, al contrario, dal ricondurre,solo in questo momento divenuto possibile, i testi alloriginale primitivo. Nel 1930 si cominci con la pubblicazione della quinta edizione. Nel 1937 la Neu-Salems-Verlag sub il divieto di esercizio da parte della GESTAPO,ma nel 1938 Otto Zluhan pot continuare a dirigerla con il nome di Lorber Verlag, percon la restrizione di poter eseguire consegne solo allestero. Nel 1941 fu chiusanuovamente la casa editrice dalla GESTAPO e Otto Zluhan fu arrestato. La quinta edizione, conclusa nel dopoguerra, e la sesta edizione del G.V.G. sibasavano sulla quarta edizione degli anni venti. In occasione della presente settima edizione del G.V.G. -curata ora da FriedrichZluhan successo a Otto Zluhan - che non pi composta e pubblicata in caratterigotici, ma latini, la Lorber Verlag si decisa a comparare i testi ormai stampatiimmutati da sessantanni, ancora una volta con i manoscritti originali di Jakob Lorber. Questa comparazione, ancora una volta intrapresa da un certo numero dicollaboratori esperti, ha confermato in modo convincente il lavoro, citato sopra,radicale, estremamente coscienzioso e responsabile dei predecessori. H.E.SponderMerano, 198110
  • 11. IL GRANDE VANGELO DI GIOVANNI Volume 5 GES NELLA REGIONE DI CESAREA DI FILIPPO Vangelo di Matteo Cap. 16 (continuazione) 1. Capitolo Il pranzo miracoloso 1. Io dico: Ecco per che intanto si fatta luna dopo mezzogiorno; tu, o Mar-co, vedi dunque di provvedere per il pranzo, ed il Mio Raffaele ti sar daiuto!Dopo il pranzo vedremo cosa ci porter ancora la giornata di oggi. Disponete ognicosa per apparecchiare le mense, e tu, Raffaele, sgombera il nostro tavolo dai dueammassi cerebrali, e soltanto dopo d una mano a Marco! 2. Raffaele esegu immediatamente questordine e poi disse a Marco: Devoaiutarti nella maniera come siete soliti fare voi uomini, oppure alla mia maniera?Dimmi, come preferisci venga fatto! Certo che darebbe meno nellocchio se io tiaiutassi nella comune maniera umana; daltro canto nella mia maniera avremmoun bel risparmio di tempo, e questo pure qualcosa di assai prezioso! Io ad ognimodo far come tu desideri, e comunque non avrai affatto da deplorare che si siadimenticato di fare qualcosa 3. Dice Marco: Eh s, amico dai Cieli, il tuo modo di servire velocissimamentele vivande sulle mense sarebbe senza dubbio quanto mai vantaggioso, perch,nonostante laiuto che pu prestare la servit di Cirenio, ci vuole un tempo discre-tamente lungo per servire le vivande per tante persone; sennonch qui sorge unaltro problema: le vivande cio non sono ancora completamente allestite in suffi-ciente quantit per una comitiva cos numerosa! Dunque, se in tale occasione latua capacit sovrumana pu farsi valere, confesso che per il momento sarebbeproprio la benvenuta, altrimenti ci vorr ancora una buona mezzoretta prima chetutto sia pronto! 4. Raffaele dice a Marco in tono bonario: Questa anche la mia opinione; dun-que la prima cosa da fare preparare al pi presto quanto occorre, e poi conaltrettanta celerit fornire le mense di cibi e di bevande, come si conviene! Sii purcerto: basta volere e tutto trova compimento! Se tu vuoi, a me non occorre che unbrevissimo istante, e tutte le vivande si troveranno immediatamente dinanzi agliospiti, preparate nel migliore dei modi! 5. Dice Marco: Sicuro che sarebbe tutto bello e buono, ma allora la gente po-trebbe ritenere questo leffetto di una qualche magia celeste, e molti verrebberoforse colti da un timore ben spiegabile trovandosi davanti a simili vivande dallastrana provenienza, e probabilmente non si azzarderebbero a toccarle; specialmen-te poi i mori, i quali comunque fanno estrema attenzione ad ogni cosa, tanto chenulla pu sfuggire certamente a loro! 11
  • 12. 6. Dice Raffaele: Oh, a quelli un fatto di questo genere certo farebbe impres-sione meno che ad altri, perch sono gi abituati al miracoloso! Vedi, lora ormai gi abbastanza avanzata, e non escluso che il Signore si proponga diintraprendere dopo il pranzo qualcosa di molto importante, ci di cui Egli solopu sapere. Dunque la cosa migliore per noi evidentemente trarre profitto dallamia celerit spirituale, e ci non sar per nessuno argomento di scandalo! Inoltrebisogna considerare che questo lultimo pranzo a cui il Signore prende parte inquesto luogo, e per conseguenza non far male a nessuno se le cose procederan-no anche in una maniera piuttosto prodigiosa! Non sei pure tu di questo parere? 7. Dice Marco: Lo sono del tutto; del resto tu, quale uno fra i primi spiriti deiCieli, certamente saprai distinguere meglio di me che cosa convenga fare qui peril bene comune! Fa dunque interamente secondo il tuo migliore discernimento! 8. E quando Marco ebbe espresso cos il suo parere, ambedue se ne andaronoin cucina dove, come al solito, la moglie di Marco, le sue figlie ed i suoi figlinonch vari servitori di Cirenio erano affaccendatissimi; ma nonostante ci ilpranzo, per cos tante persone, era pronto a mala pena a met. 9. Allora Marco esclam: Oh, qui ci vorr ancora unoretta prima che tuttosia pronto! 10. Dice la moglie: Eh, caro il mio marito, noi due non possiamo fare n mira-coli, n si pu pensare che facendo le cose in fretta ci sia da ottenere qualcosa dibuono! Bisogna dunque avere pazienza finch si possa preparare tutto e bene! 11. Dice Marco: Sai che cosa dovete fare, tu e pure le figlie: abbandonare peril momento i fornelli, perch qui Raffaele, che fra laltro cuoco esperto e rapi-dissimo, se la sbrigher in pochi istanti! 12. Risponde la donna: Oh, questa sarebbe una vera manna del Cielo; tuttisono gi davvero molto stanchi, poich il lavoro che si gi fatto tanto! 13. Dopo che tutti i cuochi e le cuoche si ritirarono, Raffaele disse: Ed orapotete anche voi prendere posto alle vostre mense! Tutto gi allestito e servito,e gli ospiti fanno tutti gi onore al pranzo! Tu per, vecchio Marco, che sei statoil mio collaboratore, vieni a tavola con me ed assaggia anche tu almeno una voltai prodotti della mia cucina; poi giudicherai se anchio me ne intendo o no un podellarte di cucinare! Non preoccuparti per tua moglie, i tuoi figli ed i cuochi diCirenio, poich anche loro, davanti alla casa, hanno a propria disposizioneunapposita mensa, fornita degli stessi cibi e bevande delle altre mense. 14. Allora tutti escono dalla cucina e vedono infatti che le centinaia di ospitisono gi intenti a mangiare e a bere. La cosa suscita un grande sbalordimento inMarco, il quale esce con questa esclamazione: Ma come mai possibile ci? Tunon mi hai lasciato neanche un solo istante, eppure, come si vede, tutte le mensesono stracariche! Non possibile che tu, in un tempo che veramente non tempo,abbia potuto apparecchiare, n meno ancora abbia potuto servire a tavola una pie-tanza qualunque! Io ti prego dunque che tu mi dica, sia pure soltanto a grandi12
  • 13. linee, come hai fatto a compiere una simile cosa, perch, in verit, posso com-prendere tutto ma non la tua rapidit assolutamente incomprensibile, particolar-mente in caso di lavori la cui esecuzione necessariamente condizionata da uncerto ordine dipendente dal tempo, almeno per questa Terra! Perci ti prego nuo-vamente di darmi soltanto qualche piccolo chiarimento riguardo a come tu abbiapreparato le vivande, e da dove tu te le sei procurate! Infatti, di quelle che eranoallestite a met nella mia cucina non ne venuto nemmeno un boccone su questenumerose mense, considerato che quando siamo usciti le ho viste ancora tali equali il personale di cucina le aveva lasciate, in attesa della loro destinazione! 15. Risponde Raffaele: Allora vuol dire che non hai guardato bene, perch ioti dico invece che tutte le tue provviste sono esaurite; torna a guardare e vedrai senon cos! 16. Marco non se lo fa dire due volte e ritorna sollecitamente in cucina, ma latrova completamente vuota e pure le dispense sono vuote. Uscito poi di nuovo,pi sbalordito che mai, esclama: Oh, amico mio, non pi possibile reggerevicino a te! In verit, non mi sar possibile accostare alle labbra un solo bocconeper tre giorni interi se non avr da te qualche cenno riguardo a come hai fatto asbrigare questa faccenda! 17. Dice Raffaele: Anzitutto andiamo anche noi a tavola e l scambieremoancora qualche parola in proposito! 18. Marco e Raffaele vengono allora alla nostra mensa, dove cera gi moltaanimazione; Raffaele si mette allopera senza indugio, offre anche a Marco unbellissimo pesce e lo incita a mangiare. Marco cerca pure di ricordargli che ancora in attesa della spiegazione riguardo alla sua rapidit pi che fulminea nelcuocere e nel servire le vivande, sennonch Raffaele gli dice in tono amichevole:Mio caro amico, intanto mangia e bevi; quando noi due avremo concesso ainostri corpi il necessario ristoro mediante il cibo e le bevande benedetti, vedremopoi di dedicare un po del nostro fiato anche alla spiegazione del cucinare e delservire fulminei che mi sono propri!. 19. Marco allora si rassegna a seguire il consiglio di Raffaele e comincia amangiare e a bere di buon appetito. 2. Capitolo Come vengono compiuti i miracoli 1. Quando il pranzo completamente finito dopo unoretta circa, Marco ritornaalla carica per ricordare a Raffaele la spiegazione: Ebbene, amico mio dalCielo, adesso ben mi dirai qualcosa di quella tale faccenda! 2. Risponde Raffaele: Ecco, amico mio, io certamente non desidero altro chespiegarmi al meglio che mi sia possibile; sennonch per il momento, e nonostanteogni pi accurata spiegazione, per te la cosa rimarr sempre molto prodigiosa, e 13
  • 14. ci finch pure tu non sarai battezzato con lo Spirito Santo dai Cieli! Quando loSpirito del Signore sar completamente risorto nella tua anima e si sar fatto unacosa sola con lei, allora, anche senza bisogno di una spiegazione, tutto ti riuscirchiaro come il sole; momentaneamente per anche il chiarimento pi convincen-te sarebbe in grado di fornirti davvero ben poca luce! Infatti, perfino lanima piperfetta di per s non comprender mai ci che puramente spirituale; questonon lo pu comprendere che lo spirito presente nellanima, e poi lanima, a suavolta, lo pu fare per mezzo del suo spirito! Dato per che tu un qualche cennoin proposito lo vuoi avere, guardati un po intorno, e dimmi poi quello che vedi! 3. Marco meravigliato d unocchiata in giro e scorge, accanto a ciascunamensa, una quantit di giovinetti del tutto simili a Raffaele, i quali vanno serven-do i molti ospiti e li provvedono continuamente di quanto loro occorre. Alcuni diessi si recano addirittura al mare per pescarvi del pesce fresco che viene portatoin cucina e poi immediatamente riportato gi bello e pronto alle mense, perch imori sono di eccellente appetito, senza contare che lo squisito sapore dei cibi loro di stimolo ad approfittarne largamente. 4. Allora Raffaele cos interpell Marco: Ebbene, comprendi adesso come ame sia possibile e come per me sia facilissimo eseguire tanti lavori nella manierapi rapida, tanto pi se consideri che uno spirito, quale il principio che compene-tra fino alle parti pi intime gli esseri e le cose, pu sempre disporre di ogni mate-ria, efficacissimamente e senza timore di insuccesso, assolutamente a propriopiacimento e a seconda della propria volont, e che nulla gli pu essere dostaco-lo! Oltre a questo, io che sono un arcangelo, ho al mio servizio eoni (10120) di ser-vitori che dipendono tutti, in ogni istante, dalla mia volont. Se io quindi voglioqualcosa, allora, unendo la mia volont a quella del Signore, questa volont alli-stante si trasfonde negli innumerevoli servitori che mi sono sottoposti, i quali sirendono subito completamente attivi e con tutta facilit eseguono il lavoro richie-sto in un tempo per te inconcepibilmente breve! Io stesso, per cos dire, personal-mente non eseguo certamente nulla; sennonch, per effetto della mia volontoriginaria, gli eoni (10120) di schiere angeliche vengono incitate allattivit perchspinte dal fondamento pi intimo del loro essere, e cos anche il lavoro richiestoviene allora compiuto con facilit e rapidissimamente, e ci con tanta maggiorsicurezza in quanto, da parte del Signore e successivamente da parte nostra, tutto gi previsto e preordinato da lungo tempo per il compimento di una qualcheazione, ci che poi, in caso di bisogno, viene tramutato in maniera rapidissima pervoi nel fatto compiuto e gi perfettamente visibile nellesteriorit. 5. Tu, lass sul monte hai pur visto com sorta unasina; ebbene, tutto sorgecos quando la nostra volont incita intimissimamente gli spiriti naturali primor-diali, che procedono dai nostri pensieri, ad unattivit ordinata in un senso o nel-laltro e li costringe allazione! E questo, o amico mio, ti basti per chiarire ciche desideravi sapere da me! Di pi non potrei dirti usando le parole quanto mai14
  • 15. limitate del mondo e della lingua di carne! E non chiedere neppure pi oltre, per-ch, fino a quando tu stesso non sarai divenuto spirito nella tua anima, non riu-scirai mai a comprendere di tutto ci di pi di quanto ne comprendi adesso! Nonc creatura umana che possa di per s penetrare nella scienza e nella conoscenzadello spirito puro! Ne comprendi ora qualcosa di pi? 6. Marco per rimase perfettamente soddisfatto di questa spiegazione e disse:Ti ringrazio di questi chiarimenti per me eccellenti, perch, se considero nel suocomplesso tutto quello che ho visto e udito, ne comprendo abbastanza per esseresoddisfatto del modo con il quale tu, o carissimo e celestiale amico, compi i tuoimiracoli, e particolarmente la rapidissima esecuzione degli atti che si richiedonoda te. Ed io mi azzardo ad affermare pubblicamente che, nei riguardi di un prodi-gio, le cose tuttavia procedono almeno un po per le vie naturali, e che tutto dipen-de da unassociazione di forze quando in un certo luogo debba venire compiutaunazione, sia con assoluta rapidit, sia in una successione di periodi. Anzi, trovouna certa analogia fra i vostri prodigi spirituali e le esibizioni dei maghi di questaTerra, e ci consiste in quello che tu chiamasti preveggenza e preparazione! 7. Sai, mio celeste amico, io dico ormai direttamente tutto quello che penso!Forse realizzare un miracolo davvero stupefacente cos allimprovviso, senzaalcuna preparazione e previsione, potrebbe riuscire altrettanto difficile, per voi,quanto lo per un mago senza un qualche preparativo e senza previo accordocon altre persone che devono dargli appoggio. Di tali preparativi, ovviamente,tutte le altre persone non dovrebbero sapere nulla, altrimenti per larte magica lecose non andrebbero troppo bene! Per conto mio, dunque, io traggo questa con-clusione, sicuramente difficile da confutare: al Signore, e a voi per mezzo Suo,sono possibili tutte le cose, mai per impreviste, bens preparate forse da eter-nit, e quindi spiritualmente gi eseguite da molto tempo in forma periodica.Perci quello che viene compiuto qui, ora, come azione esterna, era spiritual-mente previsto e preparato gi da molto tempo! 8. E quindi una Terra com la nostra non pu venire chiamata ad esistere, cosperfetta, con un semplice, onnipotente Fiat!(1), bens con il tempo e soltantodopo preparazioni durate a lungo, dopo le quali questa presente Terra, come esi-ste nel tempo attuale, dovette apparire esteriormente esistente per naturale enecessaria conseguenza! Per la stessa ragione praticamente impossibile chequalcosa venga chiamato ad unesistenza perfetta e durevole cos allimprovviso.Qualunque cosa sorga rapidamente, svanisce altrettanto rapidamente. Il lampo,ad esempio, nasce in un istante solo, ma con altrettanta rapidit pure si dilegua.Ed in opposizione a questa conseguenza, viene a delinearsene unaltra, e cioche impossibile che una cosa, una volta ottenuta unesistenza durevole, possa(1) Sia fatto! 15
  • 16. in qualche modo svanire allimprovviso, ma lo pu soltanto a periodi, precisa-mente cos come sorta. Dunque, una cosa che non sia mai stata prevista, npreparata, non pu mai venire compiuta grazie ad unintimazione, per quantoenergica e sostenuta anche dalla pi ferma volont, e ci tanto nel caso del sor-gere, quanto in quello del discioglimento e dello svanire. Tutto dunque va consi-derato come un prodigio temporaneo, ed ogni cosa compiuta una necessariaconseguenza di molti precedenti processi periodici! 9. Ecco, o amico mio dai Cieli, ne sia resa lode soltanto al Signore! Sennon-ch, come mi appare, io ho approfondito forse un po troppo la spiegazione chemi hai dato rispetto a come tu originariamente hai voluto prospettarmela! Oh,mio carissimo Raffaele, vedi, i vecchi romani non sono proprio tanto scarsi dicomprensione come pi di uno se lo immagina! Ebbene, o amico mio, che cosane dici? Ti ho compreso oppure no?. 3. Capitolo La Provvidenza di Dio e il libero arbitrio delluomo 1. Risponde Raffaele sorridendo: Oh s, un lieve barlume di verit lhai otte-nuto senzaltro; per con le tue necessarie conseguenze e con le nostre neces-sarie preveggenze e noiose preparazioni, ti trovi parecchio fuori strada, e diquesta cosa sar facilissimo che ti convinca assolutamente per mezzo di un paiodi esempi bene evidenti! Ferma la tua attenzione su un qualche luogo, stabiliscitu il posto e chiedimi, secondo il tuo liberissimo piacimento, che io ti faccia sor-gere uno ed anche pi alberi da frutto perfettamente sviluppati ed abbondante-mente provvisti di frutti gi in stato di completa maturazione! Oppure vuoi dellespecie diverse? Avanti, esprimiti, e vedrai che tali alberi anche senza preveggen-za e preparativi sussisteranno permanentemente, e neppure dieci secoli sarannocapaci di cancellare completamente le tracce della loro esistenza! Rendi dunquemanifesto il tuo desiderio e assisterai immediatamente ad un vero prodigio ilquale non ancora mai stato, in qualche modo, n preparato n previsto! 2. Dice Marco: Ah, sicuro, o giovane amico mio, questa sarebbe una granbella cosa, sempre che tu potessi procurarmi la piena certezza che in questomomento il mio volere e desiderare sono del tutto in mio liberissimo potere!Questa cosa per a te stesso dovrebbe alla fin fine riuscire ancora molto pi dif-ficile del far sorgere gli alberi fruttiferi di varia specie in un qualche luogo a miopiacere! Tu hai messo nel mio capo un grosso tarlo del dubbio, poich dicestiche voi stessi, spiriti onnipotentissimi, avete la capacit di realizzare un puromiracolo senza previsione e preparazione, per cos dire dal nulla! Io non voglionegare in maniera assoluta la cosa; per a giudicare da tutto quello che sullaTerra ci fu dai tempi remoti, che c ora ed anche ci sar in futuro, certo molto16
  • 17. difficile ammettere una cosa simile. Di contro, infatti, gi la stessa Onnipotenzadivina eleva di un bel po troppo forte la sua voce, e non le si pu certo opporreleventuale vuota affermazione, che Dio ha intenzionalmente applicato la SuaOnniscienza a qualcosa, senza volerlo e saperlo. Ma se Dio, fin dalle eternit,anche su questo punto non si potuto mantenere completamente ignaro del fattoche in una data epoca il Suo angelo Raffaele avrebbe fatto sorgere qui in manieraprodigiosa degli alberi secondo il desiderio di un uomo, allora sar altrettantodifficile dimostrare che anche questo miracolo non era stato previsto e preparatofin dalle eternit! Dal punto di vista totalmente spirituale del tutto certo che lofu! 3. Osserva Raffaele: Questo per non ha neppure importanza, dal momentoche non era preparato fino alla sua realizzazione materiale! Inoltre la volontdelluomo tuttavia certamente libera, a tal punto che n il Signore, n noiesplichiamo mai alcuna attivit allo scopo di turbare, sia pure minimamente,tale libert di volere mediante una previsione, e meno ancora con una prepara-zione. Tu puoi quindi essere assolutamente certo che, nel suo modo di essere,la tua liberissima volont non n prevista, n tanto meno in qualche modopreparata. Chiedi dunque, e vedrai che il Signore ti dar permanentemente inmodo miracoloso gli alberi da frutto che vorrai richiedere, e lo far sicuramen-te senza alcuna preparazione, n totalmente da parte Sua, n attraverso me, Suoantico servitore! 4. Marco rimane per qualche tempo pensieroso, e poi dice: O mio giovaneamico, devono proprio essere esclusivamente degli alberi fruttiferi? Io vorreiinvece qualcosaltro; potrebbe anche questo essere fatto sorgere in manieraprodigiosa? 5. Risponde Raffaele: Oh, senza alcun dubbio! Si tratti di una cosa o dellal-tra, ci non costituisce per noi una fatica maggiore! Chiedi pure quello chevuoi e sar fatto! 6. Dopo questa assicurazione, Marco riflette ancora per un po e va cercandoqualcosa con cui mettere almeno un po alle strette langelo, ma dato che proprionessuna obiezione gli viene in mente, finisce con il dire: Ebbene, fai sorgere quiuna casa pi solida e pi abitabile, vale a dire un vero albergo per forestieri egente del luogo, con un giardino ben recintato e provvisto di ogni tipo di alberida frutto e che non manchino i datteri; e nel giardino ci vorrebbe un pozzo riccodacqua pura! 7. Dice langelo: O amico mio, non ti pare che questo sia un po troppo in unavolta? 8. Osserva Marco: Ah, piccolo amico mio, ecco che ci sei anche tu! Eh, s,senza preveggenza e senza preparazione questa cosa probabilmente non sar tantofacile da realizzarsi! Io per non intendo affatto costringerti; quello che ti possi-bile produrre, producilo, e il resto di quanto ho chiesto lascialo pure andare! 17
  • 18. 9. Dice langelo: Oh, no! Anzi, tutto verr compiuto come tu hai domandato!E nel Nome del Signore sia anche fatto tutto secondo la tua richiesta! Va, dun-que, ed ispeziona bene tutto quello che troverai di nuovo; poi ritorna qui e dimmise ogni cosa di tua soddisfazione; e se hai da muovere qualche critica, fallosubito, perch, vedi, adesso sono molti i cambiamenti che vi si possono ancorafare, mentre domani sarebbe troppo tardi dato che noi certamente non saremo piqui. Va, dunque, e prendi attentamente visione di tutto!. 4. Capitolo La nuova dimora di Marco, unopera miracolosa di Raffaele 1. Marco allora volse lo sguardo intorno e rimase completamente sbalorditonel vedere tutto quello che era sorto in un attimo solo. Infatti, una bellissima casacostruita in mattoni e in perfetto ordine appariva a destra della vecchia bicoccada pescatori in direzione nord-est, la quale con il fronte che dava verso sud-estarrivava fino al mare. Essa era ad un piano con un ballatoio molto comodo, tuttointorno alledificio; a pianterreno cerano: una grande cucina, unampia dispensae ancora altre diciotto stanze, di cui cinque erano adibite ad abitazione e tredicierano spaziosi locali per la conservazione dei vari prodotti agricoli, come adesempio tutti i tipi di depositi delle varie qualit di cereali, depositi per le carni,per la frutta, per la verdura, per i vari legumi e per i tuberi. In una stanza assaivasta cera una vasca dacqua in marmo bianco che aveva abbondantementeventi tese quadrate di superficie e nel suo complesso aveva normalmente unaprofondit di sei piedi; lacqua per vi giungeva allaltezza di quattro piedi emezzo soltanto, il che era comunque sufficiente per la conservazione dellemigliori qualit di pesci pregiati. 2. Questa vasca allinterno della casa era provvista di acqua purissimamediante una sorgente del tutto nuova e abbondante; essa penetrava nella vascadal di sotto attraverso delle piccole ma numerose aperture praticate in una lastradi pietra sul fondo fino a raggiungere laltezza di cui abbiamo detto, livello alquale si trovava un tubo che scaricava in mare ma che poteva venire chiuso dal-lesterno qualora si avesse voluto avere la vasca completamente piena dacqua.Tutto intorno a questa grande vasca correva una bellissima balaustra alta duepiedi e mezzo, pure di marmo bianco e traforata, e nel caso in cui la vasca sifosse trovata ricolma dacqua, da uno dei lati si dipartiva un canaletto di scaricoartisticamente lavorato che, naturalmente, passava attraverso il muro dellacostruzione e sboccava esso pure in mare non lontano dallaltro tubo di scaricopi basso. Anche le pareti e il pavimento erano rivestiti di marmo bianco, e ilsoffitto di questa stanza era foderato di legno di cedro del tipo pi puro e solido,in tavole perfette senza nodi e senza alcuna scheggia. La stanza stessa riceveva18
  • 19. luce da cinque finestre con lintelaiatura di marmo, alte cinque piedi e larghetre. Le finestre erano munite di lastre di cristallo purissimo ed erano fatte inmodo da potersi aprire e chiudere, come del resto anche tutte le altre finestredelledificio. 3. Il portone della casa era di un metallo che riluceva come oro, mentre le porteche davano sulle varie stanze erano tutte di finissimo cedro, lavorato finemente econ grande arte, ed erano ben provviste di chiavistelli e serrature opportunamen-te fissati. Il primo piano, per, era tutto, senza eccezione, rivestito di legno dicedro graziosamente lavorato a fregi, e ciascuna stanza offriva un aspetto davve-ro stupendo. Oltre a questo, tanto al pianterreno quanto al primo piano, ciascunlocale era perfettamente ed abbondantissimamente arredato e provvisto di tuttoci che esige un albergo di primo ordine. I granai erano ricolmi di ogni specie dicereali e le dispense erano piene zeppe di ogni possibile cosa che serva in cucina.Insomma la casa richiesta da Marco non solo appariva realizzata materialmente edel tutto solidamente secondo i piani da lui gi da lungo tempo coltivati in segre-to nelle sue fantasticherie, ma essa era dotata in maniera quanto mai ricca, e pervari anni, di ogni tipo di provviste commestibili e di altro genere. 4. Dietro la casa si trovavano ancora le stalle per ogni specie di animali dome-stici, e cos pure varie capanne per custodirvi gli attrezzi da pesca. Esse eranocostruite l con molto buon gusto e senso di opportunit, ed erano corredate ericcamente provviste di tutto il necessario. E tutto intorno ai nuovi edifici erasorto un giardino fittamente recintato con unarea di venti iugeri: laddove primanon cera che una steppa sabbiosa e abbandonata, adesso fioriva il pi bel giardi-no su un terreno fertilissimo, ricco di ogni specie pi nobile di alberi fruttiferi, efra laltro vi era una splendida vigna che occupava un paio di iugeri di terreno, laquale esibiva i suoi magnifici grappoli succosi e gi completamente maturi, n ilegumi erano in minore abbondanza. 5. Nel mezzo del giardino cera, per di pi, un edificio adibito a salutari termenaturali, con un tempio in marmo. Queste terme consistevano di due piscineseparate, una delle quali era destinata alla cura dei lebbrosi, nella quale affluiva-no delle sorgenti tiepide, sulfuree e sodiche che erano fatte pervenire a quellalocalit, a partire dalle parti pi interne della Terra, dalla potenza di Raffaelesecondo la Mia Volont. Egli scorse anche, sulla riva, un porto del tutto nuovocostruito di solida pietra squadrata, nonch cinque grosse navi dalla costruzionerobustissima e provviste di vele e di remi. Esse si cullavano entro lampio baci-no, laccesso al quale, quantunque avesse la larghezza di sei tese, poteva venirecompletamente sbarrato durante la notte mediante una catena di ferro. Questoporto corrispondeva precisamente alle idee spesso accarezzate dal vecchioMarco a tale riguardo, il quale, nel prendere visione di tutto quanto era sorto inmaniera prodigiosa, si fregava continuamente gli occhi, credendo sempre di dor-mire e di vedere tutte quelle cose semplicemente in sogno. 19
  • 20. 6. Terminata che fu lispezione, durata quasi unora, Marco ritorn quasi inpreda a vertigine e disse con un tono che tradiva un immenso stupore: Ma que-sta proprio una realt, oppure io vedo le cose come in un beatissimo sogno? Ohno, no, non pu essere una realt, dato che gi parecchie volte la mia fantasia neimomenti di ozio si era creata un albergo precisamente cos; e qualche volta, neisogni mattutini, lho anche visto cos, e tu, o mio piccolo amico dai Cieli, haifatto venire artificialmente il sonno su di me, ed ora io ho contemplato in sogno,ancora una volta, le mie stesse idee! 7. Dice Raffaele: O Romano di poca fede! Se tutto ci fosse una visione disogno, non esisterebbe neppure pi; adesso per non ti ostinerai a sostenere cheforse dormi ancora e che stai sognando! Ora d a tua moglie e ai tuoi figli cheanche loro vadano a prendere visione di tutto quello che c di nuovo qui, e poiverranno e ti aiuteranno a liberarti dal tuo sogno! 8. Allora Marco, voltandosi per ammirare nuovamente quella meraviglia,esclama: No, non si tratta davvero di un sogno, anzi una verit evidentissima!Ma rester poi cos?. 5. Capitolo I figli del mondo e i figli del Signore 1. Dice Raffaele: Non ti dissi gi, prima di tutto ci, che quello che statocostruito solidamente neppure mille anni avranno il potere di cancellarlo comple-tamente? Soltanto le varie specie di alberi fruttiferi, di nobili arbusti e le piante ingenere, come pure le cinque navi non resisteranno tanto; ma quanto invece esistein fatto di muratura, durer molto, anzi moltissimo tempo! Perfino dopo duemilaanni se ne potr ancora trovare qualche traccia! Per certamente nessuno penserpi che i costruttori saranno stati degli esseri ultraterreni. Anzi, gi nel tempo pre-sente, quando i tuoi vicini verranno qui e vedranno tutte queste cose, diranno cheesse sono opera dei romani qui presenti, dato che molte e robuste braccia compio-no anchesse dei prodigi! Tu, per, lascia pure che la gente del mondo pensi cos,perch, ammesso che in un paese anche cento volte centomila persone vivano conil modo di vita di oggi, tu ne troverai a mala pena complessivamente cinquemiladisposte a crederti dopo molte e ripetute spiegazioni. Una fede cieca per nonpotrebbe essere di giovamento n a te, n meno ancora a noi, spiriti del Cielo! Delresto non interessa affatto che a credere siano i molti od i pochi! Infatti, il Signore venuto al mondo per i Suoi pochi figli soltanto, e non per la gente del mondo. Ecos sar anche fino alla fine di questo mondo e dei suoi tempi! 2. Quando accadr che il Signore vorr nuovamente rivelarsi su questa Terra,sia unicamente mediante la Parola, sia qualche volta, a momenti, anche personal-mente, Egli si riveler sempre ed esclusivamente ai Suoi veri figli, i quali sono20
  • 21. provenienti dallAlto! Il mondo con i suoi figli non avr che poco o nulla affattoda attendersi da Lui a questo riguardo! Per costoro leternit durer abbastanza alungo per farli giungere ad una qualche luce quanto mai subordinata. 3. Non credere affatto che questa luce suprema proveniente dai Cieli riuscirmai a compenetrare tutta lumanit vivente sulla Terra! Solamente i veri figli,sempre in piccolo numero, ne saranno provvisti in maniera pura ed abbondantis-sima, mentre i figli del mondo si limiteranno a trarre profitto dalla loro immondi-zia, per edificare dei templi e delle case per gli idoli, e per circondarle erecintarle con rigide leggi e con regole cieche e stolte, ma che perci non saran-no tali da toccare i pochi veri figli, cosa questa alla quale il Signore dedichersempre le Sue pi fedeli cure. Per conseguenza, tra i figli del mondo non ci sarpi alcun Geremia ad intonare le sue lamentazioni! Ma ora presentati al Signoree ringraziaLo per tale dono generoso! 4. Allora Marco si avvicina a Me con lintenzione di rivolgerMi i suoi ringra-ziamenti facendo ricorso al suo frasario pi scelto e forbito. 5. Per Io gli dico: Marco, risparmia pure tanta fatica alla tua lingua, perch alMio orecchio gi pervenuto il ringraziamento del tuo cuore, e perci non occor-re pi quello della lingua. Del resto, non merita forse ciascun onesto albergatoreun adeguato compenso? Ora tu pure sei un tale onesto albergatore, e ci hai servitoinstancabilmente nel modo migliore per quasi otto giorni; noi dunque non possia-mo pretendere che tu labbia fatto per nulla! Questo nuovo albergo servir adassicurare a te e ai tuoi futuri successori un abbondante sostentamento; tu perabbi cura che il Mio Nome continui a rimanere solidamente in questo luogo, cosache accadr solo se rimarr vivo presso i tuoi successori, perch, qualora il MioNome svanisse dai loro cuori, essi ben presto verrebbero a perdere anche tutto ilresto! Chi invece avesse pur perduto tutto a questo mondo, ma avesse conservatoil Mio Nome, costui non avrebbe perduto ancora nulla, anzi avrebbe guadagnatotutto. Chi invece avesse perduto fuori dal suo cuore il Mio Nome, costui avrebbeperduto tutto, proprio tutto anche se possedesse tutti i tesori della Terra!. 6. CapitoloIl Signore impartisce allalbergatore Marco dei comandamenti sul comportamento 1. Il Signore: Abbi perci cura, prima di ogni altra cosa, che il Mio Nomevenga conservato nel cuore: colui al quale Questo rimane, a costui resta tutto, maa chi Questo non rimane, anche stato abbandonato da tutto! 2. Chi per Mi ama veramente ed ama pure il prossimo come se stesso, costuiporta davvero in maniera viva il Mio Nome nel proprio cuore, e possiede in que-sto Nome un tesoro che tutte le eternit non potranno mai rapirgli, perch amareDio veramente e completamente con i fatti vuol dire molto di pi che non essere 21
  • 22. signore di tutti i tesori, non solo di questo mondo, ma di tutti gli altri mondi del-lintera infinit. 3. Per non basta professarMi secondo la sapienza, ma secondo il pieno amorevero nel cuore. 4. A te verranno ogni tipo di poveri per essere soccorsi; tutto ci che avrai fattoa loro senza un compenso terreno, lavrai fatto a Me ed il Mio Amore te nericompenser. 5. Se qualche ignudo viene a te, dagli di che ricoprire il suo corpo! E a chi sipresenta a te senza denaro, non negargliene qualora ne abbia bisogno per questomondo! 6. Io vorrei certamente che gli uomini, quali fratelli e sorelle, vivessero concor-di tra di loro senza bisogno di questo pericoloso e dannoso mezzo di scambio.Ma visto che essi, quali uomini del mondo, e per maggiore comodit nei lorocommerci e nei loro scambi, lhanno adottato gi dai tempi antichi, non sar Io avietarne luso; tuttavia il denaro sar apportatore di benedizione agli uomini uni-camente e soltanto per mezzo del Mio Amore! 7. Non attribuirgli mai alcun altro valore allinfuori di quello del Mio Amore,e cos esso ti porter pure il Mio Amore e la Mia Benedizione. A chi ha biso-gno di un denaro, dagliene due ed anche tre, e poi il Mio Amore te ne risarcirdieci e trenta volte! 8. In poche parole, quando accadr che tu ti accorgerai della presenza di qual-che povero in qualcosa, e se tu lo aiuterai in questa stessa cosa per amore Mio econ cuore lieto, allora potrai sempre contare sulla Mia ricompensa; e certo questanon rimarr mai a met strada! 9. Nel caso ad esempio che da te venga, per le cure termali, una persona riccache sia affetta da paralisi; ebbene, fatti risarcire in equa misura lalloggio e ilvitto, ma concedigli per le terme gratuitamente! 10. Ma se qualcuno invece viene alle cure termali per suo diletto, da costuifatti pagare le cure termali, lalloggio e il vitto pi cari che non da un altro. Seegli per chiede da te la verit, dagliela senza alcun compenso, perch egli povero in questo campo! 11. E se viene un sapiente del mondo e vuole intendere la verit da te, non con-cedergliela gratuitamente, anzi fattela pagare un denaro per ogni parola, perchper un simile cercatore della verit questa ha valore soltanto quando egli ne siavenuto in possesso a prezzo di molto denaro! 12. Qualora sia venuto da te un povero affamato, dagli da mangiare e da bere, enon lasciarlo andar via da povero; ma se viene qualcuno a cui fa piacere sederealla tua mensa, costui paghi quanto ha consumato, e paghi altres quanto ha con-sumato un povero seduto accanto a lui! 13. Soccorri gratuitamente ogni povert, ma fatti sempre pagare quando si trat-ta di semplice divertimento! Mi hai ben compreso?22
  • 23. 14. Risponde Marco, versando lacrime di gioia: S, o Signore! 15. Io dico: Ebbene, ora va e mostra ai tuoi tutte quelle cose!. 16. Marco allora si rec dai suoi, che erano stupiti oltre ogni dire, e comu-nic loro quanto Io gli avevo detto, e tutti poi se ne andarono frettolosi pervedere la nuova casa e, naturalmente, per esaminarla in tutti i pi minuziosiparticolari. La moglie e i suoi figli per, nellammirare tutta quella magnifi-cenza, si sentirono vacillare per pura e semplice beatitudine, e la grande gioiatolse loro ogni possibilit di esprimere i loro sentimenti. E tutti coloro chesedevano alle mense Mi chiesero se anche loro avrebbero potuto prenderevisione di quella vistosissima opera prodigiosa. 17. Io dissi: Cari amici! Questopera rimarr, e voi avrete occasione di visi-tarla e di ammirarla in abbondanza; Io invece non rimarr che grazie allamoredei vostri cuori. 18. Restate qui presso di Me finch Io sono con voi; perch Io valgo certamen-te di pi di quellopera prodigiosa; di simili opere sarebbe in Mio potere com-pierne un numero infinito in un solo istante! 19. Dicono tutti: S, s, s, o Signore, noi restiamo senzaltro tutti presso di Te,perch Tu solo sei di pi di tutte le opere della Tua Potenza, della Tua Sapienza edella Tua Benevolenza, le quali ricolmano lintero infinito!. 7. Capitolo Del sommo sacerdote romano. Una critica del sacerdozio pagano a Roma. 1. Dice Cirenio: Signore, Tu conosci bene quali sono le mie mansioni digoverno, e come sono gravose e difficili! Ebbene, ormai esse mi fanno leffettocome se non avessero alcuna importanza, e come se ogni questione potesse risol-versi da se stessa anche senza di me, e che a tutto potesse venire provvisto anchesenza il mio contributo! Davvero, ora io appaio dinanzi a me stesso come unaquinta ruota in un carro, perch io so bene che ora a tutti i miei affari accudisciTu, o Signore, e che nel mio governo non vi stato finora un ordine maggiore diadesso, poich Tu, o Signore, ti occupi di me! 2. O impero felice! Tu, Roma, patria mia, quanto puoi rallegrarti in segreto cheil Signore abbia rivolto a te, in grazia, il Suo occhio e che intenda allevare deiSuoi figli anche fra le tue mura antiche, nei tuoi castelli e nelle tue case! OSignore, io te lo garantisco con la mia vita: se Tu, invece di qui fossi a Roma edavessi compiuto un prodigio simile dinanzi ai romani, davvero non ci sarebbe unsolo essere umano che non fosse pronto a tributarTi i supremi onori divini! Sen-nonch Tu conosci il Tuo Piano e conosci le Tue vie, e per conseguenza certosupremamente bene cos come Tu hai disposto e deciso! 23
  • 24. 3. Intervenne allora la Mia Giara la quale fino a quel momento era rimastazitta: O illustre governatore, non darti pena a causa di Roma! I veri romani,quelli s, possono ancora passare! A Roma per ci sono anche moltissimi sacer-doti degli idoli i quali sono subordinati ad un cosiddetto PONTIFEX MAXI-MUS! (Pontefice Massimo!(2)). Questi tengono in pugno il popolo con il loro Adee ne controllano la coscienza con le pene del Tartaro che, a detta loro, dovrebbe-ro essere del genere pi spaventoso e di durata eterna! Guai a chi si azzardasse atoccare un simile vespaio; ben presto la sua sorte si farebbe certo assai misera!Secondo me, i vostri sacerdoti dovrebbero essere mille volte ancora peggiori deinostri templari i quali portano Mos e i profeti almeno sulla schiena e sul petto,quantunque per lo pi soltanto esternamente! Ma i vostri non portano niente deltutto, neanche esteriormente; il movente di ogni loro dire e fare il pi neroegoismo e lindomabile brama di dominare su tutti e su tutto. 4. E infatti due sacerdoti subordinati di Roma, i quali una volta avevano presoalloggio presso di noi, mi raccontarono che il PONTIFEX MAXIMUS un esseretanto altolocato che perfino Giove, il quale rende visita al PONTIFEX MAXIMUSalmeno una volta allanno, certamente gli si inchina dinanzi dalle tre alle settevolte prima di osare di scambiare qualche parola con il suo supremo rappresentantesulla Terra e di sottoporgli con il massimo rispetto una qualche eventuale nuovalegge ad uso del popolo mortale di questo mondo. Certo, dicevano essi, Giove nonrende al PONTIFEX MAXIMUS simili onori proprio perch questultimo PON-TIFEX MAXIMUS, ma unicamente a causa degli stolti mortali, affinch questul-timi attingano da ci la convinzione di quanta inesprimibile sublimit e maest siarivestito sulla Terra laltissimo che ha la funzione della divinit suprema. 5. Egli ha il dominio sopra tutti gli imperatori, i re, i principi, i comandanti de-sercito e sopra qualsiasi altro altissimo dignitario, poi ha tutti gli elementi in suoesclusivo potere. Quando, in segno dira, egli batte con il suo sacro piede il terreno,questo trema immediatamente come il fogliame tremulo del pioppo sotto la sferzadelluragano furioso, ed i monti della Terra cominciano a vomitare fuoco appog-giando cos il corrucciato PONTIFEX MAXIMUS affinch in nome di Giove eglipossa saziare tanto pi abbondantemente la sua sempre giusta brama di vendetta. 6. Da lui, esclusivamente, dipendono le buone e cattive annate. Se egli benedi-ce le campagne, allora si hanno ricchissimi raccolti su tutta la Terra; se non lebenedice, i raccolti si faranno assai magri, ma se poi volesse lanciare una maledi-zione sulla Terra, allora tutto sarebbe assolutamente finito, e sul mondo si scate-nerebbero la guerra, la fame, le pestilenze, e mille altri guai inauditi ne sarebberola conseguenza! Allinfuori di Giove, tutti gli altri di gli devono obbedienza; incaso di rifiuto egli potrebbe bandirli dalla Terra fino a cento anni, cosa questa(2) Sommo sacerdote degli antichi romani.24
  • 25. che per non succede mai, dato che tutti gli di sono troppo profondamente con-vinti dellinesprimibile nobilt del PONTIFEX MAXIMUS. 7. Conseguentemente un PONTIFEX MAXIMUS in possesso di una triplicepotest principale. In primo luogo, al di sopra di tutti gli di ad eccezione diGiove, con il quale naturalmente, in quanto a dignit, si trova su un medesimogradino; in secondo luogo, sopra tutta la Terra e i suoi elementi, e infine sopratutti gli uomini, gli animali, gli alberi, gli arbusti e le piante! Oltre a questo egliha anche il dominio su tutti i pianeti e su tutte le stelle, e tiene nella sua manole nubi, i venti, il lampo, il tuono, la pioggia, la grandine e la neve; ed il maretrema continuamente dinanzi alla sua infinita potenza! 8. E su questo tono i due sacerdoti romani mi hanno raccontato un mare dialtre cose ancora sul conto del loro PONTIFEX MAXIMUS. Io ci pensai suqualche tempo, in quanto tutto ci mi faceva limpressione come se essi avesserovoluto semplicemente prendersi gioco di me un po fuori luogo! Ma dovetti con-vincermi ben presto che quei due pazzi prendevano la cosa proprio sul serio.Quando cominciai poi ad annunciare loro quanto era a mia conoscenza riguardoallunico vero Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe e riguardo alle Sue opere, essiiniziarono a farsi beffe di me, e mi assicurarono nella maniera pi calorosa cheio mi trovavo su una strada completamente sbagliata, perch essi avrebberopotuto fornirmi mille prove contro una che le cose stavano precisamente coscome essi me le avevano esposte! 9. Io domandai allora se risultava loro che il PONTIFEX MAXIMUS fosseimmortale o no. Uno dei due, avendo voluto parlare troppo precipitosamente, siimpaper e rispose che sotto laspetto terreno il PONTIFEX MAXIMUS eraeffettivamente mortale, ma, quando moriva, Giove lo accoglieva senzaltro nellaregione pi alta dellElisio, dove poi per la durata di centanni sedeva alla mensadel sommo degli di, e cos diventava finalmente egli stesso una reale divinitnel regno degli di. Questa versione non fu di gradimento dellaltro sacerdote, ilquale disse per correggerlo: Ecco che hai nuovamente detto un sacco di fando-nie! Da quando in qua un PONTIFEX MAXIMUS stato mortale? Quello chehai detto di lui, non vale che per noi, sacerdoti di rango inferiore, particolarmen-te se non siamo riusciti ad acquistarci completamente il favore del PONTIFEXMAXIMUS, perch un PONTIFEX MAXIMUS non muore mai, n pu neanchemorire per la ragione che Giove lo ha reso immortale per tutti i tempi. E semprequestaltro sacerdote aggiunse: Vedi, io conosco gi quattro PONTIFEXMAXIMUS e di tutti e quattro nessuno mai morto, eppure sul rispettivo tronosiede sempre e soltanto un immortale, e non quattro, anche se sono tutti assoluta-mente immortali, visto che, come detto, un PONTIFEX MAXIMUS non pumai morire, come pure non pu mai perdere il trono supremo su questa Terra! 10. E allora io ripresi a parlare e conclusi cos: Ma ci che dite assolutamen-te impossibile; infatti, come mai quattro possono essere uno ed uno quattro? 25
  • 26. Questo s che a me sembra unautentica fandonia!. E finii con il dire: Comeragionate voi, non fate che dare evidentemente del pazzo assoluto al vostroPONTIFEX MAXIMUS; egli ad ogni modo una persona altrettanto mortalecome lo siamo noi, e la sua potenza consiste in primo luogo nelle armi dellim-peratore, poi nellimmensa cecit e stoltezza del popolo, e infine in una specie dipessimi artifici magici, perch dinanzi ad un popolo assolutamente stolto e spiri-tualmente cieco quanto mai facile operare miracoli! Andatevene dunque, erisparmiatemi le vostre stupide ciance! gi pi che sufficiente che siate voi irappresentanti della pi rozza stoltezza; perch dunque dovrei fare anchio lastessa figura al vostro fianco?. 11. A questa mia risposta i due si infuriarono contro di me, e poi trovarono dadire pure fra di loro, cominciarono a scagliarsi reciprocamente i pi acerbi rim-proveri e finirono con il picchiarsi e con il cacciarsi lun laltro fuori dalla porta;io per, mentre essi al di fuori andavano azzuffandosi come due cani, domandailoro, stando alla finestra, se quel contegno era esso pure la conseguenza di undecreto del PONTIFEX MAXIMUS con valore di prescrizione legale da parte diGiove nellElisio altissimo! Per fortuna i due, che erano infervorati nella rissa,non sentirono le mie parole e continuarono con sempre maggior calore a dimo-strarsi pro e contro la famosa immortalit del PONTIFEX MAXIMUS, finchalcuni servitori di casa nostra non si decisero a dividerli. 12. Ed ora dimmi tu, o caro e nobile Cirenio, quale risultato avrebbe potutoripromettersi il Signore a Roma, considerato tutto questo arcistolto fanatismopopolare, a meno di non fare piovere fuoco e zolfo dal cielo! Oh, il buon Diosapeva senza dubbio gi fin dalleternit dove per Lui sarebbe stato meglio e piopportuno venire quaggi e perci Egli sceso fra la Sua umanit di questomondo, ed sceso appunto qui e non altrove! Ecco, questa pi o meno la miaopinione; che cosa ne pensi invece tu? Che concetto hai tu, o pu avere limpera-tore a Roma riguardo a questo infausto PONTIFEX MAXIMUS?. 8. Capitolo Le condizioni religiose a Roma al tempo di Ges 1. Risponde Cirenio: O figlioletta mia, tu hai perfettamente ragione; a Roma,naturalmente soltanto nei riguardi del popolo, rispetto al PONTIFEX MAXI-MUS le cose stanno generalmente cos, n per il momento si pu fare altrimenti!Per io posso con tutta certezza anche darti lassicurazione che soltanto il popolodella classe pi bassa e ignorante presta ancora mezza fede a questo; invece laparte migliore del popolo non crede assolutamente pi a simili cose, e per conse-guenza noi romani possiamo ancora fare qualcosa.26
  • 27. 2. Non c dubbio che nel diffondere queste purissime verit divine sar ungiorno necessario affrontare pi di una spiacevole lotta a causa del popolo, madaltro canto non mancheranno seguaci della nuova fede di tempra veramenteromana, i quali, per questa stessa fede, offriranno con entusiasmo beni, sangue evita. Infatti, non cos facile trovare sulla Terra un popolo che tema tanto pocola morte quanto appunto quello romano; qualora un romano genuino abbiaabbracciato con tutta convinzione unidea, egli sempre pronto a rischiare la suavita per essa! Una cosa di questa specie non la fa un altro popolo; di ci puoistare pi che sicura! 3. I nostri sacerdoti costituiscono appunto la quinta ruota del carro, e le lorofeste popolari e i loro sermoni non servono ormai ad altro che a divertire il popo-lo; dunque, anche se esistono simili costumi, non c pi nessuno che ci facciacaso. Quanto al resto ci pensa la nostra giurisprudenza che abbraccia ognicampo, la quale un estratto delle dottrine dei migliori e pi saggi filosofi chemai siano vissuti in qualche parte di questa Terra. 4. Il PONTIFEX MAXIMUS viene mantenuto come figura di facciata dalloStato a causa del popolo; infatti, la sua sfera dinfluenza, in cui una volta sipoteva muovere liberamente, ora stata fortemente limitata. vero che in altritempi, circa due secoli fa, le cose per il PONTIFEX MAXIMUS andavano cheera una meraviglia; infatti, in quel tempo il PONTIFEX MAXIMUS erasenzaltro una specie di divinit fra gli uomini! Egli del resto era sempre unapersona dalle conoscenze molto ricche e vaste, e tale doveva anche essere,altrimenti non avrebbe potuto arrivare cos facilmente ad una carica tanto ele-vata. Egli doveva essere versatissimo nei misteri dellEgitto e doveva conosce-re alla perfezione tutti gli oracoli ed i loro segreti; oltre a questo doveva essereben addentro nelle manipolazioni dellarte magica, conoscenza questa dellaquale prima doveva sempre fornire la prova sottoponendosi ad un rigorosissi-mo esame dinanzi ai patrizi pi anziani di Roma, costituiti in collegio stretta-mente segreto. Dopo aver dimostrato di possedere tutte queste qualifiche,soltanto allora gli veniva conferito il pontificato con tutti i suoi diritti, i suoivantaggi e i suoi svantaggi. 5. Giunto a questo punto, egli poteva certamente intraprendere pi di una cosaal cospetto del popolo; per, in segreto, non doveva dimenticare il rispetto dovu-to al patriziato, ed era tenuto a fare come questo richiedeva da lui. Se i patrizivolevano la guerra, egli doveva sempre manipolare ogni sua manifestazione nelcampo profetico in modo tale che il popolo ne vedesse la necessit come unaconseguenza della volont degli di; sennonch in questo caso non erano altri senon i patrizi, e con loro i primi e pi colti cittadini, gli artisti e i poeti, i qualianzitutto partivano dallidea che soltanto alla fantasia degli uomini bisognavaimprimere una direzione ben precisa, sia pure verso un campo assai vasto, perpreservarli dalle aberrazioni pi vergognose! 27
  • 28. 6. Infatti, ciascun individuo ha una propria fantasia naturale, la quale, se vienetrascurata, pu indurre la pi nobile figura umana a farsi simile ad una bestiaferoce; se invece la sua fantasia viene debitamente frenata, ordinata ed avviataverso forme pi nobili, allora essa stessa comincer anche a creare forme pinobili, e trapasser a pensieri e ad aspirazioni interiori, ed animer la volont peroperare il meglio delle sue creazioni interiori. 7. E cos lintera dottrina degli di stata ideata soltanto come una formazionefantastica sempre pi ordinata per avere funzione regolatrice della comune fanta-sia umana, ed stata attuata praticamente e visibilmente e, per quanto possibile,con ogni mezzo umano. Ma allora per noi, savi patrizi colti, sorse di per s, come facile da comprendere, la necessit di dover apparire come volevamo che fosseil popolo. 8. Per, come stavano allora le cose cos stanno ancora oggi, con la sola diffe-renza che attualmente anche il proletariato gi iniziato in molte cose che primaerano conosciute soltanto a noi patrizi, e ormai sono pochissimi coloro che cre-dono ancora a qualcosa di quanto ha relazione con il pontificato. La maggioranzacrede certo ad un qualche Essere divino superiore; ci sono poi molti che non cre-dono pi a niente, mentre la parte pi colta costituita da platonici, socratici emolto spesso da aristotelici. 9. Per, quei sacerdoti che ti hanno dato le informazioni sul conto del PON-TIFEX MAXIMUS spesso sono in parte, nella loro specie, davvero tanto stoltiche credono realmente, parola per parola, a tutto quello che viene loro dato adintendere. Ma non di rado si tratta invece di raffinati volponi che di fronte alpopolo fanno un chiasso indiavolato e, a sentir loro, parrebbe come se essi fos-sero a tu per tu con gli di e che giornalmente facessero con loro la partita ascacchi secondo luso persiano! Ma in loro stessi non credono invece a niente,ad eccezione delle massime di Epicuro che suonano allincirca cos: EDE,BIBE, LUDE! POST MORTEM NULLA VOLUPTAS; MORS ENIM ESTRERUM LINEA (Mangia, bevi, gioca! Dopo la morte non c divertimento;la morte la fine delle cose!). 10. Se tu dunque, o mia dilettissima Giara, che per la tua et sei meraviglio-samente saggia, volessi farti unopinione di noi basandola sullimpressione cheti hanno fatto i due sottosacerdoti, in verit ci faresti un grande torto! Infatti,noi romani siamo precisamente cos come ti ho esposto adesso; ogni altra ver-sione non pu essere che il parto della fantasia di un qualche profano checonosce le condizioni di Roma altrettanto poco quanto le conoscevi tu fino aquesto momento, condizioni che invece sono proprio tali quali io, che sono unco-reggente di Roma, te le ho rivelate ora. Ma dato che tu queste cose ora leconosci, bisogna pure che modifichi la tua opinione riguardo a noi romani eche ci giudichi e che ci tratti con un po pi di indulgenza! Che ne dici? La miarichiesta equa s o no?28
  • 29. 9. Capitolo La predizione del Signore sul destino di Roma e di Gerusalemme 1. Risponde Giara: Questo si intende naturalmente da s! Se le cose stannoevidentemente cos come tu me le hai esposte ora con tutta schiettezza, non miresta assolutamente pi da muovervi alcuna obiezione. In fondo, se la vostravolont buona, nemmeno i risultati del vostro agire conformemente a talevolont possono essere cattivi, neanche quando essi non appaiono vantaggiosiagli occhi del mondo. Io mi lascio ingannare pochissimo dalle apparenze; sen-nonch io vedo pure che per parte di natura si pu arrivare molto prima sia aduna qualche buona e onesta volont che, in qualche modo, alla verit purissi-ma, la quale soltanto attraverso la buona volont stessa diventa vera luce divita efficacissima. Ora, secondo quanto tu hai esposto, il buon volere laveteavuto sempre ed invariabilmente, in generale; e i singoli momenti perturbatorihanno avuto poco potere, o addirittura nessuno, di mutare la situazione inqualche maniera. 2. Ma adesso, in aggiunta alla vostra buona volont, vi viene ancora concessala Luce purissima delleterna verit, per mezzo della quale la vostra volont, giin origine buona, non pu non venire illuminata riguardo alle giuste vie ed i verimezzi con cui giungere certamente ai risultati migliori, ed in queste condizioni evidente che da voi lecito attendersi solo le cose migliori! O Signore, benediciTu queste mie semplici parole affinch esse rimangano per tutti i tempi unaverit permanente! 3. Io dico allora: S, o Giara, Mia dilettissima, le tue parole saranno certamen-te benedette, essendo veramente belle e colme di verit! 4. Roma dovr restare per lungo tempo il luogo di dimora della Mia Dottrina edella Mia Grazia speciale, e questa grande citt imperiale dovr raggiungereunet nel mondo alla quale soltanto poche citt egiziane arriveranno, ed anchequeste saranno in condizioni di conservazione meno buone di Roma. I nemiciesterni non potranno mai arrecare gravi danni a questa citt, e quando anche inessa vi saranno dei danni, essi andranno attribuiti unicamente al tempo ed aipochi nemici interni! 5. Purtroppo, in avvenire anche in questa citt dominante accadr che la MiaDottrina trapasser ad una specie di idolatria; e ciononostante la Mia Parola ecomunque il senso migliore dei costumi della vita vi si manterranno in generale. 6. In tempi proprio molto lontani anche lo Spirito di questa Mia Dottrina si farmolto debole; e lumanit si trover soltanto a dover mordere la buccia pi este-riore, e riterr che questultima sia il pane spirituale della vita. Sennonch allorasapr ben Io escogitare i giusti mezzi per ricondurla gradatamente sulla retta via;e per quanta fornicazione e per quanto adulterio verranno trovati fra le sue mura,a tempo opportuno Io sapr purificarla di nuovo! 29
  • 30. 7. Del resto essa rimarr sempre unannunciatrice dellamore, dellumilt edella pazienza, per la qual cosa molto le verr perdonato in ogni tempo mediantei discepoli, ed i grandi della Terra le si schiereranno ripetutamente intorno persentire dalla sua bocca le parole della loro salvezza. 8. Ma in generale su questa Terra nulla si manterr mai proprio del tutto puroper un tempo assai lungo; e per conseguenza neanche la Mia Parola. Per adogni modo a Roma la Mia Parola si conserver, come una reliquia storica, pipura che non altrove e questo per gli scopi della vita! 9. Questa assicurazione ora Io la do qui a te, o Cirenio, amico Mio carissimo, equesta sia nello stesso tempo una vera e piena benedizione delle parole quantomai belle e veritiere della nostra dilettissima Giara! 10. Un millennio dopo laltro ti dimostrer e dir che questa Mia enunciazionerispetto alla durata e alla dignit di Roma trover pieno adempimento! 11. Gerusalemme invece verr distrutta in modo tale che gi entro non moltotempo, a calcolare da questo attuale, nessuno sapr pi dove essa esisteva untempo. Lumanit futura edificher pure in questi paraggi unaltra piccola cittche porter lo stesso nome, ma laspetto e il luogo non saranno pi quelli, e per-fino questa piccola cittadella dovr attendersi molti mali da parte di nemici ester-ni, e rester in perpetuo minima e insignificante e sar un covo di gentagliadogni risma la quale trarr una misera esistenza dal muschio crescente sullerocce che gi ora sono in quel posto. 12. Oh, certo era Mia intenzione fare dellantica citt di Dio la prima citt dellaTerra, ma essa non Mi ha riconosciuto e Mi ha accolto come si accoglie un ladroed un assassino! Ed anche perci essa decadr per sempre, e non risorger maipi dalle rovine della ben meritata maledizione antica; maledizione che essa stes-sa si preparata e che ha proferito con la sua stessa bocca! Ed ora dimmi, o Miadilettissima Giara, sei soddisfatta di questa Mia Benedizione? 13. E Giara, commossa fino alle lacrime, risponde: Oh, Signore, o unico amoremio! E chi mai potrebbe non essere contento di quello che Tu, o Signore, vai pro-nunciando, e particolarmente poi di una simile grande promessa che si estende adepoche tanto lontane? Anche il mio nobile e caro Cirenio mi sembra che ne siarimasto altamente soddisfatto, e non meno di lui lo pure Cornelio, e Fausto, equi il nostro Giulio. Se poi coloro, tra i figli di Gerusalemme, che siedono in que-sto momento anche ad altre mense intorno a noi, e sono parecchi, saranno altret-tanto contenti delle Tue promesse rispetto a Gerusalemme, ebbene, questa misembra che sia una questione del tutto differente, perch dalle loro facce non tra-spare quella letizia che si pu invece leggere sulle facce dei romani 14. Dopo questa osservazione perfettamente giusta, alcuni che erano diGerusalemme si alzarono e dissero: Non si dovrebbe certo augurare la rovinaalla propria patria, a meno che essa non fosse diventata un ricettacolo di ladrie di birbanti, ma, se accaduto, conviene che neppure essa venga risparmiata!30
  • 31. I posteri - senza paura di commettere un peccato - hanno il diritto di distruggerlacon le proprie mani sopra i capi degli scellerati che ancora vi dimorano, e di can-cellarne ogni traccia per sempre. 15. Ma se Gerusalemme, secondo quanto ci precisamente noto, oggigiornonon altro che un perfetto covo di assassini, perch noi dovremmo rattristarci seil Signore ha deliberato di dare a questo perfido covo, come certo anche dar, laricompensa da lungo tempo meritata? Il lato veramente triste della cosa sta nelfatto che questa citt, cui venne conferita tanta Grazia da parte di Dio, nonostan-te tutte le ammonizioni sia arrivata per la terza volta al punto di dover venirepunita nel modo il pi rigoroso per la stessa mano di Dio! Ma la Sua ben notaTolleranza e la Sua Pazienza sono una prova sicurissima di quanto una similecitt si sia resa senza dubbio meritevole del pi aspro castigo, e per conseguenzaessa non davvero da compiangere minimamente, n degna di cordoglio! 16. VOLENTI NON FIT INIURIA! (Per chi consenziente non unoffesa! cio Chi causa del suo male, pianga se stesso!). Se qualcuno, pur essendogiorno chiarissimo, vuole gettarsi da se stesso in una fossa, si trover forse qual-cuno disposto a versare lacrime sulla sua sorte? Certo noi non saremo tra questitali. Per gli autentici asini e per i buoi stupidissimi non abbiamo mai sentitomisericordia, specialmente qualora abbiano voluto brillare dinanzi a tutto ilmondo come i pi alti rappresentanti della sapienza! Ed ancora e specialmenteloro sono tanto meno degni di misericordia, in quanto la loro pretesa altissimasapienza, che in fondo non che la pi rozza asinaggine, ha sempre voluto farsivalere nella pratica unicamente sotto la forma di svariatissime perfidie e dellascaltrezza pi raffinata. 17. Certamente, senzaltro giusto che pure unanima umana inferma sia pidegna di piet del corpo infermo di una persona ammalata. Ma se succede che adun uomo ammalato, ed ancora nel pieno possesso della propria ragione, si pre-senti un medico espertissimo e di indiscussa fama il quale, resosi conto dellaspecie del male, potrebbe ed anche vorrebbe certissimamente aiutare lammalato,ma lammalato, invece di accogliere con tutta gioia il consiglio salutare delmedico, lo fa gettare fuori dalla porta mediante i suoi servitori, ebbene, - doman-diamo noi - chi mai potr provare ancora un senso di piet per una simile animaammalata? Noi no di certo, ma sicuramente neanche nessun altro dopo di noi!Che un simile animale duomo venga pure colpito dalla malattia pi atroce e ter-ribile; solo in seguito alle proprie sofferenze riconoscer in che modo stolto egliavr agito facendo gettare fuori dalla propria casa il pi abile fra i medici! 18. La stoltezza di per s merita compassione, perch uno stolto non ha colpa setale rimasto gi dalla culla; sennonch esiste unaltra razza di uomini - costituitadalla maggioranza degli alti sacerdoti, dei farisei e degli scribi - che non sonostolti, ma fingono di esserlo per poter servirsi, con facilit tanto maggiore, ai lorofini ignominiosi ed egoistici della misera umanit da loro stessi resa stolta! Questi 31
  • 32. tali non sono delle anime ammalate, ma sono invece dei lupi sani e vigorosi tra-vestiti da pecore, e non meritano altro che di venire fatti bersaglio degli strali piacuti perch in un caso simile qualsiasi piet sarebbe una rozza stoltezza da partedi un qualche cuore umano. 19. A chi mai, su tutto il mondo intero, potrebbe venire in mente di rimpiange-re che la notte venga annientata dal sole nascente? O quale sar il pazzo che sivorr rattristare per un noioso inverno che ha fatto posto alla primavera, o per unfurioso uragano che cessato, oppure per una pestilenza scomparsa, o per delleannate cattive che non si rinnovano pi? Ma noi crediamo perci che sarebbeuna stoltezza ancora molto maggiore rattristarci mentre il Signore intenzionatoa concederci quanto prima la massima fra le Sue grazie. Certamente, infinita-mente doloroso che Gerusalemme non voglia riconoscere ed accogliere la pivivida luce dello spirito, perch questo non vuol dire altro se non di avere incor-porato in se stessi il Satana del mondo! Ma stando cos le cose, piova pure fuocoe zolfo dal cielo! Sodoma e Gomorra gi da lungo tempo riposano in fondo alMar Morto; ed ora, chi mai vorr compiangere quegli scellerati? Cos neppureGerusalemme sar compianta! 20. E tu, o soavissima Giara, nellesprimere la tua opinione a nostro riguardo tisei alquanto ingannata anche qui! Vedi, lapparenza non sempre un riflesso dellaverit, e talvolta essa ci induce in errore! Non pensi pure tu che le cose stannocos e che probabilmente staranno cos per sempre? Ci dai ragione o torto? 21. Esclama Giara: Ma Signore, o amore mio, perch mi deve dunque ac-cadere che non sono capace di giudicare mai rettamente gli uomini, e invece solofalsamente? Questa una cosa che mi fa davvero rabbia! Prima mi toccatoun rimprovero, certamente dolce, da parte di Cirenio; ora per il rimproveromi viene da pi parti! Essi hanno tutti ragione, mentre io sola evidentemente hotorto, perch secondo verit la ragione dalla loro e non dalla mia. O Signore!Concedimi un po pi di accortezza affinch non debba trovarmi sempre maledopo aver espresso un giudizio!. 10. Capitolo Un Vangelo per il sesso femminile 1. Di

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