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IL. GRUPPO VITTORIO BOTTEGO

Date post: 25-Jan-2017
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IL. GRUPPO VITTORIO BOTTEGO Source: Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente, Anno 11, No. 3 (MARZO 1956), p. 66 Published by: Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO) Stable URL: http://www.jstor.org/stable/40746184 . Accessed: 14/06/2014 21:37 Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at . http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp . JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range of content in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new forms of scholarship. For more information about JSTOR, please contact [email protected]. . Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO) is collaborating with JSTOR to digitize, preserve and extend access to Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente. http://www.jstor.org This content downloaded from 195.34.78.43 on Sat, 14 Jun 2014 21:37:35 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions
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IL. GRUPPO VITTORIO BOTTEGOSource: Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africae l’Oriente, Anno 11, No. 3 (MARZO 1956), p. 66Published by: Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO)Stable URL: http://www.jstor.org/stable/40746184 .

Accessed: 14/06/2014 21:37

Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at .http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp

.JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range ofcontent in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new formsof scholarship. For more information about JSTOR, please contact [email protected].

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Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO) is collaborating with JSTOR to digitize, preserve and extendaccess to Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente.

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66 AFFRICA

ha assegnato 5 milioni di sterline allo sviluppo agricolo. Il Board possiede otto piantagioni per complessivi 15.000 ettari, e gestisce a1 tre aziende in compartecipazione con il Governo e con società cooperative per un totale di altri 3.500 ettari di terra, sui quali col t- va palma da olio, cacao, gomma, agrumi, ananassi e anacardi. La Corporation della Regione del Nord ha dato inizio a progetti di coltivazione del riso, affidando la terra da essa acquistata ad agr'coltori scelti, che assiste con finanziamenti e con l'assistenza tec- nica, per dar loro la possibilità di mettere in pratica sistemi agricoli e di allevamento del bestiame più razionali. La Corporation della Regione dell'Est gestisce varie p'antagiotii di palme da olio, gomma e anacardo, e un grande alleva- mento di bestiame.

Mentre i Boards e i Governi regionali concentrano i loro sforzi sulla produzione, il Governo federale si assume il compito delle ricerche agricole (malattie deUe piante, miglioramento delle sementi, lotta contro la tsè tsè, ecc). In queste ricerche il Governo federale è aiutato dal Go- verno britannico attraverso il Consiglio delle Ricerche Co- loniali, che concede fondi e funzionari specializzati.

Se non tutti gli agricoltori si valgono come potrebbero dei servizi e della consulenza agraria messi a loro dispo- sizione, va tuttavia p'ano! p1#ano aumentando il numero di coloro che s' decidono ad adottare tecniche moderne. 11 sistema tradizionale di conduzione del terreno1, che tuttora prevale in quasi tutto il Paese, è un grave ostacolo allo sviluppo di un'agricoltura moderna su vasta scala. I piccoli appezzamenti sono inadatti all'agricoltura meccanizzata, e d'altra parte i terreni tropicali non sempre sopportano bene il violento rivolgimento dell'aratura meccanica. Donde la resistenza degli agricoltori ad accettare i nuovi s 'stemi agricoli. Per il p'ccolo agricoltore nulla è tanto importante quanto il suo raccolto alimentare. In Nigeria tali raccolti si dividono - grosso modo - in due categorie: tuberi e cereali. Le colture della prima categoria, che comprende principalmente la grande patata dolce chiamata yam e la tapioca, sono diffuse nel Sud, dove è forte la precipitazione piovosa, mentre quelle della seconda, miglio e mais, pre- valgono nel più asciutto Nord. Riso, grano e fagioli cre- scono in varie parti del paese, e stanno diventando impor- tanti complementi della dieta comune. Negli ultimi anni la coltivazione del riso si è notevolmente diffusa in tutto il paese, e vi è luogo a sperare che fra breve la Nigeria diventerà un paese esportatore di riso.

Ma poiché aumenta la spinta alla produzione di raccolti di esportazione, e poiché va continuamente crescendo il numero di lavoratori che si trasferiscono all'industria e alle città, dinr'nuisce la quantità dei prodotti alimentari. Questo problema già comincia ad apparire sotto forma di periodiche carestie alimentari nelle città, carestie che pro- vocano aumenti del costo della vita e quindi delle richieste salariali. E* evidente che l'agricoltura nigeriana deve an- cora trovare un equilibrio fra la domanda dei mercati esteri e quella del mercato interno. Per grandi che siano le prospettive di sviluppo futuro dell'attività mineraria, o dell'industria, o della produzione di raccolti da esporta- zione, la Nigeria muore di fame se non riesce a produrre il suo fabbisogno alimentare.

GELATI E SENTIMENTI ITALIANI A BISSAU Tempo fa abbiamo ricevuto una lettera da Bissau, nel-

la Guinea Portoghese, una lettera - che riproduciamo nel suo italiano portoghesizzato - a firma di Teresa Fiore, che gestisce un « Chiosco di gelati » in quel punto sper- duto del grande scacchiere africano. Vi rifletta qualcuno, e la ricordi...

« Giorni fa - scrive - ho ricevuto una rivista, invia- tami dal ilustrisimo console Teracini in Dacare, e cosi varie giornali; esi mi szno molto grati, poiché mi incontro in Guinea portoghesa, e sono /a unica italiana che mi inchon- tro gui. Confesso guando lego un articolo italiano, mi da V inpresione di sentire un eco lontano; sono 15 anni che non vedo la mia bela Italia; purtropo i mezi economici non mi permetono fare una visita a la mia tera natale, ma con servo senpre nel mio animo di rivederla ancora una volta. Per il momento invio un dolaro per la deta rivista, ditemi se chuponi postali serve per pagare Vabonamento. Ve ne sono grada inviarmi qualche altra rivista con vedute sia dell'Africa o viste di Italia, che è per rendere meno dura V atesa di una visita.,, »

Nello scorso fascicolo di « Affrica », salutando il decenna'e del valoroso «Gruppo Vittorio Bottego» di Milano, ne abbiamo ricordato brevemente la storia e Pattiv.ità. In altra parte del presente fascicolo diamo il programma del V convegno economico italo-africano pro- mosso dallo stesso Gruppo Bottego con il patrocinio dell'Istituto Italianoi per l'Africa e con l'adesione dell'Ente Fiera Internazionale di Milano e della; Camera di Commercio di Milano; convegno che si annuncia, quest'anno, particolarmente importante.

Qui intendiamo dar notizia delle manifestazioni con le quali si è iniziata la celebrazione del decennale del Gruppo e di una delibera- zione votata il 7 aprile dal suo Consiglio Direttivo e recante le firme di B> V. Vecchi, A. Mortara, V. Forte, G. Papetti, G. Beltrami, E. Ribera, F. Baslini. Ecco il testo della dichiarazione: II Consiglio Direttivo del Gruppo Vittorio Bottego prende atto con viva soddi- sfaziione detta firma del trattato ¡talo-etiopico, che permetterà un maggiore e da tempo auspicato sviluppo dei rapporti tra i due Paesi.

Sottolinea la grande importanza che, in corrispettivo di talune clausole di tale trattato, avrà per il prestigio del nostro lavoro in Etiopia e im Africa la costruzione di una grande diga sull'Auàsc, e fa voti! che non vi sia alcun pericolo) che tale impresa venga sottratta alla nostra capacità e al nostro buon diritto.

Prende atto con rammarico degli atteggiamene eccessivamente polemici in merito alla eventuale applicazione integrale dì talune clausole del Trattato; ciò perchó la poeta del nostro lavoro e dei nostri attuali e futuri interessi in Etiopia, dove vivono circa venti- mila connazionali che formano la comunità europea più importante, ò di enorme valore rispetto ad un avvenire che vedrà indubbiamente l'Africa assumere funzioni di primissimo piano per il resto del mondo.

Fa voti chef il favore e la considerazione di cui godono gli italiani operanti m Etiopia, congiunto ad una solerte ed amichevole azione da parte degli organi competenti del Governo, possa trovare un reci- proco e soddisfacente punta dB vista per attuare la parte esecutiva del|e clausole accennate.

Prende atto, m considerazione della evoluzione dei popoli africani, che la posizione Uè»' Ita lia nei riguardi di tali popoli è già su di un piano democratico e realistico attraverso la formula del mandato sulla Somalia e della libera collaborazione con le popolazioni un tempo da noi amministrate.

Ritiene che l'Itala, in terra d'Africa, sia oggi in posizione netta, leale, moralmente vantaggiosa e nelle migliori condizioni per una proficua attività avvenire.

Considera che se si sono dovuti dolorosamente far tacere dei giustificati sentimenti, questo sacrificio andrà, per l'Italia, a tutto vantaggio del rapporti di lavoro, tecnici, economici e culturali, quale unico mezzo atto a mantenere il suo effettivo prestigio e a tutelare i suoi interessi in terra africana.

La ricorrenza del X anniversario del Gruppo Bottego è stata cele- brata a Milano, il 26 febbraio scorso, con una solenne Messa al Campo a ricordo « di tutti gli Italiani caduti in terra d'Africa », officiata dal Cappellano Capo Militare Mons. Vinay, alla presenza di S. E. Bru- sasca, delle massime Autorità locali, di Medaglie d'Oro al V. M. e di tutte le Associazioni Combattentistiche milanesi.

Alila sera un pranzo ufficiale ha riunito i componenti del Gruppo, ospiti d'onore l'on. Brusasca a le Autorità milanesi. Hanno parlato, fra calili consensi, il Presidente del Gruppo, Vecchi, e S. E. Bru- sasca, che ha posto in rilievo la costruttiva attività del Gruppo, dichiarandogli lieto di accettare l'invito, rivoltogli dal Gruppo stesso, di essere il Relatore generale al V Convegno Economico.

In occasione di tale Convegno si concluderà - con la rievocazione che del grande Pioniere farà S. E. Caroselli, presente ufficialmente la Città di Parma con il suo sindaco Ferrari - la celebrazione del primo decennale del « Vittorio Bottego ». Nella circostanza sarà of- ferta ad alcune personalità ed enti benemeriti del Gruppo la medaglia d'oro che qui riproduciamo.

Molti africanisiti da tutte le parti d'Italia hanno dato e daranno, in questa ricorrenza, la testimonianza tangibile del loro consenso al- l'attività del Grup- po Bottego, che, e- sente da ogni fine assistenziale e tan- to meno speculati- vo, ha in tutti que- sti dieci anni trat- to i propri mezzi di vita dalle quote so- ciali e dai modesti contributi concessi da Enti economici e di credito e da qualche Ente go- vernativo, specie in occasione del Con- vegno.

Ci è caro dare ancora una volta atto al Consiglio Direttivo del Grup- po, e ai suoi Soci, del lavoro costrut- tivo da essi com- piuto in dieci anni, con fervida passio- ne africana con- giunta a coraggio- so e lungimirante realismo.

IL GRUPPO BOTTEGO

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