Date post: | 16-Feb-2019 |
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IL FENOMENO DELL’AGEING NEI SERVIZI EDUCATIVI PER LA PRIMA INFANZIA
venerdì 1 DICEMBRE 2017
Aula Magna della Cavallerizza Reale
Università di Torino - Via Verdi, 9 - Torino
Il legame tra invecchiamento, percezione del dolore e disturbi muscoloscheletrici tra i lavoratori dei servizi.
Alberto Baratti Medicina del Lavoro
ASL CN 1 – Cuneo
Chi è il medico del lavoro (e il medico competente)?
La medicina clinica si occupa delle cause più prossime (i determinanti prossimali) delle malattie (agenti infettivi, fisici, chimici) o dei fattori di rischio di specifiche patologie (es. l’iperglicemia, l’ipertensione) La sanità pubblica, per promuovere politiche e interventi di prevenzione, è alla ricerca delle “cause delle cause” (i determinanti distali o strutturali) (G. Maciocco 2005)
Il medico del
lavoro si trova ad agire
in entrambi gli ambiti
Interazione tra i «determinanti» che influenzano lo stato di salute e ne
causano le differenze (o disuguaglianze)
I settori di … «competenza» del medico del lavoro
I DETERMINANTI DI SALUTE
G. Domenighetti, 2006
Il diverso peso dei determinanti distali /strutturali nel raggiungimento dell’età di 75 anni
• Sanità: 10-15 %
• Patrimonio genetico: 20-30 %
• L’ecosistema: 20 %
Fattori socioeconomici: 40-50 %
L’Italia è al quarto posto nei Paesi Ocse
per aspettativa di vita alla nascita con
82,8 anni. Meglio di noi Svizzera (82,9), Spagna (83,2) e
Giappone (83,4). … ma …
… nel nostro Paese
l’aspettativa di vita in buona
salute all’età di 65 anni è tra le
più basse (OECD 2015) …
Bill Viola (2017, in mostra a Firenze, Palazzo Strozzi ….): l’uomo è alla ricerca dell’immortalità, la donna è alla ricerca dell’eternità …
… ma come si valuta un rischio per la colonna vertebrale, per le spalle, i polsi, le mani, le ginocchia ?
Come si può fare prevenzione per il sistema osteoarticolare nei luoghi di lavoro?
Nella realtà!
NIOSH 1997 National Institute of Occupational Safety and Health
Fattore di rischioForte
evidenza
(+++)
Evidenza
(++)
Insuff.
Evidenza
(+/0)
Sollevamenti +++
Posture incongrue ++
Lavoro fisico pesante ++
Vibrazioni Whole Body +++
Posture fisse +/0
Relazione causale fra danno al rachide lombare e fattore di rischio
NIOSH
Per valutare il rischio per la colonna vertebrale dei lavoratori era sufficiente verificare che, in ogni fase della lavorazione, non fossero superati i limiti di «tolleranza», cioè di «resistenza»
del disco intervertebrale.
Primo Modello di sovraccarico del rachide
Carico discale occasionale
Margine di Sicurezza
Limite di tolleranza della popolazione
Trauma acuto
Andamento del carico discale durante il lavoro
Carico discale kg
t
Nuova definizione di “tolleranza”
K.P. Granata 2006 – Dipartimento di Bioingegneria Virginia University
Nuovo Modello di Sovraccarico del Rachide
Limite di tolleranza della popolazione
Margine di Sicurezza
Affaticamento
Trauma cumulato
Carico discale frequente
t
kg
• “ Esperienza sensoriale ed emotiva sgradevole associata a un danno tissutale attuale o a un danno potenziale”; e quindi non è una sensazione ma una percezione come sentire un suono o vedere una luce
• I processi cognitivi possono modificare la percezione del dolore
• Posso “percepire” il dolore sia in presenza di danno o anche quando il danno è stato riparato
Come posso definire il dolore ?
• I processi cognitivi possono
essere definiti come
un complesso di processi
cerebrali influenzati dall’esperienza, dalle credenze e dai desideri del singolo
• Una stimolazione dolorosa di origine tissutale può essere influenzata o modificata dai processi cognitivi
• Un esempio: lo sportivo che deve raggiungere un traguardo e che sopprime la sensazione del dolore fino al raggiungimento dell’obiettivo …
Dolore e processi cognitivi
• E’ importante sottolineare che anche se la maggior parte delle percezioni dolorose originano da un insulto fisico ad un sistema biologico, oggi sappiamo che il dolore è generato da un sistema biopsicologico.
• Quando si valuta il rischio di LBP correlato al lavoro dobbiamo sempre considerare le “richieste lavorative”, la percezione del lavoratore della situazione lavorativa e la sua interpretazione relativa alla causa del dolore.
… e quindi?
DOLORE
ACUTO CRONICO
MECCANISMO DEL DOLORE periferico neuropatico centrale
Stimolazione tissutale diretta dei nocicettori a livello del tessuto danneggiato
X
Stimolazione dei tessuti adiacenti o distanti (aumentata stimolazione attraverso il coinvolgimento di più nocicettori)
X
Sovraregolazione della liberazione delle citochine (aumentata sensibilizzazione attraverso la riposta biochimica – i nocicettori reagiscono più facilmente).
Stimolazione tessutale non più necessaria
X X X
Cascata infiammatoria (aumentata sensibilità attraverso la sensibilizzazione biochimica e l’aumento della pressione sui nocicettori).
Stimolazione tessutale non più necessaria
X X
Modelli di risposta del dolore impressi nel cervello.
Stimolazione tessutale non più necessaria
X
RELAZIONE FRA SORGENTI DI DOLORE E TIPI DI DOLORE
Trattandosi di patologie ad eziologia multifattoriale, non possono essere sottovalutati i
fattori di rischio individuali.
L’età di esordio è generalmente compresa tra i 35 ed i 55 anni, mentre i giorni di
assenza dal lavoro per malattia aumentano con l ’ età. Sembra sussista una
correlazione positiva tra l’età e l’instabilità della colonna a conferma del fatto che il
controllo della muscolatura ed il rischio individuale cambiano nel tempo.
Il genere femminile è più colpito, in tutte le fasce di età, ma se si considera il lavoro,
gli uomini appaiono a rischio più elevato, forse per differenze legate alle modalità di
movimentazione dei carichi.
L’altezza ( superiore a 180 cm per gli uomini ed a 170 cm per le donne) e la massa
corporea (BMI > 30) risulterebbero importanti; mentre l’esercizio fisico può ridurre
l’incidenza di lombalgia e la durata dei sintomi.
Fattori genetici e familiari, in associazione con l ’ età e il carico lavorativo,
sembrerebbero giocare un ruolo importante, anche se non ancora ben definito.
Il fumo di sigaretta sembrerebbe avere una correlazione positiva con la lombalgia,
forse riducendo l ’ afflusso ematico e quindi interferendo negativamente con la
nutrizione del disco intervertebrale, mentre l’alcol non risulterebbe avere effetti.
FATTORI FISICI Lavoro fisico pesante
Sollevamento e trasporto di carichi
Posizioni scorrette (sollevamento di pesi, torsioni del tronco e posizioni statiche) Vibrazioni su tutto il corpo (guida dei camion) FATTORI PSICOSOCIALI Scarso supporto sociale
Attività monotona
FATTORI ORGANIZZATIVI Scarsa organizzazione del lavoro
Contenuti lavorativi demotivanti
Agenzia Europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (2000)
Una buona vita lavorativa è una piattaforma importante per promuovere l’invecchiamento attivo .
Di conseguenza, la salute e la sicurezza sul lavoro svolgono un ruolo cruciale nel garantire l’invecchiamento attivo attraverso una vita lavorativa migliore e più lunga.
Il buon lavoro favorisce inoltre la cooperazione tra le generazioni dei giovani, degli individui di mezza età e degli anziani.
2012: Anno Europeo dell’invecchiamento attivo
L’insieme delle scelte comportamentali delle persone (stile di vita), per quanto non salutare , è adottato per rispondere ad una serie di variabili del contesto in cui l’individuo è inserito e dal quale non è possibile prescindere per indurre modificazioni di comportamento
STILE DI VITA E SALUTE
In Italia, oltre la metà delle cause di morte ed il 60% della spesa sanitaria sono il risultato di 7 fattori di rischio modificabili:
ipertensione
fumo di tabacco
elevato consumo di alcol (1-2 bicchieri al giorno)
ipercolesterolemia
sovrappeso e obesità
scarso consumo di frutta e verdura
scarsa attività fisica
.. per dirla in altri termini e semplificando …
… dalla PROTEZIONE DELLA SALUTE NEI LUOGHI
DI LAVORO
… alla PROMOZIONE DELLA SALUTE NEI
LUOGHI DI LAVORO
04/06/10
Empowerment del cittadino per favorire responsabilità e
consapevolezza
Responsabilità degli stakeholder e delle istituzioni
per favorire e sostenere l’adozione di comportamenti
corretti
Integrazione tra le azioni che competono alla collettività e quelle che sono responsabilità dei singoli
Creare consapevolezza
Creare contesti