Trento, 26 Maggio 2011
NE NOMISMA ENERGIA srl“La filiera foresta-legno-energia in Provincia di
Trento”
Il mercato delle biomasse in Italia: criticità e sviluppi futuri
Ing. Michele Cristiani
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INDICE
� IL CONTESTO POLITICO COMUNITARIO E GLI OBIETTIVI AL 2020
� IL RUOLO STRATEGICO DELLE BIOMASSE NEL PAN
� IL MERCATO DEGLI IMPIANTI A BIOMASSA
• Lo stato dell’arte
•Il boom del mercato biogas
•Il mercato degli impianti a biomassa solida
•Bioliquidi: Boom and dust?
� LA REDDITIVITÀ DEGLI IMPIANTI A BIOMASSA: I POSSIBIL I SCENARI
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Obiettivi non vincolanti al 2010
Obiettivi vincolanti al 2020(Dir. 2009/28/CE)
UE ITALIA
Consumo energia da FERConsumo interno di energia
12 % 20% 17%
Consumo e.e. da FERConsumo interno lordo di energia el.
(Dir. 2001/77/CE)22 %
Non c’è un target europeo.La definizione di target nazionali
compete agli Stati Membri. Per l’Italia l’obiettivo in via di definizione è del 33%
Consumo FER trasportiConsumo settore dei trasporti
(Dir. 2003/30/CE)5,75 % 10% 10%
Le politiche comunitarie e gli obiettivi vincolanti al 2020
� Convergenza della politica energetica comunitaria verso un più intenso sfruttamento delle fonti rinnovabili
non solo per la generazione elettrica, ma anche nella produzione di calore e nei trasporti attraverso i biocarburanti.
� Dopo il recepimento della Direttiva 2009/28/CE con il discusso D.gls. N.28 del 03/03/2011, si attendono una serie una serie di provvedimenti attuativi per dare concreto impulso allo sviluppo diversificato delle fonti rinnovabili.
� Lo scenario di riferimento per lo sviluppo delle fonti rinnovabili, nonostante l’instabilità del contesto regolatorio spesso caratterizzato da una elevata instabilità normativa che mal si concilia con la necessità di un contesto competitivo stabile e duraturo per favorire l’attrattività di investimenti, resta per quanto concerne il mercato nazionale estremamente favorevole ed interessante soprattutto per il settore delle biomasse.
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Traiettoria Biomasse
Le Biomasse nel Piano di Azione Nazionale: obiettiv i di settore al 2020
Energia Elettrica
Fonte: Piano di Azione Nazionale per le Energie Rin novabili – 11 giugno 2010
2009 2020
FONTEPotenza installata
FER-EEProduzione Lorda
FER-EEPotenza
installata FER-EEProduzione Lorda FER-
EE
MW GWh kTep MW GWh kTep
BIOMASSA 1.728 7.631 656 3.820 18.780 1.615
Solida 964 4.444 382 1.640 7.900 679
Biogas 378 1.740 150 1.200 6.020 518
Bioliquidi 385 1.448 125 980 4.860 418
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Le Biomasse nel Piano di Azione Nazionale: obiettiv i di settore
Energia Termica
Traiettoria Biomasse
2009 2020
FONTEPotenza installata
FER-ETRipartizione
%Potenza installata
FER-ETRipartizione
%
kTep % kTep %
GEOTERMICA 213 7% 300 3%
SOLARE 67 2% 1.586 15%
POMPE DI CALORE 1.083 33% 2.900 28%
BIOMASSA 1.875 58% 5.670 54%
Solida 1.854 57% 5.254 50%
Biogas 16 1% 266 3%
Bioliquidi 4 0% 150 1%
Forte sottostima del
potenziale recupero termico
(integrazione ORC e tlc
industriale)
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Trasporti
Le Biomasse nel Piano di Azione Nazionale: obiettiv i di settore
Fonte: Piano di Azione Nazionale per le Energie Rin novabili – 11 giugno 2010
2009 2020
FONTEPotenza installata
FER-ETRipartizione
%Potenza installata
FER-ETRipartizione
%
kTep % kTep %
BIOETANOLO/BIO-ETBE 58 6,6% 600 20,7%
BIODIESEL 665 75,8% 1.880 64,9%
ALTRO (BIOGAS, OVP, ETC.) - - 50 1,7%
IDROGENO DA FER - - - -
ELETTRICITÁ DA FER 155 17,6% 369 12,7%
Forte sottostima
anche alla luce delle
potenzialitàapplicative del
biometano
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Il Piano di Azione Nazionale: Il possibile apporto differenziato per fonte
Elettricità da FER
=17%
Calore da FERFER per i trasporti
Idroelettrico
Geotermico
Solare termico
Solare fotovoltaico
Eolico
Maree e moto ondoso
Biomasse
Si evidenzia come il ruolo del comparto biomasse risulti strategico al fine del raggiungimento degli
obiettivi presenti nel PAN essendo, insieme al geotermico, l’unico in grado di fornire un apporto
considerevole a tutte e tre gli impieghi energetici individuati.
Gli impianti alimentati a biomassa
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FONTE: Elaborazione NOMISMA ENERGIA SRL su dati GSE
� L’introduzione dei Certificati Verdi con il D.lgs 79/99 ha dato il via alla crescita di un settore fino a quel momento limitato alla valorizzazione della parte biodegradabile dei rifiuti, dei fanghi di depurazione e alle poche grandi centrali a biomassa solida di origine legnosa.
� Le variabili che hanno caratterizzato il contesto di mercato fino agli eventi recenti sono riconducibili a:
• Costo di investimento elevato e, ad esclusione dell’impiego energetico di RSU e biomasse legnose, non adeguatamente remunerato dalle tariffe di vendita dell’energia;
• Contesto autorizzativo complesso e non adeguato;
• Difficoltà normativa nella classificazione delle biomasse approvvigionate (sottoprodotti, reflui, rifiuti);
• Assenza di filiere di approvvigionamento, presenza di impianti a servizio di un processo industriale;
• Assenza di un mercato di approvvigionamento (bioliquidi).
Taglia media MW
•dato ricavato dalle qualifiche IAFR rilasciate da GSE al 31/12/2010
RICHIESTE IN CORSO AL 26/07/2010
DTR PIL LOM TRI ERM TOU LAM CMP PUB CAL SIC SAR TOT
MW 1.953 1.542 3.210 3.090 2.247 6.143 3.135 17.030 3.578 8.659 2.362 52.949
Stato delle connessioni alla rete elettrica: Confronto richieste/carico
Fonte : Elaborazioni Nomisma Energia su dati ENEL
AREE AD ALTO POTENZIALE IMPIANTI BIOMASSE
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� Al 2008 il comparto appariva in larga parte legato alle applicazioni industriali per il recupero del biogas sia da discarica che per il recupero termico nel ciclo di smaltimento dei fanghi industriali
� Dal 2008 in avanti, con l’introduzione della Tariffa Onnicomprensiva prende avvio lo sviluppo di impianti essenzialmente della taglia di 1 MWe legati agli scarti zootecnici che oggi rappresentano circa un terzo degli impianti installati e in corso di installazione fino ad oggi.
� Il potenziale energetico da biogas è stimabile in 20 TWh/anno corrispondente a ad una potenza complessiva installabile di 2.700 MW contro i 1.200 MW individuati dal PAN.
Il mercato del biogas in Italia: un boom silenzioso
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FONTE: Elaborazione NOMISMA ENERGIA SRL su dati GSE
•dato ricavato dalle qualifiche IAFR rilasciate da GSE al 31/12/2010
FONTE: Elaborazione NOMISMA ENERGIA SRL su dati CRPA
Il mercato del biogas in Italia: i possibili svilup pi del settore
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Nonostante gli evidenti tassi di crescita del comparto biogas, le scelte, sia a breve che a medio lungo termine, risultano fortemente condizionate da un contesto sia regolatorio che di accettazione sociale tutt’altro che definito e stabile. Le incerte politiche incentivanti post 2012 comporteranno da un lato, un forte rallentamento delle politiche di investimento nel settore, al quale si contrapporrà una “corsa all’incentivo” per tutti i progetti in piena fase di sviluppo.Le principali variabili che definiranno lo scenario futuro e i relativi contesti di impatto sono riportate nel grafico seguente.
INCERTEZZA DEI SCENARI POST
2012
IMMISSIONE DI BIOMETANO
BINOMIO IMPIANTO-
ALLEVAMENTO
VALORIZZAZIONE DIGESTATO
Il mercato delle biomasse solide
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FONTE: Elaborazione NOMISMA ENERGIA SRL su dati GSE
� Il PAN prevede un forte sviluppo con una crescita annua costante del 6% fino ad arrivare ad una fase piùmatura del mercato nel 2020 con tassi di crescita prossimi al 4%
� Elevata competitività di prezzo del settore agro-forestale con i canali di importazione e scarti industriali (segherie e mobilifici) che offrono prezzi modesti di vendita del cippato stabilendo di fatto un regime di oligopolio.
� Scarsa competitività dei cantieri forestali, mancanza di contoterzisti nella fase di taglio, raccolta e trattamento;
� Viste le taglie medio-grandi, la veicolazione della componente energetica principale (termica) risulta vincolata alle tempistiche di realizzazione di reti di teleriscaldamento in special modo se la realizzazione della stessa è di
competenza pubblica.
•dato ricavato dalle qualifiche IAFR rilasciate da GSE al 31/12/2010
Il mercato delle biomasse solide
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FONTE: Elaborazione NOMISMA ENERGIA SRL su dati ENEA
� Il potenziale energetico, nonostante la difficile quantificazione della biomassa per ettaro presente nel territorio italiano e delle superfici effettivamente dedicate è stimabile in 53 TWh/anno corrispondente a ad una potenza complessiva installabile di oltre 7.000 MW contro i 3.800 MW individuati dal PAN.
I bioliquidi: “boom and dust”?
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FONTE: Elaborazione NOMISMA ENERGIA SRL su dati GSE
� A seguito delle modifiche al sistema di incentivazione (introduzione della T.O. e revisione del coefficiente k per i CV) e dei chiarimenti apportati dalle circolari MIPA e Agenzia delle Dogane in merito all’utilizzo delle filiere corte/lunghe e tracciabilità, gli oli hanno assunto un ruolo primario nell’intero panorama di generazione di elettricità da FER.
� Gli obiettivi del PAN sulla quota di biocombustibili al 2020 risulta essere molto incoraggiante anche in funzione degli sviluppi futuri legati alla produzione sul territorio italiano di bioetanolo da coltivazioni dedicate di prima e seconda generazione.
� Nell’ultimo anno si è potuto assistere ad un generale aumento del costo della biomassa derivante da culture energetiche, fino ad arrivare a fenomeni puramente speculativi sul prezzo degli OVP tanto da rendere non redditivi numerosi investimenti effettuati.
•dato ricavato dalle qualifiche IAFR rilasciate da GSE al 31/12/2010
I bioliquidi: “boom and dust”?
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FONTE: Elaborazione NOMISMA ENERGIA SRL su dati Palm oil
Lo scenario evolutivo dei prezzi è apparso strettamente correlato con:
-L’andamento del prezzo del petrolio;
- Il trend di decrescita delle riserve mondiali;
- Fenomeni speculativi in special modo per gli OVP tracciabili
Redditivitàmarginale
Le ipotesi alla base del calcolo della redditività d egli investimenti
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COSTO INVESTIMENTO: 5.800 €/KW, (NO TLR) COSTO OPERATIVO: 0,1 €/kWh COMPRESA BIOMASSA (45€ /TON)INCENTIVO: TO=0,28VALORIZZAZIONE E.T .=40 €/MWh (SOLO COSTO DEL CONBUSTIBILE)NO TEENO CREDITO D’IMPOSTA
IMPIANTO BIOMASSA
IMPIANTO BIOGAS
IMPIANTO BIOLIQUIDI
COSTO INVESTIMENTO: 4.300 €/KWCOSTO OPERATIVO: 0,08 €/kWh COMPRESA BIOMASSA (50€ /TON)INCENTIVO: TO=0,28VALORIZZAZIONE E.T .=40 €/MWh (SOLO COSTO DEL CONBUSTIBILE)
COSTO INVESTIMENTO: 1.100 €/KW, (NO TLR) COSTO OPERATIVO: 0,03 €/kWh COSTO COMBUSTIBILE : 900 € /TONINCENTIVO: TO=0,28VALORIZZAZIONE E.T .=40 €/MWh (SOLO COSTODEL CONBUSTIBILE)NO TEENO CREDITO D’IMPOSTA
PICCOLA TAGLIA
RANGE IRR ELETTRICOPe < 500 KW
RANGE IRR ELETTRICO+TERMICO
Pt < 1.500 KW
MEDIA TAGLIA
RANGE IRR ELETTRICO
1 MWe < Pe < 3 MW
RANGE IRR ELETTRICO+TERMICO
3 MW < Pt< 6 MW
GRANDE TAGLIA
RANGE IRR ELETTRICO
Pe > 3 MW
RANGE IRR ELETTRICO+TERMICO
Pt > 6 MW
Redditività degli investimenti (IRR)IRR
Fonte : elaborazione Nomisma Energia sulla base dei dati di impianti entrati in esercizio nel biennio 2009-2011
___________________________________________________________________(*) Greenfield a risorsa residuale esclusi gli interventi di riattivazione, potenziamento, rifacimento di impianti esistenti.
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L’IRR non tiene conto della leva finanziaria D/E e del’impatto fiscale della struttura finanziaria dell’investimento. Viene pertanto evidenziata la redditività attesa dall’investimento sulla base della sola gestione operativa e commerciale estrapolata da una casistica rappresentativa di progetti di investimento realizzabili in Italia sulla base dell’incentivazione vigente
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Impianto a biomassa solida: Analisi di sensitività d el FCF
Nel grafico sottostante vengono mostrati gli andamenti dei flussi di cassa lungo tutto il periodo incentivante relativamente ad un impianto di cogenerazione di taglia pari a 1 MWe a partire da biomassa solida. Le rette rappresentano l’andamento dei Free Cash Flow annuali escludendo il beneficio dovuto all’effetto leva (100% Equity) mantenendo come variabile del processo il quantitativo di energia termica venduta alle utenze.
Fonte : elaborazione Nomisma Energia sulla base dei dati di impianti entrati in esercizio nel biennio 2009-2011
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Conclusioni
� Il PAN individua negli impianti alimentati dal complesso di biomasse solide, gassose (biogas e biometano) e liquide (biocarburanti), di produrre circa il 49% di tutta l'energia da fonti rinnovabili. Il futuro sembra garantito..
� Gli ultimi dati dell’annuario ISTAT evidenziano una produzione elettrica da FER pari al 23,7% e un valor di consumo energetico complessivo da FER ben oltre il critical path stimato al 2020.
�Il settore, nella sua interezza,si indirizzerà verso un contesto regolatorio maggiormente vincolato alle caratteristiche socio-territoriali e a modelli di crescita sostenibili sia economicamente che territorialmente.
� I diversi comparti del settore biomasse scontano forti differenze sia tecnologiche che di consolidamento della filiera di approvvigionamento, fattore quest’ultimo chiave in un’ottica di sviluppo industriale del settore.
� La forte interconnessione territoriale dei progetti, unitamente ad una capacità produttiva ancora limitata, sembra scongiurare uno sviluppo del mercato con tassi di crescita non sostenibili (caso FV)
�Visti i lead time delle commesse individuabili in 12-20 mesi e l’incertezza regolatoria post 2012 introdotta da D.lgs 28 03/03/2011, il mercato potrebbe subire un rallentamento tanto evidente quanto più ritarderà il legislatore a chiarire i futuri livelli di incentivazione.
Trento, 26 Maggio 2011
Tel. 051 199 86 550Cell. 339 7210310
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