Il mercato dell’editoria in Italia: la fusione Mondadori-RCS

A cura di: Centini Maria Lisa, De Felice Francesca, Di Paoli Marianna, Esposito Ciro, Mariani Bartolini Luca.

Il gigante “Mondazzoli”:

quali potrebbero essere le influenze sul settore dell’editoria italiana?

• L’analisi del mercato editoriale in Italia;

• L’innovazione eBook: dagli albori al boom;

• Il gigante “Mondazzoli”:la fusione Mondadori-RCS.

• Conclusioni.

Sommario

L’analisi del mercato editoriale

in Italia

In quale stadio del ciclo di vita si trova il settore?

0

0,01

0,02

0,03

0,04

0,05

0,06

0,07

0,08

0,09

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Ciclodivitadelsettore

Tassodinatalità Tassodimortalità Fatturatomediodelsettore

A partire dagli anni 2000, i tassi di mortalità sono sensibilmente più

elevati dei tassi di natalità. Ciò porterebbe a pensare che il

settore sia in declino, tuttavia, il fatturato medio risulta stabile.

Deduciamo che il settore editoriale

italiano si trova nello stadio di maturità.

* I n c o r r i s p o n d e n z a d e l 2 0 0 9 , l a classificazione Ateco ha subito una variazione. Pertanto i valori non sono stati r i p o r t a t i p e r e v i t a r e u n ’ e r r a t a interpretazione del risultato.

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*

0%

2%

4%

6%

8%

10%

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2015

TassodiNatalitàeMortalità

Tasso dinatalità Tasso dimortalità

Entry conditions?

Si rileva che l’attività editoriale non richiede un’elevata percentuale di investimenti in immobilizzazioni sia materiali che immateriali, quali impianti, attrezzature, fabbricati,

diritti industriali, concessioni, etc. Questa situazione non condiziona in negativo la scelta di entrata delle imprese nel

settore.

0%

2%

4%

6%

8%

10%

12%

14%

16%

18%

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Immobilizzazioni

Imm.materiali/tot.attivo Imm.immateriali/tot.attivo Tot.Immobilizzazioni/tot. attivo

Come si compone il settore?

Il settore risulta composto per la maggior parte da imprese con meno di 6 dipendenti. Ciò rispecchia la composizione del mercato italiano, avente una struttura industriale

formata principalmente da piccole imprese.

La distribuzione risulta essere asimmetrica, in particolare “positively skewed”.

Distribuzionedimensionale delle impresenelsettore

Numeropiccoleimprese(<6dipendenti)Numeromedieimprese(7<dipendenti <30)Numerograndiimprese(>31dipendenti)

64,39%

10,56%

25,05%

Qual è il numero di occupati del settore? Com’è distribuita la quota di occupazione per classe

dimensionale?

0

5000

10000

15000

20000

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

NumeroOccupati

Il numero di dipendenti delle grandi imprese rappresenta i 3/4 del totale di impiegati nel

settore.

Quotadioccupazioneperclasse dimensionale

N.dipendentipiccoleimprese(2005-2014)

N.dipendentimedieimprese(2005-2014)

N.dipendentigrandiimprese(2005-2014)

Anche in questo caso, confrontando il settore editoriale

con il mercato italiano, si

riscontra tale regolarità.

8,05%

76,25%

15,70%

La Legge di GibratlnSt = ß0 + ß1 lnSt-1 + ℇi,t

Questa formula ci dice se ß1 ≠ 0; non siamo quindi in grado di stimare l’esatto valore

di ß1.

A noi interessa però sapere quando ß1 ≠ 1.

Utilizzando un trucchetto matematico, sottraendo ad entrambi i membri lnSt-1:

lnSt -lnSt-1 = ß0 + ß1lnSt-1 - lnSt-1 + ℇi,t

lnSt -lnSt-1 = ß0 + lnSt-1(ß1 - 1) + ℇi,t

XY

N.B. Per calcolare la dimensione, abbiamo utilizzato il numero di dipendenti di una impresa, anziché il capital asset o il fatturato, per evitare l’influenza di politiche di bilancio e dell’inflazione.

Chi cresce di più nel settore?2005-2014 2005-2008 2009-2011 2012-2014

ß1 0,83 0,96 0,94 0,99

Livello di significatività 0 0,1 0,017 0,68

Dai dati della regressione si osserva che: • considerando tutto l’arco temporale la legge di Gibrat non risulta

verificata; in particolare risulta che le imprese di piccola dimensione crescono di più di quelle grandi;

• dividendo invece il campione in intervalli temporali, la legge degli effetti proporzionali risulta verificata. È però da evidenziare che nell’ultimo periodo considerato (2012-2014), la significatività non è rilevante. Perché?

❖ l’ultimo periodo è più breve; ❖ condizionando per la sopravvivenza, il numero di

osservazioni è minore.

L’innovazione

eBook:

dagli

albori

al

boom

Alan Kay &

Micheal Hart

DynaBook e Progetto Gutenberg

Anni ‘70

Anni ‘80

I primi dispositivi: • Franklin Computer

Corporation • Sony

Anni ‘90

Lettori dedicati eBook: • Digital Book System • Rocket eBook • Softbook

Anni 2000

ANNO ZERO Primo eBook, “Riding the Bullet” di Stephen King. 2002-2008: il mercato

passa da 5,7 al 52,4 milioni di dollari

Perché il successo 30 anni dopo?A causa degli ostacoli tecnologici e del problema della protezione dei diritti di autore,

venuti a galla con il rilascio del primo libro in formato eBook, il mercato del libro elettronico non ha avuto subito un forte successo.

Solo tra il 2002 ed il 2008 si è potuto assistere alla crescita di tale settore, che da 5,7 milioni di dollari passa a 52,4, con una crescita dell’800%.

Ma il 2008 è il vero anno di svolta, grazie alla scesa in campo di eBook Reader di nuova generazione con tecnologia e-ink.

Infatti, osserviamo nel 2007 una spesa in R&S che giustifica il boom di fatturato delle incumbents che avevano investito nell’innovazione di prodotto.

00,050,1

0,150,2

0,250,3

0,350,4

0,450,5

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

MediadelR&S/Fatturato

MediaTotale Imprese MediaImprese Innovative

Nel 2007 e nel 2008, il fatturato delle imprese che hanno investito in R&S è nettamente maggiore del fatturato medio del settore nel suo complesso.

A partire dall’anno 2011 c’è stata un’inversione di tendenza, PERCHÈ?

Crisi economica Maturità del settore

Maggiore concorrenza

Violazione dei diritti d’autore

05001000150020002500300035004000

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Fatturatom

edio(m

gl€)

Anni

FatturatomediosettoreVSFatturatomedioR&S

TotaleSettore Impreseinnovative

E-ink: l’innovazione di prodotto

L’inchiostro elettronico, ideato nel 1996 da Jacobson, è una tecnologia nata per imitare l’aspetto dell’inchiostro su un normale foglio.

Attraverso questa tecnologia di sfere caricate elettricamente, si ottiene una superficie simile alla carta su cui si visualizzano i

caratteri del testo senza usufruire di eccessiva batteria e senza provocare danni alla vista.

Il colosso “Mondazzoli": la fusione Mondadori-RCS

Il gruppo MondadoriFondata nel 1907 da Arnoldo Mondadori, è tra le principali società europee nel settore

editoriale: è il maggiore editore di libri e riviste in Italia e il terzo in Francia tra i magazine consumer. L’azienda è attiva, inoltre, nel retail, digital e direct marketing.

Dalla sua fondazione nel 1907, la missione del Gruppo Mondadori è favorire la diffusione della cultura e delle idee con una produzione che tocca ogni genere e raggiunge tutti i lettori.

Dopo un secolo il Gruppo Mondadori ora porta avanti una strategia di espansione internazionale finalizzata a esportare nel mondo - attraverso i principali brand dei periodici

Mondadori - lo stile, la qualità e l'eccellenza italiana nella moda, nel design e nella cucina.

Il Gruppo Mondadori conta 3.123 dipendenti e nel 2014 ha creato ricavi per 1,177 miliardi di euro. Marina Berlusconi è presidente della società dal febbraio 2003 ed è inoltre, da ottobre 2005, presidente della Fininvest S.p.A., holding che controlla il 50,39% del Gruppo. Ernesto Mauri è amministratore delegato dal marzo 2013.

RCS Media Group Il gruppo affonda le sue radici nel ‘900, quando Angelo Rizzoli costituì a Milano

una ditta individuale per svolgere attività tipografica. La società ha da sempre come obiettivi primari la produzione e la divulgazione di

cultura, informazione, servizi e intrattenimento, nel rispetto dei principi di libertà, correttezza e pluralismo, anche attraverso lo sviluppo e l’innovazione

tecnologica di tutte le piattaforme di comunicazione.

È una società orientata alla diversificazione estera; in particolare, con un fatturato generato per il 32% dal

comparto estero, è presente in Spagna, Portogallo, USA, America del Sud, UAE e Cina. 

È attiva in tutti i settori dell’editoria, dai quotidiani ai

magazine, dai libri alla tv, dalle radio ai new media, oltre ad essere tra i primari operatori nel mercato della raccolta pubblicitaria e della

distribuzione.

Le quotazioni in borsa dei gruppi

Arnoldo Mondadori S.p.A. Rendimento: +25,26 % Variazione: +0,09 % Prezzo ultima chiusura: 1,10 €

RCS Media Group S.p.A. Rendimento: -42,19 % Variazione: -0,36 % Prezzo ultima chiusura: 0,56 €

Periodo di riferimento: 01/01/2015 - 20/11/2015

PERCHÈ?Negli ultimi 5 esercizi (2010-2014), RCS Media Group ha assistito

all’accumularsi di perdite per circa 500 milioni di €, dovute a scelte imprenditoriali errate. Nel passato , il gruppo, aveva gia vissuto momenti simili, ai quali pose rimedio attraverso dibattuti aumenti di capitale, l’ultimo dei quali

risalente al 2013. Nel 2015 risanare la perdita attraverso un nuovo conferimento, è sembrato impossibile a causa della mancata approvazione da parte dell’azionariato di

maggioranza ed a causa delle sempre più forti pressioni da parte delle banche creditrici.

Il gruppo, si è trovato dunque costretto a rinunciare ad uno sei suoi gioielli mettendo sul mercato la sezione Rizzoli Libri S.p.A.

A rispondere è arrivata subito Mondadori, con una proposta di fusione iniziale pari a 135 milioni di €.

Il rischio per l’offerente di incorrere in un cartellino giallo da parte dell’Anti-trust, ha portato Mondadori a decidere di accollarsi l’eventuale accusa di abuso

di posizione dominante, arrivando a ottenere il prezzo di 127,5 milioni di €. La trattativa si è conclusa il 04 Ottobre 2015, con l’accettazione della proposta

da parte di RCS. I gruppi sono ora in attesa di una risposta da parte dell’Anti-trust.

La fusione riguarda solo le divisione Mondadori Libri S.p.A. e RCS Libri S.p.A.

La struttura di mercato: la curva di Lorenz

Dall’analisi dei dati sulle quote di mercato delle

aziende presenti nel settore di studio, sia

nel caso della fusione di

Mondadori ed RCS, sia nel caso in cui la

fusione non avvenga, il mercato dell’editoria italiana risulta tendente ad

un regime di monopolio.

Possiamo assimilare la configurazione di

tale mercato all’oligopolio.

0

0,1

0,2

0,3

0,4

0,5

0,6

0,7

0,8

0,9

1

1 256 511 766 1021 1276 1531

CurvadiLorenz

QuoteCumulatePreFusione QuoteCumulatePostFusioneQuoteCumulateConcorrenzaperfetta QuoteCumulateMonopolio

La struttura di mercato: HHI

0,0260,0270,0280,0290,03

0,0310,032

HHIPRE-FUSIONE HHIPOST-FUSIONE

HHI2014

A seguito della fusione, il settore risulta, nel 2014, essere più concentrato rispetto alla situazione che si otterrebbe nello stesso anno nel caso in cui

l’acquisizione non avvenga.

Le nostra ipotesi di risposta da parte dell’Anti-trust

Analizzando i dati precedentemente riportati e ascoltando il parere comune del mercato al riguardo, possiamo dire che la fusione tra i due gruppi in

esame, porterebbe al raggiungimento di una quota di mercato complessiva del 38% circa, composta dal 27% di Mondadori Libri e dall’11% di RCS Libri.

Si ipotizza che l’Antitrust decida di chiedere a Mondadori la cessione di qualche marchio collaterale per limitare la percentuale di mercato della

“Mondazzoli” sotto la soglia del 35%. Risulta poco probabile che l’Anti-trust impedisca l’acquisizione e la conseguente concentrazione dei marchi nelle mani di Mondadori.

Questo perché in un mercato frammentato come quello editoriale italiano, caratterizzato oggi dalla presenza di 5 majors, la concentrazione è una

dinamica prevedibile o forse necessaria. In alternativa, l’Autorità, vigilerebbe sul fatto che “Mondazzoli” non abusi della sua posizione dominante in Italia, cosa che comporta una sanzione fino

al 10% del fatturato. La legge non vieta infatti la posizione dominante in quanto tale, ma il suo

abuso, che si concretizza quando l’impresa sfrutta il proprio potere a danno dei consumatori, ovvero impedisce ai concorrenti di operare sul mercato,

causando, conseguentemente, un danno agli acquirenti.

L’opposizione

Alcuni importanti autori come Umberto Eco, Dacia Maraini,

Nanni Balestrini, hanno sottoscritto, assieme ad altri 44 scrittori del gruppo RCS

Libri, un’appello affinché l’acquisto non vada in porto,

perché la fusione snaturerebbe l’identità delle case editrici che fanno parte

di RCS. Il dito viene anche puntato contro la concentrazione oligopolistica dell’editoria

italiana.

GLI AUTORI

Per evitare di finire con Mondadori, dall’interno alcuni manager Bompiani

(uno dei marchi più prestigiosi per catalogo e tradizioni della RCS Libri),

capeggiati dal direttore editoriale Elisabetta Sgarbi, hanno tentato

un’operazione di managing buyout. Il management della casa editrice era

pronto ad intervenire in prima persona per acquisire il marchio, per

scongiurare l’assorbimento in Mondadori.

Marina Berlusconi, per ovvi motivi, ha rifiutato la proposta (23/11/2015).

I MARCHI

Conclusioni• Il settore dell’editoria italiana si trova nello stadio della maturità; • Nel medesimo settore si osserva una delle regolarità caratterizzanti il

mercato italiano: ❖ Il maggior numero delle imprese è di piccole dimensioni; ❖ La maggior parte degli occupati del settore lavora per aziende di

grandi dimensioni. • La legge di Gibrat risulta verificata solo per intervalli di periodo e non per

l’intero arco temporale considerato; • L’evoluzione del settore è stata spinta anche dall’introduzione dell’eBook

(technology push); • Dall’analisi macroeconomica e da quella microeconomica, risulta che la

configurazione caratterizzante il mercato sia l’oligopolio; a seguito della fusione dei due gruppi, la concentrazione del settore risulta lievemente accentuata;

• In base a quanto sopra riportato, abbiamo ipotizzato che la fusione tra i due gruppi possa avvenire, a condizione che:

❖ Mondadori ceda alcuni marchi collaterali al fine di riportare la sua quota di mercato sotto la soglia stabilita del 35%;

❖ oppure, Mondadori venga sottoposto a rigidi controlli da parte dell’AGCM al fine di evitare un abuso di posizione.

Quale sarà il parere dell’Autorità Anti-Trust in merito a tale fusione?

Questione aperta

Le fonti

Fonti dati: • per il periodo 2005-2014 “Aida - Bureau van Dijk”, www.aida.bvdinfo.com; • per il periodo 1995-2014 “Movimprese - InfoCamere”, www.infocamere.it/

movimprese.

Altre fonti: • Il Sole 24 Ore, www.ilsole24ore.com; • International Business Times, www.ibtimes.com; • La Repubblica, www.repubblica.it; • Mondadori, www.mondadori.it; • RCS Media Group, www.rcsmediagroup.it; • Borsa Italiana, www.borsaitaliana.it;

Grazie per l’attenzione!