Date post: | 02-May-2015 |
Category: |
Documents |
Upload: | colombina-cirillo |
View: | 223 times |
Download: | 1 times |
Il Metabolismo dei Lipidi e le Dislipidemie
Con il termine Dislipidemie si intende, quasi sempre, un aumento di una o più frazioni lipidiche normalmente presenti nel plasma e più raramente una diminuzione.
La funzione di lipidi nell'organismo umano I lipidi hanno varie funzioni nell'organismo umano come elementi strutturali, funzionali e come riserve energetiche: 1.elemento strutturale (di costruzione):
•di membrane cellulari in genere: fosfolipidi, colesterolo •di tessuti nervosi e cervellari in grandi quantità: sfingolipidi (legati a zuccheri, proteine, fosfati) •di tessuti lipidici strutturali come termoregolatori
2.elemento funzionale come: •ormoni steroidei•per la biosintesi di acidi biliari, colesterolo ecc. nel fegato •per la biosintesi di vitamina D3 in fegato e reni
3.riserva energetica nel tessuto lipidico bianco, maggiormente costituito di trigliceridi formati da acidi grassi
I lipidi più importanti nell’organismo umano sono:
Acidi grassi
Trigliceridi
Colesterolo
Lecitine
STRUTTURA DEL COLESTEROLO
Il colesterolo non è libero nel sangue, ma è legato a particolari proteine
formando strutture complesse dette lipoproteine; il colesterolo totale si
divide perciò in colesterolo VLDL (a bassissima densità), LDL (a bassa
densità) e HDL (ad alta densità). Le lipoproteine a bassa densità (LDL)
veicolano tra il 60% e l'80% del colesterolo sierico. Presentando molta affinità
con le cellule dell'endotelio delle arterie, liberano il colesterolo sulla parete dei
vasi (costituisce la placca ateromatosa nell'aterosclerosi, anche se non è ancora
chiaro se rappresenti il fattore eziologico della malattia); viceversa le
lipoproteine ad alta densità (HDL) svolgono la funzione opposta, rimuovendo
il colesterolo dalle arterie e riportandolo al fegato.
Il colesterolo è un ingrediente essenziale della membrana cellulare
di tutte le cellule animali: si inserisce fra i due strati di fosfolipidi
orientandosi con i gruppi -OH vicini alle teste polari dei fosfolipidi,
diminuendo così la fluidità del mosaico ma aumentando la stabilità
meccanica e la flessibilità delle cellule. Così facendo però diminuisce
la permeabilità a piccole cellule idrosolubili.
Assieme con molecole proteiche il colesterolo regola lo scambio di
sostanze messaggere tramite la membrana cellulare.
Crescita e divisione cellulare non sono possibili senza colesterolo.
Il colesterolo è la sostanza base per la sintesi degli ormoni steroidei
come aldosterone, cortisone, testosterone, estradiolo ecc. .
Il colesterolo prodotto nel fegato viene impiegato in buona parte per la
produzione di bile, una sostanza secreta nel duodeno che serve a emulsionare
i lipidi alimentari per renderli assorbibili dall'intestino tenue.
La produzione non controllata di colesterolo può provocare malattie molto
gravi come l'aterosclerosi, in quanto il colesterolo in eccesso si accumula
nei vasi sanguigni portando alla formazione di placche aterosclerotiche
che potrebbero provocare l'occlusione dei vasi e dunque la morte del
paziente nel caso i vasi occlusi siano fondamentali per la sopravvivenza
(es. arterie coronarie ). L’ aterosclerosi è la complicanza più
importante delle iperlipidemie. E’ causata dal deposito dei lipidi a
livello dell’intima vasale.
Trasporto del colesterolo
Il colesterolo, come tutti i grassi, non è solubile nel sangue, per il trasporto ematico deve
essere "imballato" in complessi aggregati sferiche di trasporto (lipoproteine).
Questi aggregati consistono essenzialmente di:
un involucro a singolo strato di fosfolipidi;
apolipoproteine e colesterolo non esterificato intercalati nell'involucro di fosfolipidi;
un nucleo di acidi grassi, trigliceridi e colesterolo esterificato;
Questi aggregati vengono "assemblati" nell'epitelio intestinale durante la
fase prandiale sotto forma di chilomicroni, mentre durante il digiuno
vengono prodotti soprattutto nel fegato come VLDL, le quali vengono
rilasciate nella circolazione sanguigna. Nel microcircolo, le VLDL sono
idrolizzate dalla lipoprotein-lipasi presente sulla superficie delle cellule
endoteliali, rilasciando gran parte del loro contenuto di trigliceridi (che
diffondono nei tessuti) e trasformandosi in IDL o particelle rimanenti
(lipoproteine a densità intermedia). Le IDL sono quindi idrolizzate a livello
epatico e convertite in LDL (low density lipoproteins). Le LDL
fuoriescono dalla circolazione e, dopo aver attraversato la matrice
fondamentale del tessuto connettivo, raggiungono le cellule
parenchimatiche, alla cui superficie si legano tramite l'interazione con i
recettori cellulari per le apoB-proteine e vengono trasportate nell'interno
delle cellule epatiche, cedendo cosí il loro carico di colesterolo.
Assorbimento dei grassi alimentari
Trigliceridi
Bile
emulsioneLipasi
scinde
Mono-Di-glic.Colest.
FFA
epitelio intestinale
albumina
Fegato
Tessutilipoproteine
LIPIDI CIRCOLANTILIPIDI CIRCOLANTI
TrigliceridiTrigliceridi
ColesteroloColesterolo
FosfolipidiFosfolipidi
1.1. Forma di immagazzinamento degli acidi grassiForma di immagazzinamento degli acidi grassi2.2. I trigliceridi consistono di tre molecole di acidi grassi I trigliceridi consistono di tre molecole di acidi grassi
esterificati ed una di gliceroloesterificati ed una di glicerolo33 I trigliceridi con una o due molecole di acidi grassi sono I trigliceridi con una o due molecole di acidi grassi sono
chiamati monogliceridi e digliceridichiamati monogliceridi e digliceridi
1.1. E’ composto da quattro anelli a struttura ciclica e da unaE’ composto da quattro anelli a struttura ciclica e da unacatena laterale di 8 atomi di carboniocatena laterale di 8 atomi di carbonio
22 E’ un componente di struttura della membrana cellulare ed E’ un componente di struttura della membrana cellulare ed è un precursore degli ormoni steroidei e degli acidi biliariè un precursore degli ormoni steroidei e degli acidi biliari
33 Nel sangue i due terzi del colesterolo è esterificato ad un Nel sangue i due terzi del colesterolo è esterificato ad un acido grasso mediante il residuo idrossilico in posizione 3acido grasso mediante il residuo idrossilico in posizione 3
1.1. Sono composti da due acidi grassi ed un fosfato esterificati Sono composti da due acidi grassi ed un fosfato esterificati al gliceroloal glicerolo
22 Tipicamente nei tessuti l’acido fosfatidico è esterificato ad Tipicamente nei tessuti l’acido fosfatidico è esterificato ad un gruppo idrossile di una molecola come la colina, la un gruppo idrossile di una molecola come la colina, la serina o la etanolaminaserina o la etanolamina
33 La combinazione della struttura di questa molecola, che è La combinazione della struttura di questa molecola, che è sia idrofobica che idrofilica (amfipatica), permette disia idrofobica che idrofilica (amfipatica), permette difunzionare come interfaccia fra l’acqua e i lipidifunzionare come interfaccia fra l’acqua e i lipidi
Ottimale ≤ 150mg/dL
Totale : < 200LDL : < 100Quasi ottimale 100-129HDL : basso < 40; alto ≥ 60
RUOLO FISIOLOGICO DEI LIPIDIRUOLO FISIOLOGICO DEI LIPIDI
• I lipidi sono localizzati principalmente nella membrana I lipidi sono localizzati principalmente nella membrana citoplasmatica e ne preservano l’integritàcitoplasmatica e ne preservano l’integrità
• Permettono la compartimentalizzazione del citoplasma inPermettono la compartimentalizzazione del citoplasma inspecifici organelli con caratteristiche e funzioni differentispecifici organelli con caratteristiche e funzioni differenti
• Sono i maggiori depositi di nutrienti immagazzinati Sono i maggiori depositi di nutrienti immagazzinati nell’organismo (nel tessuto adiposo sotto forma di trigliceridi)nell’organismo (nel tessuto adiposo sotto forma di trigliceridi)
• Sono i precursori degli acidi biliari e degli ormoni steroideiSono i precursori degli acidi biliari e degli ormoni steroidei
• Sono messaggeri intracellulari e intercellulariSono messaggeri intracellulari e intercellulari(prostaglandine e fosfatidilinositolo).(prostaglandine e fosfatidilinositolo).
• I lipidi sono molecole organiche insolubili o scarsamente solubili in acqua a I lipidi sono molecole organiche insolubili o scarsamente solubili in acqua a causa della loro natura idrofobicacausa della loro natura idrofobica
• La classe principali di lipidi presente nell’organismo sono gli acidi grassiLa classe principali di lipidi presente nell’organismo sono gli acidi grassi
• Gli acidi grassi si differenziano in base alla lunghezza della molecola (numero Gli acidi grassi si differenziano in base alla lunghezza della molecola (numero di atomi C nella catena principale) e alla posizione e al numero di doppi legami di atomi C nella catena principale) e alla posizione e al numero di doppi legami fra gli atomi Cfra gli atomi C
• Gli acidi grassi che non hanno doppi legami sono chiamati saturi; quelli che Gli acidi grassi che non hanno doppi legami sono chiamati saturi; quelli che hanno uno o più doppi legami sono detti monoinsaturi o poliinsaturihanno uno o più doppi legami sono detti monoinsaturi o poliinsaturi
• Gli acidi grassi saturi più abbondanti sono quegli a 16 e a 18 atomi di carbonio Gli acidi grassi saturi più abbondanti sono quegli a 16 e a 18 atomi di carbonio e sono chiamati rispettivamente acidi Palmitico e stearicoe sono chiamati rispettivamente acidi Palmitico e stearico• Gli acidi grassi non saturi più comuni hanno da 1 a tre doppiGli acidi grassi non saturi più comuni hanno da 1 a tre doppilegami e 18 atomi di Carbonio; un esempio è l’acido linoleico che ha tre doppi legami e 18 atomi di Carbonio; un esempio è l’acido linoleico che ha tre doppi legami e 18 atomi di carboniolegami e 18 atomi di carbonio• Gli acidi grassi sono legati all’albumina e servono sia come molecole Gli acidi grassi sono legati all’albumina e servono sia come molecole disponibili per la produzione di energia che come substrato per la biosintesi di disponibili per la produzione di energia che come substrato per la biosintesi di lipoproteinelipoproteine
Le lipoproteine più conosciute sono quelle del plasma, deputate al
trasporto dei lipidi dall’intestino al fegato e dal fegato ai diversi
tessuti.
Le Le lipoproteinelipoproteine sono strutture complesse sono strutture complesse dotate di una porzione proteica ed una dotate di una porzione proteica ed una lipidica.lipidica.Al microscopio elettronico appaiono come Al microscopio elettronico appaiono come particelle sferiche nelle quali i trigliceridi e particelle sferiche nelle quali i trigliceridi e gli esteri del colesterolo rappresentano il core gli esteri del colesterolo rappresentano il core e i fosfolipidi ed il colesterolo libero si e i fosfolipidi ed il colesterolo libero si trovano sulla superficietrovano sulla superficie
10001000DiametroDiametro
nmnm 8080606040402020101055
Den
sità
Den
sità
g/m
lg/
ml
0,950,95
1,0061,006
1,021,02
1,061,06
1,101,10
1,201,20
HDLHDL
LDLLDL
VLDLVLDL
CHILOMICRONICHILOMICRONI
IDLIDL
Le categorie di lipoproteine, elencate in ordine dalla più grande e meno densa (più
grasso che proteina) alla più piccola e più densa (più proteina e meno grasso):
Chilomicroni, le meno dense, raccolgono soprattutto trigliceridi a livello dell'intestino
tenue introdotti con la dieta e sono dirette ai tessuti muscolare e adiposo prima di
essere catturati dal fegato;
VLDL - trasportano il triacilglicerolo appena sintetizzato dal fegato al tessuto adiposo.
Lipoproteine a densità intermedia o IDL (Intermediate density lipoprotein) - sono
intermedie tra le VLDL e le LDL. Non sono normalmente riscontrabili nel sangue.
Lipoproteine a bassa densità o LDL (Low density lipoprotein) -
trasportano il colesterolo dal fegato alle cellule del corpo. Talvolta sono riferite come le
lipoproteine del "colesterolo cattivo" .
Lipoproteine ad alta densità o HDL (High density lipoprotein) - recuperano il
colesterolo dal corpo e lo ritrasportano al fegato. Sono note come le lipoproteine del
"colesterolo buono".
Apoproteina: è la parte proteica di un complesso lipoproteico. Le apoproteine sono composti
idrofili costituiti da lunghe catene di aminoacidi (i costituenti delle proteine). Finora ne sono state
identificate più di 10, ognuna con una differente composizione di aminoacidi. Le apoproteine
sono classificate in diverse categorie: A, B, C, D ed E. Sono anche l’elemento che consente alle
cellule di riconoscere che tipo di lipoproteina si sta avvicinando.
Colesterolo ed esteri del colesterolo: il colesterolo è piuttosto idrofobo. Quando si lega a un
acido grasso (formando in tali modo i cosiddetti esteri del colesterolo) diventa più facilmente
solubile in acqua.
Trigliceridi: si tratta di grassi idrofobi, con una struttura semplice; sono i costituenti principali
dei depositi di grasso nel corpo. Sono formati da tre molecole di acido grasso unite a un alcool, il
glicerolo.
Fosfolipidi: i fosfolipidi, che contengono fosforo, hanno alcune componenti parzialmente
idrosolubili e alcune liposolubili. Questa solubilità combinata ne permette il trasporto nel sangue.
I fosfolipidi agiscono da rivestimento idrofilo per le lipoproteine, aiutando a proteggere il
colesterolo e i trigliceridi idrofobi dall’ambiente acquoso del sangue.
Qui di seguito sono indicate le classi di lipoproteine, dalla meno densa alla più densa.
La densità è inversamente proporzionale alle dimensioni: i chilomicroni sono le
particelle più grandi e meno dense, mentre le lipoproteine ad alta densità (HDL) sono
le più piccole e le più dense.
Chilomicroni: sono le meno dense fra le lipoproteine, contengono molti trigliceridi e
una piccola percentuale di colesterolo. Poiché i loro trigliceridi provengono da ciò che
si mangia, i chilomicroni aumentano nel sangue dopo i pasti. I chilomicroni
trasportano il colesterolo e i trigliceridi assorbiti nell’intestino verso i tessuti periferici.
Lipoproteine a bassissima densità (VLDL): contengono anch’esse molti trigliceridi,
ma del tipo sintetizzato nel fegato (endogeni), e non provenienti dal pasto come per i
chilomicroni. Anche il colesterolo contenuto nelle VLDL è di tipo endogeno,
e costituisce il 5-10 per cento delle particelle VLDL, che lo trasportano ai tessuti
periferici.
Lipoproteine a densità intermedia (IDL): hanno una minore quantità di trigliceridi rispetto
ai chilomicroni o alle VLDL, e un contenuto percentuale relativamente elevato di colesterolo.
Le IDL si formano quando le VLDL perdono i propri trigliceridi durante il passaggio nel
sangue. Come le VLDL, le IDL rappresentano un elemento di passaggio nel trasporto del
colesterolo ai tessuti periferici e nel suo ritorno al fegato.
Lipoproteine a bassa densità (LDL): contengono ancora meno trigliceridi rispetto alle
VLDL o alle IDL, ma la più elevata concentrazione di colesterolo tra tutte le lipoproteine. Le
LDL trasportano direttamente il colesterolo ai tessuti periferici e al fegato. Per questa ragione
costituiscono quello che comunenemente viene chiamato “colesterolo cattivo”, ovvero la
forma più dannosa in cui il colesterolo si trova nel corpo umano.
HDL: sono costituite principalmente da fosfolipidi e proteine, con piccolissime quantità di
trigliceridi (5%) e modiche quantità di colesterolo (25%). Le HDL rappresentano circa il 25
per cento del colesterolo nel sangue. La loro funzione è quella di raccogliere il colesterolo
libero e di riciclarlo. Sono anche fonte di colesterolo per i tessuti endocrini, che lo utilizzano
per sintetizzare gli ormoni. Per questa ragione le HDL sono comunemente definite
“colesterolo buono”, in quanto eliminano dalla circolazione il colesterolo in eccesso e lo
indirizzano verso i tessuti che sono in grado di metabolizzarlo (vengono infatti anche
chiamate lipoproteine spazzino).
LipoproteineChilomicroni VLDL LDL HDL
Densità (g/ml) 0.93 0.95-1.006 1.019-1.063 1.063-1.210
Diametro Å* 800-5000 300-800 216 74-100
Composizione: proteine % lipidi %
<298
892
2278
5050
Lipide maggiore Trigliceridi Trigliceridi Colesterolo Colesterolo
Funzione principale
Trasporto trigliceridi esogeni (assunti con gli alimenti)
Trasporto trigliceridi endogeni (sintetizzati dall'organismo)
Trasporto colesterolo ai tessuti periferici
Trasporto colesterolo dai tessuti periferici al fegato
Origine Intestino FegatoMetabolismo delle VLDL
IntestinoFegato
Oltre a questi, che sono i più conosciuti, esiste un quinto tipo di lipoproteine plasmatiche, che tuttavia non raggiunge concentrazioni significative a causa del suo rapido ricambio. Si tratta delle IDL, o lipoproteine a densità intermedia, che, prodotte per effetto della degradazione dei chilomicroni e delle VLDL (contengono, dunque, trigliceridi e colesterolo in parti quasi uguali), sono conosciute anche come "remnants", cioè "rimanenti" dalla degradazione delle altre lipoproteine.
CHILOMICRONI: lipoproteine costituite da un cuore lipidico (formato da trigliceridi, fosfolipidi, colesterolo e vitamine liposolubili), circondato da molecole proteiche. Questa sorta di mantello, grazie all'idrosolubilità conferitagli dalle proteine, aumenta il grado di solubilità del chilomicrone nel mezzo acquoso. Queste macromolecole vengono prodotte negli enterociti (cellule intestinali), dai quali fuoriescono per entrare nel circolo linfatico e, successivamente, in quello ematico. Dopo aver distribuito il loro contenuto lipidico ai vari tessuti, i chilomicroni vengono convogliati al fegato, che provvede a distruggere il loro involucro proteico e a riciclare i residui lipidici racchiusi al loro interno. Le VLDL (lipoproteine a bassissima densità) sono sintetizzate dagli epatociti. Trasportano trigliceridi dal fegato (dove sono stati sintetizzati, per esempio, a partire dal glucosio) ad altri tessuti (soprattutto quello adiposo e muscolare). Le LDL (lipoproteine a bassa densità) derivano dalle VLDL, per progressivo impoverimento del loro contenuto in trigliceridi. Sono cariche di colesterolo che trasportano e distribuiscono ai tessuti periferici. Le HDL (lipoproteine ad alta densità) sono secrete nel sangue da fegato e intestino. Sono quindi deputate al trasporto del colesterolo dai tessuti periferici al fegato (attuano il cosiddetto trasporto inverso del colesterolo).
Le LDL hanno il compito di trasportare il colesterolo dal fegato ai tessuti, dove viene
utilizzato, mentre le HDL hanno la funzione opposta, in quanto prelevano il colesterolo
dai tessuti e lo riportano al fegato.
Le LDL sono pericolose in quanto tendono a depositare il colesterolo sulla parete delle
arterie, favorendo la formazione delle placche aterosclerotiche.
Al contrario, le HDL tendono a rimuovere il colesterolo ostacolando la formazione delle
placche.
Il colesterolo "cattivo", quindi, è quello trasportato dalle LDL, mentre quello buono è
quello trasportato dalle HDL.
Il livello di colesterolo totale nel sangue è la somma di quello presente nelle lipoproteine
LDL e nelle HDL, e quindi non è un dato che determina in modo assoluto il rischio
cardiovascolare, quello che conta è il rapporto tra colesterolo totale e HDL, che deve
essere inferiore a 5 per l'uomo e a 4.5 per la donna.
Un soggetto con colesterolo totale a 250 e colesterolo HDL (buono) a 80 ha un indice di
rischio pari a 3.1 (assolutamente normale), mentre un soggetto con colesterolo totale a
250 e HDL a 40 ha un indice pari a 5 (a rischio).
Il rapporto tra colesterolo totale e HDL, che deve essere
inferiore a 5 per l'uomo e a 4.5 per la donna.
Rischio cardiovascolare
Colesterolo HDL Indice di rischio Valutazione
190 30 6,33 NO - Preoccupante
220 40 5,5 NO - Preoccupante
250 45 5,55 NO - Preoccupante
235 70 3,36 OK
195 50 3,9 OK
300 45 6,67 NO - Preoccupante
245 85 2,88 OK
210 35 6 NO - Preoccupante
INDICE DI RISCHIO CARDIOVASCOLARE SECONDO IL RAPPORTO COLESTEROLO TOTALE /
COLESTEROLO HDL
INDICE DI RISCHIO CARDIOVASCOLARE SECONDO IL RAPPORTO COLESTEROLO TOTALE /
COLESTEROLO HDL
CHILCHIL VLDLVLDL IDLIDL LDLLDL HDLHDL
TrigliceridiTrigliceridi 90-95%90-95% 50-65%50-65% 25-40%25-40% 5-6%5-6% 7%7%
Esteri del Esteri del colesterolocolesterolo
2-4%2-4% 8-14%8-14% 20-35%20-35% 35-45%35-45% 10-20%10-20%
FosfolipidiFosfolipidi 2-6%2-6% 12-16%12-16% 20%20% 22-26%22-26% 25%25%
Colest. LiberoColest. Libero 1%1% 4-7%4-7% 10%10% 6-15%6-15% 5%5%
ProteineProteine 1-2%1-2% 5-10%5-10% 12-16%12-16% 22-26%22-26% 45%45%
% Apoprot% Apoprot
AIAI
AIIAII
B48B48
B100B100
CC
EE
3131
<1<1
5-85-8
--
3232
1010
30-4030-40
40-5040-50
10-1510-15
60-8060-80
10-2010-20
10-1510-15
>95>95
<1<1
<1<1
6565
10-2310-23
5-155-15
1-31-3
Le classi delle lipoproteineLe classi delle lipoproteine
TRIGL.
EST. COL.
apoproteina
colesterolo
Struttura di una lipoproteinaStruttura di una lipoproteina
fosfolipide
Lipoproteine ricche in trigliceridiLipoproteine ricche in trigliceridi
Trigliceridi Esteri Colesterolo Fosfolipidi Colesterolo Libero Proteine
CHILOMICRONI
80-1000 nm
VLDL
30-80 nm
95%2-6%
1%
1-2%
2-4%
50-65%
8-14%12-16%
4-7%
5-10%
Lipoproteine ricche in colesteroloLipoproteine ricche in colesterolo
Trigliceridi Esteri Colesterolo Fosfolipidi Colesterolo Libero Proteine
HDL
8-13 nm
10-20%
7%
25%
5%
45%
LDL
20-25 nm
22-26%
6-15%
22-26% 5-6%
35-45%
IPERLIPEMIAIPERLIPEMIA
AUMENTO DELLE CONCENTRAZIONI CIRCOLANTI DI AUMENTO DELLE CONCENTRAZIONI CIRCOLANTI DI
ALCUNE LIPOPROTEINE.ALCUNE LIPOPROTEINE.
LA CLASSIFICAZIONE FENOTIPICA SI BASA SUL TIPO DI LA CLASSIFICAZIONE FENOTIPICA SI BASA SUL TIPO DI
LIPOPROTEINA AUMENTATA IN CIRCOLO E SI DISTINGUE LIPOPROTEINA AUMENTATA IN CIRCOLO E SI DISTINGUE
IN CINQUE CLASSI DI IPERLIPEMIA FACILMENTE IN CINQUE CLASSI DI IPERLIPEMIA FACILMENTE
DIFFERENZIABILI TRA LORO IN RELAZIONE ALL’AUMENTO DIFFERENZIABILI TRA LORO IN RELAZIONE ALL’AUMENTO
OSSERVATO DI TRIGLICERIDI, COLESTEROLO O ENTRAMBI. OSSERVATO DI TRIGLICERIDI, COLESTEROLO O ENTRAMBI.
IPERLIPIDEMIEIPERLIPIDEMIE
Aumento Colesterolo e/o Aumento Colesterolo e/o Trigliceridi al di sopra dei livelli Trigliceridi al di sopra dei livelli
desiderabilidesiderabili
CLASSIFICAZIONECLASSIFICAZIONE
• PRIMARIEPRIMARIE• SECONDARIESECONDARIE
Iperlipidemie Primarie
(aumento di una o più frazioni lipidiche dovuta ad alterazioni dirette del metabolismo lipidico)
Ipercolesterolemia: elevati livelli di colesterolo LDL (base <200 mg/dL; 40% CD) Lieve (>200; <240) rischio cardiovascolare >2-4 volte. Grave (>240) rischio cardiovascolare > 4 volte Assunzione di elevate quantità di grassi, iperproduzione epatica di Apo-B a causa di sovraccarico epatico, diminuzione dei recettori LDL
Ipercolesterolemia familiare (alterazione genetica del recettore LDL) (xantomi)
Ipercolesterolemia poligenica (alterazioni nel metabolismo LDL, nell’assorbimento intestinale, nella produzione degli acidi biliari, nei recettori LDL) predispone alle complicanze aterosclerotiche.
Ipercolesterolemia da alterata Apo-B (diminuzione del catabolismo di LDL)
Iperlipidemia mista: molto variabile, aumento delle VLDL, delle LDL, del colesterolo e dei trigliceridi
Ipertrigliceridemia (difetto spesso poligenetico) aumento dei livelli VLDL
Chilomicronemia: elevata presenza di chilomicroni a causa di diminuita attività della Lipasi
Ipercolesterolemie: livelli sierici elevati di colesterolo LDL
COLESTEROLEMIA TOTALE IDEALE: non superiore a 200mg/dl
Con colesterolo LDL < 130mg/dl
Più bassi sono la colesterolemia e i valori di LDL, minore è il
rischio di patologie cardiovascolari
TipoTipo
II
IIaIIa
IIbIIb
IIIIII
IVIV
VV
Proteine elvateProteine elvate
ChilomicroniChilomicroni
LDLLDL
VLDL + LDLVLDL + LDL
Remnants Remnants ββ-VLDL-VLDL
VLDLVLDL
Chilomicroni + VLDLChilomicroni + VLDL
EsempioEsempio
Insufficienza LPLInsufficienza LPL
Ipercolesterolemia FamiliareIpercolesterolemia Familiare
Iperlipidemia Combinata FamiliareIperlipidemia Combinata Familiare
Tipo III IperlipoproteinemiaTipo III Iperlipoproteinemia
Ipertrigliceridemia FamiliareIpertrigliceridemia Familiare
Insufficienza Apo-CII Insufficienza Apo-CII
Classificazione di FredricksonClassificazione di FredricksonIperlipidemie PrimarieIperlipidemie Primarie
Fattori di rischio per malattia cardiovascolare in aggiuntaFattori di rischio per malattia cardiovascolare in aggiuntaai valori di LDLai valori di LDL
•Valori di HDL colesterolo Valori di HDL colesterolo < a 35 mg/dl< a 35 mg/dl•IpertensioneIpertensione•Fumo di sigarettaFumo di sigaretta•DiabeteDiabete•Storia familiare di infarto o morte improvvisaStoria familiare di infarto o morte improvvisa•Maschio di 45 anniMaschio di 45 anni•Donna di 55 anni o di età maggiore o con insorgenza prematura Donna di 55 anni o di età maggiore o con insorgenza prematura
di menopausa che non è in terapia sostitutivadi menopausa che non è in terapia sostitutiva
Valori delle Low-Density Lipoprotein in mg/dLValori delle Low-Density Lipoprotein in mg/dL
TerapiaTerapia
DietaDieta
FarmaciFarmaci(Oltre la dieta)(Oltre la dieta)
≥≥ 130130
Si in presenzaSi in presenzadi cardiopatiadi cardiopatia
Si in presenzaSi in presenzadi cardiopatiadi cardiopatia
≥≥ 160160
Si in presenza di due Si in presenza di due o più fattori di rischioo più fattori di rischio
Si in presenza di due Si in presenza di due o più fattori di rischioo più fattori di rischio
≥≥ 190190
SiSi
SiSi
IPERLIPEMIA SECONDARIEIPERLIPEMIA SECONDARIE
•SINDROME DA INSULINO RESISTENZASINDROME DA INSULINO RESISTENZA•DIABETE DI TIPO IIDIABETE DI TIPO II•IPOTIROIDISMOIPOTIROIDISMO•ALCOLISMOALCOLISMO•NEFROPATIENEFROPATIE•EPATOPATIEEPATOPATIE
Con il termine di iperlipidemie secondarie si intendono
elevati livelli sierici di colesterolo e trigliceridi dovuti a
malattie che non riguardano direttamente il metabolismo
lipidico. Comportano le stesse conseguenze delle forme
primarie
Uno xantoma è una degenerazione della pelle di colore giallastro, dovuto ad
accumulo di lipidi. Si riscontra in particolare nei soggetti con elevati livelli
ematici di colesterolo e di trigliceridi. Gli xantomi possono essere localizzati
anche a livello dei tendini
Dosaggio del colesterolo totale, delle HDL e dei trigliceridi
DIAGNOSI DELLE DIAGNOSI DELLE IPERLIPIDEMIEIPERLIPIDEMIE
TERAPIA DELLE IPERLIPIDEMIETERAPIA DELLE IPERLIPIDEMIE
Si basa nella maggior parte dei casi su:Si basa nella maggior parte dei casi su:
•DietaDieta
•Esercizio fisicoEsercizio fisico
•Terapia Farmacologica ipolipidemizzanteTerapia Farmacologica ipolipidemizzante
Obesità ed esercizio fisico
• E’ noto come la riduzione nell’introduzione di calorie sia la terapia più comune per perdere peso
• Tuttavia l’associazione con esercizio fisico consente effetti più rapidi e soprattutto duraturi
• Inoltre, nei soggetti non adulti, la restrizione dietetica può interferire con lo sviluppo
Un celebre studio dell'università di Harvard (poi ripreso in tutto il mondo e
ormai universalmente accettato) su 17.000 allievi seguiti dal 1916 al 1950 ha
mostrato come la curva di rischio cardiovascolare diminuisca all'aumentare
dell'esercizio fisico praticato fino ad avere un minimo con 6-8 ore settimanali
Sport indicati per combattere il colesterolo.
•Trekking. E un ottimo esercizio brucia-grassi. �
•Jogging. E un’ attività di resistenza che fortifica il cuore e l’ apparato � � �
vascolare.
•Nuoto. E uno sport che aiuta a bruciare le calorie e ad allontanare il pericolo di �
soprappeso e obesità. Va praticato perlomeno un ’ ora al giorno, due volte a �
settimana.
•Bicicletta o cyclette. Attività che richiedono uno sforzo protratto nel tempo, non
intenso, che potenzia il cuore senza spossarlo. Per ottenere risultati, l’ideale �
pedalare 30 minuti al giorno.
In generale per ridurre i livelli di colesterolo vanno bene tutti gli sport aerobici. Perchè
i benefici durino nel tempo, è importante dedicarsi all’attività� fisica regolarmente.
L’ esercizio andrebbe fatto tre volte alla settimana, in sedute di 45-60 minuti�
•Attenzione! Prima di cominciare qualsiasi attività fisica sottoporsi ad un �
check-up completo per non correre rischi.
Sport indicati per combattere il colesterolo.
•Trekking. E un ottimo esercizio brucia-grassi. �
•Jogging. E un’ attività di resistenza che fortifica il cuore e l’ apparato � � �
vascolare.
•Nuoto. E uno sport che aiuta a bruciare le calorie e ad allontanare il pericolo di �
soprappeso e obesità. Va praticato perlomeno un ’ ora al giorno, due volte a �
settimana.
•Bicicletta o cyclette. Attività che richiedono uno sforzo protratto nel tempo, non
intenso, che potenzia il cuore senza spossarlo. Per ottenere risultati, l’ideale �
pedalare 30 minuti al giorno.
In generale per ridurre i livelli di colesterolo vanno bene tutti gli sport aerobici. Perchè
i benefici durino nel tempo, è importante dedicarsi all’attività� fisica regolarmente.
L’ esercizio andrebbe fatto tre volte alla settimana, in sedute di 45-60 minuti�
•Attenzione! Prima di cominciare qualsiasi attività fisica sottoporsi ad un �
check-up completo per non correre rischi.
Come aumentare il colesterolo buono
L'attività fisica aerobica aumenta la frazione di colesterolo buono
(ATTENZIONE: NON RIDUCE QUELLO CATTIVO E QUINDI NEMMENO
QUELLO TOTALE CHE ANZI AUMENTA PERCHÉ AUMENTA QUELLO
BUONO, ma si riduce l'indice di rischio cardiovascolare). Perché l'attività fisica
produca gli effetti desiderati occorre che sia aerobica (corsa, ciclismo, sci di fondo
ecc.) e sia a media intensità (l'allenamento a bassa intensità è praticamente
inutile). Per dare un'idea il colesterolo HDL non si muove significativamente per
attività dell'ordine delle due ore settimanali. Per ogni ora in più si può stimare un
aumento medio del colesterolo HDL di 10 mg/dl.
Da rilevare che il fumo abbassa i livelli di colesterolo HDL.
Cuore:
Protezione cardiovascolare è sicuramente l'azione indiretta più importante.
Lo sport aumenta il colesterolo HDL, il cosiddetto colesterolo buono (in
contrapposizione all'LDL); chi ha problemi di colesterolo, probabilmente
non li risolverà con lo sport, ma aumentando il colesterolo buono ridurrà
l'indice di rischio. La diminuzione dei grassi circolanti nel sangue
(trigliceridi) riconduce a un rischio minore di coronaropatia; grazie allo sport
si possono ridurre gli effetti di un'alimentazione scorretta, nell'attesa che lo
sportivo si educhi verso una migliore qualità della vita, mangiando in modo
più sano e razionale.
Cancro :
La sport agisce indirettamente su alcune delle principali cause di cancro: limita il
sovrappeso, innalza le difese immunitarie, abbassa i livelli di insulina nel sangue, attiva
il colon, riduce il livello degli ormoni che sono fattori di rischio tumorale (come
estrogeni e testosterone).
Difese immunitarie :
Chi corre potenzia le proprie difese immunitarie
Stress - L'azione calmante dell'attività sportiva (soprattutto quella lunga e lenta) . È noto
che durante l'attività fisica vengono secrete delle sostanze (endorfine) che agiscono come
vere e proprie droghe naturali, stimolando l'organismo e predisponendolo a reagire
positivamente a situazioni di stress.
Terapia farmacologica:
•Fibrati
•Acido nicotinico
•Statine
Acido NicotinicoAcido Nicotinico
Riduce i TG
FibratiFibrati
Riducono I trigliceridi del 30-40% e il colesterolo del 15-25%
Aumentano la rimozione delle lipoproteine ricche di TG e riducono la
produzione Epatica delle VLDL
HmgCoA R
B-idrossi-B metil glutaril Coa.
Mevalonato
Colesterolo
STATINE
Le statine sono farmaci che inibiscono la sintesi del colesterolo endogeno agendo
sull'enzima 3 idrossi3metilglutarilCoA reduttasi, enzima che converte la molecola del 3-
idrossi 3-metilglutarilCoA in Acido Mevalonico, un precursore del colesterolo.
Alcuni farmaci (le statine) ed il riso rosso fermentato agiscono come inibitori
competitivi dell'HMG-CoA riduttasi e come tali diminuiscono il ritmo di sintesi del
colesterolo. Di conseguenza, il fegato attinge maggiormente al colesterolo ematico
contenuto nelle LDL, aumentando il numero di recettori per queste proteine e
diminuendo la concentrazione di LDL nel plasma. Il blocco della sintesi non è
comunque totale e ciò assicura alle cellule sufficienti quantità di colesterolo per
mantenere l'integrità delle membrane plasmatiche e sintetizzare ormoni steroidei.
L'interazione fra statine e fibrati è particolarmente importante, dal momento che
pazienti con ipercolesterolemia sono spesso trattati con più farmaci
ipolipemizzanti. Oltre a diverse segnalazioni di tossicità del muscolo scheletrico
manifestatasi come miopatia con o senza rabdomiolisi associata sia a derivati
dell'acido fibrico sia alle statine da sole, ci sono state diverse segnalazioni di tale
condizione come risultato della terapia combinata, suggerendo che tali effetti
possono essere additivi.
Le statine (assumibili in maniera naturale con il Riso Rosso Fermentato),
inibiscono la produzione di ulteriore colesterolo nel fegato che avviene
durante la digestione dei cibi grassi, riportando il tasso complessivo a livelli
normali. L'approccio tradizionale è talora criticato perché agirebbe sui
sintomi, e non sulla causa della malattia, laddove i cibi grassi introdotti con
la dieta sarebbero metabolizzati in altro modo. I grassi saturi, in particolar
modo l'acido miristico, aumentano il livello di LDL, mentre i trans-saturi
inibiscono l'assorbimento degli omega 3, i quali aumentano le HDL .
• Il Colesterolo è un fattore di rischioIl Colesterolo è un fattore di rischio
• Le StatineLe Statine hannohanno un ruolo protettivo nella prevenzione degli eventi un ruolo protettivo nella prevenzione degli eventi cardio e cerebrovascolari del paziente ad alto rischiocardio e cerebrovascolari del paziente ad alto rischio
• La riduzione di eventi è direttamente correlata alla riduzione di LDLLa riduzione di eventi è direttamente correlata alla riduzione di LDL
• TrattamentoTrattamento
• Identificare e Trattare i soggetti con HLP familiareIdentificare e Trattare i soggetti con HLP familiare(oltre a quelli ad alto rischio) (oltre a quelli ad alto rischio)
• Raggiungere il goal (LDL<100 mg/dl)Raggiungere il goal (LDL<100 mg/dl)
• Trattare in maniera continuativaTrattare in maniera continuativa
Conclusioni
IPOLIPIDEMIE
QUESTE SONO DISLIPIDEMIE DA DIMINUZIONE DEI LIPIDI:
Primarie (alterazione del metabolismo lipidico) Sono causate da
malattie genetiche rare
Secondarie (altre malattie o farmaci tossici) ipertiroidismo,
malnutrizione, malassorbimento, dieta vegetariana, anemie, malattie
neoplastiche)