IL METODO VIALTEST
manuale e linee-guida
per l’operatività e l’interpretazione del test
Dott. Gianguglielmo BERGAMASCHI
INTRODUZIONE
Il metodo diagnostico VIALTEST:
- accenni storici e basi del metodo
- componenti
Il metodo Vialtest è un sistema per la diagnostica funzionale, che rientra
nelle cosiddette “tecniche di regolazione bioenergetica” (BER, secondo gli
autori tedeschi). Queste tecniche si sono sviluppate dalla seconda metà del
secolo scorso a partire dall’elettroagopuntura secondo Voll (EAV) e dalla
sua successiva rielaborazione secondo Schimmel (test riflesso vegetativo -
VRT).
Dalla sua versione originale, che si riferiva prevalentemente alla metodica
secondo Schimmel, il metodo Vialtest è stato più volte rielaborato ed
aggiornato, introducendo di volta in volta elementi più selettivi nell’intento
diagnostico ed abbandonando progressivamente gli elementi del VRT.
La quarta versione, alla quale questo manuale fa riferimento, presenta fiale
diagnostiche interamente originali (cioè non reperibili in altre metodiche
analoghe), selezionate secondo criteri innovativi.
Anche il termine “disorder control”, ereditato dal VRT ed utilizzato nelle
precedenti versioni, è stato sostituito con il più idoneo “Indice di
Risonanza” (IR).
Il test, soprattutto attraverso i pre-test standard 1 e 2 (che includono le
nuove fiale GIBER), è stato concepito e realizzato con lo scopo di
permettere al medico di ottenere un gran numero di potenziali informazioni
diagnostiche e terapeutiche in un tempo relativamente breve, e fornire utili
indicazioni per ulteriori approfondimenti ed elementi per l’integrazione
clinica.
La tecnica cosiddetta della “filtrazione” è stata rivista e semplificata,
rispetto a quanto indicato in metodiche analoghe, onde non essere fonte di
confusione e di interpretazioni non univoche (vedi il capitolo specifico).
Utilizzando le opportune fiale-test fornite dalla ditta OTI, è possibile
ottenere indicazioni attendibili che vanno ad integrarsi nell’ambito
dell’indagine diagnostica globale quali lo stato funzionale di vari organi, la
condizione di stress globale od organospecifica, e tutta una serie di
situazioni che possono concorrere a ledere la buona funzionalità
dell’organismo (soprattutto funzionali, ma anche organiche).
Inoltre, per chi lo ritenesse utile, è possibile ricercare informazioni
preventive sulle terapie da attuare.
Il metodo VIALTEST si presenta estremamente versatile: può essere
seguito secondo protocolli prestabiliti o personalizzato secondo il piacere, la
formazione e le necessità del gestore del test. E’ altresì possibile demandare
la gestione “tecnica” del test ad un operatore paramedico, fermo restando
che l’interpretazione diagnostica deve necessariamente essere di stretta
pertinenza del medico.
Il test funzionale bioenergetico, realizzato attraverso questa metodica,
non pretende di ottenere da solo una diagnosi definitiva, ma si vuole
integrare nel contesto di quella che è l’indagine diagnostica medica
(colloquio, anamnesi, esame obiettivo, diagnostica di laboratorio e per
immagini, ecc.), potendo apportare importanti informazioni
supplementari sui diversi livelli funzionali dell’organismo umano,
alcuni dei quali ancora non indagabili, attraverso i sistemi diagnostici
tradizionali o raggiungibili attraverso metodiche, al momento molto
complesse, difficili da reperire e dall’elevato rapporto costo/beneficio.
Componenti della metodica Vialtest
I componenti essenziali ed irrinunciabili della metodica sono le fiale-test, ed
in particolare i cosiddetti PRE-TEST 1 e 2, ed il relativo schema
interpretativo.
La procedura del test inoltre si deve avvalere di una metodica diagnostica
funzionale, che può essere di tipo strumentale (Wavematrix, Otitester 2,
Vial Tester) o non strumentale (kinesiologia applicata).
Il ricorso preferenziale alla metodica operativa strumentale o kinesiologica è
strettamente personale ed individuale, e deve necessariamente essere gestito
dal singolo fruitore della metodica Vialtest, secondo la propria formazione e
le rispettive esigenze; ambedue i sistemi presentano pro e contro, che per
motivi di sintesi (e per non condizionare nessuno) non saranno approfonditi
in questa sede.
La seguente tabella riassume le componenti della metodica:
essenziali:
fiale-test (e relativo schema interpretativo):
- pre-test standard 1 e 2
- fiale varie secondo schemi prestabiliti (alimenti, allergeni,
tossici, farmaci biologici, ecc...)
- fiale secondo sistematiche personalizzate
strumentali:
apparecchiatura Wavematrix
(alternative)
apparecchiatura Otitester 2
apparecchiatura Vial Tester (sistema di testatura rapida, utilizzabile
sia conuno degli apparecchi strumentali elencati sopra,
sia con la metodica kinesiologica).
Di seguito descriveremo sinteticamente le principali caratteristiche dei
componenti che fanno parte, o possono far parte, del metodo Vialtest;
nel capitolo relativo all’operatività del metodo gli elementi caratteristici di
ciascun componente saranno ripresi ed ampliati, ove necessario.
Le fiale test.
L’ azienda OTI fornisce una serie di fiale adatte ad un test predeterminato
secondo la metodica originale Vialtest (kit per i pre-test standard 1 e 2), ed
altri kit di fiale (organoterapici, allergeni, alimenti, tossici, oligoelementi,
nosodi, fiale di prodotti terapeutici di vario genere, ecc...) che possono
risultare utili nell’approfondimento dell’iter diagnostico, o per saggiare
preventivamente una terapia.
Le fiale sono fornite in caricatori di legno (compatibili col sistema rapido
Vial Tester) che consentono un pratico stoccaggio e un’adeguata protezione
delle stesse.
Lo schema interpretativo.
E’ la chiave di lettura del test, cioè l’interpretazione delle possibili
indicazioni diagnostiche che derivano dalla evidenziazione di una risonanza
tra una o più fiale ed il soggetto testato, e l’eventuale ricorso alla tecnica
della filtrazione.
Il metodo VIALTEST si basa prevalentemente sulle fiale elaborate
esplicitamente in funzione della metodica (pre-test standard 1 e 2), che
vengono approfonditi in maniera, riteniamo già esauriente, in questa
pubblicazione; la OTI organizza comunque appositi corsi ed incontri di
aggiornamento periodico adeguatamente distribuiti su tutto il territorio
nazionale.
L’apparecchiatura VIALTESTER 2.
E’ un classico sistema bioelettronico analogico, studiato a suo tempo
specificamente per essere utilizzato nella metodica Vialtest.
Consta di un corpo centrale (provvisto di scala di misurazione, pozzetto
portafiale incorporato e pulsantiera di controllo e regolazione), cui si
connettono un elettrodo a manipolo in acciaio ed una sonda a stilo recante
l’elettrodo in argento (puntale arrotondato) per la misurazione del punto.
Sono inoltre previsti allacciamenti con il sistema di testatura rapida
Vial Tester, nonché la connessione con elettrodi odontoiatrici per la
rilevazione di correnti endorali.
Sulla sonda e sul corpo principale è presente un led luminoso che indica
all’operatore un range di pressione definito (200-250 gr.) sul puntale di
misurazione.
Sono presenti due pulsanti di regolazione per il livello di sensibilità dello
stimolo di conduzione e per la regolazione (ed eventuale disattivazione)
dello stimolo sonoro, nonchè un pulsante che consente di commutare la
scala di lettura in Millivolt per la determinazione delle correnti galvaniche
endorali (valutabili con le opportune sonde fornite in dotazione).
L’apparecchiatura WAVEMATRIX.
Si tratta di un sistema bioelettronico innovativo, caratterizzato da un
eccellente rapporto qualità-prezzo, in grado di esprimere più funzioni: è
infatti possibile utilizzare questo apparecchio in tre differenti metodiche
bioelettroniche (Vialtest, EAV, Ryodoraku), secondo le preferenze
dell’operatore.
Rappresenta un deciso salto di qualità rispetto alle apparecchiature
analogiche, che al confronto si dimostrano molto meno sensibili e versatili;
inoltre, l’apparecchio dispone della possibilità di eseguire trattamenti di
informazione frequenziale di vario genere (onda quadra, onda triangolare,
ecc...).
Tutto questo è possibile grazie all’utilizzo di una tecnologia digitale legata
ad un microprocessore che gestisce direttamente tutte le funzioni
dell’apparecchio.
Anche in questa apparecchiatura troviamo un elettrodo a manipolo ed uno a
puntale, per la determinazione della resistività dei punti terminali sulle dita,
un pozzetto portafiale, che in questo caso è esterno al corpo centrale
occupato dal display digitale e dai pulsanti di regolazione.
Oltre al display grafico sono presenti un ulteriore display a tre cifre e una
barra luminosa composta da 21 led che consentono una ottima visione delle
misurazioni anche da lontano o in condizioni di scarsa luminosità
ambientale.
L’apparecchio è dotato di menu operativi e regolazioni digitali (inclusa la
pressione esercitata sul punto): per utilizzarlo secondo la metodica Vialtest è
sufficiente selezionarla dal menu programmi, e quindi procedere come verrà
specificamente indicato in questo manuale.
Chi fosse abituato alle “vecchie” apparecchiature analogiche potrebbe
incontrare alcune difficoltà iniziali nell’utilizzo del Wavematrix, soprattutto
a causa della sua sensibilità indubbiamente superiore; come capita quando si
inizia ad usare qualsiasi macchina bioelettronica la difficoltà è facilmente
superabile attraverso un breve periodo di esercitazione sulla manualità
operativa.
Anche questo sistema è perfettamente interfacciabile con il Vial Tester.
Il sistema di testatura rapida VIAL TESTER.
Consiste in una speciale apparecchiatura, interfacciabile con l’apparecchio
Otitester, con il Wavematrix o con altri sistemi analoghi, che alloggia 100
elettrodi che vengono a contatto con le fiale sistemate negli appositi
caricatori nei quali sono alloggiate le fiale fornite dalla OTI.
L’apparecchio consente di selezionare rapidamente le fiale (singolarmente o
a gruppi), con notevole risparmio sui tempi di esecuzione del test.
Le fiale vengono selezionate mediante gli appositi pulsanti in due differenti
modalità: la modalità incroci seleziona la fiala (o le fiale) attraverso
l’individuazione delle coordinate (ascissa e ordinata, come in un sistema
tipo battaglia navale); la modalità righe/colonne consente la selezione,
mediante un solo pulsante selettore, di 10 fiale contemporaneamente
presenti sulla riga (ascisse, che sono individuate da lettere) o sulla colonna
(ordinate, che sono numerate).
Ovviamente, il Vial Tester può essere utilizzato con profitto anche da chi
prediliga la metodica kinesiologica, o altri sistemi di test bioenergetico.
Note generali sulle apparecchiature.
Tutte le apparecchiature sono fornite di certificazione CE.
Per normativa, il funzionamento di qualsiasi apparecchio è inibito quando
lo stesso è collegato a rete per la ricarica; pertanto si consiglia di caricare
sempre preventivamente le apparecchiature (la carica piena consente circa 8
ore di test).
Per quanto riguarda maggiori dettagli tecnici sulle singole apparecchiature,
si rimanda alle rispettive istruzioni, ai corsi tematici ed all’assistenza fornita
dalla OTI.
IL TEST
Operatività del metodo:
- sistema operativo
- accorgimenti per un test ottimale
- tecnica di esecuzione del test (manualità)
- metodica strumentale
- metodica kinesiologica
- regolazione del sistema e “indice di risonanza” (IR)
- tecnica della filtrazione (secondo il metodo Vialtest)
Il sistema operativo
Per “sistema operativo” si intendono tutte le componenti che entrano a far
parte attiva del test diagnostico.
Nella fattispecie, queste componenti sono:
- il soggetto testato;
- l’operatore;
- le fiale test
- il sistema di rilevazione della risonanza (apparecchiatura bioelettronica,
tecnica kinesiologica o sistemi analoghi);
- l’interpretatore/refertatore del test (in genere coincide con l’operatore);
- l’ambiente nel quale il test viene svolto.
Ogni componente del sistema operativo entra, o può entrare, a far parte
attiva del test. Da ciò si evince:
- che il test è soggettivo, sia per quanto riguarda il soggetto testato, sia per
quanto riguarda l’operatore/interpretatore (questo aspetto è adeguatamente
approfondito nei corsi tematici inerenti il metodo Vialtest);
- che le condizioni soggettive ed oggettive di ogni componente del sistema
operativo sono estremamente importanti per lo svolgimento del test e la sua
attendibilità;
- che il test (come del resto qualsiasi operazione che intervenga sulla
diagnostica funzionale) deve sempre essere interpretato soprattutto sul
rilievo momentaneo (hic et nunc).
Ciò detto, andiamo ad analizzare, per ogni componente del sistema
operativo, le condizioni che rendono possibile l’esecuzione di un test
ottimale.
Per quanto concerne l’operatore/interpretatore:
- deve essere in buone condizioni psicofisiche (requisito estremamente
importante);
- deve aver raggiunto un’adeguata manualità ed una buona padronanza
della tecnica (repere del punto, selezione di un punto idoneo, pressione sul
punto, forza applicata contro la resistenza muscolare, ecc...);
- deve essere concentrato sul test ed avere un’attitudine mentale positiva
verso la metodica;
- deve ovviamente possedere un’adeguata conoscenza e sensibilità
diagnostica e clinica (quanto maggiori saranno questi requisiti, tanto più
elevata sarà la possibilità di raggiungere ipotesi diagnostiche estremamente
raffinate);
- non dovrebbe mai lasciarsi condizionare, sia nell’applicazione del test che
nella sua interpretazione, da preconcetti e pregiudizi (requisito fondamentale
per poter eseguire un test che tenga conto dell’individualità del soggetto
valutato).
Per quanto riguarda il soggetto testato:
- non deve recare indosso oggetti elettrici o magnetici (soprattutto nel caso
della metodica strumentale, che utilizza deboli correnti elettriche);
- possibilmente, non dovrebbe indossare neanche oggetti metallici di vario
genere, pietre dure, tessuti sintetici, nè dovrebbe tenere farmaci a contatto
col corpo ;
- durante il test con apparecchiature bioelettroniche il paziente deve essere
isolato elettricamente dall’ambiente circostante; si consiglia pertanto di
scaricare l’eventuale energia elettrostatica accumulata dal corpo toccando
degli elementi metallici collegati a massa quali rubinetti, sistemi di messa a
terra o altro;
- possibilmente non dovrebbe assumere farmaci (allopatici ed omeopatici),
almeno nelle 24 ore precedenti il test ad eccezione, ovviamente, di sostanze
assunte con regolarità quali antiipertensivi o terapie sostitutive;
- deve essere posto in massima condizione di comodità ed essere a sua volta
concentrato sul test; non dovrebbe incrociare gambe e braccia durante il test;
- deve trovarsi in un adeguato stato di idratazione generale (spesso ci si trova
di fronte a soggetti non sufficientemente idratati: in questo caso è bene far
bere un abbondante bicchiere d’acqua, o due, prima del test);
- particolarmente nel caso della metodica strumentale, dovrebbe sempre
lavare le mani con acqua tiepida ed asciugarle bene prima del test: questo
soprattutto per i soggetti con cute particolarmente secca o con eccessiva
sudorazione;
- particolarmente nel caso della metodica kinesiologica, non dovrebbe
condizionare il test con i propri preconcetti o pregiudizi (in generale, è
consigliabile non rendere pienamente partecipe il soggetto testato sugli
ambiti indagati e sulle fiale utilizzate, se non alla fine dell’esame).
Per quanto riguarda le fiale e la strumentazione:
- le fiale devono essere conservate negli appositi contenitori, ed in un
ambiente non disturbato elettromagneticamente (vedi il paragrafo
successivo);
- la strumentazione deve essere sempre tenuta in buone condizioni ed in
sufficiente stato di carica; deve essere controllata periodicamente (stato dei
cavi, check dello strumento, ecc...), con un particolare riguardo per gli
elettrodi a puntale.
Infine, l’ambiente dove si svolge il test:
- non deve risentire di zone geopatiche, nè essere disturbato da campi E.M.:
telefoni cellulari, elettrodomestici e strumenti collegati a rete, luci al neon.
Una notevole sorgente di disturbo è rappresentata dagli impianti elettrici
domestici che creano campi magnetici a bassa frequenza (50 Hz): di regola
tali interferenze vengono lette dallo strumento Wavematrix e visualizzate
come lievi onde sinusoidali.
- per eludere i disturbi ambientali di cui sopra, è sufficiente allontanarsi dalla
fonte di disturbo o spengere lampadine, motori o altre eventuali fonti di
campi E.M.;
- non deve essere dispersivo e/o sfavorire la concentrazione dell’operatore e
del soggetto indagato sul test;
- le sedie e l’arredamento dovrebbero essere in materiale neutro,
possibilmente in legno: evitare strutture metalliche.
Operatività del metodo: metodica strumentale
Si basa sulla rilevazione, mediante le apparecchiature già descritte, delle
eventuali variazioni di conduttanza/impedenza elettrica della cute, in punti
cutanei che presentano una particolare conducibilità elettrica (generalmente
corrispondenti a punti terminali dei meridiani energetici secondo la
Medicina Tradizionale Cinese), in relazione all’inserimento nel circuito che
fa riferimento al soggetto “testato” di particolari frequenze
elettromagnetiche rappresentate dalle fiale-test.
Questa variazione (fenomeno dell’indice di risonanza) è un segnale delle
risposte dell’organismo a domande precise poste attraverso stimoli adeguati;
questo è possibile - secondo i dettami della fisica quantistica - in quanto
l’organismo umano è considerabile come un sistema biofisico “aperto”,
ciberneticamente organizzato in modo che ogni sua componente sia
costantemente informata sullo stato di tutte le altre.
La metodica che originariamente ha utilizzato questo sistema è
l’elettroagopuntura secondo Voll (EAV) che, come noto, consiste nella
misurazione correlata di un gran numero di punti (i punti di misurazione
principali sono circa 150, ma globalmente ne sono stati individuati più di
mille) posti lungo il decorso dei meridiani classici della agopuntura, e di
nuovi “vasi” scoperti dallo stesso Voll; ad ogni punto corrisponde un organo
interno o una sua parte, oppure una particolare funzione dell’organismo.
La tecnica VIALTEST utilizza invece un solo punto di misurazione,
valutando la funzione che si intende esaminare attraverso uno specifico
filtro rappresentato dalla fiala-test; generalmente un punto di misurazione è
sufficiente per condurre l’intero test. In alcuni casi si può rendere necessario
cambiare punto nel corso del test, la qual cosa non ne inficia l’attendibilità
(l’importante è procedere nuovamente con le tarature).
Qualsiasi punto di agopuntura (punti elettroconduttivi di circa 2 millimetri
quadrati di superficie) si presta alla misurazione, ma i punti terminali sulle
dita delle mani si sono dimostrati i più pratici e stabili: ricordiamo che il
punto terminale si trova in un lieve infossamento reperibile all’intersezione
delle tangenti al bordo ed alla base ungueale.
In alternativa si sono dimostrati molto stabili e di facile repere i punti posti
in corrispondenza della fossetta fisiologica che si trova alla base della
falange distale (posti pochi millimetri più prossimamente rispetto ai punti
“ting” terminali).
E’ fondamentale che il punto sia reperito al suo esatto centro e che vi sia
applicata, mediante l’apposito elettrodo a puntale, una pressione
perpendicolare e costante.
La tecnica di misurazione è relativamente semplice. L’operatore si pone di
fronte al soggetto testato, che tiene in una mano il manipolo d’acciaio e,
sorreggendo la mano libera del paziente, seleziona un punto sul quale va ad
esercitare una pressione lieve, ma decisa, col puntale di misurazione (in
alternativa la mano del soggetto può poggiare direttamente su un piano).
Sull’apparecchio sarà visibile un valore di misurazione ed un corrispondente
livello sonoro (se la funzione suono è inserita). L’apparecchiatura
Wavematrix dispone inoltre di un display che rende in grafico la pressione
applicata, e della possibilità di memorizzare le misurazioni.
Opzionalmente l’apparecchio Wavematrix dispone del collegamento al computer,
sullo schermo del quale appariranno contemporaneamente, a colori, tutte le funzioni
base disponibili sul display di Wavematrix.
Tale programma consente, inoltre, di valutare chiaramente le risposte alle misurazioni,
sia in grafico che in valore, di memorizzare tali valori in una apposita scheda-paziente e,
se si riterrà opportuno, utilizzare tutte le fiale test inserite sotto forma di frequenza.
La pressione va mantenuta per circa un secondo; con una pressione
perpendicolare e costante è necessario che sia raggiunto un valore (inteso
come il massimo valore, o picco, raggiunto dall’indice di misurazione)
costante; se ciò non avvenisse considerare le seguenti evenienze:
- il punto non è idoneo ad essere testato (pelle secca o screpolata, punto
facilmente traumatizzabile, ecc...);
- la tecnica manuale dell’operatore è insufficiente;
- intervengono condizioni esterne di disturbo (vedi più avanti).
Operatività del metodo: metodica kinesiologica
L’operatore pone il soggetto testato in una posizione comoda ed adatta per
saggiare la resistenza di un muscolo od un gruppo muscolare,
adeguatamente “isolati”, all’applicazione di una forza costante
(controresistenza) da parte dell’operatore stesso.
L’operazione va ripetuta ogni volta che si cambi la fiala o le fiale di
riferimento; nel caso il test si prolunghi, è consigliabile fare delle pause che
consentano ai gruppi muscolari esaminati di non andare in esaurimento o in
accumulo di acido lattico.
I muscoli o gruppi muscolari più frequentemente utilizzati nella metodica
sono di solito il deltoide, il bicipite brachiale, il quadricipite femorale, il
tensore della fascia lata e gli opponenti tra il pollice e una delle altre dita
della mano (“O-ring” test).
Per sfruttare questa metodica in maniera ottimale, è necessario applicare una
forza costante contro la resistenza muscolare del soggetto testato, ed
ottenere dallo stesso una controresistenza costante.
E’ bene sottolineare che questa metodica, sebbene apparentemente più
semplice da applicare rispetto alla tecnica strumentale, risente notevolmente
dell’influsso sia dell’operatore che del soggetto testato (ricordare il concetto
di “sistema operativo”); pertanto anche chi esegue il test con la metodica
kinesiologica deve allenarsi con dedizione sulla manualità operativa per
ottenere indicazioni attendibili.
Operatività del metodo:
manualità, tecnica di esecuzione, indice di risonanza
Utilizzando la metodica strumentale, inserendo nel pozzetto portafarmaci le
fiale test (o selezionandole attraverso il Vial Tester) e procedendo alla
rimisurazione del punto, si osserverà in alcuni casi che, pur applicando la
medesima pressione e la stessa inclinazione del puntale, il valore di
misurazione di partenza non viene più raggiunto o viene superato.
Utilizzando la metodica kinesiologica, si osserveranno delle variazioni nel
tono muscolare del soggetto (indebolimento o rafforzamento repentino del
muscolo o del gruppo muscolare isolato).
Nella metodica operativa Vialtest definiamo questo fenomeno “indice di
risonanza” (IR), che è la chiave di lettura di tutto il test: esso è dovuto ad
una repentina variazione della conducibilità elettrica del punto testato, o ad
un riflesso che incide sullo stimolo nervoso a partenza dal motoneurone, e
rappresenta la risposta dell’organismo (in chiave si/no) al riconoscimento
della frequenza specifica della fiala-test interpretata dall’organismo stesso
come uno “stimolo adeguato” (risonanza).
La risposta dell’IR a una o più fiale indica all’interpretatore del test che le
tematiche espresse da quelle fiale possono essere prese in particolare
considerazione, in quel soggetto ed in quel momento.
La pressione perpendicolare e costante al test strumentale, o
l’applicazione di una forza costante (contro resistenza costante) al test
kinesiologico, sono i soli parametri che rendono il test affidabile.
Ovviamente, il raggiungimento di una manualità adeguata è condizione di
primaria importanza per chi intenda utilizzare questo tipo di metodica, ed è
un parametro strettamente individuale e personale.
L’IR indica generalmente una risposta dell’organismo (riconoscimento di
risonanza) del tipo “tutto o niente”, per cui il livello della modificazione
impedenziometrica, o la quantità di perdita di forza del muscolo testato,
sono da considerarsi di importanza relativa, almeno ad una prima
misurazione: in altre parole, in primo acchito la presenza dell’IR è più
importante che il suo valore quantitativo (questo può essere considerato in
un secondo tempo, ed in casi particolari).
Per applicare con efficacia e soddisfazione il metodo VIALTEST è
necessario che il neofita come prima cosa si eserciti, con costanza e per un
certo periodo (generalmente un mese è più che sufficiente), esclusivamente
sull’acquisizione di una manualità adeguata (pressione perpendicolare e
costante, applicazione di una controresistenza muscolare adeguata e
costante), sul repere dei punti attivi, sulla fattiva collaborazione col soggetto
che deve porre la resistenza muscolare e, soprattutto, sulla rilevazione
dell’indice di risonanza, rimandando ad un secondo tempo le interpretazioni
diagnostiche.
E’ possibile “allenarsi” ad ottenere l’IR utilizzando una pila, fiale di
sostanze tossiche o altri elementi potenzialmente disturbanti, ma lavorando
sul metodo si è evidenziato come non necessariamente l’IR sia un indice di
risposta a stimoli negativi; pertanto il consiglio è procedere direttamente con
le fiale test, evitando elucubrazioni metodologiche che possono condurre ad
un inopportuno scoraggiamento.
Per una maggiore chiarezza, andremo ora nuovamente ad analizzare
l’operatività del metodo attraverso le singole tecniche; in alcuni casi si
ripeteranno concetti già espressi, ma riteniamo più utile essere ripetitivi che
essere poco esaurienti.
Regolazione del sistema operativo e “indice di risonanza”
(IR) con apparecchio Otitester 2.
L’apparecchio OTITESTER 2 è provvisto di un doppio led luminoso che
indica un range di pressione da 200 a 250 grammi circa, molto utile per i
principianti che devono addestrarsi ad esercitare una pressione costante.
Una volta individuato un punto idoneo, attraverso la manopola di
regolazione “sensibilità” si tara l’apparecchio in modo che ad una pressione
perpendicolare e costante sul punto corrisponda alla lettura un valore di 80
u.s. (in questo modo si è regolato il sistema operativo in maniera consona a
questa metodica).
Il valore 80 è da considerarsi ottimale, ma non necessario: nel caso non si
riuscisse a raggiungerlo, è possibile tarare il sistema ad un valore inferiore,
purchè stabile.
Occorre sempre ripetere alcune volte la misurazione di base, per assicurarsi
di una costante riproducibilità del valore prescelto (con la pratica
l’operazione risulterà abbastanza semplice).
Inserendo nel pozzetto portafarmaci le fiale test (o selezionandole attraverso
il Vial Tester) e procedendo alla rimisurazione del punto, si osserverà in
alcuni casi che, pur applicando la medesima pressione, il valore di
misurazione di partenza non viene più raggiunto (evenienza più frequente
con questa apparecchiatura) o viene superato (evenienza più rara): questo
fenomeno è l’indice di risonanza (IR) nella metodica con apparecchio
Otitester 2.
L’IR è la chiave di lettura di tutto il test; è dovuto ad una repentina
variazione della conducibilità elettrica del punto e rappresenta la risposta
dell’organismo (in chiave si/no) a stimoli adeguati.
L’IR è da considerarsi significativo, con l’apparecchio Otitester, quando
corrisponda ad un calo o ad un aumento dal valore di misurazione base di
almeno 5 u.s.
Regolazione del sistema operativo e “indice di risonanza”
(IR) con apparecchio Wavematrix.
L’apparecchio Wavematrix, rispetto all’Otitester e ad altri sistemi
analogici, è notevolmente più sensibile e, di conseguenza, leggermente più
impegnativo nel conseguimento di una manualità adeguata.
Inserito l’apposito elettrodo arrotondato nel puntale, ed il manipolo in
acciaio, selezionare la modalità “Vialtest” dal menu delle applicazioni e
procedere alla misurazione del punto idoneo in modo analogo a quanto
descritto relativamente all’apparecchio Vialtester, ma con la differenza che
la taratura del punto nel caso del Wavematrix è da fissare, attraverso
l’apposito cursore di regolazione, preferibilmente ad un valore compreso tra
le 50 e le 60 u.s. (con una preferenza per i valori 50 o 60: in questo modo si
regola il sistema operativo in maniera consona a questa metodica).
Data la sensibilità del sistema, nella taratura sono da ritenersi tollerabili
misurazioni costanti comprese entro 2 unità scalari in più o in meno rispetto
al valore prefissato (ad esempio, per il valore 50 sono tollerabili misurazioni
di taratura comprese costantemente tra 48 e 52).
Nel caso il valore di taratura superasse comunque le 60 u.s., anche con la
regolazione di sensibilità al minimo, si può tranquillamente far fede ad un
valore superiore.
L’IR corrisponde, anche in questo caso, ad un calo o un incremento del
valore di conduzione rispetto alla misurazione di base; in confronto alla
precedente apparecchiatura non è in genere evidenziabile una prevalenza
netta tra “minus” o “plus” (entrambe le situazioni sono possibili anche
nell’ambito del medesimo test).
Data la già citata sensibilità, l’IR è da considerarsi significativo, con
l’apparecchio Wavematrix, quando corrisponda ad un calo o ad un
aumento dal valore di misurazione base di almeno 5 u.s (con il tempo e
l’affinamento manuale, tale limite potrà essere diminuito),
Il Wavematrix è fornito di numerose dotazioni interne che concorrono a
rendere più agevole ed indicativa la misurazione secondo il metodo Vialtest;
tra queste:
- display digitale con visualizzazione della curva di pressione e del valore
relativo impedenziometrico, display grafico con visualizzazione
quantitativa, display ottico colorato a 21 led, segnale acustico;
- possibilità di selezionare il valore del picco ad una pressione fissa
prestabilita;
- possibilità di memorizzare (con l’apposito pulsante sul puntale) fino a 120
misurazioni consecutive, e rivederle in seguito;
- possibilità di interfacciare il sistema ad un computer.
Inoltre, la tecnologia digitale dell’apparecchio consente di poter aggiornare
l’hardware continuamente, sia per quanto concerne la parte diagnostica che
per quella terapeutica.
N.B.: il fatto che l’IR possa corrispondere indifferentemente ad un
decremento o ad un incremento del valore basale, con le metodiche appena
descritte, non deve lasciare spazio ad ulteriori interpretazioni, quali si
osservano ad esempio nell’EAV: ribadiamo l’utilità di considerare
esclusivamente l’IR come elemento fondamentale dell’indicazione
diagnostica, e procedere ad eventuali approfondimenti secondo un iter più
“ragionato” e meno “automatico”.
Regolazione del sistema operativo e “indice di risonanza”
(IR) con metodica kinesiologica.
La metodica kinesiologica utilizza il corpo del soggetto testato (ed in
particolare il tono muscolare) come strumento di rilevazione: pertanto
possiamo affermare che in ogni test kinesiologico l’operatore utilizza uno
strumento differente.
L’operatore deve selezionare ed isolare il muscolo, o il gruppo muscolare,
ed esercitare una controresistenza costante in ogni misurazione; il soggetto
testato deve a sua volta esercitare una resistenza costante: resistenza e
controresistenza dovrebbero essere perfettamente equilibrate (in questo
modo si regola il sistema operativo in maniera consona a questa metodica).
L’inserimento delle fiale nel sistema (estremamente consigliato il ricorso
all’apparecchiatura Vial Tester) corrisponderà, in alcuni casi, ad una
diminuzione od un incremento del tono muscolare selezionato dal soggetto,
indipendenti dalla sua volontà: questo fenomeno corrisponde all’IR nella
metodica kinesiologica.
Con questa tecnica, a meno che non si disponga di sofisticati dinamometri,
l’IR non è quantificabile in maniera precisa e la sua gestione deve
necessariamente essere affidata all’esperienza ed alla sensibilità
dell’operatore inclusa, anche in questo caso, l’interpretazione della
variazione del tono muscolare di base nel senso dell’indebolimento o del
rafforzamento (vedi nota a seguito della descrizione delle metodiche
strumentali).
Tecnica della FILTRAZIONE secondo il metodo Vialtest
Questo è un capitolo molto importante.
Prima di spiegare la filtrazione secondo il metodo Vialtest, ci sembra buona
cosa sottolineare alcune importanti premesse, che sono strettamente
connesse con la filosofia che permea la nostra metodica:
- il metodo Vialtest vuole essere una tecnica semplice;
- l’indicazione diagnostica integrativa derivata dalla metodica deve essere,
possibilmente, chiara e precisa;
- l’operatore deve essere consapevole che il test può essere notevolmente
condizionato dai suoi pregiudizi.
“Filtrare”, nella nostra metodica, significa selezionare le informazioni.
L’utilizzo della tecnica della filtrazione è volto appunto alla selezione di
informazioni diagnostiche, secondo una procedura (selezione della fiale
“filtro”) che necessariamente risentirà dell’individualità dell’operatore.
Tuttavia è indispensabile che la tecnica manuale e l’interpretazione della
“filtrazione” siano le stesse per tutti, onde evitare pericolose confusioni
interpretative e gravi errori che si ripercuoterebbero sul soggetto che viene
testato.
Nell’utilizzare qualsiasi fiala come “filtro”, l’unica procedura considerata
dalla metodica Vialtest è la seguente:
1) introdurre nel circuito (possibilmente nel pozzetto portafiale) la fiala, o
le fiale, che si intendano utilizzare come “filtro”;
2) tarare il livello di misurazione del sistema operativo sulla neutralità (80
u.s. con apparecchio Vialtester; 50/60 u.s. con apparecchio
Wavematrix; muscolo “forte” con la kinesiologia);
3) procedere alla misurazione delle altre fiale secondo le tecniche già viste.
In questo caso ogni indice di risonanza è da interpretarsi come
prioritariamente relativo all’ambito caratterizzante la fiala (o le fiale) che si
sta utilizzando come “filtro”.
Ribadiamo la necessità di attenersi scrupolosamente a questa procedura, ed a
considerare come elemento rilevante solo e sempre l’indice di risonanza (IR)
Alcuni esempi di utilizzo della tecnica di filtrazione:
- filtrazione di informazioni relative ad organi o apparati: utilizzare come filtro
le fiale organotropiche Cronorgan;
- filtrazione di informazioni relative ad alimenti mal tollerati: utilizzare come
filtro le fiale GIBER “intolleranze alimentari” e “tollerabilità”;
- filtrazione di informazioni relative ad eventuali elementi benefici o
terapeutici: utilizzare come filtro la fiala GIBER “efficacia”.
I PRE-TEST STANDARD
Pre-test standard 1 e 2:
- significato e applicazioni pratiche
- descrizione delle fiale
Cosa sono i pre-test standard
Sono due gruppi di fiale concepite esclusivamente per la metodica Vialtest,
e di fatto ne costituiscono il nucleo essenziale.
Sono state assemblate in modo da soddisfare i seguenti requisiti:
- realizzare uno screening energetico-funzionale relativamente rapido, che
possa inquadrare un soggetto secondo un criterio olistico (soma, status
bioenergetico, asse P.N.E.I., emotività, ecc…);
- fornire a tutti gli utenti del metodo VIALTEST una traccia per poter agire,
discutere ed operare secondo uno schema unitario ed un linguaggio comune;
- selezionare fiale test che siano particolarmente indicative ed affidabili;
- semplificare l’iter diagnostico funzionale, in contrapposizione con quanto
accade in analoghi sistemi di diagnostica funzionale, nei quali si assiste
spesso allo sviluppo di complicanze metodologiche che possono scoraggiare
i neofiti e, talvolta, disorientare perfino gli utenti esperti.
I pre-test 1 e 2 sono frutto del lavoro di ricerca ed assembramento di un pool
di esperti in tecniche bioelettroniche, omeopatia, omotossicologia ed
immunofarmacologia omeopatica: alcune fiale sono state derivate
prendendo spunto da metodiche analoghe (soprattutto VRT secondo
Schimmel), ma tutte le fiale che sono presenti in questa quarta versione
sono caratterizzate da formulazioni originali ed esclusive del metodo
Vialtest.
Ad ogni fiala corrisponde, in caso di “indice di risonanza” (IR), una
specifica indicazione fisiologica, patologica o patogenetica fornita dallo
stesso organismo del soggetto testato; al medico spetta il compito di
registrare i dati derivanti dal test ed integrarli secondo un logico iter clinico.
Inoltre, molte delle fiale che compongono i pre-test si dimostrano
estremamente utili come fiale filtro (vedi il capitolo relativo alla tecnica
della filtrazione).
Di seguito saranno illustrate le principali indicazioni ed interpretazioni delle
fiale dei pre-test; la trattazione degli argomenti si atterrà all’esigenza di
sintesi di questa pubblicazione, mentre tutte le tematiche relative alla
metodica operativa con i pre-test 1 e 2 saranno approfondite nei corsi ed
aggiornamenti periodici.
In appendice sono disponibili per la consultazione alcune tabelle sintetiche,
inerenti la disposizione delle fiale, le principali interpretazioni diagnostiche
ed i passaggi progressivi nelle varie sezioni dei pre-test.
PRE-TEST STANDARD 1
E’ composto da 81 fiale. Consente di effettuare in un tempo relativamente
breve uno screening preliminare, indirizzato prevalentemente sui livelli
chimico, biochimico e funzionale-bioenergetico (interazione con agenti
biologici, fisici o chimici, indice omotossicologico, organi, meridiani,
disbiosi intestinale, ecc..), fornendo indicazioni diagnostiche utili soprattutto
al medico “integrato” che conosca la medicina funzionale,
l’omotossicologia e l’omeopatia.
Molte delle fiale che compongono il pre-test 1 possono inoltre essere
utilizzate come fiale “filtro” (tecnica della filtrazione), per progressivi
approfondimenti nell’iter diagnostico.
Le fiale sono disposte in senso progressivo orizzontale (per righe), in modo
ottimale per la progressione esecutiva del test (soprattutto per chi utilizzi il
sistema di testatura rapida Vial Tester).
FIALE del PRE-TEST STANDARD 1 (accenni)
Le fiale GIBER sono 20 fiale che possono avere sia la funzione di fiala
indicatrice (per uno screening molto rapido su grandi tematiche
eziopatogenetiche), sia quella di fiala “filtro” (per l’approfondimento
diagnostico o protocolli operativi particolari).
Queste fiale sostituiscono (ampliandone il campo di ricerca) le fiale
“Rofran” presenti nelle precedenti versioni del metodo Vialtest.
Le fiale Cronorgan sono composte da complessi omeo-organoterapici che
si sono rivelati estremamente utili anche in chiave diagnostica, oltre che
terapeutica. Con queste fiale si effettua il test funzionale degli organi (detto
anche degli “organi collegati” per l’abbinamento funzionale secondo la
MTC), oltre che la ricerca di altre ulteriori indicazioni.
Le fiale dei catalizzatori intermedi e chinoni vogliono essere un aiuto per
inquadrare, a livello individuale, l’insufficienza di importanti sistemi
metabolici e disintossicanti, e l’eventuale utilità di integrazione terapeutica
per questi importantissimi (e relativamente poco conosciuti) compendi
bioterapici.
Le fiale Orologio biologico sono diluizioni progressive di tre composti:
Cronointox, Detoxergan, Cronorgan 23 (secondo D. Franzoso). Il loro scopo
è quello di fornire un indice biologico, in particolare relativamente alle fasi
della tavola delle omotossicosi.
Infine, le fiale delle diluizioni sono un possibile approccio per aiutare il
terapeuta nella scelta del tipo di diluizione omeoterapica.
PRE-TEST STANDARD 2
E’ composto da 91 fiale. Integra ed amplia il campo di ricerca del pre-test 1,
approfondendo in modo particolare l’attenzione su ulteriori dimensioni
funzionali e bioenergetiche, che includono l’asse neuroendocrino, risonanze
frequenziali particolari (colori, ghiandole endocrine), dinamiche emozionali
e problematiche di ordine psicosomatico, ed infine alloggia le fiale per il test
delle logge energetiche secondo la concezione ben sviluppata dalla
Medicina Tradizionale Cinese (legge dei 5 elementi/movimenti).
Per la gestione ottimale del pre-test 2 sono auspicabili conoscenze di
P.N.E.I., psicosomatica o discipline analoghe, bioenergetica e MTC.
Le fiale sono ordinate per righe, il che consente una velocissima operatività
di base, soprattutto utilizzando il Vial Tester.
FIALE del PRE-TEST STANDARD 2 (accenni)
La prima riga contiene, in diluizione ponderale (e non dinamizzati), gli
alimenti che più frequentemente possono essere causa di intolleranza
alimentare.
Nella seconda riga sono disposti organoterapici in particolare diluizione
(4LM) che realizzano una risonanza privilegiata con eventuali
problematiche riguardanti l’asse neuro-endocrino.
La terza riga contiene rimedi informati con la frequenza dei sette colori
dello spettro ottico.
Nella quarta e quinta riga sono raggruppati una serie di rimedi floriterapici
composti, che realizzano uno screening di fondo su venti tematiche
emozionali principali, e sulla loro eventuale valenza a livello del corpo
fisico.
Le ultime cinque righe rappresentano il “test dei 5 elementi”, che può
essere estremamente utile per chi conosca ed applichi la legge dei 5
movimenti (elementi) secondo la Medicina Tradizionale Cinese.
Per ciascuna delle logge bioenergetiche (Legno, Fuoco, Terra, Metallo,
Acqua) sono stati inseriti i seguenti parametri di risonanza:
- organoterapico citoplasmatico (embrionale) dell’organo pieno
corrispondente;
- organoterapici citoplasmatici (adulti) degli organi/meridiani sottostanti alla
loggia;
- organoterapico (in diluizione decimale) del tessuto connesso;
- oligoelementi diatesici corrispondenti alla rispettive logge;
- floriterapici corrispondenti alle prevalenti dinamiche emozionale della
loggia.
Pre-test standard 1 e 2
Pre-test 1 e 2:
- disposizione e significato delle fiale
- schemi interpretativi ed operativi
Metodo VIALTEST: PRE-TEST 1
(disposizione delle fiale sul portafiale integrato al Vial Tester)
GIBER 1
allergia
GIBER 2
intoller.
alimentare
GIBER 3
disbiosi
intestinale
GIBER 4
deficit
enzimi
GIBER 5
vitamine
oligoel.
GIBER 6
ac/base
redox
GIBER 7
virus
GIBER 8
batteri
GIBER 9
miceti
GIBER 10
parassiti
GIBER 11
immuno
deficit
GIBER 12
auto
immunità
GIBER 13
focolai inf.
acuti
GIBER 14
focolai inf.
cronici
GIBER 15
intox grave
degen
GIBER 16
problemi
posturali
GIBER 17
problemi
prev.
emoz.
GIBER 18
geopatie
GIBER 19
tollerabi-
lità
GIBER 20
efficacia
Cronorgan
1
Cronorgan
2
Cronorgan
3
Cronorgan
4
Cronorgan
5
Cronorgan
6
Cronorgan
7
Cronorgan
8
Cronorgan
9
Cronorgan
10
Cronorgan
11
Cronorgan
12
Cronorgan
18
Cronorgan
19
Cronorgan
20
Cronorgan
21
Cronorgan
22
Cronorgan
23
Cronorgan
24
Citro
oticatal
DH
Ac.
Citricum
4DH
Ac. cis-
Aconitum
4DH
Ac. alfa-
Ketoglut.
4DH
Ac. Succinicum
4DH
Barium
Oxalsucc.
4DH
Ac.
Fumaric.
4DH
Ac. DL-
Malicum
4DH
Natrum
Oxalacet.
4DH
Natrum
Pyruvicum
4DH
Acido
Rodizonico
4DH
Glyoxal
4DH
Metil
Glyoxal
4DH
Para-
benzo
chinone
4DH
Ubichinone
4DH
Chinidrone
4DH
Nafto
chinone
4DH
Blu di
metilene
4DH
Antra
chinone
4DH
N-N
Dimetil
Glicina
4DH
Cronointox
D12
Cronointox
D11
Cronointox
D10
Cronointox
D9
Cronointox
D8
Cronointox
D7
Detoxergan
D12
Detoxergan
D11
Detoxergan
D10
Detoxergan
D9
Detoxergan
D8
Detoxergan
D7
Cron. 23
D12
Cron. 23
D11
Cron. 23
D10
Cron. 23
D9
Cron. 23
D8
Cron. 23
D7
DH
CH
K
LM
fiale del pre-test 1: KIT GIBER
Il kit “GIBER” per il metodo Vialtest si compone di 20 fiale, che hanno sia
la funzione di fiala “indicatrice” (per uno screening rapido su grandi
tematiche eziopatogenetiche) che quella di fiala “filtro” (per
l’approfondimento diagnostico o la ricerca approfondita e selettiva su
tematiche specifiche).
Le fiale GIBER rappresentano la principale novità di questo quarto
aggiornamento del metodo Vialtest, e sono frutto di un’ulteriore
elaborazione della tecnica sulla risonanza rispetto alle fiale “Rofran”
utilizzate nelle precedenti versioni: il loro significato si riassume nei
seguenti punti:
- ricerca della migliore affidabilità possibile del fenomeno di risonanza,
attraverso l’utilizzo di più informazioni sinergiche (funzionali, emozionali,
immunologiche, organotropiche);
- duttilità nella procedura (è possibile utilizzare le fiale GIBER solo per un
rapido screening, così come in un mirato approfondimento);
- unicità (andando a vedere la composizione delle fiale, ci si può rendere conto
di come queste siano assolutamente originali ed uniche).
Elenco delle fiale GIBER
(indicazione fondamentale sia nell’utilizzo come fiala “indicatrice” che
come fiala “filtro”):
1) allergie, iperreattività allergica
2) intolleranze alimentari
3) disbiosi intestinale
4) deficit biochimico (enzimi, metabolismo aerobico)
5) deficit biochimico (vitamine, oligoelementi)
6) disturbi dell’equilibrio acido-base e/o dei sistemi ossidoriduttivi
7) problematiche infettive (virus)
8) problematiche infettive (batteri)
9) problematiche infettive (miceti)
10) problematiche infettive (parassiti maggiori, protozoi)
11) deficit immunitario
12) reattività autoimmunitaria
13) problematiche legate a focolai infiammatori acuti
14) problematiche legate a focolai infiammatori cronici
15) intox/degen (intossicazione profonda, patologia degenerativa)
16) problematiche strutturali – posturali
17) problematiche emozionali – relazionali
18) geopatie
19) (filtro per tollerabilità)
20) (filtro per efficacia)
Modalità di utilizzo delle fiale GIBER
Metodica di risonanza “semplice” (Vialtest).
Testare le fiale e valutare l’eventuale presenza dell’indice di risonanza (IR).
Ragionare clinicamente sulle possibili indicazioni della risonanza.
Tecnica della filtrazione.
Rivalutare in primo luogo le fiale che hanno dato risonanza (“indicazione”)
per approfondire la valutazione diagnostica utilizzandole come “filtro”, con
la seguente procedura:
- resettare il sistema in modo che il soggetto non risponda più alla fiala (basta
aspettare qualche secondo con la fiala inserita nel circuito: l’IR si annulla ed
il muscolo torna forte) oppure tarare nuovamente il punto sulla neutralità;
- testare le fiale degli organi ed eventuali fiale di approfondimento sul tema
prevalente indicato dalla fiala specifica (alimenti, nosodi, immunologici,
probiotici, catalizzatori, chinoni, ecc…);
- valutare le nuove manifestazioni di IR: l’indicazione in questo caso è filtrata
ed amplificata dalla fiala GIBER.
Se una fiala GIBER non avesse risposto all’IR (eventuale indice di una non
prevalente problematica di quel genere), è possibile utilizzarla comunque
come filtro, per ottenere le maggiori informazioni possibili sulla tematica
patogenetica inquadrata dalla fiala in questione (es. alimenti, organi, ecc...).
Questo concetto sarà approfondito nei protocolli diagnostici.
Le fiale “tollerabilità” ed “efficacia” sono da utilizzare esclusivamente come
filtro (non hanno alcuna importanza diagnostica) e, per ovvie ragioni, non
devono mai essere utilizzate contemporaneamente.
La fiala 19 “tollerabilità” serve appunto a filtrare eventuali indicazioni di
sostanze, elementi o terapie NON tollerate dall’organismo del soggetto
(l’indicazione è ovviamente aspecifica e qualitativa). La partenza è sempre
da punto “neutro” o muscolo “forte”: la risonanza amplificata da questa fiala
(IR) indica elemento probabilmente non tollerato dall’organismo in esame.
Ribadiamo che l’IR filtrato da questa fiala non specifica il livello della
presunta intolleranza (metabolica, allergica, immunologica, funzionale,
mentale, ecc...), che deve eventualmente essere ricercato con
l’approfondimento diagnostico attraverso la metodica Vialtest e
l’integrazione clinica.
La fiala 20 “efficacia” serve ad amplificare la risonanza di un elemento che
riconosca una valenza terapeutica, o comunque “salutare” (farmaci,
alimenti, integratori, ecc…) sull’organismo in esame: si parte sempre da una
situazione neutra e si ricerca la risonanza (IR), che indica effetto
terapeutico, o comunque benefico sull’organismo in esame.
fiale del pre-test 1: CRONORGAN
1 organo/meridiano/sistema CUORE
2 organo/meridiano/sistema INTESTINO TENUE
3 organo/meridiano/sistema MAESTRO DEL CUORE (circolazione)
4 organo/meridiano/sistema VESCICA
5 organo/meridiano/sistema RENE
6 organo/meridiano/sistema TRIPLICE RISCALDATORE (endocrino)
7 organo/meridiano/sistema VESCICA BILIARE
8 organo/meridiano/sistema FEGATO
9 organo/meridiano/sistema POLMONE
10 organo/meridiano/sistema INTESTINO CRASSO
11 organo/meridiano/sistema STOMACO
12 organo/meridiano/sistema MILZA - PANCREAS
18 sistema neuroendocrino/neurovegetativo
19 cute - sottocutaneo (patologia acuta)
20 cute - sottocutaneo (patologia cronica)
21 sistema nervoso periferico, patologia segmentale/riflessa
22 cartilagine, articolazioni
23 fasi degenerative - neoplastiche
24 stress dei sistemi antiossidanti
Il test condotto con le fiale Cronorgan consente di realizzare un rapido
screening sullo stato funzionale (ma anche anatomofisiologico) dei
principali sistemi organici.
L’IR collegato a una o più fiale Cronorgan pone l’attenzione su un possibile
stato disfunzionale dell’organo o del sistema corrispondente (inteso anche
nel senso più ampio di “meridiano”).
Le fiale possono essere testate direttamente (senza filtri), o filtrandole con le
GIBER positive all’IR (approfondimento diagnostico sugli organi); a loro
volta, le Cronorgan che rispondono all’IR possono essere utilizzate come
filtro per approfondimenti diagnostici, o selezione della terapia.
fiale del pre-test 1: CATALIZZATORI INTERMEDI
I catalizzatori intermedi sono rimedi bioterapici composti da acidi organici
che sono i prodotti intermedi del metabolismo ossidativo mitocondriale,
realizzato all’interno del ciclo di Krebs da complessi sistemi enzimatici.
Il loro utilizzo terapeutico (in basse diluizioni) si rivela estremamente utile
nell’induzione al ripristino di un patrimonio enzimatico mitocondriale
danneggiato o bloccato a vari livelli; tuttavia l’indicazione all’integrazione
mirata del catalizzatore (o dei catalizzatori) più idonei non è agevole
basandosi esclusivamente sulla clinica o sulla materia medica di questi
rimedi.
Infatti, a livello terapeutico si utilizzano in genere composti che associano in
un unico prodotto tutti i catalizzatori intermedi, cosa che di fatto esclude la
possibilità di una supplementazione individuale mirata.
Il test funzionale viene in aiuto di chi intenda usufruire di questi importanti
farmaci fornendo, attraverso l’IR, un’indicazione mirata e soggettiva.
Riassumendo, l’IR con una o più fiale di catalizzatori indica un possibile
blocco del metabolismo ossidativo cellulare, ed il livello soggettivo del
blocco (la causa è generalmente un eccesso di tossine di varia natura, o una
carenza alimentare, o ancora surmenage psicofisico), e di conseguenza
fornisce una probabile indicazione alla supplementazione terapeutica del
catalizzatore (o dei catalizzatori) corrispondente al fabbisogno del soggetto
(consigliata la somministrazione in fiale alla 4DH).
fiale del pre-test 1: CHINONI
I chinoni sono rimedi bioterapici composti da sostanze organiche di natura
eterogenea, caratterizzate in generale dall’elevata capacità di catturare
elettroni spaiati e liberi.
Il loro effetto terapeutico, ben conosciuto ed utilizzato in Medicina
Biologica, si estrinseca attraverso una notevole capacità antiossidante, che
può essere quantomai utile in situazioni di grave stress tossico quali malattie
cronico-degenerative, malattie infettive, gravi intossicazioni, patologie
caratterizzate da abnorme produzione di radicali liberi, eccetera.
L’indicazione terapeutica soggettiva, nello stesso modo e per le stesse
ragioni descritte nel caso dei catalizzatori, può tuttavia incontrare difficoltà
legate alle scarse possibilità di valutare ogni singolo rimedio solo sulla base
di elementi teorici; anche in questo caso assistiamo a come il test funzionale
possa venire in aiuto del medico nella selezione di un rimedio altamente
mirato per il soggetto in esame (ed anche in questo caso ne consigliamo la
supplementazione in fiale 4DH).
Procedura nel test dei catalizzatori e dei chinoni.
Testare i rimedi, selezionandoli uno alla volta e nell’ordine (è possibile
utilizzare come filtro la fiala GIBER 20 “efficacia”).
Verificare la presenza di IR, e valutarla sia in chiave diagnostica (blocco
metabolico?, tossicosi?, ecc...) che di eventuale integrazione terapeutica.
fiale del pre-test 1: OROLOGIO BIOLOGICO
Sono tre gruppi di fiale, costituiti ognuno da 6 diluizioni progressive di un
complesso bioterapico (Cronointox, Detoxergan, Cronorgan 23, secondo D.
Franzoso).
Il test “orologio biologico” è concepito per indicare la fase
omotossicologica, soprattutto a chi nella clinica utilizzi l’omotossicologia in
modo prevalente; il suo utilizzo come indicatore di “punteggio biologico”
(contemplato nelle precedenti versioni del metodo Vialtest) è stato
accantonato per scarsa utilità pratica, soprattutto in seguito all’introduzione
delle nuove fiale.
Le fiale di ogni gruppo vanno testate contemporaneamente, utilizzando
preferibilmente la tecnica della filtrazione, ed in particolare in associazione
alle fiale degli organi individuate in precedenza.
L’eventuale IR collegato ad uno dei gruppi di fiale “orologio biologico” è da
interpretare in chiave di fasi omotossicologiche prevalenti, e più
precisamente:
1. l’IR corrispondente alla filtrazione con il gruppo di fiale “Cronointox”
indica che l’organo controfiltrato si troverebbe in una fase omotossicologica
umorale (escrezione/reazione);
2. l’IR corrispondente alla filtrazione con il gruppo di fiale “Detoxergan”
indica che l’organo controfiltrato si troverebbe in una fase omotossicologica
di matrice (deposito/impregnazione);
3. l’IR corrispondente alla filtrazione con il gruppo di fiale “Cronorgan 23”
indica che l’organo controfiltrato si troverebbe in una fase omotossicologica
cellulare (degenerazione/deprogrammazione).
Come in ogni altra applicazione del metodo Vialtest, si consiglia di
utilizzare l’informazione ottenuta con le fiale “orologio biologico”
nell’ambito di un’indagine diagnostica globale ed integrata.
fiale del pre-test 1: DILUIZIONI
Le 4 fiale “diluizioni” sono originate da un esperimento che può talora
consentire a chi utilizzi farmaci omeopatici di individuare, a livello
soggettivo, quale delle principali diluizioni (decimali, centesimali,
korsakoviane, cinquantamillesimali) utilizzare.
Le fiale sono composte da tre sostanze (DNA, Aqua Maris, Silicea) che
presentano elevata affinità di “risonanza” con varie componenti
dell’organismo umano, in un accordo che comprende le principali potenze di
ogni rispettiva diluizione.
L’indicazione è limitata esclusivamente al tipo di diluizione (praticamente si
ricerca quale “risuoni” meglio col soggetto testato), e non sulla potenza
(indice numerico della diluizione), nè tantomeno sul rimedio specifico.
L’indicazione è sempre collegata al fenomeno dell’indice di risonanza
(eventualmente amplificare con la fiala GIBER 20 “efficacia”).
metodo VIALTEST: PRE-TEST 2 (disposizione delle fiale sul portafiale integrato al Vial Tester)
N.B.
L’interpretazione dei dati che possano derivare dalla testatura di queste fiale,
e le eventuali implicazioni terapeutiche, non possono prescindere dalla
formazione e dalla metodologia di lavoro del terapeuta, nè dagli altri dati
che emergano dal test e dalla diagnostica integrata allo stesso
latte
vaccino
lievito di
birra
zucchero
raffinato
farina
raffinata
frumento
glutine
uovo
(intero)
carne
suina
nervini
(mix)
additivi
(mix)
corteccia
cerebrale
talamo
mesence-
falo
epifisi
ipofisi
tiroide
timo
surrene
pancreas
tessuto
gonadico
VIOLA
INDACO
BLU
VERDE
GIALLO
ARANCIO
ROSSO
MIND
1
MIND
2
MIND
3
MIND
4
MIND
5
MIND
6
MIND
7
Flower’s
Energy
1
Flower’s
Energy
2
Flower’s
Energy
3
Flower’s
Energy
4
Flower’s
Energy
5
Flower’s
Energy
6
Flower’s
Energy
7
Flower’s
Energy
8
Flower’s
Energy
9
Flower’s
Energy
10
Flower’s
Energy
11
Flower’s
Energy
12
Flower’s
Energy
13
Cronorgan
13
Cronorgan
7
Cronorgan
8
muscolo
striato
oligo
Mn
Impatiens
Holly
Vine
Cronorgan
14
Cronorgan
1
Cronorgan
2
Cronorgan
3
Cronorgan
6
tessuto
capillare
oligo
Mn-Co
Agrimony
Elm
Sweet
Chestnut
Cronorgan
15
Cronorgan
11
Cronorgan
12
tessuto
connettivo
oligo
Zn-Cu
oligo
Zn-Ni-Co
Water
Violet
Rock
Water
Beech
Cronorgan
16
Cronorgan
9
Cronorgan
10
cute
oligo
Mn-Cu
Mustard
Willow
Gentian
Cronorgan
17
Cronorgan
4
Cronorgan
5
tessuto
osseo
oligo
Cu-Au-Ag
Cherry
Plum
Aspen
Mimulus
Rock
Rose
fiale del pre-test 2: ALIMENTI
La prima riga del pre-test 2 raggruppa quegli alimenti che, statisticamente, si
sono dimostrati più frequentemente causa di intolleranza alimentare.
Le prime otto fiale contengono alimenti singoli, le ultime due ne
raggruppano alcuni; più precisamente la fiala “nervini” contiene caffè, the,
alcol etilico, cioccolata, mentre la fiala “additivi” contiene una miscela dei
più comuni additivi alimentari (consultare, per maggiori ragguagli,
l’informativa relativa alle fiale alimentari IgA della OTI).
Queste fiale possono essere testate direttamente (si presuppone che l’IR, con
questi alimenti, rappresenti sempre un indice “negativo”), o secondo il
protocollo che si trova più avanti, nel capitolo dedicato al test sugli alimenti.
Come in ogni caso, ma più che mai quando si tratti di test sugli alimenti, è
necessario che sia l’operatore che il soggetto testato non siano influenzati da
preconcetti o pregiudizi personali (vedi il capitolo sul sistema operativo).
fiale del pre-test 2: ASSE P.N.E.I.
Le fiale di questa riga vogliono indagare soprattutto le sfera psico-neuro-
endocrina del soggetto, ricercando la risonanza con particolari fiale di organi
in diluizione (prescelta è stata la 04LM) che sono direttamente collegati con
questa dimensione.
Le prime tre fiale (corteccia cerebrale, talamo, mesencefalo), in accordo
con la teoria dei “tre cervelli” secondo Mc Lean, indagano particolarmente
sulla componente caratteriale e psico-relazionale, ed in particolare:
1. l’IR corrispondente alla fiala mesencefalo potrebbe essere indicativo di
problematiche psico-relazionali relative agli istinti primordiali (nutrimento,
sopravvivenza, riproduzione, difesa del territorio, ecc...);
2. l’IR corrispondente alla fiala talamo potrebbe essere indicativo di
problematiche relative all’affettività e all’emotività istintiva (aggressività,
affetto, paura, socialità, timidezza, sessualità, ecc...) o, in altre parole, al
“carattere” della persona;
3. l’IR corrispondente alla fiala corteccia cerebrale potrebbe essere indicativo
di problematiche legate alle dimensioni psico-emotive “superiori”
(razionalità, affinità emozionale, passioni, sentimento, spiritualità, ecc...).
Le ultime sette fiale sono la rappresentazione discendente dell’asse neuro-
endocrino. Come noto soprattutto alle Medicine “energetiche” (MTC,
Ayurveda, Medicina Spagyrica, Antroposofia, ecc...), le sette ghiandole
corrispondenti alle fiale rappresentano, oltre la loro ben conosciuta funzione
endocrina, dei “centri di controllo” della dimensione energetica dell’essere
umano, incluse le implicazioni emozionali collegate a questi centri
(psicosomatica).
Il test relativo alle 7 ghiandole endocrine potrà essere utile soprattutto a chi
lavori in maniera particolare sulla psicosomatica, o con le Medicine
energetiche di cui si faceva menzione sopra.
fiale del pre-test 2: COLORI
La cromoterapia è disciplina affermata in molti sistemi terapeutici, più o
meno “tradizionali”. Il concetto si lega strettamente a quello della terapia
“frequenziale”: ogni tipo di onda elettromagnetica (caratterizzata dalla
lunghezza e dall’ampiezza dell’onda, dalla forma e dalla frequenza) può
influire positivamente o negativamente sull’organismo umano, soprattutto a
livello soggettivo.
In particolare i colori dello spettro ottico (che altro non sono che frequenze
elettromagnetiche ben definite) sono stati studiati ed utilizzati in chiave
terapeutica, appunto con la cromoterapia; le 7 fiale “colori” presenti nel pre-
test 2 sono derivate da una soluzione informata tramite l’esposizione alla
frequenza “pura” del corrispondente colore (metodo secondo
Bhattacharyya).
Si consiglia di testare le fiale filtrandole alternativamente con le GIBER 19 e
20: l’IR di una fiala colore filtrata dalla GIBER 19 indica un colore non
consono al soggetto; al contrario l’IR filtrato dalla fiala GIBER 20 indica un
colore che risuona col soggetto con un effetto benefico.
Per chi conoscesse ed applicasse in diagnosi e terapia il concetto dei
“Chakras”, è possibile abbinare colori e ghiandole endocrine (presenti sulla
riga superiore) per realizzare una risonanza che sia attiva su questa
dimensione bioenergetica: l’abbinamento più consono è quello illustrato
nella figura seguente.
viola – epifisi
indaco – ipofisi
blu – tiroide
verde – timo
giallo – pancreas
arancio – surrene
rosso – gonadi
(VIALTEST, pre-test 2: abbinamento colori e ghiandole endocrine)
fiale del pre-test 2: MIND
(dinamiche emozionali, temi di fondo)
MIND 1 (larice, pino, olmo, castagno dolce, stella di Betlemme, salice, quercia,
melo selvatico)
scoraggiamento, delusione, depressione, alterato rapporto col “sè”
MIND 2 (clematide, caprifoglio, rosa canina, olivo, castagno bianco, senape,
ippocastano bocciolo)
scarso interesse per il presente, distacco relazionale, introversione
MIND 3 (cicoria, verbena, vite, faggio, acqua di roccia)
distorto ed aberrante relazionarsi con gli altri, supervalutazione di sè,
egocentrismo
MIND 4 (piombaggine, scleranto, genziana, ginestra, carpino, avena selvatica)
insicurezza, incertezza, indecisione, svalutazione di se stessi
MIND 5 (agrimonia, centaurea, noce, agrifoglio)
ipersensibilità alle influenze esterne, sottomissione ai sentimenti
MIND 6 (eliantemo, mimmolo, pioppo, visciola, castagno rosso)
paura, ansia, sottomissione a forti stimoli emozionali
MIND 7 (violetta d’acqua, balsamina, erica)
solitudine, disequilibrio nel rapportarsi agli altri, mancanza di empatia
fiale del pre-test 2: Flower’s Energy
(dinamiche emozionali, temi di fondo)
F.E. 1 influenze esterne (fisiche, chimiche, energetiche, emotive),
geopatie
F.E. 2 scarsa vitalità (esaurimento fisico, psichico emozionale),
invecchiamento fisico e mentale, isolamento emozionale
F.E. 3 influenze esterne (allergeni), alterato rapporto con l’ambiente
F.E. 4 traumi recenti, shock, panico, destabilizzazione
F.E. 5 dolore (fisico, morale), atteggiamenti eccessivamente rigidi
F.E. 6 libertà emozionale, condizionamenti emotivi (consci o inconsci)
F.E. 7 tensioni emozionali vissute sul corpo fisico, cefalea,
somatizzazione
F.E. 8 pensieri ossessivi, insonnia, incapacità di abbandonarsi al
rilassamento
F.E. 9 influenze esterne (agenti biologici ed ambientali), disreattività del
sistema psico-neuro-immunitario (deficit, eccesso)
F.E. 10 traumi passati, blocco evolutivo, incapacità di “liberarsi” di eventi
vissuti
F.E. 11 influenze esterne (alimenti), somatizzazione digestiva,
intolleranze
F.E. 12 abuso, dipendenza, assuefazione, tendenza autodistruttiva
F.E. 13 influenze esterne (pensieri), apprendimento, equilibrio tra gli
emisferi cerebrali destro e sinistro
fiale del pre-test 2: TEST DEI 5 ELEMENTI
(movimenti)
La parte finale del pre-test 2 è rappresentata dal test dei 5 movimenti od
elementi: ogni “elemento” è rappresentativo di un sistema bioenergetico,
detto “loggia”, che include diversi aspetti sinergici dell’essenza olistica di
ogni individuo, sia come aspetto costituzionale, sia nel caso di patologie
acute ed occasionali.
Ogni loggia ingloba organi interni, sensi ed organi di senso, emozioni
positive e negative, tessuti, reazioni stagionali e climatiche e moltissimi altri
aspetti, tutti in assoluta sinergia, che non possono essere approfonditi in
questa sede, così come tutte le implicazioni che potrebbe contemplare, in
diagnosi e terapia, la conoscenza approfondita del sistema biologico legato
ai 5 movimenti; l’argomento è comunque approfondito nei corsi sul metodo
Vialtest (per ulteriori approfondimenti, consultare la bibliografia).
Le fiale sono finalizzate all’individuazione di una o più logge che, al
momento, si possano trovare in una situazione di squilibrio organico o
funzionale: questo grazie all’associazione di più elementi che, nel
complesso, realizzano una risonanza che si avvicina alla dimensione
biologica e bioenergetica delle logge stesse.
Test dei 5 movimenti (modalità operativa):
testare contemporaneamente tutte le fiale della riga corrispondente alla
loggia (consigliato, ovviamente, l’utilizzo del Vial Tester).
Il fenomeno dell’IR indica genericamente la presenza di una problematica
insita nel sistema complesso inquadrato dalla loggia bioenergetica: in questo
caso non si può procedere in altro modo che con l’approfondimento clinico.
E’ altresì possibile rivalutare ogni loggia nei suoi singoli elementi, testando
le fiale singolarmente.
L’interpretazione del test, e le sue applicazioni cliniche, sono di competenza
di chi conosca questo tipo di relazione bioenergetica; l’utilità si può
riscontrare in numerose strategie cliniche, alcune delle quali elenchiamo di
seguito:
DRENAGGIO: ottimizzazione della strategia di drenaggio.
ORGANOTERAPIA: individuazione degli organi-chiave nella situazione
soggettiva.
OLIGOTERAPIA: individuazione degli oligoelementi diatesici.
PSICOSOMATICA: dinamiche psicopatologiche fondamentali, in rapporto
alle logge.
ALTRO (applicazioni varie):
- agopuntura;
- fitoterapia “energetica”;
- omeopatia;
- omotossicologia;
- biorisonanza;
- riflessoterapie olistiche;
- (qualsiasi tecnica diagnostica e/o terapeutica che sia in grado di
comprendere ed integrare la legge dei 5 movimenti).
PROTOCOLLI DIAGNOSTICI (linee guida)
- pre-test 1 e 2: progressione operativa
- test sugli alimenti
- test sulle allergie e sulla compatibilità di sostanze e materiali
- test sui farmaci
Pre-test 1: progressione operativa
Il pre-test 1 (come pure il pre-test 2, come indicato di seguito) può essere
svolto seguendo una precisa progressione metodologica, che consigliamo.
1. Testare le fiale GIBER dalla 1 alla 18, singolarmente. L’IR segnala una
probabile tematica patogenetica di primaria importanza.
2. Testare le fiale Cronorgan, singolarmente. L’IR segnala una probabile
problematica a livello organico.
3. Il precedente passaggio può essere eseguito utilizzando come filtro (cioè, lo
ricordiamo, ripartendo dal valore “basale” con le fiale inserite in circuito) le
GIBER che si sono evidenziate in precedenza.
4. Individuare l’eventuale risonanza con uno o più catalizzatori intermedi e/o
con uno o più chinoni (consigliato filtrare con la fiala GIBER 20).
5. Verificare la risonanza con le fasi omotossicologiche utilizzando le fiale
“orologio biologico”, preferibilmente filtrandole sugli organi individuati
attraverso il test ed il ragionamento clinico integrato.
6. Verificare l’eventuale risonanza con le diluizioni omeopatiche.
Pre-test 2: progressione operativa
1. Verificare l’eventuale incompatibilità con gli alimenti che più
frequentemente possono causare intolleranze alimentari (consigliato filtrare
con le fiale GIBER 2 e 19).
2. Verificare l’eventuale risonanza con una o più fiale di organoterapici
indicativi di problematiche a livello neuro-endocrino (consigliato filtrare
con la fiala GIBER 17, ed eventualmente con le altre fiale GIBER e
Cronorgan che avessero evidenziato IR).
3. Verificare l’eventuale risonanza con frequenze cromatiche (consigliato
filtrare alternativamente con le fiale GIBER 19 e 20).
4. Abbinare, eventualmente, il test con colori e ghiandole endocrine, come
indicato nella tabella al capitolo relativo al pre-test 2.
5. Verificare l’eventuale risonanza con una o più tematiche emozionali
preminenti (consigliato filtrare con la fiala GIBER 17, ed eventualmente con
le altre fiale GIBER e Cronorgan che avessero evidenziato IR).
6. Verificare l’eventuale risonanza (che in questo caso indica problematica)
con le logge bioenergetiche, testando una alla volta le righe relative al test
dei 5 movimenti.
Test sugli alimenti
Negli ultimi anni si è assistito ad un fiorire di sistemi diagnostici (più o
meno “scientifici”) sulle intolleranze alimentari, che si sono affermate quasi
più come una moda piuttosto che come una causa soggettiva di disturbo
della salute, o di patologia vera e propria.
Eccepire e discutere su questa “moda” non può essere argomento da
prendere in considerazione in questa sede; ci limitiamo alla
raccomandazione, riguardo alle intolleranze alimentari, di non lasciarsi
andare a facili protocolli, o peggio ad estremismi quasi fideistici, ma di
mantenere il giusto equilibrio, di approfondire costantemente le proprie
conoscenze riguardo all’argomento, e di prendere sempre in considerazione
l’individualità delle persone (vedi le raccomandazioni in fondo al
paragrafo).
Il metodo Vialtest, nei confronti degli alimenti, può ricercare sia
l’indicazione di eventuali “incompatibilità” (effetto nocivo) che eventuali
“compatibilità” (effetto salutistico o terapeutico) tra questi ed il soggetto
testato.
La ricerca basale prescinde dai livelli e dai meccanismi che possono portare
a questi effetti; l’aspecificità del test, se da una parte non consente ad un
primo esame di verificare il meccanismo recondito dell’intolleranza
(allergico, metabolico, idiosincrasico, immunitario, ecc...) o dell’effetto
benefico, dall’altra si dimostra molto utile potendo individuare un alimento
non tollerato (o terapeutico) qualsiasi possa esserne la causa, ed
abbracciando così un ampio spettro di situazioni possibili.
Per il test rapido degli alimenti potrebbero essere sufficienti le dieci fiale
presenti nel pre-test 2; per un’analisi completa ed approfondita si consiglia
di utilizzare il test completo IgA della OTI, che contiene le fiale (non
dinamizzate) di oltre 200 alimenti.
Le fiale possono essere testate direttamente (senza filtrazione), ma in questo
caso non possiamo interpretare l’IR con precisione (alimento non tollerato o
terapeutico?).
Consigliamo quindi di procedere secondo i passaggi che seguono.
Step 1:
valutare preventivamente se il test preliminare delle fiale GIBER (pre-test 1)
avesse evidenziato IR alla fiala 2 “intolleranze alimentari”.
Se questo si fosse verificato, potrebbe indicare la presenza di intolleranza di
grado medio-grave verso un alimento, un gruppo o una famiglia alimentare,
o ancora verso più alimenti (evenienza piuttosto rara), e suggerire l’utilità di
un approfondimento particolareggiato nel test sugli alimenti.
Altresì, la mancata risonanza con questa fiala non esclude lievi e/o
momentanee intolleranze alimentari, ma ne stempera l’importanza
patogenetica nell’ambito del quadro generale.
Step 2:
per evidenziare alimenti non tollerati, utilizzare la tecnica della filtrazione
con le fiale GIBER 2 (intolleranze alimentari) e GIBER 19 (tollerabilità).
Tarato il sistema alla neutralità iniziale con le suddette fiale inserite nel
circuito, si passa a testare le fiale alimentari (IgA), avendo l’accortezza di
non sovrapporre troppe fiale contemporaneamente (al massimo 10 fiale alla
volta): l’IR, con il sistema impostato in questo modo, indica gli alimenti non
tollerati.
Step 3:
per evidenziare alimenti che abbiano una particolare valenza salutistica,
utilizzare la tecnica della filtrazione con la fiala GIBER 20 (efficacia):
procedendo come descritto in precedenza, l’IR indica in questo caso un
alimento che potrebbe avere un’importante valenza nutrizionale per il
soggetto, fino ad essere considerabile alla stessa stregua di un farmaco.
Step 4:
per approfondire la diagnosi soggettiva sugli alimenti eventualmente
rilevati, magari cercando di individuare il livello del problema, si può
tentare la filtrazione dell’alimento (o degli alimenti) con altre fiale,
utilizzando sempre soprattutto le GIBER: per esempio, se l’alimento
individuato inducesse un ulteriore IR filtrato dalla fiala GIBER 1, si
potrebbe dedurre che la reazione all’alimento è “allergica”.
Se otteniamo IR attraverso il filtro GIBER 3 potremmo presupporre
un’intolleranza legata a disbiosi intestinale; se l’IR si manifestasse con la
fiala GIBER 4 potremmo pensare ad un’intolleranza metabolica e/o da
deficit biochimico, e così via (ricordiamo che la tecnica della filtrazione
implica sempre la partenza da un punto di equilibrio del sistema).
Questa è una descrizione sintetica della procedura; per un utilizzo ottimale
del metodo Vialtest nel test sugli alimenti consigliamo inoltre di tenere
sempre in debita considerazione i seguenti argomenti:
1. non essere superficiali nella considerazione e nell’applicazione salutistica
delle intolleranze alimentari; approfondire continuamente la propria cultura
nel campo della nutrizione applicata, sotto ogni aspetto;
2. integrare sempre gli elementi derivati dal test con la valutazione clinica
globale dell’individuo, comprendendone ogni risorsa;
3. rimarchiamo la necessità di eseguire il test sugli alimenti con pazienza e
meticolosità, e soprattutto senza pregiudizi (una buona strategia per evitare
condizionamenti potrebbe essere il testare le fiale in “doppio cieco”);
4. considerare sempre, caso per caso, l’impatto sia fisico che emotivo che può
implicare un’eventuale dieta restrittiva sul soggetto.
Test sulle allergie e sulla compatibilità di sostanze e materiali
La procedura ricalca, nel metodo, quanto detto riguardo le intolleranze
alimentari, soprattutto nel passaggio “step 2”.
Le fiale da utilizzare come “filtro” sono la GIBER 1 per la ricerca di
reattività allergica, e la GIBER 19 per la valutazione di compatibilità
(tollerabilità “aspecifica”) di sostanze e materiali.
Queste fiale possono essere eventualmente abbinate ad altre fiale con
funzione filtro (organi, altre fiale GIBER, ecc...), secondo la sensibilità e la
necessità dell’operatore.
Le sostanze testate possono essere di ogni genere: materiali medicali,
sostanze ambientali, elementi soggetti ad esposizione domestica o
professionale, e così via.
E’ possibile testare ogni sostanza direttamente, disponendo di un campione
da poter introdurre nel sistema operativo (inserendolo nel pozzetto
portafarmaci o ponendolo a contatto con la cute del soggetto); un’alternativa
pratica è quella di utilizzare apposite fiale test (possibilmente in
concentrazione ponderale e non dinamizzate), reperibili presso fornitori o
prodotte in proprio.
Test sui farmaci
Il test sui farmaci ha lo scopo di ottenere indicazioni preventive
sull’efficacia e/o la tollerabilità di una terapia.
Per eseguirlo ci si avvale delle specifiche fiale GIBER (20 per valutare
l’efficacia e 19 per la tollerabilità), da utilizzare eventualmente in
associazione ad altre fiale dei pre-test per limitare ulteriormente il campo di
valutazione individuale; inoltre, ovviamente, si deve disporre dei farmaci
che si vogliano prendere in considerazione.
Questi possono essere di ogni genere (chimici, fitoterapici, diluiti e
dinamizzati, integratori nutrizionali, ecc...), purchè disponibili in una forma
adatta al test, e cioè in apposite fiale test, o comunque in formato inseribile
nel circuito del sistema operativo (capsule di gelatina, compresse, liquidi in
contenitore di vetro, ecc...), utilizzando gli appositi pozzetti portafarmaci
(Vial Tester compreso), o ponendo il farmaco stesso a contatto diretto con la
cute del soggetto testato.
E’ importante avere l’accortezza di evitare confezioni “schermate” alle
frequenze E.M., come recipienti in plastica spessa, blister, bustine o
contenitori rivestiti con pellicola in alluminio o materiali analoghi.
Il test può essere condotto sostanzialmente in due modi:
1. si testano i farmaci preselezionati dal terapeuta in base alla valutazione
clinica globale della persona, test funzionale compreso;
2. si testano i farmaci aspecificamente, a prescindere dalle indicazioni cliniche,
valutando il significato della risonanza in un orientamento successivo.
L’opinione di chi ha redatto questo manuale è che la prima metodica sia da
preferirsi, ritenendo piuttosto svilente, nell’ambito della professione e
dell’arte medica, la prescrizione di farmaci basata prevalentemente od
esclusivamente su un test virtuale, ed esulando dal procedimento clinico
nella sua completezza.
Appendice I
Pre-test 1 e 2: schemi interpretativi sintetici
Metodo VIALTEST – pre-test 1
(schema operativo sintetico e disposizione integrata al
Vial-tester)
FIALE GIBER (righe A, B):
con il ruolo di FIALA INDICATRICE orientano su una possibile tematica
eziopatogenetica di primaria importanza (tranne le fiale 19 e 20); con il
ruolo di FIALA FILTRO amplificano il segnale legato al tema di fondo della
fiala, restringendo e specificando l’ambito della risonanza.
Tematiche di fondo delle fiale GIBER:
1) allergie, iperreattività allergica
2) intolleranze alimentari
3) disbiosi intestinale
4) deficit biochimico (enzimi, metabolismo aerobico)
5) deficit biochimico (vitamine, oligoelementi)
6) disturbi dell’equilibrio acido/base e/o dei sistemi ossidoriduttivi
7) problematiche infettive (virus)
8) problematiche infettive (batteri)
9) problematiche infettive (miceti)
10) problematiche infettive (parassiti maggiori, protozoi)
11) deficit immunitario
12) reattività autoimmunitaria
13) problematiche legate a focolai infiammatori acuti
14) problematiche legate a focolai infiammatori cronici
15) intox/degen (intossicazione profonda, patologia degenerativa)
16) problematiche strutturali – posturali
17) problematiche emozionali – relazionali
18) geopatie
19) filtro per tollerabilità
20) filtro per efficacia
TEST CRONORGAN degli ORGANI (fiale Cronorgan, righe C, D):
Cronorgan 1-12: si ricerca una risonanza con i 12 organi/sistemi principali
(anche intesi come meridiano).
L’organo/sistema risonante può presentare problematiche di varia natura
(valutare eventuali filtrazioni con le GIBER ed altre indicazioni del test).
Altri indicatori specifici Cronorgan:
18: disturbi psicosomatici, somatopsichici, stress;
19-20: disturbi a livello del tessuto cutaneo e sottocutaneo;
21: blocchi posturali e/o funzionali di varia natura;
22: problematiche a livello del tessuto cartilagineo e
articolazioni;
23: possibili fasi degenerative;
24: stress ossidativo.
CATALIZZATORI INTERMEDI (riga E):
prodotti intermedi del ciclo di Krebs: la risonanza indica un possibile deficit
dell’enzima (o degli enzimi) corrispondente e l’eventuale indicazione alla
supplementazione in dose catalitica.
CHINONI (riga F):
la risonanza indica uno stato organico tale da richiedere la
supplementazione catalitica di chinoni o altre sostanze antiossidanti e/o
profondamente disintossicanti.
INDICE BIOLOGICO (fiale Cronointox, Detoxergan, Cronorgan 23,
righe G, H, I, colonne 1-6):
fornisce una valutazione funzionale-bioenergetica del soggetto, con
particolare riferimento alle fasi della tavola delle omotossicosi.
Testare le fiale per gruppo, in ordine progressivo, filtrando preferibilmente
con le fiale d’organo.
INTERPRETAZIONE:
- IR con il gruppo 1 (Cronointox): fase umorale (escrezione e/o
infiammazione);
- IR con il gruppo 2 (Detoxergan): fase di matrice (deposito e/o
impregnazione);
- IR con il gruppo 3 (Cronorgan 23): fase cellulare (degenerazione e/o
deprogrammazione).
FIALE DILUIZIONI (riga L, colonne 1-4):
ricercano una risonanza “preferenziale” (segnalata eventualmente dall’IR)
tra il soggetto ed un particolare tipo di diluizione omeopatica.
Metodo VIALTEST – pre-test 2
(schema operativo sintetico e disposizione integrata al
Vial-tester)
RIGA A – intolleranze alimentari:
10 fiale contenenti i principali “allergeni” alimentari (soluzione 1:20 non
dinamizzata):
latte vaccino, zucchero raffinato, glutine, frumento, farina raffinata, lievito
di birra, uovo, carne suina, nervini (mix), additivi e conservanti (mix).
RIGA B – asse P.N.E.I.:
organoterapici in diluizione 04LM per individuare problematiche o blocchi
specifici su strutture strettamente connesse all’asse psico-neuro-endocrino;
nell’ordine:
- cortex (neocerebrum umanoide, emozioni “superiori”, relazionalità)
- talamo (paleocerebrum mammifero, emozioni legate agli affetti ed agli
istinti passionali)
- mesencefalo (archicerebrum rettiliano, emozioni legate agli istinti
primordiali)
- 7 ghiandole endocrine “principali” (epifisi, ipofisi, tiroide, timo, surrene,
pancreas, gonadi): indicano un eventuale livello di maggior stress del
sistema neuroendocrino.
RIGA C – colori:
essenze informate con la frequenza dei 7 colori principali: valutare
(kinesiologicamente o con la filtrazione) se la risonanza rinvenuta è positiva
o negativa. Possibile abbinamento con le ghiandole endocrine.
RIGHE D, E – accordi di rimedi floreali
(MIND 1 ���� 7, FLOWER’S ENERGY 1 ���� 13):
le 20 fiale sono ordinate in modo da risuonare con eventuali tematiche
emozionali “disturbanti”, sia a livello cosciente che inconscio:
- MIND 1: distacco sfiduciato dal “sé”, scoraggiamento, delusione,
depressione
- MIND 2: scarso interesse per il presente, distacco o conflitto relazionale
- MIND 3: supervalutazione di sé, egocentrismo, distorto rapporto con gli
altri
- MIND 4: svalutazione di sé, incertezza, indecisione
- MIND 5: ipersensibilità alle influenze esterne, facile sottomissione a
sentimenti e passioni
- MIND 6: paura, facile cedimento di fronte a forti emozioni
- MIND 7: disequilibrio nel rapportarsi agli altri, solitudine, difficoltà a
comunicare
- F.E. 1: influenze esterne fisiche, biofisiche, bioenergetiche, emozionali
(energie “sottili”)
- F.E. 2: carenza di energia vitale, isolamento emotivo
- F.E. 3: influenze esterne chimiche e biochimiche, allergeni
- F.E. 4: traumi recenti, shock, panico, destabilizzazione emotiva
- F.E. 5 dolore fisico e morale, eccessiva rigidità fisica e/o di pensiero
- F.E. 6: necessità di esprimere liberamente le proprie emozioni
- F.E. 7: tensioni vissute sul corpo fisico, somatizzazione, cefalea
- F.E. 8: incapacità di abbandonarsi al rilassamento, insonnia, pensieri
ossessivi
- F.E. 9: influenze esterne da agenti biologici, disturbi del sistema
immunitario
- F.E. 10: traumi passati, blocco evolutivo, incapacità di liberarsi da eventi
vissuti
- F.E. 11: influenze esterne legate all’alimentazione, distorto rapporto col cibo
- F.E. 12: tendenza autodistruttiva mediante abusi, dipendenze, abitudini
incongrue
- F.E. 13: difficoltà nell’apprendimento e nell’evoluzione, disturbi della
memoria.
TEST DEI 5 ELEMENTI (movimenti - logge bioenergetiche):
RIGA F: loggia energetica LEGNO (test 5 elementi)
RIGA G: loggia energetica FUOCO (test 5 elementi)
RIGA H: loggia energetica TERRA (test 5 elementi)
RIGA I: loggia energetica METALLO (test 5 elementi)
RIGA L: loggia energetica ACQUA (test 5 elementi)
Il test dei 5 elementi si effettua testando contemporaneamente tutte le fiale
della riga, ed eventualmente, in caso di risonanza, approfondendo le singole
fiale della riga. L’interpretazione del test è necessariamente legata al
bagaglio culturale del medico decodificatore.
Appendice II
composizione delle fiale diagnostiche GIBER
fiala 1
allergie, ipersensibilità a
stimoli ambientali,
immunoreazioni
allergiche
anti-IgE 30LM
anti-CD23 30LM
IL-4 30LM
IL-5 30LM
IL-8 30LM
Istamina 30LM
Sostanza P 30LM
PAF 30LM
OTI– B 4
OTI – B 8
Flower’s Energy 3
fiala 2
intolleranze alimentari
anti-CD23 30LM
anti-CD44 30LM
anti-HLA/DR 30 LM
anti-HLA/DQ 30LM
anti-IgG4 30LM
Cronorgan 2
Cronorgan 10
Cronorgan 11
Cronorgan 12
Causticum 30DH
Causticum 60DH
Causticum 400DH
Flower’s Energy 11
fiala 3
disbiosi intestinale
Indolo 6-12-30-60DH
Scatolo 6-12-30-60DH
Fenolo 6-12-30-60DH
Cresolo 6-12-30-60DH
Putrescina 6-12-30-60DH
Istamina 6-12-30-60DH
Nosodi Bach 30DH (Bac.
Proteus, Bac. Dysenteriae,
Bac .Morgan,
Bac.Faecalis
Alkalogenens,
Bac.Coli
Mutabile,
Bac.Gaertner,
Bac. N.7)
Cronorgan 2
Cronorgan 10
Causticum 30DH
Causticum 60DH
Causticum 400DH
Antrachinone 6-12DH
fiala 4
deficit biochimico (enzimi)
Ac. Citricum 6-12DH
Ac. Cis-aconitum 6-12DH
Baryum Oxalsuccinicum 6-12DH
Ac. Alfa-Ketoglutaricum 6-12DH
Ac. Succinicum 6-12DH
Ac. Fumaricum 6-12DH
Ac. Malicum 6-12DH
Natrum Oxalaceticum 6-12DH
Natrum Pyruvicum 6-12DH
Para-benzochinone 6-12DH
Antrachinone 6-12DH
Ubichinone 6-12DH
Glyoxal 6-12DH
Oligoelementi: Co, Cr, Cu, Fe, I,
Li, Mg, Mn,
Se, Zn
fiala 5
deficit biochimico (vitamine,
oligoelementi)
Ubichinone 6-12DH
Vit. A 7DH
Vit. B1 7DH
Vit. B2 7DH
Vit. B3 7DH
Vit. B5 7DH
Vit. B6 7DH
Vit. B12 7DH
Ac. Folico 7DH
Vit. C 7DH
Vit. D 7DH
Vit. E 7DH
Vit. K 7DH
Vit. PP 7DH
Oligoelementi:Ag, Al, Au,
Bi, Br, Ca
Cl, Co,
Cr, Cu, F, Fe,
Ge, I, K, Li, Mg, Mn,
Na, P, S, Se, Si,
Vn, Zn
fiala 6
equilibrio acido/base,
potenziale redox
Cronorgan 5
Cronorgan 19
Cronorgan 20
Cronorgan 24
Ac. Citrico 6-12DH
Ac. Carbonico 6-12DH
Bicarbonato di Sodio 6-12DH
Cloruro di Magnesio 6-12DH
Ascorbato di Potassio 6-12DH
Para-benzochinone 6-12DH
Ubichinone 6-12DH
Idrochinone 6-12DH
Ac. Rodizonico 6-12DH
Polichetone 6-12DH
Glyoxal 6-12DH
Metilglyoxal 6-12DH
NN-dimetilglycina 6-12DH
fiala 7
problematiche infettive (virus)
anti-CD4 30LM
anti-CD13 30LM
anti-CD 21 30LM
anti-CD25 30LM
anti-CD43 30LM
anti-CD44 30LM
anti-CD46 30LM
anti-CD51 30LM
anti-CD54 30LM
anti-CD55 30LM
anti-CD81 30LM
Para-benzochinone 6-12DH
Metilglyoxal 6-12DH
Naja Tripudians 06-18-30LM
fiala 8
problematiche infettive (batteri)
anti-CD14 30LM
anti-CD15 30LM
anti-CDw17 30LM
anti-CD43 30LM
anti-CD44 30LM
anti-CD49d 30LM
anti-CD62e 30LM
anti-CD71 30LM
anti-TCR/Vbeta5 30LM
anti-TCR/Vbeta8 30LM
anti-TCR/Vbeta9 30LM
Blu di Metilene 6-12DH
Hepar Sulfur 06-18-30LM
fiala 9
problematiche infettive (miceti)
anti-CD11b 30LM
anti-CD35 30LM
anti-CD64 30LM
Holis 23
Blu di Metilene 6-12DH
Natrum Muriaticum 06-18-30LM
fiala 10
problematiche infettive
(parassiti maggiori, protozoi)
OTI – B 1
OTI – B 2
OTI – B 3
Blu di Metilene 06-12-30LM
fiala 11
deficit immunitario
anti-CD3 30LM
anti-CD4 30 LM
anti IgG 03LM
IL-10 30LM
Flower’s Energy 9
fiala12
reattività autoimmunitaria
anti-HLA/A,B,C 30LM
anti-HLA/DR 30LM
anti-HLA/DQ 30LM
anti-HSP27 30LM
anti-HSP72/73 30LM
anti-CD8 30LM
anti-IgG 30LM
Flower’s Energy 12
fiala13
focolai infiammatori acuti
IL-1alfa 30LM
IL-6 30LM
TNF alfa 30LM
Sostanza P 30LM
Causticum 06-18-30LM
Mercurius Solubilis 06-18-30LM
fiala14
focolai infiammatori cronici
IL-2 30LM
IL-6 30LM
IFNgamma 30LM
Sostanza P 30LM
Causticum 06-18-30LM
Hepar Sulfur 06-18-30LM
fiala 15
intox/degen
C-Ras peptide 30LM
C-Myc peptide 30LM
DNA placentare 30LM
Cronorgan 23
OTI – B 6
Tess. Connettivo 7DH
Ubichinone 6-12DH
Chinidrone 6-12DH
Naftochinone 6-12DH
Blu di Metilene 6-12DH
Ac. Rodizonico 6-12DH
Glyoxal 6-12DH
Metilglyoxal 6-12DH
Polichetone 6-12DH
NN-Dimetilglycina 6-12DH
fiala 16
problematiche strutturali –
posturali
Cronorgan21
Cronorgan22
Causticum 30-60-400DH
Articolaz. Temporo-mandib. 7DH
Vertebre cervicali 7DH
Vertebre dorsali 7DH
Vertebre lombari 7DH
Vertebre sacrali 7DH
Disco intervertebrale 7DH
Osso ioide 7DH
Osso sfenoide 7DH
Osso etmoide 7DH
Flower’s Energy 5
Flower’s Energy 7
fiala 17
problematiche emozionali –
relazionali
Mind 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7 (base)
Flower’s Energy 1, 2, 4, 5, 6, 8, 9,
10, 12, 13
OTI – B 5
Corteccia cerebrale 04LM
Talamo 04LM
Mesencefalo 04LM
Epifisi 04LM
Ipofisi 04LM
Surrene 04LM
Pancreas 04LM
Tessuto gonadico 04LM
Timo 04LM
fiala 18
geopatie
OTI – B 8
Cronorgan 21
Flower’s Energy 1
Epifisi 04LM
Tiroide 04LM
Pancreas 04LM
Tormalina Nera 8DH
Quarzo Ialino 8DH
Quarzo Rosa 8DH
Selenite 8DH
Matricis “Fremitum”
Chinidrone 6-12DH
fiala 19
tollerabilità
Cronorgan 12, 13, 14, 15, 16, 17
HLA (molecole di classe I) 7DH
HLA (molecole di classe II) 7DH
DNA 06-18-30LM
AQUA MARIS 06-18-30LM
SILICEA 06-18-30LM
fiala 20
efficacia
Cronorgan 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12
Corteccia cerebrale 04LM
Talamo 04LM
Mesencefalo 04LM
Epifisi 04LM
Ipofisi 04LM
Tiroide 04LM
Timo 04LM
Surrene 04 LM
Pancreas 04 LM
Tessuto gonadico 04LM
DNA 06-18-30LM
AQUA MARIS 06-18-30LM
SILICEA 06-18-30LM
Appendice III
principali problemi: soluzioni e contromisure
VIALTEST:
principali problemi e contromisure da adottare
Problema: l’operatore non è in buone (ottimali) condizioni fisiche, mentali,
emotive.
Soluzioni: astenersi da qualsiasi test bioenergetico; lavorare pienamente su
se stessi; prendersi un periodo di riposo e riflessione.
Problema: il soggetto dimostra poca responsività al test.
Soluzioni: indagare sulle possibili cause: se superabili sul momento,
eliminare le cause o applicare adeguate contromisure (stato della cute,
idratazione, ecc…); se non superabili sul momento, applicare un’adeguata
strategia (drenaggio, ricorso ad altri metodi diagnostici, ecc...) ed
eventualmente ripetere il test in un secondo momento.
Problema: il test non si dimostra soddisfacente pur avendo rispettato le
condizioni essenziali riferite al testatore ed al soggetto testato.
Soluzioni: riverificare comunque le suddette condizioni; valutare
l’ambiente; controllare le apparecchiatura in ogni loro componente
(soprattutto i cavi ed il puntale di misurazione), controllare lo stato di carica
e la posizione dei vari pulsanti e cursori, provare a cambiare le fiale.
Proseguire comunque con la diagnostica integrata senza perdersi d’animo.
In caso di problemi con le apparecchiature, richiedere un intervento di
manutenzione.
Appendice IV
ricerca e determinazione dell’eventuale presenza di correnti
galvaniche endorali (con apparecchiatura Vialtester 2)
Modalità di ricerca delle correnti galvaniche endorali
(con apparecchiatura “Vialtester 2”)
Seguire i passi nell’ordine:
- allacciare il collegamento delle sonde endorali all’apparecchio (al posto
dell’allacciamento del puntale di misurazione);
- portare il cursore “sensibilità” al valore minimo (tutto a sinistra);
- portare il cursore superiore (“sonda/dente”) alla posizione 1;
- procedere alla ricerca di correnti galvaniche tra elementi metallici nel cavo
orale (questa procedura richiede ovviamente una manualità adeguata, tipica
dell’odontoiatra).
Passando con il cursore superiore alle posizioni numerate si cambia il
parametro di valutazione bioelettronica da “impedenza” a “tensione di
corrente” (Millivolt), e si avranno risposte solo in caso di presenza di
tensione di corrente.
Le correnti galvaniche vanno ricercate tra componenti metalliche (vicine o
lontane tra loro) presenti nel cavo orale: vanno quindi valutate tutte le
possibili combinazioni tra elementi metallici endorali, andando in ogni caso
a collegare a ponte tutti questi elementi tra loro con le apposite sonde in
acciaio.
La presenza di una tensione di corrente viene segnalata dagli indicatori
visivo e sonoro. Per quantificare la tensione di corrente regolarsi con i
seguenti parametri:
1. il raggiungimento del fondo scala (100) dell’indicatore a lancetta, con il
cursore “sonda” in posizione 1, corrisponde ad una corrente di almeno
15MV. Ovviamente un valore intermedio indica una corrente inferiore (tra 0
e 15).
In caso di rilevazioni positive fino a fondo scala, si passa alla rivalutazione
delle stesse in posizione 2.
2. Il raggiungimento del fondo scala in posizione 2 indica la presenza di una
corrente di almeno 50MV; in questo caso si passa in posizione 3.
3. Il raggiungimento del fondo scala in posizione 3 indica la presenza di una
corrente di almeno 150 MV; in questo caso si passa in posizione 4.
4. Il raggiungimento del fondo scala in posizione 4 indica la presenza di una
corrente di almeno 300MV.
Ovviamente, in caso di valori intermedi, il valore della tensione di corrente
va inserito indicativamente tra i limiti inferiore e superiore.
E’ ampiamente controversa l’entità della “accettabilità” delle correnti
galvaniche endorali (chi dice 50MV, chi dice 150, ecc…): noi non entriamo
nel merito della questione, limitandoci ad osservare che la normalità, in
questo caso, dovrebbe corrispondere alla naturale assenza di correnti
galvaniche endorali.
Le sonde endorali interfacciabili con l’Vialtester 2 sono autoclavabili.
Appendice V
bibliografia
bibliografia
I testi indicati di seguito possono essere utili per chi utilizzi il metodo
Vialtest non solo per l’approfondimento storico ed analitico della metodica
in sè, ma anche e soprattutto per aiutare il terapeuta a meglio interpretare le
eventuali indicazioni del test, e poter sfruttare queste informazioni a livello
pratico.
� “Omeopatia e bioenergetica”, Nicola ed Emilio Del Giudice (Ed. Cortina
Verona).
� “Nuovi orizzonti in Medicina”, F. A. Popp (Ed. Ipsa Palermo).
� “Le Medicine Complementari”, AA.VV. (Ed. UTET).
� “Biodinamica”. P. Bellavite (Ed. Tecniche nuove).
� “Riflessoterapie”, J. M. Gleditsch (Ed. RED).
� “Medicina Cinese”, T. J. Kaptchuck (Ed. RED).
� “Agopuntura scientifica moderna”, I. F. Dumitrescu (Ed. Ipsa Palermo).
� “Introduzione alla Medicina Cibernetica e Quantistica”, G. Arcieri (Ed. Ipsa
Palermo).
� “Cibernetica psicosomatica”, G. Arcieri (volume reperibile presso la OTI).
� “Immunofarmacologia omeopatica”, A. Micozzi (Ed. Lombardo).
� “Omeopatia con i bio-catalizzatori”, S. Seutemann e R. Kastner (Ed. Guna).
� “La sopravvivenza nelle malattie tumorali e virali”, W. F. Koch (Ed.
Omeopiacenza).
� “La mente e il cancro”, M. Bizzarri (Ed. Frontiere).
� Tutte le pubblicazioni su metodiche, clinica integrata e bioterapie edite dalla
OTI.