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IL MINISTRO DELLA SALUTE Vista la dichiarazione dell’Organizzazione mondiale della sanità del 30 gennaio 2020 con la quale l’epidemia da COVID-19 è stata valutata come un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza intemazionale; Vista la successiva dichiarazione dell’Organizzazione mondiale della sanità dell’11 marzo 2020 con la quale l’epidemia da COVID-19 è stata valutata come «pandemia» in considerazione dei livelli di diffusività e gravità raggiunti a livello globale; Vista la delibera del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020, con la quale è stato dichiarato, per sei mesi, lo stato di emergenza sul territorio nazionale relativo al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili; Considerati l’evolversi della situazione epidemiologica, il carattere particolarmente diffusivo dell’epidemia e l’incremento dei casi sul territorio nazionale; Considerato, inoltre, che le dimensioni sovranazionali del fenomeno epidemico e l’interessamento di più ambiti sul territorio nazionale rendono necessarie misure volte a garantire uniformità nell’attuazione dei programmi di profilassi elaborati in sede intemazionale ed europea; Visto il decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, recante ''Misure urgenti per fronteggiare l ’emergenza epidemiologica da COVID-19”\ Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 26 aprile 2020, recante “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull’intero territorio nazionale"”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana 27 aprile 2020, n. 108; Visto, in particolare, l’articolo 2, comma 11, il quale prevede “nei casi in cui dal monitoraggio emerga un aggravamento del rischio sanitario, individuato secondo i principi per il monitoraggio del rischio sanitario di cui all’allegato 10 e secondo i criteri stabiliti dal Ministro della salute entro cinque giorni dalla data del 27 aprile 2020, il Presidente della Regione propone tempestivamente al Ministro della salute, ai fini dell immediato esercizio dei poteri di cui 2, comma 2, del decreto-legge 25 marzo 2020, n.l9, le misure restrittive necessarie e urgenti per le attività produttive delle aree del territorio regionale specificamente interessate dall ’aggravamento"” ; Visto Tart. 16, comma 1, lett. a del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165; Visto la nota del 30 aprile 2020 con cui i direttori generali della Direzione generale della prevenzione sanitaria e della Direzione generale della programmazione sanitaria trasmettono, all’esito delle consultazioni con le autorità regionali, politiche e tecniche, nel corso delle riunioni del 29 e 30 aprile 2020, il documento relativo ai criteri in merito alle attività di monitoraggio del rischio sanitario connesse al passaggio dalla fase 1 alla fase 2A, di cui all’allegato 10 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 26 aprile 2020;
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IL MINISTRO DELLA SALUTE

Vista la dichiarazione dell’Organizzazione mondiale della sanità del 30 gennaio 2020 con la quale l’epidemia da COVID-19 è stata valutata come un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza intemazionale;

Vista la successiva dichiarazione dell’Organizzazione mondiale della sanità dell’11 marzo 2020 con la quale l’epidemia da COVID-19 è stata valutata come «pandemia» in considerazione dei livelli di diffusività e gravità raggiunti a livello globale;

Vista la delibera del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020, con la quale è stato dichiarato, per sei mesi, lo stato di emergenza sul territorio nazionale relativo al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili;

Considerati l’evolversi della situazione epidemiologica, il carattere particolarmente diffusivo dell’epidemia e l’incremento dei casi sul territorio nazionale;

Considerato, inoltre, che le dimensioni sovranazionali del fenomeno epidemico e l’interessamento di più ambiti sul territorio nazionale rendono necessarie misure volte a garantire uniformità nell’attuazione dei programmi di profilassi elaborati in sede intemazionale ed europea;

Visto il decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, recante ''Misure urgenti per fronteggiare l ’emergenza epidemiologica da COVID-19”\

Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 26 aprile 2020, recante “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull’intero territorio nazionale"”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana 27 aprile 2020, n. 108;

Visto, in particolare, l’articolo 2, comma 11, il quale prevede “nei casi in cui dal monitoraggio emerga un aggravamento del rischio sanitario, individuato secondo i principi per il monitoraggio del rischio sanitario di cui all’allegato 10 e secondo i criteri stabiliti dal Ministro della salute entro cinque giorni dalla data del 27 aprile 2020, il Presidente della Regione propone tempestivamente al Ministro della salute, ai fini dell ’ immediato esercizio dei poteri di cui 2, comma 2, del decreto-legge 25 marzo 2020, n.l9, le misure restrittive necessarie e urgenti per le attività produttive delle aree del territorio regionale specificamente interessate dall ’aggravamento"”;

Visto Tart. 16, comma 1, lett. a del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165;

Visto la nota del 30 aprile 2020 con cui i direttori generali della Direzione generale della prevenzione sanitaria e della Direzione generale della programmazione sanitaria trasmettono, all’esito delle consultazioni con le autorità regionali, politiche e tecniche, nel corso delle riunioni del 29 e 30 aprile 2020, il documento relativo ai criteri in merito alle attività di monitoraggio del rischio sanitario connesse al passaggio dalla fase 1 alla fase 2A, di cui all’allegato 10 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 26 aprile 2020;

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DECRETA

1. Con il presente decreto sono adottati i criteri relativi alle attività di monitoraggio del rischio sanitario di cui alT allegato 10 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 26 aprile 2020, così come individuati nel documento allegato che costituisce parte integrante del presente decreto.

Il presente decreto è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.

Roma, 3 0IL MINISTRO DELLA SALUJE

(C RobeHo Speranza / )

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DIREZIONE GENERALE DELLA PREVENZIONE SANITARIA DIREZIONE GENERALE DELLA PROGRAMMAZIONE SANITARIA

OGGETTO: Emergenza COVID-19: attività di monitoraggio del rischio sanitario eonnesse al passaggio dalla fase 1 alla fase 2A di cui all’allegato 10 del DPCM 26/4/2020.

Le misure di contenimento adottate nella prima fase di sviluppo dell’epidemia, in Italia così come

negli altri paesi, hanno contribuito in misura determinante aU’appiattimento della curva epidemica

con riduzione dei nuovi casi e conseguente alleggerimento della risposta assistenziale a carico del servizio sanitario. Tali misure, sebbene abbiano permesso di superare la fase emergenziale, sott’altro

profilo hanno determinato impatti economici e sociali non sostenibili nel medio-lungo periodo.

Pertanto, l’Italia, come molti paesi in Europa, si sta apprestando ad allentare gradualmente tali misure a favore di una progressiva ripresa del tessuto economico e sociale.

In assenza di un vaccino o di un trattamento farmacologico efficace, e a causa del livello di immunità

della popolazione ancora basso, può verificarsi una rapida ripresa di trasmissione sostenuta nella

comunità.

Tutto questo, come anche suggerito dagli organismi intemazionali, presuppone T implementazione

e il rafforzamento di un solido sistema di accertamento diagnostico, monitoraggio e sorveglianza

della circolazione di SARS-CoV-2, dei casi confermati e dei loro contatti al fine di intercettare

tempestivamente eventuali focolai di trasmissione del vims, del progressivo impatto sui servizi sanitari.

Allo stato attuale dell’epidemia, il consolidamento di una nuova fase, caratterizzata da iniziative di allentamento del lockdown e dalla loro progressiva estensione, può aver luogo solo ove sia assicurato

uno stretto monitoraggio dell’andamento della trasmissione del vims sul territorio nazionale. Altri presupposti sono il grado di preparedness e tenuta del sistema sanitario, per assicurare

l’identificazione e gestione dei contatti, il monitoraggio dei quarantenati, una adeguata e tempestiva

esecuzione dei tamponi per l’accertamento diagnostico dei casi, il raccordo tra assistenza primaria e

quella in regime di ricovero, nonché la costante e tempestiva alimentazione dei flussi informativi necessari, da realizzarsi attraverso l’inserimento dei dati nei sistemi informativi routinari o realizzati ad hoc per l’emergenza in corso.

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attività d i monitoraggioPer gli scopi di monitoraggio citati in premessa, e della necessità di classificare tempestivamente il livello di rischio in modo da poter valutare la necessità di modulazioni nelle attività di risposta

air epidemia, sono stati disegnati alcimi indicatori con valori di soglia e di allerta che dovranno

essere monitorati, attraverso sistemi di sorveglianza coordinati a livello nazionale, al fine di ottenere

dati aggregati nazionali, regionali e locali. Si precisa che tali indicatori non sono finalizzati ad una

valutazione di efficienza/efficacia dei servizi ma ad una raccolta del dato e ad una migliore

comprensione della qualità dello stesso, al fine di poter realizzare nel modo più corretto possibile

una classificazione rapida del rischio di concerto con l’Istituto Superiore di Sanità e le

Regioni/PPAA. Alcuni indicatori, definiti opzionali, sono relativi a fiussi di sorveglianza non

attualmente attivi che potranno essere istituiti in alcune Regioni/PP.AA. in base alla fattibilità ed

opportunità. Tali indicatori verranno considerati nella classificazione del rischio solo qualora la

Regione/P.A. raccolga il dato a seguito dell’attivazione del relativo flusso informativo.

Il monitoraggio comprenderà i seguenti indicatori:- indicatori di processo sulla capacità di monitoraggio (Tabella 1);- indicatori di processo sulla capacità di accertamento diagnostico, indagine e gestione dei

contatti (Tabella 2);indicatori di risultato relativi a stabilità di trasmissione e alla tenuta dei servizi sanitari(Tabella 3).

1. Indicatori di processo sulla capacità di monitoraggio:

1.1 Numero di casi sintomatici notificati per mese in cui è indicata la data inizio

sintomi/totale di casi sintomatici notificati al sistema di sorveglianza nello stesso

periodo.1.2 Numero di casi notificati per mese con storia di ricovero in ospedale (in reparti diversi

dalla TI) in cui è indicata la data di ricovero/totale di casi con storia di ricovero in

ospedale (in reparti diversi dalla TI) notificati al sistema di sorveglianza nello stesso

periodo.1.3 Numero di casi notificati per mese con storia di trasferimento/ricovero in reparto di

terapia intensiva (TI) in cui è indicata la data di trasferimento o ricovero in Tl/totale di casi con storia di trasferimento/ricovero in terapia intensiva notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo.

1.4 Numero di casi notificati per mese in cui è riportato il comune di domicilio o

residenza/totale di casi notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo.1.5 Numero di checklist somministrate settimanalmente a strutture residenziali

sociosanitarie (opzionale).1.6 Numero di strutture residenziali sociosanitarie rispondenti alla checklist settimanalmente

con almeno una criticità riscontrata (opzionale).

2.Indicatori di processo sulla capacità di accertamento diagnostico, indagine e di gestione dei contatti:

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2.1 Percentuale di tamponi positivi escludendo per quanto possibile tutte le attività di screening e il “re-testing” degli stessi soggetti, complessivamente e per macro-setting

(territoriale, PS/Ospedale, altro) per mese.2.2 Tempo tra data inizio sintomi e data di diagnosi.2.3 Tempo tra data inizio sintomi e data di isolamento (opzionale).2.4 Numero, tipologia di figure professionali e tempo/persona dedicate in ciascun servizio

territoriale al contact-tracìng.2.5 Numero, tipologia di figure professionali e tempo/persona dedicate in ciascun servizio

territoriale alle attività di prelievo/invio ai laboratori di riferimento e monitoraggio dei contatti stretti e dei casi posti rispettivamente in quarantena e isolamento.

2.6 Numero di casi confermati di infezione nella regione per cui sia stata effettuata ima

regolare indagine epidemiologica con ricerca dei contatti stretti/totale di nuovi casi di infezione confermati.

3.Indicatori di risultato relativi a stabilità di trasmissione e alla tenuta dei servizi sanitari:

3.1 Numero di casi riportati alla Protezione civile negli ultimi 14 giorni.3.2 Rt calcolato sulla base della sorveglianza integrata ISS (si utilizzeranno due indicatori,

basati su data inizio sintomi e data di ospedalizzazione).3.3 Numero di casi riportati alla sorveglianza sentinella COVID-net per settimana

(opzionale).3.4 Numero di casi per data diagnosi e per data inizio sintomi riportati alla sorveglianza

integrata COVID-19 per giorno.3.5 Numero di nuovi focolai di trasmissione (2 o più casi epidemiologicamente collegati tra

loro o un aumento inatteso nel numero di casi in un tempo e luogo definito).3.6 Numero di nuovi casi di infezione confermata da SARS-CoV-2 per Regione non

associati a catene di trasmissione note.3.7 Numero di accessi al PS con classificazione ICD-9 compatibile con quadri sindromici

riconducibili a COVID-19 (opzionale).3.8 Tasso di occupazione dei posti letto totali di Terapia Intensiva (codice 49) per pazienti

COVID-19.3.9 Tasso di occupazione dei posti letto totali di Area Medica per pazienti COVID-19.

La fase di transizione dell’epidemia di COVID-19 si propone di proteggere la popolazione, con

particolare attenzione per le fasce di popolazione vulnerabile, e di mantenere un numero di casi di infezione limitato e comunque entro valori che li rendano gestibili da parte dei servizi sanitari del Paese.I criteri da valutare per la fase di transizione nella gestione COVID-19 in Italia sono i seguenti:

1. mantenimento di un numero di nuovi casi di infezione da SARS-CoV-2 stabile ovvero unaumento limitato nel numero di casi nel tempo e nello spazio, che possa essere indagato inmodo adeguato e contenibile con misure di controllo locali;

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2. mantenimento o riduzione del numero di casi di trasmissione in strutture che ospitano

popolazioni vulnerabili (cluster in ospedali, RSA, altre strutture assistenziali, case di riposo

ecc.) e assenza di segnali di sovraccarico dei servizi sanitari.

Le soglie definite negli indicatori proposti sono volte a monitorare il mantenimento di questi criteri. Sono inoltre identificati valori di allerta che devono portare ad una valutazione del rischio

congiuntamente nazionale e della/e Regioni/PP.AA. interessate, per decidere se le condizioni siano

tali da richiedere una revisione delle misure adottate/da adottare ed eventualmente anche della fase

di gestione dell’epidemia.Valori soglia sono definiti in modo puntuale per alcuni indicatori mentre una valutazione

comparativa sarà effettuata con i dati dei 7 giorni precedenti raccolti nell’ambito della sorveglianza

integrata nazionale, il cui storico costituirà quindi il valore di riferimento epidemiologico.Una prima valutazione della qualità delle informazioni raccolte si effettuerà valutando la complìance

della qualità minima dei sistemi informativi utilizzati per la raccolta attraverso indicatori di processo

in Tabella 1.

Una volta accertata la qualità del dato si procederà ad una valutazione del rischio, definito come la

combinazione della probabilità e dell’impatto di una minaccia sanitaria. È possibile analizzare

separatamente queste due condizioni per poi valutare il rischio complessivamente. In questo contesto

specifico, la minaccia sanitaria è costituita dalla trasmissione non controllata e non gestibile di SARS-CoV-2, e si valuterà quindi il rischio legato alla probabilità di infezione/trasmissione in Italia

e all’impatto, ovvero la gravità della patologia con particolare attenzione a quella osservata in

soggetti con età superiore a 50 anni.La Figura 1 riporta l’algoritmo di valutazione relativo alla probabilità, mentre la Figura 2 riporta

quello relativo all’impatto con indicati gli indicatori di riferimento. Il risultato di entrambe queste

valutazioni viene rapportato alla matrice di stima del rischio riportata in Tabella 4, restituendo una

valutazione del rischio complessivo.Qualora gli indicatori non opzionali di processo sulla capacità di accertamento diagnostico, indagine

e di gestione (Tabella 2) dei contatti non siano valutabili o diano molteplici segnali di allerta, il rischio così calcolato dovrà essere rivalutato al livello di rischio immediatamente superiore.Una classificazione di rischio moderato/alto/molto alto porterà ad una rivalutazione e validazione

congiunta con la Regione/RA. interessata che porterà a integrare le informazioni da considerare con

eventuali ulteriori valutazioni svolte dalla stessa sulla base di indicatori di processo e risultato

calcolati per i propri servizi. Qualora si confermi un rischio alto/molto alto, ovvero un rischio

moderato ma non gestibile con le misure di contenimento in atto, si procederà ad una rivalutazione

delle stesse di concerto con la Regione/RA. interessata, secondo quanto previsto dall’articolo 2, comma 11 del DPCM 26/4/2020. Se non sarà possibile una valutazione secondo le modalità

descritte, questa costituirà di per sé una valutazione di rischio elevata, in quanto descrittiva di ima

situazione non valutabile e di conseguenza potenzialmente non controllata e non gestibile.Una classificazione aggiornata del rischio per ciascuna Regione/RA. deve avvenire almeno

settimanalmente. Il Ministero della Salute, tramite apposita cabina di regia, che coinvolgerà le

Regioni/PP.AA. e l’Istituto Superiore di Sanità, raccoglie le informazioni necessarie per la

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classificazione del rischio e realizza una classificazione settimanale del livello di rischio di una

trasmissione non controllata e non gestibile di SARS-CoV-2 nelle Regioni/PP.AA.

RISORSE UMANELa ricerca e la gestione dei contatti, per essere condotta in modo efficace, deve prevedere un

adeguato numero di risorse umane, quali operatori sanitari e di sanità pubblica, personale

amministrativo e, ove possibile, altro personale già presente nell’ambito dei Servizi veterinari dei Dipartimenti di Prevenzione, da coinvolgere secondo le esigenze locali.Sulla base delle stime dell’ECDC, per garantire in modo ottimale questa attività essenziale

dovrebbero essere messe a disposizione nelle diverse articolazioni locali non meno di 1 persona ogni 10.000 abitanti includendo le attività di indagine epidemiologica, il tracciamento dei contatti, il monitoraggio dei quarantenati, l’esecuzione dei tamponi, preferibilmente da eseguirsi in strutture

centralizzate {drive in o simili), il raccordo con l’assistenza primaria, il tempestivo inserimento dei dati nei diversi sistemi informativi.

È necessario provvedere a im’appropriata formazione del personale e garantire, da parte dei Dipartimenti di Prevenzione e dei Distretti Sanitari, il mantenimento dei livelli di erogazione dei rimanenti ordinari servizi (ad es. screening, vaccinazioni).Si invita a voler dare la massima diffusione alla presente nota circolare ai servizi e ai soggetti interessati.

DIRETTORE GENERALE DGPRE *f.to Dott. Claudio D’Amario

DIRETTORE GENERALE DGPROGS *f.to Dott. Andrea Urbani

* “firma autografa sostituita a mezzo stampa, ai sensi dell ’art. 3, comma 2, del d. Lgs. N. 39/1993

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Allegato 1

Tabella 1. Indicatori di processo sulla capacità di monitoraggio.■ 5 1 — r . ,™r™: ‘ r"' ■

Capacità di Numero di casi sintomatici notificati per mese in cui è Almeno il 60% <50% nelle Sorveglianzamonitoraggio indicata la data inizio sintomi / totale di casi sintomatici con trend in prime 3 integrata(indicatori di notificati al sistema di sorveglianza neilo stesso periodo miglioramento settimane dai nazionalequaiità dei 4 maggiosistemi di Un valore di 2020. asorveglianza 1.2 Numero di casi notificati per mese con storia di ricovero almeno 50% con seguirecon raccolta in ospedale (in reparti diversi dalla TI; in cui è indicata la trend in <60%dati a livello data di ricovero/totale di casi con storia di ricovero in miglioramentonazionale) ospedale (in reparti diversi dalla TI) notificati al sistema

di sorveglianza nello stesso periodosarà considerato accettabile nelle prime 3settimane dal 4

Numero di casi notificati per mese con storia di trasferimento/ricovero in reparto di terapia intensiva (TI) in cui è indicata la data di trasferimento o ricovero in Tl/totale di casi con storia di trasferimento/ricovero in terapia intensiva notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo

maggio 2020

1 4 Numero di casi notificati per mese in cui è riportato il comune di domicilio o residenza/totale di casi notificati alsistema di sorveglianza nello stesso periodo

I H i l l i l » Numero di checklist somministrate settimanalmente a Almeno il 50% <50% delle Valutazione(opzionale) strutture residenziali sociosanitarie delle strutture strutture periodica

residenziali residenziali settimanale adsociosanitarie sul sociosanitarie opera delleterritorio sul territorio Regioni eRegionale/PA Regionale/PA Provincecon trend in Autonomemiglioramento Sorveglianza

1 6 Numero di strutture residenziali sociosanitarie Non oltre il 30% >30% complementare(opzionale) rispondenti alla checklist settimanalmente con almeno con trend in da realizzare in

una criticità riscontrata miglioramento base alla fattibilità

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Tabella 2. Indicatori di processo sulla capacità di accertamento diagnostico, indagine e di gestione

dei contatti" --------------------------------- ---- . ■ ■ lE B ija a i

Abilito di testare % di tamponi positivi escludendo per quanto Trend in Trend in Valutazionetempestivamente possibile tutte le attività di screening e il "re-testing" diminuzione in aumento in periodicatutti i casi sospetti

degli stessi soggetti, complessivamente e per macro-setting (territoriale, PS/Ospedale. altro) per

settingospedalieri/PS

Valore predittivo positivo (VPP) dei test stabile o in diminuzione

settingospedalieri/PS

VPP in aumento

settimanale

2.2 Tempo tra data inizio sintomi e data di diagnosi Medianasettimanale s 5gg

Mediana settimanale > 5gg

ISS-Slstema di Sorveglianza integrata COVID-19

2 3(opzionale)

Tempo t'a data inizio sintomi e data di isolamento Medianasettimanale £ 3gg

Mediana settimanale > 3gg

ISS-Sistema di Sorveglianza

Possibilità di garantire adeguate risorse per contact- tracing, isolamento e quarantena

2.4 Numero, tipologia di figure professionali e tempo/persona dedicate in ciascun servizio territoriale al contact-tracing

Numero tipologia di figure professionali e tempo/persona dedicate In ciascun servizio territoriale alle attività di prelievo/invio ai laboratori di riferimento e monitoraggio dei contatti stretti e dei casi posti rispettivamente in quarantena e isolamento

Numero e tipologia di figure professionali dedicate a ciascuna attività a livello locale progressivamente allineato con gli standard raccomandati a livello europeo

Numero e tipologia di figureprofessionali dedicate a livello locale riportato come non adeguato In base agli standard raccomandati

2.6 Numero di casi confermati di infezione nella regione Trend in fi) i i ; 5

per cui sia stata effettuata una regolare indagine miglioramento europeoepidemiologica con ricerca dei contatti stretti/totale con target finaledi nuovi casi di infezione confermati 100%

integrataCOVID-19conintegrazionedi questavariabileRelazioneperiodica(mensile)

* Al momento sono considerati validi a scopo diagnostico test molecolari validati dal laboratorio nazionale di riferimento ed eseguiti su campioni prelevati con tampone naso-faringeo.

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Tabella 3. Indicatori di risultato relativi a stabilità di trasmissione e alla tenuta dei servizi sanitari■ :ji-i<. 1111111

stabilità di • ■ l i i l l i l l l i l l l l Numero di casi riportati alla Numero di casi con Casi in aumento negli ultimi Ministero dellatrasmissione protezione civile negli ultimi 14

giornitrend settimanale in diminuzione o stabile

5gg (% di aumentosettimanale con sogliestandard da utilizzare come "cruscotto informativo")

Nei primi 15-20 giorni dopo la riapertura è atteso un aumento nel numero di casi In questa fase allerte da questoindicatore andranno valutate congiuntamente all’indicatore 3 1 e 3 5 a livello regionale

salute

3.2 Rt calcolato sulla base della son/eglianza integrata ISS (si utilizzeranno due indicatori, basati su data inizio sintomi e data di ospedalizzazione)

Rt regionale calcolabile e S1 in tutte le Regioni/PPAA in fase 2 A

Rt>1 0 non calcolabile Database ISS elaborato da FBK

3 3 (opzionale) Numero di casi riportati alla sorveglianza sentinella COVID-net per settimana

Numero di casi con trend in diminuzione 0 stabile

Casi in aumento negli ultimi 5

(% di aumento settimanale

ISS - Sistema di Sorveglianza Sentinella COVID- Net

con soglie standard da utilizzare come "cruscotto informativo)

3.4 Numero di casi per data diagnosi e per data inizio sintomi riportati alla sorveglianza integrata COVID- 19 per giorno

35 Numero di nuovi focolai di trasmissione (2 o più casi epidemiologicamente collegati tra loro o un aumento inatteso nel numero di casi in un tempo e luogo definito)

Trend settimanale in diminuzione o stabile

Mancato aumento nel numero di focolai di trasmissione attivi nella Regione

Assenza di focolai di trasmissione sul territorio regionale per cui non sia stata rapidamente realizzata una valutazione del rischio e valutata l'opportunità di istituire una "zona rossa" sub-regionale > 90 % delle strutture rispondenti riportano l'assenza di residenti con diagnosi confermata di COVID-19 (opzionale)

Nei primi 15-20 giorni dopo la riapertura e atteso un aumento nel numero di casi, in questa fase alierte da questo indicatore andranno valutate congiuntamente all’indicatore 3.1 e 3.5 a livelio regionaleCasi in aumento nell’ultima settimana

Nei primi 15-20 giorni dopo ia riapertura è atteso un aumento nei numero di casi.In questa fase ailerte da questo indicatore andranno vaiutate congiuntamente all’indicatore 3.1 e 3.5 a livello regionale

(% di aumento settimanale con soglie standard da utilizzare come “cruscotto informativo”)Evidenza di nuovi focolai negli ultimi 7 giorni in particolare se in RSA/case di riposo/ospedali o altri luoghi che ospitino popolazioni vulnerabili

La presenza nuovi focolai nella Regione richiede una valutazione del rischio ad hoc che definisca qualora nella regione vi sia una trasmissione sostenuta e diffusa tale da richiedere il ritorno aila fase 1

<90% delle strutture rispondenti riportano l’assenza di residenti con diagnosi confermata di COVID-19 (opzionale)

ISS - Sistema di Sorveglianza integrata COVID-19

Verrà integrata una variabile dove si potrà indicare il setting di inizio sintomi

ISS - Monitoraggio dei focolai e delle zone rosse con schede di indagine

ISS- Sorveglianza integrata (utilizzando la variabile luogo di esposizione e definendo una ID focolaio

Sorveglianza viachecklist dellestruttureresidenzialisociosanitarie(opzionale)

Sorveglianza complementare da realizzare in base alla fattibilità

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Servizi sanitari e assiste nziaii nonsovraccarichi

Mancato aumento Evidenza di nuovi focolai negli 1 ss - Attivazioni,nel numero di focolai ultimi 7 giorni in particolare se del Network Italianodi trasmissione attivi in RSA/case di di Epidemienella Regione riposo/ospedali o altri luoghi

che ospitino popolazioni vulnerabili

Intelligence

3.6 Numero di nuovi casi di Nel caso vi siano In presenza di focolai, la Valutazioneinfezione confermata da nuovi focolai presenza di nuovi casi di periodicaSARS-CoV-2 per Regione non dichiarati, l’indicatore infezione non tracciati a settimanaleassociati a catene di può monitorare la catene note di contagiotrasmissione note qualità del contact- richiede una valutazione del

tracing, nel caso non rischio ad hoc che definiscavi siano focolai di qualora nella regione vi siatrasmissione la una trasmissione sostenuta epresenza di casi non diffusa tale da richiedere ilcollegati a catene di trasmissione potrebbe essere compatibile con uno scenario di bassa trasmissione in cui si

ritorno alla fase 1

osservano solo casi sporadici(considerando una quota di circolazione non visibile In soggetti pauci sintomatici)

3 7 (opzionale) Numero di accessi al PS con Numero di accessi Numero di accessi PS con Coordinamentoclassificazione ICD-9 PS con sindromi sindromi compatibili con Sorveglianzacompatibile con quadri compatibili con COVID-19 in aumento nel sindromica dei PSsindromici riconducibili a COVID-19 in 50% dei PS parte della rete di da definireCOVID-19 diminuzione o stabili sorveglianza nella

in almeno r80% dei PS pane della rete di sorveglianza nella Regione/PA

Regione/PA

38 Tasso di occupazione dei posti S 30% >30% Piattaformaletto totali di Terapia intensiva rilevazione(codice 49) per pazienti giornaliera postiCOVID-19 letto MdS.Tasso di occupazione dei posti letto totali di Area Medica per

S 40%Dati ricoveri

pazienti COVID-19 Protezione Civile

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Figura 1 —Algoritmo di valutazione di probabilità e indicatori rilevanti per fase di riferimento

Molto bassa

Bassa

Moderata

Domanda 3Vi è evidenza di trasmissione

diffusa nella Reglone/PPAA non gestibile in modo efficace con misure locali («zone rosse»)?

DomandaiSono stati segnalati nuovi casi negli ultimi 5 giorni nella Regione/PPAA?

Domanda 2Vi è evidenza di un aumento di

trasmissione (presenza di almeno due elementi tra trend di casi in aumento, rt> l e/o aumento nel

numero o dimensione de focolai)?

Indicatori rilevantiFase l-> Fase 2 A e mantenimento: indicatori 3.1-3.7

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Figura 2 - algoritmo di impatto e indicatori rilevanti per fase di riferimento

Molto basso

Basso

Moderato

Domanda 2Vi sono segnali di sovraccarico dei

servizi sanitari?

Domanda 1Sono stati segnalati nuovi casi negli

ultimi 5 giorni in soggetti di età > 50 anni nella Reglone/PPAA?

Domanda 3Vi è evidenza di nuovi focolai negli

ultimi 7 giorni in RSA/case di riposo/ospedali o altri luoghi che ospitino popolazioni vulnerabili

(anziani e/o soggetti con patologie?

Indicatori rìfóvantìFase l-> Fase 2 A e mantenimento: Indicatóri 3.1-3.9

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Tabella 4 - Matrice dì attribuzione del rischio in base agli algoritmi di valutazione di probabilitàed impatto

" ^Probabilità lmpatto''-\.^^

Mollo BassaBassa MiJilcrata

s .. . . . . ' — • ........... i ''"

Mollo BassoKischio Molto

basso Rischio Basso Rischio Basso Risihio Moderato

BassoRischio Basso

Rischio Basso Rischio Moderato Rischio Moderato

MoilLra :oRischio Basso

Rischio Molici aio Rischio Moderato

i b IIIRisc lini ModeratoRischio Mmlcralo m ■ l^ g a |E

12


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