Date post: | 30-Jul-2016 |
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ispirato dal libro“Papà diventa Re”
di Thierry Robberecht e Philippe Goossens
Scuola in Ospedale
“L’Arcobaleno”Istituto Comprensivo n. 3
Avezzano
Il mio papànon diventa Re
Premessa
Progetto di lettura creativa: “Non ci resta che leggere”Per guarire: Gioco - Leggo - Creo
Lavoro di gruppo, realizzato dai bambini presenti nella scuola “L’Arcobaleno” nel periodo che va da ottobre ad aprile: l’idea è scaturita dal progetto “Filosofia del tempo come pratica per ripensare la quotidianità del rapporto tra genitori e figli”.
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Scuola in Ospedale
“L’Arcobaleno”Istituto Comprensivo n. 3
Avezzano
ispirato dal libro“Papà diventa Re”
di Thierry Robberecht e Philippe Goossens
Il mio papànon
diventa Re
C’era una volta un… Re?
No!
C’era una volta un papà…
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C’era una volta il mio papà, il più bravo del mondo, giocavamo
sempre e quando si nascondeva lo cercavo per ore prima di ritrovarlo.
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Un giorno arrivarono dei signori importanti che chiesero al mio papà di diventare Re.Quando se ne andarono, il mio papà aveva la corona in testa, era diventato grandissimo.
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“Ogni giorno diventava sempre più grande,
e più grande era,più territorio poteva
osservare e teneresotto il suo controllo”.
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Più il papàdiventava grande,
più era difficile vederlo, per me e per la mamma.
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Architetti e muratori furono costretti a costruire una reggia
grandissima tutta per lui, così alto, non entrava più nella
nostra casa.
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A volte, gli altri re venivano a parlare con mio padre.Questi re erano molto grandi mentre io e mamma eravamo piccolissimi, in confronto, e rischiavamo di essere schiacciati.
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I miei amici mi dicevano che era bello avere un re come padre, ma non era bello affatto perché non poteva più passare tanto tempo con me.
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Non potevamo neanche giocare a nascondino perché lo vedevo
subito.
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Quando lui organizzava una cenetta con sua moglie e la prendeva a ballare, lei gridava di metterla giù, perché soffriva di vertigini.
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Lui era molto triste perché passava poco tempo sia con la moglie e sia con il figlio e l’unica cosa che gli rimaneva era la corona.
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Essendo molto triste, lasciò il suo ruolo restituendo la corona e lasciando la reggia per tornare a casa.
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Tornando a casa lui cominciò a giocare di nuovo con suo figlio recuperando il tempo perso.
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i nostri papà…
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Ciao, mi chiamo Alessia,ho 9 anni ed un papà speciale che tutte le sere prima di cena mi controlla i compiti e mi chiede tutto quello che ho fatto durante la giornata, poi giochiamo fino a quando non ci chiama la mamma.
Alessia
Il mio papà fa il muratore e la sera è sempre stanco, però appena mi vede sorride, mi scompiglia i capelli e mi fa volare in alto.
Luigi
Papà si chiama Gabriele, da quando ha perso il lavoro è diventato triste, vorrebbe giocare con me ma dice sempre che non ne ha voglia. Allora io mi siedo vicino a lui, gli prendo la mano e insieme guardiamo la televisione.
Valeria
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Marco, è il mio papà, lui è un tipo sempre allegro, giochiamo a pallone anche dentro casa e a volte causiamo dei danni e la mamma si arrabbia.
Fabio
Il mio papà si chiama Giovanni, lavora lontano e ci parliamo con il computer.
Anna Maria
La sera il mio papà mi porta a letto, mi legge una fiaba e poi mi accarezza e mi dice: buonanotte!
Anees
Quando il mio papà torna dal lavoro gioca con me e mio fratello. Il nostro gioco preferito è nascondino, proprio come dice la storia che abbiamo letto. Poi mamma ci chiama per cenare e corriamo a tavola.
Liliana
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Il mio papà per andare al lavoro si alza presto e la sera torna tardi. Quando rientra a casa io non lo faccio arrabbiare, anzi sono molto felice.
Gloria
Il mio papà è come Spidermen, quando sta a casa risolve tutti i problemi, io lo aiuto sempre.
Patric
Quando papà torna dal lavoro, aiuta la mia mamma perché la sorellina più piccola la fa stancare, bravo il mio papà!
Elena
Anche il mio papà è diventato importante, non proprio come quello del libro, però quando torna a casa, gioca sempre con me e mia sorella.
Manuel
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Oggi mi sono sentito male e il mio papà è rimasto con me tutto il giorno, era preoccupato, ma dopo le risposte delle analisi, sorride sempre.
Alessia
Il sabato e la domenica io e papà facciamo tante cose insieme, ci divertiamo molto anche con mamma
Wasim
Il mio papà non è famoso, lavora tanto e anche se si stanca, è sempre allegro.
Davide
Sono contento di stare in ospedale perché il mio papà sta sempre vicino a me.
Gaia
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La sera, quando torna dal lavoro, papà gioca sempre con me… Non è vero. È tanto stanco, però mi fa una carezza.
Leonardo
La sera prima di andare a dormire il mio papà mi legge sempre una storia ed io mi addormento. Ma come finisce? Chi lo sa!
Claudio
Domenica sono andato in piazza con papà ed abbiamo giocato a pallone, però non mi passava mai la palla.
Lorenzo
Una volta papà mi ha portato in montagna, è stato sempre con me, abbiamo fatto un pupazzo di neve, mangiato i panini con la frittata che aveva preparato mamma, ha bevuto un bicchiere di vino e mi ha detto: “salute!” ed io mi sono divertita.
Nicole
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Le insegnantiGabriella Pietropaoli
e Adriana Traviringraziano i genitori dei bambini ricoverati per la
preziosa collaborazione e la disponibilità offerta nella realizzazione del lavoro.
Anno Scolastico 2015-2016
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