+ All Categories
Home > Documents > Il Mosaiko Kids 4-2006

Il Mosaiko Kids 4-2006

Date post: 22-Mar-2016
Category:
Upload: mosaiko-kids
View: 218 times
Download: 1 times
Share this document with a friend
Description:
Il peiordico dell'Associazione Il Mosaiko Kids
8
Il Mosaiko Kids si riceve tramite abbonamento annuale, richiedendolo al seguente indirizzo: Favolarevia Editore, via C. Alberto 13 15053 Castelnuovo Scrivia (AL) - Tel. 0131 856018 e-mail: [email protected] - [email protected] Anno 3 - n° 4, aprile 2006 Aut. Tribunale di Tortona N° 2/04 reg. periodici del 22/09/2004 Proprietà ed Editore: Favolarevia, via C. Alberto, 13 - Castelnuovo S. (AL) Periodico mensile Direttore responsabile: Antonella Mariotti Stampa: Tipografia-litografia Fadia, via Soldini 12 - Castelnuovo Scrivia (AL) i i d d Il Mosai o K Il M osai o K s s pag.2 pag. 3 pagg. 4-5 PIANETA CANE Pikkolissimi FEDERICO il cane che ama i bambini di Marco Mandirola “STUPEFACENTE E’ SOLO LA NOSTRA CREATIVITÀ” I lavori premiati al concorso nazionale Elezioni comunali a Castelnuovo Scrivia INTERVISTE AI CANDIDATI SINDACI di Elisa e Silvia Pareti Pikkoli Pikkoli BAMBINI SPECIALI... di Martina Ruta I riti di una democrazia che si scopre fragile QUEL VOTO CHE SPACCA... di Silvia Pareti pag.7 il diciottesimo, fatidico, compleanno 18 = Adulto ?!? u n t r a g u a r d o n e l l a n e b b i a Marta Lamanuzzi Prima tappa del Concorso Nazionale Stupefacente è un libro... pag.8 H o compiuto diciotto anni. “Chi se ne fre- ga” direte voi, ma il mio problema è che devo sempre creare riflessioni su ogni cosa (sono una persona infinitamente noiosa) e, per creare una riflessione chia- ra, logica e ben definita, ho bisogno di prendere la mati- ta in mano e scrivere. Sembra che compiere di- ciotto anni sia un fatto dav- vero eclatante, uno spar- tiacque, una metamorfosi totale, una sorta di reazio- ne irreversibile. Non per al- tro è da settimane che mi sento ripetere la stessa fra- se: “diciotto anni si compio- no una volta sola”, e io in risposta penso: “perché gli altri anni quante volte si compiono?”. Qualcuno mi ha risposto che alcune don- ne compiono diverse volte trentanove anni perché non vogliono ammettere di esse- re entrate negli “anta”. Co- munque questo non ci ri- guarda, e non sono queste frasi fatte e poco significa- tive a descrivere la vera na- tura dell’evento. Altri ritornelli collegano il maggiorenne agli attributi maturo e indipendente, ge- neralizzazioni indegne e im- proprie. C’è chi è maturo a quattordici anni e chi non lo è ancora a quaranta. Inoltre non si può negare (e soprat- tutto non posso io in quanto femminista sfegatata) che le ragazze tendenzialmente maturano prima. L’indipen- denza è un’altra questione relativa, valida in passato forse, oggi molto meno. Ho sentito dire, saggiamente, che non si diventa indipen- denti finchè non si acquisi- sce l’indipendenza econo- mica, a discapito degli eter- ni scapoli mammoni, in Ita- lia e in Occidente sempre più numerosi. Arriviamo ai concetti. Ci de- ve pur essere qualcosa su cui i ragazzi di oggi possano riflettere alla soglia del di- ciottesimo compleanno. In- nanzitutto penso che, indi- pendentemente dal grado di maturazione, ormai lontani dalla candida e confusa in- genuità infantile, abbiano sviluppato un senso critico tale da consentir loro di segue a pag. 2 A I ssetata di ndipendenza P assano i minuti, le ore, i giorni e i mesi…sono trascorsi ormai anni da quando, molto piccola, so- gnavo i miei 18anni! Durante la mia adolescenza credevo che il tempo non trascorresse mai…tutto sembrava andare a rallentatore…le ore diventa- vano giorni per me…i giorni, mesi…eternità! Invece in un battito d’ali eccomi a soli 6 mesi dalla mia indipendenza! So che non ci saranno grandi cambiamenti…sarò sempre io e non saranno i 18anni che mi “illumineranno d’immenso”, rendendomi più matura, più responsabile, più riflessiva, tutto d’un colpo. Sarà il tempo e le continue esperienze, piacevoli e spia- cevoli che siano, a rendermi una persona migliore, ma ve- do i miei 18anni come l’indi- pendenza “legale” dai miei genitori che non potranno più avere la scusa di dire che so- no minorenne e che sono re- sponsabili di me. Anche loro devono capire che sono cre- sciuta e che diventerò sem- pre più grande, non sono più la loro bambina. Devono ave- re il coraggio di lasciarmi an- dare, di lasciarmi vivere le mie esperienze perché è solo così che si impara a stare al mondo. Chiedo solo che mi diano completa fiducia e ap- poggio in tutto ciò che riten- go giusto, ascolterò volentie- ri i loro consigli se esposti garbatamente, Elena Pisa segue a pag. 2 Pubblicato il libro che rac- coglie i lavori premiati al Concorso “Stupefacente è solo la nostra creatività”. A pag. 4 e 5. C ome si può far comprendere a un ragazzo che rischia di morire con quella siringa in un braccio, o con quella pasticca che lo fa sentire sicuro e invincibile?. Semplice ci vuole un altro ragazzo. Il linguaggio di chi ti è simile, di chi vive la tua stessa angoscia della crescita, dell’affacciarsi al mondo degli adulti è quello che comprendi di più. Sono state mille le idee dei ragazzi, i nostri ragazzi, contro la droga e siamo certi che altre mille sono rimaste chiuse in un cassetto solo per timore di non essere all’altezza o forse perché è mancata una spinta in più, quella di un adulto troppo distratto per spronare ad aprire quel cassetto. In questi anni abbiamo imparato che sono sempre i ragazzi che ci sorprendono, ci stupiscono con la ricerca della comunicazione con le loro idee così semplici e così efficaci e spesso – troppo spesso – inascoltate. Perché si drogano? Perché si uccidono? Perché scelgono una strada che sembra la più semplice e che conduce inesorabilmente nell’inferno della dipendenza? Forse nessuno troverà una risposta a queste domande o forse sono troppe le risposte e c’è da perdersi nel cercare quella più vera per ognuno dei ragazzi vittime della tossicodipendenza. Ma quelle domande e quelle risposte andrebbero almeno ascoltate, come adulti abbiamo molte responsabilità, sia come genitori sia come semplici cittadini, quella più importante è ascoltare i giovani che crescono, le loro richieste di aiuto. Abbiamo il dovere di aiutarli nel cammino verso la vita e verso le scelte, anche quelle più difficili. Invece a volte siamo sordi a ogni richiamo. I ragazzi di Mosaiko e quelli che hanno partecipato al concorso, soli o con l’aiuto dei docenti, hanno lanciato una sfida. Noi per quel poco che possiamo fare abbiamo raccolto quel gesto e li stiamo ad ascoltare. Antonella Mariotti Il dovere di ascoltare
Transcript
Page 1: Il Mosaiko Kids 4-2006

Il Mosaiko Kids si riceve tramite abbonamento annuale, richiedendolo al seguente indirizzo:Favolarevia Editore, via C. Alberto 1315053 Castelnuovo Scrivia (AL) - Tel. 0131 856018e-mail: [email protected] - ilmosaiko @tiscali.it

Anno 3 - n° 4, aprile 2006 Aut. Tribunale di Tortona N° 2/04 reg. periodici del 22/09/2004Proprietà ed Editore: Favolarevia, via C. Alberto, 13 - Castelnuovo S. (AL)Periodico mensileDirettore responsabile: Antonella MariottiStampa: Tipografia-litografia Fadia, via Soldini 12 - Castelnuovo Scrivia (AL)

ii ddIl Mosai oKIl Mosai oK ss

pag.2

pag. 3

pagg.4-5

PIANETA CANE Pikkolissimi

FEDERICO il cane che ama i bambinidi Marco Mandirola

“STUPEFACENTE E’ SOLO LA NOSTRA CREATIVITÀ”

I lavori premiati al concorso nazionale

Elezioni comunali a Castelnuovo ScriviaINTERVISTE AI CANDIDATI SINDACI

di Elisa e Silvia Pareti

Pikkoli PikkoliBAMBINI SPECIALI...

di Martina Ruta

I riti di una democrazia che si scopre fragileQUEL VOTO CHE SPACCA...

di Silvia Pareti

pag.7

i l d i c i o t t e s i m o , f a t i d i c o , c o m p l e a n n o

1 8 = A d u l t o ? ! ?u n t r a g u a r d o n e l l a n e b b i a

Marta Lamanuzzi

Prima tappa delConcorso Nazionale

Stupefacenteè un libro...

pag.8

Ho compiuto diciottoanni. “Chi se ne fre-ga” direte voi, ma il

mio problema è che devosempre creare riflessioni suogni cosa (sono una personainfinitamente noiosa) e, percreare una riflessione chia-ra, logica e ben definita, hobisogno di prendere la mati-ta in mano e scrivere.Sembra che compiere di-ciotto anni sia un fatto dav-vero eclatante, uno spar-tiacque, una metamorfositotale, una sorta di reazio-ne irreversibile. Non per al-tro è da settimane che misento ripetere la stessa fra-se: “diciotto anni si compio-no una volta sola”, e io inrisposta penso: “perché glialtri anni quante volte sicompiono?”. Qualcuno miha risposto che alcune don-ne compiono diverse voltetrentanove anni perché nonvogliono ammettere di esse-re entrate negli “anta”. Co-munque questo non ci ri-guarda, e non sono questefrasi fatte e poco significa-tive a descrivere la vera na-tura dell’evento. Altri ritornelli collegano il

maggiorenne agli attributimaturo e indipendente, ge-neralizzazioni indegne e im-proprie. C’è chi è maturo aquattordici anni e chi non loè ancora a quaranta. Inoltrenon si può negare (e soprat-tutto non posso io in quantofemminista sfegatata) chele ragazze tendenzialmentematurano prima. L’indipen-denza è un’altra questionerelativa, valida in passatoforse, oggi molto meno. Hosentito dire, saggiamente,che non si diventa indipen-denti finchè non si acquisi-sce l’indipendenza econo-mica, a discapito degli eter-ni scapoli mammoni, in Ita-lia e in Occidente semprepiù numerosi.Arriviamo ai concetti. Ci de-ve pur essere qualcosa sucui i ragazzi di oggi possanoriflettere alla soglia del di-ciottesimo compleanno. In-nanzitutto penso che, indi-pendentemente dal grado dimaturazione, ormai lontanidalla candida e confusa in-genuità infantile, abbianosviluppato un senso criticotale da consentir loro di

segue a pag. 2

A Issetatadi ndipendenza

Passano i minuti, le ore, igiorni e i mesi…sonotrascorsi ormai anni da

quando, molto piccola, so-gnavo i miei 18anni! Durantela mia adolescenza credevoche il tempo non trascorressemai…tutto sembrava andare arallentatore…le ore diventa-vano giorni per me…i giorni,mesi…eternità! Invece in unbattito d’ali eccomi a soli 6mesi dalla mia indipendenza!So che non ci saranno grandi

cambiamenti…sarò sempre ioe non saranno i 18anni che mi“illumineranno d’immenso”,rendendomi più matura, piùresponsabile, più riflessiva,tutto d’un colpo.Sarà il tempo e le continueesperienze, piacevoli e spia-cevoli che siano, a rendermiuna persona migliore, ma ve-do i miei 18anni come l’indi-pendenza “legale” dai mieigenitori che non potranno piùavere la scusa di dire che so-no minorenne e che sono re-sponsabili di me. Anche loro

devono capire che sono cre-sciuta e che diventerò sem-pre più grande, non sono piùla loro bambina. Devono ave-re il coraggio di lasciarmi an-dare, di lasciarmi vivere lemie esperienze perché è solocosì che si impara a stare almondo. Chiedo solo che midiano completa fiducia e ap-poggio in tutto ciò che riten-go giusto, ascolterò volentie-ri i loro consigli se espostigarbatamente,

Elena Pisa

segue a pag. 2

Pubblicato il libro che rac-coglie i lavori premiati alConcorso “Stupefacente èsolo la nostra creatività”. A pag. 4 e 5.

Come si può farcomprendere a unragazzo che rischia di

morire con quella siringa inun braccio, o con quellapasticca che lo fa sentiresicuro e invincibile?.Semplice ci vuole un altroragazzo. Il linguaggio di chiti è simile, di chi vive la tuastessa angoscia dellacrescita, dell’affacciarsi almondo degli adulti è quelloche comprendi di più. Sonostate mille le idee deiragazzi, i nostri ragazzi,contro la droga e siamo certiche altre mille sono rimastechiuse in un cassetto soloper timore di non essereall’altezza o forse perché èmancata una spinta in più,quella di un adulto troppodistratto per spronare adaprire quel cassetto.In questi anni abbiamoimparato che sono sempre iragazzi che ci sorprendono,ci stupiscono con la ricercadella comunicazione con leloro idee così semplici e cosìefficaci e spesso – troppospesso – inascoltate. Perchési drogano? Perché siuccidono? Perché scelgonouna strada che sembra la piùsemplice e che conduceinesorabilmente nell’infernodella dipendenza? Forsenessuno troverà una rispostaa queste domande o forsesono troppe le risposte e c’èda perdersi nel cercarequella più vera per ognunodei ragazzi vittime dellatossicodipendenza.Ma quelle domande e quellerisposte andrebbero almenoascoltate, come adultiabbiamo molteresponsabilità, sia comegenitori sia come semplicicittadini, quella piùimportante è ascoltare igiovani che crescono, le lororichieste di aiuto. Abbiamo ildovere di aiutarli nelcammino verso la vita everso le scelte, anche quellepiù difficili. Invece a voltesiamo sordi a ogni richiamo.I ragazzi di Mosaiko e quelliche hanno partecipato alconcorso, soli o con l’aiutodei docenti, hanno lanciatouna sfida. Noi per quel pocoche possiamo fare abbiamoraccolto quel gesto e listiamo ad ascoltare.

Antonella Mariotti

Il dovere dia s c o l t a r e

Page 2: Il Mosaiko Kids 4-2006

2

A Issetatadi ndipendenza

Elena Pisa - segue dalla prima

senza attaccarmi come inpassato quando ero piccola.Dovete capire che i figli nonsono vostra proprietà, masono persone a cui avetedato la vita, che avete ilcompito di educare, cresce-re e curare fino alla mag-giore età. Se ciò non fosseallora quei figli non cresce-ranno mai, rimarranno persempre bambini e verrannoclassificati come “40ennimammoni”. Dovete lasciareandare i vostri figli altri-menti anziché far loro delbene farete solo del male.Non sapranno cosa c’è fuo-ri, in giro nel mondo; nonriusciranno a relazionarsicon le persone, non essen-do abituati; causeranno“solo danni” per certi versiperché non hanno avuto ab-bastanza esperienze. Nonvoglio generalizzare, asso-lutamente, ma osservando,ascoltando, e vivendo per-sonalmente alcune espe-rienze posso confermare

che questo esiste e che èpiù diffuso di quanto si pos-sa immaginare. Se voletebene ai vostri figli lasciate-li andare, lasciate che sbat-tano la testa, ma sappiatesostenerli e curarli. Non ab-biate paura perché si ricor-deranno sempre di voi, sifaranno sentire. Se vedeteche lo state perdendo, chesi sta allontanando dalla“retta via” siate comunquedelicati perché vostro figliolo vedrà come un modo perlimitare la sua libertà, fa-tegli capire con pazienza edelicatezza che le cose nonstanno così, senza oppri-merli e ossessionarli. Credoche la libertà sia molto im-portante per una persona, ela sua indipendenza valetutti i sacrifici possibili edimmaginabili di questomondo. Ecco perché per mesono così importanti i miei18anni! Viva la libertà el’indipendenza, punti fermidella mia vita!

s e g u e d a l l a p r i m a - M a r t a L a m a n u z z i

1 8 = A d u l t o ? ! ?u n t r a g u a r d o n e l l a n e b b i a

pronunciarsi su qual-che fatto di attualità,di cronaca, su qualchedisputa, sulle temati-che a cui sono più in-teressati, alcuni, pur-troppo pochi secondome, si intendono già dipolitica. Finita l’epocain cui tutti sono amicidi tutti, si iniziano adindividuare le personeche ci sono più affini,a distinguere quelleche sono sinceramenteaffezionate a noi daquelle che ci sfruttanoo ci snobbano, quelledi cui ci possiamo fi-dare da quelle da cuici dobbiamo guardare. Un’altra conquista acui spero tutti giunga-no alla mia età è l’am-bizione, una forte, im-mensa, anche sfrenataambizione riguardo alnostro futuro. Ci vo-gliono tanti obbiettivi,

tanti traguardi da rag-giungere, nel campo del-lo studio, del lavoro, del-la famiglia, di tutto ciòche possiamo costruire,delle più svariate espe-rienze che vogliamo vive-re. È inutile dire che im-pegno, forza e determi-nazione non possonomancare. Quelli che nel-l’infanzia chiamavamosogni, ora possiamo chia-marli ambizioni, non èdetto che debbano esse-re molto cambiati, ad es-sere cambiati siamo noi,le nostre forze, i nostrimezzi. Non raggiungere-mo tutti i nostri obbietti-vi, non arriveremo al cul-mine dell’Olimpo, ma,come quando si scagliauna freccia, per colpireun bersaglio lontano edifficile, bisogna averealmeno il coraggio dipuntare il più in alto pos-sibile.

Edouard Manet - Mery Laurent

Si sono da poco concluse leelezioni politiche italiane. Lacampagna accesa, dai toni

sicuramente poco da fair play, hagettato tutti in un senso di disgu-sto e voglia di tapparsi le orec-chie, tutte e due. Perché da de-stra e da sinistra arrivavano infor-mazioni opposte, per i comunimortali poco verificabili, e so-prattutto una allegra pioggia diinsulti, poco intonata con lo sco-po delle discussioni, seppure inquesto periodo primaverile. Gliitaliani alle urne ci sono andati. Equesto è stato il risultato più po-sitivo dell’intera faccenda. Ma almomento di fare la croce si ètrattato un po’ di un gioco di da-di, o sì o no, ambarabà ciccì coc-cò, un paese diviso tra chi credeancora alle promesse del presi-dente uscente e chi ne voleva dinuove, tra chi ha ceduto al fasci-no mediatico del sorriso berlusco-niano e chi si è stufato di vederlosorridere tanto quando nella suavita di motivi per mostrare i den-ti ne trovava sempre meno. Trachi aveva paura dei comunisti vo-raci e chi dei fascisti di ritorno.Tra chi si sente cittadino d’Euro-pa, chi vorrebbe staccare le Alpidal continente e andare alla deri-va, sì, ma da soli, e chi vorrebbedarci un taglio, ma un po’ più giùdelle Alpi e tracciare un solcoprofondo nella verde pancia pa-dana dal quale però non potrebbenascere molto. Tra chi vuole me-no tasse e chi non ne vuole di più,ma ha paura di avere ancor menoservizi. Tra chi non vuole pagaretasse di successione e chi comun-que non aveva nulla da lasciare.Tra quelli che volevano una poli-tica estera divertente e quelliche, sebbene comunisti, preferi-scono che i cinesi ci vogliano be-ne. Tra chi vuole esportare la de-

mocrazia in altri paesi e chi si ac-contenterebbe di farla funzionarenel nostro. Tra chi è a favore del-le missioni di pace e chi vorrebbesolo la pace senza le missioni ar-mate. Tra chi insegue ancora ilsogno americano, e chi è stufo diviverne all’ombra. Uno scontroinsomma di cultura, di classe, dietà, di genere. Giovani e giova-nissimi si sono interessati al tita-nico scontro tra due forze uguali

e opposte come pure hanno fattoanziani e più anziani e soprattut-to per la prima volta, gli italianiall’estero, quelli che si pensavavotassero a destra e invece a sor-presa, pendevano a sinistra. Allafine abbiamo perso tutti, perchéla politica degli imbonitori dipiazza, degli insulti provocatori,quella che si aggrappa alla vestebianca del papa per condannare ivoti dell’altra parrocchia comepeccato mortale, o che si accani-sce sull’avversario come un nemi-co da annientare e non un anta-gonista dal quale trarre lo stimo-lo a costruire, ci ha fatto realiz-

zare quanto gracile e ingoverna-bile possa essere la democrazia,quel premio su cui chi mette lemani dovrebbe avere sempre ilbuon gusto di trattare con rispet-to. Senza leggi di parte, senzaprivilegiare solo ora l’una oral’altra delle parti sociali del no-stro paese. Perché deve cresceretutto insieme, come un corpo cheper stare in equilibrio non puòavere il braccio più grande della

testa o il cervello del cuore. Gliitaliani che con tanto equilibrio sisono spartiti a destra e a manca,dimostrano come non si riesca piùa capire quale dei due schiera-menti stia dalla nostra parte, chepoi, che davvero ce ne sia unoche stia dalla nostra e non solodalla sua, è ancora da verificare.Forse dopo averli visti tanto liti-gare volevamo quietare gli animicon un quasi spaccato uno a uno,pareggio. E che siano tutti con-tenti. Ma non è proprio andatacosì. Lo zero a zero ha fatto sìche i sorrisi dei vincenti si sianoaffievoliti e i perdenti si siano ag-

grappati a vendette e contesta-zioni. Povera Italia, così bella,con un potenziale così incredibi-le, dall’arte alle arance, dal vinoalle spiagge, dalla moda alle au-tomobili, eppure povera. Un oro-logio prezioso ma dall’ingranag-gio delicato che poco importa chisieda al governo, si spera solo chearrivi un qualcuno che sia in gra-do di farlo ripartire. Soprattuttoper noi giovani, quelli che non cisono più… incredibilmente solo 4milioni di italiani hanno tra i 18 ei 25 anni, in proporzione alla po-polazione pochissimi, segno che ilpaese invecchia e non c’è rinno-vamento. Quelli che la ricercanon funziona, il lavoro non si tro-va, la scuola è lunga difficile einefficace, e che se vogliono con-tinuare a credere nei sogni, trop-po spesso devono fuggire all’este-ro. Con l’Italia nel cuore ma il pa-ne inglese, francese, tedesco,americano o altro nella pancia.Perché senza sogni non si vive, equesto popolo di sognatori lo sabene. Allora speriamo che il ven-to in grado di spiegarci le ali tor-ni a soffiare anche da noi, scom-pigli lo stallo e ci regali una terraancora in grado di regalare frutti. Per i castelnovesi c’è però unabuona notizia, ve lo dicono le vo-stre inviate, quelle che hannosondato per voi i candidati a sin-daco e hanno scoperto che nonsono affatto lo specchio in scaladi Prodi e Berlusconi. Per fortuna.Non ci sono stati paroloni, toniaccesi o recriminazioni. Da en-trambe le parti solo voglia di co-struire e passione per un paeseche può continuare a crescere.Nessuno ha trovato difetti all’al-tro, solo complimenti e ricono-scenza per chi anche se da un’al-tra prospettiva insegue alla fineuno stesso scopo e lo fa come me-glio può. Quindi andate alle urnecol sorriso perché comunque va-da, almeno questa volta, avretevinto.

Elezioni politiche ancora calde, arrivano già le amministrative

Q u e l v o t o c h e s p a c c a . . .I r i t i d i u n a d e m o c r a z i a c h e s i s c o p r e f r a g i l e

Silvia Pareti

Alla fine abbiamo perso tutti,perché la politica degli imbonito-ri di piazza, degli insulti provo-catori, quella che si aggrappa al-la veste bianca del papa per con-dannare i voti dell’altra parroc-chia come peccato mortale, o chesi accanisce sull’avversario comeun nemico da annientare e nonun antagonista dal quale trarrelo stimolo a costruire, ci ha fattorealizzare quanto gracile e ingo-vernabile possa essere la demo-crazia

Mangiate una fetta dei miei 18 anni

Li ho vissuti anche per voi

Grazie ai vostri sorrisi

Sorpresi sui volti che la memoria

Custodisce per sempre sospesi

Sono dentro la casa rammendata

Nei giorni ammaestrati, così rassomiglianti

Che di tutti ne faccio uno solo

Sono fuori, spalmati sui sentieri

Che i miei viaggi disperati hanno calcato

Per ritrovarmi

Sono intessuti tra i fili d'oro

Dei miei successi, nelle piccole glorie

Di subitanea celebrità.

Sono cuciti alle mie paure

Ai miei pianti e sconfitte

Ai silenzi appassiti

Prendetene un sorso amici,

Assaporatelo piano

Il distillato di 18 inverni

E di gioiose speranze,

fermatelo e ricordatemi così.

g r o d o l c i

Silvia Pareti

A

La Panetteria

Pe r rone M i che levia Roma, 56

15053 Castelnuovo Scrivia

ha riaperto il 30 Marzo!!!

Page 3: Il Mosaiko Kids 4-2006

3e l e z i o n i c o m u n a l i a C a s t e l n u o v o S c r i v i a , i l m e s s a g g i o d e i d u e c a n d i d a t i

i l f u t u r o s i n d a c o a i f u t u r i a d u l t ip r o v e t e c n i c h e d i d i a l o g o c o n i g i o v a n i

G i a n n i T a g l i a n i G i u s e p p e M a l a s p i n aP e r c h é h a d e c i s o d i c a n d i d a r s i ?

Dopo quarant’anni circa di lavoro nella ragioneria del comune di Castelnuovo ho deciso di candidar-mi come sindaco per mettere a disposizione le mie conoscenze e rendere un buon servizio alla citta-dinanza e alla popolazione.La mia attività lavorativa si è svolta a stretto contatto con la vita politica ed è proprio grazie ad unabuona gestione delle finanze che si possono realizzare le idee e i progetti che si desiderano.In particolare ho partecipato attivamente alla stesura del bilancio dell’amministrazione comunale,occupandomi delle coperture finanziarie delle opere pubbliche da realizzare, delle entrate, delleuscite e dei termini che la legge impone e che il comune deve rispettare. Sono stato rappresentantesindacale dei dipendenti del comune di Castelnuovo e gestisco un’azienda agricola nel nostro terri-torio.Se verrò eletto sarò a disposizione dei cittadini tutte le mattine in un determinato orario per incon-trare e discutere i problemi direttamente con gli interessati.

Dunque, semmai di ricandidarmi, perché dopo 5 anni di esperienza amministrativa mi sem-bra giusto completare un ciclo di impostazione e interventi che ha un suo, diciamo naturaleepilogo, nell’arco di un decennio, quindi sicuramente ci ricandidiamo, non solo io, ma 10/11del gruppo uscente e questo mi sembra prova di solidità, compattezza, unione di intenti evoglia di lavorare insieme.

L’agricoltura, il sociale e lo sport, con tutto quello che può interessare queste tre attività.Nel nostro programma è centrale il concetto di libertà, intesa come identità personale, identità delterritorio, identità delle categorie, della nostra storia anche in relazione con quello che sta succe-dendo ai nostri tempi nei quali non possiamo non confrontarci con le guerre di civiltà e i grandi pro-blemi della società moderna. Anche a Castelnuovo ci sono numerosi immigrati, alcuni sono assoluta-mente integrati e in regola con le nostre leggi, altri forse un po’ meno e sono proprio questi ultimi chevivono situazioni problematiche con il territorio e la sua cittadinanza. Il discorso della sicurezza pub-blica, non deve essere solo demagogico, e non può affidarsi a delle telecamere che un po’ vanno, unpo’ non vanno ed un po’ sono finte. Desideriamo migliorare questo sistema ed introdurne altri. Le nuo-ve proposte per la sicurezza e la qualità della vita delle famiglie saranno il cardine di un programmaspecifico con dei punti ben chiari che andranno a caratterizzare un po’ di più quella che è la nostralinea rispetto al programma dell’attuale amministrazione. Libertà nell’identità del territorio, delle ca-tegorie, dello sport, delle professioni, del costruire insieme senza tutte quelle ingessature e quella bu-rocrazia che impedisce alle imprese di svilupparsi; comunque questa amministrazione è stata ancheingessata, questo lo posso dire, da un piano regolatore vecchio che ora è scaduto.Non possiamo pensare alla libertà se non c’è identità e soprattutto rispetto delle leggi da parte di tut-ti, anche dei nuovi cittadini.

Mah, sicuramente per quanto riguarda ad esempio i lavori pubblici c’è la ristrutturazionedi palazzo Centurione completa. La seconda priorità è un lavoro sulla formazione ne ai

giovani nel senso che riteniamo che sia giunto ilmomento di coinvolgere una vasta fascia di giovani,studenti universitari o anche studenti della scuola

superiore, perché sino ad ora sono rimasti un po’ nell’ombra, quindi per riuscire a coinvol-gerli intanto per quel che riguarda la vita del paese e in secondo luogo perché riteniamoche siano un bene sempre più prezioso con cui ci si deve confrontare e con cui occorre fa-re determinate scelte, determinati progetti. La terza è sicuramente la sfida ambientaleche ci attenderà nei prossimi anni, e quando parlo di sfida ambientale parlo di opere chepotrebbero interessare il nostro territorio, parlo ad esempio della gestione rifiuti, insom-ma tutto quello che riguarda l’ambiente, come la qualità dell’aria. Sono queste le tre di-rettrici sulle quali come priorità, come è stato chiesto, avremmo intenzione di muoverci,dopo di che insomma, il programma è abbastanza ampio e articolato.

Vorremmo riservare un’attenzione particolare alle nuove generazioni cercando di renderle partecipi siain ambito sportivo che sociale.Il nostro programma darà indicazioni sui servizi che intendiamo fornire alle famiglie ed alla collettivi-tà e questi punti saranno una discriminante non indifferente rispetto a quello che ha fatto l’ammini-strazione negli ultimi cinque anni, che ha fatto molto però prevalentemente relativamente alle operepubbliche. Noi vorremmo concentrarci di più sui giovani e sul sociale per differenziare, integrare e comunque mi-gliorare la qualità della vita di tutte le persone di Castelnuovo. In generale scuola e sport, individuando tutti i criteri per dare servizi alle famiglie e alle scuole , estilare delle priorità come, per fare un esempio concreto, il pulmino. Ci sono state richieste molto piùnumerose di quelle che il comune ha potuto soddisfare e tante famiglie pur con tre figli sono rimastea piedi perché non c’era il servizio integrativo. Lo stesso pulmino, magari anche raddoppiato potreb-be essere messo a disposizione di tutte le società sportive per le trasferte delle squadre. Questo ser-vizio permetterà ai genitori che oggi si organizzano per andare in trasferta di avere una possibilità inpiù per poter essere vicini ai loro figli e sentirsi sicuri. Dall’altro canto rispetto all’investimento chenoi potremo fare nel campo dello sport vorremmo impiegare le strutture sportive esistenti sia per lapallacanestro che per la pallavolo ed il calcio razionalizzando il loro utilizzo e modernizzandole. Inve-stendo su situazioni già esistenti ma riconvertibili potremmo dare uno sviluppo al basket e alla palla-volo, visto che meritano importanza e movimento, infatti la pallavolo sta crescendo bene ed abbiamouna squadra di basket femminile che potenzialmente potrebbe andare in serie A. Bisogna aiutare i no-stri giovani sportivi in modo che abbiano le strutture adeguate per crescere.

Ecco dicevamo prima, i giovani. Sicuramente noi avremmo intenzione di creare uno sportelloche sarà quello dell’informalavoro, e di ampliare certamente l’informagiovani che noi abbia-mo creato due anni fa con l’ufficio relazioni con il pubblico. In questi due uffici vorremmocreare un centro di smistamento di dati e notizie relativi sia alla scuola, ma diciamo dalla

scuola alle vacanze, cioè di ampio respiro.Sicuramente però la priorità sarà rispetto allaricerca e offerta di lavoro, coinvolgendo lo

sportello informalavoro della provincia di Alessandria e soprattutto cercando di realizzareuna rassegna stampa sulla quale pubblicare numerose offerte di lavoro ecc… affinché unopossa avere un panorama di notizie. Poi occorrerà, secondo il nostro avviso, valutare la possi-bilità di nuovi punti di incontro e di discussione coinvolgendo, come dicevo prima appunto,una vasta fascia di ragazzi che sono stati fino ad ora nell’ombra e che potrebbero dare ungrande contributo alla crescita sociale e culturale del nostro paese. Per quanto riguarda i piùgiovani invece, ci confrontiamo sempre con lo sport, che riteniamo sia una delle migliori fon-ti di aggregazione e scuola di vita. A Castelnuovo noi abbiamo decine di volontari che garan-tiscono dieci discipline sportive nel nostro paese, quindi un grande fermento, grande interes-se, e su questo avremo anche una particolare attenzione per quanto riguarda il basket e ilvolley perché nel programma ci sarà la costruzione di un nuovo palazzetto dello sport poliva-lente.

Q u a l e s a r à l ’ a t t e n z i o n e c h e v o r r à r i s e r v a r e a l l e n u o v e g e n e r a z i o n i ?

Castelnuovo ha delle grosse potenzialità e molte sono già state sviluppate, la nostra visione delpaese è data ai servizi alla famiglia per quanto riguarda la scuola e quant’altro.

Termovalorizzatore individuando a priori dove andranno ad essere smaltiti i residui di tipo C.Il nostro comune ha la possibilità e la potenzialità di migliorare lo smaltimento della differenziata equesto è sicuramente un obiettivo importante.E’ chiaro che i rifiuti vanno intesi anche come risorsa e non si può essere a priori contro questo si-stema, l’importante è capire come si svilupperà questo tipo di impianto, e dove andranno a finire irifiuti speciali pericolosi che sono smaltibili nelle discariche di tipo C .

Per quanto riguarda i rifiuti occorrerà coinvolgere tutte le forze politiche, tutte le associazioniambientaliste, tutti i movimenti di opinione, affinché ci si metta intorno a un tavolo e si decidache cosa si vuol fare nel nostro territorio, e quando dico ‘nostro territorio’, mi riferisco all’ales-sandrino ovviamente, rispetto alla questione dei rifiuti. Se è vero che in questi anni sono stati

gestiti dallediscariche è

comunque vero che il termovalorizzatore non deve né spaventare né deve essere consideratocome la panacea di tutti i mali, insomma non deve essere quindi né esaltato né sottovalutato.Bisognerà decidere con i cittadini se continuare a conferire i rifiuti in discarica, se affidarli aterzi, e quindi considerare anche i costi, oppure se usare la tecnologia della termovalorizzazio-ne.

Nel formare la lista si è tenuto conto di rappresentare al massimo tutte le categorie a partire dalsociale, lo sport, il volontariato e così via cioè rappresentare tutto il mondo del lavoro e del so-ciale che esiste a Castelnuovo.

Dunque noi abbiamo adottato dei criteri per quando riguarda la lista, intanto come dicevo 10/11

sono consiglieri comunali di maggioranza uscenti e quindi sono confermati, per i nuovi abbia-mo adottato criteri di professionalità, criteri di assoluta moralità pubblica, e riteniamo che le per-sone che sono inserite, che verranno inserite nella lista, sono persone che accanto a una loro espe-rienza personale fatta nei vari settori del volontariato, e anche professionali, sappiano soprattuttoportare un contributo al governo del nostro paese.

Per quanto ho avuto modo di conoscerlo, per me ha soltanto pregi. E’ una persona che stimo moltoperché ho avuto modo di collaborare con lui quando ed io ero ancora dipendente e lui era assesso-re e in ultimo quando è stato sindaco ho lavorato ancora per circa sette mesi in comune, fino allafine del 2001, quindi abbiamo lavorato parecchio insieme. Per me ha solo pregi ed ho una grandestima di Tagliani.

Io Giuseppe Malaspina l’ho conosciuto perché è stato dipendente del comune per trent’anni equindi direi che, per come l’ho conosciuto io, era un ottimo funzionario pubblico, anzi direi cheera un buon ragioniere. Difetti non ne conosco, anche perché a me non piace elencare i difettidelle altre persone.

L’ambiente. I rifuti. Si discute su quello che sarà l’argomento principale dei prossimi anni. Discarica o termovalorizzatore?

U n p r e g i o e u n d i f e t t o d e l s u o a v v e r s a r i o

Mah, io direi che il nostro paese attualmente, intanto possiamo dire che è una cittadina, perchépaese mi sembra riduttivo, mi sembra che offra parecchie risorse, che offra anche forza lavoro nelsenso che comunque ci sono delle aziende storiche leader in Europa e nel mondo. Un pa… una cit-tadina che è a misura d’uomo, e quindi un giudizio sulla situazione attuale di questo paese è unbuon giudizio. Vorrei che potesse crescere il senso civile rispetto per esempio a una salvaguardiapiù attenta delle zone, parlando per esempio di aree in cui si gettano i rifiuti.Vorrei che potessecrescere ancora rispetto alla solidarietà, ne dimostra parecchia, anche qua, tantissimi volontariimpegnati sui vari settori, dalla parrocchia alla associazioni laiche si dà un gran da fare e questo cifa sicuramente piacere, bisogna continuare su questa strada perché è ciò che contribuisce a mi-

gliorare la qualità della vita.I l n o s t r o p a e s e a t t u a l m e n t e . I n d i c h i c o m e l e s e m b r a e c o m e l o v o r r e b b e . . .

La lista delle persone che siederanno a Palazzo Centurione. A parte la questione morale, quali criteri ha adottato per la composizione?

N e l c a s o f o s s e e l e t t o , i n d i c h i t r e p r i o r i t à d e l s u o p r o g r a m m a

Inte

rvis

ta d

i El

isa

Pare

tiIntervista di Silvia Pareti

Page 4: Il Mosaiko Kids 4-2006

4

“LA FERRAMENTA” di Luisella Aschei & c. s. n. c.

C O L O R I F I C I O & F E R R A M E N T A articoli tecnicibulloneriaarticoli per torneriautensileriacinghie di trasmissionearticoli professionali per saldaturaantinfortunisticaserratureduplicazione chiavi

C E N T R O E S A B

DistribuzioneAssistenzaConsulenza

e-mail: [email protected]

via Cavour 23/a - 27035 MEDE (PV) Tel e Fax 0384 820454

Un concorso prima ditutto per insegnare,per far fermare a ri-

flettere anche solo per unistante. Ma cosa sono le di-pendenze? Perché ne parlia-mo, perché lasciamo che ciammalino e tuttavia ne ab-biamo paura? La droga l'al-col…come si possono raccon-tare senza retorica e senzabanalità?Ci hanno provato in molti,studenti di medie e superiorichiamati ad esprimersi attra-verso grafica e parole. Nontutti ci sono riusciti, non tut-ti hanno colto qualcosa un po'

più in là dei soliti discorsi,qualcosa che possa davverolasciare il segno che si spingaoltre l'equazione discutibiledroga=morte. Eppure a loromodo hanno voluto parteci-pare, anche loro dire qualco-sa, e le parole sono già moltoperché le dipendenze vivonodi silenzi, di verità non det-te, di solitudine. Chi ha par-tecipato ha già vinto. Hannovinto i ragazzi e con loro queiprofessori e quelle scuole chehanno capito che il premionon era l'unica cosa in gioco eli hanno spinti a riflettere anon dimenticare un problema

Una notevole partecipazione al concorsoè già una vittoria per tutti quelli chesentono particolarmente vivo il proble-

ma della tossicodipendenza. E' quanto maiimportante questa dimostrazione di sensibili-tà e consapevolezza che parte proprio daigiovani per i giovani. E questo dovrebbe es-sere per tutti, organizzatori e partecipanti,la più grande soddisfazione. Una presa di co-scienza sentita a fondo data l'originalità e laprofondità dei messaggi che scaturiscono damolti elaborati, spunti per riflessioni sugli

aspetti più diversi della tossicodipendenza.L'importante è che il concorso sia proprioquesto: uno spunto, la scintilla di un fuocoche deve ancora accendersi con la partecipa-zione di tutti e non un punto d'arrivo, un bra-ciere destinato a spegnersi.Un profondo ringraziamento dunque a coloroche hanno creduto in noi, dimostrando dicredere anche nelle proprie forze e in unacausa comune, a coloro che credendoci han-no portato la nostra voce oltre i suoi confinie l'hanno amplificata con la propria. Speria-mo che queste voci non passino sotto silen-zio, tocca a tutti noi continuare a farle sen-tire.

L a g r a d u a t o r i a e i l a v o r i p r e m i a t i a l C o n c o r s o N a z i o n a l e

Stupefacente è solo la nostra creatività...

Logo di Roberto Raselli

C o m p l i m e n t i a t u t t i i r a g a z z i c h e s i s o n o c i m e n t a t i n e l c o n c o r s o p r o d u c e n d o o t t i m i e l a b o r a t i

Messaggio molto forte e volutamente provocatorio: la negativitàdell’argomento è resa in modo graficamente eccellente. Ottimacampagna pubblicitaria.

La siringa come manico di una lente che offusca e cancella ilmondo anziché impreziosirne i dettagli. Efficace sintesi grafica deltragico equivoco che sta alla base di ogni amore per la droga:l’illusione di scoprire l’incanto delle cose e il precipitareinevitabile verso un abisso di buio.Un’unica immagine scarna ma diretta: il mondo intero che transitaattraverso la lente deformante della droga e si cancella con pochitratti lugubri e definitivi.Interessante la duplice lettura possibile: la siringa che è manicodella lente ma anche la siringa che si pianta nel planisfero e generauna spessa cortina nera, avvelenando il pianeta.La forza espressiva dell’immagine si appoggia ad un’esecuzionegrafica sobria ma incisiva.

1° EX AEQUO Roberto Raselli Classe 4ª B Istituto Stataled’Arte “B. Cellini” Valenza (AL)Amedeo Luviè Classe 3ª B Liceo Scientifico Statale “G.Galilei” Voghera (PV)2° Alessio Cioccolo Classe 4ª B Istituto Statale d’Arte “B.Cellini” Valenza (AL)3° Alex Lanati Classe 4ª B Istituto Statale d’Arte “B. Cel-lini” Valenza (AL)4° Roberto Pilati Classe 4ª B Istituto Statale d’Arte “B.Cellini” Valenza (AL)5° Alessandro Mazzù Classe 4ª B Istituto Statale d’Arte“B. Cellini” Valenza (AL)PREMIO FLASH Alice Marzella Classe 4ª G Istituto Stata-le d’Arte “B. Cellini” Valenza (AL)

1° EX AEQUO Alice Marzella Classe 4ª G Istituto Stataled’Arte “B. Cellini” Valenza (AL)Chiara Fossati Classe 1ª B Istituto Comprensivo “Baxilio”Castelnuovo Scrivia (AL)Federica Oliva Classe 2ª A Istituto Comprensivo “Baxilio”Castelnuovo Scrivia (AL)2° EX AEQUO Luca De Marco Classe 2ª B Istituto Com-prensivo “Baxilio” Castelnuovo Scrivia (AL)Costanza Sottotetti Classe 3ª C Istituto Comprensivo “Ba-xilio” Castelnuovo Scrivia (AL)3° EX AEQUO Martina Corbo Classe 3ª A Istituto Com-prensivo “Baxilio” Castelnuovo Scrivia (AL)Laura Mancuso Classe 3ª B Scuola Media Statale “G. Pa-scoli” Valenza (AL)4° Monica Orsini Classe 1ª B Scuola Media Statale “G. Pa-scoli” Valenza (AL)5° EX AEQUO Anisa Ballgjati Classe 2ª C Scuola MediaStatale “G. Pascoli” Valenza (AL)Abdessalam Machmach FOR.AL Corso Operatore Orefice-ria Incassatore Valenza (AL)6° Daniela Alì Santoro, Persida Haxhi, Irene Soave 4ª AGinnasio Liceo “Peano” Tortona (AL)7° Annalisa Barisonzo, Valentina Sanguin, Marta Sotto-tetti 4ª A Ginnasio Liceo “Peano”Tortona (AL)8° EX AEQUO Chetura Parisi, Eleonora Valsecchi, MartaZanella 4ª A Ginnasio Liceo “Peano” Tortona

Premi della Consulta Comunale dei Giovani di Tortona:PREMIO SIMPATIA Matteo Barcellona (For.AL di Alessan-dria), Ilaria Solarolo (2°B L. Valenziano di Tortona), Gian-luca Neve (3°C) e Simona Sestito (2°B) “Baxilio” di Ca-stelnuovoPREMIO MESSAGGI POSITIVI Marzia Spurio 3°B “Baxilio”di Castelnuovo

ECCO LA GRADUATORIA COMPLETA DEI FINALISTI

LOGO

SLOGAN

Logo di Amedeo Luviè

Ha vinto chi ha partecipato

Silvia Pareti

U n a g r a n d e s o d d i s f a z i o n e

che se lasciato nell'ombradiventa un nemico più sub-dolo e davanti al quale sia-mo impotenti. Non sono sta-ti molti purtroppo, nellascuola che sempre meno ve-de i docenti complici entu-siasti nel percorso di educa-zione e crescita. Troppo dis-illusi per cercare di capire,forse ciechi, distratti dachissà cosa. Gli stessi chenon si accorgeranno mai deidisagi dei loro alunni, che lilasceranno soli nelle loropaure, che anzi forse li puni-ranno, perché è l'unico mo-do che conoscono per inse-gnare. Ma qualcuno c'è an-cora col dono speciale di sa-per ascoltare, qualcuno chenon crede che il suo lavorosiano solo le cinque ore dimattina, che il resto non loriguardi. Perché insegnare losi sa è una missione, e civuole vocazione per com-pierla. Insegnare che non èsolo riempire le menti di no-zioni, non è la matematica,il latino o la letteratura. In-segnare è aiutare a svilup-pare il potenziale in ognunodi noi e preparare ad affron-tare i problemi più grandi, itemi più controversi, o piùsemplicemente la vita. Per-ché gli adulti di domani pos-sano essere un po' migliori,un po' meno egoisti, un po'più onesti, non abbiano pau-ra di accettare quello chenon possono cambiare e bat-tersi per ciò in cui credono.

Senza scorciatoie. Perché isentieri facili non portano atraguardi né a soddisfazioni.E ci si può sempre perdere. Alcuni lo hanno capito. È atutti loro che va il nostroringraziamento, alle scuoleIstituto Statale d’Arte “B.Cellini” di Valenza, con leinsegnanti Ornella Biscussi,Paolo Mazzucco e ClaudioDeangelis, e l’Istituto Com-prensivo “Baxilio” di Castel-nuovo Scrivia con il dirigen-te scolastico Lorenza Dagliae l’insegnante Laura Pino.Sono la ricompensa ai nostrisforzi. Perché dopo Firenze,non ci volevamo fermare,nonostante tutte le difficol-tà e le false promesse. Non-ostante pochi, dopo i com-plimenti iniziali, siano rima-sti al nostro fianco a spro-narci e sorreggerci, noi vole-vamo continuare. Il concor-so era un punto del progettomolto più ampio che avevaottenuto tanti consensi alCongresso della FederSerd.Solo un punto, ma è comun-que un inizio, e la prova chele nostre idee non voglionorestare sulla carta. Sono vi-ve, coraggiose, si agitanoper prendere vita. Il concor-so era nato come parte inte-grante di una campagna disensibilizzazione e informa-zione delle nuove leve, perdar loro modelli un po' menomalati, informazioni nontroppo distorte e le energieper costruire invece che di-

struggere, vivere e non la-sciarsi vivere. L'evoluzionespontanea di questa nostrasocietà purtroppo, ci portaverso un paese con sempremeno figli, e per questo tan-to più preziosi. Tanto piùche i pericoli sembrano in-vece aumentare e frapporsitra loro e un futuro che nonhanno occhi abbastanzagrandi per immaginare.Hanno perso l'entusiasmo. Enoi del Mosaiko ne andiamoa caccia da sempre, lo an-diamo a cercare e lo racco-gliamo, fin dal primo nume-ro e anche prima, sulle no-stre pagine, così che non va-da perduto. Se ci dovesse essere una se-conda edizione del concor-so, vorrei che le scuole l'ac-cogliessero con più entusia-smo, ne approfittassero co-me un'occasione di dibatti-to, magari si sforzassero peraccompagnarlo a lezioni dimedici e esperti da affianca-re qualche ora in classe aiprofessori. Ma comunque va-da io sono fervente sosteni-trice delle gocce nel mare,che fanno poco rumore maanche se sembrano noncambiare nulla…cambiarneuna vuole dire già molto,perché alla fine il mare inrealtà nemmeno esiste, so-no solo gocce una accantoall'altra. È vero quindi chenessuno sforzo seppur gran-de lo potrà cambiare, mauna a una le sue gocce sì.

Simona Lucarno

Page 5: Il Mosaiko Kids 4-2006

Corsi di formazione professionale, corsi di lingua e di informatica,patente internazionale del computer, attestati valutabili per i crediti formativi

I N T E R N AT I O N A L S C H O O LB R I T I S H I N S T I T U T E S - I S T I T U T O G A M M A

Corso Leoniero, 25 Tortona. Tel. 0131 813653 e-mail: [email protected]

5

I. C. L. s.r.l.Costruzioni

Generalivia Mazzini, 1

15067 Novi Ligure (AL)Tel. 0131899463

Non far della tua vita una tragedia... fai che sia poesia

Ai "drogati" di lavoro, ai "do-pati" di videogiochi, ai "di-pendenti" sottomessi agli

impegni. Per tutti coloro che praticanopassatempi ossessivi, che hannopassioni sterminate, ai collezio-nisti maniacali.Agli sportivi mai soddisfatti deiloro record, per chi studia troppoe per chi la scuola non sa cosasia.

Per quelli che cercano il limite eper quelli che lo superano.Non sono anche queste dipenden-ze? Oggi ci siamo concentrati sul-la droga: la sottomissione più du-ra, più terribile, più spietata.Altera irrimediabilmente la per-cezione della realtà. I traumi co-sì provocati sono difficili da supe-rare. Ma la dipendenza è un azzardoche si nasconde in ogni gesto e inogni bisogno.

Ciò che infatti ha più colpitoè stata non la qualità (per al-tro eccellente) degli elabora-ti giuntici, ma soprattutto lavoglia di partecipare, la vo-glia di esserci e non di resta-re in silenzio, nascosti dietroun muro di ipocrisia e di me-nefreghismo, la voglia di farrisuonare la propria voce ol-tre le pareti insonorizzate dicui troppo spesso ci si circon-da e da cui siamo circondati. Migliore risultato quindi nonpotevamo aspettarci e pre-tendere: non ci interessavatrovare dei nuovi Leopardi oDa Vinci, non eravamo soloalla ricerca di una bella fraseo di un bel logo, ma mirava-mo soprattutto alla sensibi-lizzazione nei confronti delmondo delle dipendenze, vo-levamo renderci conto di co-me e quanto le nuove gene-razioni si sentano parte diquesto dramma moderno, vo-levamo continuare a crederee a dimostrare che non è ve-

ro che noi giovani siamo unagenerazione amorfa, amoralee apatica, come troppo spes-so ci sentiamo rinfacciare.I veri valori non scomparsi,non si sono atrofizzati e nonstanno neanche agonizzando,è cambiato solo il modo in cuili si dimostra: non tutti cisentiamo e riteniamo giustogridarli in piazza e ostentarlicon rabbia, ma non per que-sto ne siamo scevri, preferia-mo tenerli per noi, esporli so-lo a pochi intimi, scribac-chiarli su una pagina di diarioo nell'angolo di un libro discuola, attendendo solo lagiusta occasione per far sìche non si perdano fra l'assor-dante eco delle voci stonateche inneggiano a ideali in cuinon ci riconosciamo. Ma, sece ne viene offerta l'occasio-ne, non esitiamo a scenderein campo, come *Stupefacen-te è solo la nostra creatività*ha dimostrato:occasioni diquesto tipo, però, sono pur-troppo rare, sono eccezioniche bisogna saper riconosce-re e cogliere. Quindi non miresta altro che dire grazie acoloro che hanno saputo ve-dere in questa nostra iniziati-va non un'occasione per met-tersi in mostra, ma piuttostoun modo per rendersi testi-moni e portatori di quei valo-ri di cui la società moderna ciritiene privi.

Slogan di Alice Marzella

Un ringraziamento particolare al comune di Torto-na, che ha riconosciuto nei nostri sforzi, volti al-l’educazione dei giovani, la possibilità di migliora-

re in concreto la società futura. Il finanziamento stanzia-to per questo progetto di lotta alle dipendenze patologi-che non può che dare ottimi risultati. Il concorso ha ot-tenuto anche il sostegno e la collaborazione della Con-sulta Comunale Giovani di Tortona che si è attivata intutti i modi per la buona riuscita dell’iniziativa. Non di-mentichiamo infine la partecipazione dell’ASL 20, Dipar-timento interaziendale delle dipendenze, e dei suoiesperti e dulcis in fundo tutti i ragazzi de “Il MosaikoKids” tra i quali si è nato questo importante progetto.E.P.

Slogan di Chiara Fossati

Droga è: biglietto di sola andata Con la droga non si vince mai!!!Slogan di Federica Oliva

Realizzazione grafica innovativa e tecnicamente sicura,abbinata ad una visione chiara e profonda delleproblematiche giovanili a più alto rischio. Felicissimo l’elogio della creatività, vero (e forse unico)antidoto ad ogni forma di dipendenza.

Fa riflettere che una bambina di 11 anni abbia capitoche con la droga non puoi più tornare indietro. Ilmessaggio è chiaro e inequivocabile e la metafora deltreno che allontana senza rimedio rende perfettamentel’idea che con le proprie forze è difficile ricucire lostrappo che la droga apre nel tessuto degli affetti edelle abitudini quotidiane.

Slogan allegro perché contrappone la realtà della morte almassimo divertimento per un bambino: il gioco del calcio.La voglia di giocare diventa volontà di vincere. Ti ricordache la vita è bella se tu lo vuoi.

Il concorso trattava un argo-mento molto attuale infattimolti ragazzi si sono interes-sati a questo argomento

sfoggiando ed esibendo laloro creatività. Il mondo de-gli adulti tende a sottovalu-tare la creatività dei bambi-ni e dei ragazzi, non sapen-do di avere tra le mani unbene prezioso.

S t u p e f a c e n t i s i e t e v o i !

Dedica a tutt i i dipendenti

Argomento molto attuale

Logo diAlessioCioccolo

Davide Varni

GIOCO DI SQUADRA

Cecilia Sacco

Livia Granata

Progetto grafico e impaginazione:

Favolarevia - Mauro Mainoli - Elisa Pareti

Fotografie: favolarevia - Riccardo Torti.

Redazione

Direttore Resp.: Antonella Mariotti

Presidente: Mimma Franco

Anna Bruni - Giovanna Spantigati - Paola

Maggi - Elisa Pareti - Silvia Pareti - Marta

Lamanuzzi - Livia Granata - Giada Gatti -

Simona Lucarno - Davide Varni - Elena

Pisa - Paolo Pareti - Marcello Spinetta -

Giorgia Bresciani - Cecilia Sacco - Andrea

Accatino - Claudio Bertoletti - Elio Pisa -

Manuela Gandolfi - Paola Picena - Riccar-

do Torti - Elvis Quaglia - Mattia Conte.

Piccoli Piccoli

Lisa R. Magnaghi - Cecilia Mariotti - Marti-

na Ruta - Sofia Falchetto - Daniele Accati-

no - Federica Marini - Marta Chiapedi -

Laura Mandirola.

Illustrazioni

Carlotta Ruotolo - Martina Delfanti

Vietato riprodurre senza autorizzazionetesti, fotografie e impostazione grafica

Proprietà artistica letteraria

Casa Editrice

Favolarevia

Via C. Alberto, 13

15053 Castelnuovo Scrivia (AL)

Page 6: Il Mosaiko Kids 4-2006

E L E Z I O N I A M M I N I S T R AT I V E 2 8 E 2 9 M A G G I O 2 0 0 6

Fai la scelta giusta...

Uniamo le forze e diamo a Castelnuovo nuove possibilità di crescita!

Un programma scritto da chi si propone oggi co-me Pubblico Amministratore è e deve essere uncontratto tra chi si candida e chi vorrà votarlo.Per noi della lista "Malaspina per Castelnuovo"è così. Noi ci prendiamo un impegno, nessuno ciobbliga e nessuno ci ha chiesto di farlo: la nostravoglia di fare qualcosaper gli altri è l'unico va-lido motivo della nostradiscesa in campo. Pro-prio per questo, il no-stro programma èfondato sul confron-to e sul dialogo conassociazioni, gruppi,categorie e personeche vivono e rappre-sentano la struttura so-ciale del nostro paesee con le quali abbiamoideato un'adeguata edequilibrata condottaper affrontare respon-sabilmente una corret-ta gestione ammini-strativa.Tutto questo è suppor-tato dall'esperienza,dalla professionalitàe dalle caratteristicheumane e cristianeche ciascuno di noi sa-prà dimostrare edesprimere, per rag-giungere il pieno ecompleto sviluppo del-la nostra comunità.Solo così si potrà rea-lizzare una valida eproficua integrazionecon quelle realtà so-cio-economiche versole quali sarà semprepiù necessario e dove-roso un serio e corret-to confronto.I momenti sono difficili, e proprio per questo ilcredere nella forza di una collettività vuol di-re anche credere nel valore della solidarietà,ponendo attenzione alle esigenze dei più de-boli perché solo così, non sottovalutando nes-suno, si possono superare le difficoltà.Le tematiche dei servizi sociali sono oggi piùche mai d'attualità: il sempre maggior numerodi anziani ed il disagio crescente dei giovanici impone di abbandonare una logica di "emer-genza" per realizzare un "sistema di collabo-razione", attraverso il quale sia possibile avereaccesso sia per dare aiuto che per ricevere con-forto ed assistenza.Una società si misura non dal grado di industria-lizzazione o dalla quantità di danaro, ma da co-me tratta le categorie in difficoltà. La presa di co-scienza di queste necessità collettive fanno ladifferenza e definiscono una società civile.

Giuseppe Malaspina

Bilancio comunaleIn una situazione nazionaledi rarefazione e incertezzadelle risorse trasferite agliEnti Locali il nostro Bilanciovuole essere una energicaaffermazione di priorità so-ciali, economiche e impren-ditoriali quali capisaldi delnostro agire a favore dellacollettività.

UN IMPEGNO SERIOAL SERVIZIO DEI CITTADINI

La nostra cittadina habisogno di cambiamenti. Noi vi offriamo tutta la nostracompetenza, serietà epassione.

Piano di armonizzazione delle tariffe per famiglie nume-rosePer aiutare ulteriormente le famiglie, in particolare quelle piùnumerose, intendiamo attuare un piano di riduzione delle ta-riffe, ad esempio, della mensa scolastica o dello scuola bus.Per le famiglie con due o più figli diviene veramente onerosoaccedere a questi servizi, per questo attueremo un riduzionedei prezzi utilizzando scaglioni in base al numero di figli.

Sostegno gruppi di volontariLa nostra politica sarà quella di sostenere e di incentivarei gruppi esistenti di volontari ambientalisti, nella convinzio-ne che essi sono indispensabili per la gestione del patri-monio verde della nostra comunità. Per questo collabore-remo attivamente alle iniziative che verranno promosse,alle azioni di salvaguardia del territorio e alla politiche disensibilizzazione del rispetto del verde.

Promozione della famiglia, gio-vani e sportIl cittadino è e rimane un puntosaldo della nostra politica, voglia-mo che la persona sia sempre alcentro dell'attenzione sia quandocollabora con l'amministrazionenei vari ambiti del volontariato siaquando fruisce dei servizi offertidal comune. La persona è un va-lore da rispettare in quanto tale:crediamo che questo concetto siacondiviso dai credenti e da chi èanimato da un pensiero laico.Con questo, vogliamo affrontaree sostenere i problemi delle fami-glie e tutto ciò che è a loro lega-

to: la scuola, il lavoro, la sanità, lo sport, il tempo libero; sonoemergenze primarie alle quali vogliamo dedicare tutta la no-stra attenzione ed il nostro impegno.lLo sport castelnovese necessita di nuove strutture, o dell'am-pliamento di quelle esistenti; è evidente a tutti le carenze nel-

la struttura che ospita il basket (con la squadra femmi-nile che gareggerà nella serie B) e la pallavolo, o le dif-ficoltà logistiche del calcio, costretto ad allenamenti epartite in trasferta nei paesi limitrofi.Non vogliamo dimenticare nessuno, e vogliamo lavora-re con tutti, perché le idee diventino realtà e le difficoltàtrovino soluzione. Lo sport è importante per Castelnuo-vo, e la nostra amministrazione crede di poter far molto.

Servizi di utilità socialeSul nostro territorio comunale, già da diverso tempo, operano diversi enti sia di matrice religiosa che di matrice laica: la Par-rocchia, la Confraternita San Desiderio e il centro ricreativo San Rocco, la Cooperativa San Carlo e la Croce Rossa, solo percitarne alcuni. Nel pieno rispetto delle specificità e delle legittime autonomie è nostra intenzione offrire a questi enti e asso-ciazioni la collaborazione della amministrazione comunale. Questo permetterà di ottimizzare le forze per avere attività più in-cisive, nate da una conoscenza più profonda dei reali bisogni della popolazione, offrendo risposte, coinvolgendo persone chehanno competenze specifiche nei diversi ambiti della vita sociale, senza creare inutili sovrapposizioni che comportano solo ladispersione delle energie e delle risorse.

MALASPINA PER CASTELNUOVO

informazione pubblicitaria6

VOTA LA LISTA N°2LISTA “MALASPINA PER CASTELNUOVO”

Al centro: Pier Giuseppe Malaspina insieme ai candidati peril consiglio comunale Silvia ALFARANO, Alessandro BASSI,Roberta BISIO, Giuliana CAPRIO, Maurizio CONCARO, An-drea CURONE, Giuseppe BENEDICTIS, Andrea DEBOLE,Stefania GIORDANO, Simona MARTINO, Fabio MONASTE-RO, Elvis QUAGLIA, Gianni ROSSI, Giuseppe SCAFFINO,Anna Maria STELLA, Gianluca STELLA.

www.votamalaspina. i t

Page 7: Il Mosaiko Kids 4-2006

7

P i k k o l iP i k k o l i P i k k o l i

P i k k o l i

di Massaza & Guzzon sncvia Solferino, 39

15053 CASTELNUOVO SCRIVIA (AL)Tel. e fax 0131 826499

vendita alimentie

articoli per animaliSu prenotazione

vendita animali viviconsegna a domicilio

condizioni particolari per allevatoriDAL 18 FEBBRAIO 2006

N U O V A G E S T I O N E

pro

ge

tto

gra

fico

fa

vo

lare

via

promozione specialed a l 1 9 a l 2 1 m a g g i o 2 0 0 6

sc

on

to

2

0%

!

!!

Poco tempo fa a scuola la nostra professoressa di italianoha consegnato alla mia classe un libro da leggere moltointeressante: “il grande cocomero”. Esso è un libro che

parla o per meglio dire che spiega la vita frastornata di Pippi,una bambina con attacchi epilettici. Nel libro l’autrice ha in-serito altri personaggi come ad esempio Giacomo, Michelone…Tutti questi erano diversi per alcune caratteristiche che non sihanno in comune: io mi vesto con i jeans e altre con la gonna,sono alta mentre altri sono bassi, ho i capelli lunghi e altri lihanno corti… ognuno ha le proprie diversità. A me non è maicapitato neanche solo una volta di prendere in giro una perso-na diversa da me. Io ho un fratello che è diverso, ma io mi ri-tengo fortunata ad averlo conosciuto. Grazie alla sua simpatiae al suo carattere ho imparato ad apprezzare i ragazzi comelui, ad amarli come se fossero esattamente come me. Mio fra-tello mi ha insegnato a capire il senso della vita, il senso del-le cose, a non prendere in giro le persone con alcune diversi-tà. Molti ragazzini quando camminiamo per strada lo guardano,lo fissano come se fosse una persona venuta da un altro piane-ta, ma non è così, lui è NORMALE!!! Forse è proprio per questo

che tutti lo amano, che tutti lo trovano speciale, magari nonsanno il motivo del volergli così bene, forse proprio perché èun ragazzo diverso da noi. Ho dei miei amici più o meno comemio fratello e sapete una cosa: loro sono più felici di noi, an-che se ci sembrano dei poveretti che soffrono ci sbagliamo per-ché loro sono contenti così come sono, grazie alle loro diversi-tà. Però il mondo di oggi è sempre più strano, con ragazzi e ra-gazze che vogliono essere al centro dell’attenzione. Ora nellanostra vita quotidiana vengono apprezzate soprattutto le per-sone per così dire false, nelle scuole oramai ha solo più impor-tanza farsi valere, le ragazze devono tutte essere belle, magree ovviamente i ragazzi devono essere belli, alti, devono fare iduri, non avere paura di nulla. Ecco oramai nelle nostre scuo-le ci sono solo “celebrità”. Ma impariamo a vedere il mondo daun’altra prospettiva: i ragazzi diversi dovrebbero essere ama-ti, essere inseriti nella vita civile; nella scuola esserci più col-laborazione per aiutare un bambino in difficoltà; facciamolosentire importante, diamogli il nostro affetto, il nostro amore:solo così lui si accetterà e non si sentirà più diverso in quellafolla di celebrità.

Tema di Martina Ruta.3°media “F.lli Gualandi” di Pianezza (Torino). Prof.ssa di Italiano Emilia Mattioda

Bambini speciali nella loro diversità... come PippiPippi e tutti i ragazzi del grande cocomero sono lontani dal modello di ragazzo sano, bello, intelligente che, nella nostra società e nella nostra mentalità costituisce l’immagine del ragaz-zo “normale”. In che cosa e per quale aspetto ti senti diverso dagli altri? Ti è capitato di prendere in giro qualcuno che era “diverso” dagli altri? Quali sono i ragazzi e ragazze che hannopiù successo tra i coetanei? Quali loro caratteristiche vengono apprezzate?

N u t r oMantenimento adulto agnello - riso Kg. 15 sconto 20%

E u k a n u b aMantenimento adulto taglia media Kg. 15 sconto 20%

E u k a n u b aCucciolo taglia media Kg. 15 sconto 20%

Page 8: Il Mosaiko Kids 4-2006

8

v i a R o m a , 1 3 2 - 2 7 0 3 7 P i e v e d e l C a i r o ( P V )T e l . 0 3 8 4 8 7 0 7 6

I R E L L I

C a l z a t u r e B O N Ac h i u d e p e r c e s s a t a a t t i v i t àc o n S C O N T I R E A L I F I N O A L

70 %

P i k k o l i s s i m iP i k k o l i s s i m i

Il pianeta “13 Buche”è a forma di palla dagolf. Nel pianeta “13

buche” si producono lepalle, le mazze e leborse da golf. In questostrano pianeta cresceuna vegetazione parti-colare: gli alberi comefrutto producono palleda golf. Nel pianeta 13buche ci sono parecchie

specie di riccio-golf,che è una palla da golfcon le spine.Il pianeta è abitato daMazzamiani, che sonoformati da una mazzaverticale con braccia egambe. In questo piane-ta ho fatto conoscenzacon Mazzimino che è unMazzamiano piccolino.Un bel giorno Mazzimi-no mi ha portato a fareuna gita a Pratolina,una città lì vicino; miha detto di portare ilsacco-golf che è unaspecie di sacco a pelo.Durante il tragitto peròa me è venuta un po’ dimalinconia e avevo vo-glia di tornare sulla Ter-ra, quindi Mazzimino miha aiutato fornendomiuna navicella e dei pilo-ti. La navicella è un’e-norme palla da golf cheviene lanciata con unagigantesca mazza. Dopoun lancio perfetto sonorientrata a casa sullaTerra e ho salutato Maz-zimino guardando lestelle.

F eder ico era uncane randag io .Quel nome gl ielo

avevano dato i bam-bini di quella strada.La testa di Federicoera rotonda. E i l mu-so lungo e rosso. E lezampe corte. La suacoda era sempre r it-ta. E sul la punta ave-va un pennacchio.Attraversava la stra-

da cento vo l te a lgiorno senza curarside l semaforo, maevitando le macchi-ne.I bambini g iocavanocon lui e cercavanodi sfamarlo. Nessunofaceva i dispetti per-ché era buono e s im-pat ico. A me p iaceFeder ico perché èbravo e s impatico.

Marco MandirolaClasse 2°AScuola elementare "M.M. Ban-dello" di Castelnuovo Scrivia

F e d e r i c oi l c a n e r a n d a g i o c h e a m a i b a m b i n i

L A P R I M A V E R A

E’ primavera,

tornano gli uccelli.

Sbocciano fiori rossi, blu e gialli.

Si sente il ronzio delle api

che svolazzano di fiore in fiore.

Finalmente i bambini possono giocare

e rotolarsi nei prati fioriti.

Marco Mandirola

Decoratore - Progettista d’Ambienti

Cartongesso e controsoffittature di vari tipi

C l a u d i oB e r t o l e t t i

Via Mazzini, 7215050 Isola Sant’Antonio (AL)

TEL. 0131 857259 338 7592232

Imbianchino

Federica MariniClasse 5° B Scuola elementare “M. M.Bandello” di CastelnuovoScrivia

Il pianeta buche13Disegno di Marco Mandirola


Recommended