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Il multiculturalismo e la differenza fra compresenza e conflitto

Date post: 17-Aug-2015
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Paper elaborato durante il corso di diritti e cittadinanza europea in programma per il corso di laurea magistrale in Sociologia presso l'università degli studi di Milano - Bicocca. L'elaborato tratta il
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1 a.a. 2014/2015 Corso di Laurea Magistrale in Sociologia Docente: prof.ssa Marina Calloni Modulo di Diritti e cittadinanza europea Il multiculturalismo e la differenza fra compresenza e conflitto Elia Anelli (mat. 739471) [email protected] Recapito telefonico: 3479997360 Argomento tematico: riflessione critica intorno alle tematiche e alle domande poste da alcune teorie multiculturaliste, approfondimento del concetto di conflitto interculturale.
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1 a.a. 2014/2015 Corso di Laurea Magistrale in Sociologia Docente: prof.ssa Marina Calloni Modulo di Diritti e cittadinanza europea Il multiculturalismo e la differenzafra compresenza e conflitto Elia Anelli (mat. 739471) [email protected] Recapito telefonico: 3479997360 Argomentotematico:riflessionecriticaintornoalletematicheealledomande postedaalcuneteoriemulticulturaliste,approfondimentodelconcettodi conflitto interculturale.2 Indice Introduzione... ....2 1.Domanda di ricerca e caso scelto5 2.Analisi, interpretazione e commento...7 3.Casi empirici esemplificativi: quale conflitto multiculturale?....................20 Conclusioni28 Bibliografia.30 3 I.Introduzione Ilpresenteelaboratoilrisultatodiunlavorodiapprofondimentoestudio intorno alle questioni poste dalla riflessione sul multiculturalismo come direzione politicapergovernareiprofondimutamentisocialichestannosegnandola nostraepoca.Lacompresenzanelmedesimocontestospazio-temporaledi personeegruppidiversiperprovenienzaculturaleponemoltepliciistanze problematiche,lequaliimpongonodiprestareattenzioneadinamicheculturali chesifannosemprepideterminantinellagestionedellacosapubblica. Lintenzionediquestolavoroquelladiapprofondirealcuneteorie multiculturaliste al fine di trarne delle chiavi di lettura per mettere a tema i rischi elepossibilisoluzionivirtuosecheunapproccionormativoincontinua ridefinizione,comequellodelmulticulturalismo,pusvilupparenellaffrontare concretamente la molteplicit delle voci in gioco.Ilpercorsoconcettualepropostosegueunragionamentochemuovedalla constatazionedellemersionefattualediunapluralitdiappartenenze,visioni delmondo,identit,provenienze,linguaggi,grammatichesocialisenza precedentinellastoria.Ladifferenzadiventaunistanzachiavetantodellavita quotidiana, quanto della vita politica, dal momento che non pi possibile se mailostatoprescinderedallintersezionediquestimolteplicipuntidivista nellaffrontareerisolvereproblemienelprenderedecisionipubbliche.Nel momento storico in cui questa differenziazione (soprattutto per quanto riguarda gli aspetti culturali) diventata tanto imponente da non poter essere ignorata gli ordinamentistatuali,inparticolarequellidelloccidente,questiultimihanno cominciatoainterrogarsisuqualesiailpostochesonodispostiaconcedere alladifferenza.Nelfarlo,lapoliticahaavutounruolocentraleperorientarela riflessione in merito alle soluzioni che sono andate delineandosi nel corso delle decadi pi recenti.Conunabreveintroduzionesivuolefindasubitoportarelattenzionealle relazioniinterculturalichelasituazionestoricaesocialepresentemette allordinedelgiorno.Questevedonocomeprotagonistipersoneimpegnatein migrazionitransnazionalieautoctonichechiedonoazionipolitichemirate.Si trattadirelazionichevengonospessoderubricatecomeconflittuali, 4 contribuendoacreareunimmaginariomoltosimileaquellodiuncampodi battaglia tra culture. Lintenzione quella di proseguire con la riflessione fino a giungereadunaletturacriticadiquesticonflitti,iqualipossononascondere zone fertili per la realizzazione di scenari multiculturali come quelli proposti da diversi autorevoli autori.Conunparagrafodisvolgimentocheseguelabreveintroduzionesivuole raccoglierelinvitodiGalli(2006)eLanzillo(2006)aguardareda unangolazionecriticaalcunedellepiinfluentiteoriesulmulticulturalismo.In particolarecisiconcentrersudeglispuntitrattidalleteoriediHabermas, Taylor,KymlicaeBenhabibconlintenzionegiannunciatadifarneuna cassetta degli attrezzi per leggere criticamente ci che accade oggi e come ci che succede diventa oggetto della cronaca e del discorso comune. Su questo passaggio, dalla cassetta degli attrezzi teorici alla lettura critica di cicheleggiamonellenotiziedicronaca,siconcentrailterzoparagrafo. Lattenzioneverrpostaprincipalmentesullatematizzazionedelconcettodi conflittotraculture,provandoadapprofondirelesuepotenzialitcome carburante per la realizzazione di una societ multiculturale. 5 1.Domanda di ricerca e caso scelto. Unadellecaratteristichedellasocietoccidentalecontemporaneache emerge con pi forza e incontrovertibilit la pluralit di attori sociali, individuali o aggregati, di rappresentazioni, di appartenenze che vivono e chiedono spazio quotidianamenteinterritorigeograficiepoliticidaiconfinisemprepisfumati. Molteplicitdellepresenze,quindi,deipercorsidivita,deilinguaggi,delle identitchearricchisconoecoloranoilpanoramasocioculturaleconilquale ciascuno di noi si confronta ogni giorno. Non questa la sede per intraprendere unaapprofonditaanalisidituttiifenomeniedelletrasformazionichehanno portato ad osservare una simile situazione di pluralit estesa pressoch ad ogni ambitodellasociet.Tuttavia,possiamodirecheiflussimigratori,ditipo transnazionale,tipicidegliultimitrentannisonostatitraifenomenichepi hannoincisosullattualepercepibilitdiunmondosocialeplurale.Le migrazionicontemporaneehannoportatoadunasituazionedicompresenza contestuale di diverse popolazioni, ciascuna delle quali composta da persone realichesipreoccupanodirendereilpropriomondoabitabile,cheagiscono facendo progetti, risolvendo problemi.Lacompresenzaunfattointeressante:sipuesserecompresentinello spazio,neltempo,maancheinuncertocontestocognitivodominante(nel quale la maggior parte delle persone parla la stessa lingua, non solo in termini di linguaggio verbale, ma anche corporeo, percettivo, ed esiste una minoranza provenienteedabituataacontesticognitividifferenti).Ciascunadiqueste situazioniincuiunapluralitdisoggettipossonoesserecompresenti dinamicaenonmaineutralepoichsempreinrelazioneconcerti orientamentidivalore,certeattribuzionidisenso,particolariconformazionidi relazioni di potere e, soprattutto, con delle pratiche di costruzione di confini. Se nellepoca della costruzione degli stati nazionali era imprescindibile il riferimento ad una comunit politica ben identificabile con il suo territorio, ora, allinterno dei confinidiquestultimo,coesistononumeroseappartenenzechecontribuiscono ad articolare uno spazio sociale dove la diversit culturale tende ad ampliarsi. 6 Iconfinipoliticidefinisconoalcunicomemembri,altricomestranieri. Lappartenenza, a sua volta, ha senso solo se accompagnata da rituali di entrata,accesso,inclusioneeprivilegio.Ilmodernostatonazioneha formalizzatolappartenenzasullabasediunacategoriafondamentale:la cittadinanza nazionale. Siamo entrati in unepoca in cui la sovranit statale sisfilacciata[].Sonoemersenuovemodalitdiappartenenza,conil risultato che i confini della comunit politica, come erano definiti allinterno dello stato nazione, non sono pi in grado di dar forma allappartenenza (Benhabib, 2004, 1) Nuovedinamichedellappartenere,dunque,chesiesprimonoattraverso confrontieconflittichehannoluogoincontestineiqualilerisorseeilpotere sonodistribuitiinmodoasimmetrico.Vengonoainteragire,confrontarsie, talvolta,confliggeregruppidipersoneconstoriediverse,cheparlanolingue diverse, che provengono da contesti cognitivi differenti. Gli ordinamenti spaziali neiqualiquestepersonesonocompresentipossonodiventarearenepolitiche, nelle quali ciascuno si fa portatore di diversi interessi e nelle quali ognuno trae buonapartedeipropriargomentieriferimentivaloralidacichegiconosce, ovverodalbagagliodirappresentazionichelapropriaculturamettea disposizione.Ladomandadiricercachemuoveilmiointeresseriguardailsenso dellopportunit politica creata dai conflitti fra diversi orientamenti culturali. Ci si chiede,infatti,seiconflittifraculturechevengonoacrearsisianodestinatia rimanereconfinatinellinsolubilit,sopraffattidallincomunicabilit,oppurese possibileindividuarepercorsirisolutivicherealizzinounincontrovirtuoso,una modalitpositivadelconflitto.Sivuoleaffrontarequestointerrogativoapartire da alcune riflessioni critiche sul concetto di multiculturalismo. A sostegno delle argomentazioniriportatepresenteralcunicasiconrilevanzaempiricache mettonoinluceistanzeconflittualichepossonovenireacrearsiincontestidi vitaquotidiana;sicercherdi evidenziareeventualiappigliperunarisoluzione delconflittoinchiavemulticulturale,prestanocioattenzioneaimodiincui possibilevalorizzarelesuepotenzialitpiuttostochecondannarelasua pericolosit. 7 2. Analisi, interpretazione e commento Affrontandoiltemadellamoltiplicazionedelleappartenenzeculturali sperimentate dalle societ occidentali a partire dalla fine del XX secolo emerge ildibattitofradiversimodellichehannoriflettutosullemodalitpolitichedi adattamento,azioneesoluzionerispettoallanuovasituazioneapertadai processidiglobalizzazione.Inquestasituazione,insiemeadaltriprocessisu scala globale, la mobilit di diverse popolazioni fuori dal proprio bacino abituale divitaversopaesioccidentalipio menolontani ha fattoscheneiterritoridi destinazionerisultasserocompresenti(spazio-temporalmente)persone portatricidiappartenenzemultiple,richiedentiriconoscimentoediritti.Che lodiernasocietoccidentaleabbiaconosciutounprocessodimodificazione profondo,versouncrescentepluralismoculturaleesociale,unfattoormai riconosciuto e tangibile.Apartiredallaconstatazionediquestarealt,lariflessionedelpensiero politico ha cominciato ad interrogarsi sulle strade che possibile intraprendere perfronteggiareladinamicadelleistanzecritichepostedaquestanuova situazioneglobale.Dapprimaladirezionefuquelladelineatadalmodello politico liberale orientato alla cittadinanza universale, che tende ad appiattire le differenzeeauspicaunassimilazione,ounaneutralizzazione,dellediversit culturali.ilcasodelmeltingpotamericano,eingeneralediuntipodi approcciopoliticoche,coltempo,hadovutoconoscerelaresistenzadiquelle differenzeculturalichetentavadiinglobare.Ilmodellodelmulticulturalismo nasceinopposizioneaquestaattivitpoliticaneutralizzante,esicaratterizza perilsuoorientamentonontantomiratoallordine,quantoallacreazionedi spazineiqualidiverseappartenenzeculturalipossanocollocarsinellaloro attivitdilottaperilriconoscimentoidentitario.Inquestotticasicollocail multiculturalismo,uninsiemediteorieinquantorispostenormativecheil pensieropoliticoelaboradifrontealfattodelladiversitculturale(Lanzillo, 2006, 81). Ingenerale,ilmulticulturalismoquindiuncomplessodisfidealla capacitinclusivaeordinativadellapolitica,allaposizioneuniversalistica 8 liberale che tende allemancipazione attraverso luguaglianza formale, acuistataoppostalappartenenzasostanzialeaunaidentitcollettiva che ha il nome di cultura ma a volte anche di etnia. Ma, prima e pi che unacoerenteseriedisoluzioni,statotantoilriconoscimentodiun fenomenosulargascalaildifferenziarsidellesocietavanzatelungo lineeculturaliquantolaccettazioneeladifesadiquestofenomeno (Galli, 2006, 8) Ladifferenziazionedellesocietoccidentalilungolineeculturaliun processocheandatodiparipassoconlamodificazionedellecaratteristiche deipercorsimigratoristessi:dallamigrazionequasiesclusivamentemaschile per motivi di lavoro si passati a migrazioni per il ricongiungimento familiare, a migrazionicheriguardanounnumerocrescentedidonnee,ingenerale,a migrazionisemprepidifrequentemirateallastabilizzazionedellaresidenza nelpaesedidestinazioneedalcaratteretransnazionale(Ambrosini,2011). Pertanto,ilcambiamentoportatodagliorientamentipoliticisensibiliallasfida posta dal multiculturalismo certamente passato anche per losservazione delle modificazioni che hanno caratterizzato le migrazioni internazionali negli anni pi recenti.ormaievidentelemersionediculturelequali,anchesolo sommariamente definite come insieme di lingue, religioni, costumi, simbolismi, ritualit,assettifamiliari,autopercezionidigruppi(Galli,2006,1),chiedono voceesiinseriscononellarenapolitica,ormaicaratterizzatadaunapluralit che mette alla prova le capacit inclusive delle democrazie occidentali. in questo contesto che nasce lesigenza di ridefinire e ri-concettualizzare il modo in cui gli stati nazionali e i loro ordinamenti affrontano la molteplicit delle compresenze e la pluralit delle domande di voce. Come sottolinea Benhabib: []lemigrazionitransnazionali,elequestionicostituzionalie politichesollevatedalflussodellepersonecheattraversanoiconfinidi stato,rivestonounimportanzacrucialeperlerelazionifrastati,equindi per una teoria normativa della giustizia globale (2004, 1). Diquestositratta,infatti,quandosiparladimulticulturalismo,diteorie normativechemiranoallarealizzazionediundoveresseredellapoliticanel corso dello svolgimento della propria attivit di governare il mutamento attuale. 9 Gerd Baumann (1999) propone una interessante lettura analitica del contesto socialegeneralenelqualeilmulticulturalismonormativosiaffaccia;sitrattadi unoscenariocheilrisultatodellintersezioneditresegmenti,unitidauna forzacentripetaesercitatadallacultura(intesadaBaumanncomeunmotore delmutamentosociale).Questisono:laconcezionedelloStato,letnicitela religione, e vanno a formare un triangolo, il cosiddetto triangolo multiculturale. Al verticevi lo Stato lo stato nazione occidentale che ha un fondamento razionalistico(divisionedeipoteri)eromantico(lappartenenzaetnicacome fondamentodellacostruzionedellanazione)allostessotempo.Vipoila concezione delletnicit che, concettualmente assimilata allidentit culturale, fa daterrenofertileperlatendenzaaritenereleidentitculturalicomeessenze datepernatura,persangue.Infinelareligione,laqualepufunzionaremolto spesso da criterio per innalzare dei confini assoluti, come se appartenere a culti religiosidiversiimplicassedelledifferenzetantoprofondedatradursi automaticamente in conflitto. Dunque, la riflessione sul multiculturalismo si pone inmodoproblematicoproprioperchlanciaunasfidaaipolideltriangolo,dai quali non pu liberarsi del tutto e non pu prescindere. Il multiculturalismo vuole ripensareilrapportotranazionalitestato,traetniaeidentitculturale,tra appartenenzaetnicaereligione,apartiredauncontestonelqualesonogi consolidatecertedirezioni,rappresentatedallapolitica,chevannoripensatee modificate. Il multiculturalismo non il vecchio concetto di cultura moltiplicato per il numero di gruppi esistenti, ma una prassi culturale nuova e internamente plurale che i applica a se stessi e agli altri (Baumann, 1999, 7). Apartiredallatradizioneliberaledellapoliticaprendonoformanuove riflessionichetendonoadiscostarsidadirezionicomequelleipotizzate dallideologiaamericanadelmeltingpot,poichritenuteinadeguatenel fornire gli strumenti ermeneutici appropriati per leggere le dinamiche di interazione e di conflitto riscontrate nella realt. Il problema che si pone a proposito del come trattare politicamente e giuridicamente la presenza del diverso (Lanzillo, 2006). Dapprima la tendenza stata orientata allassimilazione e alla spoliticizzazione 10 delledifferenze,mirandoadunobiettivodiproduzioneuniversalisticadi uguaglianza (Galli, 2006, 1).Ildiscorsopoliticopropostodaquestaimpostazioneliberalestato ampiamente criticato: i principali limiti di questo modello, i quali sono i primi ad esserecontestatidallalternativamulticulturale,sarannoancheipidifficilida eliminaredalleconclusioniacuigiungeilmulticulturalismo.As-similazione richiamaadunprocessopermezzodelqualeleistanze(culturaliingenerale) diverse da quelle dominanti nel contesto di destinazione o di arrivo vogliono essere rese simili, appunto, alle seconde. Si tratta di un modello di integrazione chericalcaunagestioneverticaledelpotere,dovepassandodallostatusdi non-membriaquellodimembrilavocepoliticadifferente,portatricedi unidentitpeculiare,vieneneutralizzata.Questamodaliteraanche parzialmentegiustificatadallaprevalenzaditraiettoriedimigrazioneancora molto simili fra loro e caratterizzate soprattutto da motivi di lavoro, da bassi tassi di stabilizzazione delle residenze nei paesi di arrivo. Tuttavia, le migrazioni sono cambiateeiprocessidiglobalizzazionecheinteressanoladiversificazione culturaledellepopolazionicompresentistabilmenteneglistatinazione occidentalisonoormaidiventaticonsistenti.Nonostantequesta consapevolezza,alcuni(Lanzillo,2006)hannonotatocomelatendenzadi fondoapensareunasocietgiusta,rispettosadelledifferenze,manon indipendentedadiscorsiassimilazionisti,permaneancheinmoltedellepi importanti soluzioni multiculturaliste proposte.Ilproblemache,dalmomentochecisi trovadentroadunasocietmulti-culturaledifatto,plurale,nonpisoltantointernamente,maancheverso lesterno(Baumann,1999)lapoliticadeveelaborareunmododigovernare questocambiamento.Nellambitodistatinazioneoccidentalidoveidirittisi estendonosubaseindividualeapartiredallalegittimaappartenenza, dallidentitriconosciutadelsingolocittadino,laprimasoluzione stataquella ditrovarelaviaperallargareilgodimentodidirittiuniversaliatutti,senza distinzioni,inregimediuguaglianzaformale.NeparlaGalli(2006),diquesta direzione politica, riferendosi a un 11 universalismo razionalistico-illuministico [che] si pensato [] non solo come luguaglianza, nella libert, di tutti i cittadini in uno Stato, ma anche, in potenza,dituttoilgenereumano.[]Eharitenuto[]cheilprezzoda pagare per ottenere la civile convivenza e per garantire a tutti e a ciascuno i propridirittiossialaprivatizzazionedellecultureelatrasformazionedello spazio pubblico in unit formale e cogente non sia troppo oneroso, davanti alrischiodellapoliticizzazionedelledifferenzeculturali,cioalrischiodel conflitto (2008, 11). Cisiinterroga,dunque,anzituttosuqualesiailpostodelledifferenzenelle societ statuali occidentali contemporanee, su quanto sia concesso alle culture, pensate come nettamente distinte da quella dominante, di essere rappresentate nellospaziopubblico.Sitrattadiconcessioneinriferimentoallatendenza,da partedeglistatiospitanti,diaffermareilpropriopotereconlintenzionedi mantenerelordine,quasicomesedovessedifendersidaprocessidi ibridazionecheminerebberolidentitnazionale,lunitdellaquale considerata da preservare. Lariflessionepoliticadelmulticulturalismonasceinopposizioneallaspinta allariduzionedelpesopoliticodelledifferenzenellarenapubblica,spostando concettualmenteildiscorsopoliticoapropositodellidentitdalladimensione individuale ciascun individuo ha diritto al riconoscimento della propria identit e dei diritti ad essa connessi alla dimensione collettiva. Si arriva, dunque, alla percezione e allaccettazione del fatto che anche le appartenenze culturali e le cosiddettedifferenzepossanoaveredirittoalriconoscimentodellapropria identit e, quindi, della propria voce.Ilprocessochehaportatoildibattitoteorico-politicoinquestadirezione stato,edancora,complessoehacoinvoltoleriflessionidimoltiautorevoli autori. Come stato accennato sopra, alcuni hanno fatto notare come le teorie multiculturali,proprioperilfattochenascononelcontestodellatradizione politicaliberale,neconservanoalcunitratticoncettuali.Leargomentazionidel multiculturalismo portano spesso in una direzione affine a quella propugnata dal liberalismoclassico:quelladellaneutralizzazionedelledifferenzefragruppie fraindividuiinuncontestodoveilpoteredicreareconfinieappianarele differenzesulpianopoliticoasimmetricoegestitoinmodoverticale (Lanzillo, 2006). Il punto che difficile discostarsi dallabitudine a pensare la 12 libert come un diritto individuale, allinterno di unarena dove ciascuno uguale e diverso allo stesso tempo, dove il principio del godimento legittimo dei diritti il soggettoindividualeinquantotalepossessorediunidentitirripetibile.La realizzazionediquestaconcezionedellelibertindividualiunapolitica universalistica,laqualepercorreilrischiodidisconoscereledifferenze, insiemeconlaloropotenzialitpolitica,imponendoleproprieistituzioni. Soluzionicomunitarieemergononelmomentoincuisiriconoscelalegittimit anche di diritti collettivi, derivanti dallappartenenza del singolo ad una comunit considerata superiore alle parti. il caso delle teorie di Taylor (1998), secondo ilquale,apartiredallabaseliberaledeidirittidiuguaglianzaelibert, auspicabile estendere il riconoscimento di questi anche alle comunit alle quali i singolisiriferiscononellacostruzionedellapropriaidentit.Sostiene,dunque, la legittimit dei confini che separano le diverse comunit culturali, nel tentativo disopperireallaconfusionenormativacreatadallepoliticheuniversalistichee, insieme,liberaldemocratiche.Tuttavia,ilproblemadiventaquello dellesclusionedai dirittidicomunit(lequalisonorigidamentedistinguibili)da partedichinonviappartiene(Lanzillo,2006).Sipresupponeunlivellodi omogeneit comunitaria che potrebbe non corrispondere alla realt. Unaltra lettura della questione viene proposta da Habermas (1998), il quale sostienecheiprincipiliberalicontenganoinslapossibilitdiaccoglierela prospettiva multiculturale a partire dalla legittimit delle procedure democratiche chedevonoessereneutreperdefinizione.Seviconsensosulleprocedure giusteallorapossibilepensareunintegrazioneeunaassimilazionedel diversonelquadrodiunaculturapoliticacondivisadatutti.Ilproblema,in questottica,quellodiconsiderarelaculturapoliticademocraticaeuropea come non modificabile e non problematizzabile. Da un lato si suppone unidea dicomunitfondatanonsuvalorieticimasulleprocedureesuiprincipi costituzionaliimpoverendolefficaciapoliticadeiprincipidellostato-nazione. Dallaltro si finisce comunque per escludere la differenza in s dal processo di integrazione,poichsiassumeancoraunaideologiauniversalistadella moderna costruzione statuale, il rapporto inclusivo che rende laltro poich ne annienta la differenza uguale sul piano civile e politico (Lanzillo, 2006, 87).13 Will Kymlicka (1995) ha affrontato la questione riprendendo limpostazione di Taylor e proponendo il concetto di cittadinanza multiculturale per ridare vigore alleargomentazioniinfavoredeidiritticomunitariedeigruppiminoritari.Una nuovaformadicittadinanzachevanecessariamentericonosciutadaglistati che,inquestomodo,sonoinvitatiaripensareilproprioimpiantonormativo, nonchistituzionale,apartirepropriodallemodalitdiappartenenzalegittima ad essi. Lo scopo quello di appianare lasimmetria tra gruppo maggioritario e gruppiminoritari,salvaguardandocomunqueilpluralismosociale.Tuttavia,il rischio di considerare i gruppi culturali come entit statiche sempre alle porte. Leargomentazionidelmulticulturalismosimuovonospessosuunterreno scivoloso,cercandoditrovareilpostolegittimodelledifferenzeentroil contestopolitico-normativodelledemocrazieoccidentalichenonfacile mettereindiscussione,nonfossealtrocheperiltimorediperderelappiglio allarchitetturadellelibertedegliordinamentiperiqualisilottatotanto duramente e tanto a lungo. UnariflessioneinnovativaquellapropostadaSeylaBenhabib(2005)a propositodeiclaimsofcultures,parlandopropriodellerivendicazioni potenzialmenteattivabilidaciascunadiquellechevengonodefinitecome culturecompresentinellambitodiunmedesimocontestostatualeepolitico. Riconoscere lidentit collettiva di gruppi diversi pu voler dire creare unarena pubblica nella quale il conflitto da un lato pi probabile e frequente, e dallaltro potenzialmentepiproduttivo.IlsuggerimentodiBenhabibquellodinon fermarsiallasemplicepercezioneoggettivadellapluralitdelleculture compresenti, finendo per dare uninterpretazione museale, statica, delle stesse. Il rischio quello di oggettivare, reificare, queste differenze e considerarle come qualcosadichiusorispettoallesterno,diimmodificabilechehalacapacitdi infiltrarsi nelle menti dei suoi membri. In questo modo, si d retta ad una visione superficialedellapluralitculturale,moltovicinaaquellaimmediatadelsenso comune: alpostodiculturaaliasvisionedelmondoriflessiva,dinamica, porosa, ibrida e mediata dai conflitti , nelle convinzioni di senso comune dimolticittadini/esiprofilalafigurazionediunarealtimmediata, 14 impermeabile,autocentrataeautarchicanellasuafissit,acuisi appartieneeconcuiinvecenoncisiconfrontadialetticamente(Henry, 2012, 103). Questafallaciapuportareaderivesiatracoloroiqualiosteggianola legittimitdellapresenzadialtreculture,siatraisostenitoridel multiculturalismo. Questo perch, se viste in questo modo oggettivato, le culture appaionominacciose:differenzechiuseeirriducibilichesiscontranoconaltre differenze.Inoltre,dal lato deifavorevoli alla societ multiculturale,leffetto di unasimiletendenzareificantestatospessoquellodiunasterileed empiricamente immotivata celebrazione dellibrido (Colombo e Semi, 2007, 8), o quello di incappare in un relativismo radicale che considera come equivalente ogni differenza astenendosi da ogni giudizio (ibidem). Dunque, il ragionamento sulruolodelledifferenzenellasocietpubblicacontemporaneanonpu ignorare il loro carattere politico, inteso come la capacit che la differenza ha di diventaredeterminantenellambitodellelotteperlelaborazionediregolee visionidelmondoingradodiorientarelazione,linterpretazione,limpegnoe assumerecoscaratterevincolante.Ladifferenzains,dunque,non qualcosa di immediato, stabile, non una cosa, bens una produzione situata, risultato di confronti e conflitti che hanno luogo in contesti caratterizzati da una distribuzione asimmetrica delle risorse e del potere (ibidem, 9) ed in grado di fornire appigli per interpretare la realt.SeylaBenhabib(2004)sostieneilcaratteredinamicodelleculture, preoccupandosidisottolinearecomesiadifondamentaleimportanzalasciare chenellarenapoliticavisiaspazioaffinchquestesiincontrino,siscontrino, confliggano,dialoghino.Iconfinitraleculturenonsono,quindi,naturalienon sono essenze: sono piuttosto produzioni discorsive e la loro rigidit, pi o meno forte, ha a che fare con le dinamiche di potere tra chi ha pi voce in capitolo e chinehameno.Leculturechesiorganizzanoperrichiedere,lottando,il riconoscimentodellapropriaidentitspessoprendonolaformadimovimentii quali,sottoquestoaspetto,possonoprendereposizioneedeventualmente trovareunpostoallinternodelleistituzionidemocratiche.Tuttavia,anchein 15 questocasobisognarimanerevigilidifrontealrischiodireificazionedelle differenze culturali, anche quando queste prendono la forma di movimenti. []imovimentichepuntanoaconservarelapurezzaela peculiaritdelleculturemipaionoinconciliabiliconconsiderazionidi indirizzodemocratico[].Sottolaspettofilosofico,noncredoalla purezzadelleculture,coscomenoncredoneppureallapossibilitdi individuarlecometotalitsignificativamentediscrete.Piuttostoguardo adessecomeacomplessepraticheumanedisignificazionee rappresentazione,organizzazioneeattribuzione,frazionatealproprio interno da narrazioni in conflitto (Benhabib, 2005, 9). gistatosottolineatocome,nellepocaglobale,unadelleprioritpolitiche chepicaratterizzanoquestotemposiaquelladicrearedellecondizionidi uguaglianzainunasituazionedovelediversitsonovisibilienonsilenziabili. Quello che sembra suggerire Benhabib che la differenza non tanto un limite, unostacolo,allaproduzionediordineinunasocietdemocraticaegualitaria, quanto invece una risorsa. Una risorsa politica, poich stimola la produzione di comunicazionedialettica,perchsmuoveilterrenosottoaipiedianchedei meccanismi istituzionalizzati pi radicati. Le culture si costituiscono attraverso complessi dialoghi con le altre culturee,nella maggiorpartediquellechesonopervenuteaun certo gradodidifferenziazioneinterna,ildialogoconlaltrointrinseco piuttosto che intrinseco alla cultura stessa (Benhabib, 2005, 9). ComesottolineaBenhabib,laculturadiventaunindicatoreeun differenziatorediidentit(ibidem,17). Bisogna,tuttavia,guardarsidalcedere allatentazionedifermarsiallasemplicepercezionediquestolegametra appartenenzaculturaleeidentit,poichdalilpassobreveversola convinzionecheognipopolosiadefinitivamenteidentificabileconunaprecisa culturaechequestasitrasmettaimmediatamenteaisuoimembri inconsapevoli.Quello dacui Benhabibcercadimettereinguardia propriola sterilitdiargomentazionibasatesullarigidafissazionedidifferenze,reificate, sullabasedellaprovenienzaculturale,perchquestonascondelanatura relazionale e sociale delledificazione dei confini di queste.16 Ladefinizionedeiconfinitranoielorounattivitsocialecomplessa basatasuimeccanismidiinterazionetraduepopolazioni,unadellequalisi trova in un territorio che riconosce come proprio e nel quale i suoi membri sono cittadinididiritto.Nelmomentoincuidellepersonestraniere,migranti, giungono ad abitare in un nuovo Paese, la popolazione degli autoctoni tende adunificarecognitivamentequestiimmigratieadimmaginarlicomeunaltra popolazionecheoccupaglispazidellavitaquotidianaappartenentiper nascitaaiprimi.Cosfacendo,gliautoctoni,dalmomentochecondividonoun sistemadisignificazionegeneralizzato,unaconoscenzarappresentazionale collettivaeunlinguaggiocomune,sicostituisconoinavvertitamentecome unasortadicomunitcognitiva(Giglioli,Ravaioli,2004).Cinonvuoldire, ovviamente,che,costituendosicomecomunitcognitiva,lapopolazionenon contengaistanzeconflittualiecisiaungeneraleaccordosucome cisidebba relazionareconloro.Entrounamedesimacomunitcognitivapossono coesisteremolteplicicomunitmorali,chesonoiluoghideivaloriedegli orientamentidipensieroeazionepiragionati,problematizzati,tematizzatie dai quali si genera anche disaccordo, conflitto.Unacultura,dasola,nonhabisognodidefinirsicometaleeautolimitarsi entrounconfine;ciavvienenelmomentoincuicisitrovaaconfrontocon culture altre, e si tratta di un processo reciproco: [la cultura] forma un orizzonte cherecedeogniqualvoltaunoglisiapprossimi(Benhabib,2005,24).Cisi definisce come un noi da entrambe le parti e, contemporaneamente, ciascuna diesseunlorodalpuntodivistadellaltra.Suquestoargomentochiara Benhabib quando afferma la sua posizione a favore di una prospettiva narrativa delleazioniedellacultura,dalmomentochepartepropriodalriconoscimento dellapluralitdeipuntidivista:quellodellosservatorediversodaquello dellagentesociale.Igruppisocialinonsonoentitculturalioggettive immediatamenteevidenti,eppureappaionocometalinonsoltantoperluomo della strada, ma anche, secondo lautrice turca, per la teoria politica normativa. Ogni visione delle culture come totalit chiaramente descrivibili una visioneesterna,laqualegeneracoerenzaalloscopodicomprenderee controllare. Al contrario, coloro che della cultura partecipano, esperiscono 17 le proprie tradizioni e storie, i propri rituali e simboli, i propristrumenti e le propriecondizionimaterialidivitapermezzodicondivise,bench controverse e controvertibili, descrizioni narrative (Benhabib, 2004, 23). Laquestionepostadalladialetticamulticulturalistaparticolarmente intricata,dunque,ancheperchimponeagliordinamentigiuridicideglistati occidentali,allapoliticaeaimeccanismipiistituzionalizzatidiassumereun atteggiamentoriflessivoediprovarearidefinirsi.Questoimplicaanchefarei conticonlamatriceideologicasoggiacenteagliordinamentio,quantomeno, con una travagliata storia alle spalle. Basti pensare alla Repubblica democratica italiana,fondatasullacostituzione,sullavoroesullacittadinanza(ius sanguinis).Linstaurazionediunasocietmulticulturaledevefronteggiarela messaindiscussionedimoltitraquestifondamenti:nonperforzavanno eliminatiquellivecchipercrearnedinuovi,maandrebberoridefiniti.questa, adesempio,unarichiestaesplicitaavanzatadaalcunigruppiminoritariche chiedonoriconoscimentoe,soprattutto,cittadinanza.ilcasodelle associazioni di ragazzi delle cosiddette seconde generazioni, figli nati in Italia da genitori nati allestero, che invocano lintroduzione dello ius soli.La retorica del multiculturalismo, qualora decidesse di mettere in discussione limpiantogiuridicoeistituzionaledalqualenasce,sicollocherebbeinuna posizione mirata al mutuo adattamento e alla modificazione reciproca. Solo che, allatto pratico, mettere in discussione le radici culturali proprie, fra le altre cose, anche di istanze istituzionalizzate da decenni non affatto semplice. Quello che intendosostenerechepropriograzieaquestaeventualeattivitdi ridefinizione sia dal lato di chi accoglie, sia dal lato di chi giunge possibile assumereunatteggiamentoriflessivoeresponsabileneiconfrontidegli automatismidellapropriacultura.Inquestostalaricchezzadel multiculturalismo,nelleventualitcheleculture,dalmomentochesonotaliin quantosicostituisconoattraversolinterazionefradiversi,prendanocoscienza diquestaloronaturadiscorsivaeimparinoarifletteresusestesse.per questocheladifferenzapuessereunarisorsapolitica,perchcostringea confrontarsiconsstessi,aguardarsidallesterno,elanciaunasfida imponente nel momento in cui si prova a ragionare sui propri assunti culturali e 18 siscoprechequestinonsonoimmodificabilienaturali,mahannoun fondamento storico, modificabile. Per questa ragione, considerare le differenze culturalicomeessenzeseparate,chiuseneipropricostumi,dannosoanche perch esclude la possibilit che gli strumenti che la cultura in quanto tale mette a disposizione vengano utilizzati in modo attivo dai propri membri in situazioni di dialogo e interazione.Il rischio di cadere nel circolo vizioso e nella contraddizione delluguaglianza tra le differenze sempre in agguato. Riassumendo il ragionamento fatto finora; perch vi siano le condizioni affinch si instauri un dialogo tra persone o gruppi provenientidabackgroundculturalidiversicheconsentadimetterein discussione, riflessivamente, i propri assunti culturali, sembra esserci bisogno di uguaglianzaformale. Tuttisono ugualietuttisonodiversiinunarenapubblica fondatasuldialogolibero.Tuttavia,inquestomodosifinisceperannullarela potenzialecaricainnovativaepoliticadelladifferenzainquantotale.Nonper forza deve essere auspicabile il contrario, ovvero che il confronto e linterazione non possono avvenire se non in unarena pubblica non libera, dove le differenze sono ben marcate e non c una base di uguaglianza formale tra le parti. pur vero che la realt dei fatti assomiglia a questo secondo scenario dal momento cheluguaglianzaformalepunonesseretantopotentequantoilpoterein manoaigruppidominanti-autoctonicheperprimiinnalzanocorposebarriere essenzializzanti nei confronti di quelle che diventano altre culture.ComesottolineaBaraldi,lepolitichemulticulturalisteintendonoregolarele relazioniinterculturali"partendodalpresuppostocheesistanorelazionitra culture: presuppongono quindi una differenza predefinita tra culture (2008, 11). Quindi,ognisingolosoggettocomesefosseunrappresentanteambulante dellaculturaallaqualeappartienepernascita.Lodiventanelmomentoincui vieneelaboratoundiscorsochedescrivequelsoggettoeinscriveisuoi comportamenticomeparte,comerisultato,dellappartenenzaadunacerta cultura.ilcaso,adesempio,diquandoleggiamoecommentiamoun comportamentodiunapersonadinazionalitX(lanazionalitindifferente) spiegandoloconunafrasedeltipo:certo,lohafattoperchun atteggiamentotipicoperunX.Ora,anchenellinguaggiopoliticoegiuridico 19 ogniqualvolta si presuppone questo legame traindividuo e cultura equando si sid perscontatoculturediversepossanorelazionarsitralorobasandosisolo sullevidenzadellacompresenzafradiverseappartenenze,sicreaunconfine che complica la strada percorribile per arrivare ad un multiculturalismo che non sia soltanto formale.unprocessodiproduzionediscorsivadiconfinitraculturerappresentate dailoromembri,iqualicircolanoesonocompresentiinuncertocontesto territorialenazionale.Pensandocibene,questoprocessosembrainevitabile, perchfapartediunaattivitcognitivadisemplificazioneetipizzazionedella realtcheconsentediagiresenzadoverproblematizzareognivoltalarealt, unattivitculturaleeautomaticachevienemessainmotodallasociet accoglienteche,almenodalpuntodivistacognitivo,rappresentaunnoi comune(Schutz,1960,trad.it,1974).Questoprocessoassumeunarilevanza politicanonignorabileenonneutralenelmomentoincuisielevadallattivit cognitivadelsensocomunequotidianoevaadinformareanchelapparato regolativo,amministrativo,istituzionale.Questoavvieneancheperchgli esseri umani vivono in un universo valutativo (Benhabib, 2004, 25); dunque ci praticamenteimpossibileevitaredicreareconfiniedifferenziazionisubase culturale, anche perch lidentit che vogliamo far riconoscere agli altri dipende dalla narrazione che ne diamo, e quindi anche dalla sua valutazione (Benhabib, 2004).Dunque, dal momento che estremamente difficile prescindere dal fatto che siamoportatiapresupporrelesistenzadirelazionifraculturediverse,esse esisterannodifattoesarannorealipertuttinelleloroconseguenze.Ilpunto chiave, forse, per svoltare il modo di interpretare queste presupposte e fattuali ainostriocchirelazionifraculturepuessererelativoallangolazionedalla qualesiintendeguardarlee,eventualmente,agireinesse.Sespostiamo langolazione,ilpuntodivista,possiamorealizzarechenonsonoculture soltanto quelle che arrivano a vivere,migrando, nel paese di destinazione, ma anche quella del paese di destinazione unacultura fra le culture. In quanto tale, essa un prodotto storico e nel momento in cui ci si rende conto di questa storicitessadiventamodificabile,manipolabile,possiamoassumereun 20 atteggiamento riflessivo e responsabile nei confronti delle istanze che contiene. Questopotrebbedifendercidalrischiodiessenzializzareechiuderele differenze: sembra che, se vogliamo riconoscere la differenza senza eliminarla e ammutolirla, non possiamo prescindere dal creare confini, tuttavia, possiamo evitaredireificarlieritenerlinaturalieimmodificabili.Lopossiamofare mettendoinmotoquellocheAnnSwidlerhachiamatoefficacementetoolkit, linsieme di strumenti al quale si accennato sopra. Si tratta di: symbols,stories,rituals,andworld-views,whichpeoplemayusein varying configurations to solve different kinds of problems (Swidler, 1986, 273). Questistrumenti,lestorieeisimboli,lerappresentazionielevisionidel mondochetutticonoscononellambitodiunacertacomunitdiesperienza, svolgonounruolofondamentaleneldefinireilcampodellepossibilitdi intervento sul sistema. Sono questi gli elementi che abbiamo a disposizione e, nel momento in cui si realizza che hanno una natura storica, locale, e possiamo rielaborarli,ridefinirli,utilizzarlipercreareconsapevolmentenuovacultura. unattivitassolutamentenonscontataechiamaincampodelleconcrete problematichepolitiche,nonchunaesplicitavolontdiimpegnarsiper lattivazionedeglistrumentisopracitati,laqualenonpuavveniresenon tramite una specifica azione positiva e consapevole. 3.Casi empirici esemplificativi: quale conflitto multiculturale? Larelazionefraculturechesupponiamoesistaautomaticamentedal momento che sono compresenti nello stesso contesto (in senso lato) gruppi di persone provenienti da altri contesti sembra raggiungere il livello del conflitto in modoquasiimmediato,comesedarelazioneinterculturaleconseguisse conflitto interculturale. Questo anche perch, dapprima, manca un accordo sui presupposticulturalidellacomunicazionee,poi,perchsitendeaunificarele 21 culture dei singoli individui altri come una unica cultura (dei migranti) opposta a quella degli autoctoni.Iconflittiinterculturalinasconointornoanumerosesituazionidi compresenza, molte delle quali derivano da diverse concezioni del rapporto tra Stato,etniaereligione.Bastipensarealledisputeapropositodelvelo femminile per le giovani musulmane, o a proposito dei matrimoni combinati e ai moltialtricasiattornoaiqualisiinalberaildibattitopolitico(Benhabib,2004). Tuttavia, ci che interessa qui non tanto largomento del conflitto in s quanto, invece,ilsignificatocheilconflittoassumeepuassumereneicontesti dovesisviluppa.Pu trattarsidiunacontesaasensounico,doveilproblema riguardalappropriazionedeglispazi(fisici,maanchemorali)dapartediun altropercepitocomeunpericolosoveicolodiibridazione.Oppure,diuna contesa dialettica che va a informare unarena pubblica. Visonocertamenteancheproblemidinaturacomunicativa,poichnon scontato riuscire a trovarsi in una condizione di parit argomentativa (cosa che rende di difficile realizzazione il multiculturalismo della sfera pubblica auspicato da Habermas), n tantomeno in una situazione nella quale i soggetti sono dotati diunacompetenzacomunicativainterculturaleadeguata,definitacome linsiemedirisorse(motivazioni,conoscenzeeabilit)chepermettonouno scambiocomunicativoeefficaceeappropriatotraparlanticonbackground culturalidiversi(Quassoli,2006,33).Tuttavia,iproblemicheaffliggonoi conflittiinterculturalipotrebberononrisiederenellamiscommunication,nei diversi modi di interpretare la realt e la situazione, e nemmeno nel conflitto in s.Iproblemisonodinaturapolitica;relativiacome,quindi,lacollettivit intendegovernareilmutamentoinatto,quellocheriguardalaconvivenzae linterazionefrasoggetticulturalmentedifferenti.Ilconflittopuessereinteso come uno []statodidissonanzaocollisionefrasistemi.[Nelquale]La dissonanzavienespessorilevatanelmododiosservaredeipartecipanti, in particolare nella percezione di interessi o punti di vista soggettivi difformi oincompatibilifraloro.Tuttavia,lapercezionesoggettivadidifformito incompatibilitnonsufficienteperavviareunconflitto.Ilconflittopu essereosservatosoltantoattraversounacomunicazionecheesplicitila 22 difformitolincompatibilit,quindilacontraddizionetraleposizionidei partecipanti (Baraldi, 2008, 20). Cisonodueriflessioniche,apareredichiscrive,sonoimportantiper approfondire la questione dei conflitti interculturali. La prima riguarda la postura chesivuoletenereneiconfrontidelconflittointerculturale,ovveroilruolo politicochevieneassegnatoaquestultimo:ilconflittopuessereconsiderato unpericolodaevitareadognicosto,poichsconvolgelordinestabilitoe imponeunelementodiinstabilit,didestabilizzazionenormativa.Infatti,come sottolineaGalli(2006),lapresenzadelmigrante(tipizzatocometaledalla popolazione autoctona) di per s un veicolo di ibridazione, e la valutazione lattribuzione di un valore di questa ibridazione, non univoca. Il migrante pu nonesserevistocomeunsoggettoattivoemobile,mainterpretatocome essenza,comecultura,comeunapresenzachevaasfibrarelasolidit dellappartenenzaidentitariadegliautoctoni.Inaltreparole,puesserevisto come una minaccia allidea della corrispondenza tra cultura e territorio. A partire daquestopuntodivista,lesoluzionichenederivanoviaggianosullastrada dellassimilazionismoedelluguaglianzaformale,secondocuiildiversova integratoincondizionidiparit,tendendoallazzeramentodelladiversitche portacons.Oppure,procedonosullastradadelconflittoadunasolavoce, unostilitchenoninterpellalavocedelnemicoecheassumelaformadel noi contro loro. In questo caso, la pericolosit del possibile conflitto quello chepresupponeunattivitdicomunicazionevienescongiurataattraverso lopposizione di una conflittualit di tipo difensivo.Lasecondariflessioneprendelemossepropriodaquestultima considerazione:sipuparlarecomunquediconflittoquandolunicavoce ascoltata (eascoltabile) quella della parteche detiene maggior potere? Se il conflittopresupponecomunicazione,difformitecontraddizionetrapuntidi vista e interpretazioni della realt, laddove mancano queste caratteristiche pu non essere appropriato parlare di conflitto vero e proprio.O meglio, si tratta di un conflitto di tipo ostile, sterile, negativo, che tende cio a negare la legittimit della presenza dellaltro nellarena teatro della contesa.23 Ci sono molti esempi di questo tipo di relazione che viene nominata conflitto negliarticolidicronaca,nellinguaggioe neidiscorsidelcommonsense.un conflitto,percosdire,propostodaunasoladelledueparti,laqualesisente offesadallasecondanontantoperleazioniinscheisuoirappresentanti hannocompiuto,quantoinveceperchsonoproprioloroadaverlecompiute, non altri. In altri casi sufficiente la presenza indesiderata dellaltro per ritenersi offesi e quindi legittimati ad aprire una disputa.LesempioriportatosottounarticolodicronacatrattodaIlgiornaledi Sicilia che tratta una questione nata ad Enna in seguito alle decise lamentele, da parte di un gruppo di cittadini legati a movimenti politici di destra, a proposito della presenza di migranti in citt, a loro avviso troppi. In questo caso i cittadini prendonolemossecontrounfenomenogiudicatoallarmante,pericoloso, potenzialeveicolodidegradourbano,chiedendoalleistituzionidiagire allontanandoglialtriefortificandoiconfinidelnoi,ovverocolorochesono legittimatiavivereefrequentareilcentrodellacittdeimosaici.Inquesto esempio emergono problemi politici cogenti, legati al diritto dei migranti di stare, vivereelavoraree,piingenerale,difareprogettietentaredirealizzarliin Italia, nel momento in cui vengono messi in discussione. Troppi immigrati, protesta a Piazza Armerina (Il giornale di Sicilia Online, 29 Luglio 2014)1

PIAZZAARMERINA(ENNA).Inpochigiornihagiraccoltopidi1200firme, con l'obiettivo di arrivare a 5 mila sottoscrizioni. Parte dalla citt dei mosaici una petizionetuttapiazzese,promossadaFratellid'Italia-AlleanzaNazionale,per dire"bastaaitroppimigranti"e"ridimensionareilloronumero"incitt, considerato "sproporzionato". "A Piazza ein provincia di Enna il fenomeno sta toccando punte allarmanti", spiega l'ex vicesindaco Fabrizio Tudisco, portavoce provinciale di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale, il quale invier la petizione alla Prefettura e al sindaco Filippo Miroddi.Tuttelesottoscrizionivengonoraccolterigorosamentedietropresentazionedi undocumentodiidentit."Nellacittdeimosaicisiamoaoltre400migranti ospiti di strutture ricettive e abitazioni private, sono troppi, il numero compatibile conlanostracomunitelapopolazionelocalesarebbedi50persone, preferibilmentenuclei familiari",dice Tudisco,mentre raccogliele firme conun banchettodavantiallasuccursalediPosteItalianealquartiereMonte."Le spesedisoggiorno,vittoealloggio,uniteaspecialiconvenzioniconle amministrazionicomunali,ivicompresaquelladiPiazza,perl'avviamentoal lavoroeadaltreattivitdisupportopiscologico-ricreativo,rappresentanouno

1 Fonte: http://enna.gds.it/2014/07/29/troppi-immigrati-protesta-a-piazza-armerina-363917_231626/ 24 schiaffomoraleaitantiindigentiedisoccupatilocalichenonpossonoenon devonoaverenegatilavoroedadeguataassistenzasocialeeservizigratuiti primadiqualunquealtroimmigrato,inunmomentodifortecrisieconomicae sociale".Attualmenteoltre180migrantisitrovanoospitidelParkHotel Paradiso,circa50all'OstellodelBorgo,diversealtredecineinaltrestrutture private,anchefuoridalcentrourbano."C'unsilenzioassurdosuquesta vicendadapartedellenostreistituzioni,ilsindacoMiroddisembra fare fintadi niente,bastaascoltarelepersone,vienepostounproblemainmodoserioe civile,lelegittimepreoccupazionidellagentenonvannoscambiateper razzismo,chilofainmalafede",affermaTudisco,ilqualericordalarecente operazionedelleforzedell'ordineaPiazzanellaqualesonostaticoinvoltitre migrantiospitidistrutturericettive,arrestatiperspacciodisostanze stupefacenti, con la Villa Garibaldi trasformata in un mercato di droghe leggere. "Maquestaraccoltadifirmesartenutainconsiderazionedalleistituzioni?", chiedeunodei firmatari subitodopoaveraderitoall'iniziativa."Noifacciamola nostraparte,raccogliendoildisagiodiunacitt,ilsindacoelaPrefetturanon penso possano far finta di niente", rispondono dal banchetto. Una petizione con 150firme,invece,peresprimerefortepreoccupazioneetimoreperipossibili scompensituristicipotenziali,eragiarrivatadiversesettimanefasultavolo dellaPrefetturadiEnna,conlaraccoltadisottoscrizioniavviatada commerciantieoperatorituristicidopolanotiziadipossibilinuoviarrividi migranti da ospitare nel cuore del centro storico della citt dei mosaici. E anche inquelcasosifacevariferimentoall'alterazionedelrapportonumericotra migranti e popolazione locale. Inquestocaso,lopportunitdielevarelapropriavoceappannaggio esclusivo degli autoctoni che si servono del canale politico per risolvere quello che secondo loro il problema degli immigrati che invadono lo spazio urbano. Nonsivuolecontrastarelattivitdispacciodistupefacentiins,laquale certamenteavverrebbeanchese nonintervenisseroi migranti,malasuddetta attivitcompiutadaimigrantiinquantoappartenentiaquestapopolazione.La non-volontdiinstaurareundialogoprecedutadalnon-riconoscimento dellidentit delleventuale interlocutore, il quale visto come un mero prodotto dellapropriacultura-essenza.Inoltre,ilconflittointesocomedissonanza,il qualepresupponeun contattotraleparti, negatopoichlobiettivoproprio quellodievitarlo:lapresenzadiunnumerogiudicatoeccessivodimigranti aumentalaprobabilitdelcontattoequindi,eventualmente,delconflitto.Si temelapericolositdiquestocontatto.Lapericolositpercepitaanchein terminidellerisorsechenecessariospendereperfarschequestinuovi arrivati godano di una vita dignitosa.Daunaltropuntodivista,ilconflittopuesserevistocomeunarisorsa politica positiva. Questo nel momento in cui si riconosce la sua potenzialit nel 25 mettere in moto quel meccanismo sociale di responsabilizzazione, riflessione e, eventualmente,dimessaindiscussionedeipropriassunticulturali.Inquesta chiave,necessarioilriconoscimentoidentitariodialterchediventaun interlocutore, un soggetto attivo del conflitto (non un oggetto passivo, come nel casodelconflittonegativo).Aquestolivelloilconflittointesocomeunclash dove entrambe le parti hanno lopportunit e la capacit di prendere parola per perseguire i propri interessi. Un altro esempio tratto da un articolo di cronaca che sintetizza una vicenda accaduta a Bologna a proposito della creazione di classi separateper studenti stranieriinunascuola.Questocasoparticolarmenteinteressanteperch contiene degli elementi che potrebbero condurre ad un tipo di conflitto positivo, sebbeneancoranonrealizzato.Ingiococisonoaltridiritti,quellirelativi allistruzione,eladinamicasocialemoltocomplessa:talearticolazionedelle possibilivieperrisolverelaquestionedovutaanchealfattochesembra particolarmentecomplicatoperunasoladelleparti,quelladegliautoctoni, prendereunadecisionedasola.Questoperchdaunlato,comesi accennatoallinizio,allinternodellacomunitcognitivadegliautoctonichesi costituiscecomeunnoi,inavvertitamente,coesistonomolteplicicomunit moralichepossonoaverepareriestremamentecontrastantichefanno riferimento a universi valoriali carichi di storia politica e, talvolta, ideologia. Basti pensareaidiversimodiconiqualivienechiamatoquestoprovvedimento:per alcuniunaclasseghetto,peraltriunaclasseponte.Dallaltro,la decisioneapropositodellinserimento,dellintegrazioneedellavitascolastica deigiovanistudentidioriginestranieraspetterebbeancheailorogenitori, ovveroaquellorochesitendeapresupporrecomeomogeneo (glistranieri) macheinrealtal suointerno moralmentee,piingenerale,culturalmente differenziato. Classe ghetto a Bologna: 22 stranieri insieme. I genitori degli italiani dicono no (da Il fatto quotidiano online, 4 Novembre 2013, Davide Turrini)2

2 Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/11/04/classe-ghetto-a-bologna-22-stranieri-insieme-genitori-degli-italiani-dicono-no/766104/ 26 Una classe dellescuolemedie con ventidue alunni tutti diorigine straniera ed subitopolemica.SuccedeallescuoleBestadiBologna,partedellIstituto Comprensivo10delquartiereSanDonato,dovenellagostoscorsostata composta la 1A sperimentale per ragazzi tra gli 11 e i 15 anni che sanno poco o per nulla litaliano. Lefamigliediunaquindicinadiragazzi,arrivatiinItaliaattraverso ricongiungimentifamiliariequindiconpocaonessunapadronanzadellalingua italiana,sisonopresentateinsegreteriachiedendoliscrizioneallemedie,ha spiegato a Radio Citt del Capo, il presidente dellistituto Emilio Porcaro, alcuni diloro,tralaltro,eranogistatirespintiinaltrescuoledovenonceraposto. Inoltre da noi le classi erano gi formate. Da qui lideadi una soluzione ponte. Infattilaclassediragazzistranierilavorersoprattuttosullapprendimentodella linguaitalianaeappenaglialunniavrannoraggiuntounbuonlivellodi conoscenzasarannosmistatinellealtreclassidellascuolamedia,comegi avvenuto per due studentesse. LUfficioScolasticoProvincialeeragistatoavvisatoinagostoeaveva successivamente dato formalmente il via libera allesperimento. Il progetto aveva comunquepresolemossenonostantelamancatacertezzadeifinanziamenti ministeriali per lintegrazione che permettono ai singoli istituti di avere personale dappoggioperlinsegnamentoditaliano.Certezzaarrivatainritardoeancora senza una data precisa su quando i fondi arriveranno. Unascelta,inoltre,chehaottenutolaconfermadelCollegiodeiDocentidella scuolaBesta(solo10icontratisu100insegnanti)manonlokdelConsiglio dIstituto. E solo del 29 ottobre lincontro tra Porcaro e il Consiglio con inevitabile strascicopolemico. Educheremoinostrifigliinmododafarcapirelorochela separazioneinsegnamegliorispettoallacoesioneeallintegrazione?,recitail testocriticocheilConsigliodistitutodellascuolahainviatoinunaletteraal CoordinamentodeiConsiglidiistituto,Siamoperplessiepreoccupatiperch questasoluzionesembralanticameradellariproposizionedelleclassi differenziali e contrasta con i principi di inclusione e confronto ai quali la scuola si deve ispirare. Insomma sono i genitori dei bambini italiani che frequentano la scuola ad opporsi allidea della classe ghetto, contrariamente a un caso simile scoppiato in Italia a finesettembreinunascuoladiCostaVolpino(Bergamo)doveigenitoridella minoranzaitaliana(7alunnisu21)avevanoritiratoiproprifiglidascuolaper lasciare gli stranieri unici alunni della classe. Una scelta di questo tipo invece di andareversounadirezioneinclusivavaversounadirezionesegregante,ha spiegato sempre alla radio bolognese, la professoressa universitaria di didattica e pedagogiaspecialeFedericaZanetti,Lapproccioinclusivofavoriscele differenzeeloscambiodituttiattraversolalinguaitalianaedhaunaricaduta direttasugliapprendimenti.Cosafacciamo,classiseparateperognitipologiadi differenza che abbiamo?. Questoesempiomostraancoraunavoltaunasituazionenellaqualela voce dello straniero non viene ascoltata, nonostante gli autoctoni interessati simostrinoafavoredelleclassimulticulturali.Siancorafermiallivello dellapluralitdicultureepuntidivistacompresentinellostessocontesto spazio-temporale, ancora distanti da una soluzione multiculturale. possibile pervenireaquestultima,forse,proprioattraversolapresaincaricodel 27 mutamentoinattodapartedeidirettiinteressatichevannoacostituire unarenapubblicanellambitodellaqualeargomentareediscutere. Occorrerebbe superare la logica delle due parti in gioco (noi e loro) e mirare a delle precondizioni politiche che facilitino il conflitto positivo, innovativo.Perch questo si realizzi necessario che il sistema istituzionale e i suoi ordinamenti,nellambitodeiqualiilconflitto sisvolge,garantiscanouncerto livellodiuguaglianzanelleopportunitdiaccessoalconflitto.Perci,a questopunto,leventualitdelritornoaglischemidelleriflessioniclassiche sul multiculturalismo alle porte. Mirare ad un conflitto positivo che cerchi di instaurareunaconcretacomunicazionefralepartiricordalidea habermasianadifondareilmulticulturalismosullecapacitargomentative dellasferapubblica.difficilepensareadunasituazionesimilesenzafare riferimentoadunauguaglianzaformalechegarantiscaaciascunodiavere dirittoaparteciparealprocessoargomentativo,senzapensareadun ordinamento, come quello democratico e costituzionale, e ad una architettura istituzionale che provi ad appianare disparit, poteri, privilegi.Cdachiedersi,quindi,finoachepuntosiaauspicabileedesiderabile fareamenodiqueisistemichetentanodiimporreunuguaglianzaformale, sebbene questa debba implicare la rinuncia al riconoscimento della ricchezza apportatadallamoltiplicazionedelleappartenenzeeallachiusuradelle differenzeculturalientroilimitideilorocostumi.Per,senzail riconoscimentodelleidentitcollettivechesicostituisconocomegruppidi vocesipotrebberischiaredifavorireunatomismoquasiinnaturale,dovele appartenenzeculturalisonosemprepisvuotatedisignificato.Inoltre,gli individuiliberidallinfluenzadellaculturadovrebberoassoggettarsi,amodi contratto,adunsistemadiprocedurecomune,qualeessosiatuttoda verificare.Tuttavia, tarando la bussola verso il riconoscimentoidentitario ed esclusivodelledifferenze,sullascortadiKymlica,comenodichiavedel processopoliticosirischiadicadereinunavisioneamosaicodellasociet nellaqualeilproblemacometrovarelincastrotralediversee rigidamente non porose tessere del mosaico.28 Eppure,nonostantequestirischidideriva,ledemocrazieoccidentali probabilmentecontengonoproprioquegliappigliadellelibertedeidiritti sullabasedeiqualiimpostaredellesoluzioniveramentemulticulturali.Pu darsi che queste ultime non debbano richiedere per forza un abbandono dei vecchi modelli, ma, ricordando la riflessione di Baumann (1999) sul triangolo multiculturale,unaloromodificazioneapartiredaunprocessocollettivodi presa di coscienza, riflessivamente, che i tre vertici del triangolo (stato, etnia, religione) sono uniti da un magnete culturale storico e modificabile.Lasoluzioneaquestinumerosidilemmipostidalmulticulturalismo probabilmentedatrovaredivoltainvoltasulcampo,alivelloempirico, cercandodifavorirelinterazione,loscambiodeipuntidivista,levisionidi lungoperiodoelaconsapevolezzadellaresponsabilitcheciascunoha dentro e per il mutamento sociale. Conclusioni Nellaffrontarequestolavorononstatofacileorientarsidifronteaduna letteraturasulmulticulturalismovastaeintricata.Nelselezionareiriferimenti bibliograficieleargomentazionidaapprofondirehocercatodiseguireun approccio fin da subito critico, dal momento che, anche per ragioni di spazio, ho scelto di non dedicare tante pagine a riassumere le teorie dei principali autori a cui mi sono riferito.Lobiettivo del presente elaborato quello di offrire un personale percorso di approfondimento critico a proposito dei temi suggeriti dalle teorie filosofiche sul multiculturalismo,cercandodiimplementarealcunenozioniespunti argomentativimaturatinelcorsodiunquinquenniodiformazionesociologica. Inoltre,unastrategiastataquelladiporsidomandediordineconcettualee provarearispondersiattraversolanalisielariflessioneintornoanozionie termini che vengono spesso utilizzati in modo agile e poco approfondito come, ad esempio, la nozione di conflitto interculturale.29 Apareredichiscrivelariflessionesulmulticulturalismoapre,oggi,un ventaglio di opportunit politiche e culturali realmente vasto, tant che potrebbe essereconsideratocomeunimportantemotorediinnovazioneculturale. Questo,ancheperchtraleistanzecherichiedonomaggiorattenzionenella realtattualevisonopropriolacrescentemoltiplicazionedelleappartenenze, delle visioni del mondo, delle differenze la cui voce non pu essere ignorata a lungo.Interrogarsicriticamente,analiticamente,sulletematicheallequaliil multiculturalismo pone attenzione significa mettere in gioco e in discussione la propriaposizionepolitica,gliassuntidellapropriaculturadata-per-scontata riconoscendone la storicit. Pertanto, probabilmente troppo presto per e non nemmenoauspicabileabbandonarelariflessionesulmulticulturalismoe scoraggiarsidifronteallacomplessitdellecontraddizioniedeiproblemiche esso solleva. Forse proprio in questa complessit e contraddittoriet che sta la ricchezza dei discorsi sul multiculturalismo.

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