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Il Nuovo Galletto n.37

Date post: 23-Mar-2016
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Il Nuovo Galletto n.37
24
S i finisce con il cartello ven- desi tra le mani. Ai fosi del Bari non resta che aggrap- parsi ad un reangolo di cartone come fosse un sogno che altro- ve hanno realizzato: quello di avere un presidente che spenda l’impossibile pur di farli senre grandi. C’è chi è arrivato persino a tassarsi per pubblicare sul Sole 24 ore un appello agli imprendi- tori italiani ed esteri affinchè ac- quisno il Bari La storia si ripete, dopo una parentesi di viorie e gioie che avevano fao dimen- care al popolo biancorosso quel senso di frustrazione che da sempre prova. Del resto Bari, in- sieme, a Catania, è l’unica gran- de cià che palla al piede non ha mai superato i confini europei. I fosi vanno capi. Il colmo è che adesso, insieme alla retrocessio- ne, è arrivato l’allarme soprav- vivenza. Ma i sostenitori bian- corossi sono già oltre, perchè a loro, in fin dei con, che si viva di sten calcisci, poco importa. C’è chi arriva persino a dire che “è meglio l’Eccellenza di questa presidenza”. Un conceo estre- mo che la dice lunga sull’insoffe- renza che provano, sul desiderio che hanno di cambiare manico. L’ipotesi cordata non li affascina, vogliono qualcosa che profumi di veramente nuovo. Questo è il so- gno. In realtà, c’è chi nelle stan- ze del San Nicola sta cercando disperatamente una via d’uscita per iscrivere il Bari al prossimo campionato di B. Sarà triste, ma così è. Lasciando però sempre la porta aperta al vero Tim Barton. © Riproduzione riservata di Enzo TAMBORRA Anno 2 - Numero 37 1 Maggio 2011 la voce del tifoso Periodico Diffusione gratuita
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Si finisce con il cartello ven-desi tra le mani. Ai tifosi del Bari non resta che aggrap-

parsi ad un rettangolo di cartone come fosse un sogno che altro-ve hanno realizzato: quello di avere un presidente che spenda l’impossibile pur di farli sentire grandi. C’è chi è arrivato persino a tassarsi per pubblicare sul Sole 24 ore un appello agli imprendi-tori italiani ed esteri affinchè ac-quistino il Bari La storia si ripete, dopo una parentesi di vittorie e gioie che avevano fatto dimenti-

care al popolo biancorosso quel senso di frustrazione che da sempre prova. Del resto Bari, in-sieme, a Catania, è l’unica gran-de città che palla al piede non ha mai superato i confini europei. I tifosi vanno capiti. Il colmo è che adesso, insieme alla retrocessio-ne, è arrivato l’allarme soprav-vivenza. Ma i sostenitori bian-corossi sono già oltre, perchè a loro, in fin dei conti, che si viva di stenti calcistici, poco importa. C’è chi arriva persino a dire che “è meglio l’Eccellenza di questa

presidenza”. Un concetto estre-mo che la dice lunga sull’insoffe-renza che provano, sul desiderio che hanno di cambiare manico. L’ipotesi cordata non li affascina, vogliono qualcosa che profumi di veramente nuovo. Questo è il so-gno. In realtà, c’è chi nelle stan-ze del San Nicola sta cercando disperatamente una via d’uscita per iscrivere il Bari al prossimo campionato di B. Sarà triste, ma così è. Lasciando però sempre la porta aperta al vero Tim Barton.

© Riproduzione riservata

di Enzo TAMBORRA

Anno 2 - Numero 371 Maggio 2011

la voce del tifosoPeriodicoDiffusione gratuita

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meglio il silenzio stampa

Arduo gestire le battaglie perse. Nel calcio, come nella vita di tutti i giorni, è decisamente più

facile indossare i panni del vincitore. Quando la spunti sull’avversario, ti sen-ti padrone del mondo. Puoi dire tutto ed il contrario, improbabile che qual-cuno si opponga alle tue verità. Ma quando perdi, riperdi, e poi perdi anco-ra? Cosa racconti alla gente che paga il biglietto per venire a vederti? Come lo spieghi a chi si sacrifica per acquistare un abbonamento tv, pur di seguire an-che le tue performance esterne? Cosa dici alla società che ti paga, a te stes-so? Facile immaginare che i calciatori del Bari, in questa stagione spesso e volentieri abbiano sbattuto il muso davanti a tali interrogativi. Ma, come al cospetto de-gli avversari sul campo, ne sono usciti sconfitti. Senza appello, né attenuanti generiche. Per l’intera annata hanno sciorinato un fiume inutile di parole, ripetendo stancamente ritornelli sto-nati. Qualche esempio? “E’ il momen-to della reazione”. “Ora basta con gli errori e le figuracce”. “Onoreremo la maglia, per rispettare noi stessi ed i ti-

fosi”. “Non faremo sconti a chicchesia”. E bla, bla, bla. Forse, sarà stata anche colpa di noi giornalisti. Ma il Bari è sci-volato inesorabilmente in B, tra gli echi di fastidiose chiacchiere. Senza uno straccio di analisi (da parte dei prota-gonisti) di quanto stava accadendo. Per non parlare delle promesse urlate ai quattro venti. “Prima salvo il Bari, poi me ne vado”, dichiarò l’epico Almiron, quando per mille motivi ritenne opportuno presentarsi davanti a taccuini e telecamere. I ri-sultati, le sue

p r e -

stazioni e quelle della squadra, hanno dato seguito a quell’urlo di battaglia… e che segui-to!Soltanto An-drea Masiel-

lo ha alzato la voce a tempo debito, il giorno dopo la sconfitta casalinga con il Bologna. Una voce fuori dal coro per denunciare i problemi del campo, far intuire le crepe dello spogliatoio, re-

c l a m a re

l’esigenza di un’immediata svolta tec-nica. Un messaggio gradito ai tifosi, ma respinto drasticamente dallo spoglia-toio. Perché certe cose non si dicono, perché i panni sporchi si lavano in fa-miglia, perché è meglio recitare il ruolo delle marionette. Invece, no! Masiello aveva ragione, gli altri avrebbero do-vuto seguire la sua scia. Imporsi. Far-si sentire anche e soprattutto dalla società, quando c’era ancora tempo per risalire la china. Già, ma oggi per i professionisti del pallone è molto più comodo restare alla larga dalle respon-sabilità. Non camminare su terreni mi-nati. Fedeli alla filosofia che, se le cose vanno male, la colpa è sempre degli altri. Peraltro, mentre il Bari ed i baresi torneranno a soffrire in B, molti di loro ripartiranno da un’altra parte. Se gli va

bene, ancora in serie A. La morale? Quando non si trova il

coraggio di parlare, piuttosto che regala-re un vuoto

repertorio di dichia-r a z i o n i ,

s a r e b b e saggio optare per un più onesto silen-zio stampa. © Riproduzione

riservata

Tante inutili parole, altrettante vacue promesse hanno scandito i desolanti giorni della retrocessione biancorossa

di Franco CIRICI

3www.ilnuovogalletto.it1 Maggio 2011

Stadio San Nicolaore 20.45

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a cura di Davide LATTANZI

Nel suo palmares una promozione dalla serie D alla II Divisione, due dal-la II Divisione alla I, fino all’exploit di Varese portato dalla II Divisione alla zona play off in B in due anni e mezzo.

Conquista per gioco e carattere. Grande motivatore, vulcanico.

Finora non ci sono stati con-tatti. E piace anche in A.

4-4-2: squadra corta, compatta, carat-terizzata da ritmo e grinta feroce.

SINO

53 anni, nato a Bellinzona. Ha alterna-to ottimi risultati (salvezze ad Ascoli, Cagliari e Siena) ad esoneri sorpren-denti come quello dell’attuale stagio-ne a Catania.

Organizza bene le sue squadre ed è avvezzo alle difficoltà.

Cerca un progetto ambizio-so più che una rifondazione

4-3-1-2: il suo è un calcio non spetta-colare, ma affidabile.

SINO

Bergamasco, 56 anni, ex attaccante, da tecnico ha vinto la B a Messina (2004). A febbraio ha preso il Bari con un piede già in B e non gli è riuscito il miracolo.

Conosce ambiente e società.

Potrebbe pagare il prezzo della rifondazione.

4-4-2: quest’anno ha varato un 4-3-2-1 che garantiva equilibrio e logica.

SINO

Il grande favorito. Sembra che il ds Angelozzi abbia già sondato la sua disponibilità. A Cesena ha centrato il doppio salto dalla Prima Divisione alla serie A.

È attento alle disciplina. E ha di-mostrato di saper vincere.

Il Bari gli offrirà di meno dei 700 mila Euro di Cagliari.

4-4-2: quest’anno ha varato un 4-3-2-1 che garantiva equilibrio e logica.

SINO

30% 20% 10% 40%gius

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Stadio San Nicolaore 20.45

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Andria, 28 aprile 2011 – E’ ormai tempo di conto alla rovescia per quello che si preannuncia uno degli eventi più attesi dell’anno. Pochi giorni ancora e gli appas-sionati pugliesi potranno go-dersi le giocate strabilianti della squadra di basket più famosa ed amata al mondo, gli Harlem Glo-betrotters.

Giovedì 12 maggio infatti, An-dria ospiterà al Palasport di Corso Germania, dalle 20,30, la

prima tappa meridionale del Tour 2011, che vedrà la

squadra-spettacolo per eccellenza esi-birsi in altre sette città italiane, da Milano a Forlì.

La manifestazio-ne, organizzata con il supporto

dell’Assessorato allo Sport del Comune di

Andria, si propone come un evento imperdibile non

solo per tutti gli appassionati di pallacanestro ma anche per quanti vogliano trascorrere una serata di grande divertimento: “Stiamo ricevendo tantissime richieste, anche da fuori regio-ne, a riprova della bontà della scelta di ospitare ad Andria l’u-nico appuntamento del centro-sud Italia del tour degli Harlem Globetrotters, senza dubbio gli indiscussi interpreti mondiale del basket coniugato al diverti-mento – osserva l’assessore allo Sport del Comune di Andria, Fla-vio Geremia Civita, curatore di un programma di promozione sportiva che spazia dall’attenzio-ne per l’associazionismo cittadi-no e per lo sport di base all’of-ferta di eventi di eccellenza – Il Palazzetto dello Sport di Andria sarà protagonista di una esaltan-te notte di sport e spettacolo, divenendo vetrina della Puglia intera. Con iniziative di questo genere, intendiamo promuove-re lo sport ed il nostro territorio, ponendolo al centro di una ribal-

ta internazionale”.

I biglietti per la tappa di Andria sono in vendita sul circuito Ti-cketOne e BookingShow, a par-tire da 20 Euro, a prezzi più bassi rispetto agli altri appuntamenti del tour 2011, grazie all’impegno del Comune di Andria. Previsti ridotti per under 14 ed over 65. Acquistando almeno 20 biglietti se ne riceveranno 2 in omag-gio, del settore maggiormente richiesto (infotel 02.30063306 e 366.1961503, email [email protected]).

Ulteriori dettagli sulla pagina Facebook “Harlem Globetrot-ters ad Andria”: fino al 5 mag-gio si potrà provare a vincere un tagliando per la tappa del 12 maggio, pubblicando un video di acrobazie con il pallone da basket. Provando, insomma, ad imitare i giocolieri americani per poterne poi ammirare le prodez-ze.

www.ilnuovogalletto.it

vs

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tifo controdi Enzo TAMBORRA

L’aria di derby è spira-ta in modo anomalo con due settimane

d’anticipo. Quel boato al rigore assegnato

alla Sampdoria, che sanciva l’ennesi-

ma sconfitta e la retrocessione

del Bari, non è

s f u g g i t o a nessuno. Quell’esultanza atipica, o meglio an-cora innaturale, oltre ad essere un segno di amicizia nei confronti dei tifosi liguri, era anche una proiezione verso il match contro il Lecce in programma il 15 maggio. In quel momento, complice la sconfitta

dei salentini a Marassi, la Curva Nord ha sposato la linea del mal comune mezzo gaudio, fiutando la possibilità di trascinare nel baratro anche il Lecce. Triste, ad essere onesti. Confidare nelle disgrazie altrui non è mai bello. Eppure sembra essere questo l’unico sfizio che molti tifosi baresi vorrebbero togliersi: scendere in B anche il Lecce. Ovviamen-te non tutti la pensano così, sottoline-ando come sarebbe meglio lasciare un po’ di Puglia in serie A. Questione di punti di vista. Tirerà aria strana tra due settimane al San Nicola, non ci sono dubbi. Se vogliamo un epilogo il linea

con una stagione tutta da dimenti-care.

© Riproduzione riservata

7www.ilnuovogalletto.it1 Maggio 2011

Stadio San Nicolaore 20.45

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www.ilnuovogalletto.it8

BARI

21 PUNTI (20°)

Vittorie: 4Pareggi: 9

Sconfitte: 21

4 GOL: Barreto;2 GOL: Okaka, Rudolf, Ghezzal, Parisi;

1 GOL: Donati, Castillo, Rivas, Kutuzov, Caputo, A.Masiello, Alvarez,

Gazzi

Ultima vittoria del Bari in casa: 19 Gennaio 1992: 2-1

Alvarez, Okaka

Mutti non ha mai battuto Montella

Jean Francois GILLET(media voto 6,18)

Andrea RAGGI(media voto 5,01)

IN CLASSIFICA

IL CAMMINO

I MARCATORI

LA CABALA

GLI EX

LA CURIOSITÀ

ROMA

56 PUNTI (6°)

Vittorie: 15Pareggi: 8Sconfitte: 10

12 GOL: Totti; 10 GOL: Borriello; 9 GOL: Vucinic; 4 GOL: Simplicio; 3 GOL: Perrotta; 2 GOL: N.Burdisso, De Rossi, Juan, Menez; 1 GOL: Brighi, Loria, Mexes, Pizarro

Ultima vittoria della Roma a Bari: 4 Aprile 2010: 1-0

Perrotta

Montella non ha mai battuto Mutti

Francesco TOTTI(media voto 6,31)

John Arne RIISE(media voto 5,68)

IL TOP

IL FLOP

domenica 7 Maggio ore 18,00

A disposizione: 25 Padelli, 15 Belmonte, 84 Raggi, 8 Donati, 3 Codrea, 32 Romero, 90 Alvarez

Stadio S. Nicola

1 Maggio 2011ore 20,45

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I precedentia cura dI Maurizio Fontana

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A disposizione: 1 Lobont, 15 Loria, 3 Castellini, 87 Rosi,

30 Simplicio, 94 Menez, 22 Borrielllo

Stadio S. Nicola

1 Maggio 2011ore 20,45

© Riproduzione riservata

Partite 25Vittorie 12Pareggi 6Sconfitte 14

Reti segnate 37Reti subite 46

RIEPILOGOLa Roma torna a Bari ancora una volta a fine campionato, dopo che nelle ultime due occasioni è giunta al San Nicola in piena lotta per lo scudetto. Nel 2001, dopo aver sconfitto i galletti già retrocessi per 4-1, i giallorossi finirono la stagio-ne campioni d’Italia. L’anno scorso, invece, nonostante un rocambolesco successo per 1-0 (il Bari sfiorò più volte il gol e il risultato più giusto sarebbe stato un pareggio), la Roma dovette rinunciare al primato in classifica dopo la pazzesca sconfitta in casa contro la Sampdoria di Cassano.

Quest’anno, all’andata il Bari, pieno di infortuni e squalifiche, giocò a Roma una delle partite più gagliarde della stagione, e solo un gol in fuorigioco di Juan riuscì a regalare il successo alla squadra della capitale.

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l'uomo dei recorddi Maurizio FONTANA

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vs

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La Roma si identifica, ormai da quasi vent’anni, nel suo giocatore simbolo, quel

Francesco Totti che ha accet-tato di vivere la propria carriera calcistica nella squadra della sua città, quella per cui aveva fatto il tifo fin da bambino, rinunciando alle sirene provenienti da club come Milan e Real Madrid che più volte furono vicini all’acqui-sto del suo cartellino. In soldo-ni, il capitano dei giallorossi ha rinunciato ad un ingaggio più cospicuo rispetto a quello che percepisce nella città eterna, ma soprattutto ha, probabilmente, rinunciato a vincere più di quel-lo che è riuscito ad ottenere da quando, nel lontano 1993, ha esordito in serie A.E da allora, da quando prima Boskov poi Mazzone scoprirono il talento straordinario del futu-ro numero 10

della Roma e della Nazio-nale, Totti ne ha fatta di stra-da. E’ riuscito a con-

quistare uno Scudetto, due

Coppe Italia e due Supercoppe Italiane, una Coppa del Mondo con l’Italia nel 2006 e una Scarpa d’oro nel 2007. Ha infranto tutti i record possibili, prima come gio-catore della Roma poi come gio-catore del Campionato Italiano, diventando il più fertile realiz-zatore in attività (lui, che aveva iniziato a giocare da trequartista negli anni si è trasformato in un cecchino irresistibile).Eppure ne ha passate tante, il ca-pitano della Roma, a partire dal brutto infortunio che nel 2006 lo ha quasi portato a rinunciare al Mondiale. E’ uno dei giocatori più osteggiati dalle tifoserie av-versarie perchè incarna quella mentalità tipica romana, un po’ goliardica un po’ assonnata, un po’ nervosa perchè vorrebbe riuscire sempre a primeggiare sull’avversario. E’ sta-to accusato di es-

sere un giocatore violento per alcune reazioni a volte effettiva-mente eccessive, ma che fanno da contraltare alle grandi doti di umanità e di generosità testi-moniate dai numerosi impegni nella solidarietà. Totti, infatti, è ambasciatore Unicef e gestisce una scuola calcio che garanti-sce l’accesso anche ai bambini meno fortunati di Roma e di al-cuni paesi stranieri disagiati.A Bari Totti potrebbe raggiun-gere un certo Roberto Baggio a quota 205 marcature in serie A. Dopo un avvio di campionato stentato, infatti, il numero 10 giallorosso sta cercando, a suon di gol, di portare i giallorossi a ridosso della zona Champions, alla conquista di un quarto po-sto che fino a poche settimane fa sembrava insperato e che, in-vece, passa proprio dallo Stadio San Nicola. Il Bari appena retro-cesso proverà a scacciare l ’ “ i n c u b o ” d e l l ’ u o m o dei record.© Riproduzione riservata

HABITAT

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l'uomo dei record

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Stadio San Nicolaore 20.45

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l'ultimo eroe

Sono passati dieci anni, ma lui è rimasto al suo posto. Tra mille tempeste e qualche giornata

di sole, sprazzi di calcio spettacolo e salvezze tirate con i denti, para-te necessarie solo a scongiurare

fallimenti totali. Eppure nel frat-tempo Jean Francois Gillet ha

calamitato soltanto applausi. E’ diventato l’idolo di ogni

stagione per i tifosi bian-corossi, un punto di

riferimento garanti-to. A prescindere,

come avrebbe detto Totò.

Ecco per-c h é ,

nei giorni del mesto ritorno in B, il por-tiere belga merita un capitolo a parte. Lo ha scritto anche in questa malaugu-rata stagione. Mentre la barca affon-dava, Gil ha cercato disperatamente di tenerla a galla. Non a caso, sui tabellini sovente ha rimediato voti e giudizi su-periori alla sufficienza. Non è riuscito a salvare la serie A, perché da solo non poteva farcela. Ma, per l’ennesima vol-ta, si è confermato un grande. Forse, gli va accreditato soltanto un limite. E’ troppo buono, troppo bravo per fare il capitano. Soprattutto quest’anno, in molti momenti, avrebbe dovuto alzare la voce, farsi sentire di più oltre i confi-ni del terreno di gioco. Perché sarebbe stato necessario cambiare rotta prima, svegliare qualcuno, adoperarsi in modo concreto per evitare una resa così umi-liante. Ma, in fondo, è giusto che Gillet vada ampiamente assolto anche per il

suo limite caratteriale. Gli immancabili applausi dei pochi tifosi rimasti al San Nicola dicono tutto. Era arrivato con il Bari in serie A e aveva poco più di 20 anni ed un bagaglio ricco di sogni

e speranze. Realizzate solo in parte. A fine mese, ne compirà 32. Ha già tra-

scorso più di mezza carriera in bianco-rosso. Fino a diventare il fedelissimo di tutti i tempi del Bari. Un’etichetta doc. per il primo portiere straniero della sto-ria biancorossa. Nel frattempo, non ha preso in moglie solo una bella e grintosa ragazza bare-se, Adriana. Gil ha sposato Bari. Il pro-fumo del mare, i piatti tipici, il dialetto, perfino i difetti della città scorrono nel suo sangue. Impossibile immaginarlo al-trove, sotto un’altra bandiera, tra i pali di una porta diversa da quella bianco-rossa. Eppure, mai come ora, rischia di andar via. Qualche sirena dal suo paese (Standard Liegi e Bruges), la necessità di giocare in un campionato di prima ca-tegoria per difendere il posto in nazio-nale, la possibilità di aiutare il Bari a far cassa con la sua eventuale cessione: tre motivi che potrebbero indurlo a partire. Nessuno potrebbe ostacolarlo, né ango-sciarlo con i sensi di colpa. Non lo meri-terebbe il professionista, nè l’uomo. Ma è pur vero che, in un momento di globa-le incertezza, il popolo barese del pallo-ne può contare soltanto su una certezza assoluta per il futuro immediato: Gillet. Non può esserci addio per l’ultimo eroe.

© Riproduzione riservata

Jean Francois Gillet, capitano e storico portiere biancorosso, non è stato coinvolto dal naufragio del Bari. E speriamo che non se ne vada… di Franco CIRICI

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Stadio San Nicolaore 20.45

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l'angolodi

Ha conosciuto l’amarezza della retrocessione in serie B. Ma ha saputo rialzarsi fino ad arram-

picarsi sul tetto del mondo. Simone Perrotta ha giocato nel Bari dal 1999 al 2001. La sua parentesi tra i galletti si chiuse con il tonfo in B. “Ma anche le sconfitte più dolorose aiutano a crescere”, attacca Perrotta. “Il 2001 fu disastroso per me e per il Bari. Un’an-nata in cui tutto girò storto, proprio come sta accadendo adesso. Tuttavia, non ci si può fermare. Io ebbi la for-tuna di ripartire dal Chievo e sono ri-uscito a togliermi tante soddisfazioni. Anche il Bari adesso deve rialzarsi per riappropriarsi quanto prima della se-rie A: l’unica categoria che gli spetta”.Si aspettava che i biancorossi potes-sero retrocedere con così grande an-ticipo?“Non avrei mai pensato ad un simile crollo. La scorsa stagione il Bari ha giocato il calcio più bello del campio-nato. E’ difficile giudicare dall’esterno e comprendere quali possano essere stati i problemi. Una cosa, però, è cer-ta: i molteplici infortuni hanno condi-

zionato pesantemente il torneo dei galletti”.Qual è il ricordo più bello legato alla sua esperienza barese?“Il mio primo anno a Bari fu entusia-smante. Malgrado una flessione nel ritorno, gravitammo a lungo nella zona alta della classifica. La notte in cui battemmo l’Inter al San Nicola re-sta indimenticabile. Il lancio per il gol di Cassano lo feci io. Sono orgoglioso di aver contribuito alla rivelazione di un grande campione”.Che cosa, invece, avrebbe voluto cambiare?“A Bari non ho mostrato le mie quali-tà. All’epoca pensavo che dipendesse dal fatto che spesso giocavo defilato sulla fascia e non nel mio ruolo natu-rale. Una posizione che non digerivo affatto. A distanza di tempo, tuttavia, anche quell’esperienza mi è stata utile perché mi ha permesso di accrescere il mio bagaglio tecnico e di esperienza”.Lei è anche barese d’adozione visto che ha ricevuto, in seguito al mon-diale vinto nel 2006, la cittadinanza onoraria. Che cosa sente di dire ai

supporter biancorossi?“A Bari sono legato, ho tan-ti amici in Puglia. Peraltro, quando si ricevono ricono-scimenti del genere significa che hai la-sciato un ricordo positivo prima di tutto come persona e questo mi fa partico-larmente piacere. Ai baresi dico: non mollate. Vi aspetto tra un anno in A”.Stasera prevede vita facile al San Nicola per la sua Roma?“No. Anzi: sarà una gara dura. I giocatori bian-corossi vorranno dimo-strare di valere la serie A e non faranno scon-ti. Noi, però, abbia-mo bisogno dei tre punti per inseguire la qualificazione in Champions League”.

caro bari,ti aspetto in A

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Simone Perrotta, ex di turno nelle fila della Roma, dà l’arrivederci ai biancorossi nella massima categoria

di Davide LATTANZI

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vs

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La prematura scomparsa della Serie A. Uno tsunami di debiti che si ab-batte sull’A.S. Bari. Calciatori che non segnano nemmeno se li metti davanti alla porta vuota. Cordate che si strin-gono attorno al futuro come cappi intorno al collo. Insomma: quando pensavamo che le cose non potessero peggiorare, sbagliavamo.La Roma arriva a Bari alla ricerca di un posto in Europa. La Bari sfida la Roma alla ricerca di un risultato utile. Alme-no per fare un po’ di preparazione. Che sappiamo tutti che l’unica partita di valore che resta da giocare sarà sì contro i giallorossi. Ma non questi. Quegli altri.I sogni infranti si trasformeranno un’altra volta in fischi che pioveran-no dalle gradinate verso il campo,

dove giocavano i nostri beniamini. Perché quelli che un tempo erano gli idoli dei tifosi, oggi sembrano più dei professionisti prezzolati. Una specie di escort, insomma. Ma senza fascino femminile. E nemmeno bravi a fare il loro lavoro. Insomma, non farebbero strada nemmeno in politica. Questo e altro ancora in campo oggi per Bari-Roma, sfida che non ha pro-prio niente da dire. Non vedete l’ora di sapere come andrà a finire? Ma siete sicuri? Che tanto sempre in Se-rie B dobbiamo andare. Però, dite voi, giacché siamo venuti, almeno ci guar-diamo la partita. E allora abbassate il giornale e guardatevela. Ma io vi ho avvisato.Forza Bari. Sempre.

Pasquale Laricchia

l'angolodi

Il trailer della partita "visto dalla Curva"

la partita di oggi presentatain maniera insolita, ironica e pittoresca

Anche in Serie B continueremo a tifare Bari! Torneremo presto in A!

Invia anche tu le tue foto allo Stadio [email protected]

Reg. trib. Bari n. 34 del 14/09/2009Direttore responsabile: Vincenzo Tamborra

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Password s.n.c di Gesù Domenico e Di Summa Antoniovia delle Murge, 65/A - 70124 BariTel. +39 080 5046293 - fax +39 080 5672586www.passwordweb.it - [email protected]

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Stadio San Nicolaore 20.45

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