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Il Nuovo Grano - novembre 2014

Date post: 06-Apr-2016
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In questo numero parliamo di: l'impatto della nuova Pac sul territorio, pensionati elezioni in vista, giornata nazionale del Ringraziamento, spandimento nitrati, Oscar Green 2014, scadenze iva, autunno caldo della zootecnia
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SOMMARIO 4 - L’impatto della Pac sul territorio 5 - Pensionati, elezioni in vista 8 - Giornata del Ringraziamento 14 - Nitrati, stop allo spandimento 15 - A Milano l’Oscar Green nazionale 16 - Agriturismi, nuove norme allergeni 17 - Iva, occhio alle scadenze 18 - L’autunno caldo della zootecnia Poste Italiane SpA Spedizione in abb. postale 70x100 LO/MI NOVEMBRE 2014 DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE VIA FILZI, 27/A 20124 MILANO TELEFONO 02/5829871 Un anno in trincea 10 ANNO XXII
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SOMMARIO 4 - L’impatto della Pac sul territorio 5 - Pensionati, elezioni in vista 8 - Giornata del Ringraziamento 14 - Nitrati, stop allo spandimento

15 - A Milano l’Oscar Green nazionale16 - Agriturismi, nuove norme allergeni17 - Iva, occhio alle scadenze18 - L’autunno caldo della zootecnia

Poste Italiane SpA Spedizione in abb. postale 70x100 LO/MI NOVEMBRE 2014 DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE VIA FILZI, 27/A 20124 MILANO TELEFONO 02/5829871

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COLDIRETTI INTERPROVINCIALE DI MILANO, LODI, MONZA E BRIANZAIndirizzo: via Fabio Filzi, 27 – Milano - Tel: 02.58.29.871 - Fax: 02.58.30.35.49Presidente: Alessandro Ubiali - Direttore: Giovanni Benedetti

UFFICIO ZONA DI ABBIATEGRASSOIndirizzo: Viale G. Sforza, 62 - Tel: 02.58.29.85.00 - Fax: 02.58.29.85.19Segretario di zona: Enzo LocatelliOrari di apertura uffici. lunedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; martedì: 9.00/12.30; mercoledì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; giovedì: 9.00/12.30; venerdì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00

UFFICIO ZONA DI CODOGNO Indirizzo: Via G. Carducci, 9 - Tel: 02.58.29.85.20 - Fax: 02.58.29.85.39Segretario di zona: Francesca ToscaniOrari di apertura uffici: lunedì: 9.00/12.30; martedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; mercoledì: 9.00/12.30; giovedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; venerdì: 9.00/12.30

UFFICIO ZONA DI CUGGIONOIndirizzo: Viale Roma, 2 – Piazzale Kuster - Tel: 02.58.29.85.40 - Fax: 02.58.29.85.59Segretario di zona: Enzo LocatelliOrari di apertura uffici: lunedì: 9.00/12.30; martedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; mercoledì: 9.00/12.30; giovedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; venerdì: 9.00/12.30

UFFICIO ZONA DI LODIIndirizzo: Via Haussmann, 11/i - Tel: 02.58.29.85.60 - Fax: 02.58.29.85.79Segretario di zona: Stefano BressaniOrari di apertura uffici: lunedì: 9.00/12.30; martedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; mercoledì: 9.00/12.30; giovedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; venerdì: 9.00/12.30

RECAPITO DI MAGENTAUfficio EpacaIndirizzo: via Cattaneo, 28 - Tel: 02.58.29.581Referente: Anna BardelliOrari di apertura uffici: martedì, mercoledì, giovedì: 9.00/12.30

UFFICIO ZONA DI MELEGNANOIndirizzo: Via J. Lennon, 4 - Tel: 02.58.29.88.00 - Fax: 02.58.29.88.19Segretario di zona: Luigi SimonazziOrari di apertura uffici: lunedì: 9.00/12.30 – 13.30/15.00; martedì 9.00/12.30 – 13.30/15.00; mercoledì: 9.00/12.30 – 13.30/15.00; giovedì 9.00/12.30 – 13.30/15.00; venerdì: 9.00/12.30 – 13.30/15.00

UFFICIO ZONA DI MELZOIndirizzo: Via C. Colombo, 37/a - Tel: 02.58.29.88.20 - Fax: 02.58.29.88.39Segretario di zona: Sergio MeroniOrari di apertura uffici: lunedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; martedì: 9.00/12.30; mercoledì: 9.00/12.30; giovedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; venerdì: 9.00/12.30

UFFICIO ZONA DI MILANOIndirizzo: Via F. Filzi, 27 - Tel: 02.58.29.871 - Fax: 02.58.30.35.49Segretario di zona: Luigi SimonazziOrari di apertura uffici fiscale e CAA: lunedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; martedì: 9.00/12.30; mercoledì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; giovedì: 9.00/12.30; venerdì: 13.30/17.00 Uffici Epaca: via Ripamonti, 66 - Tel: 02.58.29.87.63orari di apertura: lunedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; martedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; mercoledì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; giovedì: 9.00/12.30 . 13.30/17.00; venerdì: 9.00/12.30

UFFICIO ZONA DI VILLASANTAIndirizzo: Via E. Mattei, 2 – Tel: 02.58.29.88.40 - Fax: 02.58.29.88.59Segretario di zona: Tiziano TencaOrari di apertura uffici: lunedì: 9.00/12.30; martedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; mercoledì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; giovedì*: 9.00/12.30; venerdì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00

* L’Ufficio Epaca rimane chiuso il giovedì per tutta la giornata

DIRETTORE RESPONSABILEGiovanni Benedetti

DIREZIONEe AMMINISTRAZIONE

Via F. Filzi, 27/A - MILANO02 5829871 (r.a.)

REDAZIONEDaniela Maggi

REGISTRAZIONE TRIBUNALEdi MILANO

n. 82 dell’8/02/1992

HANNO COLLABORATOA QUESTO NUMERO:

Fabio BonaccorsoAdriano Cislaghi

PROGETTO GRAFICOe IMPAGINAZIONE

PMP - Lodi

FOTOGRAFIEArchivio “il Cittadino”

STAMPALitostampa Istituto Grafico srl

Bergamo

Per contattare la redazione

scrivere una mail all'indirizzo:

[email protected]

La Coldiretti Interprovincialetra Milano, Lodi, Monza e Brianza

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OA Codogno la 224° edizione della tradizionale Fiera Agricola

Crisi, Ubiali: “Resistere e ripartire” Qualità e nuove generazioni le leve su cui scommettere per il futuro

Alessandro Ubiali

Resistere alla crisi e ripartire. Deve essere questo il nostro principio guida, in agricoltura

ma anche negli altri settori. Nono-stante problemi innegabili che coin-volgono anche il nostro comparto. Valutare lo stato di salute dell’agri-coltura lodigiana in occasione della 224° edizione della Fiera di Codo-gno, significa fare i conti con la di-minuzione delle aziende. Secondo i dati Infocamere, in provincia di Lodi si contano oggi 1.377 imprese agri-cole, il 2,3% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e quasi il 5% in meno sul 2012. Nu-meri che da una parte riflettono le difficoltà di un settore che deve lottare ogni giorno per garantir-si il proprio spazio vitale, a causa di costi di produzione sempre più elevati, concorrenza estera sleale e scelte politiche incerte. Dall’al-tra però sono anche numeri che indicano una progressiva ristruttu-razione e accorpamento di realtà produttive in vista dei nuovi scenari del mercato europeo e mondiale. Ciò che preoccupa sono i margini di redditività sempre più risicati. Il prezzo medio del mais nel 2014, a differenza di quanto successo nel biennio precedente, non ha mai su-

perato i 200 euro a tonnellata; gli allevatori di suini lavorano in rosso con una perdita secca di 4 cente-simi al chilo sul maiale pesante, mentre per quanto riguarda il com-parto lattiero-caseario, a fronte di una maggiore produzione di latte a livello lombardo si fatica a trovare un accordo sul prezzo alla stalla che sia soddisfacente per i produttori. Nonostante questo, però, si scorgono alcuni segnali inco-raggianti per il futuro, a comin-ciare dall’interesse delle nuove generazioni per il lavoro nei campi. Secondo una recente analisi della Coldiretti di Milano, Lodi, Monza e Brianza, negli ultimi cinque anni i ragazzi che hanno scelto di studiare negli istituti di agraria del Lodigiano sono aumentati del 21,4 per cento. Il ricambio generazionale è fon-damentale in un settore come il nostro, caratterizzato ancora dal-la prevalenza di agricoltori over 50. I ragazzi stanno ritornando ai lavori della terra non solo per portare avanti l’attività di fami-glia, ma anche perché capiscono che questo è un campo che offre grandi prospettive per il loro do-mani. Lo dimostra il fatto che, ac-

canto a chi ha scelto agraria, ab-biamo molti esempi di giovani che dopo aver studiato tutt’altro, deci-dono di investire sull’agricoltura. Il boom degli istituti agrari che si registra a livello provinciale segue l’andamento regionale dove, se-condo un’indagine della Coldiretti Lombardia, da quando è scoppiata la crisi economica sono aumenta-ti di quasi il 30 per cento i ragazzi che hanno scelto di studiare agraria alle superiori. Altro punto a favore della nostra agricoltura è la qualità dei nostri prodotti: dal Gorgonzola alla Raspadura fino al Grana Pada-no che nel 2013 si è confermato il formaggio DOP più consumato nel mondo. L’eccellenza della tradizio-ne unita all’innovazione portata dai nuovi agricoltori possono diventare le leve su cui premere per rilan-ciare l’intero Paese, contribuendo in modo determinante all’innalza-mento del Pil italiano, previsto dalla Commissione Europea in aumento di circa lo 0,6% nel 2015 e dell’1% nel 2016.

Alessandro Ubiali Presidente Coldiretti Milano

Lodi e Monza Brianza

Mostra bovina alla fiera agricola di Codogno (Lodi)

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Vacche da latte in mostra alla fiera di Codogno (Lodi)

I “pionieri della canapa” nella bassa lodigiana:dall’edilizia al tessile il ritorno dell’antica fibra

Vanessa Olivari con Pina Alagia, rappresentante Donne Impresa Coldiretti Milano, Lodi, Monza

Il 20 per cento in meno. Sono i contributi che, in media, le azien-de attive nelle province di Mila-

no, Lodi, Monza Brianza perderanno con l’entrata in vigore della nuova Politica Agricola Comunitaria 2014 – 2020. È quanto stima la Coldiret-ti Interprovinciale che ha promosso diversi incontri territoriali su questo argomento. Rispetto al 2013 – spie-gano i tecnici della Coldiretti – le imprese agricole del territorio do-vranno far fronte a una progressiva diminuzione dei contributi comunita-ri diretti. In base alle nuove regole, infatti, rispetto al 2013 si prevedono cali del 15% nel 2015, fino ad arri-vare a tagli del 25% nell’ultimo anno di applicazione della nuova PAC. Qualcosa si recupera con i premi accoppiati che potrebbero portare intorno al 20% la riduzione previ-sta. “Lo scenario che ci attende è preoccupante – spiega Alessandro Ubiali, Presidente della Coldiretti di Milano, Lodi, Monza Brianza – Ad es-sere penalizzate saranno soprattut-to le aziende zootecniche per cui si attendono tagli agli aiuti comunitari superiori alla media. Inoltre la nuova PAC arriva in un momento di difficol-tà per l’agricoltura: negli ultimi anni la crisi di redditività ha spinto mol-te aziende sull’orlo della chiusura”. Nella sola provincia di Lodi – spie-ga la Coldiretti Interprovinciale – dal

Diminuiscono i contributi diretti, ma si recupera con i premi accoppiati

L’impatto della nuova Pac 2014-2020 L’Unione Europea taglia del 20 per cento le risorse alle aziende

2010 al 2014 le aziende agricole sono passate da 1.488 a 1.377, con un calo del 7,5%. Se invece si esten-de l’intervallo di tempo agli ultimi dieci anni, l’emorragia di imprese at-tive è più consistente: -14,3%. Nel Milanese, tra 2010 e 2014 le imprese agricole sono diminuite del 7% (da 3.844 a 3.574), mentre in Brianza sono calate del 5% (da 969 a 921). La nuova PAC impone anche criteri ecologici, con il cosiddetto “gree-ning”: per ottenere più contributi bisognerà diversificare, coltivare più colture che per le aziende con oltre 30 ettari dovranno obbligatoriamen-te essere tre. L’impatto si farà sentire – precisano i tecnici della Coldiretti

– specialmente in un territorio come il nostro, dove la monocoltura è mol-to diffusa. Tra Milano, Lodi e Monza Brianza si contano circa 40mila ettari a mais e oltre 13mila ettari a riso. Il calo dei contributi sarà in parte compensato dai fondi del Program-ma di Sviluppo Rurale che, rispetto alla scorsa programmazione, sono aumentati. “Ma se vogliamo tutelare al meglio la nostra agricoltura – con-clude il Presidente Alessandro Ubiali – bisogna valorizzare ancora di più la qualità e la sicurezza dei prodotti del vero Made in Italy. Per far que-sto non basta la buona volontà e la professionalità di noi agricoltori, ser-vono politiche mirate e lungimiranti”.

I pionieri della canapa alla fiera di Codogno. Protagonista è sta-ta Vanessa Olivari, giovane inge-gnere aerospaziale di 29 anni che dopo gli studi ha deciso di gestire l’azienda agricola di famiglia dedi-cando alla canapa parte dei suoi terreni tra Orio Litta e Somaglia. In Lombardia – spiega la Coldi-retti di Milano, Lodi, Monza Brian-za – questa pianta rappresenta ancora una produzione di nicchia. Complessivamente si contano poco più 23 ettari, di cui 9 nel Lodigiano. Gli altri si trovano tra le province di

Mantova e Pavia. Dalla canapa si ricava un materiale innovativo e versatile dai molteplici usi: dagli eco-mattoni per la bioedilizia, che hanno un’alta capacità isolante e che assorbono anidride carboni-ca, ai pellet per una combustio-ne pulita. Dai prodotti alimentari come biscotti, taralli e pane, fino ai tessuti naturali ottimi sia per l’abbigliamento, poiché tengono fresco d’estate e caldo d’inverno, sia per l’arredamento grazie alla grande resistenza di questo tipo di fibra.

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Pizza napoletana,le firme dell’Anci

L’assessore al commercio del Comune di Milano Franco D’Alfonso (primo a sinistra) al mercato di Campagna Amica nel quartiere Isola

Milano, farmers’ marketsotto i nuovi grattacieli

Piero Fassino, presidente Anci

Dal bosco verticale al farmers’ market, così il quartiere Isola a Milano scopre la sua anima

green e punta sull’agricoltura. Do-menica 26 ottobre, in occasione dell’iniziativa “Fattorie sotto i grat-tacieli”, si è svolto il primo mercato di Campagna Amica a due passi dal nuovo skyline del capoluogo lom-bardo. Dalle ore 10 alle 19, un folto numero di cittadini consumatori ha percorso via Boltraffio per assaggia-re il meglio dell’agricoltura del ter-ritorio, proposto da trenta aziende agricole: dalle mozzarelle di bufala ai formaggi, dalle lumache alle noc-ciole del Piemonte, dalla pasta al riso, dai fiori alle piante fino alle con-fetture e all’ortofrutta. “Dopo i far-mers’ market in corso Buenos Aires e ‘Cibi d’Italia’ al Castello Sforzesco – spiega Alessandro Ubiali, presi-dente della Coldiretti di Milano, Lodi,

Monza Brianza - Coldiretti riporta l’agricoltura nel cuore di Milano per valorizzare le eccellenze lombarde e italiane anche in vista di Expo 2015. Una direzione presa anche da Palaz-zo Marino, come dimostra la recente decisione di mettere a disposizione 50 aree pubbliche per nuovi merca-ti agricoli”. Con il farmers’ market di domenica 26 ottobre – spiega la Col-diretti – il quartiere Isola conferma il suo “cuore verde”. In questa zona infatti sorge anche il bosco verticale, un progetto in cui edilizia e natura si fondono, grazie alle oltre mille piante che sono ospitate in due torre resi-denziali. Milano conta oltre 21 milio-ni di metri quadrati di verde urbano, il valore assoluto più alto di tutta la Lombardia, mentre la disponibilità pro capite è di 16,3 metri quadrati contro una media regionale di oltre 58 metri quadrati per residente.

Continua la raccolta delle firme che Coldiretti promuove per l’in-serimento della pizza nella lista Unesco dei patrimoni immateriali dell’umanità, per tutelarne così l’identità. Durante l’assemblea dell’Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci), che si è svolta a Milano dal 6 all’8 no-vembre scorso, presso lo stand della Coldiretti hanno aderito alla campagna per la pizza napoleta-na anche Piero Fassino, presi-dente Anci, Enzo Bianco, sindaco di Catania, e Massimo Garava-glia, assessore all’Economia di Regione Lombardia. Secondo un sondaggio del sito www.col-diretti.it emerge che per il 39 per cento degli italiani la pizza è il simbolo culinario dell’Italia e che la pizza sia la parola italiana più conosciuta all’estero con l’8 per cento, seguita dal cappucci-no (7 per cento), dagli spaghetti (7 per cento) e dall’espresso (6 per cento). Negli Usa, che fanno registrare il record mondiale dei consumi di pizza con una media di 13 chili per persona all’anno, il business della pizza vale 40 mi-liardi di dollari con il 93 per cento degli americani che la consuma almeno una volta al mese per una media di 350 slice (le tra-dizionali fettine) al secondo. In Italia - precisa la Coldiretti - si stima che la pizza generi un fat-turato di 10 miliardi di euro con oltre 250mila addetti e 50mila pizzerie. La tendenza al rispar-mio ha purtroppo colpito anche l’originalità degli ingredienti tan-to che secondo uno studio della Coldiretti quasi due pizze su tre servite in Italia sono ottenute da un mix di farina, pomodoro, mozzarelle e olio provenienti da migliaia di chilometri di distanza senza alcuna indicazione per i consumatori.

Assemblea elettiva FederpensionatiSi comunica che lunedì 15 di-cembre 2014, alle ore 15, si ter-rà l’assemblea elettiva della Fe-derpensionati di Milano, Lodi e Monza Brianza. L’appuntamento si svolgerà presso la sede del-la Coldiretti Interprovinciale a Milano, in via Fabio Filzi 27, nel-la Sala Pisoni al quarto piano. Gli uffici della Federazione si trovano a 5 minuti a piedi dalla stazione Centrale e a 10 minuti

a piedi dalla fermata Repubblica del passante ferroviario. Per chi arrivasse in metropolitana si può scendere alla fermata “Centrale” della linea metropolitana verde o alla fermata “Repubblica” della metropolitana gialla. In prossimi-tà degli uffici Coldiretti si fermano anche le linee dei tram numero 9 (fermata via Filzi) e numero 5 (fermata Stazione Centrale piazza Duca D’Aosta).

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Poco più di 1.200 millimetri d’acqua in provincia di Milano e 1.100 in provincia di Lodi. È il

risultato del maltempo che si è ab-battuto sulle campagne negli ultimi dodici mesi, con i campi sommersi da un muro di pioggia alto più di un metro. È quanto emerge dalle pri-me stime dell’annata agraria 2014 elaborate dalla Coldiretti di Milano, Lodi, Monza Brianza. “Le difficoltà per gli agricoltori non sono manca-te – spiega Alessandro Ubiali, Pre-sidente della Coldiretti di Milano, Lodi, Monza Brianza –. Dal riso al mais, dall’insalata ai pomodori, tut-te le principali colture hanno sof-ferto. Gennaio, febbraio, giugno e

Campi sommersi da un metro d’acqua:colpiti riso, ortaggi e il San Colombano

luglio sono stati i mesi più critici per la pioggia. Il maltempo ha colpito anche i terreni a prato: ci sono stati problemi nello sfalcio e nella fase di essicazione”. Tra le produzioni più colpite l’uva da vino, prodotta sulla collina di San Colombano a cavallo tra Milano e Lodi. Secondo le pri-me rilevazioni, ci si attende un calo produttivo intorno al 10-15% e una diminuzione della gradazione zuc-cherina. Tra gli acini più penalizzati dal maltempo quelli della Barbera. Annata difficile anche per gli ortag-gi, in particolare per quelli coltivati in pieno campo per cui si stimano perdite intorno al 30%. L’andamen-to delle temperature e le piogge fre-

quenti hanno influenzato anche lo sviluppo del riso, provocando ritardi nelle false semine e il rallentamen-to delle fasi di spigatura e fioritura. Dopo il mese di settembre, che si è rivelato più favorevole al riempi-mento dei chicchi, dalle prime stime si ipotizza un calo delle produzioni del 10%. Tra Milano e Lodi, le su-perfici dedicate a questa coltura nel 2014 coprono circa 13.600 ettari: 12mila nel Milanese, più di 1.500 nel Lodigiano. Il mais, pur essendo stato vittima di trombe d’aria, gran-dine e acquazzoni ha retto l’impatto col maltempo. Le piogge abbon-danti da una parte hanno favorito la crescita delle piante, dall’altra hanno fatto posticipare la mietitura di circa quindici giorni. La raccolta è stata effettuata in condizioni di umi-dità elevata e questo ha provocato un conseguente innalzamento dei costi di essicazione. A livello pro-duttivo per il mais da granella sono attese rese di circa 12 tonnellate per ettaro, in linea con la media del territorio. Gli ettari dedicati a que-sta coltura nel 2014 sono stati oltre 40mila: 20.500 in provincia di Lodi, circa 17.500 nel Milanese e 2.400 in Brianza. Il florovivaismo continua a lottare contro le criticità che da alcuni anni attanagliano il setto-re: concorrenza estera, calo degli ordini pubblici e contrazione dei consumi delle famiglie, aggravate

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Maltempo a tavola:un conto da 2,5 mld

dalle condizioni meteo che nella bella stagione, complici pioggia e poco sole, non hanno invogliato ad acquistare piante e fiori. A farne le spese le alberature in genere e le piante da esterno, mentre resisto-no le stagionali. Segnali positivi, invece, arrivano dalle piantine da orto le cui vendite hanno ottenuto risultati positivi, grazie al crescente interesse verso gli orti urbani e sui balconi. A fine 2013 nelle province di Milano, Lodi, Monza Brianza si contavano più di 1.400 imprese flo-rovivaiste così suddivise: 940 a Mi-lano, 443 a Monza e 116 a Lodi, per un totale di quasi 4.900 addetti. In Lombardia, le imprese operanti nel comparto sono poco più di 5mila con 14mila addetti. A livello zootec-nico le aziende hanno sofferto mol-to per gli scarsi margini di redditivi-tà. Gli allevatori di suini continuano a lavorare in perdita, con costi che superano i ricavi. Si stima che nel 2014 tra Milano, Lodi e Monza Brianza siano attivi circa 630 alle-vamenti, per un totale di 400mila capi. Dal canto loro i produttori di latte hanno visto la scorsa campa-gna lattiero-casearia chiudersi sen-za splafonamento rispetto al limite nazionale. Sul fronte dei prezzi, tra gennaio e settembre 2014 il co-sto medio alla stalla è stato di 43 centesimi al litro: negli ultimi mesi, però, è iniziato un trend negativo delle quotazioni, soprattutto rispet-to alle proposte inaccettabili avan-zate dalle industrie di trasforma-zione che mettono a serio rischio il comparto. A livello numerico il comparto dei bovini da latte nelle province di Milano, Lodi e Monza Brianza nel 2014 conta quasi 700 allevamenti con oltre 95mila vacche da latte: oltre 55mila nel Lodigiano, circa 37mila nel Milanese, 2.300 in Brianza. Situazione analoga a livel-lo lombardo dove le coltivazioni più colpite sono state il pomodoro e l’olio d’oliva per cui la Coldiretti re-gionale ha stimato un calo di produ-zione del 25%, l’ortofrutta (-30%), l’uva da vino e il riso con un calo produttivo del 10%. “È stata un’an-nata segnata dal maltempo – spie-ga Ettore Prandini – con i produttori costretti a rivedere i tradizionali rit-mi di lavoro, sospendendo in alcuni casi le operazioni a causa di campi ridotti a un pantano. Oltre al danno produttivo, va aggiunto anche quel-lo ambientale con le esondazioni di fiumi e torrenti che ripropongono il tema della gestione del territorio e della presenza dell’agricoltura come barriera contro il dissesto idrogeo-logico”.

Crolla la produzione degli ali-menti Made in Italy alla base della dieta mediterranea che

fanno segnare un calo che va dal 35 per cento per l’olio di oliva al 15 per cento per il vino fino al 4 per cento del grano duro destinato alla pasta, ma cala anche il raccolto di orto-frutta sotto gli effetti del maltempo. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sul bilancio agricolo dell’an-no che è stato sconvolto da un anda-mento climatico del tutto anomalo, con un conto sulle tavole degli italia-ni da 2,5 miliardi tra calo produttivo, maggiori costi per la difesa della col-ture e stravolgimento nei consumi. Se la vendemmia - sottolinea la Col-diretti - rischia di classificarsi come la più scarsa dal 1950, con una pro-duzione di vino Made in Italy che potrebbe scendere fino a 41 milioni di ettolitri, la produzione italiana di olio di oliva è crollata attorno alle 300mila tonnellate. L’andamento dei raccolti in Italia influenza anche i ri-sultati produttivi a livello internazio-nale dove la produzione mondiale di vino si dovrebbe attestare nel 2014 a 271 milioni di ettolitri, con un calo del 6 per cento e il sorpasso della Francia che con 44 milioni di etto-litri torna a diventare il primo pro-duttore mondiale davanti all’Italia. Ancora più grave la situazione per l’olio di oliva con il Consiglio Oleicolo Internazionale (Coi) che ha stimato un calo della produzione mondia-le addirittura del 19 per cento per circa 2,56 milioni di tonnellate, per effetto anche del dimezzamento dei raccolti in Spagna che mantiene il primato mondiale davanti l’Italia. E’ allarme – continua la Coldiret-ti – anche per la produzione italia-na di pasta, a causa dell’eccessiva dipendenza dell’industria nazionale per l’acquisto di grano duro dall’e-stero da dove arriva circa il 40 per cento del fabbisogno perché non si è avuta la lungimiranza di in-vestire sull’agricoltura nazionale. Se in Italia i raccolti di frumen-to duro hanno subito una leggera flessione (-4 per cento), un calo consistente del 10 per cento si è verificato nell’Unione Europea ed un vero e proprio crollo del 27 per

cento si è registrato in Canada che è il principale fornitore dell’Italia. Complessivamente secondo le sti-me dell’International Grains Council, la produzione mondiale dovrebbe attestarsi sui 34 milioni di tonnel-late (-15 per cento). Anche per il raccolto nazionale di pomodoro da conserva per preparare polpe, pas-sate e pelati da condimento si re-gistra un calo delle rese per ettaro e la produzione rimane in linea con la media stagionale degli ultimi cin-que anni solo perché si registra un aumento delle superfici coltivate. Cattive notizie – spiega Coldiret-ti – anche sul fronte dell’ortofrutta. Si stima un calo della produzione complessiva rispetto allo scorso anno. E per le castagne siamo addirittura al minimo storico con una produzione nazionale ben al di sotto dei 18 milioni di chili registrati lo scorso anno e pari ad appena 1/3 di quella di 10 anni fa. Gli effetti del crollo produttivo si fanno sentire tavola dove gli italia-ni – sottolinea la Coldiretti - sono i principali consumatori di pasta a li-vello mondiale con una media per persona di 26 chili all’anno, una quantità che è tre volte superiore a quella di uno statunitense, di un greco o di un francese, cinque vol-te superiore a quella di un tedesco o di uno spagnolo e sedici volte su-periore a quella di un giapponese. Ma gli italiani fanno registrare acqui-sti da primato anche per il vino (38 litri a persona all’anno) per l’olio di oliva (12 chili a persona all’anno) e per i pomodori trasformati con cir-ca 35 chili per persona all’anno. Anche per gli effetti dal punto di vista economico, rischiano quindi di man-care dalle tavole quei i prodotti base della dieta mediterranea che sono considerati essenziali per garantire una buona salute, soprattutto per la crescita nelle giovani generazioni. Pane, pasta, frutta, verdura, extra-vergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti re-golari hanno consentito agli italiani - precisa la Coldiretti - di conquistare fino ad ora il record della longevità con una vita media di 79,4 anni per gli uomini e di 84,5 per le donne, tra le più elevate al mondo.

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Don Walter Magnoni, Consigliere Ecclesiastico di Coldiretti Milano, Lodi, Monza Brianza

Sarebbe bastato celebrare que-sta giornata una settimana dopo per essere accolti da una

Milano affogata dalla pioggia, inve-ce la sessantaquattresima giornata nazionale del ringraziamento si è svolta a Milano i giorni dell’8 e 9 novembre all’insegna del bel tem-po e con un clima mite. La scelta di viverla nella città meneghina era legata alla vicinanza con l’apertura di Expo 2015 dedicato a “Nutrire il pianeta Energia per la vita”. Come si legge nel messaggio della Confe-renza Episcopale Italiana in vista di questo appuntamento, Expo “invita a dedicare un’attenzione speciale al tema del cibo, quale dono di Dio per la vita della famiglia umana. Così nel ringraziare il Padre per i frutti della terra, ci rendiamo consapevoli di coloro che patiscono la fame”. Per tali ragioni nel convegno del sabato mattina, durante il quale i fazzoletti gialli della Coldiretti spiccavano nel bel teatro scelto per l’occasione, le relazioni si sono concentrate proprio sul problema del cibo. In particola-re, Rolando Manfredini (Capo area sicurezza alimentare e produttiva di Coldiretti) ha presentato i para-dossi del cibo. Colpisce sapere che l’energia immessa lungo la catena alimentare per produrre e rendere disponibile il cibo (dal campo alla tavola) superi l’energia contenuta nel cibo stesso. Non sorprendono i dati dello spreco alimentare (un ter-zo del cibo prodotto viene buttato) ma chiedono a tutti noi di riflettere

A Milano celebrata la Giornata Nazionale del Ringraziamento 2014

Benedire i frutti della terra e nutrire il pianetaLa riflessione di Don Walter Magnoni, il nostro Consigliere Ecclesiastico

sul come combattere questa pia-ga, soprattutto a fronte di persone che ogni giorno vivono la mancan-za di cibo. Come sprecare meno e superare l’insicurezza alimentare? La messa domenicale presso l’Ab-bazia di Chiaravalle, luogo simbolo dell’agricoltura, culla di un sistema di coltivazione che ha fatto scuola per secoli, è stato vissuto con in-tensità da tutti i partecipanti. Dob-biamo proprio a San Bernardo e ai monaci cistercensi l’invenzione di quel sistema agricolo che prende il nome di “marcita” e che si è dif-fuso ampiamente nei territori della Pianura padana. Questa Abbazia, posta in periferia della grande città, conserva attorno a se, ancora oggi, un grande appezzamento di terre e si è conservato questo tipo di colti-

vazione. Il Cardinale Scola durante la sua omelia ha detto: «Gesù era mosso da forte zelo: “Lo zelo per la tua casa mi divorerà”» (Vangelo, Gv 2,17). Egli non può tollerare il culto reso agli idoli, in particolare al dio denaro. Papa Francesco ammo-nisce: “Parliamo di terra, di lavoro, di casa. Parliamo di lavorare per la pace e di prendersi cura della natu-ra. Ma perché allora ci abituiamo a vedere come si distrugge il lavoro di-gnitoso, si sfrattano tante famiglie, si cacciano i contadini, si fa la guer-ra e si abusa della natura? Perché si rende un culto idolatrico al denaro. Perché il mondo si è dimenticato di Dio, che è Padre; è diventato orfano perché ha accantonato Dio” (Incon-tro mondiale dei movimenti popola-ri, 28 ottobre 2014). Tuttavia il Si-gnore non ci abbandona nemmeno quando noi ci siamo allontanati e dal nostro cuore non sgorga più il ringraziamento. Per questo preghe-remo dicendo: “La forza di questo pane eucaristico ci liberi dal pecca-to e ci doni energie sempre nuove”. Queste energie nuove sono quelle che Coldiretti sta mettendo in cam-po, come ha ben ricordato il Presi-dente nazionale Roberto Moncalvo durante il convegno del sabato, per rilanciare l’agricoltura italiana.

Don Walter Magnoni Consigliere Ecclesiastico

Coldiretti Milano, Lodi, Monza e BrianzaLa benedizione dei mezzi agricoli all’Abbazia di Chiaravalle

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In Lombardia meno scarpe, vestiti e aperitivi

Spending review famiglie:1.500 euro in meno all’anno

Sala gremita per il convegno al teatro San Carlo a Milano

A Codogno tornail mercato a Km 0

La giornata

Un taglio medio di quasi 1.500 euro all’anno. E’ la spending review delle famiglie lombar-

de negli anni della crisi, fra il 2010 e il 2013, con meno carne a tavola, meno vestiti e scarpe nell’armadio, meno viaggi e meno spese per il tempo libero. Il quadro emerge da un’analisi di Coldiretti Lombardia su dati Istat diffusa l’8 novembre 2014 in occasione della Giornata nazio-nale del Ringraziamento presso il teatro San Carlo di Milano. Fra il 2010 e il 2013 – spiega lo studio della Coldiretti Lombardia – le fa-miglie lombarde hanno tagliato il 20% delle spese sull’abbigliamento e calzature (da 144 a 115 euro), l’11% di quelle per i trasporti (da 441 a 393 euro) e di quasi il 13% quelle per il tempo libero (da 140 a 122 euro). Sul fronte alimentare – spiega ancora la Coldiretti Lom-bardia – si compra l’11% in meno di carne (da 117 a 104 euro al mese), mentre la borsa della spesa resta uguale per pane, uova, latte e or-taggi. L’investimento medio mensile delle famiglie per la tavola è calato

del 2,8% (da 474,5 a 461 euro). E la crisi raffredda anche la movida: se nel 2010 quasi un lombardo su due beveva l’aperitivo almeno qual-che volta durante l’anno, adesso è sceso al 47%. La crisi – spiega la Coldiretti Lombardia – ha colpito lo stile di vita delle famiglie e le loro possibilità di spesa, tanto che sulla soglia di povertà o sotto di essa si trova già il 6,4% dei nuclei lombar-di contro il 4% del 2010. E il fatto che dal 2011 al 2013 sia diminuito da 16.751 a 15.603 il numero del-le persone che si sono rivolte alle strutture della Caritas Ambrosiana per un aiuto, è – secondo la Coldi-retti Lombardia – non il segnale che le cose siano migliorate, ma che c’è stata un calo della speranza. “La Giornata del Ringraziamento – spiega Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia – è per noi un momento per riflettere non solo sull’annata agraria, ma anche sullo stato della società in cui viviamo e operiamo. Una società in cui sono state proprio le famiglie le prime vittime della crisi”.

E’ stata scelta Milano quale città che ospiterà l’Expo 2015 per ce-lebrare la 64° Giornata Nazionale del Ringraziamento. Il tema di quest’anno, proprio in previsio-ne dell’Esposizione Universale 2015, è stato “Benedire i frutti della terra e nutrire il pianeta”. Il programma si è svolto in due giornate consecutive, sabato 8 e domenica 9 novembre 2014. Il primo appuntamento è stato il convegno al Teatro San Carlo, con gli interventi del Presidente Nazionale Coldiretti Roberto Mon-calvo, il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina, la vicesindaco di Milano Ada Lucia De Cesaris, Sua Eminenza Monsignor Mauri-zio Gervasoni (Vescovo di Vigeva-no e delegato Cei per i problemi sociali e per il lavoro), il cultore biblico Luca Moscatelli e Rolando Manfredini, capo area sicurezza alimentare e produttiva di Coldi-retti. Accanto a loro gli interventi dei rappresentanti di altre orga-nizzazioni mentre le conclusioni sono state affidate a don Walter Magnoni, Consigliere Ecclesiasti-co della Coldiretti di Milano, Lodi, Monza Brianza e responsabile del Servizio per la Pastorale sociale e il lavoro della diocesi di Milano. Sempre nella giornata di sabato, nel pomeriggio si è svolto un pel-legrinaggio in città da Piazza Ca-stello a Santa Maria delle Grazie. Domenica 9 novembre, invece, presso l’Abbazia di Chiaravalle l’Arcivescovo di Milano, Sua Emi-nenza Cardinale Angelo Scola, ha celebrato la Santa Messa, che ha preceduto la benedizione degli agricoltori e delle macchine agri-cole.

L’Arcivescovo di Milano, Angelo Sco-la, benedice i mezzi agricoli. Alle sue spalle il Presidente Nazionale Coldiretti Roberto Moncalvo

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Suini, nel 2015 boom di Spagna e Germania

Nelle campagne20mila stranieriCrescono i lavoratori stranieri impiegati dalle aziende agricole in Lombardia, passati da 21.869 a 22.012, con un record italiano per l’incidenza di quelli a tem-po indeterminato, che sfiorano il 27% sul totale nazionale. E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti, che ha collaborato alla realizzazione del Dossier immigrazione 2014. “Nella no-stre campagne – spiega Ettore Prandini, Presidente di Coldi-retti Lombardia – le nazionalità più rappresentate sono romeni, indiani, marocchini e albanesi. Non mancano polacchi, bulgari e tunisini. Sono impegnati nella coltivazione e negli allevamenti. Mentre nei caseifici del Grana Padano e nelle stalle da latte esiste una forte comunità Sikh”. Tanto che, proprio in provincia di Cremona, nel cuore della zona di produzione del Grana Padano, esiste il più importan-te tempio Sikh d’Europa: 2.352 metri quadrati su due piani, delimitato da quattro torri, una sala ristoro, i bagni, la cucina al piano terra, la sala di culto al primo piano con uno spazio per il Libro Sacro che contiene storia e principi di questa reli-gione monoteista. Quello degli stranieri – spiega la Coldiretti regionale – è un inserimen-to avvenuto col tempo, grazie alla capacità di integrazione professionale e sociale offerta dal settore agricolo. Secondo i dati elaborati da Coldiretti per il Dossier Immigrazione 2014, in Lombardia i lavoratori a tem-po indeterminato sono 6.128, quelli a tempo determinato sono 15.638 mentre altri 246 sono entrati con permessi di soggiorno come stagionali. Nel 2012 gli operai stranieri a tem-po determinato erano 14.976, quelli a tempo indeterminato erano 6.494 e quelli entrati con un permesso da stagionale era-no 399. “Nelle aziende agricole lombarde – conclude Prandini – gli stranieri hanno appreso un nuovo mestiere, trovato una prospettiva di futuro e hanno iniziato a inserirsi nelle nostre comunità. Basta vedere la se-conda generazione con i ragaz-zi che vanno a scuola, parlano i nostri dialetti e giocano a calcio con la passione dei veri italiani”.

Germania, Spagna e Danimar-ca si preparano a scatenare l’offensiva sul mercato euro-

peo dei suini e anche l’Italia rischia, con la Lombardia che pesa per circa la metà del totale dei capi a livello nazionale. Secondo un recente re-port diffuso dall’Anas (l’associazione degli allevatori del settore) – spie-ga la Coldiretti Lombardia – l’anno prossimo le stalle iberiche potenzie-ranno la produzione di quasi il 7% nel primo trimestre e del 5,6% nel secondo trimestre, mentre i tede-schi, che hanno già il record euro-peo con quasi 46 milioni di capi, au-menteranno ancora dello 0,7% fra gennaio e marzo e di un altro 0,1% fra aprile e giugno. Anche i danesi, che con oltre 29 milioni di suini al-levati ogni anno sono al terzo posto in Europa, nel primo trimestre del 2015 aumenteranno la produzione di un altro 4,2%. “E’ tutta una stra-tegia per prendersi ancora quote di mercato in Italia” commenta Marco Lunati, allevatore della provincia di Lodi e consigliere Anas. “L’impatto ci sarà – ammette Andrea Cristini, bresciano, Presidente di Anas – ma ci dobbiamo difendere puntando su una chiara identificazione dei nostri prodotti”. Anche perché – spiega la Coldiretti - tre prosciutti su quattro venduti in Italia provengono in re-altà da maiali stranieri senza alcuna indicazione per i consumatori pro-prio per la forte opposizione in Ita-lia ed in Europa ad una norma che obblighi ad indicare la provenienza

delle carni in etichetta. Il tutto men-tre gli italiani hanno visto scendere il loro patrimonio suinicolo sotto i 12 milioni di capi (circa la metà allevata in Lombardia), con ulteriori riduzioni previste nei primi 6 mesi del 2015. “Stiamo lavorando in perdita – spie-ga Lunati – a fronte di una quota-zione a fine ottobre di 1,43 euro al chilo noi abbiamo 1,47 euro al chilo di costi, mentre in altre paesi d’Eu-ropa le spese sono inferiori perché risparmiano sulla qualità del mangi-me e sui tempi di ingrasso conside-rato che non fanno il maiale pesante di alta qualità che serve per i nostri prosciutti e salami Dop”. E adesso - afferma la Coldiretti – c’è anche chi sta tentando di avere il via libera a nuovi aromi chimici, di aumentare dell’uno per cento il contenuto di umidità per far pagare l’acqua come la carne e di chiamare “prosciutto” un salume senza carne di maiale. Il tutto in un settore dove il rischio frodi è sempre in agguato, visto che – spiega la Coldiretti - nei primi nove mesi del 2014 i sequestri da parte dei carabinieri dei Nas sono aumen-tati del 150 per cento rispetto allo stesso periodo del 2008. “La sfida per il nostro Paese e per la nostra economia – spiega Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia – non è abbassare la qualità italiana, ma conservare questa qualità e ren-derla riconoscibile al consumatore con un’adeguata indicazione d’origi-ne su tutti i prodotti: dalla carne ai prosciutti agli insaccati”.

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Prestazioni veterinarie, si cambia:nuove tariffe dal primo gennaio 2015

L’incontro del vicepresidente di Regione Lombardia Mantovani con i veterinari europei

Nuovo tariffario delle presta-zioni in materia veterinaria in Lombardia. “Attraverso questa

delibera la Regione, adeguandosi ai nuovi criteri previsti per la legisla-zione di settore in ambito europeo e nazionale, è andata a rivedere il sistema tariffario delle prestazioni in materia veterinaria” ha dichiara-to il Vice Presidente e Assessore alla Salute di Regione Lombardia Mario Mantovani illustrando i contenu-ti della delibera “determinazioni in ordine al pagamento delle presta-zioni di sanità pubblica veterinaria” approvata a fine ottobre dalla Giun-ta lombarda. “Si tratta di un passo avanti importante – ha spiegato Mantovani – nel segno della riduzio-ne e della semplificazione degli oneri a carico degli operatori del settore agroalimentare”. Il sistema tariffario regionale si applica alle prestazioni sanitarie non ricomprese nei L.E.A. (Livelli Essenziali di Assistenza) e, quindi, rese “a pagamento” dai Di-partimenti di Prevenzione Veteri-nari delle ASL lombarde. Le nuove disposizioni entreranno in vigore il 1 gennaio 2015. “Grazie a questo provvedimento – sottolinea Manto-

vani – sono stati ridotti significativa-mente gli oneri per l’autorizzazione di nuove imprese che in precedenza arrivavano a cumulare dei costi com-plessivi pari 1.500,00 euro”. Il nuo-vo tariffario, invece, ricondurrà tali oneri alla sola copertura del costo della prestazione sanitaria correlata al procedimento di autorizzazione. Questo comporterà un abbattimen-

to della spesa che, in alcune realtà, potrà superare anche il 75%. “Que-sta iniziativa -conclude il Vice Presi-dente di Regione Lombardia- è stata concepita per migliorare la capacità del nostro territorio di attrarre nuovi investimenti. Il settore agro-alimen-tare, già leader in Italia, potrà certa-mente trarre ulteriori benefici in ter-mini di produzione ed occupazione”.

VERIFICHE E PERIZIE Rilevazioni fonometriche per la sicurezza sul lavoro Valutazioni rischio vibrazioni Pratiche prevenzione incendi Valutazioni stress da lavoro correlato

IGIENE, AMBIENTE E SICUREZZASicurezza sul lavoro D.Lgs 81/08 e s.m.i. Valutazione conformità attrezzature

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Fiorenzuola DʼArda (PC) Piazza Marsala, 12 Tel. / Fax: 0523 245412

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www.studioarienta.it

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A.01

A.02 Nulla osta per strutture di cui all'articolo 24 RPV, lettere e), g), h) e parere per strutture di detenzione degli animali d'affezione (L.r. 33/2009)

A.03 Nulla osta per esercizi di vendita di cui al D.M. 16.11.93 (mangimi medicati in rivendita al dettaglio)

A.04

A.05 Parere per strutture sanitarie veterinarie, a seguito di presentazione di DIA, ai sensi dell'art. 9 L.R. 33/2009

A.06

A.07 Interventi immunizzanti e di sedazione/anestesia (escluso costo farmaco)

A.08 Nulla osta, pareri, certificazioni, attestazioni non espessamente indicate nel presente tariffario, con sopralluogo

A.09

Unitario Minimo Massimo

A.10Certificato attestante il controllo sanitario ai fini della spedizione verso paesi comunitari ed extra comunitari di prodotti di origineanimale, per ogni quintale o frazione di prodotto. Nel caso di sottoscrizione di più certificati nell'ambito della stessa prestazione, il valorecomplessivo della prestazione non può essere superiore al massimo stabilito

0,70 14,00 70,00

A.11Certificato attestante il controllo sanitario ai fini della spedizione verso paesi comunitari ed extra comunitari di sottoprodotti di origineanimale, prodotti derivati e mangimi, per ogni quintale o frazione di prodotto. Nel caso di sottoscrizione di più certificati nell'ambito dellastessa prestazione, il valore complessivo della prestazione non può essere superiore al massimo stabilito

0,05 14,00 35,00

A.12 Attestazione sanitaria generica o finalizzata ad una spedizione non diretta (es. in stabilimenti riconosciuti e/o in allevamenti, percertificazioni sanitarie rilasciate come integrazioni di dichiarazioni richieste specificatamente da alcuni Paesi Terzi) 14,00 14,00 70,00

A.13 Certificato attestante il controllo sanitario di animali (diversi dagli animali d'affezione) destinati alla movimentazione nazionale e/o allaspedizione in paesi comunitari o extracomunitari o spediti da tali paesi e sotto osservazione: per ogni capo bovino equivalente

A.13.01 ungulati domestici, esclusi avicunicoli e selvaggina allevata di piccola taglia 0,70 14,00 n.p.

A.13.02 avicunicoli e selvaggina allevata di piccola taglia 7,00 14,00 42,00

A.13.03 animali da pelliccia: per ogni capo 0,05 14,00 n.p.

Rilascio di elenchi, informazioni, dati, ecc., su richiesta del privato, nel rispetto e per tutti gli usi previsti dalla vigente normativa in materia

Nulla osta, pareri, certificazioni, attestazioni, con o senza sopralluogo, a tariffa unitaria

Tariffa oraria ai sensi del D.Lvo 194/2008 fino ad un massimo di 200 €

Giudizio di commestibilità di alimenti (esclusi i costi di eventuali analisi)

Nulla osta per stabilimenti utilizzatori ai fini della sperimentazione animale (ai sensi dell’art. 20 del D. Lgs 26/2014)

Tariffe per le prestazioni d'ufficio a carico di persone fisiche o giuridiche erogate dai Dipartimenti di Prevenzione Veterinaria delle ASL

PRESTAZIONI RESE IN VESTE DI PUBBLICA AUTORITA'

Nulla osta, pareri, certificazioni, attestazioni, con o senza sopralluogo, a tariffa oraria

Prestazioni relative a stime, perizie, consulenze, assistenza tecnico sanitaria presso fiere, mercati, esposizioni, mostre, concorsi, gare,raduni, concentramenti di animali, anche temporanei, e tutte le prestazioni erogate al di fuori dell'attività di controllo programmata

A.13.04 altre specie animali, diverse dalle precedenti, omeoterme ed eteroterme, esotiche e non: per ogni capo/cesta/gabbia/contenitore (daapplicarsi nel senso più favorevole all'interessato) 3,00 34,00 n.p.

A.14Certificato di origine e sanità per l’alpeggio e la transumanza del bestiame (comprensivo anche di registrazione in BDR dellemovimentazioni) e per lo spostamento di apiari per nomadismo e/o compravendita: per ogni certificazione/apiario. Nel caso di piùcertificati rilasciati contestualmente e riferiti al medesimo apiario e apicoltore, si tariffa un unico certificato

15,00 n.p. n.p.

A.15 2,00 7,00 70,00

A.16 3,00 n.p. n.p.

A.17 7,00 n.p. n.p.

A.18 Certificato di omologazione degli automezzi per il trasporto di animali per conto terzi di durata superiore alle 8 ore o nazionali di duratasuperiore alle 12 ore 50,00 n.p. n.p.

A.19 Attestazione di idoneità al trasporto del conducente/guardiano di animali vivi o all'operatore che esegue l'abbattimento ed operazionicorrelate: per ogni attestato 13,00 n.p. n.p.

A.20 27,00 n.p. n.p.

A.21 18,00 15,00 n.p.

A.22 50,00 n.p. n.p.

A.23 10,00 n.p. n.p.

A.24 0,70 14,00 n.p.

A.25 7,00 n.p. n.p.

A.26

A.26.01 prelievo campioni di sangue, di latte, di altri liquidi organici, di urina, di feci e prove allergiche; nel caso più conveniente per l'interessatosi applica la voce A.08 (tariffa oraria) 9,00 30,00 n.p.

A.26.02 prelievo profilassi anemia infettiva degli equidi (comprensiva di registrazione esito su documento di identificazione) 10,00 n.p. n.p.

A.26.03 prelievo campioni di sperma, lavaggio prepuziale e/o relativo prelievo di liquido, tampone vaginale, cervicale, clitorideo, prepuziale,uretrale 30,00 n.p. n.p.

A.27 Nulla osta, pareri, certificazioni, attestazioni non espessamente indicate nel presente tariffario, senza sopralluogo 20,00 n.p. n.p.

Unitario Minimo Massimo

A.28 Stabilimenti di allevamento e/o fornitura di animali destinati alla sperimentazione di cui al D. Lgs 26/2014; Vendita all'ingrosso e/o direttadi medicinali veterinari di cui all'art. 66 e 70 del D. Lgs. 193/2006; Autorizzazioni in deroga per nuovi/ampliamenti allevamenti avicoli

A.28.01 con superfici complessive fino a mq 100: 100,00 n.p. n.p.

A.28.02 con superfici complessive oltre a mq 100: 200,00 n.p. n.p.

A.29Strutture per la riproduzione animale; Detenzione di scorte di medicinali veterinari in impianti/strutture in cui vengono curati, custoditi, oallevati professionalmente animali (art. 80, 81, 82, 84, 85 D.Lgs. 193/2006); Trasportatori di animali vivi (autorizzazione Tipo 1 e 2 Reg.1/2005)

68,00 n.p. n.p.

Certificato inerente la profilassi di malattie infettive sottoposte a controllo pianificato: per ogni certificazione

Certificato attestante l’avvenuto abbattimento di animali infetti: per ogni capo bovino equivalente

Accertamenti diagnostici effettuati su richiesta dei privati, ai fini del rilascio di certificazioni sanitarie, attestazioni di idoneità, etc. : perogni capo, escluso costo analisi

Sopralluogo per inconvenienti igienico sanitari presso private abitazioni, insediamenti e/o impianti produttivi e commerciali, su richiestadi privato

Segnalamento animale e/o relativa certificazione

Certificato di pulizia e disinfezione di automezzi, e/o rimorchi, e/o contenitori: per ogni certificazione

Attestato di idoneità di riproduttori maschi destinati alla riproduzione animale: per ogni capo

Attestazione di idoneità al consumo di animali macellati da privati a domicilio per uso familiare (art. 13, R.D. 20 dicembre 1928, n. 3298):per ogni capo bovino equivalente o sua frazione

Identificazione degli animali diversi dagli animali d'affezione (mezzo d'identificazione non compreso)

Vidimazioni, autenticazioni,trascrizioni di esiti non espressamente previste nelle voci del presente tariffario: per ogni atto

Rilascio di autorizzazione sanitaria per:

Le tariffe veterinarie aggiornate

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Unitario Minimo Massimo

A.30 Certificato attestante il controllo sanitario di animali d'affezione destinati ai Paesi comunitari o extracomunitari o spediti da tali Paesi esotto osservazione 10,00 n.p. n.p.

A.31 Visita clinica (escluso eventuale costo del farmaco e di altre eventuali prestazioni/accertamenti) 20,00 n.p. n.p.

A.32 Osservazione di animali morsicatori al domicilio dei proprietari/detentori 35,00 n.p. n.p.

A.33 Osservazione di animali morsicatori presso ambulatorio/canile ASL o convenzionato 15,00 n.p. n.p.

A.34 Registrazioni nell’anagrafe degli animali d'affezione e relative attestazioni: iscrizione, cambio proprietario/detentore 7,00 n.p. n.p.

A.35 Identificazione e relativa registrazione in anagrafe degli animali d'affezione (escluso costo microchip) 20,00 n.p. n.p.

A.36 Rilascio passaporto per animali da compagnia (incluso costo del passaporto) 20,00 n.p. n.p.

A.37 Passaporto: legalizzazione o successive attestazioni 7,00 n.p. n.p.

Unitario Minimo annuo Massimo

A.38 Informatizzazione e registrazione sulla scorta di formale delega dell'allevatore 1,00 10,00 n.p.

A.39 Registrazione, sulla scorta di formale delega dell'allevatore, di record già informatizzati e inviati dall'allevatore 0,05 10,00 n.p.

A.40 Informatizzazione e registrazione in assenza di formale delega dell'allevatore 2,00 n.p. n.p.

A.41 Registrazione relativa a movimentazioni per subentro. Per ogni subentro 10,00 n.p. n.p.

A.42 Movimentazione/macellazione suini/volatili: per partita (per partite con numero uguale o inferiore a 4 suini o 20 volatili, si applicano le tariffe di cui alle voci A.38, 39, 40, a seconda dei casi) 5,00 n.p. n.p.

A.43 Passaporto/certificato di iscrizione per allevatori accreditati alla registrazione del dato nell'anagrafe informatizzata: per ogni passaporto 0,20 n.p. n.p.

A.44 Per ogni ristampa di passaporto 1,00 n.p. n.p.

Unitario Minimo Massimo

A.45 Riconoscimenti ai sensi dei Regolamenti CE 852/2004, 853/2004, 1069/2009, 183/2005 e loro variazioni che richiedono l'ispezione in loco

A.46Riconoscimenti di: impianti di produzione di mangime per autoconsumo (D. Lgs n. 196/1999); impianti di acquacoltura (D. Lgs. n.148/2008); centri di raccolta (D. Lgs. n. 193/2005); stabilimenti per scambi pollame e uova da cova (Direttiva 2009/158/CE); stazioni diquarantena per volatili (Decisione della Commissione del 16 ottobre 2000) e loro variazioni che richiedono l'ispezione in loco

A.47 Registrazioni ai sensi dei Regolamenti CE 852/2004, 853/2004, 1069/2009, 183/2005 e loro variazioni che comportano l'aggiornamentoall'atto di registrazione 50,00 n.p. n.p.

A.48 Riconoscimento senza possesso fisico della merce di cui al Reg. 183/2005 50,00 n.p. n.p.

Prestazioni concernenti il riconoscimento e la registrazione previste dalle normative comunitarie.

Tariffa oraria ai sensi del D.Lvo 194/2008

Adempimenti alle norme comunitarie, nazionali e regionali in materia di movimentazioni degli animali d'affezione, randagismo e profilassi antirabbica.

Adempimenti relativi alla Banca Dati Regionale. Per ogni record relativo a: nascita animali comprensivo di relativa stampa passaporto/certificato diiscrizione; introduzione animali da Paese UE e importazione da Paesi Terzi comprensiva di relativa stampa passaporto; movimentazioni di ingresso eduscita; decessi, smarrimenti, furti.

CAPI n. SPECIE ANIMALE1 bovino, bufalino, equide, selvaggina allevata da pelo di media o grossa taglia, ratide2 vitelli, annutoli3 suini di peso superiore a kg 306 suini di peso uguale o inferiore a Kg 30, ovini, caprini

500 capi avicuniculi, selvaggina allevata di piccola taglia

Ai sensi del presente tariffario n. 1 U.G.B. corrisponde a:

Le tariffe del presente tariffario sono da intendersi IVA ed ENPAV escluse. Per tutte le voci non espressamente previste la ASL procederà alla determinazione del costo della prestazione, eventualmente in base al costo orario calcolato ai sensi del D. Lgs. 194/2008, non comprensivo di IVA, ENPAV ed eventuali altri oneri accessori. Per tutte le voci del presente tariffario che prevedono un sopralluogo, si applica una tariffa di rimborso spese pari a 5 euro.

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La Direzione Generale Agricol-tura di Regione Lombardia ha stabilito i periodi di divieto

di spandimento a fini agronomici per la stagione autunno vernina 2104/2015. Per le zone vulnerabili i periodi di stop sono così definiti: a) dal 17 novembre 2014 compreso al 14 febbraio 2015 compreso per il letame e materiale assimilato (di-versi dalle casistiche previste alla successiva lettera b), i liquami, i fanghi, i fertilizzanti azotati diver-si dagli effluenti di allevamento e le acque reflue utilizzati in terreni con prati, cereali autunno vernini, colture ortive, arboree con iner-bimenti permanenti o con residui colturali ed in preparazione del-la semina primaverile anticipata; b) dal 15 dicembre 2014 compreso al 15 gennaio 2015 compreso, per il letame proveniente da allevamenti di bovini, bufalini, ovicaprini ed equi-di con contenuto di sostanza secca pari ad almeno 20% utilizzato su prati permanenti e/o avvicendati; c) dal 1 novembre 2014 compre-so a fine febbraio 2015, per le deiezioni degli avicunicoli essicca-te con processo rapido a tenori di sostanza secca superiori al 65%; d) dal 1 novembre 2014 al 14 feb-braio 2015 per le aziende che han-no aderito alla deroga nitrati nel corso del 2014;

La Dg Agricoltura riserva di poter sospendere il periodo di divieto, per i materiali di cui alla preceden-te lettera a) e solamente nei casi di preparazione del terreno in previ-sione di semine precoci, a partire dal 31 gennaio 2015 e fino al 14 febbraio 2015, nel caso in cui la stagione meteorologica non con-senta, nel periodo autunnale com-preso tra l’adozione del presente decreto e l’avvio del divieto, una normale gestione dell’utilizzazione agronomica degli effluenti di al-levamento e qualora le previsioni meteorologiche lo permettano; in presenza di tale sospensione il ter-mine del divieto sarà posticipato di un periodo pari a quello concesso;

Per le zone non vulnerabili, in-vece, i periodi di divieto sono stati definiti così come segue a) dal 17 novembre 2014 compreso

al 14 febbraio 2015 compreso per il letame e materiale assimilato (di-versi dalle casistiche previste alla successiva lettera b), i liquami, i fanghi, i fertilizzanti azotati diver-si dagli effluenti di allevamento e le acque reflue utilizzati in terreni con prati, cereali autunno vernini, colture ortive, arboree con iner-bimenti permanenti o con residui colturali ed in preparazione del-la semina primaverile anticipata; b) dal 15 dicembre 2014 compre-so al 15 gennaio 2015 compreso, per il letame proveniente da alle-vamenti di bovini, bufalini, ovicapri-ni ed equidi con contenuto di so-stanza secca pari ad almeno 20% utilizzato su prati permanenti e/o avvicendati;

La Dg si riserva di poter subordina-re, ai sensi della DGR 5868/2007 – allegato 2 - art. 12 e 13, solo a partire dal 31 gennaio 2015 e fino al 14 febbraio 2015, l’utilizzo agronomico dei materiali di cui alla precedente lettera a) e solamente nei casi di preparazione del terre-no in previsione di semine precoci, in funzione dell’andamento me-teorologico; a tale scopo saranno predisposti appositi bollettini agro-meteorologici con le informative sui possibili periodi di spandimento; in presenza di tale possibilità di uti-

lizzazione agronomica il termine del divieto sarà posticipato di un periodo pari a quello concesso. Si è inoltre stabilito che i divieti di utilizzazione agronomica di cui sopra non si applicano all’ammen-dante compostato verde e all’am-mendante compostato misto, per i quali è ammessa l’applicazione anche nei mesi invernali, in pre-senza di tenori di azoto totali in-feriori al 2,5 % sul secco, di cui non oltre il 15% in forma di azo-to ammoniacale. Si dà atto, poi, che le possibilità di utilizzazione agronomica nei periodi concessi dal calendario di distribuzione del-la comunicazione nitrati non sono attuabili nei casi di impedimento indicati dalla normativa o al veri-ficarsi di avverse condizioni atmo-sferiche che non consentano una corretta utilizzazione agronomica. Infine, in riferimento a quanto di-sposto, ERSAF ed ARPA monitore-ranno costantemente l’andamento meteorologico predisponendo ap-positi bollettini agrometeorologici al fine della verifica della sussi-stenza delle condizioni climatiche previste per l’utilizzo agronomico in argomento nel periodo anteceden-te e successivo ai divieti fissati cioè dal 1 novembre 2014 al 15 dicem-bre 2014 e dal 16 gennaio 2015 a fine febbraio 2015.

Ecco i periodi di divieto spandimento:il calendario per la stagione 2014/2015

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PRESA

Assegnati i premi nazionali di Coldiretti Giovani Impresa per il 2014

Milano, le fragole volanti sono da OscarGuglielmo Stagno d’Alcontres vince la categoria “Campagna Amica”

I vincitori degli Oscar Green 2014 con Roberto Moncalvo e Maria Letizia Gardoni

Guglielmo Stagno d’Alcontres, classe 1988, è uno dei vincito-ri degli Oscar Green Nazionali

2014, i premi che ogni anno Coldi-retti Giovani Impresa attribuisce agli agricoltori under 40 più innovativi. La cerimonia di assegnazione si è te-nuta venerdì 14 novembre a Roma, alla presenza del Presidente Nazio-nale di Coldiretti Roberto Moncalvo, al ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina e ai vertici dell’organizza-zione. Guglielmo si è aggiudicato la categoria “Campagna Amica” grazie alla sua innovativa idea aziendale, che gli ha permesso di conquistare tre Oscar Green nell’ultimo bien-nio: i primi due a livello lombardo e l’ultimo, appunto, a livello nazio-nale. Lo abbiamo incontrato per co-noscere i segreti del suo successo. Perché hai scelto l’agricoltu-ra? Ho sempre avuto la passione per i lavori a contatto con la ter-ra, ma sono anche convinto che l’agricoltura rappresenti un setto-re su cui investire, capace di of-frire diverse opportunità di lavoro e di impresa a giovani come me. Quando e come nasce la tua idea imprenditoriale? Sono un laureando in Economia e Scienze Sociali all’Università Bocconi di Mi-lano. Durante un corso di studi mi è venuta l’idea di applicare il foto-voltaico all’agricoltura, così nel 2011 su alcuni terreni di famiglia ubicati a Cassina de’ Pecchi, a meno di 15 km da Milano, ho costruito cinque serre fotovoltaiche di 25mila me-

tri quadrati coperte da oltre 6.700 pannelli solari per una potenza to-tale di 1.600 kwatt, dove coltivare fragole con la tecnica del fuori suo-lo. L’energia pulita prodotta grazie alla luce del sole viene oggi in parte sfruttata per le esigenze aziendali e in parte rivenduta all’operatore di rete per fornire energia a cinquemi-la persone della zona. Accanto alle fragole coltivo anche lamponi e pic-coli frutti per un totale di circa 400 mila piantine.

In che modo commercializzi il tuo prodotto? Mi avvalgo della rete di Campagna Amica partecipando a 15 farmers’ market ogni settimana, partecipo agli eventi di Coldiretti come il Lombardia Expo Tour e ven-do anche all’ortomercato di Milano. A proposito del capoluogo lom-bardo. Qui la vendita avviene in modo particolare. Esattamente. All’interno del Comune di Milano ho un parco di Apecar che battono pal-mo a palmo la città portando sotto casa dei milanesi le mie fragole e i miei frutti di bosco, insieme a con-fetture, succhi di frutta, piantine per arricchire i balconi dei palazzi. Attualmente le Apecar in servizio sono 4, ma da marzo 2015 conto di averne 19, cui si sommerà anche un apebar che offrirà macedonie e frullati preparati sul momento. Che ruolo giocano l’innovazio-ne e le nuove tecnologie nella tua attività? Direi fondamenta-le. Oltre ai pannelli solari, tutta la produzione è monitorata attraverso

tecnologie informatiche che realiz-zano controlli ex ante ed ex post il ciclo produttivo, per verificare che le piantine crescano con le giuste pro-prietà nutritive e il corretto appor-to di luce solare. Inoltre ho creato un’applicazione per gli smartphone che permette di conoscere tutto sul prodotto che si è appena acquista-to: basta una foto al QR code pre-sente sulle confezioni e di quella fra-gola conosci chi l’ha raccolta, a che ora e in quale centimetro quadrato di orto sospeso è stata piantata. Hai adottato anche strategie di marketing per farti cono-scere? La mia azienda si riconosce nel marchio “Straberry”, un neolo-gismo che deriva dalla fusione del prefisso accrescitivo “stra”, molto utilizzato dai ragazzi a Milano, con il termine inglese “strawberry” che significa fragola. Voglio trasmet-tere l’idea che le mie fragole sono strabuone, strapulite, strabelle. Nel 2015 a Milano ci sarà Expo. Hai dei progetti in mente? Le idee sono tante a cominciare dal-la realizzazione di due centrali a bio-massa. Sto anche creando 200 orti urbani per i cittadini e le scuole, con le quali sto mettendo a punto delle convenzioni per portare gli studenti nella mia azienda. Per questo voglio istituire un servizio gratuito di bus navetta dalla vicina stazione della metropolitana fino alle mie serre. Infine ho in cantiere la ristruttura-zione di un paio di cascine storiche lombarde, ma di questo se ne ripar-lerà a partire dal 2016.

Guglielmo d’Alcontres con il Presidente Coldiretti Roberto Moncalvo e la delegata Giovani Maria Letizia Gardoni

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Fattorie didattiche Coldiretti: esempio internazionale di multifunzionalità

Dal 13 dicembre 2014 sarà ap-plicativo il Regolamento Eu-ropeo numero 1169 del 2011,

che introduce nuove disposizioni in materia di etichettatura dei prodotti alimentari. Le nuove norme si appli-cano a tutti gli operatori alimentari: non riguardano quindi solo le attività di vendita diretta, ma dovranno esse-re rispettate anche dagli agriturismi. Il Regolamento impone l’obbli-go di segnalare, attraverso co-municazione scritta, la presen-za di allergeni negli alimenti venduti e/o somministrati. Questo per fornire informazioni chiare, pre-cise e comprensibili al consumatore. Attenzione: le indicazioni non potran-no essere comunicate solo su richie-sta orale del consumatore e dovran-no essere fornite prima del consumo dell’alimento stesso.

COSA DEVE FARE L’AGRITURI-SMO? L’azienda agrituristica è tenuta ad indicare gli allergeni presenti nelle pietanze preparate e somministrate. Le indicazioni riguardano anche le ac-que idonee al consumo umano non preconfezionate. In questo caso oc-corre riportare la dicitura “acqua po-tabile trattata o acqua potabile trat-tata e gassata (nel caso in cui è stata addizionata di anidride carbonica” Le indicazioni sono obbligatorie quan-do nella fabbricazione di un alimento vengono utilizzate le sostanze indica-te nell’elenco.

COME L’AGRITURISMO DEVE EVIDENZIARE GLI ALLERGENI? Direttamente sul menu per ogni pie-

Dal 13 dicembre in vigore il Regolamento Europeo numero 1169 del 2011

Agriturismi e allergeni negli alimenti:nuove norme per l’etichettatura

tanza (sconsigliato anche per non al-larmare i consumatori). Su un libro/registro con le ricette e gli allergeni posto in un luogo ben visibile e facil-mente raggiungibile così che il con-sumatore possa consultarlo anche senza il personale di sala. Possono essere elencati anche gli ingredienti dei singoli piatti senza però indicare le quantità. Su una bacheca/lavagna (utilizzare pennarello indelebile). Sul menu può essere indicato “Per la lista degli allergeni verificare sul registro/bacheca posto (indicare luogo dove viene messo es. all’ingresso della sala).

ECCEZIONE. Possono non essere in-dicati gli allergeni laddove sono men-zionati nella denominazione di vendi-ta. Es. Torta di nocciole.

QUALI SONO GLI ALLERGENI DA EVIDENZIARE AL CONSUMATO-RE? Cerali contenente glutine (gra-

no, segale, orzo, avena, farro, kamut e loro ceppi ibridati e prodotti derivati. Crostacei e prodotti a base di crostacei. Uova e prodotti a base di uova. Pesce e prodotti a base di pesce. Arachidi e prodotti a base di arachidi. Soia e prodotti a base di soia. Lat-te e prodotti a base di latte (inclu-so lattosio). Frutta a guscio. Sedano e prodotti a base di sedano. Senape e prodotti a base di senape.Anidride solforosa e solfiti in concentrazione. Lupini e prodotti a base di lupini. Mol-luschi e prodotti a base di molluschi. Per eventuali eccezioni si rimanda alla lettura competa dell’allegato II del Reg. 1169/2011. È bene comunque rivolgersi agli uffici zona e al respon-sabile Terranostra di riferimento.

ADDITIVI ED ENZIMI ALIMEN-TARI. Additivi ed enzimi alimentari sono identificati da denominazione di categoria e quella specifica. Alcuni additivi ed enzimi alimentari possono essere anche allergeni. Devono esse-re indicati con la funzione (es. acidifi-cante), con il nome (es. acido citrico) nel caso con la sigla (E + numero). Se non si è in grado di escludere la presenza di allergeni si deve utilizza-re la dicitura “può contenere tracce di …” seguito da nome dell’allergene o “prodotto nello stabilimento che lavo-ra….” Seguita dal nome dell’allerge-ne. È importante sottolineare che la normativa nazionale è in fase di svi-luppo: ad oggi ci atteniamo a quanto viene stabilito dall’entrata in vigore del regolamento europeo che preve-de la comunicazione di informazione scritta al consumatore.

Le fattorie didattiche di Coldiret-ti esempio di multifunzionalità. Il 5 novembre scorso si è svolto presso la Regione Lombardia un convegno sulle fattorie didattiche, con inter-venti di esperti e addetti ai lavori a livello internazionale. Tra i relatori anche Cinzia Dolci dell’azienda agri-cola “Cerealforaggi” e responsabile della fattoria didattica “Asinoteca”. Socia della Coldiretti di Milano, Lodi, Monza Brianza, Cinzia ha illustrato alla platea la propria esperienza vin-cente di agricoltura multifunzionale: accanto alla produzione di foraggi e

all’allevamento di bovini di razza piemontese e garonese, ha valo-rizzato il suo allevamento di asini attraverso l’attività didattica. Oggi avvicina adulti e bambini al mondo agricolo attraverso l’aiuto dei suoi animali e proponendo laboratori manuali all’interno di vagoni ferro-viari degli anni Quaranta, comple-tamente ristrutturati. La dimostra-zione che si può fare agricoltura all’avanguardia anche in un terri-torio come quello Brianzolo, dove il cemento sta dilagando sempre più.Cinzia Dolci

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Modello F24 solo online

La documentazione contabile deve essere consegnata agli Uffici Impresa Verde di Coldiret-

ti tassativamente entro e non oltre i primi 5 giorni di ogni mese. Ciò vale sia per chi liquida l’Iva mensil-mente, sia per chi la liquida trime-stralmente. Lo comunica la Coldi-retti di Milano, Lodi, Monza Brianza. “Solo così potremo garantire all’a-gricoltore di non incappare nelle multe previste dalla legge” spiega-no i tecnici di Coldiretti. La regola-re registrazione dell’IVA obbliga al rispetto di determinate scadenza quali la regolare registrazione, la li-quidazione periodica dell’imposta, i versamenti e i dichiarativi inerenti. È pertanto importante rispetta-re tali scadenze per non incorrere nelle previste sanzioni. La Corte di Cassazione con la sentenza n. 656 del 15 gennaio 2014 sancisce che le sanzioni IVA per il ritardo nella registrazione delle fatture sono ap-plicabili anche se l›irregolarità non

preclude il calcolo dell’imposta e l’ac-certamento. Peraltro il contribuente deve annotare entro quindici giorni le fatture emesse, nell’ordine della loro numerazione e con riferimen-to alla data della loro emissione, in apposito registro e nessuna deroga all’obbligo di annotazione delle fat-ture emesse è desumibile dal com-plesso normativo di riferimento. Per quanto riguarda poi la liquida-zione ricordiamo che l’omesso paga-mento dell’Iva è soggetto al regime sanzionatorio che tuttavia può es-sere sanato attraverso l’istituto del ravvedimento operoso beneficiando se non altro delle seguenti sanzioni agevolate: al 3%, se il pagamento viene eseguito entro 30 giorni dal-la scadenza prescritta (ravvedimen-to breve) al 3,75%, se si paga con un ritardo superiore a 30 giorni ma entro il termine di presentazione della dichiarazione relativa all’anno d’imposta in cui la violazione è stata commessa (ravvedimento lungo).

Dal 1 ottobre 2014 è cambia-ta la modalità per utilizzare il modello F24. La versione

cartacea di fatto rimane possibile, salvo casi eccezionali, solo quan-do si debbano versare importi non superiori a mille euro, senza uti-lizzo di crediti in compensazione. Pertanto anche i soggetti che non hanno una partita IVA dovranno, d’ora in poi, effettuare i versamen-ti del modello F24 utilizzando pro-grammi appositi messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate o tramite un Intermediario abilitato quale Im-presa Verde di Milano Lodi e Monza Brianza. Per usufruire del servizio di Impresa Verde si dovrà però rilascia-re apposito conferimento d’incarico ed essere titolari di un conto corren-te bancario intestato al contribuente che effettua il versamento con F24. Invitiamo pertanto tutti gli interes-sati a prendere contatto con i propri Uffici di Zona per definire le modalità di versamento.

Iva, il rispetto dei terminiper evitare le sanzioni

15/11/2014 Annotazione separata nel registro corrispettivi delle operazioni effettuate nel mese solare precedente per le quali è stato rilasciato scontrino

15/11/2014 Fatturazione differita per beni consegnati o spediti nel mese precedente 17/11/2014 Liquidazione mensile IVA Ottobre 2014 17/11/2014 Liquidazione 3° Trimestre IVA 2014

17/11/2014 F24 ritenute sui redditi di lavoro autonomo, dipendente e su provvigioni corrisposte nel mese precedente

25/11/2014 Elenco Intrastat Ottobre 2014 01/12/2014 2° acconto 2014 imposte sui redditi da dichiarazioni annuali 01/12/2014 Comunicazione operazioni Black List Ottobre 2014

15/12/2014 Annotazione separata nel registro corrispettivi delle operazioni effettuate nel mese solare precedente per le quali è stato rilasciato scontrino

15/12/2014 Fatturazione differita per beni consegnati o spediti nel mese precedente 16/12/2014 Liquidazione mensile IVA Novembre 2014

16/12/2014 F24 ritenute sui redditi di lavoro autonomo, dipendente e su provvigioni corrisposte nel mese precedente

29/12/2014 Elenco Intrastat Novembre 2014 29/12/2014 F24 acconto IVA 2014 31/12/2014 Comunicazione operazioni Black List Novembre 2014 16/01/2015 Liquidazione mensile IVA Dicembre 2014

16/01/2015 F24 ritenute sui redditi di lavoro autonomo, dipendente e su provvigioni corrisposte nel mese precedente

27/01/2015 Elenco Intrastat Dicembre 2014 e 4° trimestre 2014 31/01/2015 Comunicazione operazioni Black List Dicembre 2014 - 4° Trimestre 2014 17/02/2015 Liquidazione 4° Trimestre IVA 2014 solo per soggetti speciali (Legge 398/1991)

A fianco riportiamo le principali scadenze fiscali dei mesi di no-vembre e dicembre. Si precisa che le date di scadenza riportate indicano il termine ultimo degli adempi-menti fiscali pertanto la documentazione relativa deve essere consegnata con un consono anticipo al fine di adempiere cor-rettamente entro sca-denza. Per qualsiasi informazione o chia-rimento è possibile contattare l’ufficio zona a voi più vicino. I recapiti sono indicati a pagina 2 di questo giornale.

Le principali scadenze fiscali in arrivo: novembre e dicembre, le date da ricordare

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L’autunno caldo delle stalle:in ribasso il mais e il latte

Quello che si appresta a finire sarà ricordato come l’autunno caldo delle stalle italiane. Da

agosto a novembre – spiega la Col-diretti di Milano, Lodi, Monza Brianza – le quotazioni del mais sono crol-late di quasi il 24% passando da una media di 195 euro a tonnellata ad agosto ai 149 euro a tonnellata di novembre. Se si allarga l’analisi a tutto il 2014 – continua la Coldiretti Interprovinciale – la situazione non migliora di molto: nei primi undici mesi dell’anno, infatti, il prezzo è sceso di quasi il 22% passando da una media di 190 euro/tonnellata a inizio anno a 149 euro/tonnellata a novembre. Solo in quest’ultimo mese, la quotazione nelle prime tre settimane ha fatto registrare un calo del 2%. Quest’anno – sottolinea la Coldiretti di Milano, Lodi, Monza Brianza – il prezzo del mais non ha mai sfondato quota 200 euro a ton-nellata come era invece successo nell’ultimo triennio, quando la me-dia complessiva a fine anno è stata superiore a questa soglia. Ad agosto – precisano i tecnici della Coldiretti Interprovinciale – si è registrata una parziale ripresa delle quotazioni, ri-salite fino a 195 euro a tonnellata. Da allora però stiamo assistendo a un continuo crollo fino ai 149 euro a tonnellata registrati lo scorso mar-tedì 18 novembre. Una situazione che grava sulle spalle delle aziende agricole, già in difficoltà per la crisi dei consumi interni e per il meteo

impazzito. Le ultime previsioni sul-la produzione mondiale di mais per il 2014/2015 parlano di 990 milioni di tonnellate. Sono attesi aumen-ti produttivi nella UE (+2 milioni di tonnellate), in Ucraina (+2 milioni di tonnellate) e in Messico (+0,5 milio-ni di tonnellate) che compensano le previsioni al ribasso del raccolto USA (-1,7 milioni di tonnellate). Negli Sta-ti Uniti, infatti, si prevede una produ-zione di 365,97 milioni di tonnellate. A livello nazionale preoccupa anche lo scenario del prezzo del latte: sca-duto a giugno l’ultimo accordo tra associazioni di categoria e industria di trasformazione, la situazione di in-certezza non si è ancora sbloccata. Nel momento in cui scriviamo, infat-ti, le Federazioni regionali lombarde di Coldiretti e degli altri sindacati agricoli non sono ancora ritornate al tavolo delle trattative. L’ultima rottu-ra è arrivata il 3 novembre scorso, dopo un nuovo incontro con il grup-po Italatte in cui le Organizzazioni agricole hanno constatato l’impos-sibilità di raggiungere un’intesa su un livello di prezzo soddisfacente per gli allevatori. Intanto il prezzo medio mensile del latte crudo alla stalla è sceso a settembre fino a 39 centesi-mi al litro. In Lombardia la zootecnia è una delle colonne portati dell’intero comparto agricolo: si contano infat-ti oltre 15.400 allevamenti bovini di cui 6mila ad orientamento produttivo da latte, a fronte di 230mila ettari di mais da granella e da foraggio.

L’Istat ha reso noti i dati di ago-sto dell’export del made in Italy, dati particolarmente importanti

perché consentono di estrapo-lare l’andamento delle esporta-zioni italiane dopo lo stop russo. Il 7 agosto scorso è scattato l’em-bargo che ha bloccato le importa-zione dall’Unione Europea da una serie di altri paesi di vari prodotti agro-alimentari tra cui ortofrut-ticoli e prodotti lattiero-caseari, zootecnici. Dall’elaborazione dei dati emerge come in una ventina di giorni – dal 7 agosto fino alla fine del mese – l’Italia sia pas-sata da oltre 15 milioni di euro di esportazioni dell’agosto 2013 a 3,7 milioni di euro, ovviamente per i prodotti interessati dall’embargo. In particolare le perdite maggiori sarebbero risultate per i prodotti della zootecnia da carne, per for-maggi e latticini e per l’ortofrutta. In particolare sono calate di un mi-lione le esportazioni di uva da tavo-la. Desta rammarico la situazione di mele e pere che, nei pochi giorni di esportazioni di agosto, avevano fat-to registrare una crescita, passando da 218.000 euro a 637.440 euro. E’ evidente già da questi primi dati il danno provocato dall’embargo all’agroalimentare italiano, danno che richiede da parte della Com-missione Ue interventi ben più con-sistenti di quelli messi in essere fi-nora e sicuramente lo stanziamento di risorse non derivanti dal bilancio agricolo, per evitare che il peso di decisioni politiche ricada due volte sul settore agricolo.

Crisi Ucraina,conto salato

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Diversificazione e colture:il periodo di riferimento

E’ stata pubblicata la circola-re Agea relativa al periodo da considerare ai fini del calcolo

delle colture per la diversificazione. L’intervallo di tempo scelto va dal 1 aprile al 9 giugno dell’anno di do-manda. Tale periodo rappresenta la parte più significativa del ciclo col-turale, comprendendo sia le colture autunno vernine (in fase conclusiva del loro ciclo) sia quelle primaverili estive (in fase iniziale del loro ciclo). Inoltre, il calcolo delle quote delle diverse colture si effettua prenden-do in considerazione le colture se-minate o coltivate nel detto periodo di riferimento, che rappresenta la parte più significativa del ciclo col-turale, comprendendo sia le colture autunno vernine (in fase conclusiva del loro ciclo) sia quelle primaverili estive (in fase iniziale del loro ci-clo). Ai fini del calcolo delle quote delle diverse colture, ogni ettaro di superficie a seminativi dell’azienda può essere conteggiato una sola volta prendendo in esame la coltura principale, vale a dire quella che oc-cupa la superficie interessata per il periodo più lungo (ad esempio, nel caso di successione colturale gra-no-pomodoro che avviene sul me-desimo terreno nello stesso anno, il pomodoro non può essere conside-rata una coltura diversificante, visto che la coltura principale è il grano). Al fine di consentire agli Organismi pagatori la verifica del rispetto delle diverse quote, gli agricoltori, prima della presentazione della doman-da di aiuto, devono aggiornare il proprio fascicolo aziendale dichia-rando nel piano colturale tutte le informazioni necessarie a identifi-care le colture principali come so-pra definite, che occupano i terreni a seminativo dell’azienda, evitando

sovrapposizioni. Si richiamano, al riguardo, le definizioni di coltura contenute nel paragrafo 4, dell’art. 44 del Reg. (UE) n. 1307/2013: una coltura appartenente a uno qualsia-si dei differenti generi definiti nella classificazione botanica delle coltu-re; una coltura appartenente a una qualsiasi delle specie nel caso delle brassicacee, solanacee e cucurbita-cee; i terreni lasciati a riposo; erba o altre piante erbacee da foraggio. La coltura invernale e la coltura pri-maverile sono considerate colture distinte anche se appartengono allo stesso genere. Le aree degli ele-menti caratteristici del paesaggio che siano protette dalla condiziona-lità e/o considerate come Efa (aree d’interesse ecologico) e che siano contenute nei seminativi aziendali, sono considerate parte della porzio-ne corrispondente di seminativo e concorrono alla determinazione del-la superficie ammissibile ai fini della diversificazione colturale. Il control-lo di tipo amministrativo (sul 100 per cento delle aziende che devono rispettare l’obbligo) è svolto sulla base delle dichiarazioni riportate nel piano colturale mentre il controllo di tipo oggettivo (5 per cento delle aziende che devono rispettare l’ob-bligo) è effettuato mediante teleri-levamento seguito, ove necessario, da visite di campo. I centri Caa Col-diretti sono a disposizione per ulte-riori chiarimenti. Il presente articolo rientra nel progetto “La nuova PAC – Tra sostenibilità e innovazione. Impatti sulle aree rurali” cofinanzia-to dall’Unione Europea – DG AGRI. I pareri in esso espressi impegna-no soltanto l’autore e non possono essere considerati come costituenti una presa di posizione ufficiale della Commissione Europea.

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Pagamento unico,i tagli per il 2014In seguito alla riduzione di ri-sorse previste per l’anno 2014 rispetto alle risorse indica-te nell’allegato VII del Reg. 73/2009 per lo stesso anno, il Regolamento transitorio (Reg. (UE) 1310/2013) ha modificato il massimale nazionale per il 2014 portandolo da 4.379.985.000 euro a 3.953.394.000 euro. Al fine di rispettare il nuovo mas-simale l’Italia dovrà procedere ad un taglio lineare del valore totale dei diritti all’aiuto asse-gnati, prima del pagamento del saldo della domanda unica 2014. La percentuale di taglio è stata stabilita da Agea pari all’8,41 per cento sulla base della riduzione del massimale e dei dati forniti dagli Organismi pagatori relati-vamente alle domande di acces-so alla riserva nazionale per l’an-no 2014. Appare quindi evidente che i titoli riferiti alla domanda 2014 subiranno una riduzione pari all’8,41 per cento. In meri-to agli anticipi, il cui pagamento è stato autorizzato da Agea lo scorso 8 ottobre, il pagamento del saldo sarà eseguito consi-derando il nuovo valore dei titoli derivanti dalla riduzione. Inoltre, secondo quanto stabilito nel Re-golamento di esecuzione (UE) N. 1227/2014 della Commissione del 17 novembre 2014, i paga-menti diretti di valore superiore a 2.000 euro da versare agli agri-coltori in relazione alla domanda 2014 sono ridotti dell’1,302214 per cento. Di conseguenza, per il 2014, i pagamenti diretti di valo-re superiore a 2.000 euro, oltre al taglio derivanti dall’adattamento al nuovo massimale (-8,41 per cento), subiranno anche il taglio relativo alla disciplina finanziaria (-1,3 per cento), con una riduzio-ne complessiva pari al 9,71 per cento. Tuttavia, si ricorda che nel 2013 ai pagamenti di importo su-periore a 5.000 euro si applicava la modulazione con un taglio pari al 10 per cento, con una ridu-zione maggiore rispetto a quella prevista per il 2014. I centri Caa Coldiretti sono a disposizione per ulteriori chiarimenti. Il presente articolo rientra nel progetto “La nuova PAC – Tra sostenibilità e innovazione. Impatti sulle aree rurali” cofinanziato dall’Unione Europea – DG AGRI. I pareri in esso espressi impegnano soltan-to l’autore e non possono essere considerati come costituenti una presa di posizione ufficiale della Commissione Europea.

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