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Il ontri uto dell’Ente Par hi Emilia Orientale alla...

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Il contributo dell’Ente Parchi Emilia Orientale alla Destinazione Turistica "Città Metropolitana di Bologna”
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Il contributo dell’Ente Parchi Emilia Orientale alla Destinazione Turistica

"Città Metropolitana di Bologna”

Il contributo dei parchi naturali alla

Destinazione Turistica

"Città metropolitana di Bologna”

19 Febbraio 2018

Il turismo nei parchi dell’Emilia Orientale

2

Indice

1. Introduzione ................................................................................................................................................. 3

2. I parchi dell’Emilia Orientale ...................................................................................................................... 6 Inquadramento territoriale e demografico ..................................................................................................................... 6 I parchi e la fruizione................................................................................................................................................... 10

3. Il turismo nei parchi.....................................................................................................13

L’offerta ricettiva............................................................................................................................................ 13

Il movimento turistico ................................................................................................................................... 18

L’escursionismo nei parchi .......................................................................................................................... 20 Le scuole .................................................................................................................................................................... 20 Il trekking e la bici ....................................................................................................................................................... 21 L’outdoor..................................................................................................................................................................... 21 Il movimento escursionistico....................................................................................................................................... 22

4. Una stima della “visitor economy”.............................................................................24

5. Le prospettive di sviluppo turistico ...........................................................................27 Gli indirizzi della “Destinazione Turistica Bologna” ..................................................................................................... 28 Le prospettive di sviluppo turistico: quale ruolo per i parchi........................................................................................ 30 SCHEDA PROGETTO 1............................................................................................................................................. 31 SCHEDA PROGETTO 2............................................................................................................................................. 32 SCHEDA PROGETTO 3............................................................................................................................................. 33 SCHEDA PROGETTO 4............................................................................................................................................. 34 SCHEDA PROGETTO 5............................................................................................................................................. 35 SCHEDA PROGETTO 6............................................................................................................................................. 36

Il presente Rapporto è stato redatto da Vincenzo Barone con la supervisione di Francesco Silvestri. Luna Beggi ha curato l’elaborazione delle mappe.

Si ringraziano per i materiali e le informazioni messe a disposizione l’intero staff dell’Ente per i Parchi e la Biodiversità dell’Emilia Orientale, il Servizio Statistica della Regione Emilia-Romagna, l’Ente Città Metropolitana di Bologna, l’Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese, le cooperative Madre Selva e Appennino Geopark, il consorzio Appennino Slow, la società Bologna Welcome e il G.A.L. BolognAppennino.

Il turismo nei parchi dell’Emilia Orientale

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1. Introduzione

Questo documento si compone di quattro capitoli, oltre alla presente introduzione:

− Il primo capitolo ha lo scopo di inquadrare il territorio delle sei aree protette gestite dall’Ente per i Parchi e la Biodiversità Emilia Orientale”1, sia per gli aspetti geografici e territoriali, che per gli aspet-ti socio demografici principali. In questa sede viene anche affrontato in termini generali il tema della fruizione delle aree protette, in relazione alla legge regionale su natura e biodiversità e in relazione alla impostazione che l’Ente Emilia Orientale si è data sul tema stesso.

− Il secondo capitolo presenta l’analisi dei dati quantitativi relativi al turismo nei 13 comuni delle aree protette e arriva alla stima dei flussi di turismo e di escursionismo che si possono collegare con la presenza delle aree protette. E’ bene rimarcare il fatto che si tratta di stime e non di dati effettivi, come si potrebbero ottenere se le aree protette fossero separate dal resto del territorio e vi si acce-desse ad esempio pagando un biglietto di ingresso.

− Il terzo capitolo fa un passo in avanti e presenta i risultati della stima dell’impatto economico genera-to dai flussi turistici ed escursionistici delle sei aree protette oggetto di analisi.

− Il quarto ed ultimo capitolo guarda in avanti: sulla base delle previsioni di sviluppo elaborate dalla Destinazione Turistica Bologna Metropolitana (da qui in poi DBM), stima la prospettiva di sviluppo della fruizione nelle aree protette da qui al 2025 e delinea le possibili linee di intervento e le azioni da portare avanti in coerenza con il quadro strategico di sviluppo dell’intera Città Metropolitana di Bolo-gna.

L’obiettivo di questo lavoro di analisi della fruizione turistica ed escursionistica nelle sei aree protette gestite dall’Ente Emilia Orientale è effettuare la stima del contributo dei parchi allo sviluppo turistico ed escursioni-stico, di seguito indicato con l’espressione “visitor economy”, della DBM. La natura è l’oggetto della tutela delle aree protette e costituisce un attrattore riconosciuto da tutti di flussi turistici ed escursionistici. La natura si associa ad altri attrattori che beneficiano delle politiche di conservazione e di valorizzazione dell’ambiente naturale: dai prodotti locali, alla qualità del paesaggio, ai beni architettonici artistici e culturali che sono pre-senti nelle aree protette. Date queste interrelazioni, risulta evidente il contributo delle aree protette alla visitor economy: sia attraverso la politica ordinaria di tutela del patrimonio naturale e culturale, sia attraverso la poli-tica di valorizzazione, che viene attuata attivamente con la gestione della rete escursionistica, la promozione del turismo scolastico dell’escursionismo e della comunicazione.

I risultati che emergono dalle stime presentate nelle prossime pagine sono indicativi dell’importanza del ruolo delle aree protette nello sviluppo escursionistico e turistico locale. I flussi turistici ed escursionistici stimati nelle aree protette, relativi all’anno 2016 sono pari a 2.984.965 presenze turistiche e 320.711 presenze di escursionisti; a questo dato corrisponde un contributo stimato di fatturato pari a 15.065.975,00 €

2 Conside-

rando un posto di lavoro per ogni 100.000 € di fatturato è possibile stimare il contributo occupazionale delle aree protette che è pari a 151.

I valori stimati di fatturato, rapportati alla spesa diretta dei parchi in attività di valorizzazione mettono in luce l’esiguità dell’investimento in valorizzazione in capo alle aree protette rispetto alla rilevanza del comparto. Il bilancio dell’Ente Emilia Orientale relativo all’anno 2016 indica una spesa corrente in attività di valorizzazio-ne di circa 400.000 €; tale cifra è pari a circa il 20% dell’intero valore delle uscite annuali dell’Ente. Dal rap-porto tra il fatturato stimato e le spese correnti emergono valori che mettono in luce la redditività della spesa dei parchi: ad un euro di spesa di valorizzazione della natura corrispondono 38 euro di fatturato turistico ed escursionistico; ad un euro di spesa in conservazione e valorizzazione della natura corrispondono circa 8

1 Da qui in avanti, per semplicità si abbrevierà la denominazione in Ente Emilia Orientale.

2 Nella stima del fatturato non viene considerato l’apporto del comune di Bologna, che sovrastimerebbe notevolmente il valore di stima, distorcendone quindi la sua comprensione.

Il turismo nei parchi dell’Emilia Orientale

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euro di fatturato turistico ed escursionistico.

Le aree protette non sono l’unico attore di sistema interessato allo sviluppo turistico nei territori protetti: ai parchi si devono aggiungere i comuni e gli enti preposti alla valorizzazione turistica di livello sovralocale, fino a quello regionale. Pur considerando ciò, risulta evidente l’importanza del ruolo dell’Ente Emilia Orientale in termini di immagine e di prodotto, nello sviluppo del turismo e dell’escursionismo nelle aree protette.

Il documento di indirizzo pluriennale della DBM delinea la strategia di sviluppo della visitor economy dei prossimi anni. Si pone come obiettivo l’estensione dei risultati di successo del modello turistico della città di Bologna a tutto il territorio metropolitano, invertendo di fatto il recente declino turistico di tutta l’area appenni-nica.

Il binomio natura e prodotti locali, questi ultimi come espressione di un paesaggio culturale creato dall’uomo sono alla base della crescita turistica, che la DBM stima nell’ordine del 7% annuo per i prossimi anni. Tale previsione, sulla base dei dati calcolati e stimati nell’analisi assume un ulteriore significato in termini di pre-senze e di fatturato del turismo, dell’escursionismo e dell’occupazione in questo comparto economico.

Alla luce di queste prospettive sarà opportuno delineare il contributo che i parchi potranno dare con un’attenta e curata politica di valorizzazione. Questo studio delinea cinque linee di intervento che declina in sei schede progetto.

Al primo posto vi deve essere un impegno deciso sulla rete sentieristica, che è l’asse portante dell’escursionismo nelle aree protette. L’Ente Emilia Orientale, con il supporto dell’associazionismo locale e in prima istanza, gestisce circa 1.000 Km di sentieri, che necessitano una continua manutenzione al fine di mantenere elevati livelli di sicurezza e di fruibilità. L’esperienza di questi ultimi anni, ha mostrato come gli at-tuali impegni di spesa non siano in grado di garantire un’adeguata cura dell’intera rete e pertanto è necessa-rio un impegno maggiore delle istituzioni nella cura.

L’immagine delle aree protette dovrà crescere accanto al Brand Bologna. Questo potrà avvenire attraverso la promozione congiunta e un’adeguata politica di promozione. In questo senso appare di importante valore sia verso l’esterno che verso l’interno l’adesione delle aree protette alla Carta Europea del Turismo Sosteni-bile promossa dalla Federazione Europea del parchi “EUROPARC”.

Il miglioramento delle competenze, sia degli operatori esistenti che di coloro che investiranno nei prossimi anni in questo comparto. Il movimento turistico della città di Bologna che si intende intercettare nei prossimi anni è di provenienza estera e pertanto sarà fondamentale per gli operatori turistici conoscere le caratteristi-che di questa nuova domanda ed imparare ad offrire servizi qualificati utilizzando la lingua inglese.

Accompagnamento del ricambio generazionale, in particolare nella ricettività. Gli ultimi anni hanno mostrato un duplice e contrastante fenomeno. Da un lato la chiusura di molte strutture ricettive, in molti casi avvenuta nel momento in cui il titolare raggiungeva l’età della pensione. Un fenomeno questo simile a quanto da più tempo sta avvenendo in agricoltura nelle aree interne. Dall’altro lato si è registrata, a seguito del successo registrato dalla Via degli Dei, l’itinerario di trekking che collega le città di Bologna e Firenze e che attraversa la riserva del Contrafforte Pliocenico, la nascita di una ventina di strutture ricettive, in massima parte extral-berghiere e si evitata la chiusura di alcune strutture alberghiere presenti sull’itinerario. Sarà quindi opportuno favorire la nascita di nuove imprese giovani e qualificate, in grado di assimilare i concetti di rete, di rappor-tarsi alla domanda straniera e di valorizzare al meglio le risorse locali a partire da natura, paesaggio e pro-dotti locali.

Il tema della mobilità è un ulteriore argomento di intervento. Il successo della città di Bologna è frutto anche del miglioramento della sua accessibilità: autostrade, alta velocità ferroviaria e potenziamento dell’aeroporto internazionale G. Marconi, che è divenuto un importante Hub per compagnie low cost e rilevanti vettori inter-continentali. Il tema è troppo complesso per rimanere nelle mani delle aree protette. I parchi bolognesi, se confrontanti con i parchi naturali di altre regioni italiane sono comunque facilmente accessibili. Il treno rag-giunge tutte le principali valli e vi è una buona rete di interconnessioni con i servizi di trasporto pubblico loca-

Il turismo nei parchi dell’Emilia Orientale

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le. C’è ancora molto da fare, in particolare occorre far sì che gli spostamenti siano essi stessi esperienza tu-ristica. In questo senso si deve interpretare una piccola idea progetto, di promozione del servizio di noleggio di e-bike presso alcune stazioni ferroviarie di accesso ai parchi.

Il presente documento si conclude con sei schede progetto.

Figura 1 Mappa concettuale della struttura del documento di ricerca

Il turismo nei parchi dell’Emilia Orientale

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2. I parchi dell’Emilia Orientale

Questo capitolo si articola in due parti: una prima è di inquadramento geografico, territoriale e demografico funzionale alle successive riflessioni sulle potenzialità del turismo; una seconda è di inquadramento del tema della fruizione escursionistica e turistica nella problematica gestionale delle aree protette.

Inquadramento territoriale e demografico

La ricerca si concentra sulle sei principali aree protette gestite dall’Ente per i Parchi e la Biodiversità dell’Emilia Orientale, riportate nel seguente elenco puntato: si tratta dei cinque parchi regionali storici del bo-lognese e della riserva naturale del Contrafforte Pliocenico, di più recente istituzione:

1. Parco regionale dell’Abbazia di Monteveglio,

2. Parco regionale del Corno alle Scale,

3. Parco regionale dei Gessi Bolognesi e dei Calanchi dell’Abbadessa,

4. Parco regionale dei Laghi di Suviana e Brasimone,

5. Parco storico di Monte Sole,

6. Riserva naturale del Contrafforte Pliocenico.

La mappa seguente mostra la loro collocazione geografica nel territorio della Città Metropolitana di Bologna e fornisce una prima idea della superficie protetta, dell’orografia e dell’altimetria delle singole aree protette.

Figura 2 Mappa di insieme delle sei aree protette di studio

In questa sede si offre una presentazione delle aree protette funzionale alla comprensione delle successive

Il turismo nei parchi dell’Emilia Orientale

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parti di analisi turistica. Per una trattazione di dettaglio delle aree protette si rimanda alla documentazione istituzionale che è contenuta o segnalata nel sito dell’Ente per i parchi

3. Nello specifico si evidenziano alcuni

dati relativi alla demografia e al sistema della mobilità.

Le sei aree protette hanno caratteristiche territoriali diverse tra di loro: si possono individuare due aree pe-riurbane (Gessi e Monteveglio), due aree collinari (Monte Sole e Contrafforte Pliocenico), due aree di mon-tagna (Laghi e Corno).

La tabella seguente indica i comuni interessati e le superfici totali delle singole aree protette: il territorio coin-volto nella sua interezza è di 21.025 ettari e rappresenta il 5,68% della superficie della Città Metropolitana di Bologna.

AREE PROTETTE COMUNI SUPERFICIE (Ha)

Parco dell'Abbazia di Monteveglio Valsamoggia 878

Parco del Corno alle Scale Lizzano in Belvedere 4.974

Parco dei Gessi Bolognesi e dei Calanchi dell'Abbadessa Bologna, Ozzano dell'Emilia, Pianoro, San Lazzaro di Sa-

vena

4.816

Parco dei Laghi di Suviana e Brasimone Camugnano, Castel di Casio, Castiglione de' Pepoli

3.300

Parco Storico di Monte Sole Grizzana Morandi, Marzabotto, Monzuno

6.300

Riserva del Contrafforte Pliocenico Monzuno, Pianoro, Sasso Marconi

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Tabella 1 Aree protette, comuni e superfici oggetto di studio. Elaborazione eco&eco su dati dell’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Orientale

I comuni interessati sono molto diversi tra di loro per dimensione e per caratteristiche demografiche. Si va infatti dalla città di Bologna, che ha una piccola parte del proprio territorio entro i confini del parco dei Gessi, al piccolo comune di Camugnano nel parco dei Laghi, che non raggiunge i 2.000 abitanti.

La distribuzione demografica è in linea con la suddivisione dei parchi appena proposta: i centri maggiormen-te popolati sono quelli interessati dai contesti periurbani; la popolazione diminuisce nelle aree protette della collina ed è ancora più ridotta nelle due aree di montagna.

AREE PROTETTE POPOLAZIONE INDICE DI VECCHIAIA

Parco dell'Abbazia di Monteveglio 30.716 150

Parco del Corno alle Scale 2.203 342

Parco dei Gessi Bolognesi e dei Calanchi dell'Abbadessa 452.007 212

Parco dei Laghi di Suviana e Brasimone 10.816 267

Parco Storico di Monte Sole 17.039 180

Riserva del Contrafforte Pliocenico 38.641 202

Tabella 2 Aree protette, popolazione residente nei comuni e indice di vecchiaia (01.01.2017). Elaborazione eco&eco su dati ISTAT

Le due mappe seguenti restituiscono graficamente il quadro demografico relativo ai residenti e alla struttura della popolazione nelle sei aree protette considerate.

3 http://enteparchi.bo.it/

Il turismo nei parchi dell’Emilia Orientale

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Figura 3 Popolazione nei comuni delle aree protette. Dati ISTAT 2017. Elaborazioni eco&eco.

Figura 4 Indice di vecchiaia nei comuni delle aree protette. Dati ISTAT 2017. Elaborazioni eco&eco.

La popolazione complessiva residente nei comuni che ospitano le sei aree protette è pari a 551.422 abitanti, che rappresenta il 55% circa della popolazione complessiva della Città Metropolitana. Si tratta di un dato im-portante, che tuttavia si riduce sensibilmente se dalla somma si tolgono i centri di Bologna e di San Lazzaro di Savena, che sono effettivamente realtà poco assimilabili alle aree protette.

Il turismo nei parchi dell’Emilia Orientale

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E’ tuttavia opportuno tenere conto del dato complessivo della popolazione in relazione allo stretto legame che esiste o che potenzialmente si può creare tra i principali centri abitati della Città Metropolitana e le aree protette: essi infatti costituiscono un importante bacino di domanda di fruizione escursionistica e turistica per l’intero complesso delle aree protette della Città Metropolitana. La città di Bologna è inoltre, in un’ottica di accessibilità turistica, la Porta Principale del turismo nell’intero territorio della Città Metropolitana, così come riconosciuto e ribadito dai documenti di programmazione della “Destinazione Turistica Bologna Metropolita-na”.

L’indice di vecchiaia fornisce informazioni sulla struttura della popolazione e in particolare ci dice che al suo aumentare aumenta la proporzione degli ultra sessantacinquenni rispetto ai giovani di età inferiore ai 15 an-ni. I dati più alti sono nei parchi di montagna, dove vi è una netta prevalenza della popolazione anziana. Re-lativamente agli altri parchi periurbani e di collina, non si manifestano rilevanti differenze, se non per il caso del comune di Valsamoggia, particolarmente giovane. Quest’ultimo dato si spiega con la recente espansione residenziale, che ha qui portato numerose giovani famiglie provenienti soprattutto dalla città di Bologna. L’andamento della popolazione e l’indice di vecchiaia sono strettamente collegati, per cui nei comuni in cui si registra un andamento positivo della popolazione residente, si associano valori più bassi dell’indice di vec-chiaia; per contro nei comuni in calo demografico corrispondono valori più elevati dell’indice di vecchiaia.

PARCHI POPOLAZIONE 2001

POPOLAZIONE 2017 Variazione

Parco dell'Abbazia di Monteveglio 24.945 30.716 123

Parco del Corno alle Scale 2.248 2.203 98

Parco dei Gessi Bolognesi e dei Calanchi dell'Abba-dessa

426.539 452.007 106

Parco dei Laghi di Suviana e Brasimone 11.326 10.816 95

Parco Storico di Monte Sole 15.262 17.039 112

Riserva del Contrafforte Pliocenico 35.272 38.641 110

Tabella 3 Popolazione residente nei comuni delle aree protette anni 2001, 2017; variazione relativa a base 100 nell’anno 2001. Elaborazione eco&eco su dati ISTAT

La riflessione sul sistema della mobilità sottende il tema dell’accessibilità delle aree protette. In questa rifles-sione è utile considerare due livelli di accessibilità: quella relativa al Capoluogo Bologna e quella specifica delle singole aree protette.

La città di Bologna costituisce uno dei principali nodi del sistema nazionale dei trasporti: per il traffico su gomma, su ferro, con l’integrazione tra l’asse Nord Sud dell’alta velocità e la rete ordinaria, e aereo. Tre im-portanti autostrade italiane convergono sul nodo di Bologna; la stazione ferroviaria di Bologna registra un traffico annuo di circa 58 milioni di persone; in forte espansione è l’aeroporto internazionale G. Marconi di Bologna con un traffico di circa 8 milioni di persone, che negli ultimi anni ha registrato livelli di crescita unici nel panorama nazionale.

Le città di Torino, Milano, Firenze, Roma e Napoli sono connesse a Bologna con la rete ad alta velocità e consentono spostamenti rapidi da un minimo di 35 minuti per Firenze a un massimo di 200 minuti per Napoli.

L’aeroporto di Bologna è servito dalle principali compagnie aeree europee e da alcuni tra i principali vettori mondiali: dispone di collegamenti low cost con 15 Paesi europei, oltre che con numerosi aeroporti italiani; ai quali si aggiungono collegamenti intercontinentali, in particolare verso la Cina e i paesi dell’Estremo Oriente.

Tutto ciò rende Bologna una città facilmente accessibile sia a livello nazionale che europeo, favorendo quin-di la vocazione turistica.

L’accessibilità delle aree protette, viene considerata in relazione al capoluogo di Bologna, che si è detto es-

Il turismo nei parchi dell’Emilia Orientale

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sere la porta di ingresso principale della Città Metropolitana. Essa è di buon livello, se si considera l’accessibilità media nazionale dei parchi, che in massima parte ricadono in contesti marginali di montagna. Tutti i comuni delle sei aree protette sono serviti da un servizio di trasporto pubblico locale con cadenza va-riabile e comunque sempre superiore alla corsa unica giornaliera da e per il capoluogo. E’ possibile avvici-narsi a tutte le aree protette con il servizio di trasporto ferroviario e poi usufruire delle coincidenze con TPL di linea; i tempi di percorrenza, considerando anche le attese per coincidenze, vanno da circa 30 minuti per il centro di San Lazzaro di Savena nel parco dei Gessi a circa 140 minuti per il centro di Lizzano in Belvedere nel parco del Corno alle Scale.

I parchi e la fruizione

Il tema oggetto di questo paragrafo, riguarda il ruolo che le aree protette assumono in relazione alla fruizione turistica ed escursionistica. Per prima cosa si vede in che modo la Legge Regionale sulla tutela della natura e della biodiversità considera il tema della fruizione e il ruolo che a riguardo possono svolgere le aree protet-te, successivamente si vede in che modo l’Ente per i Parchi e la Biodiversità Emilia Orientale interpreta que-sta sua funzione.

E’ questo un punto rilevante da chiarire in quanto molto spesso non è chiaro quale debba essere il ruolo del-le aree protette nella promozione del turismo e in generale della fruizione delle risorse naturali. La questione è dibattuta anche a livello nazionale e in sede europea: si passa da una visione ristretta della tutela e della conservazione, per la quale il ruolo delle istituzioni parco è esclusivamente vincolistico anche in relazione alla fruizione, ad una visione interventista e promotrice dello sviluppo turistico e della fruizione attraverso ini-ziative di programmazione e finanche di gestione di strutture di fruizione turistica.

La Legge Regionale 24 del 23/12/2011

E’ utile quindi vedere in prima battuta cosa prevede la Legge Regionale 24 del 23/12/2011, che disciplina il sistema regionale delle aree protette e le politiche di conservazione e tutela della natura e della biodiversità. Essa individua relativamente alle aree protette i seguenti otto obiettivi:

a) conseguire una efficace azione di tutela;

b) attuare una gestione coordinata della natura;

c) contribuire alla costruzione della rete ecologica regionale;

d) arrestare la perdita della biodiversità;

e) garantire la fruizione consapevole e informata delle Aree protette e dei Siti della Rete natura 2000 da par-te dei cittadini;

f) migliorare l'efficacia gestionale delle Aree protette e dei Siti della Rete natura 2000;

g) Integrare la conservazione con le politiche del territorio;

h) salvaguardare le aspettative delle generazioni future.

La connessione con la fruizione e con la gestione sostenibile del territorio e delle risorse naturali è chiara-mente presente in tutti e otto gli obiettivi. Tuttavia l’obiettivo e), pone la fruizione non soltanto in un’ottica di richiamo alla tutela, ma in un’ottica attiva di promozione di forme di fruizione in grado di avvicinare i cittadini alla natura e alla corretta gestione del patrimonio ambientale.

E’ questa quindi una interpretazione a maglie larghe, dove ai parchi è data facoltà di scegliere in che modo rapportarsi con la fruizione e con il turismo. Esistono quindi diverse opzioni di intervento a disposizione delle aree protette, che possono essere messe in campo in relazione alla disponibilità di personale e al tipo di ri-sorse naturali che è possibile valorizzare, nonché la fase di sviluppo del turismo e dell’escursionismo in atto.

Il turismo nei parchi dell’Emilia Orientale

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La disponibilità di personale e di strutture per la fruizione turistica ad esempio sono due motivi che possono spingere un parco ad impegnarsi attivamente nella promozione dello sviluppo turistico e della fruizione; an-che l’essere in una fase iniziale del processo di sviluppo, in cui è opportuno effettuare sperimentazione e contribuire a creare l’immagine turistica di un parco, può essere un motivo rilevante per la decisione da parte di un parco di agire attivamente nella promozione e nell’offerta turistica. In ogni caso il ruolo dei parchi rima-ne quello di operatore di sistema, vale a dire di soggetto che promuove la cultura della conservazione attra-verso l’impegno nel comparto turistico e in generale nella promozione della fruizione. In quest’ottica va visto anche l’impegno che alcune istituzioni parco assumono nell’offerta di servizi turistici quali ad esempio quelli ricettivi.

Il modello Emilia Orientale

L’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità dell’Emilia Orientale promuove la fruizione delle aree protette attraverso i seguenti indirizzi:

• Impegno diretto nell’offerta dei servizi di turismo scolastico;

• Gestione della rete sentieristica;

• Comunicazione e promozione itinerari;

• Servizio di animazione e informazione nei centri visita;

• Partecipazione al tavolo del Turismo in Appennino istituito presso la Città Metropolitana di Bologna;

• Promozione della gestione sostenibile del turismo (Adesione CETS).

L’Ente non gestisce in prima persona le strutture ricettive (rifugi e bivacchi) di proprietà. In via straordinaria è responsabile fino al 2020 degli impianti di risalita della stazione sciistica del Corno alle Scale.

La scelta che è stata fatta dell’Ente è quella di operatore di sistema, che non entra direttamente nell’offerta di servizi, se non nel caso del turismo scolastico, che è considerato strumentale e prioritario sia per l’obiettivo di garanzia della fruizione consapevole, sia per l’obiettivo di salvaguardia delle aspettative delle future gene-razioni.

L’Ente definisce l’offerta del turismo scolastico e cura sia la promozione che la commercializzazione dei ser-vizi; per la fornitura dei servizi alle classi si avvale di soggetti esterni che seleziona tramite una selezione che avviene a seguito della pubblicazione di un bando di gara.

L’Ente cura la gestione della sentieristica presente nelle aree protette, in particolare con il gravoso impegno di manutenzione ordinaria e straordinaria. Per la manutenzione ordinaria si avvale della collaborazione dell’associazionismo locale, con il quale sono attive specifiche convenzioni che stabiliscono gli impegni e il contributo a titolo di rimborso che viene riconosciuto dall’Ente.

La comunicazione e la promozione degli itinerari e in particolare del trekking nei parchi avviene sia in modali-tà virtuale, sia in maniera diretta di promozione di servizi. Il sito internet dell’Ente è ricco di informazioni sulle risorse tutelate e sulle modalità di fruizione. E’ presente la descrizione di numerosi sentieri e la possibilità di scaricare le tracce GPS degli stessi anche attraverso il sito cartografico della Regione Emilia-Romagna. L’Ente ha poi un programma di escursioni, in particolare nei fine settimana, che viene promosso attraverso il sito dell’Ente e gestito da soggetti privati e del terzo settore che sono stati selezionati per la competenza. La promozione delle escursioni guidata avviene attraverso una newsletter collegata all’App dell’Ente “Parchi nel cuore”.

La comunicazione, l’informazione e l’animazione è offerta anche attraverso i centri visita, presenti in tutte le aree protette, con esclusione della Riserva del Contrafforte Pliocenico. La modalità di gestione dei centri, così come anche i periodi di apertura, è variabile. Si passa dai centri visita all’interno di pubblici esercizi, che hanno il vantaggio di periodi estesi di apertura, coincidenti con gli orari di apertura degli stessi esercizi, a

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strutture dedicate che offrono il solo servizio di informazione e di animazione ai visitatori del luogo. In questo caso il periodo di apertura è ridotto, solitamente concentrato nei fine settimana dalla primavera alla fine dell’estate, con periodi di maggiore apertura nel mese di agosto. La gestione è affidata attraverso conven-zione a soggetti privati sia di natura profit che non profit.

La partecipazione al tavolo del Turismo in Appennino, presso la Città Metropolitana di Bologna sancisce il ruolo di operatore turistico di sistema dell’Ente Emilia Orientale. Questo Tavolo istituzionale, che riunisce sia enti pubblici (Unioni di Comuni, Comuni, APT, Città Metropolitana di Bologna e così via), sia soggetti privati (associazioni di categoria, imprese e loro consorzi), si riunisce con cadenza mensile e ha come obiettivo principale la condivisione delle informazioni al fine di migliorare la cooperazione tra gli operatori del turismo.

L’Ente, infine, ha di recente avviato attraverso un processo interno, il percorso di certificazione relativo alla Carta Europea del Turismo Sostenibile. E’ questo un riconoscimento che viene dato da EUROPARC ai par-chi che avviano un processo di crescita del turismo sostenibile, in grado di migliorare le proprie performance ambientali e a coinvolgere in questo processo gli operatori del territorio.

L’Ente è proprietario di alcuni rifugi e bivacchi, che tuttavia non gestisce in maniera diretta, ma che ha dato in gestione a soggetti privati in grado di garantire una gestione delle strutture in linea con gli obiettivi della promozione della fruizione sostenibile delle aree protette.

Il turismo nei parchi dell’Emilia Orientale

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3. Il turismo nei parchi

Obiettivo del presente capitolo è rappresentare la dimensione del comparto turistico nei comuni delle aree protette dell’Ente Emilia Orientale e stimare il contributo che le aree protette vi apportano.

I dati ufficiali, che si utilizzano per la rappresentazione della dimensione del comparto turistico nei 13 comuni oggetto di analisi, sono quelli relativi all’offerta di servizi ricettivi e al movimento turistico, costituito da arrivi e presenze, nelle strutture alberghiere ed extralberghiere.

Come già riportato nelle pagine introduttive, le aree protette rappresentano una parte dei territori comunali, pertanto è ragionevole ipotizzare che il movimento turistico registrato dalle statistiche ufficiali possa essere attribuito alla presenza dei parchi in maniera parziale.

Non avendo parametri oggettivi per la misurazione del peso delle aree protette nel generare i flussi turistici, si attribuisce alle aree protette un peso pari alla percentuale di superficie protetta in relazione a quella dei comuni che ricadono nelle aree protette.

Nei due paragrafi seguenti si dà quindi conto della dimensione dell’offerta e della domanda turistica. L’analisi viene effettuata anche su scala temporale, al fine di rappresentare il trend del turismo negli ultimi anni.

L’offerta ricettiva

I comuni delle aree protette presentano una dotazione ricettiva consistente. Il numero complessivo di posti letto è pari a 44.091 unità, che rappresentano circa l’8% della popolazione che risiede nei 13 comuni. Que-sto dato è al netto delle seconde case e dell’importante fenomeno di AIRBNB in forte espansione su tutto il territorio della Città Metropolitana.

Ai posti letto registrati dalle statistiche ufficiali si può aggiungere la stima dei posti letto in seconde case. A tale riguardo si può ipotizzare che il 25% delle abitazioni non occupate siano disponibili per la ricettività turi-stica. Considerando quindi una disponibilità media di 4 posti letto per abitazione, emerge una consistenza di posti letto aggiuntiva pari all’incirca a quella ufficiale.

Un altro indicatore della vocazione turistica dei comuni delle aree protette è quello fornito dal numero di e-sercizi pubblici, quali i bar e i ristoranti. Una elevata percentuale di esercizi sul numero di abitanti indica un’alta frequentazione da parte di non residenti e quindi sia di turisti che di escursionisti. Spicca al riguardo l’elevato valore percentuale del comune di Lizzano in Belvedere e in generale dei comuni della fascia mon-tana.

L’andamento dell’offerta ricettiva che si evince dal confronto tra i dati dell’anno 2000 e dell’anno 2016 mostra la grande crescita registrata nelle due aree protette della prima collina, che coincide con il boom turistico del-la città di Bologna. La crescita ha interessato in maniera importante la ricettività extralberghiera, che è pre-sente in tutte le aree protette. La ricettività alberghiera, se si esclude il parco dei Gessi, ha registrato segni evidenti di declino, connessi con la riduzione di domanda di turismo stagionale e, relativamente ai comuni del parco di Monte Sole, al venir meno della domanda di turismo legata alla presenza di importanti cantieri ferroviari e autostradali.

La tabella 4 dà conto della dotazione di strutture ricettive nei comuni delle aree protette oggetto di studio. La dotazione di posti letto del parco dei Gessi supera di gran lunga quella delle altre aree protette. Dall’analisi di dettaglio dei dati per comune, emerge come la differenza sia legata alla rilevante dotazione di posti letto re-gistrata dal comune di Bologna, superiore da sola alla dotazione di tutti i comuni delle aree protette.

Relativamente alla dotazione di posti letto alberghieri, se si esclude il caso del parco dei Gessi, la situazione nelle altre aree protette è pressoché equivalente. Significativa è comunque l’offerta ricettiva del comune di

Il turismo nei parchi dell’Emilia Orientale

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Lizzano in Belvedere, che evidenzia la sua vocazione turistica, maggiore rispetto agli altri comuni e collegata sia al turismo climatico estivo, sia al turismo bianco nei mesi invernali. Lo stesso discorso lo si può fare per la dotazione di servizi di accoglienza extralberghieri, in questo caso, al netto dell’offerta della città di Bolo-gna, si segnala la ricettività dei comuni di Monte Sole e della riserva del Contrafforte, per via della presenza in particolare di campeggi.

Di particolare interesse è la tabella 6, che mette a confronto i dati dell’offerta ricettiva dell’anno 2016 con quelli relativi all’anno 2000. Anche in questo caso occorre innanzi tutto evidenziare la forte crescita del parco dei Gessi e in particolare del comune di Bologna, dove si registra un considerevole aumento degli esercizi e dei posti letto, sia alberghieri che extralberghieri. La situazione nelle altre aree protette presenta analogie: da un lato la riduzione delle strutture alberghiere, che interessa sia i parchi di collina che di montagna, con un calo prossimo al 30% nei comuni della riserva del Contrafforte Pliocenico e del 25% nel comune di Lizzano in Belvedere. Per contro in tutti i comuni delle aree protette si registra un notevole incremento di esercizi e-xtralberghieri: tale incremento è trainato in particolare dalla crescita registrata in questi ultimi anni dell’agriturismo, della ricettività in famiglia con la formula del b&b

4. Escludendo quindi il caso del contesto

urbano e periurbano, si registra una nelle aree appenniniche il fenomeno della chiusura di molti esercizi al-berghieri: tale fenomeno si associa da un lato al declino della domanda turistica, dall’altro lato all’assenza del ricambio generazionale, che comporta quindi così come accade in agricoltura alla chiusura dell’esercizio nel momento in cui il titolare va in pensione.

4 Relativamente al parco dei Laghi e al parco di Monte Sole si registra un fenomeno contrapposto, vale a dire l’aumento degli esercizi e la riduzione dei posti letto. Questo fenomeno è spiegato dalla chiusura di due campeggi, che a fronte di due esercizi ha comportato la riduzione di alcune centinaia di posti letto.

Esercizi alberghieri Esercizi extra alberghieri Totale extra alberghiero

Alberghi Agriturismo b&b Plein air Altro

PARCHI Esercizi Letti Esercizi Letti Esercizi Letti Piazzole Posti Esercizi Letti Esercizi Letti

Parco dell'Abbazia di Monteveglio 7 206 22 237 26 116 0 0 12 88 60 441

Parco del Corno alle Scale 27 540 3 56 26 116 0 0 4 86 33 258

Parco dei Gessi Bolognesi e dei Calanchi del-l'Abbadessa

201 25.685 26 265 432 1.560 1 700 969 9.487 1.428 12.012

Parco dei Laghi di Suviana e Brasimone 16 666 6 71 14 65 3 185 7 92 30 413

Parco Storico di Monte Sole 12 436 10 108 17 72 4 1.311 13 90 44 1.581

Riserva del Contrafforte Pliocenico 18 546 12 184 28 107 2 852 18 164 60 1.307

Tabella 4 Esercizi alberghieri ed extralberghieri nei comuni dei comuni delle aree protette nell’anno 2016. Elaborazione eco&eco su dati Regione Emilia-Romagna

Esercizi alberghieri Esercizi extra alberghieri Totale extra alberghiero

Alberghi Agriturismo b&b Plein air Altro

PARCHI Esercizi Letti Esercizi Letti Esercizi Letti Piazzole Posti Esercizi Letti Esercizi Letti

Parco dell'Abbazia di Monteveglio 7 206 7 50 4 20 0 0 1 4 12 74

Parco del Corno alle Scale 36 1.433 2 26 4 140 0 0 1 12 7 178

Parco dei Gessi Bolognesi e dei Calanchi del-l'Abbadessa

99 8.993 10 114 23 188 1 600 45 285 79 1.187

Parco dei Laghi di Suviana e Brasimone 18 793 6 45 3 12 2 360 1 12 12 429

Parco Storico di Monte Sole 13 528 3 27 2 4 4 1.923 5 91 14 2.045

Riserva del Contrafforte Pliocenico 25 1.063 7 61 4 24 2 937 4 73 17 1.095

Tabella 5 .Esercizi alberghieri ed extralberghieri nei comuni dei comuni delle aree protette nell’anno 2000. Elaborazione eco&eco su dati Regione Emilia-Romagna

Esercizi alberghieri Esercizi extralberghieri

Alberghi

PARCHI Esercizi Posti letto Esercizi Posti letto

Parco dell'Abbazia di Monteveglio 100 100 500 595

Parco del Corno alle Scale 75 37 471 144

Parco dei Gessi Bolognesi e dei Calanchi dell'Abbadessa 203 285 1.807 1.011

Parco dei Laghi di Suviana e Brasimone 88 83 250 96

Parco Storico di Monte Sole 92 82 314 77

Riserva del Contrafforte Pliocenico 72 51 352 119

Tabella 6 .Esercizi alberghieri ed extralberghieri nei comuni delle aree protette. Variazione anni 2000-2016. Anno 2000, base 100. Elaborazione eco&eco su dati Regione Emilia-Romagna

La figura 5, riporta graficamente la dotazione di posti letto totale nei comuni delle aree protette.

Figura 5 Posti letto in strutture alberghiere ed extralberghiere nei comuni delle aree protette, anno 2016. Elaborazioni eco&eco su dati Regione Emilia-Romagna

A completare il quadro delle potenzialità ricettive è il dato relativo alle seconde case, che è ricavabile dalle rilevazioni del censimento della popolazione dell’anno 2011. Pur essendo non omogeneo con i dati statistici dell’anno 2016, è comunque significativo in relazione alla disponibilità di abitazioni e posti letto per l’offerta ricettiva.

Tale dato conferma la vocazione turistica dei due parchi di montagna: in particolare il parco del Corno alle Scale dove la dotazione di seconde case eccede il numero di abitanti residenti del 50%. L’elevata percentua-le di abitazioni non occupate, sulla popolazione residente, è da ascrivere a due possibili motivi: da un lato la costruzione nei decenni passati di nuove abitazioni da destinare al mercato turistico delle seconde case; dall’altro lato al declino demografico, in particolare dei comuni montani, che ha segnato l’andamento della popolazione negli ultimi decenni. Il dato di Lizzano in Belvedere è da attribuire soprattutto alla prima motiva-zione: nel corso della seconda metà del ventesimo secolo si è infatti registrato il successo della località per il turismo climatico e per il turismo invernale. Da quanto è emerso dalle interviste ai testimoni privilegiati, la crescita delle seconde case per soddisfare la domanda turistica è avvenuta in maniera diffusa anche nei comuni del parco dei Laghi, tuttavia in quest’ultimo caso sono entrambe le motivazioni che influenzano l’elevato valore percentuale delle abitazioni non occupate rispetto alla popolazione residente.

PARCHI Abitazioni vuote Pop 2011 Ab non occ./Pop

Parco dell'Abbazia di Monteveglio 3.179 29.436 0,11

Parco del Corno alle Scale 3.471 2.300 1,51

Parco dei Gessi Bolognesi e dei Calanchi dell'Abbadessa 26.841 432.063 0,06

Parco dei Laghi di Suviana e Brasimone 4.828 11.338 0,43

Parco Storico di Monte Sole 3.184 16.825 0,19

Riserva del Contrafforte Pliocenico 3.200 37.592 0,09

Tabella 7 Abitazioni non occupate da residenti al censimento del 2011, popolazione residente, rapporto tra i 2 dati. Elabora-zione eco&eco su dati ISTAT

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La tabella seguente mostra la dotazione di pubblici esercizi nei comuni delle aree protette, aggiornata a ot-tobre 2017. Si tratta nello specifico delle strutture pubbliche con cucina e senza cucina, che coincidono in sostanza con ristoranti e pizzerie nel primo caso e con i bar nel secondo caso. Il dato relativo consente di evidenziare i comuni che presentano maggiori o minori flussi turistici ed escursionistici: un’alta percentuale di ristoranti e di bar sul totale della popolazione infatti lascia ipotizzare un movimento turistico ed escursionisti-co rilevante. Spiccano nel complesso i dati elevati del Corno alle Scale e del parco dei Gessi: nel primo caso il valore elevato si associa alla vocazione turistica del comune di Lizzano in Belvedere; nel secondo caso l’elevato valore è da associare alla presenza del comune di Bologna, che è centro capoluogo e polo di servi-zi.

Ristoranti e Bar

PARCHI Ristoranti Bar Rist./Pop Bar/Pop

Parco dell'Abbazia di Monteveglio 64 57 0,21 0,19

Parco del Corno alle Scale 15 13 0,68 0,59

Parco dei Gessi Bolognesi e dei Calanchi dell'Abbadessa 966 1.877 0,21 0,42

Parco dei Laghi di Suviana e Brasimone 33 41 0,31 0,38

Parco Storico di Monte Sole 37 37 0,22 0,22

Riserva del Contrafforte Pliocenico 91 88 0,24 0,23

Tabella 8 Ristoranti e Bar nei comuni delle aree protette, rapporto esercizi su popolazione (01.01.2017). Elaborazione eco&eco su dati CCIAA di Bologna

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Il movimento turistico

I 13 comuni delle aree protette hanno registrato nell’anno 2016 circa 3 milioni di presenze, con una perma-nenza media di poco più di 2 giorni. Il 94% circa delle presenze sono registrate dal parco dei Gessi e in par-ticolare dalla città di Bologna. Oltre la metà di questo 94% di presenze turistiche è di provenienza estera. E’ questo un dato rilevante, considerato anche dalla Destinazione Bologna Metropolitana (DBM), che nel suo documento di indirizzo punta ad aumentare la permanenza media dei turisti e ad estendere la fruizione al territorio appenninico.

Il confronto tra i dati relativi agli arrivi e presenze turistiche nei comuni delle aree protette, registrati negli anni 2007 e 2016 mettono in luce il boom di Bologna e il rilevante declino nei comuni del Contrafforte, dei Laghi e di Monte Sole. Come già si è avuto modo di dire, la chiusura dei cantieri dell’Alta Velocità e della Variante di Valico costituiscono la principale causa di questo declino di presenze.

L’analisi dei dati relativi ad arrivi e presenze turistiche mostra un quadro disomogeneo, che tuttavia rispec-chia i dati relativi all’offerta di posti letto in strutture ricettive.

Il parco dei Gessi è l’area protetta con il maggiore numero di arrivi e di presenze turistiche, di gran lunga su-periore a tutte le aree protette considerate in questa analisi.

La permanenza media dei turisti nelle strutture ricettive è di circa 2 giorni, con tuttavia alcune significative dif-ferenze tra le diverse aree protette. Spicca in particolare il dato relativamente alto dei comuni del parco di Monte Sole, seguiti dai dati del comune di Lizzano in Belvedere. Dalle interviste è emerso come il dato ele-vato registrato nei comuni di Monte Sole sia legato tanto alla presenza di turismo di affari e in particolare il turismo di manodopera che lavora nei cantieri autostradali e ferroviari, quanto alla permanenza media eleva-ta che si registra nei campeggi, che sono ben rappresentati nella ricettività dei comuni del parco.

Il confronto tra arrivi e presenze registrati nell’anno 2016 e nell’anno 2007, mostra una situazione disomoge-nea tra i diversi comuni delle aree protette. Il dato più significativo è innanzi tutto la crescita registrata dal parco dei Gessi, con il traino del comune di Bologna. Ugualmente significativo è il dato del declino di arrivi e presenze che registrano le altre aree protette e in particolare il parco di Monte Sole, dove avviene un vero e proprio tracollo della domanda, che raggiunge una riduzione pari a circa il 90% degli arrivi e l’80% circa delle presenze. L’area è stata interessata negli ultimi venti anni dai lavori di costruzione della tratta Firenze-Bologna della linea ferroviaria di alta velocità e dalla costruzione della Variante di Valico autostradale dell’Appennino toscoemiliano.

PARCHI Arrivi Presenze Perm. media

Parco dell'Abbazia di Monteveglio 17.576 38.653 2.2

Parco del Corno alle Scale 9.981 36.499 3.7

Parco dei Gessi Bolognesi e dei Calanchi dell'Abbadessa 1.377.610 2.806.173 2.0

Parco dei Laghi di Suviana e Brasimone 6.732 9.707 1.4

Parco Storico di Monte Sole 4.491 24.338 5.4

Riserva del Contrafforte Pliocenico 30.333 69.595 2.3

TOTALE PARCHI 1.446.723 2.984.965 2.1

Tabella 9 Arrivi e presenze turistiche nei comuni delle aree protette e relativa permanenza media nell’anno 2016. Elaborazione eco&eco su dati Regione Emilia-Romagna

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PARCHI Arrivi Presenze Perm. media

Parco dell'Abbazia di Monteveglio 19.679 43.717 2.1

Parco del Corno alle Scale 10.016 52.512 3.3

Parco dei Gessi Bolognesi e dei Calanchi dell'Abbadessa 897.411 1.869.051 2.2

Parco dei Laghi di Suviana e Brasimone 14.252 29.617 2.1

Parco Storico di Monte Sole 42.433 138.987 5.2

Riserva del Contrafforte Pliocenico 88.792 183.914 2.1

TOTALE PARCHI 1.072.583 2.317.798 2.2

Tabella 10 Arrivi e presenze turistiche nei comuni delle aree protette e relativa permanenza media nell’anno 2007. Elaborazio-ne eco&eco su dati Regione Emilia-Romagna

PARCHI Arrivi Presenze

Parco dell'Abbazia di Monteveglio 89.3 88.4

Parco del Corno alle Scale 99.7 69.5

Parco dei Gessi Bolognesi e dei Calanchi dell'Abbadessa 153.5 150.1

Parco dei Laghi di Suviana e Brasimone 47.2 32.8

Parco Storico di Monte Sole 10.6 17.5

Riserva del Contrafforte Pliocenico 34.2 37.8

TOTALE PARCHI 134.9 128.8

Tabella 9 Variazione arrivi e presenze nei comuni delle aree protette, confronto anni 2016 e 2007, con anno 2007 base 100. E-laborazione eco&eco su dati Regione Emilia-Romagna

PARCHI Var. Perm. media Var. Arrivi Var. Presenze

Parco dell'Abbazia di Monteveglio -1.0 -10.7 -11.6

Parco del Corno alle Scale -30.3 -0.3 -30.5

Parco dei Gessi Bolognesi e dei Calanchi dell'Abbadessa -2.2 +53.5 +50.1

Parco dei Laghi di Suviana e Brasimone -30.6 -52.8 -11.6

Parco Storico di Monte Sole +65.5 -89.4 -82.5

Riserva del Contrafforte Pliocenico +10.8 -65.8 -62.2

TOTALE PARCHI -4.5 +34.9 +28.8

Tabella 10 Variazioni percentuali della permanenza media, arrivi e presenze anno 2016 con base di riferimento 2007. Elabora-zione eco&eco su dati Regione Emilia-Romagna

Questa analisi non approfondisce il quadro della stagionalità, così come il quadro relativo alle provenienze dei turisti. Ciò è dovuto al fatto che per motivi legati alla privacy, non sono disponibili i dati dei comuni con pochi esercizi ricettivi. Per omogeneità quindi si è stati costretti a lavorare sui dati aggregati.

Relativamente ai comuni che non hanno problemi connessi con il segreto statistico, è comunque possibile fare alcune considerazioni che possono essere estese all’intero territorio della Città Metropolitana. La sta-gionalità è spiccata in tutti i comuni, con esclusione di Lizzano in Belvedere e di Bologna. Nel primo caso si registrano due picchi di presenze: nei mesi di dicembre e gennaio (quando c’è la neve) e i mesi di luglio e agosto; il comune di Bologna ha un andamento più regolare, poiché in questo caso incide anche il turismo di affari, legato in particolare alla fiera che ha eventi durante tutto l’anno.

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L’escursionismo nei parchi

Il movimento escursionistico è costituito da esperienze di visita che si concludono nell’arco di una giornata e che non comportano il pernottamento, non è rilevato dalle statistiche turistiche. Esso costituisce tuttavia un aspetto di primaria importanza nell’analisi della fruizione delle aree protette, in quanto rappresenta la princi-pale modalità di frequentazione dei parchi.

Le motivazioni che sono alla base dell’escursionismo nelle aree protette oggetto di analisi sono molteplici, da quelle strettamente collegate con la presenza dei parchi, quali la fruizione scolastica, il trekking, il godimento del paesaggio, l’agriturismo e la valorizzazione dei prodotti agroalimentari; a quelle non direttamente con-nesse con la tutela della natura, come ad esempio la fruizione dei centri storici, della cultura locale, delle grandi infrastrutture sportive e ricreative e così via.

La quantificazione complessiva del movimento escursionistico è complessa e si avvale dell’utilizzo della mo-dalità della stima parametrica. In questo caso infatti, l’unico valore registrato e di elevata attendibilità è quello relativo al movimento scolastico che è raccolto dall’Ente per i parchi dell’Emilia Orientale. Le altre modalità di escursionismo non sono soggette a rilevazioni e pertanto il loro valore deve essere stimato.

Nelle prossime pagine, dopo avere presentato brevemente le principali forme di escursionismo, viene intro-dotto il criterio utilizzato per la stima parametrica del movimento escursionistico.

Le scuole

Il dato relativo alle presenze di alunni per attività didattiche è un dato certo del fattore attrattivo delle aree protette, legato alla missione della promozione, della conservazione della natura e del corretto utilizzo delle risorse ambientali.

Come evidenziato in precedenza, l’Ente Emilia Orientale cura l’ideazione, la promozione e la commercializ-zazione dell’offerta di servizi per le scuole. Per tale motivo raccoglie ed elabora i dati relativi alle presenze. La tabella seguente dà conto del numero di classi e di studenti che hanno partecipato alle iniziative per i parchi nell’anno scolastico 2016-2017.

PARCHI TOTALE CLASSI TOTALE UTENTI SCUOLA

Parco dell'Abbazia di Monteveglio 116 2.563

Parco del Corno alle Scale 22 394

Parco dei Gessi Bolognesi e dei Calanchi dell'Abbadessa 318 7.365

Parco dei Laghi di Suviana e Brasimone 60 1.088

Parco Storico di Monte Sole 300 6.509

Riserva del Contrafforte Pliocenico

TOTALE PARCHI 816 17.919

Tabella 11 Attività di didattica ambientale nelle scuole per area protetta. Anno scolastico 2016 – 2017. Elaborazione eco&eco su dati dell’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Orientale

Le maggiori presenze sono registrate dai parchi della prima collina, facilmente raggiungibili dalle località ur-bane di pianura. Il Parco Storico di Monte Sole, legato alla memoria dell’eccidio nazista durante la Seconda Guerra Mondiale, rappresenta un attrattore con caratteristiche di unicità, che a differenza delle altre aree protette ha un bacino di utenza di livello nazionale.

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Il trekking e la bici

La rete sentieristica presente nel territorio delle sei aree protette di studio si snoda per una lunghezza di cir-ca 1.000 Km. Il CAI stima complessivamente la frequentazione annuale della rete sentieristica di circa 40.000 escursionisti alle quali si aggiungono le circa 18.000 presenze di studenti che partecipano alle inizia-tive promosse dalle aree protette.

Il trekking e la mountain bike sono le principali forme di utilizzo della rete sentieristica delle aree protette. E’ questa l’uso più vicino allo spirito delle aree protette e collegato direttamente alla responsabilità di gestione della sentieristica in capo all’Ente per i Parchi e la Biodiversità Emilia Orientale.

Questo movimento di fruizione è soltanto in minima parte veicolato dall’Ente Emilia Orientale nell’ambito del-le iniziative “Parchi nel cuore”. La maggior parte degli utenti della rete sentieristica si muove in maniera au-tonoma, grazie anche al buon livello di segnatura dei sentieri e alla disponibilità in rete delle tracce GPS. Da considerare è inoltre il movimento di escursionismo, sia a piedi che in bici, che è movimentato all’interno dell’associazionismo locale.

Vi sono due iniziative interessanti da segnalare: l’esperienza trekking con il treno e l’esperienza di sviluppo della Via degli Dei. La prima iniziativa, che non riguarda le sole aree protette, ha più di vent’anni ed èstata promossa dalla collaborazione tra la ex Provincia di Bologna, le sezioni del CAI di Bologna e di Porretta Terme e Trenitalia. Consiste in un programma annuale di escursioni guidate domenicali, con partenza in tre-no da Bologna. Questa esperienza ha trovato una notevole attrattività da parte dell’utenza, tanto che negli anni il programma si è infittito e sono aumentate in maniera considerevole le presenze. A seguito dell’interesse manifestato dalla crescente domanda turistica di cittadini stranieri, una parte delle uscite viene condotta da guide in lingua inglese. La “Via degli Dei” è un fenomeno turistico di maggiore interesse di questi ultimi anni, quindi non propriamente collocabile in questa sezione dedicata all’escursionismo. Questo cam-mino, della durata di circa 5 giorni, che collega il centro di Bologna con il centro di Firenze ha registrato un successo notevole negli ultimi anni. Recenti stime, calcolano circa 10.000 utenti nell’anno 2017. La riserva del Contrafforte Pliocenico e il parco dei Laghi di Suviana e Brasimone sono attraversati da questo itinerario. Il successo di questo cammino ha rilanciato l’offerta di servizi ricettivi, in particolare extralberghieri, in un contesto appenninico che ha registrato la chiusura di molte strutture ricettive. Si stima che negli ultimi anni siano nate una ventina di strutture ricettive e che alcune strutture alberghiere abbiano trovato una motivazio-ne in più per non chiudere i battenti. I testimoni privilegiati intervistati vedono in questa esperienza un model-lo di grande interesse, sia per quanto riguarda l’organizzazione, che per il tipo di offerta. Per il primo aspetto si registra un interessante modello organizzativo, che vede la collaborazione tra diversi operatori in una logi-ca ancora poco frequente in Appennino. Vi è un tour operator che promuove e vende il prodotto turistico, vi sono a livello locale una serie di operatori che collaborano nelle gestione dei camminatori: le guide che ac-compagnano, gli operatori ricettivi che ospitano e che all’occorrenza si prendono cura del trasporto dei ba-gagli da una stazione all’altra. Il tutto in uno spirito di grande flessibilità, che consente di gestire al meglio le eventuali esigenze specifiche da parte dei fruitori. Questa esperienza è di notevole interesse, e, come si ve-drà nelle pagine seguenti, si intende replicare con lo sviluppo di altri sei cammini che il GAL BolognAppenni-no insieme alla Destinazione Turistica e agli enti del territorio intendono promuovere entro il 2020, anno di chiusura dell’attuale Programmazione Europea.

L’outdoor

In questa categoria di escursionismo si indica la fruizione ricreativa, nella versione della gita domenicale fuo-ri porta. E’ questa la categoria di fruizione maggiormente diffusa, che interessa le famiglie in particolare, che si orienta verso i centri abitati e che compone la propria esperienza con l’unione di diverse esperienze. In primo luogo quella enogastronomica, culturale e anche ambientale. Data la grande dimensione di questo segmento, risulta di grande importanza la ricerca di forme di fruizione che avvicinino questa categoria di visi-tatori alla natura. Un primo suggerimento, ad esempio, viene da uno dei testimoni privilegiati intervistati che suggerisce l’importanza di collegare un breve itinerario naturalistico alla visita della Rocchetta Mattei, pros-sima al parco dei Laghi, che negli ultimi anni ha registrato un notevole successo di visitatori.

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Il movimento escursionistico

In questo paragrafo si presenta la stima del movimento escursionistico effettuata, utilizzando tre diversi crite-ri di stima parametrica: i primi due, in tabella 11 segnati come stima 1 e stima 2, sono stati pubblicati in uno studio sulla domanda di ecoturismo nei parchi dell’Università di Udine

5, il terzo, stima 3, è stato costruito dal

gruppo di lavoro sulla base del confronto con i testimoni privilegiati.

Come si può notare il movimento escursionistico supera notevolmente la stima della sola frequentazione del-la rete sentieristica, a dimostrazione del fatto che la componente “outdoor” di carattere “ricreativo” è quella principale.

PARCHI Stima 1 Stima 2 Stima 3

Parco dell'Abbazia di Monteveglio 19.255 11.238 13.393

Parco del Corno alle Scale 109.080 63.667 75.872

Parco dei Gessi Bolognesi e dei Calanchi dell'Abbadessa 105.615 61.645 73.462

Parco dei Laghi di Suviana e Brasimone 72.369 42.240 50.338

Parco Storico di Monte Sole 138.159 80.640 96.099

Riserva del Contrafforte Pliocenico 16.601 9.690 11.547

TOTALE PARCHI 461.078 269.120 320.711

Tabella 12 Stima escursionisti per anno e per area protetta basata su tre ipotesi di visitatori per ettaro6. Elaborazione eco&eco

MESI DELL’ANNO Stima 1 Stima 2 Stima 3

Gennaio 23.054 13.456 16.036

Febbraio 9.222 5.382 6.414

Marzo 9.222 5.382 6.414

Aprile 9.222 5.382 6.414

Maggio 9.222 5.382 6.414

Giugno 23.054 13.456 16.036

Luglio 92.216 53.824 64.142

Agosto 193.653 113.030 134.699

Settembre 23.054 13.456 16.036

Ottobre 23.054 13.456 16.036

Novembre 9.222 5.382 6.414

Dicembre 36.886 21.530 25.657

TOTALE ANNUALE 461.078 269.120 320.711

Tabella 13 Stima escursionisti per mese complessiva basata su tre ipotesi di visitatori per ettaro. Elaborazione eco&eco

5 https://www.researchgate.net/publication/236347251_ECOTOURISM_DEMAND_IN_NORTH-EAST_ITALY

6 La stima 1 si riferisce al parametro di visitatori per ettaro stimato per i parchi del Veneto (21,93 visitatori anno per ettaro), la stima 2 al parametro parchi del Friuli Venezia Giulia (12,8 visitatori anno per ettaro), la stima 3 al parametro ipotizzato da e-co&eco sulla base delle interviste di campo (15,25 visitatori anno per ettaro).

Il turismo nei parchi dell’Emilia Orientale

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A complemento dell’analisi sul movimento escursionistico si presentano i dati relativi alle escursioni promos-se dall’Ente Emilia Orientale nei primi 11 mesi dell’anno 2017, a dimostrazione del generale interesse che queste iniziative hanno, in questo caso nel bacino della Città Metropolitana. Si tratta ovviamente di un sot-toinsieme ridotto della stima complessiva, che riguarda esclusivamente la modalità “trekking” della fruizione escursionistica.

PARCHI Eventi P. Eventi R. % Eventi R. Partecip. M. Parte-cip.

Parco dell'Abbazia di Monteveglio 24 13 54,2 276 21

Parco del Corno alle Scale 72 30 41,7 629 21

Parco dei Gessi Bolognesi e dei Calanchi dell'Abbadessa 57 51 89,5 1.058 21

Parco dei Laghi di Suviana e Brasimone 11 10 90,9 162 16

Parco Storico di Monte Sole 18 15 83,3 260 17

Riserva del Contrafforte Pliocenico 8 5 62,5 42 8

TOTALE PARCHI 190 124 65,3 2.427 20

Tabella 14 Visite guidate programmate e realizzate nelle aree protette, % di partecipazione, partecipanti complessivi e media. Gennaio – Novembre 2017. Elaborazione eco&eco su dati dell’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Orientale

Il turismo nei parchi dell’Emilia Orientale

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4. Una stima della “visitor economy”

Il termine “Visitor Economy” è introdotto e utilizzato nel documento di “Indirizzo pluriennale della Destinazio-ne Turistica Bologna”, ultimato e presentato nell’autunno dell’anno 2017. Fa riferimento al sistema di relazio-ni economiche che viene generato complessivamente dalla somma tra il movimento turistico e il movimento escursionistico. Entrambi i movimenti sono oggetto di attenzione e di programmazione strategica da parte della Destinazione Turistica della Città Metropolitana di Bologna.

In questa sede viene stimata7 la rilevanza economica del turismo e dell’escursionismo nei 13 comuni delle

aree protette gestite dall’Ente “Emilia Orientale”, sulla base dei dati statistici e delle stime presentate nelle pagine precedenti

8.

Il calcolo che porta alla stima del fatturato turistico e del fatturato escursionistico è abbastanza semplice: in sostanza si attribuisce un valore medio alla spesa giornaliera turistica e alla spesa giornaliera escursionisti-ca. La spesa turistica giornaliera media è stimata in 100 € e tiene conto dei costi di pernottamento, ristora-zione, acquisto di prodotti locali e in generale acquisti negli esercizi commerciali; non considera i costi di viaggio e di accesso alle località di fruizione. Considerando che il dato sulle presenze turistiche è relativo ai comuni e non relativo alle aree protette, si è stabilito di attribuire alle singole aree protette un valore percen-tuale delle presenze complessive pari a quello relativo alla quota di superficie protetta rispetto ai singoli co-muni.

La spesa media giornaliera degli escursionisti è invece pari a 25€: considera le sole spese di ristorazione e di eventuali acquisti presso gli esercizi commerciali dell’area. La stima del fatturato escursionistico è calcola-ta in base a tutti e tre i parametri utilizzati, tuttavia per il calcolo della “visitor economy” complessiva viene utilizzato il quello basato sulle ipotesi costruite dal gruppo di lavoro e che è un valore intermedio tra i due e-stremi stimati dai ricercatori dell’Università di Udine.

PARCHI Stima 1 (€) Stima 2 (€) Stima 3 (€)

Parco dell'Abbazia di Monteveglio 481.364 280.960 334.821

Parco del Corno alle Scale 2.726.996 1.591.680 1.896.809

Parco dei Gessi Bolognesi e dei Calanchi dell'Abbadessa 2.640.372 1.541.120 1.836.557

Parco dei Laghi di Suviana e Brasimone 1.809.225 1.056.000 1.258.438

Parco Storico di Monte Sole 3.453.975 2.016.000 2.402.473

Riserva del Contrafforte Pliocenico 415.025 242.240 288.678

TOTALE PARCHI 11.526.956 6.728.000 8.017.775

Tabella 15 Stima fatturato in € generato dagli escursionisti per anno e per area protetta basata su tre ipotesi di visitatori per ettaro. Elaborazione eco&eco

7 In mancanza di una registrazione puntuale, basata su scontrini e ricevute emessi dagli operatori del comparto, diviene neces-

sario ricostruire la spesa dei visitatori, a partire dai dati ufficiali disponibili: numero di arrivi e presenze turistiche, stime dei prezzi e delle tariffe dei principali servizi offerti, tassi di utilizzo dei servizi stessi.

8 In questa stima non si è considerato l’impatto generato dalla fruizione generata dalla presenza di seconde case, che come si è visto non è trascurabile, ma per gran parte estranea alla fruizione collegata alla presenza delle aree protette.

Il turismo nei parchi dell’Emilia Orientale

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PARCHI Quota superficie protetta

Parco dell'Abbazia di Monteveglio 0,05

Parco del Corno alle Scale 0,58

Parco dei Gessi Bolognesi e dei Calanchi dell'Abbadessa 0,13

Parco dei Laghi di Suviana e Brasimone 0,16

Parco Storico di Monte Sole 0,29

Riserva del Contrafforte Pliocenico 0,03

Tabella 16 Quota della superficie dei comuni delle aree protette che ricade entro i confini dei parchi

PARCHI Fatturato comuni (€) Fatturato parchi (€)

Parco dell'Abbazia di Monteveglio € 3.865.300,00 € 190.659,00

Parco del Corno alle Scale € 3.649.900,00 € 2.111.000,00

Parco dei Gessi Bolognesi e dei Calanchi dell'Abbadessa9 € 21.905.100,00 € 2.950.990,00

Parco dei Laghi di Suviana e Brasimone € 970.700,00 € 152.640,00

Parco Storico di Monte Sole € 2.433.800,00 € 707.010,00

Riserva del Contrafforte Pliocenico € 6.959.500,00 € 196.096,00

TOTALE PARCHI € 39.784.300,00 € 6.308.398,00

Tabella 17 Stima fatturato turistico nei comuni delle aree protette e stima del fatturato turistico attribuito alle aree protette. An-no 2016

PARCHI Fatturato turismo (€) Fatturato escursionismo10

(€) Visitor economy (€)

Parco dell'Abbazia di Monteveglio € 190.659,00 € 365.715,00 € 556.374,00

Parco del Corno alle Scale € 2.111.000,00 € 2.071.828,33 € 4.182.828,33

Parco dei Gessi Bolognesi e dei Calanchi dell'Abbadessa € 2.950.990,00 € 2.006.016,33 € 4.957.006,33

Parco dei Laghi di Suviana e Brasimone € 152.640,00 € 1.374.554,33 € 1.527.194,33

Parco Storico di Monte Sole € 707.010,00 € 2.624.149,33 € 3.331.159,33

Riserva del Contrafforte Pliocenico € 196.096,00 € 315.314,33 € 511.410,33

TOTALE PARCHI € 6.308.398,00 € 8.757.577,00 € 15.065.975,00

Tabella 18 Stima fatturato turistico, escursionistico e loro somma sulla base dei dati delle presenze nell’anno 2016

9 Nella stima del fatturato turistico del parco dei Gessi non si è considerato l’apporto del comune di Bologna, la cui dimensione è in maniera evidente sovrastimata.

10 La stima del valore del fatturato escursionistico è pari alla media delle tre stime presentate nelle pagine precedenti.

Il turismo nei parchi dell’Emilia Orientale

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In ultima battuta si presenta la stima relativa al numero di occupati che è possibile collegare alla fruizione delle risorse naturali che sono l’oggetto della politica di gestione dell’Ente Emilia Orientale. Ipotizzando di at-tribuire un posto di lavoro ogni 100.000€ di fatturato, è possibile stimare un’occupazione indotta pari a 151 unità, ripartite nelle diverse aree protette, così come illustrato nella tabella 20.

PARCHI Stima Occupati

Parco dell'Abbazia di Monteveglio 6

Parco del Corno alle Scale 42

Parco dei Gessi Bolognesi e dei Calanchi dell'Abbadessa 50

Parco dei Laghi di Suviana e Brasimone 15

Parco Storico di Monte Sole 33

Riserva del Contrafforte Pliocenico 5

TOTALE PARCHI 151

Tabella 19 Stima degli occupati generati dalla visitor economy nei comuni delle aree protette, sulla base dei dati dell’anno 2016

Il turismo nei parchi dell’Emilia Orientale

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5. Le prospettive di sviluppo turistico

In questo capitolo si tirano le fila dell’analisi svolta e si propone uno scenario di sviluppo della “visitor eco-nomy” delle sei aree protette gestite dall’Ente per i parchi dell’Emilia Orientale per i prossimi anni. In se-quenza si presenta una valutazione sintetica del contesto turistico ed escursionistico delle aree protette me-diante lo strumento della S.W.O.T. analysis, che affianca i punti di forza e di debolezza delle aree gestite dall’Ente Emilia Orientale e li mette a confronto con opportunità e minacce che derivano dal contesto esterno più generale.

La mappa concettuale seguente mostra i punti di forza e di debolezza, che appaiono dall’analisi dei dati e dalle interviste effettuate a complemento dell’analisi.

Figura 5 Mappa concettuale analisi S.W.O.T. del turismo e dell’escursionismo nelle aree protette

I punti di forza sono numerosi anche se non ancora sufficientemente valorizzati. L’esperienza recente della città di Bologna, sta comunque a dimostrare che è possibile immaginare scenari di sviluppo turistico per tutta l’area della Città Metropolitana e quindi anche delle aree protette. I punti di debolezza sono un aspetto im-portante da considerare nella prospettiva di definizione di un nuovo scenario e di articolazione di una propo-sta di azioni progettuali. Qui di seguito si dà brevemente conto dei punti indicati in figura.

Il territorio delle aree protette presenta una elevata dotazione di attrattori turistici, che non si limitano alle so-le risorse naturali, ma contengono una considerevole ricchezza di risorse che afferiscono al patrimonio cultu-rale e che vanno dal paesaggio alle eccellenze agroalimentari, esse stesse espressione del rapporto equili-brato tra uomo e ambiente naturale che le aree protette promuovono. L’immagine turistica di Bologna, in for-te espansione è un fattore importante nella prospettiva di sviluppo turistico di tutta l’area della Città Metropo-litana. L’accessibilità è di ottimo livello per quanto riguarda la città di Bologna; tuttavia anche le aree protette sono facilmente raggiungibili dal capoluogo, pur presentando le difficoltà di mobilità proprie delle aree rurali. La rete escursionistica è molto fitta e di buon livello, grazie alla gestione dell’Ente Emilia Orientale e al con-tributo della rete del volontariato.

Il declino demografico con una prevalenza di popolazione anziana nelle aree appenniniche rende difficile immaginare iniziative di sviluppo imprenditoriale, in grado di assicurare il ricambio generazionale nelle im-prese turistiche. L’offerta di servizi turistici non è adeguata alla domanda turistica potenziale, itinerante e di provenienza estera. Sono carenti i servizi di rete e le competenze legate alla fruizione del patrimonio natura-le e culturale delle aree protette, come ad esempio il turismo esperienziale. L’immagine delle aree protette

Il turismo nei parchi dell’Emilia Orientale

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nel contesto dell’offerta turistica della Città Metropolitana è tutta da creare.

Le opportunità sono costituite da fattori esogeni all’area e in questo caso si considerano in particolare gli a-spetti relativi all’evoluzione del mercato turistico e allo sviluppo tecnologico. La domanda di turismo verde rivolta alle aree protette ha registrato in questi ultimi anni segnali interessanti di crescita, man mano che an-che l’offerta turistica si è adeguata. Lo sviluppo dei “cammini” come dimostra il successo della “Via degli Dei” e di numerose altre offerte nel panorama italiano, costituisce un’opportunità interessante per collegare l’offerta di natura con il territorio e con le risorse culturali, che in questo caso vanno dai beni architettonici e paesaggistici alle eccellenze agroalimentari. Lo sviluppo tecnologico segue diversi filoni: quello della comu-nicazione in prima istanza, che favorisce un rapporto stretto da chi offre i servizi e chi li richiede e consente quindi di arrivare a forme di offerta flessibili costruite su misure dei singoli visitatori. Lo sviluppo tecnologico avrà importanti ripercussioni anche sulla mobilità e in particolare sullo sviluppo della ciclabilità a pedalata assistita, che consentirà di facilitare la fruibilità dei territori appenninici, ricchi di viabilità a basso traffico in contesti paesaggistici e naturalistici di rilievo.

I fattori di minaccia sono, come le opportunità, fattori esogeni. In questo contesto se ne segnalano due: da un lato la progressiva riduzione di risorse pubbliche per lo sviluppo; dall’altro lato la crescente concorrenza di altre aree protette sul mercato turistico. Si tratta di fattori non facilmente quantificabili, che comunque devono spingere ad accelerare i tempi di azione per lo sviluppo del turismo e dell’escursionismo nelle aree protette bolognesi.

Gli indirizzi della “Destinazione Turistica Bologna”

La Destinazione Turistica Bologna Metropolitana ha pubblicato un documento contenente le linee di indirizzo pluriennali nell’autunno dell’anno 2017 e predisposto un piano operativo annuale per il 2018.

Le linee di indirizzo individuano uno scenario strategico per i prossimi anni, che punta a mantenere il trend di crescita delle presenze (+7% annuo), tuttavia inglobando nella crescita tutto il territorio metropolitano, e quindi di fatto invertendo il trend di declino che ha riguardato sia l’Appennino, sia la Pianura. Tale crescita dovrà essere trainata non soltanto da un aumento degli arrivi, ma e soprattutto dall’aumento della perma-nenza media dei soggiorni, che come si è visto nelle pagine precedenti supera di poco le due giornate.

Si riconosce in questo documento di indirizzo il successo di immagine che sta riscuotendo la destinazione Bologna e pertanto si prospetta uno scenario di sviluppo dell’intero territorio connesso con questa immagine. In altre parole si vuole passare da una destinazione “punto” ad una destinazione “mappa”, lasciando invaria-ta o eventualmente arricchendo l’immagine stessa della destinazione.

Il tema dell’outdoor, caratteristico delle aree protette, è centrale nella strategia di sviluppo della Destinazione turistica. Sulla base di uno studio condotto a livello europeo sul modello di “city travel”, si afferma la poten-zialità di collegare alla fruizione “city break”, propria della domanda espressa nei confronti della città di Bolo-gna, una variante outdoor in grado di coinvolgere l’intero territorio metropolitano. E’ attraverso questa moda-lità che si prospetta l’aumento della permanenza media dei visitatori. Questa prospettiva si riferisce in parti-colare al turismo nazionale e al turismo europeo, proveniente in particolare dai Paesi Occidentali (Regno U-nito, Spagna, Francia, Germania e Benelux).

Di particolare interesse per il turismo nei parchi sono i seguenti due indirizzi:

• Prodotto Locomotive L3 – Outdoor Action/Slow (collina e montagna) con la strutturazione di cammini e delle grandi ciclabili.

• Prodotto da sviluppare S2 Natura&Benessere Rurale, con lo sviluppo specifico dei prodotti: Natu-ra, Osservazione e Didattica.

Questi due indirizzi sono strettamente connessi e integrati al tema dell’enogastronomia già presente nell’offerta attuale. Le aree protette trovano quindi pieno titolo nel partecipare alla costruzione e al consoli-

Il turismo nei parchi dell’Emilia Orientale

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damento dell’attuale offerta di servizi turistici nell’intero territorio metropolitano. Il tema dei cammini e delle grandi ciclabili è già in fase di avanzata progettazione: nella programmazione del GAL BolognAppennino e in un progetto di respiro nazionale che coinvolge la Regione Emilia-Romagna e la Regione Veneto sulla ciclo-pista del Sole, che interessa tutta la valle del Reno.

Il tema della natura è consolidato da oltre venti anni di esperienza delle aree protette bolognesi. In quest’ottica di programmazione metropolitana, occorrerà rafforzare l’offerta avendo particolare attenzione ai nuovi mercati turistici, alle competenze e alla capacità di integrare il prodotto delle aree protette con quello dell’intero territorio metropolitano.

Sulla base delle previsioni di sviluppo del turismo nel contesto della Città Metropolitana, stimato del 7% an-nuo, si propone la previsione dei flussi turistici ed escursionistici all’anno 2025 e la previsione della crescita della visitor economy alla stessa data.

PARCHI Presenze Turistiche Escursionisti

Parco dell'Abbazia di Monteveglio 66.413 23.012

Parco del Corno alle Scale 62.712 130.362

Parco dei Gessi Bolognesi e dei Calanchi dell'Abbadessa 4.676.484 126.221

Parco dei Laghi di Suviana e Brasimone 16.678 86.490

Parco Storico di Monte Sole 41.817 65.116

Riserva del Contrafforte Pliocenico 119.577 19.840

TOTALE PARCHI 4.983.682 551.041

Tabella 20 Previsione presenze turistiche ed escursionistiche nei comuni delle aree protette nell’anno 2025. Elaborazioni e-co&eco

PARCHI Fatturato turismo (€) Fatturato escursionismo11

(€) Visitor economy (€)

Parco dell'Abbazia di Monteveglio € 332.065 € 575.292 € 907.357

Parco del Corno alle Scale € 3.637.300 € 3.259.056 € 6.896.356

Parco dei Gessi Bolognesi e dei Calanchi dell'Abbadessa € 4.892.815 €3.155.535 € 8.048.350

Parco dei Laghi di Suviana e Brasimone € 266.855 € 2.162.251 €2.429.106

Parco Storico di Monte Sole € 1.212.699 € 4.127.899 € 5.340.599

Riserva del Contrafforte Pliocenico € 358.732 € 495.997 € 854.729

TOTALE PARCHI € 10.700.467 € 13.776.030 € 24.476.497

Tabella 21 Previsione fatturato turistico, escursionistico e loro somma sulla base dei dati delle presenze nell’anno 2025

11 La stima del valore del fatturato escursionistico è pari alla media delle tre stime presentate nelle pagine precedenti.

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Le prospettive di sviluppo turistico: quale ruolo per i parchi

I cinque punti che si presentano qui di seguito sono altrettanti indirizzi strategici che si propongono per per-seguire l’obiettivo strategico della DBM di “redistribuzione dei flussi nei vari territori, evitando un ulteriore concentrazione sul capoluogo.”

Si tratta di indirizzi volti a rafforzare l’offerta turistica ed escursionistica delle aree protette, sia in termini di risorse umane (competenze, organizzazione in rete), sia in termini di nuovi prodotti di fruizione (mobilità, sentieristica, eventi):

1. Rafforzamento dell’immagine turistica delle aree protette.

2. Rafforzamento delle competenze degli operatori del turismo.

3. Promozione di nuova imprenditorialità turistica.

4. Rafforzamento della mobilità sostenibile per l’accesso alle aree protette.

5. Consolidamento del programma di eventi delle aree protette da integrare con l’offerta della DBM.

Questi indirizzi derivano dall’analisi S.W.O.T. e in particolare dai punti di debolezza che sono stati individuati e vengono declinati in sei azioni progettuali che si presentano nelle pagine seguenti.

Da essi discendono le seguenti sei proposte progettuali che sono sviluppate nelle pagine successive nella forma di schede progetto:

1. Adesione alla Carta Europea del Turismo Sostenibile.

2. Formazione operatori turistici in lingua inglese.

3. Animazione e accompagnamento alla creazione di nuove imprese turistiche.

4. Attivazione di una rete punti di noleggio di e-bike.

5. Programma manutenzione ordinaria e straordinaria della rete escursionistica.

6. Progettazione e realizzazione di un programma di escursioni nelle aree protette da promuovere nell’ambito della Destinazione Bologna Metropolitana.

Il turismo nei parchi dell’Emilia Orientale

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SCHEDA PROGETTO 1

Titolo dell’intervento Adesione alla Carta Europea del Turismo Sostenibile12

Descrizione sintetica dell’intervento

Questa iniziativa risponde all’esigenza di contribuire a ridurre l’impatto ambienta-le dei servizi turistici e a migliorare l’immagine turistica delle aree protette dell’Emilia Orientale, nel contesto di sviluppo previsto dalla Destinazione Turisti-ca Bologna Metropolitana.

L’intervento prevede la redazione della Strategia quinquennale per il turismo so-stenibile nelle aree protette dell’Emilia Orientale e del relativo piano delle azioni per il prossimo quinquennio secondo la metodologia e le indicazioni definite da Europarc Federation.

La strategia viene elaborata mediante l’attivazione di un processo di partecipa-zione, denominato “Forum permanente degli attori locali”. In questo modo si in-tende generare un coinvolgimento attivo degli operatori.

Localizzazione dell’intervento Tutte le aree protette gestite dall’Ente Emilia Orientale.

Costo dell’intervento € 25.000,00

Fonte finanziaria Autofinanziamento, LEADER BolognAppennino, DBM.

Risultato atteso

1. Realizzazione rete di operatori turistici dei parchi.

2. Miglioramento delle performance ambientali delle imprese turistiche.

Indicatori di risultato Aumento delle presenze di turisti e di escursionisti non italiani.

Indicatori di realizzazione Percentuale operatori turistici coinvolti nella elaborazione partecipata della stra-tegia di sviluppo del turismo sostenibile.

Soggetto attuatore Ente per i Parchi e la Biodiversità Emilia Orientale.

Soggetto beneficiario Operatori turistici del territorio.

Cronoprogramma

FASE DATA INIZIO DATA FINE

Progettazione MAR 2018 MAR 2018

Implementazione APR 2018 NOV 2018

Rendicontazione DIC 2018 DIC 2018

12 Questa iniziativa è stata avviata dall’Ente Emilia Orientale in maniera autonoma e con proprie risorse già nel 2017. La scheda prevede il rafforzamento dell’impegno nel processo di partecipazione, di redazione della strategia e di negoziazione con Euro-parc Federation, attraverso il coinvolgimento del GAL BolognAppennino e di DBM, soggetti istituzionali con i quali si condivide l’obiettivo di rafforzamento dell’immagine turistica del territorio.

Il turismo nei parchi dell’Emilia Orientale

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SCHEDA PROGETTO 2

Titolo dell’intervento Formazione operatori turistici in lingua inglese

Descrizione sintetica dell’intervento

Lo sviluppo turistico registrato negli ultimi anni da Bologna non ha ancora coin-volto in maniera adeguata il territorio della Città Metropolitana. I documenti di indirizzo della DBM prevedono per i prossimi anni il rafforzamento dei legami tra la città e il resto del territorio metropolitano.

Questa esigenza comporta la costruzione di una rete di operatori in grado di rapportarsi come rete con il mercato turistico europeo e in particolare con la De-stinazione Bologna Metropolitana, cui compete l’attuazione della strategia di svi-luppo turistico del territorio.

L’oggetto della formazione riguarda la condivisione della conoscenza relativa alle risorse ambientali che le aree protette tutelano e valorizzano e la capacità di comunicazione di questi valori nella lingua inglese.

L’intervento prevede tre iniziative formative per operatori turistici nelle tre diverse fasce altitudinali delle aree protette (periurbano, collina, montagna).

Le iniziative, della durata di 40 ore, saranno condotte in lingua inglese e compor-teranno un percorso in aula, due uscite di studio e una fase di project work.

Localizzazione dell’intervento Tutte le aree protette gestite dall’Ente Emilia Orientale.

Costo dell’intervento € 30.000,00

Fonte finanziaria POR FSE Regione Emilia-Romagna.

Risultato atteso

1. Formazione rete operatori turistici dei parchi dell’Emilia Orientale.

2. Ideazione di 12 itinerari turistici da promuovere in rete.

Indicatori di risultato Competenze in lingua inglese su natura, territorio, prodotti locali, itinerari.

Indicatori di realizzazione 60 operatori formati.

Soggetto attuatore Ente di formazione da selezionare.

Soggetto beneficiario Operatori turistici del territorio.

Cronoprogramma

FASE DATA INIZIO DATA FINE

Progettazione APR 2018 GIU 2018

Implementazione SET 2018 NOV 2018

Rendicontazione DIC 2018 DIC 2018

Il turismo nei parchi dell’Emilia Orientale

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SCHEDA PROGETTO 3

Titolo dell’intervento Animazione e accompagnamento alla creazione di nuove imprese turistiche

Descrizione sintetica dell’intervento

Negli ultimi anni si è registrata la chiusura di molte attività turistiche in Appenni-no, allo stesso tempo l’offerta di servizi turistici legati alla fruizione della natura si è potenziata con iniziative promosse da giovani naturalisti bolognesi che hanno avviato attività turistiche in Appennino.

Alla luce della previsione dello sviluppo turistico delle aree protette, in linea con il DBM e con l’iniziativa della Città Metropolitana di Bologna di promuovere la loca-lizzazione di imprese in Appennino, si intende avviare un percorso di animazio-ne, formazione e accompagnamento alla nascita di imprese turistiche in grado di valorizzare le risorse naturali dei parchi.

Questo percorso prevede tre fasi di attività: una parte teorica in aula; una parte di analisi territoriale con individuazione di alcune idee progetto di valorizzazione; una fase di project work con l’elaborazione di 6 progetti di impresa.

Localizzazione dell’intervento Città Metropolitana di Bologna.

Costo dell’intervento € 30.000,00

Fonte finanziaria POR FSE Regione Emilia-Romagna.

Risultato atteso

1. Promozione di competenze turistiche connesse con la fruizione delle aree

naturali.

2. Nascita di nuove imprese turistiche.

Indicatori di risultato Nascita di 3 nuove imprese turistiche.

Indicatori di realizzazione

1. 24 operatori formati. 2. 6 business plan di attività turistiche.

Soggetto attuatore Ente per i Parchi e la Biodiversità Emilia Orientale.

Soggetto beneficiario Giovani residenti nella Città Metropolitana di Bologna.

Cronoprogramma

FASE DATA INIZIO DATA FINE

Progettazione APR 2018 GIU 2018

Implementazione SET 2018 APR 2019

Rendicontazione MAG 2019 MAG 2019

Il turismo nei parchi dell’Emilia Orientale

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SCHEDA PROGETTO 4

Titolo dell’intervento Attivazione di una rete punti di noleggio di e-bike

Descrizione sintetica dell’intervento

Creazione di una serie di punti di noleggio di e-bike presso le stazioni ferroviarie di prossimità alle aree protette.

Al fine di facilitare l’accesso alle aree protette, si acquisteranno 30 e-bike che verranno date in gestione ad associazioni locali di promozione del territorio at-traverso un bando pubblico. Il servizio dovrà essere allestito presso le stazioni ferroviarie prossime alle aree protette, al fine di migliorare la fruibilità dei parchi per coloro che usufruiscono del trasporto pubblico.

Questa iniziativa rientra nell’ottica di promozione del turismo in Appennino, indi-cata nelle linee di indirizzo della Destinazione Turistica Bologna Metropolitana.

Localizzazione dell’intervento Tutte le aree protette gestite dall’Ente Emilia Orientale.

Costo dell’intervento € 60.000,00

Fonte finanziaria POR FESR Regione Emilia-Romagna, LEADER BolognAppennino.

Risultato atteso

1. Miglioramento accessibilità dei parchi per i visitatori che utilizzano i mezzi

pubblici.

2. Miglioramento della qualità dell’esperienze di visita.

Indicatori di risultato Aumento delle presenze di turisti e di escursionisti non italiani.

Indicatori di realizzazione Acquisto di 30 e-bike.

Soggetto attuatore Ente per i Parchi e la Biodiversità Emilia Orientale.

Soggetto beneficiario Operatori turistici del territorio.

Cronoprogramma

FASE DATA INIZIO DATA FINE

Progettazione SET 2018 OTT 2018

Implementazione NOV 2018 MAR 2019

Rendicontazione APR 2019 APR 2019

Il turismo nei parchi dell’Emilia Orientale

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SCHEDA PROGETTO 5

Titolo dell’intervento Programma manutenzione ordinaria e straordinaria della rete escursionistica

Descrizione sintetica dell’intervento

L’Ente Emilia Orientale ha nel proprio territorio la competenza su circa 1.000 Km. di rete escursionistica. La manutenzione di questa rete riveste un ruolo fon-damentale per la sua corretta e continua fruizione.

Le rete escursionistica è fruita da circa 40.000 persone all’anno (Stima C.A.I. Bo-logna); è gestita e mantenuta attraverso lavori curati dall’Ente Emilia Orientale (appalti pubblici) e tramite convenzioni con il C.A.I. : nel primo caso l’oggetto del-la manutenzione è il percorso fisico, nel secondo caso è la segnaletica.

Le manutenzioni fisiche della rete escursionistica vanno dalla ripulitura dei sen-tieri dalla vegetazione invadente al rifacimento di gradini e staccionate, dalla co-struzione di passerelle pedonali alla sistemazione del piano di calpestio a segui-to di smottamenti ed eventi di dissesto. Il mantenimento della segnaletica richie-de interventi di posa della paleria di sostegno ai cartelli indicatori, la posa di ba-cheche nonché la realizzazione stessa dei cartelli.

La manutenzione della rete escursionistica in un territorio dinamico, sia dal punto di vista geologico - vegetazionale è un aspetto complesso che richiede l’investimento di notevoli risorse economiche. Si tratta di un investimento neces-sario al mantenimento di un livello di sicurezza adeguato per la fruizione, nonché per supportare l’ulteriore sviluppo dell’escursionismo nelle aree protette della Cit-tà Metropolitana.

Localizzazione dell’intervento Tutte le aree protette gestite dall’Ente Emilia Orientale.

Costo dell’intervento € 150.000,00

Fonte finanziaria PSR Regione Emilia-Romagna, LEADER BolognAppennino.

Risultato atteso Mantenimento di un adeguato livello di sicurezza e di fruibilità della rete sentieri-stica in tutti i periodi dell’anno.

Indicatori di risultato Aumento delle presenze di turisti e di escursionisti nei comuni delle aree protet-te.

Indicatori di realizzazione Km. di rete escursionistica mantenuti in sicurezza.

Soggetto attuatore Ente per i Parchi e la Biodiversità Emilia Orientale.

Soggetto beneficiario Fruitori della rete escursionistica e operatori turistici.

Cronoprogramma

FASE DATA INIZIO DATA FINE

Progettazione MAR 2018 MAG 2018

Implementazione GIU 2018 MAG 2020

Rendicontazione GIU 2020 LUG 2020

Il turismo nei parchi dell’Emilia Orientale

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SCHEDA PROGETTO 6

Titolo dell’intervento Progettazione e realizzazione di un programma di escursioni nelle aree protette da promuovere nell’ambito della Destinazione Bologna Metropolitana

Descrizione sintetica dell’intervento

In linea con gli indirizzi della DBM, che puntano ad arricchire l’offerta turistica ed escursionistica a tutto il territorio della Città Metropolitana, si propone un pro-gramma di escursioni guidate con un calendario annuale, che possa essere in-serito nei pacchetti di offerta della Destinazione Turistica.

Le escursioni prevedono la costituzione dei gruppi a Bologna e interesseranno tutte le aree protette gestite dell’Ente Emilia Orientale. Data la natura sperimen-tale dell’iniziativa, saranno testate una molteplicità di risorse turistiche, al fine di definire per gli anni seguenti eventi che rispondano sempre meglio alle aspettati-ve della domanda. Le escursioni comprenderanno sempre il servizio di trasporto, il servizio di guida in lingua inglese e la ristorazione con i prodotti del territorio. Ad essere testate saranno una molteplicità di forme “esperienziali” , così come proposto nel programma di indirizzo pluriennale.

Contestualmente verrà offerto il servizio di baby parking per i bambini che rimar-ranno in città. Anche per loro si predisporranno attività ludiche e di educazione ambientale in un parco cittadino.

Localizzazione dell’intervento Tutte le aree protette gestite dall’Ente Emilia Orientale.

Costo dell’intervento € 50.000,00

Fonte finanziaria Autofinanziamento attraverso la vendita del servizio. Destinazione Bologna Metropolitana, per la copertura dei costi di progettazione e di sperimentazio-ne.

Risultato atteso Rafforzamento dell’immagine turistica delle aree protette dell’Emilia Orientale.

Indicatori di risultato Aumento delle presenze di turisti e di escursionisti nei comuni delle aree protet-te.

Indicatori di realizzazione Numero di escursioni programmate e realizzate.

Soggetto attuatore Ente per i Parchi e la Biodiversità Emilia Orientale.

Soggetto beneficiario Turisti e operatori turistici.

Cronoprogramma

FASE DATA INIZIO DATA FINE

Progettazione MAR 2018 GIU 2018

Implementazione SET 2018 AGO 2019

Rendicontazione LUG 2019 SET 2019


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