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Il percorso del primo anno di Cammino di Iniziazione Cristiana

Date post: 30-Nov-2021
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Transcript

Il percorso del primo anno di Cammino di Iniziazione Cristiana

ha per nome “Betlemme” e per tema la bellezza di camminare

con i propri genitori alla scoperta di Gesù.

L’ incontro di questa Catechesi Estiva dell’anno Betlemme

è dedicato al valore del pregare insieme.

PROPOSTA DI SCALETTA 1. Accoglienza (i bambini, insieme)

2. Annuncio (lettura recitata di un brano della Sacra

Scrittura che farà da filo conduttore al pomeriggio;

commento animato)

3. Giochi di animazione (a gruppetti da 10)

4. Merenda

5. Lavoro di gruppo (condotti dai catechisti con gli

animatori)

6. Celebrazione conclusiva (con i genitori)

7. Momento di “cena” insieme

1. ACCOGLIENZA - LANCIO L’incontro potrebbe iniziare con il canto d’ingresso

“l’Emmanuel” e, prima di iniziare il canto, si insegnano i gesti

della canzone con i bambini. Questo canto si può cantare anche

alla fine della celebrazione. Si prosegue poi con il Segno della

Croce con una breve spiegazione sul perché viene utilizzato.

Ricordiamo ai bambini come si fa il segno della croce: si porta la

mano destra alla fronte, poi al petto e, per ultimo, alla spalla

destra e poi a quella sinistra. Tutto questo lo si fa recitando la

“Nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.”

Questo è il segno distintivo dei cristiani che richiama la Croce di

Gesù e il suo amore per noi.

2. ANNUNCIO (MATTEO 5,1-2; 6, 7-11) Vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si

avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava

loro dicendo: […] “Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete;

bussate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve, e chi

cerca trova e a chi bussa sarà aperto. Chi tra di voi al figlio che

gli chiede un pane darà una pietra? O se gli chiede un pesce,

darà una serpe? Se voi dunque che siete cattivi sapete dare cose

buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà

cose buone a quelli che gliele domandano!”

Tecniche

Il Vangelo può essere letto in modo molto semplice: con i

bambini seduti intorno al don (o a chi leggerà le parole di Gesù).

Servirà una voce guida che introduce il brano con le parole

dell’evangelista.

Dopo la lettura del Vangelo e un breve ascolto di quanto hanno

capito i bambini, proponiamo loro il gioco del telefono senza fili.

I bambini divisi in squadre si mettono in fila indiana uno affianco

all’altro, il catechista/animatore dice al primo della fila una frase

con una richiesta di aiuto e il primo bambino dice quello che ha

capito al proprio vicino e così fino alla fine della fila. L’ultimo

bambino deve dire quello che ha capito all’animatore e, se la

frase è corretta il gruppo avversario dovrà rispondere a questa

richiesta d’aiuto. (es. Posso avere una bottiglia d’acqua? Puoi

disegnare due cuori?). È necessario pensare a delle richieste che

siano fattibili e fornire il materiale necessario per svolgere

l’attività.

Contenuti

Che legame possiamo costruire con Gesù, attraverso la

preghiera? Possiamo definirlo di amicizia?

Gesù ascolta le nostre preghiere e richieste, noi

possiamo fare la stessa cosa con lui?

Il canto è un modo per pregare? Sempre?

Dici le preghiere? Quando? Con chi?

3. GIOCHI Al termine della prima parte, catechisti e animatori possono

proporre alcuni giochi “classici”, dopo aver disinfettato

attrezzature (palloni, palloncini, etc. e mani dei bambini)

Gioco #1 – Palla prigioniera

Materiale: nastro per delimitare il campo e l’area dei prigionieri.

Svolgimento: per giocare a palla prigioniera possiamo formare

gruppi di 10 bambini per ogni sfida. Il campo di gioco viene diviso

a metà e su ognuna ci sta una squadra. Alle spalle dei bambini

c’è una piccola area dove si trovano i prigionieri. I bambini si

devono muovere per orizzontale sulla propria metà campo e

possono lanciare la palla a turno. Lo scopo è quello di colpire gli

avversari, senza superare la propria metà campo e, se la palla

rimbalza prima di toccare l’avversario, il tiro è nullo e la squadra

avversaria può tirare. Vince la squadra che imprigiona più

avversari.

Gioco #2 – Palloncino bollente

Materiale: palloncini d’acqua; sedie per il percorso

Svolgimento: si inizia creando un percorso con delle sedie. Si

chiede ai bambini di mettersi a coppie e, mentre camminano

lungo il percorso devono passarsi il palloncino “bollente” (pieno

d’acqua) senza farlo cadere. Un animatore prende nota di tutti i

tempi e la coppia che è stata più veloce vince.

4. MERENDA

5. LAVORO DI GRUPPO I catechisti possono proporre ai ragazzi, per approfondire i temi

sopra accennati, questi lavori di gruppo.

Attività #1 – Il gomitolo della preghiera

Si chiede ai bambini di disporsi in cerchio e si mette al centro

del cerchio la sagoma di Gesù e i bambini si dispongono in

cerchio e, distanziati e con le mani igienizzate. Si dà ad un

bambino il gomitolo e inizia il gioco dicendo una piccola

preghiera di ringraziamento personale (Gesù ti ringrazio

perché…); chi parla tiene in mano il capo del filo e passa il

gomitolo ad un altro che prende la parola. Il gioco continua

così finché tutti hanno partecipato e si è formata una

ragnatela, al cui centro c’è Gesù. Il significato del gioco è far

comprendere ai bambini che durante ogni nostra preghiera,

specialmente se si è in più di due, Gesù è lì con noi anche se

non lo si vede. Il materiale necessario per questa attività è un

gomitolo e la sagoma di cartone di Gesù.

Attività #2 – Catequiz

Dividere i bambini in due gruppi e farli scegliere un capo gruppo

che deve correre a battere il cinque all’animatore o toccare la

seggiola posizionata vicino agli animatori. Il conduttore pone

una domanda (per es. Quale preghiera si dice per il Papà di

Gesù?; Cos’è il Segno della Croce?, Perché è importante

ricordarsi di fare il Segno della Croce?, ecc…) ai due gruppi e il

primo gruppo che risponde correttamente prende un punto. Chi

ha più punti vince.

6. CELEBRAZIONE Proponiamo una breve celebrazione con la lettura della Parola

di Dio, nella quale siano coinvolti insieme bambini e genitori.

Disponiamo le sedie nel cortile dell’oratorio in modo tale che il

bambino sia seduto affianco ai suoi genitori.

Iniziamo la celebrazione in questo modo:

C: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. T: Amen. C: Il Signore, che risorto e asceso alla destra del Padre ci dona

il suo Spirito, sia con tutti voi. T: E con il tuo spirito.

Introduzione (letta da un catechista): Vi abbiamo chiesto di

sedervi accanto ai vostri bambini, perché questo segni l’inizio di

un percorso che vi veda sostenitori e accompagnatori nel

cammino della scoperta di Gesù e della preghiera.

C: Preghiamo. O Dio, nostro Padre, che nel giorno del Battesimo hai affidato questi bambini alla cura amorevole dei loro genitori perché potessero crescere nella conoscenza di tuo Figlio Gesù, ascolta la nostra preghiera. Guarda con benevolenza a questi genitori e accompagnatori che oggi intendono rinnovare davanti a te il loro impegno; sostienili con la forza del tuo Spirito perché possano diventare per i loro figli i primi testimoni della bellezza della fede in Te. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

T: Amen.

Ora mettiamoci in ascolto della Parola di Dio

L: Dal Libro del Deuteronomio (6, 5-7; 20-25)

Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze. Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore; li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando sarai seduto in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. […] Quando in avvenire tuo figlio ti domanderà: Che significano queste istruzioni, queste leggi e queste norme che il Signore nostro Dio vi ha date?, tu risponderai a tuo figlio: Eravamo schiavi del faraone in Egitto e il Signore ci fece uscire dall’Egitto con mano potente. Il Signore operò sotto i nostri occhi segni e prodigi grandi e terribili contro l’Egitto, contro il faraone e contro tutta la sua casa. Ci fece uscire di là per condurci nel paese che aveva giurato ai nostri padri di darci. Allora il Signore ci ordinò di mettere in pratica tutte queste leggi, temendo il Signore nostro Dio così da essere sempre felici ed essere conservati in vita, come appunto siamo oggi. La giustizia consisterà per noi nel mettere in pratica tutti questi comandi, davanti al Signore Dio nostro, come ci ha ordinato.

Parola di Dio Terminata la lettura del brano, riviviamo e rinnoviamo un’antica tradizione ebraica, laddove i bambini chiedevano ai genitori alcune questioni importanti per la loro fede. Prima della celebrazione, con l’aiuto dei catechisti, concordandolo con i genitori, potrebbero aver chiesto ad es.:

- Papà, mamma: chi è Gesù? - È vero che Lui ci vuole sempre bene? - Che cosa ha fatto il Signore per noi?

- È bello credere nel Signore e fidarsi di Lui? - È una cosa importante? - Gesù ci vuole bene anche dopo la morte? - Ecc.

A turno i genitori risponderanno.

Oppure, se si preferisce, si può proiettare un Power Point o un breve filmato dove dei fanciulli pongono ai loro genitori delle domande inerenti alla fede in Gesù o, più in generale, alla dimensione religiosa dell’esistenza. Lo scopo è far percepire ai genitori che anche nei bambini ci sono delle domande che riguardano la fede alle quali bisogna porre attenzione e, per rispondere i genitori sono chiamati a fare un cammino per approfondire la loro fede. Al termine di questo momento, celebrante e genitori a voci alternate recitano il Salmo 78 (1-7). Salmo 78 (1-7): C: Popolo mio, porgi l’orecchio al mio insegnamento, ascolta le parole della mia bocca. Aprirò la mia bocca in parabole, rievocherò gli arcani dei tempi antichi. G: Ciò che abbiamo udito e conosciuto e i nostri padri ci hanno raccontato, non lo terremo nascosto ai loro figli; diremo alla generazione futura le lodi del Signore, la sua potenza e le meraviglie che egli ha compiuto. C: Ha stabilito una testimonianza in Giacobbe, ha posto una legge in Israele: ha comandato ai nostri padri

di farle conoscere ai loro figli, perché le sappia la generazione futura, i figli che nasceranno. G: Anch’essi sorgeranno a raccontarlo ai loro figli perché ripongano in Dio la loro fiducia e non dimentichino le opere di Dio. Proposta di un canto finale: “l’Emmanuel” cantata (con i gesti) dai bambini, che durante la giornata hanno avuto modo di impararla. 7. CENA


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