+ All Categories
Home > Documents > il periodico del Collegio IPASVI di Gorizia - anno X n.2 ... · Luana Sandrin feed back Francobollo...

il periodico del Collegio IPASVI di Gorizia - anno X n.2 ... · Luana Sandrin feed back Francobollo...

Date post: 21-Feb-2019
Category:
Upload: vudang
View: 221 times
Download: 0 times
Share this document with a friend
9
M. Schiavon Editoriale: L’infermieristica nella promozione della salute S. Buchini Francobollo in onore degli infermieri L. Sandrin La promozione della salute: che cos’è e perché è fondamentale C. Braida Il sistema di sorveglianza “PASSI” in A.S.S. n. 2 “Isontina” L. Narduzzi La diabetologia in trasferta: esperienze di educazione terapeutica strutturata M. Lupieri Progetto “Dental care”: una presa in carico globale, M. Ret un interessamento della salute dentale e della persona nella sua totalità e singolarità Direttore responsabile: Mario Schiavon. Comitato editoriale: Consiglio Direttivo e Revisori dei Conti Collegio IPASVI di Go- rizia - via Morelli, 28 - 34170 Gorizia - tel/fax 0481534024 - email: [email protected]. Stampato presso: Centro Stam- pa Tipografia - via Romana 46/48 - 34074 Monfalcone. Aut. Trib Gorizia n° 273 di data 18/3/1997. Periodico Trimestrale. Po- ste italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale. D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n°46), art 1, comma 2. DCB/Gorizia. feed back il periodico del Collegio IPASVI di Gorizia - anno X n.2/2010 PROMOZIONE DELLA SALUTE
Transcript
Page 1: il periodico del Collegio IPASVI di Gorizia - anno X n.2 ... · Luana Sandrin feed back Francobollo in onore degli infermieri Sara Buchini Negli anni si è assistito oltre che ad

M. Schiavon Editoriale: L’infermieristica nella promozione della salute

S. Buchini Francobollo in onore degli infermieri

L. Sandrin La promozione della salute: che cos’è e perché è fondamentale

C. Braida Il sistema di sorveglianza “PASSI” in A.S.S. n. 2 “Isontina”

L. Narduzzi La diabetologia in trasferta: esperienze di educazione terapeutica strutturata

M. Lupieri Progetto “Dental care”: una presa in carico globale, M. Ret un interessamento della salute dentale e della persona

nella sua totalità e singolarità

Direttore responsabile: Mario Schiavon. Comitato editoriale: Consiglio Direttivo e Revisori dei Conti Collegio IPASVI di Go-rizia - via Morelli, 28 - 34170 Gorizia - tel/fax 0481534024 - email: [email protected]. Stampato presso: Centro Stam-pa Tipografia - via Romana 46/48 - 34074 Monfalcone. Aut. Trib Gorizia n° 273 di data 18/3/1997. Periodico Trimestrale. Po-ste italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale. D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n°46), art 1, comma 2. DCB/Gorizia.

feedbackil periodico del Collegio IPASVI di Gorizia - anno X n.2/2010

promozione della salute

Page 2: il periodico del Collegio IPASVI di Gorizia - anno X n.2 ... · Luana Sandrin feed back Francobollo in onore degli infermieri Sara Buchini Negli anni si è assistito oltre che ad

3458

10111314

Proprietario ed Editore: Collegio Provinciale IPASVI di Gorizia • Via Morelli, 38 - 34170 GoriziaTel/Fax: 0481534024 • sito web: www.ipasvigorizia.it • e-mail: [email protected]

Direttore Responsabile: Mario SCHIAVON

Comitato editoriale: Alessandro BATTAGLINI, Sara BUCHINI, Francesco CECCHINI, Angelo DANTE, Edi Maurizio FEDEL, Gloria GIURICIN, Orietta MASALA, Patrizia MAGRIN, Alessandra RIGOTTI, Luana SANDRIN, Adriana SVERCO, Debora VALENTINI.

Redazione: Sara BUCHINI, Angelo DANTE, Gloria GIURICIN, Orietta MASALA, Luana SANDRIN.

Grafica e stampa: Centro Stampa Tipografia • via Romana, 46/48 • 34074 Monfalcone (GO)

Copertina: Campo di fieno. Controcopertina: Estate, Monèt.

Feedback è aperto alla collaborazione di quanti desiderino intervenire sulle sue pagine con argomenti riguardanti qualsiasi aspetto della professione. Gli articoli dovranno essere redatti in lingua italiana, su supporto Word in ambiente Windows e dovranno comprendere titolo ed Autore nonché gli eventuali riferimenti bibliografici. Con l’invio del testo e degli eventuali allegati, l’Autore concede autorizzazione piena ad utilizzare l’articolo sia per la pubblicazione che per eventuali riedizioni. La Redazione si riserva la facoltà di apportare eventuali modifiche al testo originali, tali da non stravolgere le intenzioni dell’Autore, che sarà debitamente e anticipatamente informato di tale evenienza.

feedbackil periodico del Collegio IPASVI di Gorizia - anno X n.2/2010

Il 12 maggio 1820 è nata Florence Nightingale, fondatrice delle Scienze Infermieristiche mo-derne. L’International Council of Nurses (ICN) ricorda questa data celebrando in tutto il mon-do la Giornata Internazionale dell’Infermiere. Il 2010 è anche il centenario della morte di Florence Nightingale: in tutti i paesi del mondo sono previste celebrazioni.Nel modello teorico di Florence Nightingale, la pratica medica non viene considerata come un processo curativo, ma come una funzione che aiuta la natura. Così anche l’infermieristica assolve il suo compito quando mette la perso-na nella condizione migliore affinché la natura agisca e cioè in un ambiente sano atto a pro-muovere la salute, a favorire il miglioramento. Quest’approccio all’infermieristica è valido ora come lo era più di cento anni fa, nonostante il fatto che l’ambiente di oggi, in ospedale od a casa, sia una struttura più complessa e sofisti-cata. Il nuovo paradigma adottato nelle discipline infermieristiche pone l’accento proprio su con-cetti fondamentali quali la persona, l’ambien-te, la salute, la cura. Secondo questa visione, il cittadino/paziente deve essere considerato una persona nella sua globalità inserita in un par-ticolare contesto socio-economico, culturale e relazionale, con le proprie credenze, cono-scenze e valori. L’infermiere non è dunque più unicamente co-lui che si occupa della presa in carico del pa-ziente, ma assume pure il ruolo di persona di riferimento che contribuisce a migliorare la sua health literacy, ossia le competenze in materia

di gestione della malattia, di prevenzione e di promozione della salute. Nell’ambito della ge-stione della malattia, l’infermiere svolge un’im-portante interfaccia tra il medico ed il paziente che contribuisce a migliorare il processo deci-sionale e l’aderenza terapeutica. Egli ha, infatti, l’opportunità di valutare le com-petenze del malato in termini di capacità di espressione, di comprensione della patologia e delle informazioni che il medico gli ha fornito, delle modalità terapeutiche e dei potenziali ef-fetti collaterali dei farmaci prescritti. Nell’ambito della prevenzione primaria, il personale infermieristico può rendere meglio consapevole il cittadino/paziente circa i rischi derivanti da comportamenti inadeguati o da situazioni ed eventi particolarmente pericolo-si per la salute. L’accertamento dello stato di salute deve, infatti, riguardare l’essere biopsi-cosociale nel suo insieme e nell’ambito del suo contesto ambientale. Grazie alla conoscenza della persona con la quale interagisce, il per-sonale infermieristico ha quindi l’occasione di aumentare il livello di consapevolezza del pa-ziente circa i benefici dell’adozione di stili di vita sani. L’aumento dell’incidenza delle ma-lattie cronico-degenerative (fisiche e psichiche) associato al costante invecchiamento della po-polazione pone inoltre nuove sfide al settore infermieristico riguardanti le competenze dei pazienti nella gestione delle patologie nel lun-go termine. L’infermiere diventa pertanto un attore sempre più importante anche al di fuori del settore ospedaliero acuto.

3

Editoriale: l’infermieristica nella promozione della saluteMario Schiavon

feedback

3458

10111314

Editoriale: l’infermieristica nella promozione della saluteM. Schiavon

Francobollo in onore degli infermieriS. Buchini

La promozione della salute: che cos’è e perché è fondamentaleL. Sandrin

Il sistema di sorveglianza “PASSI” in A.S.S. n.2 “Isontina”C. Braida

La diabetologia in trasferta: esperienze di educazione terapeutica strutturataL. Narduzzi

Progetto “Dental care”: una presa in carico globale, un interessamen-to della salute dentale e della persona nella sua totalità e singolaritàM. Lupieri, M. Ret

NewsS. Buchini

BachecaS. Buchini

Indice

Referenze.• Kickbush I, Maag D. Lo sviluppo della Health Literacy nelle moderne società della salute. In: Ingrosso M. Salu-

te e società. Fra reti e relazioni: percorsi nella comunicazione della salute. 1° edizione. Milano: FrancoAngeli s.rl.; 2007. p. 185-200.

• Manara D. Verso una teoria dei bisogni dell’assistenza infermieristica. Milano: Lauri Edizioni; 2000.

• Wilson JF. The crucial link between literacy and health. Ann Intern Med. 2003 Nov;139(10):875-8.

il periodico del Collegio IPASVI di Gorizia

anno X n. 2/2010

Page 3: il periodico del Collegio IPASVI di Gorizia - anno X n.2 ... · Luana Sandrin feed back Francobollo in onore degli infermieri Sara Buchini Negli anni si è assistito oltre che ad

Il 16 maggio le Poste Italiane hanno emesso un francobollo speciale dedicato alla professione infermieristica, con sovrapprezzo di 30 cente-simi per la prevenzione e la lotta al tumore del seno. Il 25% del ricavato sarà destinato a so-stenere la formazione e l’aggiornamento degli infermieri in oncologia, con programmi con-cordati con la Federazione Nazionale Collegi IPASVI.L’immagine rassicurante dell’infermiera che, amorevolmente, stringe la mano della paziente è la sintesi del messaggio di solidarietà e di fi-ducia che lancia il nuovo francobollo dedicato alla Professione Infermieristica.In occasione dell’emissione del francobollo, la Federazione dei Collegi IPASVI ricorda come gli infermieri italiani ogni giorno si facciano carico di molteplici e variegati processi assi-stenziali. Sono presenti in ogni struttura, servi-zio, unità operativa del sistema sanitario nel-l’arco delle 24 ore per 365 giorni all’anno, ma anche nelle case dei loro concittadini. Al fian-

co di tutte le persone malate, ogni giorno, gli infermieri offrono il loro supporto a chi deve affrontare percorsi di cura spesso complessi e difficili, come le donne colpite da tumore del seno. Per loro e per testimoniare una volta di più la loro vicinanza umana e professionale, migliaia di infermieri di tutte le Regioni d’Italia il 16 maggio c’erano alle Terme di Caracalla, ai nastri di partenza di Race for the Cure, la mini-maratona organizzata dalla Susan G. Ko-men Italia.L’emissione del francobollo avviene a 100 anni dalla morte di colei che è considerata la fonda-trice dell’infermieristica moderna: Florence Ni-ghtingale. Con la “Signora della lampada”, che si distinse nel soccorso ai militari feriti nella Guerra di Crimea, l’assistenza infermieristica si colloca a pieno titolo nel processo di evoluzio-ne scientifica e sociale che caratterizza, anche con i suoi riflessi, la medicina e l’organizzazio-ne sanitaria dell’età moderna.

4

feedback

5

La promozione della salute:che cos’è e perché è fondamentaleLuana Sandrin

feedback

Francobollo in onore degli infermieriSara Buchini

Negli anni si è assistito oltre che ad un’evoluzione del concetto di salute - da assenza di malattia a com-pleto benessere fisico, mentale e sociale - anche ad un riconoscimento del ruolo importante e determi-nante che la singola persona ha sul proprio stato di benessere.La persona deve essere messa nelle condizioni di avere sia una vita integrata socialmente che un controllo sui determinanti dello stato di salute-ma-lattia, ma deve anche sapere e poter scegliere con consapevolezza il suo stile di vita; da qui deriva la definizione di promozione della salute, come quel processo che rende gli individui in grado di aver un maggior controllo sulla propria salute e di migliorar-la (Carta di Ottawa, 1986).

Nella promozione della salute, concetto che negli ultimi anni ha avuto una importante diffusione, si possono individuare tre attività essenziali e cinque azioni strategiche. Le tre attività sono:1. fornire agli individui ed alle comunità i mezzi ma-teriali, le conoscenze e le capacità per controllare e migliorare la propria salute (to enable);2. mediare tra i differenti interessi della società per il raggiungimento della salute (to mediate);3. sostenere il diritto alla salute per tutti e quindi fa-vorire l’equità (to advocate).Le azioni strategiche attraverso le quali fare promo-

zione della salute sono:1. creare politiche pubbliche per la salute;2. creare ambienti che favoriscono le scelte salutari;3. rafforzare i processi di partecipazione dei citta-dini che devono diventare i protagonisti e quindi i responsabili del loro stato di salute;4. sostenere lo sviluppo individuale e sociale for-nendo l’informazione e l’educazione alla salute, e migliorando le abilità per la vita quotidiana;5. riorientare i servizi sanitari la cui mission deve andare oltre la cura e la riabilitazione.Si intuisce, quindi, la complessità generale del-l’argomento e dei possibili risvolti nelle politiche in ambito sanitario ma non solo, proprio perché la salute deve orientare le scelte politiche.

Si devono creare delle allean-ze, cioè accordi tra enti/istitu-zioni diverse e reti tra diversi servizi nella stessa istituzione, che condividano un obiettivo di salute, creando delle siner-gie tali da modificare cultural-mente stili di vita non salutari. È fondamentale ci sia un ap-proccio globale e trasversale, con il coinvolgimento di tutti i settori - quello sanitario, del-l’istruzione, dell’ambiente, dei trasporti e dell’agricoltura -, per agire efficacemente sui determinanti sociali, fisici ed economici della salute.

Va inoltre sottolineato che, spesso, modelli di vita poco salutari o stato di malattia si associano ad una situazione di degrado sociale, ad un livello scola-stico e culturale basso, a difficoltà economiche e chiaramente a mancanza di capacità di risposta del singolo. Produrre salute si traduce quindi in attivi-tà che includono diversi aspetti: migliorare lo stato di salute, ridurre le iniquità in salute, sviluppare e migliorare la capacità di risposta (responsiveness), proteggere in maniera equa le persone dalla perdi-ta finanziaria associata allo stato di malattia/non-salute.

Francobollo in onore degli infermieri emesso il 16 maggio 2010.

il periodico del Collegio IPASVI di Gorizia

anno X n. 2/2010

il periodico del Collegio

IPASVI di Gorizia

anno X n. 2/2010

I determinanti di salute

Page 4: il periodico del Collegio IPASVI di Gorizia - anno X n.2 ... · Luana Sandrin feed back Francobollo in onore degli infermieri Sara Buchini Negli anni si è assistito oltre che ad

6

feedback

7

feedback

La promozione della salute: che cos’è e perché è fondamentale

Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della

Sanità, l’86% dei decessi e il 75% delle spese sani-

tarie in Europa ed in Italia sono causati da alcune

patologie (malattie cardiovascolari, tumori, diabete

mellito, malattie respiratorie croniche, problemi di

salute mentale e disturbi muscoloscheletrici) che

hanno in comune fattori di rischio modificabili,

quali il fumo di tabacco, l’obesità ed il sovrappeso,

l’abuso di alcol, lo scarso consumo di frutta e ver-

dura, la sedentarietà, l’eccesso di grassi nel sangue

e l’ipertensione arteriosa. Tali fattori di rischio sono

responsabili, da soli, del 70% della perdita di anni di

vita in buona salute in Europa ed in Italia. Partendo

da questi concetti il Ministero della Salute e le re-

gioni si sono impegnate nell’azione di contrasto alle

malattie croniche sia attraverso il Piano Nazionale

della Prevenzione, che attraverso il programma na-

zionale “Guadagnare Salute - Rendere facili le scel-

te salutari” approvato con il D.P.C.M. 04/05/2007.

Tale programma consente di inquadrare in maniera

coordinata il contrasto ai fattori di rischio (fumo,

alcol, scorretta alimentazione ed inattività fisica)

con un approccio non solo agli aspetti sanitari ma

anche alle implicazioni ambientali, sociali ed eco-

nomiche, e prevede la condivisione degli obiettivi

da parte dei vari attori coinvolti (amministrazioni

centrali e regionali, enti locali, settori privati) attra-

verso protocolli d’intesa e progetti intersettoriali. Il

piano d’intervento del documento programmatico è

rivolto a:

• rendere più facile una dieta salubre;

• rendere più facile muoversi e fare attività fisica;

• evitare l’abuso di alcol;

• contrastare l’abitudine al fumo.

Ogni specifico programma prevede un piano di

coinvolgimento della scuola e di comunicazione

specifica attraverso iniziative studiate per il target

giovanile, con l’obiettivo non solo di fornire infor-

mazioni scientificamente corrette, ma soprattutto di

identificare strategie per resistere alle varie pressioni

sociali. L’alleanza con la scuola risulta fondamentale

poiché la scuola rappresenta un luogo privilegiato

dove sviluppare nei bambini e nei ragazzi compe-

tenze per una crescita libera, con autonomia di giu-

dizio ed opportunità di sperimentare e mantenere

comportamenti salutari. Inoltre, attraverso degli in-

terventi nella scuola si possono raggiungere più fa-

cilmente e coinvolgere anche i genitori. Sono stati

inoltre promossi dei sistemi di monitoraggio e sor-

veglianza nazionali a cui la regione Friuli Venezia-

Giulia ha aderito con l’obiettivo di avere un quadro

e dei dati su alcuni stili di vita e quindi orientare le

scelte di intervento.

I sistemi di sorveglianza e monitoraggio sono:

• “OKkio alla Salute”;

• “PASSI”;

• “HBSC”.

Il sistema “OKkio alla Salute” raccoglie dati su ali-

mentazione ed attività fisica nei bambini della scuola

primaria. Nel 2008 l’indagine a livello nazionale ha

coinvolto 45.590 alunni, delle scuole terze primarie

elementari, che sono stati pesati e misurati. È emerso

che il 12,3% dei bambini è obeso, mentre il 23,6%

è in sovrappeso: più di 1 bambino su 3, quindi, ha

un peso superiore a quello che dovrebbe avere per

la sua età; ciò fa temere proporzioni del problema

assai preoccupanti quando, fra 10 anni, questi bam-

bini diventeranno adulti. Fra questi bimbi solo 1 su

10 fa attività fisica in modo adeguato per la sua età.

In particolare è emerso che in Friuli Venezia-Giulia il

20,7% dei bambini di 8-9 anni sono in sovrappeso.

Il sistema “PASSI” (Progressi delle Aziende Sanitarie

per la Salute in Italia) è un sistema di sorveglianza

e monitoraggio su alcuni fattori comportamentali

di rischio per la salute e la diffusione delle misure

di prevenzione nella popolazione adulta tra i 18 e

69 anni d’età. I principali ambiti indagati sono i fat-

tori di rischio per le malattie croniche oggetto del

programma “Guadagnare Salute - Rendere facili le

scelte salutari”: abitudine al fumo, sedentarietà, abi-

tudini alimentari e consumo di alcol.

“HBSC” è un’indagine (Health Behaviour in School-

aged Children - Comportamenti di salute dei bambini

in età scolastica) che fa parte di un network interna-

zionale patrocinato dall’Organizzazione Mondiale

della Sanità e che è stata iniziata nel 1982 in tre pae-

si europei e ne comprende attualmente 42 (europei

per la maggioranza, ma anche Stati Uniti, Canada e

Israele); ha lo scopo di incrementare le conoscenze

circa la salute dei giovani (11-, 13- e 15-enni), con

particolare attenzione alle abitudini alimentari ed

all’immagine corporea, all’attività fisica ed al tempo

libero, ai comportamenti a rischio, alla salute ed al

benessere percepito, al contesto familiare, al gruppo

dei pari ed all’ambiente scolastico. La fascia di età

studiata rappresenta l’inizio dell’adolescenza, una

fase di forti cambiamenti sia a livello fisico che emo-

zionale, ma anche il periodo della vita in cui vengo-

no prese importanti decisioni riguardanti la salute e

la carriera futura (scolastica e lavorativa).

Referenze.• 1° Conferenza Internazionale sulla Promozione della Salute. 17-21 novembre 1986 Ottawa, Ontario, Canada. La Carta di Ottawa per la Promozione della Salute [Online]. [accesso del 30 maggio 2010]. Disponibile da: http://www.asl.pavia.it/weba-sl/Cendes.nsf/d1d86e133b7c494cc1256da5002a78c8/546bd7d2c7a710f2c1256e670043c0b4?OpenDocument.

• 2° Conferenza Internazionale sulla Promozione della Salute. 5-9 aprile 1988 Adelaide, Australia. Le Raccomandazioni di Adelaide [Online]. [accesso del 30 maggio 2010]. Disponibile da: http://www.cipespiemonte.it/cedo/allegati/256-adelaide.htm.

• 6° Conferenza Mondiale per la Promozione della Salute. Bangkok, Thailandia, 11 agosto 2005. La Carta di Bangkok per la promozione della salute in un mondo globalizzato [Online]. [accesso del 30 maggio 2010]. Disponibile da: http://www.cipespiemonte.it/cedo/allegati/2064_Carta_di_Bangkok_italiano.pdf.

• Conferenza Internazionale sull’Assistenza Sanitaria Primaria. Alma Ata, URSS, 6-12 settembre 1978. La Dichiarazione di Alma-Ata [Online]. [accesso del 30 maggio 2010]. Disponibile da: http://www.trentinosalute.net/context_archivio01.jsp?ID_LINK=141&area=149&page=2.

• Conferenza Internazionale sulla Promozione della Salute. 18-21 luglio 1997 Jakarta, Indonesia. La Dichiarazione di Jakarta sulla promozione della salute nel 21° secolo [Online]. [accesso del 30 maggio 2010]. Disponibile da: http://www.asl.pavia.it/webasl/Cendes.nsf/d1d86e133b7c494cc1256da5002a78c8/59ac7467a36ef71bc1256e670044baf1?OpenDocument.

• EpiCentro. Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute. Oms Europa e malattie croniche: una guida per i decisori politici [Online]. 5 novembre 2009 [accesso del 30 maggio 2010]. Disponibile da: http://www.epi-centro.iss.it/focus/guadagnare_salute/Paesi_Ue09.asp.

• Ministero della Salute. Guadagnare Salute - Rendere facili le scelte salutari [Online]. 2005 [accesso del 30 maggio 2010]. Disponibile da: http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_605_allegato.pdf.

• Quinta Conferenza Globale sulla Promozione della Salute, Promozione della Salute: Colmare la lacuna di equità. Città del Messico, 5 giugno 2000. Pronunciamento Ministeriale del Messico per la Promozione della Salute [Online]. [accesso del 30 maggio 2010]. Disponibile da: http://www.cipespiemonte.it/docum/oms/messico.pdf.

• Terza Conferenza Internazionale sulla Promozione della Salute. 9-15 giugno 1991 Sundsvall, Svezia. La Dichiarazione di Sundsvall sugli Ambienti Favorevoli alla Salute [Online]. [accesso del 30 maggio 2010]. Disponibile da: http://www.trentino-salute.net/context_archivio01.jsp?ID_LINK=141&area=149&page=9.

• World Health Organization. Action plan for prevention and control of noncommunicable diseases [Online]. 2008 [accesso del 30 maggio 2010]. Disponibile da: http://www.who.int/mediacentre/events/2008/wha61/issues_paper2/en/index.html.

• World Health Organization. Health Promotion Glossary [Online]. 1998 [accesso del 30 maggio 2010]. Disponibile da: http://www.who.int/hpr/NPH/docs/hp_glossary_en.pdf.

Source: Norwegian Ministry of Health and Care Services, 2007

il periodico del Collegio IPASVI di Gorizia

anno X n. 2/2010

il periodico del Collegio

IPASVI di Gorizia

anno X n. 2/2010

Le opportunità di salute non sono equamente distribuite.

Page 5: il periodico del Collegio IPASVI di Gorizia - anno X n.2 ... · Luana Sandrin feed back Francobollo in onore degli infermieri Sara Buchini Negli anni si è assistito oltre che ad

8

feedback

zionale sono abilità possedute dal gruppo di intervi-statori dell’A.S.S. n. 2 “Isontina”. Durante l’intervista telefonica, infatti, l’applicazione di tali abilità può facilitare l’intervistatore a condurre un’intervista che rispetti i criteri di omogeneità e di standardizzazione definiti e concordati, ma che nello stesso tempo non perda di vista la persona.

LE PROCEDURE OPERATIVE DEL SISTEMA DI SOR-VEGLIANZA.Trimestralmente il coordinatore regionale invia al coordinatore aziendale il campione dal quale sele-zionare mensilmente i soggetti da intervistare, pre-vedendo anche gli eventuali sostituti per l’intervista. Il coordinatore aziendale, ultimata la selezione, sud-divide le interviste tra le cinque intervistatrici; invia le lettere al medico di medicina generale delle per-sone selezionate per informarlo dell’iniziativa e per richiederne la collaborazione.Dopo che il coordinatore aziendale ha effettuato il campionamento, ogni intervistatore, per ogni sin-golo individuo selezionato, deve reperire un nume-ro telefonico; ciò avviene attraverso l’anagrafe sani-taria, le pagine bianche, l’anagrafe comunale o con l’aiuto del medico di medicina generale. Inoltre, invia una lettera ai soggetti campionati con l’obiet-tivo di preannunciare la telefonata e di spiegare le modalità di svolgimento delle interviste, specifican-do in particolare gli accorgimenti presi per garan-tire la riservatezza delle informazioni raccolte. La raccolta dei dati avviene mediante un questiona-rio standardizzato somministrato telefonicamente, dopo una settimana dall’invio della lettera. Prima di procedere alla sostituzione del soggetto individua-to, sono necessari almeno tre tentativi telefonici fal-liti, effettuati in giorni e fasce orarie diverse. Queste telefonate avvengono prevalentemente al cellulare della persona da chiamare, durante i fine settimana o nella fascia oraria serale. Se il soggetto contatta-to è disponibile all’intervista si procede immedia-tamente; se ciò non è possibile, viene concordato con lo stesso il giorno e l’ora in cui effettuare l’in-tervista telefonica.Prima di procedere all’intervista, l’intervistatore spie-ga nuovamente gli obiettivi dello studio e le misure adottate per garantire la privacy. In ogni momento

l’intervistato può decidere di interrompere l’intervi-sta stessa.La formazione per gli intervistatori e per il coordina-tore, effettuata annualmente, enfatizza l’importanza della privacy dell’intervistato e del rispetto delle re-gole di procedura.La durata dell’intervista è stimata intorno ai 15-25 minuti, a seconda dell’età e del sesso dell’intervista-to (da un minimo di 15 minuti per un uomo giovane che non ha mai fumato, fino a 25 minuti circa per una donna sopra i 50 anni attualmente fumatrice che ha eseguito screening per tumore del seno, della cer-vice e del colon).Il diario e i questionari compilati sono riposti in luoghi sicuri per garantire la riservatezza degli intervistati.Gli intervistatori, una volta completate le interviste, provvedono a controllare e validare i questionari.Al questionario validato viene tolta parte della prima pagina contenente il nome e le altre informazioni che identificano la persona. Questi fogli sono con-servati, insieme con il diario, con la massima riser-vatezza in una busta chiusa in un cassetto od in un armadio chiuso a chiave.Quando il questionario è stato definitivamente vali-dato avviene l’inserimento dei dati via internet con modalità protetta in un archivio unico nazionale al quale si accede con password.

CONCLUSIONI.Le assistenti sanitarie intervistatrici ritengono che “PASSI” sia uno strumento utile alla crescita profes-sionale propria e alla capacità stessa dell’azienda sanitaria di corrispondere con la propria program-mazione alle necessità dei cittadini-utenti; in parti-colare, permette agli operatori di essere protagonisti dell’uso e della comunicazione dei dati “PASSI” nel proprio contesto lavorativo.È auspicabile un aumento delle risorse investite ed una maggiore efficacia ed efficienza delle reti colla-borative (per esempio medici di medicina generale) che sono determinanti per la sostenibilità della sor-veglianza. Per quanto riguarda i dati ottenuti, si tratta pur sempre di dati riferiti dalla popolazione con al-cune inevitabili possibilità di sovrastima (per esem-pio dell’attività fisica) o di sottostima (per esempio dell’infarto del miocardio e del consumo di alcol).

9

feedback

Referenze.• Cnesps - Istituto Superiore di Sanità. Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia: la sorveglianza Passi [Online]. 31 maggio 2010 [accesso del 3 giugno 2010]. Disponibile da: http://www.epicentro.iss.it/passi/

L’adozione di stili di vita non corretti (dal punto di vista del mantenimento e della promozione della salute individuale) viene considerata un’emergenza sanitaria in tutti i paesi del mondo, in particolare in quelli sviluppati, in quanto comporta l’aumento di rischio di malattie croniche non trasmissibili (soprat-tutto cardiovascolari, tumori e diabete), che rappre-sentano attualmente le principali cause di mortalità e morbilità nella popolazione adulta.I Piani Sanitari Nazionali degli ultimi anni ed i Pia-ni Regionali di Prevenzione affrontano il tema della prevenzione sanitaria e della promozione della sa-lute dedicando un’apposita sezione agli stili di vita sani ed all’importanza per la popolazione adulta di sottoporsi a periodici test di screening.Il sistema di sorveglianza “PASSI” (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia), nato nel 2005, ha l’obiettivo di mettere a disposizione di tutte le regioni ed aziende sanitarie del paese una sorve-glianza dell’evoluzione dei fattori comportamentali di rischio ed il monitoraggio dei programmi di pre-venzione delle malattie croniche. È un progetto, promosso dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali ed adottato dalle regioni, che monitora nel tempo gli effetti dei pia-ni di prevenzione, i cambiamenti degli stili di vita e dei comportamenti che influenzano la salute della popolazione adulta, i motivi dell’adesione o della mancata adesione della popolazione agli interventi di prevenzione offerti, il grado di penetrazione dei messaggi proposti dal servizio sanitario, fornendo così elementi utili per le attività di programmazione sanitaria anche locale.La rilevazione è realizzata attraverso un questionario standardizzato, somministrato per mezzo di un’in-tervista telefonica rivolta ad un campione di persone di età compresa tra 18 e 69 anni, residenti nei terri-tori delle aziende sanitarie. L’A.S.S. n. 2 “Isontina” ha aderito alla sorveglianza già nel 2005 (anno di sperimentazione); tale attività è poi proseguita realizzando annualmente 275 in-terviste.

IL SIGNIFICATIVO RUOLO DELL’INTERVISTATORE NEL SISTEMA DI SORVEGLIANZA.La scelta di identificare degli intervistatori nell’ambi-to dei servizio sanitario, in particolare tra le assistenti

sanitarie del Dipartimento di Prevenzione, invece di affidarsi ad un call center ha offerto alcuni significa-tivi vantaggi che è opportuno evidenziare; tale scel-ta, infatti:• favorisce una fattiva collaborazione tra Diparti-

mento di Prevenzione e cittadino: attraverso l’in-tervista effettuata da un operatore sanitario ap-partenente a tale struttura sanitaria territoriale, il servizio sanitario ha la possibilità di conoscere i bisogni percepiti dalle singole persone, le loro aspettative e raccogliere eventuali suggerimenti;

• permette di rafforzare il contatto con gli altri ser-vizi sanitari coinvolti nella prevenzione e nella cura, attraverso la figura di un operatore che, ap-partenendo al contesto sanitario, può riportare le esigenze, i bisogni dei cittadini, al fine di corri-spondere con un’offerta integrata di servizi;

• pone le basi per un maggior senso di appartenen-za allo studio permettendo ai singoli operatori di acquisire maggiore esperienza nella raccolta di dati di interesse sanitario;

• può aumentare l’accettabilità dello studio, in quanto l’operatore del servizio sanitario è mag-giormente accettato dal cittadino, che lo ricono-sce quale interlocutore reale dei propri bisogni e delle proprie aspettative;

• assicura il rispetto della privacy della persona in-tervistata, in quanto consolidato patrimonio pro-fessionale dell’operatore pubblico.

Il ruolo degli intervistatori è di fondamentale im-portanza per il raggiungimento degli obiettivi della sorveglianza “PASSI”. Le relazioni che si possono instaurare con i cittadini attraverso la comunica-zione telefonica rappresentano una condizione so-stanziale per accrescere la credibilità istituzionale e per favorire l’adesione delle persone contattate. La qualità del loro intervento e la loro professionalità sono essenziali per condurre le interviste in modo omogeneo e, quindi, garantire non solo la qualità del rapporto con i cittadini, ma anche la qualità dei dati raccolti. Tale professionalità è alimentata da una parte dall’esperienza già acquisita nella quotidiana relazione con l’utenza, dall’altra è perfezionata dal-le competenze conoscitive, tecniche, comunicative e relazionali che sono mantenute grazie ai processi permanenti di formazione ed aggiornamento. In par-ticolare l’ascolto attivo, l’empatia, la capacità rela-

Il sistema di sorveglianza “PASSI” in A.S.S. n. 2 “Isontina”Cinzia Braida

il periodico del Collegio IPASVI di Gorizia

anno X n. 2/2010

il periodico del Collegio

IPASVI di Gorizia

anno X n. 2/2010

Page 6: il periodico del Collegio IPASVI di Gorizia - anno X n.2 ... · Luana Sandrin feed back Francobollo in onore degli infermieri Sara Buchini Negli anni si è assistito oltre che ad

La diabetologia in trasferta:esperienze di educazione terapeutica strutturataLorena NarduzziDa una decina d’anni il Centro Diabetologico di Monfal-cone (A.S.S. n. 2 “Isontina”) effettua corsi residenziali (in genere settimanali) finalizzati all’educazione terapeutica strutturata nei pazienti con diabete di tipo 1, che si svolgo-no presso strutture accreditate (località marine o montane) come previsto dalla Delibera di Giunta Regionale n. 1588 del 2008 e dalla Legge Regionale n. 28 del 1990 “Disposi-zioni per la prevenzione e la cura del diabete mellito nella Regione Friuli Venezia Giulia”.Il presupposto di tali corsi è la centralità del paziente nel processo di cura, ovvero l’evoluzione della professione medica, infermieristica e della dietista degli ultimi anni.L’obiettivo generale che si vuole raggiungere alla fine dei corsi è l’ottimizzazione dell’autogestione con conseguente miglioramento della compliance da parte del paziente con patologia diabetica grazie ad una maggiore consapevolez-za della malattia e delle complicanze della malattia.I percorsi educativi vengono strutturati secondo linee guida nazionali (“Standard italiani per la cura del diabete melli-to”) ed internazionali dell’American Diabetes Association.Vengono quindi sviluppati argomenti quali: la terapia in-sulinica, la cinetica dell’insulina, la gestione dell’ipo-/iper-glicemia, la gestione dell’attività fisica, la prevenzione delle complicanze del diabete, la corretta alimentazione nelle diverse situazioni che si possono verificare, la gestio-ne dell’autocontrollo e l’approccio psicologico in termini di accettazione della malattia. Interessante è l’inserimento della figura infermieristica al-l’interno del team diabetologico (diabetologo-infermiere-dietista-psicologo) come figura riconosciuta a tutti gli effetti indispensabile nel completamento assistenziale in un con-testo non ospedalizzato. Considerando sempre e comunque i riferimenti legislativi relativi al profilo professionale del-l’infermiere D.M. 739/1994, la figura infermieristica espri-me la propria professionalità in questo caso attraverso un approccio che mira in particolare agli aspetti preventivi ed educativi dei pazienti. I percorsi e, quindi, gli obiettivi e le azioni da svolgere con relative verifiche, vengono costruiti in un lavoro integrato di team diabetologico secondo norme di buona pratica ed evidenze scientifiche diabetologiche.

L’esperienza di integrazione con altre figure professionali

è molto costruttiva per l’infermiere in quanto si arricchisce

sicuramente di nuovi approcci e prospettive di cura.

L’infermiere è un componente attivo del team impegnato

nel processo educativo, assistenziale (prevenzione del pie-

de diabetico, autocontrollo glicemico, gestione insuline e

penne, adeguamento degli strumenti al contesto sociale del

paziente ) e sanitario del paziente (monitoraggio parametri

quali la pressione arteriosa, la frequenza cardiaca, il peso,

le glicemie, l’ispezione piede e l’eventuale asportazione di

ipercheratosi od il trattamento lesioni).

Ai corsi partecipano mediamente una quindicina di pa-

zienti affetti da diabete mellito di tipo 1 seguiti dalla S.O.S

di Diabetologia dell’A.S.S. n. 2 “Isontina”.

L’ultimo corso è stato effettuato nel luglio 2009 in una lo-

calità montana (Passo Pramollo) e si è svolto in un clima

fortemente interattivo: ogni giorno la didattica si è alternata

all’attività fisica (camminate con monitoraggio costante dei

valori glicemici, somministrazione di spuntini all’occor-

renza, applicazione di contapassi e frequenzimetri per il

monitoraggio dell’attività cardiaca ed il resoconto poi ai

controlli medici serali).

Sono stati effettuati lavori di gruppo quotidiani con stru-

menti quali il Metaplan, tecnica che consente di eviden-

ziare i bisogni bio-psico-sociali della persona.

L’aspetto psicologico è stato gestito dalla psicologa con

colloqui individuali e utilizzando tematiche di gruppo (au-

tobiografia narrativa e collage emotivo).

Anche dal punto di vista dietetico sono state effettuate le-

zioni sul calcolo dei carboidrati utilizzando tecniche in-

terattive (peso degli alimenti crudi e cotti, stima del peso

delle porzioni, componenti nutrizionali dei vari alimenti).

Questi corsi sono l’esempio di una medicina basata sul-

l’approccio centrato al paziente in cui il soggetto stesso di-

venta una componente attiva che interagisce con le diverse

figure professionali del team.

Tali corsi sono inoltre accreditati da un paio d’anni ai fini

ECM come attività formativa sul campo.

10

L’inglese è una lingua concisa e riesce a sintetizzare in due parole un intero programma; è per questo che è stato scelto per dare il titolo al progetto “Dental care”, sviluppato dal personale infermieristico del-l’Unità Operativa di Odontostomatologia dell’Ospe-dale di Gorizia.L’ambulatorio odontostomatologico si rivolge in modo specifico a pazienti ad alto rischio, ovvero pa-zienti che presentano una o più patologie sistemiche che rendono a rischio una normale seduta odontoia-trica e che richiedono un monitoraggio costante dei parametri vitali: portatori di patologie neurologiche, di problematiche psichiatriche, di patologie onco-logiche, di cardiopatie, di alterazione della coagu-lazione, di handicap psico-fisici. Una consistente quota di utenza è costituita da donne in gravidanza e soggetti in età pediatrica in condizioni socio-eco-nomiche precarie.La specificità del servizio ha prodotto un aumento della domanda che proviene da tutta la regione Friuli Venezia-Giulia e da alcune zone del Veneto. Parte delle prestazioni erogate avrebbero potuto essere evitate a fronte di una corretta igiene orale domici-liare. È evidente che la cura comporta dispendio di risorse economiche e umane, nonché di preziosissi-mo tempo. La prevenzione può e deve evitare che si giunga a soluzioni di cura estreme, quali l’estrazione dentaria in età pediatrica. Il progetto “Dental care” si propone di diminuire gli accessi al servizio, promuovendo un corretto uso di spazzolino, dentifricio e filo interdentale.L’istruzione all’igiene orale viene eseguita da due infermiere e è supportata da poster, modelli e com-puter. Al primo incontro con un bambino o con un porta-tore di handicap, si propone una presentazione in Power Point creata per l’età scolare primaria. In essa si presenta, a grandi linee, la formula dentaria con la funzione di ciascun dente, le conseguenze della ca-rie e della gengivite, i problemi ortodontici derivanti da precoci estrazioni dentarie, il corretto regime ali-mentare e l’igiene dentale quotidiana. Si passa poi ad illustrare il giusto metodo di spazzolamento con

l’aiuto di un modello ed uno spazzolino di grandi dimensioni. Viene richiesta sempre la presenza dei genitori che vengono così indirettamente istruiti, senza dare l’im-pressione di colpevolizzarli o tacciarli di ignoranza. Per quanto riguarda l’handicap la problematica è più ampia: il deficit può essere intellettivo ma è possibile che dietro ad una difficoltà di comunicazione ci pos-sa essere una persona con un’intelligenza indenne e quindi perfettamente in grado di capire. L’istruzione viene pertanto rivolta al diretto interessato accompa-gnato da un genitore o tutor.Talvolta il momento della motivazione è preceduto da un’indagine conoscitiva attraverso un colloquio libero con i genitori e gli educatori che conoscono il bambino, il ragazzo o l’adulto meglio di chiun-

11

feedback

feedback

Referenze.• Associazione Medici Diabetologi, Società Italiana di Diabetologia. Standard italiani per la cura del diabete mellito [Online]. [accesso del

30 maggio 2010]. Disponibile da: http://www.infodiabetes.it/standard_di_cura/linee_guida_07.pdf.• Giunta Regionale Friuli Venezia Giulia. Deliberazione n. 1588 dell’8 novembre 2008 -Approvazione del Programma di educazione

terapeutica rivolto al soggetto diabetico [Online]. [accesso del 30 maggio 2010]. Disponibile da: http://aemmedi.sezioniregionali.it/fi-les/774215167_5L8J01_CINQUE.pdf.

• Mensing C, Boucher J, Cypress M, Weinger K, Mulcahy K, Barta P, et al. National standards for diabetes self-management education. Dia-betes Care. 2003 Jan;26 Suppl 1:S149-56.

• Regione Friuli Venezia Giulia. Legge Regionale n. 28 del 27/06/1990 - Disposizioni per la prevenzione e la cura del diabete mellito nella Regione autonoma Friuli - Venezia Giulia [Online]. [accesso del 30 maggio 2010]. Disponibile da: http://www.progettodiabete.org/indi-ce_ie1000.html?leggi/r3.html.

Progetto “Dental care”: una presa in carico globale, un interessamento della salute dentale e della persona nella sua totalità e singolaritàMarinella Lupieri, Marina Ret

il periodico del Collegio IPASVI di Gorizia

anno X n. 2/2010

il periodico del Collegio

IPASVI di Gorizia

anno X n. 2/2010

Page 7: il periodico del Collegio IPASVI di Gorizia - anno X n.2 ... · Luana Sandrin feed back Francobollo in onore degli infermieri Sara Buchini Negli anni si è assistito oltre che ad

12

feedback

que altro. Chi si occupa abitualmente del paziente può riferire se presenta problemi di coordinamento piuttosto che un basso tono muscolare o problemi nel programmare un’azione. Ci si informa sui metodi comunicativi usati: verbali, non verbali, con suppor-ti (foto, computer).Il personale infermieristico ha seguito un corso di formazione per la comunicazione facilitata con rife-rimento all’Associazione “Diritto di Parola” di Gori-zia dove ha appreso diverse tecniche: nell’approccio al paziente non esiste un protocollo standard, per-ché ci si adegua alla specificità della patologia ma soprattutto all’unicità della persona.Negli incontri successivi al primo colloquio, oltre al controllo dell’igiene, si esegue la fluoro-profilassi to-pica che, oltre a svolgere la funzione di rinforzare la superficie dello smalto si è rivelata utile per avvici-nare i bambini alle pratiche odontoiatriche. Si sono registrati casi di bambini che sono stati riportati al dentista di famiglia una volta superata l’odontofobia.Nel corso di tre anni di attività si è reso evidente che, nei bambini non collaboranti, le applicazioni di fluoro mensili su denti decidui con carie destruen-te, permette di evitare o, quantomeno, allontanare nel tempo l’intervento estrattivo in anestesia genera-le con ripercussioni positive sia sui piccoli pazienti che sul budget aziendale.Esiste anche un programma per gruppi di adulti. È una presentazione in Power Point che fornisce una spie-gazione anatomica, una carrellata di possibili restauri della dentatura fino alla protesi totale ed una panora-mica dei presidi sanitari utili a mantenere la pulizia orale. Vengono spiegati la relazione tra denti, cuore e reni, i motivi della xerostomia ed i suoi rimedi, la necessità di prevenzione in caso di assunzione di bi-fosfonati. Una prima esposizione è stata realizzata nei confronti di un gruppo di cardiopatici con notevole successo. È in programma di rivolgersi ad altri gruppi come i pazienti oncologici od i tetra-paraplegici.

Un ulteriore progetto, presentato alla XIII Conferen-za Nazionale della Rete HPH (Health Promoting Hospitals & Health Services) è “L’accompagnamento in ospedale del paziente con difficoltà di comunica-zione” che si rivolge ai pazienti che devono subire un’anestesia generale e che non accettano facilmen-te le procedure di induzione alla narcosi, spaventati da un ambiente e da persone estranei alla loro quo-tidianità. L’azione svolta consiste nel dare supporto emotivo prendendo in carico il paziente dall’acco-glienza alla dimissione, mediando il rapporto con infermieri e medici di reparto, anestesisti, chirurghi ed infermieri di sala operatoria. Si raggiunge così il duplice obiettivo di dare al paziente la necessaria fiducia e calma per accostarsi senza paura all’inter-vento chirurgico e di diminuire le complicanze de-rivanti dallo stress psico-fisico ovvero migliorare la qualità di vita della persona in ospedale e diminuire i costi dell’ospedalizzazione. Il personale infermieristico è a disposizione dei re-parti ospedalieri o delle residenze sanitarie assistite per eventuali consulenze, pulizia ed addestramento dei parenti, e/o personale di assistenza, all’igiene orale in pazienti allettati.Esiste anche una sorta di istruzione–motivazione continuata che è quella che si svolge alla poltrona, quando un utente viene sottoposto ad estrazione, intervento o terapia conservativa: i momenti di pau-sa sono utilizzati per reiterare i principi dell’igiene orale. L’azienda sanitaria incoraggia gli ambulatori infer-mieristici, premiando il servizio quando gli obietti-vi siano raggiunti, ma non sempre è sufficiente: il personale è occupato nell’assistenza, nella segre-teria, nel riordino ed il tempo non basta mai. Tut-tavia gli infermieri continuano ad impegnarsi per migliorare la propria preparazione e la qualità del servizio, nella convinzione che la prevenzione è l’arma vincente.

POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA (PEC).La Posta Elettronica Certificata (PEC) è il nuovo sistema attraverso il quale è possibile inviare e-mail con carat-teristiche particolari:• la certezza di un valore legale equiparato alla rac-

comandata con la ricevuta di ritorno con attesta-zione dell’orario esatto di spedizione come stabilito dal D.P.R. n. 68 del 11/02/2005;

• la certezza del contenuto con l’utilizzo di protocolli di sicurezza che rendono impossibile modifiche al contenuto del messaggio e degli allegati garanten-do, in caso di contenzioso, l’opponibilità a terzi del messaggio;

Col termine “certificata” il gestore del servizio rilascia al mittente una ricevuta che certifica la data e l’ora e costituisce prova legale dell’avvenuta spedizione del messaggio ed eventuali allegati e, il gestore del destina-tario, invia al mittente la ricevuta che certifica data ed ora di avvenuta consegna. Pertanto i gestori delle PEC certificano con le proprie “ricevute” che:• il messaggio è stato spedito;• il messaggio è stato consegnato;• il messaggio non è stato alterato.La Posta Certificata, sfruttando la crittografia ed i proto-colli di sicurezza, riesce a fornire agli utenti un servizio sicuro che sostituisce integralmente il tradizionale ser-vizio di posta (elettronica e cartacea). Gli avvisi verran-no inviati anche in caso di errore in una qualsiasi delle fasi di tutto il processo (accettazione, invio, consegna) in modo che non ci siano mai dubbi sullo stato della spedizione di un messaggio.La traccia informatica delle operazioni svolte è con-servata dal gestore per 30 mesi che, in caso di smarri-mento delle ricevute, consente la riproduzione, con lo stesso valore giuridico, delle ricevute stesse.Le norme di riferimento sono:• D.P.C.M. 6 maggio 2009 (G.U. 25 maggio 2009, n.

119) “Disposizioni in materia di rilascio e di uso della casella di posta elettronica certificata assegna-ta ai cittadini”;

• D.P.R. 11 febbraio 2005, n. 68 (G.U. 28 aprile 2005, n. 97) “Disciplina le modalità di utilizzo della Posta Elettronica Certificata (PEC) non solo nei rapporti con la PA, ma anche tra privati citta-dini”;

• L. 28 gennaio 2009, n. 2 (G.U. 28 gennaio 2009, n. 22 - Suppl Ord. n. 14) “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, recante misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ri-disegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale” che ha reso obbligatorio per tutti i pro-fessionisti iscritti agli Albi di dotarsi di un proprio

indirizzo di posta elettronica certificata e di comu-nicarlo al proprio Collegio.

In base al D.P.C.M. 6 maggio 2009 con il quale si da attuazione all’art. 16-bis, commi 5 e 6, del decre-to-legge 29 novembre 2008, n. 185, al cittadino che ne fa richiesta la Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dipartimento per l’innovazione e le tecnologie), di-rettamente o tramite l’affidatario del servizio, assegna un indirizzo di posta eletronica certificata (PEC) la cui attivazione è senza oneri per il cittadino, così come le comunicazioni che transitano per la stessa.È questa la novità introdotta dalla PEC consentirà l’invio di documenti informatici per via telematica e permette-rà ai cittadini di dialogare in maniera più veloce e sicura con le Pubbliche Amministrazioni le quali dovranno do-tarsi di un indirizzo email certificato.La legge n. 2 del 28 gennaio 2009 ha reso obbligato-rio per tutti i professionisti iscritti all’Albo di dotarsi di un proprio indirizzo di Posta Elettronica Certificata e di comunicarlo al proprio Collegio entro il 29 novembre 2009.Il Consiglio Direttivo del Collegio IPASVI di Gorizia il giorno 29 marzo 2010 ha deciso di fornire gratuitamen-te e per sempre ai propri iscritti una casella di posta elettronica certificata (PEC).

ATTIVAZIONE DELLA CASELLA PEC.Per aderire all’offerta, da cui si può recedere in qualsia-si momento, è sufficiente effettuare l’attivazione tramite il link https://gestionemail.pec.ipasvigorizia.it usando le credenziali di accesso (nome casella e password), allegate al primo numero del 2010 di feedback - perio-dico trimestrale del Collegio -, e trasmettere il modulo, comprensivo di un documento d’identità in corso di validità, al numero di fax 0575862041.La webmail sarà poi raggiungibile all’indirizzo https://webmail.pec.ipasvigorizia.it. Per accedere è necessario inserire i seguenti parametri:• username: <<nome casella>>;• password : <<password>>.

CAMBIO DELLA PASSWORD E VARIAZIONE DI ALTRE IMPOSTAZIONI.La pagina per cambiare la password è: https://gestio-nemail.pec.ipasvigorizia.it. Per accedere alla pagina di cambio password è necessario inserire le seguenti informazioni:• nome casella: <<nome casella>>;• password : <<password>>.Con la stessa interfaccia di gestione mail si può inoltre decidere se accettare o meno i messaggi provenienti da caselle di posta convenzionale (non PEC) ed impostare una serie di parametri quali il filtro antispamming, il servizio di inoltro, il report giornaliero, etc.

13

feedback

Referenze.• Biklen D. Edizione italiana a cura di Cadei P, Benassai F. La comunicazione facilitata.Interventi ed adattamento. Torino: Omega Edizioni; 1999.• Spitz H. Nonconscious movements: from mystical messages to facilitated communication. 1st edition. New Jork: Routledge; 1997.

NewsSara Buchini

il periodico del Collegio IPASVI di Gorizia

anno X n. 2/2010

il periodico del Collegio

IPASVI di Gorizia

anno X n. 2/2010

Page 8: il periodico del Collegio IPASVI di Gorizia - anno X n.2 ... · Luana Sandrin feed back Francobollo in onore degli infermieri Sara Buchini Negli anni si è assistito oltre che ad

14

feedback

15

Bacheca Sara Buchini

feedback

CAMBIO INDIRIZZO

Si invitano tutti gli iscritti che variano in-

dirizzo ad informare tempestivamente la

Segreteria del Collegio.

BIBLIOTECA DEL COLLEGIO

I testi della biblioteca del Collegio posso-no essere consultati dagli iscritti durante l’orario di apertura dell’ufficio: Martedì e Venerdì dalle 16.00 alle 19.00

PUBBLICAZIONI SU FEEDBACK, PERIODICO DEL COLLEGIOFeedback è aperto alla collaborazione di quanti desiderino intervenire sulle sue pagine con argomenti riguardanti qualsiasi aspetto della professione. Gli articoli dovranno essere redatti in lingua italiana, su supporto Word in ambiente Windows e dovranno comprendere titolo ed autore nonché gli eventuali riferimenti bibliografici (stile Vancouver). Con l’invio del testo e degli eventuali allegati, l’autore concede piena autorizzazione ad utilizzare l’articolo sia per la pubblicazione che per eventuali riedizioni. La Redazione si riserva la facoltà di apportare eventuali modifiche al testo originale, tali da non stravolgere le intenzioni dell’autore, che sarà debitamente e anticipatamente informato di tale evenienza.

RINFORZARE L’AZIONE COMUNITARIA

SVILUPPARE CAPACITÀ PERSONALI

RIORIENTARE I SERVIZI SANITARI

COST

RUIR

E PO

LITI

CHE

PER

LA S

ALUT

EDARE MEZZI

MEDIARE

PROMUOVERE IDEE

La Carta Ottawa

INDIRIZZO DEL COLLEGIO

Il Collegio si trova a Gorizia

in Via Morelli n. 28. Tel/fax 0481534024.

Sito web: www.ipasvigorizia.it.

E-mail: [email protected].

ORARIO DI APERTURA DEL COLLEGIO

La segreteria del Collegio è aperta il martedì ed il venerdì dalle 16.00 alle 19.00.

CREARE AMBIENTE FAVOREVOLE

il periodico del Collegio IPASVI di Gorizia

anno X n. 2/2010

il periodico del Collegio

IPASVI di Gorizia

anno X n. 2/2010

Page 9: il periodico del Collegio IPASVI di Gorizia - anno X n.2 ... · Luana Sandrin feed back Francobollo in onore degli infermieri Sara Buchini Negli anni si è assistito oltre che ad

Recommended