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Il Polo Civico, i Cinque Stelle, i consiglieri di ... · PDF filenualità 2015 per 1744...

Date post: 06-Feb-2018
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Quotidiano - Registrato al Tribunale di Campobasso atto in attesa di registrazione Direttore Responsabile: giuseppe saluppo vimarFa ediZioni sede legale via Normanno, 14 86100 campobasso redazione tel: 0874.484486 email: [email protected] www.gazzettamolisana.com E-mail: [email protected] anno i - n° 0 giovedì 24 novembre 2016 L'Oscar del giorno lo assegniamo a Salvatore Colagiovanni. L'assessore ha organizzato, al Mercato coperto, sabato, i momenti di confronto con le scuole dal tema “Chi copia copiasse all’esame non si passa” e “Il valore delle donne nello sviluppo socio-eco- nomico di un Paese” e l’inaugura- zione della mostra fotografica, curata dal fotografo Gino Calabrese. Salvatore Colagiovanni IL NOSTRO TAPIRO Il Tapiro del giorno lo diamo a Pietro Maio. Proprio nel giorno della presenta- zione dei nuovi assessori, i Lavori Pub- blici al comune di Campobasso continuano a fare acqua da tutte le parti. Non sarebbe stato il caso di procedere con la sostituzione dell’assessore per cercare di dare una smossa a un settore vitale per la città? Pietro Maio Le parole di fuoco si tramuteranno in firme per la sfiducia? L’Ardire di Giuseppe Saluppo I l bello, al Comune di Campo- basso, viene ora. L'allargamento della Giunta comunale a 9 asses- sori ha prodotto, giustamente, un forte risentimento politico. Di conse- guenza, dinanzi ad una scelta politica tanto scellerata, sarebbe d'uopo pre- sentare un atto politico di chiarezza: la mozione di sfiducia. Solo, così, la città conoscerebbe, alla luce del sole, verità, comportamenti e atti. Sul piano poli- tico ma, anche, su quello amministra- tivo visto e considerato che gli attacchi da parte di consiglieri della stessa mag- gioranza sottolineano l'assenza pro- grammatica e il venire meno degli impegni elettorali da parte del sindaco Battista. L'atto politico, dunque, non può che essere la mozione di sfiducia. Altrimenti, battersi il petto, parlare di opposizione propositiva, fare la mad- dalena pentita o, peggio, continuare a ripetere che si può lavorare in com- missione è il peggio della politica. Anche, perchè, pur sbagliando il sin- daco Battista ha nominato ieri, un as- sessore in più, e oggi ne ha aggiunti altri due. Si è assunto una responsabi- lità. E chi grida ai quattro venti lo scandalo, l'insensatezza della deci- sione, l'indecenza della scelta, cosa fa? Tra l'altro, avendo dinanzi una città che sta morendo? Già, cosa succederà? Sono questi gli interrogativi dei citta- dini di Campobasso che attendono chiarezza e posizioni nette. Nascon- dersi, giocare a nascondino, rivestire il ruolo di assaltatori e finire, poi, con la pacca sulla spalla o, perchè no, spunta un posticino alla Sea o abbiamo fami- glia, non funziona più. Sono state prese decisioni, assunte posizioni, utilizzate le terminologie più pesanti ora non resta che attendere gli atti consequen- ziali Attendiamo di conoscere la mo- zione di sfiducia. C’è un peccato (politico) e un peccatore (il Sindaco). Chi ha battuto i pugni sul tavolo deve agire. Perchè davvero non c'è peggior peccato che non stupirsi più di niente. IL NOSTRO OSCAR Mobilità in deroga, ricorso ai Prefetti? Il 30 novembre è vicino ed è stato sollecitato un intervento dei Pre- fetti teso a sbloccare le indennità di mobilità in deroga relative all’an- nualità 2015 per 1744 lavoratori del Molise agendo in raccordo con il ministero del Lavoro per non perdere i fondi. pagina 5 IL FATTO Il Polo Civico, i Cinque Stelle, i consiglieri di maggioranza che hanno ‘sparato a zero” sull’allargamento della Giunta, ora non hanno altra alternativa servizio a pagina 3 www.gazzettamolisana.com seguici anche su Facebook e twitter
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Page 1: Il Polo Civico, i Cinque Stelle, i consiglieri di ... · PDF filenualità 2015 per 1744 lavoratori del Molise agendo in raccordo con il ministero del Lavoro per non perdere i fondi.

Quotidiano - Registrato al Tribunale di Campobasso atto in attesa di registrazioneDirettore Responsabile: giuseppe saluppovimarFa ediZioni sede legale via Normanno, 14 86100 campobassoredazione tel: 0874.484486email: [email protected]

www.gazzettamolisana.com

E-mail: [email protected]

anno i - n° 0 giovedì 24 novembre 2016

L'Oscar del giorno lo assegniamo aSalvatore Colagiovanni. L'assessoreha organizzato, al Mercato coperto,sabato, i momenti di confronto con lescuole dal tema “Chi copia copiasseall’esame non si passa” e “Il valoredelle donne nello sviluppo socio-eco-nomico di un Paese” e l’inaugura-zione della mostra fotografica, curatadal fotografo Gino Calabrese.

Salvatore Colagiovanni

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Il Tapiro del giorno lo diamo a PietroMaio. Proprio nel giorno della presenta-zione dei nuovi assessori, i Lavori Pub-blici al comune di Campobassocontinuano a fare acqua da tutte le parti.Non sarebbe stato il caso di procederecon la sostituzione dell’assessore percercare di dare una smossa a un settorevitale per la città?

Pietro Maio

Le parole di fuocosi tramuteranno

in firme per la sfiducia?

L’Ardire

di Giuseppe Saluppo

Il bello, al Comune di Campo-basso, viene ora. L'allargamentodella Giunta comunale a 9 asses-sori ha prodotto, giustamente, un

forte risentimento politico. Di conse-guenza, dinanzi ad una scelta politicatanto scellerata, sarebbe d'uopo pre-sentare un atto politico di chiarezza: lamozione di sfiducia. Solo, così, la cittàconoscerebbe, alla luce del sole, verità,comportamenti e atti. Sul piano poli-tico ma, anche, su quello amministra-tivo visto e considerato che gli attacchida parte di consiglieri della stessa mag-gioranza sottolineano l'assenza pro-grammatica e il venire meno degliimpegni elettorali da parte del sindacoBattista. L'atto politico, dunque, nonpuò che essere la mozione di sfiducia.Altrimenti, battersi il petto, parlare diopposizione propositiva, fare la mad-dalena pentita o, peggio, continuare aripetere che si può lavorare in com-missione è il peggio della politica.Anche, perchè, pur sbagliando il sin-daco Battista ha nominato ieri, un as-sessore in più, e oggi ne ha aggiuntialtri due. Si è assunto una responsabi-lità. E chi grida ai quattro venti loscandalo, l'insensatezza della deci-sione, l'indecenza della scelta, cosa fa?Tra l'altro, avendo dinanzi una città chesta morendo? Già, cosa succederà?Sono questi gli interrogativi dei citta-dini di Campobasso che attendonochiarezza e posizioni nette. Nascon-dersi, giocare a nascondino, rivestire ilruolo di assaltatori e finire, poi, con lapacca sulla spalla o, perchè no, spuntaun posticino alla Sea o abbiamo fami-glia, non funziona più. Sono state presedecisioni, assunte posizioni, utilizzatele terminologie più pesanti ora nonresta che attendere gli atti consequen-ziali Attendiamo di conoscere la mo-zione di sfiducia. C’è un peccato(politico) e un peccatore (il Sindaco).Chi ha battuto i pugni sul tavolo deveagire. Perchè davvero non c'è peggiorpeccato che non stupirsi più di niente.

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Mobilità in deroga,ricorso ai Prefetti?

Il 30 novembre è vicino ed è stato sollecitato un intervento dei Pre-fetti teso a sbloccare le indennità di mobilità in deroga relative all’an-nualità 2015 per 1744 lavoratori del Molise agendo in raccordo con ilministero del Lavoro per non perdere i fondi.

pagina 5IL FATTO

Il Polo Civico, i Cinque Stelle, i consiglieridi maggioranza che hanno ‘sparato a zero”

sull’allargamento della Giunta, ora non hanno altra alternativa

servizio a pagina 3

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224 novembre 2016

TAagliolto

Se le leggi venissero applicate

avremmo certamente maggiore

ordine, comprensibilità dei ruoli

e delle responsabilità, insomma

un quadro definito, la cui lettura

aiuterebbe tutti a muoverci con

scioltezza nella rete dei presidi

territoriali e, soprattutto, a rispet-

tarli i ruoli e le responsabilità. Per

aiutare i cittadini ad avere fiducia

nelle leggi, è stata costituita l’Au-

torità nazionale anticorruzione

che, difatti si muove, indaga, ve-

rifica e segnala. Segnala al Go-

verno ciò che appaiono

sostanziali distorsioni o inoppor-

tunità, perché vengano corrette.

Tra queste, la segnalazione al Go-

verno e al Parlamento sul confe-

rimento di incarichi o cariche di

vertice ai segretari di partito (o

sindacato) in enti pubblici e in

enti sotto il controllo pubblico. Si

dirà e, infatti dicono, “ma non c’è

alcuna disposizione che lo vieti”.

Ebbene, al riguardo, l’Anac, nella

consapevolezza del fatto che la ti-

tolarità di cariche politiche e sin-

dacali può dar luogo ad

interferenze negative, di tipo

clientelare, nella vita delle ammi-

nistrazioni pubbliche, con pregiu-

dizio del principio di imparzialità

e del buon andamento, ha posto in

evidenza la necessità di evitarle.

Quindi, le interferenze che via via

hanno assunto una diffusione e un

peso tali da giustificare l’ado-

zione di misure preventive che

mantengano una relativa distanza

tra le cariche politiche e sindacali,

e le cariche amministrative di par-

ticolare delicatezza, posto che le

cariche partitiche e sindacali, non

diversamente da quelle politico-

istituzionali, possono procurare

un ingiusto vantaggio nella com-

petizione per l’ottenimento della

carica e possono far temere con-

dotte disancorate rispetto al prin-

cipio di imparzialità. Pesa,

incarta, e porta a casa. Al di là

delle leggi, esiste inoltre il con-

cetto basilare di opportunità, tra-

sparenza e moralità. Ma se nel

nostro Paese le leggi non trovano

applicazione, figurarsi le segnala-

zioni e le raccomandazioni, sep-

pure dell’Anac.

Incarichi e cariche ai segretari di

partito e di sindacato, per ribadire

l’osservazione dell’Anac, se ne

vedono in continuazione, spesso

come ostentazione di un potere

che milita apertamente nel campo

dei favoritismi e delle clientele,

da cui trae spessore e prestigio.

Un potere che non pratica l’etica

(nella politica), la morale (nei

partiti), la lungimiranza (nell’am-

ministrazione), il rispetto (nelle

istituzioni), la dignità (delle per-

sone). Un potere che afferma se

stesso, indipendentemente dalla

qualità di colui che temporanea-

mente lo detiene e lo esercita. Nel

Molise la segnalazione dell’Anac

andrebbe stampiglia all’ingresso

della Regione Molise a lettere cu-

bitali, sperando che ogni qual-

volta gli amministratori varcano

la soglia prendano nota e si fac-

ciano un esame di coscienza. Ri-

cordino innanzitutto a se stessi

quante volte e con quali motiva-

zioni hanno assegnato cariche e

incarichi di vertici lautamente re-

munerati e potentemente condi-

zionanti ad esponenti di partito e

del sindacato, in particolare, in

aggiunta a personaggi intercon-

nessi con la politica mediante in

base al potenziale clientelare di

cui sono attuatori oppure malle-

vadori. Ci asteniamo dal fare

nomi, ma non sono lontani gli

anni in cui alle Case popolari o

alla Finmolise ai vertici era prassi

vi fosse l’uomo di partito a sim-

boleggiarne il peso e la preva-

lenza della politica. E con

qualche annacquamento, l’an-

dazzo è continuato anche a Mo-

lise Acque.

Dardo

Segnalazione e suggerimento dell’Autorità nazionale anticorruzione

No a incarichi dirigenziali e a cariche di verticeai segretari di partito e del sindacato in entipubblici e in enti sotto il controllo pubblico

di Massimo Dalla Torre

Sicuramente molti di voi, si domande-

ranno perché abbiamo voluto titolare

questachiacchierata mattutina con una se-

quenza numerica. Una successione di

segni aritmeticiche apparentemente non

ha alcun significato, anche se i numeri in-

ventati dagli arabi primadell’anno mille,

almeno quelli che usiamo nella vita di

tutti i giorni, ha un ruolo importantein

moltissimi campi che spaziano dall’eco-

nomia alla scuola, dalla finanza al mondo

dellavoro e non ultimi nella politica, dove

fanno la differenza. La quale, mai come

questa volta, “c’azzecca” come direbbe

l’ex pm di mani pulite Antonio di Pietro.

Differenza che dacirca quarantottore è

entrata ancora di più prepotentemente

nelle stanze del potere tantoda scatenare

una vera e propria bagarre soprattutto in

casa PD, almeno questo è quelloche pub-

blicano i quotidiani locali. Bagarre ac-

centuata dallo stato di fibrillazione che da

qualche tempo ha attanagliato chi a tutti i

costi cerca di far quadrare il cerchio, sen-

zasapere che la regola che vuole il raggio

parte preponderante delle soluzioni legate

proprio al cerchio, è inapplicabile. Inap-

plicabilità che però è divenuta applicabile

tramite un atto“motu proprio” che ha ac-

centuato a dismisura l’allontanamento di

Palazzo San Giorgio, dai cittadini e di

conseguenza dalla realtà. Allontanamento

scatenato dall’allargamento da 7 a9 dei

componenti della Giunta del palazzo di

città. Allargamento che ha smosso lette-

ralmente le acque ma soprattutto registra

il dissenso dei partiti stessi che, una volta

tanto, sono dalla parte dei collettività lo-

cale. Fin qui nulla di strano, si potrebbe

obiettare,perché di sommovimenti poli-

tici e di rafforzamenti pur di consolidare

le posizioni acquisitese ne registrano tutti

i giorni. La cosa che invece lascia attoniti

e perplessi è la spesa chesi dovrà soste-

nere. Spesa che, conti alla mano, appe-

santisce enormemente le casse del

Palazzo di città che, a quanto è dato sa-

pere, ha “la scarsella in bolletta”. Per di-

gnità di cittadini che, se non fossimo

attaccati a Campobasso abbandoneremo

molto volentieri,prendiamo atto delle

cose e non facciamo ulteriori commenti

ma lasciamo parlare ilrumorosissimo tin-

tinnio delle migliaia di “euro” che ser-

vono per questa operazione direstyling

politica. Maquillage che cozza con un

piccolo particolare, che piccolo non èaf-

fatto: “il tempo delle vacche magre” è

quanto mai imperante e di conseguenza

ogni“spreco” è fuori luogo. Un qualcosa

dettato dalle innumerevoli esigenze cui

Campobasso necessita. Senza voler ac-

cusare nessuno né tanto meno gridare

“dagli all’untore” perchéle persone che

entrano in Giunta sono cittadini e ammi-

nistratori di provata esperienza cuinon si

può imputare nulla, vorremo far notare

un altra cosa che l’anno in corso, che sta

perfinire, è caratterizzato da moltissime

vicissitudini: abbandono della città, rin-

cari del costo della vita, crisi d’identità e

di credibilità soprattutto politica; tutti ele-

menti in caduta liberache certamente

sono in netta antitesi con le operazioni di

allargamento. Un anno che gliscaraman-

tici non esiterebbero a contraddistinguere

con il “17” che, nella smorfia, è sinonimo

di disgrazia, iella, malaugurio. Numero

che si sposa appieno con i commenti cer-

tamente non entusiastici della gente, di

questo siamo più che certi, che si sono

posti ladomanda: ma tutto questo ha un

senso? Si ha un senso ma politico nul-

l’altro. Un qualcosa che purtroppo mostra

ancora una volta il volto deleterio della

questione che, nell’assurditàdei fatti, è

sempre più sfigurata da chi inequivoca-

bilmente vuole imporre una propria li-

neapolitico/amministrativa, senza sapere

che gli schemi basati sul “personalismo

politico”legato alle vecchie ed obsolete

logiche di partito, serve a poco se non ad

accentuare gli scontenti della comunità

locale che ha capito, purtroppo in ritardo

che “le nozze non si possono fare con i

fichi” che, mai come adesso, sono asso-

lutamente immangiabili.

Da 7 a 9 il passo è breve

Nel Molise la segnalazione dell’Anac andrebbe stampiglia all’ingresso della Regione Molise a lettere cubitali, sperando che ogni qualvolta gli amministra-tori varcano la soglia prendano nota e si facciano un esame di coscienza

L’intervento

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324 novembre 2016

TAagliolto

Conferenza Stampa della Coalizione Ci-

vica in merito all’allargamento della

Giunta Comunale a 9 Assessori. I Consi-

glieri Comunali Francesco PILONE, Ma-

rialaura CANCELLARIO, Michele

SCASSERRA e Alberto TRAMON-

TANO hanno denunciato con forza i De-

creti di nomina assessorile del Sindaco

Battista che non solo smentisce se stesso

e tutti i buoni propositi di “sobrietà”

avanzati in campagna elettorale, ma che

conferma quell’atteggiamento spartitorio,

dimostrato sin dall’inizio del suo man-

dato, per mettere a tacere malumori e di-

visioni all’interno della stessa compagine

di governo comunale giunta al “giro di

boa”.

E’ assolutamente vergognoso – hanno as-

serito i Consiglieri Pilone, Cancellario,

Scassera e Tramontano – che una città

come Campobasso, di circa 50mila abi-

tanti, possa avere una giunta a 9 membri,

con un Consiglio Comunale composto da

32 unità, una sproporzione esagerata che

non coincide con quella capacità ammi-

nistrativa che invece andava dimostrata

ed implementata sul tessuto urbano del

Capoluogo. Si pensi a Bologna che con

più di 370 mila abitanti ha gli stessi as-

sessori di Campobasso. Si pensi a Firenze

che con circa 360 mila abitanti ha 10 as-

sessori, così come Venezia…

Il fatto stesso che le deleghe non vengano

ancora assegnate, inoltre, la dice tutta su

come il presupposto di fondo non sia

quello di un’evidente riorganizzazione

programmatica necessaria ad uno svi-

luppo della città capoluogo, soprattutto

dopo il flop di parecchi settori (si pensi

all’edilizia scolastica, all’urbanistica, alla

mobilità cittadina, alla raccolta differen-

ziata ancora al palo, al bando dei tra-

sporti, allo sviluppo economico, alle

politiche cimiteriali, all’impiantistica

sportiva, al commercio fermo,…) ma sia

legato ad una vera e propria logica spar-

titoria frutto di un’accozzaglia di partiti

che hanno configurato la compagine di

sostegno al candidato sindaco Battista!

Soprattutto in questa delicata fase, diffi-

cile e complessa per ciò che concerne, ad

esempio, l’edilizia scolastica cittadina, è

risultato inopportuno e insensato (come

oltretutto sostenuto da altri esponenti

della stessa coalizione di maggioranza)

preoccuparsi dell’allargamento della

giunta, quando sarebbe stato giusto, in-

vece, dare risposte certe e concrete alle

tante famiglie che aspettano interventi ri-

solutivi per quanto riguarda la “Don Mi-

lani”, ed altri istituti… risposte che

ancora non giungono e tarderanno, ne

siamo convinti, ad arrivare.

Come Coalizione Civica – hanno prose-

guito i Consiglieri di opposizione - de-

nunciamo con forza questo atteggiamento

poco rispettoso nei confronti dei cittadini

di Campobasso che hanno ben compreso

che questa vergognosa operazione com-

porterà dei costi per le casse comunali di

circa 70.000 €uro in più all’anno!!! E

seppur il Sindaco ha asserito che l’effetto

“maquillage” sarà a spesa zero (aspet-

tiamo al più presto la delibera di giunta

che rimoduli i costi mensili degli asses-

sori) e cioè che il costo complessivo della

giunta rimarrà invariato, aspettiamo che

gli altri Assessori restituiscano i soldi per-

cepiti finora in più…senza alcun risul-

tato. Come già abbiamo denunciato in

passato – concludono i consiglieri di op-

posizione - siamo disgustati da queste lo-

giche spartitorie che non ci appartengo e

proseguiremo il nostro lavoro attraverso

un’opposizione di denuncia, ma anche e

soprattutto di proposta, cosa questa che

ha sempre caratterizzato la nostra azione

per l’amore nei confronti di Campobasso

e dei suoi cittadini.

“Allargamento della Giunta,un’operazione politica e amministrativa”

I consiglieri Civici denunciano la situazione a Palazzo San Giorgioanche se non si sono espressi sulla sfiducia

CAMPOBASSO. E' bagarre

politica al Comune di Campo-

basso dopo la nomina di due

nuovi assessori da parte del

sindaco, Antonio Battista.

L'opposizione rappresentata

dal Polo Civico ha già tuonato

in conferenza stampa parlando

di scelta "indecente sul piano

politico e amministrativo". Il

gruppo del Movimento Cinque

Stelle ancora non si esprime

pubblicamente. Ci sono, poi,

consiglieri di maggioranza che

hanno già fatto sentire la pro-

pria voce ed anche in maniera

dura. Lello Bucci, in primis.

Mentre ci sono stati quelli che

avevano lanciato idee diverse

per l'allargamento della Giunta

a partire da Segnale Civico,

con Gianluca Maroncelli e del

Centro Democratico, con Elio

Madonna che aveva indicato

Michele Coralbo. Poi, ci sono

le posizioni di Michele Ambro-

sio, da sempre critico rispetto

all'azione della maggioranza e

di Sabino Iafigliola. A conti

fatti, se l'intera opposizione e i

consiglieri di maggioranza che

si sono battuti il petto doves-

sero decidere di presentare una

mozione di sfiducia, potreb-

bero contare su 17 voti. Quelli,

cioè, necessari a determinare

l'azione di sfiducia. La storia,

naturalmente, non si fa con i se.

Occorrono ben altre idee e po-

sizioni. Se il sindaco Battista

non dovesse recedere dall'ini-

ziativa così come assunta, ov-

vero revocando gli assessori

nominati, cosa faranno quanti

hanno manifestato, in pratica,

la propria sfiducia all'operato

del primo cittadino? Raccoglie-

ranno il loro dissenso formaliz-

zato in una mozione di

sfiducia, atto politico conse-

quenziale, oppure ci sarà chi si

farà blandire da promesse e ac-

cordi sotto banco? Interrogativi

che corrono sulla bocca dei cit-

tadini di Campobasso che at-

tendono chiarezza da tutta

questa operazione. Battersi il

petto, far vedere di essere con-

trariati, denunciare politica-

mente quanto messo in pratica

evolverebbero nel solito chiac-

chiericcio. Il bivio è prossimo.

Bisogna decidere. Altrimenti,

tutto le lagnanze, le lamentele,

le recriminazioni avrebbero il

senso di un teatrino.

Bagarre in ComuneManca la mozione di sfiducia

L’atto politico consequenziale da parte delle opposizioni e dei consiglieri di maggioranza che non hanno gradito le nomine, è proprio la richiesta di sfiducia

L’atto politico di nomina di due nuovi assessori, ha generato non pochi distinguo

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424 novembre 2016

TAagliolto

di Cristiano Di Pietro

Con l’incontro tenutosi a Larino, si

chiude il ciclo di appuntamenti orga-

nizzato sul nostro territorio per discu-

tere a 360 gradi di caccia e del mondo

venatorio regionale con coloro che ne

sono parte attiva e costruttiva. Due mesi

intensi che hanno visto il Consigliere de-

legato alla caccia, Cristiano Di Pietro il-

lustrare il lungo lavoro svolto per

riorganizzare e rivitalizzare un settore

troppo a lungo trascurato. Partendo pro-

prio dalle esigenze e dai problemi riscon-

trati sul territorio, in quest’ultimo anno

particolare attenzione è stata prestata al-

l’emergenza legata alla massiccia pre-

senza di cinghiali che sta producendo

inevitabili danni al nostro patrimonio

agricolo e zootecnico. Un vero e proprio

pericolo anche sul profilo sanitario non-

ché della sicurezza stradale, come testi-

moniato dagli innumerevoli incidenti

causati dagli ungulati.

Da un lato si è reso necessario ricorrere a

misure straordinarie come la richiesta

dello Stato di calamità naturale presso il

Governo nazionale con ampliamento dei

termini del periodo di abbattimento, non

ricevendo peraltro alcuna risposta. Dal-

l’altro, è proseguito il dialogo costante

con l’ISPRA, l’Istituto Superiore per la

Protezione e la Ricerca Ambientale, per

sviluppare un adeguato piano di prelievo

e contenimento gettando, al contempo, le

basi per l’attivazione della caccia di sele-

zione. Attraverso questa modalità sarà

possibile formare, tramite dei corsi ad hoc

aperti a tutti e organizzati dagli ATC, un

numero di selecacciatori abilitati al pre-

lievo dei cinghiali anche nei periodi di

chiusura, unicamente con carabina mu-

nita di ottica di precisazione, senza l’au-

silio del cane e nei luoghi dove è

consentito il prelievo venatorio, come da

calendario. Il numero di capi che ciascun

selecacciatore potrà abbattere sarà indi-

cato dall’ISPRA sulla base dei dati indi-

cati dalla regione Molise che tengono

conto delle ultime stime e degli ingenti

danni causati dagli ungulati.

A tal proposito, da sottolineare l’esito del-

l’ultima seduta della Consulta regionale

della caccia che ha avviato le procedure

per l’adozione della caccia di selezione

tramite i selecacciatori anche in Molise e

che ha licenziato, con parere favorevole e

a maggioranza, la proposta di modifica

della L.R. 19 del 10 agosto 1993 che, per

effetto della riforma del ministro Delrìo,

riordina e trasferisce alle regioni le fun-

zioni precedentemente ricoperte dalle

province. Notizie positive anche per il

Piano faunistico venatorio regionale che,

dopo l’approvazione in Giunta lo scorso

mese di maggio, ha ottenuto il via libera

in Commissione e sarà portato all’atten-

zione del Consiglio nella prossima seduta

utile. Con la definitiva approvazione del

Piano doteremo il Molise di uno stru-

mento indispensabile per la gestione e

conservazione del suo patrimonio fauni-

stico, nel rispetto delle normative inter-

nazionali, nazionali e regionali. Con

l’ausilio dei selecacciatori, invece, diamo

una risposta alle tante emergenze legate

al sovrannumero di cinghiali, portando

allo stesso tempo innovazione all’interno

del mondo venatorio molisano

Cinghiali, attivare la caccia di selezioneper evitare la distruzione dei raccolti

Nella pubblica amministrazione la confusione e il permissivismo regnano sovrani

Il caso dei lavori di miglioramento dellarete d’illuminazione di Ripabottoni

La Regione Molise ha investito

parecchi soldi destinati alle am-

ministrazioni locali perché mi-

gliorassero le reti elettriche e

riducessero i consumi energetici.

Un programma sostanziale, in-

dubbiamente, sul quale però, a

dispetto del voler fare luce, più

luce, non mancano punti oscuri.

Casualmente, del tutto casual-

mente, abbiamo avuto tra le

mani la deliberazione del co-

mune di Ripabottoni con la quale

il sindaco Orazio Civetta ha ap-

provato la contabilità finale del

progetto di efficientamento ener-

getico della pubblica illumina-

zione del paese per un importo di

200mila euro. Ripabottoni è uno

dei tanti comuni molisani che si

sono avvalsi del finanziamento

regionale la cui caratteristica, tra

l’altro, è stata quella di preten-

dere che i lavori finanziati con

fondi europei della settennio

2007/2013, fossero eseguiti tem-

pestivamente, e rendicontati

entro il 31 dicembre 2015. Ripa-

bottoni, stando alle disposizioni

regionali, avendo appaltato i la-

vori e avendoli consegnati al-

l’impresa aggiudicataria il 24

novembre 2015, avrebbe dovuto

realizzarli in 25 giorni e rendi-

contarli alla Regione entro il 31

dicembre. Ma, come abbiamo

accennato, nella premesse della

deliberazione 32 del sette luglio

2016 si legge, perché è scritto e

sottoscritto, che il verbale di

consegna dei lavori è del 14 gen-

naio 2015. Primo strabuzza-

mento. A Ripabattoni sarebbero

in grado di riavvolgere i giorni e

i mesi e, se necessario, forse

anche gli anni. Stando così le

cose i lavori sarebbero dovuti es-

sere realizzati in 25 giorni a par-

tire dal 14 gennaio e

rendicontatati comunque alla

Regione entro il 31 dicembre

dell’anno. Il secondo strabuzza-

mento, alla lettura del disposi-

tivo della delibera comunale al

punto in cui viene detto che il

sindaco “prende atto e approva

lo stato finale dei lavori, la rela-

zione sul conto finale e il certifi-

cato di regolare esecuzione

relativi ai lavori di <Riqualifica-

zione immobile in casa protetta

per anziani>, redatti dalla dire-

zione dei lavori Spm srl ed ac-

quisiti al protocollo comunale in

data 7 luglio 2016 al numero

3164, le cui copie, anche se non

materialmente allegate alla pre-

sente, ne costituiscono parte in-

tegrante e sostanziale”. Come

possa accadere che nella delibera

relativa alla contabilità finale

dei lavori di efficientamento

energetico della rete pubblica

d’illuminazione di Ripabottoni,

nel dispositivo si faccia invece

riferimento allo stato finale dei

lavori, alla relazione sul conto fi-

nale e al certificato di regolare

esecuzione dei lavori di “Riqua-

lificazione immobile in casa pro-

tetta per anziani”, è davvero un

arcano. Il bello è che la direzione

dei lavori, ovvero Spm srl, poi,

nel corpo della delibera, la si ri-

trova riferita ai lavori della rete

pubblica d’illuminazione, per il

quadro economico e lo stato fi-

nale dei lavori della rete elet-

trica.

Confusione di date e di progetti.

Può accadere. Certamente. Gli

errori sono nella natura umana,

anche se redigendo un atto am-

ministrativo si assumono precise

responsabilità. Ma non è questo

forse il lato più rimarchevole in

questa faccenda tecnico/ammini-

strativa in cui sono oggetto la-

vori di pubblico interesse e soldi

pubblici astretti a precise condi-

zioni. La condizione, ad esem-

pio, che la rendicontazione del

finanziamento regionale fosse

tassativamente fatta entro il 31

dicembre 2015. Senza la quale,

probabilmente, in assenza di una

proroga richiesta ed approvata,

la Regione sarebbe tenuta a non

prenderla in considerazione. Al

di là degli strabuzzamenti che

abbiamo evidenziato, la rendi-

contazione dei lavori della rete

d’illuminazione di Ripabottoni è

ufficialmente datata 7 luglio

2016, ovvero 6 mesi e 7 giorni

oltre i termini previsti. Nono-

stante il responsabile dell’ufficio

tecnico, ancorché responsabile

del procedimento, l’ingegnere

Miche Coralbo, il 10 novembre

2015, nella determinazione con

cui ha approvato la graduatoria

definitiva della gara d’appalto,

ha autorizzato la direzione dei

lavori all’immediata consegna

dei lavori “per l’avvio d’urgenza

degli stessi, in considerazione

dei tempi ristretti di esecuzione

delle opere”. Se poi la Regione,

anche dinanzi a situazioni del

genere, chiuda o meno gli occhi

e paghi, è altra faccenda, altra

questione, altra condizione di

caos e d’indeterminatezza. Per la

serie, particolarmente cara alla

giunta regionale, le leggi, le

norme, le disposizioni ci sono,

ma le interpretiamo noi, a modo

nostro.

Dardo

La rendicontazione dei lavori tassativamente prevista entro il 31 dicembre 2015, redatta 6 mesi e 7 giorni dopo

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524 novembre 2016

TAagliolto

Egregio Direttore,

ho letto lo scritto del consigliere re-

gionale Petraroia riguardante " il

feudo" molisano. Ha fatto un bel ex-

cursus storico non troppo rispondente

perché manca dell'humus del Molise.

Ma lasciamo perdere. Vorrei solo ri-

cordare a Petraroia che fa ancora

parte del consiglio regionale e che e'

stato assessore e sindacalista. E' fa-

cile tacciare di "codardia" in gene-

rale una parte del popolo. Ma vorrei

solo rammentare che il PIL non e'

solo quello 0 virgola di "crescita" - mi

sembra la favola di biancaneve - ma

soprattutto il contorno che incide

sulla vita delle persone che insieme

formano un popolo. La cultura, la

scuola, gli ospedali, gli anziani da cu-

rare e non gettare in un fosso,e tante

altre cose che vorrei elencare som-

mariamente: -un paese in cui sia abo-

lita la doppiezza, dove come

Zavattini, buon giorno si intende

buon giorno e basta. Un paese dove

funzionino le scuole, dove entrare in

corsia e vedere quelli che pagano e

quelli che non pagana -un paese

dove i treni arrivino in orario

-con una politica normale che non

contempli il trasformismo e che non

cambia "gabbana"

-un paese dove non bisogna permet-

tere che i divi televisivi infestino con

le loro "parole"

un paese in cui l'unico punto di rife-

rimento non e' la geografia ma la

legge uguale per tutti

-infine un paese dal quale non emi-

grino piu' i giovani migliori perché

non trovano un lavoro retribuito di-

gnitosamente. In ultimo -potrei con-

tinuare ma,....- rammento, visto che

si e' rievocata la storia,- che la rovina

dell'impero romano fu facilitato dal

clientelismo amministrativo e dal

caos delle leggi e non come si dice

dalle orge del Satyricon. Un saluto al

Molise.

AA

La politica molisana non faccia

scaricabarile sulla gente

Almeno nel Molise il coacervo di

leggi, decreti legislativi, circolari

ministeriali e determinazioni diri-

genziali hanno reso fin qui ine-

stricabile il diritto dei lavoratori

che hanno perduto il lavoro, ad

avere pienamente gli ammortiz-

zatori sociali. Situazione kaf-

kiana.

Né il ricorso all’opera di chiarifi-

cazione dei prefetti di Campo-

basso e d’Isernia la rende meno

oscura. Giustificate quindi le pre-

occupazioni di coloro, e sono

centinaia di soggetti già bollati

dalla sfortuna, che ne potrebbero

patire le conseguenze. Il coa-

cervo, dicevamo. Lo determinano

la legge 183/2014, i decreti legi-

slativi 148, 149, 150 e 151 del

2015, il decreto legislativo 185

del 24 settembre 2016 e la circo-

lare del ministero del Lavoro nu-

mero 34 del 4 novembre 2016 che

al punto 2 lettera G, sancisce che

le Regioni sono tenute ad adottare

“i decreti di concessione degli

ammortizzatori sociali in deroga

per le annualità precedenti al

2016, entro e non oltre il 30 no-

vembre 2016 comunicando le re-

lative autorizzazioni al

pagamento alle preposte sedi ter-

ritoriali Inps”. Il 30 novembre è

vicino e in corrispondenza della

scadenza ai prefetti sopra indicati,

è stato sollecitato un intervento

teso a sbloccare le indennità di

mobilità in deroga relative all’an-

nualità 2015 per 1744 lavoratori

del Molise agendo in raccordo

con il ministero del Lavoro, in

considerazione che dalle schede

finanziare allegate alla circolare

ministeriale 34 del 4 novembre

2016, alla Regione Molise risul-

tano attribuiti 52 milioni di euro

a copertura del triennio 2014-

2016. Che strana democrazia,

però, che strano mondo quello

che si vede costretto a ricorrere

ad un’autorità governativa per an-

notare l’esercizio di un diritto

sancito. Promotore di questo en-

nesimo tentativo di accorpare in

un unico contesto un problema

particolarmente composito (gli

ammortizzatori sociali in deroga),

è ancora il consigliere ex Pd Mi-

chele Petraroia. E’ lui, infatti,

l’autore della sollecitazione ai

prefetti d’intervenire, fornendo

loro notizie e riferimenti tecnici e

normativi. Quale quello della de-

terminazione dirigenziale 5507

del 9 novembre 2016 con cui

sono stati sbloccati i pagamenti

della mobilità in deroga 2015

solo per 5 mensilità a poco più di

720 lavoratori, lasciando irrisolti

i rimanenti 934 aventi diritto solo

per aver riscosso parte delle men-

silità riferite al 2015 con la deter-

mina dirigenziale 545 del 22

febbraio 2016. Stando così le

cose, gli sviluppi sono tutti in-

centrati sulla data del 30 novem-

bre, termine di scadenza per

l’emanazione dei decreti di con-

cessione degli ammortizzatori so-

ciali in deroga per le annualità

precedenti al 2016.

Dovessero fallire l’appunta-

mento, 1744 lavoratori perdereb-

bero sia il saldo della mobilità

2015 che il pagamento dell’an-

nualità 2016, “con la deprecabile

ipotesi di non impegnare i 52 mi-

lioni di euro trasferiti dallo Stato

per tali necessità”. Questa even-

tualità a sua volta aprirebbe una

voragine tra i lavoratori, le

aziende da cui dipendono, gli uf-

fici e il governo regionali e, per-

ché, i ministeri romani.

Dardo

Strana democrazia, però, strano mondo, seper annotare l’esercizio di un diritto san-cito sono costretti a ricorrere ai prefetti

Per garantire l’indennità di mobilità in deroga 2015

L’interventoIorio: “Zuccherificio,il ministro ha dato ragioneal mio governo”“Provo una certa soddisfazione nel leggere le pa-

role del ministro Martina che a Termoli assicura che

il governo farà il possibile per salvare lo Zuccheri-

ficio del Molise”. Lo sostiene il consigliereregio-

nale, Michele Iorio. “Una soddisfazione che deriva

da pressioni che noi del

centrodestra abbiamo

sempre fatto sull’attuale

governo regionale affin-

chè si percorresse la

strada della salvaguardia

della filiera saccarifera,

come da noi percorsa.

Ma ahimè, noi siamo ri-

masti inascoltati. Oggi

le parole del ministro

dell’Agricoltura rical-

cano le nostre intenzioni. Restiamo ora in trepida

attesa del ritorno di Renzi con la speranza che, una

volta in Molise, si rivolga al governo regionale del

Pd parlando del rilancio anche della filiera avicola

e del settore tessile. E perché no? Anche della co-

struzione dell’Autostrada. Sarebbe un mirabile ri-

torno al passato nel segno della continuità delle

azioni del mio governo che, a quanto pare, lavo-

rava bene per il Molise e per i molisani.

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624 novembre 2016

TAagliolto

Il consigliere regionale Massimiliano

Scarabeo non molla e non arretra di

un centimetro sulla faccenda che

vede il Consorzio per lo sviluppo in-

dustriale di Pozzilli riconfermato

nella mani del sindaco del Paese, Ste-

fania Passarelli, nella quale il presi-

dente della Regione Molise

evidentemente ripone il massimo della

fiducia avendola nominata commissa-

rio straordinario e ad ogni scadenza del-

l’incarico puntualmente riconfermata.

Scarabeo, come abbiano riportato ieri su

queste colonne, ne fa una questione di

moralità, trasparenza e opportunità. A so-

stenere la sua presa di pozione pone il pa-

rere dell’Autorità nazionale

anticorruzione Raffaele Cantone che

sulla faccenda Passarelli ha avallato

l’ipotesi di un conflitto di interessi. Stato

di fatto, questo, che appellerebbe una ri-

mozione che però non viene. Per cui sa-

rebbero le parole, purtroppo anche le sue,

ad avere la meglio. Un bla bla bla che

non cambia la sostanza delle cose. Qual-

cuno pare abbia detto che si tratta di

un’ipotesi di conflitto d’interesse, mai

verificato nel concretò. “Ci mancherebbe

altro!” ribatte Scarabeo, “ e per fortuna.

Ma ciò non toglie l’esistenza della situa-

zione oggettiva di conflitto. Non toglie

la certa ed attuale violazione del codice

etico regionale. E chiedo: ma la signora

Passarelli è l’unica cittadina molisana

dotata delle competenze necessarie per

ricoprire quel ruolo? Vista la situazione

di conflitto, anche se potenziale, non sa-

rebbe più corretto verso i cittadini dare

quella sedia ad un qualsiasi altro moli-

sano dotato dei requisiti professionali per

occuparlo? Non credo che su quella pol-

trona sia inciso il nome Passarelli. Largo

a chi non è neanche potenzialmente in

conflitto di interessi! E ce ne sono tanti!”.

Il Codice etico. Che sarà mai per gente

che non teme il Codice civile e quello pe-

nale? Che pur stante la legge che vieta

che la nomina di un commissario straor-

dinario possa essere prorogata, ma per

una sola volte e per motivi di assoluta ec-

cezionalità, se ne frega?

Dardo

Se non ci può neanche

Cantone stiamo freschi!

Il secondo conflitto mondiale per fortuna è

terminato da tempo, ma a Venafro si rischia

di veder esplodere una nuova guerra anche

se solo parolaia. E’ quella che si appresta a

vedere sul quadrato da una parte i promotori

di “Winterline”, museo storico di reperti,

munizioni, armi, divise ect. del secondo con-

flitto mondiale in prevalenza rinvenuti nel

Venafrano, e dall’altra Comune di Venafro e

Iacp d’Isernia, Istituto proprietario dei 250

mq. nel centro storico di Venafro, esatta-

mente nei fondaci di Palazzo de Utris, dove

ha sede appunto “Winterline”. “Dal pros-

simo primo gennaio -spiega Bucci, presi-

dente del Museo- staremo in mezzo ad una

strada, in quanto costretti a lasciare l’attuale

sede museale non avendo i fondi per corri-

spondere il mensile di € 250,00 richiestoci

dall’Iacp. In effetti sin’ora eravamo a Pa-

lazzo De Utris grazie all’ospitalità gratuita

del Parco Regionale dell’Olivo di Venafro,

fittuario dell’immobile in questione, che ci

aveva permesso di accedere nei locali a pian

terreno. Il Parco però, non arrivando i fondi

regionali per far fronte ad impegni ed atti-

vità, ha preannunciato che dal nuovo anno

lascerà ogni cosa, Palazzo de Utris com-

preso, se le carenze finanziarie persiste-

ranno. Conseguentemente “Winterline” si

ritroverà in mezzo ad una strada, in quanto

non siamo nelle condizioni di pagare un fitto

all’Iacp. Abbiamo chiesto più volte una so-

luzione ai nostri problemi logistici anche al

Comune di Venafro, ma dall’amministra-

zione municipale non sono arrivate le rispo-

ste attese.

Ieri ad Agnone il rettore del-

l’università del Molise, Pal-

mieri, e una delegazione

dell’Ateneo composta da do-

centi e dirigenti, accolti dal

sindaco e dagli amministra-

tori locali, insieme hanno va-

lutato la possibilità di

realizzare iniziative nel

campo della Formazione,

delle attività culturali e di

orientamento economico.

L’Unimol infatti s’è detta di-

sposta ad aprire un ufficio di

rappresentanza con compiti

anche di “front office” per gli

studenti dell’Alto Molise.

Una mossa strategica con in-

dubbie finalità d’incontro tra

l’università e il territorio,

specie quello più lontano e,

nel caso di Agnone, con una

forte propensione a svilup-

pare le risorse locali, i pro-

getti di sviluppo, la

valorizzazione dell’ambiente

e della produzione artigia-

nale. Nel corso dell’estate ad

Agnone sono stati annunciati

progetti e sviluppate occa-

sioni di confronto intorno

alle potenzialità del luogo,

cui ha fatto seguito l’ade-

sione al Gal dell’Alto Molise.

Una realtà, quindi, che opera

e si mette in discussione.

Darle un punto alto di riferi-

mento scientifico, è ampia-

mente opportuno. Segno

anche che l’università del

Molise ha superato le diffi-

coltà che l’avevano portata a

ridurre la presenza sul terri-

torio e a riaccorparsi nelle

sede centrale di Campobasso.

L’università del Molisepotrebbe aprire un

“front office” ad Agnone

Il contestato commissariamento del Consorzio industriale di Pozzilli

A conclusione dell’incontro del rettore e di una delegazione di Ateneo con gli amministratori locali

Winterline, il museo rischia di chiudere

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