Quotidiano - Registrato al Tribunale di Campobasso atto in attesa di registrazioneDirettore Responsabile: giuseppe saluppovimarFa ediZioni sede legale via Normanno, 14 86100 campobassoredazione tel: 0874.484486email: [email protected]
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anno i - n° 0 giovedì 24 novembre 2016
L'Oscar del giorno lo assegniamo aSalvatore Colagiovanni. L'assessoreha organizzato, al Mercato coperto,sabato, i momenti di confronto con lescuole dal tema “Chi copia copiasseall’esame non si passa” e “Il valoredelle donne nello sviluppo socio-eco-nomico di un Paese” e l’inaugura-zione della mostra fotografica, curatadal fotografo Gino Calabrese.
Salvatore Colagiovanni
IL N
OS
TR
OTA
PIR
O
Il Tapiro del giorno lo diamo a PietroMaio. Proprio nel giorno della presenta-zione dei nuovi assessori, i Lavori Pub-blici al comune di Campobassocontinuano a fare acqua da tutte le parti.Non sarebbe stato il caso di procederecon la sostituzione dell’assessore percercare di dare una smossa a un settorevitale per la città?
Pietro Maio
Le parole di fuocosi tramuteranno
in firme per la sfiducia?
L’Ardire
di Giuseppe Saluppo
Il bello, al Comune di Campo-basso, viene ora. L'allargamentodella Giunta comunale a 9 asses-sori ha prodotto, giustamente, un
forte risentimento politico. Di conse-guenza, dinanzi ad una scelta politicatanto scellerata, sarebbe d'uopo pre-sentare un atto politico di chiarezza: lamozione di sfiducia. Solo, così, la cittàconoscerebbe, alla luce del sole, verità,comportamenti e atti. Sul piano poli-tico ma, anche, su quello amministra-tivo visto e considerato che gli attacchida parte di consiglieri della stessa mag-gioranza sottolineano l'assenza pro-grammatica e il venire meno degliimpegni elettorali da parte del sindacoBattista. L'atto politico, dunque, nonpuò che essere la mozione di sfiducia.Altrimenti, battersi il petto, parlare diopposizione propositiva, fare la mad-dalena pentita o, peggio, continuare aripetere che si può lavorare in com-missione è il peggio della politica.Anche, perchè, pur sbagliando il sin-daco Battista ha nominato ieri, un as-sessore in più, e oggi ne ha aggiuntialtri due. Si è assunto una responsabi-lità. E chi grida ai quattro venti loscandalo, l'insensatezza della deci-sione, l'indecenza della scelta, cosa fa?Tra l'altro, avendo dinanzi una città chesta morendo? Già, cosa succederà?Sono questi gli interrogativi dei citta-dini di Campobasso che attendonochiarezza e posizioni nette. Nascon-dersi, giocare a nascondino, rivestire ilruolo di assaltatori e finire, poi, con lapacca sulla spalla o, perchè no, spuntaun posticino alla Sea o abbiamo fami-glia, non funziona più. Sono state presedecisioni, assunte posizioni, utilizzatele terminologie più pesanti ora nonresta che attendere gli atti consequen-ziali Attendiamo di conoscere la mo-zione di sfiducia. C’è un peccato(politico) e un peccatore (il Sindaco).Chi ha battuto i pugni sul tavolo deveagire. Perchè davvero non c'è peggiorpeccato che non stupirsi più di niente.
IL N
OS
TR
OO
SC
AR
Mobilità in deroga,ricorso ai Prefetti?
Il 30 novembre è vicino ed è stato sollecitato un intervento dei Pre-fetti teso a sbloccare le indennità di mobilità in deroga relative all’an-nualità 2015 per 1744 lavoratori del Molise agendo in raccordo con ilministero del Lavoro per non perdere i fondi.
pagina 5IL FATTO
Il Polo Civico, i Cinque Stelle, i consiglieridi maggioranza che hanno ‘sparato a zero”
sull’allargamento della Giunta, ora non hanno altra alternativa
servizio a pagina 3
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224 novembre 2016
TAagliolto
Se le leggi venissero applicate
avremmo certamente maggiore
ordine, comprensibilità dei ruoli
e delle responsabilità, insomma
un quadro definito, la cui lettura
aiuterebbe tutti a muoverci con
scioltezza nella rete dei presidi
territoriali e, soprattutto, a rispet-
tarli i ruoli e le responsabilità. Per
aiutare i cittadini ad avere fiducia
nelle leggi, è stata costituita l’Au-
torità nazionale anticorruzione
che, difatti si muove, indaga, ve-
rifica e segnala. Segnala al Go-
verno ciò che appaiono
sostanziali distorsioni o inoppor-
tunità, perché vengano corrette.
Tra queste, la segnalazione al Go-
verno e al Parlamento sul confe-
rimento di incarichi o cariche di
vertice ai segretari di partito (o
sindacato) in enti pubblici e in
enti sotto il controllo pubblico. Si
dirà e, infatti dicono, “ma non c’è
alcuna disposizione che lo vieti”.
Ebbene, al riguardo, l’Anac, nella
consapevolezza del fatto che la ti-
tolarità di cariche politiche e sin-
dacali può dar luogo ad
interferenze negative, di tipo
clientelare, nella vita delle ammi-
nistrazioni pubbliche, con pregiu-
dizio del principio di imparzialità
e del buon andamento, ha posto in
evidenza la necessità di evitarle.
Quindi, le interferenze che via via
hanno assunto una diffusione e un
peso tali da giustificare l’ado-
zione di misure preventive che
mantengano una relativa distanza
tra le cariche politiche e sindacali,
e le cariche amministrative di par-
ticolare delicatezza, posto che le
cariche partitiche e sindacali, non
diversamente da quelle politico-
istituzionali, possono procurare
un ingiusto vantaggio nella com-
petizione per l’ottenimento della
carica e possono far temere con-
dotte disancorate rispetto al prin-
cipio di imparzialità. Pesa,
incarta, e porta a casa. Al di là
delle leggi, esiste inoltre il con-
cetto basilare di opportunità, tra-
sparenza e moralità. Ma se nel
nostro Paese le leggi non trovano
applicazione, figurarsi le segnala-
zioni e le raccomandazioni, sep-
pure dell’Anac.
Incarichi e cariche ai segretari di
partito e di sindacato, per ribadire
l’osservazione dell’Anac, se ne
vedono in continuazione, spesso
come ostentazione di un potere
che milita apertamente nel campo
dei favoritismi e delle clientele,
da cui trae spessore e prestigio.
Un potere che non pratica l’etica
(nella politica), la morale (nei
partiti), la lungimiranza (nell’am-
ministrazione), il rispetto (nelle
istituzioni), la dignità (delle per-
sone). Un potere che afferma se
stesso, indipendentemente dalla
qualità di colui che temporanea-
mente lo detiene e lo esercita. Nel
Molise la segnalazione dell’Anac
andrebbe stampiglia all’ingresso
della Regione Molise a lettere cu-
bitali, sperando che ogni qual-
volta gli amministratori varcano
la soglia prendano nota e si fac-
ciano un esame di coscienza. Ri-
cordino innanzitutto a se stessi
quante volte e con quali motiva-
zioni hanno assegnato cariche e
incarichi di vertici lautamente re-
munerati e potentemente condi-
zionanti ad esponenti di partito e
del sindacato, in particolare, in
aggiunta a personaggi intercon-
nessi con la politica mediante in
base al potenziale clientelare di
cui sono attuatori oppure malle-
vadori. Ci asteniamo dal fare
nomi, ma non sono lontani gli
anni in cui alle Case popolari o
alla Finmolise ai vertici era prassi
vi fosse l’uomo di partito a sim-
boleggiarne il peso e la preva-
lenza della politica. E con
qualche annacquamento, l’an-
dazzo è continuato anche a Mo-
lise Acque.
Dardo
Segnalazione e suggerimento dell’Autorità nazionale anticorruzione
No a incarichi dirigenziali e a cariche di verticeai segretari di partito e del sindacato in entipubblici e in enti sotto il controllo pubblico
di Massimo Dalla Torre
Sicuramente molti di voi, si domande-
ranno perché abbiamo voluto titolare
questachiacchierata mattutina con una se-
quenza numerica. Una successione di
segni aritmeticiche apparentemente non
ha alcun significato, anche se i numeri in-
ventati dagli arabi primadell’anno mille,
almeno quelli che usiamo nella vita di
tutti i giorni, ha un ruolo importantein
moltissimi campi che spaziano dall’eco-
nomia alla scuola, dalla finanza al mondo
dellavoro e non ultimi nella politica, dove
fanno la differenza. La quale, mai come
questa volta, “c’azzecca” come direbbe
l’ex pm di mani pulite Antonio di Pietro.
Differenza che dacirca quarantottore è
entrata ancora di più prepotentemente
nelle stanze del potere tantoda scatenare
una vera e propria bagarre soprattutto in
casa PD, almeno questo è quelloche pub-
blicano i quotidiani locali. Bagarre ac-
centuata dallo stato di fibrillazione che da
qualche tempo ha attanagliato chi a tutti i
costi cerca di far quadrare il cerchio, sen-
zasapere che la regola che vuole il raggio
parte preponderante delle soluzioni legate
proprio al cerchio, è inapplicabile. Inap-
plicabilità che però è divenuta applicabile
tramite un atto“motu proprio” che ha ac-
centuato a dismisura l’allontanamento di
Palazzo San Giorgio, dai cittadini e di
conseguenza dalla realtà. Allontanamento
scatenato dall’allargamento da 7 a9 dei
componenti della Giunta del palazzo di
città. Allargamento che ha smosso lette-
ralmente le acque ma soprattutto registra
il dissenso dei partiti stessi che, una volta
tanto, sono dalla parte dei collettività lo-
cale. Fin qui nulla di strano, si potrebbe
obiettare,perché di sommovimenti poli-
tici e di rafforzamenti pur di consolidare
le posizioni acquisitese ne registrano tutti
i giorni. La cosa che invece lascia attoniti
e perplessi è la spesa chesi dovrà soste-
nere. Spesa che, conti alla mano, appe-
santisce enormemente le casse del
Palazzo di città che, a quanto è dato sa-
pere, ha “la scarsella in bolletta”. Per di-
gnità di cittadini che, se non fossimo
attaccati a Campobasso abbandoneremo
molto volentieri,prendiamo atto delle
cose e non facciamo ulteriori commenti
ma lasciamo parlare ilrumorosissimo tin-
tinnio delle migliaia di “euro” che ser-
vono per questa operazione direstyling
politica. Maquillage che cozza con un
piccolo particolare, che piccolo non èaf-
fatto: “il tempo delle vacche magre” è
quanto mai imperante e di conseguenza
ogni“spreco” è fuori luogo. Un qualcosa
dettato dalle innumerevoli esigenze cui
Campobasso necessita. Senza voler ac-
cusare nessuno né tanto meno gridare
“dagli all’untore” perchéle persone che
entrano in Giunta sono cittadini e ammi-
nistratori di provata esperienza cuinon si
può imputare nulla, vorremo far notare
un altra cosa che l’anno in corso, che sta
perfinire, è caratterizzato da moltissime
vicissitudini: abbandono della città, rin-
cari del costo della vita, crisi d’identità e
di credibilità soprattutto politica; tutti ele-
menti in caduta liberache certamente
sono in netta antitesi con le operazioni di
allargamento. Un anno che gliscaraman-
tici non esiterebbero a contraddistinguere
con il “17” che, nella smorfia, è sinonimo
di disgrazia, iella, malaugurio. Numero
che si sposa appieno con i commenti cer-
tamente non entusiastici della gente, di
questo siamo più che certi, che si sono
posti ladomanda: ma tutto questo ha un
senso? Si ha un senso ma politico nul-
l’altro. Un qualcosa che purtroppo mostra
ancora una volta il volto deleterio della
questione che, nell’assurditàdei fatti, è
sempre più sfigurata da chi inequivoca-
bilmente vuole imporre una propria li-
neapolitico/amministrativa, senza sapere
che gli schemi basati sul “personalismo
politico”legato alle vecchie ed obsolete
logiche di partito, serve a poco se non ad
accentuare gli scontenti della comunità
locale che ha capito, purtroppo in ritardo
che “le nozze non si possono fare con i
fichi” che, mai come adesso, sono asso-
lutamente immangiabili.
Da 7 a 9 il passo è breve
Nel Molise la segnalazione dell’Anac andrebbe stampiglia all’ingresso della Regione Molise a lettere cubitali, sperando che ogni qualvolta gli amministra-tori varcano la soglia prendano nota e si facciano un esame di coscienza
L’intervento
324 novembre 2016
TAagliolto
Conferenza Stampa della Coalizione Ci-
vica in merito all’allargamento della
Giunta Comunale a 9 Assessori. I Consi-
glieri Comunali Francesco PILONE, Ma-
rialaura CANCELLARIO, Michele
SCASSERRA e Alberto TRAMON-
TANO hanno denunciato con forza i De-
creti di nomina assessorile del Sindaco
Battista che non solo smentisce se stesso
e tutti i buoni propositi di “sobrietà”
avanzati in campagna elettorale, ma che
conferma quell’atteggiamento spartitorio,
dimostrato sin dall’inizio del suo man-
dato, per mettere a tacere malumori e di-
visioni all’interno della stessa compagine
di governo comunale giunta al “giro di
boa”.
E’ assolutamente vergognoso – hanno as-
serito i Consiglieri Pilone, Cancellario,
Scassera e Tramontano – che una città
come Campobasso, di circa 50mila abi-
tanti, possa avere una giunta a 9 membri,
con un Consiglio Comunale composto da
32 unità, una sproporzione esagerata che
non coincide con quella capacità ammi-
nistrativa che invece andava dimostrata
ed implementata sul tessuto urbano del
Capoluogo. Si pensi a Bologna che con
più di 370 mila abitanti ha gli stessi as-
sessori di Campobasso. Si pensi a Firenze
che con circa 360 mila abitanti ha 10 as-
sessori, così come Venezia…
Il fatto stesso che le deleghe non vengano
ancora assegnate, inoltre, la dice tutta su
come il presupposto di fondo non sia
quello di un’evidente riorganizzazione
programmatica necessaria ad uno svi-
luppo della città capoluogo, soprattutto
dopo il flop di parecchi settori (si pensi
all’edilizia scolastica, all’urbanistica, alla
mobilità cittadina, alla raccolta differen-
ziata ancora al palo, al bando dei tra-
sporti, allo sviluppo economico, alle
politiche cimiteriali, all’impiantistica
sportiva, al commercio fermo,…) ma sia
legato ad una vera e propria logica spar-
titoria frutto di un’accozzaglia di partiti
che hanno configurato la compagine di
sostegno al candidato sindaco Battista!
Soprattutto in questa delicata fase, diffi-
cile e complessa per ciò che concerne, ad
esempio, l’edilizia scolastica cittadina, è
risultato inopportuno e insensato (come
oltretutto sostenuto da altri esponenti
della stessa coalizione di maggioranza)
preoccuparsi dell’allargamento della
giunta, quando sarebbe stato giusto, in-
vece, dare risposte certe e concrete alle
tante famiglie che aspettano interventi ri-
solutivi per quanto riguarda la “Don Mi-
lani”, ed altri istituti… risposte che
ancora non giungono e tarderanno, ne
siamo convinti, ad arrivare.
Come Coalizione Civica – hanno prose-
guito i Consiglieri di opposizione - de-
nunciamo con forza questo atteggiamento
poco rispettoso nei confronti dei cittadini
di Campobasso che hanno ben compreso
che questa vergognosa operazione com-
porterà dei costi per le casse comunali di
circa 70.000 €uro in più all’anno!!! E
seppur il Sindaco ha asserito che l’effetto
“maquillage” sarà a spesa zero (aspet-
tiamo al più presto la delibera di giunta
che rimoduli i costi mensili degli asses-
sori) e cioè che il costo complessivo della
giunta rimarrà invariato, aspettiamo che
gli altri Assessori restituiscano i soldi per-
cepiti finora in più…senza alcun risul-
tato. Come già abbiamo denunciato in
passato – concludono i consiglieri di op-
posizione - siamo disgustati da queste lo-
giche spartitorie che non ci appartengo e
proseguiremo il nostro lavoro attraverso
un’opposizione di denuncia, ma anche e
soprattutto di proposta, cosa questa che
ha sempre caratterizzato la nostra azione
per l’amore nei confronti di Campobasso
e dei suoi cittadini.
“Allargamento della Giunta,un’operazione politica e amministrativa”
I consiglieri Civici denunciano la situazione a Palazzo San Giorgioanche se non si sono espressi sulla sfiducia
CAMPOBASSO. E' bagarre
politica al Comune di Campo-
basso dopo la nomina di due
nuovi assessori da parte del
sindaco, Antonio Battista.
L'opposizione rappresentata
dal Polo Civico ha già tuonato
in conferenza stampa parlando
di scelta "indecente sul piano
politico e amministrativo". Il
gruppo del Movimento Cinque
Stelle ancora non si esprime
pubblicamente. Ci sono, poi,
consiglieri di maggioranza che
hanno già fatto sentire la pro-
pria voce ed anche in maniera
dura. Lello Bucci, in primis.
Mentre ci sono stati quelli che
avevano lanciato idee diverse
per l'allargamento della Giunta
a partire da Segnale Civico,
con Gianluca Maroncelli e del
Centro Democratico, con Elio
Madonna che aveva indicato
Michele Coralbo. Poi, ci sono
le posizioni di Michele Ambro-
sio, da sempre critico rispetto
all'azione della maggioranza e
di Sabino Iafigliola. A conti
fatti, se l'intera opposizione e i
consiglieri di maggioranza che
si sono battuti il petto doves-
sero decidere di presentare una
mozione di sfiducia, potreb-
bero contare su 17 voti. Quelli,
cioè, necessari a determinare
l'azione di sfiducia. La storia,
naturalmente, non si fa con i se.
Occorrono ben altre idee e po-
sizioni. Se il sindaco Battista
non dovesse recedere dall'ini-
ziativa così come assunta, ov-
vero revocando gli assessori
nominati, cosa faranno quanti
hanno manifestato, in pratica,
la propria sfiducia all'operato
del primo cittadino? Raccoglie-
ranno il loro dissenso formaliz-
zato in una mozione di
sfiducia, atto politico conse-
quenziale, oppure ci sarà chi si
farà blandire da promesse e ac-
cordi sotto banco? Interrogativi
che corrono sulla bocca dei cit-
tadini di Campobasso che at-
tendono chiarezza da tutta
questa operazione. Battersi il
petto, far vedere di essere con-
trariati, denunciare politica-
mente quanto messo in pratica
evolverebbero nel solito chiac-
chiericcio. Il bivio è prossimo.
Bisogna decidere. Altrimenti,
tutto le lagnanze, le lamentele,
le recriminazioni avrebbero il
senso di un teatrino.
Bagarre in ComuneManca la mozione di sfiducia
L’atto politico consequenziale da parte delle opposizioni e dei consiglieri di maggioranza che non hanno gradito le nomine, è proprio la richiesta di sfiducia
L’atto politico di nomina di due nuovi assessori, ha generato non pochi distinguo
424 novembre 2016
TAagliolto
di Cristiano Di Pietro
Con l’incontro tenutosi a Larino, si
chiude il ciclo di appuntamenti orga-
nizzato sul nostro territorio per discu-
tere a 360 gradi di caccia e del mondo
venatorio regionale con coloro che ne
sono parte attiva e costruttiva. Due mesi
intensi che hanno visto il Consigliere de-
legato alla caccia, Cristiano Di Pietro il-
lustrare il lungo lavoro svolto per
riorganizzare e rivitalizzare un settore
troppo a lungo trascurato. Partendo pro-
prio dalle esigenze e dai problemi riscon-
trati sul territorio, in quest’ultimo anno
particolare attenzione è stata prestata al-
l’emergenza legata alla massiccia pre-
senza di cinghiali che sta producendo
inevitabili danni al nostro patrimonio
agricolo e zootecnico. Un vero e proprio
pericolo anche sul profilo sanitario non-
ché della sicurezza stradale, come testi-
moniato dagli innumerevoli incidenti
causati dagli ungulati.
Da un lato si è reso necessario ricorrere a
misure straordinarie come la richiesta
dello Stato di calamità naturale presso il
Governo nazionale con ampliamento dei
termini del periodo di abbattimento, non
ricevendo peraltro alcuna risposta. Dal-
l’altro, è proseguito il dialogo costante
con l’ISPRA, l’Istituto Superiore per la
Protezione e la Ricerca Ambientale, per
sviluppare un adeguato piano di prelievo
e contenimento gettando, al contempo, le
basi per l’attivazione della caccia di sele-
zione. Attraverso questa modalità sarà
possibile formare, tramite dei corsi ad hoc
aperti a tutti e organizzati dagli ATC, un
numero di selecacciatori abilitati al pre-
lievo dei cinghiali anche nei periodi di
chiusura, unicamente con carabina mu-
nita di ottica di precisazione, senza l’au-
silio del cane e nei luoghi dove è
consentito il prelievo venatorio, come da
calendario. Il numero di capi che ciascun
selecacciatore potrà abbattere sarà indi-
cato dall’ISPRA sulla base dei dati indi-
cati dalla regione Molise che tengono
conto delle ultime stime e degli ingenti
danni causati dagli ungulati.
A tal proposito, da sottolineare l’esito del-
l’ultima seduta della Consulta regionale
della caccia che ha avviato le procedure
per l’adozione della caccia di selezione
tramite i selecacciatori anche in Molise e
che ha licenziato, con parere favorevole e
a maggioranza, la proposta di modifica
della L.R. 19 del 10 agosto 1993 che, per
effetto della riforma del ministro Delrìo,
riordina e trasferisce alle regioni le fun-
zioni precedentemente ricoperte dalle
province. Notizie positive anche per il
Piano faunistico venatorio regionale che,
dopo l’approvazione in Giunta lo scorso
mese di maggio, ha ottenuto il via libera
in Commissione e sarà portato all’atten-
zione del Consiglio nella prossima seduta
utile. Con la definitiva approvazione del
Piano doteremo il Molise di uno stru-
mento indispensabile per la gestione e
conservazione del suo patrimonio fauni-
stico, nel rispetto delle normative inter-
nazionali, nazionali e regionali. Con
l’ausilio dei selecacciatori, invece, diamo
una risposta alle tante emergenze legate
al sovrannumero di cinghiali, portando
allo stesso tempo innovazione all’interno
del mondo venatorio molisano
Cinghiali, attivare la caccia di selezioneper evitare la distruzione dei raccolti
Nella pubblica amministrazione la confusione e il permissivismo regnano sovrani
Il caso dei lavori di miglioramento dellarete d’illuminazione di Ripabottoni
La Regione Molise ha investito
parecchi soldi destinati alle am-
ministrazioni locali perché mi-
gliorassero le reti elettriche e
riducessero i consumi energetici.
Un programma sostanziale, in-
dubbiamente, sul quale però, a
dispetto del voler fare luce, più
luce, non mancano punti oscuri.
Casualmente, del tutto casual-
mente, abbiamo avuto tra le
mani la deliberazione del co-
mune di Ripabottoni con la quale
il sindaco Orazio Civetta ha ap-
provato la contabilità finale del
progetto di efficientamento ener-
getico della pubblica illumina-
zione del paese per un importo di
200mila euro. Ripabottoni è uno
dei tanti comuni molisani che si
sono avvalsi del finanziamento
regionale la cui caratteristica, tra
l’altro, è stata quella di preten-
dere che i lavori finanziati con
fondi europei della settennio
2007/2013, fossero eseguiti tem-
pestivamente, e rendicontati
entro il 31 dicembre 2015. Ripa-
bottoni, stando alle disposizioni
regionali, avendo appaltato i la-
vori e avendoli consegnati al-
l’impresa aggiudicataria il 24
novembre 2015, avrebbe dovuto
realizzarli in 25 giorni e rendi-
contarli alla Regione entro il 31
dicembre. Ma, come abbiamo
accennato, nella premesse della
deliberazione 32 del sette luglio
2016 si legge, perché è scritto e
sottoscritto, che il verbale di
consegna dei lavori è del 14 gen-
naio 2015. Primo strabuzza-
mento. A Ripabattoni sarebbero
in grado di riavvolgere i giorni e
i mesi e, se necessario, forse
anche gli anni. Stando così le
cose i lavori sarebbero dovuti es-
sere realizzati in 25 giorni a par-
tire dal 14 gennaio e
rendicontatati comunque alla
Regione entro il 31 dicembre
dell’anno. Il secondo strabuzza-
mento, alla lettura del disposi-
tivo della delibera comunale al
punto in cui viene detto che il
sindaco “prende atto e approva
lo stato finale dei lavori, la rela-
zione sul conto finale e il certifi-
cato di regolare esecuzione
relativi ai lavori di <Riqualifica-
zione immobile in casa protetta
per anziani>, redatti dalla dire-
zione dei lavori Spm srl ed ac-
quisiti al protocollo comunale in
data 7 luglio 2016 al numero
3164, le cui copie, anche se non
materialmente allegate alla pre-
sente, ne costituiscono parte in-
tegrante e sostanziale”. Come
possa accadere che nella delibera
relativa alla contabilità finale
dei lavori di efficientamento
energetico della rete pubblica
d’illuminazione di Ripabottoni,
nel dispositivo si faccia invece
riferimento allo stato finale dei
lavori, alla relazione sul conto fi-
nale e al certificato di regolare
esecuzione dei lavori di “Riqua-
lificazione immobile in casa pro-
tetta per anziani”, è davvero un
arcano. Il bello è che la direzione
dei lavori, ovvero Spm srl, poi,
nel corpo della delibera, la si ri-
trova riferita ai lavori della rete
pubblica d’illuminazione, per il
quadro economico e lo stato fi-
nale dei lavori della rete elet-
trica.
Confusione di date e di progetti.
Può accadere. Certamente. Gli
errori sono nella natura umana,
anche se redigendo un atto am-
ministrativo si assumono precise
responsabilità. Ma non è questo
forse il lato più rimarchevole in
questa faccenda tecnico/ammini-
strativa in cui sono oggetto la-
vori di pubblico interesse e soldi
pubblici astretti a precise condi-
zioni. La condizione, ad esem-
pio, che la rendicontazione del
finanziamento regionale fosse
tassativamente fatta entro il 31
dicembre 2015. Senza la quale,
probabilmente, in assenza di una
proroga richiesta ed approvata,
la Regione sarebbe tenuta a non
prenderla in considerazione. Al
di là degli strabuzzamenti che
abbiamo evidenziato, la rendi-
contazione dei lavori della rete
d’illuminazione di Ripabottoni è
ufficialmente datata 7 luglio
2016, ovvero 6 mesi e 7 giorni
oltre i termini previsti. Nono-
stante il responsabile dell’ufficio
tecnico, ancorché responsabile
del procedimento, l’ingegnere
Miche Coralbo, il 10 novembre
2015, nella determinazione con
cui ha approvato la graduatoria
definitiva della gara d’appalto,
ha autorizzato la direzione dei
lavori all’immediata consegna
dei lavori “per l’avvio d’urgenza
degli stessi, in considerazione
dei tempi ristretti di esecuzione
delle opere”. Se poi la Regione,
anche dinanzi a situazioni del
genere, chiuda o meno gli occhi
e paghi, è altra faccenda, altra
questione, altra condizione di
caos e d’indeterminatezza. Per la
serie, particolarmente cara alla
giunta regionale, le leggi, le
norme, le disposizioni ci sono,
ma le interpretiamo noi, a modo
nostro.
Dardo
La rendicontazione dei lavori tassativamente prevista entro il 31 dicembre 2015, redatta 6 mesi e 7 giorni dopo
524 novembre 2016
TAagliolto
Egregio Direttore,
ho letto lo scritto del consigliere re-
gionale Petraroia riguardante " il
feudo" molisano. Ha fatto un bel ex-
cursus storico non troppo rispondente
perché manca dell'humus del Molise.
Ma lasciamo perdere. Vorrei solo ri-
cordare a Petraroia che fa ancora
parte del consiglio regionale e che e'
stato assessore e sindacalista. E' fa-
cile tacciare di "codardia" in gene-
rale una parte del popolo. Ma vorrei
solo rammentare che il PIL non e'
solo quello 0 virgola di "crescita" - mi
sembra la favola di biancaneve - ma
soprattutto il contorno che incide
sulla vita delle persone che insieme
formano un popolo. La cultura, la
scuola, gli ospedali, gli anziani da cu-
rare e non gettare in un fosso,e tante
altre cose che vorrei elencare som-
mariamente: -un paese in cui sia abo-
lita la doppiezza, dove come
Zavattini, buon giorno si intende
buon giorno e basta. Un paese dove
funzionino le scuole, dove entrare in
corsia e vedere quelli che pagano e
quelli che non pagana -un paese
dove i treni arrivino in orario
-con una politica normale che non
contempli il trasformismo e che non
cambia "gabbana"
-un paese dove non bisogna permet-
tere che i divi televisivi infestino con
le loro "parole"
un paese in cui l'unico punto di rife-
rimento non e' la geografia ma la
legge uguale per tutti
-infine un paese dal quale non emi-
grino piu' i giovani migliori perché
non trovano un lavoro retribuito di-
gnitosamente. In ultimo -potrei con-
tinuare ma,....- rammento, visto che
si e' rievocata la storia,- che la rovina
dell'impero romano fu facilitato dal
clientelismo amministrativo e dal
caos delle leggi e non come si dice
dalle orge del Satyricon. Un saluto al
Molise.
AA
La politica molisana non faccia
scaricabarile sulla gente
Almeno nel Molise il coacervo di
leggi, decreti legislativi, circolari
ministeriali e determinazioni diri-
genziali hanno reso fin qui ine-
stricabile il diritto dei lavoratori
che hanno perduto il lavoro, ad
avere pienamente gli ammortiz-
zatori sociali. Situazione kaf-
kiana.
Né il ricorso all’opera di chiarifi-
cazione dei prefetti di Campo-
basso e d’Isernia la rende meno
oscura. Giustificate quindi le pre-
occupazioni di coloro, e sono
centinaia di soggetti già bollati
dalla sfortuna, che ne potrebbero
patire le conseguenze. Il coa-
cervo, dicevamo. Lo determinano
la legge 183/2014, i decreti legi-
slativi 148, 149, 150 e 151 del
2015, il decreto legislativo 185
del 24 settembre 2016 e la circo-
lare del ministero del Lavoro nu-
mero 34 del 4 novembre 2016 che
al punto 2 lettera G, sancisce che
le Regioni sono tenute ad adottare
“i decreti di concessione degli
ammortizzatori sociali in deroga
per le annualità precedenti al
2016, entro e non oltre il 30 no-
vembre 2016 comunicando le re-
lative autorizzazioni al
pagamento alle preposte sedi ter-
ritoriali Inps”. Il 30 novembre è
vicino e in corrispondenza della
scadenza ai prefetti sopra indicati,
è stato sollecitato un intervento
teso a sbloccare le indennità di
mobilità in deroga relative all’an-
nualità 2015 per 1744 lavoratori
del Molise agendo in raccordo
con il ministero del Lavoro, in
considerazione che dalle schede
finanziare allegate alla circolare
ministeriale 34 del 4 novembre
2016, alla Regione Molise risul-
tano attribuiti 52 milioni di euro
a copertura del triennio 2014-
2016. Che strana democrazia,
però, che strano mondo quello
che si vede costretto a ricorrere
ad un’autorità governativa per an-
notare l’esercizio di un diritto
sancito. Promotore di questo en-
nesimo tentativo di accorpare in
un unico contesto un problema
particolarmente composito (gli
ammortizzatori sociali in deroga),
è ancora il consigliere ex Pd Mi-
chele Petraroia. E’ lui, infatti,
l’autore della sollecitazione ai
prefetti d’intervenire, fornendo
loro notizie e riferimenti tecnici e
normativi. Quale quello della de-
terminazione dirigenziale 5507
del 9 novembre 2016 con cui
sono stati sbloccati i pagamenti
della mobilità in deroga 2015
solo per 5 mensilità a poco più di
720 lavoratori, lasciando irrisolti
i rimanenti 934 aventi diritto solo
per aver riscosso parte delle men-
silità riferite al 2015 con la deter-
mina dirigenziale 545 del 22
febbraio 2016. Stando così le
cose, gli sviluppi sono tutti in-
centrati sulla data del 30 novem-
bre, termine di scadenza per
l’emanazione dei decreti di con-
cessione degli ammortizzatori so-
ciali in deroga per le annualità
precedenti al 2016.
Dovessero fallire l’appunta-
mento, 1744 lavoratori perdereb-
bero sia il saldo della mobilità
2015 che il pagamento dell’an-
nualità 2016, “con la deprecabile
ipotesi di non impegnare i 52 mi-
lioni di euro trasferiti dallo Stato
per tali necessità”. Questa even-
tualità a sua volta aprirebbe una
voragine tra i lavoratori, le
aziende da cui dipendono, gli uf-
fici e il governo regionali e, per-
ché, i ministeri romani.
Dardo
Strana democrazia, però, strano mondo, seper annotare l’esercizio di un diritto san-cito sono costretti a ricorrere ai prefetti
Per garantire l’indennità di mobilità in deroga 2015
L’interventoIorio: “Zuccherificio,il ministro ha dato ragioneal mio governo”“Provo una certa soddisfazione nel leggere le pa-
role del ministro Martina che a Termoli assicura che
il governo farà il possibile per salvare lo Zuccheri-
ficio del Molise”. Lo sostiene il consigliereregio-
nale, Michele Iorio. “Una soddisfazione che deriva
da pressioni che noi del
centrodestra abbiamo
sempre fatto sull’attuale
governo regionale affin-
chè si percorresse la
strada della salvaguardia
della filiera saccarifera,
come da noi percorsa.
Ma ahimè, noi siamo ri-
masti inascoltati. Oggi
le parole del ministro
dell’Agricoltura rical-
cano le nostre intenzioni. Restiamo ora in trepida
attesa del ritorno di Renzi con la speranza che, una
volta in Molise, si rivolga al governo regionale del
Pd parlando del rilancio anche della filiera avicola
e del settore tessile. E perché no? Anche della co-
struzione dell’Autostrada. Sarebbe un mirabile ri-
torno al passato nel segno della continuità delle
azioni del mio governo che, a quanto pare, lavo-
rava bene per il Molise e per i molisani.
624 novembre 2016
TAagliolto
Il consigliere regionale Massimiliano
Scarabeo non molla e non arretra di
un centimetro sulla faccenda che
vede il Consorzio per lo sviluppo in-
dustriale di Pozzilli riconfermato
nella mani del sindaco del Paese, Ste-
fania Passarelli, nella quale il presi-
dente della Regione Molise
evidentemente ripone il massimo della
fiducia avendola nominata commissa-
rio straordinario e ad ogni scadenza del-
l’incarico puntualmente riconfermata.
Scarabeo, come abbiano riportato ieri su
queste colonne, ne fa una questione di
moralità, trasparenza e opportunità. A so-
stenere la sua presa di pozione pone il pa-
rere dell’Autorità nazionale
anticorruzione Raffaele Cantone che
sulla faccenda Passarelli ha avallato
l’ipotesi di un conflitto di interessi. Stato
di fatto, questo, che appellerebbe una ri-
mozione che però non viene. Per cui sa-
rebbero le parole, purtroppo anche le sue,
ad avere la meglio. Un bla bla bla che
non cambia la sostanza delle cose. Qual-
cuno pare abbia detto che si tratta di
un’ipotesi di conflitto d’interesse, mai
verificato nel concretò. “Ci mancherebbe
altro!” ribatte Scarabeo, “ e per fortuna.
Ma ciò non toglie l’esistenza della situa-
zione oggettiva di conflitto. Non toglie
la certa ed attuale violazione del codice
etico regionale. E chiedo: ma la signora
Passarelli è l’unica cittadina molisana
dotata delle competenze necessarie per
ricoprire quel ruolo? Vista la situazione
di conflitto, anche se potenziale, non sa-
rebbe più corretto verso i cittadini dare
quella sedia ad un qualsiasi altro moli-
sano dotato dei requisiti professionali per
occuparlo? Non credo che su quella pol-
trona sia inciso il nome Passarelli. Largo
a chi non è neanche potenzialmente in
conflitto di interessi! E ce ne sono tanti!”.
Il Codice etico. Che sarà mai per gente
che non teme il Codice civile e quello pe-
nale? Che pur stante la legge che vieta
che la nomina di un commissario straor-
dinario possa essere prorogata, ma per
una sola volte e per motivi di assoluta ec-
cezionalità, se ne frega?
Dardo
Se non ci può neanche
Cantone stiamo freschi!
Il secondo conflitto mondiale per fortuna è
terminato da tempo, ma a Venafro si rischia
di veder esplodere una nuova guerra anche
se solo parolaia. E’ quella che si appresta a
vedere sul quadrato da una parte i promotori
di “Winterline”, museo storico di reperti,
munizioni, armi, divise ect. del secondo con-
flitto mondiale in prevalenza rinvenuti nel
Venafrano, e dall’altra Comune di Venafro e
Iacp d’Isernia, Istituto proprietario dei 250
mq. nel centro storico di Venafro, esatta-
mente nei fondaci di Palazzo de Utris, dove
ha sede appunto “Winterline”. “Dal pros-
simo primo gennaio -spiega Bucci, presi-
dente del Museo- staremo in mezzo ad una
strada, in quanto costretti a lasciare l’attuale
sede museale non avendo i fondi per corri-
spondere il mensile di € 250,00 richiestoci
dall’Iacp. In effetti sin’ora eravamo a Pa-
lazzo De Utris grazie all’ospitalità gratuita
del Parco Regionale dell’Olivo di Venafro,
fittuario dell’immobile in questione, che ci
aveva permesso di accedere nei locali a pian
terreno. Il Parco però, non arrivando i fondi
regionali per far fronte ad impegni ed atti-
vità, ha preannunciato che dal nuovo anno
lascerà ogni cosa, Palazzo de Utris com-
preso, se le carenze finanziarie persiste-
ranno. Conseguentemente “Winterline” si
ritroverà in mezzo ad una strada, in quanto
non siamo nelle condizioni di pagare un fitto
all’Iacp. Abbiamo chiesto più volte una so-
luzione ai nostri problemi logistici anche al
Comune di Venafro, ma dall’amministra-
zione municipale non sono arrivate le rispo-
ste attese.
Ieri ad Agnone il rettore del-
l’università del Molise, Pal-
mieri, e una delegazione
dell’Ateneo composta da do-
centi e dirigenti, accolti dal
sindaco e dagli amministra-
tori locali, insieme hanno va-
lutato la possibilità di
realizzare iniziative nel
campo della Formazione,
delle attività culturali e di
orientamento economico.
L’Unimol infatti s’è detta di-
sposta ad aprire un ufficio di
rappresentanza con compiti
anche di “front office” per gli
studenti dell’Alto Molise.
Una mossa strategica con in-
dubbie finalità d’incontro tra
l’università e il territorio,
specie quello più lontano e,
nel caso di Agnone, con una
forte propensione a svilup-
pare le risorse locali, i pro-
getti di sviluppo, la
valorizzazione dell’ambiente
e della produzione artigia-
nale. Nel corso dell’estate ad
Agnone sono stati annunciati
progetti e sviluppate occa-
sioni di confronto intorno
alle potenzialità del luogo,
cui ha fatto seguito l’ade-
sione al Gal dell’Alto Molise.
Una realtà, quindi, che opera
e si mette in discussione.
Darle un punto alto di riferi-
mento scientifico, è ampia-
mente opportuno. Segno
anche che l’università del
Molise ha superato le diffi-
coltà che l’avevano portata a
ridurre la presenza sul terri-
torio e a riaccorparsi nelle
sede centrale di Campobasso.
L’università del Molisepotrebbe aprire un
“front office” ad Agnone
Il contestato commissariamento del Consorzio industriale di Pozzilli
A conclusione dell’incontro del rettore e di una delegazione di Ateneo con gli amministratori locali
Winterline, il museo rischia di chiudere
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