+ All Categories
Home > Documents > Il prequel di Fuocoammare - balonfilm.it · sia di non deludere il mostro sacro della tv italiana....

Il prequel di Fuocoammare - balonfilm.it · sia di non deludere il mostro sacro della tv italiana....

Date post: 18-Feb-2019
Category:
Upload: tranhuong
View: 215 times
Download: 0 times
Share this document with a friend
8
48 Martedì 4 Aprile 2017 Corriere della Sera Il set La drammatica fuga dalla Nigeria in «Balon» Il prequel di Fuocoammare Il regista Scimeca: attraverso gli occhi dei bambini racconto la disperazione in Africa prima degli sbarchi Inviato dell’«Edicola» Danti, un rapper per Fiorello: attacco chi vive solo nei social L a sveglia suona che sem- bra un martello alle 5 di mattina. Poi il viaggio dalla periferia, dove vive, a via Dante. Anzi, «via Danti», come è stata ribattezzata. C’è da apri- re il collegamento con l’Edico- la Fiore da Milano. «Con l’an- sia di non deludere il mostro sacro della tv italiana. Visti gli orari ho cancellato ogni mia ambizione notturna» racconta Danti, il rapper new entry del- l’orchestra del buonumore di Fiorello. Il successo coi Two Fingerz, poi quello da autore di tor- mentoni altrui. È la novità del- l’Edicola ripartita lunedì su Sky Uno. Galeotto fu un tweet a settembre scorso. «Ringra- ziai Fiorello per aver passato in diretta un mio pezzo. Qualche mese fa l’ho invitato a parteci- pare a un mio video. Non solo è venuto, mi ha offerto di di- ventare il primo corrispon- dente della sua Edicola». Ogni mattina Danti, che ha musica- to i nuovi jingle del program- ma, porta nel centro di Milano personaggi improbabili. Lo strillone Azuk, un suonatore di pentole, un virtuoso capace di far cantare una sega da fale- gname. «Mi lascia improvvisa- re come succede nel rap: an- che se io non sono un grande freestyler. Ovviamente con lui ho bleffato e gliel’ho fatto cre- dere». Il 17 marzo (minimo sinda- cale della scaramanzia), Danti ha fatto uscire «Enjoy», primo di una serie di singoli che lan- cerà in Rete. Un brano ironico che fonde rap e elettronica in cui attacca la «Generazione Vacchi», quella di chi vive ostentando. Nel video (oltre a Fiorello) sono ospiti Fabio Ca- ressa, lo chef Simone Rugiati e Rovazzi: «Non la considero la mia musica, ma una sorta di avanspettacolo, un gioco che va valutato per questo. Da quando faccio rap non ho mai fatto gara con i colleghi a chi è più duro e puro. Non serve in- quadrare l’arte. Per questo non capisco le critiche di chi non considera musica questo ge- nere. È successo anche con Ro- vazzi». Danti è l’autore dei testi di «Andiamo a comandare» e «Tutto molto interessante». «È arrivato da me con un’idea forte. Ho scritto le pa- role in un quarto d’ora». Con «Enjoy», Danti attacca chi con i social network ha creato una dipendenza. Il suo progetto rap con i Two Fingerz per ora resta in sospeso. Non ha smes- so invece di fare il parrucchie- re alle porte di Milano: «La mia musica nasce nel salone, il contatto con la gente mi tiene con i piedi per terra». Dopo «Enjoy» fino al 7 luglio, ogni due settimane, Danti lancerà un brano accompagnato da un video. Una nuova visione arti- stica che ha Fiorello come pri- mo fan: «Si diverte perché non ha bisogno come altri di per- dere tempo a giudicare quanto sia commerciale una cosa». Stefano Landi © RIPRODUZIONE RISERVATA Video Da sinistra, Fabio Rovazzi, Danti e lo chef Simone Rugiati nel video di «Enjoy» In diretta l Fiorello conduce «Edicola Fiore» dal lunedì al venerdì (in diretta alle 7.30 e nella versione serale alle 20.30, su Sky). Danti è l’inviato da Milano Spettacoli In Giappone Addio a Kakehashi, pioniere della musica digitale Addio al pioniere della musica digitale. È morto a 87 anni Ikutaro Kakehashi, fondatore dell’impresa giapponese di strumenti musicali Roland, che ha rivoluzionato il mondo della musica con le drum machine, spianando la strada a vari generi come hip hop e techno. Kakehashi è scomparso domenica a Hamamastu, nell’ovest del Giappone, dove aveva trasferito la sede di Roland dopo averla fondata a Osaka nel 1972. Viene ricordato anche per aver promosso la creazione del MIDI (Musical Instrument Digital Interface). Orfani Una scena di «Balon», il film di Pasquale Scimeca che racconta la fuga, dalla Nigeria all’Europa, del piccolo Amin e di sua sorella Isoke, resi orfani dai miliziani jihadisti di Boko Aram I l cinema torna al sole amaro dell’Africa. La mi- seria, la fuga, il mare che inghiotte i sogni. Ma qui il mare non c’è e la pro- spettiva è nuova. «Io non sono un cronista, siete liberi di non credermi. Ma, per favore, non prendetemi per un ciarlatano, perché, purtroppo, queste co- se succedono, e non serve cer- care scuse. A me l’ha racconta- ta un bambino africano», dice il regista Pasquale Scimeca. Che cosa aggiunge questo film, visto con gli occhi di Amin, un bambino di dieci an- ni, rispetto a quelli che sono già stati fatti sul fenomeno dell’immigrazione? «Tutto. Tutto quello che non è stato mai raccontato», dice il regista di Balon (prodotto da Arbash Film con Rai Cinema, uscirà in autunno). «La maggior parte delle storie rappresentano il nostro punto di vista sui mi- granti che sbarcano sulle no- stre coste. Io finisco là dove gli altri iniziano: il mare. Sappia- mo quello che succede in ma- re, ma non si è mai scavato sul- la miseria, sulle carestie… Le guerre civili? Ci sono ma spes- so i musulmani pregano insie- me ai cristiani. Un missionario me l’ha spiegato con una me- tafora: immagina di essere in una foresta in fiamme, non puoi spegnerla. Scappi, non puoi fare altro. E corri, inciam- pi: chi muore, chi ce la fa. Arri- vi a una pianura placida, abita- ta da famiglie felici. Sono sal- vo, pensi. E quelli si fanno sot- to: chi sei, perché sei venuto qui? Tornatene a casa». L’Europa è stretta tra gene- rosità di principi e egoismi di comportamento, mentre l’America di Trump dice che l’immigrazione non è un dirit- to. «L’Europa dovrebbe contri- buire a spegnere le fiamme in modo intelligente, gli unici aiuti concreti sono dei missio- nari che vivono sul posto, non sono certo i pozzi con motori elettrici in villaggi in cui l’elet- tricità non esiste; Trump è un ignorante assoluto, sua moglie è una migrante, gli USA sono diventati grandi grazie a onda- te migratorie». Mostrerà il film ai politici populisti che agitano le paure, Salvini e Le Pen? «No, vorrei mostrarlo agli italiani in difficoltà, alla classe operaia che si guarderà allo specchio, vorrei sensibi- lizzare loro, prima di altri». Scimeca nel film racconta perché masse sempre più nu- merose di uomini, donne e bambini, lasciano le loro case, la loro terra per venire in Euro- pa. Una sorta di prequel di Fuocoammare di Gianfranco Rosi. «Lui ha fatto un docu- mentario come se fosse un film, io uso il linguaggio del cinema per raccontare una ve- rità». Balon è il pallone, Amin ama il calcio, indossa la ma- glietta della Roma sulla quale ha voluto scrivere col penna- rello il nome del difensore Ru- diger. Nel suo villaggio vive un lontano parente della mamma di Rudiger, che è originaria della Sierra Leone. Uno dei pa- esi in cui Scimeca ha girato: «Molti calciatori sono di colo- re, in chi ha la stessa pelle e viene dalle stesse condizioni, si riflette un sogno, magari re- moto». La storia gli è stata racconta- ta da un bambino nel Centro d’accoglienza per minori non accompagnati in Sicilia. Amin è stato costretto a scappare con sua sorella Isokè dal loro villaggio in Nigeria. Dove fece irruzione una banda di mili- ziani di Boko Haram: bruciaro- no le case, uccisero i genitori e gli altri fratelli di Amin e Isokè. Un vecchio aveva una cartina geografica dove l’Europa è un puntino, i suoi figli vivono in Svezia e ai due bambini consi- glia di andare lì, sulla cartina non sembra lontana. E parto- no per questo viaggio dram- matico: il deserto, la Libia, la cattura, la prigione, le violenze inaudite. «Sono cose che co- nosciamo, che vediamo in tv e leggiamo sui giornali. Quello che manca però è un racconto che ci aiuti a capire dove e per- ché nasce l’immane tragedia che stiamo vivendo. Ma in questa povertà assoluta spesso lì si vive in serenità, si canta e si balla. Com’è successo col ne- orealismo, c’è bisogno di un’idea di cinema in grado di ribaltare il punto di vista della cronaca documentaristica. Per questo sono andato in un vil- laggio senza luce né acqua, do- ve si cucina con la legna e i bambini, scalzi, mangiano una ciotola di riso al giorno». Gli attori sono del posto: «Non avevano mai visto il ci- nema né la tv. Hanno reagito come se fosse un gioco, l’unico momento di paura nella scena dell’irruzione dei miliziani per un eccesso di immedesima- zione. Gli anziani del villaggio ci hanno accolto con un’as- semblea in una radura, un po’ come facevano i pellerossa. Lì ci hanno dato il permesso di girare». Le è venuto il Mal d’Africa? «Non vedo l’ora di tornarci». Valerio Cappelli © RIPRODUZIONE RISERVATA Speranza Un’altra scena di «Balon» diretto da Pasquale Scimeca. Il film tratto da una storia vera ~ Rosi ha girato un documenta- rio come un film, io uso il linguaggio del cinema per mostrare la verità VkVSIyMjVm9sb0Vhc3lSZWFkZXJfTWVkaWFzZXQjIyNlNGZiMjI3ZC1mZDBkLTQwZTktOTM0NC02YzVkOWQ1MmVkOGIjIyMyMDE3LTA0LTA0VDA5OjA4OjU1IyMjVkVS
Transcript
Page 1: Il prequel di Fuocoammare - balonfilm.it · sia di non deludere il mostro sacro della tv italiana. Visti gli orari ho cancellato ogni mia ... fatto gara con i colleghi a chi è più

48 Martedì 4 Aprile 2017 Corriere della Sera

Il set La drammatica fuga dalla Nigeria in «Balon»

Il prequel di FuocoammareIl regista Scimeca: attraverso gli occhi dei bambiniracconto la disperazione in Africa prima degli sbarchi

Inviato dell’«Edicola»

Danti, un rapper per Fiorello: attacco chi vive solo nei social

L a sveglia suona che sem-bra un martello alle 5 dimattina. Poi il viaggio

dalla periferia, dove vive, a viaDante. Anzi, «via Danti», comeè stata ribattezzata. C’è da apri-re il collegamento con l’Edico-la Fiore da Milano. «Con l’an-sia di non deludere il mostrosacro della tv italiana. Visti gliorari ho cancellato ogni mia ambizione notturna» raccontaDanti, il rapper new entry del-l’orchestra del buonumore diFiorello.

Il successo coi Two Fingerz,poi quello da autore di tor-mentoni altrui. È la novità del-l’Edicola ripartita lunedì suSky Uno. Galeotto fu un tweeta settembre scorso. «Ringra-

ziai Fiorello per aver passato indiretta un mio pezzo. Qualchemese fa l’ho invitato a parteci-pare a un mio video. Non soloè venuto, mi ha offerto di di-ventare il primo corrispon-dente della sua Edicola». Ognimattina Danti, che ha musica-to i nuovi jingle del program-ma, porta nel centro di Milanopersonaggi improbabili. Lostrillone Azuk, un suonatore di pentole, un virtuoso capacedi far cantare una sega da fale-gname. «Mi lascia improvvisa-re come succede nel rap: an-che se io non sono un grandefreestyler. Ovviamente con luiho bleffato e gliel’ho fatto cre-dere».

Il 17 marzo (minimo sinda-

cale della scaramanzia), Dantiha fatto uscire «Enjoy», primodi una serie di singoli che lan-cerà in Rete. Un brano ironicoche fonde rap e elettronica incui attacca la «Generazione

Vacchi», quella di chi viveostentando. Nel video (oltre aFiorello) sono ospiti Fabio Ca-ressa, lo chef Simone Rugiati eRovazzi: «Non la considero lamia musica, ma una sorta diavanspettacolo, un gioco cheva valutato per questo. Daquando faccio rap non ho maifatto gara con i colleghi a chi èpiù duro e puro. Non serve in-quadrare l’arte. Per questo noncapisco le critiche di chi nonconsidera musica questo ge-nere. È successo anche con Ro-vazzi». Danti è l’autore dei testidi «Andiamo a comandare» e«Tutto molto interessante».

«È arr iva to da me conun’idea forte. Ho scritto le pa-role in un quarto d’ora». Con

«Enjoy», Danti attacca chi coni social network ha creato unadipendenza. Il suo progettorap con i Two Fingerz per oraresta in sospeso. Non ha smes-so invece di fare il parrucchie-re alle porte di Milano: «Lamia musica nasce nel salone, ilcontatto con la gente mi tienecon i piedi per terra». Dopo«Enjoy» fino al 7 luglio, ognidue settimane, Danti lanceràun brano accompagnato da unvideo. Una nuova visione arti-stica che ha Fiorello come pri-mo fan: «Si diverte perché nonha bisogno come altri di per-dere tempo a giudicare quantosia commerciale una cosa».

Stefano Landi© RIPRODUZIONE RISERVATA

VideoDa sinistra, FabioRovazzi, Danti e lo chef Simone Rugiati nel video di «Enjoy»

In diretta

l Fiorello conduce «Edicola Fiore» dal lunedì al venerdì (in diretta alle 7.30 e nella versione serale alle 20.30, su Sky). Danti è l’inviato da Milano

Spettacoli In GiapponeAddio a Kakehashi, pioniere della musica digitaleAddio al pioniere della musica digitale. È morto a 87 anni Ikutaro Kakehashi, fondatore dell’impresa giapponese di strumenti musicali Roland, che ha rivoluzionato il mondo della musica con le drum machine, spianando la strada a vari generi come hip hop e techno. Kakehashi è scomparso domenica a Hamamastu, nell’ovest del Giappone, dove aveva trasferito la sede di Roland dopo averla fondata a Osaka nel 1972. Viene ricordato anche per aver promosso la creazione del MIDI (Musical Instrument Digital Interface).

Orfani Una scena di «Balon», il film di Pasquale Scimeca che racconta la fuga, dalla Nigeria all’Europa, del piccolo Amin e di sua sorella Isoke, resi orfani dai miliziani jihadisti di Boko Aram

I l cinema torna al soleamaro dell’Africa. La mi-seria, la fuga, il mare cheinghiotte i sogni. Ma quiil mare non c’è e la pro-

spettiva è nuova. «Io non sonoun cronista, siete liberi di noncredermi. Ma, per favore, nonprendetemi per un ciarlatano,perché, purtroppo, queste co-se succedono, e non serve cer-care scuse. A me l’ha racconta-ta un bambino africano», diceil regista Pasquale Scimeca.

Che cosa aggiunge questofilm, visto con gli occhi diAmin, un bambino di dieci an-ni, rispetto a quelli che sonogià stati fatti sul fenomenodell’immigrazione? «Tutto.Tutto quello che non è statomai raccontato», dice il registadi Balon (prodotto da ArbashFilm con Rai Cinema, uscirà inautunno). «La maggior partedelle storie rappresentano ilnostro punto di vista sui mi-granti che sbarcano sulle no-stre coste. Io finisco là dove glialtri iniziano: il mare. Sappia-mo quello che succede in ma-re, ma non si è mai scavato sul-la miseria, sulle carestie… Leguerre civili? Ci sono ma spes-so i musulmani pregano insie-me ai cristiani. Un missionariome l’ha spiegato con una me-tafora: immagina di essere inuna foresta in fiamme, nonpuoi spegnerla. Scappi, nonpuoi fare altro. E corri, inciam-pi: chi muore, chi ce la fa. Arri-vi a una pianura placida, abita-ta da famiglie felici. Sono sal-vo, pensi. E quelli si fanno sot-to: chi sei, perché sei venutoqui? Tornatene a casa».

L’Europa è stretta tra gene-rosità di principi e egoismi dicomportamento, mentrel’America di Trump dice chel’immigrazione non è un dirit-to. «L’Europa dovrebbe contri-buire a spegnere le fiamme inmodo intelligente, gli uniciaiuti concreti sono dei missio-nari che vivono sul posto, nonsono certo i pozzi con motorielettrici in villaggi in cui l’elet-tricità non esiste; Trump è unignorante assoluto, sua moglie

è una migrante, gli USA sonodiventati grandi grazie a onda-te migratorie». Mostrerà ilfilm ai politici populisti cheagitano le paure, Salvini e LePen? «No, vorrei mostrarloagli italiani in difficoltà, allaclasse operaia che si guarderàallo specchio, vorrei sensibi-lizzare loro, prima di altri».

Scimeca nel film raccontaperché masse sempre più nu-merose di uomini, donne ebambini, lasciano le loro case,la loro terra per venire in Euro-pa. Una sorta di prequel diFuocoammare di GianfrancoRosi. «Lui ha fatto un docu-mentario come se fosse unfilm, io uso il linguaggio delcinema per raccontare una ve-rità».

Balon è il pallone, Aminama il calcio, indossa la ma-glietta della Roma sulla quale

ha voluto scrivere col penna-rello il nome del difensore Ru-diger. Nel suo villaggio vive unlontano parente della mammadi Rudiger, che è originariadella Sierra Leone. Uno dei pa-esi in cui Scimeca ha girato:«Molti calciatori sono di colo-re, in chi ha la stessa pelle eviene dalle stesse condizioni,si riflette un sogno, magari re-moto».

La storia gli è stata racconta-ta da un bambino nel Centrod’accoglienza per minori non accompagnati in Sicilia. Aminè stato costretto a scappare con sua sorella Isokè dal lorovillaggio in Nigeria. Dove feceirruzione una banda di mili-ziani di Boko Haram: bruciaro-no le case, uccisero i genitori egli altri fratelli di Amin e Isokè.Un vecchio aveva una cartinageografica dove l’Europa è un

puntino, i suoi figli vivono inSvezia e ai due bambini consi-glia di andare lì, sulla cartina non sembra lontana. E parto-no per questo viaggio dram-matico: il deserto, la Libia, lacattura, la prigione, le violenzeinaudite. «Sono cose che co-nosciamo, che vediamo in tv eleggiamo sui giornali. Quelloche manca però è un racconto

che ci aiuti a capire dove e per-ché nasce l’immane tragediache stiamo vivendo. Ma inquesta povertà assoluta spessolì si vive in serenità, si canta esi balla. Com’è successo col ne-orealismo, c ’è bisogno diun’idea di cinema in grado diribaltare il punto di vista dellacronaca documentaristica. Perquesto sono andato in un vil-laggio senza luce né acqua, do-ve si cucina con la legna e ibambini, scalzi, mangianouna ciotola di riso al giorno».

Gli attori sono del posto:«Non avevano mai visto il ci-nema né la tv. Hanno reagitocome se fosse un gioco, l’unicomomento di paura nella scenadell’irruzione dei miliziani perun eccesso di immedesima-zione. Gli anziani del villaggioci hanno accolto con un’as-semblea in una radura, un po’come facevano i pellerossa. Lìci hanno dato il permesso digirare». Le è venuto il Mald’Africa? «Non vedo l’ora ditornarci».

Valerio Cappelli© RIPRODUZIONE RISERVATA

SperanzaUn’altra scena di «Balon» diretto da Pasquale Scimeca. Il film tratto da una storia vera

~

Rosi ha girato un documenta-rio come un film, io uso il linguaggio del cinema per mostrare la verità

VkVSIyMjVm9sb0Vhc3lSZWFkZXJfTWVkaWFzZXQjIyNlNGZiMjI3ZC1mZDBkLTQwZTktOTM0NC02YzVkOWQ1MmVkOGIjIyMyMDE3LTA0LTA0VDA5OjA4OjU1IyMjVkVS

Page 2: Il prequel di Fuocoammare - balonfilm.it · sia di non deludere il mostro sacro della tv italiana. Visti gli orari ho cancellato ogni mia ... fatto gara con i colleghi a chi è più

LA STAMPASABATO 25 NOVEMBRE 2017 .Spettacoli .35

Il Festival che guarda al nuovoapre le danze con gli anziani

La 35ª edizione inaugurata dalla commedia inglese Ricomincio da me, di Loncraineesempio di un filone in ascesa, le storie di ribelli e romantici esponenti della terza età

S i innamorano, fanno sesso,inseguono sogni non anco-ra realizzati, inventano vi-

te nuove, anche se il tempo a di-sposizione non è poi tantissimo.Sono gli anziani degli Anni2000, vispi, agguerriti, ribelli,protagonisti incontrastati di unampio filone cinematografico che continua a sfornare conti-nue sorprese.

Nelle nostre società a lungaconservazione, la terza età è di-ventata una zona ricca di svi-luppi narrativi. Così succedeche il Tff, festival che trae la suaidentità dalla promozione deinuovi talenti, si apra, come è ac-caduto ieri alla Mole, con Fin-ding your feet/Ricomincio da me,commedia agrodolce direttadal regista di Wimbledon e diRiccardo III Richard Loncrainee interpretata da una pattugliadi straordinari attori inglesi.

Al centro della scena LadySandra (Imelda Staunton), col-pita, ma non affondata, dallanotizia del tradimento del con-sorte con cui è sposata da 35 an-ni. Rifugiata dalla sorella Bif(Celia Imrie), sola, indipenden-te e molto alternativa, Sandrainizia a frequentare con lei lascuola di ballo dove incontra Charlie (Timothy Spall), re-stauratore di mobili domiciliatosu un natante. In inglese «Fin-ding your feet» significa ritro-vare se stessi, ed è quello cheaccade alla protagonista, in uncrescendo di sfide e avventure.

Come lei, in altri modi e in al-tri film, avevano ritrovato ener-gia e voglia di vivere anziani ai-tanti come Michael Caine, AlanArkin e Morgan Freeman che inInsospettabili sospetti, ingiusta-mente privati della pensione,reagivano organizzando una ra-pina. E ancora Shirley McLaineche, in Adorabile nemica, ingag-gia la giornalista Amanda Sey-fried chiedendole di confezio-narle in anticipo un perfetto ne-crologio. E poi Judi Dench chein Marigold Hotel decide di tra-

sferirsi in India dopo essere ri-masta vedova, Robert Redfordche, stimolato dalla vicina JaneFonda, torna a sorridere nelfilm Netflix Our souls at Night,Bruce Dern, vegliardo oltremo-do cocciuto che, in Nebraska diAlexander Payne costringe il fi-glio ad affrontare un lungo viag-gio per recuperare il milione didollari vinto grazie a un gioco apremi truffaldino, Vanessa Re-dgrave che In una canzone perMarlon è malata di cancro manon vuole assolutamente rinun-

ciare al coro in cui si esibisce,circondata da coetanei.

Quello che a Hollywood è de-finito «grey pound» guadagnaogni giorno più spazio e le ra-gioni sono economiche. Al cine-ma oggi ci vanno soprattutto glianziani, è logico produrre operein cui possano identificarsi. Daoggi al Tff la parola passa ai gio-vani, dovranno dimostrare se laloro carica vitale è all’altezza diquella degli intramontabili vec-chi dei nostri tempi.

c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

FULVIA CAPRARATORINO

Qui sotto,una scena

di «FindingYour Feet /Ricomincio

da me»com ImeldaStaunton e

Timothy Spall:i loro

personaggi siincontrano e

ricominciano avivere in una

scuola di ballo

PASQUALE SCIMECA

“In Africa per la prima voltaho capito il senso della vita”Il regista presenta a Torino Balon: “Ho vissuto cinque mesi

in un villaggio per capire con umiltà quello che sta succedendo”

L’Africa dal punto di partenza, un luogo bellissimo e terribile, squassato da malattie, guerre ci-vili e carestie, ma anche attraver-sato dal normale flusso della vita,quello dove un bambino come David Koroma (nel film Amin) può raccontare con semplicità:«Ora le cose vanno meglio perchécon i soldi che ho guadagnato conil film mia madre mi ha compratoun paio di scarpe, un pallone e una bicicletta e anche ai miei fra-

TORINO telli ha comprato abiti nuovi euna lampada a batterie che ac-cendiamo la sera, così possiamo vederci quando andiamo a letto».

Per Pasquale Scimeca, il regi-sta siciliano di Placido Rizzotto e Rosso Malpelo, l’esperienza di Ba-lon (giovedì in anteprima al Tff nella sezione «Festa Mobile» e a febbraio nei cinema) è molto di più di una nuova avventura crea-tiva: «Ho deciso di andare in Afri-ca per cercare di capire quello chesta succedendo. E, come mi ha in-segnato la vita, con umiltà e com-

passione, ho filmato quello che ho visto». Interpretato da ragazzi che non sapevano che cosa fosse ilcinema, Balon racconta il viaggio di Amin e Isoke (Yabom Fatmata Kabia), costretti ad affrontare l’ignoto dopo che il loro villaggio nell’Africa sub-sahariana è stato raso al suolo dai predoni.

Da dove viene l’idea del film?«Prima di tutto dalla frequenta-zione della Missione di speranza e carità “Biagio Conte” che ha se-de a Palermo e ospita 600 mi-granti. Poi dal desiderio di cono-scere. Sappiamo molto di quello che accade sui barconi, ma poco dell’Africa, dove la mancanza di cibo e le violenze dei predonispingono la gente a spostarsi. Non solo verso le nostre coste, ma di Paese in Paese».

Su che cosa ha concentrato il suosguardo?

«Stando lì per cinque mesi ho po-tuto filmare la verità, evitando, per mia precisa scelta gli aspetti più cruenti. Ho voluto descriverela bellezza nella tragedia di un Paese dove la gente che muore inmare è una minoranza rispetto a

Non c’è ragione per aver timore delle persone che vediamo arrivare da noi, basta guardarle negli occhi per comprenderle e volerle aiutare

Pasquale ScimecaRegista, 61 anni, già autore di «Placido Rizzotto» e «Rosso Malpelo»

Negli Anni Sessanta,un po’ in tutto ilmondo, i registi

cercano di fare nuovo cinema. Il concetto di nuovo circola tantissimo in quel periodo: nuova è la musica, nuovo è il modo di vestire, nuovo è anche il modo di confrontarsi con le generazioni che hanno preceduto. Nel cinema, «nuova» è soprattutto la Nouvelle Vague di Godard e Truffaut, che il concetto di nuovo lo contiene anche con il nome che il movimento assume fin dall’inizio. I film di Godard sono nuovi perché la novità è nel modo in cui vengono girati, e anche perché le storie sono inedite. Ma non per questo ci si dimentica di quello che è avvenuto prima, anche perché Godard, Truffaut e tutti gli altri iniziano a fare film dopo aver passato anni e anni a guardare i film che li hanno preceduti. Come si diceva, il concetto di «nuovo» circola nel cinema di tutto il mondo. Anche e soprattutto negli Stati Uniti, dove ci sono tantissimi giovani registi che si affacciano sulla scena provenendo dalla cinefilia più spinta, più oltranzista. Il giovane Brian De Palma (nel tondo), ad esempio, nei suoi studi non nasconde che Jean-Luc Godard è insieme ad Alfred Hitchcock il grande amore della sua vita. Ed è molto, molto lusingato quando dopo i suoi primi cortometraggi qualcuno lo descrive come un possibile «Godard americano».

Il primo lungometraggiodi De Palma a

uscire nellesale siintitolaMurder à lamod. Iltermine

francese,anche se di

largo uso nellalingua

anglosassone (appare anche nella più famosa canzone deiJethro Tull, Aqualung) la dice lunga su quali siano i modelli cui Brian De Palma si ispira. Un bianco e nero sporco e asciutto, un fotografo sorprendente (e qui forse c’entra anche l’Antonioni di Blow Up), tante fotografie, un film per adulti e un assassino che uccide al tempo stesso in modo semplice e spettacolare. Attori sconosciuti (William Finley era stato studente alla Columbia University con lo stesso De Palma e lo ritroveremo in molti suoi film), stessa scena vista da molti angoli di inquadratura, montaggio nervoso e non convenzionale. Insomma, tutti gli elementi del De Palma che meglio conosciamo sono già presenti in questo film che uscì nei cinema d’essai ma che conquistò un suo pubblico nelle sale specializzate in horror-thriller. Rivisto oggi, un film «nuovo» nel vero senso della parola, proprio come volevasi dimostrare.

c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

RetrospettivaSTEVE

DELLA CASA

Oggi si rivedeil primo De Palmanuovo Hitchcock

in stile Godard

quella che non resiste alla traver-sata del deserto».

Più che una svolta professionale,la sua è una scelta esistenziale.Dettata da cosa?

«Per me è fondamentale che l’arte non rimanga fine a se stessa, dopo aver tan-to rubato dalla realtà per costruire la mia immagine cinematografica, ho senti-to la necessità di restituire qualcosa. Questo è un film con-tro l’odio, l’intolleranza e la paura in cui tutti siamo immersi».

Che cosa vorrebbe che la gentecapisse vedendolo?

«Vorrei che Balon servisse a spie-gare che non c’è ragione per avertimore delle persone che vedia-mo arrivare da noi, che bastaguardarle negli occhi per com-prenderle e sentire il desiderio diaiutarle».

Dopo il Tff «Balon» arriverà nellesale, in che modo?

«Il film è anche un’operazione di capitalismo etico, non guadagne-remo niente dalla sua realizzazio-ne, il ricavato delle proiezioni ver-rà utilizzato per tornare in Africa e costruire depuratori, organiz-zare presidi sanitari, curare la malaria, incrementare l’alleva-mento di galline e di capre. Balon esce il primo febbraio grazie a Fi-ce, Associazione esercenti catto-lici e una Ong. Tenteremo anche di coinvolgere le scuole, a Torino ci affideremo ai Missionari Giu-seppini del Murialdo».

Dopo un’esperienza così forte,come si fa a tornare all’equilibrioquotidiano, nelle nostre città?

«Quando vai lì cogli il vero senso della vita. È stato difficile riabi-tuarmi, non riuscivo nemmeno e prendere il caffè al bar pensando che, in quei villaggi, con un euro e mezzo ci sono famiglie che vivonoper tre giorni». [F. C.]

c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

In alto, unascena di

«Balon», diPasqualeScimeca:

il film vienepresentato

giovedì 30 alTorino Film

Festival,in sala uscirà

a febbraio

Torin

o Film

Fest

ival

2017

VkVSIyMjVm9sb0Vhc3lSZWFkZXJfTWVkaWFzZXQjIyNlNGZiMjI3ZC1mZDBkLTQwZTktOTM0NC02YzVkOWQ1MmVkOGIjIyMyMDE3LTExLTI1VDA5OjM3OjU1IyMjVkVS

Page 3: Il prequel di Fuocoammare - balonfilm.it · sia di non deludere il mostro sacro della tv italiana. Visti gli orari ho cancellato ogni mia ... fatto gara con i colleghi a chi è più

ALESSANDRA DE LUCATORINO

dedicato a tutti i bam-bini e le bambine chesono morti nel Medi-terraneo il nuovo lavo-ro di Pasquale Scime-ca, Balon, prodotto daArbash con la collabo-

razione di Rai Cinema e presenta-to al Festival di Torino. Ma non sitratta di un film sull’emigrazione,bensì sull’Africa, il continente chetanti sono disposti a lasciare a ri-schio della propria vita. Perchéquando la foresta va a fuoco, nonpuoi che fuggire.Amin e sua sorella Isokè vivono inun villaggio nell’Africa sub-saha-riana, senza luce né acqua. Quan-do una banda di predoni assaltala loro comunità bruciando le ca-se e uccidendo uomini, donne ebambini, i due ragazzini restanosoli al mondo e fuggono verso ilNord, decisi a seguire il consigliodel nonno che li spinge a raggiun-gere la Svezia. Dopo un mese dicammino nel deserto, proseguen-do sempre dritto oltre il fiume,vengono soccorsi da una coppiadi archeologi che li portano in Li-bia e danno loro dei soldi con iquali assicurarsi un posto su unadelle barche che li traghetterà inEuropa. Catturati da una miliziainsieme ad altri profughi, dopomesi di prigionia, violenza e schia-vitù, riescono a salire su un bar-cone diretto verso l’ignoto. A Torino, oltre al regista, sono ar-rivati anche i due protagonisti, Da-vid Koroma e Yabom Fatmata Ka-bia, Amin e Isoké, avvolti da pe-santi cappotti, con gli occhi sgra-nati su un mondo che non sape-vano neanche immaginare. Davidha dieci anni e vive con la madree cinque fratelli in un villaggio del-la Sierra Leone. A scuola impara aleggere, a scrivere, a fare i conti, ea parlare inglese, ma è molto fati-coso perché deve fare ogni giornosei chilometri a piedi. Prima an-cora deve andare a prendere l’ac-qua dal pozzo e badare ai fratellipiù piccoli. Per questo a volte siaddormenta sul banco. Con i sol-

di guadagnati grazie al film la ma-dre ha comprato un paio di scar-pe, un pallone e una bicicletta perlui, abiti nuovi per i fratelli e unalampada a batteria per la sera.Yabom ha quindici anni, vive an-che lei in Sierra Leone e va a scuo-la dalle suore del Guadalupe, an-che se la sua famiglia è musulma-na. Da grande vuole fare l’infer-miera, anzi, il medico, anche se civogliono tanti soldi e tanta vo-lontà. Sogna di diventare il primomedico donna del suo Paese, do-ve tanti bambini muoiono permancanza di dottori e me-dicine. Nel suo villaggionon c’è elettricità equindi neppure il ci-nema e la televisione.Per questo non hamai visto un film invita sua. A dire il veroprima di Balon nonsapeva neanche cosafosse un film.Scimeca ci racconta tuttoquello che i media non posso-no mostrare perché sappiamo ve-ramente poco di quello che acca-de in Africa. Per questo il regista ciè andato, per scoprire il pezzomancante dell’orribile odissea vis-

suta da migliaia di profughi, mol-ti dei quali bambini. «Da anni fre-quento a Palermo la Missione Spe-ranza e Carità di fratel Biagio chesi occupa dei migranti – ci rac-conta Scimeca – ma questo nonmi bastava più. Volevo indagare

l’origine di quella paura che ciprende tutti quando ci confron-tiamo con il diverso, con l’altro.Ebbene, l’origine di quel senti-mento letale, che ci sta conta-giando tutti, è l’ignoranza. Conquesto film volevo raccontare le

ragioni che spingono tante perso-ne a rischiare la vita per venire inEuropa. Ho filmato quello che hovisto». Il primo giorno di lavorazione delfilm, il regista e la troupe si trova-vano presso di Padri Giuseppinidel Murialdo e con Padre Mariosono andati a visitare il villaggioche sarebbe poi diventato la loca-tion della prima parte del film. «A-vevano organizzato un’assembleain una radura per ascoltare le no-stre richieste, ma prima di comin-ciare c’è stata una preghiera mu-sulmana, recita tata da tutti i pre-senti. Poi Padre Mario ha recitatoil Padre Nostro, e tutti gli altri lohanno fatto insieme a lui. Questomomento di grande innocenza epurezza mi ha profondamentetoccato, ma mi sono accorto cheogni mattina la vita del villaggiocomincia con due preghiere, quel-la musulmana e quella cattolica.In quel poverissimo villaggio siprega poi per ringraziare del ciboricevuto e perché Dio lo concedaanche a chi non ce l’ha». E mentre i leader europei si inter-rogano su come evitare i massicciflussi migratori, per Scimeca la so-luzione è una sola: seguire l’e-sempio dei missionari. «Dobbia-mo fare le stesse cose che i mis-sionari fanno da anni, tutti i gior-ni. Sono loro i grandi eroi del no-stro tempo. Gli africani hanno bi-sogno soprattutto di scuole e mae-stri retribuiti, piccoli presidi me-dici con farmaci poco costosi maefficaci, come per esempio gli an-tibiotici, cibi come zucchero e lat-te per assicurare ai bambini al-meno una colazione nutriente.Dopo aver saccheggiato le loro ri-sorse, averli venduti come schia-vi, colonizzati imponendo model-li di società estranei, aver traccia-to confini geografici inesistenti eaverli abbandonati, questo è il mi-nimo che possiamo fare per loro».I proventi del film serviranno perricostruire nel villaggio del film u-na scuola, un pozzo, un presidiomedico e un campo sportivo. E sista già pensando di come portarein Italia i due piccoli protagonistiper far loro proseguire gli studi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

ÈANGELA CALVINI

i riparte da zero. Per meè un nuovo inizio». Do-po 30 anni di carriera eil tutto esaurito negli

stadi, Lorenzo Cherubini, in arte Jo-vanotti, affronta una nuova fase dellasua vita musicale con il nuovo discoOh, vita! in uscita oggi per Universal.E per farlo si è affidato senza riserve alsuo mito Rick Rubin, celeberrimo pro-duttore americano che ha lavorato perBeasty Boys, Red Hot Chili Peppers,Johnny Cash ed Eminem. « Oh, vita! hadue anime opposte – racconta Jova-notti – una più cantautorale e una piùhip hop, da dj. Piacerà o non piacerà,non lo so, ma è indubbio che sia unaparte importante del mio cammino.E in parte sono anche terrorizzato per-ché Rubin con questo disco mi hamesso a nudo». Il produttore «ha im-presso all’album una scarnezza, un’es-senzialità che mi ha reso più autenti-co di quanto io stesso non sia riuscitoa fare nei miei 13 album precedenti»ha detto il cantante presentando i 14nuovi brani a Milano. Il taglio netto col recente passato, quel-lo del pirotecnico album+tour Loren-zo 2015probabilmente spiazzerà i fanpiù incalliti, per l’esigenza, a dire di Jo-vanotti, di «uscire dalla routine lavo-rativa». Con l’aspirazione dichiaratadi creare «un’opera d’arte che possarestare nel tempo». E quella, non di-chiarata ma assai probabile, di voler-si vedere a 51 anni riconosciuto comeautore di classe anche dal pubblico a-dulto, che è quello poi che i dischi licompra ancora. Nel nuovo album Jo-vanotti rinuncia all’effervescenza del-l’elettropop a favore di brani con chi-tarra e voce in primo piano, essenzia-li e dal piglio cantautorale che talorastrizza l’occhio in modo un po’ trop-po marcato a De Gregori, specie neibrani d’amore come Sbagliato, Chia-ro di luna, Amoremio. Al primo ascol-to risultano più efficaci i brani dal sa-pore hip hop o più ritmati, dove anchei testi risultano più incisivi. Come nel-l’inno pariottico In Italia, dove cantaaffettuosamente i paradossi del no-stro Paese. La libertà, poi, «una paro-la cui dobbiamo ridare senso oggi», èil fil rouge di brani come La libertà oChe intendevi. Senza dimenicare la po-sitività di Oh vita! che torna sui luoghidella giovinezza vissuta a due passi dalVaticano dove lavorava il padre («a 8anni volevo fare il Papa» sorride), so-no i due pezzi finali a trascinare: Af-fermativo, asciutto racconto in primapersona di un migrante, «perché nonsi può vivere in un mondo senza cie-lo, non si può vivere in un mondochiuso», e l’ipnotica Fame, travolgen-te jam sesson di 9 minuti. Dal 12 feb-braio il megatour dove l’artista punteràsoprattutto sui brani del repertorio,«rinfrescato coi suoni del nuovo al-bum». Per riempire le oltre 50 date fraItalia ed estero, di cui ben 10 solo a Mi-lano, e 8 solo a Roma e Firenze, il mot-to è sempre quello: «È qui la festa».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

JovanottiOH, VITA!Universal Music Italia, euro 18,00

È dura anche ai tempi di Erode essere un a-sinello messo a girare la macina di un muli-no giorno e notte. Ma anche lui si accorgeche qualcosa di grande, misterioso e imper-scrutabile sta accadendo, prima nei cieli, ovecomincia a splendere una stella, poi sulla ter-ra, quando assisterà alla nascita di un pargo-letto in una mangiatoia, diventando testi-mone, insieme ad una allegra compagniad’altri animali, della Natività. Sono loro Gli e-roi del Natale, diretto con dolcezza e diverti-mento da Timothy Reckart, che anticipa le feste. Si chiama Bo, è simpatico e pa-sticcione. Ma assai leale con gli amici e coraggioso quando si tratta di aiutare Ma-ria e Giuseppe, da subito affezionatisi a lui, mentre vanno a fatica verso Betlemme.«La grandezza si palesa dietro l’aspetto più umile, che è poi il messaggio stesso delNatale» precisa il regista. La prospettiva è quella di chi arriva tra tante avventure alluogo dove nascerà Gesù. Ruth è una agnellina che vorrebbe spronare il suo greg-ge a seguirla; Dave è una colomba entusiasta. Poi ci sono i tre simpaticissimi cam-melli dei Magi, Cyrus, Felix e Deborah, e infine, la mucca, Edith. (L.Pell.)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

ottotitolato “Musica ai tem-pi della Guerra di successio-ne spagnola”, il disco In ex-celsis Deo firmato da Jordi

Savall affianca due grandi opere delrepertorio sacro del XVIII secolo al-la memoria storica racchiusa in al-cune canzoni patriottiche e popo-lari, come El cant dels aucells (Ilcanto degli uccelli) e Els Segadors (I

mietitori), l’attuale inno della Ca-talogna. Ne sono i protagonistiprincipali due compositori il cuipercorso professionale si è intrec-ciato proprio durante i conflitti che,tra il 1701 e il 1714, hanno con-trapposto le truppe spagnole efrancesi che sostenevano Filippo Va quelle catalane e austriache del-l’arciduca Carlo d’Austria. Ma lamusica in programma è così splen-dida e celestiale da passare sopra a

ogni contrasto ideologico o a qual-siasi riferimento alle questioni in-dipendentiste che stanno animan-do la ribalta politica spagnola pro-prio in questi tempi.Alla guida delle formazioni corali eorchestrali della Capella Reial deCatalunya e del Concert des Na-tions, Savall si addentra fra gli in-trecci contrappuntistici della Mis-sa Scala Aretina a 11 voci di Fran-cesc Valls (1671-1747) – a lungo

maestro di cappella presso la Cat-tedrale di Barcellona – per portar-ne in superficie una trama sonoraricca di contrasti e colpi a sorpre-sa, ottenuti mediante un calibratogioco di proporzioni tra le parti,senza dover mai forzarne i piani di-namici.Di grande sfarzo e sicuro effetto èanche la splendida Messa a due co-ri e due orchestre di Henry Desma-rest (1661-1741), uno tra i più im-

portanti autori francesi attivi du-rante il regno di Luigi XIV; l’operafu probabilmente scritta in Spagnaproprio in risposta agli stimoli of-ferti dalla Missa di Valls e rappre-senta un’imponente costruzionearchitettonica che poggia le propriefondamenta su solidissimi pilastriarmonici e polifonici e che trovanegli episodi ravvicinati dell’Et in-carnatus est e del Crucifixus all’in-terno del Credo un sommo vertice

di estrema modernità espressiva eraffinatezza compositiva.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

IN EXCELSIS DEOLe Concert des Nations & La Capella Reial de Catalunya, J. Savall

Alia Vox / Ducale. Euro 21,00 (2 cd)

S

“In excelsis Deo”, la Catalogna con una musica celestiale

DischiJovanotti: «Riparto da zeroe mi espongo»

dischisacra

di Andrea Milanesi

CinemaIl regista Scimecafilma la storiadi Amin e Isokè,piccole vittimesfuggitealla prigioniae alla miseria

La 14enne Elle Marja, figlia di allevatoridi renne della comunità Sami, nell’e-stremo nord della Svezia, frequenta lascuola riservata alla sua gente. La ragaz-za sogna però una vita migliore in cui nonsentirsi diversa: si fa chiamare Christina,impara lo svedese e si trasferisce in città,allontanandosi dalla sua famiglia e dal-la cultura di origine. Discendente dellacomunità Sami, la regista svedese A-manda Kernell porta sullo schermo unastoria di discriminazione etnica e di re-pressione culturale poco conosciuta eraccontata al cinema, e lo fa attraverso gliocchi di una giovane determinata a tro-vare la propria voce per sfuggire a un de-stino di emarginazione e miseria. Un’a-mara resa dei conti con la propria iden-tità che non può essere cancellata con lafuga. (A. De. Lu.)

Il celebre investigatore Hercule Poirotviaggia sull’Orient Express quando lo sfar-zoso treno che attraversa l’Europa nel cuo-re dell’inverno diventa teatro del sangui-noso omicidio di un ricco uomo d’affari.Poirot deve ricorrere a tutta la sua abilita?per scoprire chi è l’assassino tra i passeg-geri. Tratto dall’omonimo romanzo di A-gatha Christie, uno dei suoi più ingegno-si e celebrati, diretto e interpretato da Ken-neth Branagh che riunisce un cast stella-re nello spazio di un vagone deragliatonella neve, come fosse il palcoscenico diun teatro, il film procede sul sicuro bina-rio di una narrazione classica, che puntasu una solida sceneggiatura e attori di pri-ma classe. Un piacere anche per chi giàconosce la soluzione del mistero, in unastoria che riflette sul senso e il ruolo del-la giustizia.(A. De. Lu.)

DELITTO...Sull’Orient Express nuovi brividi

SAMI BLOODL’identità negata in Svezia

GLI EROI DEL NATALELa nascità di Gesù vista dall’asinello e gli altri animali

“Gli eroi del Natale” di Reckart

BALON L’Africanegli occhi dei bambini

cin

epri

me

I PICCOLI DI BALON. I due protagonisti del film di Pasquale Scimeca presentato al Torino Film Festival

17Venerdì1 Dicembre 2017 s p e t t a c o l i

MUSICISTA. Jovanotti

FESTIVALI TORMENTI AL BUIO DI CHURCHILL

A pochi mesi dall’uscita nelle sale dell’epico Dunkirk diNolan, arriva un altro film che rievoca la celebre operazione

Dynamo, nel maggio del 1940, ma collocandola questovolta in un più ampio contesto. L’ora più buia di Joe

Wright, accolto ieri con molti applausi al Festival di Torino,racconta il tormento interiore di Winston Churchill, daquando venne nominato primo ministro a quando rifiutò itrattati di pace con Hitler che avrebbero visto Mussolinicome mediatore. Un ritratto appassionante di un uomoall’inizio assai controverso, ma che riuscì a conquistarsi la

fiducia non solo di re Giorgio VI, ma quella dei tanti inglesidecisi a non arrendersi al malvagio invasore. Nei panni del

protagonista, rude, aggressivo, spesso sgradevole, dotatoperò di un insuperabile senso dell’umorismo, troviamo unfantastico quanto irriconoscibile Gary Oldman (foto) e in quelli di

sua moglie c’è l’insuperabile Kristine Scott Thomas, ma ogniattore offre il suo prezioso contributo a questo dramma

storico solido e coinvolgente. (A. De. Lu.)

VkVSIyMjVm9sb0Vhc3lSZWFkZXJfTWVkaWFzZXQjIyNlNGZiMjI3ZC1mZDBkLTQwZTktOTM0NC02YzVkOWQ1MmVkOGIjIyMyMDE3LTEyLTAxVDA5OjM0OjMzIyMjVkVS

Page 4: Il prequel di Fuocoammare - balonfilm.it · sia di non deludere il mostro sacro della tv italiana. Visti gli orari ho cancellato ogni mia ... fatto gara con i colleghi a chi è più

VENERDÌ 1 DICEMBRE 2017

spettacolo18.

Cabaret a CataniaPaolantoni e Sarcinelliin “Ancora?”

CATANIA. Francesco Paolantoni e StefanoSarcinelli tornano a lavorare insieme per“Ancora?”, in scena fino al 10 dicembrealla Sala Harpago di Catania, una rivisita-zione del repertorio comico dei due arti-sti, con qualche piccola novità. I due sa-ranno due agenti della polizia scientificache indagano su fantomatici casi di cro-naca nera ma che in realtà brancolanonel buio. Francesco Paolantoni, intervi-stato da Stefano, sarà un sociologo alquale il suo cane ha mangiato una sche-

dina milionaria del super enalotto. Con“Song chef”, tra un quadro e l’altro, si pa-rodieranno i programmi di cucina tantodi moda di questi tempi. Il signor “Far -locco”, cialtrone e arrogante, farà dasponsor con i suoi biscotti. Non manche-ranno monologhi surreali sui luoghi co-muni alla rilettura dei classici. Riflessio-ni, disillusioni, paure e qualche ramma-rico, sull’esperienza della vita, lette conla lente della comicità. Paolantoni è unattore, comico e showman. Da “Indietro

tutta”nel 1987 a “Mai dire gol”, da “Quel -li che il calcio” all’Ottavo nano, è consa-crato protagonista del panorama comi-co italiano. Stefano Sarcinelli è tra gli au-tori/attori più versatili del panorama te-levisivo e teatrale italiano. Ha esordito asoli 17 anni con Nello Mascia. È passatoda Zelig a Macao, è stato autore di Tinto-ria Show e fa da autore e spalla a MaxTortora. Ad accompagnarli sul palco dueeclettici e atipici musicisti che farannoanche da commento ai vari sketch.

FESTIVAL DI TORINOIl film-documentariodel regista sicilianoScimeca racconta lastoria forte delpiccolo Amin e dellasorella Isokè chescappano dall’inferno

“Balon”, fuga per la libertà«L’Africa è povera, mancano cibo e medicine. Si muoreper infezioni, per malaria. Però c’è la gioia di vivere»

MARIA LOMBARDO

Africa vera quella di “Balon” (alTorinoFF, sezione Festa mobi-le): non attori ma gli abitantidi Rochain Mende, villaggio

della Sierra Leone. Balon è la palla, ilpallone oggetto del desiderio, giocopreferito di Amin (David Koroma) 10anni che con la sorella Isokè (FatmataKabia) 15 anni, migra verso il Nord se-guendo le indicazioni del nonno. At-traversano campi, fiumi, deserto sem-pre a piedi, rischiando la vita. Bellaprova dei due ragazzi, autentiche at-mosfere del luogo, belle musiche.Fuggono perché i predoni hanno ucci-so il maestro e diversi bambini, i lorogenitori, bruciato case. La ragazzaprotegge il fratello minore come unamamma. Soccorsi nel deserto da unacoppia di archeologi, finiscono in Libiae dopo prigionia e violenze, riescono asalire su un barcone. Quella di Pasqua-le Scimeca è un’operazione epica, nonsolo artistica. Per lui è la sua troupe u-n’esperienza di vita. I protagonisti delfilm non sapevano cosa fosse il cine-ma, perché nel villaggio manca pure lacorrente, non sapevano dove stessel’Europa. «La gente del villaggio nelfilm doveva semplicemente essere sestessa», dice il regista siciliano.

Perché Sierra Leone?«E’ uno dei Paesi che vivono le proble-matiche dell’area. Ci hanno ospitati imissionari (Padri Giuseppini del Mu-rialdo) e tramite loro siamo entrati inquella realtà: i missionari hanno unrapporto di fiducia profondo con lapopolazione. La missione è stata di-strutta tre volte durante la guerra civi-le e loro sempre protetti dagli abitantiche sono al 50/60 per cento musulma-ni, al 20/30 cristiani, i rimanenti ani-misti. Ho assistito a scene forti: i mu-sulmani ai funerali e ai matrimoni in-vitano anche i cristiani e viceversa.Quando siamo arrivati al villaggio eabbiamo tenuto un’assemblea, l’I-mam e Padre Mario, il responsabiledella missione, hanno recitato le ri-spettive preghiere. In realtà le divisio-ni vengono fomentate da interessispecifici. Non sono nell’anima del po-poli».

Com’è cambiata la tua percezionedell’Africa?

«Le cose non sono come le raccontanoi media. L’Africa è povera, mancano ci-bo e medicine. Si muore per infezioni,

per malaria. Però c’è gioia di vivere».I due fratelli sono diretti in Svezia manon hanno idea della geografia.

«Non sanno niente di noi, non hannola tv perché non c’è corrente elettrica,quelle poche cose che sanno di noi so-no mitologia. Non hanno nessuna a-spirazione a fuggire. Un vecchio mi hadetto: quando sei in mezzo alla fore-sta che sta bruciando che fai? Scappi,cerchi salvezza. Questo il motivo percui c’è quella che noi chiamo la migra-zione. Il 90% si muovono da un Paeseall’altro, scappano da Sierra Leone aNigeria o Liberia. Una minoranza cer-ca di venire in Europa».

Avete avuto problemi con le istitu-zioni?

«No. Spesso ci hanno aiutati. Per girarenel deserto del Marocco, servivano ipassaporti per i ragazzini. La maggiorparte non hanno documenti, non sonoregistrati all’anagrafe. Non sannoquando sono nati. Convenzionalmen-

te li registrano nati l’ 1 di gennaio. Lamamma di Amin, però, si ricordava diessere andata in ospedale e da lì’ sia -mo risaliti alla data».

Quasi un documentario.«C’è una storia ma il film è girato comese fosse documentario. Abbiamo rac-contato delle situazioni mentre stava-no accadendo».

E la scena dell’assalto dei predoni ?«Abbiamo chiamato ragazzi che ave-vano fatto la guerra civile. Ci hannosubito detto che sapevano come fare,ma naturalmente dovevano farlo confucili finti».

E nel deserto com’è andata?«Siamo stati con i beduini, in accam-pamenti nel deserto ed è stata dura. Lescene dei campi di detenzione in Libiasono state ovviamente girate in Ma-rocco. Ma le donne che recitano le sce-ne in prigione si sono immedesima-te».

Il film si conclude con i ragazzi che

riescono a salire sul barcone.«Mi sono fermato lì - dice Scimeca - ilresto è cronaca. Non c’è bisogno diraccontarla perché la conosciamo».Per tutta la troupe è stata un’esperien -za molto faticosa (cinque mesi sul po-sto, uno e mezzo per le riprese) perquanto riguarda il clima e il cibo. «Ab-biamo cercato di difenderci dalle zan-zare, ma il nostro fonico s’è presa lamalaria e abbiamo dovuto portarlo inospedale».

Cosa lascia quest’esperienza?«Non si può descrivere. Il Mal d’Africanon è letteratura. Ci metti un po’ a ria-bituarti. Capisci come il nostro sprecodi denaro è insensato e che il loro rap-porto con la natura è fatto di rispet-to».

Nel cast Vincenzo Albanese e Raf-faella Esposito, i due archeologi chesalvano i ragazzi nel deserto. Il film èstato anche a Tallinn Film Festival inEstonia. Prodotto Da Linda Di Dio conArbash e Rai Cinema, Mibact e SiciliaFilm Commission, “Balon” avrà distri-buzione indipendente con gli eser-centi cattolici, Agis Scuola e Engm(Ong con la quale la produzione rea-lizzerà un pozzo e una scuola nel vil-laggio).

Il registaPasqualeScimecadurante leriprese. Soprae a fianco,immagini dalfilm

“Siamostati coni beduini.Il mald’Africanon èletteratura

“Due sotto il burqa”, la commedia sull’amore e sull’IslamFILM RIVELAZIONE. La regista Sou Abadi: «Minacce dai fondamentalisti, ma anche l’appoggio della madre di un kamikaze»

FRANCESCA PIERLEONI

ROMA. Da una parte «qualche insulto e minacciaper me e il cast da alcuni fondamentalisti, chehanno smesso con l’uscita in sala del film», dal-l’altra «gli abbracci e i ringraziamenti di tanti a-rabi alle anteprime, contenti ci sia una storia incui si vede che essere musulmani non vuol direavere il coltello in mano». Sono le reazioni, spie-ga a Roma la regista Sou Abadi, iraniana natura-lizzata francese, che ha suscitato nella comuni-tà islamica d’Oltralpe Due sotto il burqa, la com-media romantica/sociale in cui si parla di radi-calizzazione e libertà di scelta, con leggerezzama senza superficialità.

Il film, vincitore del premio del pubblico alBiografilm Festival, arriva in sala il 6 dicembre.Protagonisti Félix Moati, William Lebghil e la

25enne Camélia Jordana, che dopo il successocome cantante, grazie a Due sotto il burqa e a Lebrio, con Daniel Auteuil, appena uscito in Fran-cia, si sta affermando come una delle rivelazionidel cinema d’oltralpe. La regista, che viene daldocumentario, è qui al debutto nella fiction: «Èla strada che continuerò a seguire, per adesso,mi sento più libera». E il prossimo film è ancorapiù impegnativo: «Dopo due anni di ricerche stoper iniziare a girare una commedia ambientatafra i militanti dell’Isis».

Sou Abadi da adolescente in Iran all’inizio del-la rivoluzione islamica ha vissuto «le derive delfondamentalismo - spiega-. E

in Francia, e in generale in Occidente, abbia-mo vissuto gli orrori del radicalismo islamico. Iovolevo parlarne da una prospettiva diversa daquella tragica, riderne in maniera intelligente.

Allora ho deciso di dire tutto quello sentivo, main maniera garbata». Nel film «non rido solo delradicalismo, ma di tutto e tutti, anche di mestessa. Volevo una commedia che aiutasse a pla-care gli animi e a fare un passo verso l’altro».

Al centro della storia la coppia formata da Lei-la (Jordana) e Armand (Moati) studenti a Parigidi scienze politiche che si sono innamorati e so-no sul punto di partire insieme per New Yorkper uno stage all’Onu. I piani però vengono stra-volti quando Mahmoud (Lebghil), fratello mag-giore di Leila, torna dal Medio Oriente in Franciada islamico radicalizzato. Per impedire alla so-rella di partire, Mahmoud chiude Leila in casa, eArmand, pur di rivederla ed aiutarla, decide diindossare un burqa e spacciarsi per donna, pre-sentandosi col nome di Sheherazade.Mahmoud ci casca e pian piano inizia a provare

un interesse sempre maggiore per la nuova a-mica della sorella.

Per il ritmo del film «mi sono ispirata a BillyWilder, considero questo il mio A qualcuno piacecaldo col burqa - dice -. Avrei tanto voluto cheuscisse anche nel mondo arabo ma finora nes-suno di quei Paesi lo ha acquistato né l’ha volutonei propri festival. Sono delusa, perché nonpenso ci sia niente di offensivo». L’approccio do-cumentaristico l’ha aiutata nella storia ma sulpersonaggio di Mahmoud «ho virato sull'irreali-smo, volevo essere ottimista». Per questo l’hamolto emozionata ricevere le lettere delle ma-dri di due giovani diventati jihadisti, di cui unomorto come kamikaze: «Avrebbero voluto cheanche i loro figli, come capita a Mahmoud, aves-sero avuto la possibilità di cambiare attraversol’amore».

&lifestyle

VkVSIyMjVm9sb0Vhc3lSZWFkZXJfTWVkaWFzZXQjIyNlNGZiMjI3ZC1mZDBkLTQwZTktOTM0NC02YzVkOWQ1MmVkOGIjIyMyMDE3LTEyLTAxVDA5OjQ0OjA1IyMjVkVS

Page 5: Il prequel di Fuocoammare - balonfilm.it · sia di non deludere il mostro sacro della tv italiana. Visti gli orari ho cancellato ogni mia ... fatto gara con i colleghi a chi è più

art

Tiratura: 32139 - Diffusione: 22698 - Lettori: 341000: da enti certificatori o autocertificatiwww.datastampa.it

da pag. 13foglio 1

01-DIC-2017

Dir. Resp.: Alessandro Notarstefano

TORINO FILM FESTIVAL 1

Page 6: Il prequel di Fuocoammare - balonfilm.it · sia di non deludere il mostro sacro della tv italiana. Visti gli orari ho cancellato ogni mia ... fatto gara con i colleghi a chi è più

© LA RIPRODUZIONE E LA UTILIZZAZIONE DEGLI ARTICOLI E DEGLI ALTRI MATERIALI PUBBLICATI NEL PRESENTE GIORNALE SONO ESPRESSAMENTE RISERVATE

GIORNALE DI SICILIAVenerdì 1 dicembre 201734 Cultura & Spettacoli

Teatro. In scena da stasera fino a domenica 10 un testo miliare della drammaturgia. Il regista e attore: «Con Pirandello ho sempre avuto un rapporto di amore e odio»

0 «Questo dramma è un monumento alla Grandattorialità»

Simonetta TrovatoPALERMO

OOO Pazzo? Se lo chiedono, lo bi-sbigliano, lo dicono tra le righe; poilo urlano, interdetti, perché il di-verso è sempre sopra le righe. Que-sto Enrico IV è forse un dissociato?O quello che oggi si chiamerebbe,“stressato”.

Luigi Pirandello sorriderebbesornione: perchè dare per forza untitolo alle cose, se non è necessa-rio? «Ho fatto della follia e della re-cita della follia di Enrico IV, chenell’originale ha una causa clinicaun po’ banale, una decisione det-tata da una sorta di vocazione tea-trale: non per nulla, il teatro, il tea-tro nel teatro e il teatro “del” tea -tro, sono il vero tema di questospettacolo», scrive nelle note di re-

gia Carlo Cecchi, che da stasera al-le 21 sarà in scena al Teatro Biondocon questo allestimento pirandel-liano di cui firma anche la regia.Cecchi ritorna quindi nella cittàche oltre venti anni fa lo acclamòper le sue regie innovative della tri-logia shakespeariana: nel cuoredella città dissestata, in quellostesso Teatro Garibaldi che oggi –dopo aver perso quell’aspettostraordinariamente slabbrato chepiacque tanto a Peter Brook – ospi -ta il quartier generale di Manife-sta12. «Spero ritorni teatro, ungiorno», sussurra Cecchi e nonvuol dire di più. Intanto rinsalda ilsuo rapporto con il drammaturgoagrigentino: che non fila tutto li-scio, più di una volta l’attore haespresso una sorta di amore/odio.È successo in occasione del debut-to de “L’Uomo, la bestia e la virtù”(portato in scena nel 1976 con in-numerevoli riprese fino all’edizio -ne televisiva del 1991) e poi dei “Seipersonaggi in cerca d’autore”(quattro stagioni di tournée teatra-le in Italia e all'estero dal 2001 al

2005): più volte Cecchi ha raccon-tato il suo «rapporto doppio: loconsidero, come tutti, il più grandeautore italiano. E anche il più in-sopportabile. Ma Pirandello è unpunto focale, un nodo centralenella tradizione del teatro italianoe va affrontato col rispetto che gli sideve». Come dire… non se ne puòfare a meno. E forse proprio questo“Enrico IV” è un punto d’arrivo: lafollia dell’uomo, vera o falsa chesia, è solo un gioco perverso dispecchi melensi, un modo perguardarsi dentro e trovarsi inadattial ruolo. Così il personaggio e cosìl’attore. Ma Carlo Cecchi di questo“Enrico IV” cura anche l’adatta -mento del testo. Perché mettermano a Pirandello? «Enrico IV fuscritto per Ruggero Ruggeri, è sem-pre stato un ruolo in cui si sonomisurati soltanto i grandi attori –spiega Cecchi -. È un monumentoalla Grandattorialità». Sì, mal’adattamento... «Prima di tutto horidotto drasticamente molte dellelunghissime battute del GrandeAttore; erano già noiose per me

che le leggevo, pensavo con terrorea chi le avrebbe ascoltate. Ma il ri-dimensionamento ha fatto sì chegli altri personaggi acquistasseroun rilievo che spesso, soverchiatidal peso delle battute del protago-nista, rischiavano di perdere. In al-cuni dialoghi ho “tradotto” la lin-gua dell’originale in una linguateatrale a noi più vicina». Cecchisarà il nobile signore dei primi delNovecento che da vent’anni vive

segregato nei panni dell’imperato -re medievale Enrico IV di Germa-nia. Al suo fianco, gli attori che la-vorano con lui da anni, AngelicaIppolito, Gigio Morra, Roberto Tri-firò; e i giovani Federico Brugnone,Davide Giordano, Dario Iubatti,Matteo Lai, Chiara Mancuso, Re-mo Stella. Le scene sono di SergioTramonti, i costumi di Nanà Cec-chi. Repliche fino al 10 dicembre.(*sit*)

Carlo Cecchi in scena nei panni di «Enrico IV» di cui firma anche la regia

cinema. «Balon» del regista siciliano racconta la fuga dalla guerra, il viaggio in mare di due fratelli africani: «Gli attori protagonisti non avevano mai visto un film...»

Scimeca: «I migranti e il senso dell’esistenza»Antonella FilippiPalermo

OOO Dal viaggio di «Biagio», alla fugadi «Balon». Alla ricerca, con entram-bi i casi, del senso dell’esistere. A ol-tre due anni dal film sul missionarioBiagio Conte, Pasquale Scimecatorna nelle sale con lo struggenteracconto della fuga, dalla Nigeriaall’ Europa, di un fratello e una so-rella, Amin e Isokè, rimasti orfani acausa della guerra dei miliziani jiha-disti di Boko Haram, che hanno di-strutto il loro villaggio e ucciso i lorogenitori. Rimasti soli, i due ragazzifuggono verso il Nord, finché nonraggiungono il deserto, dove vengo-no soccorsi da una coppia di ar-cheologi che li porta in Libia. Cattu-rati da una milizia, dopo mesi di vio-lenza, prigionia, e lavoro da schiavi,riescono a salire su un barcone.

«Balon», scritto e diretto da Sci-

meca, prodotto da Arbash, in colla-borazione con Rai Cinema, con ilcontributo del Mibact – DirezioneGenerale Cinema e quello della Re-gione siciliana – Filmcommission, èstato presentato ieri al 35TorinoFilm Festival, dopo l’anteprima diTallin: l’uscita a fine gennaio. Spie-ga il regista: «Li vediamo arrivareogni giorno su barconi e gommonifatiscenti: sono padri e madri, fra-telli e sorelle, bambini con gli occhismarriti che fuggono da guerre e ca-restie, da persecuzioni e miserie.Frequentando la missione di fratel-lo Biagio ho conosciuto tanti mi-granti, tanti rifugiati sbarcati sullenostre coste, sono rimasto colpitodalle loro storie e ho riflettuto su unaspetto: di queste persone cono-sciamo qualcosa solo dal mare inpoi, da quando li accogliamo, manon sappiamo cosa sta succedendonei loro paesi e quali sono i motivi

per cui, una piccola parte di popola-zione africana, decide di partire percercare rifugio da noi: è questa è laprima motivazione che mi ha spintoverso questo racconto. Ma ne esisteanche un’altra: sento che si sta dif-fondendo un sentimento di pauranei confronti dei migranti, una con-seguenza della non conoscenza chesfocia in frequenti episodi di razzi-smo. Dell’Africa avevo un’immagi -ne formata sui racconti, sui film, manon potevo continuare a vivere in-differente di fronte al dramma chestiamo vivendo. Allora ho deciso direndermene conto personalmentee sono partito. Arrivato lì la mia ini-ziale idea di film è andata stravol-ta».

Tra gli interpreti del film c’è Vin-cenzo Albanese, presente in «Bia-gio» e, per la prima volta sullo scher-mo, David Koroma nel ruolo diAmin e Yabom Fatmata Kabia nel

ruolo di Isokè: «Il casting ha coin-volto alcune scuole perché i ragaz-zini dovevano essere capaci di reci-tare in inglese. I due protagonistinon avevano mai visto un film, il lo-ro stupore è per me indimenticabi-le. Hanno imparato velocementema li ho fatti giocare, non recita-re».

Il film è stato girato in Sierra Leo-ne ma anche nel Sahara marocchi-no, al confine con l’Algeria. E poi inSicilia, nel Ragusano e sulle stradedelle Madonie: «Non è un filmsull’immigrazione, ma un filmsull’Africa. A Lunsar, a nord del Pae-se, siamo stati ospiti della Congre-gazione dei Padri Giuseppini e ab-biamo visitato tanti villaggi. Ho ca-pito davvero cos’è il mal d’Africa,provocato da una realtà che ti affer-ra l’anima, che ti fa capire il verosenso dell’esistenza. Laggiù si vivesenza luce, senz’acqua, senza gasma a stretto contatto con una natu-ra incontaminata, dove non si pro-duce immondizia, e dove la gente èallegra e ha voglia di vivere». Mal-grado tutto. (*anfi*)Una scena di «Balon» del regista siciliano Pasquale Scimeca

al massimo. L’attore catanese debutta stasera in «Natale in casa Cupiello», la più nota tragicommedia di De Filippo. Famiglia disfunzionale con la regia di Capodici

Enrico Guarneri in scena con un classico di EduardoPALERMOOOO Quando Luca Cupiello si fascaldare la colla per finire il suo«presepe», ti vien voglia di fargliuna carezza: perché in questatranquilla meticolosità, c’è l’uomoche non vuole vedere al di là dellastanza in cui è rinchiuso, non vuo-le assistere allo sfacelo di una fa-miglia che si disgrega. Cupiello, lamoglie, il figlio nullafacente, il fra-tello inutile… sono figurine sboz-zate ad arte di un mondo piccino:lo stesso che Enrico Guarneri por-ta in scena facendo suo il «Natale»di eduardiana memoria. Staseraalle 17,15, domani sia alle 17,15

che alle 21,15, al Teatro Al Massi-mo, fuori cartellone, l’attore cata-nese porta l’allestimento di unavecchia conoscenza come Anto-nello Capodici: tra i due l’intesa èconsolidata da anni, e sembrafunzionare perfettamente soprat-tutto per certi affreschi siciliani.Ma adesso tocca ad Eduardo DeFilippo e stavolta non ci sono rivo-li testuali da intestarsi: forse an-che per questo Guarnieri ha volu-to accanto la sua compagnia, ro-data da un pezzo: e quindi, An-drea Vitalba (la moglie Concetta),Vincenzo Volo, Rosario Minardi,Rosario Marco Amato, Nadia De

Luca, Turi Giordano, Pietro Bar-baro, Gianni Fontanarosa, NucciaMazzarà, Iridiana Petrone, Ales-sandra Falci e Antonello Capodici.«La vicenda del “presepe”, elevatoa paradigma di vita, è un deliziosoparavento dietro il quale si agita ilprotagonista vero – spiegano in-sieme Enrico Guarnieri e Antonel-lo Capodici -: ovvero una famiglia“disfunzionale”, come diremmooggi, un nucleo senza capo e sen-za punto di forza su cui poggiare.Generazioni che si rincorronosenza mai raggiungersi del tutto. Èil genio tremendo di Eduardo DeFilippo, che ci fa ridere fino alle

lacrime: ma sono le stesse che,asciugandosi, lasciano striate disale e malinconica rabbia. È la vi-ta, appunto. Colma di parole inu-tili e preziosissimi gesti. Vissutacome un irreparabile sogno dalquale non ci sveglia mai del tut-to».

In questo allestimento alla sici-liana, Capodici inventa un finale asorpresa, basato sulla balordaggi-ne di Luca Cupiello, immerso inun suo mondo scostato da prese-pista appassionato. Il “rientro” infamiglia dopo l’infarto, cheEduardo utilizza come un finalesalvifico, ha un che di agrodolce.Ultima digressione rispetto all’ori -ginale, la figura del figlio delin-quentello, Tommasino, che nonritornerà mai sui suoi passi.(*sit*)«Natale in casa Cupiello», una scena dello spettacolo de «Al Massimo»

Al Biondo l’Enrico IVdi Carlo Cecchi:«Tragedia amarasu maschera e follia»Al fianco di Cecchi gli attori che lavora-no con lui da anni, Angelica Ippolito,Gigio Morra, Roberto Trifirò; e i giova-ni Federico Brugnone, Davide Giorda-no, Dario Iubatti, Matteo Lai, ChiaraMancuso, Remo Stella

4«Ho Ridotto moltedelle lunghissimebattutedel protagonista»

7uVUbOI/oEfCUC/mS/7E1dg3BXr6NKkg23VV6G93EMc=

Page 7: Il prequel di Fuocoammare - balonfilm.it · sia di non deludere il mostro sacro della tv italiana. Visti gli orari ho cancellato ogni mia ... fatto gara con i colleghi a chi è più

© LA RIPRODUZIONE E LA UTILIZZAZIONE DEGLI ARTICOLI E DEGLI ALTRI MATERIALI PUBBLICATI NEL PRESENTE GIORNALE SONO ESPRESSAMENTE RISERVATE

GIORNALE DI SICILIAMartedì 20 marzo 2018 Cronaca di Palermo 29

decoro urbano. Il Comune apre alle associazioni ma anche a singoli privati e imprese per migliorare l’aspetto di edifici pubblici e strade

Primi patti di collaborazione a BagheriaI cittadini cureranno piazze e aree verdi

Pino GrassoBAGHERIA

OOO Presentato alla città il primopatto di amministrazione condivisa.Si tratta di un particolare strumento,che consente ai cittadini di prender-si cura di spazi ed edifici pubblici ed,in generale, beni comuni materialied immateriali. All’iniziativa sonocoinvolte l’amministrazione comu-nale, il Casb (coordinamento com-prensoriale delle associazioni delbagherese), la Casa del volontariato,il Cesvop delegazione Bagheria eLabsus. «La città è di tutti ammini-striamola insieme non è solo unoslogan è un’azione in cui crediamo elo dimostrano le nostre attività dicoinvolgimento dal basso – dice ilsindaco Patrizio Cinque – crediamonell’alleanza fra cittadini e ammini-strazione, e con i quali devono esse-re condivisi spazi, risorse ma ancheresponsabilità. Auspichiamo gran-de partecipazione». Volontari po-tranno curare il decoro di una pub-blica via oppure provvedere al riuti-lizzo di un edificio dismesso, occu-parsi di valorizzare aree pubbliche,aree verdi, aree private di uso pub-blico, il patrimonio immobiliare co-munale ed anche piattaforme digi-tali e servizi ai cittadini. A stipulare ipatti di collaborazione con il Comu-ne possono essere cittadini singoli o

in gruppo nonché associazioni,cooperative, volontari ed imprese.

Primo esempio: ieri mattina apiazza Vittime della mafia sono sta-te messe in campo attività di riquali-ficazione e ha preso il via il primoprogetto di comunità. A grandi epiccini è stato fornito il materialenecessario alla pulizia: scope, zap-pette, secchi, guanti e sacchetti. A ri-focillare i partecipanti con delle bi-bite il Bar Ester che è partner privatodel progetto. La riqualificazione de-finitiva dell’area infatti prevede an-che l’apertura di un chiosco bar,

L’ipotesi di riqualificazionedell’area è a cura di Aronica Francacreative designer. L’idea progettua-le prevede una zona verde con alberie giardini, la zona relax corredata datavoli e sedie dalle forme e i colorinaturali, panche ed illuminazione,la riqualificazione dei bagni pubbli-ci esistenti, il punto ristoro un chio-sco prefabbricato in legno, che fun-gerà da esercizio commerciale som-ministrando alimenti e creando unpunto di incontro e aggregazionesociale ed infine un uno spazio pla-yground attrezzato e dedicato ai più

piccoli per dare l’opportunità di gio-care all’aperto e socializzare ai fuoriegli orari scolastici. «Con questa pri-ma iniziativa che segue una serie diincontri propedeutici con gli attoricoinvolti il comune di Bagheria –spiega l’assessore alle Politiche So-ciali Maria Puleo – si aggiunge a cen-tinaia di Comuni italiani che, a par-tire da uno schema di atto prodottoda Laboratorio per la sussidiarietà –Labsus, hanno aderito, adottandoad un apposito regolamento, ad unmodello di amministrazione condi-visa». (*pig*)

Ieri mattina a piazza Vittime dellamafia sono state messe in campoattività di riqualificazione e hapreso il via il primo progetto di co-munità: tutti con scope e rastrellia pulire, un bar offriva il ristoro.

cinema d’impegno. Ieri sera l’anteprima siciliana di «Balon», l’ultimo film del regista palermitano, presente l’arcivescovo Corrado Lorefice

Due fratelli in fuga, Scimeca racconta gli orrori dell’AfricaOOO La storia è quella di Amin e disua sorella Isokè che vivono in unvillaggio di povera gente dell’Africasub-sahariana. Un giorno, unabanda di predoni assalta il villag-gio, brucia la loro casa e uccide igenitori e i fratelli. Rimasti soli, idue ragazzi fuggono verso il Nord,finché non raggiungono il deserto,dove vengono soccorsi da una cop-

pia di archeologi che li porta in Li-bia. Catturati da una milizia, dopomesi di violenza, prigionia e lavoroda schiavi, riescono a salire su unbarcone. Verso l’ignoto. «Balon» èl’ultimo film di Pasquale Scimeca,presentato ieri sera al cinema Gau-dium in anteprima siciliana (uscitain ottobre), durante una serata ar-ticolata, tra interventi, rinfresco -

con il pane dei poveri della Missio-ne di Speranza e Carità di BiagioConte - e proiezione. Oltre a Sci-meca, che è anche direttore delCentro sperimentale di Cinemato-grafia di Palermo, erano presentigli attori Raffaella Esposito e Vin-cenzo Albanese, la produttrice Lin-da Di Dio, e il direttore della SiciliaFilm Commission, Alessandro

Rais. Al termine è intervenuto l’ar -civescovo di Palermo Corrado Lo-refice.

«Questo non è un film sull’im -migrazione, ma un film sull’Africa.Per anni ho visto arrivare i barconi.Ho parlato con i profughi che mihanno raccontato le loro storie. Hoascoltato i dibattiti in tv e ho letto igiornali, per cercare di farmi

un’idea, di avere un’opinione pre-cisa. Ma i miei pensieri erano sem-pre più confusi e incerti e non po-tevo continuare a vivere indiffe-rente di fronte al dramma che stia-mo vivendo. Per questo ho decisodi andare in Africa a cercare di ca-pire quello che sta succedendo. Eho filmato quello che ho visto».(*anfi*)

Gli operai delle imprese che hanno messo i mezzi a disposizione e i volontari nella villa Regina Margherita (foto migi)

OOO Giovedì scorso l'ennesimo crol-lo e la paura alla villa Regina Mar-gherita: un enorme fusto di alberoè precipitato sulla robusta ringhierache delimita lo storico polmoneverde. Chiusa oramai da un mese emezzo la villa finalmente potrebbeintravedere i suoi primi spiragli diluce: da tre giorni infatti sono co-minciati i lavori di messa in sicurez-za che a breve dovrebbero garantirela sua riapertura. A mettersi in mo-to due ditte private e alcuni volon-tari con al fianco attivisti del Movi-mento 5 Stelle che hanno promossol’iniziativa. Coordinati dall'ingegne-re Nunzio Lo Grande, responsabiledel Settore Verde pubblico del Co-mune, sono stati avviati i lavori dipotatura dei rami degli alberi seco-lari il cui enorme peso, a causa delloro mancato sfoltimento da tempoimmemorabile, aveva creato pro-prio questi problemi di "crolli" deglialberi secolari. Una ditta ha messo adisposizione operai e due mezzi chehanno permesso la potatura anchedei rami più alti. "Continuiamo il la-voro intrapreso da tempo per il re-cupero di questa splendida villa" hasottolineato il neosenatore partini-cese Francesco Mollame. Sarà ripri-stinata anche l'illuminazione dellafontana. (*MIGI*)

partinico

Volontari in azioneper riaprire la villaRegina Margherita

cinemaBAGHERIACINEMA CAPITOL MULTISALAvia Roma, 10 - 091931935www.supercinemabagheria.itMaria Maddalena17,30 - 20,00 - 22,30 € 7,50 - € 5,50È arrivato il broncio(solo sabato e domenica) 17,00€ 7,50 - € 5,50Pertini il combattente 18,30 - 20,30€ 7,50 - € 5,50Il giustiziere della notte 22,30€ 7,50 - € 5,50Il mercoledì tutti i film costano solo € 4,00

CINEMA EXCELSIORvia Ciro Scianna, 32-34 Tel. 091933319www.supercinemabagheria.itRiposoIl lunedì tutti i film costano solo € 4,00

SUPERCINEMA MULTISALA(3 sale) - via Carà, 123 - 0915641007www.supercinemabagheria.itMetti la nonna in freezer18,00 - 20,15 - 22,30€ 7,50 - € 5,50Un amore sopra le righe17,30 - 20,00 - 22,30 € 7,50 - € 5,50Tomb Raider 17,30 - 20,00 - 22,30€ 7,50 - € 5,50Zerovskj - Solo per amore(Renato Zero in concerto)Solo il 19 - 20 - 21 marzo 2018Prevendite disponibili17,30 - 20,00 - 22,30 € 7,50Il martedì tutti i film costano solo € 4,00

CEFALÙASTRO 2000Martoglio ang. via Roma -Tel. 3284829917-33843291320IT 17,30 - 20,00 - 22,30 € 6,00 - € 4,00

DI FRANCESCATel. 0921923330È arrivato il broncio 16,00Il filo nascosto 17,30 - 19,45 - 22,00

CINISIALBAwww.cinealba.it Tel.0918699226-3397673710Puoi baciare lo sposo 18,30 - 20,30 -22,30 € 5,50 - € 4,50

CORLEONEMARTORANATel. 360532555Sing 17,00 - 19,00 - 21,00

GANGIASTORIATel. 0921644021Riposo

MISILMERIKINGwww.cineking-misilmeri.it-via Chioggia 2Tel. 3391305069-3484553032-0918733511Programmazione non pervenuta

PARTINICOEMPIRE CINEMASwww.empirecinemas.itPartinico Viale Reg. Siciliana/SP1Tel. 091/8902843cell. 3930635502 - 388345851Maria Maddalena 18,00 - 20,20 - 22,40Tomb Raider3D 18,00 - 20,20 - 22,40 - 2D 20,20Metti la nonna in freezer18,40 - 20,20 - 22,40È arrivato il broncio 17,15Belle e Sebastien 17,15Il giustiziere della notte 22,40

PETRALIA SOTTANA

CINE TEATRO GRIFEOC.so P. Agliata - Tel. 349-4543601A casa tutti bene19,00 - 22,00 (fest. 17,00)

SAN GIUSEPPE JATO

CINEMA SIVIGLIAPiazza del Popolo, 1 - Tel. 392161992Riposo

TERMINI IMERESE

EDEN MULTISALATel. 0918141243Sala A - Metti la nonna in freezer18,30 - 20,30 - 22,30Sala B - Quello che non so di lei18,30 - 20,30 - 22,30

SUPERCINEMA MULTISALApiazza Crispi, 9 tel/fax0918113030-3288281216Sala Verde - Tomb Raider2D 18,00 - 22,30 - 3D 20,00Sala Blu - Tomb Raider2D 18,00 - 22,30 - 3D 22,30

VILLABATE

AMBASSADORCorso Vittorio Emanuele, 442Tel. 091492761È arrivato il broncio 16,30 € 3,00A casa tutti bene 18,30 - 20,30 € 3,00

turno diurno

cacace ferdinando

via Mariano Stabile, 287 091588313

cottone cecilia

viale campania, 29/F 091519263

crimaudo gianluca

via Alloro, 137 0916164133

farmacia diaz

via Armando Diaz, 90 091476824

farmacia giganti

via Ammiraglio Rizzo, 49 091540463

farmacia maymone

via Ernesto Tricomi, 12 0916574128

farmacia mercadante

via Carbone, 44 091450064

farmacia ruggeri

via Dell’Ermellino, 26 091447617

farmacia villa serena

via Tasca Lanza, 106 091213241

verga gianfranco

via Eugenio L’Emiro, 34 0916511761

virga anna maria

via Leonardo Da Vinci, 338 091406185

turno notturno

antica farmacia cavour

via Cavour, 96 0916119419

antica farmacia giusti

via Gabriele D’Annunzio, 1/E 091309076

bonsignore

viale Regione Siciliana, 2322 091400219

farmacia della Statua

piazza V. Veneto, 11 (alla Statua)091515209

farmacia della stazione centrale

via Roma, 1 0916162117

farmacia ponte oreto

via Oreto, 322/A 091444537

farmacie

palermoAL POLITEAMA MULTISALAvia E. Amari, 160Tel. 0912747799 - 3898703670Maria Maddalena dramm.17,00 - 20,00 - 22,30 € 4,00Lady Bird dramm.16,30 - 18,30 - 20,30 - 22,30 € 7,50/5,50

ARISTONvia Pirandello 5 - Tel. 0916258547www.arlecchinoariston.itPertini - Il Combattente 16,00 €4,00Il filo nascosto 17,30 - 20,15 - 22,30 €4,00

ARLECCHINO MULTISALAvia I. Federico 12 - Tel. 091362660www.arlecchinoariston.itSala 1 - Oltre la notte 16,30 - 18,30 - 20,30 -22,30 €4,00Sala 2 -La forma dell’acqua 17,30 - 20,30 - 22,40€4,00

AURORA MULTISALAvia T. Natale 177Tel. 091533192-3357579199www.cinaurora.itLa forma dell’acqua dramm. 18,40 - 21,15 €4,00È arrivato il broncio animaz. 16,15 € 4,00Maria Maddalena dramm. 16,45 - 18,40 - 21,15 €4,00Un amore sopra le righe dramm. 18,40 - 21,15 €4,00Rachel dramm. 16,15 € 4,00

COLOSSEUMvia Guido Rossa 5/7 - Tel. 0914422656L’ora più buia16,00 - 18,15 - 20,30 - 22,35 € 6,50 - € 5,50/5,00

GAUDIUMvia Damiani Almeyda, 34 Tel. 091341535www.cinemagaudium.itMetti la nonna in freezer comm.16,30 - 18,30 - 20,30 - 22,30 € 4,00

GAUDIUM IULIIvia Damiani Almeyda, 34 Tel. 091341535Lady Bird dramm. 17,00 - 18,50 - 20,40 - 22,30€ 4,00

IGIEA LIDOvia Amm. Rizzo, 13Tel. 091545551-3357579199info: www.cinaurora.itUna Donna Fantastica 16,30 - 18,30 - 20,40 -22,45

KINGvia Ausonia 111 - Tel. 091516121www.cinemaking.itRiposo

LUXvia F. Di Blasi 25 - Tel. 091348990www.luxcineteatro.itMaria Maddalena 20,30 - 22,35€ 4,00Suburbicon 16,00 - 18,15 € 4,00MARCONI MULTISALAvia Cuba 12 www.cinemarconipalermo.itTel. 091421574Metti la nonna in freezer16,30 - 18,30 - 20,30 - 22,30 € 4,00Tomb Raider 17,30 - 20,00 - 22,30 €4,00Parcheggio gratuito in corso Calatafimi 417

METROPOLITANV.le Strasburgo 358 Tel. 0916887513Anteprima privata Warner - Ready player20,00Tomb Raider 18,00 - 20,20 - 22,40 € 4,00Rudolf alla ricerca della felicità18,40 € 4,00Maria Maddalena 18,00 - 22,30 € 4,00Metti la nonna in freezer16,00 - 18,00 - 20,30 - 22,40 € 4,00Il giustiziere della notte 16,00 € 4,00Puoi baciare lo sposo 16,00 € 4,00A casa tutti bene 16,00 € 4,00Zerovskyj 16,00 -18,15 - 20,30 - 22,40 €8,00

MULTIPLEX PLANET LA TORREc/o Centro Commerciale La Torrevia Assoro 25/bis Tel. 091223005 - 312618www.multiplexplanetlatorre.itinfo@multiplexplanetlatorre.itTomb Raider 15,50 - 18,30 - 21,15Tomb Raider Atmos 2D 17,00 - 20,00 - 22,35Metti la nonna in freezer16,00 - 18,15 - 20,30 - 22,45Maria Maddalena 17,15 - 20,00 - 22,35La forma dell’acqua 19,50Black Panther 19,15 - 22,15Red Sparrow 22,30Belle & Sebastien - amici per sempre 17,45È arrivato il broncio 15,45 - 17,00

ORFEOvia Maqueda, 25 - Tel. 0916162090Femme rouge (V.M. 18 anni)

ROUGE ET NOIRp.zza Verdi, 8 - Tel. 091324651Sala Rouge -Pertini - Il combattente 16,30 €4,00La forma dell’acqua 18,00 - 20,30 - 22,40 €4,00Sala Noir -Nome di donna 16,30 - 20,30Visages, villages 18,30 - 22,30 €4,00(riduzioni per universitari e over 65)

UCI CINEMAS MULTISALABrancaccio c/o Centro Commercialevia Filippo Pecoraino - Tel. 091391953Sala 1 - Tomb Raider 15,00 - 17,30 - 20,00 - 22,30Sala 2 - È arrivato il broncio 14,50Sala 2 - Black Panther 17,05Sala 2 - Zerovskij 21,00Sala 3 - Belle & Sebastien amici per sempre15,15 - 17,30Sala 3 - Il mio uomo perfetto 19,40Sala 3 - Puoi baciare lo sposo 22,00Sala 4 - Red Sparrow 22,30Sala 4 - Il giustiziere della notte 14,50 - 17,20Sala 4 - La forma dell’acqua 19,50Sala 5 - Maria Maddalena 16,50 - 19,30 - 22,15Sala 6 - Tre manifesti a Ebbing 18,00 - 21,00Sala 7 - Metti la nonna in freezer15,05 - 17,25 - 19,45- 22,10

OzvBQdGXRr3XsHfX1Mzu33TWRspIaVPypetwjAcQDXk=

Page 8: Il prequel di Fuocoammare - balonfilm.it · sia di non deludere il mostro sacro della tv italiana. Visti gli orari ho cancellato ogni mia ... fatto gara con i colleghi a chi è più

MERCOLEDÌ 21 MARZO 2018

spettacolo .23

al cinema mm numero posti | M megaschermo | P parcheggi | i parcheggio custodito | A sala climatizzata | R servizio bar | éaccesso disabili | DD dolby digital | DS dolby digital sound | DBS dolby surround | DTS dolby DTS

CATANIAALFIERI MULTISALAmm677|f|R|U|M|DTS|DBSVia Duca degli Abruzzi, 8 t095.373760RUMBLE - IL GRANDE SPIRITO DEL ROCK. H. 1,43.Un evento che celebra il rock e la sua influenzanella cultura. Con Martin Scorsese, Iggy Pop.Ore - 18,30 - 20,45.UN AMORE SOPRA LE RIGHE. H. 2,00. Acclamatoe film di e con Nicolas Bedos, e con Doria Tillier.Ore - 18,30 - 20,45.CARAVAGGIO - L'ANIMA E IL SANGUE. Solo Merc28. Replica. Un'Esperienza senza precedenti,con la voce di Manuel Agnelli.DISTANT SKY - NICK CAVE & THE BAD SEEDS LIVE INCOPENAGHEN. Solo Giov 12/04, ore 18,15 -21,15. Prevendita Biglietti Attiva. In contempo-ranea mondiale il film concerto su una delle tap-pe più magnetiche dellultimo tour di Nick Ca-ve.Visitate il sito ufficiale www.alfierimultisala.itIntero feriali euro 6 - sab, dom e festivi euro6,50. Per 3D euro 7. Ridotto feriali euro 4 sab,dom e festivi euro 5. Per 3D euro 5. Martedinon festivi prezzo unico euro 4. Per 3D euro 5.Mercoledi non festivi ed escluso prime ingres-so euro 3,50 per donne e universitari muniti dilibretto. No 3D. Film Evento: la tariffa non faparte del listino ordinario e varia in base ai filme agli accordi con le distribuzioni.

CINECITY ARISTONmm600|f|h|P|R|U|M|DTS|DBSVia Balduino, 15/A t095/430657MARIA MADDALENA. H. 2,00. Un film biblico, conRooney Mara, Joaquin Phoenix, Chiwetel Ejio-for. Ore - 17,15 - 20,00 - 22,30.LA FORMA DELL'ACQUA - THE SHAPE OF WATER. H.2,05. Vincitore di 4 Premi Oscar, tra cui MigliorFilm e Miglior Regia, del Leone D'Oro a Veneziae 2 Golden Globe. Di Guillermo del Toro conSally Hawkins e Octavia Spencer. Ore - 16,45 -19,30 - 22,15.

IL FILO NASCOSTO. H. 2,10. Vincitore Premio O-scar come Miglior Costumi. Di Paul Thomas An-derson con Daniel Day-Lewis. Ore - 17,00 -19,45 - 22,30.A CASA TUTTI BENE. H. 1,47. Un film di GabrieleMuccino, con Stefano Accorsi, Carolina Cre-scentini, Pierfrancesco Favino, Sandra Milo.Ore - 17,30 - 22,30.NOME DI DONNA. H. 1,40. Di Marco Tullio Gior-dana con Cristiana Capotondi. Ore - 20,15.Quattro sale totalmente rinnovate con tecno-logie e comfort di ultima generazione. Sistema3D passivo Depth Q. Servizi di preacquisto delposto assegnato on-line e alle casse.www. cinecityariston.it

KING MULTISALA CINESTUDIOmm290|f|h|DS|U|MVia A. De Curtis, 14 t095.530218BAND A PART di jean-luc Godard, Edizione re-staurata! A grande richiesta, solo oggi ore -18,15 - 20,30 - 22,30 - sala - 1CHIAMAMI COL TUO NOME di Luca Guadagnino;Oscar migliore sceneggiatura a James Ivory;ore 18,15 - 21,00 sala 2 (oggi in lingua originalecon sott.it.)OLTRE LA NOTTE di Fatih Akin, con Diane Kruger;Premio migliore attrice al Festival di Cannes2017; riprende domaniUN SOGNO CHIAMATO FLORIDA Giovedì 22 proie-zione in lingua originale con sott.it. ore - 20.40 -sala - 2

PALESTINA SGUARDI D'AUTORE I cortometraggidel Nazra Palestine short film festival - Giovedì22 ore 20.30 - ingresso per tutti euro 2,00!VISAGES VILLAGES di Agnès Varda; solo lunedì26Sala1: 280 posti; sala 2: 66 posti; Lunedì emercoledì under 26 ingresso euro 3,00; marte-dì ingresso per tutti euro 4,00www.cinestudio.eu

LO PO' MULTISALAmm700|f|DS|R|U|M|DTSVia Etnea, 256 t095.316798TOMB RAIDER Azione 18,00 - 20,15 - 22,30RED SPARROW ore - 22,15LA FORMA DELL'ACQUA - THE SHAPE OF WATER ore- 18,00 - 20,15ZEROVSKIJ ore - 18,15 - 21,00Dolby Digital Sr D.E.X. Cinema digitale 3D insala 1 Antonioni. 3 sale climatizzate, servizio ditele prenotazione gratuito dalle 17.00 alle22.00 allo : 095/316798. Ci trovate su face-book, aggiungete ai vostri amici "multisala Lopò Catania". Il Martedì,Il cinema per tutti a soli3,50euro (escluso festivi e periodo Natalizio).Biglietti: Intero feriali 5,00 euro - Ridotto feriali4,00 euro. Intero Sabato e festivi : 6,50 euro -Ridotto Sabato e festivi: 5,00 euro. Da Lun. AlVen. (escluso primo giorno di programmazio-ne e proiezioni 3D) universitari 4,00euro. Listi-no 3D (valevole tutti i giorni) Intero 8,00 euro -Ridotto 6,50 (valido solo per bambini fino a 10anni, militari e senior). Per ogni aggiornamentoconsulta sempre il sito : www.multisalalo-po.itwww.lopomultisala.it

ODEONmm600|f|DS|R|U|M|DTS|DBSVia F. Corridoni, 19 t095.326324METTI LA NONNA IN FREEZER. H 1,40. diretto daGiancarlo Fontana, Giuseppe G. Stasi, con Fa-bio De Luigi e Miriam Leone. Una irriverente eromantica commedia nera dove travestimenti,equivoci e ingegnose bugie sono gli ingredientiessenziali per raccontare la difficoltà di tirareavanti ai tempi della crisi. Ore - 17,30 - 19,30 -21,30

CINE CLUB AMBASCIATORE Al Cinema Odeon larassegna del giovedì.Prezzo Biglietti Odeon: Intero Feriali euro 6 -Sab, Dom e Festivi euro 6,50. Ridotto Ferialieuro 4 - Sab, Dom e Festivi euro 5. Martedìnon festivi prezzo unico euro 4. Mercoledì nonfestivi ed escluso prime ingresso euro 3,50 perdonne ed universitari muniti di libretto. - Gliaggiornamenti su www.cineteatroodeon.it -Lunedi Chiuso PER Riposo Settimanale

PLANET MULTISALAmm1048|f|h|f|R|U|M|DTS|DDV.le della Costituzione, 47 t095.334866TOMB RAIDER. H. 2,00. Azione, con il premioOscar Alicia Vikander e Kristin Scott Thomas.Ore - 17,30 - 20,00 - 21,00 - 22,35.METTI LA NONNA IN FREEZER. H. 1,40. Comme-dia con Fabio De Luigi e Miriam Leone. Ore:18,20 - 20,30 - 22,40. Solo - sab - e - dom -anche - ore - 16,10.LADY BIRD. H. 1,35. Vincitore di 2 Golden Globe.Con Saoirse Ronan. Ore - 18,10 - 20,15 -22,35.IL GIUSTIZIERE DELLA NOTTE. H. 1,47. Azione,con Bruce Willis ed Elizabeth Shue. Ore - 20,00- 22,25.E' ARRIVATO IL BRONCIO. H. 1,30. Cartone. Ore:17,30. Solo - sab - e - dom - anche - ore -16,00.BELLE & SEBASTIEN - AMICI PER SEMPRE. H. 1,30.Continuano le avventure dei due grandi amici.Ore: 18,25. Solo - sab - e - dom - anche - ore -16,15.

MOVIENGLISH. Ogni mercoledì film in inglese consottotitoli in italiano. 21/03 Maria Maddalena;28/03 Lady Bird.Intero da lun a merc non festivi euro 6 da giova dom e festivi euro 7. Ridotto da lun a mercnon festivi euro 4,50 da giov a dom e festivieuro 5,50. Film IN 3D: Intero euro 8,50 Ridottoeuro 7,50 (sospesi tessere sconto e bigliettiomaggio). Exclusive Card, Universitari E Stu-denti tariffe a partire da euro 3,50 (info suwww.multisalaplanet.it). Martedi non festivibiglietto ridotto per tutti euro 4,50 e film in 3D

a euro 7. Movie Card: 10 Ingressi euro 45 validitutti i giorni, e ricevi subito 1 biglietto omaggio.Raccolta Punti: vinci biglietti omaggio! Cine-ma E Pizza Party: la tua festa di compleanno èal Planet! Info 095/222685, prenotazioni allecasse. Consulta sempre www.multisalapla-net.it.www.multisalaplanet.it

PER ADULTIFIAMMA|f|U|DDVia Fischetti, 2 t095.533017IN QUESTO LOCALE SOLO LE MIGLIORI NUOVE PRO-DUZIONI HARD. Prime Visioni con le più desidera-te porno star Italiane del momento. Proiezionino stop. Sempre buio in sala. Locale climatizza-to. Apertura - ore - 09,00 - 22,00Proiezione no stop. Ingresso vietato ai minoridi 18 anni.

MESSINAVia N. Giannotta, 15 t3209648109MI SONO FATTO LA FAMIGLIA con Luana GigliApertura 09.00/22.00 proiezione no stop sem-pre buio in sala Ingresso vietato ai minori di 18anni. Locale climatizzato.

SARAH|fVia A. di Sangiuliano, 128 t095.535353IL VIOLENTATORE COLPISCE ANCORAApertura ore 9/22 proiezione no stop semprebuio in sala Ingresso vietato minori di 18 an-ni

ACIREALEMARGHERITA MULTISALAmm512|f|X|A|h|P|U|M|DBS|DDVia Cavour, 26 t095.601265METTI LA NONNA IN FREEZER IL Nuovo Film CONMiriam Leone ORE - 17.30 - 19.30ZEROVSKIJ lo spettacolo più ambizioso e nobileconcepito da Renato Zero. Molto più di un con-

certo, molto più di un album. ORE - 21.30TOMB RAIDER Avvincente PER Tutti ORE - 17.00- 19.15 - 21.30Martedi Prezzo Ridotto Mercoledi RidottoDonne PER Info Consultare Www.Margherita-multisala.It.......www.margheritamultisala.it

BELPASSOTHE SPACE CINEMAmm2500|f|h|f|R|U|M|DTS|DDEX|DDMARY MAGDALENE - 2h - Drammatico - Ore 16 -30 - 19 - 15 - 21 - 10 - 22 - 00

BELLE & SEBASTIEN - AMICI PER SEMPRE - 2h 06- Drammatico - Ore 16 - 45METTI LA NONNA NEL FREEZER - 1h 40 - Comme-dia - Ore 17:30 - 18:55 - 20:00 - 21:20 - 22:30IL GIUSTIZIERE DELLA NOTTE -2h23 - Drammatico- Ore 17 - 40 - 20 - 10 - 22 - 40E' ARRIVATO IL BRONCIO - 1h 30 - Animazione -Ore 16 - 15 - 17 - 35OLTRE LA NOTTE 1h 45 - Drammatico - Ore 20 -05 - 22 - 35

PUOI BACIARE LO SPOSO -2h14 - Commedia - Ore17 - 25 - 19 - 50 - 22 - 15TOMB RAIDER -1h58 - Commedia - Ore 17 - 00 -19 - 40 - 22 - 20

RED SPARROW - 2h 19 - Spionaggio - Ore 16.05- 19.05 - 22.10THE LODGERS - NON INFRANGERE LE REGOLE -2h09 - Drammatico/Thriller - Ore 18 - 50 - 21 -40BLACK PANTHER - 2h 49 - Fantascienza - Ore 16- 00 - 17 - 05ZEROVSKIJ, SOLO PER AMORE un esclusiva TheSpace Extra - Ore 16 - 00 - 19 - 00 - 22 - 00LA FORMA DELL'ACQUA - 2h 38 - Drammatico -Ore 19.00 - 21.50GUALTIERO MARCHESI THE GREAT ITALIAN Un e-sclusiva The Space Extra - Ore 20 - 00Per informazioni e prenotazioni: 892.111(sen-za prefisso) servizio con sovrapprezzo e sulsito www.thespacecinema.it Apertura Cine-ma: Tutti i giorni ore 15.45 Sabato e Domenica

14.20 Sabato sera late show. Biglietti: interoda lunedì a venerdì (esclusi martedì, festivi eprefestivi) euro 7.30, festivi e prefestivi 8.30euro, ridotto per tutti martedì euro4,90 ; ragaz-zi fino a 12 anni euro 4,90, over 65 euro 6,20,ridotto spettacoli dopo le 23:00 solo sabatoeuro4,50 no 3D e euro 7,50 3D escluse ante-prime ed eventi speciali (sospeso per il perio-do estivo), Studenti da lunedì a venerdì euro4,70; intero 3D da lunedì a venerdì (esclusifestivi e prefestivi)euro9.30, festivi e prefestivieuro9,20;ridotto 3D tutti i giorni euro8,00,ri-dotto festivi e prefestivi euro8,20,(la tariffa noncomprende il costo degli occhialini 3D di euro1). Il film inizierà circa 20 minuti dopo l'orarioindicatowww.thespacecinema.it

CALTAGIRONEMULTISALA POLITEAMAmm500|f|P|R|U|M|DTSVia Giardini Pubblici, 4 t0933.21508METTI LA NONNA IN FREEZER Sala Karol ore -18,30 - 20,30 - 22,30LADY BIRD ore - 18,30 - 20,30 - 22,30NOME DI DONNA ore - 18,30 - 20,30 - 22,30RED SPARROW ore - 21,00LA FORMA DELL'ACQUA ore - 18,30Nei giorni 19 20 21 Zerevoskij. Martedì ridot-towww.cineteatropoliteam.com

MASCALUCIAMODERNOmm392|f|h|P|DS|R|U|M|DBSVia Li Pani, 38 t095.5878785Oggi chiuso per serata riservata. Da domani:Peter Rabbit (ore 17.30 - 19.30) Regia di WillGluck. Un film con James Corden, Nicola Sa-vino, Daisy Ridley, Rose Byrne, Elizabeth De-bicki; Tre Manifesti a Ebbing Missouri (ore21.00) Regia di Martin Mcdonagh. Un film conFrances Mcdormand, Woody Harrelson, SamRockwell, Abbie Cornish, Lucas Hedges.

MISTERBIANCOTRINACRIAmm300|f|R|U|M|DTSVia Roma, 209 t095.463366A CASA TUTTI BENE Regia: G. Muccino con S.Accorsi, C. Crescentini, E. Cucci. P. Favino ore- 17,00 - 19,00 - 21,00Consulta la nostra pagina Facebook CinemaTrinacria Misterbianco.

UCI CINEMASmm1677|f|f|DS|R|U|M|DTS|DBSPresso Centro Commerciale Centro Sici-liaRED SPARROW ore - 17,00 - 19,40 - 22,20A CASA TUTTI BENE ore 19.50 no - mar - merE' ARRIVATO IL BRONCIO ore 17.30 sab - e - dom- 14.50 - 17.30PUOI BACIARE LO SPOSO ore 20.10 no - merBELLE E SEBASTIEN solo sab e dom ore -14,50Tomb Raider isens ore 17.00 19.50 22.35;Maria Maddalena ore 17.00 19.45 22.35 sab edom 14.50 17.00 19.45 22.35; Il mio uomoperfetto giov ven dom lun 22.30 sabato 20.3022.40 mar e mer 22.40; Metti la nonna in free-zer ore 17.15 19.55 22.40 sab e dom 14.5017.15 19.55 22.40; Il giustiziere della notte ore17.35 22.40 lun solo 22.40 no mer; Black Pan-ther ore 22.15 no lun e mer mar 19.40; Laforma dell'acqua ore 17.00 19.45 sab lun emar solo 17.00 no mer; Eventi e rassegne: Tremanifesti ad ebbing, Missouri rassegna essai,lun 19 ore 18 e 21; Tomb Raider rassegnalingua originale mer 21 ore 19.55; 50 sfumatu-re di rosso rassegna ricomincio da tre a3,50euro mer 21 ore 18.30 e 21.30; Zerovskij- solo per amore evento speciale a 10euromar 20 ore 21 e mer 21 ore 17.30 e 21;www.ucicinemas.it

RIPOSTOMUSMECImm330|f|R|U|M|DDVia Gramsci,164 t095.930178.329.4742107oggi chiuso da Giovedì 22 Marzo Peter Rabbitore: 16,30 - 18,00 Tomb Raider Ore: 19,30 -21,30www.cinemamusmeci.com

SAN GIOVANNI LA PUNTACENTRALEVia S. Ten. Scalia, 37 t095.7411637BENEDETTA FOLLIA Genere: Commedia. Regia diCarlo Verdone. Con L. Lante Della Rovere, I.Pastorelli, M.P. Calzone. 18,00 - 20,00 - 22,00La grande sala cinematografica più ricercatadalle famiglie - costo del biglietto sempre irri-sorio. Da lunedì a giovedì euro 2,00.da lunedìa giovedì per tutti i bambini dai 3 anni e per glistudenti compresi gli universitari euro 1,50. Viaspettiamo.

CINESTAR MULTIPLEX (I PORTALI)mm2500|f|h|f|DS|R|U|M|DTS|D-DEX|DBS|DDVia Montello, 62 t095.7515163LA FORMA DELL'ACQUA ORE - 17.15 - 20.00 -22.45BELLE & SEBASTIEN AMICI PER SEMPRE ORE -18.00MARIA MADDALENA ORE - 17.20 - 20.00 -22.40IL GIUSTIZIERE DELLA NOTTE CON Bruce WillisORE - 17.35 - 20.05 - 22.35METTI LA NONNA IN FREEZER ORE - 17.55 - 20.15- 22.35A CASA TUTTI BENE UN Film DI Gabriele MuccinoORE - 20.15 - 22.45ZEROVSKIJ - SOLO PER AMORE ORE - 20.45RED SPARROW CON Jennifer Lawrence ORE -17.45 - 19.50 - 22.45E' ARRIVATO IL BRONCIO ORE - 17.30TOMB RAIDER ORE - 17.25 - 20.05 - 22.45PUOI BACIARE LO SPOSO CON Diego Abatantuo-no E Monica Guerritore ORE - 20.40 - 22.45BLACK PANTHER ORE - 17.25Il massimo della tecnologia e del comfort conlo schermo più grande del sud Italia. Aperturacinema tutti i giorni ore 17.10, sabato e dome-nica ore 15.00. Vendita on line attiva 24 ore su24. Lunedì e mercoledì (esclusi festivi, prefe-stivi e anteprime) ingresso unico euro 6.50, perstudenti euro 5.00; martedì (esclusi festivi,prefestivi e anteprime) ingresso unico euro6.00; giovedì e venerdì euro 7.00, proiezioni3D tutti i giorni intero euro 9.50, ridotto euro8.00; lunedì e mercoledì possessore di IkeaFamily euro 5.00 per film 2d(esclusi festivi,prefestivi e anteprime). Scopri la convenienzadell'abbonamento, 10 ingressi a soli 50 euro,validi tutti i giorni, festivi e prefestivi compresi(escluse proiezioni 3d). E' arrivata la studentcard sottoscrivila subito alle casse! Attenzionei film iniziano dopo circa 30 minuti dell'orario diinizio spettacolo indicato.www.cinestaronline.it

TRECASTAGNIMETROPOLITANmm800|f|DTSC.so Europa, 60 t095.7806615L'ORA PIÙ BUIA. ORE: 18,00-20,30-22,30 Vin-citore di 2 Premi Oscar. Con Gary Oldman eKristin Scott Thomas. Tratto dalla vera storia diWinston Churchill. In Sony Digital 4K, Dolby Di-gital 7.1 Siamo anche su Facebook, segui lanostra pagina Cine Trecastagni.www.cinemetropolitan.it

LA PRIMA DEL FILM A PALERMO

“Balon” e i “non attori” di Pasquale Scimecaper indagare il mondo dei nuovi migrantiMARIA LOMBARDO

PALERMO. Benedetta dall’arcivescovo di Palermo monsi-gnor Corrado Lorefice, si è svolta al cinema Gaudiuml’anteprima di “Balon” film di Pasquale Scimeca, passatoai festival di Torino e di Tallin. “Missionario” un po’ comeil precedente film dell’autore “Biagio” dedicato a fratelBiagio Conte, fondatore della Missione Speranza e Cari-tà, “Balon” girato in Sierra Leone vuole rispondere alladomanda che tutti ci poniamo di fronte all’afflusso con-tinuo di migranti. Perché?

Girato prevalentemente con non attori (gli abitanti diRochain Mende, villaggio della Sier-ra Leone) col supporto della Missio-ne dei Padri Giuseppini del Murial-do, “Balon” è dedicato al gioco prefe-rito di Amin (David Koroma) 10 anniil quale con la sorella Isokè (FatmataKabia) 15 anni, migra verso il Nord,meta la Svezia, seguendo le indica-zioni del nonno: “Guardate dove sor-ge e dove tramonta il sole e andatedritti verso nord”. Per campi, fiumi,deserto. Come in uno psicodramma,i personaggi interpretano una sce-neggiatura ripercorre la loro realtà.Bravi i due ragazzi, autentiche le at-mosfere, belle le musiche, ottima lafotografia. Ottimismo e gioia di vivere non abbandonanoi nostri eroi. Fuggono dopo che i predoni hanno uccisomaestro e scolari, i loro genitori, e bruciato il villaggio.Soccorsi nel deserto da una coppia di archeologi, finisco-no in Libia e dopo prigionia e violenze, salgono su unbarcone. Il racconto finisce lì.

Alessandro Rais presidente Sicilia Film Commissione eUfficio Speciale Cinema dell’assessorato al turismo, haaccompagnato l’anteprima assieme al regista, alla pro-duttrice Linda Di Dio, a Vincenzo Albanese, attore fetic-

cio del cinema di Scimeca (qui l’archeologo), sottoli-neando il sostegno della Regione al lavoro di Scimeca“autore siciliano interessante” mentre il mercato tradi-zionale “schiaccia il cinema di ricerca e d’autore”.

“Balon” (produzione Arbash, Rai Cinema, Mibact, Sici-lia Film Commission e Sensi contemporanei,) ha utiliz-zato al 50 per cento cast tecnico ed artistico siciliano..

“Siamo stati tutti coinvolti profondamente nella rea-lizzazione – dice Scimeca - “Balon” nasce dal bisogno dicapire perchè un ragazzino lasci tutto per un viaggio in-fernale. La Missione dei Giuseppini è stata distrutta trevolte. Nei villaggi c’è povertà francescana assoluta ma

vissuta con dignità”.Poi racconta: “Feci una carezza a

un bambino in braccio alla mamma equello scoppiò a piangere: loro han-no paura dell’uomo bianco”.

“Nel fare il film non ho pensato allecondizioni artistiche, ho filmatoquello che ho visto ma non è un do-cumentario. Il film si è fatto da solo”.Il pubblico, fra il quale molta gentedella Missione di Biagio Conte, ha ècoinvolto emotivamente.

“La mia idea è quella di un cinemaético – continua – porteremo in Afri-ca gli utili. Sono migliaia, finora -spero che saranno centinaia di mi-

gliaia - gli studenti che fino a dicembre vedranno “Ba-lon” nelle scuole” In ottobre il film sarà nelle sale.

Torneremo al villaggio per costruire la scuola , un cam-po di calcio, un presidio medico, attrezzare il pozzo.

Il film è stato selezionato per Ciak giovani. “Ma a meinteressa – conclude – che sia visto da migliaia di ragaz-zi, che si possa fare qualcosa di concreto”.

“Ognuno di noi è interpellato e giudicato – dice l’arci-vescovo – quella criticità l’abbiamo provocata e tollera-ta”.

VkVSIyMjVm9sb0Vhc3lSZWFkZXJfTWVkaWFzZXQjIyNlNGZiMjI3ZC1mZDBkLTQwZTktOTM0NC02YzVkOWQ1MmVkOGIjIyMyMDE4LTAzLTIxVDA4OjM4OjEyIyMjVkVS


Recommended