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Il profilo educativo, culturale e professionale
dello studente alla fine del primo ciclo di istruzione 6-14
anni e contributo dell’IRC
Udine, 2 settembre 2004Elena Vaj
Gli elementi del cambiamento
• Dai Programmi
• Dalla programmazione curricolare
• Dalla prevalenza della lezione frontale
• Dalle Unità Didattiche
• Dalla trasmissione di conoscenze
•
Dalla scheda di
valutazione
• ai nuovi documenti esterni:– Profilo educativo, culturale e
professionale dello studente– Indicazioni nazionali per i Piani di
Studi Personalizzati
• alla progettazione dei piani di
studio personalizzati
• alla prevalenza della didattica laboratoriale
• alle Unità di Apprendimento
• alla promozione di competenze
• al Portfolio delle competenze
personali
• Le riforme nella seconda metà del secolo scorso
• Le sperimentazioni, le innovazioni, i progetti realizzati dalle scuole
• Le indicazioni della Commissione europea
• Le “buone prassi” e le positive esperienze delle scuole
Valorizzare nell’impianto strutturale la centralità dell’allievo
Scenario politico-amministrativo
—Riforma dello “Stato”
—Processo di decentramento
—Federalismo
—Autonomie locali
—Sburocratizzazione/ semplificazione dei procedimenti amministrativi
—Modifica Titolo V della Costituzione
Scenario in ambito scolasticoRiforma del Ministero dell’IstruzioneDirigenza scolasticaDimensionamentoDiritto all'istruzione e alla formazione
per almeno dodici anniParità/diritto allo studioFormazione universitaria dei docentiModifica Titolo V
A U T O N O MI A
Legge n. 53/2003 Norme attuative
Modifiche al Titolo V parte seconda della Costituzione (L.3/2001)
• Art. 114: Repubblica
• Art. 117:
Legislazione esclusiva dello Stato:• Livelli essenziali diritti civili e sociali• Norme generali istruzione
Legislazione concorrente (Reg/Stat):• Istruzione (salva autonomia Istit. Scol.)
Legislazione esclusiva Regionale:• Materie non espressamente riservate allo Stato
Comuni Province
Città metropolitane Regioni
Stato
Legge n°53 del 28 marzo 2003
Titolo V - Art.117
m) determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale
n) norme generali sull’istruzione
Legge 53Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale
• La legge delega configura un nuovo Sistema Educativo Nazionale che intende superare:– i vincoli del sistema centralistico e burocratico– la struttura gerarchica e piramidale– l’uniformità degli interventi educativi
in base ai principi di:– libertà (di insegnamento, di apprendimento, di
scelta delle famiglie)– autonomia e responsabilità delle istituzioni
scolastiche– personalizzazione dei percorsi educativi
Il primato dell’educazione
La valorizzazione delle diversità personali
• Mettere in discussione il paradigma della autosufficienza didattica di programmazioni, tassonomie, obiettivi, standard
• Favorire la logica della relazione educativa
“E’ un’anomalia pretendere la tensione della volontà per ciò che manca di interesse” (John Dewey)
L’impianto pedagogico
• Mettere in discussione paradigmi consolidati rispetto alla diversità dei percorsi possibili per la realizzazione di un progetto di vita
• Assumere una visione unitaria e onnicomprensiva della “cultura” che è in ogni momento, ancorché in modi e forme differenti, un fare, un sapere ed un agire intrecciati ed esperiti in situazione da un soggetto che conferisce loro senso
• Valorizzare il carattere ologrammatico dell’insegnamento/apprendimento
Ogni essere umano, come punto di un ologramma, contiene in sé il cosmo (Edgard Morin)
EDUCAZIONE
PERMANENTE
“… Il processo
educativo individuale …
ha inizio con la vita e
cessa solo con essa, in
una continua dinamica
di conquiste e possibili
involuzioni, sicché nulla
è mai guadagnato una
volta per tutte e nulla è
mai perduto per
sempre”
INTEGRALITA’
“…L’educazione è
nemica di ogni
parzialità ed esige
costantemente uno
sviluppo armonico,
integrale ed integrato di
tutte le dimensioni della
persona e in tutti i
momenti della vita”
Doc
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Sta
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Profilo educativo, culturale e professionale dello studente alla fine del 1° ciclo
Profilo educativo, culturale e professionale dello studente alla fine del 2° ciclo
Indicazioni Nazionali per i Piani di Studio Personalizzati
Con la sottoscrizione degli “Obiettivi specifici” per l’insegnamento della Religione Cattolica nella Scuola dell’Infanzia e nella Scuola Primaria (DPR n. 122 del 30 marzo 2004, in GU n. 109 del 11-5-2004) gli OSA di RC fanno parte delle Indicazioni Nazionali per i Piani di Studio Personalizzati a completamento degli ambiti del sapere primario
Profilo educativo culturale e professionale
ciò che uno studente dovrebbe
SAPERE e FARE per ESSERE
l’uomo e il cittadino che è giusto attendersi da lui
al termine del 1°/2° ciclo di istruzione
Quel “dover essere” personale verso il quale è
orientata tutta l’azione formativa
“… Il Profilo mette in luce come, indipendentemente dai percorsi di istruzione e di formazione frequentati, le conoscenze disciplinari e interdisciplinari (il sapere) e le abilità operative apprese (il fare consapevole), nonché l’insieme delle azioni e delle relazioni interpersonali intessute (l’agire), siano la condizione per maturare le competenze che arricchiscono la personalità dello studente e lo rendono autonomo costruttore di se stesso in tutti i campi della esperienza umana, sociale e professionale.”
… unitarietà della competenza e del sapere
• l’insegnamento della Religione cattolica trova nel progetto educativo e didattico della scuola la sua naturale collocazione.
• Il quadro, all’interno del quale tale insegnamento deve trovare la sua collocazione, è dato da:– Il Profilo educativo, culturale e professionale
dello studente alla fine del primo ciclo di istruzione
– Gli Obiettivi generali del processo formativo.
Le “competenze” indicate dal Pecup sono sette e al loro raggiungimento contribuisce in modo sostanziale l’insegnamento/apprendimento della Religione cattolica
Quando un ragazzo è “competente”?…quando facendo ricorso a tutte le sue capacità, utilizza le conoscenze e le abilità per….
comprendere, per il loro valore, la complessità dei sistemi simbolici e culturali;
riflettere su se stesso e gestire il proprio processo di crescita, anche chiedendo aiuto, quando occorre
Risolvere i problemi che di volta in volta incontra
interagire con l’ambiente naturale e sociale che lo circonda, e influenzarlo positivamente
Esprimere un personale modo di essere e proporlo agli altri
Maturare il senso del bello
Conferire senso alla vita
Scuola: «ambiente educativo di apprendimento»
la scuola rafforza • il rapporto di continuità educativa con l’azione
della famiglia e delle altre istituzioni educative presenti sul territorio
• il rapporto con altre culture e religioniin vista della maturazione delle competenze
richieste dal Profilo educativo, culturale e professionale dello studente
tenendo sempre conto della società multietnica e multireligiosa.
La formazione etico-religiosa della personalità
• Il percorso indicato nei Documenti lascia emergere un quadro di riferimento nel quale la dimensione etico-religiosa è esplicitamente presente nella formazione della personalità dell’alunno.
• In quest’ottica si rileva come l’Insegnamento di Religione cattolica vada sempre più declinato con attenzione all’interesperienzialità, all’interdisciplinarietà, alla relazionalità, alla convivenza civile.
Dalle capacità potenziali alle competenze attuali
• L’Insegnamento di Religione cattolica articola i contenuti in conformità alla dottrina della Chiesa in stretta relazione con lo sviluppo psicologico, culturale e spirituale dell’alunno “in situazione”
• accoglie e valorizza tutti gli alunni, ivi compreso chi è portatore di “altre abilità” che ne fanno una risorsa nel gruppo classe
Verso il Pecup attraverso l’insegnamento della Religione Cattolica
• La disciplina “Religione”, pur proponendosi
sempre con il suo carattere di confessionalità,
ha dimostrato di quante risorse di apertura e di
dialogo sia portatrice, grazie anche alla
trattazione dei contenuti in modo
interdisciplinare, interculturale e interreligioso.
La struttura del PECUPSTRUMENTICULTURALIper leggere ed interpretare l’esperienza
CONVIVENZA CIVILEè consapevole di esseretitolare di diritti,ma anche di essere soggetto a doveri per lo sviluppo qualitativo della convivenza civile
IDENTITA’:•Conoscenza di se’ prendere coscienza delle dinamiche che portano all’affermazione della propria identità. •Relazione con gli altriimparare ad interagire con i coetanei e con gli adulti •Orientamentopensare al proprio futuro, dal punto di vista umano, sociale e professionale
Le articolazioni del Profilo
1- Identità: la conoscenza di sè
• coscienza delle dinamiche portano all’affermazione della propria identità nel rapporto con gli altri
• conoscenze come strumenti per riflettere sulle dinamiche del proprio io.
• consapevolezza delle proprie capacità, attitudini e aspirazioni e delle condizioni di realtà che le possono valorizzare e realizzare.
• errori e insuccessi come strumenti per apprendere e crescere• riflessione su bene e male per orientare le scelte di vita e i
comportamenti sociali e civili.• dimensione morale di ogni scelta, consapevolezza delle
conseguenze delle proprie azioni, costanza nel portare a termine gli impegni assunti.
• dare un significato alla propria vita e costruire una visione integrata delle situazioni e dei problemi di cui si è protagonisti.
1- Identità: la relazione con gli altri
• Sviluppare la capacità di ascolto, di dialogo e di confronto
• Elaborare, esprimere e argomentare le proprie opinioni• Porsi in modo attivo e critico di fronte alla crescente
quantità di informazioni e di sollecitazioni comportamentali esterne
• Collaborare e cooperare con gli altri• Rispettare le funzioni e le regole della vita sociale e
istituzionale, riconoscendone l’utilità• Giungere al pieno esercizio dei diritti politici attraverso
un dialogo critico, diretto e costante con gli adulti e con le istituzioni
1- Identità: l’orientamento
• Conoscere criticamente e realisticamente le proprie conoscenze, abilità, competenze
• operare gli opportuni cambiamenti-integrazioni di percorso, consapevoli dell’importanza dell’apprendimento lungo tutto l’arco della vita.
• Elaborare un’ipotesi per la prosecuzione degli studi, la ricerca del lavoro, la riconversione professionale e la formazione continua
• Elaborare, esprimere e argomentare, circa il proprio futuro un’ipotesi di sviluppo Gestire il cambiamento
2- Gli strumenti culturali
• autonomo metodo di studio
• competenze di giudizio e di valutazione
• possedere il sapere del fare
Gli strumenti per comunicare:Lingua e strumenti espressivi
Arte e musica
Competenze motorie
Radici della nostra cultura
Matematica e tecnologia
3- la Convivenza civile
• Senso di responsabilità, indipendenza, intraprendenza nelle scelte
• I fondamenti della società e la consapevolezza del valore e delle regole della vita democratica
• La “cittadinanza” studentesca• La responsabilità personale• La promozione del benessere• Il rispetto dell’ambiente• La sicurezza propria e degli altri
Quali documenti interni deve elaborare ora la scuola?
Piano dell’Offerta Formativa
•Deliberato dal Collegio dei docenti•Adottato dal Consiglio di Circolo/Istituto
1. Piano dell’Offerta Formativa
• Deliberato dal Collegio dei docenti• Adottato dal Consiglio di Circolo/Istituto
2.2. Piani Personalizzati delle Attività Educative (nella Scuola dell’Infanzia)
Piani di Studio Personalizzati (nella Scuola Primaria)
• Composti dall’insieme delle Unità di Apprendimentoprogettate dall’équipe pedagogica coordinata dal docente tutor
3. Portfolio delle competenze personali• Compilato dal docente tutor in collaborazione con l’équipe
pedagogica, i genitori, gli studenti
Come utilizzare il Profilo?
Piano dell’Offerta Formativa
•Deliberato dal Collegio dei docenti•Adottato dal Consiglio di Circolo/Istituto
1.Pecup e Piano dell’Offerta Formativa
• Ridefinire il POF nel rispetto del nuovo mandato istituzionale della scuola
• Dichiarare le strategie che la scuola mette in atto per promuovere il raggiungimento del Profilo
• Verificare e valutare l’azione della scuola
Come utilizzare il Profilo?
Piano dell’Offerta Formativa
•Deliberato dal Collegio dei docenti•Adottato dal Consiglio di Circolo/Istituto
2.Pecup e Piani di Studio Personalizzati
• “Leggere” il gruppo-classe • Definire gli “scenari progettuali”• Orientare l’individuazione degli Obiettivi
Formativi per la progettazione delle Unità di Apprendimento
Come utilizzare il Profilo?
Piano dell’Offerta Formativa
•Deliberato dal Collegio dei docenti•Adottato dal Consiglio di Circolo/Istituto
3.Pecup e Portfolio delle competenze personali
• Orientare la definizione dei criteri per la compilazione
• Guidare la selezione dei materiali “significativi”
• Conferire organicità alla documentazione pedagogica
• “Leggere” il percorso formativo dell’alunno
Il Pecup e…quale docente?
Professionista che “sa”:la “visione globale”il punto di vista specificol’allievola logistica e l’organizzazione… di non sapere
Gruppo di lavoro Riforma – Università di Bergamo
Il Pecup e…quale docente di RC?
Professionista che “sa”:
• Personalizzare le Indicazioni Nazionali• Elaborare Unità di apprendimento• Sostenere l’unitarietà dell’apprendimento• Lavorare collegialmente• Aiutare il ragazzo nella costruzione del
proprio progetto di vita
Gruppo di lavoro Riforma – Università di Bergamo
• L’educazione è sempre un processo, mai un risultato
• Per questo non esige l’applicazione di regole, ma la responsabilità costante del giudizio e dell’arbitrato
e• la progettazione e una costante azione
riflessiva per una professione per la quale non esistono “manuali e istruzioni per l’uso”
per concludere…
Il Profilo educativo, culturale e professionale dello studente
rappresenta lo sfondo sul quale realizzare un armonico progetto per la
promozione e la maturazione dell’alunno quale persona e cittadino
..per cercare di realizzare il migliore dei risultati possibili per ciascuno..