UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI VERONA
DIPARTIMENTO DI ECONOMIA AZIENDALE
Sede di Verona
Corso di Laurea Magistrale in Marketing e comunicazione
d'impresa
IL PUBLIC SPEAKING NEGLI EVENTI TEDx:
FATTORI DI SUCCESSO
Relatore
Ch.ma Prof.ssa Paola Castellani
Laureanda
Elena Mancini
VR411689
Anno Accademico 2017/18
INDICE
INTRODUZIONE ................................................................................................................................ 1
1 IL PUBLIC SPEAKING IN UN CONTESTO CORPORATE ........................................................ 5
1.1 Origini del public speaking ........................................................................................................ 5
1.2 Il public speaking in un contesto corporate ................................................................................ 8
1.3 Le caratteristiche del public speaking in un contesto corporate ............................................... 12
1.3.1 Il coinvolgimento del pubblico .......................................................................................... 12
1.3.2 L'importanza della preparazione ........................................................................................ 14
1.3.3 I fattori di supporto: il layout del luogo e le slide .............................................................. 17
1.3.4 Il momento dell'esposizione .............................................................................................. 19
1.3.5 L'ansia da palcoscenico...................................................................................................... 24
1.4 Benefici del public speaking .................................................................................................... 27
1.5 Ultime considerazioni............................................................................................................... 28
2 LA GESTIONE DEGLI EVENTI AZIENDALI: IL RUOLO DEL PUBLIC SPEAKING .......... 31
2.1 La pianificazione di un evento ................................................................................................. 32
2.2 Le fasi di un evento .................................................................................................................. 33
2.2.1 Ideazione ............................................................................................................................ 34
2.2.2 Progettazione ..................................................................................................................... 35
2.2.3 Attuazione .......................................................................................................................... 38
2.2.4 Valutazione ........................................................................................................................ 39
2.3 Gli stakeholder dell'evento ....................................................................................................... 40
2.4 Evento come strumento di corporate communication .............................................................. 41
2.5 Monitorare il successo di un evento ......................................................................................... 44
2.6 Il public speaking negli eventi.................................................................................................. 45
2.6.1 Un esempio: TED .............................................................................................................. 48
3 GLI EVENTI TED: ASPETTI ORGANIZZATIVI ....................................................................... 51
3.1 Storia ........................................................................................................................................ 51
3.2 Le tipologie di TED conference ............................................................................................... 56
3.2.1 Le caratteristiche di una conferenza TED ......................................................................... 57
3.3 TEDx ........................................................................................................................................ 59
3.3.1 Organizzare un evento TEDx: interviste ad alcuni organizzatori ...................................... 63
4 IL PUBLIC SPEAKING NEGLI EVENTI TED E TEDx: I TED TALK...................................... 81
4.1 L'esperienza di un TEDx speaker ............................................................................................. 90
4.1.1 La selezione degli speaker ................................................................................................. 92
4.1.2 Invito degli speaker ............................................................................................................ 95
4.1.3 Il processo di preparazione ................................................................................................ 95
4.1.4 Il giorno dell'evento ......................................................................................................... 101
4.1.5 Post - evento .................................................................................................................... 102
4.2 Alcune testimonianze ............................................................................................................. 103
4.2.1 Metodologia ..................................................................................................................... 103
4.2.2 Esperienza di un TEDx speaker: prima, durante e dopo l'evento .................................... 106
4.2.3 Benefici conseguenti un TED talk ................................................................................... 118
4.2.4 Limitazioni della ricerca .................................................................................................. 127
4.3 Implicazioni future ................................................................................................................. 128
CONCLUSIONI............................................................................................................................... 131
BIBLIOGRAFIA ............................................................................................................................. 135
SITOGRAFIA .................................................................................................................................. 147
1
INTRODUZIONE
L'arte di parlare in pubblico è un’attività di comunicazione in cui uno o più individui
presentano le idee rivolgendosi ad una platea riunita in un luogo che ascolta i relatori.
La competenza del public speaking si acquisisce generalmente attraverso un processo di
studio e preparazione e di accumulo di esperienza.
In letteratura, il public speaking è un topic particolarmente approfondito, ne sono stati
analizzati i tratti principali, tra cui il coinvolgimento del pubblico, la gestione dello
stress, la gestione dell’ansia da palcoscenico e della comunicazione non verbale, l’uso
efficace delle pause nel discorso e dei supporti audiovisivi nella presentazione.
Diversi studi evidenziano che gli speaker, per accrescere e consolidare la loro abilità nel
parlare in pubblico, devono affrontare tale impegno con cura e dedizione esercitandosi
con pazienza per riuscire ad affrontare con successo il loro intervento.
La presente trattazione intende calare l’attenzione sul public speaking nell’ambito della
gestione di un evento aziendale, in quanto in tale contesto, ai fini del successo stesso
dell’evento, il momento di relazione e di interazione con il pubblico partecipante
all’evento può rivelarsi strategico, delicato, impegnativo e necessita di essere gestito
con competenza e affidabilità. Gli eventi aziendali organizzati e promossi da un’impresa
possono essere numerosi, la comunicazione aziendale attraverso gli eventi si sta
sviluppando in modo significativo. Le occasioni dunque di evento in cui imprenditori,
manager e altre figure dell’organizzazione, in riferimento al loro ruolo e alla loro
responsabilità nella guida, nella gestione e nei diversi processi di operatività aziendale,
sono chiamati a tenere un discorso in pubblico, sono molteplici.
Tra le varie tipologie di evento, lo studio focalizzerà l’attenzione sugli eventi TED, e
nello specifico, sugli eventi TEDx analizzandone gli aspetti organizzativi e il modello di
public speaking in relazione ai quali gli approfondimenti riscontrati in letteratura sono
limitati.
TED è un’organizzazione no profit nata nel 1984 come conferenza caratterizzata da
brevi talk della durata massima di 18 minuti, con la mission "ideas worth spreading",
ossia di diffondere idee che meritano di essere diffuse.
La conferenza ha esteso i propri confini creando il programma TEDx, che ha permesso
la diffusione delle idee di valore tramite eventi simili a TED, ma organizzati ovunque
nel mondo, a livello locale, in maniera indipendente. Il successo di queste conferenze è
2
confermato dai numeri che hanno fatto crescere TED nel tempo in termini di TED talk,
visualizzazioni dei talk online e di eventi TEDx. Il public speaking costituisce una parte
fondamentale nel successo di questi eventi, in quanto TED offre un modello di public
speaking alternativo da applicare ai vari talk. Lo stesso modello viene applicato ai talk
degli eventi TEDx.
Nella letteratura, però, si riscontrano contributi scientifici in misura limitata in merito al
successo dei TED talk negli eventi locali TEDx.
L'obiettivo della tesi è quello di indagare i fattori di successo del public speaking negli
eventi TEDx e capire in particolare quali benefici può avere l’impresa partecipante in
relazione ad essi.
A tale scopo, è stata effettuata una ricerca tramite interviste rivolte a organizzatori e
speaker degli eventi TEDx, rappresentati da manager o dipendenti aziendali.
L'articolazione dell'elaborato è stata strutturata in quattro fasi.
Il primo capitolo introduce il concetto di public speaking, partendo dalle sue origini e
approfondendo in seguito la tematica in un contesto corporate. Si illustrano, poi, i tratti
distintivi del public speaking nel medesimo contesto. Infine, espone i benefici relativi al
public speaking e alle sue caratteristiche dal punto di vista aziendale.
Il secondo capitolo è dedicato alla gestione di un evento aziendale e alle sue fasi. Si
analizza l'evento in qualità di strumento di comunicazione per l'azienda, approfondendo
il ruolo del public speaking all'interno degli eventi e citando TED come evento in cui il
public speaking ricopre un ruolo centrale grazie ai suoi talk.
Il terzo capitolo introduce TED dal punto di vista dell'evento. Inizia illustrando le tappe
fondamentali, da quando l'organizzazione è nata sino ai cambiamenti più recenti ed
esponendo le caratteristiche delle conferenze TED. Nella seconda parte del capitolo si
descrive in dettaglio l'evento TEDx, in qualità di evento indipendente ma simile a un
evento TED. In questa parte vengono poi specificate le diverse fasi di un evento TEDx
mediante domande poste ad alcuni organizzatori.
Nel quarto capitolo, infine, viene analizzato in dettaglio il public speaking negli eventi
TEDx, in particolare dal punto di vista dello speaker. A tal proposito, sono state
effettuate interviste ad alcuni speaker, tramite cui si è voluto illustrare sia l'esperienza di
uno speaker prima, durante e dopo un evento TEDx, sia, in particolare, i benefici
3
conseguenti a un TED talk, al fine di verificare quali sono i fattori di successo che
contribuiscono ad ottenere dei feedback positivi.
La tesi è il frutto di un'elaborazione di libri, informazioni provenienti da banche dati
online, articoli di giornale, siti internet e interviste effettuate da Marzo a Novembre
2018 a speaker e organizzatori TEDx.
4
5
CAPITOLO 1
IL PUBLIC SPEAKING IN UN CONTESTO CORPORATE
Il public speaking è un'attività di comunicazione interattiva effettuata da una persona
che vuole presentare idee o pensieri mediante un discorso (speech) tenuto di fronte ad
un gruppo di poche o tante persone riunite in un determinato posto per ascoltare gli
speaker.1
Parlare in pubblico è una competenza richiesta ormai in molti campi ed è interessante
approfondirne la tradizione, quando si parlava di "retorica", per capire come mai oggi
abbia determinate caratteristiche.
L'arte di parlare in pubblico è stata analizzata da molti studiosi e grazie alle molteplici
ricerche è possibile delineare un quadro generale per poi entrare nello specifico nel
public speaking in un contesto aziendale.
1.1 Origini del public speaking
Nella letteratura scientifica, sia a livello nazionale che internazionale, non vi fu
menzione su quali siano stati i primi insegnamenti e gli scritti di retorica. I primi testi
consistevano in un insieme di discorsi che fungevano da guida. La gente iniziava ad
apprendere l'arte della retorica imparando e in seguito riproducendo quei discorsi.2
Da una pubblicazione sulla storia della retorica,3 emerge che questa abbia avuto origine
nel V secolo a.C. in Sicilia.
L'arte della retorica non si ferma solo in Sicilia, ma arriva anche in Grecia, prima con
Platone, il quale vuole sostituire la retorica negativa, quella che persuade con false
convinzioni, con la retorica positiva finalizzata, invece, ad approfondire la reale natura
delle idee. Si arriva poi ad Aristotele, che nel definire la retorica rivolge una particolare
attenzione alla natura delle argomentazioni, alle reazioni all'interno del pubblico e allo
stile da adottare. Da Aristotele si arriva a Cicerone, a Roma. La sua retorica si distingue
1 Baccarani C. & Bonfanti A. (2015), ""Effective Public Speaking: a conceptual framework in the
corporate-communication field"", Corporate Communication: An International Journal, Vol. 20, Issue 3,
p. 378. 2 Polidoro P. (2006), "Storia e organizzazione della retorica", Corso di Linguistica Generale, Facoltà di
Scienze della Comunicazione, Università di Teramo, p. 1. 3 Polidoro P. (2006), "Storia e organizzazione della retorica" Corso di Linguistica Generale, Facoltà di
Scienze della Comunicazione, Università di Teramo, pp. 1-3.
6
da quella aristotelica in quanto viene prediletto l'aspetto letterario rispetto allo stile e
all’argomentazione.4
Il declino della retorica arriva dopo il VII secolo5 e fino alla metà del Novecento non
verrà più menzionata.
Nel corso degli ultimi anni è stata adottata la moderna dicitura "public speaking". Per
capire il public speaking bisogna connettersi alla tradizione, e non solo fermarsi alle
teorie di Aristotele e Cicerone. A tal proposito, è interessante citare l'opera "Inventing
Public Speaking" di J. Michael Sproule,6
Professore Emerito di Scienze della
Comunicazione dell'Università di San Jose in California, la quale rappresenta lo sforzo
compiuto dall'autore di riequilibrare la più grande storia della retorica. In particolare,
viene preso in considerazione il periodo che va dal 1730 al 1930.7
L'autore nota che, sebbene il public speaking abbia dimostrato di essere un
identificatore di lunga data della retorica orale, questa espressione non ha avuto un
particolare significato fino al 1890.8
Infatti, Sproule si riferisce ad una nuova
comprensione della retorica orale emersa tra il 1890 e il 1930. Il periodo precedente a
questo è alquanto sconosciuto, in cui probabilmente si dispongono di poche e incerte
fonti che non forniscono informazioni attendibili.
Sproule ha tentato di spiegare come il moderno public speaking venga concepito sulla
base di vecchi testi. I moderni libri di public speaking sono emersi da un processo di
combinazione di materiali degli ultimi due secoli.9 Questo lavoro di selezione rivela che
non esiste una singola fonte della tradizione del public speaking.10
In particolare,
analizzando le opere di Rippingham11
e Winans,12
l'autore identifica due modelli di
4 Polidoro P. (2006), "Storia e organizzazione della retorica", Corso di Linguistica Generale, Facoltà di
Scienze della Comunicazione, Università di Teramo, pp. 1-2. 5 Polidoro P. (2006), "Storia e organizzazione della retorica", Corso di Linguistica Generale, Facoltà di
Scienze della Comunicazione, Università di Teramo, p. 3. 6 Sproule J. M. (2012), "Inventing Public Speaking: Rhetoric and the Speech Book, 1730-1930", Rhetoric
& Public Affairs, Vol. 15, No. 4, pp. 563-608. 7 Sproule J. M. (2014), "Nineteenth-Century Rhetoric-The Big Problem", Rhetoric & Public Affairs, Vol.
17, No. 1, p. 155. 8 Sproule J. M. (2014), "Nineteenth-Century Rhetoric-The Big Problem", Rhetoric & Public Affairs, Vol.
17, No. 1, p. 158. 9 Keith W. & Lundberg C. (2014), "Creating a History for Public Speaking Instruction", Rhetoric &
Public Affairs, Vol. 17, No. 1, p. 141. 10
Keith W. & Lundberg C. (2014), "Creating a History for Public Speaking Instruction", Rhetoric &
Public Affairs, Vol. 17, No. 1, p. 139. 11
Rippingham J., 1813 in Keith W. & Lundberg C. (2014), "Creating a History for Public Speaking
Instruction", Rhetoric & Public Affairs, Vol. 17, No. 1, p. 141.
7
public speaking: nel primo caso individua un approccio elocutorio, relativo alla dizione,
volto a mettere in luce la pronuncia e la gestualità, mentre nel secondo caso viene
enfatizzato un modello focalizzato sul pubblico, più colloquiale.
Si può, quindi, affermare che la storia del public speaking si muove da una graduale
erosione dell'oratoria della dizione verso un ambito più democratico, incentrato sul
pubblico. Un cambiamento che passa dalla centralità dell'oratore alla centralità del
pubblico. Questo mutamento non era visto di buon occhio, soprattutto dagli
aristocratici, che prediligevano invece le regole della dizione.13
Negli autori analizzati da Sproule si parla di un public speaking che offre al pubblico
una visione democratica, di basso profilo; è un approccio che evita le regole elocutorie e
che si propone, invece, in maniera diretta e personale al fine di comunicare il proprio
messaggio. Si invita lo speaker a coinvolgere il pubblico e ad integrare le risposte date
da questo per reinventare il discorso.14
Parlare in pubblico diventa, quindi, un'occasione
di scambio di idee, contrapposta alla vecchia concezione di una comunicazione
unidirezionale.15
Sproule afferma che il vero successo è raggiunto quando il pubblico capisce
correttamente lo speaker. Per raggiungere questo risultato, bisogna superare una serie di
barriere che sono prevalentemente interne allo speaker, relative, ad esempio, ad una
cattiva presentazione o all'ansia da comunicazione. Al fine di superare questi ostacoli,
l’autore propone una serie di regole che devono però essere costantemente riprese e
reinventate, al fine di coinvolgere il proprio pubblico in maniera efficiente ed efficace.16
12
Winans J. A., 1915 in Keith W. & Lundberg C. (2014), "Creating a History for Public Speaking
Instruction", Rhetoric & Public Affairs, Vol. 17, No. 1, p. 141. 13
Keith W. & Lundberg C. (2014), "Creating a History for Public Speaking Instruction", Rhetoric &
Public Affairs, Vol. 17, No. 1, p. 141. 14
Keith W. & Lundberg C. (2014), "Creating a History for Public Speaking Instruction", Rhetoric &
Public Affairs, Vol. 17, No. 1, p. 143. 15
Keith W. & Lundberg C. (2014), "Creating a History for Public Speaking Instruction", Rhetoric &
Public Affairs, Vol. 17, No. 1, p. 142. 16
Keith W. & Lundberg C. (2014), "Creating a History for Public Speaking Instruction", Rhetoric &
Public Affairs, Vol. 17, No. 1, pp. 144-145.
8
1.2 Il public speaking in un contesto corporate
Il public speaking può essere un'attività necessaria e frequente nell'ambiente di lavoro.
L'atto di esprimere opinioni o idee, persuadendo altri a pensare o agire in una maniera
particolare e fornendo informazioni, si presenta in tutti gli aspetti della vita quotidiana.17
In questa trattazione verrà approfondito il public speaking in un contesto economico -
aziendale e verranno analizzate in dettaglio le sue caratteristiche.
Da un'analisi della letteratura degli ultimi trent'anni emerge che parlare in pubblico in
un contesto business significa fare una presentazione aziendale davanti ad un pubblico
al fine di informare, presentare idee, progetti o ricerche con lo scopo principale di
lasciare un'immagine positiva di se stessi e dell'azienda.18
Inoltre, da tale analisi risulta che parlare in pubblico era già allora diventato un requisito
necessario per ottenere successo nel proprio business.19
Saper comunicare bene un
messaggio era diventato una competenza necessaria, soprattutto nel contesto aziendale e
per la maggior parte dei manager dell'epoca era una lacuna da colmare.20
Sviluppare
questa capacità ad ogni livello gerarchico dell'azienda consente di informare e motivare
gli stakeholder a credere in una causa, ad adottare una posizione o ad agire per il
raggiungimento di un obiettivo.21 22
Il public speaking può essere inteso come una
competenza che è in grado di contribuire a creare un'azienda più competitiva.23
In un articolo del 1991, si trova una citazione di Bert Decker,24
il quale afferma che
meno dell'1% degli imprenditori si era posto il problema di migliorare le proprie
17
Harper, 2004 in Baccarani C. & Bonfanti A. (2015), ""Effective Public Speaking: a conceptual
framework in the corporate-communication field"", Corporate Communication: An International Journal,
Vol. 20, Issue 3, pp. 375-390. 18
Invernizzi E. & Romenti S. (2013), Relazioni pubbliche e corporate communication. McGraw-Hill, p.
147. 19
Shumate, J., 1994 in Boyd S. D. (1995), "Executive Speech Coaching: An On-Site, Individualized,
Abbreviated Course in Public Speaking",Business Communication Quarterly, p. 58, September. 20
Boyd S. D. (1995), "Executive Speech Coaching: An On-Site, Individualized, Abbreviated Course in
Public Speaking",Business Communication Quarterly, pp. 58-60, September. 21
Morgan N. (2001), "The kinesthetic speaker: putting action into words", Harvard Business Review, pp.
113-120, April. 22
Roos J. (2013), "The benefits and limitations of leadership speeches in change initiatives", Journal of
Management Development, Vol. 32, No. 5, pp. 548-559.
Baccarani C. & Bonfanti A. (2015), ""Effective Public Speaking: a conceptual framework in the
corporate-communication field"", Corporate Communication: An International Journal, Vol. 20, Issue 3,
p. 376. 24
Bert Decker è presidente del C.d.A. e fondatore della Decker Communications, Inc. E' inoltre membro
del Comitato esecutivo. https://decker.com/about-us/board-of-directors
9
capacità comunicative. Lo stesso, inoltre, dichiara che i direttori aziendali dedicavano
più del 90% del loro tempo a comunicare di fronte a gruppi di persone.25
I dirigenti aziendali spesso avevano bisogno di aiuto per comunicare i loro messaggi
efficacemente26
e di conseguenza cercavano aiuto per sviluppare queste abilità per
parlare pubblicamente davanti ai Consigli di Amministrazione, ai gruppi di investitori,
ai capi di dipartimento, ai dipendenti e persino davanti ai loro clienti.27
Per tale ragione si sono sviluppati sempre di più corsi di public speaking, inizialmente
dedicati ai professionisti, ma in seguito si sono sempre più diffusi nelle università.
Questi corsi negli anni, e in particolare nella società odierna, sono diventati un ottimo
strumento per acquisire competenze comunicative e per affrontare meglio il mondo del
lavoro.
A tal proposito, è stata effettuata una ricerca nel 201328
dalla Bentley University in
Waltham, Massachusetts. È stato dimostrato che gli studenti che hanno frequentato un
semplice corso di public speaking generale o che hanno frequentato sia un corso di
comunicazione manageriale che di public speaking hanno riportato alti livelli di
sicurezza su alcuni aspetti concernenti le presentazioni aziendali. La ricerca è stata
effettuata prendendo in considerazione i laureati dal 2002 al 2012 dei corsi di laurea
triennale del dipartimento di Economia Aziendale di un'università privata del New
England, negli Stati Uniti. Si è suddiviso il campione in quattro categorie di gruppi di
studenti che hanno frequentato:
un corso di public speaking generale;
un corso di comunicazione manageriale;
entrambi i corsi;
nessuno dei due corsi.
Lo studio ha incluso alumni che hanno frequentato i seguenti corsi di laurea:
"Accountancy", "Accounting Information Systems", "Computer Science", "Economics
and Finance", "Finance", "Corporate Finance and Accounting", "Information Design
25
Peak Peak M. H. (1991), "Public Speaking For Fun and Profit", Management Review, p. 51, April. 26
Slesinski R. H., 1992 in Boyd S. D. (1995), "Executive Speech Coaching: An On-Site, Individualized,
Abbreviated Course in Public Speaking",Business Communication Quarterly, p. 58, September. 27
Triplett, T., 1994 in Boyd S. D. (1995), "Executive Speech Coaching: An On-Site, Individualized,
Abbreviated Course in Public Speaking",Business Communication Quarterly, p. 58, September. 28
I dati sono stati raccolti tra luglio e settembre 2013. Marcel M. (2015), "What's the Best Course?
Evidence From Alumni on the Value of Business Presentations Preparation", Journal of Education for
Business, 90, p. 10.
10
and Corporate Communication", "Management", "Marketing", "Managerial Economics"
e "Arts and Sciences".
Il totale era di 7858 individui. Di questi, 571 studenti internazionali sono stati rimossi
dalla lista per un altro studio effettuato separatamente. Dei rimanenti, sono stati forniti
gli indirizzi di posta elettronica di 5478 alumni. A circa il 70%29
della lista originale,
quindi, è stata inviato il sondaggio. Quest'ultimo è stato condotto via mail usando
Qualtrics come software d'indagine.
I partecipanti erano per il 52% donne e per il 48% uomini, suddivisi in tre fasce d'età:
26 anni o meno (42%);
dai 27 ai 30 anni (36%);
31 anni o più (22%).
I risultati di questa analisi riportano dati principalmente sulla frequenza della
presentazione e sulla sicurezza nella stessa.
Nel primo caso è stato chiesto quanto spesso presentavano. La media ponderata è stata
calcolata usando una scala di sette punti che va dall' 1 (mai) al 7 (ogni giorno).
La ricerca mostra che in media il 9,7% dei rispondenti non hai mai presentato in aula, il
25,3% ha presentato meno di una volta al mese, il 37,1% da uno a tre volte al mese e,
infine, il 27,9% ha presentato 1 - 5 volte a settimana.
Mediamente gli studenti hanno presentato davanti ad un pubblico da 1 a 3 volte al
mese.30
Perciò il 65% dei rispondenti31
hanno presentato mensilmente o
quotidianamente. Tale conclusione conferma la centralità della capacità di presentazione
nei corsi di laurea.
Dal punto di vista della sicurezza è stato chiesto ai rispondenti di valutare il loro livello
di sicurezza nel presentare un lavoro, un'idea o un'indagine. Per ottenere questo
risultato, sono stati presi in considerazione dodici elementi32
e la scala di Likert a cinque
punti.
29
[5476/7858]*100 = 69,7. 30
Marcel M. (2015), "What's the Best Course? Evidence From Alumni on the Value of Business
Presentations Preparation", Journal of Education for Business, 90, p. 13. 31
37,1 + 27,9 = 65 32
Marcel M. (2015), "What's the Best Course? Evidence From Alumni on the Value of Business
Presentations Preparation", Journal of Education for Business, 90, p. 14.
11
I dodici elementi presi in considerazione, ricavati dagli obiettivi dei programmi di
insegnamento del corso di public speaking generale e di quello di comunicazione
manageriale, sono:
1. decidere cosa comunicare;
2. organizzare il materiale;
3. documentarsi in maniera appropriata;
4. preparare le diapositive;
5. sapere presentare i dati aziendali attraverso dei supporti visivi;
6. terminare la presentazione;
7. preparare le risposte per eventuali domande;
8. capire le esigenze del proprio pubblico;
9. coinvolgere il proprio pubblico e catturare la loro attenzione;
10. scegliere delle parole;
11. presentare un argomento fuori dalle proprie conoscenze;
12. gestire lo stress e l'ansia.
La scala di Likert variava da 1 (non molto sicuro) a 5 (molto sicuro). Tramite questa è
stato chiesto agli alumni anche di valutare quanto bene il corso in questione li abbia
preparati a creare delle presentazioni efficaci subito dopo la laurea.33
I risultati hanno dimostrato che chi ha fatto anche solo un corso di public speaking
generale, a differenza di quelli che non hanno frequentato nessun corso di
comunicazione, ha ottenuto dei notevoli miglioramenti in termini di sicurezza e
dimestichezza nel presentare davanti ad un pubblico. Maggiore padronanza è presente
nell'organizzazione dei materiali, nel documentarsi in maniera appropriata, nel
presentare i dati attraverso immagini e grafici e nel comprendere i bisogni di chi ascolta
la presentazione. Viceversa, si riscontrano delle difficoltà nel concludere una
presentazione, nel gestire la paura, nella scelta delle parole e nella preparazione per
eventuali domande dal pubblico.34
33
Marcel M. (2015), "What's the Best Course? Evidence From Alumni on the Value of Business
Presentations Preparation", Journal of Education for Business, 90, p. 14. 34
Marcel M. (2015), "What's the Best Course? Evidence From Alumni on the Value of Business
Presentations Preparation", Journal of Education for Business, 90, p. 15.
12
In conclusione, si può affermare che potenziare le proprie capacità comunicative già
all'università aiuta l'individuo ad inserirsi meglio nell'ambiente imprenditoriale una
volta laureato.
1.3 Le caratteristiche del public speaking in un contesto corporate
Dall'analisi congiunta di diverse ricerche si ricavano una serie di tratti comuni dell'arte
di parlare in pubblico. Tra questi vengono prevalentemente menzionati:
1. il coinvolgimento del pubblico;
2. l'importanza della preparazione;
3. i fattori di supporto: il layout del luogo e le slide;
4. il momento dell'esposizione;
5. l'ansia da palcoscenico;
Per delineare quindi il public speaking in tutte le sue sfaccettature è necessario entrare
nel dettaglio di queste caratteristiche.
1.3.1 Il coinvolgimento del pubblico
Nelle trattazioni di Sproule, citate in precedenza, già si fa riferimento all'approccio
democratico dell'arte della retorica. Non si tratta semplicemente di comunicare un
messaggio, ma di farlo nella maniera più colloquiale possibile al fine di catturare
l'attenzione del proprio pubblico. Il public speaking oggigiorno non implica una
comunicazione unilaterale, ma una conversazione tra lo speaker e l'audience.35
Questo
tipo di approccio è decisamente più naturale rispetto alla semplice lettura di un testo,
perché riesce a tenere vivo l'interesse dell'audience.36
Nel libro di Gottesman e Mauro (2001), "Taking center stage: masterful speaking using
acting skills you never knew you had", ricorre sempre questo stile colloquiale. Gli autori
affermano che il migliore public speaking è molto simile al modo di parlare di tutti i
35
Baccarani C. & Bonfanti A. (2015), ""Effective Public Speaking: a conceptual framework in the
corporate-communication field"", Corporate Communication: An International Journal, Vol. 20, Issue 3,
p. 378. 36
White J. R. (1991), "Suggestions on Public Speaking", The Appraisal Journal, p. 73, January.
13
giorni.37
Gli autori ritengono che un public speaker, per adempiere a ciò, debba
prepararsi come si preparerebbe un attore di teatro.38
Sia il presentatore che il pubblico
hanno esigenze o desideri, per soddisfare i quali è essenziale creare delle connessioni.
Costruire questo legame umano è complicato e richiede molto tempo rispetto
all'individuazione dell'introduzione, del corpo centrale e della conclusione del contenuto
da comunicare.39
Secondo Gottesman e Mauro la comunicazione è un tentativo di persuadere: nel
momento in cui si parla, si cerca di influenzare qualcuno e di ottenere una risposta.40
Dal punto di vista del pubblico, la credibilità si ottiene nel momento in cui lo speaker si
presenta con un atteggiamento calmo e sicuro.41
Questo carattere persuasivo era già stato citato da Sproule,42
il quale afferma che in un
mondo focalizzato sul marketing, parlare in pubblico potrebbe a volte diventare uno
strumento per ottenere un guadagno economico e sociale, manipolando le preferenze del
pubblico, che in un contesto economico vengono definiti consumatori. Questo scopo del
public speaking non è esente da critiche, perché è finalizzato alla mera promozione dei
singoli prodotti o servizi. Questo aspetto può avere anche una connotazione positiva
dato che uno speech, se ben fatto, può rappresentare l'opportunità per costruire un nuovo
business o rafforzarne uno già esistente. In un contesto imprenditoriale, quindi, si può
sfruttare questa competenza non tanto per vendere un prodotto, quanto per vendere
un'immagine di sé nella maniera più efficiente e professionale.43
In generale, un efficace public speaking dipende dalla capacità dello speaker di
interagire col pubblico usando sia abilità tecniche, che personali al fine di diffondere
informazioni, catturare l'attenzione, suscitare interesse e curiosità e lasciare il segno
37
Gottesman D. & Mauro B. (2001), "Taking Center Stage: Masterful Public Speaking Using Acting
Skills You Never Knew You Had", The Berkley Publishing Group, New York, p. 4. 38
Gottesman D. & Mauro B. (2001), "Taking Center Stage: Masterful Public Speaking Using Acting
Skills You Never Knew You Had", The Berkley Publishing Group, New York, p. 7. 39
Oppedisano J. (2002), "Taking Center Stage: Masterful of Public Speaking Using Acting Skills You
Never Knew You Had, by Deb Gottesman and Buzz Mauro. New York, NY: Berkley Books, 2001. 191
pages, soft cover", Southern Connecticut State University, p. 225, December. 40
Gottesman D. & Mauro B. (2001), "Taking Center Stage: Masterful Public Speaking Using Acting
Skills You Never Knew You Had", The Berkley Publishing Group, New York, p. 11. 41
Meltzer B. A. (2002), "Public Speaking Maxim No. 101. The corpse is more comfortable than the
eulogizer at a funeral", The physician Executive, p. 46, September - October. 42
Keith W. & Lundberg C. (2014), "Creating a History for Public Speaking Instruction", Rhetoric &
Public Affairs, Vol. 17, No. 1, p. 143. 43
White J. R. (1991), "Suggestions on Public Speaking", The Appraisal Journal, p. 75, January.
14
nella memoria di chi ascolta. A tal proposito sono state delineate in letteratura tre
dimensioni che hanno a che fare col coinvolgimento del pubblico:
Logos: persuadere il pubblico attraverso forti argomentazioni;
Ethos: persuadere il pubblico attraverso la credibilità dello speaker;
Pathos: persuadere il pubblico suscitando emozioni.
Sviluppare la dimensione del logos del public speaking significa che le parole del
discorso devono persuadere l'audience tramite argomenti logici basati su fatti reali e
dimostrabili. In quanto tali, le variabili nella dimensione del logos includono la capacità
intellettuale dello speaker ad accertare che lo speech sia chiaro, logico, semplice e che
abbia un approccio realistico.
Per sviluppare invece l'ethos, gli speaker possono persuadere il pubblico figurandosi
credibili. Le variabili di questa dimensione includono la capacità professionale dello
speaker a rappresentare la propria personalità, autenticità, sincerità, spontaneità, fiducia,
esperienza e posizione di leadership.
In ultima analisi, per sviluppare il pathos, gli speaker devono persuadere il pubblico
tramite le emozioni. Le variabili di questa dimensione includono l'abilità dello speaker
di incitare le emozioni, l'entusiasmo e il coinvolgimento del pubblico; di creare senso
dell'umorismo ed empatia, di avere abilità di storytelling e capacità di comunicazione
interpersonale.
Un'efficace public speaking è quindi caratterizzato dall'insieme di queste tre dimensioni
che contribuiscono ad un migliore coinvolgimento del pubblico.44
1.3.2 L'importanza della preparazione
Il public speaking può essere considerato una scienza perché gli speaker devono
prepararsi, organizzarsi e infine divulgare il loro speech in maniera razionale,
competente ed interessante.
Gli speaker devono conoscere in profondità gli argomenti che andranno a presentare.
Devono inoltre imparare a parlare correttamente e spiegare i concetti complessi
attraverso l'uso di termini semplici.45
44
Baccarani C. & Bonfanti A. (2015), "Effective Public Speaking: a conceptual framework in the
corporate-communication field", Corporate Communication: An International Journal, Vol. 20, Issue 3,
pp. 378-380.
15
Tramite l'esercizio e la pratica, gli speaker imparano in maniera efficiente ad applicare
le regole e le tecniche della comunicazione.46
In più di una ricerca è stato menzionato il libro di Scott Berkun,"Confessions of a public
speaker". Si tratta di un libro suddiviso in nove capitoli che aiuta i lettori a diventare
degli speaker competenti.47
Nel suo testo, Berkun esamina la diffusa percezione che
parlare in pubblico sia una delle attività più difficili che una persona sia tenuta a fare. A
tal proposito fornisce anche dei dati statistici che identificano il public speaking come
una delle più grandi paure degli esseri umani, affermando che anche gli speaker più
esperti provano di frequente paura prima di esporre davanti ad un pubblico.
L'autore dichiara che la paura aiuta a focalizzare l'attenzione e a generare energia,48
ma
spesso capita che essa sovrasti ogni emozione.
Per placare questo particolare tipo di ansia, molti autori suggeriscono di esercitarsi
molto prima di parlare in pubblico.
E' fondamentale, quindi, dedicare il proprio tempo a tutto un processo di preparazione
che avviene prima della presentazione.
Fare pratica aiuta non solo a mitigare la paura, ma anche a prendere quella confidenza
necessaria mirata a coinvolgere il pubblico una volta che la presentazione è iniziata.
Come è già stato ribadito, coinvolgere il pubblico è finalizzato a farlo sentire parte
centrale della presentazione.
Le persone vengono ad ascoltare conferenze, eventi, meeting aziendali, ecc., perché
vogliono divertirsi, imparare o trovare semplicemente un'ispirazione. Lo speaker che
perde di vista queste motivazioni non avrà alcun successo, perché mette se stesso al
centro invece del suo pubblico.49
45
Baccarani C. & Bonfanti A. (2015), "Effective Public Speaking: a conceptual framework in the
corporate-communication field", Corporate Communication: An International Journal, Vol. 20, Issue 3,
p. 381. 46
Antonakis J., Fenley M. & Liechti S. (2012), "Learning Charisma. Transform yourself into the person
others want to follow", Harvard Business Review, p. 130, June. 47
Barclay L. A. (2011), "Reviewed Confessions of a Public Speaker di Scott Berkun", Business
Communication Quarterly, Volume 74, Number 2, p. 221, June. 48
Barclay L. A. (2011), "Reviewed Confessions of a Public Speaker di Scott Berkun", Business
Communication Quarterly, Volume 74, Number 2, p. 222, June. 49
Barclay L. A. (2011), "Reviewed Confessions of a Public Speaker di Scott Berkun", Business
Communication Quarterly, Volume 74, Number 2, p. 223, June.
16
Oggigiorno si predilige la visione democratica che non comunica al pubblico, ma col
pubblico, passando da una comunicazione unidirezionale ad una bidirezionale.50
Per
abbracciare questa visione è essenziale prepararsi e informarsi per comprendere al
meglio il proprio audience.
Il processo di preparazione deve avvenire settimane o mesi prima.
Questo processo, inoltre, comporta una serie di attività che devono essere svolte qualche
giorno in anticipo, se non addirittura nei minuti precedenti una presentazione. Tra
queste rientrano:51
arrivare prima sul luogo in cui si parlerà;
verificare la funzionalità dei suoni e delle luci;
provare il discorso parecchie volte;
assicurarsi di avere una copia cartacea delle diapositive e una chiavetta USB con
la presentazione;
inviare in anticipo le diapositive all'organizzatore dell'incontro;
andare a presentarsi alle varie persone del pubblico per stabilire un
coinvolgimento iniziale.
Esercitarsi per tempo, in particolare facendo diverse prove del discorso, aiuta lo speaker
a mostrarsi più spontaneo mentre parla e, di conseguenza, più credibile agli occhi di chi
lo ascolta.
Questo lungo processo di preparazione serve a comunicare un messaggio, al fine di far
combaciare gli interessi dello speaker con quelli del pubblico.
In alcune ricerche si afferma che per fare maggiore pratica si debba cogliere ogni
occasione di praticare in pubblico, non solo quando si viene chiamati a farlo.52
Brian
Meltzer53
consiglia di fare pratica attraverso delle libere associazioni, ossia osservare in
maniera casuale degli oggetti per strada, in ufficio o a casa e focalizzarsi sulle prime tre
o quattro cose che per prima vengono in mente; lo step successivo è quello di continuare
50
Keith W. & Lundberg C. (2014), "Creating a History for Public Speaking Instruction", Rhetoric &
Public Affairs, Vol. 17, No. 1, pp. 139-146. 51
Bottles K. (2010), "If I Can Learn to Become a Great Speaker, Anyone Can", Physician Executive, pp.
76-77, September-October. 52
Boyd S. D. (1995), "Executive Speech Coaching: An On-Site, Individualized, Abbreviated Course in
Public Speaking", Business Communication Quarterly, p. 59, September. 53
Brian Meltzer, MD, MBA, CPE, è il direttore sanitario della clinica al Memorial Sloan-Kettering
Cancer Centre a New York. Meltzer B. A. (2002), "Public Speaking Maxim No. 101. The corpse is more
comfortable than the eulogizer at a funeral", The physician Executive, p. 46, September - October.
17
a creare delle associazioni partendo da quelle originali. Si tratta di un particolare tipo di
esercizio che aiuta ad allenare la mente a pensare in maniera veloce e spontanea.
Tenere uno speech efficace richiede molto tempo in termini di preparazione,
organizzazione e pratica. Sottovalutare quindi l'importanza della preparazione può
essere un errore. Tuttavia, per quanto sia importante fare tanto esercizio, non bisogna
insistere a raggiungere la perfezione. Se la perfezione è l'obiettivo primario durante la
preparazione, e conseguentemente durante la performance, il pubblico potrebbe
percepire lo speaker finto e non sincero.54
1.3.3 I fattori di supporto: il layout del luogo e le slide
Per risultare credibili è fondamentale esercitarsi in anticipo e prendere confidenza con
tutti i mezzi che supportano una presentazione, come il microfono, le diapositive, il
palcoscenico, ecc. Un altro fattore esterno di primaria importanza è quello di conoscere
molto bene il luogo in cui si parlerà in pubblico. E' necessario acquisire una certa
familiarità prima col luogo e in seguito col pubblico.
Berkun, in particolare, dichiara che la disposizione di una stanza, grande o piccola che
sia, spesso influisce sulla presentazione e di conseguenza anche su coloro che vi sono
dentro.55
L'obiettivo di uno speaker dovrebbe essere quello di "possedere il proprio
territorio",56
ossia di prendere familiarità con un luogo e adattarlo secondo le proprie
esigenze. Una volta presa confidenza con il luogo, entrano in gioco una serie di sostegni
che concorrono alla realizzazione della presentazione.
Il principale supporto è quello delle diapositive. Per crearle viene spesso utilizzato il
programma Power Point, che negli ultimi anni è diventato lo strumento più popolare per
creare le presentazioni, soprattutto nei contesti aziendali e accademici.57
Le diapositive, conosciute anche con il termine inglese di slide, diventano un supporto
visivo che guida lo speaker a comunicare i messaggi principali.
54
Baccarani C. & Bonfanti A. (2015), "Effective Public Speaking: a conceptual framework in the
corporate-communication field", Corporate Communication: An International Journal, Vol. 20, Issue 3,
pp. 385-386, 2015. 55
Barclay L. A. (2011), "Reviewed Confessions of a Public Speaker di Scott Berkun", Business
Communication Quarterly, Volume 74, Number 2, p. 223, June 2011. 56
Barclay L. A. (2011), "Reviewed Confessions of a Public Speaker di Scott Berkun", Business
Communication Quarterly, Volume 74, Number 2, p. 223, June. 57
Hertz B., Kerkhof P., Woerkum C. v. (2016), "PowerPoint Slides as Speaking Notes: The Influence of
Speaking Anxiety on the Use of Text on Slides", Business and Professional Communication Quarterly,
Vol. 79 (3), p. 348.
18
In una recente pubblicazione di J. Carlton Collins si enfatizza il fatto che una
presentazione dovrebbe avere diversi punti, ossia temi secondari collegati al macro
tema. Questi punti diventano una sorta di guida per il presentatore e forniscono
un'anticipazione per il pubblico di quello che verrà comunicato.
Inoltre, Collins consiglia di numerare i punti invece di usare un semplice elenco
puntato, perché risulta più facile comprendere l'ordine logico della presentazione per chi
deve seguirla.58
Questi elenchi, quindi, fungono da indice o da sintesi e guidano lo
speaker e l'audience rispettivamente nella comunicazione e nella comprensione del
messaggio centrale.
A livello contenutistico, una presentazione risulta efficace se riporta poche parole,
poiché il pubblico non si trova lì per leggere, ma per ascoltare.
In aggiunta, una presentazione riesce a coinvolgere bene il pubblico quando fa uso di
supporti visivi, come immagini, grafici e video, tutti coerenti coi punti che vengono
elencati.59
Questi supporti arricchiscono il significato del messaggio e riescono a
coinvolgere maggiormente chi ascolta.
John R. White, tuttavia, afferma che i grafici, in particolare quelli che riportano dati
statistici, dovrebbero essere utilizzati con moderazione.60
Il pubblico non conosce il
significato di ogni dato statistico e spesso succede che questi dati creino confusione.
Perciò gli speaker dovrebbero usare queste rappresentazioni grafiche per mettere in
risalto gli andamenti e giungere ad una conclusione logica e dimostrabile.61
Di
conseguenza, l'utilizzo di questi strumenti non deve essere massiccio ma coerente con il
contenuto che si sta comunicando.
Oltre all'uso smodato di immagini, bisogna anche evitare l'eccessivo uso delle
diapositive ricche di testo. In uno studio effettuato da 97 docenti universitari è stato
scoperto che chi deve presentare davanti ad un pubblico usa una quantità di testo
maggiore di quella consigliata. Questo fatto è collegato all'ansia di parlare in pubblico,
in quanto gli speaker soggetti a questa fobia tendono ad utilizzare le diapositive come
degli appunti. L'uso intenso di testi nelle slide è problematico per due ragioni:
innanzitutto, usare le diapositive come appunti comporta il rischio che lo speaker si gira
58
Collins J. C. (2015), "Go ahead, take the stage", Journal of Accountancy, p. 4, March 1. 59
Collins J. C. (2015), "Go ahead, take the stage", Journal of Accountancy, p. 4, March 1. 60
White J. R. (1991), "Suggestions on Public Speaking", The Appraisal Journal, p. 72, January. 61
White J. R. (1991), "Suggestions on Public Speaking", The Appraisal Journal, p. 73, January.
19
verso il proiettore per leggere le parole e rompi il contatto visivo con l'audience; in
secondo luogo, le parole riportate nelle slide rischiano di interferire con le parole dette
dallo speaker.62
Lavorare sulle diapositive è, quindi, un compito da non sottovalutare in quanto è uno
degli strumenti principali per parlare in pubblico in maniera efficace.
1.3.4 Il momento dell'esposizione
In questa sezione verranno approfondite con maggiore dettaglio le caratteristiche
dell'esposizione.
Per comunicare efficacemente col pubblico, gli speaker devono considerare la
suddivisione della comunicazione prima di definirne lo schema generale. La
comunicazione si segmenta in due rami principali: comunicazione verbale e non
verbale. La prima rappresenta il 7% della comunicazione, mentre la seconda il 93%, la
quale si suddivide a sua volta in comunicazione paraverbale (38%), cinetica e
prossemica (55%). 63
La comunicazione verbale ha a che fare con gli aspetti linguistici e include tutte le
parole. Quella paraverbale concerne gli aspetti vocali, ossia il timbro della voce e la
velocità del discorso. La cinetica riguarda il linguaggio del corpo, in particolare
l'espressione facciale, la postura e lo sguardo. Infine, la prossemica fa riferimento allo
spazio ed include i gesti e l'orientamento del corpo.
La comunicazione verbale riguarda il contenuto di un intervento e risponde alla
domanda "Cosa comunicare?", mentre quella non verbale ha a che fare con l'aspetto
relazionale della comunicazione e risponde alla domanda "Come comunicare?".64
Una volta aver definito le varie parti della comunicazione, si definisce il suo schema
generale caratterizzato da apertura, argomentazione e chiusura dell'intervento.
62
Hertz B., Kerkhof P., Woerkum C. V. (2016), "PowerPoint Slides as Speaking Notes: The Influence of
Speaking Anxiety on the Use of Text on Slides", Business and Professional Communication Quarterly,
vol. 79 (3), pp. 348-349. 63
Mehrabian & Williams, 1969 in Baccarani C. & Bonfanti A. (2015), "Effective Public Speaking: a
conceptual framework in the corporate-communication field", Corporate Communication: An
International Journal, Vol. 20, Issue 3, pp. 375-390. 64
Baccarani C. & Bonfanti A. (2015), "Effective Public Speaking: a conceptual framework in the
corporate-communication field", Corporate Communication: An International Journal, Vol. 20, Issue 3,
p. 377.
20
Apertura e chiusura rappresentano i momenti più importanti, in quanto possono
rispettivamente informare in anticipo sui punti salienti e sugli obiettivi del discorso e
rafforzare il concetto di ciò che si è detto durante l'argomentazione.
La prima fase viene delineata nel momento in cui è già stato in precedenza definito il
corpo centrale del discorso, al fine di dare anticipazione dello stesso in modo coerente
ed efficace. Nonostante questa fase occupi solo una piccola percentuale dell'intera
esposizione, è bene non trascurarla, perché i primi messaggi che vengono comunicati
sono quelli che rimangono più impressi nella mente. Di conseguenza, bisogna esordire
catturando l'attenzione del pubblico suscitando curiosità e passione.
L'ultima fase è anch'essa una fase delicata che, se gestita in modo appropriato, fornisce
un'ottima opportunità per ribadire i concetti detti in precedenza.
Come l'apertura, la chiusura occupa una percentuale molto bassa di tutto l'intervento ed
è caratterizzata da tre obiettivi principali:
1. chiarire che il discorso sta per concludersi;
2. elencare i punti chiave in maniera sintetica;
3. invitare l'audience all'azione, ossia a mettere in pratica ciò che è stato
comunicato.65
La fase dell'argomentazione, invece, occupa la maggior parte del discorso perché
costituisce il momento in cui si espongono i contenuti.
Entrando più nel dettaglio, gli elementi dell'intervento si possono raggruppare in:
1. semplicità e brevità;
2. comunicazione non verbale;
3. gestione delle pause e del ritmo;
4. il potere dello storytelling;
5. l'importanza di una solida conclusione.
Semplicità e brevità
Le presentazioni di successo di solito sono facili da comprendere e soprattutto non si
dilungano in futili informazioni. In particolare, l'introduzione deve essere breve e
concisa, limitata a poche frasi che introducono il macro - argomento.66
65
Invernizzi E. & Romenti S. (2013), Relazioni pubbliche e corporate communication. McGraw-Hill, pp.
163-169. 66
Collins J. C. (2015), "Go ahead, take the stage", Journal of Accountancy, p. 2, March 1.
21
Iniziare in questa modalità può essere vantaggioso per lo speaker per catturare
l'attenzione del pubblico. Tuttavia, secondo John Medina, dieci minuti costituiscono
l'ammontare di tempo massimo in cui gli esseri umani riescono a rimanere concentrati.67
Di conseguenza, se i primi minuti di una presentazione vengono sprecati con
informazioni superflue o materiali poco accattivanti, allora l'audience tenderà ad avere
un'opinione negativa dello speaker, o peggio, si annoierà e crederà di aver perso tempo.
Comunicazione non verbale
Durante l'intera esposizione non bisogna tralasciare l'importanza di comunicare col
corpo. La comunicazione, infatti, può essere sia verbale che non. Gli speaker devono
imparare a far coincidere le due comunicazioni durante la presentazione.68
I messaggi
non verbali hanno a che fare principalmente con la postura e la prossemica. La prima
descrive la maniera di collocare le parti del corpo all'interno di uno spazio, mentre la
prossemica individua due modalità di appartenenza ad una categoria sociale e di
relazione con gli altri individui, rispettivamente in termini di "di fianco o di fronte" e
"vicinanza o distanza".69
Se i segnali del corpo confermano ciò che lo speaker sta
affermando a voce, lo speaker risulterà più credibile agli occhi del suo pubblico.70
Nella letteratura si trovano dei suggerimenti relativi a questo tema e che aiutano ad
esporre nella migliore maniera possibile. Per esempio, creare un contatto visivo col
pubblico aiuta a rafforzare la relazione con lo stesso, mentre è da evitare, un eccessivo
uso delle mani.
Un altro fondamentale aspetto della comunicazione, che deve essere gestito dall'inizio
alla fine, concerne il tono e il volume della voce. Alcune ricerche suggeriscono di alzare
il volume della voce e di parlare in modo chiaro quando si vuole enfatizzare un
67
Medina J., 2008 in Bottles K. (2010), "If I Can Learn to Become a Great Speaker, Anyone Can",
Physician Executive, pp. 76-77, September-October. 68
Baccarani C. & Bonfanti A. (2015), "Effective Public Speaking: a conceptual framework in the
corporate-communication field", Corporate Communication: An International Journal, Vol. 20, Issue 3,
p. 381. 69
Invernizzi E. & Romenti S. (2013), Relazioni pubbliche e corporate communication. McGraw-Hill, pp.
49-50. 70
Baccarani C. & Bonfanti A. (2015), "Effective Public Speaking: a conceptual framework in the
corporate-communication field", Corporate Communication: An International Journal, Vol. 20, Issue 3,
p. 381.
22
concetto. Inoltre, esse sostengono l'idea di non abbassare il volume o di cambiare tono
alla fine di ogni frase71
perché si rischia di perdere il contatto visivo col pubblico.
Si vedrà in seguito quanto sia cruciale concludere il discorso con una certa enfasi; lo
stesso criterio vale per la fine di ogni frase. Ogni singolo punto della presentazione deve
essere comprensibile e coinvolgente, ed è per questo motivo che la voce nel public
speaking è uno strumento da non sottovalutare.
Gestione delle pause e del ritmo
Durante una presentazione è quasi impossibile sostenere un discorso senza fare alcun
secondo di pausa. J. Carlton Collins nel suo articolo spiega quanto sia essenziale
"abbracciare il silenzio".72
L'errore comune che compiono molti speaker è quello di usare dei "riempitivi" in
maniera smisurata, come ad esempio "uh", "um", "eh", che colmano appunto quei
momenti di silenzio che apparentemente possono essere sintomo di mancata
preparazione o agitazione. Tuttavia causano una diminuzione della credibilità dello
speaker.73
In realtà, come spiega l'autore, le pause, se usate in maniera intenzionale, potrebbero
aiutare lo speaker a esporre il discorso in maniera liscia e filata, e a raccogliere al
meglio i propri pensieri per poi trasformarli in messaggi efficaci. Inoltre, le pause sono
fondamentali per passare da un argomento all'altro al fine di dare tempo all'audience di
assimilare quello che è stato detto fino a quel momento.
Un altro aspetto da tenere in considerazione durante lo speech è l'abilità di dare il ritmo
alla presentazione,74
che non significa parlare più velocemente, ma variare i tempi di
esecuzione e modificare le forme di espressione. In aggiunta, è possibile modificare il
ritmo variando gli elementi della comunicazione non verbale, come il tono e il timbro
della voce, le pause e i movimenti del corpo relativi soprattutto alle mani e agli occhi.
71
White J. R. (1991), "Suggestions on Public Speaking",The Appraisal Journal, p. 73, January. 72
Collins J. C. (2015), "Go ahead, take the stage", Journal of Accountancy, p. 4, March 1. 73
Clark, H. H., & Tree, J. E. F., 2002 in Mancuso C. & Miltenberger R.G. (2016), "Using Habit Reversal
To Decrease Filled Pauses In Public Speaking", Journal of Applied Behavior Analysis, Vol. 49, No. 1, p.
188. 74
Den Hartog & Verburg 1997; Berkun, 2009 in Baccarani C. & Bonfanti A. (2015), "Effective Public
Speaking: a conceptual framework in the corporate-communication field", Corporate Communication: An
International Journal, Vol. 20, Issue 3, p. 382.
23
Modificare il ritmo in questo senso, è necessario quando lo speaker percepisce
stanchezza e disattenzione da parte del pubblico. In un certo senso, quindi, anche le
persone tra il pubblico diventano un punto di riferimento per la comunicazione dello
speaker.75
Il potere dello storytelling
La chiave per raggiungere un compromesso durante uno speech è quella di relazionarsi
col proprio pubblico in maniera personale. Il miglior modo per ottenere ciò è quello di
raccontare storie contraddistinte dall'esperienza personale dello speaker.
Le storie personali sono particolarmente potenti quando rivelano delle fragilità. La
maggior parte delle persone preferiscono usare citazioni di grandi leader oppure
raccontare storie già note. Per quanto questi aneddoti mostrino lo speaker ben informato
e acculturato, aiutano poco lo stesso a relazionarsi col pubblico. Una storia di esperienza
personale aiuta a connettersi con l'audience e illustra i fatti e i dati in modo migliore
rispetto ad altri strumenti di presentazione.76
Una volta che lo speaker ha capito come iniziare un discorso e in seguito come gestire le
pause e la comunicazione col corpo, è pronto per migliorare ulteriormente per
coinvolgere ancora di più il proprio pubblico.
Durante una presentazione è fondamentale raccontare un'idea, o spiegare un concetto in
maniera interessante. Una storia accattivante è spesso un ottimo modo per avviare
discorsi sia stimolanti che informativi.77
Raccontare una storia è uno dei modi migliori per catturare l'attenzione e per
coinvolgere in prima persona l'audience.78
Questa strategia, conosciuta anche come
storytelling, è parte fondamentale del contenuto di un'informazione.
75
Baccarani C. & Bonfanti A. (2015), "Effective Public Speaking: a conceptual framework in the
corporate-communication field", Corporate Communication: An International Journal, Vol. 20, Issue 3,
pp. 382-383. 76
Sherman R. (2001), "The well-rounded IE. Make a powerful presentation", IEE Solutions, Vol. 33, No.
11, p. 28. 77
Collins J. C. (2015), "Go ahead, take the stage", Journal of Accountancy, p. 2, March 1. 78
Barclay L. A. (2011), "Reviewed Confessions of a Public Speaker di Scott Berkun", Business
Communication Quarterly, Volume 74, Number 2, p. 224, June.
24
L'importanza di una solida conclusione
La fine di un'esposizione è tanto importante quanto il contenuto e l'inizio.79
E' uno
schema che va considerato nel suo insieme. Per quanto si comunichi un'idea interessante
o si racconti una storia appassionante, se si conclude il discorso non in maniera
stimolante, tutti gli sforzi fatti nelle precedenti parti perderanno valore.
Collins sostiene che alla fine di una presentazione sia necessario fornire una
"conclusione solida", ossia chiudere con un piccolo riassunto e poi ringraziare il
pubblico per il suo tempo e la sua attenzione. Inoltre, afferma di finire tempestivamente
per dedicare dello spazio ad eventuali domande o semplicemente per lasciare libero il
pubblico ad andarsene via.80
1.3.5 L'ansia da palcoscenico
Il public speaking è un'arte che, come è stato analizzato nelle sezioni precedenti, è
studiata e approfondita da diversi anni. Sono stati effettuati diversi studi sui suoi tratti
peculiari concernenti prevalentemente il carattere persuasivo, il processo di
preparazione e le caratteristiche intrinseche di un'esposizione. A queste ricerche si
aggiungono numerose analisi sull'ansia di parlare in pubblico.
La paura di parlare in pubblico, o più precisamente la paura da palcoscenico, è stata
studiata e analizzata dalla metà degli anni Trenta.81
Solo nel 1973, quando fu rilasciata
la Relazione di Bruskin,82
il public speaking emerse come una delle più grandi paure di
cui soffrono gli Americani. In più di una trattazione si riporta questo fatto ed in
particolare nel libro di Wallechinsky "The Book of Lists", pubblicato nel 1977, si
afferma che parlare di fronte ad un pubblico è la peggiore delle paure che provano gli
uomini,83
superando la paura della morte, la quale si classifica al sesto posto.84
79
Peak M. H. (1991), "Public Speaking For Fun and Profit", Management Review, p. 53, April 80
Collins J. C. (2015), "Go ahead, take the stage", Journal of Accountancy, p. 4, March 1. 81
Rossi A. & Seiler W., 1989 in Harris S. R., Kemmerling R. L, North M. M. (2002), "Brief Virtual
Reality Therapy for Public Speaking Anxiety", Cyber Psychology & Behaviour, Volume 5, Number 6,
pp. 543-550. 82
Bruskin Associates, 1973 in Harris S. R., Kemmerling R. L, North M. M. (2002), "Brief Virtual Reality
Therapy for Public Speaking Anxiety", Cyber Psychology & Behaviour, Volume 5, Number 6, pp. 543-
550, 2002. 83
Bottles K. (2010), "If I Can Learn to Become a Great Speaker, Anyone Can", Physician Executive, p.
76, September-October. 84
Rolls J. A. (1998), "Facing the Fears Associated with Professional Speaking", Business Communication
Quarterly, 61:2, p. 103, June.
25
Sempre nel 1977, McCroskey suddivide l'ansia da comunicazione in due tipologie: una
si riferisce a un tratto dell'apprensione e l'altra allo stato dell'ansia da comunicazione.
L'autore suggerisce che le persone che soffrono del primo tipo sono considerate troppo
nervose in molteplici situazioni e verrebbero classificate come individui timidi. Invece,
chi risente del secondo tipo fa riferimento all'ansia provata prima di una presentazione
e, a volte, durante la stessa.85
Anche gli speaker professionisti provano questo tipo di ansia, ma a differenza di chi è
alle prime armi o ha poca esperienza, sanno come gestirla.86
Gli individui con ansia da palcoscenico spesso evitano quelle situazioni nelle quali si
può formare, perché provocherebbe loro un elevato livello di stress.87
Questa fobia
sociale si manifesta in tre diversi momenti:88
1. prima della presentazione, appena prima di parlare;
2. durante la presentazione;
3. immediatamente dopo la presentazione.
Per la maggior parte degli speaker, l'attesa che precede la presentazione comporta un
più alto livello di ansia rispetto al momento vero e proprio dell'esposizione. Le
principali cause di questo fenomeno sociale sono riconducibili alla presenza di un
pubblico e alla paura di una valutazione negativa.89
Le persone soggette a questa fobia hanno spesso il timore che altri potrebbero non
comprendere quello che stanno comunicando Questa preoccupazione coinvolge ogni
tipo di individuo indipendentemente dall'età, dal genere, dal tipo di lavoro e
dall'istruzione ricevuta;90
chiunque è potenzialmente soggetto all'ansia di parlare in
pubblico.
85
McCroskey J., 1997 in Rolls J. A. (1998), "Facing the Fears Associated with Professional Speaking",
Business Communication Quarterly, 61:2, p. 103, June. 86
Bottles K. (2010), "If I Can Learn to Become a Great Speaker, Anyone Can", Physician Executive, p.
76, September-October. 87
Harris S. R., Kemmerling R. L, North M. M. (2002), "Brief Virtual Reality Therapy for Public
Speaking Anxiety", Cyber Psychology & Behaviour, Volume 5, Number 6, p. 543. 88
Behnke R. R. & Sawyer C. R., 2000 in Hertz B., Kerkhof P., Woerkum C. v. (2016), "PowerPoint
Slides as Speaking Notes: The Influence of Speaking Anxiety on the Use of Text on Slides", Business and
Professional Communication Quarterly, Vol. 79 (3), pp. 348-359. 89
Rapee R. M. & Lim L., 1992 in Hertz B., Kerkhof P., Woerkum C. v. (2016), "PowerPoint Slides as
Speaking Notes: The Influence of Speaking Anxiety on the Use of Text on Slides", Business and
Professional Communication Quarterly, Vol. 79 (3), p. 350. 90
Lee J. M., Jeong H. K., Jang D. P., Kim D. H. Choi Y. H., Kim I. Y. & Kim S. I. (2002), "Virtual
reality System for Treatment of the Fear of Public Speaking using Image-Based Rendering and Moving
Pictures", Cyber Psychology & Behaviour, Volume 5, Number 3, p. 191.
26
Questo fenomeno è uno stato psicologico che gli speaker provano in prima persona, con
conseguenti reazioni fisiche, come l'aumento del battito cardiaco, della pressione
sanguigna91
e lo sviluppo di tensione muscolare, di sudorazione e di disturbo
gastrointestinale.92
Queste reazioni potrebbero influenzare il presentatore in maniera
negativa, sia direttamente, attraverso ad esempio il tremore di alcune parti del corpo,
che indirettamente, come fare dei pensieri negativi legati al fallimento della
presentazione.93
Tuttavia, uno studio conferma che, a meno che non ci siano evidenti segni di stress, il
pubblico non potrà mai capire se lo speaker prova effettivamente ansia a parlare di
fronte a tante persone.94
L'audience spesso non si rende conto di quello che prova lo
speaker sul palcoscenico.
Il nervosismo può essere controllato e diverse ricerche affermano che la "Virtual Reality
Theraphy" (VRT) è una soluzione efficace per ridurre questo particolare tipo di ansia.95
Si tratta di una terapia virtuale, che riproduce i medesimi ambienti attraverso una realtà
virtuale. E' un trattamento mirato a vincere alcune fobie (sociali)96
come la paura di
volare, che è stata con successo superata grazie all'utilizzo della VRT da parte degli
studiosi Rothbaum et al, North et al e Wiedhold et al.97
Al contrario di altri metodi tradizionali, la VRT può realizzare un'esatta riproduzione di
un ambiente che genera ansia da public speaking. Molte ricerche hanno dimostrato che
questa metodologia ha avuto successo nel ridurre questo tipo di paura.
Un altro metodo virtuale per ridurre l'ansia di parlare in pubblico ha a che fare con il
"Video Tape Recording" (VTR), ossia videoregistrare il proprio discorso mentre si
91
Porhola, 2002; Vogel, 1999; Westenberger et al., 2009 in Hertz B., Kerkhof P., Woerkum C. V. (2016),
"PowerPoint Slides as Speaking Notes: The Influence of Speaking Anxiety on the Use of Text on Slides",
Business and Professional Communication Quarterly, vol. 79 (3), pp. 350. 92
Harris S. R., Kemmerling R. L, North M. M. (2002), "Brief Virtual Reality Therapy for Public
Speaking Anxiety", Cyber Psychology & Behaviour, Volume 5, Number 6, p. 544. 93
Hertz B., Kerkhof P., Woerkum C. V. (2016), "PowerPoint Slides as Speaking Notes: The Influence of
Speaking Anxiety on the Use of Text on Slides", Business and Professional Communication Quarterly,
vol. 79 (3), p. 350. 94
Rolls J. A. (1998), "Facing the Fears Associated with Professional Speaking", Business Communication
Quarterly, 61:2, June. 95
Harris S. R., Kemmerling R. L, North M. M. (2002), "Brief Virtual Reality Therapy for Public
Speaking Anxiety", Cyber Psychology & Behaviour, Volume 5, Number 6, p. 544. 96
Lamson R., 1994 in Harris S. R., Kemmerling R. L, North M. M. (2002), "Brief Virtual Reality
Therapy for Public Speaking Anxiety", Cyber Psychology & Behaviour, Volume 5, Number 6, pp. 543-
550. 97
Harris S. R., Kemmerling R. L, North M. M. (2002), "Brief Virtual Reality Therapy for Public
Speaking Anxiety", Cyber Psychology & Behaviour, Volume 5, Number 6, p. 544.
27
prova, al fine di darsi un'autovalutazione. E' un esercizio che ha l'obiettivo di migliorare
la propria performance una volta di fronte all'audience e diminuire l'ansia.
Videoregistrarsi, soprattutto la prima volta, aiuta lo speaker a capire dove sbaglia e dove
può quindi di conseguenza migliorare. E' un esercizio costruttivo di autocritica che
serve a definire dei micro obiettivi per la propria esposizione. Tuttavia, l'auto-critica a
volte non è sufficiente e serve il parere di un esterno.98
Come infatti mostra una
ricerca,99
gli individui non sono attenti osservatori del loro comportamento.
In conclusione, si nota che, indipendentemente dal contesto, chi parla in pubblico prova
un certo livello di ansia. Chi è uno speaker esperto, tuttavia, riesce a gestire questa
apprensione principalmente grazie alle continue prove del proprio discorso.
1.4 Benefici del public speaking
Il public speaking sostiene la crescita personale e professionale delle risorse umane di
un'azienda. Nella loro crescita professionale, gli speaker possono migliorare le loro
competenze,100
la loro credibilità, leadership,101
affidabilità, immagine personale e
visibilità all'interno dell'azienda.102
Il public speaking consente allo speaker di incrementare la sua visibilità nell'ambiente di
lavoro103
e davanti gli stakeholder.
Un efficace public speaking può inoltre avere un effetto sulla costruzione e sul
mantenimento della fiducia. Molti valori contribuiscono ad aumentare la fiducia in un
contesto di leadership aziendale. Questi valori includono la chiarezza, la correttezza e la
coerenza, l'integrità, l'affidabilità, l'apertura, l'ascolto, l'umiltà, la passione e la
competenza.104
98
Kolb J. A. (1994), "Adapting Corporate Presentation Skills Training Practices for Use in a University
Classroom", The Bulletin, December. 99
Bernard H. R., Killworth P. E. & Sailer L., 1979 in Kolb J. A. (1994), "Adapting Corporate
Presentation Skills Training Practices for Use in a University Classroom", The Bulletin, December. 100
Messmer M. (2000), "Building your presentation skills", Strategic Finance, Vol. 81, No. 7, pp. 10.12. 101
Sherman R. (2001), "The well-rounded IE. Make a powerful presentation", IEE Solutions, Vol. 33, No.
11, p. 26. 102
Kenton, 1989 in Baccarani C. & Bonfanti A. (2015), "Effective Public Speaking: a conceptual
framework in the corporate-communication field", Corporate Communication: An International Journal,
Vol. 20, Issue 3, pp. 375-390. 103
Linney G.E. (1995), "Communication skills: a prerequisite for leadership", Physician Executive, Vol.
21, No. 7, pp. 48-49. 104
Antonakis J., Fenley M. & Liechti S. (2012), "Learning Charisma. Transform yourself into the person
others want to follow", Harvard Business Review, pp. 127 - 130, June.
28
Inoltre, il public speaking è un mezzo utile in cui i leader possono stimolare e motivare i
propri dipendenti ai cambiamenti aziendali.105
Possedere idee chiare e solide ragioni
sottostanti le motivazioni dei leader permette loro di comunicare forti messaggi al
pubblico che vuole capire la direzione strategica e operativa che un'azienda sta
perseguendo.
In aggiunta, un public speaking efficace ha effetto sulla motivazione del personale
aziendale. Comunicare ai propri dipendenti che lavorano bene li fa sentire apprezzati e
motivati a continuare a lavorare bene. Tuttavia, se un manager deve invece criticare un
lavoro, è essenziale presentare il problema apertamente per rafforzare la posizione di
leadership.106
La critica dovrebbe essere costruttiva e accompagnata da commenti
positivi, anche quando gli aspetti positivi sono difficili da trovare. In questi casi, il
public speaking è efficace se il manager definisce chiaramente il problema, è sincero ed
è disponibile ad accettare a sua volta critiche sul suo lavoro.
Infine, un efficace public speaking può avere conseguenze sulla reputazione aziendale.
Quando i manager e i dipendenti parlano di fronte ad un pubblico, il modo in cui si
pongono e presentano l'azienda ha una ripercussione diretta sugli stakeholder in termini
di immagine. Comunicare la mission aziendale può portare gli stakeholder a considerare
e condividere le idee e le prospettive aziendali. A tal proposito, le occasioni in cui il
public speaking si verifica possono essere intese come opportunità per aumentare
l'immagine e la reputazione aziendale. Si possono inoltre instaurare vantaggiose
relazioni tra gli stakeholder e l'azienda.107
1.5 Ultime considerazioni
La letteratura offre una vasta quantità di contributi scientifici sul public speaking. Si è
affermato più volte quanto parlare in pubblico sia una competenza sufficiente e
necessaria per avere successo, in particolare nel mondo del lavoro. Tuttavia, solo alcune
105
Roos J. (2013), "The benefits and limitations of leadership speeches in change initiatives", Journal of
Management Development, Vol. 32, No. 5, pp. 548-559. 106
Sherman R. (2001), "The well-rounded IE. Make a powerful presentation", IEE Solutions, Vol. 33, No.
11, pp. 26-28. 107
Baccarani C. & Bonfanti A. (2015), "Effective Public Speaking: a conceptual framework in the
corporate-communication field", Corporate Communication: An International Journal, Vol. 20, Issue 3,
pp. 384-385.
29
ricerche in merito alla corporate communication hanno esaminato la competenza del
public speaking come una risorsa che crea vantaggio competitivo nel contesto aziendale.
Gli studiosi si sono invece maggiormente dedicati a questi tre argomenti:
la paura di parlare in pubblico;
i discorsi dei leader aziendali concentrandosi più sul messaggio che sul
messaggero;
l'importanza dei supporti visivi nelle presentazioni.108
In generale, molti studiosi concordano sul fatto che frequentare un corso di public
speaking sia necessario per affrontare meglio il mondo imprenditoriale, in particolare
quando si devono per esempio tenere delle conferenze. Per avere successo, inoltre, non
basta parlare di un prodotto e cercare di venderlo, ma bisogna "vendere" un'immagine di
sé per enfatizzare la propria personalità al fine di coinvolgere maggiormente la folla che
ascolta e di generare curiosità col messaggio che si vuole comunicare.
In un ambiente imprenditoriale di solito si parla in pubblico quando vengono
organizzati i meeting aziendali. Ogni evento, chiaramente, ha un suo format di public
speaking e, di conseguenza, è caratterizzato da un pubblico diverso.
Nel prossimo capitolo verrà approfondita la disciplina dell'organizzazione eventi,
facendo riferimento soprattutto agli eventi aziendali. Verranno analizzate le diverse
tipologie di evento e come questo viene organizzato in ogni sua fase, andando ad
approfondire lo stretto legame che c'è tra public speaking e l'organizzazione di un
evento.
108
Baccarani C. & Bonfanti A. (2015), "Effective Public Speaking: a conceptual framework in the
corporate-communication field", Corporate Communication: An International Journal, Vol. 20, Issue 3,
pp. 376-377.
30
31
CAPITOLO 2
LA GESTIONE DEGLI EVENTI AZIENDALI: IL RUOLO DEL
PUBLIC SPEAKING
Il Dizionario Zingarelli definisce l'evento come "avvenimento o iniziativa di particolare
rilievo".109
Questo concetto è stato definito da vari autori della letteratura, in particolare da Getz e
Goldblatt, che arrivano a definire l'evento come una celebrazione pubblica di durata
limitata, finalizzata a soddisfare le esigenze di un pubblico che si ritrova a condividere i
medesimi interessi.110
Ogni evento possiede le seguenti caratteristiche:111
temporaneità;
permette l'incontro di persone;
unicità.
Gli eventi differiscono da altre attività perché sono caratterizzati da un inizio e da una
fine. Sebbene questo sia vero per gli eventi organizzati, non è certamente il caso degli
eventi "spontanei", che in genere avvengono senza una specifica pianificazione.
Tuttavia, per ottenere un evento di successo è necessario definire i tempi e il programma
in anticipo.112
Gli eventi, inoltre, sono fatti di persone che si ritrovano ad avere in comune gli stessi
desideri o interessi, come ad esempio la passione per un cantante nel caso di un
concerto.
Il numero di persone partecipanti ad un evento può essere variabile.113
Infine, proprio per il fatto di non essere permanenti, gli eventi si tengono in giorni
diversi, luoghi diversi e per ragioni diverse: uno stesso evento tenuto annualmente può
distinguersi in maniera considerevole tra un'edizione e l'altra.
109
Cherubini S., Pattuglia S. (2007), Comunicare con gli eventi. Riflessioni e casi di eccellenza,
FrancoAngeli, p. 14. 110
Bonetti E., Cherubini S., Iasevoli G., Resciniti R. (2009), Il valore degli eventi. Valutare ex ante ed ex
post gli effetti socio-economici, esperienziali e territoriali, FrancoAngeli, pp. 15-16. 111
Abson E., Bladen C., Kennel J., Wilde N. (2017), Events Management. An introduction, Routledge,
seconda edizione, paragrafo 1.3. 112
Abson E., Bladen C., Kennel J., Wilde N. (2017), Events Management. An introduction, Routledge,
seconda edizione, paragrafo 1.3.1. 113
Abson E., Bladen C., Kennel J., Wilde N. (2017), Events Management. An introduction, Routledge,
seconda edizione, paragrafo 1.3.2.
32
In generale, gli eventi si suddividono in due macro - categorie: di piacere e business. I
primi sono classificati come attività sociali e/o di piacere, come i festival musicali o di
arte, le competizioni sportive e gli eventi privati come i compleanni, matrimoni,
eccetera. Questa tipologia di evento è creata sulla base della motivazione del suo
pubblico.
Gli eventi business, d'altra parte, sono realizzati principalmente dalle aziende per
informare, motivare, vendere e creare o allargare il network coi propri dipendenti e/o
clienti, con lo scopo principale di raggiungere obiettivi aziendali. Questo format include
le conferenze, i congressi, i convegni, i lanci di prodotti, e così via.114
2.1 La pianificazione di un evento
Organizzare un evento ha a che fare con la progettazione e il coordinamento di alcune
attività115
e la definizione di alcuni elementi comuni. Questi possono essere riassunti
attraverso la regola delle 5 W (who, what, when, where, why) e dall'elemento how.116
L'elemento "CHI" (who) comprende l'analisi degli ospiti potenziali e la creazione del
profilo cliente.117
E' essenziale conoscere chi parteciperà ad un evento al fine di
progettare lo stesso.
In seguito, bisogna decidere il tipo di evento che si vuole organizzare, ossia l'elemento
"CHE COSA" (what), che è ricavato considerando il target e i suoi bisogni.118
L'elemento "QUANDO" (when) concerne la decisione della data.119
La tempistica di un
evento è un altro elemento essenziale per il suo successo: una programmazione
approssimativa influisce negativamente sugli altri elementi. L'elemento "DOVE"
(where) ha a che fare con la scelta del luogo, il quale è strettamente legato allo stile
114
Draper J., Fenich G. G., Thomas L. Y. (2018), "Event management research over the past 12 years:
What are the current trends in research methods, data collection, data analysis procedures, and event
types?", Routledge, Journal of Convention & Event Tourism, Vol. 19, No. 1, pp. 4-5. 115
Abson E., Bladen C., Kennel J., Wilde N. (2017), Events Management. An introduction. Routledge,
seconda edizione, paragrafo 1.3. 116
Goldblatt 2005 in Molina N. (2007), "Developing a managerial plan to guide the planning process for
charity events", UNLV Theses, Dissertation, Professional Papers, and Capstone, p. 8. 117
Silvers 2004 in Molina N. (2007), "Developing a managerial plan to guide the planning process for
charity events", UNLV Theses, Dissertation, Professional Papers, and Capstone, p. 9. 118
Allen 2000 in Molina N. (2007), "Developing a managerial plan to guide the planning process for
charity events", UNLV Theses, Dissertation, Professional Papers, and Capstone, p. 9. 119
Wolf and Wolf 2005 in Molina N. (2007), "Developing a managerial plan to guide the planning
process for charity events", UNLV Theses, Dissertation, Professional Papers, and Capstone, p. 9.
33
dell'evento.120
La scelta della location è della massima importanza perché stabilisce il
tono generale che sarà comunicato al pubblico. Il luogo definisce molti parametri, tra
cui la capienza massima, il tipo di arredamento da usare, i servizi necessari da
aggiungere (bagni, accesso per sedie a rotelle, eccetera) e così via.121
Un evento deve inoltre avere un suo "PERCHÉ" (why). Grande o piccolo che sia, deve
avere degli obiettivi. Quattro sono quelli principali che stanno alla base di un evento:122
1. celebrare;
2. educare;
3. farsi conoscere sul mercato;
4. riunire le persone.
A prescindere dalle finalità, tutti gli eventi si focalizzano sulla creazione del senso di
comunità, dal momento che si offre ai partecipanti la possibilità di vivere un'esperienza
significativa.
Una volta che le 5 W sono state definite, l'ultimo elemento è il "COME" metterle in
pratica (how). Naturalmente, Tutto viene definito tenendo conto del budget che si ha a
disposizione.
Per chiudere il cerchio, un evento è di successo se si tiene monitorata la cronologia del
programma. Questa costituisce un importante strumento di pianificazione in ogni parte
del processo organizzativo, in quanto sia le sue diverse fasi, sia i sei elementi sopra
citati sono necessariamente interdipendenti tra loro.
2.2 Le fasi di un evento
Un’accurata programmazione è fondamentale ai fini del successo di un evento.123
Le
fasi principali del processo organizzativo sono le seguenti:
1. ideazione;
2. progettazione;
120
Silver 2004 in Molina N. (2007), "Developing a managerial plan to guide the planning process for
charity events", UNLV Theses, Dissertation, Professional Papers, and Capstone, p. 10. 121
Turner 2004 in Molina N. (2007), "Developing a managerial plan to guide the planning process for
charity events", UNLV Theses, Dissertation, Professional Papers, and Capstone, p. 10. 122
Molina N. (2007), "Developing a managerial plan to guide the planning process for charity events",
UNLV Theses, Dissertation, Professional Papers, and Capstone, p. 3. 123
Invernizzi E. & Romenti S. (2013), Relazioni pubbliche e corporate communication. McGraw-Hill, p.
324.
34
3. attuazione;
4. valutazione.124
2.2.1 Ideazione
In primo luogo bisogna definire chi organizza l'evento: può essere un ente esterno che
come professione organizza eventi per conto terzi, oppure è l'azienda stessa a prendersi
carico di questo lavoro. In quest'ultimo caso, l'azienda ha al suo interno un'area di
comunicazione che provvede a questo tipo di attività. In entrambi i casi, la persona
incaricata alla pianificazione dell'evento riveste un ruolo di consulente nei confronti
dell'azienda in quanto, grazie alle sue competenze e conoscenze, fornisce supporto e le
giuste soluzioni all'organizzazione.125
Per organizzare un evento, quindi, il
professionista deve possedere determinate capacità: creative, persuasive, di
progettazione ed in particolare di comunicazione e relazione.126
In seguito a questa fase preliminare, viene definita la mission, gli obiettivi, il pubblico
che parteciperà e il tipo di evento. A tal proposito è necessario fare delle ricerche e
andare ad intervistare coloro che hanno già organizzato eventi simili per orientarsi sin
da subito. Le informazioni possono essere raccolte tramite questionari, interviste o
gruppi di discussione.
Innanzitutto è importante definire per quale motivo si tiene un evento. L'organizzatore
di un evento dovrebbe chiedersi quale obiettivo vuole raggiungere. L'obiettivo generico
è quello di condividere un messaggio e acquisire più sostenitori. Se si conosce bene il
messaggio, bisogna comunicarlo in una maniera creativa al punto da coinvolgere il
pubblico.127
Una volta definito l'obiettivo si può passare alla definizione del target di riferimento. Si
tratta di identificare quel gruppo di persone interessate all’evento e quelle che
124
Molina N. (2007), "Developing a managerial plan to guide the planning process for charity events",
UNLV Theses, Dissertation, Professional Papers, and Capstone, p. 7. 125
Invernizzi E. & Romenti S. (2013), Relazioni pubbliche e corporate communication. McGraw-Hill,
pp. 324-325. 126
Chaturvedi A. (2009), Event Management. A Professional and Development Approach, Global India
Publications Pvt Ltd New Delhi, p. 2. 127
French M. (2018), "Event Planning Is Much More Than Logistics", Special Events Galore, p. 8.
35
l'organizzatore vuole che vi partecipino.128
Questo avviene dopo aver effettuato una
ricerca di mercato sulle passioni e sugli interessi specifici dei potenziali partecipanti.129
Una volta identificato il proprio target, si può costruire la profilazione dei partecipanti.
Tuttavia è bene tenere presente che è difficile avere a che fare sempre con un gruppo
omogeneo di soggetti. Le persone spesso partecipano ad un evento per diverse ragioni,
quindi bisogna cercare di creare una profilazione abbastanza generica, al fine di
soddisfare le esigenze della maggior parte degli ospiti e cercare di conoscerne in
anticipo le aspettative.130
Infine, resta da decidere la tipologia di evento e il tema dello stesso che deve essere
coerente con l'obiettivo principale. Le tipologie di evento corporate si suddividono in
eventi rivolti all'esterno, come congressi, convegni, lanci di prodotto, tavole rotonde,
fiere e inaugurazioni, ed eventi classificati come attività interne all'azienda, come
convention, open day, feste e celebrazioni aziendali.131
Le fasi di ideazione e ricerca devono essere effettuate con largo anticipo per evitare di
trovarsi all'ultimo minuto in una situazione critica. Organizzarsi per tempo permette di
realizzare un evento di successo.132
2.2.2 Progettazione
Una volta effettuata la ricerca iniziale si definiscono tutti quegli aspetti che
accompagnano un evento.
In primo luogo è necessario scegliere il nome dell'evento e in seguito il luogo e il
periodo in cui farlo.
La scelta della denominazione può essere connessa al tema dell'evento e ai contenuti
principali, come per esempio accade per le fiere di settore che nel nome includono il
tema principale della fiera (automobilismo, università, sanità, ecc.).
Oppure si può scegliere un titolo che sia coerente con la mission e gli obiettivi
dell'evento. Se si vuole ad esempio lanciare un nuovo prodotto o brand, il nome
128
Kilkenny 2006 in Molina N. (2007), "Developing a managerial plan to guide the planning process for
charity events", UNLV Theses, Dissertation, Professional Papers, and Capstone, p. 9. 129
Bergeland N. (2014), "Planning Events That Wow Clients", Bank investment consultant, p. 21, March. 130
Baker G. (2008), "A beginner's guide to event planning", NZBusiness, p. 53, March. 131
Invernizzi E. & Romenti S. (2013), Relazioni pubbliche e corporate communication. McGraw-Hill, p.
339. 132
Baker G. (2008), "A beginner's guide to event planning", NZBusiness, p. 55, March.
36
potrebbe richiamare quello del marchio. Gli eventi sono un'ottima opportunità per
supportare l'identità e l'immagine di un marchio133
ed è per questo motivo che la scelta
del nome deve essere mirata, perché ne determina il primo impatto in termini di
comunicazione.
La scelta del luogo è altrettanto importante. E' uno dei problemi più difficili della
progettazione di un evento, anche se oggigiorno internet offre una vastità di possibilità.
Quando si deve decidere dove tenere il proprio evento bisogna innanzitutto considerare i
bisogni dei partecipanti. Definire questo aspetto in anticipo contribuirà poi ad ottenere
un'opinione positiva da parte dei partecipanti.
I fattori che influenzano la decisione dovrebbero includere:
la possibilità di parcheggiare;
le diverse opzioni di catering;
l’abbondanza di spazio in cui muoversi durante le pause;
l’accesso ai servizi;
la disponibilità dello staff organizzativo ad essere sempre pronto per qualsiasi
esigenza.134
Dopo una ricerca su internet delle possibili location, è necessario stilare una lista per poi
andare a visitarli tutti e trovare quello più adatto. Durante la visita è fondamentale
accertarsi che altre organizzazioni non abbiamo già prenotato in quella sede nello stesso
giorno. In aggiunta, bisogna assicurarsi che la stanza sia larga abbastanza per ospitare i
partecipanti e per permettere una fluida mobilità.
Infine, bisogna fare in modo che le persone che assisteranno all'evento riescano a non
avere problemi di visibilità e di mobilità.135
A tal proposito bisogna controllare la
funzionalità dei supporti audio-visivi, per far in modo che l'evento sia scorrevole e
senza problemi da un punto di vista tecnico.
Un altro importante aspetto da tenere in considerazione è la scelta della data. In primo
luogo bisogna evitare le festività e i periodi in cui la maggior parte della gente va in
133
Cook A. (2009), "Forging partnerships", Event Magazine, p. 41, March. 134
Baker G. (2008), "A beginner's guide to event planning", NZBusiness, p. 53, March. 135
Mccune J. C. (2005), "The main event?", OfficePro, p. 20, November/December.
37
ferie. Inoltre, l'evento non deve essere realizzato il medesimo giorno di altri, perché si
vuole evitare che il pubblico partecipi ad eventi concomitanti.136
Un ulteriore elemento centrale della progettazione è la scelta degli speaker. Un evento
non risalta solo per il fatto che un gruppo di speaker faccia delle buone presentazioni su
Power Point. Le presentazioni che fanno affidamento solo su materiale di scena e
mostrano meno passione tendono ad offuscare il messaggio chiave che si vuole
comunicare. Invece, gli speaker che interagiscono con gli organizzatori e col pubblico,
facendolo divertire, fanno la differenza e contribuiscono a rendere l'evento
un’esperienza positiva.
Ultimo, ma non meno importante, in questa fase è essenziale definire il budget che si ha
a disposizione. Senza questo è impossibile passare alla fase successiva di attuazione. Il
budget definisce i limiti entro i quali l'organizzatore può muoversi.
Una volta definiti tutti questi elementi, è consigliabile fare una sorta di brainstorming
per ricapitolare tutti gli elementi di questa fase, dalla gestione delle spese alla scelta del
luogo, della data e del tema, alla gestione dei partecipanti e di tutti i materiali di
supporto.137
Alcuni eventi sono su invito mentre altri sono aperti al pubblico. Nel primo caso si tratta
per lo più di eventi privati che per la loro natura vengono realizzati solo per determinate
persone: infatti la lista degli invitati è pre-determinata.138
Nel secondo caso, poiché si ha
a che fare con eventi aperti a chiunque, risulta fondamentale la promozione
dell'evento.139
Questo deve essere promosso sia internamente che esternamente tramite
dei mezzi di comunicazione come gli inviti, la mail, il sito web, la pubblicità, i gadget e
la pubblicità sui media online ed offline.140
136
Invernizzi E. & Romenti S. (2013), Relazioni pubbliche e corporate communication. McGraw-Hill, p.
328. 137
Wolf J. (2010), "Event Planning Can Be Easier If You Follow These Steps. Here are tips to make sure
your event is not only special but successful", Nonprofit World, Volume 28, Number 5, p. 6,
September/October. 138
Chaturvedi A. (2009), Event Management. A Professional and Development Approach, Global India
Publications Pvt Ltd New Delhi, p. 5. 139
Curtin M. L. (2011), "Simple Tips for Event Success", Gifts & decorative accessories, p. 46, January. 140
Invernizzi E. & Romenti S. (2013), Relazioni pubbliche e corporate communication. McGraw-Hill, p.
334.
38
Per organizzare un evento, soprattutto di grande portata, serve inoltre l'aiuto delle
pubbliche relazioni dell'azienda che gestiscono le attività di promozione. Se manca
questa funzione aziendale, allora l'azienda può affidarsi ad un ente separato.141
Di solito, le aziende che organizzano eventi lavorano di pari passo con le agenzie di
comunicazione al fine di diffondere la conoscenza dell'evento.
2.2.3 Attuazione
In questa fase, tutti i soggetti che organizzano l'evento dovrebbero collaborare tra di
loro.
Le capacità di comunicazione sono essenziali e tutti, dai fornitori allo staff, devono
sapere qual è il proprio ruolo all'interno del quadro. L'organizzatore dovrebbe avere al
suo fianco uno staff fidato al quale può chiedere aiuto e consigli su come migliorare il
processo.142
L'obiettivo generale di qualsiasi evento è quello di far vivere al partecipante
un’esperienza piacevole. A tal proposito, quando arriva il grande giorno, tutti devono
essere pronti ad adempiere a questo scopo. Un modo potrebbe essere quello di fornire
all'inizio dei gadget di benvenuto, così da creare immediatamente una connessione con i
partecipanti. È anche importante intrattenere l'audience, al fine di evitare momenti di
noia. È qui che gli speaker giocano un ruolo fondamentale. Questi devono saper
comunicare i messaggi chiave in maniera chiara e concisa, senza dilungarsi troppo
sull'argomento. Per catturare l'attenzione del pubblico bisogna dedicare il massimo delle
energie all'inizio e alla fine dell'intervento.
Tra gli speaker possono esserci personalità famose, ma a volte queste non riescono a
stimolare l’interesse nel pubblico, soprattutto quando deviano dai messaggi chiave e dal
tema dell'evento.
Il livello di piacere e la quantità d'interazioni col pubblico sono due fattori fondamentali
per la buona riuscita dell'evento.143
141
Chaturvedi A. (2009), Event Management. A Professional and Development Approach, Global India
Publications Pvt Ltd New Delhi, p. 4. 142
Mccune J. C. (2005), "The main event?", OfficePro, p. 21, November/December. 143
Baker G. (2008), "A beginner's guide to event planning", NZBusiness, p. 55, March.
39
In questa fase è comunque necessario effettuare numerosi controlli e prepararsi sempre
un piano B in caso di imprevisti. Di questi ne possono capitare di varia natura, ma quelli
più frequenti hanno a che fare col fatto che:
uno speaker non si presenta all'ultimo minuto;
i supporto audio - visivi smettono di funzionare;
c'è un emergenza dovuta ad una causa esterna.
Può capitare che il presentatore o uno degli speaker principali non si presenti all'evento
per svariati motivi. L'organizzatore dovrebbe prevenire questo problema andando a
formare in anticipo altri individui come speaker. Ad esempio, può capitare che entri in
gioco uno dello staff organizzativo che ha ottime capacità di comunicazione. Inoltre,
spesso si verificano problemi tecnici relativi ad esempio alla mancanza di luce o di
audio nella presentazione. Per ovviare a questo problema si possono effettuare diverse
prove tante in anticipo, oppure si può preparare lo speaker a tenere una presentazione
senza il supporto delle diapositive così che, in caso di guasto tecnico, la comunicazione
del messaggio non venga interrotta.
Infine, in caso di problemi dovuti a cause esterne ed imprevedibili, come per esempio
incendi, malanni e simili, si può preparare un piano di emergenza.144
2.2.4 Valutazione
Questa fase avviene immediatamente dopo la fine dell'evento e serve innanzitutto a
verificare se gli obiettivi posti nella fase di ideazione si sono concretizzati.
La misurazione degli obiettivi può essere effettuata sia da un punto di vista quantitativo
che da un punto di vista qualitativo. Nel primo caso si confronta, in primo luogo, il
numero di partecipanti con il numero di inviti spediti nel caso di eventi privati, o con il
numero di posti a disposizione nel caso di eventi pubblici. Questa misurazione aiuta a
definire quanto è alta la percentuale delle persone che hanno assistito all'evento.
In secondo luogo è fondamentale andare a vedere l'ammontare del budget che è stato
utilizzato per raggiungere gli obiettivi iniziali. Il budget, inoltre, serve come parametro
per confrontarsi con eventuali eventi svolti in passato In ultimo luogo, si possono
144
Ramey T. (2016), "Event Planning: Keeping Your Cool in a Crisis. It's Convention Time ... What
Could Possibly Go Wrong?", Franchising World, pp. 23-24, August.
40
contare il numero di articoli usciti relativi a quell'evento e il numero di visualizzazioni e
interazioni sui social media, per misurare il grado di interesse.145
Da un punto di vista qualitativo, invece, si vuole determinare la soddisfazione del
pubblico. Di solito questa viene monitorata attraverso la somministrazione di un
questionario inviato via mail poco dopo la fine dell'evento.146
Oltre a questo sondaggio, è fondamentale riunirsi col proprio staff organizzativo per
sentire anche il parere interno. L'obiettivo di questo confronto non è quello di criticare
chi ha svolto male qualche compito, ma è quello di imparare da eventuali errori e
migliorarsi per eventi futuri.147
E' utile creare una lista di quello che ha funzionato e non. Se l'evento è stato di successo,
allora si può ripetere, altrimenti negli eventi successivi bisogna apportare i
miglioramenti necessari per evitare che si ripetano gli errori passati.148
2.3 Gli stakeholder dell'evento
Una volta definita la pianificazione dell'evento, si può specificare quali sono i suoi
principali portatori d'interesse.
I soggetti che traggono vantaggi dagli eventi sono:
gli speaker;
l'organizzatore e il suo staff;
i partner tecnici;
i media;
altri stakeholder.
I primi potenziali interessati sono gli speaker, ossia i protagonisti che si trovano davanti
ad un pubblico a comunicare un'idea o un progetto, con la possibilità di aumentare la
propria visibilità.
Poi vi è l'organizzatore o promotore dell'evento, il quale può aumentare la sua
reputazione professionale. Insieme agli organizzatori si trova un team di persone che
contribuiscono al raggiungimento dell'obiettivo principale. Il ruolo dell'organizzatore è
145
Invernizzi E. & Romenti S. (2013), Relazioni pubbliche e corporate communication. McGraw-Hill,
pp. 331-332. 146
Bergeland N. (2014), "Planning Events That Wow Clients", Bank investment consultant, p. 22, March. 147
Mccune J. C. (2005), "The main event?", OfficePro, p. 21, November/December. 148
Curtin M. L. (2011), "Simple Tips for Event Success", Gifts & decorative accessories, p. 46, January.
41
quello di guidare il suo team in una precisa direzione, per fare in modo soprattutto di
evitare che qualcuno sfrutti l'evento come piattaforma per il successo personale. La
buona organizzazione di un evento e la sua conseguente riuscita, si ottiene solo se lo
staff pensa e agisce come gruppo.149
Agli speaker e agli organizzatori si aggiungono i partner tecnici, il cui vantaggio è
quello di mostrare la propria capacità tecnica in campo tecnologico, assicurativo,
medico, ecc. e di usare l'evento come piattaforma per farsi conoscere.
Un'altra categoria interessata è quella dei media, senza i quali la comunicazione
dell'evento non sarebbe possibile.
Infine, bisogna includere tutti i restanti stakeholder, come le istituzioni pubbliche, la
pubblica amministrazione e la comunità della popolazione, che hanno interesse
nell'organizzazione eventi perché questi generano profitto grazie all'impatto economico
che possono avere, soprattutto quando si tratta di grandi eventi.150
2.4 Evento come strumento di corporate communication
Dopo aver introdotto una panoramica degli eventi e delle fasi principali necessarie per
organizzarli, si può entrare nello specifico nella categoria degli eventi business. Questi,
soprattutto nei giorni nostri, sono diventati uno strumento di comunicazione per le
aziende.
Per capire il ruolo degli eventi aziendali, però, bisogna prima definire la cultura
aziendale.
La cultura, in generale, viene definita come un insieme di credenze e valori condivisi da
un gruppo. La cultura aziendale, quindi, riguarda ogni aspetto della vita dei dipendenti e
ogni funzione aziendale, e incide sul modo in cui le persone pensano e influenza i
processi che esse seguono nel proprio business. Le aziende comunicano la loro filosofia
sia internamente che esternamente e lo fanno attraverso determinati mezzi. Tra questi,
rientrano gli eventi che comunicano e rafforzano questa filosofia aziendale.
Negli ultimi anni si nota sempre di più l'aumento degli eventi aziendali, all'inizio
finalizzati ad essere strumenti di marketing per la promozione di beni o servizi, e in
149
Allen E. K. (2009), "Creativity on Demand", Harvard Business Review, p. 46, May. 150
Cherubini S., Pattuglia S. (2007), Comunicare con gli eventi. Riflessioni e casi di eccellenza,
FrancoAngeli, pp. 23-25.
42
seguito diventati delle attività aziendali con una propria autonomia.151
Gli eventi sono
inoltre un'occasione per creare un network o allargarne uno già esistente.152
Numerose aziende ospitano e organizzano eventi periodicamente. Questi spaziano dagli
eventi privati di piccola dimensione agli eventi internazionali di grande portata.153
Con
le imprese che esportano i loro prodotti e servizi in tutto il mondo, l'organizzazione
eventi a livello internazionale sta crescendo velocemente nel settore.154
Tra le principali finalità che un evento aziendale si pone rientrano:
massimizzazione delle performance;
aumento della brand awareness;155
rafforzamento della fedeltà dei dipendenti, clienti e fornitori.156
Gli eventi sono ormai parte fondamentale della strategia di comunicazione e marketing
di un'impresa. A tal proposito è interessante citare una strategia, ormai adottata da
diverse aziende, che prende il nome di event marketing. Questa consiste nell'attività di
organizzazione di eventi da parte dell'impresa al fine di realizzare degli obiettivi di
comunicazione, mediante il coinvolgimento del pubblico e l'insieme dei mezzi di
comunicazione.
A causa di una saturazione e segmentazione dei mercati, le aziende hanno dovuto
provvedere ad un cambiamento della comunicazione. Prima questa era focalizzata sulla
promozione del brand e della filosofia aziendale, attraverso canali online ed offline. Ne
consegue, però, che è un tipo di comunicazione forzata e unidirezionale. Infatti, la
maggior parte dei consumatori di oggi è diventata intollerante a riguardo e perciò adotta
delle strategie per evitarla.
151
Bonetti E., Cherubini S., Iasevoli G., Resciniti R. (2009), Il valore degli eventi. Valutare ex ante ed ex
post gli effetti socio-economici, esperienziali e territoriali, FrancoAngeli, p. 9. 152
Cherubini S., Pattuglia S (2007)., Comunicare con gli eventi. Riflessioni e casi di eccellenza,
FrancoAngeli, p. 16. 153
Chaturvedi A. (2009), Event Management. A Professional and Development Approach, Global India
Publications Pvt Ltd New Delhi, p. 1. 154
Chaturvedi A. (2009), Event Management. A Professional and Development Approach, Global India
Publications Pvt Ltd New Delhi, p. 47. 155
La brand awareness può essere definita in termini di significato personale dato a un marchio
conservato nella memoria di un consumatore. Attri R., Pahwa M. S. & Urkude A. M. (2011), "Measuring
Public Sector Oil Marketing Companies' Brand Awareness", The IUP Journal of Brand Management,
Vol. VIII, No. 4, p. 10. 156
Allen J. (2007), The Executive's Guide to Corporate Events and Business Entertaining: How to
Choose and Use Corporate Functions to Increase Brand Awarness, Develop New Business, Nurture
Customer Loyalty and Drive Growth, John Wiley & Sons, p. 7.
43
Si passa quindi ad una comunicazione bidirezionale che permette il dialogo tra
venditore e compratore. Questa seconda tipologia è molto applicata negli eventi.
Tuttavia, il successo dipende dal numero di partecipanti e questo è sempre su base
volontaria. Diverse ricerche mostrano che in questi eventi le persone sono
maggiormente coinvolte grazie appunto alla loro volontaria partecipazione. Perciò, per
attirare più partecipanti possibili, è necessario definirne in anticipo le esigenze e i
desideri e promuovere l'evento facendo perno sui bisogni del consumatore partecipante.
Questi eventi hanno inoltre a che fare con una comunicazione esperienziale e interattiva
che permette, in alcuni casi, la reale prova di quel prodotto o servizio. A ciò conseguono
una serie di benefici, che portano il consumatore a pensare che quel bene potrà
realmente migliorare la qualità della sua vita.
Giocare sulle emozioni durante l'evento è un fattore che porta l'azienda ad ottenere un
vantaggio competitivo.157
Questi eventi sono caratterizzati da diversi lati positivi.
In primo luogo, sono occasioni in cui i consumatori comprano esperienze158
e sono
partecipanti attivi che contribuiscono alla creazione del valore aziendale.159
Come già detto, un aspetto che li contraddistingue è che a questi si partecipa
volontariamente e ciò presuppone già un interesse iniziale di chi ne prende parte. Questa
volontà dal lato del partecipante e la comunicazione faccia a faccia sono aspetti
rilevanti, perché favoriscono un dialogo stretto. Pertanto gli eventi possono essere visti
come mezzo idoneo attraverso il quale il consumatore è una risorsa operativa (che
contribuisce alla creazione di valore), piuttosto che un target a cui comunicare in
maniera unidirezionale le informazioni.
In secondo luogo, la congregazione di persone a un evento è significativa: si crea un
senso di comunità che può intensificare l'esperienza.160
In conclusione, gli eventi business sono diventati uno strumento di comunicazione
aziendale attraverso cui si comunica la filosofia d'impresa. Inoltre, sono un ottimo
157
Whelan S. & Wohlfeil M. (2006), "Consumer Motivations to Partecipate in Event-Marketing
Strategies", Journal of Marketing Management, 22, pp. 643-645. 158
Schmitt 1999 in Crowther P. & Donlan L. (2011), "Value-creation space: The role of events in a
service-dominant marketing paradigm", Journal of Marketing Management, Vol. 27, p. 1448, December. 159
Vargo & Lusch, 2004 in Crowther P. & Donlan L. (2011), "Value-creation space: The role of events in
a service-dominant marketing paradigm", Journal of Marketing Management, Vol. 27, p. 1448,
December. 160
Crowther P. & Donlan L. (2011), "Value-creation space: The role of events in a service-dominant
marketing paradigm", Journal of Marketing Management, Vol. 27, pp. 1448-1449, December.
44
strumento di marketing per l'azienda che permettono a questa di ottenere maggior
visibilità e di comunicare i suoi valori intrinseci, instaurando un rapporto di fiducia col
pubblico - consumatore.
2.5 Monitorare il successo di un evento
I motivi che spingono le aziende a partecipare e organizzare eventi business riguardano
prevalentemente l'esposizione e il fatto di voler mantenere una certa posizione strategica
all'interno del settore di riferimento.161
In particolare, gli obiettivi principali che solitamente un'azienda si pone sono i seguenti:
incrementare le vendite di un prodotto;
creare delle relazioni col pubblico;
promuovere l'immagine del marchio;
fare pubblicità;
creare relazioni commerciali;
essere efficaci in termini di costi.162
Per determinare il successo di un evento, si combinano i dati quantitativi del pubblico
con quelli qualitativi.163
Nel primo caso, ci si basa sui numeri reali come la quantità di biglietti venduti, i
questionari inviati ai partecipanti dopo l'evento, la percentuale di rispondenti, il numero
degli sponsor presenti all'evento, le vendite effettuate dopo l'evento e così via.
Nel secondo caso, nel determinare il successo di un evento, si fa riferimento anche a dei
criteri intangibili in termini di monitoraggio del comportamento, delle percezioni e del
grado di soddisfazione di un pubblico.164
Dalla combinazione dei due criteri, vengono dedotte sei modalità di misurazione del
successo di un evento aziendale:
161
Jones E. (2003), "Develop methods to measure show exposure", Marketing News, p. 14, May 12. 162
Stanley P. (1994), "Measuring Event Marketing", Incentive, Vol. 168, No. 5. 163
Westcott M. (2003), "Quantify Success: Seven Metrics For Measuring Event Programs", B to B, Vol.
88, No. 9, 2003 164
Stanley P. (1994), "Measuring Event Marketing", Incentive, Vol. 168, No. 5, 1994.
45
1. Valutare la qualità di un evento in relazione alla quantità del budget a
disposizione, dei partecipanti presenti in sala, del tempo che si ha a disposizione,
eccetera;
2. Determinare il tipo di target dell'evento attraverso dati statistici e demografici;
3. Effettuare sondaggi in loco al fine di determinare in che maniera il messaggio
della comunicazione rimane impresso nella mente del pubblico;
4. Somministrare dei questionari al fine di fornire all'impresa eventuali tattiche
strategiche che aiutano a migliorare l'efficacia dell'evento;
5. Monitorare le vendite per misurare la percentuale di ritorno sugli investimenti
che si è ottenuta;
6. Misurare le impressioni della stampa le quali costituiscono un importante
strumento di misurazione di efficacia dell'evento e del marketing dell'azienda.
Complessivamente, viene consigliato agli organizzatori di eventi aziendali di dedicare il
3% o massimo il 5% del proprio budget al fine di misurare questi aspetti che
contribuiscono a definire se un evento sia di successo o meno.165
2.6 Il public speaking negli eventi
Si è già citato nelle sezioni precedenti che il public speaking, soprattutto negli ultimi
anni, sia una competenza necessaria richiesta dalle aziende. A tal proposito, alcune
università propongono dei corsi specifici di public speaking per fare in modo che lo
studente acquisisca quelle competenze di base per affrontare meglio il mondo del
lavoro. E' una competenza necessaria in quanto chi lavora nelle aziende deve spesso
parlare di fronte a un pubblico in occasione di eventi aziendali, come ad esempio fiere,
conferenze e congressi.
Si è già detto che, da un punto di vista corporate, gli eventi costituiscono un ottimo
strumento di comunicazione e di marketing, in cui gli speaker assumono un ruolo
centrale, perché comunicano l'idea o il messaggio principale di fronte ad un pubblico.
Negli eventi aziendali gli speaker diventano portavoce di un'azienda e rivestono, quindi,
un ruolo di responsabilità.
165
Westcott M. (2003), "Quantify Success: Seven Metrics For Measuring Event Programs", B to B, Vol.
88, No. 9.
46
Se l'evento è lo strumento di corporate communication, allora il public speaking è l'atto
che mette in pratica questa comunicazione.
In alcuni eventi il public speaking non è l’elemento principale, come per esempio nelle
fiere, in cui gli addetti alle relazioni pubbliche si preoccupano dell'allestimento dello
stand e forniscono una comunicazione one to one ai clienti potenziali; non si tratta di un
relatore che si rivolge ad un vasto pubblico, ma chi sta allo stand deve saper attirare i
visitatori. Se lo staff non è ben preparato o usa tecniche poco appropriate rischia di non
attirare nessuno, con la conseguenza che la comunicazione non avvenga.166
In questa
situazione, più che saper parlare in pubblico, bisogna saper relazionarsi.
In altri eventi, invece, come i congressi e i convegni, il public speaking riveste un ruolo
centrale. Queste tipologie sono rivolte a partecipanti che lavorano nella stesso settore
(come i congressi medici) o che hanno interesse per un particolare tema e prevedono
l'intervento di personaggi noti, speaker esperti o opinion leader che discutono dei temi
dell'evento.167
Tenere un discorso durante un evento davanti a un pubblico, che sia ampio o meno,
deve possedere determinate caratteristiche. Hennefrund (1974) afferma che bisogna
considerare il proprio discorso business come un vero e proprio prodotto aziendale.
Quando per esempio un'azienda deve ideare un nuovo prodotto, lo realizza con caratteri
innovativi in modo tale che possa distinguersi da altri competitor. Lo stesso vale per il
discorso business (business speech). Si seleziona un argomento che permette allo
speaker di effettuare uno speech diverso da qualsiasi altro. Gli speaker che offrono
soluzioni a problemi reali garantiscono che quel prodotto finito sia unico e valido.
Un prodotto diventa velocemente importante, ma con la stessa velocità può essere
sostituito da un prodotto ritenuto migliore dal mercato. Lo stesso problema riguarda gli
argomenti trattati durante uno speech. Per far sì che questo sia di successo bisogna
comunicare quel contenuto al momento giusto per catturare l'attenzione dell'audience al
100%.
Un altro aspetto da tenere in considerazione riguarda la ragione di tenere uno speech.
Sembra che l'unico motivo abbia a che fare col fatto che lo speaker voglia soddisfare la
166
Invernizzi E. & Romenti S. (2013), Relazioni pubbliche e corporate communication. McGraw-Hill,
pp. 350-351. 167
Invernizzi E. & Romenti S. (2013), Relazioni pubbliche e corporate communication. McGraw-Hill, p.
342.
47
richiesta che gli è stata commissionata. Senza un chiaro obiettivo, in realtà, uno speech
rischia di divagare su una varietà di punti non definiti. Un discorso che si muove in
maniera ordinata mette il pubblico a suo agio.
Tuttavia, tra le varie finalità, la più difficile da realizzare è quella di convincere le
persone ad accettare un diverso punto di vista, una nuova visione. E' difficile da
accettare perché significa ammettere che quella precedente era non valida. Speaker
esperti evitano problemi e controversie di questo tipo andando a definire un punto di
incontro comune, ossia coinvolgendo il pubblico in prima persona su eventuali problemi
aziendali che vengono discussi di fronte a tutti.
Un'altra caratteristica di successo del business speech riguarda l'uso dei supporti visivi
nella presentazione. Dal lato del prodotto, questi vengono utilizzati, per esempio, sul
packaging che permette l'acquisto di un prodotto dallo scaffale del supermercato. La
stessa tecnica viene utilizzata per gli speech per avere un maggiore impatto sul
pubblico. Non bisogna tuttavia dedicare tutte le energie al packaging del discorso. E'
bene ricordarsi che il messaggio è più importante del mezzo di supporto. Rimane
comunque vero che se i supporti visivi aiutano a promuovere il messaggio, allora è
giusto usarli. Per esempio, uno speech che deve necessariamente usare molte figure e
dati statistici può trarre beneficio da questi supporti; in particolare vengono usate delle
diapositive nelle quali vengono riportati grafici, immagini e video che accompagnano il
messaggio dall'inizio alla fine.
Una volta definite le slide, bisogna far sì che il discorso crei un reale impatto
sull'audience. E' un po' come assicurarsi che il proprio prodotto risalti sullo scaffale o
durante una campagna pubblicitaria. Dal lato del public speaking, invece, è consigliato
usare aneddoti, esempi e storie personali per illustrare i diversi punti. Per rendere lo
speech unico bisogna raccontare qualcosa che provenga direttamente dalla propria
esperienza.
Un'altra caratteristica fondamentale è quella di prestare attenzione ai dettagli. Come un
consumatore vuole un prodotto finito e completo, nella stessa maniera l'audience si
aspetta che lo speaker concluda il discorso in tutti i suoi dettagli. Se per esempio utilizza
delle diapositive, deve assicurarsi che queste siano posizionate nell'ordine esatto; se
deve parlare con un microfono, deve accertarsi che questo funzioni e che l'audio abbia
48
un buon livello. Questi esempi sono tutti degli accorgimenti a cui prestare attenzione
prima di salire sul palco e che aiutano lo speaker a presentare in maniera efficiente.
In ultimo luogo, per ottenere uno speech business di successo, si può considerare il
fattore "x" che contraddistingue un discorso come "ottimo" rispetto ad uno
semplicemente"buono". E' l'elemento che fa in modo che il pubblico ricordi tutti i punti
principali della presentazione e che abbia un’immagine positiva dello speech e
dell'evento nel suo insieme.
Il fattore "x" può essere:
una grande capacità oratoria;
l'uso di forti illustrazioni;
un insolito e diverso punto di vista.
Sempre di più gli imprenditori stanno scoprendo che tenere un talk ad un evento può
essere parte integrante del programma di pubbliche relazioni di un'organizzazione.
Dando alla presentazione la stessa attenzione che un'azienda fornisce ai suoi prodotti o
servizi, l'imprenditore troverà gli speech utili, produttivi e forse persino piacevoli.
Il public speaking negli eventi business, quindi, è considerato come un vero e proprio
prodotto aziendale che bisogna saper promuovere con i giusti strumenti.168
2.6.1 Un esempio: TED
Un esempio di evento in cui il public speaking costituisce una parte fondamentale è
TED, un marchio di conferenze statunitensi che dal 1984 opera sulla base della mission
ideas worth spreading. La mission di TED è quindi quella di diffondere idee di valore e
riesce a raggiungere questo obiettivo attraverso dei talk caratterizzati da un format di
public speaking particolare.
TED è un'organizzazione non profit e di conseguenza non si può classificare come un
vero e proprio evento aziendale, perché la finalità non è quella di vendere un prodotto o
promuovere un'attività, ma semplicemente comunicare delle idee che possono
modificare la visione delle cose.
168
Hennefrud W. L. (2001), "Treat Your Business Speech Like a Product", Management Review, pp. 16 -
21.
49
TED è diverso rispetto ad altre conferenze business. In queste si spende in media il 20%
del budget sugli eventi e sulla comunicazione dello stesso. Come afferma in
un'intervista il fondatore di TED Richard Saul Wurman, la verità è che molte persone
partecipano a questi incontri solo per fare network e non per altre ragioni.
Wurman ha proposto TED come un'alternativa agli eventi business in cui si rivolgeva al
pubblico affermando "Welcome to the dinner party I always wanted to have and now
can", ossia proponendo un evento come una cena tra amici.
Sin da subito, TED era un evento nel quale i partecipanti discutevano di idee innovative
e inusuali che non avevano mai sentito prima. In questa tipologia di conferenza, infatti, i
talk vengono sempre tenuti da soggetti brillanti e allo stesso tempo vulnerabili che
potevano raccontare una storia nuova in merito alle loro passioni, idee o fallimenti.169
TED quindi è una tipologia di evento in cui i vari talk sono caratterizzati da un
particolare format di public speaking, che verrà maggiormente approfondito nelle
prossime sezioni.
Nelle seguenti trattazioni verrà descritto in dettaglio il mondo di TED e dei TEDx e sarà
messo in luce il collegamento tra TED e il mondo business.
169
Fryer B. (2009), "What Are Conferences For?", Harvard Business Review, p. 26.
50
51
CAPITOLO 3
GLI EVENTI TED: ASPETTI ORGANIZZATIVI
TED (Technology, Entertainment & Design) è un'organizzazione no profit, finalizzata a
diffondere idee di valore attraverso brevi talk della durata massima di 18 minuti.
Figura 3.1: Il logo di TED
Fonte: https://www.ted.com
TED è nata nel 1984 con un focus sui temi di tecnologia, intrattenimento e design. Oggi
vengono affrontate svariate tematiche, dalla scienza, al business, alle questioni globali, e
i talk vengono divulgati in più di 100 lingue.
Seguendo la mission di diffondere idee di valore sono stati creati i TEDx, eventi TED
locali organizzati in maniera indipendente e finalizzati a condividere idee di valore in
tutto il mondo.
TED è diventata una comunità globale che accoglie persone di ogni disciplina e cultura
e che crede ardentemente nel potere delle idee che cambiano il mondo.170
3.1 Storia
TED è stata fondata nel 1984 a Monterey, in California, quando l'architetto Richard
Saul Wurman, insieme al suo co-fondatore Harry Marks, ha deciso di organizzare una
170
https://www.ted.com/about/our-organization
52
conferenza con l'obiettivo di raggruppare le menti più brillanti del pianeta sulle
tematiche di tecnologia, intrattenimento e design.171
Il fondatore ha dato origine a TED per introdurre un evento innovativo, diverso da
altri.172
La prima TED Conference è durata una sola giornata ed è stata organizzata in un
ambiente intimo, dove sono stati invitati circa 300 amici e conoscenti di Wurman e
Marks.173
Durante questo evento è stato presentato il primo Apple Macintosh ed è stato
inoltre esibito il primo compact disc, in seguito introdotto al mondo come CD Rom.174
Tuttavia, nonostante il riconoscimento iniziale, l'evento non ha guadagnato abbastanza
soldi per poterne organizzare un'edizione successiva a breve termine. Sono dovuti
passare altri sei anni prima che Wurman e Marks proponessero di nuovo quella
conferenza. Nel 1990 il pubblico era pronto ad accogliere TED, che da quel momento
divenne una conferenza annuale di quattro giorni, tenuta inizialmente a Monterey, in
California.175
A quei tempi la partecipazione al TED era solo ed esclusivamente su invito e il prezzo
del biglietto più basso ammontava a 6.000 dollari.176
Il prezzo del biglietto rimane
comunque costoso anche oggi.
Gli speaker, da regolamento, non sono mai stati pagati e tutt'ora non ricevono alcun
compenso ma, d'altra parte, hanno la possibilità di partecipare all'evento gratuitamente.
Nel corso degli anni, con l’espansione del network di TED, la possibilità di diventare
speaker si estese, fino ad includere scienziati, filosofi, musicisti, uomini d'affari, leader
religiosi, filantropi e tanti altri.
Un cambiamento significativo è avvenuto nel 2001 quando l'imprenditore Chris
Anderson ha acquisito TED a nome della Fondazione Sapling, divenendone il suo
curatore.
171
Cadwalladr C. (2010), "Ted - the ultimate forum for blue - sky thinking", The Observer, 3 July. 172
Kamenetz A. (2010), "How TED Became the NEW HARVARD ONLY BIGGER", Fast Company,
Issue 148, p. 82, September. 173
Weller C. (2017), "Dopo un avvio complicato, la Ted Conference è diventata una forza inarrestabile da
milioni di dollari. Quale sarà il suo futuro?", Business Insider Italia, https://it.businessinsider.com/dopo-
un-avvio-complicato-la-ted-conference-e-diventata-una-forza-inarrestabile-da-milioni-di-dollari-quale-
sara-il-suo-futuro/?refresh_ce. 174
Cadwalladr C. (2010), "Ted - the ultimate forum for blue - sky thinking",The Observer, 3 July. 175
Gallo C. (2014), Talk like TED. The 9 Public Speaking Secrets of the World's Top Minds, Pan
Macmillan, p. 3. 176
Weber R. M. (2009), "TED and More", Journal of Financial Service Professionals, p. 29, November.
53
La Fondazione Sapling (The Sapling Foundation) è un'organizzazione no profit, istituita
da Chris Anderson nel 1996. L'obiettivo di questa fondazione è quello di promuovere la
diffusione delle grandi idee. Essa fornisce una piattaforma mirata ad ottenere una
migliore comprensione delle più grandi questioni del mondo, col fine di creare un futuro
migliore. Un punto chiave di questo obiettivo è la credenza che non ci sia forza migliore
per cambiare il mondo se non quella di una potente idea.177
Anderson è rimasto fedele ai principi che hanno reso TED un'azienda di successo: il
format brillante, l'ampiezza del contenuto e l'impegno di cercare gli speaker più brillanti
del pianeta.
Proprio con Anderson è nato il motto "ideas worth spreading" (idee che meritano di
essere diffuse), al fine di accompagnare al marchio TED un obiettivo chiaro e conciso.
Figura 3.2: La mission di TED
Fonte: https://churnzero.net/customer-success-ted-talks
Attraverso questa mission (Figura 3.2) Anderson non vuole affermare che le idee
sicuramente cambieranno il mondo, ma possono comunque costituire una base di
partenza per cambiarlo. Affrontare, per esempio, problemi sociali quali l'eliminazione
della fame nel mondo e l'inversione del cambiamento climatico, ha attirato un insieme
eterogeneo di persone di molteplici discipline. Tra queste rientrano pensatori, scrittori,
scienziati, imprenditori, filantropi e tanti altri.178
E' diventato presto chiaro che le idee e l'ispirazione generate da TED avrebbero avuto
un impatto ben oltre i limiti della città di Monterey. Anderson credeva fortemente che la
mission "ideas worth spreading" dovesse andare oltre i confini nazionali in modo tale
177
https://www.ted.com/about/our-organization/how-ted-works 178
Cadwalladr C. (2010), "Ted - the ultimate forum for blue - sky thinking",The Observer, 3 July.
54
che sempre più persone avessero la possibilità di ascoltare i vari talk. A tal proposito, tra
il 2001 e il 2006 sono state proposte tre iniziative:
TEDGlobal;
TED Prize;
TED talk.
Fino al 2005 TED era un'unica conferenza annuale di quattro giorni, che comprendeva
50 speaker, ognuno dei quali aveva 18 minuti per fare la propria presentazione. In
quell'anno, Anderson ha aggiunto TEDGlobal, una conferenza "sorella" tenuta ogni
volta in luoghi diversi del mondo, al fine di raggiungere un pubblico ampio e soprattutto
internazionale.179
TED Prize è stato inaugurato sempre nel 2005 ed è diventato un'occasione annuale nella
quale i vincitori hanno ottenuto un compenso di 100.000 di dollari e il supporto della
comunità di TED, al fine di esprimere un desiderio per cambiare il mondo (One Wish to
Change the World). Oggi i soldi della vincita ammontano a un milione di dollari.180
Durante la prima edizione i vincitori sono stati Robert Fischell, che ha desiderato nuove
cure per i disturbi mentali, Edward Burtynsky, che ha voluto che ci fosse una
discussione globale sul tema della sostenibilità, e il cantante Bono, che ha espresso il
desiderio di creare un movimento sociale di attivisti in Africa. I desideri espressi al TED
Prize aiutano a combattere la povertà, ad avere un dialogo aperto sulle intolleranze
religiose, ad ispirare l'arte e ad immaginare il futuro dell'istruzione.181
Col TED Prize, in
un certo senso, si vanno a mettere in pratica quelle idee di valore che TED divulga
tramite la sua mission.
I TED talk sono una serie di talk sottoforma di audio - video i cui i migliori contenuti
vengono rilasciati online gratuitamente. I primi sei TED talk sono stati postati online il
27 Giugno del 2006. A settembre di quell'anno avevano raggiunto più di un milione di
visualizzazioni, facendo diventare TED un fenomeno virale. E' stato un fenomeno
ascendente, che ha visto un graduale incremento della consapevolezza del mondo di
TED e dei suoi talk. Anderson è convinto che questo sia accaduto perché c'era
179
Gallo C. (2014), Talk like TED. The 9 Public Speaking Secrets of the World's Top Minds, Pan
Macmillan, p. 3. 180
Cadwalladr C. (2010), "Ted - the ultimate forum for blue - sky thinking",The Observer, 3 July. 181
https://www.ted.com/participate/ted-prize
55
un'elevata domanda di contenuti TED, ovvero un desiderio di conoscere le idee
comunicate in maniera stimolante e una brama di imparare nuove cose.182
Nel 2008, in parte grazie alla nuova consapevolezza creata dai TED talk, è stato lanciato
TEDActive, una videoconferenza dell'evento TED che ha permesso a molte persone di
partecipare ad un prezzo inferiore.
La conferenza si è trasferita nel 2009 a Long Beach, California. In quell'anno, il numero
di talk visti ha raggiunto i 100 milioni di visualizzazioni, indicando come eroi del web
gli speaker Jill Bolte Taylor e Ken Robinson, rispettivamente con i talk "My stroke of
insight" e "Do schools kill creativity?". Nello stesso anno, è stato lanciato il programma
TED Fellows per coinvolgere innovatori di tutto il mondo a partecipare alla conferenza
TED come speaker.
Sempre nel 2009, l'organizzazione ha iniziato a dare licenze a terzi, creando il
programma TEDx, ossia un'apertura radicale del format TED esportato ad una versione
più locale, nella forma di eventi organizzati in maniera indipendente. Nel giro di tre anni
gli eventi TEDx sparsi in giro per il mondo hanno realizzato più di 16.000 talk.183
Circa nello stesso periodo è nato il programma TEDTranslator, al fine di poter tradurre
gli innumerevoli talk dei TED e dei TEDx in più di 100 lingue.
A Marzo 2012 è stato lanciato TED-Ed, una piattaforma nella quale vengono realizzati
brevi video - lezioni volti a educare e ad intrattenere gli utenti su un'ampia varietà di
argomenti. Nell'aprile dello stesso anno c'è stato il debutto della TED Radio Hour, una
collaborazione che porta idee e storie dei TED talk agli ascoltatori della radio pubblica.
Tutti questi progetti sono volti a creare un accesso gratuito sempre più grande alle idee.
Nell'autunno del 2012 TED talk ha celebrato la sua miliardesima visualizzazione.
Tanto i TED talk continueranno ad essere visti in tutti il mondo, con una media di 17
visualizzazioni al secondo, quanto gli eventi TED continueranno ad ispirare, motivare
ed emozionare i partecipanti.
Nel 2013 è stato lanciato il programma TED-Institute nel quale TED ogni anno lavora
con un gruppo di aziende selezionate al fine di individuare al loro interno ideatori,
inventori e creatori.184
182
Cadwalladr C. (2010), "Ted - the ultimate forum for blue - sky thinking", The Observer, 3 July. 183
Gallo C. (2014), Talk like TED. The 9 Public Speaking Secrets of the World's Top Minds, Pan
Macmillan, p. 3. 184
https://www.ted.com/about/programs-initiatives/ted-institute
56
Nel 2014, la conferenza annuale di TED ha celebrato il suo trentesimo anniversario a
Vancouver, in Canada. Il tema principale di questa tappa fondamentale era "The Next
Chapter", ossia "il prossimo capitolo", nel quale c'è stata sia una riflessione sugli
sviluppi e i progressi degli ultimi 30 anni, sia uno sguardo al futuro.185
3.2 Le tipologie di TED conference
Quattro sono le principali conferenze TED:
1. TED;
2. TEDGlobal;
3. TEDWomen;
4. TEDYouth.
TED è la conferenza più importante e maggiormente riconosciuta in tutto il mondo.
Ogni anno questa si tiene a Vancouver, in Canada, e dura quattro giorni. E'
caratterizzata da talk della durata massima di 18 minuti, i cui contenuti includono
principalmente scienza, business, arte, tecnologia e questioni globali.
Quando la conferenza è iniziata nel 1984, le tematiche principali sui cui vertevano i talk
erano tecnologia (Technology), intrattenimento (Entertainment) e design (Design). Ma
nel corso degli anni i contenuti degli speech hanno via via incluso altri temi.
Anderson in un'intervista ha affermato che le persone vengono al TED per le idee e per
lasciarsi ispirare da queste, non per la specifica notizia di una particolare disciplina.
Quello che vuole ottenere è l'interdisciplinarietà. Gli piace vedere un economista che ha
scoperto un nuovo modo di pensare da un poeta, o uno scienziato che ha imparato a
vedere il mondo in maniera diversa grazie ad un fumettista. 186
TED è diventato ormai un punto cruciale, una filosofia di vita, nella comunicazione di
idee innovative. Dietro questo traguardo si trova Bruno Giussani, direttore europeo di
TED e curatore di idee. Grazie a Giussani, alle sue capacità giornalistiche e alla sua
esperienza internazionale, TED non è più solo americano. Il suo marchio è arrivato in
Europa, col TEDGlobal, di cui Giussani è curatore e, inoltre, tra gli speaker si trovano
185
https://www.ted.com/about/our-organization/history-of-ted 186
Webster K. T., ill. (2011), "Trying to get invited to TED with...Chris Anderson", Printmag, October.
57
sempre di più personaggi che provengono dall'Asia, dall'Europa, dall'Africa e dal Medio
Oriente, e che tengono il loro speech in mezzo ad altri speaker di altre culture.187
TEDGlobal ha una natura internazionale in quanto la conferenza viene tenuta ogni volta
in una località diversa, al fine di rivolgersi ad un audience non solo di Vancouver, ma di
tutto il mondo. Il format di TED viene mantenuto, con un ampio elenco di speaker, per
una settimana di sessioni stimolanti. TEDGlobal si è svolta ad Oxford, in Inghilterra,
nel 2005, 2009 e 2010; ad Arusha, in Tanzania nel 2007 e ad Edimburgo, in Scozia, nel
2011, 2013, 2014. Nel 2014 si è tenuta a Rio de Janeiro in Brasile.
In quasi dieci anni TED, tramite la conferenza TEDGlobal, ha fatto conoscere il suo
marchio a persone di tutto il mondo, in particolare in Europa, Africa e America Latina.
TEDWomen, invece, è una conferenza di tre giorni incentrata sul potere delle donne e
delle ragazze, col fine di spronarle ad essere creatrici e fautrici del cambiamento.
TEDWomen si è svolta nel 2010 a Washington (DC), nel 2013 a San Francisco (CA) e
nel 2015 a Monterey (CA).188
TEDYouth, in un'ultima analisi, è un evento della durata di un giorno nel quale vengono
coinvolti studenti delle scuole medie e superiori a svolgere attività manuali e ad avere
brillanti conversazioni con gli speaker.189
3.2.1 Le caratteristiche di una conferenza TED
Ogni conferenza TED, indipendentemente dalla sua tipologia, ha delle caratteristiche
comuni. Quelle principali sono:
un'organizzazione finalizzata al no profit;
una location stimolante;
scelta di contenuti innovativi;
durata massima di un talk pari a 18 minuti;
lungo processo di preparazione dello speaker e dell'organizzazione;
assenza di un compenso economico destinato agli speaker.
187
De Biase L. (2011), "Ted, la creatività a tempo", Il Sole 24 Ore, 10 Luglio,
https://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2011-07-08/creativita-tempo-170433.shtml?uuid=AaPzfKmD 188
https://www.ted.com/attend/conferences/special-events/tedwomen 189
https://www.ted.com/attend/conferences/special-events/tedyouth
58
TED è nata come un'organizzazione no-profit finalizzata a diffondere idee di valore.
Attraverso queste idee è assolutamente vietato lanciare o promuovere un bene e/o un
servizio. Le idee non sono finalizzate a lucrare su qualcosa, ma hanno lo scopo di
stimolare il pensiero e di appassionare chi le ascolta.
Il pubblico costituisce una componente importante di TED. Per attirare la sua attenzione
non basta trovare le migliori menti del pianeta che comunicano idee di valore, ma si
deve tenere conto del design della stanza o del luogo dove si tiene l'evento; bisogna
trasformare la stanza al fine di creare un'atmosfera che stimoli l'audience. Un modo
potrebbe essere quello di creare un luogo simile a quello di un teatro, posizionando le
sedie a forma di mezzaluna piuttosto che in maniera rettilinea. Oppure si possono
aggiungere dei divani per far sentire i partecipanti più a loro agio. Non è necessario
avere un alto budget per essere creativi, l'importante è pensare a ciò che si ha in maniera
differente.
Inoltre, ciò che definisce un evento TED è il suo contenuto. Se si scelgono delle
presentazioni che scatenano una conversazione che conta, allora il lavoro è stato fatto
bene. Il curatore Chris Anderson lavora sempre col suo team per identificare le idee che
valgono la pena di essere diffuse. Gli speaker e i talk vengono selezionati sulla base
della loro importanza, novità, innovazione, interesse e impatto, effettivo o potenziale.190
Uno speaker deve essere in grado di condensare un'idea in un tempo molto breve,
cosicché è spronato a dire solo ciò che è rilevante.191
Risulta che questa lunghezza
funzioni incredibilmente bene anche online. E' la lunghezza di una pausa caffè nella
quale si può guardare un talk e inoltrarlo magari ad amici. Un talk può diventare virale
molto facilmente.
Prima di salire sul palco, gli speaker dedicano mesi e mesi di preparazione.
L'improvvisazione non è contemplata, soprattutto perché il pubblico che decide di
partecipare a TED paga un biglietto molto costoso.192
Il prossimo TED che si terrà dal
15 al 19 Aprile 2019 a Vancouver, in Canada, vende il biglietto "più economico" a
5.000 dollari.193
190
Hall A. (2011), "Engage their brains", Corporate Meetings & Incentives, p. 19, May. 191
Agarval A. (2010), "Why Are TED Talks 18 Minutes Long?", Digital Inspiration, February 15,
https://www.labnol.org/tech/ted-talk-18-minutes/12755 192
De Biase L. (2011), "Ted, la creatività a tempo", Il Sole 24 Ore, 10 Luglio,
https://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2011-07-08/creativita-tempo-170433.shtml?uuid=AaPzfKmD 193
https://ted2019.ted.com/?ted-tedconf
59
E' necessario poi pensare all'evento come se fosse uno spettacolo e per riuscire in questo
intento è fondamentale fare tante prove. Gli speaker di TED vengono istruiti a parlare in
pubblico e ad intrattenerlo. Parte delle magia di un TED dipende da come gli speaker si
sono allenati per questo. Chiunque contribuisca a rendere quella presentazione possibile,
dai suggeritori, al tecnico del suono e del video, alla persona che si occupa della
trasmissione via web, ha bisogno di provare più e più volte.
Infine, nessun relatore viene pagato per tenere un TED talk. In quanto organizzazione
no profit, non è nello spirito di TED pagare gli speaker. Di conseguenza, gli speaker di
TED diffondono un'idea con l'obiettivo di incuriosire e stimolare il pubblico e non di
guadagnare qualcosa.
TED oggigiorno è molto di più di una singola conferenza. TED sono anche i TED talk e
TED Open Translation, un progetto in cui soggetti volontari traducono i talk per fare in
modo che le persone di tutto il mondo possano capire il contenuto di un talk online.
Durante l'evento si registrano i singoli talk al fine di metterli su una piattaforma online.
Grazie a questa, si può raggiungere un target maggiore e ciò si ottiene anche tramite
l'evento live, ottenendo quindi un pubblico virtuale oltre a quello dal vivo.194
In sintesi, TED è un evento che si caratterizza per un format originale e di successo. E'
un marchio di conferenza non a scopo di lucro, ma finalizzato a creare un ampio
network di persone brillanti e stimolanti.
La caratteristica centrale di TED sono i suoi talk. Questi sono caratterizzati da un format
di public speaking originale che verrà maggiormente analizzato nelle sezioni seguenti.
3.3 TEDx
Nel 2009 Chris Anderson, curatore di TED, ha creato il programma TEDx fornendo
così la possibilità a chiunque nel mondo di organizzare un evento simile a TED nella
propria città.
TEDx è un evento che ha lo stesso format di TED, ma che è organizzato in maniera
indipendente.
194
Hall A. (2011), "Engage their brains", Corporate Meetings & Incentives, pp. 19 - 21, May.
60
Il motivo che sta alla base del lancio di questo programma, come spiega Giussani,195
è
che non tutti potevano partecipare alla conferenza principale in California. In
alternativa, si è quindi pensato di dare la possibilità ad altri di organizzare una
conferenza TED nella propria comunità.196
Da quando il programma è stato lanciato nel 2009, sono stati organizzati in media 2597
eventi TEDx, registrando un picco nel 2017 con 5079 eventi (Figura 3.3).
Figura 3.3: Eventi TEDx organizzati dal 2009 al 2017 in tutto il mondo
Fonte: elaborazione personale
Nel 2018 sono stati organizzati 3085 eventi TEDx e 749 sono in programma. Per l'anno
2019 sono già stati pianificati 2148 eventi.197
Questo fenomeno testimonia l'espansione
del brand TED in giro per il mondo, che ha permesso l'organizzazione, negli ultimi nove
anni, di più di 27.000 TEDx.
Anderson, grazie ai TEDx, ha creato una sorta di laboratorio globale per diffondere idee
di valore ovunque nel mondo. TEDx è stato creato nello spirito della mission "ideas
worth spreading" (diffondere idee di valore) e per dare alle comunità, alle
195
Bruno Giussani è uno dei curatori di TED. Ha trasmesso a questo la sua capacità narrativa e la sua
esperienza internazionale, portando TED fuori dal contesto americano. De Biase L. (2011), "Ted, la
creatività a tempo", Il Sole 24 Ore, 10 Luglio, https://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2011-07-
08/creativita-tempo-170433.shtml?uuid=AaPzfKmD. 196
Cadwalladr C. (2010), "Ted - the ultimate forum for blue - sky thinking",The Observer, 3 July. 197
https://www.ted.com/tedx/events
0
1000
2000
3000
4000
5000
6000
2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Eventi TEDx
Eventi TEDx
61
organizzazioni e agli individui l'opportunità di stimolare il dialogo attraverso un evento
TED organizzato localmente.198
Se si vuole organizzare un evento TEDx, è necessario ottenere una licenza da TED, ma
questa si ottiene solo se vengono rispettati alcuni criteri coerenti con la filosofia di TED
che gli organizzatori devono necessariamente possedere. TED non rilascia licenze ad
individui associati con organizzazioni estremiste e, soprattutto, gli organizzatori TEDx
non possono associare il marchio TED ad altre conferenze, organizzazioni no profit o
imprese.199
Una volta ottenuta una licenza, questa è limitata, non esclusiva e revocabile
e deve essere richiesta ogni volta che si vuole organizzare un evento TED in maniera
indipendente. Non è previsto un rinnovo automatico.200
Grazie alla licenza è possibile
utilizzare il logo, il marchio, il nome specifico dell'evento, il nome "TEDx" e il suo
dominio nella pagina web assegnata al proprio specifico evento TEDx e collegata ad
uno e uno solo evento TEDx.201
Gli eventi TEDx sono pianificati con attenzione e sono coordinati in maniera
indipendente. Il contenuto e il design di ogni evento TEDx è unico e sviluppato in
maniera autonoma, anche se ognuno di loro ha caratteristiche comuni.
Il suo obiettivo principale è di far nascere conversazioni stimolanti, creare delle
connessioni e un senso di comunità locale.
Questa tipologia di evento non è una conferenza aziendale e non è finalizzato a
raccogliere soldi, nemmeno per fare beneficienza. Non può essere inoltre etichettata con
un'istituzione, eccetto alcune dettagliatamente specificate nella licenza, come per
esempio le università.
Un evento TEDx non è una piattaforma per speaker esperti o professionali. Il suo scopo
è quello di fornire un'occasione per coloro che sono ancora sconosciuti agli occhi della
comunità.
Infine, come la TED Conference, TEDx non è solo focalizzato su temi quali
imprenditoria, tecnologia o business. La chiave di un evento TEDx di successo è la
diversità degli argomenti toccati.202
198
Hall A. (2011), "Engage their brains", Corporate Meetings & Incentives, p. 19, May. 199
https://www.ted.com/participate/organize-a-local-tedx-event/before-you-start 200
Gans J. (2012), "TED Becomes a Publishing Platform", Harvard Business Review, March 05, p. 2. 201
https://www.ted.com/participate/organize-a-local-tedx-event/apply-for-a-tedx-license/tedx-license-
agreement 202
https://www.ted.com/participate/organize-a-local-tedx-event/before-you-start/what-is-a-tedx-event
62
Una volta che un individuo fa richiesta della licenza per organizzare un evento TEDx
locale, dovrà scegliere la tipologia di evento. Le categorie tra cui scegliere sono le
seguenti:
Evento standard (TEDx): è il classico evento della durata di un giorno che segue
il format proposto da TED;
Evento universitario (TEDx University): questa tipologia di evento è per coloro
che studiano o lavorano nelle università ed è organizzato dallo staff
amministrativo universitario, dalle facoltà o dagli stessi studenti;
Evento Youth (TEDx Youth): è organizzato da persone giovani ed è rivolto ai
ragazzi, ai bambini e alle comunità scolastiche;
Evento "Ed": in questi eventi insegnanti, studenti e altri si riuniscono per
discutere il futuro dell'insegnamento;
Evento Salon (TEDx Salon): è un piccolo evento che si tiene settimanalmente o
mensilmente e mantiene una comunità TEDx impegnata tra regolari eventi
TEDx previsti. Al fine di organizzare un evento Salon, i richiedenti devono
avere già fatto richiesta di una licenza per un evento Standard (TEDx).
Evento Women (TEDx Women): è un evento incentrato sulle donne. Questo
evento dovrebbe essere organizzato secondo il format della conferenza
TEDWomen.
Evento business. Questo dà la possibilità agli imprenditori di stimolare
l'innovazione e di accendere le conversazioni in eventi privati aziendali
organizzati secondo la formula vincente dei TED e TEDx.
Eventi interni. Questo è dedicato ad organizzazioni no profit, enti pubblici e
ospedali che vogliono organizzare un evento sotto un nome istituzionale.
Evento Library. Questa tipologia di evento segue il medesimo format dell'evento
standard (TEDx), eccetto per il fatto che è tenuto dal personale nella libreria
locale.
63
3.3.1 Organizzare un evento TEDx: interviste ad alcuni organizzatori
Come si è visto nel secondo capitolo di questa trattazione, organizzare un evento, in
generale, è una vera e propria professione e comporta un notevole impegno in tutte le
sue quattro fasi principali: ideazione, progettazione, attuazione e valutazione.
Nel caso degli eventi TEDx, la loro organizzazione comporta le medesime fasi di un
qualsiasi evento, ma la principale differenza rispetto ad altri eventi è che gli
organizzatori e tutto lo staff organizzativo lavorano volontariamente alla realizzazione
dell'evento. Infatti, ognuna delle persone che ci lavora, svolge altre attività nel
quotidiano, come ad esempio un lavoro o altre attività di volontariato.
Per capire in dettaglio come si organizza un evento TEDx sono state effettuate alcune
interviste agli organizzatori. Le interviste sono state realizzate da Maggio a Novembre
2018 e gli intervistati comprendono organizzatori di eventi TEDx sia italiani che
internazionali.
Gli intervistati in ordine cronologico sono stati i seguenti:
Marc Lebane per TEDxLingnanUniversity, intervistato il 17/05/2018;
Mirta Alberti e Martina Margoni per TEDxTrento, intervistate il 28/05/2018;
Francesco Magagnino per TEDxVerona, intervistato il 16/07/2018;
Claudia Di Stefano per TEDxBolzano, intervistata il 16/07/2018;
Benedetta Piva per TEDxVicenza, intervistata il 20/09/2018;
Meggen Petersen per TEDxTraverseCity, intervistata il 01/11/2018.
Il campione degli organizzatori TEDx intervistati rispecchia quello degli speaker
intervistati in quanto sono stati chiamati gli organizzatori degli eventi TEDx a cui hanno
partecipato gli speaker scelti. Si vedrà in seguito che sono state poste delle interviste ad
alcuni speaker TEDx scelti in maniera casuale per quanto riguarda l'età, il genere, la
provenienza e il background scolastico. La scelta era prevalentemente focalizzata sulla
loro attività lavorativa. Ogni speaker è manager di una start up o di un'azienda oppure è
responsabile di un progetto.
Nelle interviste poste agli organizzatori sono state poste domande in merito
all'organizzazione dell'evento in termini di scelta del luogo, della data e del tema
dell'evento, all'attività di promozione, al giorno dell'evento in termini di gestione delle
pause e dei talk, alla gestione della relazione con gli speaker e alla gestione
dell'intervento.
64
In particolare, le informazioni emerse si possono raggruppare nei seguenti punti:
motivi che spingono ad organizzare un TEDx;
sede e data dell'evento;
l'organizzatore e il suo staff;
tema dell'evento;
selezione degli speaker;
scelta del presentatore;
attività di promozione;
target di riferimento;
programma della giornata;
gestione del tempo libero;
attività post - evento;
verifica di impatti economici.
Motivi che spingono ad organizzare un TEDx
Gli organizzatori TEDx non sono obbligati ad organizzare un evento secondo il format
di TED, ma decidono di aderire a questa iniziativa per varie ragioni. Ogni organizzatore
è spinto da motivazioni diverse. In primo luogo, va ribadito che si tratta di un evento
organizzato solo ed esclusivamente da volontari, quindi non lo si organizza per scopi di
lucro. Il TED stesso, da regolamento, vieta di lucrare su questo tipo di evento.
Tre sono le motivazioni principali che accomunano gli organizzatori TEDx intervistati:
divertimento;
ampliamento del network;
innovazione;
Innanzitutto, come affermano Mirta Alberti e Francesco Magagnino, rispettivamente di
TEDxTrento e TEDxVerona, una persona decide di organizzare un TEDx perché ha
voglia di divertimento e, in generale, è un grande appassionato del mondo di TED.
Inoltre, il TEDx, come la conferenza principale TED, permette di fare networking, cioè
di conoscere persone interessanti all'evento, tra cui speaker, organizzatori, partner,
pubblico, avendo la possibilità di allargare la rete di contatti. Gli organizzatori lo fanno
per ampliare il network all'interno della propria comunità, per dare la possibilità alla
gente, come dice Claudia di Stefano di TEDxBolzano, "di fare un progetto con amici o
65
collaboratori, con cui non si ha necessariamente a che fare per lavoro". Meggen
Petersen, che è responsabile degli speaker e degli sponsor di TEDxTraverseCity,
afferma che si è deciso di organizzare questo evento per arricchire le conversazioni che
sono finalizzate a motivare le persone della propria comunità e ad elevare il loro
pensiero mostrando nuove idee.
Da quando Chris Anderson nel 2009 ha deciso di lanciare TEDx come franchise di
TED, gli organizzatori, già appassionati di TED in precedenza, hanno visto l'opportunità
di creare un evento come TED nel proprio territorio per la propria comunità. Questo al
fine di rafforzare il senso di appartenenza all'interno della comunità e di portare
qualcosa di nuovo per stimolarla sempre di più.
Nelle cinque edizioni organizzate finora a Trento, per esempio, l'intento è sempre stato
quello di portare innovazione sociale anche per fornire un più ampio accesso alle
diverse conoscenze. A Bolzano, invece, si voleva introdurre un formato diverso,
qualcosa di nuovo che spingeva le persone ad essere più curiose. Un po' come per
Vicenza dove, oltre a portare un po' di aria nuova, si è cercato altresì di creare un certo
impatto nella comunità locale.
I vantaggi che conseguono all’organizzazione dell'evento TEDx si collegano alle
motivazioni che spingono gli individui ad organizzarlo. Si può affermare, quindi, che in
generale, le aspettative degli organizzatori TEDx sono soddisfatte. In particolare, il
vantaggio principale che ne ricavano è il fatto di ampliare il network e, come afferma
Claudia di Stefano di TEDxBolzano: "ci si può mettere in gioco in aree in cui magari
per lavoro non ci si metterebbe in gioco". Come detto in precedenza, tutto lo staff
organizzativo di un evento come questo non svolge come professione l'organizzatore di
eventi TEDx e nemmeno viene pagato per farlo. Però, grazie a questa esperienza è
possibile cambiare la propria professione.
Ad esempio, alcuni del team del TEDx di Vicenza hanno completamente cambiato la
loro vita. Benedetta Piva racconta: "alcuni hanno trovato dei partner con cui adesso
hanno fondato delle start up" [...] "altri che invece hanno mollato tutto. C'è un ragazzo,
che è il nostro project manager, che ha lasciato il lavoro in banca e adesso è consulente
per project management per aziende". Si può, dunque, affermare che un'esperienza
come organizzatore di TEDx sicuramente porta dei notevoli vantaggi .
66
Sede e data dell'evento
E' essenziale decidere il luogo dove svolgere l'evento e in quale periodo dell'anno.
Come si è visto nella letteratura, questi costituiscono due degli elementi fondamentali
nella progettazione di un evento. Bisogna innanzitutto capire se la propria città offre una
location che può ospitare almeno 300 persone. Non c'è un numero minimo per
organizzare un TEDx, ma trattandosi comunque di un medio - grande evento, 250 - 300
persone può essere un numero minimo accettabile per organizzarlo. Trento, per
esempio, nel 2017 ha ospitato TEDx al Teatro Sociale, dando la possibilità alle persone
di seguirlo in platea o sui palchetti.
Verona, invece, aveva una location ancora più ampia e l'ha organizzato al Palazzo della
Gran Guardia, in Piazza Bra.
Il luogo deve essere centrale e facilmente raggiungibile da tutti i partecipanti.
L'evento di Traverse City, in America, ospita TEDx all'università per un massimo di
425 persone. Inoltre, ha una seconda location dove l'evento TEDx viene trasmesso
simultaneamente e può ospitare 550 persone. Quindi in una giornata totalizza circa 1000
persone. Anche l'evento di Lingnan University, in Hong Kong, ospita il TEDx
all'università, in questo caso per rimanere coerente con la tipologia di evento.
Per quanto riguarda la scelta della data, bisogna tenere in considerazione diversi aspetti.
Nel caso di Traverse City, l'evento di solito si svolge in Maggio per consentire
soprattutto agli studenti di partecipare all'evento. In questo periodo dell'anno gli studenti
devono sostenere gli esami di fine corso e sono, quindi, fisicamente presenti
all'università.
La maggior parte degli organizzatori tende a non organizzarlo d'estate, perché le
persone vanno in vacanza o sono impegnate in altre attività.
Una volta definito il team e deciso data e luogo dell'evento, si può pensare alla vera e
propria programmazione .
L'organizzatore e il suo staff
Dal lato dell'organizzazione vera e propria dell'evento vi è un organizzatore che
possiede la licenza di TED (license holder) e tramite questa può utilizzare il brand TED
nella propria città. Ovviamente è anche responsabile di rendere sempre conto a TED
negli Stati Uniti. L'organizzatore è possessore della licenza solo per un anno e al
67
termine dello stesso deve fare richiesta di rinnovo per poter organizzare nuovamente un
TEDx nella propria città. Claudia Di Stefano di TEDx Bolzano afferma: "al termine
della scadenza della propria licenza si ha precedenza rispetto ad un nuovo richiedente
a rinnovare la licenza però non è scontato" [...] "e quindi può anche cambiare da un
anno all'altro il licenziatario di un TEDx". Il licenziatario è comunque la persona
principale che prende sempre la decisione finale e definitiva, perché è appunto quello
che deve rendere conto a TED.
Ovviamente, per organizzare un evento TEDx in maniera efficiente è necessario avere
un team di persone disponibili a fornire il loro aiuto e supporto alla realizzazione
dell'evento. Il team, come afferma Benedetta Piva di TEDxVicenza, non può essere
formalmente creato finché l'organizzatore non ottiene la licenza da TED, ottenuta la
quale si possono cercare le persone adatte ad organizzare un TEDx. Entrare a far parte
di un team di TEDx può essere semplice, ma occorrono comunque dei requisiti per
accedere. A Vicenza, per esempio, due sono i parametri generali che si seguono:
1. essere appassionati di volontariato e avere quindi del tempo da dedicare ad un
progetto come TEDx;
2. avere particolari capacità.
Con riguardo al secondo punto, la maggior parte degli organizzatori TEDx vuole
all'interno del suo staff organizzativo qualcuno con determinate competenze utili alla
realizzazione dell'evento. Competenze che, in generale, servono per organizzare
qualsiasi evento.
Il team di un TEDx solitamente è costituito dalle seguenti persone:
fondatore e possessore della licenza;
direttore artistico;
project manager;
responsabile degli speaker;
responsabile dei partner/sponsor;
coordinatore logistico;
responsabile social media e sito web;
graphic designer;
responsabile catering;
copywriter.
68
Per alcune aree, come la gestione dei social media e la scelta dei partner, collaborano
più persone.
Benedetta Piva di TEDxVicenza ha detto che nel suo team vuole persone che siano
capaci di adempiere ad una delle posizioni citate sopra. Per esempio, per la parte dei
social media è fondamentale avere qualcuno che sia capace a comunicare. Per quanto
riguarda la parte degli speaker è necessario trovare qualcuno che abbia sia abilità di
public speaking sia passioni nel campo dell'innovazione per trovare le "gemme
nascoste", ossia quegli speaker che potrebbero portare su un palco TEDx un'idea che
vale la pena diffondere.
Per la parte artistica, invece, servono ad esempio architetti per curare l'allestimento delle
rappresentazioni teatrali e persone creative che possono suggerire spunti artistici.
Anche la parte amministrativa non va trascurata, perché nonostante sia un evento no
profit, i soldi raccolti servono per l'organizzazione dell'evento e quindi si tende a
chiamare un commercialista o qualcuno che abbia esperienza in campo amministrativo.
Benedetta Piva afferma che "avere persone all'interno del team che, oltre ad essere
volontari, hanno delle skills particolari, meno poi devi pagare dei servizi che ti
servono". Di conseguenza, avere già qualcuno all'interno del team che lavora gratis
conviene e soprattutto all'inizio, perché TED non fornisce alcun supporto monetario. Ed
è anche per questo motivo che è fondamentale l'eterogeneità all'interno di un team in
termini di competenze. Si ottiene così un notevole risparmio.
Per quanto riguarda la stabilità e la numerosità di un team organizzativo, dato che la
piattaforma esiste da neanche dieci anni, l'organizzatore principale che detiene la
licenza e il co - organizzatore tendono a rimanere gli stessi. Mirta Alberti di
TEDxTrento sostiene: "nei sei anni che sto conducendo insieme a Martina, siamo
sempre state organizer e co - organizer. In questi anni non abbiamo mai visto neanche
in Italia, cambiare organizer."[...] Forse qualche co - organizer perché sono meno
noti". Inoltre, altri organizzatori hanno affermato che il gruppo che all'inizio si crea
tende a rimanere il medesimo nelle varie edizioni. Questo è anche sinonimo di squadra e
perseveranza. E' chiaro che negli anni il team cresce e ovviamente ci può essere un
turnover dello staff. Trattandosi di un evento fatto da volontari, è naturale che la gente
non rimanga sempre la stessa. Questo è dovuto al fatto, per esempio, che qualcuno si
laurei, abbia impegni familiari o di lavoro.
69
Solitamente nelle prime edizioni si è sempre pochi e poi man mano si cresce. A Verona,
per esempio, sono partiti in 7 e nel 2017 sono arrivati a 25 e questo è lo staff che lavora
durante l'anno in maniera permanente.
Inoltre, negli eventi TEDx spesso ci sono i volontari che lavorano solo la giornata del
TEDx e contribuiscono ad aiutare il team nello svolgimento dell'evento.
Il numero delle persone che formano il team e dei volontari dipende anche dall'ordine di
grandezza dell'evento. Per esempio, Verona ospita un TEDx abbastanza grande e il suo
staff è composto da 25 persone e altri 60 - 70 volontari. Bolzano, invece, ospita un
evento medio - grande di 500 persone, più piccolo rispetto a quello di Verona, e lavora
con uno staff fisso di 15 persone più altri 20 volontari.
A Vicenza il team è costituito in media da circa 20 - 25 persone. Dal primo anno, circa
il 40% delle persone di un team c'è sempre stato e costituisce lo "zoccolo duro" di
TEDxVicenza. Poi nelle edizioni successive si aggiungono sempre nuove persone e
altre se ne vanno.
A TEDxLingnanUniversity, invece, c'è una componente fissa composta da 7 persone e
una componente variabile costituita da 30 studenti che lavorano insieme al team
organizzativo il giorno dell'evento.
Quindi c'è sempre una percentuale che rappresenta il core team che resta, mentre l'altra
percentuale è caratterizzata da un turnover di persone.
La struttura di un team TEDx tende ad essere piatta, cioè senza gerarchie. Ognuno,
tramite le sue competenze, contribuisce alla realizzazione dell'evento. L'unico "potere"
che si prende il licenziatario è quello di definire gli obiettivi che si vogliono raggiungere
per la realizzazione del TEDx. A Vicenza, per esempio, ogni volta che si ritrovano ad
organizzare il TEDx all'inizio dell'anno, l'organizzatore assegna un compito ad ogni
membro del team in relazione alle sue competenze, il quale si prende la responsabilità di
raggiungere quel risultato entro una scadenza prestabilita.
Tema dell'evento
Tutti perseguono la mission "ideas worth spreading", ma ogni TEDx è caratterizzato da
un tema, di solito molto generico. Le idee raccontate ai TEDx sono multidisciplinari e
gli organizzatori si prendono la responsabilità di adattarli al tema generale al fine di
creare una certa coerenza con l’evento TEDx e le idee degli speaker. Il tema scelto si
70
rispecchia nel titolo del TEDx. Mirta Alberti di TEDxTrento dice: "Alla fine quasi tutti
gli speaker riescono a proporre una parola del titolo all'interno dei loro talk. Viene
abbastanza in maniera naturale proprio perché presentiamo titoli che sono grandi
contenitori, facili da capire, diretti e da applicare ad ogni tipologia di idea". Si cerca
sempre di definire un tema che non sia troppo astratto e che sia comprensibile a
chiunque. Il tema viene deciso praticamente subito, prima di contattare speaker e
sponsor. A TEDxTraverseCity, per esempio, se l'evento è a Maggio, si inizia ad
organizzarlo a Settembre, definendo subito il tema principale.
Selezione degli speaker
Gli speaker e i loro talk costituiscono insieme il nucleo centrale di un evento TED e
TEDx. Sono il motivo per cui le persone partecipano a questa tipologia di evento.
Di conseguenza la loro selezione deve essere molto accurata.
Il numero ammonta a 12 - 14 relatori. Ma nel caso specifico di un evento di mezza
giornata, come a TEDxBolzano, il numero massimo è di 8 speaker.
La scelta degli speaker inizialmente parte dal team organizzativo e inizia dopo l'evento
TEDx dell'edizione precedente. I primi mesi conseguenti l'evento dell'anno precedente
sono dedicati a pensare al nuovo titolo. In seguito, si pensa a quali speaker contattare
per poi costruire il filo conduttore che lega uno speech a quello successivo.
Tutto il team fa delle ricerche online per cercare di trovare le persone più adatte a
parlare su un palco TEDx. Anche il passaparola è funzionale e a volte capita che avere
una persona conosciuta che raccomanda un potenziale speaker è decisamente più
efficace rispetto alla ricerca online. La ricerca deve comunque accompagnare la
raccomandazione, perché i TEDx ormai hanno una reputazione, così come ce l'ha TED,
e bisogna essere sicuri che gli speaker rispecchino lo spirito di TED al 100%.
Tutti gli organizzatori TEDx intervistati hanno detto che accettano anche persone che si
propongono come speaker volontariamente. Tuttavia, in media, solo il 10% di questi
viene accettato, perché spesso si propongono professionisti esperti che vogliono auto-
celebrarsi e che non sono conformi alla mission di TED. Si raccolgono tutti gli speaker
potenziali e si crea una lista. A Verona, in media, raccolgono 60/70 candidati e
chiudono con 12/13 relatori.
71
Una volta aggiornata la lista degli speaker, questi vengono contattati dai 9 ai 3 mesi
prima, chiedendo loro di mandare un abstract del talk e la loro biografia. A
TEDxLingnanUniversity gli speaker sono stati contattati ad agosto e l'evento si è tenuto
a febbraio. Poi segue un lungo processo di preparazione relativo a come parlare in
pubblico, alla gestione dello stress, alla definizione dell'idea secondo gli standard TED e
alla realizzazione di una presentazione comprensiva di immagini e/o video.
Gli speaker durante il processo di preparazione vengono contattati via Skype, sia perché
hanno altri impegni oltre ai TEDx, sia perché non tutti abitano nella zona di riferimento.
Questo processo dura fino al giorno prima del grande evento, nel quale si crea una vera
e propria simulazione. Se l'evento, ad esempio, è di sabato, si fanno arrivare gli speaker
il giovedì, il venerdì si prova e la sera del venerdì si fa una cena col team con l'obiettivo
di creare subito un senso di comunità e di far capire ad ogni speaker che il team è il suo
punto di riferimento per ogni sua esigenza.
Gli speaker sono un valore per gli eventi TED e TEDx. Gli organizzatori devono essere
a loro completa disposizione. Gli speaker non vengono pagati, fatta eccezione per il
biglietto dell'aereo o del treno e la permanenza in albergo, se necessaria. In più vengono
loro offerte le due cene, prima e dopo l'evento. L'organizzatore deve, quindi, sempre
agevolare gli speaker.
Scelta del presentatore
Dalle interviste sono emerse tre situazioni differenti. In un primo caso c'è qualcuno
all'interno dell'organizzazione che è designato a presentare i vari speaker prima dei talk.
In un secondo e specifico caso, viene creato un video introduttivo per presentare i vari
speaker. Mentre, in un terzo caso, viene chiamato un presentatore esterno. Ognuno
tende a fare quello che preferisce, perché TEDx è comunque un evento organizzato in
maniera indipendente ed è quindi autonomo nell'organizzazione locale, nei limiti delle
regole prefissate da TED.
A Verona, per esempio, fanno salire sul palco un componente del team alla volta che
man mano presenta i vari relatori. Nella stessa maniera, anche Lingnan University
coinvolge gli studenti, che fanno parte del team organizzativo, a introdurre i vari
speaker.
72
Invece, a Bolzano, Trento e Vicenza viene chiamato un presentatore esterno per dare, da
un lato un livello di professionalità all'evento, e dall'altro per essere un punto di
riferimento per gli organizzatori. Sono scelte organizzative prese in completa
autonomia.
A Bolzano hanno optato per un presentatore esterno per il semplice fatto che temevano
di perdere credibilità se quelli del team fossero saliti sul palco a presentare e, in secondo
luogo, non tutti quelli del team avevano il piacere di andare a presentare qualcuno di
fronte ad un grande pubblico. Ciò avrebbe comportato un'assenza di equilibrio nella
rappresentanza del team. Ovviamente la scelta del presentatore non è semplice. A
Bolzano è capitato che il primo presentatore non riflettesse lo spirito di TED, col rischio
poi di perdere di credibilità. Mentre a Trento optano sempre per un presentatore esterno,
diverso ogni anno. Per creare una migliore associazione tra presentatore ed edizione del
TEDx Mirta Alberti sostiene che un evento TEDx nella sua scenografia si presenta ogni
anno con un palco che contiene il nome e il cerchio rosso, sopra cui salgono gli speaker.
Di conseguenza, se non si cambia almeno il presentatore, si rischia di confondere un
anno con l'altro.
I presentatori sono persone che devono conoscere TED e devono essere preparati per
questa esperienza. Non è detto che a tutti possa piacere. Avere un turnover può anche
attutire questo aspetto.
Una tecnica alternativa come quella proposta da Verona e Lingnan University è la scelta
di TEDxTraverseCity. Questo negli anni ha cambiato strategia; prima aveva un
presentatore esterno e in seguito ha optato per dei video di 30 secondi che introducono
lo speaker e la sua idea. La scelta è dovuta al fatto che la gente ha cominciato a
lamentarsi del presentatore. La strategia che hanno adottato è simile a quella utilizzata
da TEDxDetroit, i quali hanno una persona che dietro le quinte presenta lo speaker
semplicemente dicendo "Diamo il benvenuto sul palco a..." e nient'altro.
Si tratta semplicemente di registrare in anticipo un video introduttivo di 30 secondi di
ogni speaker. E' la stessa voce e lo stesso format per ogni speaker. E' chiaro che tutti lo
possono leggere e sentire. Nel video compare il nome e una breve descrizione del
relatore. Hanno poi continuato ad usare questa strategia perché hanno visto che
funzionava e piaceva al pubblico.
73
Attività di promozione
L'attività di promozione è finalizzata non solo a promuovere l'evento di quella giornata,
ma anche a diffondere la conoscenza di TED e dei TEDx nella propria comunità locale.
Trattandosi di un evento organizzato da volontari, il budget che si ha a disposizione è
limitato. Di conseguenza si cerca di fare promozione attraverso canali social o media
tradizionali a basso costo. I canali più utilizzati sono quelli online perché più semplici
da utilizzare, costano poco o niente e consentono di condividere tutto il materiale fino a
raggiungere tutta la community. Vengono poi sicuramente utilizzati i media tradizionali,
come tv e radio locali, riviste e volantinaggio. Molti mettono in giro per la città dei
totem che richiamano il tema dell'evento.
Un'altra particolarità di Vicenza è che ha una partnership con le agenzie per il trasporto
pubblico, grazie alla quale riescono a promuovere TEDxVicenza sui bus che vanno in
giro per la città.
Nella promozione, poi, bisogna tenere conto sia del sito web, che viene aggiornato ad
ogni edizione, che della newsletter, all'inizio mandata prima sporadicamente fino a
crescere negli ultimi mesi, con un picco nel mese prima dell'evento.
Fondamentale è poi la conferenza stampa effettuata in concomitanza con la vendita dei
biglietti. In questa conferenza la maggior parte degli organizzatori TEDx presenta gli
speaker, il tema dell'evento, i partner e così via.
L'attività di promozione sicuramente serve per vendere i biglietti, ma in media si è
notato che ogni TEDx vende i biglietti in meno di una settimana.
Attraverso questa attività si vuole rendere nota alla comunità il valore di TED, al fine di
allargare sempre di più la rete di innovatori. Solitamente si inizia a promuovere un
TEDx cinque mesi in anticipo. Ad esempio, TEDxLingnanUniversity inizia a farsi
pubblicità circa tre - quattro mesi prima.
L'attività di promozione è autonoma e TED non ha definito nessuna regola a riguardo.
Ognuno cerca di distinguersi rispetto ad altri TEDx.
Target di riferimento
Il pubblico dei TEDx è eterogeneo. Non si rivolge l'evento a una o due categorie di
persone, ma sono invitate a partecipare persone di ogni età, sesso, istruzione e
professione. Non è nello spirito di TED escludere qualcuno.
74
Nel caso di TEDxLingnanUniversity il target è per il 50% rappresentato da studenti
universitari e per il restante 50% dalle persone della comunità. In questo caso l'evento è
più rivolto ai giovani studenti universitari perché l'evento è organizzato in un contesto
universitario.
Alcuni TEDx hanno addirittura la junior class: si crea un'area dedicata ai ragazzi e alle
loro famiglie, nella quale si possono divertire insieme e conoscere meglio la realtà di
TED.
Programma della giornata
Tutti gli organizzatori TEDx intervistati realizzano l'evento in una sola giornata, alcuni
optano per l'intera giornata, altri solo per la mezza. La durata dell'evento si definisce
subito, insieme alla data, al luogo e al tema dell'evento. Tra tutti gli intervistati,
TEDxBolzano è l'unico evento di mezza giornata.
Si lavora con un palinsesto che di anno in anno viene riproposto in maniera abbastanza
invariata. La giornata di solito si divide in quattro momenti principali, comprensivi di
tre pause: due pause brevi e una più lunga per il pranzo.
A seconda del numero dei relatori si decidono gli orari. Solitamente l'evento inizia a
metà mattina e finisce poco prima di cena.
All'interno della giornata vengono collocati i vari speaker. La maggior parte dei TEDx
sceglie dai 12 ai 14 speaker e li suddivide all'interno della giornata secondo dei criteri
omogenei. Il criterio più usato è quello di utilizzare dei temi secondari collegati al tema
principale, che permette una migliore suddivisione delle idee e degli speaker. Si creano
dei cluster, ad esempio relativi al tema "scienza", "arte", "tecnologia", "business" e così
via.
Poi qualche organizzatore ritiene fondamentale alternare uomini e donne per cercare di
avere il medesimo numero di uomini e donne al mattino, così come al pomeriggio.
Un altro criterio di suddivisione è relativo alla lunghezza dei talk, in modo da definire il
ritmo e rendere piacevole l'esperienza per il pubblico.
Una particolarità di Bolzano è che è l'unico evento in Italia trilingue, i cui talk possono
essere in tedesco, in inglese e in italiano. Quindi, la suddivisione dei relatori tiene conto
anche di questo aspetto per avere un alternanza delle tre lingue.
75
Tra uno speaker e l'altro vengono inseriti degli intermezzi, che di solito sono delle
performance musicali o di danza,con lo scopo di alleggerire i contenuti e di arricchire la
giornata.
Definire una scaletta in precedenza è fondamentale. Si tratta di un palinsesto scandito al
minuto, che va rispettato, in cui si definisce in anticipo la durata di ogni talk e di ogni
pausa.
Il palinsesto aiuta gli organizzatori a capire in ogni momento a che punto sono della
giornata e cosa devono comunicare agli enti esterni che aspettano; ad esempio, se si sa
l'orario preciso del pranzo e mancano due talk a questa pausa, gli organizzatori la
comunicano al servizio catering, in modo che questo si organizzi per far trovare il cibo
caldo e pronto.
Un altro esempio ha a che fare con la stampa. A questa si comunica quando mancano
cinque minuti alla fine di ogni speech, in modo da farsi poi trovare pronti ad intervistare
ogni speaker alla fine del rispettivo talk.
Ovviamente possono capitare degli imprevisti o delle complicazioni durante la giornata.
Uno dei più comuni è quando uno speaker all'ultimo minuto non si presenta. In tal caso,
si fa previa comunicazione all'inizio dell'evento e si spiega al pubblico che, per motivi
personali, il relatore in questione non sarà presente. Invece, se si sa con largo anticipo,
almeno tre o quattro settimane prima, si prova a sostituire il relatore con un altro.
Un altro problema che può verificarsi nel corso dell'evento è che uno speaker si dilunghi
più del concordato. Per risolvere questo problema gli organizzatori mettono uno
schermo di fronte allo speaker, dove c'è un timer che parte dal totale dei minuti che ha a
disposizione e arriva a zero. Quando arriva alla scadenza, gli organizzatori lanciano un
messaggio per fargli capire che non può andare oltre il tempo previsto. Tuttavia, per
ovviare a questo problema, si fanno le prove il giorno prima effettuando una
simulazione dell'intero evento. Gli organizzatori di TEDxTrento hanno spiegato che una
situazione simile raramente si verifica e che in media gli speaker si prendono solo due
minuti in più, che vanno poi a compensarsi con gli speaker che invece chiudono il talk
con due minuti di anticipo. Il problema si pone quando un relatore si prende dieci
minuti in più. Mirta Alberti dice: "a noi è capitato una volta sola che uno si sia preso
più tempo. Ci eravamo accorti di chi fosse e quindi lo abbiamo messo in coda". In tal
modo la scaletta della giornata non si è rovinata. Tuttavia, una volta pronto il video
76
dello speech, si va a tagliare al fine di renderlo conforme alle regole di TED, le quali
prevedono che un talk non deve superare i 18 minuti.
Durante la giornata, inoltre, c'è tutto il lavoro che si svolge dietro le quinte.
Fondamentale è il lavoro della produzione che registra i video, che vengono poi
modificati e sistemati prima di essere inviati a TED.
I TED talk non possono assolutamente essere messi su Youtube da parte dei TEDx
locali. E' un compito che spetta a TED, perché è un marchio ormai diventato importante
e con una certa reputazione, che effettua un controllo minuzioso su ogni singolo TED
talk.
Alla fine della giornata, tutto il team e tutti gli speaker salgono sul palco e ringraziano.
Alla sera gli organizzatori TEDx organizzano una cena con tutti quelli che hanno
contribuito all'evento:il team, i partner, gli speaker e i loro accompagnatori. Rimane
anche questa un'ottima occasione per fare networking.
La gestione dei partner è anche questo un aspetto molto importante dell'organizzazione.
Sono realtà curiose, aperte al cambiamento, che accolgono in pieno la mission di TED
di diffondere idee di valore. Essere partner di un evento TEDx significa fornire un
supporto concreto alla comunità locale, al fine di creare il terreno adatto alla nascita di
nuovi progetti radicati nel territorio.
Gestione del tempo libero
Uno dei momenti salienti della giornata sono le pause. Queste servono ad alleggerire la
giornata, ma servono soprattutto agli organizzatori per guadagnare tempo dietro le
quinte e verificare che tutto prosegua secondo la scaletta.
Le pause, inoltre, sono un'occasione per il pubblico e per i relatori per conoscersi. A tal
proposito, gli organizzatori devono preventivamente pensare a trovare una location che
permetta questo, in modo tale da avere degli spazi idonei e ampi. Il pubblico vuole
conoscere i relatori, chiacchierare con loro e confrontarsi sugli speech. E' un'importante
occasione anche perché durante i talk, di regola, non è possibile porre delle domande
allo speaker.
In aggiunta, in questi momenti, la maggior parte dei TED, colloca delle installazioni
all'interno della location, ossia degli stand, nei quali i partecipanti possono interagire. Si
tratta sia di realtà virtuali, con installazioni tecnologiche, che di realtà sociali, con degli
77
stand di libri per esempio. Accorgimenti simili servono per dare maggiori stimoli ai
partecipanti, che possono così interagire di più.
Partecipare ad un TEDx non si limita solo ad ascoltare i talk, ma si tratta di
un'esperienza a 360 gradi.
Attività post - evento
Una volta che l'evento è terminato, il lavoro non è finito. Il team organizzativo deve
riunirsi per definire cosa è andato bene e cosa no, andando già a trovare delle soluzioni
in merito affinché i problemi che si sono verificati non si ripetano nell'edizione
successiva.
A tal fine TED manda ad ogni TEDx, al termine dell'evento, un questionario a tutti i
partecipanti. E' un'occasione sia per TED, che per gli organizzatori TEDx,
rispettivamente per controllare i vari TEDx del mondo e per capire se hanno lavorato
bene o no. La tecnica usata da TED si chiama net promoter score.203
E' una tecnica di
marketing che chiede una sola domanda da scegliere nella lingua che si preferisce. E'
tutto pre - impostato da TED. Una volta che tutti i partecipanti hanno risposto, TED
manda i risultati, comprensivi degli eventuali commenti, ai TEDx.
La domanda posta è "Qual è la probabilità di consigliare questo evento a qualcuno da 1
a 10?" e si può lasciare un commento. Solitamente il 30% - 40% dei partecipanti lascia
un commento e questo è molto importante per capire come migliorarsi in futuro.
Può capitare, inoltre, che altri TEDx mandino questionari personalizzati per ricevere
ulteriori feedback. TEDxTraverseCity, per esempio, ne manda uno ai partecipanti, ai
relatori e ai partner per capire cosa migliorare da tutti i punti di vista. TEDxVerona e
TEDxVicenza, invece, usano social meter,204
che è una piattaforma che fa monitoraggio
di tutte le variabili che si possono ricavare dalle interazioni fornite dalle persone. Per
esempio, tramite l'hashtag #tedxverona o #tedxvicenza usate nei social network, questa
piattaforma fa capire qual è stato l'impatto online in termini di condivisioni e commenti.
E' necessario monitorarlo tutto l'anno anche per capire in quale momento dell'anno
postare i contenuti del TEDx.
203
https://www.netpromoter.com/know 204
https://socialmeteranalysis.it/?lang=en
78
Verifica di impatti economici
TED e i TEDx sono eventi che non devono assolutamente avere finalità economiche.
Gli speaker non possono promuovere un prodotto o un servizio tramite il loro speech.
Ciononostante si possono verificare impatti di tipo economico in maniera indiretta.
"Il fatto che sia un evento che permette il networking tra le persone dà la possibilità di
costruire delle partnership" afferma Benedetta Piva di TEDxVicenza. Se per esempio lo
speaker racconta nel suo speech di un progetto che sta portando avanti, è possibile che
tra il pubblico o tra i partner ci sia qualcuno disposto a finanziarlo. Si creano quindi
delle connessioni.
Non si vende un bene o un progetto durante i talk, ma lo si fa in maniera indiretta,
presentando la propria idea relativa a quel progetto. "Le ricadute economiche ci sono,
grazie anche al fatto di essere un evento multidisciplinare" afferma Mirta Alberti di
TEDxTrento. Gli speaker conoscono sponsor, questi altri sponsor e altri partecipanti e
così si creano opportunità di collaborazioni. Quindi, questa occasione di incontro tra
persone curiose, perché come dice Claudia di Stefano "solo le persone curiose
partecipano a un TED", comportano opportunità di assunzione o di nuovi progetti. E'
una conseguenza che ha sicuramente impatto sulla comunità, anche se non è
direttamente misurabile da TEDx.
I talk, secondo gli organizzatori, diventano per lo speaker uno strumento di marketing: il
video realizzato dopo l'evento può diventare il suo biglietto da visita.
In conclusione, dalle interviste emerge che l'organizzazione di un evento TEDx
comprende le quattro fasi principali dell'organizzazione di un evento.
Nella fase di ideazione, l'organizzatore e il suo team si ritrovano per definire, in primo
luogo, quanti componenti del team sono rimasti dall'edizione precedente e quanti se ne
sono aggiunti. In secondo luogo, vengono stabiliti il luogo e la data dell'evento e il tema
sul quale ruoteranno i vari talk. In ultimo luogo, viene definito chi presenta, se qualcuno
di esterno o interno all'organizzazione.
Nella fase di progettazione, precedente all'evento, c'è tutta una fase di selezione dello
speaker e di definizione dell'idea. Avviene, in molti casi, un lungo processo di
preparazione.
79
Inoltre, prima dell'evento, è fondamentale l'attività di promozione, al fine di diffondere
la conoscenza del TEDx alla propria comunità.
Nella fase di attuazione è essenziale seguire la tabella di marcia, caratterizzata da un
palinsesto al minuto. Durante l'evento viene gestita l'entrata e l'uscita di scena degli
speaker, le pause, il servizio stampa e si registra l'evento in video - conferenza.
Infine, nella fase di valutazione si fa un resoconto degli aspetti positivi e di quelli critici
e si verificano se ci sono stati impatti economici e/o sociali.
80
81
CAPITOLO 4
IL PUBLIC SPEAKING NEGLI EVENTI TED E TEDx: I TED
TALK
Il format di TED consiste in brevi ed efficienti talk della durata di 18 minuti che vertono
su una diversità di tematiche, al fine di stimolare l'apprendimento e l'innovazione e di
spronare conversazioni interessanti. Il public speaking, quindi, costituisce parte centrale
e fondamentale di un evento TED e TEDx. Il TED talk è, quindi, il modello di public
speaking che usano sia le conferenze TED sia gli eventi TEDx. Non ci sono differenze
nel format.
D'ora in avanti, si userà la dicitura "TED talk" per definire sia i talk di eventi TED sia
quelli di eventi TEDx.
Il potere di questi talk è cresciuto da quando sono stati postati online sul sito
TED.com,205
col fine che chiunque potesse guardarli e condividerli gratuitamente.
Questa è stata una mossa strategica che ha rafforzato la reputazione di TED e che ha
contribuito ad accrescere la consapevolezza del suo marchio.206
La conferenza è ancora
il motore principale, ma il sito web è l'amplificatore che porta le idee in tutto il
mondo.207
I primi sei talk della conferenza TED tenuta a Monterey, in California, sono stati
divulgati online e gratuitamente nel giugno del 2006.
Questi hanno segnato un drastico cambiamento nella storia di TED. Alcuni dello staff
organizzativo, in realtà, temevano che postare i talk su internet avrebbe compromesso
l'attività principale di TED, ossia quella di partecipare alla conferenza dal vivo.
Tuttavia, è accaduto l'esatto opposto: i contenuti online non hanno fatto altro che
incrementare la consapevolezza di TED e di ciò che offre, al punto che le persone
volevano provarlo di persona.208
Già i primi sei talk, postati online nel 2006, hanno attirato persone da tutto il mondo,
raggiungendo un milione di visualizzazioni. Questo successo ha consentito a TED di
205
https://www.ted.com 206
Gans J. (2012), "TED Becomes a Publishing Platform", Harvard Business Review, March 05, p.2. 207
Gallo C. (2014), Talk like TED. The 9 Public Speaking Secrets of the World's Top Minds, Pan
Macmillan, p. 4. 208
Heimans J. & Timms H. (2014), "TED's Shift from Old to New Power", Harvard Business Review,
December 01, p. 3.
82
aprire il proprio sito web a tutti i TED talk, sia delle conferenze TED, sia degli eventi
TEDx.209
Grazie alla divulgazione dei talk su internet, il marchio TED è conosciuto ovunque nel
mondo. Chris Anderson è inoltre convinto che nei prossimi 10 anni aumenterà il
numero di persone che seguono TED, perché in futuro sempre più individui avranno
internet in casa e soprattutto si iscriveranno ai social media. In questa maniera è
possibile promuovere e far conoscere il brand di TED in maniera più veloce.210
TED è diventato una casa editrice che cura i contenuti e li diffonde ed è, inoltre, una
piattaforma di pubblicazione. TED avrebbe potuto scegliere di rimanere a porte chiuse e
rimanere riservato ad un pubblico di nicchia; invece, ha preferito divulgare a chiunque i
suoi contenuti per essere coerente con la mission di diffondere idee di valore. Il curatore
Chris Anderson ritiene che l'informazione abbia un valore maggiore quando è condivisa
largamente. 211
Tutti i talk vengono registrati; nel caso specifico dei TEDx questi devono essere
registrati e adattati al brand di TED, il quale . controlla che tutto sia stato realizzato nel
rispetto delle regole. Se il video va bene, allora TED lo pubblica nell'apposita sezione
dei TED talk, separata da quella dei TED talk.
Inoltre, grazie al programma TEDTranslator, ci sono dei volontari che traducono il talk
in molte lingue al fine di comunicare il messaggio ad un target ancora più ampio.
Tutti i video usano la licenza Creative Commons e possono essere distribuiti e visti
gratuitamente.212
I TED talk hanno sicuramente costituito un riferimento negli ultimi anni e sono stati
oggetto di ricerca da diversi studiosi. Tra questi spicca Carmine Gallo213
che ha dedicato
a TED due libri: The Storyteller's secret e Talk Like TED.
Gallo ha guardato circa 150 ore di talk sia di eventi TED che TEDx e ha intervistato
diversi speaker di talk di successo per andare a definire le caratteristiche del public
209
https://www.ted.com/about/programs-initiatives/ted-talks 210
https://stream24.ilsole24ore.com/video/tecnologie/anderson-10-anni-esplodera-numero-chi-segue-ted-
/AD3ZRQH. 211
Gans J. (2012), "TED Becomes a Publishing Platform", Harvard Business Review, March 05, p. 3. 212
O'Leary M. (2011), "Good Video on the Web", Information Today, p. 28, January. 213
Carmine Gallo è un esperto di comunicazione che collabora con diverse aziende internazionali,
http://www.carminegallo.com
83
speaking di un talk di TED, precisando che un TED talk ha le medesime caratteristiche
di un talk di un evento TEDx. 214
Gallo ha individuato i tratti che caratterizzano un TED talk individuando nove
caratteristiche:
essere appassionati;
raccontare un'idea tramite l'arte dello storytelling;
conversare col pubblico;
raccontare sempre qualcosa di nuovo;
regalare momenti strabilianti;
usare l'umorismo;
rispettare la regola dei 18 minuti;
utilizzare supporti audio-visivi;
essere autentici e trasparenti.
Nel raccontare un'idea bisogna essere appassionati e per diventarlo è necessario scavare
a fondo e identificare quella significativa connessione con l'argomento della propria
presentazione. La scienza dimostra che la passione è contagiosa. Tuttavia, è difficile
ispirare qualcuno se non si stimola prima se stessi.
L'idea deve inoltre essere raccontata attraverso delle storie, con lo scopo di conquistare
il pubblico che si ha di fronte. Le storie stimolano il cervello umano e aiutano lo speaker
a creare un'ampia connessione con l'audience.
I talk dovrebbero essere anche delle conversazioni. Per ottenere questo risultato,
bisogna esercitarsi di continuo per di internalizzare i contenuti della presentazione. Una
volta di fronte al pubblico, lo speaker risulterà a suo agio come se avesse una
conversazione con un amico. La vera persuasione avviene solo quando lo speaker
costruisce un rapporto emotivo col pubblico.
Il cervello umano ama anche ascoltare qualcosa di nuovo. Infatti la novità è una via
efficace ed efficiente per catturare l'attenzione di qualcuno. Inserire nella presentazione
un elemento non familiare, insolito o inaspettato,affascina il pubblico. Per attirare la sua
attenzione, lo speaker può regalare anche momenti sorprendenti che rimangono
facilmente impressi nella mente per molto tempo.
214
Gallo C. (2014), "What I Learned Watching 150 Hours of TED Talks", Harvard Business Review,
April 11.
84
Un ulteriore aspetto di coinvolgimento ha a che fare con l'umorismo. Lo speaker non
dovrebbe prendersi troppo seriamente. L'umorismo rende il pubblico più disponibile ad
ascoltarlo; lo fa inoltre sembrare piacevole al punto che chi lo ascolta potrebbe essere
propenso a costruire un business insieme a lui o lei.
Tuttavia, anche se le idee sono nuove, l'audience potrebbe non ricordare quello che si è
detto. Per questo motivo, una presentazione secondo le regole TED non deve durare più
di 18 minuti. Una durata maggiore comporterebbe una perdita di concentrazione da
parte del pubblico, come è stato dimostrato, e ciò comprometterebbe il valore dell’idea
stessa. Ciononostante, la concentrazione potrebbe disperdersi già nei primi minuti, se la
presentazione dovesse risultare noiosa. A tal proposito, si consiglia di utilizzare delle
immagini e dei video per ravvivare il proprio pubblico.
Infine, l'ultima caratteristica comune ad ogni TED talk è quella di essere sempre veri,
aperti e trasparenti. La maggior parte delle persone possono subito riconoscere una
menzogna. Se lo speaker prova ad impersonare qualcun altro, fallirà ad ottenere la
fiducia del pubblico215
.
Nella letteratura altri studiosi hanno analizzato il modello di public speaking proposto
da TED, andando soprattutto ad analizzare i vari talk presenti online.
I TED talk sono un innovativo genere di diffusione della conoscenza che recentemente
ha attirato l'attenzione di molti studiosi, tra cui Scotto di Carlo, Mattiello, Caliendo,
Compagnone e D'Avanzo.
In diverse ricerche, i TED talk sono stati descritti come un "genere ibrido",216
che
mostra caratteristiche di vario genere. Nella ricerca di Caliendo, si riconosce l'originalità
di questo format e si enfatizza il fatto di essere un genere ibrido, sottolineando che i
TED talk costituiscono l'intersezione di un vasto numero di generi come, per esempio,
le lezioni universitarie, gli articoli di giornale, le presentazioni nelle conferenze e i
programmi televisivi scientifici.217
215
Gallo C. (2014), Talk like TED. The 9 Public Speaking Secrets of the World's Top Minds, Pan
Macmillan, pp. 8-240. 216
Caliendo, 2012 in Mattiello E. (2018), "A Corpus-based analysis of scientific TED Talks: Explaining
cancer-related topics to non-experts", Discourse Context Media. 217
Compagnone A. (2015), "The Reconceptualization of Academic Discourse as a Professional Practice
in the Digital Age: A Critical Genre Analysis of TED Talks", Journal of Language and Communication
in Business, no. 54, p. 51.
85
Come nelle presentazioni delle conferenze o dei convegni, i TED talk hanno una fascia
oraria entro cui devono essere presentati, che in genere non supera i 20 minuti.218
Uno
speaker deve sempre scegliere i punti da includere nel tempo disponibile, focalizzandosi
preferibilmente su quei punti che suscitano delle emozioni.219
Come per le lezioni universitarie, i TED talk sono dei discorsi "pianificati", cioè
preparati in anticipo, in cui spesso gli speaker utilizzano risorse multimediali come
immagini, suoni e video.220
Tuttavia, al contrario di presentazioni tenute a conferenze o workshop specializzati,
dove il pubblico è costituito da esperti del settore e lo stile delle presentazioni è
prevalentemente formale, i TED talk affrontano tematiche sia specifiche, di settore, sia
non specifiche, di carattere generale. Di conseguenza, i relatori TED adottano un
registro informale, molto simile a quello di una conversazione, e finalizzato a
incoraggiare la partecipazione e ad incrementare la vicinanza con gli ascoltatori.221
Gli speaker di TED presentano il discorso con un certo grado di informalità e
colloquialismo, che tradotto significa che possono usare pronomi in seconda persona,
incluso il "noi", possono esprimere opinioni personali e usare una certa dose di
umorismo.222
In uno studio effettuato da Compagnone è stata posta attenzione sulla comunicazione
verbale dei TED talk, al fine di metterli a confronto con le lezioni tenute dagli
accademici.223
Tra tutti i generi citati in precedenza, il genere che condivide il più alto numero di
caratteristiche con TED è la lezione universitaria. Ecco perché è stata scelta per il
confronto dello studio effettuato da Compagnone. In entrambi i contesti, un individuo
218
Mattiello E. (2018), "A Corpus-based analysis of scientific TED Talks: Explaining cancer-related
topics to non-experts", Discourse Context Media, p. 1. 219
Scotto di Carlo G. (2015), "Pathos as a Communicative Strategy for Online Knowledge
Dissemination: The Case of TED Talks",, The Southest Asian Journal of English Language Studies, Vol.
21, p. 27. 220
Scotto di Carlo G. (2015), "Pathos as a Communicative Strategy for Online Knowledge
Dissemination: The Case of TED Talks", The Southest Asian Journal of English Language Studies, Vol.
21, p. 24. 221
Hyland, 2010 in Mattiello E. (2018), "A Corpus-based analysis of scientific TED Talks: Explaining
cancer-related topics to non-experts", Discourse Context Media. 222
Scotto di Carlo G. (2015), "Pathos as a Communicative Strategy for Online Knowledge
Dissemination: The Case of TED Talks", The Southest Asian Journal of English Language Studies, Vol.
21, p. 24. 223
Compagnone A. (2015), "The Reconceptualization of Academic Discourse as a Professional Practice
in the Digital Age: A Critical Genre Analysis of TED Talks", Journal of Language and Communication
in Business, no. 54, p. 52.
86
esperto tenta di comunicare un contenuto ad un pubblico di persone non esperte,
avvalendosi di diverse modalità semiotiche, tra cui lo scritto, il parlato, l'audio e il
video.224
Tuttavia, una sostanziale differenza tra le lezioni accademiche e i TED talk è che,
mentre nelle lezioni universitarie la preoccupazione maggiore dell'insegnante è formare
un gruppo di studenti che sa che verrà valutato alla fine del corso, nei TED talk i
relatori, nel caso siano degli accademici, presentano la loro ricerca mediante un'idea,
nella speranza di incontrare le aspettative del pubblico.225
Quindi, il contenuto dei TED
talk deve essere semplice e colloquiale con lo scopo di favorire una maggiore
comprensione e coinvolgere più persone possibili.
Un altro degli aspetti fondamentali di questi talk è il pathos, che costituisce una delle
tecniche di retorica più utilizzare per persuadere un pubblico. Lo speaker ha bisogno di
stabilire una connessione col proprio pubblico per ottenere fiducia e comunicare le idee
in maniera efficiente. Il ricorso alle emozioni stabilisce questo genere di connessione
col pubblico, che a sua volta si sente simile allo speaker. In altre parole, le emozioni
permettono al pubblico di percepire lo speaker come "uno di loro".
Il ricorso al pathos aiuta il pubblico a ricordare il discorso, agendo come una "colla
emotiva" che fa ricordare al pubblico ciò che è di maggiore importanza.
Già in diversi studi effettuati da Caliendo, Compagnone e Scotto di Carlo, i TED talk
fanno spesso ricorso al pathos. Questo elemento sembra differenziare questi talk da altre
presentazioni. Infatti, queste ultime, soprattutto quelle scientifiche, tendono ad essere
più oggettive, mentre i TED talk cercano di coinvolgere il pubblico attraverso un tono
informale ed emotivo.
Perciò, il pathos è cruciale nella diffusione della conoscenza tramite i TED talk, in
quanto tira fuori le emozioni del pubblico, sia dal vivo che online.226
Il pubblico, attraverso una connessione emotiva, non solo capirà il punto di vista dello
speaker, ma riuscirà probabilmente anche ad accettarlo.
224
Caliendo & Compagnone, 2014 in Compagnone A. (2015), "The Reconceptualization of Academic
Discourse as a Professional Practice in the Digital Age: A Critical Genre Analysis of TED Talks",
Journal of Language and Communication in Business, no. 54. 225
Compagnone A. (2015), "The Reconceptualization of Academic Discourse as a Professional Practice
in the Digital Age: A Critical Genre Analysis of TED Talks", Journal of Language and Communication
in Business, no. 54, p. 52. 226
Scotto di Carlo G. (2015), "Pathos as a Communicative Strategy for Online Knowledge
Dissemination: The Case of TED Talks", The Southest Asian Journal of English Language Studies, Vol.
21, p. 24.
87
Un altro elemento analizzato nella letteratura è che, come i professori durante le lezioni
universitarie,227
gli speaker di TED usano i pronomi in seconda persona. Usano inoltre
parole come "vedi" o "pensa" per esprimere la loro posizione.228
Gli speaker dei TED e
dei TEDx ribadiscono la loro autenticità mediante questi verbi.
In aggiunta, non diversamente dalle lezione universitarie,229
gli speaker di TED spesso
utilizzano risorse multimediali, come immagini, fotografie, o brevi video, che possono
portare una migliore comprensione del messaggio. L'aggiunta di immagini semplici ma
accattivanti è fondamentale. Immagini personali o forti, correlate all'argomento, danno
maggiore forza alla presentazione e aiutano lo speaker ad esprimersi meglio.230
Fondamentale è anche la comunicazione non verbale, soprattutto usata per rinforzare il
significato delle nozioni astratte e per ridurre quindi l'asimmetria informativa tra gli
speaker esperti e un pubblico non esperto.231
In primo luogo, è interessante menzionare
che speaker di successo eliminano le barriere fisiche tra loro e il proprio pubblico per
l'intera durata del talk. Non bisogna nascondersi dietro un leggio, ma bisogna muoversi
e avvicinarsi verso il pubblico in modo da rafforzare la connessione con questo. Il corpo
è un importante indizio per il pubblico per misurare meglio le emozioni dello
speaker.232
Mattiello, in una ricerca, sostiene che i TED talk condividono alcune caratteristiche con
altre forme di comunicazione, come per esempio i blog di scienza,233
siti di social
network o i Google talks.234
Per esempio, sia nei blog di scienza che nei TED talk, c'è
una ridotta formalità nel contenuto e nel vocabolario. In questi generi, il linguaggio è
semplificato, accessibile ad un pubblico ampio e non necessariamente esperto
227
Crawford & Camiciottoli, 2008 in Mattiello E. (2018), "A Corpus-based analysis of scientific TED
Talks: Explaining cancer-related topics to non-experts", Discourse Context Media. 228
Caliendo & Compagnone, 2014 in Mattiello E. (2018), "A Corpus-based analysis of scientific TED
Talks: Explaining cancer-related topics to non-experts", Discourse Context Media. 229
Crawford & Camiciottoli, 2015, 2016 in Mattiello E. (2018), "A Corpus-based analysis of scientific
TED Talks: Explaining cancer-related topics to non-experts", Discourse Context Media. 230
Scotto di Carlo G. (2015), "Pathos as a Communicative Strategy for Online Knowledge
Dissemination: The Case of TED Talks", The Southest Asian Journal of English Language Studies, Vol.
21, p. 32. 231
Masi, 2016 in Mattiello E. (2018), "A Corpus-based analysis of scientific TED Talks: Explaining
cancer-related topics to non-experts", Discourse Context Media. 232
Scotto di Carlo G. (2015), "Pathos as a Communicative Strategy for Online Knowledge
Dissemination: The Case of TED Talks", The Southest Asian Journal of English Language Studies, Vol.
21, pp. 31-32. 233
Garzone, 2012 in Mattiello E. (2018), "A Corpus-based analysis of scientific TED Talks: Explaining
cancer-related topics to non-experts", Discourse Context Media. 234
Mattiello E. (2018), "A Corpus-based analysis of scientific TED Talks: Explaining cancer-related
topics to non-experts", Discourse Context Media, p. 1.
88
dell'argomento. Un linguaggio risulta semplificato quando si fa uso di metafore e
analogie. Uno degli esempi più noti nella storia di TED è il talk "My stroke of insight"
di Jill Bolte Taylor,235
la quale ha raccontato la sua storia personale di quando una
mattina si è svegliata con un ictus. Nel suo TED talk ha cercato di far rivivere insieme
alla proprio audience quello che le è successo quel giorno. Nel raccontare la sua
esperienza ha evitato di usare termini scientifici di difficile comprensione e se li usava,
affiancava a questi delle analogie. Lo scopo del suo talk non era quello di spiegare come
funziona il cervello umano in queste situazioni, ma piuttosto quello di raccontare le
sensazioni che ha provato in quel preciso momento. Per esempio, lei ha paragonato il
dolore causato dall'ictus al medesimo dolore di quando si dà un morso ad un gelato.
Tuttavia, alcune descrizioni relative alle funzioni del cervello le ha dovute fornire, ma
queste erano sempre accompagnate da una descrizione o da un'immagine.236
Questa tecnica del linguaggio semplificato usata nei TED talk permette a persone non
esperte di incrementare la conoscenza di quel determinato argomento in maniera più
piacevole.237
In aggiunta, sia nei talk di TED che in quelli di Google, il tono usato è spesso
divertente.238
Lo studio dell'umorismo attira l'interesse di ricercatori da diversi secoli.
Secondo Hertzler,239
l'umorismo utilizzato in un contesto comunicativo può coinvolgere
interlocutori di differenti status sociali e può eliminare le barriere sociali.
L'umorismo può essere un unificatore che crea relazioni positive tra i partecipanti o, in
alternativa, può dividere gli interlocutori e creare un ambiente negativo che non facilita
la comunicazione. Tuttavia, la combinazione tra una ricerca scientifica oggettiva e una
buona dose di umorismo può diventare un potente strumento educativo.
235
https://www.ted.com/talks/jill_bolte_taylor_s_powerful_stroke_of_insight 236
Scotto di Carlo G. (2015), "Pathos as a Communicative Strategy for Online Knowledge
Dissemination: The Case of TED Talks", The Southest Asian Journal of English Language Studies, Vol.
21, p. 28. 237
Scotto di Carlo G. (2015), "Pathos as a Communicative Strategy for Online Knowledge
Dissemination: The Case of TED Talks", The Southest Asian Journal of English Language Studies, Vol.
21, p. 29. 238
Scotto di Carlo, 2013 & Mattiello, 2017 in Mattiello E. (2018), "A Corpus-based analysis of scientific
TED Talks: Explaining cancer-related topics to non-experts", Discourse Context Media. 239
Scotto di Carlo G. (2015), "Pathos as a Communicative Strategy for Online Knowledge
Dissemination: The Case of TED Talks", The Southest Asian Journal of English Language Studies, Vol.
21.
89
Lo speaker, quindi, tende a far ridere il proprio pubblico e sceglie di narrare degli eventi
o una propria esperienza personale in maniera umoristica, col fine di rafforzare
l'identificazione con la propria storia.240
Un'ulteriore caratteristica dei TED talk è l'uso di aggettivi soggettivi come "fantastico"
o "straordinario".241
Secondo Scotto di Carlo (2015) questi aggettivi estetici ed emotivi
sono cruciali nella diffusione della conoscenza, in quanto sostengono il senso d'identità
e le emozioni del pubblico.
E' possibile anche stabilire una connessione emotiva attraverso una storia personale.242
Infatti, una caratteristica specifica dei TED talk è l'impiego della narrazione.243
TED è diventato popolare perché racconta buone storie. Fare storytelling è uno dei
rituali originali dell'uomo per una ragione: impariamo, ricordiamo e condividiamo.
Inoltre, con l'avvento di internet c'è qualcosa di misterioso, magico e incredibilmente
potente quando un gruppo di persone guarda un altro raccontare una storia, che sia sui
satelliti nello spazio o sulla progettazione di un ponte. 244
TED ha un eccezionale metodo di raccontare le storie (storytelling) che permette di
coinvolgere l'audience al 100%.
Il problema di molti eventi, come quelli aziendali, è di illustrare fatti e dati statistici
pieni di scritti e numeri, col rischio che solo una piccola percentuale del pubblico
comprenda chiaramente il messaggio chiave dello speech. Si tratta di staccarsi dalle
classiche presentazioni di Power Point e raccontare, invece, una storia di un'esperienza
personale.
La maggior parte degli eventi che non ha una trama o una storia rischia di perdere
l'attenzione di chi ascolta. Raccontare una storia è quindi molto importante.245
Se una
storia incontra i desideri e le esperienze di un pubblico, è molto più probabile che
questo la accetti. L'identificazione non si ottiene solo tramite la logica e la ragione, ma
240
Scotto di Carlo G. (2015), "Pathos as a Communicative Strategy for Online Knowledge
Dissemination: The Case of TED Talks", The Southest Asian Journal of English Language Studies, Vol.
21, pp. 30-31. 241
Scotto di Carlo, 2015 in Mattiello E. (2018), "A Corpus-based analysis of scientific TED Talks:
Explaining cancer-related topics to non-experts", Discourse Context Media. 242
Scotto di Carlo G. (2015), "Pathos as a Communicative Strategy for Online Knowledge
Dissemination: The Case of TED Talks", The Southest Asian Journal of English Language Studies, Vol.
21, p. 28. 243
Mattiello, 2017 in in Mattiello E. (2018), "A Corpus-based analysis of scientific TED Talks:
Explaining cancer-related topics to non-experts", Discourse Context Media. 244
Webster K. T., ill. (2011), "Trying to get invited to TED with...Chris Anderson", Printmag, October. 245
Hall A. (2011), "Engage their brains", Corporate Meetings & Incentives, p. 21, May.
90
anche soprattutto tramite le emozioni suscitate da un racconto. Infatti, secondo
Douglan,246
le storie sono spesso il sentiero più veloce alla più grande connessione
emotiva col pubblico. Più si aggiungono dettagli alla storia, più l'audience può
comprendere i sentimenti e l'esperienza dello speaker. Questo favorisce il diretto
coinvolgimento del pubblico e stimola la discussione con i destinatari.247
In conclusione, diversi autori della letteratura concordano con le caratteristiche del
public speaking di TED studiate da Gallo. Tuttavia, è necessario continuare a fare
ulteriori ricerche perché il fenomeno è relativamente recente. L'accessibilità mondiale
dei TED talk mediante piattaforma online è stata resa possibile solo dal 2006. Questo
fenomeno ha contribuito a diffondere la conoscenze delle idee di valore di TED.
Di conseguenza, in futuro, potranno essere effettuate ulteriori analisi dettagliate sui
TED talk e sul relativo modello di public speaking.
4.1 L'esperienza di un TEDx speaker
Una volta aver definito cos'è un TED talk ed elencato le sue caratteristiche, si può
iniziare a definire che cos'è uno speaker TEDx.
Un talk di TED viene comunicato da un individuo verso un audience. L'individuo in
questione può essere definito come TED speaker o, nel caso di eventi TEDx, come
TEDx speaker.
In questa trattazione si rivolgerà l'attenzione alla figura dello speaker di eventi TEDx.
Il ruolo degli speaker ricopre un ruolo fondamentale nella realizzazione di un evento
TED e TEDx. Rappresentano la colonna portante dell'evento e sono il mezzo tramite cui
i TED talk vengono diffusi.248
Tenere un TED talk è un esempio di comunicazione scientifica diffusa ed è per questo
che è importante capire quali sono le tipologie di persone che presentano a questo tipo
246
Scotto di Carlo G. (2015), "Pathos as a Communicative Strategy for Online Knowledge
Dissemination: The Case of TED Talks", The Southest Asian Journal of English Language Studies, Vol.
21. 247
Mattiello E. (2018), "A Corpus-based analysis of scientific TED Talks: Explaining cancer-related
topics to non-experts", Discourse Context Media, pp. 1-2. 248
https://www.ted.com/about/conferences/speaking-at-ted
91
di eventi. In uno studio effettuato nel 2013,249
si è cercato di rispondere a tre domande
riguardanti i relatori TED nel contesto accademico:
1. Quali sono le caratteristiche dei relatori TED accademici?
2. Qual è la relazione tra le caratteristiche del relatore e la popolarità dei video?
3. Quale impatto fornisce il fatto di tenere un TED talk?
Nella ricerca sono stati analizzati 1202 talk e il campione è stato suddiviso in base al
genere, all'età, all'ente e alla visibilità online.
Per quanto riguarda la prima domanda, la maggior parte degli speaker di quelli
analizzati erano maschi per il 73% ed erano non accademici. Questo suggerisce che la
diffusione scientifica di un argomento costituisce solo una piccola parte dei TED talk
che include speaker di ogni ambito e disciplina.
Con riferimento alla seconda domanda, i video che hanno una maggior successo online
sono quelli degli speaker uomini. Questi ricevono maggiori feedback positivi rispetto a
quelli dei talk tenuti dalle donne. Questo fatto potrebbe essere riconducibile alla natura
del pubblico di Youtube; le utenti femmine potrebbero essere meno influenti, dato che
lasciano meno commenti rispetto agli utenti maschi.250
Infine, per quanto concerne il terzo quesito di ricerca, tenere un TED talk sembra non
avere alcun impatto sul numero di citazioni successivamente riconosciute ai relatori.
Questo suggerisce che, in termini di citazioni, non ci sono degli impatti misurabili.
Qualsiasi beneficio che consegue a un TED non può essere direttamente misurabile.
Tuttavia tenere un TED talk fornisce un'ottima visibilità online251
. Questo aspetto viene
confermato anche dagli speaker TEDx intervistati per questa trattazione, i quali
sostengono che gli unici benefici che si possono misurare si ricavano dalle
visualizzazioni del video o dal numero dei commenti lasciati. Se, per esempio, uno
speaker parla del suo libro nel talk, non è in grado poi di quantificare esattamente
quante copie di quel libro ha venuto dopo il talk. Si vedrà poi in dettaglio quali altre
tipologie di benefici conseguono a un TED talk.
249
Larivière V., Macaluso B., Mongeon P., Sugimoto C. R., Thelwall M. & Tsou A. (2013), "Scientists
Popularizing Science: Characteristics and Impact of TED Talk Presenters", Plos, April 30,
https://doi.org/10.1371/journal.pone.0062403 250
http://www.pewinternet.org/2010/06/03/the-state-of-online-video 251
Larivière V., Macaluso B., Mongeon P., Sugimoto C. R., Thelwall M. & Tsou A. (2013), "Scientists
Popularizing Science: Characteristics and Impact of TED Talk Presenters", Plos, April 30,
https://doi.org/10.1371/journal.pone.0062403
92
In generale, nello spirito di TED si cercano per tutto l'anno relatori che sappiano
informare, stimolare, sorprendere e far divertire. Tra gli speaker spiccano personalità
che gestiscono le aziende più ammirate del mondo, progettano i prodotti più amati,
inventano dispositivi che cambiano il mondo o creano dei mezzi innovativi. Sono
persone fidate, delle icone, con un'alta reputazione nel settore in cui operano. Tra questi
individui straordinari, al TED hanno partecipato come speaker l'ex presidente degli Stati
Uniti Bill Clinton, il fondatore di Microsoft Bill Gates, il giurista Bryan Stevensom, il
fondatore di Amazon Jeff Bezos, l'astronauta Mae Jemison, il musicista jazz Herbie
Hancock, i fondatori di Google Sergey Brin e Larry Page, l'insegnante Rita Piersone
tanti altri.252
Coerentemente con quanto detto sopra, le idee comunicate coprono le tematiche più
svariate ed è per questo che come speaker si accettano soggetti che hanno esperienza in
qualsiasi disciplina e/o settore.
Essere speaker TED o TEDx è un'occasione unica per un individuo. In questa sezione si
approfondirà meglio il ruolo degli speaker TEDx, in particolare si descriverà in
dettaglio l'esperienza di uno speaker prima, durante e dopo tale evento, specificando i
seguenti punti:
la selezione degli speaker;
l'invito degli speaker;
il processo di preparazione;
il giorno dell'evento;
il post-evento.
4.1.1 La selezione degli speaker
Gli speaker degli eventi TEDx sono il punto di riferimento di quegli eventi. Di
conseguenza, la scelta di questi è uno dei compiti più importanti da svolgere.
Prima di iniziare a descrivere in dettaglio com'è strutturato il processo di selezione di
uno speaker TEDx, è necessario definire tre regole stabilite da TED. In primo luogo,
non tutte le persone possono diventare speaker di un evento TEDx: si devono
preventivamente escludere gli organizzatori e tutto il team che contribuisce alla
252
https://www.ted.com/about/conferences/speaking-at-ted
93
realizzazione dell'evento e i partner che sponsorizzano l'evento. In secondo luogo, gli
speaker di un evento TEDx, come in una qualsiasi TED conference, non percepiscono
alcun compenso. Tenere un TED talk è su base volontaria da parte sia degli
organizzatori che degli speaker. In ultimo luogo, il contenuto dello speech non deve
includere nessun riferimento religioso o politico e non deve assolutamente essere un
mezzo tramite cui promuovere un prodotto e/o un servizio. L'unica eccezione all'ultimo
punto è la possibilità di fare, ad esempio, una dimostrazione di un prodotto o descrivere
un'idea che proviene da un proprio libro, purché non a fini esclusivamente
commerciali.253
Non ci sono requisiti particolari per diventare speaker TEDx. Se vengono rispettate le
tre regole appena citate, potenzialmente chiunque può parlare su un palco TEDx,
l'importante è avere un'idea che vale la pena diffondere.
Trovare speaker influenti all'interno della propria comunità non è un compito così
facile; trovarli diventa una sfida per gli organizzatori. Innanzitutto, non bisogna cercare
la persona, ma bisogna individuare l'idea di quella persona. Questo perché quello che
l'audience vuole sentire non è l'identità di quella persona, ma la sua idea innovativa.
Un TEDx organizer dovrebbe cercare delle idee che contraddistinguono il proprio
territorio e che forniscono un contributo a questo. Inoltre, le idee non devono essere una
copia esatta di altri TED talk, a meno che non sia lo stesso argomento trattato da un
differente punto di vista.
Dopo aver capito quali idee si vogliono portare sul palco, si passa alla selezione vera e
propria degli speaker. TED consiglia ai TEDx di coinvolgere un gruppo eterogeneo di
speaker così come eterogeneo è il pubblico che viene ad ascoltarli. Soggetti quindi che
si differenziano per l'etnia, il sesso o il contesto dentro cui lavorano.254
E' fondamentale
che i TED speaker siano focalizzati sul loro settore di competenza, perché devono
risultare esperti dell'idea che andranno a comunicare.255
Gli speaker diventano, per così dire, portavoce di un'idea innovativa, con lo scopo di
creare una comunità di innovatori tra speaker, audience, partner e organizzatori.
253
https://www.ted.com/participate/organize-a-local-tedx-event/before-you-start/tedx-rules 254
https://www.ted.com/participate/organize-a-local-tedx-event/tedx-organizer-guide/speakers-
program/select-your-speakers-performers 255
O'Leary M. (2011), "Good Video on the Web", Information Today, p. 28, January.
94
Esistono diverse modalità per cercare gli speaker: tramite riviste locali, ricerca di
imprese locali, pubblicazioni e social network. Ogni fonte può contribuire alla ricerca.
Per affinarla, è necessario prima definire il tema dell'evento al fine di trovare gli speaker
che meglio si adattano alla tematica principale.
Dopo un'attenta analisi delle fonti, si ottengono dei nominativi e si effettuano i primi
controlli su questi.
Di ogni potenziale speaker TEDx si deve accertare la veridicità delle informazioni
riportate nelle fonti. Esistono tre percorsi alternativi per controllare la validità di uno
speaker e della sua idea:
1. navigare sui siti universitari di ricerca, blog di scienza e banche dati di giornali
scientifici;
2. chiedere a professori universitari, esperti di un ambito, un parere oggettivo in
merito all'idea;
3. chiedere ad un giornalista (meglio se si conosce) di verificare il lavoro dello
speaker potenziale secondo gli standard giornalistici.
L'attività di controllo è fondamentale perché chiamare speaker non idonei potrebbe
causare la perdita di valore dell'evento TEDx e del conseguente marchio TED. Per tale
ragione il processo di selezione deve essere molto accurato in ogni minimo dettaglio.
TED da regolamento prevede anche che chiunque possa proporsi come speaker a un
TED o un TEDx e accetta anche che qualcuno proponga altri come relatori. Tuttavia, se
vengono a mancare i requisiti citati sopra in merito alle idee e alla validità della persona
di riferimento, le possibilità di tenere un TED talk sono basse, se non nulle. L'attività di
controllo in questo caso deve essere ancora più accurata.
Una volta effettuati i dovuti controlli, si crea una lista degli speaker potenziali
all'interno della quale si consiglia di dividerli in piccoli gruppi in base al tema. Di ogni
singolo gruppo, poi,viene selezionata la prima, la seconda e la terza scelta. In tal modo
si inizia a contattare subito gli speaker classificati come prima scelta, tenendo come
riserve quelli di seconda e terza scelta.256
256
https://www.ted.com/participate/organize-a-local-tedx-event/tedx-organizer-guide/speakers-
program/select-your-speakers-performers.
95
4.1.2 Invito degli speaker
Una volta selezionati gli speaker TEDx viene stilata la lista ufficiale degli stessi, si
passa al loro invito.
L'invito avviene attraverso una lettera o una mail formale, nella quale vengono delineate
le ragioni per cui lo speaker in questione viene invitato all'evento TEDx.
All'interno di questa lettera deve trasparire il lavoro di ricerca sullo speaker effettuato
dagli organizzatori, elogiando il suo lavoro e il modo in cui lo svolge. Questo è un
modo per far capire allo speaker l'importanza che già ha acquisito all'interno del team
organizzativo di un TEDx.
Se lo speaker accetta la proposta, si mette in contatto con l'organizzazione per telefono,
via Skype o di persona al fine di ottenere maggiori informazioni sull'evento e di
discutere dell'idea del talk. In seguito, avviene un lungo processo di preparazione che
può durare settimane, se non addirittura mesi.257
4.1.3 Il processo di preparazione
Indipendentemente dall'occasione di parlare in pubblico, che sia un concerto o uno
spettacolo, uno dei compiti di ogni speaker è quello di provare ripetutamente.
Ciononostante, alcuni relatori non lo ritengono necessario, pensando di poter salire sul
palco e parlare brillantemente di fronte ad un pubblico ampio senza esercitarsi. In
diverse ricerche, si afferma che anche gli speaker più esperti devono provare più e più
volte il loro speech, perché senza un'adeguata preparazione il rischio di fare una brutta
figura è elevato.258
Lo speaker riceve dal team del TEDx una guida stilata direttamente da TED per aiutare
lo speaker nel suo processo di preparazione, dal momento in cui è stato invitato fino al
giorno dell'evento. Questa guida (TEDx Speaker Guide) tratta dei seguenti elementi:
1. sviluppo dell'idea;
2. realizzazione della bozza del discorso;
3. definizione delle scadenze;
4. suggerimenti per parlare in pubblico;
257
https://www.ted.com/participate/organize-a-local-tedx-event/tedx-organizer-guide/speakers-
program/invite-your-speakers-performers. 258
Anderson C. (2017), TED TALKS. The Official TED Guide To Public Speaking, Nicholas Brealey
Publishing, p. 148.
96
5. creazione delle diapositive;
6. prova del discorso e simulazione.
Sviluppo dell'idea
Il processo di preparazione vero e proprio comincia con lo sviluppo dell'idea, ossia
quell'idea che, secondo la mission di TED, vale la pena diffondere.
Come detto sopra, può essere un'idea nuova, di cui nessuno ha mai sentito parlare,
oppure un'idea conosciuta ma sviluppata secondo un diverso punto di vista. Il carattere
dell'innovazione è essenziale nel definire l'idea.
L'idea deve accompagnare il tema dell'evento e può riguardare un progetto o un'attività
dello speaker. Potenzialmente ogni idea va bene, basta che non sia finalizzata a fini
commerciali e sia realistica. Se si presenta una ricerca, è necessario accertarsi che l'idea
sia garantita dalla letteratura.
Realizzazione della bozza del discorso
Dopo avere definito l'idea, si passa a scrivere la bozza del discorso.
Come ogni struttura di un testo bisogna definire l'introduzione, il corpo centrale e la
conclusione, tenendo conto che l'obiettivo primario della presentazione è comunicare
efficientemente quell'idea, non raccontare solo una storia o suscitare delle emozioni;
questi ultimi rimangono comunque degli ottimi strumenti secondari per raggiungere
l'obiettivo principale.
Il talk deve essere caratterizzato da un’apertura di forte impatto. In particolare, bisogna
fornire al pubblico qualcosa a cui tiene particolarmente, dichiarando subito qual è l'idea
che si vuole presentare attraverso un’affermazione inaspettata oppure, nel caso di un
argomento poco conosciuto, ricollegandosi a a qualcosa di noto.
Nell'introduzione è bene evitare statistiche ed evitare ogni riferimento a se stessi: l'idea
è la protagonista del proprio talk, non la persona.
Nel definire, invece, il corpo centrale del discorso, TED suggerisce di creare una lista di
tutte le prove a favore della propria argomentazione che si vogliono usare nello speech e
dividerle tra quelle note e quelle sconosciute al pubblico. L'obiettivo di questa lista è
quello di ordinare le informazioni in maniera sequenziale e di dedicare maggiore
attenzione alle informazioni nuove.
97
L'uso di prove empiriche è contemplato, ma solo in una piccola percentuale. L'uso di un
linguaggio forbito e senza spiegazione, invece, non è accettato perché di fronte si ha un
pubblico eterogeneo. Utilizzare un gergo tecnico causerebbe la mancata comprensione
da parte di un pubblico non esperto. Infine, non è consigliato usare le citazioni per
sostituire una frase. Queste possono accompagnare un concetto, ma non rimpiazzarlo.
Rischierebbero di interrompere il flusso della presentazione.
Per quanto riguarda la conclusione, si deve trovare una chiusura del discorso che lasci
all'audience una sensazione positiva. La conclusione non deve essere usata per
sintetizzare i contenuti affrontati nella presentazione, ma serve a motivare. In questa
fase, infatti, è fondamentale la "call to action", ossia si spinge il pubblico a mettere in
pratica quello che è stato comunicato dal TED talk.
Ogni speaker deve, dunque, strutturare il proprio speech dedicandovi il massimo
dell'impegno. Il testo di un TED talk deve essere scritto in maniera chiara e concisa. In
particolare, deve risultare semplice e naturale per lo speaker. TED consiglia di usare il
tempo presente e l'uso di verbi forti e accattivanti, facendo in modo che lo speaker
prenda familiarità con lo script del suo discorso.
Oltre ad essere caratterizzato da introduzione, corpo centrale e conclusione, deve essere
breve e deve avere un obiettivo coerente con l'idea che si intende comunicare.
Definizione delle scadenze
Costruire un TED talk richiede molto esercizio e creatività, per questo è molto
importante che lo speaker abbia una guida come riferimento.
Dopo aver preso visione di questa, lo speaker deve scrivere una prima bozza dello
speech e poi definire delle scadenze con il team organizzativo al fine di sistemare la
bozza, provare ed esercitarsi a parlare in pubblico secondo le regole di TED.
Un esempio di scadenze a tal proposito potrebbe essere il seguente:
6 mesi prima del giorno dell'evento: argomento e bozza dello stesso;
5 mesi prima: script o bozza dettagliata;
4 mesi prima: seconda bozza e prima prova dello speech;
3 mesi prima: bozza finale e altre prove;
2 mesi prima: prove due volte alla settimana;
1 mese prima: prove settimanali;
98
due settimane prima: pausa (non pensare al talk);
una settimana prima: prove;
il giorno prima: simulazione dell'evento.
L'esempio appena citato è solo teorico. Ogni team si organizza in maniera autonoma,
ma tendenzialmente gli speaker TEDx seguono queste scadenze per arrivare pronti al
giorno dell'evento. Ovviamente, ogni speaker ha altri impegni oltre al TEDx e bisogna
stabilire le scadenze in base a questi. Gli incontri per fare le prove del discorso possono
avvenire sia di persona che via Skype.259
Suggerimenti per parlare in pubblico
Nei giorni precedenti all'evento, gli speaker cominciano a sentire lo stress e il
nervosismo. Perciò bisogna trovare delle soluzioni per calmarli prima del talk, in quanto
il più delle volte si rischia di essere criticati per il modo in cui si parla piuttosto che per
il contenuto della comunicazione.260
A tal proposito, vengono messe a disposizione
degli speaker delle persone che ricoprono il ruolo di speaker coach. Ad ogni relatore
TEDx viene assegnato un coach che lo aiuta a trovare le tecniche più adatte a parlare su
un palco TEDx.
D’altra parte, i più grandi discorsi tenuti in pubblico sono il frutto di un lungo processo
di preparazione che comporta sacrifici, duro lavoro e perseveranza.261
Nella letteratura di TED sono stati inoltre forniti 10 suggerimenti da applicare prima e
durante il proprio talk:
1. bere acqua 15 minuti prima di salire sul palco;
2. motivare se stessi. Usare frasi di incoraggiamento come per esempio "Sarà
fantastico", "Tutto andrà per il meglio", "Non vedo l'ora di condividere questa
idea col pubblico";
3. usare l'agitazione del corpo come energia a proprio favore. Lo speaker non deve
obbligare se stesso a contenere lo stress, ma deve sfruttarlo a suo favore come
energia per darsi la carica prima di salire sul palco;
259
https://www.ted.com/participate/organize-a-local-tedx-event/tedx-organizer-guide/speakers-
program/prepare-your-speaker/outline-script 260
Gallo C. (2018), "5 Ways to Project Confidence in Front of an Audience", Harvard Business Review,
May 28. 261
Wolff A. (2018), "Speaking Tips from a TEDx Speaker Coach", Advisory Today, pp. 22-23.
99
4. focalizzarsi sulla respirazione quando si sente l'adrenalina nel corpo. Questo si
deve applicare quando comincia a sentirsi il panico. L'esercizio aiuta a rilassarsi
e a non innervosirsi più del dovuto;
5. porre attenzione al movimento del corpo. Spostare il proprio corpo avanti e
indietro, incrociare le braccia o mettere le mani in tasca sono dei movimenti che
distraggono il pubblico, col rischio che questo sposti l'attenzione dall'idea al
movimento del corpo. Il miglior modo per gestire tale problema è fare delle
prove, sia di fronte ad un gruppo di amici, sia di fronte ad uno specchio come
esercizio di auto - consapevolezza;
6. muoversi intelligentemente. Una soluzione strategica è quella di avvicinarsi al
proprio audience quando il contenuto del proprio talk richiede, per esempio, una
call to action. In questo modo si riesce a coinvolgerlo al 100%. Un altro metodo
è quello di guardare negli occhi il proprio audience, perché lo speaker non si
rivolge semplicemente ad un audience ma ci parla.262
Qui viene richiamato il
carattere colloquiale tipico dei TED talk;
7. usare il tono della voce per rafforzare le parole. Non si devono raccontare storie
o fornire notizie con una voce monotona per tutta la durata del talk. Non si
consiglia nemmeno di usare una voce troppo seria. Sono tutti elementi che
distraggono l'audience. Si raccomanda, invece, di potenziare il tono della voce,
soprattutto su quelle parole chiave che comunicano il messaggio centrale;
8. focalizzarsi su qualcosa di esterno. Ad esempio, concentrarsi su un colore, un
oggetto della sala o notare che tipo di scarpe indossa il pubblico. E' una tecnica
che aiuta a rilassarsi e a non pensare alle cose negative;
9. ricordarsi che l'audience è dalla parte dello speaker. Il pubblico di un evento
TED o TEDx non è lì per giudicare nessuno, ma è solo spinto dalla curiosità di
ascoltare i diversi talk;
10. nonostante il tempo speso per la preparazione, è importante accettare il
verificarsi di fatti inaspettati. Qualcuno può dimenticare una parola, ci
potrebbero essere delle difficoltà tecniche e così via. Basta prendersi un
262
Wolff A. (2018), "Speaking Tips from a TEDx Speaker Coach", Advisory Today, pp. 22-23.
100
momento, respirare a lungo e accettare la cosa. Un talk non viene valutato
negativamente a causa di questi imprevisti.263
Creazione delle diapositive
Il secondo passo importante di una TED talk è quello di creare le diapositive. Come già
ribadito, un talk del format di TED è caratterizzato da un modello di successo grazie in
parte all'uso di immagini e supporti audio - video che accompagnano la presentazione.
Le diapositive non sono obbligatorie, ma possono essere molto utili alla comprensione
dei messaggi. In generale, dipende dall'argomento dell'idea. Se si tratta di un talk
scientifico o specifico di un settore che comporta l'uso di termini specifici, l'uso di
supporti visivi è necessario per spiegare un concetto o per fare delle analogie. Tuttavia,
la slide è utile solo se semplice. Come confermano alcune ricerche, le diapositive ricche
di scritte e di numerosi dati statistici creano solo confusione. Si possono introdurre
grafici ed è consigliato inserire un solo punto in ogni diapositiva. Gli elenchi puntati
non sono ammessi.
Lo speaker, infine, deve necessariamente stare attento alle immagini che usa:non si
possono inserire immagini di cui non si ha il permesso di pubblicarle.264
Prova del discorso e simulazione
Una volta pronta la bozza dello speech e terminata la presentazione completa di
diapositive, lo speaker è finalmente pronto per provare il suo discorso.
Una delle regole ferree che TED raccomanda è quella di provare ripetutamente. Il
successo di un grande talk è conseguente al fatto di effettuare tante prove e con largo
anticipo. Bisogna provare finché non si prende confidenza con la propria presentazione.
Bisogna anche prendere confidenza col fatto che di fronte ci sarà un pubblico misto, di
conoscenti e non, uomini e donne, giovani e anziani, esperti e non.
Nel fare le prove si deve tenere conto di tre aspetti fondamentali: il tempo, la postura e il
palco.
Bisogna verificare in anticipo se lo speaker riesce a termine il talk in meno di 18 minuti.
263
Torgovnick May K (2016)., "A TED speaker coach shares 11 tips for right before you go on stage",
TEDBlog, https://blog.ted.com/a-ted-speaker-coach-shares-11-tips-for-right-before-you-go-on-stage/. 264
https://www.ted.com/participate/organize-a-local-tedx-event/tedx-organizer-guide/speakers-
program/prepare-your-speaker/create-prepare-slides
101
Per quanto riguarda la postura, invece, durante un evento TEDx gli speaker stanno in
piedi su un cerchio rosso. Su questo cerchio, devono imparare ad avere una postura
composta con lo scopo di evitare movimenti ripetitivi che rischiano di essere un fattore
disturbante per il pubblico.
In ultimo luogo, non c'è niente di più importante di una vera e propria simulazione sul
palco così da avere un approccio quasi reale allo scenario dell'evento. Tale simulazione
si effettua il giorno prima dell'evento. Durante questo momento si provano tutti quegli
aspetti che costituiscono il contorno di uno speech. In primo luogo, si prova con le
diapositive per verificare che le immagini siano ben visibili e i supporti audio-visivi
funzionino. In secondo luogo, si prende confidenza con il palco, cercando di trovare una
postura comoda e stabile. Infine, si prende visione di tutti gli elementi che possono
servire allo speaker: la posizione del timer e del microfono, l'entrata e l'uscita di scena,
la visuale del pubblico, i luoghi dove poter far networking con i partecipanti, ecc.
Per quanto riguarda gli abiti da indossare, gli organizzatori suggeriscono agli speaker di
indossare ciò che li fa sentire più a loro agio. E' preferibile un abito non formale allo
scopo di creare sin da subito quell'atmosfera colloquiale tipica di TED.
La prova generale permette, quindi, agli speaker di fare pratica sul luogo dell'evento e
nella stessa identica modalità di come si realizzerà il giorno successivo.265
4.1.4 Il giorno dell'evento
Sono due i momenti in cui gli speaker sono maggiormente coinvolti: quando parlano sul
palco e durante le pause.
Il momento dell'intervento
Nel corso della giornata, finché non arriva il turno di salire sul palco, ogni speaker è
libero o di ascoltare gli altri talk o di appartarsi.
Una volta giunto il momento di salire sul palcoscenico, il relatore viene chiamato o da
un componente del team organizzativo del TEDx o da un presentatore esterno.
265
https://www.ted.com/participate/organize-a-local-tedx-event/tedx-organizer-guide/speakers-
program/prepare-your-speaker/rehearsals
102
Durante il talk lo speaker è il protagonista del momento e non deve far altro che mettere
in pratica ciò che ha imparato negli ultimi mesi e lasciare che la sua idea stimoli l'intera
platea.
Il momento dello speech è il momento centrale di ogni speaker: è l'occasione di
dimostrare le sue capacità di public speaking e le sue capacità di stimolare qualcuno in
meno di 18 minuti. E' anche il momento di mettere in pratica le caratteristiche
specifiche del format di public speaking di TED, come ad esempio l'uso dell'umorismo,
il tono colloquiale alternato da un tono di voce alto quando si enfatizza un concetto
importante ad uno basso, ecc.266
Bisogna semplicemente mettere in pratica tutto ciò per
cui ci si è preparati in precedenza.
Una volta terminato lo speech, si ringrazia e si torna dietro le quinte.
Solitamente, subito dopo il talk, lo speaker rilascia un'intervista al servizio stampa del
TEDx e alle testate giornalistiche locali.
Durante le pause
Nel corso della giornata ci sono dei momenti di pausa, nei quali speaker, pubblico,
organizzatori e partner possono conoscersi e scambiare idee. I momenti di pausa si
hanno a metà mattina e pomeriggio e durante l'ora di pranzo. Questi momenti sono una
componente d'interazione fondamentale in questi eventi. Aiutano ad arricchire la
comunità e a portare innovazione all'interno di essa. Speaker, partner e pubblico sono
caldamente invitati a mischiarsi tra di loro per conoscersi meglio. Sono, inoltre,
un'occasione per porre domande allo speaker sul suo talk poiché di regola, durante il
talk, non è consentito porre domande allo speaker.
4.1.5 Post - evento
Una volta che l'evento termina gli organizzatori TEDx organizzano una cena che chiude
il cerchio non solo della giornata, ma anche dell'esperienza TEDx tra organizzatori,
speaker e partner.
La parte interessante relativa al post evento riguarda i feedback conseguenti un talk a
vantaggio dello speaker. I momenti di networking durante l'evento, come già hanno
266
Gallo C. (2014), Talk like TED. The 9 Public Speaking Secrets of the World's Top Minds, Pan
Macmillan.
103
testimoniato alcuni organizzatori e speaker nelle interviste, hanno contribuito ad
allargare la comunità locale del luogo dove è stato svolto il TEDx.
I feedback conseguenti un TED talk possono essere sia passivi che attivi. I primi sono
conseguenze che riguardano i partner o il pubblico, i quali ricevono un conforto emotivo
e sono motivati grazie a queste idee di valore ad agire, modificando le loro stesse scelte
di vita.267
Mentre i secondi sono quelli che riguardano direttamente lo speaker. Questi
ultimi sono interessanti al fine di illustrare le potenzialità di un TED talk dal punto di
vista dello speaker. Nelle prossime sezioni verranno citati esempi di vantaggi per lo
speaker.
4.2 Alcune testimonianze
L'obiettivo di questa trattazione è quello di individuare quei fattori di successo che
contribuiscono ad ottenere dei benefici dopo aver tenuto un TED talk. A tal proposito,
sono stati intervistati otto TEDx speaker per illustrare il loro punto di vista sull'intera
esperienza del TEDx, le caratteristiche del talk, il rapporto con i rispettivi organizzatori
e soprattutto le tipologie di benefici conseguenti il TED talk. E' stato scelto un campione
di speaker TEDx e non TED per due motivazioni principali:
1. contattare gli speaker di eventi TED è più difficile in quanto non sono
facilmente reperibili;
2. è già noto nella letteratura che TED è una vetrina internazionale che fornisce la
possibilità di raggiungere moltissime persone e di farsi conoscere in tutto il
mondo. Diversamente, i TEDx sono eventi maggiormente finalizzati alla
diffusione di idee di valore a livello territoriale. Si è ritenuto, quindi,
maggiormente interessante incentrare la ricerca sui vantaggi potenziali che può
avere una realtà locale, piuttosto che una globale.
4.2.1 Metodologia
Sono state effettuate delle interviste a otto speaker di eventi TEDx:
1. Cinzia Angelini di TEDxTrento e TEDxVail (intervistata il 02/03/2018);
267
Liversidge A. (2002), "A Bright Conflagration...of ideas and clout and commitment is TED, the
intellectual circus ringmastered by the somewhat impossible Richard Saul Wurman", Across The Board,
p. 41, Jan/Feb.
104
2. Dylan Thuras di TEDxVerona (intervistato il 15/03/2018);
3. Susanna Martucci di TEDxVicenza (intervistata il 06/04/2018);
4. Chris Lonsdale di TEDxLingnanUniversity (intervistato il 19/04/2018);
5. Valeria Cagnina di TEDxMilanoWomen (intervistata l'11/10/2018);
6. Brooke Warner di TEDxTraverseCity (intervistata l'11/10/2018);
7. Nicola Palmarini di TEDxBolzano (intervistato il 13/11/2018);
8. Victor Perez di TEDxVicenza (intervistato il 19/11/2018).
Le interviste sono state effettuate prevalentemente su Skype, eccetto per due realizzate
telefonicamente.
Il campione scelto è finalizzato a coprire un gruppo abbastanza eterogeneo di speaker,
in particolare in termini di lingua del talk, genere e attività lavorativa.
Per quanto riguarda il genere, il campione è suddiviso a metà tra uomini e donne.
Nel caso della lingua del talk, va precisato che, oltre ai due talk tenuti in lingua inglese
nel TEDx straniero (Chris Lonsdale e Brooke Warner), sono stati inclusi due speaker
stranieri (Dylan Thuras e Victor Perez) che hanno tenuto un talk in lingua inglese in un
evento TEDx italiano.
Un'altra particolarità del campione fa riferimento a Cinzia Angelini, la quale ha avuto la
possibilità di tenere due TED talk sullo stesso argomento sia in inglese che in italiano,
rispettivamente a TEDxVail, in Colorado (USA), e a TEDxTrento, in Italia. I restanti tre
speaker (Susanna Martucci, Valeria Cagnina e Nicola Palmarini) hanno tutti tenuto TED
talk in lingua italiana.
Le interviste ammontano, quindi, a otto per un totale di nove TED talk, cinque in
inglese e quattro in italiano.
Per quanto concerne il contesto dentro il quale gli intervistati lavorano, essi hanno in
comune il fatto di essere portavoce di un'impresa o di un progetto aziendale, al fine di
illustrare i benefici, prevalentemente economici, conseguenti un TED talk. I settori in
cui lavorano sono diversi:
Cinzia Angelini è regista e sceneggiatrice. Ha iniziato la sua carriera al
DreamWorks Animation in California, mentre ora collabora con Sony
Imageworks, Walt Disney Animation Studios, Illumination Entertainment e
Cinesite Studios. Nel 2010 inizia il suo progetto "Mila", un cortometraggio che
105
descrive l'esperienza della madre Giovanna di quando era bambina durante la
seconda guerra mondiale;268
Dylan Thuras è co-fondatore di Atlas Obscura, rivista online e società
specializzata in media digitali che "guida alle meraviglie nascoste del mondo;269
Susanna Martucci ha fondato Alisea nel 1994, inizialmente come azienda e
galleria d'arte per la promozione di opere d'arte, per poi spostare l'interesse verso
il mondo del riciclo e dell'eco-sostenibilità incentrando l'attività sul concetto di
economia circolare.270
Ha creato Perpetua, un prodotto nato da Alisea, come
simbolo della mission aziendale relativa al "riuso" e al "riciclo" di materie prime
e seconde;271
Chris Lonsdale è presidente della Third Ear Publishing Ltd, un sito web che
permette di imparare qualsiasi lingua in poco tempo; 272
Valeria Cagnina, una ragazza di 17 anni che a soli 14 anni è diventata la più
giovane Digital Champion d'Italia. Appassionata di robotica e tecnologia, è co-
founder di valeriacagnina.tech, una scuola che offre a giovani, adulti e aziende
corsi di tecnologia e robotica;273
Brooke Warner è co-fondatrice ed editore di She Writes Press, una casa editrice
per le scrittrici finalizzata a sostenere le donne autrici, in particolare quelle che
non vengono considerate da altre case editrici;274
Nicola Palmarini è Global Manager di Aging & Accessibility Solutions di IBM
e lavora nel laboratorio di intelligenza artificiale di IBM Research a Cambridge,
nel Massachussets;275
Victor Perez è regista e artista di effetti speciali che ha lavorato alla produzioni
di film come "Il cavaliere oscuro", "Harry Potter" e i "Pirati dei Caraibi".276
Una nota a parte va precisata per quanto riguarda l'età del campione. Sono stati scelti
speaker maggiorenni, con un background scolastico e lavorativo già avanzato.
268
http://tedxtrento.com/2017 269
https://www.tedxverona.com/speakers 270
https://www.tedxvicenza.com/susanna-martucci 271
https://www.perpetua.it 272
http://www.the-third-ear.com 273
http://www.tedxmilanowomen.it 274
https://www.ted.com/tedx/events/20549 275
http://www.tedxbolzano.it/2017-speakers 276
http://www.victorperez.co.uk
106
Un'eccezione è stata fatta per Valeria Cagnina, per via del successo che ha ottenuto a
soli 14 anni.
Le interviste sono iniziate a Marzo e sono terminate a Novembre. Ogni speaker è stato
contattato o via mail o tramite il sistema di messaggistica di Linkedin, ottenendo sempre
risposte positive e immediate.
Le interviste sono durate in media circa 41 minuti.
Le domande poste sono state per lo più le stesse per ogni speaker, ad eccezione di
qualche domanda specifica. Le domande comuni vertevano sull'esperienza dello speaker
prima, durante e dopo l'evento TEDx, con particolare enfasi sul processo di
preparazione, sulle sensazioni sul palcoscenico, sui feedback conseguenti al talk e sul
modello di public speaking offerto da TED.
Per completare il quadro, sono stati intervistati i rispettivi organizzatori che hanno
lavorato con gli speaker dell'intervista, al fine di mettere in luce il rapporto tra speaker e
organizzatore nella gestione dell'intervento e nella gestione dell'intera esperienza.
Sono stati intervistati tutti gli speaker ad eccezione di quelli di TEDxVail e
TEDxMilanoWomen per mancata risposta alla mail di richiesta.
4.2.2 Esperienza di un TEDx speaker: prima, durante e dopo l'evento
Prima dell'evento
Per quanto riguarda la selezione degli speaker, tendenzialmente questi vengono
direttamente contattati dagli organizzatori, ma non vengono esclusi a priori quelli che si
propongono in maniera volontaria. Tra le interviste effettuate, ci sono due speaker che si
sono proposti di loro spontanea volontà: Cinzia Angelini, sia per TEDx Vail che per
TEDxTrento, e Brooke Warner per TEDxTraverseCity. I motivi che le hanno spinte a
proporsi come speaker di un TEDx sono riconducibili al fatto che questi eventi sono una
finestra molto importante con un livello di esposizione elevato. Cinzia è venuta a
conoscenza del mondo di TED perché è un fenomeno molto conosciuto in America; ha
scoperto della possibilità di proporsi come speaker quando ha conosciuto un ragazzo
pakistano che ha tenuto un TED talk di successo. Il ragazzo in questione si chiama
Usman Riaz e il suo talk "A musical genius", tenuto a TEDxGateway, ha raggiunto più
di 7 milioni di visualizzazioni su Youtube. Grazie a quell'incontro Cinzia ha pensato di
107
proporsi come TEDx speaker al fine di diffondere al mondo il suo progetto, MILA,
relativo ad un piccolo film che racconta la storia della sua mamma di quando era
bambina durante la seconda guerra mondiale. Cinzia ha contattato sia TEDx italiani che
americani, perché il film è ambientato a Trento e perché è un progetto che è nato e si sta
sviluppando in California, negli Stati Uniti. Ha scritto a Trento, Milano, Torino, Roma e
poi a quelli della costa californiana. I TEDx italiani le hanno risposto tutti in maniera
positiva, ma la scelta è ricaduta su Trento, in quanto è stata la prima a rispondere. Una
scelta comunque coerente con la storia del cortometraggio e coerente con quel senso di
comunità che ogni TEDx vuole trasmettere.
Cinzia afferma: "sui siti dei TEDx italiani si trovano molto facilmente le mail degli
organizzatori. Per cui ho scritto a Trento perché sono nata e vissuta, a Milano perché
sono cresciuta lì, a Torino perché andavo alla View Conference ". Come hanno
affermato gli organizzatori nelle interviste, la percentuale delle persone che si
propongono come speaker volontariamente e che vengono poi accettate è molto bassa,
quindi la persona in questione deve fornire non solo un'idea valida e coerente con lo
spirito di TED, ma è buona cosa avere già un collegamento con la città del TEDx. Una
cosa simile è successa per l'America: Cinzia aveva contattato i TEDx della costa
californiana, le aveva risposto l'ex organizzatore di TEDx San Diego, che ha poi girato a
sua volta il messaggio all'organizzatrice di TEDxVail, la quale ha voluto Cinzia come
speaker.
Dal punto di vista degli organizzatori, la selezione degli speaker è un processo
fondamentale che comporta il successo dell'evento. Gli organizzatori intervistati hanno
dichiarato che fanno un'attenta attività di ricerca al riguardo. Per questo motivo, le
raccomandazioni o il passaparola sono ottimi strumenti di supporto.
Anche Brooke Warner si è proposta volontariamente come speaker. Ha contattato prima
gli organizzatori di Marin, dal momento che abita a Berkeley, entrambe in California e
a solo un'ora di distanza, ma dopo aver conosciuto uno dei membri dell'organizzazione
di TEDxTraverseCity, ha scelto quest’ultimo evento per il suo talk. Anche in questo
caso, dunque, il fatto di avere una diretta connessione con un TEDx, ha facilitato il
processo di selezione.
Nel caso di tutti gli altri speaker intervistati, il processo è avvenuto in maniera regolare.
Un caso particolare è quello di Susanna Martucci che è stata speaker di TEDxVicenza
108
nel 2016, ma che ha collaborato con lo stesso team organizzativo l'anno precedente
come fornitore. Nell'intervista afferma: "noi col TEDx, nel 2015, siamo stati contattati
per fare gli oggetti per il TED: tutta la shopper di benvenuto. Ci siamo conosciuti
perché cercavano una gift bag e del materiale perché il tema del 2015 riguardava i
semi del futuro della città e quindi il fatto che noi di Alisea lavoriamo nel mondo
dell'economia circolare, dell'economia sostenibile e della ricerca e sviluppo sui
materiali, poteva essere un bel pensiero per TEDxVicenza quello della Welcome Bag".
In seguito, il team di TEDxVicenza l'ha contattata come speaker perché il tema di
TEDxVicenza 2016 era "Play, Pause, Restart" e Susanna Martucci soddisfava al 100%
quel genere di messaggio. Quindi, il fatto di avere avuto in precedenza una
collaborazione ha permesso di sfruttare quella relazione e portarla ad un livello più alto.
Per quanto riguarda la motivazione che spinge a diventare speaker di un evento TEDx
possiamo distinguere due macro-categorie: cosa spinge alcuni individui a proporsi
volontariamente e cosa spinge altri ad accettare la proposta.
Cinzia Angelina, basandosi sul fatto che TED è una finestra molto importante,
soprattutto in America, si è proposta come speaker per raccontare il suo progetto e
promuoverlo in maniera indiretta. Ha pensato che raccontare un'idea di fronte ad un
vasto pubblico in maniera del tutto volontaria, senza essere pagata, sarebbe piaciuto al
pubblico.
Brooke Warner si è proposta principalmente per ottenere maggiore visibilità. Questa
motivazione è all'incirca la medesima anche per coloro che accettano di diventare
speaker. Il fatto di ottenere un elevato di grado di esposizione è una motivazione
comune a quasi tutti gli speaker intervistati.
Nicola Palmarini ha accettato perché stava portando avanti delle ricerche che potevano
essere interessanti per un pubblico TEDx. Lui inoltre ritiene che questi eventi siano una
buona piattaforma per propagare le idee.
Chris Lonsdale ha voluto invece col suo talk impressionare il pubblico di tutto il mondo,
dimostrando che si può imparare qualsiasi lingua in soli sei mesi.
Victor Perez e Susanna Martucci, d'altro canto, hanno accettato per poter raccontare una
storia personale legata alla loro professione. A tal proposito Victor afferma: " Quello
che unisce tutte le persone del mondo sono le storie, quindi ho creato un TED basato
sulle storie, in particolare sulla storia di me stesso".
109
Inoltre, un altro fattore stimolante che porta ad accettare questa sfida è il fatto di avere
l'opportunità di parlare di fronte ad un vasto pubblico. Valeria Cagnina afferma: "Era
per me una sfida perché era uno dei primi palchi importanti su cui parlavo e poi era
molto interessante tutto l'ambiente circostante".
Per quanto concerne il pubblico che si vuole raggiungere col proprio talk, uno speaker
TEDx sa che il pubblico di quell'evento è eterogeneo. Tendenzialmente, gli speaker
TEDx si rivolgono alla propria comunità al fine di allargare il network all'interno del
territorio locale. Di conseguenza, gli speech vengono tenuti nella lingua locale, ma può
capitare a volte di tenere uno speech in lingua straniera perché il TED talk, una volta
che viene realizzato il video e che viene postato sul sito di TED, diventa un biglietto da
visita per lo speaker. Come afferma Susanna Martucci, tenere uno speech in lingua
inglese permette di essere veicolati a livello internazionale e di raggiungere un target
elevato in diverse parti del mondo. Dylan Thuras ha affermato che il suo talk non aveva
un target specifico, ma ha accettato di diventare speaker per intrattenere la gente e per
far conoscere agli italiani il suo lavoro con lo scopo di incuriosirli.
Nel caso di Victor Perez, la scelta di tenere il talk in inglese era finalizzata a
raggiungere un pubblico ampio e internazionale, in particolare attraverso il video
postato online.
In generale, dalle interviste è emerso che il talk non è finalizzato ad un pubblico
particolare, ma è rivolto a chiunque.
Nelle interviste sono state, inoltre, poste delle domande sul processo di preparazione,
che si suddivide in:
sviluppo dell'idea;
definizione delle tempistiche;
prove.
Innanzitutto bisogna definire che cos'è un'idea che merita di essere diffusa nell'ambito
dei TEDx: è un'idea che crea un valore condiviso all'interno della comunità.277
Le idee dei TED talk vertono su un argomento spesso relativo al lavoro o ad un progetto
dello speaker. Gli organizzatori TEDx hanno dichiarato che queste idee sono finalizzate
a diffondere realtà innovative sia del territorio locale sia di altre parti del mondo, con lo
scopo di incrementare la conoscenza di alcune realtà industriali. Vengono, quindi,
277
Bennet-Grant A. (2012), "Blow Your Mind", Campaign promotion, p. 19, 30 November.
110
chiamati degli speaker che raccontano un'idea sulla loro attività principale, come nel
caso di tutti gli speaker eccetto per Cinzia Angelini che si è proposta per raccontare un
progetto personale che stava seguendo. Ciononostante, come già ribadito, il TED talk
non è uno strumento per farsi pubblicità. Bisogna porre attenzione sullo sviluppo
dell'idea, per fare in modo che si trasmetta un messaggio stimolante.
Cinzia Angelini col suo TED talk voleva comunicare l'importanza di usare l'animazione
per parlare di temi forti e non solo di temi divertenti.
Brooke Warner ha dedicato il suo talk al suo libro "Green Light Your Book" e ha
proposto l'idea col nome "Green Light Revolution: Your Creative Life on Your Terms".
Dylan Thuras tramite il suo TED talk ha proposto un'idea coerente con la sua attività
che consiste nel scoprire i posti nascosti nel mondo.
In aggiunta, l'idea deve essere coerente con il tema dell'evento. L'edizione di Vicenza
del 2016 aveva come titolo "Play, Pause, Restart". Susanna Martucci, a tal proposito, ha
definito la sua idea raccontando della sua esperienza e di come è arrivata a lavorare per
Alisea, perché col suo TED talk dal titolo "Re-evoluzioniamo i materiali" è riuscita a
spiegare in meno di 15 minuti il percorso che l'ha portata a fondare l'azienda e con quale
motivazione. Era altresì un'idea coerente col titolo, perché Alisea fa parte dell'ambito
dell'economia circolare che, per definizione, è un sistema economico studiato per
rigenerarsi da solo, quindi in linea con il tema "nasce, muore e rinasce". Nella stessa
edizione di TEDxVicenza ha partecipato anche Victor Perez il quale ha raccontato una
sua storia personale in merito alle motivazioni che lo hanno portato a fare la professione
che sta svolgendo. Tramite questa storia è riuscito a rispettare il titolo proposto dal
TEDx; infatti nel corso della sua vita c'è stato un momento di pausa che gli ha permesso
poi di ricominciare anche con più motivazione.
Nel caso di TEDxBolzano il tema era quello della leggerezza e Nicola Palmarini ha
tenuto un talk sulla discriminazione legato all'età, un tema affermato da lui non è
leggero in termini di logica, ma leggero nella traiettoria del contenuto.
L'idea può anche essere coerente col tipo di evento TEDx. Valeria Cagnina è stata
invitata a TEDxMilanoWomen, che era finalizzato ad elogiare le donne che hanno
successo e Valeria nel suo talk ha messo in luce la sua attività, enfatizzando in
particolare il fatto di aver costruito un robot a soli 14 anni, di avere creato un impero
tecnologico ad un'età così prematura. Sono idee che meritano di essere diffuse, perché
111
non solo informano, ma coinvolgono a tal punto da stimolare il carattere di qualsiasi
individuo.
Chris Lonsdale è stato chiamato per illustrare i principi e le azioni da applicare per
imparare una qualsiasi lingua in sei mesi. Il talk è stato tenuto all'università ed era
finalizzato a spronare gli studenti tra il pubblico a migliorare le proprie competenze
linguistiche.
Una particolarità che è emersa dalle interviste è che ogni speaker, all'inizio, è
completamente autonomo nel definire la bozza dell'idea. Il team organizzativo
interviene inserendo un vocal coach o un esperto in comunicazione per facilitare
l'esercizio di public speaking, oppure interviene nel sistemare le slide perché queste
devono seguire specifiche regole di copyright. Infine, il team prende eventuali
provvedimenti nel momento in cui si effettua la simulazione dell'evento e sistema gli
ultimi dettagli. In generale, quindi, gli organizzatori non si intromettono più di tanto tra
lo speaker e l'idea, perché sul palcoscenico ci va lo speaker ed è lui il protagonista di
quel momento, non l'organizzatore. Quest'ultimo fornisce tutti le agevolazioni
necessarie per la buona riuscita del talk e dell'evento in generale.
Ci sono comunque delle tempistiche da rispettare. In media, il processo di preparazione
inizia quattro - cinque mesi prima dell'evento. Si deve avere il tempo di scrivere il
discorso e di provarlo il più possibile. Per esempio, Cinzia Angelini, nel caso di
TEDxVail, è stata contattata a giugno 2017 e da lì ogni mese si è collegata a Skype per
fare delle sessioni di gruppo con gli altri speaker. Dice: "Da giugno a quando c'è stato
l'evento, ogni mese tutti divisi in due gruppi, perché eravamo 18 speaker, forse 20 alla
fine, e o sceglievi la mattina o la sera ti dovevi collegare ogni mese per un'ora o due
dove all'inizio ti spiegavano la struttura di TED, consigli di come scrivere le storie e
riscriverle, consigli su che grafica usare [...], una lezione sull'importanza di far ridere".
Si tratta di un processo di preparazione molto dettagliato e finalizzato a preparare gli
speaker su ogni singolo aspetto.
Chiaramente, ogni organizzazione TEDx lavora diversamente perché TED non ha
dettato nessuna regola obbligatoria su come preparare gli speaker prima di un evento,
ma ha comunque fornito dei consigli tramite la guida TEDx Speaker Guide.
Un'esperienza simile a quella di TEDxVail è successa a Dylan Thuras con
TEDxVerona. Se si è lontani, come nel caso di Dylan Thuras, vengono effettuate
112
parecchie telefonate al fine di garantire una completa preparazione. Nel caso di Susanna
Martucci, essendo più vicina, c’è stata la possibilità di essere assegnata ad un tutor, un
esperto di marketing e comunicazione di una grande azienda internazionale che, grazie
al suo bagaglio culturale e alla sua esperienza, ha aiutato Susanna ad esprimere al
meglio i suoi concetti e a trovare la maniera più adatta per comunicarli.
Brooke Warner, invece, aveva completa autonomia ma, dato che per lei TEDx era una
grande opportunità, ha assunto di sua iniziativa un insegnante che la aiutasse ad
esprimersi adeguatamente e ha spesso provato lo speech di fronte ad amici e familiari.
Nella letteratura si fa riferimento all'importanza di parlare con un tono conversazionale,
ma il raggiungimento di questo livello è il risultato di un lungo e costante processo di
preparazione che non va sottovalutato.
Un altro importantissimo aspetto dell'esercizio continuo è vedere se si riesce a stare
entro i limiti di tempo prestabiliti. Gli speaker hanno affermato che le prove sono
fondamentali per la definizione di tutti questi aspetti.
Infine, prima dell'evento si effettua una prova generale, ossia una simulazione con tutti
gli speaker, nell'ordine deciso preventivamente. Ogni speaker ha la possibilità di
sistemare gli ultimi dettagli con i tutor che gli sono stati assegnati.
La preparazione di un TED talk deve essere presa seriamente e con professionalità dallo
speaker.
Durante l'evento
Nella letteratura viene più volte affermato che il public speaking è una delle paure
peggiori che un individuo deve affrontare.
Agli speaker intervistati è stato, quindi, chiesto che tipo di sensazioni hanno provato sul
palcoscenico durante il talk e se sono riusciti a gestire sia l'ansia di parlare in pubblico
che la comunicazione non verbale.
Gli intervistati hanno confermato che il processo di preparazione ha contribuito ad
agevolare il momento sul palco. Gli speaker arrivano tutti preparati perché solitamente
negli eventi TEDx l'improvvisazione non è contemplata. A tal proposito, gli
organizzatori forniscono a ciascuno un tutor.
Valeria Cagnina e Brooke Warner hanno dichiarato che essere nervosi prima di salire
sul palco è inevitabile, ma nel momento in cui ci si ritrova di fronte ad un vasto
113
pubblico, si prende quella confidenza che aiuta a tenere un discorso brillante e di
successo. Hanno confermato entrambe che quell'ansia si è trasformata in energia.
Victor Perez e Nicola Palmarini hanno anche affermato che la paura da palcoscenico è
irrilevante una volta che ci si trova di fronte al pubblico. Entrambi sostengono che
questo sia parte integrante del talk. L'unico aspetto da monitorare è il fatto di capire
quali emozioni si stanno generando al fine di restare connessi col pubblico.
Chris Lonsdale ha dichiarato che non aveva alcun tipo di ansia perché è abituato a
parlare in pubblico perché gli piace stare sul palco e gli piace il tipo di connessione che
si crea col pubblico.
Il momento del talk è il momento dove lo speaker è in assoluto il protagonista del
momento. Nessuno lo interrompe e nessuno si permette di esprimere giudizi.
Per quanto riguarda le caratteristiche del public speaking sono stati analizzati i vari
video su Youtube di ogni speaker intervistato e si è notato che tutti applicano una delle
caratteristiche che rendono un TED talk di successo.
Il talk di Valeria Cagnina "The Digital Champion" inizia con una sua storia personale:
"La mia storia è iniziata quando come tutti dovevo preparare la tesina per l'esame di terza media. Mi è
stato assegnato Manzoni. Ovviamente non mi poteva piacere e così, oltre alle cose classiche [...], ho
deciso di fare qualcosa in più, di diverso, che piacesse anche a me. Così, la mia idea iniziale era quella
di riscrivere un capitolo dei promessi sposi come se Manzoni fosse stato un blogger [...]. Così ho chiesto
ad un gruppo Facebook di oltre 13 mila iscritti di informatici - gli indigeni digitali - che però nessuno ha
risposto alla mia idea iniziale però mi hanno dato un sacco di spunti, idee e modi interessati per
analizzare i Promessi Sposi senza annoiarsi troppo. A scuola non è stata accolta come speravo questa
mia idea [...] però come spesso capita nella vita, quando si chiude una porta si apre un portone, così
sono stata invitata [...] al raduno nazionale di creatori di app. Lì (l'idea) è stata accolta in modo davvero
diverso".
Iniziare un TED talk in questa maniera ha permesso al pubblico di immedesimarsi nei
panni di Valeria e di capire da dove tutto è iniziato.
La tecnica dello storytelling è stata anche ampliamente applicata anche nel talk di
Victor Perez. Lui dedica la maggior parte del suo tempo a parlare di sé, a mostrare il suo
lato personale e collegarlo a quello professionale. Infatti egli afferma: " ho voluto creare
un effetto sorpresa tramite il mio racconto" e la sua storia è stato lo strumento ideale per
114
creare tale sorpresa e per spiegare anche le reali motivazioni che lo hanno spinto a
diventare il professionista che è tutt'ora.
Susanna Martucci nel suo talk ha per esempio usato un linguaggio semplice per spiegare
un concetto specifico. Nel suo talk "Re - evoluzioniamo i materiali" parla del suo
lavoro, spiegando l'importanza di usare gli scarti di un prodotto per realizzarne un altro.
A tal proposito cita il concetto di "economia circolare" e dice:
"L'economia circolare è un'economia in grado di rigenerarsi da sola. E' un sistema per cui tutte le
produzioni sono proiettate per far si che gli scarti di uno possano essere valore per un altro."
Durante il talk Susanna cita diversi esempi di economia circolare, al fine di far capire al
pubblico non solo la sua attività, ma anche il concetto economico che ne sta alla base,
senza dimenticare la passione che sta dietro.
Il talk di Dylan Thuras "How to transform the world through curiosity" parla della sua
attività, ma in particolare l'idea del talk è finalizzata ad illustrare i meravigliosi posti
nascosti del mondo. Dylan, durante il suo speech, ha illustrato una serie di immagini di
posti del mondo sconosciuti alla maggior parte delle persone. Oltre ai supporti visivi,
presenti nella maggior parte dei TED talk analizzati e che hanno lo scopo di alleggerire
il contenuto del messaggio e di facilitarne la comprensione, il talk di Dylan si
contraddistingue per il suo carattere innovativo. Il contenuto del suo talk introduce delle
novità, ossia questi tesori sconosciuti ma che meritano di essere visitati almeno una
volta nella vita. L'obiettivo del suo speech, infatti, era quello di trasmettere quel senso di
meraviglia e di curiosità che si ottiene durante un viaggio. Un obiettivo finalizzato alla
mission della sua azienda.
I due talk di Cinzia Angelini "Superare le diversità culturali con la magia
dell'animazione" e "Bridging Cultural Diversity" trattano dello stesso argomento. In
entrambi Cinzia cerca di usare l'umorismo per alleggerire il contenuto della
presentazione, in quanto il tema centrale è la guerra. Di conseguenza, usando questa
caratteristica, Cinzia riesce a coinvolgere meglio il pubblico nonostante la delicatezza
del tema.
Il talk di Chris Lonsdale attraverso il suo speech, relativo a come imparare qualsiasi
lingua in sei mesi, ha raggiunto un successo mediatico sorprendente in termini di
visualizzazioni. Chris riesce a trasmettere passione e novità ed è riuscito a coinvolgere
115
così tante persone nel mondo perché ha trattato un tema che interessa potenzialmente
chiunque. Inoltre, è risultato autentico, aperto e trasparente perché ha fornito cinque
principi per imparare qualsiasi lingua in sei mesi e ha applicato la regola della "call to
action", illustrando sette azioni da intraprendere per imparare una lingua straniera in
così poco tempo. Il contenuto del suo speech è davvero aperto a chiunque e riporta degli
esempi di persone che hanno applicato i cinque principi e le conseguenti sette azioni per
migliorare la lingua.
Il talk di Brooke Warner "Green-Light Revolution: Your Creative Life on Your Terms" è
caratterizzato da un elemento di passione che parte proprio dalla speaker. Attraverso lo
speech, Brooke Warner ha voluto stimolare il suo audience, all'inizio rivolgendosi a
coloro che vogliono scrivere libri, ma che non vengono considerati dagli editori e, in
secondo luogo, rivolgendosi a tutti coloro che hanno un progetto innovativo, ma che
hanno poca visibilità. Brooke insiste a non abbandonare questi progetti e persiste nel
dire con passione che ogni individuo deve dare a se stesso l'approvazione del proprio
lavoro, perché se non si parte da se stessi, la motivazione va a calare col tempo.
Infine, il talk di Nicola Palmarini cerca non solo di trasmettere la passione per la
tematica, ma anche di provocare una certa discussione tra il pubblico attraverso dati
reali. Nicola voleva col suo messaggio trasmettere il problema della società odierna che
coinvolge gli over 65. Ha affermato che queste persone vengono discriminate solo a
causa dell'età, dichiarando però che la società non si rende conto che tutti prima o poi
invecchiano. Nicola dice:
"Diciamo che l'ageismo è una delle discriminazioni, della cui magnitudine, noi non abbiamo ancora
capito nulla. Colpisce tutti, indipendente dalla razza, dalla religione, dal sesso, dall'orientamento
sessuale, alti e bassi, magri e grassi, di qualsiasi nazionalità o lingua. Incredibilmente, è una delle
discriminazioni che non appare nelle costituzioni. [...] Il 77% degli uomini americani di più di 65 anni,
ha dichiarato di aver ricevuto almeno una volta una discriminazione o un gesto di discriminazione
relativamente alla sua età. In una ricerca su oltre 400 mila vocaboli, dal 1810 al 2009, le parole anziano,
vecchio e vecchiaia, in 200 anni, hanno progressivamente assunto sempre più un'accezione negativa".
Da queste parole vengono riportati risultati di ricerche vere e soprattutto si vuole creare
una certa consapevolezza sul fenomeno e su come questo problema sia sottovalutato
dalla società.
116
In conclusione, in riferimento al networking tra partner, speaker e partecipanti, è
risultato che Valeria Cagnina, per la sua giovane età, è stata affiancata ad una persona
del team organizzativo che l'ha portata in giro per il Vodafone Theatre, luogo
dell'evento di TEDxMilanoWomen, e le ha fatto conoscere diverse personalità. Mentre
in tutti gli altri casi gli speaker erano liberi di muoversi e di esprimere opinioni.
Dopo l'evento
Gli speaker si ritrovano insieme al team organizzativo e ai partner alla cena finale per
salutarsi e chiudere il cerchio dell'esperienza.
Le conseguenze di un talk, ovvero i benefici ottenuti dopo un TED talk, verranno
maggiormente approfonditi nella prossima sezione.
In questa parte verranno citate le valutazioni date dagli speaker in merito al loro
specifico evento TEDx. Tutti, a grandi linee, hanno affermato che l'esperienza come
TEDx speaker è stata più che positiva. In particolare, la positività dell'esperienza è
riconducibile al fatto che l'evento ha dato loro la possibilità di farsi conoscere all'interno
di una comunità e ha permesso di costruire una realtà familiare tra speaker e
organizzatori. Infatti, ogni speaker viene chiamato all'evento successivo come ospite e
spesso capita anche una collaborazione all'interno del TEDx. I contatti, in generale,
vengono mantenuti, soprattutto tra organizzatori e speaker che abitano nella zona del
TEDx o vicino.
Susanna Martucci dice: "è una grande opportunità per le persone che ascoltano e per le
persone che parlano. E' una grande occasione per fare networking tra speaker che
magari hanno l'occasione di lavorare vicino e tra persone che magari non si
incrocerebbero mai".
Per Valeria Cagnina è stata un'esperienza completamente positiva, che le ha permesso di
affacciarsi ad una realtà completamente nuova. Ha migliorato le sue tecniche di public
speaking e ha messo in gioco se stessa.
In generale, gli speaker sono rimasti tutti soddisfatti del loro talk e da quel punto di vista
le aspettative si sono realizzate. In realtà, nessuno ha deciso di diventare speaker TEDx
per un obiettivo di business, ma sono stati spinti dalla curiosità e dall'opportunità di
ottenere una maggiore visibilità grazie ad un marchio come TED.
117
La valutazione data dagli speaker è pressoché positiva perché, come si vedrà in seguito,
per alcuni speaker ci sono stati dei concreti benefici.
Ciononostante, gli speaker hanno espresso qualche critica agli eventi a cui hanno
partecipato. Una delle critiche più comuni fa riferimento al fatto che il format di TED
non concede spazio alle domande da parte del pubblico. Valeria Cagnina dice: "la cosa
bella di altri eventi è la parte di domande e risposte, per avere la possibilità di
interagire col pubblico [...], soprattutto in contesti con i giovani è bello che ci sia anche
la possibilità che i ragazzi chiedano la loro curiosità oppure che ci sia un moderatore
che ti fa domande più pertinenti ad un pubblico che hai davanti." Valeria sostiene che
preferisce questa forma di interazione rispetto ai momenti di networking durante le
pause, perché il pubblico che vuole chiedere una cosa allo speaker rischia di
dimenticarla dopo aver sentito nel frattempo altri talk.
Un altro aspetto negativo ricorrente in più di uno speaker è legato ai problemi tecnici
durante la presentazione. A Brooke Warner è capitato che durante il talk una diapositiva
non sia comparsa e per lei questo è stato frustrante, in particolare perché era una slide
che aveva creato apposta il giorno prima per migliorare la presentazione. Un altro
problema tecnico è capitato a Cinzia Angelini a Trento, quando durante il talk l'audio
del video non funzionava. Sono situazioni che possono creare dei disagi per lo speaker e
delle incomprensioni con gli organizzatori, ma nel complesso non hanno rovinato il
talk, né l'evento né la complessiva esperienza dello speaker.
L'organizzazione eventi, in generale, può essere pensata e progettata nei minimi
dettagli, ma gli imprevisti e i problemi sono sempre possibili e bisogna, non solo
risolverli, ma anche imparare ad accettarli.
Un ultimo aspetto da considerare nella valutazione riguarda la lunghezza dei talk. Da
regolamento, TED impone una lunghezza massima di 18 minuti per ogni TED talk. Gli
organizzatori lo comunicano agli speaker, ma alcuni impongono a questi una durata
massima ancora più breve. A Vail per esempio, i talk duravano non più di nove minuti
ciascuno. Cinzia Angelini afferma: "Quello che Vail voleva è che fosse più corto
possibile perché hai molte possibilità di avere click, perché la gente non ha il tempo di
stare 20 minuti o più online". Per alcuni speaker è stato difficile condensare una storia
in così poco tempo, ma poi si sono resi tutti conto della potenzialità di questa
118
caratteristica, perché permette maggior visibilità e maggior coinvolgimento del
pubblico.
4.2.3 Benefici conseguenti un TED talk
Nella letteratura viene menzionato il fatto che acquisire la competenza di public
speaking è un fattore fondamentale per approcciarsi meglio al mondo del lavoro.
Parlare in pubblico è una competenza richiesta ormai in molti eventi, come per esempio
nelle conferenze TED.
TED è un marchio che esiste da più di trent'anni, che ha esteso i propri confini con il
programma TEDx. Le conferenze TED hanno spesso avuto come speaker persone
conosciute e caratterizzate da un notevole successo lavorativo. Col programma TEDx è
stata data la possibilità di scoprire le gemme nascoste di un territorio, ossia quelle
persone contraddistinte da un carattere innovativo all'interno della comunità.
Finora è stata descritta l'esperienza di un TEDx speaker sia a livello teorico che tramite
delle testimonianze, andando a puntualizzare le caratteristiche che un TED talk ha dal
punto di vista del public speaking.
Sono state effettuate delle interviste a speaker e organizzatori TEDx, finalizzate ad
analizzare l'esperienza dello speaker nella sua interezza e a capire se lo speaker ottiene
dei riscontri positivi grazie a quel talk. Da queste interviste è emerso che il format di
public speaking proposto da TED e l'esperienza di uno speaker relativa all'evento TEDx
costituiscono due ingredienti cruciali nell'ottenimento di benefici per lo speaker.
L'esperienza è una parte essenziale. Il format, invece, testimonia l'originalità del talk.
Le tipologie di benefici che si possono ottenere sono due: quantitativi e qualitativi. I
primi sono misurabili in termini di condivisioni, commenti e visualizzazioni dei video
su Youtube.
I secondi sono, invece, benefici non misurabili che emergono dalle interazioni e dalla
rete della comunità.
A un evento TED, in generale, gli speaker vengono chiamati per stimolare il pubblico.
Non sono sul quel palco per farsi pubblicità, né tanto meno per autocelebrarsi. Si
potrebbe pensare che questi eventi siano stati pensati per portare benefici
esclusivamente al pubblico, ma non è così. Tutti gli stakeholder (pubblico, speaker,
119
partner e organizzatori) che contribuiscono al TEDx ottengono dei feedback positivi. In
particolare, gli speaker comprendono l'opportunità che gli è stata proposta per farsi
conoscere e dimostrare la propria passione per un determinato argomento. Non a caso,
essere appassionati è la caratteristica che ogni TED talk deve avere. Uno dei talk più
appassionanti della storia di TED è quello di Jill Bolte Taylor (My stroke of insight) che
ha illustrato le due personalità del cervello umano, attraverso la sua passione per la
neuroscienza e il suo racconto personale di quando è stata colpita da un ictus. Come
risultato diretto della sua presentazione, Jill è stata scelta come una delle 100 persone
più influenti del 2008 per la rivista Time. Il suo libro, che ha lo stesso nome del talk, è
stato tradotto in 30 lingue. Ha viaggiato poi per l'Europa, l'Asia, il Sud America, il
Canada e così via.278
Alcuni TEDx speaker intervistati hanno dichiarato che gli organizzatori consigliano loro
di vedere TED talk di successo come fonte di ispirazione o come mezzo per
automotivarsi ad ottenere un successo simile, anche se solo a livello territoriale.
Tuttavia, ancora non è stato scoperto come collegare le caratteristiche di un TED talk al
raggiungimento di quel particolare successo. E' il talk considerato nel suo insieme che
contribuisce ad ottenere dei riscontri positivi.
Dalle interviste effettuate agli speaker sono emersi benefici di varia natura che possono
essere suddivisi nelle seguenti macro - categorie:
numero di visualizzazioni del talk e commenti annessi;
aumento della visibilità e conseguente incremento dell'awarness;
creazioni di collaborazioni di business.
Dal lato delle visualizzazioni, è possibile vedere direttamente da Youtube il numero di
volte in cui il talk è stato visto dagli utenti. Dei TED talk degli speaker che sono stati
intervistati, in quasi tutti i casi, il numero è pressoché basso con una media di circa 2000
visualizzazioni.
Dall'analisi di questo fenomeno è interessante notare un aspetto. Per quanto il numero di
visualizzazioni sia basso per essere un talk di TED, è interessante valutare il caso di
Cinzia Angelini, la quale ha tenuto lo stesso talk in due lingue diverse e in due TEDx
diversi. Entrambi hanno totalizzato 3396 visualizzazioni. L'aspetto interessante è che il
278
Gallo C., Talk like TED. The 9 Public Speaking Secrets of the World's Top Minds, Pan Macmillan, p.
32, 2014.
120
talk di TEDx di Vail, quello in inglese, ha ottenuto 2322 visualizzazioni, mentre quello
di Trento, in italiano, ne ha ottenuto 1074, ossia meno della metà rispetto a Vail. Questo
aspetto è interessante da approfondire, perché rispecchia quello che è stato affermato da
Cinzia nelle interviste. Lei ha dichiarato che valuta il talk americano migliore di quello
italiano, perché si sentiva più preparata, più coinvolta e soprattutto più motivata, in
quanto il tema dell'animazione è più sentito in America. Inoltre, ha affermato che
condensare il talk in nove minuti è stato più efficace per comunicare meglio il
messaggio.
Nicola Palmarini di TEDxBolzano, invece, ha ricevuto un successo mediatico migliore
rispetto ai TED talk degli speaker intervistati, totalizzando 45.301 visualizzazioni.
L'aspetto che lo rende ancora più sorprendente è che ha raggiunto questo numero in
meno di un anno, perché il talk è stato reso pubblico il 16/01/2018, mentre tutti gli altri
risalgono al 2017 o prima. Di conseguenza, è riuscito a raggiungere in così poco tempo
un numero di persone accettabile.
Tuttavia, prendendo in considerazione tutti i TED talk che dal 1984 ad oggi sono stati
realizzati, risulta che i dieci talk di TED e dei TEDx che hanno raggiunto il più alto
numero di visualizzazioni sono i seguenti:
1. Ken Robinson: Do schools kill creativity? (45M views);
2. Amy Cuddy: Your body language shapes who you are (41M views);
3. Simon Sinek: How great leaders inspire action (32M views);
4. Brené Brown: The power of vulnerability (30M views);
5. Mary Roach: 10 things you didn't know about orgasm (21M views);
6. Jill Bolte Taylor: My stroke of insight (21M views);
7. Tony Robbins: Why we do what we do (20M views);
8. Dan Pink: The puzzle of motivation (18M views);
9. Cameron Russell: Looks aren't everything. Believe me, I'm a model (18M
views);
10. Pranav Mistry: The thrilling potential of SixthSense technology (16M views).279
279
https://www.ted.com/about/programs-initiatives/ted-talks
121
Da questi dati emerge che il decimo talk più visto in tutto il mondo ha un totale di 16
milioni di visualizzazioni. Quindi, mettendo a confronto questi numeri con quelli
ottenuti dai talk degli intervistati, le differenze sono abissali, ma è limitato basare il
successo di un talk solo sul numero di visualizzazioni.
E' stato possibile intervistare Chris Lonsdale che, con il suo talk "How to learn any
language in six months", ha ottenuto una visibilità sul web sorprendente: più di 14
milioni di visualizzazioni (14.110.985) e più di 14.000 commenti. Questo TED talk può
essere parimenti messo a confronto con quelli più visti nella storia di TED. Un numero
di visualizzazioni e di commenti del genere sicuramente permette una maggiore
visibilità e soprattutto un maggior network tra gli utenti di Youtube.
I fattori di successo che conseguono un TED talk non possono solo basarsi sul numero
di volte in cui si vede il video postato online. Quello che è emerso dalle interviste sono
altri benefici, più di natura qualitativa.
Come già ribadito, il campione degli speaker scelti per questa ricerca ha incluso soggetti
che hanno un loro business o lavorano per un progetto a loro caro. L'obiettivo, quindi, è
quello di illustrare se ci sono stati dei riscontri positivi dopo il talk, in particolare da un
punto di vista corporate.
Uno dei feedback comuni ad ogni speaker è il fatto di aver rilasciato delle interviste alle
testate giornalistiche locali, immediatamente dopo lo speech. Il servizio press è una
componente presente negli eventi TEDx, al fine di far sentire protagonista lo speaker
anche dopo aver tenuto il suo talk, incrementando la sua visibilità.
Cinzia Angelini ha ricevuto attenzione da altre imprese mediatiche, in particolare grazie
al suo talk di TEDxTrento. La RAI è venuta a casa sua per fare un'intervista per il
programma "Persone", che poi è andata in onda il 12/05/2018 sul Tg3 Nazionale. Poi le
hanno dedicato degli articoli su Donna Moderna e su AF news, che è un blog di
animazione sponsor di MILA, il progetto che sta portando avanti, conosciuto grazie al
suo talk. Inoltre, ha ricevuto un beneficio a livello di comunità. E' stata contattata dal
museo MART di Trento, che ha organizzato una mostra di artisti di origine trentina che
sono espatriati e hanno avuto successo nel loro campo. Cinzia ha dichiarato che questo
non sarebbe mai accaduto senza il TEDx. Il beneficio è quindi classificabile in termini
di visibilità, anche se solo a livello locale.
122
Non tutti gli speaker ricevono dei feedback particolari. Dylan Thuras, ad esempio, ha
deciso di partecipare come speaker soprattutto per piacere personale. Non era
intenzionato a raggiungere alcun riscontro specifico. Dylan sostiene che i TED talk, sia
di eventi TED che TEDx, sono molto influenti. Cambiano la vita delle persone, nel
senso che quei 18 minuti possono essere l'inizio per cambiare vita o creare relazioni. Tra
il pubblico qualcuno è rimasto colpito dalla sua attività, quindi c'è stato un feedback in
termini di awareness. Ma Dylan sostiene e che questi sono risultati piccoli e che non
hanno un grande impatto, perché ha tenuto uno speech inglese davanti ad un audience
italiano.
Gli organizzatori nelle interviste hanno spiegato che il TEDx è finalizzato ad allargare
la comunità di innovatori e quindi ad incentivare inconsapevolmente di più quegli
speaker che abitano più vicino. Per Dylan è stata comunque un'esperienza positiva, che
però non ha portato a concrete conseguenze.
Chris Lonsdale, come è già stato ribadito, ha invece voluto creare qualcosa di
straordinario e i numeri del video su Youtube lo dimostrano. Per lui era molto
importante raggiungere più persone possibili nel mondo e l'aspetto interessante sono
anche i commenti lasciati in calce al video.
Ha dichiarato nell'intervista che la visibilità è stata massima, così come l'interazione.
Tra gli utenti di Youtube si sono creati tre macro - gruppi:
1. quelli che sanno le lingue e confermano la teoria del talk;
2. quelli che vogliono imparare la lingua tramite la sua teoria;
3. quelli che non credono alla sua teoria e ritengono sia un metodo impossibile.
Chris Lonsdale ha dichiarato che partecipa e risponde a queste conversazioni. Per lui è
un modo per riscontrare se il metodo funziona. Risponde inoltre ai commenti negativi
con lo scopo di confrontarsi sulle ragioni sottostanti lo scetticismo verso la sua teoria.
Nel caso di Valeria Cagnina, invece, il TED talk ha dato innanzitutto la forza di parlare
in pubblico su un palco così importante. In secondo luogo, le ha permesso di conoscere
persone nuove e di affacciarsi a nuove realtà aziendali. Quando è stata speaker TEDx
non aveva una sua azienda, ma ha raccontato un progetto che si appoggiava ad un
movimento già nato. Tuttavia, è stata contattata in altri eventi per poter parlare della
stessa esperienza e per raccontare la sua storia di come a soli 11 anni sia riuscita a
costruire il suo primo robot. Inoltre, altre aziende la contattano adesso che ha iniziato
123
una sua attività e la contattano per organizzare attività interne, per fare team building o
per fare attività coi bambini all'interno delle aziende. Queste persone l'hanno contattata
perché hanno visto o sentito il suo TED talk. E' stato un beneficio di lungo periodo, che
non è avvenuto immediatamente dopo l'evento. Questo dimostra che TED non si ferma
solo al giorno dell'evento ma, grazie alla piattaforma online, i risultati si possono
ottenere anche dopo.
Un altro esempio di beneficio ottenuto nel lungo periodo è il caso di Nicola Palmarini,
che sostiene: "il valore che un talk di TEDx ti porta a volte arriva con tempi
inaspettati". E' stato contattato da Ashton Applewhite che ha tenuto il TED talk "Let's
end ageism" all'evento principale TED che ogni anno si tiene a Vancouver.280
Ahston ha
tenuto un talk molto simile a quello di Nicola Palmarini, non tanto nei contenuti
specifici ma nella finalità del messaggio. Entrambi hanno caro il tema della
denigrazione legata all'età. Ashton ha scritto un libro su questo e ci ha costruito una
società. La cosa bella e interessante è che lei, speaker TED, ha visto il talk di Nicola
Palmarini a Novembre 2018, quando il talk è stato tenuto a fine 2017 e pubblicato
online a inizio 2018. Lei gli ha fatto i complimenti e ha colto l'occasione per
confrontarsi su questo tema e sul lavoro che svolgono entrambi, con lo scopo di vederne
le affinità e di scambiarsi consigli reciprocamente. Non è ancora nata nessuna
collaborazione, ma è nata una relazione tra di loro che un giorno potrebbe diventare più
effettiva. E' un fenomeno virale che anche con un semplice passaparola può raggiungere
tantissime persone.
Nicola Palmarini, inoltre, ha ricevuto un beneficio direttamente il giorno dell'evento. E'
stato contattato dall'organizzatore di TEDx Cesena, che era supporter dell'evento
TEDxBolzano. Nicola è stato coinvolto nella selezione degli speaker di TEDxCesena;
doveva fornire la sua approvazione in merito a una lista di speaker, al fine di selezionare
quelli definitivi per l'evento. La cosa interessante è che è stato poi messo tra i
ringraziamenti, proprio per il lavoro svolto. E' stata per lui una cosa inaspettata, ma che
ha avuto un riscontro positivo in termini di credibilità e fiducia.
Un caso interessante poi è quello di Brooke Warner, che ha dedicato un intero articolo
sull'importanza di un TED talk. Anche lei sostiene che i benefici non sono direttamente
misurabili, ma sicuramente ha ottenuto una maggiore visibilità. Molte aziende hanno
280
https://www.ted.com/talks/ashton_applewhite_let_s_end_ageism
124
conosciuto la sua azienda grazie al TED talk. Nel suo articolo281
afferma che se sei un
autore o un aspirante autore, il punto di tenere un TED talk dovrebbe essere di supporto
per il tuo libro o per proporre idee che si ha intenzione di pubblicare. Numerosi libri
sono stati scritti sull'arte di tenere un TED talk e molte carriere sono state costruite sulla
base di talk di successo come questi. Tuttavia, Brooke afferma che la realtà dei TED e
dei TEDx è davvero grande. Più talk vengono realizzati, più il campo rischia di
diventare saturo. Ci sono tantissimi TED talk; quelli che ottengono così tanto successo
in termini di visualizzazioni, lo ottengono negli anni. E' necessario, quindi, essere
pazienti perché i benefici conseguenti un TED talk non necessariamente sono
immediati, ma si possono creare delle opportunità nel lungo periodo. Nel caso di
Brooke, il suo talk è avvenuto nel 2017, circa un anno e mezzo dopo la pubblicazione
del suo libro. Solo nel 2017 ha ricevuto molti messaggi dai lettori che le hanno detto che
hanno visto il talk e dopo hanno comprato il libro. Ha ricevuto parecchie recensioni su
Amazon e diversi consigli per rivisitare il concetto di green - lighting. Si è creata una
rete di supporter a favore del tema raccontato da Brooke.
Nel caso di Victor Perez, lui ha riscontrato una connessione più personale con le
persone. E' stato più approcciato da persone che hanno cominciato a vederlo più come
una persona che come un professionista. Nel tempo ha inoltre ricevuto tante mail dalle
persone che gli hanno scritto ringraziandolo per il lavoro che aveva fatto.
E' diventato più una persona di ispirazione e non solo professionale. C'è stato un
impatto di modifica del suo profilo pubblico verso un profilo leggermente più umano.
Ha aiutato le persone a conoscerlo più come essere umano, creando più empatia al fine
di rendersi più piacevole agli occhi delle persone.
Quindi col suo talk è riuscito ad ottenere notevoli benefici in termini di esposizione, ma
soprattutto di innalzamento del suo status, in particolare come persona e non solo come
professionista.
Il caso però più interessante degli intervistati è quello di Susanna Martucci di
TEDxVicenza. Susanna è una persona importante all'interno della comunità di Vicenza.
Nell'ambito di TEDxVicenza è stata sia fornitore che speaker ed è interessante
analizzare entrambi i contesti. In generale, bisogna dire che i partner costituiscono un
ruolo importante in vista di eventuali benefici con gli speaker. Possono essere un buon
281
Warner B. (2017), "Tapping into TED. TED talks have become important marketing tools for
nonfiction authors", Booklife, August 28.
125
punto di partenza per creare eventuali collaborazioni. Questo è stato inoltre affermato
dagli organizzatori intervistati.
Susanna Martucci è stata contattata dal team del TEDx per realizzare la borsa di
benvenuto (welcome bag) di TEDxVicenza 2015, che si consegna al pubblico prima
dell'inizio dell'evento. Come fornitrice ha avuto l'occasione di creare due importanti
collaborazioni con due speaker. Una con Mick Odelli che ha parlato del retailing
eversivo, che Susanna ha deciso di contattare perché nello stesso periodo stava
affrontando lo stesso discorso in azienda per proporre il suo prodotto "Perpetua" in un
mondo del retail innovativo. E' finita per diventare socia della sua start-up e hanno
realizzato insieme l'oggetto "scrigno per Perpetua", che ancora adesso è un ottimo
strumento per presentare il prodotto nel retail. La seconda collaborazione è avvenuta
con Anna Pirati, che nel suo talk raccontava di come le cose potevano parlare alle
persone ed è stata contattata per mettere in contatto Perpetua con le persone. La
collaborazione è durata per più di un anno, dove Anna Pirati portava in giro Perpetua
con sé negli eventi.
Quando, invece, è stata contattata come speaker si sono presentate ulteriori opportunità.
In particolare, è interessante notare il network che si è creato tra gli speaker di Vicenza
nell'edizione del 2016. Un primo beneficio è risultato da Luciano Canova, che ha
dedicato un articolo a Perpetua.282
Lui ha fatto uno speech relativo al fatto che
nell'ambito del PIL, della crescita di una nazione, prevede anche la crescita della felicità
delle persone. Se cresce il PIL ma sono tutti depressi, c'è qualcosa che non va. Per cui in
questo ambito ha dedicato a Susanna un articolo che diceva che Perpetua potrebbe
entrare nel PIL della felicità.
Infine, ha creato un network con Victor Perez, persona internazionale che fa
innovazione nel mondo dell'audio-visivo. Lui ha ricevuto Perpetua, una matita sulla
quale era riportata la sua firma. Questa cosa ha portato l'azienda alla Pixar negli Stati
Uniti, con la possibilità di farsi conoscere a livello internazionale.
Un'altra relazione importante si è creata con Marianna Baldo, che fa la volontaria su Sea
Shepherd e che ha portato Perpetua in barca a vela e l'ha fotografata in diverse
occasioni.
282
Canova L., "Felicità Perpetua - il contributo di Luciano Canova", https://www.perpetua.it/felicita-
perpetua-un-paper-di-luciano-canova
126
Un'altra collaborazione dove Perpetua è stata sponsor è avvenuta con Andrea Budu
Toniolo, che è una persona che gira il mondo a piedi. Nel 2018 ha intrapreso un viaggio
in Islanda e si è portato con sé la Perpetua.
In generale, Susanna Martucci è rimasta in contatto con circa sei - sette speaker con cui
è rimasta in grandi rapporti, in alcuni casi professionali. I contatti vengono mantenuti e
si organizzano per vedersi una volta all'anno, almeno con i più vicini. Insieme hanno
creato relazioni di business vere e proprie e sono stati l'uno spunto del lavoro dell'altro.
Le persone che ascoltano TED sono persone curiose che hanno la mente libera e aperta
e possono addirittura trovare stimoli per il proprio lavoro e per la propria vita.
Si crea un legame forte che nasce dalla stima. Si tratta di persone con una certa
posizione che però, con umiltà, si sono preparate per offrire un servizio alla comunità
con il loro speech.
Molti speaker usano lo speech come biglietto da visita o come firma. Nelle mail o nei
social questi inseriscono il link dello speech, perché come afferma Susanna "io sono
stata costretta in 12 minuti a raccontare una vita, che fosse capibile ma che allo stesso
momento desse le tappe. E' quindi un materiale di lavoro per me quello speech, per il
tempo che ho dedicato". L'aiuto ricevuto dagli organizzatori è stato fondamentale. Un
buon team organizzativo è un fattore di successo per la buona riuscita del talk e un buon
team è caratterizzato da un'ottima collaborazione e dalla voglia di mettersi in gioco a
costruire qualcosa assieme. A tal proposito, Susanna Martucci sostiene che vedere
lavorare così un team e vedere che non percepisce nessun compenso economico, stimola
lo speaker a impegnarsi al massimo perché a sua volta è stimolato dal lavoro
dell'organizzazione.
In generale, chi sa cogliere questa opportunità che offre TEDx è soggetto ad una
continua e costante possibilità di relazioni, anche internazionali. Questo è però in parte
dovuto agli organizzatori, che sanno creare un senso di comunità e sanno coinvolgere
uno speaker e farlo sentire un professionista.
Il networking che si sviluppa negli eventi TEDx crea delle interdisciplinarietà che ne
creano altre fino a farlo diventare un fenomeno virale.
In conclusione, si può affermare che gli eventi TEDx, nonostante siano eventi locali,
contribuiscono alla diffusione della conoscenza dei talk e dei loro speaker all'interno
127
della propria comunità. I fattori di successo di un TEDx che sono emersi dalle interviste
riguardano:
l'esperienza di uno speaker in termini di preparazione del talk, prove, momento
sul palcoscenico, gestione della comunicazione non verbale, gestione delle pause
e post - talk;
le caratteristiche di un TED talk dal punto di vista dei contenuti;
il lavoro del team organizzativo di un TEDx. Se si instaura una bella relazione
tra speaker e organizzatori, l'evento diventa un progetto comune che si realizza
con le migliore intenzioni.
I benefici conseguenti a un TED talk esistono e le interviste lo hanno testimoniato.
Chiaramente non sono feedback misurabili, ma hanno un grande impatto in termini di
visibilità.
Ai TEDx speaker e agli organizzatori è stata inoltre posta la domanda "Ritiene ci siano
differenze tra un talk di un evento TED e uno di un evento TEDx, dal punto di vista del
public speaking?". Tutti hanno risposto che a livello di contenuti nulla cambia, perché il
format di TED rimane sempre lo stesso nei talk. Nicola Palmarini fa però un'altra
osservazione al riguardo. Ritiene che l'audience che si ha davanti fa anche lo speaker
che sta sul palco. Avere di fronte un audience più ampio e internazionale fa percepire
allo speaker sensazioni diverse rispetto ad un evento TEDx. Inoltre, ritiene che un'altra
differenza tra i due talk è dovuta dallo stesso palcoscenico. C'è un elemento di estetica
scenografico che fa il public speaking. Quello di TED è più grande e offre una
sensazione migliore allo speaker in termini di dimensione dello schermo, luce, ecc. La
differenza sta nella percezione del contenuto che si ha a posteriori. Ciononostante,
ritiene il programma TEDx un'ottima occasione per dare la possibilità a chiunque di
vivere un'esperienza quasi uguale a quella del TED.
4.2.4 Limitazioni della ricerca
Il campione degli speaker intervistato è stato pensato per raccogliere un gruppo di
persone eterogeneo, al fine di avere opinioni e dati diversi sugli stessi quesiti.
Non è stato però tenuto conto di due aspetti fondamentali:
128
1. gli speaker TEDx italiani intervistati hanno tenuto il talk nel Nord Italia, quindi
il campione copre solo una piccola zona territoriale;
2. gli speaker TEDx stranieri sono tutti americani che hanno tenuto il talk in
America, ad eccezione di Chris Lonsdale, che è stato speaker di
TEDxLingnanUniversity, ossia un TEDx tenuto in un'università di Hong Kong.
Infine, per l'analisi di questa ricerca il campione scelto è piccolo. Sicuramente,
analizzando un campione ampio si avrebbe avuto una migliore comprensione del tema e
dei benefici conseguenti un TED talk.
Si è cercato comunque di raccogliere un campione eterogeneo, anche se piccolo, per
mostrare i feedback positivi ottenuti da diverse realtà aziendali.
4.3 Implicazioni future
L'analisi effettuata illustra che il TED talk nel caso degli eventi TEDx può costituire sia
una finestra per farsi conoscere all'interno della comunità e non solo, che uno strumento
di lavoro.
Da un punto di vista aziendale, TED ha realizzato il programma TED Institute nel 2013,
nel quale TED lavora con un gruppo di aziende selezionate, al fine di individuare al loro
interno ideatori, innovatori e creatori. TED ritiene che le idee innovative possono essere
individuate all'interno di un'organizzazione e ha realizzato questo programma per
aiutare a condividere queste idee su un palcoscenico che ha le medesime caratteristiche
di una conferenza TED. La particolarità è che si tratta di un evento dove speaker e
partecipanti sono dipendenti dell'azienda presso cui si organizza l'evento. Tra le
organizzazioni più note rientrano BCG, IBM, Intel, StateStreet, Unilever e tanti altri.283
Si tratta di conferenze di co-branding tra il brand di TED e quello dell'azienda. Il
programma è stato pensato perché TED doveva aumentare le sue entrate e inoltre perché
alle aziende interessava l'idea di coinvolgere i propri dipendenti in una realtà così
innovativa.284
TED, quindi, ha pensato di creare una piattaforma per avvicinare le aziende alle idee
innovative e a quel format di public speaking.
283
https://www.ted.com/about/programs-initiatives/ted-institute 284
Entis L. (2017), "TED Goes Corporate", Fortune.
129
A livello locale, invece, sono stati creati solo i TEDx, eventi TED realizzati in maniera
indipendente che in meno di dieci anni hanno raggiunto una capillarità globale.
I TEDx, com'è stato anche testimoniato nelle interviste, costituiscono per le aziende un
momento di unicità nel quale dimostrare la propria passione per un lavoro o un progetto
al fine di creare delle possibili relazioni di business. Ancora non è stato pensato un
programma come il TED Institute per aziende locali e non note a livello internazionale.
In conclusione, i TED talk costituiscono un ottimo strumento di corporate
communication per le aziende, al fine di migliorare le proprie di competenze di public
speaking e di ottenere una maggiore visibilità a livello locale. Attraverso i TEDx, alcuni
imprenditori hanno avuto la possibilità di incrementare il loro business e di costruire
relazioni solide e durature.
Questa analisi, seppur limitata nella grandezza del campione, può costituire la base per
una ricerca futura sull'importanza di un TED talk per le aziende.
130
131
CONCLUSIONI
In relazione all'obiettivo di ricerca presentato, lo studio svolto ha consentito di mettere
in evidenza i fattori di successo che caratterizzano i TED talk dell'evento TEDx.
Con questa trattazione, in particolare, si è voluto dare voce agli speaker TEDx, al fine di
illustrare quali sono i fattori di successo di un TED talk. Dalle interviste rivolte a
speaker e a organizzatori TEDx è emerso che tre sono i fattori che contribuiscono al
successo di un TED talk:
1. l'esperienza dello speaker prima, durante e dopo l’evento, in termini soprattutto
di preparazione del talk e di networking con il pubblico, i partner e gli
organizzatori;
2. l’organizzazione del TEDx composta da organizzatore principale, che detiene la
licenza del TED, dal team organizzativo e dai volontari che lavorano solo il
giorno dell’evento;
3. il format di public speaking proposto da TED per i TED talk.
Si esaminano di seguito in maniera più approfondita tutti e tre i fattori.
Lo speaker viene catapultato in una realtà completamente nuova e diversa rispetto al suo
ambito di lavoro. Decide di partecipare come relatore senza percepire alcun compenso
economico e insieme al team definisce l’idea che intende comunicare. Le idee degli
speaker intervistati sono tutte coerenti col tema dell’evento e coerenti con la persona e
l’attività lavorativa dello speaker. L’esperienza precedente all’evento ha a che fare
principalmente con il processo di preparazione, che rappresenta una parte essenziale per
ottenere successo col talk.
Come conferma anche la letteratura, esercitarsi in anticipo e fare continue prove sono
fattori essenziali per arrivare preparati il giorno dell’evento e per riuscire a comunicare
un messaggio in maniera fluida e stimolante.
L’esperienza dello speaker, inoltre, include il giorno dell’evento e il post - evento. Nel
primo caso lo speaker mette in pratica tutto ciò che ha imparato in precedenza e lancia il
messaggio di fronte al suo pubblico. Inoltre, durante la giornata sono fondamentali i
momenti di pausa, nei quali gli speaker hanno la possibilità di confrontarsi e discutere
del loro talk con gli stakeholder dell’evento.
132
Per quanto riguarda il post - evento, il fattore di successo dello speaker è costituito dalla
piattaforma online nella quale viene postato il suo talk, al fine di raggiungere un
pubblico ancora più ampio e non limitato alle persone della comunità.
Fondamentale nella buona riuscita del talk è il ruolo del team organizzativo. Senza un
lavoro costante basato su un principio di collaborazione, i talk non otterrebbero
successo. Il team, una volta selezionato lo speaker, lo aiuta nella definizione dell’idea e
nella preparazione del discorso e lo segue per tutta l’esperienza fino alla creazione del
video del talk da postare online. Il team, inoltre, svolge il compito di promozione
dell’evento e degli speaker prima dell’evento, e di divulgazione dei talk dopo, con lo
scopo di avvantaggiare se stessi come organizzatori e lo speaker.
Va precisato anche che gli organizzatori non vengono pagati per realizzare il TEDx, ma
si tratta interamente di un’attività svolta da persone volontarie.
Ultimo fattore di successo, ma non meno importante, è il modello di public speaking dei
TED talk. A livello di contenuti, ogni TED talk si contraddistingue per alcune
caratteristiche. Tutti durano non più di 18 minuti perché è una regola che impone TED,
il quale sostiene che è un ammontare di tempo ideale per essere ascoltati, per non
risultare eccessivamente noiosi e per comunicare efficacemente il messaggio centrale
della comunicazione. Questo aspetto è confermato anche dalla letteratura, che sostiene
che lo speech tenuto da un relatore deve essere breve, semplice e chiaro per essere
efficace.
In generale, dai talk degli speaker intervistati si nota soprattutto l’uso delle storie
personali per coinvolgere meglio il pubblico e un certo livello di passione nel raccontare
i contenuti. Un’altra caratteristica comune di ogni TED talk è il fatto di utilizzare
immagini e/o video che accompagnano la presentazione e facilitano la comprensione dei
contenuti. Quest’ultima viene ulteriormente agevolata dall’uso di un linguaggio
semplice, dalle analogie e dalle metafore.
Quello proposto da TED è un approccio originale che raccoglie le diverse caratteristiche
del public speaking e le unisce in una maniera tale da rendere quell’idea, un’idea di
successo.
Grazie a questi fattori gli speaker hanno ricevuto dei benefici grazie al TED talk e
all'evento TEDx nel suo insieme e ciò è stato confermato dalle interviste. Tra i risultati
più significativi è emerso che la maggior parte di essi ha ricevuto una maggior
133
esposizione, soprattutto mediatica. Hanno in secondo luogo aumentato la loro visibilità
sia a livello di comunità che a livello internazionale, soprattutto nel caso dei TED talk
tenuti in lingua inglese. Inoltre, il talk ha permesso loro di aumentare la reputazione e di
migliorare le proprie capacità di public speaking. Il beneficio più interessante che
emerge è la possibilità di creare relazioni di business, che senza quell’evento e quel talk
non si sarebbero mai create. Dalle interviste è emerso che queste relazioni si formano
soprattutto con gli stakeholder dell’evento, perché si ha la possibilità di conoscere di
persona gli speaker da un punto di vista sia personale che professionale.
Una possibile spiegazione dei risultati ottenuti dalle interviste può essere fornita dalla
letteratura scientifica relativa ai benefici prodotti dal public speaking negli eventi.
Alcune ricerche hanno mostrato che i benefici prodotti dagli speech di un evento
possono includere, ad esempio, un incremento delle vendite, maggiore visibilità
all'interno del settore di riferimento, la creazione di relazioni commerciali, la
promozione dell'immagine e del brand e così via.
Con la presente ricerca si è voluto integrare la letteratura già esistente relativa ai
benefici prodotti dal public speaking negli eventi TEDx, al fine di illustrare che si
possono ottenere dei riscontri positivi senza dover necessariamente promuovere un
prodotto o un servizio tramite uno speech. La letteratura conferma che i talk degli eventi
TED e TEDx costituiscono il "prodotto" di queste conferenze, ma la differenza rispetto
ad altri eventi aziendali è che TED non è nata con finalità strettamente economiche, ma
è nata con l'obiettivo di stimolare il pensiero del pubblico e di diffondere conoscenza
attraverso idee che meritano di essere divulgate.
Il format di public speaking proposto da TED e applicato ai TEDx è un modello che le
aziende potrebbero sia prendere come esempio durante gli eventi per ottenere dei
feedback positivi, sia prendere in considerazione in termini di partecipazione ad un
TEDx perché, come è stato confermato dalle interviste, creano network e aumentano la
visibilità. Di conseguenza, il TED talk può rappresentare il biglietto da visita
dell’azienda, nel quale vengono esposti non solo i contenuti tecnici e professionali di un
lavoro, ma anche l’aspetto personale dello speaker che spiega le motivazioni che stanno
alla base di una scelta lavorativa o di un progetto.
134
In estrema sintesi, il TED talk può rappresentare uno strumento di corporate
communication strategico che le aziende potrebbero prendere in considerazione per
ottenere maggiori benefici.
135
BIBLIOGRAFIA
Abson E., Bladen C., Kennel J., Wilde N. (2017), "Events Management. An
introduction", Routledge, seconda edizione.
Agarval A. (2010), "Why Are TED Talks 18 Minutes Long?", Digital Inspiration,
February 15, disponibile su <https://www.labnol.org/tech/ted-talk-18-
minutes/12755/> [Data di accesso: 08/11/2018].
Allen E. K. (2009), "Creativity on Demand", Harvard Business Review, May.
Allen J. (2007), "The Executive's Guide to Corporate Events and Business Entertaining:
How to Choose and Use Corporate Functions to Increase Brand Awarness,
Develop New Business, Nurture Customer Loyalty and Drive Growth", John
Wiley & Sons.
Anderson C. (2017), "TED TALKS. The Official TED Guide To Public Speaking",
Nicholas Brealey Publishing.
Antonakis J., Fenley M. & Liechti S. (2012), "Learning Charisma". Transform yourself
into the person others want to follow", Harvard Business Review, June, pp.
127 - 130.
Attri R., Pahwa M. S. & Urkude A. M. (2011), "Measuring Public Sector Oil Marketing
Companies' Brand Awareness", The IUP Journal of Brand Management, Vol.
VIII, No. 4.
Baccarani C. & Bonfanti A. (2015), "Effective Public Speaking: a conceptual
framework in the corporate-communication field", Corporate Communication:
An International Journal, Vol, 20, Issue: 3, pp. 375-390.
Baker G. (2008), "A beginner's guide to event planning", NZBusiness, March.
136
Barclay L. A. (2011), "Reviewed Confessions of a Public Speaker di Scott Berkun",
Business Communication Quarterly, Volume 74, Number 2, pp. 221-238,
June.
Behnke R. R. & Sawyer C. R. (2000), "Anticipatory anxiety patterns for male and
female public speakers", Communication Education, 49, pp. 187-195.
Bennet-Grant A. (2012), "Blow Your Mind", Campaign Promotion, 30 November.
Bergeland N. (2014), "Planning Events That Wow Clients", Bank investment consultant,
March.
Bernard H. R., Killworth P. E., Sailer L. (1979), "Informant accuracy in social network
data, IV: A comparison of clique-level structure in behavioral and cognitive
network data", Social Networks, 2, pp. 191-218.
Bonetti E., Cherubini S., Iasevoli G., Resciniti R. (2009), Il valore degli eventi.
Valutare ex ante ed ex post gli effetti socio-economici, esperienziali e
territoriali, FrancoAngeli.
Bottles K. (2010), "If I Can Learn to Become a Great Speaker, Anyone Can", Physician
Executive, pp. 76-79, September-October.
Boyd S. D. (1995), "Executive Speech Coaching: An On-Site, Individualized,
Abbreviated Course in Public Speaking", Business Communication Quarterly,
pp. 58-60, September.
Cadwalladr C. (2010), "Ted - the ultimate forum for blue - sky thinking", The Observer,
3 July.
137
Canova L., "Felicità Perpetua - il contributo di Luciano Canova", disponibile su
<https://www.perpetua.it/felicita-perpetua-un-paper-di-luciano-canova/> [Data
di accesso: 10/04/2018].
Chaturvedi A. (2009), "Event Management. A Professional and Development
Approach", Global India Publications Pvt Ltd New Delhi.
Cherubini S., Pattuglia S. (2007), Comunicare con gli eventi. Riflessioni e casi di
eccellenza, FrancoAngeli.
Collins J. C. (2015), "Go ahead, take the stage", Journal of Accountancy, pp. 1-7, March
1.
Compagnone A. (2015), "The Reconceptualization of Academic Discourse as a
Professional Practice in the Digital Age: A Critical Genre Analysis of TED
Talks", Journal of Language and Communication in Business, no. 54.
Cook A. (2009), "Forging partnerships", Event Magazine, March.
Crowther P. & Donlan L. (2011), "Value-creation space: The role of events in a service-
dominant marketing paradigm", Journal of Marketing Management, Vol. 27, pp.
1444-1463, December.
Curtin M. L. (2011), "Simple Tips for Event Success", Gifts & decorative accessories,
January.
De Biase L. (2011), "Ted, la creatività a tempo", Il Sole 24 Ore, 10 Luglio, disponibile
su <https://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2011-07-08/creativita-tempo-
170433.shtml?uuid=AaPzfKmD> [Data di accesso: 28/10/2018].
Draper J., Fenich G. G., Thomas L. Y. (2018), "Event management research over the
past 12 years: What are the current trends in research methods, data collection,
138
data analysis procedures, and event types?", Routledge, Journal of Convention
& Event Tourism, Vol. 19, No. 1, pp. 3-24.
Entis L. (2017), "TED Goes Corporate", Fortune.
French M. (2018), "Event Planning Is Much More Than Logistics", Special Events
Galore.
Fryer B. (2009), "What Are Conferences For?", Harvard Business Review.
Gallo C. (2018), "5 Ways to Project Confidence in Front of an Audience", Harvard
Business Review, May 28.
Gallo C. (2014), Talk like TED. The 9 Public Speaking Secrets of the World's Top
Minds, Pan Macmillan.
Gallo C. (2014), "What I Learned Watching 150 Hours of TED Talks", Harvard
Business Review, April 11.
Gans J. (2012), "TED Becomes a Publishing Platform", Harvard Business Review,
March 05.
Gottesman D. & Mauro B. (2001), "Taking Center Stage: Masterful Public Speaking
Using Acting Skills You Never Knew You Had", The Berkley Publishing
Group, New York.
Hall A. (2011), "Engage their brains", Corporate Meetings & Incentives, pp. 18 - 21,
May.
Harris S. R., Kemmerling R. L. & North M. M. (2002), "Brief Virtual Reality Therapy
for Public Speaking Anxiety", Cyber Psychology & Behaviour, Volume 5,
Number 6, pp. 543-550.
139
Hayes J.L. (1981), "Speaking of speaking", Management Review, Vol. 70, No. 9, pp. 2-
3.
Heimans J. & Timms H. (2014), "TED's Shift from Old to New Power", Harvard
Business Review, December 01.
Hennefrud W. L. (2001), "Treat Your Business Speech Like a Product", Management
Review.
Hertz B., Kerkhof P., Woerkum C. V. (2016), "PowerPoint Slides as Speaking Notes:
The Influence of Speaking Anxiety on the Use of Text on Slides", Business and
Professional Communication Quarterly, vol. 79 (3), pp. 348-359.
Invernizzi E. & Romenti S. (2013), Relazioni pubbliche e corporate communication,
McGraw-Hill.
Jamal A. & Oeppen J. (2014), "Collaborating for success: managerial perspectives on
co-branding strategies in the fashion industry", Journal of Marketing
Management, Vol. 30, Nos. 9-10, 925-948.
Jones E. (2003), "Develop methods to measure show exposure", Marketing News, p. 14,
May 12.
Kamenetz A. (2010), "How TED Became the NEW HARVARD ONLY BIGGER",
Fast Company, Issue 148, pp. 81-85, September.
Keith W. & Lundberg C. (2014), "Creating a History for Public Speaking Instruction",
Rhetoric & Public Affairs, Vol 17, No. 1, pp. 139-146.
Kolb J. A. (1994), "Adapting Corporate Presentation Skills Training Practices for Use in
a University Classroom", The Bulletin, December.
140
Kosslyn S. M. (2007), "Clear and to the point: 8 Psychological principles for
compelling PowerPoint presentations", New York, NY: Oxford University Press.
Lamson R. (1994), "Virtual Therapy", Montreal: Polytechnic International Press.
Larivière V., Macaluso B., Mongeon P., Sugimoto C. R., Thelwall M. & Tsou A.
(2013), "Scientists Popularizing Science: Characteristics and Impact of TED
Talk Presenters", Plos, April 30, disponbile su
<https://doi.org/10.1371/journal.pone.0062403> [Data di accesso: 04/11/2018].
Lee J. M., Jeong H. K., Jang D. P., Kim D. H. Choi Y. H., Kim I. Y. & Kim S. I.
(2002), "Virtual reality System for Treatment of the Fear of Public Speaking
using Image-Based Rendering and Moving Pictures", Cyber Psychology &
Behaviour, Volume 5, Number 3, pp. 191-195.
Linney G.E. (1995), "Communication skills: a prerequisite for leadership", Physician
Executive, Vol. 21, No. 7, pp. 48-49.
Liversidge A. (2002), "A Bright Conflagration...of ideas and clout and commitment is
TED, the intellectual circus ringmastered by the somewhat impossible Richard
Saul Wurman", Across The Board, Jan/Feb.
Lucas S. E. (2004), The art of public speaking (8th ed.), Boston, MA: McGraw-Hill.
Mancuso C. & Miltenberger R.G. (2016), "Using Habit Reversal To Decrease Filled
Pauses In Public Speaking", Journal of Applied Behavior Analysis, Vol. 49, No.
1, pp. 188-192.
Marcel M. (2015), "What's the Best Course? Evidence From Alumni on the Value of
Business Presentations Preparation", Journal of Education for Business, 90, pp.
10-17.
141
Mattiello E. (2018), "A Corpus-based analysis of scientific TED Talks: Explaining
cancer- related topics to non-experts", Discourse Context Media.
McCammon R. (2015), "I'm sure you're wondering why I've called you all here... The
key to mastering a meeting when all eyes are on you", Entrepreneur.
McCroskey J. C. (2006), "An introduction to rhetorical communication: A western
rhetorical perspective", (9th ed.), Boston, MA: Allyn & Bacon.
Mccune J. C. (2005), "The main event?", Office pro, November/December.
Meltzer B. A. (2002), "Public Speaking Maxim No. 101. The corpse is more
comfortable than the eulogizer at a funeral", The physician Executive, pp. 44-46,
September - October.
Merchant N. (2013), "When TED Lost Control of Its Crowd", Harvard Business
Review, pp. 79-83.
Messmer M. (2000), "Building your presentation skills", Strategic Finance, Vol. 81,
No. 7, pp. 10.12.
Molina N. (2007), "Developing a managerial plan to guide the planning process for
charity events", UNLV Theses, Dissertation, Professional Papers, and Capstone.
Montanari A. (2002), "Grandi eventi, marketing urbano e realizzazione di nuovi spazi
turistici", Bozza, apparso in forma definitiva sul Bollettino della Società
Geografica Italiana, serie XII, volume VII, 4.
Morgan N. (2001), "The kinesthetic speaker: putting action into words", Harvard
Business Review, pp. 113-120, April.
142
Morozov E. (2012), "The Naked and the TED", The New Republic, August 2,
disponibile su < https://newrepublic.com/article/105703/the-naked-and-the-ted-
khanna> [Data di accesso: 10/11/2018].
O'Leary M. (2011), "Good Video on the Web", Information Today, January.
Oppedisano J. (2002), "Taking Center Stage: Masterful of Public Speaking Using
Acting Skills You Never Knew You Had, by Deb Gottesman and Buzz Mauro.
New York, NY: Berkley Books, 2001. 191 pages, soft cover", Southern
Connecticut State University, p. 225, December.
Peak M. H. (1991), "Public Speaking For Fun and Profit", Management Review, pp. 51-
53, April.
Polidoro P. (2006), "Storia e organizzazione della retorica", Corso di Linguistica
Generale, Facoltà di Scienze della Comunicazione, Università di Teramo.
Porhola M. (2002), "Arousal styles during public speaking", Communication Education,
51, pp. 420-438.
Ramey T. (2016), "Event Planning: Keeping Your Cool in a Crisis. It's Convention
Time ... What Could Possibly Go Wrong?", Franchising World, August.
Rapee R. M. & Lim L. (1992), "Discrepancy between self- and observer ratings of
performance in social phobics". Journal of Abnormal Psychology, 101, pp. 728-
731.
Rolls J. A. (1998), "Facing the Fears Associated with Professional Speaking", Business
Communication Quarterly, 61:2, pp. 103-106, June.
Roos J. (2013), "The benefits and limitations of leadership speeches in change
initiatives", Journal of Management Development, Vol. 32, No. 5, pp. 548-559.
143
Scofidio B. (2011), "What We Can Learn from TED", Corporate Meetings &
Incentives, May.
Scotto di Carlo G. (2015), "Pathos as a Communicative Strategy for Online Knowledge
Dissemination: The Case of TED Talks", The Southest Asian Journal of English
Language Studies, Vol. 21.
Sherman R. (2001), "The well-rounded IE. Make a powerful presentation", IEE
Solutions, Vol. 33, No. 11, pp. 26-28.
Sproule J. M. (2012), "Inventing Public Speaking: Rhetoric and the Speech Book, 1730-
1930", Rhetoric & Public Affairs, Vol. 15, No. 4, pp. 563-608.
Sproule J. M. (2014), "Nineteenth-Century Rhetoric-The Big Problem", Rhetoric &
Public Affairs, Vol. 17, No. 1, pp. 155-162.
Stanley P. (1994), "Measuring Event Marketing", Incentive, Vol. 168, No. 5.
Tancer B. (2008), "Click", New York: Hyperion.
Torgovnick May K. (2016), "A TED speaker coach shares 11 tips for right before you
go on stage", TEDBlog, February 14, disponibile su <https://blog.ted.com/a-ted-
speaker-coach-shares-11-tips-for-right-before-you-go-on-stage/> [Data di
accesso: 9/11/2018].
Vogel R. S. (1999), "Self-efficacy and cardiovascular reactivity in social anxiety:
Women's articulated thoughts during simulated public speaking (Doctoral
dissertation)", USC Digital Llibrary, disponibile su <from
http://digitallibrary.usc.edu/cdm/ref/collection/p15799coll17/id/425328> [Data
di accesso: 28/09/2018].
144
Warner B. (2017), "Tapping into TED. TED talks have become important marketing
tools for nonfiction authors", Booklife, August 28.
Weber R. M. (2009), "TED and More", Journal of Financial Service Professionals,
November.
Webster K. T. (2011), "Trying to get invited to TED with...Chris Anderson", Printmag,
October.
Weller C. (2017), "Dopo un avvio complicato, la Ted Conference è diventata una forza
inarrestabile da milioni di dollari. Quale sarà il suo futuro?", Business Insider
Italia, disponibile su <https://it.businessinsider.com/dopo-un-avvio-complicato-
la-ted- conference-e-diventata-una-forza-inarrestabile-da-milioni-di-dollari-
quale-sara-il-suo-futuro/?refresh_ce> [Data di accesso: 29/10/2018].
Westcott M. (2003), "Quantify Success: Seven Metrics For Measuring Event
Programs", B to B, Vol. 88, No. 9.
Westenberg P. M., Bokhorst C. L., Miers A. C., Sumter S. R., Kallen V. L., Van Pelt J.
Blote A. W. (2009), "A prepared speech in front of a pre-recorded audience:
Subjective, physiological, and neuroendocrine responses to the Leiden Public
Speaking Task", Biological Psychology, 82, pp. 116-124.
Whelan S. & Wohlfeil M. (2006), "Consumer Motivations to Partecipate in Event-
Marketing Strategies", Journal of Marketing Management, 22, 643-669.
White J. R. (1991), "Suggestions on Public Speaking", The Appraisal Journal, pp. 71-
75, January.
Wolf J. (2010), "Event Planning Can Be Easier If You Follow These Steps. Here are
tips to make sure your event is not only special but successful", Nonprofit
World, Volume 28, Number 5, September/October.
145
Wolff A. (2018), "Speaking Tips from a TEDx Speaker Coach", Advisory Today, pp.
22-23.
146
147
SITOGRAFIA
http://digitallibrary.usc.edu [Data di accesso: 28/09/2018]
http://tedxtrento.com [Data di accesso: 12/11/2018]
http://www.carminegallo.com [Data di accesso: 03/11/2018]
https://blog.ted.com [Data di accesso: 9/11/2018]
https://decker.com [Data di accesso: 20/09/2018]
https://it.businessinsider.com [Data di accesso: 29/10/2018]
https://journals.plos.org [Data di accesso: 04/11/2018]
https://newrepublic.com [Data di accesso: 10/11/2018]
https://socialmeteranalysis.it [Data di accesso: 05/11/2018]
https://ted2019.ted.com [Data di accesso: 05/11/2018]
https://www.ilsole24ore.com [Data di accesso: 28/10/2018]
https://www.labnol.org [Data di accesso: 08/11/2018]
https://www.netpromoter.com [Data di accesso: 05/11/2018]
https://www.perpetua.it [Data di accesso: 10/04/2018]
https://www.ted.com [Data di accesso: 20/10/2018]
148
http://www.tedxbolzano.it [Data di accesso: 12/11/2018]
http://www.tedxmilanowomen.it [Data di accesso: 12/11/2018]
https://www.tedxverona.com [Data di accesso: 12/11/2018]
https://www.tedxvicenza.com [Data di accesso: 12/11/2018]
http://www.the-third-ear.com [Data di accesso: 12/11/2018]