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il punto di vista degli industriali reggiani · all’azienda e ai suoi prodotti, la lezione è...

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Vision il punto di vista degli industriali reggiani 41 MARZO 2012 Non possiamo arrestarci di fronte al nuovo 16 Innovazione e Sostenibilità 42 Formazione 58 Nuovi servizi alle imprese 68 POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, DCB REGGIO EMILIA intraprendenza responsabilità sostenibilità ASSEMBLEA GRUPPO GIOVANI IMPRENDITORI 2012
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n° 41MARZO 2012Rivista trimestrale di Industriali Reggio Emilia

Direttore ResponsabileGiulio Paterlini

RedazioneAssoservizi srl

Progetto grafico • Art directorGianandrea SimonettiHammer Communication srl

EditoreAssoservizi SrlVia Toschi 32 – 42100 Reggio Emilia

Stampa Tecnograf spaStampato e diffuso in 7.500 copie

PubblicitàPubblì - Concessionaria Editoriale srlC.so Vittorio Emanuele 113 • ModenaTel. 059 212194

Industriali Reggio Emilia

Via Toschi 30/A - 42121 Reggio Emilia

tel. 0522 409711• Fax 0522 409793

www.industrialireggioemilia.it

Gli articoli presentati possono non rispecchiare le posizioni

dell’Associazione Industriali di Reggio Emilia

che comunque li ritiene un contributo

sul piano dell’informazione e dell’opinione.

05 L’OPINIONEMaria Licia Ferrarini

06 IMPRESE REGGIANE

14 ASSEMBLEA GRUPPO GIOVANI IMPRENDITORI 2012

16 NON POSSIAMO ARRESTARCI DI FRONTE AL NUOVOAlessandro Negri

24 UN PERCORSO DI VALORE

26 I REGGIANI E LA RESPONSABILITÀ SOCIALE DELLE IMPRESEAstraRicerche

34 INTERVISTA A JACOPO MORELLIStefano Catellani

38 INTERVISTA A STEFANIA ACCORSIUfficio Comunicazioni Industriali Reggio Emilia

40 RINNOVO DELLE CARICHE

42 PREMIO INNOVAZIONE SOSTENIBILECarlo Luison

45 I PERCHÈ DI UN PREMIO

58 DAL SISTEMA

58 LA FORMAZIONEWilliam Levati

64 CIS - SCUOLA PER LA GESTIONE D’IMPRESA

65 INTERVISTA A CRISTINA STROZZIUfficio Comunicazioni Industriali Reggio Emilia

68 INTERNAZIONALIZZAZIONE

58 NUOVI SERVIZI ALLE IMPRESE

72 VOLONTARIATO

72 JAIMA SAHRAWI

76 ASSINDUSTRIA NOTIZIE

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l’opinioneMaria Licia FerrariniVice Presidente Industriali Reggio Emilia con delega a Education e rapporti con la Scuola

LA FORMAZIONEPERCORSO OBBLIGATO PER USCIRE DALLA CRISIPer misurarsi con successo con la concorrenza, le imprese devono reggereil passo di un mondo in cui prodotti, strategie di marketing, modelli organiz-zativi e mercati si evolvono ad alta velocità. Ma è la formazione il veicolo cheporta l'innovazione in azienda e l'innesta nelle professionalità e nei sistemiorganizzativi. Ogni impresa che voglia essere competitiva deve estenderla ilpiù possibile, dal management ai livelli operativi. Questo vale ancora di più in una fase di recessione dell'economia. La crisimette chi fa impresa di fronte a un'alternativa secca: reagire o accettare di ri-trovarsi progressivamente ai margini del mercato. Le strade possibili sonotante e diverse, ma passano tutte per lo snodo obbligato della formazione. Equesta è una consapevolezza che è cresciuta, soprattutto negli ultimi anni.In questo quadro Fondimpresa, il Fondo interprofessionale per la formazionecontinua costituito da Confindustria, CGIL, CISL e UIL, si è dimostrato un pre-zioso strumento, perché ha prestato attenzione allo specifico fabbisognodelle aziende, creando un sistema di finanziamento che fornisce risorseeconomiche in tempi rapidi e dà priorità alla domanda formativa. Dal punto di vista economico con i Fondi interprofessionali ha preso vita uncircuito impresa - lavoro - formazione che si autoalimenta, indipendente daicanali di finanziamento pubblici, nazionali o comunitari che siano. Tuttavia,Fondimpresa ha fatto un ulteriore passo in avanti, perché con il Conto Forma-zione restituisce ad ogni impresa la gestione diretta del 70% delle sommeversate all’Inps. Una vera e propria formazione su misura, perché solo l’a-zienda può disporne e può spendere quanto ha accantonato nei modi e tem-pi più adatti ai suoi piani di sviluppo e all’organizzazione del personale. L’azienda che sceglie Fondimpresa non solo non ha costi ulteriori, ma recu-pera le risorse che ha versato e può decidere direttamente come investirle.Tutti benefici ampiamente percepiti dalle imprese reggiane, che hanno ri-sposto con interesse, come testimoniano i trend di crescita. Nel periodo2007-2011, Fondimpresa ha erogato 5,5 milioni di euro per finanziare inter-venti formativi di cui hanno beneficiato oltre 13.000 lavoratori occupati nelleimprese aderenti: in soli cinque anni siamo passati da 12 mila ore di forma-zione nel 2007 alle oltre 100 mila del 2011. Innovazione, salute e sicurezzasul lavoro, processi amministrativi e organizzativi sono i temi scelti più fre-quentemente dalle aziende per la loro formazione.Questi risultati, registrati in un periodo di perdurante crisi, confermano la vali-dità delle modalità di finanziamento, il più possibile semplici e trasparenti,adottate da Fondimpresa. Uno strumento che è importante continuare a farconoscere, soprattutto perché - occorre sottolinearlo - l’offerta formativa og-gi è sempre più orientata ai bisogni delle imprese e maggiormente capace didiversificare la progettazione a seconda delle esigenze specifiche.Di questi fattori si compone un sistema di formazione che funziona. Che por-ta innovazione e competitività nelle aziende e che accresce la professiona-lità e l'occupabilità dei lavoratori.

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OLMEDO“Garantire una mobilità reale in caso di disabilità, signifi-ca saper personalizzare e progettare in base alle speci-fiche esigenze del cliente. Significa inoltre, saper starevicino al cliente anche dopo la vendita, con servizi di as-sistenza efficienti e capillari". Con queste parole LucaQuintavalli della direzione Olmedo, alla presenza di au-torità, clienti, fornitori, colleghi, dipendenti, ha ufficial-mente inaugurato la nuova sede locale di Parma. "Inquesto momento di grave difficoltà e congiuntura eco-nomica, ha continuato Quintavalli, abbiamo investito inun progetto che riteniamo fondamentale per la crescitadella nostra azienda e cioè essere vicini al cliente, conl'efficienza e la stessa competenza e professionalità cheda anni contraddistinguono il marchio Olmedo nella se-

ImpreseReggianede principale di Ghiardo di Bibbiano". Oggi Olmedoconta una ventina di dipendenti ed un fatturato annuo dicirca 7 milioni di euro. Un successo caratterizzato dalladinamicità e dalla continua ricerca dell'innovazione nelcampo degli allestimenti e personalizzazioni per il tra-sporto di persone con ridotte capacità motorie. Dopo ilclassico taglio del nastro e il successivo buffet i presen-ti hanno avuto modo di visitare i nuovi locali che inclu-dono un'area dedicata alle trasformazioni ed un'areashowroom contenente veicoli attrezzati, test drive, simu-latori e ausili per la guida e l'accessibilità a bordo.

CREDEMTELCredemtel è una società del Gruppo Credem attiva dal1989 nell’offerta di servizi telematici a banche, aziende

all’azienda e ai suoi prodotti, la lezione è entrata subitonel vivo con Eugenio Nobili, responsabile di produzionedi Dino Paoli, che ha illustrato ai ragazzi le strategie dipit stop, il funzionamento degli avvitatori e del circuitoimpianto aria. Tutti gli aspetti, teorici, tecnici e metodolo-gici affrontati da Nobili hanno poi trovato applicazionepratica al padiglione C, dove, sotto la supervisione diAldo Parola, capo meccanico GT2 del team Villois,Mauro Prodi, tecnico di Dino Paoli, e Giampiero Con-sonni, docente di MTS, gli studenti si sono cimentati inalcune prove di pit stop sull’Aston Martin Vantage GT2,telaio 007, del Team Villois. “Questi ragazzi sono i mec-canici di domani - ha commentato Francesca Paoli - ab-biamo voluto dare anche il nostro contributo alla loroformazione, mettendo a disposizione tutto il nostroknow-how perché sappiamo quanto sia fondamentaleper una squadra corse poter contare sulla manodoperadi meccanici altamente specializzati”. “È stata una gran-de opportunità per il gruppo di allievi MTS perché un pitstop veloce e preciso può influenzare in positivo il risul-tato della gara, perciò è importante che i ragazzi impari-no a gestirlo alla perfezione” ha spiegato Eugenia Ca-panna, ideatrice di Motorsport Technical School.

APOGEOFare una buona segnaletica oggi vuol dire occuparsi diuna moltitudine di problematiche cognitive, ambientali,tecniche e normative che solo un’attenta progettazioneed un’elevata sensibilità possono risolvere in modo coe-rente ed originale. Apogeo si occupa di sistemi di co-municazione visiva dal 1986 (segnaletica di interni,esterni, turistica, sicurezza, totem direzionali, digital si-gnage, insegne, espositori, bacheche, colonnine delimi-ta file ecc.), grazie al lavoro di tecnici architetti e desi-gners. La ventennale esperienza di Apogeo consente digarantire un servizio completo a partire dall'analisi deipercorsi e dei bisogni al progetto grafico, all'installazio-ne fino all'assistenza post-vendita. Diverse sono le ulti-me collaborazioni eccellenti in questo senso: l'Arcispe-dale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, la biblioteca“Multiplo” di Cavriago, il gruppo Cedacri di Parma e, alivello nazionale, il Parco del Vesuvio di Napoli e l'Azien-da Ospedaliera di Avellino. Apogeo realizza inoltre siste-mi come il percorso colore, che permette anche alleutenze più distratte di raggiungere il luogo preposto, ededica particolare attenzione a tutte le fasce di utenza,tra cui le persone diversamente abili, integrando alla se-gnaletica direzionale tradizionale le diciture Braille, le

e pubblica amministrazione. L'attività di Credemtel èiniziata con l'offerta di soluzioni nell’ambito del corpora-te banking interbancario ed è proseguita nei servizi digestione elettronica documentale, accreditandosi oggicome uno dei principali player del mercato, per arrivareal controllo di gestione. Nonostante le grandi difficoltàdel settore ICT, il 2011 è stato un anno positivo, chiusocon buon incremento sia del fatturato che dell’utile. Unsuccesso determinato dalla volontà di rispondere aduna esigenza sempre maggiore di efficienza di costi edi gestione. Credemtel propone infatti un’offerta chegarantisce dei risparmi diretti sui costi e con un pricingorientato più a logiche di pay per use che di elevati in-vestimenti iniziali. Nel 2011 sono stati introdotti nuoviservizi come la firma biometrica su tablet, per permette-re la gestione integrata della filiera della logistica senzacarta di settori quali grande distribuzione o trasporti ela predisposizione di una piattaforma web innovativache permette alla pubblica amministrazione l’organizza-zione e la gestione di gare d’appalto completamenteonline, riducendo costi operativi e volumi di carta spes-so inutili.

DINO PAOLIL’azienda reggiana Dino Paoli venerdì 3 febbraio ha te-nuto al Motorsport ExpoTech di Modena una lezione dipit stop per gli studenti di MTS - Motorsport Technical

School, la prima e unica scuola italiana per meccanicida corsa. Dopo una breve introduzione di FrancescaPaoli, amministratore delegato di Dino Paoli, dedicata

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mappe in rilievo ed il percorso pedotattile. Apogeo ècertificata ISO 9001 e 14001.

NETRIBENetribe Group, società specializzata in consulenza IT,system integration, application management e visual &digital communication, prosegue il proprio piano di cre-scita, inaugurando una nuova business unit dedicata aiservizi Cloud, in grado di ridurre i costi dei propri clienti,semplificare la loro gestione ed aumentarne la produtti-

vità. Nel contesto attuale, dove l'attenzione ai costi puòspesso contrastare l'evoluzione tecnologica, risulta in-fatti fondamentale per le aziende adottare strumenti etecnologie che garantiscano crescita e risparmio, non-ché protezione degli investimenti. Il nuovo data center diNetribe Cloud si trova a Milano, sulla dorsale del MIX.L’offerta innovativa cloud di Netribe include il lancio disoluzioni business come Microsoft Dynamics NAV eCRM in modalità SaaS (Software as a Service). A mar-zo, in collaborazione con Fujitsu Technology e Intel, Ne-tribe Cloud è stata inoltre protagonista, presso l’Acade-mia Barilla di Parma, del convegno “Tecnologia in Mo-stra”.

COMER INDUSTRIESSi è tenuta lo scorso 24 novembre presso l’Hotel Prin-cipe di Savoia di Milano la premiazione dei ChinaAwards, dedicata alle realtà italiane che meglio hannosaputo cogliere le opportunità del mercato cinese e alleanaloghe realtà cinesi rispetto al mercato italiano. Tra ipremiati, anche Comer Industries. L’azienda si è aggiu-dicata il premio Creatori di Valore, riconoscimento asse-gnato “alle aziende italiane che hanno realizzato le mi-

gliori performance con la Cina, operando in distretti e insettori ad alta crescita di esportazione”. A ritirare il Chi-na Award 2011, Matteo Storchi, director sales & marke-ting di Comer Industries. Presente alla manifestazioneanche Giuseppe Zelano, director operations. L’eventodei China Awards, che comprende sette categorie dipremio, è giunto quest’anno alla sesta edizione. E’ orga-nizzato dalla Fondazione Italia Cina e da MF - Milano Fi-nanza con il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Eco-nomico, del Ministero dell’Ambiente, del Ministero degliAffari Esteri e della Camera di Commercio Italo Cinese,e con la partnership della Camera di Commercio Italia-na in Cina e la collaborazione di Intesa Sanpaolo eWind. Comer Industries ha iniziato il suo percorso in Ci-na nel 1987 con un’attività di marketing e acquisto discatole ingranaggi e prodotti semi-lavorati di fabbrica-zione cinese, si è consolidata nel 2007 con l’apertura diComer (Shanghai) Trading Co. Ltd., la nuova filiale com-merciale, e con l’Unità Operativa Comer Industries(Shaoxing) Co. Ltd, nella provincia dello Zhejiang, poiintegrate nel 2009 per la produzione di trasmissioni peril settore eolico ed agricolo e l'attività commerciale. Nel2010 il giro d’affari è quasi quadruplicato, grazie in par-ticolare al rafforzamento della partnership con i principa-li produttori cinesi di energia originata dal vento, a cuil’azienda fornisce i riduttori per la rotazione e l’inclinazio-ne delle pale e per l’orientamento delle turbine. L’azien-da è presente nel grande mercato asiatico anche conaltri prodotti destinati alle applicazioni agricole e indu-striali, la cui domanda è destinata a crescere in modosensibile nei prossimi mesi.

SERIGRAFIA 76Un premio a “una storia imprenditoriale lunga 35 anni,costruita mattone dopo mattone, con forza e tenacia”,accompagnata da originali e meritorie iniziative rivolte albenessere e al sostegno del personale dipendente. A ri-ceverlo Serigrafia 76, la storica azienda di MontecchioEmilia leader nella stampa di decorazioni adesive per legrandi industrie, nel corso della quindicesima edizionedi “Montecchio ad arte”. La premiazione, avvenuta nellacornice del Cortile interno del Castello medievale diMontecchio Emilia, è stata l’occasione per segnalare eringraziare personalità o enti locali che si sono partico-larmente distinti per le loro attività riguardanti i settoridell'imprenditoria, della cultura e del volontariato. “Sia-mo molto soddisfatti per il premio ricevuto - è il com-mento dell’Amministratore delegato Fausto Mazzali -,

un’ulteriore occasione per ribadire l’importanza del sen-so di responsabilità sociale dell’impresa, come elemen-to fondamentale del nostro successo sul quale puntare,perché ci piace considerare i nostri dipendenti comeparte di un’unica grande famiglia”. Una scelta di campo,ribadita qualche mese fa con l’attivazione del servizio dibaby sitter per le dipendenti, per coprire le ore del gior-no durante le quali i figli rimangono scoperti dalla vigi-lanza dei familiari. “In questi tempi di crisi abbiamo scel-to di puntare sul welfare, mantenendo l’occupazionesenza licenziare nessuno: siamo una piccola azienda,ma pensiamo in grande, sicuri che la capacità di sapereinnovare rappresenti la chiave per riuscire sui mercati in-ternazionali”.

ARTONI “Il Logistico dell’anno”, giunto alla sua 7° edizione, è unriconoscimento promosso ed organizzato da Assologi-stica e premia gli operatori del settore trasporto e logi-stica che nel corso dell’anno si sono distinti nella ricer-ca e nell’innovazione. Artoni, azienda leader nel settoredei Trasporti e della Logistica integrata, ha vinto il pre-

mio 2011 nella sezione “Innovazione nel material hand-ling” con un progetto innovativo, realizzato nel propriopolo logistico di Codogno (Lo), per la gestione ottimaledelle attività di allestimento dei kit (kitting) basato sutecnologia “Pick By Light”. Con questo riconoscimentoArtoni si conferma come una delle aziende leader nelsettore in Italia con un’offerta completa di servizi di logi-stica, in grado di garantire ai clienti un servizio a valoreaggiunto e personalizzato.

G3Da oggi ogni box portapacchi da auto G3 monterà unnuovo sistema di apertura e chiusura per aumentare emigliorare l’esperienza del cliente. Praticità di utilizzo efacilità di carico sono stati alla base dello sviluppo deinuovi componenti box portapacchi. Il sistema è stato di-segnato e curato interamente dall’ufficio tecnico di G3.Oltre a questo importante punto di svolta, l’azienda diMontecavolo punta a introdurre sul mercato nuovi desi-gn sia per questo prodotto che per le vasche proteggibaule. Anche in questo articolo G3 ha infatti saputo rin-novarsi conquistando il consenso di una nuova casa au-tomobilistica proponendo una vasca progetti baule conseparatori, capace sia di proteggere il bagagliaio che dicreare scompartimenti all’interno di esso.

EVERGREENUn impianto fotovoltaico da 1100 Kw, in grado di pro-durre oltre un milione e 200mila kilowatt annui. Dati chefanno dell’impianto fotovoltaico della ditta Evergreen diBoretto uno dei più grandi a livello provinciale. Ever-green – che ha come socio di riferimento l’imprenditorepovigliese Pietro Benassi – è stata creata con lo scopodi rivitalizzare un’area industriale di 30mila metri quadra-ti, con uno stabilimento di 6mila mq di superficie da an-ni in disuso. L’investimento ha richiesto importanti risor-se in quanto la copertura dello stabilimento era in lastredi cemento-amianto di spessore e dimensioni notevoli:dopo le necessarie autorizzazioni il materiale inquinanteè stato smaltito e trasportato in Germania, con l’utilizzodi oltre trenta autotreni. In seguito è stata installata lanuova copertura, con pannelli costituiti da due rivesti-menti in lamiera collegati tra loro da uno strato di diecicentimetri di isolante poliuretanico, per favorire un ri-sparmio energetico consistente nel sistema di riscalda-mento. Il progetto ha visto l’utilizzo di pannelli da 480watt di potenza, il che ha permesso di ottimizzare la su-perficie utilizzata con un risparmio del 30% dello spazioa parità di produzione. L’impianto è formato da 2292pannelli che occupano 2500 mq di copertura e 8000 diarea cortiliva, e riuscirà a coprire il fabbisogno energeti-co di circa 400 famiglie.

QUANTAIl Gruppo Quanta – presente in Italia e all'estero con unfatturato di oltre 110 milioni di euro – opera con suc-

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cesso e da diversi anni nell'ambito dei servizi legati allerisorse umane, offrendo alle aziende soluzioni persona-lizzate. La somministrazione a tempo indeterminato, me-glio nota come staff leasing, si inserisce nella gammadegli strumenti di flessibilità occupazionale che Quantapropone alle aziende. I lavoratori vengono assunti a tem-po indeterminato, inquadrati correttamente e assegnatiin missione presso l’impresa utilizzatrice che mantiene ilpotere direttivo e di controllo senza avere la titolarità delrapporto di lavoro. L’esigenza di regolarizzare situazioniai margini della legalità, di recuperare controllo su atti-vità esternalizzate fidelizzando il personale in forza edevitando la dispersione di competenze sono i più fre-quenti presupposti per l’utilizzo dello staff leasing. L’uni-co limite, relativo agli ambiti di utilizzo indicati dalla leg-ge 191/2009, è superabile mediante accordo sindaca-le. Nessuna agenzia aveva fino ad ora promosso lo staffleasing in ambito produttivo. Quanta vanta il primo casoin Italia di assunzione di lavoratori in staff-leasing in pro-duzione. Il caso di successo si è verificato in Lombardiapresso un'azienda cliente che, grazie all’accordo sinda-

cale stipulato con la UILM locale, ha potuto conservarele competenze strategiche della forza lavoro preceden-temente utilizzata ai limiti della legalità, valorizzandole,attraverso la stabilizzazione del contratto di staff leasingsiglato con Quanta e recuperando saldamente la pote-stà organizzativa e di controllo senza alterare il proprioassetto organizzativo.

BREVINI FLUID POWER“Together to make a difference”: questo il nuovo sloganche ben sintetizza la filosofia Brevini Fluid Power per i

prossimi anni. Infatti, grazie ai risultanti incoraggianti del2011, l’azienda si proietta fiduciosa nel 2012 indossan-do una veste completamente nuova. Terminata l’integra-zione del gruppo, grazie all’accorpamento definitivo diSAM Hydrauilik, azienda storica del marchio Brevini,Brevini Fluid Power si appresta ad affrontare lo scenarioglobale con una nuova organizzazione. Sul finire del2011 è stata definita dal Top Management una nuovavision e mission aziendale con l’obiettivo a medio/lungotermine di posizionare l’azienda alla leadership del mer-cato italiano e tra i primi sei top player del mercato mon-diale. Uno dei prossimi obiettivi sarà l’avviamento entrola primavera della nuova scuola di formazione per acqui-sire le competenze tecniche e manageriali indispensabiliper raggiungere gli obiettivi di crescita.

IMMERGASLa Domus Technica, il centro di formazione avanzatarealizzato da Immergas nell’area dello stabilimento diBrescello (RE), è stata selezionata tra i vincitori dellaquarta edizione dell’US Award. Il premio assegnato aImmergas è stato ritirato nella sede del Sole 24 Ore aMilano da Ettore Bergamaschi, direttore marketing ope-rativo & comunicazione Immergas e dai due architettiche hanno progettato l’edificio: Marco Pavarani e PaoloIotti. “La Domus Technica conferma la scelta di Immer-gas di investire sulla sostenibilità e sulle energie rinno-vabili - ha spiegato Ettore Bergamaschi - la scelta deimateriali e delle soluzioni tecnologiche, ma anche archi-tettoniche è un segnale preciso: un biglietto da visitache mostra la strada che Immergas ha intrapreso”. Unedificio che è diventato subito un laboratorio aperto,spazio di lavoro e accoglienza, ma anche immagineaziendale. Il premio US Award 2011 è stato organizzatoda US-ufficiostile, rivista specializzata de Il Sole 24 Ore,per identificare le eccellenze nella progettazione del-l'ambiente di lavoro, per promuovere e diffondere la cul-tura della qualità e dell'innovazione nel workplace. Im-mergas ha vinto il 3° premio nella categoria Architectu-re. Realizzato in classe "A", la struttura è energetica-mente autosufficiente. Le apparecchiature installate nel-le quattro sale dimostrative del piano terra producono,sfruttando varie tecnologie, fluidi primari caldi e fredditotalmente recuperati, stoccati e riutilizzati per soddisfa-re i fabbisogni energetici dell'intero edificio, nonché percontribuire a quelli dell'edificio per uffici esistente. Inquesta ottica la Domus Technica è stata selezionata trai 12 progetti “SE-R Sostenibile Emilia-Romagna” sele-

zionati dall’Osservatorio sull’Architettura Sostenibile,esposti alle Fiere di Reggio Emilia dal 16 al 19 febbraio2012 nella rassegna Ecocasa.

INSIDEQual è la migliore tecnologia per programmare applica-zioni? Quali prospettive esistono per gli sviluppatori dioggi? Quali mercati si stanno aprendo per cellulari e ta-blet? Meglio Air, Html 5 e Javascript o il nativo? AdobeFlash è davvero morto? Queste sono solo alcune dellequestioni affrontate durante l’evento “La tecnologia alservizio del business”, una due giorni gratuita organizza-ta da InSide e da Andrea Trento e dedicata a una trenti-na di imprenditori, programmatori web developer e svi-luppatori mobile che nell’ultimo anno hanno frequentatoi corsi di formazione InSide sullo sviluppo web e mobile.Per questi due giorni di formazione e confronto, InSideha scelto l’agriturismo “Il Bove”, sede abituale del princi-pale appuntamento italiano nell’ambito della formazionesullo sviluppo nativo di App: l’iSummerCamp (la prossi-

ma edizione di giugno 2012 è già prenotabile). Nel cor-so della due giorni di Reggio Emilia, Andrea Trento, unodei massimi esperti in Italia sulle tecnologie mobili, rela-tore e ospite delle principali conferenze internazionalisullo sviluppo mobile, ha illustrato non solo le novità tec-nologiche e i cambiamenti di scenario, ma soprattutto ilcorretto modus operandi per cogliere le opportunità dibusiness nel settore. “Utilizzare la giusta tecnologia e in-dividuare la corretta linea di sviluppo è decisamente ilrequisito fondamentale per soddisfare gli obiettivi di unprogetto” spiega Andrea, “Soprattutto in relazione a trevariabili di estrema importanza: tempo, costi, continuità.

Oggi ad esempio non ha più senso fare siti in Flash enon è detto che con Html 5 si possa realizzare qualsiasiapplicazione. Conoscere le giuste tecnologie e ade-guarsi in termini di know-how garantisce nuove ed im-portanti opportunità da sfruttare nell'attuale panorama”.

TECFLAMTecflam Srl ha recentemente ottenuto, dal TÜV SÜD, lacertificazione UNI EN ISO 9001-2008 relativamente al-la gestione delle attività svolte al proprio interno, finaliz-zate al miglioramento dei rapporti con clienti e fornitori.Quest’importante traguardo rappresenta un ulteriore sti-molo verso il miglioramento delle programmazioni inter-ne e di quelle in outsourcing, verso la riduzione dei tem-pi di consegna richiesti sempre più ridotti e verso l’in-cremento di efficienza indispensabile per un correttoservizio post-vendita di manufatti industriali.

EMAKEmak comunica che nell’esercizio 2011 il Gruppo ha re-gistrato ricavi consolidati per 204,2 milioni di euro, incalo del 1,2% rispetto all’esercizio 2010. L’esercizio èstato caratterizzato principalmente dalle condizioni me-teorologiche non favorevoli e dal rallentamento dell’eco-nomia mondiale. L’elemento più significativo è stata l’ac-quisizione del Gruppo Tecomec, del Gruppo Comet, diSabart e di Raico, che verranno consolidate nel contoeconomico di Emak a partire dal 1° gennaio 2012. I ri-cavi consolidati pro-forma del 2011, considerando ilnuovo perimetro del Gruppo a far data dal 1° gennaio2011, sono stati pari a 356,9 milioni di euro, in crescitadel 2,3% rispetto al dato pro-forma 2010. Grazie a que-sta operazione, Emak, oltre ad un’importante crescitadimensionale, indispensabile per operare in mercatisempre più competitivi, otterrà significativi benefici deri-vanti da opportunità di cross-selling sulla rete e sullaclientela e dall’integrazione delle risorse tecnologiche,produttive e manageriali delle rispettive aziende. Lastruttura finanziaria del Gruppo, rafforzata anche dall’au-mento di capitale portato a termine con successo neldicembre 2011, consentirà di sostenere la crescita siaorganica che per linee esterne.

REXNORD MARBETTProsegue col raggiungimento di un importante traguar-do il percorso “family friendly” di Rexnord Marbett. L’a-

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zienda di Correggio ha infatti ottenuto il finanziamentoper sovvenzionare servizi di dopo scuola, baby parkinge campi estivi per tutti i figli dei dipendenti. Rexnord hapartecipato, durante il mese di luglio 2011, al bando

emesso dal Ministero Politiche per la Famiglia, volto allarealizzazione di azioni positive per la conciliazione tratempi di vita e tempi di lavoro, presentando un progettoarticolato il cui fine era riuscire a dare un aiuto ed unservizio aggiuntivo a tutti i dipendenti con figli ma senzaappoggi famigliari. Grazie a questo progetto ed al finan-ziamento ottenuto, tutti i dipendenti che ne faranno ri-chiesta, già dai prossimi mesi, potranno usufruire diquesti nuovi servizi. Dopo l’open day di ottobre 2010,dedicato ai famigliari dei dipendenti, ed il children’s day,in ottobre 2011, che ha rivolto particolare attenzione aifigli dei dipendenti, Rexnord ha voluto con questo nuovoprogetto dare un ulteriore segno di attenzione nei con-fronti dei propri collaboratori, dando una risposta alle ef-fettive esigenze delle famiglie.

BLULINKSi è tenuto in febbraio l’incontro rivolto a tutta la rete deipartner italiani di Blulink “la qualità è l’asso nella mani-ca”. Durante la giornata si è discusso della situazionedel mercato dell’information technology individuandonuove strategie e strumenti per consentire una presenzacostante ed incisiva nell’attuale contesto macro-econo-mico. Dopo una panoramica sui nuovi Progetti Blulinkavviati nel 2011 (ad es. Magneti Marelli Powertrain Spa,Ognibene Spa, Università degli Studi di Modena e Reg-gio, Nice Spa, CAMST e tanti altri), è stata effettuataun’analisi sul mercato delle soluzioni qualità, sicurezzaed ambiente italiane ed estere e sono stati condivisi gliimportanti risultati ottenuti nel 2011 dall’azienda (fattu-rato in crescita e oltre 30 nuovi progetti attivati). Pre-sentata in anteprima Quarta3, la nuova piattaforma per

la gestione di qualità, sicurezza e ambiente, che verràdefinitivamente ufficializzata con un’ampia sessione adhoc durante la prossima open house Blulink in program-ma il 17 maggio. Confermato il trend di attenzione delleaziende interessate a competenze e soluzioni Blulink re-lativo agli schemi normativi di settore (Automotive, Phar-ma, Aeronautico, Biomedicale…), alle cogenze normati-ve e alle richieste dei grandi committenti relative allaQualità nei confronti dei propri fornitori e conto terzisti.

CREATTIVITÀCreattività ha curato alcuni aspetti comunicativi per l’e-vento d’inaugurazione della nuova sede a Parma di Ol-medo e per l’edificio industriale comprendente lo showroom con il laboratorio Test drive. Nella nuova sede sipotranno vedere veicoli attrezzati, ausili e simulatori perla guida e l’accessibilità a bordo. Secondo l’amministra-tore Luca Quintavalli, la ricerca della qualità, del servizioe la prontezza di risposta al cliente sono le chiavi chehanno permesso di non risentire assolutamente dellacrisi e di distinguersi in tutto l’ambito nazionale. Interpre-tando ed elaborando queste linee guida, Creattività harealizzato le campagne istituzionali dell’azienda.

LIGABUE PAOLA & C Il 19 dicembre presso lo show room di Torricelli EmilioArredamenti di Albinea si è svolto un evento enogastro-nomico organizzato da Paola Ligabue, che ha avuto co-me protagonista lo Chef Gianni D’Amato de Il Rigoletto.D’Amato, coadiuvato da un nutrito staff di collaboratori,due dei quali giapponesi, insieme alla moglie Fulvia e alfiglio Federico, che segue il bistrot Rigolettino, ha ese-guito la preparazione di due dei suoi celebri piatti of-frendone la degustazione ai presenti (un centinaio dipersone. Co-sponsor dell’evento la Pasticceria GraziaMazzali, con i suoi celebri dolci mantovani, che ha di re-cente aperto un punto vendita nel cuore di Albinea. Laserata ha avuto grande successo ed è stata la prima diuna serie di appuntamenti focalizzati sulla valorizzazionedel patrimonio enogastronomico locale, abbinato allaqualità dei prodotti e del servizio nonché alla cortesiadei Fratelli Torricelli, mobilieri da oltre mezzo secolo.

WARRANT GROUPProsegue con successo la collaborazione tra WarrantGroup e Nolan, leader nel settore dei caschi per motoci-

clisti. Dopo una prima fase finalizza-ta all’automazione di alcuni processidi produzione finora manuali, l’atten-zione si è focalizzata sul prodotto esull’esigenza di ridurre la sudorazio-ne e la rumorosità percepita all’inter-no del casco. Ed è qui che è statofondamentale l’incontro con Moxoff,lo spinoff del Politecnico di Milano,con Warrant Group, che utilizza mo-delli e algoritmi matematici per inno-vare prodotti, processi e servizi. “Sitrattava di un problema multifisicanel quale gestire contemporanea-mente la fluidodinamica (passaggiodell’aria all’esterno e all’interno delcasco), la termica (calore, sudora-zione o sensazione di freddo all’in-terno del casco) e l’acustica (rumorepercepito dal guidatore in corsa) -racconta Ottavio Crivaro, responsa-bile dell’area trasferimento tecnolo-gico di Warrant Group e ceo diMoxoff- Siamo così partiti da un mo-dello di simulazione che, accoppian-do fluidodinamica e termica, permet-tesse di capire come cambiare laposizione e la forma delle canaline ei materiali del casco, per diminuire lasudorazione”. Sul fronte acustica,per capire come ridurre il rumore,era necessario comprendere in ter-mini numerici, come il casco tra-smette il rumore dall’esterno versol’ interno. A tal scopo, WarrantGroup ha promosso una collabora-zione tra Nolan e Pininfarina persvolgere questo genere di test all’in-terno della loro galleria del vento.Con i dati e le indicazioni raccolte,ora Nolan può progettare un nuovocasco con un comfort termico e acu-stico evoluti. Il prossimo passo saràquello di creare un ambiente che in-tegra la simulazione fluidodinamica,quella termica e quella acustica, in ununico software user friendly che po-trà essere usato facilmente da qual-siasi tecnico di progettazione Nolan.

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ASSEMBLEA GRUPPO GIOVANIIMPRENDITORI 2012intraprendenza

responsabilità sostenibilità

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Autorità, Signore e Signori, Colleghe e Colleghi, voglio innanzitutto ringraziarvi per la partecipazione all’assemblea dei Giova-ni Imprenditori di Reggio Emilia. In particolare saluto Jacopo Morelli, Presidente Nazionale Giovani Imprendi-tori Confindustria. Insieme a lui ringrazio Enrico Finzi per un impegno che –ancora una volta – ha prodotto una ricerca interessante e ricca di riflessioni.Con questo appuntamento si chiude per me un breve ma intenso periodo diimpegno associativo iniziato nell’estate scorsa quando Giorgia Iasoni è sta-ta chiamata alla presidenza regionale. Oggi, ho il piacere di annunciare che pochi minuti fa l’assemblea dei Giova-ni imprenditori reggiani ha scelto Stefania Accorsi come Presidente per ilprossimo biennio. Si avvia così un nuovo ciclo che sotto la guida di Stefania continuerà ad es-sere caratterizzato da quella passione verso il futuro che è ormai il tratto di-stintivo del nostro Gruppo.L’incontro di quest’anno coincide con un significativo traguardo: i cin-quant’anni di vita dei Giovani Imprenditori di Reggio Emilia. L’attualità di questo anniversario non sta nella celebrazione fine a se stessa,ma nella conferma di uno spirito associativo fondato su tre valori.L’intraprendenza, che rappresenta l’anima stessa del nostro agire quotidiano.La responsabilità, che nasce dalla consapevolezza del ruolo sociale dellenostre aziende.La sostenibilità diventata ormai la frontiera sulla quale si misura non solo ilsuperamento della cultura industriale del ‘900, ma anche un nuovo modo diguardare all’economia, alla società e all’impresa.Le testimonianze del video col quale abbiamo aperto i lavori ci hanno pre-sentato imprenditrici e imprenditori che, insieme alla loro Associazione, han-no partecipato allo sviluppo e alla crescita del sistema locale.Un impegno nel quale l’idea di responsabilità sociale ha rappresentato il “fi-lo rosso” che ha unito il passato al presente del nostro agire associativo.

relazione del Presidente Alessandro Negri

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ina NON POSSIAMOARRESTARCIDI FRONTE AL NUOVO

Lunedì 27 febbraio presso la Sala Specchi del Teatro Municipale R. Valli, in oc-casione dell’assemblea annuale, il Gruppo Giovani Imprenditori di IndustrialiReggio Emilia ha festeggiato il 50° Anniversario della propria fondazione, por-tando la riflessione sui temi della responsabilità sociale d’impresa e dello svilup-po sostenibile. Nel corso dell’evento, dal titolo “Intraprendenza Responsabilità Sostenibilità.Cinquant’anni d’impegno dedicati al futuro”, dopo la relazione del Presidentedel Gruppo Giovani Alessandro Negri e l’intervento del Presidente neoelettoStefania Accorsi, sono stati presentati i risultati dell’Osservatorio sulla SocietàReggiana Edizione 2012, curato anche quest’anno dal prof. Enrico Finzi, Presi-dente di Astra Ricerche.Successivamente è stato consegnato alle imprese vincitrici il Premio InnovazioneSostenibile, il riconoscimento istituito dal Gruppo Giovani per fare emergere leimprese del territorio che, attraverso soluzioni innovative, hanno contribuito agenerare valore per la società. Ha concluso i lavori il Presidente nazionale deiGiovani Imprenditori Jacopo Morelli.

ALESSANDRONEGRI

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che ha guardato alle persone come titolari di diritti ri-muovendo l’ambito dei doveri. Riferendomi alle imprese segnalo l’etica fondata sulreinvestimento dei profitti nella propria azienda.Una prassi condivisa da gran parte degli imprenditorireggiani. Non sfugge poi la centralità della Legalità.

Una scelta di campo indispensabile per contrastare lacriminalità organizzata e l’evasione fiscale.Infine, l’attenzione nei confronti del Territorio e della pro-pria Comunità di riferimento.I valori richiamati sono, a ben vedere, i riferimenti diquella “responsabilità sociale d’impresa” di cui, tra le al-tre cose, ci occuperemo nel corso dei lavori.Si colloca proprio in tale ambito il Premio InnovazioneSostenibile – organizzato con il contributo della BancaPopolare dell’Emilia Romagna – oggi alla sua prima edi-zione. Colgo questa occasione per ringraziare le nume-rose imprese che hanno scelto di concorrere proponen-

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Gli interventi degli anni Cinquanta in favore degli abitan-ti dei comuni colpiti da alluvioni, sono coerenti con il so-stegno dato alla creazione della sede universitaria neglianni Novanta. Allo stesso modo, l’impegno per gli asili eper le colonie estive negli anni della ricostruzione si col-lega, idealmente, al sostegno per la realizzazione della

stazione mediopadana e alla spinta per la modernizza-zione del sistema locale che la nostra Associazione por-ta avanti. Cambiano le priorità e gli obiettivi, ma rimanecostante, nel tempo, un impegno fondato sull’idea che ilprogresso si costruisce, prima di tutto, attraverso l’as-sunzione diretta della responsabilità.Un impegno espresso da imprenditori che, nonostante ildiffuso antagonismo di classe degli anni Cinquanta,Sessanta e Settanta, si sono dimostrati capaci di conci-liare l’interesse individuale con il bene comune.Un’attitudine indispensabile per vincere la crisi facendodi essa un nuovo punto di partenza.

Ma attenzione, per ripartire dobbiamo recuperare l’u-miltà indispensabile per affrontare un futuro che presen-ta insidie pericolose.Ancora una volta i dati del nostro Osservatorio aiutanoa comprendere la nostra realtà.Riferendoci ad essi, rileviamo con piacere la crescita

della fiducia nelle imprese e negli imprenditori.Non potrebbe essere diverso.Nell’ultimo decennio l’imprenditoria reggiana ha dimo-strato un’elevata capacità competitiva nonostante gli ul-timi tre anni siano stati segnati dalla crisi.Una situazione di criticità che si è aggravata in questi ul-timi mesi a causa della crisi del debito sovrano, degli in-terventi che essa ha imposto e dagli effetti della specu-lazione internazionale.Elementi che combinandosi tra loro hanno contribuito adeterminare la stretta creditizia che sta penalizzando leimprese, specie quelle di piccole dimensioni.

Una vera e propria emergenza come ha evidenziato neigiorni scorsi il governatore della Banca d’Italia. Viviamo dunque una condizione d’inattesa incertezzache ha minato nei reggiani quella speranza nel futuro sucui si fondano lo sviluppo economico e sociale. Crescono ansia e pessimismo alla cui affermazione ha

certamente contribuito un sistema locale che fatica arinnovarsi. Prevale l’istinto di sopravvivenza che portacon sé comportamenti conservativi e di attesa. Viviamo una grande trasformazione che richiama tutti auna precisa responsabilità: orientare la crescita materia-le in una direzione coerente con la dimensione morale. Penso al valore del lavoro, inteso non solo in terminieconomici, ma anche come crescita individuale, cultura-le e sociale. Mi riferisco al valore della responsabilitàche deve ispirare i comportamenti pubblici e privati.Per non considerare poi l’etica del dovere. Un tema,quest’ultimo, dimenticato, nel corso di una fase storica

Un momento dell’AssembleaGiorgia Iasoni, Presidente Comitato Regionale Giovani dell’Industria Stefania Accorsi, Presidente neoeletto Gruppo Giovani Industriali RE

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do iniziative di elevato valore sociale. Mi riferisco aun’attitudine all’innovazione che, proprio in questi anni,è chiamata a misurarsi con l’emergente cultura della so-stenibilità. La sfida è rendere ecocompatibile l’intera vitadel prodotto: dall’origine della materia alla realizzazione,al consumo, fino al suo recupero e riutilizzo. A Reggio Emilia sono numerose, le imprese che hannocreato prodotti con minori consumi energetici; ridotto l’u-tilizzo di materie prime attraverso il riciclo e il recupero;investito in energie rinnovabili e nelle nuove tecnologieper migliorare i rendimenti dei processi o, ancora, inven-

tando nuovi servizi. Ma attenzione, l’innovazione non puòessere relegata solo ai prodotti e ai processi produttivi.Deve necessariamente estendersi all’intera società edunque anche al mondo delle relazioni industriali.Sono ben consapevole di quanto sia difficile, in tempi dicrisi, parlare del rapporto tra imprese e lavoratori, maforse è il momento giusto.Mi limito ad un solo esempio. Il sistema produttivo reg-giano potrebbe e dovrebbe essere il luogo nel qualesperimentare nuove forme di welfare declinate su base

aziendale e di filiera. Soluzioni – utilizzate finora solo dapoche grandi imprese – che permettono di conciliareagevolazioni fiscali e contributive per le aziende, conmaggiori vantaggi economici per i collaboratori. Non possiamo arrestarci di fronte al nuovo. Soprattutto,dobbiamo avere il coraggio di riconoscere che l’Italia“invecchia” giorno dopo giorno. Il tramonto delle logiche concertative, la crisi della politi-ca, lo stallo che vive il Paese da troppi decenni, il so-pravvivere di logiche profondamente avverse al mercatoo, ancora, la difficolta di attuare riforme.

Un quadro di riferimento negativo del quale, nostro mal-grado, anche Reggio Emilia è parte.Siamo di fronte a responsabilità che riguardano le im-prese stesse, i sindacati, gli amministratori locali, gliesponenti politici e i rappresentati delle molte istanzedella società civile. Ciascuno di noi è chiamato a una prova impegnativa.Una sfida che riguarda, naturalmente, anche i giovaniimprenditori. Facciamo nostra l’esortazione di Steve Jobs nel memo-

Da sinistra: Stefano Landi, Presidente Industriali Reggio Emilia – Stefania Accorsi, Presidente neoeletto Gruppo Giovani Industriali Reggio Emilia –

Giovanni Roveda, Direttore Generale Industriali Reggio Emilia

rabile discorso che ha tenuto all’Università di Stanfordnel 2005.Queste le sue parole.“Il tempo è limitato, quindi non lo sprecate vivendo la vi-ta di qualcun altro. Abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostraintuizione. In qualche modo sanno già che cosa voleterealmente diventare. Tutto il resto è secondario”. Una vi-sione che condividiamo perché fondata su quel sensodi responsabilità individuale sul quale si costruisce il fu-turo di ciascuna persona e di ciascuna comunità.

In un Paese impaurito dai cambiamenti, impegnato astabilire chi paga la crisi del debito sperando che siacomunque qualcun altro e incapace di misurarsi con legrandi trasformazioni. Ebbene, in una Paese come que-sto sfugge un dato di grande rilevanza. La sfida interna-zionale chiede alle nostre imprese di essere ancora piùorganizzate, più forti finanziariamente e più “intelligenti”. Tutto ciò significa che l’organizzazione non sarà solo laproiezione del saper fare dell’imprenditore, ma un’or-chestra di competenze e responsabilità individuali sud-divise tra l’imprenditore e i suoi collaboratori. Apprendere a gestire questa complessità, mantenendo

le caratteristiche e le prerogative del fondatore rappre-senta, oggi, la vera sfida di chi sceglie e non subiscel’impresa come proprio destino. Si tratta di una questio-ne nella quale ha un rilievo centrale quel “passaggio ditestimone” tra generazioni vissuto con ansia da centi-naia d’imprese d’ogni dimensione. Un processo difficile,spesso doloroso e talvolta traumatico, dal quale, tutta-via, dipende una parte considerevole del futuro impren-ditoriale del Paese. A Reggio Emilia abbiamo lavoratosu questo tema credendo fortemente nella diffusionedei cosiddetti “patti di famiglia”. Una soluzione che con-

sente a generazioni diverse di convivere, condividendola gestione aziendale nel rispetto di regole preventiva-mente definite.Autorità, Signore e Signori, Colleghe e Colleghi, Thomas Edison ripeteva che “riesce in tutto, chi si dà dafare mentre aspetta.” Ebbene noi non ci limitiamo adaspettare che la crisi passi, ma scegliamo di impegnarciper le nostre imprese e per la comunità nella quale ope-riamo. Guardiamo avanti nella consapevolezza che dovenon c’è speranza verso il futuro non può esservi domani. E lo facciamo ricordandoci che il futuro si “guadagna”,giorno dopo giorno, nel presente.

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inaUN PERCORSO DI VALORE

Per celebrare il 50° Anniversario della propria fondazione, i GiovaniImprenditori hanno scelto di realizzare un video in cui ripercorreremezzo secolo di vita associativa. Per farlo sono state raccolte in unfilmato realizzato da Ierà con la regia di Marco Righi le testimonian-ze di cinque Presidenti che hanno segnato i decenni passati. I volti di Enzo Bartoli, Savino Gazza, Marco Guerra, Annamaria Arto-ni e Giorgia Iasoni, si succedono in sequenza e narrano con le loroparole il vissuto dell’intera storia associativa del Gruppo, ma soprat-tutto trasmettono i valori sui quali si è fondato da sempre l’impegnodei Giovani Imprenditori reggiani.Un film fatto di persone che proietta il racconto nel domani, attraver-so la voce e il volto degli attuali componenti del Gruppo che lancianoil messaggio del visual grafico conclusivo: “Un percorso di valore -cinquant’anni d’impegno dedicati al futuro”.

Dal 1961 a oggi, i Presidenti del Gruppo Giovani sono stati i seguenti:

1961-65 Alessandro Lasagni

1965-75 Giacomo Carpi

1975-79 Enzo Bartoli

1980-84 Savino Gazza

1985-87 Alberto Lasagni

1987-88 Stefano Margaria

1989-90 Marco Guerra

1991-92 Simona Caffarri

1993-94 Eugenio Bartoli

1994-95 Barbara Morini

1995-99 Paolo Capanni

2000-02 Anna Maria Artoni

2002-03 Stefano Lasagni

2003-05 Mariacristina Gherpelli

2006-08 Graziano Grasselli

2008-12 Giorgia Iasoni • Alessandro Negri, Presidente Vicario dal 10/2011 al 2/2012

2012 Stefania Accorsi

ENZO BARTOLIPresidente dal 1975 al 1979

SAVINO GAZZA Presidente dal 1980 al 1984

MARCO GUERRA Presidente dal 1989 al 1990

ANNAMARIA ARTONI Presidente dal 2000 al 2002

GIORGIA IASONI Presidente dal 2008 al 2012

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SINTESI DELL’INDAGINE DEMOSCOPICA SVOLTA DAASTRARICERCHE PER CONTO DEL GRUPPO GIOVANI

DELL’ASSOCIAZIONE INDUSTRIALI DELLA PROVINCIA DI REGGIO EMILIA

Nelle pagine che seguono vengono presentati i principali dati dell’indagine de-moscopica che da sette anni AstraRicerche realizza per conto del Gruppo Gio-vani di Industriali Reggio Emilia tramite 500 interviste telefoniche, sommini-strate col metodo CATI (Computer Aided Telephone Interviewing) a un cam-pione rappresentativo dei cittadini italiani maggiorenni residenti a Reggio Emi-lia e nella provincia, pari a 431.000 individui. La rilevazione è avvenuta tra il 10e il 13 gennaio 2012, un po’ più tardi rispetto al consueto (nelle precedenti rile-vazioni le interviste venivano svolte a fine novembre di ogni anno).

La condizione socio-economica dei ReggianiSecondo la tradizione di questo Monitor, la prima domanda ha riguardato levalutazioni che i soggetti hanno fatto della condizione socio-economica pro-pria e dei propri cari alla metà di gennaio 2012: esse sono sintetizzate nella‘torta’ che segue.

L’ATTUALE SITUAZIONE PERSONALE

Come si vede, sono assai pochi sia i davvero soddisfatti (meno dell’8%), siacoloro che descrivono come cattiva o pessima la realtà che li connota (menodell’11%). Com’è da sempre tipico di quest’area, il grosso del campione si ri-partisce tra moderatamente insoddisfatti (43%) e moderatamente soddisfatti(38%). Nel merito, comunque, prevale l’insoddisfazione, dichiarata dal 54%.L’analisi dei dati disaggregati mostra che coloro che si lamentano sono as-sai al di sopra della media gli intervistati tardo-adulti e anziani (63%), sin-gles (66%), con redditi e consumi medio-bassi/bassi (addirittura 80%), conla licenza media (61%) o elementare (73%), non ‘attivi’ (59%) e in particola-re pensionati (65%) ma anche lavoratori autonomi (60%) e – ancor più –

I REGGIANI E LA RESPONSABILITÀ SOCIALE DELLE IMPRESE

ENRICO FINZI

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imprenditori/dirigenti/professionisti (63%). All’opposto,la soddisfazione circa la condizione socio-economicapropria e dei propri cari è maggiore della media tra i 18-34enni (55%), i soggetti di classe media (51%) e bendi più medio-alta/alta (64%), i diplomati (52%) e i lau-reati (56%), gli ‘attivi’ (51%: specie gli impiegati/qua-dri/docenti 59%) ma pure gli studenti e i non occupati(58%), coloro che non sono capifamiglia (54%) maconvivono con 0-14enni (figli, fratelli, nipoti: 51%), isoggetti orientati al rischio e all’imprenditività (53%), gliopinion leaders che influenzano gli altri (54%).Viene da chiedersi: qual è la dinamica della satisfac-tion/dissatisfaction degli adulti residenti in questa pro-vincia? Lo si può vedere – con riferimento alle ultime seirilevazioni – nel grafico qui sotto riportato.

L’ATTUALE SITUAZIONE PERSONALE

Come si può notare, nel corso del 2011 la situazione ènuovamente peggiorata, dopo il lieve miglioramento re-gistrato l’anno precedente: anzi, nei sei anni considerati,mai si era raggiunto un livello così alto di scontento, unoscontento esploso nell’autunno 2008 (con l’acuirsi dellacrisi dopo il fallimento della Lehman Brothers) e che haraggiunto ora il suo top, con i soddisfatti crollati dal75% del 2007 a meno del 46% nel gennaio 2012.È interessante osservare, nel contempo, che le cose aReggio e nella provincia vanno comunque meglio chenella media italiana: la rilevazione nazionale di AstraRi-cerche dell’inizio di gennaio 2012 segnala infatti che lamedia nazionale degli scontenti è pari al 68% e dunquedi quattordici punti percentuali superiore a quella verifi-cata negli stessi giorni nel Reggiano.

Il sentiment dei ReggianiMa come si prospetta il 2012? Lo mostra la ‘torta’ chesegue.

LE PREVISIONI PERSONALI AUTORIFERITE A BREVE TERMINE

Ora, a parte quell’oltre 4% che non sa esprimersi, colo-ro che ipotizzano l’assenza di mutamenti significativi neidodici mesi successivi all’intervista ammontano al 35%del totale: un dato non positivo sol che si tenga contodel mediocre livello di partenza. Il dato-chiave è comun-que un altro: i pessimisti autoriferiti a breve termine (il39%) superano alla grande gli ottimisti (poco oltre il21%).Secondo tradizione, AstraRicerche ha calcolato l’indicedel sentiment, ossia delle previsioni a breve termine: es-se sono considerate positive se l’intervistato ipotizza unmiglioramento (debole o forte) oppure se antivede unasostanziale stabilità ma solo se l’attuale sua situazione èreputata abbastanza o molto positiva. Al contrario, ilsentiment è definito negativo allorquando il soggettocrede che nei prossimi dodici mesi le cose peggioreran-no per lui e per i suoi cari oppure rimarranno immutatema a partire da una condizione socio-economica attualepiù o meno disagiata. Ebbene, la ‘torta’ qui sotto ripor-tata indica la situazione alla metà di gennaio del 2012.

IL SENTIMENT

È evidente che i ‘negativi’ (54%) superano nettamente i‘positivi’ (41%) col restante 4% che non fa previsionioppure risulta totalmente contraddittorio.Le accentuazioni dell’orientamento depresso riguardano

i soggetti con tenore di vita medio-basso e basso (70%),quelli con la sola licenza elementare o nessun titolo distudio (60%), le casalinghe (68%) con i lavoratori auto-nomi (65%) e gli imprenditori/dirigenti/professionisti(63%), coloro che hanno una debolissima personalità(60%) e non sono perciò in grado d’influenzare gli altri(66%). Invece, l’ottimismo appare superiore alla mediatra i 18-34enni (52%), gli studenti e i non occupati(53%) così come gli impiegati/quadri/docenti e i salariati(47%), in generale i lavoratori dipendenti (46%), gli ap-partenenti alle classi media (46%) e ancor più medio-al-ta/alta (51%), i non capifamiglia (45%) ma membri di fa-miglie numerose (46%) specie se con bambini/ragazzi(50%), infine coloro che hanno una cospicua Forza dellaPersonalità (48%) e dunque appaiono in grado di faretam tam attivando fenomeni ‘virali’ (51%).E il trend del sentiment? Lo si ricava dando un’occhiataagli istogrammi della tabella riportata nella pagina se-guente, la quale riferisce dei dati dal 2006 in poi.

IL SENTIMENT

È evidente, anche qui, il peggioramento rispetto alle duerilevazioni precedenti: malgrado non si sia tornati ai livel-li catastrofici del trimestre del 2008 (quello dell’accele-razione della crisi), quando il sentiment negativo coin-volse il 67% dei Reggiani, ora il ‘clima’ della provincias’è rovesciato, dopo che a fine 2009 e a fine 2010 gliottimisti autoriferiti avevano battuto i pessimisti.Va però detto che la depressione in questa provincia ècomunque inferiore a quella media del Paese, il qualenel suo insieme a metà gennaio del 2012 si descrivevacon un sentiment negativo nella misura del 66%, ossiaundici punti percentuali al di sopra del pur non positivodato reggiano.In definitiva, è possibile dire che i residenti italiani inquest’area stanno e prevedono di stare male (e peggioche nel biennio precedente), pur se relativamente me-

glio che nel grosso del Bel Paese.A conferma, nella descrizione delle caratteristiche dellapropria personalità (le quali raramente cambiano annodopo anno), gli intervistati segnalano un generale arretra-mento: diminuiscono in tredici mesi coloro che si auto-definiscono ottimisti (dal 74% al 71%), gli allegri edestroversi (dal 76% al 68%), coloro che hanno tanti ami-ci/amiche (dal 74% al 68%), i forti e sicuri di sé (dal69% al 65%), gli amanti del godersi la vita (dal 65% al62%). Coerentemente, aumentano coloro che si delinea-no come assai attenti a come spendono i soldi (dall’84%all’86%), i conservatori (dal 44% al 46%), gli ansiosi eincerti (dal 16% al 24%), i pessimisti (dal 16% al 22%),coloro che sostengono di non essere mai presi in consi-derazione degli altri (dal 4 per mille a quasi il 5%).Ulteriori indicazioni in tal senso vengono dall’analisi delcosiddetto indice di dinamismo pro-attivo: se nel 2010il 32% dei Reggiani appariva molto favorevole all’inno-vazione, all’imprenditività, al rischio e il 48% solo un po’(col 20% di soggetti fautori dell’immobilità e della sicu-rezza), ora la situazione appare peggiorata. I fautori del-l’immobilismo sono rimasti stabili ma è diminuito di piùdi 6 punti il peso percentuale dei Reggiani davveroorientati all’innovazione non garantita (dal 32% al 26%),a favore degli ‘intermedi’ ambivalenti: basti dire che i re-sidenti italiani in questa provincia convinti che nella vitasia bene cercar di conservare quello che si ha sonopassati in tredici mesi dal 54% al 71%. Con un’aggiun-ta: gli intervistati più dinamici risultano essere nettamen-te superiori alla media del citato 26% se hanno meno di35 anni (33%), sono laureati (41%), sono studenti onon occupati (addirittura 47%) oppure imprenditori/diri-genti/professionisti e impiegati/quadri/docenti (32%),hanno reddito e consumi medio-alti o alti (per un 49%senza pari), hanno un’elevata Forza della Personalità(42%) e perciò influenzano gli altri e attivano fenomeni‘virali’ (43%).È però interessante notare che, in un momento di forti ecrescenti difficoltà materiali, si rafforzano le istanze im-materiali: gli intervistati che dicono di avere forti valori eideali ‘volano su’ dall’81% al 90%, i molto attenti agliaspetti spirituali della vita dal 62% al 70%, gli informatie colti dal 60% al 69%. Ma la differenza più forte tra leultime due rilevazioni riguarda il dichiarare di avere tantisogni, progetti, ambizioni: qui in poco più di un anno sipassa dal 59% al 47%, a dimostrazione del fatto che ilmomento difficile riduce la propensione all’innovazione,finendo così per aggravare proprio la crisi da cui si vuo-le uscire.

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I rapporti tra imprese e societàAl di là di questi dati generali, il tema specifico di que-sto sondaggio è stato la corporate social responsibility,ossia la responsabilità sociale delle imprese: un temadeclinato dai Reggiani nel proprio specifico contestosocio-culturale, a lungo studiato in passato da AstraRi-cerche e connotato dal recente passaggio da un diffusosospetto anti-industriale a una più equilibrata cultura, inogni caso assai attenta agli aspetti sociali.A riprova, non più del 43% del campione ritiene che leimprese debbano solo mirare a fare profitti con l’unicovincolo del rispetto delle leggi (una convinzione maggio-re tra gli imprenditori, i dirigenti, i liberi professionisti, icommercianti, gli esercenti, gli artigiani). Non che le im-prese possano prescindere dall’efficienza: anzi, quasi il98% del campione è certo che esse debbano operareappunto in modo economicamente efficiente perché co-sì creano lavoro e ricchezza per la comunità. Di più,compito delle imprese è certo produrre profitti ma – se-condo la tipica cultura reggiana – per distribuirlo allacomunità, per dare vantaggi diretti e indiretti alla societàlocale nel suo insieme (lo pensa l’85%). In effetti, l’opi-nio communis dei residenti italiani in questa provincia èche le imprese non devono solo avere l’obiettivo dell’ef-ficienza e del profitto ma devono anche svolgere azionipositive nei confronti dei lavoratori, dell’ambiente, deigruppi sociali più deboli.Siamo di fronte, con ogni evidenza, ad un dominante fa-vore per il ‘capitalismo sociale’, assai lontano dal liberi-smo puro e dell’esaltazione del mercato senza troppivincoli. La realtà è che la doppia tradizione social-comu-nista e cattolico-popolare, per molto tempo – seppur inmodi diversi – anticapitalistiche e comunque ostili almondo delle imprese private, ha abbandonato nell’ulti-mo ventennio la rigidità ideologica, per approdare a unaformazione di compromesso tra la tradizione leftist e ilgoodwill per il capitalismo: non una terza via ma un pun-to di approdo intermedio, che esalta il ruolo dell’impresama solo in quanto essa sia fortemente oblativa e destiniuna quota significativa delle sue attività e dei suoi profit-ti a favore della collettività e non solo dell’imprenditore odegli imprenditori.

La responsabilità sociale delle impreseL’orientamento appena delineato si traduce in un incon-sueto favore maggioritario, senza alcuna eccezione, neiconfronti dei 18 esempi ‘testati’ di corporate social re-sponsibility, indicati qui di seguito.

GLI ASPETTI DI RESPONSABILITÀ SOCIALE DELLE IMPRESE

A CUI SI ATTRIBUISCE MOLTISSIMA IMPORTANZA

I dati che abbiamo appena scorso sono impressionanti.Di fatto, su 18 exempla, ben 11 sono condivisi da piùdell’85% del campione; altri tre tra il 71% e il 77%; gliultimi quattro tra il 63% e il 65%.La verità è che i Reggiani investono le imprese (private,cooperative, pubbliche, miste, ecc.) di una vera e pro-pria valanga di aspettative, dando moltissima importan-za alla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori,dell’ambiente e dell’ecosostenibilità, del risparmio ener-getico e dell’utilizzo di fonti alternative di energia, delpiù generale risparmio nell’utilizzo delle materie prime(specie se non rinnovabili), dell’estensione e della valo-rizzazione del lavoro dei giovani e delle donne così co-me degli anziani e dei disabili. Non basta: le imprese so-no assai richieste di impegnarsi a favore della ricercascientifica e tecnologica così come di nuovi (e persino

rivoluzionari) modi di produrre, dello sviluppo della mo-bilità sostenibile, a pro della comunità locale (anche incollaborazione con altre aziende, gli enti locali, l’univer-sità, ecc.), contro ogni discriminazione – anzitutto nellefabbriche e negli uffici – dei lavoratori di ogni origine edetnia, religione e cultura. E vanno aggiunti anche sia latutela dei consumatori (pure in collaborazione con le or-ganizzazioni consumeristiche), sia il cosiddetto ‘volonta-riato d’impresa’, lo sviluppo del telelavoro, ecc..Appaiono complessivamente modeste le differenze tra idiversi segmenti in cui si articolano il campione e dun-que la società reggiana. In ogni caso, i maschi risultanopiù orientati al risparmio nell’uso delle materie prime eallo sviluppo di nuovi modi di produrre, mentre le donnenon si discostano mai significativamente dalla media. Ipiù giovani sono maggiori fautori della valorizzazione dellavoro femminile, mentre gli adulti nelle fasce centralid’età risultano più sensibili alla ricerca scientifica e tec-nologica, al rigetto di ogni discriminazione, all’innovazio-ne dei processi produttivi, all’impegno delle imprese arisolvere alcuni dei problemi dell’area nella quale opera-no (anche in collaborazione con altri soggetti), alla tute-la dei consumatori, allo sviluppo del telelavoro. I lavora-tori dipendenti appaiono ancor più orientati della mediaa favore della valorizzazione delle donne, dello sviluppodella mobilità sostenibile, del maggior ricorso al telela-voro, mentre gli indipendenti/autonomi (inclusi gli im-prenditori) risultano più attenti alla ricerca scientifica etecnologica, al risparmio nell’uso delle materie prime, al-l’innovazione nei modi di produrre, all’attivismo commu-nitarian e anche allo sviluppo del telelavoro. Ma – ripe-tiamolo – il dato-chiave è quello della scarsità di diffe-renze rilevanti tra i diversi gruppi sociali di Reggio e del-le provincia.

La valutazione della responsabilità sociale delle imprese private localiSin qui, gli auspici. Ma qual è la realtà delle imprese pri-vate reggiane per quel che attiene alla corporate socialresponsibility? Lo si vede dando un’occhiata alla ‘torta’riportata a lato, la quale sintetizza i dati relativi ai voti (da1/minimo a 10/massimo) che ogni intervistato è stato ri-chiesto di esprimere valutando il concreto impegno del-le aziende non pubbliche reggiane in relazione alle nu-merose forme di responsabilità sociale sin qui conside-rate.Cominciamo col dire che il voto medio è discreto, es-sendo pari a 6.7 nella suddetta scala ‘scolastica’ 1-10.

Ed è interessante osservare che non si rilevano diffe-renze significative né per genere, né per condizione so-cio-professionale (per es. tra lavoratori dipendenti, lavo-ratori autonomi, imprenditori, non lavoratori). Solo l’etàgioca un ruolo, seppur mimino: i men che 35enni risul-tano un po’ più critici degli adulti e degli anziani. E an-che la collocazione nelle tre aree nelle quali è stata ri-partita la provincia segnala che il giudizio in questioneè lievemente migliore tra i residenti nel capoluogo, dipoco inferiore nella Bassa, minimo (ma sempre discre-to) nella zona appenninica che si colloca a sud dellaprovincia.

IL GIUDIZIO ATTRIBUITO ALL’IMPEGNO DELLE IMPRESE PRIVATE

DI REGGIO E DELLA PROVINCIA PER QUEL CHE RIGUARDA

LA RESPONSABILITÀ SOCIALE

Nell’insieme, a parte un 7% che non sa esprimersi inmerito, solo un settimo del campione valuta negativa-mente la corporate social responsibility delle impresereggiane (tra l’altro, nella gran parte dei casi, dando loroil voto 5 e non quelli – assai peggiori – da 1 a 4). Lamaggioranza assoluta si colloca tra i giudizi ‘sufficiente’e ‘discreto’ (56%: con lieve prevalere della valutazioneun po’ migliore). Infine, il 24% si dimostra entusiasta,scegliendo uno dei tre voti tra 8 e 10. Con un’aggiuntanon banale: è vero che i lavoratori dipendenti sono unpo’ più critici della media ma è vero anche che essi ri-sultano soprammedia (specie se salariati) anche tra glientusiasti, mentre gli imprenditori si distribuiscono esat-tamente pro quota.

Il confronto tra la provincia e il PaeseE come sta Reggio Emilia con la sua provincia rispettoall’Italia nel suo complesso? Lo indica la ‘torta’ riportatanella pagina seguente.

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LA SITUAZIONE DELLE IMPRESE PRIVATE DEL REGGIANO

IN TERMINI DI RESPONSABILITÀ SOCIALE A CONFRONTO

CON QUELLA DELL’ITALIA

Come si vede, a parte il 5% che si conferma totalmentedisinformato e comunque non in grado di esprimersi, leimprese private locali appaiono – come sempre – larga-mente vincenti: infatti, se il 28% parla di sostanziale iden-tità oppure risponde ‘dipende dai casi’, solo poco più del6% critica quella che percepisce come una particolaredebolezza del Reggiano rispetto all’insieme della Penisolae delle isole maggiori versus il quasi decuplo 61% chetrasmette un’immagine se non di eccellenza almeno dinetta leadership. Pure qui con un’accentuazione curiosa:i soggetti con redditi medio-alti e alti (inclusi imprenditori,dirigenti e professionisti) appaiono più severi degli altrigruppi socio-professionali, mentre sono i lavoratori auto-nomi quelli a dirsi più entusiasti circa la propria provinciamessa a confronto col complesso del Bel Paese.

Il futuro delle imprese socialmente responsabiliE domani? Guardando alle prospettive dell’economia edella società i residenti italiani adulti a Reggio e nellaprovincia esprimono la convinzione che le imprese dota-te di corporate social responsibility non avranno un futu-ro ‘facile’, in discesa. Da un lato, infatti, è convinzione dif-fusa che d’ora in poi le imprese socialmente responsabilisaranno favorite sia dal maggior consenso della gente(71%), sia nell’esportare in Paesi attenti a tali tematiche(66%), con l’aggiunta – condivisa dal 56% del campio-ne – che proprio la crisi economica, operando un’aspraselezione ‘darwiniana’, farà sopravvivere unicamente leaziende migliori, tra cui quelle socialmente responsabili.Epperò, il 69% è certo che la crisi, spingendo a conte-nere i costi, penalizzerà tali tipi di imprese, anche perchéqueste ultime risulteranno svantaggiate nella competizio-ne con i produttori che non danno importanza alla socialresponsibility e quindi non se ne accollano i costi: tale

pessimismo è rafforzato dalla convinzione, propria del56% degli intervistati, che vuole la gente, i consumatori, icittadini, resi meno sensibili a questi temi proprio daimorsi della crisi economico-sociale che li penalizza.Il risultato di tutte queste opinioni è mostrato nell’indiceche segue, il quale mostra che il 38% si descrive comenon positivo circa il futuro delle imprese socialmente re-sponsabili; un identico 38% risulta, all’opposto, positivo;il restante 24% appare ambivalente e contraddittorio.

INDICE DI FUTURO VANTAGGIO

PER LE IMPRESE SOCIALMENTE RESPONSABILI

Le accentuazioni rispetto alle media segnalano che la‘positività’ succitata coinvolge maggiormente i tardo-adulti e gli anziani (42%), gli imprenditori/dirigenti/pro-fessionisti (addirittura 53%) con i lavoratori autonomi(45%) e i pensionati (42%), i laureati (43%); laddove i‘negativi’ si ritrovano soprammedia tra i men che 35enni(44%), i residenti nella fascia appenninica (43%), i lavo-ratori dipendenti (43%) con particolare riguardo agli im-piegati/quadri/docenti (47%), i soggetti appartenenti alleclassi socio-economiche medio-bassa e bassa (50%).

I Reggiani e il welfare aziendaleQuest’anno è stato affrontato un altro tema inedito al-meno per questo Monitor periodico: quello del cosid-detto welfare aziendale, cioè di quei servizi e beneficiche un’azienda può offrire ai suoi dipendenti, al di là de-gli obblighi stabiliti dalle leggi e dai contratti di lavoro.Come si vede esaminando la tabella riportata nella pagi-na seguente, su 19 servizi/benefits ‘testati’ ben 13 ven-gono ritenuti molto validi dalla maggioranza degli intervi-stati, giudicanti assai utile che le imprese di Reggio e del-la provincia li forniscano ai loro dipendenti e collaboratori.Due di essi sono reputati essenziali da circa il 92%: l’as-sistenza per anziani, bambini e disabili e la mensa azien-

disabili (il sub-campione dei dipendenti si colloca 3 puntial di sotto del campione), l’asilo-nido aziendale (-5%), levacanze per i figli (+4%), la sala lettura e giochi per bam-bini/anziani (-6%), l’aiuto nello svolgimento di attività do-mestiche (-3%).

L’OFFERTA DI SERVIZI DI WELFARE AZIENDALE DA PARTE DELLE

IMPRESE DI REGGIO E DELLA PROVINCIA GIUDICATA ESSENZIALE

dale. Tra il 90% e l’80% troviamo l’asilo nido aziendale,l’orario di lavoro flessibile (a parità di ore lavorate), variservizi alla persona (tipo asili, consultori, ecc.), le navetteper garantire i trasporti da e per i luoghi di lavoro, l’assi-stenza medica, il car sharing o car pooling per favorire l’u-so dell’auto in comune con colleghi. Attorno al 68% eccoil ticket restaurant, la distribuzione ai dipendenti di buonispesa e il telelavoro. Un po’ al di sopra del 50% incon-triamo l’assistenza nello svolgere pratiche per i dipendenti(in posta, in banca, dall’avvocato, dal commercialista,ecc.) e gli spazi dedicati allo stare insieme, agli svaghi, al-la cultura (per es. CRAL, palestra, circolo sportivo, biblio-teca). Un soffio al di sotto della metà si posizionano i ser-vizi esterni di tipo culturale (teatri, cinema, musei, mostre)con organizzazione di visite, prenotazione e acquisto dibiglietti, ecc. così come il job sharing (ossia la possibilitàdi alternarsi con un’altra persona nel fare un lavoro divi-dendosi il reddito). Vengono poi le vacanze per i figli e lasala lettura e giochi per bambini, anziani, ecc.: entrambi aldi sopra del 40%. Un po’ al di sotto di tale soglia trovia-mo i corsi culturali e linguistici per i familiari e – con menodi un terzo dei consensi – i servizi che possono aiutarenello svolgimento delle attività domestiche (tipo la spesae il lavaggio della biancheria con ritiro e consegna sul luo-go di lavoro). È interessante notare che i maschi preval-gono solo per quel che attiene ai servizi alla persona (tipoasili, consultori, ecc.), al servizio navetta, al car sharing eal car pooling, agli spazi di aggregazione e al job sharingmentre in tutti gli altri (e prevalenti) casi le donne contanodi più. Infine, l’analisi dei dati disaggregati mostra che l’o-rientamento dei soli lavoratori dipendenti è assai simile aquello dell’intera popolazione: le uniche differenze supe-riori al 2% riguardano l’assistenza per anziani, bambini e

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Da sinistra Enrico Finzi, presidente AstraRicerche e Stefano Catellani, giornalista

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Jacopo Morelli è nato a Firenze il 9 ottobre 1975. Dopo gli studi classici, silaurea in economia all'Università di Firenze. E’ presidente e amministratoredelegato di EmmeEmme Spa, azienda specializzata nella produzione e di-stribuzione di arredamento con il marchio Mobilmarket. Il 29 aprile 2011 è stato eletto presidente nazionale dei Giovani imprendito-ri di Confindustria e vice presidente di Confindustria. Cinque le parole d’ordine alla base del suo programma: giovani, imprendito-rialità, leadership, merito e futuro. E tre i settori su cui puntare: scuola, lavo-ro, energia nucleare. Dal 2004 al 2005 è stato componente del ConsiglioCentrale dei Giovani Imprenditori. Dal 2005 al 2008 ha ricoperto il ruolo dipresidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Firenze e vicepresidente di Confindustria Firenze. Dal 2008 al 2010 è stato membro del-la Commissione Nazionale Ricerca Innovazione. Inoltre, dal 2010 è compo-nente del Comitato tecnico confederale “Credito e Finanza per le PMI”.

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Intervista a Jacopo Morelli

JACOPO MORELLIPresidente Nazionale Giovani Imprenditori di Confindustria

di Stefano Catellani

“Ci impegniamo per raddoppiare il PIL italiano nei prossimi vent’anni”.Jacopo Morelli l’ha detto e l’ha ripetuto anche nel corso dell’assembleadel Gruppo Giovani di Industriali Reggio Emilia. Strumenti come quellimessi in campo dal Governo Monti per le imprese Under 35 sono dav-vero un aiuto concreto per cercare di vincere la sfida?Il nostro è un impegno, non un pronostico. E’ un impegno che a nome di tan-ti giovani imprenditori attivi e propositivi, come quelli che ho incontrato aReggio Emilia, ancora mi sento di assumere. Se verranno attuate riformestrutturali capaci di stimolare investimenti ed esportazioni, gli imprenditori, apartire dai giovani, potranno esprimere appieno la propria energia, non tantoda figli quanto da cittadini, capaci di disporre in maniera autonoma del pro-prio futuro. È una meta ambiziosa, certo, ma non impossibile. La nostra storialo dimostra: dal 1950 al 1961, in soli 11anni, il PIL italiano è raddoppiato.Giudico quindi positivamente la misura che rende più semplice la creazionedi imprese under 35. Rappresenta un primo importante passo avanti permettere le nuove generazioni al centro della crescita. Ora auspichiamo un re-gime fiscale che favorisca i giovani che decidono di fare impresa. Diciamolocon chiarezza: il provvedimento che è diventato noto come la norma “perun’impresa con un Euro”, è sicuramente un simbolo. E’ un segnale e cometutti i segnali è importante perché può dire ad un giovane che non ha il capi-tale minimo richiesto per costituire una società a responsabilità limitata op-pure una società per azioni: puoi provarci, fallo! E’ il punto di partenza, maogni giovane imprenditore dovrà comunque avere la capacità, l’attitudine diraccogliere intorno al suo progetto d’impresa nuovi capitali di rischio. Poiserve un contesto nuovo. L’Italia deve diventare un Paese capace di attirareinvestimenti, anche sulle nuove imprese. Ma per questo salto di qualità ser-vono una fiscalità meno pesante e certezza del diritto. Nessuno investe sen-za queste pre-condizioni. Togliere l’Irap per le imprese giovani (nei primi annidi vita) sarebbe davvero un bel passo avanti. Penso che per chi investe inuna start up, con tutti i rischi, gli alti rischi, connessi fisiologicamente all’avvio

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dell’impresa, non deve esserci lo stesso livello di tassazione di chi investe inun’impresa matura, ben consolidata e con una redditività ormai acclarata.

Nel report presentato nel corso dell’assemblea dei Giovani di Industria-li Reggio Emilia c’è un focus sui “benefit sociali”. Le forme di integra-zione che le aziende possono decidere di erogare sono molto ben viste,c’è un gradimento alto. Perché non sia solo una “bella idea” cosa man-ca in Italia?Tutti i benefit sociali sono importanti. Hanno dimostrato di avere una rica-duta positiva. Tendono a fidelizzare i collaboratori all’impresa e ad innalzar-ne quindi, si spera, anche la produttività e la capacità di lavoro. Certamen-te, lo ripeto spesso, i benefit sociali sono un grande aiuto per creare uncontesto favorevole alle imprese. Ma servono procedure di attivazione egestione dei progetti (asili, trasporti, assistenza, servizi) semplici, chiari enon suscettibili a interpretazioni o equivoci di nessun tipo. In questo sensoci battiamo per dare alle imprese che investono in benefit sociali un nuovoe diverso livello di tassazione degli utili d’impresa. Lo sviluppo dei benefitsociali, la vera diffusione, si avrà solo se verrà riconosciuta a questa sferauna fiscalità differente. Chi investe creando benefici nei tessuti territoriali,nelle famiglie, deve avere un vantaggio non una penalizzazione come qual-che volta accade.

La Finanza ha vissuto una fase di grande euforia, siamo arrivati ad unnumero di aziende quotate davvero significativo, con tante piccole im-prese sul Listino. Poi improvvisamente “ tutti lontani dalla Borsa”, quasifosse la negazione del ‘fare impresa’. Non c’è una via di mezzo? UnaFinanza Buona?Sono fiorentino, sono nato in una città dove si è sviluppata la Finanza, laBanca nel senso moderno e internazionale del termine, quindi penso chesenza la Finanza il mondo oggi sarebbe in uno stato di grande arretratezza.La Finanza, la ‘buona finanza’, serve a collegare il risparmio agli investimentiproduttivi quindi è assolutamente necessaria. Il problema è nato quando ab-biamo scollegato i centri di raccolta delle risorse finanziarie, il risparmio, dal-la creazione del reddito. Da questo scollamento è iniziata una fase critica:abbiamo visto invadere il mercato di strumenti molto sofisticati ma non diret-tamente collegati alla creazione del valore. Oggettivamente abbiamo un po’perso il senso delle cose. Siamo di fronte alla necessità di dare regole nuo-ve. Alla fine della seconda Guerra Mondiale, nel ’44, si riunirono tutti a Bret-ton Woods per ridisegnare la finanza. Ecco credo che oggi servirebbe unanuova Bretton Woods. Dobbiamo ridisegnare le regole delle relazioni com-merciali e finanziarie tra i principali paesi industrializzati del mondo se vo-gliamo uscire da questa fase critica e complessa.

Sul mercato del lavoro la posizione dei Giovani di Confindustria è moltochiara, mi sembra però, che in generale la confusione sotto il cielo siaancora tanta…Cosa manca?E’ vero, c’è tanta, troppa, confusione sotto il cielo. Ma è il momento di agire.Noi Giovani di Confindustria abbiamo lanciato un progetto chiaro: pensia-

mo di poter rendere oggettivamente le nostre imprese più produttive, me-glio attrezzate per creare ricchezza se anche in Italia ci sarà davvero la pos-sibilità di contrattare tra impresa e lavoratori. Servono nuovi tipi di contrattiche noi definiamo “su misura”, nel senso che devono dare la possibilità dipremiare quei lavoratori che vogliono impegnarsi e che sono più capaci dicreare valore per loro e per le imprese.

A Reggio Emilia la vita del Gruppo Giovani è caratterizzata dalla vogliadi partecipare. Perché è una buona idea impegnarsi attivamente nelGruppo Giovani Imprenditori? Perché entrare in Confindustria?Innanzitutto perché è una straordinaria occasione di vita, di crescita e diconfronto. Non si cresce stando chiusi tra le mura dell’azienda. Il GruppoGiovani è un’occasione, è la prima occasione per confrontarsi spesso concoetanei che hanno progetti, a volte anche problemi, simili a quelli che ognigiovane imprenditore trova nella sua impresa. Vedere problemi e opportu-nità da punti di vista differenti aiuta. Certamente vivendo nel Gruppo Giova-ni si arricchisce il bagaglio di conoscenze. Alla fine si rivela un percorso tut-to in positivo.

I Giovani di Industriali Reggio Emilia di “passaggio generazionale” sioccupano spesso. Non è sempre facile. E’ un terreno sul quale, forse,c’è da fare uno scatto in più anche dal punto di vista di Confindustria.Bisogna parlarne di più, affrontare apertamente anche questi temi?Si può ereditare il capitale, si possono passare da padre in figlio le quoteazionarie di un’impresa ma non si eredita automaticamente anche la capa-cità di essere imprenditori. Se un figlio, oppure una figlia, non ha la voca-zione o la capacità di essere davvero un imprenditore, può diventare unbuon azionista lasciando a manager capaci e attenti il compito di gestirel’impresa.

Dopo Emma Marcegaglia Confindustria si prepara a vivere una fasenuova. Cosa sperano, cosa chiedono i Giovani di Confindustria al nuo-vo Presidente?Confindustria deve ambire sempre più a essere “parte sociale”, non soltantocontroparte sindacale. I Giovani di Reggio Emilia hanno messo al centrodelle loro riflessioni il tema della Responsabilità Sociale delle Imprese. E’una tematica che vale a tutti i livelli. Confindustria deve parlare a ogni im-prenditore associato ma anche al Paese. Deve rappresentare le aziendesenza tuttavia tralasciare gli interessi dei lavoratori perché la qualificazionedelle risorse umane rappresenta un elemento fondamentale per raggiunge-re competitività e crescita. Al nuovo Presidente chiediamo di raccoglierequeste sfide e di costruire una squadra giovane e selezionata in base al me-rito e alle competenze. La Confindustria che vogliamo deve essere innovati-va, rimanere indipendente dalla politica e continuare ad essere presentenella società. Soprattutto, deve essere capace di incidere con autorevolez-za nelle politiche pubbliche essenziali per il progresso del Paese: dalla rifor-ma del mercato del lavoro, all'accesso al credito fino all'infrastrutturazione edigitalizzazione".

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Stefania Accorsi è stata eletta da poche settimane alla guida dei Gio-vani Imprenditori reggiani. Cogliamo alcune sue considerazioni all’ini-zio di questo biennio di mandatoDevo ammettere che sento tutta la responsabilità che comporta guidare ilnostro Gruppo in una fase storica delicata, in cui il Paese deve affrontareuna grande trasformazione globale. Gli ultimi anni non sono stati affattosemplici per le nostre imprese e penso che un giovane imprenditore debbaguardare al futuro con la più assoluta lucidità ed una profonda fiducia nellapropria impresa e nei collaboratori. Dobbiamo essere noi i primi a trasmet-tere un messaggio positivo in questo contesto di incertezza.

I giovani, appunto. Nel suo intervento all’assemblea ha dichiarato chesono una risorsa inutilizzataEsatto. Ci sono tantissimi ragazzi capaci, pronti ad assumersi vere respon-sabilità, che provano rabbia nel vedere il proprio Paese vicino al fallimento,ma che spesso non hanno l’occasione di dimostrare quanto valgono. Riten-go sia fondamentale impegnarsi per far crescere il loro ruolo nelle imprese,nella politica e nella società e creare quel cambiamento che il contesto eco-nomico e sociale ci impone.

Un rinnovamento quindi in ogni settore della societàSi, penso sia necessario. Si avverte questa esigenza di cambiamento, di

Intervista aStefania Accorsi

STEFANIA ACCORSIPresidente Gruppo Giovani Imprenditori di Industriali Reggio Emilia

qualcuno che proponga degli approcci inediti, che manifesti una flessibilitàculturale ed una capacità adattiva che – dobbiamo ammetterlo – negli ultimianni non è stata percepita tra la classe dirigente.

Il Presidente nazionale dei Giovani Imprenditori Jacopo Morelli puntamolto ad una politica per i giovani e a sottolineare questo segno di rot-tura con il passatoCon la presidenza di Jacopo Morelli il Movimento dei Giovani Imprenditoriha scelto di valere di più, di fare sentire la propria voce, dimostrando che ilfuturo è dei giovani e che per questo i giovani devono contare. Non a casoil Convegno nazionale di Capri era intitolato “Alziamo il volume”. E secondoquesta logica gli interventi sulla stampa del Presidente nazionale sono sem-pre volti a sottolineare l’importanza di considerare i giovani in ogni ambito:che si parli di liberalizzazioni, di pensioni, di riforma del mercato del lavoro,non si può prescindere da una politica per le nuove generazioni.

Come vede il Gruppo Giovani nei prossimi due anni?Il nostro Gruppo è fatto prima di tutto di persone che condividono gli impe-gni, le responsabilità e le soddisfazioni che porta con sé ogni attività im-prenditoriale. Vorrei che, in questo senso, diventasse ancora di più un puntodi riferimento, un luogo nel quale incontrarsi, confrontarsi, elaborare propo-ste e collaborare per crescere, innovare e andare per il mondo. Anche il no-stro Gruppo sta affrontando un certo “rinnovamento” al suo interno. Lametà dei componenti del nuovo Consiglio Direttivo è alla prima esperienzadi carica associativa e sono convinta che con questa nuova squadra si pos-sano portare tante idee innovative e realizzare iniziative concrete e di suc-cesso.

Su cosa baserà il suo programma?La mia prima proposta sarà quella di proseguire nella promozione della cul-tura della responsabilità sociale e del rischio d’impresa. Il successo del Pre-mio Innovazione Sostenibile, alla sua prima edizione, conferma che oggi perle imprese è indispensabile seguire questo approccio. Nello stesso tempodobbiamo confermare la fiducia espressa dalla comunità reggiana che guar-da all’impresa come luogo di sviluppo, di creazione di benessere, di integra-zione e coesione sociale. Il nostro Gruppo deve proseguire a promuovere lacultura d’impresa con uno sguardo rivolto sempre al futuro, mantenendotuttavia la propria azione su quegli stessi valori che l’hanno guidato fino adoggi e che abbiamo voluto ripercorrere nel corso dell’Assemblea.

Come vive a livello personale questo nuovo incarico?Ora con molta felicità ed energia. So che non sarà semplice, soprattutto inun contesto socio-economico come l’attuale, ma cercherò di portare il grup-po ad una visione di futuro “a lungo raggio” positivo. Mi impegnerò per atti-vare progetti che diano una formazione intellettuale ma anche pratica, perpoter fornire strumenti di sviluppo che siano approcciabili ed utilizzabili inmodo concreto nelle aziende. Sicuramente sarà un percorso accrescitivo.Per me e per tutti i ragazzi del Gruppo che vorranno viverlo con il massimodella passione. Come sempre.

Ufficio Comunicazioni Industriali Reggio Emilia

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RINNOVO DELLE CARICHE

L’Assemblea del Gruppo Giovani di Industriali Reggio Emilia, nel corso della riunione di lunedì 27 febbraio, ha prov-

veduto al rinnovo delle cariche per il biennio 2012-2014.

E’ stata eletta Presidente del Gruppo Giovani reggiano Stefania Accorsi, 36 anni, Direttore Commerciale e Pro-

curatore di Accorsi Srl, azienda di Cadelbosco di Sotto operante nel settore logistica e trasporti nazionali e interna-

zionali.

Entrata nei Giovani Imprenditori nel 2007, Accorsi è attualmente Vice Presidente del Gruppo, componente della

Giunta di Industriali Reggio Emilia in rappresentanza degli stessi Giovani Imprenditori e riveste la carica nazionale

di componente del Consiglio Centrale dei Giovani Imprenditori di Confindustria.

Succede ad Alessandro Negri, di Nevicolor Spa, che ha guidato il Gruppo per alcuni mesi dopo la nomina di Gior-

gia Iasoni a Presidente regionale.

Insieme a Stefania Accorsi è stato eletto il nuovo Consiglio Direttivo, che risulta così composto:

Saimon Conconi (Elettrotek Srl); Enrico Giuliani (Oto Spa); Francesca Grasselli (Grasselli Spa); Gabriele Grisen-

di (Edilgrisendi Spa); Matteo Monti (Project Group Srl); Francesca Paoli (Dino Paoli Srl); Elena Rovatti (Rovatti A.

& Figli Pompe Spa); Gianluca Salsi (Reggiana Gourmet Srl); Lisa Tagliavento (Fluid Press Spa); Cinzia Tarasconi

(Tarasconi Lauro & C. Snc); Monica Vezzani (Vezzani Spa); Anna Zannoni (Gruppo Ceramiche Ricchetti Spa).

Il Gruppo Giovani di Industriali Reggio Emilia si caratterizza come movimento di persone appartenenti ad imprese

aderenti a Industriali Reggio Emilia, di età compresa tra i 18 e i 40 anni, con lo scopo di sviluppare la consapevo-

lezza della funzione economica ed etico-sociale dell'impresa e dell'imprenditore; approfondire la conoscenza delle

problematiche economiche, politiche, sociali, tecniche ed aziendali, per favorire la crescita professionale dei Giova-

ni Imprenditori ed accrescere la diffusione dei valori della libera iniziativa e della cultura d'impresa.

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Due parole che oggi sembrano di moda e che molto vengono utilizzate nellediscussioni legate al futuro delle imprese e dell’economia reale.Due parole che meritano un approfondimento per comprendere il loro significa-to, soprattutto se avvicinate in un'unica espressione: “innovazione sostenibile”.Per innovazione si intende genericamente un contributo al miglioramento del-la qualità della vita: un progresso nella condizione di vita dell’uomo nel rappor-to con gli altri uomini, ma anche con la natura e con gli altri esseri viventi. Inno-vazione è un'attività di pensiero che, elevando il livello di conoscenza attuale,perfeziona un processo, un prodotto, un servizio e migliora così la qualità di vita.Innovazione è, dunque, un cambiamento che genera progresso umano; portacon sé valori e risultati positivi, mai negativi. Il cambiamento che porta peggio-ramento delle condizioni e del benessere non è innovazione: è regresso.Innovazione è un termine ormai adeguatamente conosciuto e condiviso. Lo stes-so non si può dire per “sostenibilità”.Per sostenibilità si intende una condizione di equilibrio tra dimensione econo-mica, sociale e ambientale tale da poter assicurare la sua continuità nel tem-po senza compromettere altri equilibri. Indica un "equilibrio fra il soddisfaci-mento delle esigenze presenti senza compromettere la possibilità delle futu-re generazioni di sopperire alle proprie" (Rapporto Brundtland del 1987).Una condizione, dunque, molto delicata e complessa che spesso è anche dif-

“... l’innovazione è sostenibile quando con-

tribuisce a migliorare la qualità di vita attua-

le senza compromettere la qualità di vita del-

le generazioni future. Anzi, con un potenzia-

le - auspicabile - miglioramento della qualità

di vita delle generazioni future ...”

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ibile INNOVAZIONE

E SOSTENIBILITÀdi Carlo Luison

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ficile da determinare; ma sicuramente è difficile da man-tenere, data la rapidità con la quale muta il contesto am-bientale e cambiano i fattori in gioco. Come ci ricorda Bau-man “sul ghiaccio sottile, la nostra speranza di salvezza stanella velocità”. La sostenibilità intesa come equilibrio va dunque ricerca-ta rapidamente e assiduamente, soprattutto nei nostri gior-ni, perché la complessità della realtà e le spinte al conti-nuo cambiamento costringono ad una costante e funam-bolica ricerca di questo equilibrio; difficile ma necessario. La sostenibilità oggi può anche essere definita come fe-nomeno diffuso che, per certi aspetti, sta influenzando no-tevolmente gli stili di vita di alcune culture. Se soltanto pen-siamo alle abitudini degli italiani, è curioso constatare comeda diversi anni la maggioranza dei cittadini sia particolar-mente attenta alla raccolta differenziata dei rifiuti, all’usodi acqua, al consumo dell’energia elettrica e all’utilizzo dielettrodomestici particolarmente efficienti. Tutte buone abi-tudini che afferiscono ad un maggiore rispetto degli equi-libri economici, sociali e ambientali, Con una certa preva-lenza dell’aspetto ambientale, ma forti implicazioni anchedi tipo economico (il risparmio). I dati rappresentati indicano la diffusione di comportamen-ti responsabili e sostenibili, tratti da una ricerca di Centro-marca su 1000 cittadini tra i 25 e 64 anni di età.

In sostanza il fenomeno della sostenibilità sta assumendola dimensione di uno stile di vita che per certe persone di-venta addirittura un “credo” con profonde implicazioni ideo-logiche. In altri casi la stessa crisi ha spinto la diffusionedel fenomeno perché la sostenibilità permette di far accet-tare delle rinunce e - per certi aspetti - consente di trasfor-mare il sacrificio in beneficio.Quello che le imprese sanno, dalle indagini di mercato edall’ascolto dei propri clienti, è che la sostenibilità non èsoltanto uno stile di vita, ma sta diventando anche uno sti-le di consumo. Ed è questo un motivo più che sufficien-te per analizzare il fenomeno e cercare di capirlo.

I PERCHÈ DI UN PREMIOIl cinquantesimo anniversario della nascita del Gruppo Giovani Imprenditori a Reggio Emilia è un avvenimento che rap-presenta un momento di riflessione non solo su quello che è stato fatto ma anche sul senso di quello che si intendefare, soprattutto in un momento economico e sociale caratterizzato da molte incertezze. Il Gruppo Giovani ha quindiscelto di indire il Premio Innovazione Sostenibile, convinto che nell’attuale contesto economico la competitività vadacostruita recuperando responsabilità e capacità innovativa, con una focalizzazione alla costruzione del futuro.Il Premio Innovazione Sostenibile si propone di porre in evidenza le imprese di Reggio Emilia che attraverso soluzio-ni innovative hanno contribuito a generare valore, benessere sociale e benefici per l’ambiente. La selezione delle im-prese partecipanti, che avviene per candidatura spontanea o per segnalazione, segue una classificazione divisa in trecategorie: sociale, ambientale ed economica. Con innovazione sostenibile sociale si intende premiare le imprese chehanno dimostrato attenzione verso le istanze dei propri stakeholder: dipendenti, clienti, fornitori, comunità locale. Il ri-conoscimento per la dimensione ambientale viene conferito all’azienda che ha saputo porre particolare attenzione allasalvaguardia del territorio e della natura. Attraverso la categoria economica si vuole premiare l’impegno aziendale intermini di efficacia ed efficienza per un uso razionale delle risorse. La Giuria per l’assegnazione del Premio è formatada personalità espresse dal sistema territoriale reggiano e portatrici di competenze complementari tra loro. La Giuriaindica l’azienda vincitrice per ciascuna delle tre categorie considerate.Ai vincitori di ciascuna categoria viene riconosciuta un’attestazione d’onore e la possibilità per le aziende di utilizza-re il logo del Premio come elemento di distinzione. Alle imprese vincitrici viene inoltre accreditata un’iscrizione gratuita al corso di alta formazione “Professione CSR” or-ganizzato da ALTIS, Alta Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica di Milano per l’anno 2012. Il Premio Innovazione Sostenibile è realizzato con il contributo della Banca Popolare dell’Emilia Romagna ed il sup-porto scientifico di Carlo Luison di Revalue.

LA GIURIAMatteo Benelli, Presidente Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Reggio Emilia

Marco Bonezzi, Direttore Area Reggio Emilia Banca Popolare dell’Emilia RomagnaEnrico Bini, Presidente Camera di Commercio di Reggio Emilia

Lorenzo Ferretti, Presidente FAI – Fondo Ambiente Italiano di Reggio Emilia Luigi Grasselli, Prorettore Università degli studi di Modena e Reggio Emilia

Giorgia Iasoni, Presidente Comitato Regionale Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia RomagnaStefano Landi, Presidente Industriali Reggio Emilia

Lucia Piacentini, Coordinatrice Dar Voce - Centro di Servizio per il Volontariato di Reggio Emilia

RESPONSABILE SCIENTIFICO

Carlo Luison, Revalue Srl

Le imprese sanno, inoltre, che occorre comprendere la so-stenibilità per dare continuità all’azione imprenditoriale edequilibrio nella gestione del rischio. Ma sanno bene cheoccorre essere anche innovativi per fare del cambiamen-to una leva positiva verso la sostenibilità. Per questo è pos-sibile parlare di innovazione sostenibile: perché l’innova-zione è motore e presupposto per la sostenibilità. Parafrasando l’espressione “innovazione sostenibile” si puòdire allora che l’innovazione è sostenibile quando contri-buisce a migliorare la qualità di vita attuale senza com-promettere la qualità di vita delle generazioni future. Anzi,con un potenziale - auspicabile - miglioramento della qua-lità di vita delle generazioni future.Le imprese che sanno coniugare e concretizzare questedue parole, rendendole fatti, sono quelle che riuscirannoad avere maggiore successo e in tempi più duraturi. Il veroleader si riconosce anche dalla capacità di innovare in modoresponsabile e sostenibile.

la carta dei principi per la sostenibilità ambientaleNell’ambito dei lavori preparatori per la Conferenza delle Nazioni Uni-te “Rio + 20” sullo Sviluppo Sostenibile, che si terrà il prossimo giu-gno, Confindustria ha avviato un programma di collaborazione con ilMinistero dell’Ambiente, finalizzato a fornire il contributo dell’indu-stria italiana in vista della Conferenza.Questa iniziativa ha portato alla realizzazione di un progetto, curatodalla Commissione Sviluppo Sostenibile di Confindustria, teso ad evi-denziare la parte positiva e virtuosa del mondo industriale italiano inmateria di sostenibilità ambientale e a stimolare le imprese meno di-namiche ad avviare anch’esse un percorso virtuoso. Confindustria,in occasione della Giunta del 25 gennaio scorso, ha quindi adottatouna Carta dei Principi per la Sostenibilità Ambientale che intende rap-presentare, per le imprese e le Associazioni aderenti al Sistema, la“bussola” dei valori di riferimento per il loro cammino verso lo svilup-po sostenibile. La Carta dei Principi è accompagnata da una GuidaOperativa che può servire come strumento per l’applicazione prati-ca dei principi riportati nella Carta. La Guida può costituire, infatti, siaun orientamento per le azioni da intraprendere, sia uno strumento diverifica del proprio stato attuale, ai fini di una valutazione di compa-tibilità con i criteri per lo sviluppo sostenibile. Alla Carta dei Principie alla Guida Operativa possono aderire, su base volontaria, le impre-se e le organizzazioni di imprese associate a Confindustria.La Carta dei Principi e la Guida Operativa sono a disposizione in for-mato elettronico, sul sito di Confindustria, ai fini di un’ampia diffusio-ne al Sistema e alle imprese associate.

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BREVINI FLUID POWER SPAThe Power of knowledgeBrevini Fluid Power SpA, azienda che opera da oltre 40 anninel settore dell'oleodinamica mondiale dà il via ad un ambi-zioso progetto di innovazione sostenibile mirata al sociale, conla nascita della sua nuova Scuola di formazione professiona-le interna. Questo progetto in linea con la nuova vision e mis-sion aziendali elaborate dal gruppo manageriale nell’ottobre2011, mira alla valorizzazione dei collaboratori di Brevini FluidPower quale risorsa primaria e fonte imprescindibile diknow-how. La Training School, che nasce come naturale svi-luppo dei corsi tecnici che da sempre sono parte attiva dei ser-vizi forniti a dipendenti e clienti, mira a colmare con corsi diformazione periodici, specifici e mirati in funzione dell'udito-re l'offerta presentata fino ad ora, ampliando il suo target in-ternamente ed esternamente (tra dipendenti, clienti e forni-tori). Questo percorso si allinea alle scelte che da anni la Bre-vini Group (holding del gruppo) porta avanti, con la creazio-ne nel ottobre del 2001 della prima Scuola di Formazione azien-dale in memoria di Luciano Brevini, che ad oggi vanta un of-ferta completa di corsi tecnici mirati al prodotto e alla sue ap-plicazioni nel settore delle trasmissioni meccaniche. Il "Pro-getto Scuola" che prenderà il via nei primi mesi del 2012, con-ta di "debuttare" circa nella metà dello stesso anno con un ca-lendario fitto di nuove offerte formative incentrate non solo sulprodotto e le sue molteplici applicazioni, ma anche attraver-so corsi rivolti al management e corsi di marketing operativo.

CORGHI SPAGiovani TalentiCorghi SpA, dopo un periodo in cui ha dovuto operare una con-trazione del personale, si trova nel 2011 nella necessità di in-serire nuove risorse per far fronte ad attività richieste sia daincremento del business che da nuovi progetti aziendali. L'e-sigenza è particolarmente sentita nelle aree di progettazio-

ne, industrializzazione, gestione della produzione e logistica,quindi è necessaria una concentrazione della formazione del-le nuove risorse in questi ambiti, ma l'obiettivo di carattere in-novativo è quello di creare, in partnership con Adecco, unospeciale percorso formativo teorico e pratico in tutte le areecitate per permettere la miglior comprensione possibile dei pro-cessi in cui le varie figure saranno inserite in azienda. Si è vo-luto così prendere insegnamento dalle "buone abitudini" deinostri genitori, che, indipendentemente dal ruolo finale in cuisarebbe stata collocata una persona, appena entrata inazienda per un certo periodo veniva impiegata in varie man-sioni in successione, in modo che potesse conoscere i col-leghi ed i processi aziendali e, allo stesso tempo, venivano ve-rificate da più persone la sua personalità, le sue attitudini ecapacità. La sostanza resta la stessa ma realizzata con me-todologie adeguate ai tempi e al particolare tipo di fruitore delprogetto. La scelta di "people strategy", inoltre, è quella di for-mare e inserire nelle aree persone con potenziale alla loro pri-ma esperienza lavorativa, chiamati "giovani talenti", lascian-do l'inserimento di persone con esperienza solo nel caso dimancanza di know how specifico da parte dell'azienda oppu-re in caso di incompatibilità tra i tempi di crescita di un "nuo-vo talento" e le necessità di copertura del ruolo.

NEVICOLOR SPACorso di italianoUn corso intensivo di lingua italiana per agevolare lo svolgi-mento delle mansioni lavorative. Questo lo scopo dell'inizia-tiva organizzata dall’azienda Nevicolor di Luzzara, attiva nel-la produzione e commercializzazione di granuli termoplasti-ci, che ha offerto a dodici dipendenti di origine straniera la pos-sibilità di migliorare il proprio italiano, concedendo loro qua-ranta ore di formazione completamente retribuite come orestraordinarie. Un'iniziativa organizzata con il sostegno di "Fon-dimpresa", in collaborazione con CIS-Scuola per la gestioned’impresa. L’azienda ha investito tempo e risorse nell’inizia-tiva seguendo la propria convinzione: se i lavoratori sviluppa-no meglio la loro comprensione e padronanza linguistica sa-ranno in grado di gestire con più responsabilità tutte le rego-le e gli adempimenti necessari relativi alla salute e alla pre-venzione di incidenti e infortuni. Duplice l’obiettivo, da un latoagevolare l’inserimento dei lavoratori stranieri nella propriaorganizzazione, dall’altro elevare la qualità della vita al suo in-terno: Nevicolor ha infatti già ottenuto la certificazione ISO14001 (relativa alla qualità del lavoro e dell'ambiente), e conquesto nuovo progetto confida di ottenere anche la certifica-zione sulla sicurezza OHSAS 18001. Se vi riuscisse, sarebbela prima azienda tra le piccole e medie industrie della bassareggiana a possederle entrambe.

OTO SPAValutazione delle prestazioni come strumento di valorizza-zione delle competenze del personaleOto SpA da anni conferisce molta importanza alla valutazio-ne dei fattori tangibili ed intangibili legati alle prestazioni del-le risorse umane. Già nel 2007 sono state elaborate alcuneschede dedicate ad ogni singolo collaboratore, che hanno per-messo di analizzarne concretamente, con cadenza annuale,capacità e competenze. Nel 2011, grazie ad un consulenteesterno, si sono sviluppati alcuni miglioramenti dell'attuale si-stema di valutazione delle prestazioni. In particolare sono sta-ti ridefiniti attori, fattori e strumenti coinvolti nel processo, po-nendo particolare attenzione al colloquio di restituzionecome strumento insostituibile di coinvolgimento della perso-na valutata. Inoltre sono state ridefinite le modalità di asse-gnazione degli obiettivi quantitativi per le figure chiave del-l'azienda, perfezionati i valori degli elementi intangibili, valo-rizzati il processo di feedback e la restituzione della valuta-zione al collaboratore, infine messi a punto i meccanismi ditrasposizione del risultato della valutazione sulle politiche disviluppo del personale. La filosofia che ha guidato l'intero pro-getto è stata quella della condivisione degli obiettivi e deglistrumenti con i diretti interessati al processo. E' stato quindicreato un gruppo interfunzionale di lavoro, espressione dei varireparti e dei vari profili professionali, che ha contribuito at-traverso vari incontri alla definizione degli strumenti e dellefilosofie. Il significato ultimo della valorizzazione delle com-petenze intangibili nell'attuale situazione di business è quel-lo di aumentare sensibilmente la fluidità dell'organizzazionenel corrispondere alle aspettative del cliente; tale fluidità è de-terminata da fattori organizzativi e da fattori relazionali chesono oggetto e focus prioritario del modello di valutazione del-le prestazioni adottate.

REXNORD MARBETT SRLOrganizzazione aziendale family friendlyAttraverso diverse tappe, il progetto favorisce e promuoveazioni positive per la conciliazione della sfera lavorativa deidipendenti con quella familiare. L’azienda ha cominciato il 10ottobre 2010 con un Open day, una domenica di festa in cuiil personale e le loro intere famiglie hanno potuto visitare l'a-zienda e conoscere in dettaglio le varie fasi produttive. Nonè mancato un momento conviviale con un buffet all'aperto,mentre per i più piccoli è stato presentato uno spettacolo di-dattico educativo. Il secondo step, nel dicembre 2010, è sta-ta la festa di Natale: i dipendenti con coniugi e figli si sonoritrovati insieme per scambiarsi gli auguri delle imminenti fe-stività trascorrendo una serata animata da giochi, balli, mu-sica e travestimenti. In seguito, nel luglio 2011, l’azienda ha

partecipato al bando di concorso emanato dal Ministero perle Politiche familiari con "Rexnord work life balance", un im-portante progetto che prevede, ad ottenimento del finanzia-mento, l'istituzione, in via sperimentale per 24 mesi, di un ser-vizio di doposcuola e campo estivo per tutti i figli dei dipen-denti da 0 a 12 anni; per far sì che le persone possano lavo-rare nella più completa tranquillità sapendo che i loro bam-bini sono seguiti in attività ludico-didattiche da professioni-sti altamente qualificati. Infine, il 12 ottobre 2011, il Children'sday: questa volta l'open day è tagliato su misura per i picco-li. Per un intero pomeriggio tutti i figli dei dipendenti sono sta-ti invitati ad entrare in azienda e vedere la propria mammao il proprio papà direttamente alla postazione lavorativa. Unafesta per aiutare i bimbi a tradurre in realtà il concetto astrat-to di "vado al lavoro", che si sentono ripetere ogni mattina. L'im-pegno dell'azienda nel progetto organizzativo family friendlyè costante e già nuove iniziative sono state progettate e ca-lendarizzate.

LIGABUE PAOLA & C. SASCucinare è un modo di dareGrazie alla collaborazione con Coloplast SpA, azienda del set-tore sanitario, lo studio di consulenza Paola Ligabue & C. hadato vita ad un progetto di team-cooking rivolto alle perso-ne che, a causa di lesioni al midollo spinale, si trovano a do-ver trascorrere lunghi periodi di riabilitazione all’interno del-le unità spinali sparse sul territorio italiano e a dover ripro-gettare e ricostruire la loro vita. Molti sono i vissuti emotiviche si intrecciano in una simile traumatica esperienza di dif-ficile elaborazione per la persona e per i familiari, nonché didelicata gestione per lo staff medico che se ne prende cura;si è quindi pensato di dare la possibilità a queste persone ditrascorrere un momento che ha sì una forte componente ria-bilitativa, ma non soltanto. L’iniziativa si prefigge diversi obiet-tivi: far riacquisire a queste persone competenze che saran-no molto importanti una volta rientrati nella vita di tutti i gior-ni, come cucinare; creare un clima di collaborazione e fidu-cia tra gli operatori sanitari e i pazienti; aiutare queste per-sone a riacquistare la percezione di autoefficacia grazie allasuddivisione delle attività e al consumo del pasto preparatocon le proprie mani. Il tutto si svolge in una mattinata duran-te la quale i pazienti, i medici, gli infermieri si trovano insie-me e suddivisi in gruppi preparano 5 pietanze, sotto la super-visione di chef accreditati. Al termine dell’attività si mangiatutti insieme il pranzo preparato e si valorizza la giornata tra-scorsa insieme con la consegna di un attestato di partecipa-zione. Ad oggi sono già state fatte due di quest’esperienzepresso le unità spinali di Brindisi e Milano; altre iniziative sonoin calendario.

CATEGORIADIMENSIONE SOCIALE PARTECIPANTI

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THEDOTCOMPANY SRL7per247per24 (www.7per24.it) è un web journal nato a Reggio Emi-lia con lo scopo di offrire un’informazione libera e pluralistaattraverso una linea editoriale rispettosa di valori e opinionidifferenti e allo stesso tempo di dare voce alle realtà virtuo-se presenti sul territorio. 7per24 infatti è soprattutto un ma-gazine con finalità sociale. La testata ha infatti avviato un im-portante progetto sul e con il volontariato regionale. Sarà crea-to un apposito spazio web (gestito dalla redazione) dove le piùimportanti e significative realtà associazionistiche e solida-ristiche potranno promuoversi e presentare le loro iniziativemettendosi in relazione. Il primo tentativo è di dare ampio spa-zio su un sito di informazione, con finalità giornalistiche e fi-lantropiche, anche alle buone notizie, oltre alla cronaca. Il ma-gazine non vuole offrire solo uno spazio informativo, ma miraa diventare un vero e proprio punto di riferimento per le as-sociazioni, creando attraverso lo strumento del web journaluna rete che coinvolga cittadini e associazioni, enti pubblicie privati, grazie alla quale è possibile mettere in campo idee,promuovere iniziative, creare nuovi progetti. Si tratta di un ini-ziativa innovativo che vuole coinvolgere nel processo dell’infor-mazione più soggetti impegnati nel campo sociale in modo daconsentire sia agli utenti-lettori che agli operatori di informar-si, interagire, partecipare direttamente. Tutto ciò avviene at-traverso l’integrazione del web journal con la web tv e i so-cial network, dando vita a una grande piattaforma multime-diale curata da una squadra di giornalisti professionisti,operatori della comunicazione e tecnici.

FINALISTISERIGRAFIA 76 SRLBabysitter a domicilioSerigrafia 76 srl progetta e produce decorazioni adesive e tri-dimensionali per mezzi industriali quali macchine agricole emovimento terra, camper, attrezzature automotive, carrelli ele-vatori e gru per camion. La maggior parte dei dipendenti sonodonne con figli in età prescolare; ciò comporta la richiesta difrequenti permessi di assenza dal lavoro, che derivano in par-te dal bisogno di accudire i figli malati quando l’assistenza deiparenti stretti non è possibile e, in parte dalla necessità di es-sere presenti in momenti della giornata “scoperti” dai servi-zi erogati da strutture pubbliche o private. Obiettivo del pro-getto “Babysitter a Domicilio” è quindi quello di mettere in attoazioni concrete dedicate alla conciliazione tra impegni di vita

e lavoro delle dipendenti di Serigrafia 76, in modo da miglio-rare la qualità di vita delle lavoratrici stesse preservando altempo stesso la produttività dell’azienda. Il servizio è gratui-to e “a chiamata”. La babysitter, identificata in un'unica per-sona per garantire continuità e affidabilità, si reca direttamen-

te a casa di chi ne fa richiesta. Qualora si sovrappongano piùchiamate, la precedenza viene data in base all’età e alla man-sione della dipendente (bambini più piccoli e figli di addettealla produzione). Introducendo nuove modalità gestionalidel tempo e del lavoro, oltre alla riduzione del tasso di assen-teismo Serigrafia 76 persegue diversi obiettivi quali unamaggiore attenzione sul lavoro, motivazione ed efficienza delpersonale, sviluppo del senso di appartenenza. Allo stesso tem-po le mamme lavoratrici possono gestire al meglio le propriemansioni e salvaguardare il proprio ruolo professionale, svi-luppando una maggiore soddisfazione e motivazione, con menoansie quotidiane.

SITE SISTEMI SRLWiMAX, la banda larga a Reggio EmiliaSite Sistemi srl di Mancasale, da anni nel mercato delle te-lecomunicazioni e oggi riconosciuta come importante atto-re nel mercato dell’ICT, nel 2009 ha sviluppato un progettoindustriale per diventare un operatore di telecomunicazio-ne locale, offrendo servizi Internet dati e voce. Con un pia-no di investimenti dal 2009 al 2011 pari a € 600.000 ha rac-colto, ad oggi, oltre € 1.000.000 di contratti di servizi di te-lecomunicazione dati e voce (in tecnologia rame) sul terri-torio. Site Sistemi è in grado di offrire al territorio un servi-zio che consente alle imprese di aumentare produttività e red-ditività. Si tratta di Integra WiMAX, una tecnologia che for-nisce accesso ad Internet a Banda Larga senza fili, che fun-

mate individuate consentono l’utilizzo della navetta al maggiornumero possibile di dipendenti e funzionano da parcheggiscambiatori. L’adesione al servizio è molto buona: la navettaviene mediamente utilizzata da 45 persone. Con questa sem-plice iniziativa si perseguono diversi scopi, tra i quali la dimi-

nuzione dei costi di trasporto a carico del dipendente, il con-tributo concreto nella diminuzione dei rischi di infortuni in iti-nere e nella riduzione delle problematiche di traffico e di mo-bilità sul territorio. Infine Walvoil è in grado di sensibilizzare ilpersonale ad un uso consapevole dei mezzi di trasporto.

ziona tramite un collegamento via radio. Attualmente le im-prese della zona sono collegate alla Centrale Telefonica Pub-blica che, ormai satura, non consente ai tradizionali cavi inrame di portare collegamenti veloci a prezzi competitivi. In-tegra WiMAX rappresenta un’importante alternativa. Site Si-

stemi ha inaugurato il 12 Ottobre 2011, il primo sito (un tra-liccio alto 26,5 mt) ubicato presso la sede di via F. Casorati,5 a Mancasale, con una stazione base in tecnologia WiMAXbanda libera 802.16e, che consentirà di estendere il servizioad un raggio di azione fino a 15 Km di distanza; il tutto ge-stito e monitorato da un N. O. C. (Network Operative Center)coordinato da un team tecnico altamente specializzato. Lazona di copertura attuale del servizio WiMAX riguardaReggio Emilia e i principali comuni limitrofi, con l’obiettivo nel2012 di istituire altri 3 siti arrivando a coprire tutte le zone del-la provincia di Reggio Emilia che non possono attualmenteusufruire della Banda Larga.

VINCITOREWALVOIL SPABus navettaIn seguito all’apertura di un nuovo stabilimento produttivo a Bib-biano, l’azienda, al fine di agevolare gli spostamenti dei pro-pri dipendenti trasferiti nel nuovo sito, ha istituito un serviziodi bus navetta gratuito. Un pullman da cinquanta posti partetutte le mattine da Reggio Emilia; dopo aver effettuato tre fer-mate per raccogliere i dipendenti in diversi punti della città, sireca a Bibbiano. Il percorso viene fatto a ritroso la sera. Le fer-

AEB SPAImpianto fotovoltaicoAEB (Alternative Fuel Electronics) progetta e realizza dal 1984dispositivi elettronici per la conversione delle vetture a GPL oMetano. Nell'aprile del 2011 è stato messo a punto un impian-

CATEGORIADIMENSIONE AMBIENTALE PARTECIPANTI

Giorgia Iasoni premia il finalista Fausto Mazzali, Serigrafia 76 srl Giorgia Iasoni premia il finalista Raimondo Montecchi, Site Sistemi srl Giorgia Iasoni premia la vincitrice Cristina Strozzi, Walvoil spa

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to fotovoltaico a terra su strutture prefabbricate a coperturanei parcheggi nell'area cortiliva privata. L'impianto, della po-tenza nominale di 200 KW, è in grado di coprire circa il 30 %del fabbisogno energetico totale con la formula "scambio sulposto" e contribuisce in modo significativo a ridurre le emis-sioni di C02 nell'atmosfera, apportando benefici all’azienda stes-sa e all’ambiente circostante. Dai calcoli effettuati, risulta cheda aprile 2011 ad ottobre 2011 siano stati prodotti 224 MegaWattdi corrente elettrica, contribuendo quindi alla riduzione delleemissioni di C02 in atmosfera per circa 120 Tonnellate.

ARKEMA COATING RESINS SRLProgetto di fitodepurazione delle acque reflueArkema Coating Resins è un’industria chimica di grande im-portanza economica e sociale per il territorio della bassa reg-giana, attenta al controllo dell’emissione di elementi inquinan-ti. In quest’ottica ha realizzato un sistema di ulteriore fissag-gio delle acque depurate in uscita dallo stabilimento utilizzan-do tecnologie verdi. Si tratta di un impianto di fitodepurazio-ne che copre una superficie totale di 7000 mq e sfrutta la par-ticolare tecnica "Water Reclamation", in grado cioè di affina-re qualitativamente lo scarico e nel contempo garantire un sen-sibile risparmio idrico. Il progetto ha visto la realizzazione di700 mq di invasi a scorrimento sottosuperficiale, di cui 2 a flus-so verticale e 2 a flusso orizzontale, e la restante area costi-tuita da giochi d'acqua e area verde umida. Il sistema è sta-to nel corso del tempo perfezionato, fino a poter classificareil refluo idoneo al riutilizzo irriguo. Le acque depurate vengo-no infatti riutilizzate internamente allo stabilimento, nella me-desima area verde fitodepurante e riconsegnate al Consor-zio di Bonifica in perfetta tolleranza dei parametri ambienta-li più restrittivi. Il sistema di fitodepurazione ha inoltre permes-so di ricreare un habitat seminaturale, trasformando un’areaprecedentemente incolta in un ambiente idoneo alle piùsvariate forme di vita.

ARTONI TRASPORTI SPA Artoni: Moving GreenCon il progetto “Artoni: Moving Green” l’azienda si è posta l’o-biettivo di diminuire l'impatto sull'ambiente sviluppando diver-se direttrici: puntare sulla produzione di energia pulita abbat-tendo il fabbisogno energetico da fonti fossili delle filiali; ot-timizzare al massimo il carico ed i percorsi dei mezzi, riducen-do i chilometri percorsi e di conseguenza le emissioni di C02

grazie alle tecnologie; dematerializzare significativamente tut-ti i documenti, sia interni che per i clienti, sprecando meno car-ta possibile; ampliare e promuovere il trasporto intermodale,muovendo dove possibile le merci non più su gomma ma surotaia. Il progetto si basa su una roadmap, definita nel 2009,

che prevede l'utilizzo di impianti fotovoltaici in tutti i nuovi cen-tri operativi in costruzione e nei centri operativi già avviati chespicchino per un alto consumo di energia elettrica. Ogni filia-le ha come obiettivo un bilancio energetico positivo, che si-gnifica non solo produrre energia elettrica per garantire l'or-dinario funzionamento degli impianti, ma essere in grado di for-nire alla rete nazionale un surplus energetico prodotto attra-verso fonti rinnovabili. L’intervento ha previsto un investimen-to di 2.500.000 Euro, con un ritorno stimato in nove anni attra-verso un risparmio sui costi di acquisto dell'energia elettricae la vendita dell'energia eccedente alla rete nazionale.

BELTRAMI REAL ESTATE SPAParco fotovoltaicoL’impianto fotovoltaico a tetto di 1 Mwp realizzato sullo sta-bilimento di proprietà in comune di Gualtieri rappresenta uninvestimento importante per Beltrami Real Estate, che ha vo-luto dare risposta a molteplici esigenze fra loro non semprecompatibili. Il progetto soddisfa infatti bisogni di carattere am-bientale, in quanto è stato rimosso completamente il tetto ineternit, materiale nocivo per la salute; di politica energetica,poiché permetterà un risparmio di combustibili fossili e nes-sun tipo di inquinamento acustico; di edilizia, si tratta infattidi una riqualificazione urbanistica che tutela le esigenze ar-chitettoniche e quelle paesaggistiche; e naturalmente azien-dali, con un aspetto di redditività. Il parco fotovoltaico sarà unodei più importanti in regione ed avrà una durata ventennale.L’azienda ha calcolato che in questo periodo garantirà un ri-sparmio di circa 3.000 T.E.P. (Tonnellate Equivalenti di Petro-lio) di combustibile e permetterà di evitare l'immissione in at-mosfera di circa 7.5 milioni di kg di anidride carbonica, oltre10 mila kg di anidride solforosa, quasi 8 mila kg di ossido di azo-to e 360 kg di polveri sottili.

CELLULAR ITALIA SPAFriend of NatureCellular Italia si impegna per affermarsi in un ruolo attivo e con-creto nello sviluppo di un business eco-sostenibile. L’azien-da ha inserito il concetto di “rispetto dell’ambiente” all’inter-no di ogni processo, perseguendo diversi obiettivi: ridurre l’im-patto ambientale dei processi e delle attività aziendali; limi-tare il consumo energetico necessario alla produzione ed altrasporto dei propri prodotti; coinvolgere i consumatori in uncorretto e consapevole smaltimento delle confezioni deiprodotti e degli accessori in disuso. Friend of Nature è un'i-niziativa istituzionale permanente promossa da Cellular Ita-lia Spa attraverso i marchi Cellular Line, CellUp, MP3 Zone, Di-gicamon e BeKonnekt. L’intera attività è illustrata all’internodi un sito web appositamente dedicato (www.friend-of-

nature.com), in cui è dato ampio spazio alle istruzioni di rici-clo: è possibile conoscere come smaltire correttamente le con-fezioni dopo l'acquisto ed i prodotti una volta obsoleti.

CIR FOOD SCRistorazione SostenibileIl Centro Pasti Leonessa di Botticino (BS) è uno dei più inno-vativi in materia di salvaguardia dell’ambiente. La struttura hauna superficie di 1160 mq e, grazie alla collaborazione di 38addetti, una capacità produttiva di circa 3500 pasti al giornodistribuiti a scuole, case di riposo e centri diurni delle zone li-mitrofe, ad aziende e anziani per pasti domiciliari. All’internovengono utilizzate attrezzature di ultima generazione, comei forni, che permettono un’ottimizzazione della produzione deipasti in funzione alle necessità del momento. Per sfruttare almeglio le funzionalità dei macchinari a disposizione, il perso-nale specializzato segue appositi corsi di formazione. L’impian-to di trattamento aria è regolabile e modulante, ma soprattut-to a risparmio energetico, dotato di un recuperatore di calo-re che cattura quello residuo fornito dai fumi di combustioneprodotti dalle attrezzature di cottura, per poi essere utilizza-to per il riscaldamento della cucina. La sede è dotata inoltredi pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitariacon accumulatore da 600lt, le caldaie a condensazione sonoad alto rendimento ed è presente un’isola ecologica per lo stoc-caggio differenziato dei rifiuti. Questo centro pasti possiedediverse certificazioni per la salute e sicurezza sul lavoro, laresponsabilità sociale, di qualità e per la rintracciabilità nel-la filiera agroalimentare.

CREDEMTELGare SenzaCartaTrasparente, economico ed ecologico, queste le caratteristi-che principali del progetto GareSenzaCarta, soluzione svilup-pata da Credemtel in collaborazione con il Comune di ReggioEmilia nell'ambito del programma della amministrazione loca-le per l'innovazione dei servizi digitali per i cittadini e le im-prese di Reggio Emilia. GareSenzaCarta, una delle prime ini-ziative di innovazione amministrativa dell'intero panorama na-zionale, permette l'organizzazione e la gestione, nel pieno ri-spetto della normativa vigente, delle gare d'appalto comple-tamente via web. Un sistema digitale che consente segretez-za e affidabilità, trasparenza e costante leggibilità delle pro-cedure di gara, risparmio di risorse economiche e umane, siaper le imprese che per la stessa Amministrazione e che si tra-duce in meno burocrazia, drastica riduzione del consumo dicarta e conseguente salvaguardia dell'ambiente in termini siadi abbattimento di alberi che di riduzione della produzione dianidride carbonica. Il progetto ha ricevuto, dall'ex Ministro Bru-

netta, una menzione come finalista nell'ambito del premio"Meno Carta Più Valore"; iniziativa patrocinata dal Ministeroper la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione che lo scor-so maggio ha visto la presentazione di 235 progetti.

CSC SRLLa soluzione locale ad un problema globaleL’ampliamento dello stabilimento produttivo ha indotto CSC avoler riqualificare la pista ciclabile adiacente, dotata fino a quelmomento esclusivamente di illuminazione e selciato. L’azien-da ha progettato e costruito un’aiuola per tutto il tratto di pi-sta ciclabile (circa centocinquanta metri), piantando più di due-centocinquanta essenze arboree arbustive e d'alto fusto au-toctone e completando il tutto con un adeguato impianto d'ir-rigazione ed un idoneo programma annuale di manutenzione.L’iniziativa intende contrastare il problema delle emissioni at-traverso la riqualificazione ambientale: la piantumazione deltratto di pista ciclabile curato da CSC contribuisce all'elimi-nazione di circa 4 tonnellate di gas serra all'anno. Sulla scor-ta della realizzazione di questo primo progetto il Comune di Cor-reggio ha affidato all’azienda anche la gestione delle aiuolespartitraffico dei due accessi alla zona industriale dalla sta-tale per Carpi. Centinaia di metri quadrati di verde che prestovedrà un altrettanto attento progetto di riqualificazione.

M.G.R. SRLMagnifica RotondaL’edificio polifunzionale “Magnifica Rotonda” di Pieve Modo-lena rappresenta un esempio eccellente di edilizia sostenibi-le. Interamente realizzato da M.G.R. Manutenzioni GeneraliReggiane, include anche la sede aziendale e garantisce un va-lore aggiunto in termini di vivibilità alla zona. Il fabbricato è cer-tificato in classe A+, a bolletta zero, totalmente elettrico, edil 50% dell’esigenza energetica è coperta da un impianto fo-tovoltaico di 11,8 kw che fornisce energia anche alle pompedi calore per raffrescamento e riscaldamento. Sono stati pre-visti giardini pensili alti 60 cm che garantiscono i canoni ne-cessari ad una normale azione drenante dell’acqua piovana.Inoltre, è stata prevista la realizzazione di una vasca volanoche raccoglie l’acqua e la rilascia in fogna in un secondo mo-mento, evitando quindi dissesti idrici ed eventuali allagamen-ti. L’intervento rappresenta un elemento di riqualificazione am-bientale, in quanto sostituisce un edificio dismesso costrui-to in materiale amianto che è stato prelevato e smaltito secon-do le corrette direttive. Al contrario, il nuovo intervento pre-vede l’utilizzo di materiali interamente riciclabili e l’impiego digasbeton, cemento cellulare dal basso impatto ambientale ri-spetto ai normali laterizi. Infine, è previsto il ricircolo forzatodell’aria e l’abbattimento del rumore prodotto.

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FINALISTICREDEMTEL SPALa conservazione sostitutiva dei documentiCredemtel, nell'ambito della propria storica attività di proget-tazione e sviluppo di soluzioni innovative per le aziende, da di-versi anni è attiva nell'ambito della Gestione Elettronica Do-cumentale con l'obiettivo di accompagnare le aziende ad eli-minare dalle proprie procedure amministrative e commercia-li l'uso della carta. In questo ambito si può infatti intervenireper automatizzare processi che, grazie all'eliminazione del-la carta, garantiscono un sensibile miglioramento sia dell'ef-ficienza aziendale che dell'ambiente in cui viviamo. Il WWFindica che ogni 79.500 fogli di carta A4 non stampati si salvaun albero, oltre ad un significativo risparmio di CO2, di acquae di elettricità, elementi il cui uso è indispensabile nel proces-

so trasformativo della carta. Gedcons, questo è il nome del ser-vizio di conservazione sostitutiva, permette alle aziende, nelpieno rispetto delle normativa vigente (basandosi su firma di-gitale e marca temporale di file non modificabili), di elimina-re la stampa e l'archiviazione di diverse tipologie di documen-ti. Dedicato inizialmente ai documenti fiscali, ha esteso la fun-zionalità a qualsiasi tipo di documento de-materializzabile allafonte (nel caso "nasca" digitalmente) o successivamente (adesempio a seguito di scansione). Progettato e sviluppato in-ternamente da un team di lavoro con età media inferiore ai 30anni, è costantemente aggiornato al fine di garantire il tota-le allineamento e rispetto di una normativa in continua evo-luzione. Ad oggi, Gedcons è stato adottato da oltre 300 azien-de che, grazie ad esso, non hanno stampato (e non stanno con-servando in scomodi armadi) circa 130.000.0000 di fogli di car-

ta; ovvero, 1.624 alberi non sono stati (inutilmente) abbattuti.

SICAM SRLNuovo stabile cor101A 37 anni dalla sua fondazione Sicam rappresenta una so-lida realtà internazionale nel campo della produzione di at-trezzature per meccanici e autofficine, in particolare smon-tagomme ed equilibratrici; in questo ambito, svolge un ruo-lo trainante per la Divisione Automotive Aftermarket del Grup-po Bosch, di cui fa parte dal 2007. Il progetto della nuova sedeoperativa di Sicam è il primo risultato della collaborazionesinergica tra le consociate Sicam e Bosch. Il nuovo stabilenasce su un’area di 11mila m2 con un investimento pari a 20milioni di euro, e permette di raggruppare in un'unica strut-tura tutte le principali attività aziendali prima dislocate in 3stabili distinti ottimizzando così i processi produttivi, il con-trollo qualità e i costi. E' una fabbrica green, interamente con-

cepita secondo criteri di sostenibilità, con particolare rife-rimento a:• performance energetica: lo stabile possiede una classe ener-

getica A e una classe di prestazione dell'involucro edilizio I.• utilizzo di energie rinnovabili: Sicam dispone di un impian-

to fotovoltaico che produce un'energia verde equivalenteal 50% del fabbisogno interno. Sono inoltre presenti pan-nelli solari termici per una superficie di 44,16 m2, che ga-rantiscono un'energia pari a circa 36100 kWh/anno.

• riduzione delle emissioni di CO2: il solo contributo dell'im-pianto fotovoltaico consentirà a Sicam di ridurre le emis-sioni di CO2 del 50% per un totale di 150 tonnellate l'anno.In più, il nuovo stabilimento di Correggio si inserisce in unprogetto a livello mondiale del Gruppo Bosch che, entro il2020 e attraverso le proprie tecnologie, ha l'obiettivo di ri-

durre le emissioni di CO2 prodotte dai propri siti di almenoil 20% rispetto ai valori registrati nel 2007.

VINCITOREROVATTI A. & FIGLI POMPE SPAPompe centrifughe normalizzate EN733 ad alto rendimentoRovatti A. & Figli Pompe si impegna quotidianamente per so-stenere un attivo programma di ricerca e sviluppo focalizzan-do l’attenzione su innovazioni tecnologiche e problematicheambientali. Una delle considerazioni fondamentali a presup-posto della mission aziendale è che i sistemi di pompaggio rap-presentano attualmente il 20% circa del consumo energeticoindustriale nel mondo. Se si considera che circa il 30% dell’e-

nergia utilizzata dall’Unione Europea è attribuibile a motori elet-trici (gran parte dei quali utilizzati in sistemi di pompaggio) ri-sulta evidente l’importanza della progettazione e della realiz-zazione di impianti equipaggiati di pompe ad alta efficienza. Con-seguenza inevitabile di questo tema è la consapevolezza cheessere in grado di ottimizzare in misura sempre maggiore i ren-dimenti dei sistemi di pompaggio significa ridurre notevolmen-te i consumi di corrente elettrica e conseguentemente abbat-tere le emissioni di CO2 (meno effetto serra) con evidenti (enor-mi) benefici per l’ambiente. Per queste ragioni Rovatti A. & Fi-gli Pompe, rivolgendo una costante attenzione agli elevati stan-dard tecnici internazionali e alla legislazione che regolamen-ta l’efficienza energetica, ha progettato, creato e sviluppatola nuova serie SNE di pompe centrifughe normalizzate EN733,una vasto range di pompe in grado di garantire elevatissimi ren-

Jacopo Morelli premia il finalista Fabio Filippini, Credemtel spa Jacopo Morelli premia il finalista Luca Marcomini, Sicam srl Jacopo Morelli premia la vincitrice Elena Rovatti, Rovatti A. & Figli Pompe spa

dimenti. Il rendimento di queste pompe è infatti prossimo al 90%,con evidenti vantaggi sia sotto il profilo economico (massimorisparmio in termini di elettricità) che ambientale (si ricorda chefino all’85% dei costi durante il “Lyfe cycle cost” di una pom-pa sono dovuti al consumo di elettricità).

MENZIONE SPECIALEGRAFITALIA SRLRiscopri la natura - la compagnia dei guardiamondoMolti bambini, oggi, specialmente nelle grandi città, hanno unrapporto con la natura e l’ambiente spesso filtrato dalla TV oda altri media, e non diretto e coinvolgente come le genera-zioni passate. Grafitalia, gruppo reggiano attivo nei servizi col-

legati alla stampa, con il progetto “Riscopri la natura – la com-pagnia dei guardiamondo” esprime la volontà di far riscopri-re alle famiglie il bello della natura attraverso il contatto di-retto con l’ambiente ed una interazione piacevole tra genito-ri e figli. In particolare gli album multiattività rappresentanoun supporto, rivolto agli operatori di alberghi e villaggi turisti-ci, che si può rivelare prezioso in diverse situazioni: nelle lun-ghe e noiose giornate di pioggia, per impegnare i bambini conproposte alternative alla tv o ai videogiochi, o durante le at-tese a tavola, prima del pranzo o della cena. La tovaglietta egli album, grazie alla tipologia delle attività proposte, sono pro-dotti adatti ad essere utilizzati dai bambini anche in questi mo-menti. Si tratta di un intrattenimento creativo e stimolante, checoniuga contesto ludico e partecipazione attiva presentandotemi educativi attuali ed importanti come la conoscenza ed il

Jacopo Morelli premia il menzionato speciale Luigi Menozzi, Grafitalia srl

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FAGIOLI SPASostituzione dell’altoforno con la tecnica della modularizzazioneLeader a livello mondiale nel proprio settore, Fagioli è una del-le poche aziende in grado di garantire operazioni basate sul-la “modularizzazione”. Si tratta di una tecnica che consistenella divisione di un impianto o di una costruzione in macrosottoparti, con importanti vantaggi dal punto di vista dell’ef-ficienza e della sostenibilità: favorisce il miglioramento del-la qualità della produzione poiché non avviene in cantiere, manella sede produttiva, dove è più semplice garantire un ele-vato standard di sicurezza; riduce il trasporto su strada dei ma-teriali di produzione; riduce i tempi e i costi di lavoro con unminore spostamento di uomini e mezzi sul cantiere; migliorala qualità della vita del personale coinvolto nel progetto. Gra-zie a questa tecnica l’azienda ha saputo portare a termine insolo una settimana di lavoro la ricostruzione parziale di un al-toforno della più importante acciaieria di Shangai, posizionan-do un top boiler nuovo, di 70m di altezza e 3000 tonnellate dipeso, sulla parte inferiore della struttura, a 50 metri da terra.Per compiere quest’opera è stato utilizzato un sistema di sol-levamento progettato interamente da Fagioli, unico al mon-do a poter sostenere, in una volta sola, dei pesi fino a 10.000

tonnellate, con un impatto ambientale ed un costo notevolmen-te minori rispetto all’utilizzo delle tradizionali gru.

GHEPI SRLMarketing per il metal replacement sostenibileImpresa del settore gomma plastica, Ghepi ha deciso di inve-stire nel metal replacement come opportunità di sviluppo diprogetti innovativi che garantiscono risultati di rilievo nell'am-bito della sostenibilità ambientale. La crisi economica del 2009ha indotto infatti l’azienda a ripensare il proprio modello di bu-siness, definendo una nuova struttura organizzativa. Dopo unattento processo di analisi è nato il progetto “Marketing peril metal replacement sostenibile”. Ghepi ha innanzitutto inve-stito in una risorsa dedita al marketing, una funzione quasi sem-pre assente nelle imprese che operano in conto terzi, con unaparticolare focalizzazione allo sviluppo commerciale del me-tal replacement, specializzazione in cui l’azienda può offrireknow how e competenze approfondite in decine di applica-zioni realizzate per i propri clienti con rilevanti vantaggi di ca-rattere tecnico, produttivo ed economico. Non solo, il metalreplacement ha un minore impatto ambientale rispetto all'im-piego dei metalli, determinato da pesi specifici e punti di fu-sione dei polimeri inferiori ed un ridotto dispendio di energiasia nella produzione del materiale che nella lavorazionesuccessiva. Inoltre, gli articoli realizzati hanno un peso ridot-to con relativo risparmio energetico derivante dal contenimen-to della potenza dei motori ed un numero di lavorazioni infe-riori per ottenere un prodotto finito che, con lo stampaggio adiniezione, può avvenire in un'unica fase produttiva.

LOMBARDINIKDI: il futuro è oggiIn preparazione all'entrata in vigore delle prossime normativedi emissione, Kohler e Lombardini presentano la nuova gam-ma di motori diesel KDI, Kohler Direct Injection. E' l'innovazio-ne il denominatore comune della progettazione di questa fami-glia di motori completamente nuova, contraddistinta dall'utiliz-zo di una tecnologia estremamente all'avanguardia che permet-te una combustione pulita limitando le emissioni senza l'utiliz-zo di alcun dispositivo di after-treatment e allo stesso tempo ga-rantisce il raggiungimento di performance straordinarie. Il pro-getto, fortemente orientato alle richieste del mercato, è statosviluppato utilizzando il più alto livello di tecnologia esistente.Il valore aggiunto del KDI, e dalle scelte tecnologiche fatte perrealizzarlo, si traduce per gli utilizzatori finali in "Best Comfort",dato dalla compattezza del motore, dalle sue prestazioni, dal-la sua robustezza e dai ridotti livelli di emissioni, sia in terminidi vibrazione, che in termini di rumore e "Low Operating Cost",ovvero efficienza nei consumi di utilizzo e di manutenzione.

R.F. SRLNew Concept CraneE’ consuetudine che le gru installate sugli autocarri venganopredisposte direttamente dall’allestitore che adatta e modi-fica l’elevatore ed il cassone a diversi tipi di veicoli, a secon-da delle esigenze. RF ha brevettato un nuovo sistema costrut-tivo della gru in kit di montaggio integrato, che prevede l’in-stallazione specifica su un unico modello di autocarro da 3,5ton con cassone fisso ribaltabile predefinito. Questo sistemainnovativo ha permesso di ridurre notevolmente il peso e ledimensioni della gru fino a 220 mm, aumentando nel contem-po le prestazioni. Nella struttura generale della gru in fase pro-gettuale si è tenuto conto anche della sua installazione sul-l’autocarro predisponendo il basamento specifico integratocon un falso telaio per il fissaggio al telaio dell’autocarro, per-mettendo così la semplificazione dell’installazione sull’auto-carro e dei componenti del funzionamento idraulico. I bene-fici sono evidenti, in termini di sicurezza per l’installatore e diprestazioni del mezzo. L’aumento di carico del cassone, favo-rito dal ridotto ingombro della gru, significa anche un mino-re numero di viaggi dell’automezzo per il trasporto dei mate-riali ed il conseguente effetto positivo per la riduzione dell’in-quinamento atmosferico.

VIMECElevatore Elettrico Ecologico ECOvimecECOVimec è l’elevatore per la persona ideale sia per l’ambien-te domestico che per i luoghi pubblici. Ha caratteristiche tec-niche che lo rendono ecologico, per ingombri ridotti e consu-mi contenuti (solo 1,5 Kw), è silenzioso, veloce da installare,perché non prevede contrappeso, e facile nell’assistenza. L’in-novazione di ECOVimec sta anche nella sicurezza: le barrie-re a fotocellule sono installate a tutt’altezza negli accessi incabina, presenta indicatore di carico, dispositivi di comuni-cazione con l’esterno, pulsanti a norma EN-8141 per l’acces-so delle persone con disabilità. Tutta la componentistica è rea-lizzata da fornitori italiani. Con questo prodotto l’azienda of-fre il superamento delle barriere architettoniche garantendosicurezza e comfort, partenza e arresto dolci, indicatori di mo-vimento visivi e acustici, pulsanti stardard con Braille, porta-ta di ben 400 Kg, ed una serie di opzioni e personalizzazionidedicate in grado di rispondere al meglio alle richieste di ognitipologia di utenza: porte automatiche in cabina, castelletti me-tallici, pareti e pavimenti cabina in materiali differenti. Dal pun-to di vista tecnico l’elevatore ECOVimec è disponibile per di-slivelli tra un piano e l’altro fino a 14.6 metri, con cinque fer-mate, sia per installazioni interne che esterne all’edificio, nonnecessita di opere murarie particolari ed è adatto sia nelle ri-strutturazioni che per le nuove costruzioni.

FINALISTIOTO SPAIn.m.OTOOTO SpA è un’azienda del Gruppo Marcegaglia rivolta all'in-novazione, che investe per essere sempre all'avanguardia.Dopo un'attenta analisi del mercato e delle necessità dei pro-pri clienti, nel 2010 OTO SpA ha deciso di intraprendere unanuova sfida, la produzione di carrelli elevatori per portate da16 a 52 tonnellate e di stacker (un tipo di carrello braccio te-lescopico) con portata 45 - 50 tonnellate. Un'altra importan-te novità, realizzata a partire da luglio 2011, è l'introduzionedi un portale informatico aziendale sul quale è possibile ag-gregare e condividere contenuti con colleghi, clienti, partnere fornitori. La creazione di una nuova business unit, la riorga-nizzazione aziendale, la creazione del portale sono tutti ele-menti che si inseriscono in un’unica, grande ed innovativa cor-nice: l'introduzione della Lean Manufacturing. L’implementa-

zione della cosiddetta “produzione snella” è iniziata nel pri-mi mesi del 2011 con una serie di attività finalizzate a comu-nicazione e formazione, valutazione aree e priorità di interven-to. Pian piano stanno partendo tutta una seria di progetti percoinvolgere tutte le aree aziendali e attaccare gli sprechi piùevidenti.

TECO SRLLavaruote elettronica LR400L’azienda, specializzata nella produzione di attrezzature pergommisti ed autofficine, ha messo a punto un sistema com-pleto di lavaggio a ciclo chiuso ed asciugatura di ruote autoe furgoni di notevole dimensione e peso. In particolare, la pu-

rispetto per la natura, il riciclaggio, il riuso e il non-spreco. Unprogetto dedicato ai cittadini di domani, per contribuire a cre-scerli nel rispetto della natura che, proprio durante le vacan-ze, è più facile imparare a scoprire ed apprezzare. Per una pie-na coerenza tra i contenuti del progetto ed i prodotti realiz-zati, Grafitalia si impegna a realizzare e produrre direttamen-te in Italia utilizzando materie prime ecologiche, dagli inchio-stri a base vegetale alla carta FSC, per un vero Made in Italyrispettoso dell’ambiente.

CATEGORIADIMENSIONE ECONOMICA PARTECIPANTI

Stefano Landi premia il finalista Enrico Giuliani, Oto spa

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lizia della ruota avviene attraverso l'utilizzo di acqua a bas-sa pressione e due differenti tipi di granuli in plastica, men-tre l'asciugatura della ruota è ottenuta attraverso un sistemaad aria compressa. LR400 è un prodotto dal design innovati-

vo nato per rispondere alle esigenze di lavaggio ed asciuga-tura dei gommisti che offrono un servizio professionale di stoc-caggio ai propri clienti; il lavaggio di pneumatico e cerchio-ne su base periodica è infatti indispensabile per eliminare iresidui salini e le polveri del sistema di frenatura dannosi perl'integrità del bordo del pneumatico, consentendo una mag-giore sicurezza su strada ed una più precisa rilevazione deivalori di squilibrio durante il processo di equilibratura ruota.Evitando l'utilizzo di aggressivi e dannosi agenti chimici ed iso-lando i residui di scarto, se ne consente un adeguato tratta-mento ecocompatibile; inoltre i granuli di plastica pulisconoefficacemente anche i cerchi con profilo speciale garanten-done impatto estetico in termini di brillantezza e maggiore du-rata nel tempo. Il lavaggio con acqua riscaldata (opzionale)permette di portare il bordo del pneumatico alla temperatu-ra ideale per rendere meno traumatiche le tensioni a cui è sot-toposto durante le operazioni di montaggio, mentre la geome-tria del sistema di asciugatura elimina i residui d'acqua suipneumatici ed evita di compromettere ordine e pulizia dellapostazione di lavoro.

VINCITOREDINO PAOLI SRLAvvitatore con sistema torque sensor completamente integratoDa oltre quarant'anni Dino Paoli fornisce i suoi avvitatori aiteam delle massime serie internazionali del motorsport. L'in-cessante attività di ricerca e sviluppo e la recente partner-ship con PolyResearch AG (PRAG) - azienda tedesca che bre-vetta e produce sensori applicando le più avanzate tecno-logie - hanno permesso di realizzare un avvitatore rivoluzio-nario dotato di torque sensor completamente integrato e pro-cessore di segnale digitale. Questa innovativa tipologia di pro-dotto è in grado di fornire in tempo reale il monitoraggio del-l'energia di coppia e la memorizzazione dei dati durante lagara. Quando il livello pre-programmato di coppia-energiaviene raggiunto, durante il processo di avvitamento, i led po-sizionati sull'avvitatore si illuminano, segnalando all'opera-tore che il trasferimento di energia è stato completato. L'ac-censione dei led può essere séttata utilizzando il kit di inter-

faccia di programmazione supplementare che include ilsoftware basato su sistema Windows. L'avvitatore con tor-que sensor integrato è ideale per il training e il controllo qua-lità delle operazioni di pit-stop. Usato durante la gara garan-tisce i più elevati standard di sicurezza. E i team non stan-no certo a guardare. Terminata la fase di sperimentazione,la nuova gamma di avvitatori della linea Paoli Pit Stop® de-butterà ai box della F1, DTM, GT, Endurance già a partire dal-la stagione 2012.

MENZIONE SPECIALECIR FOOD SCIl Pan de ReCir Food, Cooperativa Italiana di Ristorazione, investe storica-mente una quota di risorse umane, progettuali, economiche etecnologiche per promuovere una cultura della sana alimen-tazione. In questo ambito rilevanza particolare ha assunto il pro-getto Pan de Re, promosso dalla Provincia di Reggio Emilia. IlPan de Re (pane dei re o pane di Reggio Emilia) ha la forma del-la tipica "pagnota" reggiana ed è prodotto con materie prime na-turali. Nasce da una filiera produttiva tutta reggiana di soli tresoggetti: agricoltori, molitori e panificatori, ed è venduto in 37forni della zona, nel più rigoroso rispetto di norme igieniche egrammature. Cir Food, consapevole dell'importanza di questoprogetto, ha deciso di contribuire al consumo di questo prodot-to ad alta qualità e a basso impatto ambientale e si è quindi resadisponibile a fornirlo all'interno delle scuole del Comune di Reg-gio, ritenendolo un veicolo didattico per insegnare non solo al-

cune regole di buona alimentazione, ma anche la valorizzazio-ne di prodotti tipici, locali e sostenibili. A partire da settembre2011 si è quindi previsto l'inserimento quotidiano della pagno-ta sulla tavola di 3500 bambini reggiani; sono infatti state coin-volte, da subito con largo consenso, 13 scuole primarie e 9 ma-terne. Aggiungere un prodotto tipicamente reggiano alle for-niture giornaliere risponde non solo al rispetto dei criteri am-bientali ma anche al rispetto di una cultura alimentare che va-lorizza la storia e la qualità nutrizionale dei prodotti locali. Lasperimentazione è partita nelle scuole d'infanzia e primarie reg-giane, ma si valuterà di estendere l'inserimento di questo pro-dotto a tutte le strutture dotate di un servizio mensa.

Stefano Landi premia il finalista Michele Barbetti, Teco srl

Stefano Landi premia la vincitrice Francesca Paoli, Dino Paoli srl Stefano Landi premia il menzionato speciale Chiara Nasi, Cir Food sc

Alcuni dei finalisti e vincitori del Premio

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La formazione è una delle attività su cui le organiz-zazioni hanno tradizionalmente investito di più intermini economici, di tempo e di risorse. I risultati

di questo ingente investimento sono stati però piuttostodeludenti, in altri termini, possiamo dire che le aziendenon sempre ne hanno ricavato un ROI (ritorno sull’inve-stimento) accettabile. Ritengo quindi utile cercare di ca-

pire come mai. Un buon metodo per comprendere i fe-nomeni è sempre quello di partire dal significato delleparole. La parola ‘formazione’, ad esempio, ha un grossopotere evocativo, ma è estremamente ambigua: formaresignifica ‘dare forma’, ‘creare’. L’utilizzo di questa parolarimanda implicitamente all’idea che la formazione possa‘creare gli individui’.

La parola ‘addestramento’, invece, ha un significato mol-to più univoco: ‘addestrare’ significa ‘rendere destra lamano’, ovvero rendere abile qualcuno nell’uso di stru-menti, dal tornio alla partita doppia, all’organizzazione diuna riunione. Pertanto se la formazione è intesa come l’atto di ‘passa-re alle persone delle abilità’, sarebbe più proprio chia-

marla addestramento. Chiarito questo punto, è neces-sario diventare consapevoli che il trasferimento di abi-lità, per avere successo deve innestarsi sulla presenzadi alcune capacità (caratteristiche intrinseche radicatenel patrimonio attitudinale degli individui). Spesso, infat-ti, le persone che possono apprendere determinate tec-niche con successo e soddisfazione sono le stesse per-

LA FORMAZIONE LA FORMAZIONE di William Levati

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sone che non riusciranno mai a imparare altre tecniche,proprio perché quelle capacità che consentono loro diapprendere le prime costituiscono un limite nell’appren-dere le seconde. Per fare un esempio: chi ha successoa Ingegneria sarebbe un fallimento a Sociologia, proprioperché ha successo a Ingegneria e viceversa. In questo senso il tema della formazione è strettamentelegato al tema dell’orientamento e dell’analisi e valuta-zione del potenziale: non sono discorsi ‘a latere’ dellaformazione, bensì ne costituiscono una premessa es-senziale. Infatti, se a monte dell’addestramento non c’èun buon processo di orientamento, tutto ciò che si fa inseguito è casuale e soprattutto è invalutabile. Non posso valutare la cosiddetta ‘efficacia della forma-zione’ se non conosco le condizioni di partenza dei di-scenti: non solo per quanto concerne la loro conoscen-za pregressa sull’argomento, ma anche per quanto ri-guarda la presenza di un ‘potenziale’ che possa metterliin grado, o meno, di recepire quanto intendo trasmette-re loro. L’investimento sulla formazione - da parte di un’azienda,di una persona, di un territorio - ha senso se i soldi ven-gono gestiti in modo intelligente e consapevole, altri-menti non stiamo facendo un investimento, ma stiamodisperdendo denaro. E’ essenziale dunque poter defini-

re qual è il ROI della formazione: per farlo non si puòprescindere dalla conoscenza di chi mandiamo nelle au-le, perché non è possibile trasmettere abilità a chi nonha le capacità per svilupparle. Un buon processo di addestramento, purchè inserito avalle di un buon processo di orientamento, può dunquesoddisfare le necessità delle persone e delle organizza-zioni dal punto di vista del ‘sapere’ e del ‘saper fare’. Ma nel lessico della formazione aziendale, ad un certopunto fa la sua comparsa anche il termine ‘saper esse-re’, che già nella sua formulazione denuncia la sua totaleassurdità. Sono davvero moltissimi anni che mi chiedocosa voglia dire ‘saper essere’: le persone ‘sono’, e nonpossono ‘non essere’. ‘Saper essere’, espressa in questitermini, è una locuzione senza senso. In realtà, questo concetto ha la sua radice culturale inuna concezione dell’uomo profondamente diversa dallanostra. In inglese la parola formazione ha una corrispon-denza nella parola ‘training’, che in Inghilterra coincidecon il concetto di addestramento, ma che nel mondoamericano ha ampliato il suo significato, in coerenzacon una concezione dell’uomo sviluppatasi sotto l’in-fluenza della psicologia comportamentista. Nell’ambitodi questo approccio il ‘saper essere’ ha un senso benpreciso, poiché la concezione dell’uomo sottostante è

quella di una ‘tabula rasa’: Watson sosteneva che, datoun bambino qualsiasi, sarebbe stato possibile farnequalsiasi cosa – musicista, ingegnere, medico – attra-verso un appropriato training. Da questo discende laconcezione americana della formazione, che è dunquecoerente con l’idea che sia possibile ‘prendere un uomoe formarlo’, ovvero ‘farne ciò che si vuole’Per molti anni anche in Italia siamo andati avanti accet-tando implicitamente questa concezione e proponendocose come il manuale ‘come conquistare le ragazze’ o ilcorso di due giorni su come diventare un leader o sucome negoziare. Il concetto su cui tutto ciò si fonda èche qualunque persona, debitamente ‘formata’ può di-ventare un leader, un abile negoziatore o un seduttoreinfallibile. Si è continuato per anni a fare corsi di questotipo, tant’è vero che per un certo periodo la selezioneha relativamente perso di importanza: non era infatticonsiderata determinante la scelta accurata della per-sona, dal momento che si pensava che con una ade-guata formazione sarebbe stato possibile farla diventareciò di cui l’azienda aveva bisogno, peraltro con un’estre-ma arroganza da parte del mondo della formazione.Questo sistema, ovviamente, ad un certo punto ha mo-strato il suo limite ed è fallito, ma nel corso del tempo,adottando questa logica, si è sperperato tantissimo,

non solo in termini economici, ma anche in termini ideo-logici, di credibilità e di motivazione. Tra l’altro questa errata concezione della formazione ge-nera profonde frustrazioni nelle persone, che si sentonodire ‘ma come, ti ho anche mandato al corso e tu nonsei diventato un leader?’. Il messaggio implicito è che ‘ècolpa tua’, perché io, come azienda, ho fatto tutto il pos-sibile. Senza considerare la sofferenza inflitta ai propricollaboratori da una persona che non ha nessuna capa-cità per fare il capo, ma a cui ho assegnato questo ruo-lo in virtù del fatto che ‘l’ho mandato al corso’. Ad un certo punto è stato comunque inequivocabilmen-te chiaro che non era possibile insegnare a qualcuno adiventare un buon capo se non c’erano nel suo sistemadi capacità le premesse perché potesse diventarlo. Il discorso, però, invece che spostarsi sul tema dell’o-rientamento e del potenziale, si è concentrato, in mododel tutto irrazionale, sulle cosiddette metodologie forma-tive, arrivando a concepire addirittura il ben noto ’’out-door training’ con il quale la formazione ha definitiva-mente perso il contatto con la realtà economica. Non solo l’outdoor training è completamente avulso daipiù basilari criteri di efficacia e di redditività economica,ma rappresenta anche una grave criticità nel rapportofra l’azienda e le persone determinata dalla non sintonia

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fra la tua azienda che ti dice, implicitamente, che per es-sere un buon manager bisogna attraversare il ponte ti-betano e la tua razionalità individuale che ti suggerisceche tutto ciò è assurdo. Senza considerare l’umiliazioneche può rappresentare, poniamo, per un direttore dibanca non più tanto giovane e magari un po’ sovrappe-so, essere messo nella condizione di dover giocare unapartita di rugby con i suoi colleghi, rischiando le ginoc-chia e assicurandosi due settimane di mal di schiena,perché, gli si dice, questo migliorerà la sua abilità di la-vorare in gruppo. In queste circostanze una persona non ha alternative:inizierà a pensare che l’azienda che gli fa una propostacosì sciocca non può che essere un’azienda sciocca, elui, che magari ha dedicato anni di lavoro a quell’azien-da, è ancora più sciocco. Oppure si convincerà chequella richiesta ha senso e lui non è adeguato. Qualun-que alternativa è deprimente, e infatti la conseguenzaestrema, per le persone, è proprio la depressione. Questa situazione risulta ulteriormente aggravata dallacontinua meta-comunicazione di una generale gradevo-lezza e la “modernità” di questo tipo di formazione. Ilmessaggio implicito è che quella proposta – la partita dirugby o l’avventura del ponte tibetano - ‘deve piacere’:se non mi piace sono io che sono strano. Quindi le per-sone dicono che a loro piace. Il risultato è che l’aziendainsegna ai propri manager proprio quella cosa che nondovrebbe appartenere a nessun manager che possa de-finirsi tale: il conformismo. L’outdoor training è il tentativo di proporre esperienzecostruttive, ma in modo maldestro ed estemporaneo, incui le persone non hanno la possibilità di elaborare ecollegare l’esperienza con la loro realtà di lavoro e di vi-ta. Ben diverso è il significato dell’esperienza che sot-tende a un altro termine anglosassone: ‘education’. Sitratta di una parola utilizzata in Inghilterra per identifica-re il processo, che inizia quando le persone sono gio-vani e le accompagna per tutta la vita (longlife), chenon riguarda tanto quello che viene trasmesso nei con-testi formativi, quanto l’esperienza che in tali contesti sirealizza. Parlando di ‘education’, dunque, si pone al centro del-l’attenzione l’esperienza e la riflessione sull’esperienza.Una frase esemplificativa di questa concezione è ripor-tata su alcuni testi di management inglesi: ‘la classe di-rigente inglese si costruisce sui campi da cricket diEton’. Ciò che si intende è che non è il gioco del cricketin sé che forma l’individuo, ma la possibilità per l’indivi-duo di essere messo alla prova in una realtà che gli ap-

partiene e che può elaborare. In questo senso le cono-scenze e le abilità che possono essere trasmesse inun’aula non sono sufficienti a ‘costruire’ la competenzadella classe dirigente: il vissuto relativo a quelle situazio-ni di apprendimento è un elemento altrettanto determi-nante. Le scuole di management nel nostro paese tendono, alcontrario di quanto suggerisce questa concezione, arincorrere o ribadire un sapere universitario - colmandoeventuali lacune o aggiungendo conoscenze e adottan-do confusamente modalità esperienziali che si rivelanospesso nient’altro che mode. Queste scuole, inoltre, si pongono nell’ottica di ‘dare ri-sposte’: a questo servono i metodi basati sui casi azien-dali, lo studio delle best practice ecc. In realtà, la più im-portante regola che una scuola di management dovreb-be seguire è che il sapere non deve fornire le rispostema piuttosto mettere in grado di fare le domande. E’ in-fatti saper fare le domande che ci consentirà di risolverei problemi del futuro, non poter attingere alle risposte,che sono state costruite sul passato. La dimensione dell’esperienza - e della rielaborazionedell’esperienza - è dunque fondamentale nel processodi ‘education’, ma naturalmente deve trattarsi di espe-rienze reali, significative per le persone. La messa inscena del ponte tibetano non è un’esperienza. Dunquesarebbe importante trovare, sul territorio, percorsi espe-rienziali che coinvolgano diversi attori e che consentanodi accompagnare le persone nella costruzione di unacompetenza. La formazione seriamente intesa, infatti,non può essere fatta da un consulente che va ad inse-gnare ad un capo stabilimento come si fa a fare il capo.Certo, il consulente può portare una cultura generale,ma se poi quella cultura non trova la possibilità di inne-starsi in una seria riflessione finalizzata a quella specifi-ca realtà e a quello specifico percorso di sviluppo dellapersona, non serve a nulla. Se guardiamo a queste tematiche dalla prospettiva delterritorio, possiamo intravedere delle possibilità moltoserie e concrete di realizzare un investimento davverosignificativo e proficuo. Sottilineare l’aspetto ‘longlife’ del processo di educa-tion, così come mettere in evidenza la necessità di im-mettere le persone all’interno di percorsi esperienzialireali e finalizzati, ci conduce logicamente alla necessitàdi inserire il tema della formazione all’interno di un di-scorso che potremmo definire ‘a tre gambe’, dal mo-mento che dovrebbe coinvolgere il mondo dell’istruzio-ne, gli operatori economici e la pubblica amministrazio-

ne. Affinchè il processo sia efficace,questi tre attori devono però pren-dere parte in modo sinergico a tuttoil percorso, non intervenire in modoframmentato, come invece spessoavviene, in fasi differenti e con obiet-tivi limitati. In quest’ottica è esemplare il temadell’ ’analisi dei bisogni formativi’:cosa intendiamo con questo termi-ne? Quale analisi vogliamo fare,quali bisogni vogliamo rilevare? Na-turalmente non ha senso riferirsi alsingolo imprenditore: si raccoglie-rebbe soltanto una visione parziale.La visione sarebbe parziale anchese si raccogliesse il parere di centoo mille imprenditori e se ne facessela somma: è necessario invece ri-volgersi anche ai lavoratori, ai ra-gazzi, alle loro famiglie, alle istituzio-ni. Per questo l’analisi dei fabbiso-gni formativi è un processo che de-ve avere una valenza territoriale ecoinvolgere il mondo delle istituzio-ni, della scuola e delle imprese, perpoter dare un ritorno efficace. Lostesso può dirsi per quanto concer-ne la possibilità di individuare, pro-gettare e rendere accessibili per-corsi che consentano un reale pro-cesso di education, lungo l’interoarco della vita e attraverso diverseesperienze. La costruzione della classe dirigen-te, in particolare, è un tema che do-vrebbe stare al centro della riflessio-ne e degli investimenti di un territo-rio, anche per le sue enormi implica-zioni sul delicato problema del pas-saggio generazionale nelle PMI, checostituiscono il tessuto portante diquesto territorio. In questo senso èessenziale chiedersi cosa significafar crescere, orientare, accompa-gnare nel loro sviluppo, i manager egli imprenditori di domani, perché suquesto si gioca la ricchezza e il be-nessere del futuro.

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Presidente in questo scenario economico di incertezza e complessitàpuò la formazione contribuire a progetti di sviluppo? È in grado di so-stenere le imprese per la ricerca di nuove opportunità? La formazione accompagna e sostiene lo sviluppo dell'impresa perchédiffonde conoscenze, capacità e comportamenti orientando le risorse versoobiettivi condivisi. I nuovi progetti, i cambiamenti, la ricerca sono sempre ac-compagnati da percorsi formativi, che siano sviluppati all'interno dell'orga-nizzazione o condotti da docenti e consulenti esterni. L’investimento in formazione è fondamentale per accrescere il capitale uma-no e il risultato lo ritroviamo nella qualità espressa nel lavoro, nell’efficienzadel processo produttivo, nel servizio al cliente, nella capacità di adattarsi aicambiamenti veloci e a un mondo sempre più connesso, nel saper reagire aproblemi complessi per sviluppare nuove opportunità. In quest'ottica la for-mazione sostiene e potenzia anche l’innovazione, intesa come creazione ediffusione di prodotti, tecnologie e nuove modalità organizzative.

CIS ha presentato a inizio anno il catalogo corsi per il 2012. Possiamoparlare delle caratteristiche fondamentali dell'offerta CIS a questo pro-posito?Il catalogo corsi propone attività formative interaziendali che approfondisco-no tematiche diverse, dalla strategia alle risorse umane, all'internazionalizza-zione, all'area tecnica, di produzione e logistica.

Intervista aCristina Strozzi

CRISTINA STROZZIPresidente CIS - scuola per la gestione d’Impresa

Ufficio Comunicazioni Industriali Reggio Emilia

CIS è la Scuola per la gestione d’Impresa di Industriali Reggio Emilia cheda oltre 25 anni opera nel campo delle attività formative e promuove proget-ti per lo sviluppo dei talenti delle persone e delle imprese della provincia diReggio Emilia. CIS realizza consulenza nell’area risorse umane per creare percorsi di for-mazione aziendali e interaziendali, coerenti con il contesto imprenditorialereggiano, che sviluppino creatività, competenze e azioni innovative per il mi-glioramento continuo del capitale umano. Nelle scorse settimane ha presentato il Catalogo 2012 “Formazione e ag-giornamento”, un laboratorio di idee ma anche un’occasione di sviluppo del-le competenze personali e professionali di manager e collaboratori.

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Abbiamo sviluppato iniziative specifiche per implementare la metodologiaLean, sia per ciò che riguarda l'area operation che per la riorganizzazione“snella” delle funzioni centrali quali amministrazione e uffici in generale. L’offerta del “Catalogo tecnico” propone percorsi molto mirati che ap-profondiscono e completano le competenze tecnologiche, soprattutto per isettori meccanico, oleodinamico, materie plastiche.Per ciò che riguarda l'area commerciale e marketing sono proposti incontrisul tema dell’internazionalizzazione che trattano gli aspetti culturali della ne-goziazione, in particolare per Paesi o aree geografiche quali Cina, India eMedio Oriente, oltre ad approfondimenti in ambito legale e fiscale per lo svi-luppo di progetti all’estero.Tutti i corsi di cui abbiamo parlato sono uno spazio per il confronto di ideetra professionisti che lavorano in realtà diverse del territorio, un'opportunitàper condividere esperienze in relazione ai contenuti proposti dal docente eagli spunti provenienti dal gruppo d’aula. Il catalogo è anche il punto di partenza per organizzare interventi formativiper l'azienda, percorsi completi e finalizzati che accompagnano i progettidell'impresa e che possono essere sostenuti da finanziamenti.

CIS sviluppa anche formazione linguistica e a questo proposito è moltoconosciuta nel territorio. Com’è cambiata la richiesta di corsi di linguestraniere in questi ultimi anni ?La richiesta di formazione linguistica è sicuramente aumentata, le aziendehanno necessità di diffondere la conoscenza delle lingue straniere e non so-lo per i ruoli commerciali. Sono tecnici, amministrativi, addetti e responsabiliacquisti, ad esempio, che frequentano i nostri corsi di lingue.Si tratta di percorsi molto focalizzati in base agli ambiti in cui si opera e alruolo in azienda, per questo CIS propone una formazione molto specificaper contenuti e metodologie. Notiamo un incremento di richieste per i corsiche permettono di apprendere nuove lingue, in particolare cinese e arabo. Dal punto di vista dell'impresa registriamo una necessità pressante di otti-mizzare i tempi, mettere in condizione il proprio personale di comunicarecon altri Paesi come passaggio fondamentale per l’internazionalizzazione. Aquesto proposito la risposta di CIS è grande flessibilità nella progettazionedei percorsi per contenuti, organizzazione e orari, in relazione alle esigenzeespresse dai partecipanti.

Parlando di un tema molto attuale che Lei ha citato, quali sono le altreesigenze formative poste dall’internazionalizzazione?La formazione a sostegno dello sviluppo internazionale dell’impresa riguar-da ambiti diversi, ci sono percorsi specifici per il personale che guida grup-pi di lavoro in altri Paesi, per chi sviluppa attività di negoziazione siano divendita o di acquisto: l’obiettivo è fornire gli strumenti per comprendere icodici di comportamento e le peculiarità culturali. Altri temi molto vicini alleaziende e presenti nell’offerta corsi sono il controllo e il monitoraggio dellefiliali commerciali e dei magazzini all’estero e l’utilizzo del web per la promo-

zione dei prodotti e dell’azienda in altri Paesi.

Un'offerta formativa articolata per contenuti e proposte, dal punto di vi-sta metodologico cosa richiedono le aziende e cosa risulta più efficace,in termini di risultato?Le imprese hanno integrato la formazione nelle proprie attività e sempre piùrichiedono percorsi formativi specifici, per sostenere o sviluppare nuovi pro-getti e per accompagnare il cambiamento. Per questo CIS affianca l’impresa nella progettazione formativa che puòcoinvolgere anche più consulenti, specializzati in ambiti diversi e comple-mentari. Per sviluppare capacità e conoscenze è opportuno sperimentare in aula,applicare nella realtà ed avere di nuovo un confronto con il docente per so-stenere il cambiamento, verificare i risultati e mettere a punto ciò che nonha funzionato. Si tratta di un percorso diluito nel tempo che accompagnal'impresa e ha grande efficacia.

Abbiamo parlato di formazione come opportunità per le imprese, im-maginiamo che l'investimento abbia un costo importante che sarà valu-tato con grande attenzione, considerato anche il momento di difficoltàgeneraleUn investimento necessario e con un ritorno sicuro, se realizzato bene, chepuò essere sostenuto da varie opportunità di finanziamento che le aziendevalutano con grande attenzione e utilizzano sempre di più. A questo propo-sito, ad esempio, i Fondi Interprofessionali consentono accessi alle risorseanche molto agevoli, con tempi di attivazione e realizzazione veloci. In una situazione di mercato molto complessa le imprese sono consapevolidell’importanza della formazione ma hanno necessità di essere sostenute.L'adesione a Fondimpresa, ad esempio, non ha costi, si tratta di destinareal Fondo una quota che sarebbe comunque versata all'INPS, poi è possibi-le usufruire dei finanziamenti presentando progetti formativi direttamente otramite gli Enti accreditati. In questo CIS può essere di supporto alle impre-se per mettere a fuoco le necessità di formazione, sviluppare il progetto eassistere l'azienda nell'accesso ai finanziamenti e nella successiva rendi-contazione.

Un’ampia offerta formativa e opportunità di accesso ai finanziamenti, cisono altre attività in cui CIS è impegnato? Dal 2012 l'attività di Unimpiego, il servizio di selezione di Confindustria, faparte di CIS e questo ha permesso di integrare le attività dell'area risorseumane per offrire alle imprese una consulenza completa in quest’ambito. Ol-tre all'attività di selezione Unimpiego realizza progetti per la mappatura dellecompetenze, la valutazione del potenziale e l'orientamento al mercato del la-voro di personale in Cassa Integrazione o mobilità. In particolare la mappatu-ra competenze è punto di partenza per l'analisi dei fabbisogni formativi e daquesta sinergia si sviluppa un servizio integrato per le imprese del territorio.

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Nuovi servizi alle imprese per l’internazionalizzazione

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A fronte di una concorrenza mondiale sempre più forte e di un mercato interno asfittico, l’export rappresenta oggipiù che mai una strategia indispensabile per la crescita delle imprese o addirittura per la loro sopravvivenza. Nonsempre però andare all’estero è cosa facile. Sono moltissime le imprese reggiane, soprattutto medie e piccole, chehanno enormi margini di crescita sui mercati internazionali. Per aumentare questi margini, Industriali Reggio Emilia ha messo a punto importanti progetti volti a sostenere sem-pre più efficacemente la proiezione internazionale delle aziende associate. Questi nuovi servizi si caratterizzano per il forte grado di personalizzazione, per l’attivazione di una rete di contattifuori e dentro il sistema Confindustria a beneficio delle aziende e dei loro business, e soprattutto er l’impegno, an-che economico, profuso per far sì che le imprese possano usufruirne gratuitamente.I tre progetti sono chiamati IRE Connecting Partner, IRE Show In The World, IRE Business Information e verrannocoordinati da Industriali Reggio Emilia attraverso l’utilizzo di consulenti altamente qualificati a livello internazionale.Questa nuova iniziativa si affianca sia alle attività già previste per la primavera 2012, come le missioni economichein Marocco e nel West Africa e la partecipazione fieristica all’Expovinis di San Paolo (Brasile), sia ai programmioperativi via via promossi, che nascono sulla base delle opportunità geoeconomiche e politiche, dall’operato dellaCommissione Internazionalizzazione di via Toschi e spesso anche dalle segnalazioni dirette che le aziende associa-te manifesteranno all’Associazione. In effetti l’export riveste un’importanza strategica, di questi tempi, a cui le impre-se, soprattutto le Pmi, devono restare agganciate. Con questi nuovi progetti Industriali Reggio Emilia intende offrire alle imprese opportunità che da sole non riusci-rebbero a perseguire, tanto più nell’attuale situazione di incertezza economica e sociale. Ma soprattutto, vuole con-tribuire a mantenere l’export come il punto di forza dell’economia provinciale: Reggio Emilia è infatti la 4° provinciaitaliana per valore percentuale delle esportazioni sulla produzione.

I nuovi servizi vengono erogati dall’area Internazionalizzazione e Affari Legali di Industriali Reggio Emilia (rif. Avv. SilviaMargaria – dott.ssa Giorgia Manenti; tel. 0522 409722 fax 0522 409792; e-mail [email protected]).

IRE connecting partnerCOS’Èil servizio consiste nel dare supporto alle imprese interessate ad espandere il proprio business all’estero.L’azienda può selezionare uno dei seguenti Paesi o aree:• Brasile• Russia ed Europa dell’Est• India • Cina• Sudafrica e Africa Subshariana• Turchia e Maghreb • GermaniaUna rete di consulenti convenzionati, attivati in base all’area prescelta, effettuerà un check up aziendale, al qualeseguiranno tre fasi:

1. PrefattibilitàIl consulente consegnerà un report sulla prefattibilità, dal quale emergerà la proiezione del prodotto e del businessdell’azienda nel mercato prescelto. Tale report potrà:• sconsigliare (giustificandone i motivi) la ricerca di partner in quel dato Paese/area;• accettare l’incarico di ricerca partner.

2. Ricerca PartnerEntro e non oltre un mese dalla consegna/accettazione della prefattibilità, il consulente di progetto procederà afornire all’impresa i contatti di potenziali partner, garantendone un numero dai 4 ai 6 (salvo diverso accordo fra leparti).

3. Primo Approccio CommercialeConsegnata e condivisa con l’azienda la ricerca partner, il consulente farà in modo di creare un primo contatto fral’associata e i potenziali partner selezionati. In caso non ci fosse alcun riscontro o nemmeno un potenziale interesseda parte della controparte selezionata a conoscere l’impresa presentata, il consulente si impegna a fornire ulteriorinominativi.

PERCHÉ FARLO• Attivare contatti con nuovi potenziali clienti all’estero.

• Conoscere e capire le proprie reali opportunità di business sui mercati esteri.

• Ampliare la propria rete commerciale su tali mercati.

• Puntare sull’export come strategia indispensabile per la sopravvivenza e la crescita dell’impresa.

QUANTO COSTAIl servizio è completamente gratuito per le aziende associate.

Qualora un’impresa associata ne faccia richiesta, il consulente si impegna a supportare l’organizzazione logisticadi eventuali b2b in loco con preventivo a parte e a prezzi in convenzione.

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IRE business informationCOS’ÈIl servizio fornisce alle imprese informazioni commerciali sui partner esteri.In particolare potranno essere realizzati per le imprese che ne faranno richiesta, i seguenti rapporti:

• Rapporto Business Information: rapporto informativo commerciale su loro clienti e/o fornitori (o potenziali tali);• Rapporto di rating Credit Opinion: rapporto che possa riflettere la capacità delle aziende per le quali viene fatta

richiesta di onorare gli impegni con clienti e fornitori alla data della richiesta;• Rapporto di Rating Credit Opinion Monitorato: rapporto che possa riflettere la capacità delle aziende per le

quali viene fatta richiesta di onorare gli impegni con clienti, fornitori per tutta la durata del contratto.

Le informazioni vengono erogate direttamente dai nostri uffici grazie ad una convenzione con Coface.

PERCHÉ FARLO• Conoscere la situazione commerciale e finanziaria dei propri partner esteri, sia in fase di trattativa commerciale

che nella gestione di business già avviati.

• Puntare sull’export come strategia indispensabile per la sopravvivenza e la crescita dell’impresa.

QUANTO COSTAIl servizio è completamente gratuito per le aziende associate.

IRE show in the worldCOS’ÈIl servizio consiste nella selezione, attraverso il confronto e la sinergia tra le imprese associate, per lo più della stes-sa merceologia, delle principali manifestazioni fieristiche in Paesi di primario interesse strategico. Una volta indivi-duata la Fiera, saranno acquistati nonché organizzati stand collettivi.

La partecipazione fieristica sarà strutturata, pertanto con la garanzia dell’accompagnamento e del supporto logisti-co e organizzativo. Inoltre saranno realizzati incontri specifici con partner selezionati in loco per ogni impresa asso-ciata partecipante, direttamente presso il proprio spazio espositivo.

I settori merceologici - e quindi le relative Fiere - saranno presi in considerazione su indicazione delle aziende stes-se e in base alle manifestazioni di interesse ricevute.

PERCHÉ FARLO• Affrontare mercati esteri attraverso la partecipazione collettiva ad una Fiera.

• Supportare o consolidare la presenza e la visibilità dell’impresa su mercati difficilmente raggiungibili in manieraautonoma.

• Puntare sull’export come strategia indispensabile per la sopravvivenza e la crescita dell’impresa.

QUANTO COSTAIl servizio è completamente gratuito per le aziende associate.

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o JAIMA SAHRAWIPER UNA SOLUZIONE GIUSTA E NON VIOLENTA NEL SAHARA OCCIDENTALE

Jaima Sahrawi è un’organizzazione di volontariato na-ta a Reggio Emilia nel 2000 per sostenere, in colla-borazione con analoghe associazioni italiane, il diritto

di autodeterminazione del popolo Sahrawi. In questi an-ni ha sviluppato un’intensa attività con due obiettivi prin-cipali: far conoscere all’opinione pubblica la vicenda, aipiù ignota, del Sahara Occidentale, e costruire concreteiniziative di solidarietà con il popolo Sahrawi, confinatonei campi profughi del deserto algerino di Tindouf. I pro-getti di solidarietà realizzati e tuttora in corso di realizza-zione, sono concreti e spaziano dalla cooperazione in-ternazionale nel campo dell’ambiente all’educazione,dall’assistenza socio-sanitaria all’accoglienza estiva. Inquest’ottica l’associazione Jaima Sahrawi ha via viacoinvolto Enti Pubblici e Istituzioni, associazioni, forzesindacali e politiche, organi di informazione. In questoquadro di iniziative la Provincia di Reggio Emilia, la Co-munità Montana e i comuni di Reggio Emilia, Scandiano,Albinea, Viano, Cavriago, Luzzara, Guastalla, Gualtieri,Rolo e Fabbrico, Quattro Castella hanno firmato ad oggiPatti di Amicizia con corrispondenti realtà della Repub-blica Araba Sahrawi Democratica. In particolare, nel me-se di novembre 2000 una delegazione del Comune diReggio Emilia si è recata ai campi profughi Sahrawi inAlgeria, per sottoscrivere un patto di amicizia con la ten-dopoli Sahrawi di Smara; si è trattato della prima dichia-razione di amicizia che coinvolge un comune reggiano.A febbraio 2002, una nuova e nutrita delegazione istitu-zionale composta da Provincia di Reggio Emilia ed i co-muni di Scandiano e Albinea si è recata in visita ai cam-pi di rifugiati, per sottoscrivere nuovi patti di amicizia.Inoltre, a gennaio 2003, in occasione della visita in Re-gione Emilia Romagna del Governatore della Wilaya(Provincia) di Smara, è stato sottoscritto il patto di ami-cizia con la Comunità Montana dell’Appennino Reggia-no. E poi ancora altri enti locali reggiani hanno sotto-scritto nuovi patti di amicizia con tendopoli Sahrawi: Via-no, Cavriago e Luzzara nel 2004; Rolo, Guastalla eGualtieri nel 2005; Fabbrico nel 2006. L’obiettivo princi-volontariato

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pale che l’associazione vuole raggiungere con la sensi-bilizzazione delle Istituzioni locali reggiane è quello didare sostegno alla lotta pacifica e al diritto di autodeter-minazione del Popolo Sahrawi. Jaima Sahrawi promuoveanche semestralmente il coordinamento degli enti localireggiani solidali con la causa Sahrawi al fine di raggiun-gere strategie comuni di sostegno alle attività dell’Asso-ciazione e al diritto di autodeterminazione del PopoloSahrawi. Le finalità dell’associazione verso il popoloSahrawi sono molteplici: prima di tutto contribuire politi-camente per una soluzione pacifica e giusta del conflitto

in Sahara Occidentale; perseguire l’accrescimento dellaconoscenza e della sensibilità della società civile e delleistituzioni rispetto alla realtà culturale, sociale e politicadi queste zone; migliorare le condizioni di vita materiale

e morale della popolazione dei campi profughi in Algeriae dei territori occupati del Sahara Occidentale; sostene-re il dialogo ed il confronto interculturale fra comunitàitaliana e sahrawi; promuovere la cultura della cittadi-

nanza attiva, dell’educazione alla pace, del volontariatoe dei diritti umani.

CHI SONO I SAHRAWIIl Sahara Occidentale, già colonia spagnola, è l’ultimacolonia africana ancora in attesa della sua indipendenza.Dal 1973 il Fronte Polisario combatte per l’indipendenza;nel 1975 il Marocco e la Mauritania invadono il territorio.La maggior parte della popolazione fugge in Algeria do-ve da allora vive nei campi profughi; nel 1976 viene pro-clamata la R.A.S.D, Repubblica Araba Sahrawi Demo-

cratica. Nel 1991 dopo 18 anni di guerra, il Consiglio diSicurezza dell’ONU approva il Piano di Pace; dal 6 set-tembre 1991 la missione delle Nazioni Unite per il refe-rendum nel Sahara Occidentale MINURSO, sorveglia ilrispetto del cessate il fuoco e lavora all’organizzazionedel referendum di autodeterminazione. Da allora il popo-lo Sahrawi lotta pacificamente attraverso i canali diplo-matici e le istituzioni per veder riconosciuti i propri dirittie tornare alla propria terra. Dal 1975 circa 200.000 Sah-rawi vivono in campi profughi nel deserto algerino, inprossimità di Tindouf, dando grande prova di unità e fie-rezza: nonostante le terribili condizioni ambientali sonostati scavati pozzi e sono state avviate coltivazioni ed al-levamenti. I loro prodotti, pur non essendo sufficienti perl'intera popolazione, costituiscono un apporto fondamen-tale alla dieta dei bambini e degli ammalati. Le scuole egli ospedali garantiscono un livello di servizi che stupi-sce, se si considerano le enormi difficoltà logistiche edeconomiche in cui sono costretti ad operare. L'ammini-strazione è affidata quasi interamente alle donne; all'in-terno dei campi beni e servizi sono distribuiti secondo lenecessità. Tutti partecipano coscientemente allo sforzocomune di costruzione del nuovo Paese.

JAIMA TENDA Dal 2000 l’Associazione ospita tutte le estati circa 40-50 bambini ed i loro accompagnatori nella Provincia diReggio. Gli ospiti trascorrono il mese di luglio in fami-glia e il mese di agosto in località di mare e montagna.Scopi dell’accoglienza sono:• allacciare nuovi rapporti di amicizia con coetanei locali;

• conoscere lingua e tradizioni locali;• godere di una fase di accoglienza incentrata su ac-

certamenti e cure mediche;• allontanarsi dal clima torrido dell’estate del deserto;• nutrirsi con alimenti freschi e variati;• informare e promuovere in loco una migliore cono-

scenza da parte di chi ospita della cultura, delle tradi-zioni e della storia del popolo Sahrawi;

• realizzare insieme ai bambini italiani percorsi educati-vo-didattici.

UN KG DI RISODal 2008 l’Associazione Jaima Sahrawi insieme alle or-ganizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL della provinciadi Reggio Emilia si sono fatte portavoce dell’appello del-la Croce Rossa Sahrawi che chiede aiuti concreti per lapopolazione Sahrawi che si trova a dover superare unadifficile crisi alimentare. Gli stock di emergenza sonoesauriti da tempo, l’aumento dei prezzi a livello mondialenon sta certamente rendendo più facile la situazione. Nelmese di ottobre, in occasione della Giornata Mondialedell'Alimentazione, si svolge ogni anno, in collaborazionecon COOP, CONAD e SIGMA la campagna di raccolta

di riso. L’obiettivo è di raccogliere il maggior quantitativodi riso nei vari negozi della provincia da inviare ai campidi rifugiati Sahrawi attraverso una carovana di aiuti.

JALLA GUMU“Jalla Gumu” è un progetto di animazione rivolto alle bam-bine ed ai bambini Sahrawi delle scuole elementari dellaWilaya di Smara. Si svolge generalmente nel periodo del-la vacanze natalizie e coinvolge un gruppo di volontari ita-liani ed un gruppo di insegnanti/animatori Sahrawi. Il per-corso proposto dall’Associazione Jaima Sahrawi prevede

una serie di laboratori finalizzati alla costruzione di unospettacolo teatrale da rappresentare nel teatro della Wi-laya come dimostrazione del lavoro svolto e come testi-monianza di solidarietà concreta nei confronti della popo-lazione Sahrawi. Il progetto nasce nel 2001 con l’inten-zione di rispondere ad alcune esigenze più volte segnala-te dalle autorità e dagli educatori Sahrawi incontrati inquesti anni; il sistema educativo Sahrawi, infatti, non pre-vede attività extrascolastiche. L’esperienza, aperta a tutti imaggiorenni, offre l’opportunità di conoscere e toccarecon mano la storia e la realtà del Popolo Sahrawi.

RIFERIMENTI

Jaima Sahrawi

Via S. Vincenzi 13/A 42100 Reggio Emilia

tel. 0522/430307

email [email protected]

sito web www.jaimasahrawi.it

Per offerte o per devolvere il 5x1000

cod. IBAN : IT76A05387128040000000991915

Campi profughi Sahrawi Whilaya di SMARA Incontro istituzionale, Sala del Tricolore 18 agosto 2011 Consegna RISO ai campi profughi, marzo 2012

I PROGETTI DI JAIMA SAHRAWI

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FINANZIATO UN NUOVOLABORATORIO CAD PER LAPROGETTAZIONE ASSISTITA All’interno della propria attività di so-stegno alla formazione tecnica, l’As-sociazione ha finanziato la realizza-zione di un nuovo laboratorio CADper l’Istituto Nobili di Reggio Emilia.In particolare si tratta di 20 nuovework station dotate di pc di ultimagenerazione, grazie alle quali gli stu-denti potranno apprendere la pro-gettazione tridimensionale attraver-so gli stessi programmi utilizzati dal-le imprese, formando quindi al me-glio le proprie competenze nell’am-bito delle tecnologie applicate al di-segno e alla programmazione assi-stita. La cerimonia ufficiale di conse-gna e apertura del laboratorio si èsvolta alla presenza della Vice Presi-dente con delega all’Education erapporti con la Scuola, Maria LiciaFerrarini, e del Dirigente Scolastico,Valerio Messori.

LA FORMAZIONE. PERCORSI PER L’EFFICIENZAORGANIZZATIVAFormazione, territorio, impresa: que-sti gli argomenti in occasione dell’in-contro proposto da Unimpiego nel-l’ambito del percorso di seminari av-viato lo scorso anno e dedicato altema delle risorse umane. Il conve-gno ha inteso promuovere un raf-fronto tra punti di vista diversi percomporre un quadro di riferimentosul tema della formazione qualestrumento per realizzare i progettidelle imprese oltre che ponte di col-legamento tra scuola e mondo dellavoro. La seconda parte del pome-riggio è stata dedicata al dibattito eal confronto tra i partecipanti.

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D.LGS. 231/01:RESPONSABILITÀAMMINISTRATIVA DEGLI ENTIESTESA ANCHE AI REATIAMBIENTALI: I MODELLIORGANIZZATIVIRAPPRESENTANO OGGI UNCOSTO, UNA NECESSITÀ OUN’OPPORTUNITÀ?Per meglio comprendere la portatadella norma e delle novità recente-mente introdotte in materia di re-sponsabilità amministrativa degli en-ti, Industriali Reggio Emilia ha orga-nizzato un momento di approfondi-mento in collaborazione con lo Stu-dio Roedl & Partner. Nel corso diquesto decennio di vigenza del de-creto legislativo n. 231/01, il catalo-go dei reati presupposto si è infattimolto ampliato, ricomprendendo, tragli altri, anche i reati di omicidio col-poso e lesioni gravi e gravissimeconseguenti al mancato rispetto del-le norme relative alla sicurezza e sa-lute nei luoghi di lavoro. Da agosto èavvenuta inoltre l’estensione della re-sponsabilità amministrativa degli entianche ai reati ambientali. L’incontro èservito ad illustrare come l’adozionedi modelli organizzativi, pur essendoprevista solo su base volontaria, rap-presenta di fatto l’unico modo perl’ente per potersi avvalere dell’esi-mente prevista dal legislatore.

INDAGINE SUI TRIBUTI LOCALI 2011Industriali Reggio Emilia ha presen-tato i risultati dell’Indagine annualesui tributi locali, elaborata prenden-do in considerazione i dati 2011 inraffronto con quelli del 2010, de-nunciando l’aumento dei costi per leimprese. Il monitoraggio ha riguar-dato l’operato delle Amministrazionidei 45 comuni della provincia di

Reggio Emilia sul fronte dell’imposi-zione fiscale a carico delle impresein merito all’aliquota ICI applicata aifabbricati industriali, all’aliquota del-l’addizionale Comunale IRPEF, all’a-liquota al mq dell’imposta sulla pub-blicità e all’aliquota della Tassa/Tarif-fa sui rifiuti per la categoria attivitàartigianali e industriali con capanno-ni di produzione. I risultati sono statiillustrati attraverso una conferenzastampa cui hanno preso parte il Pre-sidente Stefano Landi, il Vice Presi-dente con delega a Territorio, Am-biente, Energia Savino Gazza ed ilVice Presidente con delega a Credi-to, Finanza e Politiche fiscali UgoMedici. In particolare il PresidenteLandi ha rivolto ai Comuni la richie-sta di non incrementare il già alto li-vello dell’ICI 2011 attraverso l’IMU,piuttosto di valutare la possibilità diridurre tale aliquota, utilizzando glispazi messi a disposizione dalla leg-ge per fissare l’aliquota base dell’I-MU sui fabbricati utilizzati diretta-mente delle imprese nella loro atti-vità al valore minimo consentito del4 per mille.

IVA – COMUNICAZIONETELEMATICA DELLEOPERAZIONI RILEVANTIIl 23 gennaio scorso Industriali Reg-gio Emilia ha organizzato un incon-tro di approfondimento sulle novitàintrodotte all’interno della disciplinaIVA relative all’obbligo di comunica-re in via telematica all’Agenzia delleEntrate il dettaglio delle operazionirilevanti. Relatore dell’incontro Raf-faele Corso, dottore commercialista,funzionario dell’Area Fisco, Finanzae Welfare di Confindustria, che ha il-lustrato le modalità tecniche dellanuova procedura spiegando comequesta comunicazione, conosciuta

con il nome di “spesometro”, oltre acontrastare il fenomeno delle frodiin ambito IVA, metterà a diposizionedell’amministrazione finanziaria unagrande mole di elementi e notizieutilizzabili ai fini del redditometro,strumento per la determinazione sin-tetica del reddito delle persone fisi-che.

LE NOVITÀ IN MATERIA DIREDDITO D’IMPRESACONTENUTE NELLE MANOVREECONOMICHE 2011Il 2011 è stato caratterizzato dall’e-manazione di una pluralità di mano-vre economiche che hanno introdot-to diverse e importanti novità in ma-teria di reddito d’impresa, alcunedelle quali in vigore già dallo scorsoanno e altre che riguardano il 2012,generando un comprensibile diso-rientamento tra operatori economici.Per indirizzare l’operato delle impre-se anche in vista della presentazio-ne della dichiarazione dei redditi2011, il 21 febbraio scorso l’Asso-ciazione ha organizzato un incontrodi approfondimento con Gian PaoloRanocchi, ragioniere commerciali-sta, pubblicista de “Il Sole 24 Ore”e di numerose altre riviste fiscali.

LE IMPRESE INCONTRANO LA RICERCAIndustriali Reggio Emilia, in collabo-razione con il Club Meccatronica e ilCentro Interdipartimentale “InterMe-ch MO RE” dell’Università di Mode-na e Reggio Emilia ha organizzatoun seminario per presentare alle im-prese interessate gli obiettivi e le at-tività del Centro InterMech MO REnel settore della Meccatronica e farconoscere i ricercatori impegnati

presso i Laboratori del Tecnopolo diReggio Emilia. Nel corso dell’incon-tro sono state presentate le 5 lineedi ricerca principali sviluppate in am-bito meccatronico: oleomeccatroni-ca, materiali meccatronici, diagnosti-ca e manutenzione meccatronica, si-stemi elettronici industriali, controllo,interazione ed ottimizzazione di si-stemi robotici e manifatturieri. Sonostate inoltre descritte le principali at-tività sviluppate presso la sede diModena e le modalità concrete dicollaborazione tra imprese e mondodella ricerca.

LA FORMAZIONE IN MATERIADI SALUTE E SICUREZZA SULLAVOROAllo scopo di consentire un adegua-to approfondimento dei contenutidegli accordi sulla formazione in ma-teria di salute e sicurezza sul lavoroe dei relativi riflessi operativi sugliadempimenti già previsti dalle vigen-ti normative a carico delle aziende,oltre che delle possibili criticità in-terpretative ed applicative, l’Asso-

ciazione ha organizzato uno specifi-co incontro rivolto a tutte le impreseassociate ed ai loro collaboratori in-caricati in materia di salute e sicu-rezza sul lavoro. Nel corso del semi-nario è intervenuto l’avv. Fabio Pon-trandolfi, funzionario dell’Area Rela-zioni Industriali, Sicurezza e AffariSociali di Confindustria, che negliultimi anni ha fattivamente parteci-pato presso il Ministero del Lavoroalle numerose sessioni di lavoro chehanno condotto alla definizione de-gli accordi in questione.

NASCE IL GRUPPOAGROALIMENTARESi è costituito ufficialmente pressola sede di via Toschi i l GruppoAgroalimentare di Industriali ReggioEmilia. Nella parte privata, rivolta aisoli imprenditori associati del com-parto, è stato eletto Presidente delGruppo per il prossimo biennio Fau-sto Papa. Cinquant’anni, Papa èAmministratore delegato di Reire srl,impresa attiva da venticinque anninella commercializzazione di materie

prime per le industrie alimentari ilcui Presidente è Camillo Galaverni.Il neo eletto Presidente ha individua-to come priorità del suo mandatol’aggregazione d’imprese per la va-lorizzazione dei prodotti “Made inReggio” e la realizzazione di iniziati-ve e progetti focalizzati sulle specifi-cità e caratteristiche delle aziendedel comparto.

INCENTIVI ALLE IMPRESE ASOSTEGNO DEGLI INTERVENTIDI PREVENZIONE - INCONTRODI APPROFONDIMENTOTECNICO CON INAILIndustriali Reggio Emilia ha voluto of-frire alle aziende un supporto infor-mativo sui requisiti e le modalità dipresentazione delle domande di fi-nanziamento per interventi finalizzatial miglioramento della salute e la si-curezza dei luoghi di lavoro. E’ statocosì organizzato un incontro tecnicosulle procedure per la richiesta di ri-duzione del tasso di premio INAILapplicabile all’azienda, in cui i funzio-nari competenti della sede reggiana

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di INAIL sono intervenuti per illustra-re il dettaglio della normativa e ri-spondere ai quesiti posti dai presenti.

GLI INDUSTRIALI REGGIANIPUNTANO ALLA LIBIALunedì 5 marzo presso la sede di In-dustriali Reggio Emilia si è tenuto unincontro dedicato alle opportunitàofferte dalla Libia dopo l’Arab spring,uno dei Paesi con i dati macroeco-nomici e di reddito fra i più alti delcontinente africano grazie ai propridividendi di rendita petrolifera edenergetica. Nel corso della mattinaè stata analizzata la situazione eco-nomica attuale e le varie opportunitàdi mercato, con suggerimenti praticialle trattative, oltre a una parte più“tecnica” inerente la pura operativitàbancaria di sostegno alle impreseesportatrici. La Confindustria reg-giana sarà inoltre presente con unproprio stand autonomo alla manife-stazione fieristica Libya Build, inprogramma dal 20 al 24 maggio2012. Nell’occasione le imprese sa-ranno coinvolte in una serie di in-contri b2b organizzati e coordinatidalla stessa Associazione.

L’ABC DEL DIRITTO DEL LAVOROSi è concluso nel mese di febbraio ilciclo di seminari organizzato dall’A-rea Lavoro e Relazioni sindacali diIndustriali Reggio Emilia dal titolo“l’ABC del diritto del lavoro”. Un per-corso di 10 incontri realizzato conl’obiettivo di fornire le conoscenzeteorico-pratiche di base dei più im-portanti istituti di diritto del lavoro edi diritto sindacale che regolano ilrapporto di lavoro in tutte le sue for-me: dalla sua creazione, alla sua ge-

stione in itinere, fino all’uscita dall’a-zienda. L’iniziativa era rivolta princi-palmente a quelle figure professio-nali specializzate che all’interno diogni impresa devono essere in gra-do di affrontare i numerosi adempi-menti necessari per una corretta ge-stione del rapporto di lavoro.

PROGETTO PLASTICAEINAUDI: 57 STUDENTI INSTAGE NELLE AZIENDE DELSETTORE GOMMA PLASTICA Si è svolto a inizio marzo, presso l’I-stituto Tecnico “Einaudi” di Correg-gio, l’incontro fra gli imprenditori del-le aziende del comparto GommaPlastica e i giovani dell’istituto coin-volti nel “Progetto Plastica Einaudi”.57 studenti delle classi terze e quar-te dell’istituto sono stati presentati airispettivi imprenditori che li hannoaccolti in stage nelle settimane suc-cessive. La fase di stage, che con-clude un lungo periodo di approfon-dimento in aula su tematiche specifi-che del comparto, rientra nel proget-to ideato e sottoscritto dal GruppoGomma Materie Plastiche di Indu-striali Reggio Emilia e l’Istituto Tecni-co “Einaudi”. L’iniziativa, giunta al suoquarto anno di vita e che dall’avviodel progetto ha visto più di centocin-quanta giovani ospitati in una ses-santina di imprese del distretto dellagomma plastica provinciale, ha con-tribuito alla realizzazione a partiredall’anno scolastico 2012-2013 diun triennio specialistico “Meccanoplastico” all’interno del piano di studidell’istituto correggese.

ASSOCIAZIONE PROGETTO CINANasce a Modena l’Associazione Pro-

getto Cina, centro per la cooperazio-ne e lo sviluppo di rapporti con ilpaese asiatico nel campo della ricer-ca, della formazione, della cultura edello sviluppo d’impresa. Soci fon-datori del progetto, a cui seguirà inun secondo momento l’adesione diqualificati partner istituzionali del ter-ritorio, sono Industriali Reggio Emilia,l’Università degli studi di Modena eReggio Emilia, la Provincia di ReggioEmilia, Confindustria Modena, il Co-mune di Modena e la FondazioneCassa di Risparmio di Modena. Tragli obiettivi del progetto anche l’inter-scambio di studenti e ricercatori traimprese reggiane e modenesi e al-cune prestigiose realtà accademichecinesi, oltre ad accrescere la coope-razione industriale tra le nostre im-prese e quelle della tigre asiatica.

“WOMEN IN CHANGE” PEROFFRIRE PIÙ OPPORTUNITÀALLE DONNE IMPRENDITRICI Ha preso il via la seconda fase delprogetto “Women in change”, ideatodal Gruppo Terziario di IndustrialiReggio Emilia. “Women in Change”è nato con l’obiettivo di incrementa-re l’imprenditoria femminile nel setto-re dei servizi, con particolare riguar-do all’ICT, e per offrire un aggiorna-mento continuo alle donne che giàricoprono ruoli manageriali all’internodelle imprese. La seconda fase, perla quale si è costituito appositamen-te un gruppo di lavoro composto daimprenditrici e imprenditori, ha comeobiettivo la realizzazione di una piat-taforma web dove qualunque donnache voglia dare vita ad un’impresa osia interessata a sviluppare maggioricompetenze imparando a sfruttare ivantaggi offerti dalle tecnologie, pos-sa trovare una forma di mentoringweb a cui appoggiarsi.


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