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Il Quinto Arcano-Febbraio 2011

Date post: 30-Mar-2016
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FEBBRAIO 2011
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Astrologia e Mito .................................................................................... 3Aquarius

Feste della Tradizione nel Ciclo della Natura ........................ 10La Candelora

Scongiuri e Preghiere ........................................................................... 19A san Biagio contro il mal di gola

I Messaggeri Divini ............................................................................... 22I 72 nomi di Dio

Il Libro delle Erbe .................................................................................. 29I fiori di Bach: MustardEucalipto

Luna di Febbraio ..................................................................................... 40Calendario del MeseLuna del GhiaccioL’Erba Magica

Cristalloterapia .......................................................................................... 48Il quarzo azzurro

Il Tarocco ..................................................................................................... 52“XI” La Forza

La Natura a tavola .................................................................................. 57Cosa bolle in pentola?La ricetta del mese

L’esperto risponde ................................................................................... 62I quesiti dei lettori

SOMMARIO

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Esodo 14,19 Allora l’angelo di Dio, che precedeva il campo d’Israele, si mosse e andò a porsi alle loro spalle; parimente la colonna di nuvola si mosse dal loro fronte e si fermò alle loro spalle; Esodo 14,20 e venne a mettersi fra il campo dell’Egitto e il campo d’Israele; e la nube era tenebrosa per gli uni, mentre rischiarava gli altri nella notte. E l’un campo non si accostò all’altro per tutta la notte. Esodo 14,21 Or Mosè stese la sua mano sul mare; e l’Eterno fece ritirare il mare mediante un gagliardo vento orientale durato tutta la notte, e ridusse il mare in terra asciutta; e le acque si divisero.

Cari lettori, non a caso ho scelto il passo biblico sopra riportato per introdurre questo nuovo numero de “Il Quinto Arcano”. Si tratta di tre versetti dell’Esodo che, per come potrete appurare leggendo la rubrica dedicata ai messaggeri divini, rivelano e tramandano i 72 nomi di Dio. I nostri autori Claudio Scibilia e Lorenzo La Spada ci sveleranno la chiave di lettura per ricavarli.Febbraio è il mese dell’Acquario, segno che coincide con la stagione delle piogge, del vento e della luce fredda caratteristica dell’Inverno. La mitologia ci narra che la sua grossa anfora, rappresentata tra le braccia del giovinetto Ganimede, contiene il nettare dell’immortalità, elisir da egli servito agli dei nell’Olimpo e soprattutto al potentissimo Zeus.Partendo dalle origini, precisamente dalla lontana Nuova Guinea, rivaluteremo una tra le piante più utilizzate in erboristeria: l’eucalipto. Balsamico,

antisettico, antidiabetico, antiparassitario e astringente, pensate che questo prezioso rimedio naturale ricoprì un ruolo strategico anche durante l’era dell’Impero Romano, tanto da essere intensamente coltivato allo scopo di rendere più salubre l’aria.Per la serie scongiuri e preghiere analizzeremo le miracolose invocazioni a San Biagio contro la tosse ed il mal di gola.Nonostante il gran freddo siamo nel periodo in cui la luce inizia a riprendere vigore guadagnando spazio sulle tenebre e le giornate, quindi, si allungano sensibilmente. I popoli antichi, che guardavano con sacralità ai cambiamenti climatici, non mancavano di dare il benvenuto al risveglio della Natura. Lo facevano accendendo delle luci in casa, ma anche ed in special modo organizzando le affascinanti feste definite della Candelora.Come sempre tratteremo anche tanti altri utili ed interessanti argomenti. Non mi resta, quindi, che augurarvi buona lettura!

Fabio [email protected]

REDAZIONALE

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Rappresentazione dell’Acquario secondo le antiche carte del cielo

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dal 20 Gennaio al 19 Febbraio

AQUARIUSa cura di Lorenzo La Spada

Elemento: ARIA

Qualità: FISSA

Polarità: MASCHILE

Domicilio: SATURNO

Esilio: SOLE

Colore: AZZURRO

Metallo: PLATINO

Pietra: QUARZO AZZURRO

Erba magica: OLMO

Profumo: MUGHETTO

Giorno: SABATO

Punto debole: ANCHE e GAMBE

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La stagione dell’Acquario è quella delle piogge, del vento pungen-te, della luce fredda e metallica

dell’inverno, del cielo puro e vivificante. Conosciuto dagli antichi come il piane-ta più lontano, Saturno regna sui segni zodiacali del Capricorno e dell’Acquario. Ma se in Capricorno il dio lontano, pa-ziente, oscuro e silenzioso, è stabilizzatore del caos, ribelle ad ogni formazione, cam-bia di umore quando sopravviene l’Ac-quario aereo, che non è, dunque, segno d’Acqua ma con l’acqua ha in qualche modo a che fare. Il suo glifo, innanzitut-to, rappresentata due onde sovrapposte h, due onde che richiamano il mare pri-mordiale, l’abisso originario precedente la creazione che l’Antico dei Giorni, EL OLAM, che i Greci chiamarono Kronos, placa mediante il suo influsso, per conta-gio di inerzia. Così gli Elohim della Bib-bia padroneggiano sulla tempesta per ot-tenere la calma indispensabile alle prime formazioni. Ma il dio si risveglia quando, sorgendo dalla propria oscura caverna, prende possesso della dimora aerea di Ac-quario. Egli diventa dominatore delle ac-que che evaporando dall’Oceano caotico si sono sublimate in alto. Provenendo per evaporazione dall’Oceano, che è salato, queste acque superiori, divenute ormai dolci, ricadono come pioggia fecondante che Acquario, operando la condensazio-ne necessaria, spande dalla sua anfora sugli uomini, traducendola in saggezza divina, resa accessibile agli uomini.

IL MAGNIFICOIn greco la costellazione era chiamata

Ydrochoos, cui corrisponde il latino Aqua-rius che, come nome comune, significa portatore d’acqua o anche magistrato pre-posto al servizio delle acque. Per verità, i soli elementi della costellazione celeste che siano riconoscibili sono proprio le due onde e l’urna rovesciata. L’origine del personaggio umano si trova presso i Babi-lonesi, che chiamavano l’Acquario Gu-La, cioè “il Magnifico”, colui che versa, che dispensa la gioia e l’abbondanza, divinità maschile che incarna il potere purifica-tore e rigeneratore dell’Acqua. Le onde, in effetti, si interpretano generalmente come acqua di vita, aqua vitae, un’acqua ricca, un’acqua carica. Quest’aqua vitae è un’acqua che non disseta soltanto il corpo ma, scorrendo aerea ed invisibi-le, essa placa l’anima che ha sete di alte conoscenze divine. Il suo carattere aereo di messaggero divino è simboleggiato nell’iconografia medievale da un paio di ali di cui è dotato il portatore d’acqua.

IL SOFFIO DIVINOL’Aria saturniana dell’Acquario è un soffio che spira sulle acque, “…e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque (Gn 1,2)”, che raccoglie tutte le energie vitali e ne impe-disce il disperdersi. L’avarizia previdente di Saturno non lascia nulla che si perda, egli è l’amministratore delle energie vita-li. Essendo l’Acquario un segno di Aria, l’acqua che scorre dalla sua anfora non è l’elemento naturale, dei fiumi, dei mari e delle fonti. Ma allora che acqua è? Di cosa è fatta? Qual è la sua natura? L’ini-ziato ai misteri sa benissimo che pure essendo acqua non bagna le mani ed è

ASTROLOGIA

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in questa acqua che è nascosto il fuoco, perciò gli alchimisti la chiamano Acqua Ignea o Fuoco Segreto o, meglio ancora, Fuoco filosofico, che non si renderà mai palese ai vostri occhi e non vi brucerà, in quanto è un Fuoco Spirituale nascosto nel segno dell’Ariete Celeste sotto forma salina. Questa acqua misteriosa è anche quella che Mosè fece scaturire dalla pie-tra, percuotendola con il suo bastone...! Il che significa che è la “Pietra” a produrre quest’Acqua che disseta per sempre o è la stessa Pietra occulta che, solida come una roccia e con l’azione del Fuoco Segreto, la liquefa per diventare potabile?

ACQUA CHE NON E’ ACQUAGesù, infatti, invita la samaritana a non bere l’acqua dal pozzo; in cambio, le dice di prendere la sua “acqua”, perché

questa l’avrebbe dissetata per sempre e sarebbe diventata in lei fonte d’acqua zampillante per la vita eterna. Ovvio al-lora che quest’acqua “che non è acqua” è un elemento necessario per compiere l’opera di purificazione, lavaggio e separa-zione e che iniziaticamente rappresenta la “vittoria” sul corpo dei desideri istintivi, attivando in un secondo tempo, l’intui-zione, la cui sede è il cuore. Quel cuore che irrorato da questi fiumi infuocati diventa Sacro Cuore, come suggerisce il glifo dell’Aqua Vitae o Zolfo sublimato (notare che il rovesciamento dello zolfo diventa aqua vitae, che rappresenta il Sa-cro Cuore stilizzato). Il Sole transita nel segno dell’Acquario dal 21 gennaio al 19 febbraio, dando così inizio al mese delle piogge, dove l’acqua purifica, lava e disse-ta la natura ancora dormiente.

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È pesante la grossa anfora nelle braccia del giovinetto Ganimede. Contiene il divino nettare dell’immortalità che egli serve agli dei, mentre questi banchettano sull’Olimpo. La fatica arrossa il suo volto e, fra i riccioli scarmigliati, il sudore imperla la sua fronte. Quanto è bello, quanto piace a Zeus quel soave fanciullo, per questo lo ha rapito. Pascolava il gregge l’adolescente Ganimede, il più bello tra i mortali, in un pomeriggio come tanti. Il Sole ancora non è calato, è tiepido ma all’improvviso un’ombra lo copre. È un’enorme aquila che, ad ali spiegate, sta planando verso il ragazzo. Questione di un attimo e con i suoi artigli lo ghermisce e lo porta sulla sommità dell’Olimpo. E là muta d’aspetto e si mostra per chi è veramente: il divino Zeus che gli dichiara il suo amore, scatenando le ire funeste della sua sposa Era, alla quale risponde prontamente che il fanciullo è solo il nuovo coppiere. E così Ganimede viene a sostituire Ebe nel servir da bere agli dei in convito. E la sua immagine è posta da Zeus in cielo come portatore d’anfora, come Acquario vicino all’Aquila rapitrice.

LA MISTICA COPPAMa cosa contiene l’anfora di Ganimede? Il nettare divino, l’elisir di giovinezza e d’immortalità, l’aqua vitae. Acqua che in sei anfore, durante il banchetto a Cana, muta in vino. Ma l’anfora è, simbolicamente, un cuore. Non è forse il cuore una vivente coppa piena di sangue? E se il cuore è Sacro Cuore, il sangue che contiene è preziosissimo, salvifico, rigeneratore. Acqua e Sangue sgorgano

dal costato di Cristo, bevanda infuocata raccolta nella Coppa del Santo Graal, di inestimabile valore, come anche il Canopo, il vaso che nell’antico Egitto conteneva gli organi nobili (cuore e fegato). Vaso, vasello, vascello, barca e arca. L’arca nella quale il giusto Noè sfugge alle acque del diluvio; arca che dalle acque del Nilo salva il piccolo Mosè, il liberatore che incarna il Mito della Libertà tipica dell’Acquario, laddove ai Gemelli compete quello della Fratellanza e alla Bilancia quello dell’Uguaglianza. Acqua che sotto l’influsso dell’Aria Acquariana, che è il soffio creatore del vecchio Saturno, diventa acqua

MITO

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lustrale, acqua di purificazione, acqua del battesimo, dove il Battista, immagine di colui che versa l’acqua, immerge quel giovane Sole che arrossa le acque, iniziandolo sulla via che lo trasformerà nell’Agnello che dona la vita.

IL BATTESIMOQuesto lavacro nell’elemento acqua, analogicamente, significa un’operatività purificatoria, dove i vizi vengono trasformati in virtù e le passioni in amore, perché quest’acqua che zampilla dalla Fontana dell’eterna giovinezza è il nostro fiume Giordano che nasce in Oriente scendendo verso Occidente, dona la Vita, provocando la Morte. È come

se quell’acqua magica impressionasse nel neofita una natura diversa per predisporlo ad un cambio radicale, ovvero, ad una morte iniziatica simbolica, per rinascere purificato e candido. Il Battesimo, dunque, rappresenta il primo scalino dell’Amore Impersonale, che apre la porta del Regno di Dio, che si trova nell’interiorità dell’essere umano, che si attua con l’Acqua Philosophorum, nella solitudine del proprio laboratorio-corpo. Solo pochi uomini conoscono l’arcano e lo tramandano da bocca a orecchio, soltanto ai meritevoli, agli eroi, che con coraggio hanno sfidato sé stessi vincendo le paure per poter andare oltre. Soltanto questi il “maestro” sceglierà.

Battesimo di Cristo, Guido Reni

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La luce che è nata al Solstizio d’Inver-no comincia a manifestarsi all’inizio del mese di febbraio. Le genti antiche erano molto più attente di noi ai mutamenti stagionali, anche per motivi di sopravvi-venza. Questo era il più difficile periodo dell’anno poiché le riserve alimentari ac-cumulate per l’Inverno cominciavano a scarseggiare. Pertanto, i segni che annun-ciavano il ritorno della Primavera erano

accolti con uno stato d’animo che oggi, al riparo delle nostre case riscaldate e ben fornite, facciamo fatica solo ad immagi-nare.

PURIFICAZIONEPresso i Celti l’1 febbraio era “Imbolc”, cioè grande pioggia e in molte località dei paesi celtici questa data è chiamata anche “Festa della Pioggia”: ciò può riferirsi ai

a cura di Lorenzo La Spada

LA CANDELORA

Brigit

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mutamenti climatici della stagione ma anche all’idea di una lustrazione che puri-fica dalle impurità invernali. Detta anche “Oimelc” significa “Lattazione delle peco-re” mentre “Imbolc” vorrebbe dire nel sacco inteso nel senso di “nel grembo” con rife-rimento simbolico al risveglio della Natu-ra nel grembo della Madre Terra e con un riferimento più materiale agli agnelli, nuova fonte di cibo e di ricchez za che la previdenza della Natura e degli allevatori avrebbe fatto nascere all’inizio della buo-na stagione. L’allattamento degli agnelli garantiva un rifornimento provvidenziale di proteine. Il nuovo latte, il burro, il for-maggio costituivano spesso la differenza tra la vita e la morte per bambini e anzia-ni nei freddi giorni di febbraio.

FUOCO GUARITOREIl fuoco, caratteristica essenziale, in que-sta ricorrenza è considerato sotto il suo aspetto di luce, questo è infatti il periodo della luce crescente. Nell’Europa celtica era infatti onorata Brigit (conosciuta an-che come Brighid o Brigantia), dea del tri-plice fuoco. Essa era la patrona dei fabbri, dei poeti e dei guaritori. Sotto l’egida di Brigit erano anche i misteri druidici del-la guarigione e di questo rappresentano una testimonianza le numerose “sorgen-ti di Brigit”. Ancora oggi, ai rami degli alberi che sorgono nelle loro vicinanze i contadini appendono strisce di stoffa o nastri a indicare le malattie da cui voglio-no essere guariti. Attraverso il fuoco del-la dea il corpo guariva dalle malattie. La febbre era il sintomo evidente che la dea con il suo passaggio purificava e guariva, facendo rinascere il malato più forte di prima. Il legame della festa con le cande-le, la purificazione e l’infanzia, sopravvis-

se nell’usanza medievale di condurre le donne in chiesa dopo il parto per portare delle candele accese. L’idea di una purifi-cazione rituale in questo periodo è rima-sta forte nel folklore europeo.

LUCE E ACQUAAd esempio le decorazioni vegetali natali-zie vengono messe da parte e bruciate alla Candelora per evitare che i folletti, che in esse si sono nascosti, infestino le case. Il concetto di purificazione è presupposto di una nuova vita: si eliminano le impuri-tà del passato per far posto alle cose nuo-ve. Si festeggia la Candelora accendendo candele che sporgono da una bacinella di acqua. Il significato è quello della luce della nuova vita che emerge dalle acque del grembo materno, le acque lustrali che lavano via le scorie invernali. Il primo fio-re dell’anno a sbocciare è il bucaneve, il suo colore bianco ricorda allo stesso tem-po la purezza della Giovane Dea e il latte che nutre gli agnelli, il candore di quella Vergine intatta che nutre al suo seno il divino Agnello.

LA FEBBRENell’antica Roma, i primi giorni di febbra-io erano sacri alla dea Februa o a Giuno-ne Februata. “Februare” in latino significa purificare, quindi febbraio è il mese delle purificazioni (anche la febbre è un modo di purificarsi usato dal nostro corpo!). Processioni percorrevano la città con fiac-cole accese, simbolo di luce e, allo stesso tempo, di purificazione. Quaranta giorni sono passati dal momento in cui il nuovo Sole è nato nella buia grotta del Capricor-no, tanto basta per compiere il tempo del-lo svezzamento, ora la luce è pronta per muovere i primi passi. La Natura è ancora

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