Date post: | 26-Jun-2015 |
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Autore Ben Jelloun, Tahar
Titolo Il razzismo spiegato a mia figlia
Prof.ssa alunna Martini Simona Myriam Baroni
anno di plubblicazione 1998
2
• Epoca :1998
• Luogo :Francia
• durata della vicenda: dialogo
la storia è reale perchè parla del razzismo che è e che è stato un problema dell'uomo. Inoltre le risposte del padre hanno concretamente parlato di episodi successi ieri e oggi nella storia del mondo.
L'intervistato è l'autore del libro, è un giornalista, nato in Marocco, che vive a Parigi con la sua famiglia. Alcuni suoi articoli sono stati pubblicati sul giornale "La Repubblica”
LE TRE AMICHE si mostrano interessate e sensibili al problema del pregiudizio sul colore della pelle.
L'antagonista è il razzismo e la gente razzista
La storia è raccontata dal protagonista: un papà che è l'intervistato dalla figlia e dalle sue amiche sul perché esiste il razzismo e le sue conseguenze.
la storia o meglio il
significato del razzismo
è trattato sotto forma
di una intervista.
Vai avanti…
• i vicini di casa avevano dei dubbi su di loro allora,Ben un giorno li invitò a casa sua a mangiare il cuscus e da lì non ebbero più pregiudizi su di loro, perchè videro che facevano le stesse cose come loro:mangiavano ridevano, lavoravano e cantavano
Un episodio interessante è stato il momento in cui Ben ha raccontato a sua figlia un episodio familiare.
Imparare a conoscersi a parlarsi a condividere questi sono i modi per
superare le diversità.
la diversità tra gli uomini che non è solo riferita al sesso cioè tra maschio e femmina,ma è riferita principalmente alle
persone "diverse"o meglio di colore,lingua,religione e mentalità diverse da quelle nostre.
La parte che mi è piaciuta di più è stato il momento in cui il padre di Meriem ha spiegato il razzismo con un riferimento ad una parola : la diversità.
un'altra cosa che mi ha colpito veramente è stato il momento in cui Ben ha sottolineato le paure del razzista: cioè di imparare e confrontarsi con le idee e le certezze proprie e degli altri queste possono far crollare le proprie sicurezze.
“NON INCONTRERAI MAI DUE VOLTI ASSOLUTAMENTE IDENTICI.
NON IMPORTA LA BELLEZZA O
LA BRUTTEZZA:
QUESTE SONO COSE RELATIVE ACIASCUN
VOLTO è IL SIMBOLO DELLA VITA.
E TUTTA LA VITA MERITA RISPETTO.
E' TRATTANDO GLI ALTRI CON DIGNITA' CHE SI GUADAGNA IL RISPETTO PER SE STESSI."
il personaggio che mi è piaciuto di più è stato Meriem la
figlia di Ben…perché…
Perché si interessa delle problematiche del mondo di ieri e di oggi.
Lei si fida del padre e lo stima per
tutte le cose che sa.
Fa domande opportune e
cerca di capire e approfondire
bene l’argomento
L’idea di scrivere questo testo Ben l’ha avuta quando ha partecipato a una
manifestazione contro il progetto che prevedeva l’ingresso e il soggiorno
degli stranieri in Francia e piano piano si è sviluppato un dialogo con la figlia
Meriem e con le sue amiche.
Un bambino non nasce razzista ma lo può diventare se l’educazione viene
insegnata male. Il razzismo è sempre esistito, già un tempo esisteva una forma di
razzismo quando l’uomo primitivo cercava di avere un pezzo di terra
per conquistare una donna . Allora fortificava e proteggeva i propri
confini. Anche le guerre sono state fatte in nome del razzismo quando
un gruppo di persone si è ritenuto superiore ad un altro; quando si sono
creati i ghetti cioè i luoghi separati dove dovevano stare gli ebrei.
Con parole semplici Ben fa capire che il colore della pelle è dovuto a un pigmento
chiamato melanina, inoltre ci sono delle differenze socio culturali cioè ogni umano si
organizza e produce per esempio un tipo di musica diversa ,dei prodotti
alimentari,delle tradizioni diverse. Ma questa diversità non è inferiorità, ma anzi
ognuno di noi è unico. Anche le religioni non sono razziste ma a volte gli uomini con
il loro atteggiamento sbagliato è razzista, come colui che pensa di possedere a verità
anche in campo religioso. A un certo punto Meriem parla di un’esperienza razzista
che ha vissuto personalmente nella sua classe: una sua amica prende in giro un
suo nuovo compagno di colore . Iil padre gli risponde che le brutte parole che aveva
detto la sua compagna di classe era opera dei genitori.
È STATO VERAMENTE INTERESSANTE APPROFONDIRE IN QUESTO MODO SEMPLICE E SCORREVOLE IL
SIGNIFICATO DÌ RAZZISMO E LE SUE CONSEGUENZE CHE PORTANO A NON COMUNICARE TRA UOMO E
UOMO MA A SUSCITARE SOLO SENTIMNETI DÌ DIVISIONE.
IL DIALOGO E’ IL MODO DÌ CONOSCERSI, DÌ RISPETTARSI NONOSTANTE LE DIVERSITA’. I TEMI
TRATTATI CHE CAUSANO IL RAZZISMO SONO STATI: IL COLORE DELLA PELLE, OPINIONI DIVERSE, RELIGIONI
DIVERSE, POSSIBILITA’ ECONOMICHE DIVERSE. MA IN FONDO OGNUNO DÌ NOI E’ DIVERSO, ANZI E’
UNICO CON TANTE CAPACITA’ MA ALTRETTANTE COSE CHE NON SA FARE MA CHE IMPARA DAGLI ALTRI.
DOBBIAMO ANCHE NOI, A PARTIRE DA NOI STESSI, IMPARARE A RISPETTARE CIOE’ A DARE LA
POSSIBILITA’ A CHI E’ VICINO A NOI DÌ ESPRIMERE LE PROPRIE CAPACITA’, IDEE, RIFLESSIONI CON LIBERTA’.
QUESTO E’ IL MONDO, PAESE CHE VORREI.