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Il riconoscimento dei fattori di rischio. Associazione statistica vs associazione causale...

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Il riconoscimento dei fattori di rischio
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Page 1: Il riconoscimento dei fattori di rischio. Associazione statistica vs associazione causale Associazione statistica: dipendenza statistica tra un determinante.

Il riconoscimento dei fattori di rischio

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Associazione statistica vs associazione causale

• Associazione statistica: dipendenza statistica tra un determinante e una malattia, i.e. la frequenza di malattia varia in modo statisticamente significativo nei livelli del determinante

• La presenza di un associazione statistica non implica una relazione causale

• Associazione causale: la variazione quantitativa o qualitativa del determinante comporta una variazione nella frequenza di malattia

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L’associazione può risultare da uno studio caso controllo.

Misura di asociazione = OR

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L’associazione può risultare da uno studio di coorte

Misura di associazione: RR

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L’associazione può risultare da uno studio cross-sectional

time

DiseaseDiseased non diseased

ExposureEsp. non Esp

Misura di associazione: RR, OR

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Associazione vs causalità• Il riconoscimento di un fattore di rischio (associazione causale) è lo

step finale di un percorso

• Richiede la valutazione di tutta l’evidenza disponibile, di cui ogni singolo studio è solo una parte

• Rimanda al giudizio sulla:– I) validità dello studio che ha evidenziato un’associazione– II) possibilità di interpretare l’associazione come causale

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Interpretazione di un associazione empirica

I. L’associazione è valida?– L’associazione è dovuta al caso?– L’associazione è dovuta a un bias?– l’associazione è dovuta a dei fattori di confondimento?

II. L’associazione (se è valida) può essere dovuta a una relazione causale?

– Utilizzo di criteri (positivi) per la causalità

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I Validità L’associazione è dovuta al caso?

• Possibilità che l’associazione tra esposizione e malattia (RR, RD. OR) sia dovuta al particolare campione studiato (errore casuale)

• Tale possibilità viene esclusa tramite l’utilizzo di test statistici o calcolando intervalli di confidenza

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L’associazione è dovuta al caso?ES: determinanti dell’incidenza di asma in ECRHS

de Marco et al. 2007 Am J Respir Crit Care Med.

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I Validità L’associazione è dovuta a un bias?

• “Bias”: errore sistematico che distorce la stima dell’associazione in modo inpredicibile .

• Dovuto a un artefatto in qualche parte dello studio (selezione di soggetti, raccolta dei dati...) che produce una deviazione sistematica del vero valore del parametro in studio.– selection bias– information bias

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Selection Bias.Distorsione nella stima dellDistorsione nella stima dell’’associazione risultante dal modo in cui i associazione risultante dal modo in cui i

soggetti sono selezionati per lo studiosoggetti sono selezionati per lo studio

Healty Worker Effect (HWE)

40 55 65età

75 85

50

75

100

125

Lavoratori in Lavoratori in pensionepensione

Lavoratori in Lavoratori in servizioservizio

SMR=87SMR=87 SMR=103SMR=103

SMR=98SMR=98

McMichael 1976McMichael 1976

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Prevalence of asthma-like symptoms in the first and subsequent contacts in the Prevalence of asthma-like symptoms in the first and subsequent contacts in the ECRHS in Italy.ECRHS in Italy.

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

Wheezing Tightness Breathshortness

Coughing Asthma Drugs forasthma

hay fever

first contact

subsequent contact(2)

p=.003 p<.001

p=.05p=.05

p<.001

de marco at al. ERJ 1994de marco at al. ERJ 1994

Selection Bias.Distorsione nella stima dellDistorsione nella stima dell’’associazione risultante dal associazione risultante dal modo in cui i soggetti sono selezionati per lo studiomodo in cui i soggetti sono selezionati per lo studio

Non Response Bias

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Information Bias.Distorsione nella stima dellDistorsione nella stima dell’’associazione risultante da differenze sistematiche nelassociazione risultante da differenze sistematiche nel

ll’’accuratezza dellaccuratezza dell’’informazione (esposizione malattia) tra i gruppi a confrontoinformazione (esposizione malattia) tra i gruppi a confronto

(A)(A) Arthritis in parentsArthritis in parentsneitherneitheroneonebothboth

(B)(B) Arthritis in parentsArthritis in parentsneitherneitheroneonebothboth

Patients with RAPatients with RA

33101066

1919

1111232366

4040

ControlsControls

11111174741616

201201

2020171733

4040

Results of case-control studies comparing patients with rheumatoid arthritis (RA) with unaffected controls.

[Sheull and Crobb 1969]

Exposure: a reported history of parental arthritis.Study A: cases and controls are two independent series.Study B: controls are unaffected siblings of cases.

Odds ratioOdds ratio

1.01.05.05.0

13.913.9

1.01.02.52.53.63.6

RECALL BIAS

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I Validità L’associazione è dovuta a un confondente?

• DEFINIZIONE DI CONFONDENTE: variabile estranea (non è l’esposizione ne l’outcome in studio) che distorce la stima dell’ associazione.

• • Il confondente è qualcosa che deve essere assolutamente “controllato” per poter valutare gli effetti dell’esposizione

• Un confondente è esso stesso un determinante dell ‘outcome in studio.

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Tutti i “determinanti” estranei (al fattore in studio) del parametro di occorrenza prendono il nome di “potenziali confondenti”.Quando i potenziali confondenti sono correlati con il determinante in studio (sbilanciati nei gruppi a confronto) prendono il nome di confondenti e introducono un bias nella stima dell’associazione.

D P

C

I Validità IL confondente?

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casi

65

35

PY

10.000

10.000

operai

impiegati

CONFONDIMENTO

esempio

Incidenza di BPCO in una coorte di operai di un’industria meccanica ein una coorte di controllo (dati ipotetici)

RR = (65/10.000)/(35/10.000)= = 1.86 (95%CI: 1.21-2.88)

L’essere operaio di un’industria meccanica è un fattore di rischio per la BPCO ??

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FUMATORI

RR=1 (0.56-1.90)

NON FUMATORI

RR=1 (0.29-2.74)

RR aggiustato per fumo = 1.00 (0.61-1.62)

casi

60

15

PY

8.000

2.000

operai

impiegati

casi

5

20

PY

2.000

8.000

operai

impiegati

CONFONDIMENTO (es.)

…ma l’80% degli operai fuma vs il 20% degli impiegati

Page 18: Il riconoscimento dei fattori di rischio. Associazione statistica vs associazione causale Associazione statistica: dipendenza statistica tra un determinante.

casi

75

25

PY

10.000

10.000

fumatori

non fumatori

CONFONDIMENTO (es.)

Che cosa è il fumo rispetto alla BPCO?

Ri-arrangiando i dati possiamo valutare l’associazione tra fumo e BPCO

RR = 3.00 (1.86-4.92)

IL fumo è un determinante della BPCO!!!!!!

Perché una variabile sia un confondente deve essere un determinante dell’outcome in studio !!!!!!!!!!

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CONFONDIMENTOconsiderazioni sull’esempio

• L’associazione grezza (RR= 1.86) è confusa dall’effetto del fumo.

• Il fumo è un determinante della BPCO che è “sbilanciato” nei livelli d’esposizione (operai/impiegati).

• Quando l’associazione è stimata in strati omogenei del confondente, non è “confusa”.

• La stima vera dell’associazione tra tipo di lavoro e BPCO si ottiene mediante “pooling” delle stime strato-specifiche (RR=1.00).

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QUINDI: perché una relazione d’occorrenza possa avere un'interpretazione in senso causale, essa deve essere condizionata al set dei possibili confondenti:

P=F(D|C)dove:

C=C1C2………….CK= insieme dei confondenti

Il giudizio sulla causalità di una relazione d’occorrenza è strettamente legato al giudizio sulla “sufficienza” dell’insieme dei fattori di confondimento a cui è condizionata la relazione in studio!!!

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METODI PER IL CONTROLLO DEI CONFONDENTIMETODI PER IL CONTROLLO DEI CONFONDENTI

nel disegno dello studio restrizione

matching (appaiamento)

randomizzazione

nell’analisi dello studio matching

stratificazione

analisi multivariata

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L’associazione è dovuta a potenziali confondenti?ES: determinanti dell’incidenza di asma

de Marco et al. 2007 Am J Respir Crit Care Med. Analisi multivariata

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Confondente e modificatore d’effetto

Sia il modificatore d’effetto che il confondente sono determinanti del parametro d’outcome (incidenza o prevalenza).

Il modifcatore d’effetto ci informa sui dettagli della relazione tra il determinante in studio e l’outcome.

Il confondente, se non controllato, distorce la relazione in studio

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Riconoscimento di un fattore di rischio

RR, RD, OR

– L’associazione è dovuta al caso? NO– L’associazione è dovuta a un bias? NO– l’associazione è dovuta a dei fattori di confondimento? NO

Siamo in presenza di un associazione valida. Probabilmente il determinante è un fattore di rischio, ma la valutazione definitiva rimanda ad altri criteri

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Criteri per la valutazione di unCriteri per la valutazione di un’’ associazione causale * associazione causale *

•Forza dellForza dell’’associazioneassociazione•Antecedenza temporaleAntecedenza temporale• Relazione dose rispostaRelazione dose risposta• Plausibilità biologicaPlausibilità biologica• Consistenza tra studiConsistenza tra studi

• Hill AB. Proc R. Soc. Med 1965; 58:295-300• Doll R. Br Med J 1991;305:1521-1526• Rothman KJ et al. In Moder Epidemiology. Philadelphia Lipencott-Raven 7-28

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Forza dellForza dell’’associazioneassociazione

• Più forte è lPiù forte è l’’associazione (misurate con RR o OR) associazione (misurate con RR o OR) tanto più probabile che ltanto più probabile che l’’associazione non sia dovuta associazione non sia dovuta al caso.al caso.

Es: Smoking Es: Smoking lung cancer (RR: 10) lung cancer (RR: 10)

• Più forte è lPiù forte è l’’associazione tanto meno probabile che associazione tanto meno probabile che possa essere dovuta a qualche confondentepossa essere dovuta a qualche confondente ..

Tuttavia:Tuttavia:Se lSe l’’outcome è molto comune outcome è molto comune associazione debole associazione debole

Se il determinante è raro Se il determinante è raro associazione forte associazione forte

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Relazione temporaleRelazione temporale

• LL’’esposizione deve precedere temporalmente esposizione deve precedere temporalmente ll’’evento in studio.evento in studio.

• Il tempo considerato nello studio deve essere Il tempo considerato nello studio deve essere sufficiente perché lsufficiente perché l’’effetto (se esiste) si effetto (se esiste) si manifesti.manifesti.

Es: Es: Studi longitudinali hanno dimostrato che Studi longitudinali hanno dimostrato che una persona deve fumare per più anni prima che una persona deve fumare per più anni prima che il processo di cancerogenesi porti allil processo di cancerogenesi porti all ’’insorgenza insorgenza di un K polmonedi un K polmone

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Relazione dose-rispostaRelazione dose-risposta

• LL’’esistenza di una relazione dose risposta esistenza di una relazione dose risposta rafforza la probabilità di essere in presenza rafforza la probabilità di essere in presenza di un relazione causale.di un relazione causale.

• Molti studi epidemiologici hanno Molti studi epidemiologici hanno evidenziato che levidenziato che l’’incidenza di tumore al incidenza di tumore al polmone cresce in funzione della dose polmone cresce in funzione della dose cumulativa ( pack-years) di sigarettecumulativa ( pack-years) di sigarette

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Plausibilita’ (modello biologico)

• E’ piu’ facile concludere per un associazione causale se si può ipotizzare che essa sia espressione di qualche noto o supposto meccanismo biologico

La teoria biologica che il fumo danneggia i tessuti dellLa teoria biologica che il fumo danneggia i tessuti dell ’’albero albero respiratorio e che a lungo andare il danno trasforma le cellule in respiratorio e che a lungo andare il danno trasforma le cellule in cancerogene, fu una plausibile spiegazione biologica che supportava cancerogene, fu una plausibile spiegazione biologica che supportava ll’’associazione causale.associazione causale.

Page 30: Il riconoscimento dei fattori di rischio. Associazione statistica vs associazione causale Associazione statistica: dipendenza statistica tra un determinante.

ConsistenzaConsistenza

• La stessa associazione è risultata in altri La stessa associazione è risultata in altri studi?studi?

La metanalisi può aiutarciLa metanalisi può aiutarci

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Esercizio 1

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Esercizio 2


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