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Il riconoscimento dell’autonomia funzionale alle singole unità scolastiche prevista dall’art.21 della legge 15/3/1997 n. 59 implica la capacità di ogni singola scuola di
progettare e realizzare un proprio Piano dell’Offerta Formativa. Tale impegno è esplicitamente richiamato dall’art. 3 del Regolamento attuativo dell’autonomia (D.P.R.
8/3/1999 n. 275). L’elaborazione del P.O.F. rappresenta un’attività fondamentale nella vita di ogni scuola, un vero e proprio atto d’indirizzo che impegna tutte le componenti scolastiche
nei confronti degli utenti del servizio educativo. Il P.O.F. offre un quadro di riferimento che garantisce partecipazione, trasparenza,
coinvolgimento e possibilità di controllo delle scelte condivise e approvate dal Collegio dei Docenti, a livello educativo e didattico, e dal Consiglio di Circolo per quello che concerne le scelte generali di gestione. Si configura come documento fondamentale
dell’identità culturale e progettuale, ma è un documento flessibile, aperto a modifiche e significative integrazioni; è sottoposto periodicamente a revisione.
Il Piano dell’offerta Formativa esplicita la progettualità curriculare, extra-curriculare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia.
“È elaborato dal Collegio dei Docenti sulla base degli indirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte generali di gestione definiti dal Consiglio di Circolo….”
(D.P.R. 275/99 Art. 3 Regolamento dell’Autonomia Scolastica).
La scuola pubblica dell’infanzia e primaria è la scuola di tutti i bambini e
di tutte le bambine.
Tutti i bambini e tutte le bambine vi vengono accolti quali cittadini del mondo, portatori del diritto personale inviolabile all’istruzione e alla conoscenza.
In questo modo affermiamo l’adesione: 1. al principio di uguaglianza
2. ad un atteggiamento non discriminatorio “per motivi riguardanti sesso, razza, etnia, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni psico-fisiche e socio
economiche” 3. al principio della diversità come risorsa positiva che la scuola valorizzerà in
quanto:
Essenza della persona; Originale punto di vista sul mondo;
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Promessa di maturazione.
Nel “Piano dell’Offerta Formativa”, nei “Progetti” di Plessi e Scuole e nei documenti
programmatori della attività didattica ed educativa degli insegnanti, sono definite le “azioni positive” da attuare in funzione di questo obiettivo.
Le “azioni positive” riguardano: 1. L’organizzazione delle scuole e delle classi/sezioni come “luoghi di vita” orientati
all’apprendimento; 2. L’adozione di idonei atteggiamenti e comportamenti di tutti gli adulti presenti nella
Istituzione scolastica, compresi quindi coloro che non sono immediatamente
assegnati a compiti educativi; 3. Le scelte dei contenuti culturali da affidare all’attività didattica;
4. Le modalità di rapporto tra la istituzione scolastica e i soggetti esterni, in particolar modo i genitori.
La nostra scuola, in ordine ai principi fondamentali a cui ispirare la propria azione educativa, afferma:
1. il valore della Democrazia, così come definita nel patto costituzionale che unisce il popolo italiano in uno Stato unitario;
2. il valore della Legalità, quale adesione alle regole che governano la convivenza fra persone;
3. il valore della Pace, quale condizione indispensabile per la risoluzione pacifica dei
conflitti; 4. la Solidarietà quale “valore aggiunto” della pratica educativa nel rapporto con la
società civile.
IL COMUNE: tutte le scuole dell'infanzia ed elementari sono ubicate nel territorio
del Comune di Fano. L'Assessorato ai Servizi Educativi, l'Assessorato ai Servizi Sociali e l'Assessorato ai Lavori Pubblici sono le strutture con le quali la scuola ha contatti più frequenti.
L'AZIENDA SANITARIA: si cerca di risolvere le esigenze ed i problemi di ordine
sanitario di tutte le scuole del Circolo attraverso i rapporti che esse intrattengono con l'Azienda Sanitaria ASUR di Fano.
Il Laboratorio "LABTER - FANO": una delle iniziative qualificanti per operatori scolastici, politici e sociali interessati allo sviluppo di interventi a favore
dell'infanzia è stata l'apertura nel 1991 di un laboratorio chiamato: "Fano la città dei bambini", con l'obiettivo di ripensare la città e di modificarla realmente assumendo il bambino come parametro. Il Laboratorio, con il suo Centro di
Documentazione, è stato riconosciuto dal Ministero dell'Ambiente come Laboratorio
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Territoriale di Educazione Ambientale nell'ambito di una rete che si è realizzata a
livello nazionale.
"CASA ARCHILEI" C.E.A. Pesaro: nel territorio sono attivi Centri Didattici di Educazione Ambientale ai quali spesso fanno riferimento, per quanto riguarda gli approfondimenti ed i fondamenti dal punto di vista scientifico, didattico ed
educativo, tutte le scuole del Circolo. I centri organizzano talvolta attività di formazione rivolte ad educatori.
ASSOCIAZIONISMO SPORTIVO: i bambini iniziano a svolgere fin da piccoli
un'autonoma attività che avvia ai giochi sportivi. La scuola si offre come luogo
disponibile a sviluppare un'azione di continuità verso lo sviluppo della pratica sportiva. In quest’ottica si collocano gli accordi di programma con alcune
Associazioni sportive operanti sul territorio. TEATRO DELLA FORTUNA: nel mese di maggio si svolge un festival (Teatralia)
al quale partecipano classi delle nostre scuole; si svolgono inoltre visite guidate per la conoscenza della struttura e per comprenderne il valore storico.
MEMOTECA MONTANARI: è presente all'interno della Biblioteca una sezione
dedicata ai ragazzi con una sala lettura per i bambini affinché essi si avvicinino a questo servizio e ne usufruiscano secondo le necessità. La scuola inserisce le visite alla biblioteca e incentiva il suo utilizzo all’interno del progetto di lettura.
ARCHEOCLUB: è attiva già da anni un’associazione che si occupa di promuovere
la conoscenza dal punto di vista storico di “Fanum Fortunae”. Tale associazione costituisce un punto di riferimento per la ricerca storica e per la promozione di visite guidate nel territorio circostante.
UNIVERSITA’ DI URBINO: il Circolo, in collaborazione con la Facoltà di Scienze
dell’Educazione, cura l’attività specifica di tirocinio degli studenti che vogliono intraprendere la carriera di insegnante. Altre collaborazioni sono previste in relazione alla formazione dei docenti.
LE AZIONI
Con l’Ente Locale: - la manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici; - l’organizzazione delle mense e dei trasporti;
- il riscaldamento dei locali; - l’arredo scolastico;
- le attrezzature didattiche e la piccola manutenzione; - l’adeguamento delle scuole agli standard di sicurezza previsti per legge; - il diritto allo studio;
- le risorse per l’arricchimento dell’offerta formativa;* - la scolarizzazione degli alunni stranieri ed extracomunitari; **
- l’accoglimento delle proposte del Laboratorio “Fano: la città dei bambini”
* Già da alcuni anni le scuole dell’infanzia e primarie del Comune di Fano, con i
rispettivi dirigenti scolastici ed insegnanti, in collaborazione con l’Assessorato ai Servizi Educativi, promuovono ed usufruiscono di attività di animazione. Alcuni
operatori esperti svolgono un’attività di supporto agli insegnanti coinvolti nel progetto, effettuano percorsi didattici nelle classi. Tali percorsi si concludono solitamente con
“feste”, drammatizzazioni, mostre, incontri con i genitori e con la cittadinanza.
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Vengono attivati, all’interno delle singole scuole/classi, laboratori con esperti in attività
pittoriche e di animazione, laboratori di ceramica, attività mirate allo sviluppo della musicalità, drammatizzazioni in lingua inglese e attività interculturali. Su indicazione
dei Collegi docenti vengono individuate ogni anno le scuole e le classi coinvolte nelle attività suddette, che seguono poi i vari percorsi didattici.
** Con le risorse dell’Assessorato ai Servizi Educativi, la scuola cerca di attenuare, ai bambini stranieri, i disagi derivanti dal loro inserimento a scuola, con
l’attivazione di uno specifico progetto di inter e multiculturalità, valorizzando i caratteri e le peculiarità della diversità e svolgendo un’azione di sostegno linguistico.
Il medesimo Assessorato supporta, avvalendosi anche di contributi regionali, corsi di alfabetizzazione ed uso della lingua italiana per bambini, e relative famiglie,
provenienti da paesi non appartenenti all’Unione Europea che risiedono e dimorano sul territorio comunale che necessitano di apprendere od approfondire la conoscenza della lingua italiana.
GLI OBIETTIVI
convenzioni e accordi di programma.
In collaborazione con l'Amministrazione comunale:
favore
dell'infanzia.
L'esperienza dei laboratori di animazione è finalizzata a:
attraverso la valorizzazione dei linguaggi non verbali e l'approccio ad una lingua
straniera;
di alunni immigrati extracomunitari e delle loro famiglie.
sione delle proposte dal Laboratorio: “FANO: LA CITTA’ DEI
BAMBINI”, cogliere le opportunità offerte dalle stesse per facilitare il rapporto tra città e bambino.
In collaborazione con il C.E.A. di Pesaro ed il Centro di Educazione Ambientale: "CASA ARCHILEI":
scientifica in generale.
trasmissione unidirezionale.
che non sempre sono indispensabili strumenti costosi e sofisticati per
capire la natura.
In collaborazione con l'Associazionismo sportivo:
educano alla pratica
sportiva integrandole nei diversi progetti educativi.
VERIFICHE
degli accordi.
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L’assetto del Circolo Didattico “Fano S. Lazzaro”, è il risultato dei più recenti dimensionamenti, avvenuti negli anni precedenti.
L’attuale situazione vede la nostra Istituzione scolastica così costituita:
SCUOLE DELL’INFANZIA
“TRE PONTI” ad un’unica sezione con un orario settimanale dal lunedì al venerdì
dalle 8.00 alle 16.00
“GIROTONDO” –VALLATO 4 sezioni con un orario settimanale dal lunedì al venerdì
dalle 8.00 alle 16.00
“ANDERSEN”-VAGOCOLLE ad un’unica sezione con un orario settimanale dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 16.00
SCUOLE PRIMARIE
“F.CORRIDONI T.N.” 8 classi con funzionamento a 27 ore settimanali dal lunedì al venerdì- ore 8.10/13.00; il sabato- 8,10/11, con servizio mensa a richiesta e trasporto.
“F.CORRIDONI T.P. ” 9 classi a tempo pieno con funzionamento a 30 + 10 ore
settimanali, dal lunedì al venerdì – ore 8.10/16.10, con servizio mensa e trasporto.
“M.MONTESSORI” 10 classi a tempo normale con funzionamento a 27 ore settimanali dal lunedì al venerdì- ore 8.10/13.00; il sabato- 8,10/11.
“DECIO RAGGI” 5 classi a tempo pieno con funzionamento a 30 + 10 ore settimanali, dal lunedì al venerdì – ore 8.10/16.10, con servizio mensa e trasporto.
L'organizzazione delle scuole dell’infanzia e primarie del Circolo seguono in linea generale i contenuti della legge 53/03 e del D.L. 59/04.
SCUOLA DELL’INFANZIA Nelle scuole dell'infanzia, funzionanti per otto ore giornaliere, sono assegnate due insegnanti per ogni sezione.
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Le attività si svolgono in orario antimeridiano e pomeridiano dal lunedì al venerdì con
un servizio a disposizione dell'utenza di 40 ore settimanali comprensive di mensa e trasporti a chi ne presenti richiesta.
In tutte le tre scuole è possibile usufruire di un servizio di pre-ingresso a domanda dalle ore 7.40, con sorveglianza a cura dei collaboratori scolastici.
Le attività didattiche della scuola dell'infanzia e della scuola primaria sono organizzate e svolte con modalità diverse allo scopo di rendere più efficace l'intervento formativo.
La scuola dell’infanzia costituisce un contesto educativo, relazionale, affettivo, cognitivo, che prevede percorsi educativi dove ognuno possa fare esperienze concrete
in modo da trasformare le proprie abilità in competenze utilizzabili in qualsiasi contesto o situazione.
L’organizzazione didattica, intesa come predisposizione di un ambiente accogliente di vita, di relazioni e di apprendimenti, promuove la progressiva costruzione della capacità di pensiero riflesso e critico, potenziando, nel contempo, creatività,
divergenza e autonomia di giudizio, sulla base di un adeguato equilibrio affettivo e sociale e di una positiva immagine di sé.
Si considerano spazi irrinunciabili quelli dedicati al gioco, all’affettività, alla ricerca e all’esplorazione dove l’insegnante diventa mediatore, avviando gradualmente ciascun
bambino ad accettare i compagni e ad instaurare con loro un rapporto di amicizia e di collaborazione, nel rispetto attivo delle diversità, così da favorire un clima piacevole e sereno nel quale il bambino possa mostrare e sviluppare il suo “Io” nella relazione con
gli altri. Ogni plesso gestirà gli spazi in modo tale da permettere significative esperienze
didattiche con piccoli e grandi gruppi di bambini. Gli elaborati e i cartelloni affissi alle pareti costituiranno una documentazione visiva delle attività svolte.
SCUOLA PRIMARIA
ORARIO SETTIMANALE DI LEZIONE L’orario di lezione settimanale nella scuola Corridoni tempo normale e Montessori è
antimeridiano, dal lunedì al sabato, per un totale di 27 ore. IL TEMPO PIENO
I plessi di scuola primaria del Circolo a disporre di questa organizzazione oraria e a dare un servizio ed un'offerta formativa a tempo pieno (40 ore con servizio mensa)
sono la scuola Raggi e le 9 classi della scuola Corridoni. Le classi a tempo pieno attuano un orario settimanale di 40 ore, con un servizio mensa incluso (a pagamento).
Nella scuola primaria è possibile avvalersi di differenti metodologie didattiche per
favorire l'efficacia dei percorsi formativi:
Lezione collettiva a livello di classe in cui si comunicano informazioni uguali per
tutti o si utilizzano audiovisivi o strumenti adatti ai grandi gruppi.
Attività a gruppi di livello per consentire a tutti pari opportunità di apprendimento. uando è possibile, realizzazione di attività a classi aperte che oltre a un diverso
uso degli spazi e delle attrezzature, permettono un maggior sviluppo delle
potenzialità dei bambini mediante la fruizione di maggiori e diverse opportunità di
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apprendimento e di stimolo delle attitudini individuali.
da applicare in presenza di risorse umane da utilizzare.
à di ricerca-azione negli ambiti antropologico e logico-matematico, con sperimentazioni in alcune classi.
Gli insegnanti esplicitano la loro scelta didattica nei documenti programmatori elaborati annualmente nelle sezioni e nelle classi (UDA).
Le ore di contemporaneità, disponibili nelle singole scuole, sono da destinarsi agli interventi previsti dal CCNL/03 , art. 26, c. 5, per i quali è indispensabile la programmazione da parte del Collegio dei Docenti. Tali ore, ove non siano totalmente
o parzialmente impegnate dagli interventi previsti da Contratto , saranno utilizzate per le sostituzioni dei docenti assenti per un massimo di cinque giorni nell’ambito del
plesso. I Gruppi docenti di classe/i e sezione stendono e sottoscrivono un patto regolativo
al fine di concordare: - le scelte di organizzazione dell'aula
- l'atteggiamento da tenere nei confronti degli alunni. - l'utilizzo proficuo delle ore di sostegno
- il corredo scolastico - i compiti a casa - i rapporti con i genitori
- i metodi che si intendono seguire nei percorsi formativi stabiliti all'interno della programmazione didattica
- l’integrazione dell'insegnante supplente La stesura del ”patto” trova una più dettagliata definizione nel “Piano annuale delle
attività” approvato dal Collegio dei docenti.
Tutti i progetti che richiedono un modello organizzativo flessibile dovranno essere presentati in segreteria e approvati dal Collegio docenti che determinerà quali progetti proporre al finanziamento da parte del Consiglio di Circolo.
I docenti inoltre, per facilitare la conoscenza dei percorsi formativi e per incrementare
la partecipazione delle famiglie alla vita scolastica dei propri figli, elaborano un patto formativo, i cui contraenti sono la scuola da un lato e i genitori dall’altro attraverso le loro rappresentanze nei consigli di Interclasse/intersezione nel quale vengono
enucleati i diritti e i doveri di ciascuno. All'interno del patto trovano posto per ciò che compete i docenti, tutte le azioni che
favoriscono la formazione, la didattica, la comunicazione e lo scambio reciproco, nonché l'autonomia personale ed organizzativa degli alunni. L'impegno fondamentale è soprattutto quello di promuovere i principi educativi della scuola e di favorire la
consapevolezza del percorso didattico. I genitori nel loro ruolo si impegnano a valorizzare le azioni promosse dalla scuola, a
potenziare l'autonomia del proprio figlio/a e ad incentivare il rispetto delle regole che vigono nella comunità scolastica. E' questo, infatti, un processo centrato sulla negoziazione, sull'esplicitazione e il
coinvolgimento, dove l'interazione nella distinzione dei ruoli è auspicabile si attui nella ricerca comune di coerenza e razionalità conseguente alle scelte effettuate.
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Esse riguardano la definizione delle finalità istituzionali reinterpretate da ciascuna scuola alla luce delle norme espresse dal nostro Paese e dalla Comunità Europea in materia di educazione e formazione. Rispondono ai bisogni educativi espressi dalle
tendenze socioeconomiche e culturali in atto, nonché ai bisogni formativi posti dall'ambiente in cui è inserita.
Il POF rende conto delle Scelte Educative di fondo, cioè di quei valori cui ispirare il progetto della scuola, cui far seguire i percorsi formativi e dalle quali far derivare le opportune soluzioni di carattere organizzativo e didattico.
La definizione delle scelte educative descrive il profilo della persona formata. Tutto il sistema educativo è finalizzato alla crescita e alla valorizzazione della persona
che entra nella scuola, cresce e apprende, con la sua individualità e con la rete di relazioni che lo legano alla famiglia e ai diversi ambiti sociali. Si tratta di un apprendimento di idee, di valori, strumenti interpretativi e modelli di
comportamento atti al raggiungimento di quello spirito democratico necessario all'assunzione di responsabilità nella vita sociale e civile.
Per cui le scelte educative hanno come obiettivi:
FORMARE LA PERSONA nei suoi aspetti cognitivi, affettivi, emotivi, sociali:
Valorizzare l’esperienza del bambino considerando il suo vissuto pregresso affinché
da esperienza diventi conoscenza prima e competenza poi. Maturare un’identità personale che consideri tutti gli aspetti della personalità, a
partire dalla corporeità, fino a raggiungere gli aspetti più complessi inerenti
all’etica. Rendere autonomo l'alunno nell'esprimere le proprie idee.
Sviluppare e potenziare l'autostima, il senso di sicurezza e la capacità critica. Aumentare gradualmente il controllo di se stessi, a livello corporeo, emotivo e
intellettivo. Accompagnare l'alunno nella sua maturazione affettiva aiutandolo a manifestare le
proprie emozioni con un percorso significativo che porti all'alfabetizzazione
emotiva. Condurlo ad una positiva interazione con gli altri, mantenendo vivi in lui il senso di
curiosità, scoperta, solidarietà e condivisione aiutandolo quindi a comprendere l'esistenza di "altri" diversi da lui, che rappresentano una risorsa da scoprire e conoscere, valorizzando le differenze nell'intento di sviluppare forme e modi di
partecipazione ad imprese comuni. Raggiungere la capacità di organizzare le proprie cose e il proprio lavoro
Potenziare le esperienze di valorizzazione della memoria collettiva consapevolmente a quanto espresso storicamente da chi ci ha preceduto ed espresso nella Costituzione della Repubblica Italiana.
Saper utilizzare in modo appropriato ed efficace strumenti e materiali per la realizzazione di semplici progetti, avviando l'alunno all'uso delle tecnologie
moderne. Aiutare l'alunno a comprendere l'esistenza di "altri" diversi da lui, che
rappresentano una risorsa da scoprire e conoscere, valorizzando le differenze
nell'intento di sviluppare forme e modi di partecipazione ad imprese comuni.
FORMARE IL CITTADINO trasmettendo il patrimonio culturale della comunità di appartenenza e sviluppando gli atteggiamenti adatti a garantire la civile convivenza democratica secondo il dettato costituzionale:
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Saper gestire la relazione all'interno della classe con i coetanei e con gli adulti Stimolare e consolidare il rispetto delle regole stabilite nel contesto scolastico
Guidare l'alunno alla conoscenza del proprio ambiente socio-culturale, cercando di fargli cogliere le relazioni che ne stanno alla base
Sviluppare la capacità di relazionarsi rispetto al contesto sociale, culturale e
ambientale. Stimolare e sviluppare il concetto di democrazia nel rispetto di qualsiasi forma di
diversità Abituare l'alunno al rispetto di tutte le norme che vigono in una società
democratica, nei confronti degli altri e dell'ambiente circostante per il rispetto di
se stessi e della comunità in cui si vive
FORMARE IL PENSIERO sviluppando i processi cognitivi e metacognitivi:
Sviluppare e potenziare la capacità d'attenzione, di concentrazione e di
memorizzazione Sviluppare e consolidare la capacità di analisi, di sintesi, di classificazione, di
comparazione, di astrazione e di problematizzazione. Avviare l'alunno alla riflessione critica a autocritica
Potenziare nell'alunno la capacità di utilizzare il codice linguistico per comunicare e per esprimere emotivamente il proprio vissuto
Stimolare e consolidare l'approccio conoscitivo attraverso l'osservazione, la
formulazione di ipotesi e la ricerca di risposte Sviluppare nell'alunno la motivazione e l'interesse
Stimolare nell'alunno le iniziative di responsabilità e lo spirito d'iniziativa al fine di consentire l'acquisizione di attività di ricerca-azione.
Stimolare la creatività come approccio conoscitivo alternativo e divergente.
La continuità rappresenta uno dei nodi centrali del percorso scolastico del bambino. Ogni alunno ha diritto ad un progetto di formazione organico e completo pensato per
realizzare la progressione ideale delle esperienze di apprendimento. Perché ciò avvenga occorre valorizzare le competenze acquisite al termine di ciascun ordine di scuola. A tal fine, è importante individuare e proporre strategie didattiche
condivise che determinino una ricaduta positiva a livello pedagogico, organizzativo, curricolare.
SCUOLA DELL’INFANZIA - FINALITA’ Consolidare l’identità personale
Sviluppare l’autonomia Acquisire competenze
Vivere le prime esperienze di cittadinanza SCUOLA PRIMARIA - FINALITA’
Valorizzare le conoscenze e le esperienze pregresse degli alunni Acquisire conoscenze e abilità fondamentali
Sviluppare competenze culturali di base Promuovere lo sviluppo della persona Concepire la diversità come ricchezza.
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Fare, sperimentando l’impegno personale e la solidarietà sociale.
Promuovere l’educazione integrale della personalità
LA SITUAZIONE Nel nostro Circolo al momento dell’iscrizione degli alunni in 1a, risultano esservi:
- bambini provenienti da varie scuole dell’infanzia statali;
- bambini provenienti da scuole dell’infanzia comunali e private; - bambini che non hanno mai frequentato la scuola dell’infanzia o che
l’hanno frequentata solo nell’anno precedente l’ingresso nella scuola primaria; - bambini che hanno frequentato la scuola dell’infanzia in modo irregolare; - bambini con differenti livelli di maturazione.
AZIONI
CONTINUITA’ VERTICALE Approfondimento della conoscenza reciproca delle Nuove Indicazioni Nazionali e del Curricolo d’Istituto.
Presenza di un documento di passaggio unitario. Organizzazione di un progetto “Continuità” da effettuare durante l’anno per:
- favorire la collaborazione e il coordinamento tra insegnanti dei diversi ordini di scuola e dei vari plessi nell’intento di acquisire uno stile educativo comune
- promuovere negli alunni la condivisione di esperienze didattiche, affettive ed emotive
- favorire la socializzazione
Istituzione di una giornata di apertura delle scuole (open day) per illustrare i progetti
educativi e didattici alle famiglie. CONTINUITA’ ORIZZONTALE
Organizzazione di incontri con i genitori dei nuovi iscritti (settembre). Incontro con le famiglie dei nuovi iscritti (a settembre) per la presentazione del
Progetto educativo e delle azioni inserite nel Piano dell’Offerta Formativa. Incontri individuali con i genitori (novembre e maggio per la scuola dell’infanzia; novembre/dicembre e aprile per la scuola primaria);
Incontri assembleari dei genitori. Organizzazione periodica di consigli d’intersezione/interclasse.
Coinvolgimento delle famiglie nella organizzazione di momenti di festa (Natale, carnevale, gite scolastiche ecc….).
OBIETTIVI
Raccordare i curricoli individuando finalità’ comuni ai bambini degli anni ponte (ultimo
anno scuola dell’infanzia, primo anno scuola primaria). Confrontare percorsi didattici e stili metodologici per facilitare il passaggio da un ordine di scuola all’altro.
Migliorare il raccordo tra le scuole dell'infanzia comunali e statali, per raggiungere modalità condivise nell’attuazione della Continuità.
Consentire anche agli alunni delle scuole dell'infanzia di utilizzare lo Scuolabus per gli spostamenti. Realizzare una rete per la Continuità territoriale.
Rendere partecipi le famiglie coinvolgendole nella presentazione del progetto Continuità, del Piano dell’offerta formativa e del Progetto di Plesso.
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La nostra Istituzione scolastica ritiene fondamentale coinvolgere le famiglie nella presentazione e condivisione del P.O.F., sollecitando una piena e attiva partecipazione alle iniziative.
Sarà compito del Dirigente Scolastico convocare i rappresentanti eletti per illustrare il documento della scuola.
SCUOLA PRIMARIA
SCUOLA DELL’INFANZIA
SCUOLA DELL’INFANZIA
SCUOLA DELL’INFANZIA
OTTOBRE Assemblea collettiva in occasione della elezione dei rappresentanti.
DICEMBRE Colloqui individuali
FEBBRAIO Consegna schede di valutazione
APRILE Colloqui individuali
GIUGNO Consegna schede di valutazione
SETTEMBRE Assemblea collettiva con i genitori dei nuovi iscritti OTTOBRE Assemblea collettiva in occasione della elezione dei
rappresentanti.
DICEMBRE Colloqui individuali MARZO Assemblea collettiva
MAGGIO Colloqui individuali
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La scuola è un’organizzazione complessa, un sistema aperto che interagisce con
l’ambiente esterno ma che richiede modelli gestionali interni adatti a risolvere le situazioni quotidiane che si prospettano all’interno del sistema scolastico.
Tale sistema ha bisogno di tradursi in abilità lavorative che coinvolgono non solo la dirigenza, ma anche le figure intermedie. I livelli decisionali devono essere differenziati e devono essere individuati i gradi di
responsabilità. Nella nostra unità scolastica possiamo così riconoscere:
Il Dirigente scolastico L’ufficio di segreteria I collaboratori scolastici
Le figure di sistema I docenti
R.S.U. (rappresentanze sindacali unitarie)
Dai rapporti che nascono da queste parti e dal sistema di coordinamento che si
sviluppa all’interno, si delinea la configurazione organizzativa.
IL DIRIGENTE SCOLASTICO ha le seguenti attribuzioni: la legale rappresentanza dell’istituzione scolastica; la titolarità delle relazioni sindacali;
il compito di curare la gestione unitaria della gestione; i poteri di direzione, coordinamento e valorizzazione delle risorse
umane; il potere di adottare i provvedimenti amministrativi, di gestione delle
risorse e del personale;
il compito di predisporre gli strumenti attuativi del P.O.F.; il compito di attivare i rapporti con gli enti locali e con il Territorio;
relazionare al Consiglio di Circolo sull’attività formativa, organizzativa e amministrativa.
UFFICIO DI SEGRETERIA Coordinata dal Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi (D.S.G.A.), con
mansioni: Amministrative (bilancio, retribuzione supplenti ecc.)
Organizzative (assenze, nomina supplenti, archivio, ecc) Gestionali (formazione delle classi, iscrizione alunni, organico….) Burocratiche (domande pensioni, certificati vari,…….)
COLLABORATORI SCOLASTICI Eseguono attività dedicate a:
Compiti di accoglienza e sorveglianza degli alunni;
Pulizia dei locali, degli spazi scolastici e degli arredi; Vigilanza, custodia e sorveglianza dei locali;
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Collaborazione con i docenti ai fini del funzionamento dell’attività scolastica;
Piccola manutenzione dei beni scolastici;
Per coloro che sono in servizio nel Tempo Pieno e nelle scuole dell’infanzia sono previste anche tutte le attività connesse con i servizi di mensa e cucina
FIGURE DI SISTEMA Con l’autonomia sono definite nuove forme di impegno professionale e i docenti hanno
assunto nuove responsabilità. Collaboratore vicario:
Sostituisce il Dirigente in caso di assenza e lo coadiuva nella gestione e nell'amministrazione del Circolo;
Funzioni strumentali
Promozione e coordinamento della didattica interculturale, dell’integrazione degli
alunni stranieri e dei progetti specifici derivanti dall’utilizzo dei fondi finalizzati.
Coordinamento e gestione della valutazione degli apprendimenti degli allievi
compresa l’organizzazione e la somministrazione delle Prove Invalsi, dell'analisi e della socializzazione dei risultati dell’indagine nazionale, delle rilevazioni interne sul
Curricolo di Istituto.
AU.MI. Autovalutazione Miglioramento Marche e modello marchigiano di valutazione delle istituzioni scolastiche/Bilancio Sociale.
Coordinamento del gruppo H e promozione delle attività di sostegno agli alunni
disabili. Gestione del protocollo inter-istituzionale provinciale sull’handicap. Elaborazione e coordinamento del Piano annuale della formazione dei docenti;
coordinamento della progettualità del Circolo connessa al POF e al Curricolo di scuola;
Coordinamento delle attività e delle iniziative di educazione ambientale con
particolare riferimento ai progetti pluriennali “Eco-school”
Gruppi di lavoro . (gruppo di lavoro sulle tematiche inerenti gli alunni con B.E.S.)
Commissioni Elaborazione e revisione P.O.F. – ampliamento dell’offerta formativa per
alunni/docenti. e d’Istituto.
Commissione Continuità
Intercultura
I:RE Comitati
-school
Coordinatore di plesso Coniuga le esigenze di tipo organizzativo gestionale con quelle didattico progettuali all’interno del plesso scolastico in cui opera, cercando di garantire un riferimento
coerente e responsabile all’interno dell’istituzione scolastica. Si occupa di
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sovrintendere in modo funzionale ed equilibrato all'incarico delle sostituzioni secondo il
Piano ed il quadro orario dei moduli del plesso, nel rispetto degli accordi convenuti e stipulati tra RSU e Dirigenza.
La organizzazione e la gestione generale dell’Istituto è formalizzata in alcuni Regolamenti, presenti nella sezione DOC.ISTITUTO del sito della scuola.
Il PROGETTO TIROCINIO nasce a partire dall'anno scolastico 1999-2000 per un'attività di raccordo richiesta dall'Università degli Studi di Urbino alla nostra Istituzione scolastica, come luogo in cui poter garantire ore di tirocinio e attività di
studio agli allievi del Corso di Scienze della Formazione Primaria. E', infatti, a partire da quegli anni che si consolida un forma di collaborazione tra le
due istituzioni, nel corso dei quali si sviluppano e si potenziano le fasi di una vera e propria cooperazione. La riconosciuta qualità di questo Progetto, la possibilità di confermare un rapporto
stabile nel tempo con l'Università e le iniziative di formazione che da essa stessa potrebbero derivare, hanno condotto il Collegio Docenti ad assegnare la referenza di
questo progetto ad un'insegnante con il ruolo di Funzione Strumentale.
SITUAZIONE In merito al progetto nel Circolo si stanno realizzando le seguenti attività:
Accoglienza degli studenti (formalità d’avvio, presentazione del Circolo e della scuola)
Inserimento degli studenti all’interno delle classi o sezioni Contatti con gli insegnanti accoglienti per concordare modalità e tempi
dell’inserimento
Assistenza agli studenti per quanto riguarda l’accesso alla documentazione del circolo, lettura e commento del POF, degli eventuali progetti e programmazioni
Rapporto costante con i tutor universitari di riferimento Partecipazione alla comunicazione in rete e assistenza agli studenti per l’invio dei
report
Nel nostro Circolo attualmente sono operative studentesse provenienti dalla Facoltà di
Scienze della Formazione dell'Università di Urbino. Le studentesse sono distribuite all'interno di classi della Scuola primaria e in qualche sezione di Scuola dell'Infanzia.
OBIETTIVI
azione degli insegnanti accoglienti al percorso formativo degli studenti.
quota
oraria, sia attribuendo ad esso il valore di vero e proprio esame. Momenti di incontro tra insegnanti accoglienti e tutor universitari all’inizio, alla
conclusione dell’esperienza e durante l'attività, qualora fosse necessario. rsità per avere a tempo debito tutte le
informazioni che consentano agli insegnanti che lo vorranno, di partecipare agli
eventuali seminari, convegni e lezioni di didattica nelle varie aree disciplinari.
formazione e aggiornamento, da inserire nel Piano di Formazione del Circolo
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VERIFICA
Feedback nel rapporto con le tirocinanti -questionario rivolte ai docenti accoglienti, in
merito ai punti di forza e punti deboli dell'esperienza dell'Università
La risorsa strategica più efficace per l’innovazione e la riforma della scuola è la formazione in servizio del personale.
L’aggiornamento del personale della scuola rappresenta ormai una tradizione che si è venuta imponendo nel tempo, dagli anni ’70 ad oggi e che il nostro Istituto ha fatto
propria. Progressivamente si è creato un vero e proprio sistema con i piani nazionali di aggiornamento e i piani regionali e provinciali, con la piena collaborazione delle
strutture dell’amministrazione, sia a livello centrale che periferico, con la graduale assunzione della questione della formazione all’interno della negoziazione sindacale.
Contestualmente, molto si è innovato sul piano della “cultura formativa”. I docenti sono sempre più consapevoli sia delle proprie esigenze professionali sia delle opportunità formative che, attraverso l’aggiornamento, possono essere perseguite.
Pertanto, alla base della ricerca di una nuova cultura della formazione c’è, innanzitutto, l’attenzione al protagonismo dei docenti; una formazione che si pone
dinanzi ai processi e che incentiva il cambiamento, colloca i docenti stessi nell’ottica di un miglioramento continuo della qualità professionale. Il passaggio dall’obbligo al “diritto alla formazione” sancisce il riconoscimento di
questa nuova cultura “per il necessario sostegno agli obiettivi di cambiamento, per un’efficace politica di sviluppo delle risorse umane” … “organica e collegata
all’impegno di prestazione professionale che costituisca un diritto all’accrescimento delle competenze richieste dal ruolo e, al tempo stesso, un dovere per rispondere alle
esigenze di professionalità (CCNL/07 art.29 comma 1) SITUAZIONE
Allo stato attuale il Piano di Formazione del Circolo si articola in azioni: - Attuate direttamente dal Circolo.
- Attuate in rete con altre scuole. - Proposte dall'amministrazione scolastica sulla base di piani provinciali, regionali
propri, in attuazione di indirizzi ministeriali.
- Attuate in accordo con l'Amministrazione Comunale - Attuate da Associazioni o Centri di Ricerca
Le modalità formative in corso tengono conto di varie strategie, affinché sia offerta la possibilità di costruire un ambiente integrato per l'apprendimento
professionale. Esse sono:
- Laboratori didattici – contesti di apprendimento professionale centrati sul legame tra ricerca ed esperienza didattica in classe, utili ad esplorare le diverse
aree disciplinari (ricerca-azione); Collaborazioni in rete – la costituzione di reti locali favorisce la costruzione
condivisa di progetti e percorsi didattici, favorisce gli scambi di materiali e l’accesso
alle informazioni.
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Consulenza esperta, team di esperti, agenzie accreditate, istituzioni, enti ed
associazioni possono offrire servizi di consulenza alle scuole attraverso la stipula di apposite convenzioni (Direttiva n. 210 del 3/09/99);
Formazione on line – supera le contingenze ed i limiti della realtà territoriale e può offrire risposte adeguate alla molteplicità e diversità dei bisogni formativi dei docenti;
Corsi brevi – se ben organizzati e gestiti da agenzie qualificate, forniscono anch’essi un’importante risposta alle esigenze formative dei docenti;
Processi di autoformazione individuale o di gruppo – a sostegno del diritto-dovere di mantenere nel tempo i propri livelli di competenza adeguandoli alle innovazioni del sistema.
Le aree generali per la formazione rappresentano il risultato che serve ad offrire
strumenti più efficaci per migliorare le competenze professionali dei docenti e soddisfare le domande diversificate degli insegnanti e dell’utenza. Esse sono:
la formazione didattica (curricoli, tecnologie, discipline, strumenti, metodologie…).
la formazione professionale (crescita individuale nel ruolo professionale, cultura della sicurezza, sviluppo delle competenze.).
la formazione organizzativa (aspetti organizzativi dell’istruzione). la formazione rivolta ai genitori (aspetti sociali dell’istruzione).
Si evidenzia inoltre che punti di forza per la valenza di un corso di formazione sono la preparazione dei formatori, la ricaduta dei contenuti del corso nell’attività didattica e,
quindi, la struttura teorico-pratica della proposta formativa. Cercando di far convergere tutte queste esigenze, si valutano le proposte provenienti dal territorio, da agenzie formative che possano fornire una risposta il più possibile
valida ed esauriente, si sottoscrivono quelle rispondenti alle esigenze dei docenti ed in particolare si accolgono collaborazioni o proposte autorevoli che provengono dal
mondo dell’Università. AZIONI
1. Formazione proposta dal MIUR 2. Formazione proposta da Agenzie formative, autorizzate dal Ministero, operanti sul
territorio 3. Formazione organizzata dal nostro Istituto, anche in rete con altre Istituzioni
scolastiche del territorio
Per quanto riguarda le iniziative complete di formazione approvate dal Collegio
Docenti, si rimanda al Piano di Formazione per l’anno 2015-16.
Le scuole del Circolo sviluppano, nell’ambito degli spazi di autonomia assegnati, la loro funzione di centri permanenti di vita culturale e sociale aperti al territorio. Per acquisire proposte, disponibilità alla collaborazione e per valutare le possibilità di
apertura della scuola alla domanda di tipo educativo e culturale proveniente dal territorio, il Circolo favorisce, attraverso la partecipazione democratica della
rappresentanza dei genitori negli organi collegiali, l’interazione formativa con la famiglia. Gli organi di cui ci si avvale sono:
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Consiglio di intersezione/classe:
ogni anno i genitori di ciascuna sezione/classe eleggono un loro rappresentante con il compito di agevolare ed estendere i rapporti tra docenti, genitori ed alunni.
I consigli sono riuniti normalmente ogni bimestre con modalità e durata tali da favorire il dialogo.
Consiglio di Circolo: ogni tre anni i genitori delle scuole d’infanzia ed elementari eleggono 8
rappresentanti che, assieme a 8 insegnanti, al Dirigente scolastico, e due rappresentanti del personale A.T.A, deliberano l’organizzazione della vita scolastica, le dotazioni, le attività inter–scolastiche, extra–scolastiche e l’impiego
dei mezzi finanziari.
Altro Organo collegiale, con fini prettamente organizzativi dell’attività educativo/didattica è il
Collegio Docenti: costituito dalla totalità dei docenti del Circolo e presieduto dal Dirigente Scolastico,
esso ha potere deliberante in merito a programmazioni educative e didattiche, attività di sostegno e integrative, libri di testo, scelta dei sussidi didattici,
formazione e aggiornamento, attività aggiuntive dei docenti. Definisce inoltre il P.O.F. da proporre al Consiglio di Circolo per l’adozione. Il Collegio docenti propone inoltre al Consiglio di Circolo le modalità da seguire per
la formazione delle classi e per la flessibilità oraria delle attività scolastiche. Esso valuta l’andamento educativo/didattico e il sistema di gestione del Circolo.
Approva le proposte del Dirigente in merito alla scelta dei collaboratori, mentre elegge i membri del comitato di valutazione e del Consiglio di Circolo. Individua le Funzioni Strumentali per la realizzazione delle finalità istituzionali della
scuola in regime di autonomia e designa i docenti ad esse preposte.
L’azione progettuale della nostra Istituzione scolastica, tenuto conto di quanto
espresso dagli indirizzi generali del Consiglio di Circolo, in coerenza con le norme che regolano l’autonomia delle Istituzioni scolastiche, in applicazione della legge di riforma
del sistema scolastico L. 53/03 e in base alla “Proposta di progetto di attuazione del D.M. 59/04” rielaborata dalla Commissione POF nell’anno scolastico 2006-2007quale espressione di Offerta Formativa del Circolo individua questi compiti essenziali:
dare vita ad un ambiente scolastico dove il bambino possa pensare, argomentare, operare e verificare, nei diversi
momenti della vita scolastica ;
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dove l’ accoglienza e l’integrazione costituiscono il clima diffuso, che permea
l’azione di tutti gli operatori e consente al bambino di sentirsi “parte” di un contesto ricco, positivo e di avvertire che “la scuola è per lui”;
dove l’accoglienza e l’integrazione, attraverso un dialogo costruttivo, permettono di instaurare tra alunni e adulti quel fluido di fiducia, filo indispensabile per una buona relazione;
dove l’alunno ha il diritto di “parlare” e di sapere cosa si fa per lui; l’insegnante ha il dovere di ascoltare e di facilitare il suo percorso di crescita e di apprendimento; il
genitore di sapere e di collaborare.
Realizziamo l’accoglienza e l’integrazione attraverso:
la collaborazione con i Servizi Educativi, settore 9°, in particolare con il Centro
Ricerca e Mediazione Interculturale (C.R.E.M.I.), con il quale, sin dal suo avvio, affrontiamo le strategie per l’accoglienza e il sostegno linguistico nelle scuole dei bambini immigrati, sia attraverso corsi di formazione, sia grazie all’utilizzo di
animatori interculturali e di mediatori linguistici.
La messa in atto di un progetto strutturato di continuità tra scuole dell’infanzia e scuole primarie del circolo che prevede:
alcuni incontri laboratoriali fra i bambini dell’ultimo anno dell’infanzia e i bambini della classe prima con attività programmate fra gli insegnanti dei due ordini di scuola;
l’utilizzo di un documento di passaggio unitario accompagnato da un colloquio tra insegnanti i primi giorni di scuola.
L’impegno a favorire l’iscrizione e la frequenza di alunni stranieri, mediante
apposite iniziative di accoglienza, secondo lo “Statuto d’accoglienza”, che è un
atto formale che consente di dare una risposta pedagogica progettuale e di superare una gestione dell’inserimento degli alunni stranieri segnata dalla
casualità, dalla discrezionalità e dalla frammentarietà degli interventi.
La partecipazione dei bambini e delle famiglie agli incontri che serviranno a
conoscersi e a presentare la scuola. Incontri per il primo anno della scuola dell’infanzia e primo incontro per la prima classe della scuola primaria.
La partecipazione delle famiglie alle assemblee per la presentazione delle
offerte formative, per l’illustrazione delle programmazioni didattiche e per la
valutazione dei percorsi realizzati.
La valorizzazione di piani di studio personalizzati a favore dei portatori di handicap e abbattimento delle barriere architettoniche.
La stesura di un protocollo di accoglienza per i bambini portatori di handicap e potenziamento del raccordo con la scuola secondaria di primo grado.
La realizzazione di corsi di formazione a tematica interculturale per docenti
tesi a migliorare la consapevolezza di se stessi e dell’altro.
L’attuazione di percorsi di interculturalità, con lo scopo di valorizzare le
differenze culturali e di favorire un arricchimento reciproco attraverso la conoscenza degli aspetti caratterizzanti di ogni cultura. Nelle nostre scuole
numerose sono le iniziative rivolte allo sviluppo e al potenziamento di questa
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tematica, esse coinvolgono la formazione dei docenti, le pratiche di immissione alle
classi e alle sezioni, le attività didattiche curricolari e quelle di tipo extracurricolare, di cui si può avere un quadro più dettagliato nella sezione specifica dedicata alla
intercultura.
La realizzazione di progetti di SOSTEGNO LINGUISTICO per gli alunni con
nessuna conoscenza della lingua italiana al fine di acquisire il primo livello (A 1) necessario alla sopravvivenza quotidiana e alla vita di relazione all’interno della
comunità scolastica.
L’attivazione di momenti condivisi dedicati alla CONTINUITA’ e al raccordo tra i
diversi ordini di scuola infanzia, primaria e secondaria di primo grado. Nel Circolo sono attivi progetti mirati alla Continuità:
tra scuola Corridoni T.N. e Scuola dell’infanzia Girotondo –Vallato tra scuola Corridoni T.P e scuola dell’infanzia Girotondo- Vallato tra scuola Raggi e scuole dell’infanzia J.Verne-Tre Ponti e Andersen-
Vagocolle. tra scuola Montessori e le scuole dell’infanzia Quadrifoglio e Albero azzurro.
Il potenziamento di percorsi specifici tesi al RECUPERO e sostegno di alunni in
difficoltà nelle discipline curricolari e consistenti in attività che permettano il consolidamento delle abilità di base attraverso un approccio interdisciplinare volto al potenziamento di obiettivi specifici mirati. In tutte le scuole ogni anno gli
insegnanti hanno la possibilità di attivare micro-progetti di recupero, anche in orario extrascolastico da dedicare a tale obiettivo.
Da diversi anni il Circolo si preoccupa di investire risorse e fondi per garantire a tutti gli alunni la possibilità di praticare i differenti linguaggi che consentono di sviluppare le
varie tipologie di intelligenza, per cui grande spazio è offerto all’ interdisciplinarietà: vengono attuati percorsi didattici integrati che prevedono l’apporto di diverse
discipline. Per favorire l’unitarietà del sapere e per promuovere l’acquisizione di concetti,
competenze ed abilità trasversali alle diverse discipline, nei vari plessi e sezioni si definiscono percorsi didattici fondati su tematiche comuni che facciano uso dei
linguaggi espressivi verbali e non. Questi progetti caratterizzano da anni non solo l’offerta curricolare espressa dal Circolo, ma rappresentano anche l’insieme delle proposte di ampliamento dell’offerta
garantita a tutti i bambini iscritti. Fanno parte di questa sezione tutte le attività espresse dalla progettualità di Circolo e
i linguaggi praticati all’interno dei laboratori attivati nelle scuole. - Laboratori creativi
- Laboratori di psicomotricità - Laboratori di scienze ed ambientali
- Laboratori musicali - Laboratori di informatica - Laboratori di manipolazione con differenti materiali
- Laboratori di lingua inglese - Laboratori di storia
- Attività di avviamento allo sport (minivolley, minibasket, rugby, baseball, taekwondo, tennis tavolo)
- Attività dedicata al cineforum
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- Attività dedicata all’educazione stradale
- Potenziamenti disciplinari con l’ausilio di linguaggi differenti
Per i progetti specifici realizzati nelle diverse scuole d’infanzia e primarie si faccia riferimento ai progetti presenti nella sezione dedicata all’ampliamento dell’offerta formativa.
Particolare riguardo, tra le attività, rivestono le progettualità legate all’ AMBITO
SCIENTIFICO e STORICO: Sviluppo di attività legate all’ambiente, alla difesa della salute, all’educazione
alimentare, all’ecologia, al riciclo e di conseguenza alla visita dei Parchi e delle Riserve della Regione Marche. Per gli allievi più giovani molto spazio viene dato
anche alle fattorie didattiche e ai centri ambientali strutturati. Tale progettualità viene spesso condotta in collaborazione con i Centri Ambientali (CEA), le Associazioni naturalistiche del territorio e l’Università di Urbino. In questo ambito
possono essere previste anche ore di aggiornamento del personale docente.
Promozione della ricerca-azione storica come metodo di approccio esperienziale al curricolo di storia. I bambini ricavano la storia dalle fonti presenti sul territorio
(tutte le volte che è possibile). Per queste attività il Circolo si avvale della consulenza dell’ISCOP di Pesaro e del sostegno delle associazioni che si occupano della didattica museale e storica presenti sul territorio. In questa ottica sono
valorizzati tutti i siti storico-archeologici situati nella Regione Marche, i Musei e le strutture che possono essere utili agli allievi per comprendere il funzionamento di
ciò che li circonda (aziende, fabbriche, industrie…)
Notevole attenzione nel Circolo rivestono anche tutte le attività legate al
potenziamento dei linguaggi verbali, promozione della lettura e delle biblioteche e dei linguaggi espressivi come il teatro, l’arte e la musica. Da anni nei plessi della
primaria si lavora in collaborazione con specialisti o con le associazioni della città per realizzare percorsi di progettazione dell’alfabetizzazione musicale e teatrale. Durante l’anno scolastico le classi del Circolo possono disporre del programma
proposto all’interno della rassegna “Teatralia” presso il Teatro della Fortuna di Fano.
Il Circolo Sostiene e sviluppa il rapporto di dialogo e collaborazione che lo lega da anni all’Ente Locale, realizzando una continuità orizzontale attraverso la partecipazione alla vita locale nelle forme dell’espressione artistica, della realtà ambientale, produttiva,
politica e civile del proprio territorio:
con il progetto “FANO CITTÀ DEI BAMBINI”, valorizza da tempo l’Educazione alla responsabilità e al senso civico degli alunni del Circolo, partecipando con i nostri rappresentanti al “Consiglio dei bambini” e promuovendo iniziative che
portino Fano a diventare sempre più il luogo dove l’infanzia possa trovare il miglior canale di espressione e usufruire di spazi adeguati.
ha accolto positivamente la proposta del Labter di aderire al progetto ECO-SCHOOL per ottenere la certificazione di “scuola ecologica” ed essere insigniti con
bandiera verde. Con il progetto “Eco-School”, uno dei programmi internazionali della FEE per l'educazione, la gestione e la certificazione, ambientale, il nostro
Istituto ha intrapreso un percorso volto alla diffusione di comportamenti sostenibili
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per la salvaguardia ambientale, coinvolgendo alunni, docenti e personale ATA delle
scuole.
La scuola promuove inoltre l'utilizzo di modalità didattiche innovative attraverso una graduale dotazione di strumenti informatici e multimediali in ciascun plesso, la collaborazione tra docenti per la realizzazione di modalità didattiche innovative
attraverso l'organizzazione e la gestione di corsi di formazione su temi di didattica disciplinare e multimediale.
Il Curricolo rappresenta il progetto culturale che i docenti hanno costruito per gli alunni.
Il documento può essere letto come una raccolta, un repertorio pedagogico-lessicale di traguardi per lo sviluppo delle competenze, obiettivi di apprendimento, conoscenze
e abilità relativi ai differenti campi d’esperienza o alle diverse discipline che riguardano sia la scuola dell’infanzia che la classe prima, il biennio seconda/terza e il biennio quarta/quinta della scuola primaria, così come previsto nelle Nuove Indicazioni
per il Curricolo emanate dal Ministro della Pubblica Istruzione nel settembre 2012. Il Curricolo quindi così come impostato rappresenta il cuore del Piano dell’Offerta
Formativa. Il nostro istituto dispone anche di un archivio di Unità di Apprendimento correlate al Curricolo e relative alle diverse classi ed alle diverse discipline di Scuola Primaria.
L’Archivio è periodicamente revisionato per meglio definire o integrare contenuti, obiettivi ed attività.
Dall’ Archivio ciascun insegnante può attingere elementi di base per definire il proprio Piano di lavoro, che può poi comunque personalizzare o adattare alle esigenze della
propria didattica o a quelle della/e classe/i in cui opera.
L’attività di progettazione/programmazione comporta innanzitutto per l’équipe di: Stendere un patto formativo che individui i criteri di comportamento che ciascun
membro dell’équipe è tenuto a seguire in corresponsabilità, condivisione e contitolarità con il gruppo.
- Progettare le attività interdisciplinari che coinvolgono la classe o il gruppo a classi aperte, esplicitando le caratteristiche di ciascun Progetto all’interno delle U.d.A.
- Individuare le strategie più opportune per la realizzazione di attività da includere
nel PEP (Progetto educativo personalizzato) dell’alunno disabile. - Partecipare alle riunioni con le équipe psico-pedagogiche degli alunni disabili.
- Tenere le relazioni con le famiglie degli alunni, incentivando la comunicazione e lo scambio reciproco.
- Tenere i rapporti con le agenzie educative del territorio.
- Realizzare una didattica che approcci le strategie dell’apprendimento come processo:
attivo, dove il soggetto compie azioni sull'oggetto del suo apprendimento.
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costruttivo, con connessione e interrelazione dei saperi tra loro
sociale, come direzione che assumono le tematiche affrontate strategico, come acquisizione di strategie per controllare e ottimizzare i processi
Da ciò si determina una didattica che prevede:
l'integrazione fra le metodologie
tra il sapere e il saper fare. quadri
concettuali, sviluppo di abilità procedurali, sviluppo di modalità specifiche di
pensiero attinenti le diverse discipline.
Gli insegnanti che appartengono allo stesso plesso elaborano inoltre all'inizio di ogni anno scolastico IL PROGETTO DI PLESSO il quale serve a definire:
Analisi della situazione territoriale, sociale e culturale; unto di vista strutturale;
Uso degli spazi esistenti;
comune anche in collaborazione
con l'extra-scuola;
o Progetti Genitori;
e la responsabilizzazione dei Collaboratori Scolastici; delle collaborazioni e delle risorse esterne utili all'attività
didattica;
Ogni insegnante, a partire dal Curricolo e in considerazione del Progetto di Plesso
espresso dal gruppo docente, ricava il percorso educativo-didattico formativo annuale più adatto alla realtà scolastica in cui si trova ad operare e lo esplicita nel proprio "Giornale dell'insegnante".
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LA SITUAZIONE In presenza di bambini con disabilità, le figure professionali utilizzabili sono:
Docenti titolari della classe in cui il bambino è inserito (compresi insegnanti di L2 e
IRC); Insegnante di sostegno assegnato;
Assistente (nei casi in cui viene assegnato dall’Ente locale).
L' insegnante specializzato per le attività di sostegno ha la piena contitolarità della classe in cui è inserito il bambino disabile, assume l'impegno di collaborare
pienamente con i colleghi nell'impostazione e realizzazione del progetto educativo e didattico, ha il compito di promuovere forme di integrazione a favore degli alunni disabili e realizza interventi individualizzati in relazione alle esigenze degli alunni.
PROGETTO INTEGRAZIONE
Il nuovo Accordo di Programma della nostra provincia prevede una triade pedagogica in cui la struttura del P.E.I. è così suddivisa: - valutazione in ingresso = Profilo Diagnostico;
- progettazione del percorso = Progetto didattico-educativo individualizzato; - valutazione finale = Relazione finale
L’alunno disabile va pensato “adulto”. La progettazione del percorso di integrazione scolastica deve garantire la tutela di questo diritto attraverso percorsi di qualità.
La garanzia di qualità è individuabile nella definizione chiara e condivisa di contenuti e strumenti che descrivano i livelli standard minimi di prestazione.
Nel nostro territorio tali contenuti e strumenti sono reperibili all’interno dell’Accordo di Programma Provinciale.
Il P.E.I. (progetto educativo individualizzato) viene stilato da tutto il gruppo docente; all’insegnante di sostegno spetta un particolare impegno in tutte le fasi di elaborazione
del P.E.I., a partire dalla collaborazione con la famiglia e con l’équipe territoriale fino alla stesura materiale del documento di programmazione didattica, ma questo suo maggior impegno non configura una minore responsabilità rispetto a tutti gli altri
docenti della classe/sezione. La personalizzazione del Progetto si concretizza inserendo l’alunno diversamente abile,
all’interno della classe facendolo interagire in quelle attività didattiche che vedono coinvolti i suoi compagni e che siano compatibili con le possibilità dell’alunno/a .
GLI OBIETTIVI
integrare il bambino disabile nel lavoro della classe;
individuare le sue potenzialità e le sue capacità per promuovere attività a beneficio di tutta la classe;
creare un ambiente a lui favorevole, che rispetti i suoi tempi e ritmi d’apprendimento. Le competenze dell'insegnante di sostegno e di classe verso l’alunno disabile non sono
centrate solo sugli aspetti legati alla promozione dei processi di apprendimento ma
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anche sulla capacità di entrare in rapporto con le famiglie e gli operatori che seguono
il bambino fuori dalla scuola.
LE AZIONI Stabilire un protocollo di accoglienza per i nuovi iscritti.
primo grado. Recuperare ed esaminare tutta la documentazione.
Incontrare i genitori, l’équipe territoriale e gli specialisti (UMEE) per acquisire informazioni sempre più esatte sul bambino.
Partecipare al G.L.H.I. (gruppo lavoro handicap) esplicitando chiaramente ruoli e
funzioni dei soggetti coinvolti. Studiare mete educative che costituiscano arricchimento di competenze per l’intera
classe. Individuare attività da svolgere nel piccolo gruppo. Attuare il “tutoring”.
Effettuare la somministrazione dei farmaci in ambito scolastico come previsto da Accordo di Programma Provinciale
VERIFICA
Osservazioni: in entrata, in itinere e finali; Analisi in itinere dei risultati raggiunti; Valutazione collegiale conclusiva.
ITER PROGRAMMATICO
Ogni anno, entro il mese di novembre, il gruppo docente, l’équipe dell’U.M.E.E. ed i genitori di ogni alunno con disabilità, si incontrano per stabilire le linee guida che verranno poi sviluppate nel P.E.I. (progetto educativo individualizzato) . Oltre al
P.E.I., per gli alunni iscritti nell’ultimo anno della scuola dell’infanzia e nelle classi V della scuola primaria è previsto un incontro per aggiornare la D.F. (Diagnosi
Funzionale). Le Diagnosi Funzionali vengono aggiornate ad ogni passaggio di ordine o grado scolastico dell’alunno, fatte salve: - situazioni di alunni nuovi segnalati nell’anno precedente il passaggio;
- situazioni eccezionali valutate come tali congiuntamente dalla Scuola e dall’UMEE.
All’inizio dell’anno scolastico il team dei docenti delle classi con alunni diversamente abili, promuove scambi di informazioni sulla specifica disabilità tra docenti curricolari e docenti di sostegno e consulta le insegnanti delle classi precedenti e quelle degli ordini
di scuola successivi attuando il PROGETTO CONTINUITA’ previsto per gli alunni con disabilità.
E’ stato istituito il GLHI (Gruppo di lavoro handicap d’Istituto) di cui fanno parte gli insegnanti di sostegno, i docenti curricolari ed i rappresentanti dei genitori dei bambini
diversamente abili e l’UMEE. Tale gruppo di lavoro ha il compito di analizzare la situazione complessiva del Circolo, analizzare le risorse dell’istituto, sia umane che
materiali, verificare periodicamente gli interventi a livello di istituto, predisporre un calendario per gli incontri del gruppo, formulare proposte per la formazione e l’aggiornamento dei docenti specializzati, raccogliere ed archiviare la legislazione
relativa agli alunni disabili, curare il raccordo con le scuole dell’infanzia e secondarie di primo grado.
Le insegnanti di sostegno, oltre a mantenere rapporti con gli enti locali e l’équipe sanitaria, al termine dell’anno scolastico, devono compilare il registro di sostegno
dove sono indicati:
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- Curriculum scolastico dell’alunno
- Dati dell’alunno - Analisi della situazione iniziale in base al Profilo Diagnostico
- Programmazione annuale - Programmazione bimestrale - Osservazioni, valutazioni e verifiche; l’insegnante di sostegno firma i documenti di
valutazione di tutti i bambini della classe in cui presta servizio - Incontri con gli specialisti
- Incontri con i genitori - Elenco delle assenze - Relazione finale
La legge 8 ottobre 2010, n. 170, riconosce la dislessia, la disortografia, la disgrafia e
la discalculia come Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA), assegnando al sistema nazionale di istruzione e agli atenei il compito di individuare le forme didattiche e le
modalità di valutazione più adeguate affinché alunni e studenti con DSA possano raggiungere il successo formativo.
La normativa vigente, dalla Legge 170/2010 al Decreto attuativo e alle Linee guida del 12 luglio 2011, sottolinea le peculiarità dell’apprendimento degli allievi
con DSA e invita le Istituzioni Scolastiche a tenerne conto, sia nella progettazione di percorsi personalizzati e individualizzati (PDP) sia nel momento della valutazione. Consapevoli dell’importanza di un clima collaborativo tra scuola e
famiglia per il superamento delle difficoltà scolastiche legate ai D.S.A. e per far sì che il percorso scolastico possa procedere serenamente, la scuola è disponibile a
rapportarsi con la famiglia e i tecnici sanitari, che hanno in carico l’alunno con DSA , tutte le volte che lo riterranno necessario e si impegna a stilare il
documento PDP a favore del percorso didattico dell’alunno con DSA.
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La Direzione Didattica Fano San Lazzaro aderisce, in attuazione alla legge 170 a
favore degli alunni con DSA, al “Progetto Spider: gestione integrata dei disturbi specifici di apprendimento nelle scuole della Provincia, promosso dall’Ufficio Scolastico
Provinciale della Provincia di Pesaro e Urbino.
SITUAZIONE
L’emergere di fenomeni sempre più frequenti e ripetuti di ansia e di disagio
infantile che preludono, spesso, all’insuccesso scolastico e, in casi limite, a vere e proprie patologie (anoressia, disadattamento e ritardi cognitivi), per le quali
diventa necessario ricorrere all’intervento psicologico; La presenza diffusa di situazioni a rischio sociale, alle quali la scuola non
riesce a far fronte in maniera adeguata con strumenti in suo possesso;
confronti della scuola e, spesso, la difficoltà manifestata e dichiarata di gestire lo
stesso ruolo di educatori, il che sfocia normalmente in atteggiamenti ostativi nei confronti degli operatori scolastici, in incomprensioni e mancanza di comunicazione tra genitori ed insegnanti e a volte nel mancato riconoscimento e
nella negazione del “problema”, con conseguenti e notevoli ripercussioni nel rapporto con i figli. E’ proprio la presenza di tali problematiche che ci rende
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consapevoli che il compito della scuola non può limitarsi ad erogare
apprendimento, ma in qualche misura deve farsi carico del benessere della persona, della sua volontà di crescere e formarsi e, quindi della motivazione ad
apprendere. Si raggiungono allora risultati validi, attingendo alla capacità di una scuola , di progettare, di superare gli obiettivi cosiddetti curricolari, per arrivare alla fase del “vivere bene” l’esperienza scolastica.
La PREVENZIONE DEL DISAGIO, insieme alla formazione ordinaria, al supporto al
successo formativo, al supporto all’handicap, all’orientamento e alla prevenzione della dispersione scolastica diventa perciò UNO DEI SERVIZI FONDANTI DELLA SCUOLA.
Di qui l’ipotesi di potenziare, implementare quei progetti dove si realizzino risultati che tengano conto anche del “BENESSERE DEL BAMBINO”.
Fondamentale l’azione della Commissione che opera nell’ambito del Progetto “Pollicino” e che si occupa di individuare le modalità adeguate per segnalare i casi prima e per gestirli in un secondo momento.
Allo stato attuale è stato firmato un Protocollo d’Intesa fra gli organi del territorio per condividere le procedure e le strategie d’azione utili ad affrontare i casi di disagio
segnalati in particolare di quelli che sono segnali di trascuratezza, maltrattamenti, abuso di metodi correttivi e abuso sessuale.
Per ridurre i casi di difficoltà di apprendimento, nel Circolo si organizzano attività di RECUPERO tese a rinforzare e sostenere il raggiungimento o il consolidamento degli obiettivi minimi previsti per ogni classe del Circolo, così come indicato dal Curricolo.
OBIETTIVI
Sensibilizzare gli insegnanti attraverso corsi di formazione sull Relazione e l'ascolto.
Inserire nel fondo d’Istituto quote da riservare agli insegnanti che svolgono ore
aggiuntive, per i progetti di recupero da effettuare in orario extrascolastico.
LA SITUAZIONE
Il territorio fanese, così come la realtà italiana, è da anni impegnato ad affrontare
dinamiche sociali globalizzate di migrazioni interne ma anche e soprattutto di
migrazioni provenienti dall’estero, specialmente dai paesi extracomunitari; tale
fenomeno sociale è oggetto di studio e riflessione da parte dei docenti che si
avvalgono anche della collaborazione con l’Ente locale, in particolare con il CREMI dei
Servizi Educativi del Comune di Fano, con Associazioni di Volontariato e con
l’Università.
AZIONI E OBIETTIVI
Insegnamento della lingua italiana come Lingua 2 gestita dagli insegnanti del
Circolo.
Attivazione di laboratori di L 2 per alunni stranieri neo arrivati (ottobre - dicembre)
organizzati dalla Commissione Intercultura.
ttivazione dei laboratori di L2 per alunni di livello 1° e 2° (gennaio-marzo)
organizzati dalla commissione Intercultura.
valorizzazione delle differenze di ciascuno.
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interculturale.
Applicazione dello Statuto per l'accoglienza degli alunni stranieri.
atiche interculturali.
materiale sulle tematiche interculturali.
-culturale all’interno della classe, laddove ci
siano bambini neo arrivati che non comprendano la lingua italiana.
progetto Interculturale di Circolo e del CREMI.
degli alunni
stranieri, per definire le strategie attuate per il sostegno linguistico nelle scuole,
valutare l’attività degli animatori interculturali, rilevare gli interventi considerati
maggiormente utili per sviluppare e diffondere l’accoglienza, l’insegnamento
della lingua 2,( intesa come lingua italiana), l’uso dei mediatori linguistici
stranieri, l’integrazione, la valorizzazione delle differenze.
trutturare documenti utili a valutare le competenze linguistiche dei bambini
stranieri nella scuola primaria: prove d'ingresso, tabelle di osservazione per
alunni neo - arrivati stranieri, prime unità di accoglienza per l'alunno/a
straniero/a.
rogettare in collaborazione con gli insegnanti e con personale esterno
(Cremi, Associazioni di Volontariato, università, politiche sociali del comune di
Fano o regionali) gli interventi di educazione interculturale.
Attuazione del progetto 'Un ponte tra culture diverse' che comprende i
seguenti progetti:
1. ”Piacere di Parole” – progetto per le scuole dell’infanzia.
2. Laboratori interculturali scuola primaria e infanzia: “Teatro delle
emozioni”, “Ricostruiamo i giochi del mondo”, “Arricchiamo il nostro
bagaglio culturale”
Verranno organizzati in alcune classi i laboratori interculturali con la presenza di
esperti esterni e la possibilità di partecipazione anche da parte dei genitori.
Il materiale prodotto e raccolto, verrà utilizzato per organizzare una mostra
all’interno della scuola, con la possibilità di presentarlo al pubblico nel corso di una
“Giornata evento dedicata all’Intercultura e alla Solidarietà” in occasione della quale
verranno organizzati sia i laboratori interculturali con la possibilità di partecipazione
anche da parte dei genitori, sia attività sul tema della Intercultura, con narrazioni,
letture, filmati, produzione di disegni, opere pittoriche, cartelloni o quant’altro.
FINALITA’
orire la conoscenza e l’incontro con esperienze
e culture diverse.
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VERIFICA
onfronto sulle esperienze di integrazione in atto fra gli insegnanti impegnati nella formazione e raccolta di materiale cartaceo, video, fotografico e informatico.
accolta di materiali e documenti per valutare i risultati ottenuti dalla Commissione
Intercultura. Promozione della collaborazione con i colleghi, anche attraverso la raccolta, la
sistemazione e lo scambio di esperienze significative. Oltre al materiale prodotto, sarà oggetto di valutazione anche il livello di
coinvolgimento e di partecipazione dei vari componenti a cui è destinato il
progetto.
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STATUTO DI ACCOGLIENZA
DESCRIZIONE DEL TIPO DI INTERVENTO
SOGGETTI COINVOLTI
TEMPI PREVISTI
ISCRIZIONE Avvio procedure e acquisizione documenti
Genitori Addetto di segreteria
All’atto d’iscrizione
COLLOQUIO DI ACCOGLIENZA
Presentazione dell’offerta formativa. Biografia e scolarità
pregressa. Proposta modalità di inserimento.
Funzione strumentale Mediatore culturale
Prima fase di accoglienza
ASSEGNAZIONE ALLA CLASSE
CRITERI
Proposta della funzione strumentale e del Dirigente
Dirigente Funzione strumentale Insegnanti di classe
Idem
INSERIMENTO NELLA CLASSE
Comunicazione ai docenti di classe, preparazione della classe e dispositivi di facilitazione comunicativa
Docenti del team
Prima dell’inserimento e dal primo giorno di frequenza
INTERVENTO DEL
MEDIATORE
Mediazione linguistico-culturale
con la famiglia e con l’alunno. Accompagnamento allo studio nei primi tempi di inserimento.
Il Team
Funzione strumentale Mediatore
Fase iniziale
Orientamento Attività interculturali Colloqui con la famiglia
CURRICOLO Programmazione personalizzata e necessario adattamento dei
programmi
Tutti i docenti del team
Dopo l’accertamento di abilità e
competenze
EDUCAZIONE ALL’INTERCULTURA
Approccio ai curricoli Progetti mirati
Tutti i docenti indipendentemente dalla presenza di alunni stranieri in
classe
Nel corso dell’anno scolastico
LABORATORI DI L2 Corsi di lingua italiana come lingua seconda da tenersi secondo progetto annuale.
Il team Docenti del laboratorio di L2
Nel corso dell’anno scolastico o come attività intensiva
ATTIVITA’ ALTERNATIVA IRC
Attività didattiche e formative di studio o ricerca individuali con
assistenza docente. Inserimento in classi per attività
di laboratorio.
Commissione Docente IRC
Docenti per attività alternativa
Collegio
Durante tutto l’anno scolastico
TERRITORIO Collaborazione con: reti di scuole servizi comune
distretto sanitario gruppi di volontariato e associazioni
Dirigente scolastico Team Dirigente
Idem
RAPPORTI CON LE FAMIGLIE
Colloqui con il supporto del mediatore linguistico-culturale.
Supporto per comunicazioni di routine in lingua
Il team docente Idem
POF Incarichi e deleghe alla commissione
Il team docente Idem
RACCORDO Raccordo per l’inserimento degli
alunni, equa distribuzione (gruppi classe omogenei tra loro) accompagnamento allo studio
Dirigente e
segreteria Il team docente
All’atto
dell’accoglienza e durante l’anno
VALUTAZIONE Valutazione formativa e certificativi
Il team Durante l’anno scolastico
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L'autonomia permette di integrare il Curricolo con progetti che nel rispetto degli standard nazionali, ampliano l'offerta formativa proponendo attività che tendono a migliorare la qualità della scuola.
I progetti predisposti dai docenti utilizzano varie risorse rese disponibili dalla nuova cultura dell'autonomia anche in una nuova relazione con l'Ente Locale.
I progetti offerti dalla scuola sono garanzia di trasversalità e di unitarietà di interventi, in un quadro che va sempre più delineandosi al pluralismo culturale. Ogni scuola grazie alla propria progettualità è in grado di arricchire il Curricolo
costruendosi una specifica identità educativa e di sviluppare percorsi innovativi. Il progetto mette in gioco tutti coloro che partecipano all'azione educativa: i docenti,
gli alunni e le loro famiglie, l'extrascuola, dando modo ad ognuno di cimentarsi e di mettersi alla prova in contesti diversi da quelli noti della classe. Progettare non è aggiungere, bensì cercare di capire quali sono gli ambiti su cui la
scuola e quindi la società vogliono investire le risorse umane ed economiche a disposizione. Progettare significa infatti approfondire, integrare ciò che si è già
pensato di sviluppare ed è a partire da tale proposito che gli organi collegiali determinano i criteri da adottare per la scelta di attività di arricchimento e qualificazione.
Il nostro Circolo lavora già da diversi anni alla costruzione di strumenti per la
rilevazione dei bisogni del territorio, delle esigenze educative degli alunni, delle richieste e aspettative delle famiglie affinché si possa dar vita ad un'azione progettuale coerente e sinergica.
Nell'ambito delle attività adottate possono essere previste:
ADESIONI A PROGETTI D'INTESA CON ALTRI ISTITUTI O ENTI
PERCORSI INTEGRATI SULLA BASE DI ACCORDI, CONVENZIONI O PARTECIPAZIONI
PROGETTI REALIZZATI CON LA COLLABORAZIONE DI SOCIETÀ, ENTI O
GRUPPI PROGETTI PROPOSTI DALLA SCUOLA E APERTI AL TERRITORIO O SU
OFFERTA DELL'EXTRASCUOLA
I progetti possono attuarsi o in orario scolastico, o in orario extrascolastico.
In sede di contrattazione di Istituto si definiscono le modalità di accesso al Fondo di Istituto per le attività aggiuntive di docenti e personale ATA, richieste dalla
realizzazione dei progetti. L’elenco dei progetti è passibile di modifiche in corso d'anno, dovute all’inserimento di nuove proposte o all’eliminazione quelli che non avessero più la necessaria
copertura finanziaria. Ogni plesso/sezione indica nel proprio Progetto annuale le proposte progettuali per
l’anno scolastico in corso. È importante che la scuola si avvalga oggi di una proposta formativa adattabile alle
caratteristiche degli alunni, per “piegare” le scelte organizzative alle ragioni del migliore apprendimento possibile, per una efficace integrazione in un ambiente che
assicuri a tutti il massimo benessere possibile. È su tali principi pedagogici che sono stati realizzati i progetti d’autonomia didattica, coerentemente scelti come base per un sostegno effettivo fornito per garantire le esigenze formative di tutti gli alunni.
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PROPOSTE PROGETTUALI E ATTIVITA’ DELLE SCUOLE DELL’INFANZIA
Tutte le scuole dell’infanzia del Circolo operano da anni in modo collegiale, attualizzando poi le proposte nei singoli plessi, secondo le esigenze e le particolarità
di ciascun gruppo di bambini. (Oltre alle quotidiane attività educative ed ai percorsi laboratoriali (laboratorio scientifico, creativo/pittorico/manipolativo) , va ricordato l’insegnamento della Lingua
Inglese, garantito a tutte le sezioni.)
Oltre alle quotidiane attività didattiche, la proposta educativa viene arricchita da numerosi progetti, in coerenza con quanto espresso nelle finalità del Circolo:
-attività motoria e psicomotoria -attività di educazione ambientale
-attività multimediale -attività drammatico-teatrale -lingua inglese (per i bambini di 5 anni)
-continuità verticale
PROPOSTE PROGETTUALI E ATTIVITA’ DELLE SCUOLE PRIMARIE
Tutte i plessi di scuola Primaria, seguono gli obiettivi curricolari esplicitati nel Curricolo
d’Istituto, in considerazione delle nuove “Nuove Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo d’istruzione” e delle finalità espresse nel D.Leg.vo 59/04.
Tali obiettivi sono poi declinati e formalizzati dai team in Unità di Apprendimento. Ogni anno, una serie di Progetti integrano ed arricchiscono l’Offerta Formativa.
Parlare di valutazione significa trovare la congruenza tra criteri di verifica e abilità e conoscenze espresse nel processo di apprendimento. E’ necessario formalizzare le prove che riusciranno con maggior significatività a determinare il raggiungimento di
ciascuna competenza si voglia valutare. Le prove di valutazione somministrate possono essere:
prove strutturate, con domande e compiti che prevedono esiti determinati da chi
ha costruito la prova stessa
prove semistrutturate, con possibilità in parte per chi le esegue di costruire una propria risposta rispetto ad un'altra parte in cui le domande impongono soluzioni
determinate. prove aperte, completamente affidate a chi le esegue, senza vincoli se non quelli
di seguire lo stimolo di avvio.
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Tutte e tre queste prove sono oggi utilizzate dai docenti per accertare il differente
livello di competenze di natura cognitiva, considerato che nella loro completezza forniscono un quadro più ampio delle abilità e delle capacità raggiunte nei vari
percorsi formativi. Le prove saranno quindi di differenti tipologie:
- orali - grafiche
- scritte - motorie - pratiche
L'osservazione diretta degli alunni garantirà inoltre l'assunzione di informazioni
continue circa il livello da loro raggiunto in riferimento alla disciplina verificata e valutata. La verifica e la valutazione servono non solo a cogliere lo stato del processo
d’apprendimento dell’allievo, ma sono necessarie anche per un’attività di riorganizzazione e aggiustamento dell’azione didattico-educativa da parte del docente.
E' compito inoltre della scuola accertare lo stato degli alunni in relazione agli intenti
perseguiti e illustrati nel Curricolo di Circolo in generale e per i singoli tratti in cui le scuole hanno deciso di articolare i percorsi di plesso. Se il ritardo di un alunno diventa eccessivo e investe più ambiti o discipline, il team
dei docenti, dopo aver ricercato la possibilità di fornirgli percorsi alternativi e maggiormente accessibili, potrà decidere per un prolungamento del suo percorso
scolastico.
Per effetto del D.L 59/04, richiamato dalla C.M. N°50 DEL 20 MAGGIO 2009,
la non ammissione di un allievo alla classe successiva deve avvenire per decisione unanime del gruppo docente della classe e deve essere sostenuta
da adeguata motivazione scritta. Per facilitare la stesura della relazione alla non ammissione dell’alunno il Circolo ha a disposizione un proprio modello. La valutazione dovrà, infatti, tener conto del livello di partenza e dei risultati
ottenuti in uscita.
La scheda di valutazione attualmente utilizzata nel nostro Circolo presenta la versione grafica proposta dal Ministero della Pubblica istruzione, mentre la serie di indicatori espressi per le singole discipline sono strettamente correlati alle competenze inserite
nel Curricolo di Circolo e quindi, per la trasparenza della valutazione, rintracciabili nelle Unità di Apprendimento di ciascun docente.
Il documento di valutazione viene compilato utilizzato valutazioni numeriche (da 5 a 10) per tutte le discipline tranne per l’IRC ed il comportamento per i quali vengono utilizzati i giudizi sintetici: ottimo, distinto, buono, sufficiente, non sufficiente.
Qualora i docenti ritengano di dover valutare il profitto raggiunto da un alunno come
“non sufficiente”, saranno tenuti a compilare una relazione di accompagnamento che indichi gli obiettivi che in quella disciplina sono stati raggiunti. I Docenti del Circolo utilizzeranno una griglia valutativa con la quale sono resi espliciti i descrittori riferiti ai
voti (dal 5 al 10) assegnati agli allievi per ciascuna disciplina come deciso dal Collegio dei docenti con propria deliberazione che stabilisce i criteri da seguire per la
valutazione degli alunni.
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La valutazione ha una fondamentale funzione formativa di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo. Nelle scuole dell’infanzia le insegnanti effettuano un’osservazione sia occasionale che
sistematica dei bambini per adeguare i propri interventi educativi e didattici alle reali capacità ed agli effettivi bisogni degli stessi.
Tale osservazione è finalizzata a verificare se e a che punto le conoscenze e le abilità acquisite siano diventate competenze personali dei bambini. Le rilevazioni più interessanti si basano sull’osservazione del bambino durante le
attività di: - comunicazione
- relazione - esplorazione - produzione
che esso svolge individualmente o in gruppo. In questo modo è possibile raccogliere elementi utili per individuare punti di forza o
criticità dell’azione educativa. Nella valutazione si tengono in considerazione anche:
- l’impegno nello svolgimento delle attività - il tipo di verbalizzazione che l’accompagna
- il modo di affrontare un problema - l’interesse e la curiosità Al termine dei tre anni di frequenza, le insegnanti elaborano un documento di
valutazione delle competenze in uscita che descrive i progressi compiuti e i risultati raggiunti da ogni bambino.
Questa valutazione complessiva è di competenza del Collegio dei docenti per gli esiti formativi e del Consiglio di Circolo per gli aspetti relativi alla funzionalità gestionale
organizzativa. Viene realizzata ricorrendo a strumenti predisposti dalla rete AU.MI.RE per la
realizzazione di un sistema regionale per l'Autovalutazione e il Miglioramento nella Scuola.
LE AZIONI Somministrazione dei questionari.
Lettura dei dati dei questionari. Riflessione sugli esiti delle indagini negli incontri degli Organi Collegiali. Produzione di materiale statistico attraverso database.
Diffusione dei materiali prodotti nell’ambito delle esperienze in atto in tema di “valutazione”.
Socializzazione delle suddette esperienze ed ampliamento della partecipazione.
GLI OBIETTIVI
Promuovere la cultura della autovalutazione Socializzare i risultati del monitoraggio
Spiegare l'importanza della valutazione per indirizzare le linee del POF. Conoscere la percezione espressa dalle componenti interne (alunni, docenti,
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Dirigente Scolastico, collaboratori, personale di segreteria) ed esterne
(famiglie), per rilevare i punti di forza e i punti deboli del sistema scolastico.
LA VERIFICA Elaborazione dei dati raccolti Discussione e approfondimenti collegiali con le famiglie
Valutazione dei report prodotti dai monitoraggi