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IL RISVEGLIO INIZIATICO - Misraimmemphis.org · talità divina! Il Nostro Rito è da considerarsi...

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IL RISVEGLIO INIZIATICO DICEMBRE 2018 Antico e Primitivo Rito Orientale di Misraim e Memphis IL RISVEGLIO INIZIATICO Anno XXX – N.12 Dicembre 2018 La presente pubblicazione non è in vendita ed è scaricabile in formato PDF sul sito www.misraimmemphis.org
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IL RISVEGLIO INIZIATICO DICEMBRE 2018

Antico e Primitivo Rito Orientale di Misraim e Memphis

IL RISVEGLIO INIZIATICO AnnoXXX–N.12 Dicembre2018

La presente pubblicazione non è in vendita ed è scaricabile in formato PDF sul sito www.misraimmemphis.org

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SOMMARIO

RIFERIMENTIERMETICO-ALCHEMICINEIPRIMITREGRADIDELNOSTROVENERABILERITO

ILS�G�H�G� S�G�M� ...............................................3LATERRA,LADONNAELAFECONDITÀ

Giovanbattista................................................................................13MAKEDA–LAREGINADISABA

Cesare...............................................................................................15 LA PUNTA DEL COMPASSO COME STIMOLO DI RISVEGLIO

Franco...............................................................................................18

RedazioneDirettoreresponsabile:MarcoVannuccini

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RIFERIMENTI ERMETICO-ALCHEMICI

NEI PRIMI TRE GRADI DEL NOSTRO VENERABILE RITO

indubitabile, chiaro ed eviden-te,comeneiprimitregradidellaMassoneria Universale, dettaazzurra, siano confluiti simboli

legati alle Tradizioni più antiche eimportanti del mondo occidentale epiùprecisamentediquelmondochesi affaccia sul bacino del Mar Medi-terraneo.LaTradizioneebraica,ilpitagorismo,masoprattuttolaTradizionedell'An-tico Egitto, ramificatasi successiva-menteattraversoiGreciegliArabiintutta l'Europa a più riprese, assu-mendoilnomediTradizioneermeti-co-alchemica.TaleTradizione,perlasuacontiguitàcon l'Età dell'Oro, nel punto e neltempo in cui la storia si fonde nellametastoria, la fisica nellametafisica,la realtà nel sogno, assume per noiunaposizionediprivilegiorispettoaquante le sono succedute, prenden-dolasemprecomefonteeriferimen-toprimariod'ognimito edi ogni ri-tualità.Ecosìcolorochesiavvicina-no alNostroRito non solo nonpos-sono ignorarlao trascurarlaacagio-nedell'osticitàdovutaallesuetrameenigmatiche, ai fitti e impenetrabiliveli che ricoprono i suoimisteri,madebbono impegnarsi nello studio enella riflessione profonda del suosimbolismo, a partire dal Gabinettodelle Riflessioni, ove vengono postidi fronte al Visita Interiora TerraeRectificando Invenies Occultum Lapi-dem. Questo acrostico, attribuito al

famoso fratebenedettinoBasilioVa-lentino (Re valente), indica il "Vi-triol" quale agente chimico necessa-rio alla ripulitura delle scorie che sisono incrostate sull'Oro. È l'acidosolforico chemonda e lava imetallidalle loro impurità; è,Sub Specie In-terioritatis, il Fuoco dei Filosofi chetrasforma il piombo in oro… Per laMassoneria è ilMetodo attraverso ilquale laPietraGrezzapuòessere la-vorata sino a farla divenire Pietra

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Figura1–ChymischeSchrifften (Frontespizio)–BasiliusValentinus.

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cubica a punta. È la sintesi del pro-cesso di trasmutazione dell'uomo di"Desiderio" che attraverso le "proveiniziatiche" ritrova e fa germogliaredentrosé stesso il semedell'immor-talitàdivina!Il Nostro Rito è da considerarsi allastreguadelMutusLiber(operaanchequestafattadisoleimmaginiacarat-tere alchemico-simbolico attribuitasempreaBasilioValentinoechede-scrive i vari passaggi operativi dellaGrandeOpera)oveleparolelascianospazio all'impressione e alla imma-ginazione per spingerci alla medita-zionedialcunifraisimbolipiùricchiepregnidisignificatodellaTradizio-neermetico-alchemica: ilSale, ilSol-fo,ilMercurio,ilLumeFilosofico…

Nel simbolismo della liberamurato-rìatroviamola"PietraGrezza"qualeprimadefinizioneeidentificazionedicolui che desidera ricevere la "luce"dell'Iniziazione.L'aspirantepossiedegià in sé una qualifica e una dignitàchelocaratterizzanoimmediatamen-te: l'aggettivazione "grezza" si so-stantivizza in "Grezza"1 facendoneuna pietra suscettibile d'esser lavo-rata! La necessità di uscire dal caosdelmondoprofano,ostilepersuana-tura allo sviluppo spirituale, divieneimpellenteeprioritaria.Questostatodisordinato e senza regole corri-sponde,nell'ermetismoeinalchimia,al Caos dei Filosofi, spesso preludioallacreazionediunnuovomondo,diunnuovoessere.È lamateria ripor-tata allo stato precedente la forma(formazione), esattamente come l'a-bisso acqueo del Genesi sul qualeplana lo Spirito nel suo aspetto diSoffioDivinounoetrino.Questaprimaconsiderazionecifain-tuire quanto sia fondamentale laprima fasedell'Opera,una faseordi-nata a scindere, ad aprire in due, aputrefare il composto, a "uccidere ilvivo per risvegliare ilmorto", a vin-cere la personalità umana frutto disecolarizzazioni, contingenze, illu-sioniperfaremergereerisorgeredadentro noi stessi l'impersonalità di-vina,trasformandouncorpomortalein un corpo immortale di luce e digloria.UnOrdineiniziaticoautentico,regolare, legittimo, immutabilmentee fortemente legato ai principi e aivalori della Tradizione primordiale,pone nelle mani dei suoi adepti gli 1"IlmionomeèPietraGrezza!".Figura2–MutusLiber(tav.1)

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strumenti e il Metodo attraverso iquali essi dovranno imparare a tra-scendereilpianoillusoriodeltempoe dello spazio, superando il pianomateriale per raggiungere la Cono-scenza del Sé Superiore, la scintillasimbolo dell'immanenza del Supre-moArteficeDeiMondicheèracchiu-saesigillatanelcuoredell'uomosindalprimoistantedellasuacreazione.Diversamente, per quanti vantaggine potrebbero ugualmente derivare,essoresterebbeunabuona, forseot-tima, scuola di perfezionamento eti-co e morale, con la prospettiva diraggiungere perlomeno quella che ilGrandeFratelloArturoReghini defi-niva saggiamente "tranquillità inte-riore",manulladipiù.LaPietraGrezzaesprimecosìquellaprima parte dell'Opera al Nero cheandrà successivamente a perfezio-narsi all'interno del Gabinetto delleRiflessioni. Essa rappresenta la Ma-teriaPrimadicuiparlanoglialchimi-sti che attraverso l'esperienza delV.I.T.R.I.O.L. si trasformerà in PietraOcculta. Siamo realmente in presen-za di un Grande Mistero, troppospessosottovalutatoemalcompreso,quellodi unapietra chene contieneun'altra, forse lamedesima che, sot-topostaaivariregimidelfuoco,mutaformanellesuevariefasi.Quioccor-re fare un ulteriore sforzo e cum-prendere che nella nostra Arte sog-gettoeoggettosonoracchiusinell'u-nità della stessa persona. Da questaconsiderazionenasceeprendecorpola Mentalità Tradizionale, la formamentis indispensabile per calarsi eimmedesimarsi in ciò che desideria-

mo conoscere. Individuare e trovarela seconda Materia Prima (la PietraOcculta) significa ritrovare la PrimaMateria, il nostro seme spirituale, ilnostronucleod'oro, l'equilibrioper-fettotra ilRee laRegina, ilmirabileCinabro, la Pietra Cubica a punta dicolore rosso che s'innalza sulle Co-lonne del Tempio, che abbandona ilsepolcro diHiram, finalmente liberadallaLeggedigravità,comeilKnephalato che solleva verso l'alto l'uovocosmicoracchiudentel'ank…La Schola ermetico-alchemica ag-giunge che è fondamentale accende-reun fuocodall'esterno,detto fuocodell'Arte, per stimolare quello inter-nodettodiNatura.Ataleriguardovasottolineato che la Massoneria egi-ziana,neisuoiprimitregradi,puntal'indice sul valore e sulla potenzatrasmutatoria del Rito Sacrificale.L'accensione dei tre lumi, seguitadall'accensione del settenario edall'invocazionealSupremoArteficeDei Mondi corrisponde, specular-mente, analogicamente e simbolica-mente, all'accensione di quel primofuoco di cui si è detto poc'anzi: noncomprenderne l'importanza e il suosignificatooccultoedesotericosigni-

Figura3–Ilgradodiapprendista–Anonimo

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fica rimanere imprigionati sine dieall'ego inferiore, alla vanità e all'or-goglio intellettuale, condannati alpiano virtualemanon reale dell'Ini-ziazione.

Esteriorità ed interiorità sono quiparolepreseaprestitoperpuntella-reunragionamentodibase,necessa-rioacomprenderetuttociòchenellamanifestazione è duale ma nel con-tempo fatalmente destinato a fon-dersi nell'Uno il Tutto, l'En To Pan.Nel Rito che pratichiamo le invoca-zioni d'apertura e di chiusura rap-presentano la fase ascendente, dettaFides,equelladiscendente,dettaVir-tus. La prima è l'anelito dell'uomochedesideraconoscereséstessoperreintegrarsi nella dimensione spiri-tuale originaria, dalla quale sente di

provenire; lasecondaèlaricompen-sacheilSupremoArteficeDeiMondigli elargisce per il sacrificio ch'eglicompierettificando isuoidifettie lasua personalità profana, come raggidi luce divina che lo aprono allacomprensione graduale dei "pianiperfettidiquellasaggezzaconlaqua-leEgligoverna imondi...".Queste in-vocazioni sono vere e proprie pre-ghiere e rappresentano ilmezzopiùpuro, efficaceepotentemessoano-stradisposizioneperaprircialsacroe al divino. È la terza parte di quelFuoco Filosofico uno e trino che siapre con la Meditazione, prosegueconlaContemplazioneeterminaconlaPreghiera.Entrando nel Tempio, nella Loggia,noi entriamo contemporaneamentein noi stessi. L'ostilità del mondoprofanonondevetrovarealbergoin-filtrandosipericolosamenteattraver-so le colonne d'ingresso; i "metalli",intesicomecaricoeportatoprofano,devono rimanere fuori. Dividendocosì la parte impura da quella sacraci prepariamo e ci predisponiamoadeguatamente ai Sacri Lavori. Alcoperto, sigillati dal Pentagrammadisegnato nell'etere dal GuardianodellaSoglia,protettidaquellaentitàdistruttiva e disgregante alla quali iFilosofi Ermetici davano il nome diDrago, possiamo finalmente assapo-rare il "pane della beata mensa deisapienti", consapevoli che, sugliscrannietralecolonne,sarannopre-senti anche i Fratelli Invisibili, chedal piano dello spirito parteciperan-no, in comunione con noi, ai SacriLavori. Anche questo è un Grande

Figura4–Menorah, theholyGrailCup, theTreeofSapphires–JaneAdams

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Mistero da non sottovalutare mai eche ci deve fare riflettere sulla re-sponsabilità e sul dovere che abbia-mo di partecipare alle tornate pro-grammate in calendario, uniti spiri-tualmente ai nostri Maestri Passati.Va inoltre sottolineato e ricordatochetuttiigiuramentisifirmano"allapresenza dei Fratelli visibili ed invi-sibili…".Sigillandoci nel Tempio operiamocomel'alchimistachesigillailVaso.IlDrago,lasciatoall'esterno,faràfaticaadalimentarequellointernodandocimodo di combattere quanto ancoradi residuale, in termini di scorie, èrimastoall'interno,spossandoloein-fine trasmutandolo come si trasfor-ma il veleno in farmaco. Questaenergia,cheiprofanichiamanoMale,rappresenta per l'iniziato una forzanecessaria enecessitante alla realiz-zazione della Grande Opera – ne èaddiritturalachiave–maèaltrettan-toimportantenonprenderemaiallalettera il linguaggio ermetico-alchemico: tagliare la testa al dragosignifica impedirgli di occupare edominarequesto "organospirituale"– controparte di quello materiale efisico–con il flussocaoticodeipen-sieri che generano costantementeconflittualità e dualismi. Come giu-stamenteèstatodetto:"laletterauc-cidelospiritovivifica".Nulla deve uscire, né entrare, primadel tempo necessario allo svolgersidelle operazioni programmate, dalVasoFilosofaleenelVasoFilosofale,pena lanullitàdel lavoro intrapreso.Così,ugualmente,inLoggiailFratelloHyerocerixassumeilruoloeiltitolo

diGuardianodelTempio,allastreguadelSigillod'ErmetechechiudeilVa-so Filosofale, l'Atanor. La Controini-ziazione prende corpo da un'erratavalutazione, dalla falsa consapevo-lezzadi avere già raggiunto il domi-niodiséstessidopoaverconquistatosolo parzialmente determinati pote-ri. Quando la purificazione non av-viene correttamente lascia dietro disé scorie pericolose e il Vaso vieneaperto anzitempo. La volontà di po-tenza si sostituisce allora all'umiltà,la ragionevolezza e la tolleranza ce-dono il posto all'aggressività e allapresunzionee tutto ilpercorso fattoin precedenza subisce una battutad'arresto. Su questo punto è beneriflettere emeditare profondamentele parole del Grande Fratello Arte-phius, tratte dal libro "Introduzione

Figura5–OpusMagnum.ThevesseloflifePain-ting–IoanaNestorescu-Balcesti

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al Segreto massonico" del GrandeFratello Flamelicus e che recitanocome segue "la crisi dell'umanità èdeterminata da ebbrezze dovute adiniziazioni incomplete". Incompletenel sensodi interrotte, abbandonateper bassi istinti passionali che pro-vocano stordimento ed ebbrezze!Talvoltaèlafrettaadarecattivicon-sigli, ildesideriodiavere tuttoesu-bito, dimenticando che le acquedell'insegnamento massonico e tra-dizionale sono acque lente, dolci egraduali come ugualmente deve es-sere lenta e graduale l'esposizionedella nostra materia al "regime delfuoco" per evitare inutili e dannoseforzature. Gli alchimisti spesso cimettonoinguardiadalle"acquecor-rosive" intendendo, con questo ter-mine, tutti quegli strumenti atti aforzare prematuramente i piani dicoscienza dell'essere. Vale la penarammentare la smaniamoderna chehapervasoeottenebratodiversiOr-dini iniziatici, con l'utilizzo semprepiù frequente edisinvoltodi perico-lose pratiche magiche e teurgiche,spessomalcomprese,senonaddirit-tura inventate dal nulla, e messe inopera da apprendisti stregoni senzaarte né parte e che proiettano lorostessi e i loro ignari e inconsapevoli"discepoli" direttamente nei pianiastrali, con le conseguenze che nederivano e che tristemente osser-viamo. Le Scienze tradizionali ci ri-cordanocheildominiovasempreri-cercatosuséstessienonsuglialtri!Quando si risveglia il "drago" dob-biamoesserepreparati e armatipercombatterloallapari,essoèlanostra

personalità profana, con i nostri di-fetti, i nostri vizi, le nostre passioniumane.

Perquantoriguardalerelazionitrailsimbolismodei primi tre gradi dellamassoneriae latradizioneermetico-alchemicaèdanotare la sottigliezzaconcuivienerivisitata,permezzodiquestanuovachiaved'interpretazio-ne, la serie dei segni rispetto all'or-dine. Nel primo grado l'apprendista,manoasquadrasullagola,compieunsegno che ci ricorda il taglio dellamedesima. Non possiamo quindinon rilevare l'impressionante analo-giaelaconcordanzasimbolicaconiltagliodella testadelDragoRossodicui si parla nei testi d'alchimia. Leordinarie concatenazioni mentali

Figura6–Ildragoatreteste–SplendorSolis–(XV–Sole)

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operano sempre in modo caotico eincontrollato e rappresentano il pri-moostacolo,laprimaprovadasupe-rareperimpossessarsidiunacorret-ta capacità dimeditazione. Ecco cheil Silenzio di cui parliamo si rivelanonsolocomeilsilenziodellaparolaparlata, bensì anchequellodella pa-rolapensata.Da questa riflessione si evince conmaggiore chiarezza quanto l'ermeti-smo e l'alchimia si spingano in pro-fonditànell'analisienellaricerca in-teriore, offrendo i primi bagliori diuna nuova operatività per certiaspettipiù incisivadellaprecedente.Tagliare la testa del Drago Rosso ecuocerla successivamente e miste-riosamentenelsuostessosanguesi-gnificatrasformareloZolfovolgare–equivalente dell'Io principio d'indi-

viduazione – nello Zolfo dei Filosofi.Aquestaoperazionesegue la libera-zionedell'altrodrago, ilDragoBian-covolgare–oMercuriovolgare–cheimmediatamente si nobiliterà, nonpiù prigioniero del suo carceriere,quel Drago Rosso che lo teneva sof-focato e incatenato. Anche ilMercu-rio volgare diverrà così MercurioIgneoo,conterminologiadiversamaequivalente significato simbolico, laSposadeiFilosofi!Il secondo e il terzo grado, nei lorosegni rispetto all'ordine, rappresen-tanoaltrettantimomentidilottaediliberazione. Il Cuore, sededi passio-ni,sentimentiestatiemozionalidevediventare il ricettacolo di un nuovoFuoco, quel Fuoco che ama dolce-mente,chebruciasenzalasciaresco-rie,quelFuoco cheanelaaldivinoeche ad esso tende per immedesima-zione,cheda fiammasi trasformainluce, punto d'incontro tra la miste-riosaLucedelSudelamisteriosaLu-ce del Nord che insieme formanol'androgino2!Il basso ventre, prossimo alla sedepreposta alla riproduzione e molti-plicazione della specie, è il luogodell'ultimo e più cruento combatti-

2Interessanteeistruttivo,sutaleargomen-to,quantoscrisseilGrandeFratelloGasto-ne Ventura nel suo famoso romanzo a ca-rattere iniziatico dal titolo "La Terra dellequattro Giustizie" Ed. Atanor, inmerito alMercurio inferiore, al Mercurio Superiore,alPiomboeall'Oro.Questiquattroelemen-tiformanounacroce.Leduelineerettechelaformano,laprimaorizzontaleelasecon-da verticale, devono essere analizzate ecomprese esotericamente, soprattuttoquellaverticale.

Figura7–IlGrandeAndroginoErmetico–CodexGermanicusMonacensis598

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mento che dovremo affrontare con-troilDrago.Quièlasededellaforzasessuale. Giunto ai piedi dell'Alberodell'immortalità il Maestro d'Artedevedimostraretuttelesuecapacità,nonhamodod'ingannareilGuardia-no della Soglia, il cherubino armatodispadafiammeggiantecheglisipo-ne davanti impedendogli di racco-glierne il frutto.Lapurezzadevees-sere reale, totale. Il cavaliere terre-stredeveportarsialcentrodellacro-ce orizzontale per iniziare la risalitalungol'asseverticale, lascaladiGia-cobbe, come la Colonna vertebraledelDioOsiride,ilsacroDjed.Resen-zamacchiaesenzapaura!Il V.I.T.R.I.O.L. è il percorso che ciconduce al centro della terra, attra-versando i tre regnidellanostrana-tura interiore, i tre vasi che insiemecompongono l'unico vaso. Le settelettereche locompongonoci indica-nochedovremoincontrare,vincereetrasmutareisettemetalli,isettepia-neti della tradizione astrologica,espressioni di forze che da negativedevonodivenirepositive.Perfareunesempio, incontrandoMarte,equiva-lentedelferro,nelsuoaspettovolga-re,ancorapregnodinegativitàqualil'irascibilità, l'aggressività, le sueformediviolenza immotivata, lasuasmania di sopraffare i più deboli…dovremo impegnarci per farlo cam-biare.Martecidaràalloratenacianelcarattere, rispetto della disciplina edella gerarchia, senso della lealtà eun immenso coraggionell'affrontarele difficili prove della vita e dell'Ini-ziazione.Va ricordato che ciò èpos-sibile perché la sorgente di tutte le

manifestazioni, sino a quando nonappare nel piano della storia, dellospazioedeltempopolarizzandosi inpositivo e negativo, è unica. Anchel'odio e l'amore degli uomini seguo-no questa legge di natura superioreedèperquestochenulladeveesseredistrutto o eliminatoma trasmutatoeriportatoalpuntometafisicoorigi-nario.Questo percorso del V.I.T.R.I.O.L. odel numero sette, si ripropone nelviaggio che l'Apprendista dovràcompiere all'interno del Tempio apartire dalla Colonna del Sole, Boaz,la prima a illuminarsi. Da qui, se-guendoilpercorsodelcordonerossod'amore edei suoi settenodi, dovrà"solversi",purificarsi,rettificarsisinoaquandononritroveràJachin,laCo-lonnadellaLuna.Soloalloraanch'es-sapotrà illuminarsi, risvegliarsi e li-berare la sua forza essenziale. Sicompirà così la congiunzione degliopposti, la sacra ierogamia, le nozzechimichedallequalinasceràHorus,ilfiglio dell'Arte. Ciò che era fisso di-

Figura8–Azoth-BasiliusValentinus

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verrà volatile e ciò che era volatilediverràfisso.Èl'inversionedeiLumi.Lamateriasispiritualizzeràelospi-ritosimaterializzerà.Moltealtreconsiderazionisipotreb-bero aggiungere sul grado di Mae-stro.Lasuasimbologiaèuncontinuorichiamo alla tradizione ermetico-alchemicapiùpuraeprimitiva.Ilco-fanonelqualevienerinchiusoOsiri-de è l'Atanor, il Vaso Filosofale; leacquedelNilo,ovevienegettatodo-poesservistatorinchiusoesigillato,rappresentano il bagnopurificatoriomercuriale; Seth e i suoi congiuratisonogli agentipreposti alladissolu-zione del composto3 ed infine la ri-cerca e il ritrovamento del cofanoall'interno dell'albero d'acacia nellaterra del ReMalcandro da parte deiFratellichesieranomessiallaricer-ca4 esprimono il concetto del "solveet coagula". Iside, la Massoneria insensolato,agiscecomeunacalamita,attirando, fissando, coagulando, ri-chiamandoasé lospirito, ilsoffiodiOsiride per conservarlo e donarlonuovamente al dio "morto", sten-dendosi sopra di esso con un attod'amore "magico" (il fallo era scom-parso) facendolo rinascere a nuovavita, in questo accompagnata dalsuonomisteriosodelsistroedalbat-tito d'ali del falco, che ricordano ilsimbolodelKnephpostosottoilsuo 3NellavariantedelmitonarratodaPlutar-conelsuo"DeIsideetOsiride"siparladel-lo smembramento del corpo di Osiride inquattordicipezzieciòrendemaggiormentechiaral'operazionealchemicadel"solve".4EquivalenzaconlaricercadeiquattordicipezzidapartediIside,chepoineritroveràtredicimenouno,ilfallo.

trono all'oriente: un uovo alato conal centro l'Ank, la chiave del Nilo,espressionedelSoffiocherisalever-solasuaoriginedivina!ConquestaimmaginelaGrandeOpe-raègiuntainprossimitàdeltraguar-do prefissato: l'uomo storico, condi-zionatodaltempo,dallospazioedal-la personalità del suo Io inferioremuore, sotto la spinta purificatricedelFuocoFilosofico,manonmuoreilSoffio, la Scintilla divina, il Sé supe-riore permanente e indistruttibileche viene momentaneamente con-servatodalsuoPrincipioFemminino,anch'esso eterno, Iside, la GrandeMadreper essere infine restituito. IlKneph rappresenta il connubio fina-le,ilritornodelRechericonquistailregno con a fianco la Sua Regina equindi, analogicamente, anche l'an-drogino. Questa realizzazione è daintendersi solamente su di un pianospiritualeenonmateriale.Chiudiamoqueste riflessioni con l'e-samedelvessilloolabarodelnostroRito.Isuoitrecolori,ilnero,ilverdee il rossosono i coloridella trasmu-tazionegradualedellamateria.Sonolasintesi triunitariadell'ArsRegia. Ilcolore verde interposto tra il nero eilrossonondeveingannarci.

Figura 9 –Ramoscello simbolico di Acacia – AriRoussimoff

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Nonostanteitestialchemicianoipiùnoti e meno datati mettano al suopostoilcolorebianco,adunaattentaanalisi va riconosciuta agli antichiiniziatid'Egitto5unanaturaleesem-plice disposizione affinché i veli suimisteri dellamorte e della rinascitaspiritualefosserodispostiasuapro-tezionenei tempi futurimache,allostessotempo,potesserorivelarsinel-la loro essenzialità primitiva ai sin-ceriricercatoridellaLuceedellaVe-rità.Sepernoiparlaredidualitàco-me prima espressione della molte- 5 Nelle raffigurazioni sacre all'interno deiluoghi sacri e di culto dell'antico Egitto laseriecromaticainoggettoèspessorintrac-ciabile.

plicità è un'evidenza di carattere lo-gico, estrapolaredal colorebianco ilsenso della lotta e dell'antagonismodualeèmenofacilechefarloparten-dodalcoloreverde.Quest'ultimo,in-fatti,èuncoloresecondariorisultan-tedell'unionediduecoloriprimari,ilgialloeilblu,ovverolaLuceel'Om-bra!È il coloredelvisoedellemanidel dio Osiride, che nei miti e nellenarrazionièdettoancheundionero6ma che può successivamente assu-mere, almeno nelle parti sopra de-scritte, il colore verde. È anche ilpassaggiodalpianodellaterraneraaquello vegetativo, del seme che di-vienegermoglio.Èilcoloredeifosfo-ri,ilraggioverde…

«Ilgialloèunalucecheèstataattenuatadalletenebre;

ilbluèun'oscuritàindebolitadallaluce»7

IlS∴G∴H∴G∴ S∴G∴M∴

È 6VedereilpuntoXIIdellaTavoladiRubinoattribuitaadErmeteTrismegisto.7Goethe,Teoriadeicolori,1810

Figura10–LabarodelRito

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LA TERRA, LA DONNA E LA FECONDITÀ

ei complessi mitici e rituali, la terra è valorizzata in primissi-mo luogo per la sua infinita

capacità di portare frutti. Per questo, con l'andar del tempo, la Terra-Madre si trasforma insensibilmente in Madre dei Cereali. Ma le tracce della teofania tellurica non scompaiono mai dalla fi-sionomia delle "Madri", delle divinità telluriche. Per citare un solo esempio, nelle figure femminili della religione greca, Nemesi, le Erinni, Temi, si rico-noscono gli attributi originari della Ter-ra-Madre. Ed Eschilo prega anzitutto la Terra, quindi Temi. È vero che Gaia fu alla fine sostituita da Demetra, ma la coscienza della solidarietà fra la Dea dei Cereali e la Terra-Madre non andò perduta per gli Elleni. Euripide dice parlando di Demetra: "essa è la Ter-ra… chiamala come vuoi". Le divinità agrarie si sostituiscono alle arcaiche divinità telluriche, ma senza che la so-stituzione implichi abolizione di tutti i riti primordiali. Attraverso la forma delle Grandi Dee agricole, si può rico-noscere la presenza della "Padrona del Luogo", la Terra-Madre. Ma le nuove divinità precisano sempre più il loro profilo, la loro struttura religiosa si fa più dinamica. Cominciano ad avere una storia patetica, a vivere il dramma della nascita, della fecondità e della morte. Il passaggio dalla Terra-Madre alla Grande Dea agricola è il passaggio dal-la semplicità al dramma. Dalla ieroga-mia cosmica del Cielo e della Terra fi-no alla più modesta pratica attestante la santità tellurica, dappertutto si incontra la stessa intuizione centrale, che torna

come un tema dominante: la terra pro-duce forme viventi, è una matrice che procrea instancabilmente. Quale che sia la struttura del fenomeno religioso su-scitato dall'epifania tellurica, "presenza sacra", divinità ancora amorfa, fisio-nomia divina ben definita, o infine co-stume risultante dal torbido ricordo del-le forze sotterranee, vi si riconosce sempre il destino della maternità, dell'inesauribile potenza creativa. Que-sta creazione è talvolta mostruosa, co-me il mito di Gaia evocato da Esiodo. Ma i mostri della teogonia sono soltan-to una dimostrazione delle infinite for-ze creatrici della Terra. Qualche volta non occorre neppure precisare il sesso della divinità tellurica, procreatrice universale. La divinità cumula allora tutte le forze della creazione; questa forma di bipolarità, di coincidenza dei contrari, sarà ripresa dalla più elevata speculazione posteriore. Ogni divinità tende, nella coscienza dei suoi fedeli, a diventare tutto, a sostituirsi a tutte le altre figure religiose, a regnare su tutte le regioni cosmiche. E poche divinità ebbero, come la Terra il diritto e la ca-pacità di diventare tutto. Ma l'ascesa della madre terra non ha mai perduto i suoi privilegi arcaici dei "Padrona del Luogo", fonte di tutte le forme viventi, custode dei figli e matrice nella quale si seppellivano i morti perché vi riposas-sero, vi si rigenerassero e tornassero finalmente alla vita, grazie alla santità della Madre.

Giovanbattista

N

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Figura11–IlritornodiPersefone–FredericLeighton

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MAKEDA – LA REGINA DI SABA

l termine dell'iniziazione al grado di Maestro d'Arte il fra-tello Odos narra al nuovo ini-

ziato la leggenda del tempio che il Re Salomone volle edificare alla gloria di Jahveh. Questo racconto, certamente simbolico, riveste notevole importanza per le sue valenze cabalistiche e indica-tive circa il pensiero iniziatico che il massone deve percorrere. Non mi di-lungherò nel racconto della storia che tutti conosciamo, ma vorrei piuttosto soffermarmi ad approfondire alcuni particolari che ritengo di una certa im-portanza. Innanzitutto che il tempio na-sce dall'intuizione di Salomone, capace di salire fino ad Aziluth, il piano dove si trovano gli archetipi divini e dalla sua volontà di realizzarlo sulla terra. Realizzazione sul piano fisico che tut-tavia egli non è in grado di compiere in quanto non totalmente padrone del pia-no materiale. In questa leggenda viene così simbolicamente evidenziato un fatto che l'uomo ha compiuto dopo l'u-scita di Adamo dal Giardino dell'Eden, ovvero che una parte dell'umanità ha percorso il suo cammino affidandosi all'intuizione, alla saggezza che perce-piva come ispirazione divina, mentre un'altra parte di umanità si specializza-va a coltivare la terra, a lavorare i me-talli e le pietre riuscendo attraverso queste arti a manifestare qualcosa di vitale e di assolutamente nuovo. Salomone, il saggio Re-Sacerdote, ispi-rato da Dio per realizzare la sua intui-zione dovette affidarsi ad Hiram-Abiff, il Maestro costruttore, il libero murato-re che aveva conquistato la sua sapien-

za dominando gli elementi con mezzi umani. A questo punto ecco apparire un perso-naggio che diventa centrale in questa storia e credo per l'evoluzione dell'u-manità: Makeda, la misteriosa Regina di Saba. Questa "Regina Nera" è conosciuta come fondatrice di una stirpe reale, portatrice del seme di un "Messia nero" futuro liberatore dei popoli del Sud. Sa-lomone, figlio di Davide, sappiamo es-sere portatore del seme del "Messia" profeticamente atteso quale liberatore del popolo ebraico. La mistica unione tra il Re d'Israele e la mitica Regina del Sud si inserisce nel Proposito Divino per la discesa in terra del "Verbo Divino", il Cristo, il Salva-tore dell'intera umanità.

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Figura12–LaReginadiSaba–AnneWorbes

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Makeda intraprese il suo lungo viaggio a Gerusalemme affascinata dal compito spirituale che Salomone si era assunto e volle scambiare con lui sapienza e amore, partecipare con lui all'opera di rettificazione delle "Scintille Divine" cadute in terra durante il periodo stori-co che la Cabala chiama Shevirat ha-kelim o "Rottura dei Recipienti". Salomone e Makeda operano insieme su vari livelli, compreso quello sessua-le (tanto che la Regina lasciò Gerusa-lemme incinta), ma il loro rapporto si incrina quando la Regina scopre che la realizzazione terrena del Tempio non è stata opera del Re ma di Hiram, il Mae-stro costruttore. Quando Makeda riesce ad incontrarlo dice una leggenda che se ne innamora al primo sguardo, intuendo che è a lui che è stata destinata dal disegno Divino e lo sposa.

Hiram non riuscì però a evitare la gelo-sia di Salomone né la vendetta dei tre Compagni che da lui sobillati volevano conoscere il segreto della Parola Sacra senza esserne degni e che al suo dinie-go lo uccisero. Ho tratto queste informazioni su Ma-keda da ricchi Midrashin (memorie bi-bliche) su di lei, da alcuni versi del Cantico dei Cantici e dal Kebra Negast (testo sacro etiope). Questi sono i parti-colari del racconto che volevo sottoli-neare, ora cercherò di approfondire un poco gli aspetti simbolici che contiene, naturalmente senza pretendere che sia-no delle verità, ma piuttosto un'occa-sione di approfondimento e meditazio-ne. Chiunque osservi la nostra realtà quoti-diana alleggerita dai veli di maya sco-pre l'esistenza di due grandi divisioni nell'essere umano, due barriere. La prima che separa la testa dal cuore, cioè l'intelletto razionale dai sentimen-ti, la seconda che separa questi senti-menti del cuore dalle emozioni del cor-po astrale e dalla sessualità che condi-vidiamo con il regno animale, è come se gli uomini fossero divisi in tre aspet-ti che a fatica comunicano tra loro, rendendo così complicato organizzare una vita equilibrata e felice. Ecco che allora amare si trasforma in "fare ses-so" e che ogni altra nostra azione è soggiogata dalle forze oscure che ci tengono prigioniero il cuore. Lo Zohar ci insegna che questa divisione in tre parti dell'essere umano segna la sua de-cadenza nel "Triplo Serpente" che l'ini-ziato deve affrontare e rettificare. Salomone e Makeda allora non sono solo due personaggi storici, ma rappre-sentano due simboli, due maestri

Figura 13 – La Regina di Saba e re Salomone –PierodellaFrancesca

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dell'umanità che insieme cercarono di addolcire le forze del Giudizio, due forme di energia che ogni iniziato deve trovare in sé stesso per costruire una corporeità fisica in grado di divenire "Tempio dello spirito". Per ottenere il risultato agognato il no-stro Hiram personale deve fare innamo-rare la sua Regina nera, la sua Makeda, la sua Miryam, la sua Ginevra con la purezza, la dignità, la correttezza delle sue azioni terrene, deve divenire Re nello spirito, senza mai dimenticare che è sempre la donna, la Makeda, che cu-stodisce il Fuoco Sacro e il potere di Excalibur. È scritto nel Cantico dei Cantici: "sono nera eppure desiderabile, o figlie di Sion, come le capanne di Kedar, come i tappeti Salomone. Guardate come sono nera, è stato il sole a bruciarmi così. I figli di mia madre mi hanno posto a custode delle vigne, dimmi che tu ami la mia anima, dove porti gli animali al pascolo, dove riposi il mezzogiorno". Makeda rappresenta l'inconscio Divino (la sua pelle nera) nero profondo come quello delle Madonne Nere che popo-lano la nostra cultura, che nascondono simboli alchemici (l'Opera al Nero) come la famosa "Pietra Filosofale" che permetteva la trasformazione dei me-talli, fatta di polvere nera, scura come la terra di Misraim, come Osiride, il si-gnore del Duat che veniva chiamato "il Nero". Antiche leggende narrano che la bellis-sima sovrana nascondeva sotto le sue lunghe gonne una zampa d'oca, ed è così che Makeda veniva raffigurata sui portali delle cattedrali gotiche francesi, come nel portale di St. Benigne a Di-jon, dove appare al fianco di Mosé. Ri-

cordo che molte località poste sul cammino di Santiago di Compostela, il cammino degli iniziati, portano il sim-bolo dell'oca, sia in Francia che in Spa-gna, simbolo sacro anche per Maitre Jaque, leggendario signore della pietra, padre dei costruttori di cattedrali del medioevo. Il famoso occultista Fulcanelli disse che questo simbolo sacro fu immortala-to anche nel gioco dell'oca, che rappre-senta tutte le principali fasi dell'Opera alchemica. Il labirinto del gioco na-sconde un percorso iniziatico che con-duce alla porta della Conoscenza. La zampa d'oca, raffigurata dalla lettera "y", simboleggia la vittoria dello spirito sulla materia. Accanto a San Giacomo, sulla via iniziatica delle stelle, ritro-viamo costantemente Makeda, la Reina Pedanque, la Regina dal piede d'oca, il principio femminile nel suo aspetto più sacro, portatrice di vera vita e resurre-zione.

Cesare

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LA PUNTA DEL COMPASSO COME STIMOLO DI RISVEGLIO

o stato originale, essendo in-condizionato, è senzaattributi,senza forma, senza identità.

Quello "stato è solo pienezza", diconseguenza è impossibile etichet-tarlo o dargli un nome adeguato.L'uomo, dovendo comunicare inqualchemodo,habisognoditerminieparole edunqueneimillenni sonostati dati diversi nomi e diversi ter-mini, terminichenelcampodellari-cerca spirituale devono dare il rife-rimento simbolico alla divina veritàeternanondescrivibile.Lacoscienza,il pensiero "io sono", vibra sponta-neamente nell'esistenza senza unareale comprensibile ragione appa-rente, comeun'onda suuna superfi-cie d'acqua. Questo pensiero "io so-no"creailprimosensodidualitànel-lostatooriginariodiunicità,nessunacreazionepuòavveniresenzaladua-lità del principio maschio/femmina.Luce/ombra. Qui inizia il gioco divi-no,equil'uomonondovrebbe,amioavviso, mai dimenticare il principiodell'unità fondamentale tra assolutoerelativo, l'unitàfondamentaletrailnonmanifestoe ilmanifesto.Lama-nifestazione viene ad esistere solocon il concetto fondamentale "io so-no".Quiifenomeni,iniziandoainte-ragire, hanno bisogno attraverso ilprincipio maschio/femmina di unospazioediuntemponelqualemuo-versi e sperimentare la loro presen-za. La presa di coscienza di questogioco divino è l'inizio di una riunifi-cazionesudiversipiani,presadico-

scienzadituttociòchedurantelavi-ta si tende a separare con il razioci-niomentale.Lostrumentocolqualecisiconfron-taperprimonella loggiadurante l'i-niziazione da apprendista è il com-passo, o meglio la punta di questo.L'apprendista, infatti, la sente sulcuore durante l'iniziazione. Questapuntachespingeracchiude,traleal-tre cose, il messaggio "risvegliati"!Destati dal sonno e senti il piccolopuntorappresentanteDio.Unpicco-lo punto rappresentante il tutto. Loshoreshdiogni cosa, l'inizio e la ra-dicediognicosamanifesta.Ilpiccolopunto, simboleggiatodallapuntadelcompasso, integra la radice di ogniinizioedi conseguenza il suo futurosviluppo in potenza. Da lì in poi si

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Figura14–RitrattodiClaudeHenriWatalet(concompassosulcuore)–JeanBaptisteGreuze

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vedrà che il compasso, nel suo sim-bolicomovimentomaterialediaprir-siechiudersi,rappresentalapossibi-lità che ha l'uomo saggio e umile difar entrare in lui la consapevolezzautilizzandounostatodicoscienzadi-verso, appunto da risvegliato. Dice-vanoisaggi:"uccidi ilvivoefarisor-gereilmorto".Ilcaso,inloggiacomenellavita,nonesiste,unpuzzlecome lavitarichie-decheallabasecisiagiàundisegnosu diversi livelli e ciò comporta chel'uomodeveessereapertoetolleran-te. Squadra e compasso nelle primetrecameresonopostiinprecisimodioperativi e col tempo e la pazientericercasiscopre ilperchéunatradi-zioneabbiavolutoereditaretalimo-delli operativi. Tutto è conforme adun piano ben preciso. La prova perognimassone è tendere con tutte lesue forze a ritrovare l'unità sui vari

piani che gli si presentano dentro efuori, capire che la dualità è ciò cheserve per reintegrarsi nella condi-zionedipace,difattiunadellecarat-teristiche che il massone deve svi-luppareèlatolleranza.Questanonèintesa come mera bontà fine a séstessa anzi, questa rappresenta unavera e propria prova di coraggio etenacia,poichéchinonsaesseretol-lerantenonsapràmaicosavogliadi-re l'accettare le diversità dell'essereumano. L'apertura del compassorappresenta anche questo, il saperessereapertinelgiustomodoeconigiusti gradi incrociando tale condi-zione con la squadra, la quale daràsolidità al volgersi degli eventi inconformità col pianomateriale. Tor-niamo a sentire quella punta, quellapressionesulcuoreogniqualvoltaneabbiamo bisogno, chiediamo di sen-tire dentro il seme della divina pre-senza: il mistero del punto che rac-chiude tutto in forma latente è unappiglio sul quale meditare per ge-nerare nuove intuizioni sulla radicedell'essere.

Franco

Figura15–ResurrezionediCristo–CarlBloch

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