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Il ruolo del tapering - Marcia dal Mondo · La premessa della programmazione è, quindi,...

Date post: 16-Feb-2019
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Il ruolo del tapering nell’allenamento delle specialità di endurance: esperienza con Eleonora Anna Giorgi Padova, 21 febbraio 2015 – Gianni Perricelli
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Il ruolo del tapering nell’allenamento delle

specialità di endurance: esperienza con Eleonora

Anna Giorgi

Padova, 21 febbraio 2015 – Gianni Perricelli

“…è una strategia o processo di allenamento ben accertato, usato nei giorni/settimane che conducono alle maggiori competizioni per il picco di forma”

“…è una progressiva non lineare riduzione del carico di allenamento, che dura un periodo variabile nel tempo, che ha come obiettivi ridurre lo stress psico-fisiologico dell’allenamento giornaliero ed ottimizzare la performance sportiva”

IL RUOLO DEL TAPERING NELL’ALLENAMENTO DELLE

SPECIALITA’ DI ENDURANCE

Alcuni studi scientifici dimostrano che la migliore modalità sia quella di mantenere l’intensità dell’allenamento, riducendo il volume fino al 60/90% e altresì riducendo la frequenza dell’allenamento fino al 20% (Scientific bases for precompetition tapering strategies – Mujika I, Padilla S. – Department of Research and Development, Medical Services, Athletic Club of Bilboa, Basque Country, Spain).

Inoltre esperienze derivanti dal triathlon e dal nuoto

sostengono che la durata ottimale del tapering sia da una a quattro settimane e seguendo un percorso non lineare l’efficacia dell’effetto è maggiore di un taper a step successivi.

L’obbiettivo del tapering dovrebbe essere minimizzare l’accumulo di fatica senza con ciò compromettere l’adattamento derivante dall’allenamento.

Il tapering presuppone, come elemento indispensabile, la preparazione psico-fisica necessaria ad affrontare allenamenti ad altissima intensità.

Nello step successivo si riscontrerà un decisivo miglioramento psico-attitudinale dell’atleta nell’affrontare l’allenamento e il grande evento in gara.

I dati che riguardano la mia interpretazione del concetto di tapering derivano dalla mia esperienza fatta con Eleonora Anna Giorgi nella stagione 2014, per un periodo limitato, ma significativo ai fini dello svolgimento del ruolo di “perfezionatore” che intendo consegnare a questo strumento di lavoro recentemente inserito nella mia impostazione di lavoro.

Interpretando il concetto di tapering come ottimizzatore della condizione di un atleta nella fase finale della sua preparazione, si cercherà di dare una importanza fondamentale al recupero tra un lavoro ad alta intensità ed un altro successivo. Per far sì che le intensità si proiettino significativamente in alto sarà necessario avere un recupero che vada, in egual misura, in una fase successiva specularmente verso le bassissime intensità, sino ad arrivare al riposo completo. Questo per consentire all’organismo di ripristinare fino in fondo il metabolismo aerobico, anaerobico/lattacido, muscolare e, non per ultimo, incorrere in un quadro ematologico deficitario.

0%

20%

40%

60%

80%

100%

120%

20

giorni

16 12 8

Eleonora Anna Giorgi Periodo precedente alla 20km challenge IAAF Lugano 1h27’29”

28/2 – risc.+ 20 km 1h30’25” (97% RG)

1/3 – 8km (5’10”)

2/3 – riposo

3/3 – 8km( (5’10”)

4/3 – risc. + 25km 1h56’20” (94% RG)

5/3 – 8km (5’00”)

6/3 – riposo

7/3 - 10km (5’10”) pom. 6km (5’00”)

8/3 – risc. + 10km 43’21” (99% RG) pom. 8km

9/3 – 8km (5’10”)

10/3 – riposo

11/3 – 8km (5’10”) pom. 8km (5’10”)

12/3 – risc. +7km 29’59” (102% RG) pom. 8km

Gara 16/3/2014

Eleonora Anna Giorgi Periodo precedente alla 20 km Coppa del Mondo Taicang (Cina) (v class. 1h27’05” m.p. italiana) 17/3 – risc. – 25km 1h55’38” (94% RG)

18/3 – riposo

19/3 – 10 km (5’10”)

20//3 – 8km (4’50”) pom. 8 km (4’50”)

21/3 – risc. + 12 km 52’13” (100% RG)

22/3 – riposo (partenza per Taicang – Cina)

23/3 - 8 km (5’00”)

24/3 – 10 km (4’50”)

25/3 – risc. + 8km 34’00” (105% RG)

26/3 - 8km (4’50”) pom. 8km (4’50”)

27/3 – riposo

28/3 – 8km (4’50”)

29/3 – risc. + 4km 16’51” (107% RG)

Gara 3/5/2014

Physiological and Psycological indices of the effects of the taper

Increased Vo 2 max economy Reduce perception of

Muscle oxygenation effort

Testosteron Global mood

Red cell volume disturbance

Hematocrit of fatigue

Hemoglobin Increased vigor

Reticulocytes Quality of sleep

Glycogen concentration, oxidatyve enzymes, muscle fiber

Contractile properties, strength and power

Dobbiamo considerare che il tapering è una componente dell’allenamento che deve soddisfare le esigenze del singolo atleta. Bisogna preparare fisicamente e mentalmente l’atleta ad esprimersi ad alto livello.

Il periodo in esame è semplicemente ridotto, questo perché non si può chiedere alla capacità di crescita della condizione di riprodursi all’infinito crescendo esponenzialmente.

Questo limite è “imposto” dalla stessa potenzialità del concetto di tapering.

Il ruolo del tapering non è marginale, al contrario assume l’oneroso compito di assolvere all’ottenimento della massima performance nel periodo desiderato.

La premessa della programmazione è, quindi, indispensabile per introdurre un concetto che ha stravolto il mio modo di procedere nell’avvicinamento alla gara.

Chiaramente per giungere ad un ottima interpretazione di tapering bisogna avere delle premesse fondamentali, senza le quali tutto il lavoro che viene svolto nell’ultimo periodo prima della gara perde di significato.

La costruzione della base aerobica è, perciò, imprescindibile e ineluttabile e va a sostenere tutto il resto dell’allenamento.

Inoltre ampio spazio deve essere dedicato allo sviluppo di una grande area di potenza aerobica, il vero cuore pulsante delle specialità di endurance.

Non esiste tuttavia, una semplice e chiara modalità assoluta di applicazione di tapering, in quanto questo rimane uno strumento altamente soggettivo ed empiricamente sperimentabile.

Questo è il grande enigma ma risulta essere anche la più affascinante forma interpretativa del raggiungimento dell’alta performance.

E’ d’obbligo tenere in considerazione che, oltre ai fattori esposti, quando si prepara un periodo di taper, ne esistono altri: nutrizione, fattori ambientali come caldo, freddo, altitudine, viaggi e jet-lag, picchi multipli con il taper, qualità e lunghezza del periodo d’allenamento

(Mujika et al. 2004)

Non esiste alcuna vera vittoria per l’uomo che non ama incondizionatamente ciò che ha dovuto fare per ottenerla.


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