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IL SETTIMANALE DEL TEMPO LIBERO - · PDF fileHa l’aria affettuosa, quasi timida, ma di...

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Biglietti esauriti prima ancora che vengano

affissi i manifesti dei suoi concerti. Successi

degni di una popstar. Eppure, l’artista che

sale sul palco non è una macchina da

spettacolo alla Lady Gaga, per intenderci,

ma un tranquillo signore che si “limita” a

suonare il pianoforte. Ma il piano, Ludovico

Einaudi, lo suona divinamente, e non ha

bisogno di grossi artifici

per arrivare al cuore di chi

lo ascolta. In attesa del suo

già storico concerto al Teatro

del Fuoco di Foggia, Viveur

dedica la sua cover 4 al

compositore di “Le onde”.

Sfogliando sfogliando, poi, vi

imbatterete nei due

originalissimi artisti della

band Glitterball 10 e in una

lunga intervista all’attore

foggiano Nicola Rignanese

16, curriculum da spavento

e una proficua collaborazione

con Antonio Albanese.

IL SETTIMANALE DEL TEMPO LIBERO

anno XVIII/numero 6settimanale - dall’11 al 17 febbraio 2011

Direttore editoriale: Euclide Della VistaCoordinatore editoriale: Valentina ScuccimarraDirettore responsabile: Donato Della VistaCaporedattore: Tony di CorciaIn redazione: Luigi de Martino, Luigi LioceCollaboratori di redazione: Domenico De Felice,Alessandra De Stefano, Antonio Di Donna,Concetta Fioretti, Anastasio Lombardi, PaolaLa Sala, Michele Robusto, Adriano Santoro,Saverio TanziDirezione grafica: Francesca delli CarriGrafici: Adriano Di Molfetta, Paola StefanelliFotografi: Tommaso Abatescianni, MonicaCarbosiero, Luca De MicheleUff. marketing & pubblicità: INEDITO s.r.l.via San Severo km. 2 c/o Mediafarm - 71121 FoggiaTel. 0881.588611 - Fax 0881.588612Direttore commerciale: Massimo RendinellaConsulenti pubblicitari: Alessandro Biccarino,Maurizio Cicilano, Fabrizio D’EliaArt director: Silvano delli CarriUfficio amministrativo: Raffaella Pinto

1 modulo 1 pagina(46 x 46,2 mm) (166 x 238 mm)e 26,00 e 260,00

Abbonamento annuale:e 24,00 versamento su c/cp n. 12693701�intestato a: Utopia Edizioni s.r.l.,via San Severo km. 2 c/o Mediafarm - 71121 FoggiaStampa: E. Cappetta & C.Distribuzione Foggia: Pony Speed ServiceViveur è stampato in 6.000 copie e distribuitogratuitamente in oltre 300 luoghi di ritrovo dellaprovincia di Foggia.Registrazione del Tribunale di Foggia n. 12/93Editore: UTOPIA EDIZIONI s.r.l.Redazione e amministrazione:via San Severo km. 2 c/o Mediafarm - 71121 FoggiaTel. 0881.588611- Fax 0881.588612www.viveur.it - [email protected] in redazione l’8 febbraio 2011

Periodico associato alla“Unione Stampa Periodica Italiana”

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Ludovico Einaudiil pianista sulle onde

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L’INFINITO È IL SUO TEMPO PREFERITO:“DIVENIRE”, MA ANCHE “SVANIRE”, “ANDARE”SONO TITOLI DI BRANI CHE LO HANNO RESO CELEBRE

FOGGIA Leo fa lo Scientifico. Suona lachitarra in un gruppo di coetanei. L’ultimahit che gira in radio non sarà mai para-gonabile a una versione di Marco TullioCicerone, ma a sedici anni un giro dibasso è più convincente di una orazionedel primo secolo avanti Cristo. A Leo eai suoi amici manca un tastierista. Nessunproblema, papà suona il piano. Un tran-quillo matusa si presenta in sala prove.Ha l’aria affettuosa, quasi timida, ma diquello che la sa lunga. I capelli sonopiuttosto radi, quelli neri appaiono ormaiindistinguibili a prima vista.“Salve ragazzi, sono Ludovico, il papà diLeo”. E sia. Le bacchette del batteristadanno il tempo in quattro quarti. Un colposecco alla cassa e si parte senza problemi,anche perché l’adulto si accoda e le manisi muovono alla grande. Papà Ludovicosi diverte, a un certo punto prende purea dare consigli, suggerisce accordi, offrealternative armoniche che danno sollievo

Qua le mani,Ludovico

Allievo di Luciano Berio, autore di decine di colonne sonore,musicista tra i più applauditi e richiesti al mondo.

Il pianoforte di Ludovico Einaudi riempirà di suoni il Teatro del Fuoco,che attende il solista torinese in una serata che si preannuncia storica

di Luigi de Martino

all’orecchio. “Com’è che tuo padre suonacosì bene? Dove lo tenevi nascosto?”Vallo a spiegare che papà è LudovicoEinaudi, l’autore di “Divenire”, che èuno dei pianisti più applauditi del mondo,un riempiteatri che brucia biglietti quandoancora i manifesti in città non sono affissi,o che la sua “Echos” ha venduto 100.000copie in poche settimane nel solo RegnoUnito, o che ha scaldato sgabelli neri allaScala di Milano, al Barbicon di Londra,al Trianon di Parigi, alla PhilharmonicKammermusiksaal di Berlino, addiritturaa Buckingham Palace, con il fiato di SuaMaestà sul collo.L’annuncio del suo arrivo al Teatro delFuoco, su un manifesto della grandezza disei metri per tre, ha provocato turbamentiin chi, da ormai diversi anni, segue questopianista camaleonte, capace di mischiare etrovare un punto di accordo tra classica,pop e contemporanea. Sperimenta suoni esensazioni, incanta folle con quel toccosemplice e quelle armonie di facile decodi-ficazione, cominciando a imporsi con il suopersonalissimo concetto di nuova classicaai tempi in cui il nazional-popolare GiovanniAllevi era poco più che un ragazzino.

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Foggia lo aspetta a braccia aperte e aorecchie ben tese. Il suo arrivo è fissatoper martedì 15 febbraio, alle 20.30.Chi spera ancora in una selvaggia cacciaal biglietto ha le speranze ridotte all’osso,giusto per voler essere ottimisti. Il miracoloreca la tripla firma di Puglia Sounds, Re-gione Puglia e Provincia di Foggia. Latentazione di “wikipediare” Ludovico Ei-naudi prima di parlarne su carta stampataè più che legittima. Se non altro per noninciampare in date, titoli, dischi, collabo-razioni. La sorpresa è scoprire (oltre alnobile “Maria Enrico” che completa ilsuo nome) che uno dei più amati musicistiviventi è figlio del celebre editore Giulioe nipote di Luigi, presidente della Repub-blica Italiana negli anni della ricostruzione.L’autore di decine di colonne sonore siavvia verso i sessanta ed è all’apice dellasua fama. Si contano i giorni dal suostorico arrivo a Foggia, in quel casermonericonvertito a teatro acusticamente inec-cepibile, dove sfiorerà avorio con quell’ariada signore garbato, da papà affettuoso.Ha due figli: Jessica che scrive e cantacanzoni, Leo che suona la chitarra. PapàLudovico, come lui stesso ha confessatoin una recente intervista, lo raggiunge

spesso in sala prove. Il motivo è più sem-plice di quanto si voglia credere: l’Einaudiallievo di Luciano Berio è un grande mu-sicista, e solo i grandi musicisti amanoconfrontarsi con qualsiasi genere o situa-zione musicale.L’infinito è il suo tempo, grammaticalee musicale, preferito. “Divenire”, maanche “Svanire”, “Andare” sono soloframmenti di un palmares di successidegno di una popstar glitterata. Il suc-cesso lui non se l’aspettava neppure,quando il suo album “Le Onde” fa finirela sua faccia su manifesti affissi nelRegno Unito, dove tutti si chiedevanoda dove provenisse quella classica cosìmelodiosamente ibrida.Perché Ludovico Einaudi, malgrado lepolemiche di puristi del suono e di con-servatori incalliti, fa parte di quellaristretta comitiva di sperimentatori acui va attribuito un merito storico: riu-scire a spiegare, soprattutto ai più gio-vani, che è sbagliato caricare sul propriolettore mp3 solo ciò che impone il no-stro tempo, che la bellezza della musicala trovi pure in un brano eseguito daun solo strumento, che forse ha ragione

l’insegnante di musica, quando in classespiega in tutti i modi possibili che qual-cosa gli autoriclassici devono pur averla insegnata.Quarant’anni fa i New Trolls cercaronodi spiegarlo con il loro “ConcertoGrosso”. Hanno incastrato per anni leloro chitarre elettriche al suono diun’orchestra, su musiche che parevanocomposte da Vivaldi. Se Johann Seba-stian Bach fosse vissuto negli anni Set-tanta del Novecento l’avrebbe scrittalui “Firth of Fifth”, altro che i Genesis.Einaudi forse l’ha spiegato (seppureinconsapevolmente) nel modo più sem-plice possibile, con la speranza che lasua arte faccia da apripista a un mondosempre più distante. Con buona pacedi Uto Ughi, che ha letteralmente di-strutto questa nuova generazione dipianisti classici (pur non facendo mairiferimento all’autore di “Divenire”), lamusica di Ludovico Einaudi è unica,come unico è tutto ciò che abbia maiincuriosito il torinese più famoso dopol’avvocato Giovanni Agnelli: che sia unalezione di Berio, un preludio di Debussy,o un’ora in sala prove con Leo e i suoiamici. i: www.pugliasounds.it

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mu

sica

FOGGIA Ciò che fa la differenza tra unostile musicale e un altro è il modo in cuiun brano viene eseguito.Suonare un valzer di Chopin senza il cosid-detto “tempo rubato” (e, dunque, perfetta-mente a tempo) è paragonabile all’esecu-zione di una seppur nobile mazurka di RaoulCasadei. Figuriamoci Brahms, il tedesco chescrisse le più popolari Danze Ungheresiconosciute dall’uomo, e meritevoli di decinedi trascrizioni. Alcune orchestre, dopo leprime otto misure (più inevitabile replica)della quinta Danza Ungherese, la più famo-sa, sembrano quasi inciampare sull’inciso.Si parte a suonarlo, come spiegava decennifa il grande Leonard Bernstein, “quasi pren-dendo la rincorsa”, accelerando progressi-vamente, manco fosse un Sirtaki greco.

Il lato B dell’Europa, tutti i popoli che finoalla caduta del Muro erano a est di Berlino,hanno prodotto musica di una bellezza edi una qualità inestimabili. E lo hanno fattopraticamente in soli due secoli. La melodiapredicata fino all’esasperazione dalla scuolarussa, il patriottismo “danzereccio” degliungheresi, il lirismo dei praghesi. La playlistdell’est Europa riempirebbe decine di giga-byte di un ideale iPod, oltre a riempire purela seconda parte del sesto concerto dellastagione Assaggi di Musica.Da quella sconfinata playlist, l’Orchestrada Camera del Mediterraneo e il suodirettore Luciano Fiore estrarranno unachicca dopo l’altra. Venerdì 11 febbraio,al Teatro del Fuoco, prima di dedicarsi alsuddetto lato B, l’orchestra eseguirà due

serenate: la prima è del bambino mai cre-sciuto Mozart, di cui probabilmente ancheun alieno riconoscerebbe l’attacco dellaPiccola Serenata Notturna. L’altra è di Ed-ward Elgar, dell’opera 20, con i suoi piacevolitre tempi.Poi l’est prenderà il sopravvento. Di FerenceFarkas l’Orchestra del Mediterraneo eseguiràla Partita all’Ungaresca, con cinque gustosedanze più un intermezzo. Le Danze Rumenedi Bela Bartok saranno il preludio alle dueUngheresi di Johannes Brahms, le numero5 e 6. Il concerto inizierà alle 20.45, coningresso a teatro a partire dalle 20.00.Il prezzo del biglietto di ingresso varia dai5 ai 15 euro, con riduzioni per famiglie,bambini e under 18. i: 328.1520601;www.corodaunogiordano.it

A ognunola sua danza

JOHANNES BRAHMS, L’AUTOREDELLE CELEBRI DANZE UNGHERESI

Verdi e Mozart, tra Unità e federalismoIl Giornale, Il Messaggero, La Repubblica, La Stampa. Sembra un elencodei maggiori quotidiani italiani, in realtà è solo una lista approssimativadelle redazioni in cui ha messo piede uno dei prossimi protagonisti dellarassegna Musica Civica. Domenica 13 febbraio, lo scrittore e giornalistaMarcello Veneziani sarà la voce della quinta conversazione della stagione,intitolata Unità e federalismo. La conversazione introdurrà, come al solito,i due appuntamenti musicali della giornata. Alle 11.00, il Teatro Garibaldidi Lucera ospiterà l’Omaggio a Mozart, con l’Orchestra del Teatro Petruzzellidiretta per l’occasione da Gianna Fratta. La Sinfonia Concertante per fiatiK 297 (che vedrà distinguersi i solisti Gianluigi Cortecci all’oboe, FrancescoManfredi al clarinetto, Matteo Morfini al fagotto e Damiano Fiore al corno)e la celebre Sinfonia n. 41 detta “Jupiter” sono gli stessi brani che la Frattadirigerà, la sera prima, proprio sul podio del Petruzzelli. Nel pomeriggio,alle 18.00, la rassegna si sposterà al Teatro del Fuoco di Foggia: Storia diun Buffone, la messa in scena liberamente tratta dal Rigoletto di Verdi,vedrà muoversi sulle tavole di vico Cutino il baritono Cuneyt Unsal, ilsoprano Ida Fratta, il tenore Giuseppe Talamo e il mezzosoprano AngelaBonfitto, con musiche trascritte ed eseguite dall’Ensemble Umberto Giordano.

MARCELLO VENEZIANI

Farkas, Brahms, Bartok, Mozart ed Elgarnel nuovo appuntamento con Assaggi di Musica

di Luigi de Martino

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LUCERA Arrivare a Lucera il sabato serapuò rivelare sorprese inaspettate.Porta Troia, ad esempio, è lo “stargate”tra nuovo e vecchio, tra passato e pre-sente. Un budello di viuzze rivestite insampietrini divide mura medievali. Murache incastonano mattoni a vista o pezzidi fortezza svevo-angioina, in un puzzletemporale dove il sole, in certi mesi,neanche arriva. E mentre ti interroghisulla datazione di questa o di quellachiesa appare, immobile e imponente,la facciata di una delle cattedrali piùartisticamente contaminate d’Italia.Venti passi più in là, quando lo sgomen-to si placa, si apre un mondo. Doveintrighi da operetta, strumenti a cordae pianisti dalle mani d’acciaio trovanoil loro habitat naturale. Succede, in me-dia, un paio di sabati al mese. Si apreuna porta sulla penombra della SalaPaisiello, dove luci al tungsteno illumi-nano il musicista di turno.L’aria è familiare, Elvira ed Enzo fanno

gli onori di casa, poi è la grande musicaa stimolare neuroni: la musica propostada quasi trent’anni dall’associazioneAmici della Musica Giovanni Paisiel-lo. La ventisettesima stagione concerti-stica proposta dal sodalizio guidato daElvira Calabria ed Enzo Matromatteosi fa addirittura in tre.Tre, infatti, sono le mini stagioni in unapronte a soddisfare anche i palati piùesigenti. A cominciare dal Festival del-la Lirica, che si impegna a esploraretutte le potenzialità della voce umana.Voce, costumistica e gestualità - in unaparola: operetta - apriranno le danzesabato 12 febbraio (alle 19.30), quan-do una rappresentanza della Compa-gnia di Operette La Belle Epoquecanterà in costumi d’epoca. Enrico Za-gni, Vittorio Regina, Cristina Chiaffonie Alessandro Tampieri, accompagnatial pianoforte da Giorgio Tazzari e su-pervisionati da Dianora Marangoni, fa-ranno il punto della situazione di due

secoli di “recitar cantando”. La gammadi sensazioni sarà infinita. Puoi ridereo commuoverti, a seconda del branoproposto. Il celebre duetto di “Cin CiLà”, brani selezionati da “Al CavallinoBianco”, l’immortale “Vedova Allegra”di Lehar, e ancora “My Fair Lady”, “LaPrincipessa della Czardas”, “Granada”.Quello di sabato 12 febbraio sarà soloil primo di ben quattordici appuntamen-ti. Il Festival Liliana Rossi, dedicatoalla grande artista foggiana, e un Fe-stival della Musica da Camera sonogli altri due mini blocchi del corposocartellone, intervallati da pianisti delcalibro di Olga Georgievskaya (12marzo), Tomas Schwann (28 maggio)e Domenico Monaco (a ottobre). Inmezzo pure l’immancabile concerto ce-lebrativo per i 150 anni dall’Unitàd’Italia (1º giugno), la Serva Padronadi Pergolesi (7 maggio) e una rivisita-zione della Boheme di Puccini (26 mar-zo). i: 0881.542017; 328.4064980

Questione di cordeFoggia Dalla musica da camera proposta dai Solisti Dauni a quelladi un duo di respiro internazionale. La quarantunesima stagioneconcertistica organizzata dagli Amici della Musica di Foggiapropone uno dei concerti più interessanti in cartellone. Ospiti delsettimo appuntamento, nella serata di giovedì 17 febbraio al Teatrodel Fuoco, sarà il duo composto dal violinista albanese KlajdiSahatci e dalla pianista Simonetta Tancredi.I due musicisti interpreteranno la Sonata K 301 in sol maggioredi Mozart, la Sonata op. 47 n. 9 “a Kreutzer” di Beethoven e laSonata op. 45 n. 3 in do minore di Grieg. Il concerto inizierà alle20.30, con ingresso a teatro a partire dalle 20.00. i: 0881.771578

L’operettasecondoDianora

La Compagnia di Operette Belle Epoqueinaugura la ventisettesima stagione

degli Amici della Musica Paisiellodi Luigi de Martino

DIANORA MARANGONI

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NOI NON CREDIAMO CHE SANREMOPOSSA RAPPRESENTARE IL PANORAMAMUSICALE ITALIANO CONTEMPORANEO

LESINA Nell’interminabile sfida tra tecnologia e natura bisognaannoverare una nuova battaglia, ed è quella che si è svolta neltragitto che separa il gruppo pescarese Glitterball dalla loroprossima esibizione, reso epico e interminabile da una telefonatain aperta lotta con le gallerie della A-14, talmente profonde daalienare anche un maestro della telepatia.“Siamo in viaggio per Cesenatico: sai, si mangia bene lì” esordisce

Barbara Sica (basso e synt), al suo fianco c’è Giovanni Lanese(chitarra, voce e loop station), ed entrambi sembrano più interessatialle prelibatezze gastronomiche romagnole che ai chilometri damacinare prima della tappa che li vedrà protagonisti, venerdì 11febbraio (alle 22.00), al pub di Lesina Il Covo. Non ci vuole moltoper capire che i “fronzoli” sono solo nel nome della band, e cheil loro linguaggio è come la loro musica: l’antitesi di ogni sprecoornamentale.

Barbara, cercare di capire l’identità del gruppo dalle varierecensioni sul vostro conto è oggettivamente impossibile,si passa da paragoni al limite del plausibile a pillole zen,della serie “nei Glitterball ognuno può sentirci quello chevuole”. Ma chi sono davvero i Glitterball?È più facile dire cosa eravamo: un gruppo brit rock. Dalla nostraformazione, nel 2008, a “We Couldn't Have Dreamed It”, il nostrosecondo album prodotto dall’etichetta indipendente SeahorseRecording, sono cambiate un sacco di cose, e molte sono ancorain fase di definizione. L’evento più significativo è stato l’uscita dallaband del batterista poco dopo le registrazioni; da lì è stata presala decisione di proseguire il percorso in due, con logiche conseguenzeper il nostro sound: abbiamo colmato l’assenza di strumenti percussivicon un maggior uso di loop station e synth, il che ci ha resi ungruppo electro-rock, nel significato più vintage del termine. Insomma,tanta psichedelica, chitarre aggressive mescolate a sonorità newwave, e una strada aperta verso sonorità più grunge unite

No Glitter,no party!

Il gruppo electro-rock Glitterball si esibiràsenza “fronzoli” a Lesina. Intervista al

duo che dice “Sanremo? No, grazie”di Saverio Tanzi

BARBARA SICA E GIOVANNI LANESE, IN ARTE I GLITTERBALL;IN BASSO, LA COPERTINA DEL LORO SECONDO ALBUM

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TUTTO IL LIVE CHE C’ÈLondoncafèVENERDÌ 11 FEBBRAIOORE 22.00LUCERA/LUPUS IN FABULACOVER BAND DEI DIRE STRAITS

Trio Dell’AnnoVENERDÌ 11 FEBBRAIOORE 22.00MONTE S.ANGELO/ASILO REPUBLICVOCE, VIOLA E PIANOFORTE

Mark Pellegrini TrioVENERDÌ 11 FEBBRAIOORE 22.30LESINA/BARRETT PUBBLUES-ELETTROACUSTICA

Caos DementiaSABATO 12 FEBBRAIOORE 22.00ASCOLI SATRIANO/ROCK BARALTERNATIVE-ROCK-INDUSTRIAL

RatafiammSABATO 12 FEBBRAIOORE 22.00

LUCERA/MASSERIA SANT’AGAPITOACUSTICO-ELETTRONICA-INDIE

The LookSABATO 12 FEBBRAIOORE 22.00ANZANO DI PUGLIA/OLD ALLEY PUB

Zero PositivoSABATO 12 FEBBRAIOORE 22.00FOGGIA/GROTTA OMEROPOP-ROCK

Nashville CountrySABATO 12 FEBBRAIOORE 22.00FOGGIA/LA CARBONERIAROCK-COUNTRY

Crossroad RocksSABATO 12 FEBBRAIOORE 21.00FOGGIA/ARCHIVIO DI STATO“ARCHIVIO IN BLUES”

Wild RoseDOMENICA 13 FEBBRAIOORE 22.00SAN SEVERO/MORRISONROCK

all’elettronica, che tradotto in termini comuni equivale ad accostareil diavolo e l’acqua santa.

Il vostro genere vi permette di suonare in contesti differenti,dal pub ad ambienti un po’ più disco. In quale dimensioneriscontrate maggiore successo?Indubbiamente i live club ci permettono di incontrare un pubblicopiù vicino alla nostra musica, in particolar modo i giovanissimi,oltre che i musicisti. Anche nei pub riusciamo comunque a farciapprezzare, fatte le dovute eccezioni: se ci chiamassero per unafesta della birra, che attrae di solito un pubblico amante di un rockpiù classico, rischieremmo di essere messi al bando! Un rischio checorriamo volentieri, però.

La vostra indole creativa è aggressiva, e ricalca perfettamentelo spirito della musica underground. Ma non è tutto, esisteanche un lato glam.Sì, e l’abbiamo scoperto per puro caso. Avevamo appena finito disuonare in un locale che si affaccia sulla spiaggia, a Pescara, quandodue persone si sono avvicinate chiedendo di farci delle foto, solodopo un po’ abbiamo scoperto che erano professionisti dellafotografia, gli ideatori di D-image Studio Photographers, uno studiofotografico specializzato soprattutto nella moda. Sin dal primoistante, hanno visto in noi una vena glam e hanno deciso di divertirsicon scatti extra. Ovviamente, il divertimento è stato reciproco,tranne che per la fase trucco: per noi è stata una vera tortura!Non è comunque l’unica collaborazione fotografica, ne abbiamoinstaurata un’altra con un’artista più votata alla scena underground.

Questa collaborazione glam non rischia di attrarvi semprepiù verso una scena musicale più marcatamente pop?In effetti la nostra immagine è più pop della nostra musica, manoi non lo saremo mai, o forse già lo siamo, ma non nella suaaccezione comune. Dal nostro punto di vista la scena pop coincidecon la musica indipendente, e questa sta cambiando volto, nonvuole più ridursi a schemi facilmente fruibili, anzi. Sia gli artistiche il pubblico sentono un gran bisogno di emergere, di strafare,di andare oltre, e lo dimostrano anche i flop che alcuni artisti

hanno subito a causa di una loro conversione a suoni più gentili.Noi non cadremo in quest’errore.

Si respira già aria di Sanremo. L’edizione di quest’anno haprevisto una sorta di preselezione televisiva per la categoriadei giovani, facendo partecipare le nuove proposte musicalia Domenica in tramite un meccanismo che può essereriassunto in un semplice termine: markette. Sareste dispostia farlo pur di approdare all’importante vetrina musicalesanremese?Sanremo? No grazie. Non crediamo in Sanremo, non rappresentail panorama musicale italiano contemporaneo, che è tutt’altra cosa.Per loro un esempio di musica italiana a chi può corrispondere, aPovia? Però, se penso al ritorno in diritti d’autore che possono averrealizzato i vari concorrenti, quasi quasi...i: 0882.991162; www.myspace.com/glitterballband

Casadidadi EnsembleDOMENICA 13 FEBBRAIOORE 18.00FOGGIA/CARPE DIEMDJ SET E LOUNGE MUSIC

MaTrioScaLUNEDÌ 14 FEBBRAIOORE 22.00FOGGIA/NESSUN DORMAGIUSEPPE SCARANO (VOCE), FRANCESCOMAGISTRO (CHITARRA) E LUCIANO PANNESE(BASSO ELETTRICO E CONTRABBASSO)

Trio Dell’AnnoLUNEDÌ 14 FEBBRAIOORE 20.30LESINA/LA STALLA DEL VESCOVOVOCE, VIOLA E PIANOFORTE

Palmitessa QuartetGIOVEDÌ 17 FEBBRAIOORE 22.00MANFREDONIA/LUCFRANCESCO PALMITESSA (CHITARRA), PIPPOLOMBARDO (PIANOFORTE), DARIO DI LECCE(BASSO) E FABIO DELLE FOGLIE (BATTERIA)

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FOGGIA Depredò le collaudatissimetrame dei vaudeville e delle pochadefrancesi adattandole al vernacolo napo-letano e creando di fatto il teatro dia-lettale moderno, ma la sua commediapiù celebre, “Miseria e Nobiltà”, erauna creazione originale. Scrisse centina-ia di opere, ebbe nove figli (tra i qualii celebri fratelli De Filippo), fu tra i primivolti del cinematografo italiano e venne,addirittura, trascinato in tribunale daun permaloso Gabriele D’Annunzio perla parodia de “La figlia di Iorio”. Eduar-do Scarpetta, il più importante protago-nista del teatro napoletano tra Ottocen-to e Novecento, da un secolo a questaparte non smette di regalare preziosispunti creativi a registi teatrali e cine-matografici. Proprio al suo canto delcigno, “Il Medico dei pazzi”, è ispiratala nuova commedia della quindicesimastagione del Piccolo Teatro di Foggia:infatti, la compagnia Palcoscenico met-terà in scena da sabato 12 febbraio,alle 20.30, e domenica 13 febbraio,alle 19.00, sul palco del Teatro di viaDelli Carri 5, L’Alberghe di pacce.La commedia in tre atti – che andrà inscena fino a domenica 13 marzo - vedràsul palco una vagonata di attori, per

Pazzi, veri o presunti, sono i protagonistidella nuova commedia della compagnia Palcoscenico,

in scena fino al 13 marzo al Piccolo TeatroLuigi Lioce

l’esattezza tredici personaggi diretti daDino La Cecilia. Lo stesso La Ceciliainterpreterà Ciccillo, un giovane chesperpera nel vizio del gioco tutto ildenaro che gli manda lo zio Felice (EnzoMarchetti, autore anche del testo) pervivere e studiare in città. All'improvviso,però, lo zio decide di fargli visita. Cic-cillo, a quel punto, inventa che la pen-sione in cui vive a sbafo è in realtà unmanicomio e che gli ospiti sono suoipazienti. Questo, come prevedibile, in-nescherà quegli spassosissimi equivociche da anni sono garanzia di risate sulpalco del Piccolo Teatro.

Dino La Cecilia, “L'Alberghe dipacce” è la seconda commedia chedirige. Questa volta è stato più omeno faticoso della sua prima regia,“Alfrede Strazzullo & Co”?In confronto all’altra che ho diretto, èuna commedia con più personaggi epiù cambi di scena, decisamente più

dinamica e, di conseguenza, maggior-mente impegnativa.Tengo a precisare, però, che registi nonci si improvvisa e, quindi, anche questavolta godo della supervisione di EnzoMarchetti, il cui supporto mi ha evitatomomenti di panico. Vivo questa espe-rienza come fossi uno stagista del pal-coscenico pieno di entusiasmo ma, allostesso tempo, con un po’ di timore.

Quanto le somiglia il personaggiodi Ciccillo?Fortunatamente non troppo. Io, comelui, sono una persona estroversa, bril-lante e un po’ egocentrica, posso am-metterlo tranquillamente. Però, Ciccillo èanche molto cinico, menefreghista e, so-prattutto, ha una fortissima dipendenzadal gioco che lo rende irrispettoso e in-grato nei confronti dello zio, la vera vit-tima di tutta la storia.i: www.ilpiccoloteatro.it; 0881.723454

Ci sonoo ci fanno?

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tro

PH: VANNI NATOLA

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LUCERA C’era una volta, il 26 dicembre1662, e ci sarà ancora, il 12 febbraiodell’anno appena cominciato, Molière conLa scuola delle mogli. A riproporre lafortunata commedia al Teatro CivicoGiuseppe Garibaldi di Lucera, alle 20.30della suddetta data, ci penserà la compa-gnia teatrale La Bottega dell’Attore diPino Bruno.Ne è passato di tempo da quel lontano1662, quando il famoso attore e dramma-turgo francese Jean Baptiste Poquelin, piùnoto come Molière, mise in scena per laprima volta questa commedia fatta di per-sonaggi che, visti i tempi che correvano,avrebbero fatto impallidire i protagonisti diBeautiful che siamo abituati a vedere controppa facilità su altari, costruiti in casa perl’occasione, a sposare figlie (o figli) da tradirepuntualmente con madri (o padri), per poiscoprire gli altarini dal resuscitato di turnoche torna da viaggi impervi (dall’aldilà?)con verità che mettono a soqquadro gliequilibri creati o che si sarebbero potuticreare di lì a poco, dove per “poco” siintendono un centinaio di puntate che, sulpiù bello, terminano con un primo pianosullo sguardo perplesso e interrogativo diRidge, Brooke, Stephanie o prole (che èdavvero proficua e prolifica), dinanziall’ennesima e strabiliante scoperta di untradimento. Ma va? Che strano! Realtà e

fantasia si intersecano a tal punto chei famosissimi attori della soap sembranonon avere più nomi propri di battesimoe nemmeno nomi d’arte, se non quellidella finzione (chi ricorda il nomedell’attrice che interpreta Brooke?).Qualcosa di simile avvenne anche aMolière che sposò Armande Béjart,ufficialmente sorella, ma quasi sicura-mente figlia, di Madeleine, sua devotacompagna e già madre di un figlio avu-to dalla precedente relazione con ilBarone di Modène Esprit de Raymondde Mormoiron. Il tutto era condito dalsogno delle due donne di diventareattrici, da tre figli avuti da Molière eBéjart-figlia, e da un palcoscenico na-turale che era la corte di Luigi XIV, cheun nome d’arte ce l’aveva e lo ricordiamoancora, Re Sole.Vita intensa, dunque, quella dell’attore ecommediografo Molière che scrisse la suapiù famosa commedia, ricca di riferimentiautobiografici, basando la trama sulla“costruzione” della giovane e ignorante“moglie perfetta” da parte del potenteArnolfo. Ma i piani non andranno in portoperché, da mondi lontani, giungerà laverità e all’arroganza del potere si ribelleràl’amore. La versione 2011 de “La scuoladelle mogli” è diretta da Pino Bruno,tradotta da Vincenzo Tieri e vede la par-

tecipazione di Maurizia Pavarini, in unadattamento privato del lessico arcaicoe dell’eccessivo uso del verso, e conl’aggiunta di un paio di personaggi con-temporanei alquanto bizzarri.i: www.teatrostudiodauno.com

Molièreupdated

Un Molière adattato ai nostri giorniandrà in scena per la regia di Pino Bruno.Un intreccio di intrighi degno di Beautiful

di Adriano Santoro

PINO BRUNO

SERGIO GIUFFRIDA

ConarCabaretFoggia Spazio anche al caba-ret sul palco del ConarTeatrodi Foggia. Sabato 12 febbra-io, alle 20.30, e domenica 13febbraio, alle 19.30, sarà lavolta di Sergio Giuffrida. Ilcomico vanta una formazioneaccademica e diverse espe-rienze in tv, in radio e in te-atro. i: 0881.775579

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FOGGIA Parla con un rigoroso accento toscano, ma Nicola Rigna-nese, l’attore reduce dal successo di Qualunquemente che lovede coprotagonista al fianco di Antonio Albanese, è un foggianodoc, con una carriera artistica di tutto rispetto. Insomma, un altroterrone che ce l’ha fatta! L’attore, che sarà a Foggia per portarein scena Dall’Otello, un progetto suo e di Gianfranco Pedullà,da sabato 12 a mercoledì 16 febbraio, al Teatro dei Limoni,alle 21.00 (la prenotazione è obbligatoria), parla della sua lungacarriera artistica.

Qual è stato il suo primo approccio al teatro?Un po’ per gioco, un po’ per tirarmi fuori dalla passività che vivevoa Foggia quando avevo diciotto anni; vidi il manifesto di unlaboratorio teatrale di Guglielmo Ferraiola che ha sfornato un belpo’ di attori in Puglia dagli anni Ottanta in poi. Appena iniziai le

prime lezioni mi piacque subito e cambiai la mia vita. Da lì, poi,la Paolo Grassi di Milano (la scuola civica di teatro) e tutto il resto.

Com’è avvenuto l’incontro con Albanese?Il primo incontro è avvenuto quando dovevamo fare i provini perentrare alla Paolo Grassi; ci guardavamo un po’ in cagnesco perchél’uno poteva essere il rivale dell’altro. Invece, fu un anno di sceltemolto particolari da parteella scuola, di facce una diversa dall’altrae non precisamente belle: fui preso con Antonio Albanese e GiuseppeBattiston, per citarne alcuni.

Parliamo dello spettacolo “Dall’Otello”, liberamente ispiratoall’opera shakespereana di cui ha curato anche la regia. Incosa si differenzia dall’opera originaria e quali aspetti,emozioni e sentimenti sviluppa?Si chiama così perché abbiamo deciso di prenderlo da metà in poi,dall’Otello infuriato che ha già scoperto e deciso di vedere e sentirealcune cose. Abbiamo dato per scontato che la storia la conosconotutti. Siamo quattro personaggi: io (Otello), Gianluigi Tosto (Iago),Gila Manetti (Emilia) e Rosanna Gentili (Desdemona). Otello,storicamente, teatralmente e da un punto di vista letterario, è

L’attore foggiano Nicola Rignanese, reducedal successo di “Qualunquemente”,

va in scena al Teatro dei Limonicon un Otello molto diverso dall’originale

di Alessandra De Stefano

L’Otellofurioso

IL PRIMO INCONTRO CON ALBANESEFU A UN PROVINO ALLA PAOLO GRASSI:ERAVAMO L’UNO IL RIVALE DELL’ALTRO

NICOLA RIGNANESE

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sempre stato molto come succube di Iago, quasi una vittima; invece,ci piaceva che venisse fuori un Otello consapevole, che potevascegliere e attingere alla sua natura più oscura. Iago non ha fattoaltro che sfruttare questo. In scena abbiamo quattro personaggimolto più artefici e consapevoli dei loro destini. Ma lo spettacolotratta anche della violenza, in genere e sulle donne. C’è stato ancheun lavoro ritmico e sonoro molto importante con le musiche diAndrea Salvadori, musicista che collabora con Max Gazzè, Ginevradi Marco, Piero Pelù. Tutto questo con la collaborazione alla regiadi Gianfranco Pedullà. L’abbiamo presentato a Pisa, lo faremo inPuglia e poi di nuovo in Toscana.

Qualunquemente potrebbe essere considerato un “Gomorra”in salsa comica. Fa un certo effetto vedere il film alla lucedegli ultimi gossip politici che hanno investito l’Italia, sembraquasi che sia stata una previsione dell’immediato e racca-pricciante futuro.Questa è la lungimiranza degli artisti, che li rende grandi e importanti.Pensare che Antonio ha partorito Cetto Laqualunque ormai ottoanni fa, quando gli veniva detto che forse era esagerato questoaccostamento ai politici, fa parte dello sguardo sul futuro e dellalibertà che devono avere gli artisti, non attenendosi strettamenteall’attualità, provando ad andare avanti. Non c’era nessuna intenzionedi far coincidere il film con un momento politico particolare. Perquanto conosco Antonio, è più che altro una questione di ritmonella costruzione dei personaggi, un ritmo fisico, pratico; da lì, conconsapevolezza, viene fuori un mondo, pensieri e significati chespesso sono futuribili o avveniristici e che hanno certi riscontri conla realtà. Tuttavia, difficilmente si fanno nomi espliciti: sono personaggiche hanno caratteri universali. Antonio viene dal teatro, non è unimitatore, e i suoi personaggi nascono tutti da lì: non è una comicitàparolaia, c’è anche l’estensione dei concetti.

Cosa ha significato per lei, da meridionale, fare proprioquesto film sul Sud?Ho sempre pensato che non sia sul Sud: è una vicenda che, toltol’audio, potrebbe accadere in Argentina o in Polonia, anche per la

particolarità dei costumi di questi personaggi. Mi piace pensare aCetto e Pino come al John Travolta e al Samuel Jackson di un “PulpFiction” di noi altri. A coloro che ci hanno tacciato di lavorarecontro il Sud, dico solo che molti degli attori che vi recitano sonomeridionali. Il riscatto è insito nel fatto che ci sono persone delSud che stanno raccontando una storia che ha il coraggio dimostrare quali e dove sono i mostri e il nemico, e di abbatterlo.“Qualunquemente” e “Otello” sono accomunati da questo: oggiè difficile vedere da che parte sta il nemico, nella politica comenella vita. Con “Qualunquemente”, oltre a far sorridere, abbiamoprovato a suscitare riflessioni, quando ci sono momenti di grandegelo, come ad esempio l’esplosione della macchina, scena che vedela partecipazione di Salvatore Cantalupo che faceva il sarto in“Gomorra”, e la ridicolizzazione di certi personaggi, dove la piùgrande volgarità è la banalità. i: 347.3414561

NICOLA RIGNANESE CON SERGIO RUBINIIN “QUALUNQUEMENTE”

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LA LOCANDINA DELO SPETTACOLO

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Un’étoileda fiaba

Luciana Savignano incarna la danza tanto quantoMaradona incarna il calcio. L’accostamento avvicinaidealmente due figure che non potrebbero esserepiù lontane, ma rende efficacemente l’assunto. Seil giocatore argentino è diventato il simbolodell’imprevedibilità, dell’ingegno, della forza e dellaresistenza che fanno di un calciatore il miglioretra i calciatori, così Luciana Savignano sembraessere l’avatar della danzatrice inarrivabile: appareeterea e leggera, dotata di grazia infinita sullascena e nella vita, ma è anche la dimostrazione diquanto la danza sia una religione alla quale nonci si può votare che per la vita intera, senza se esenza ma, con abnegazione assoluta, con un impe-gno che assume nel 99% dei casi i contorni di unconsapevole sacrificio.La danzatrice, étoile della Scala e musa di MauriceBéjart, tornerà in Capitanata con lo spettacoloSheherazade e le mille e una notte, balletto inun atto e quattro quadri su musiche di Rimsky-Korsakov, domenica 13 febbraio al Teatro Comu-nale Giuseppe Verdi di San Severo (porte alle19.30, sipario alle 20.00), ospite dell’associazioneAmici della Musica di San Severo. La Savignano,che aveva già incantato con lo stesso spettacologli Amici della Musica di Foggia a fine gennaio,sintetizza così questa avventura che la vede accantoalla compagnia salentina Balletto del Sud:“Abbiamo debuttato lo scorso anno, al Teatro Poli-teama di Lecce, e continuiamo a proporlo con ottimiconsensi da parte del pubblico. Fredy Franzutti,il direttore della compagnia, col quale non avevomai lavorato, mi ha proposto questo ruolo: mi èsembrato un personaggio giusto per me, e hoaccettato. Balletto del Sud è una bella realtà, estiamo collaborando molto bene. Trovo chel’originalità di questo spettacolo risieda nella letturadi Sheherazade, assolutamente attinente al testo,alla fiaba originale, e alle suggestioni d’Oriente dicui tutta l’opera è pervasa. Tutto questo, però, inuna versione decisamente accessibile per il pubblico,che dimostra di apprezzare molto questa produzio-ne. Inoltre, la presenza sul palco di un attore chelegge i passi più emozionanti della fiaba rende lospettacolo ancora più completo e piacevole”.

Tony di CorciaLUCIANA SAVIGNANO (PH: MONICA CARBOSIERO)

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LE FOTO FIRMATE DA MONICA CARBOSIERO CHE ILLUSTRANO QUESTE PAGINESONO STATE SCATTATE IN OCCASIONE DELLO SPETTACOLO “SHEHERAZADE”,OSPITATO LO SCORSO 27 GENNAIO AL TEATRO DEL FUOCO DI FOGGIA

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CERIGNOLA Un sogno iniziato tre anni fa, ma vissuto intensamente,come se fosse accaduto in una notte di mezza estate. L´amoreindagato nelle sue mille sfaccettature per percepirne sempre lostesso potenziale magico, a tratti beffardo, illusorio. Un viaggioonirico nella foresta dei sentimenti, quello condotto dalla Factory- Compagnia Teatrale Transadriatica - attraverso lo studio di unadelle mitiche saghe di Shakespeare sulla follia dell´amore. Se straneapparizioni percepite come incantesimi, o scherzi divini, confondonol´amore con la passione, trasformando il sentiero del cuore in unlabirinto epico-grottesco e se l´oggetto bramato diventa possibilesolo per capriccio del destino, allora si può capire quanto il confinetra la realtà e il mondo onirico sia labile, giungendo persino adomandarsi (Marzullo docet!) se l´amore, tanto più vero perchétribolato, sia un´illusione che vive solo in sogno o se dopo tuttonon sia meglio giocare con i sogni, inseguirli, per innamorarsidavvero. Un interrogativo universale quello posto in Sogno di unanotte di mezza estate, tanto da gettare un ponte artistico tra idue lembi dell´Adriatico così come è accaduto per la Factory,compagnia nata da un progetto di integrazione culturale dellaRegione Puglia. Alla loro prima tournèe, i nove attori (da Puglia,Abruzzo, Serbia, Croazia, Montenegro) coordinati dal regista TonioDe Nitto, portano in scena il frutto di tre anni di riflessione intornoall´opera shakespeariana. Domenica 13 febbraio, al TeatroMercadante di Cerignola, la Factory rivisiterà, in chiave modernae in un caleidoscopio di idiomi linguistici, gli intrecci amorosi diErmia e Lisandro, Demetrio e Elena, Oberon e Titania, trasformandoliin personaggi burattineschi e creature indefinite che mimano inmodo meccanico l´eterno gioco della seduzione. i: 0885.410312

Sweetdreams

La compagnia teatrale Factory rileggeShakespeare e il mistero dell’amore

di Fabrizio Sereno

Sette giorni sulle punteManfredonia Dal 12 al 19 febbraio, il Teatro Comu-nale di Manfredonia ospiterà La Settimana dellaDanza. Sabato 12 febbraio andrà in scena, alle 21.00,il balletto dell’Esperia di Paolo Mohovic; MauroAstolfi è atteso per venerdì 18 febbraio. Il programmacompleto è sul sito www.bottegadegliapocrifi.it.

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FOGGIA Sarà la voglia di primavera, sa-ranno i suoi fiori rigogliosi e sfacciati, mala mostra di Athos Faccincani sembraessere il giusto antidoto al grigiore inver-nale. La panacea per superare gli ultimisprazzi della stagione fredda e di un mo-mento storico e sociale che non vediamol'ora di chiudere negli armadi, senza nem-meno gli indispensabili foglietti salvalana.Sensazione che il maestro nato a Peschieradel Garda conosce bene e che ha vissutoin prima persona, superando una primacifra stilistica fatta di espressionismo puro,capace di rendere reali e vivi soggetti schiac-ciati dal peso della sofferenza. Poi, dopoun percorso interiore, la rinascita e la vogliadi vita trasformano il suo atto pittorico,impregnandolo di colori vividi, di luce e disole. L'artista dei fiori e delle riviere, in gradodi immortalare appunti di viaggio sulla tela,sarà il protagonista della nuova mostraorganizzata dalla Contemporanea Galleriad'Arte di Giuseppe Benvenuto. Gli ambientidi viale Michelangelo, 65 si coloreranno,fino a lunedì 28 febbraio, con una trentinadi opere del grande maestro italiano cheha saputo raccontare il viaggio, la luce delSud e le atmosfere del Nord, la vegetazionee i paesaggi, ma soprattutto i fiori: sgar-gianti, spocchiosi, profumati, romantici edemblematici.Il vernissage, in programma alle 18.30 di

Athos Faccincani ritorna a Foggia per mostrarele sue riviere, i paesaggi e i suoi fiori

di Concetta Fioretti

domenica 13 febbraio, darà la possibilitàdi ammirare, anche attraverso le parole ei racconti dell'autore, marine lagunari, trullipugliesi e lussureggianti panorami italiani.Prima della vernice, Viveur ha incontratoAthos Faccincani per conoscere i ricordi ele emozioni che nutrono la sua arte.

Maestro, facciamo un passo indietro.Quando il bambino Athos Faccincaniha scoperto la tavolozza e le tele?Subito. Da bambino realizzavo i ritratti deimiei compagni di classe, e sui consigli diindirizzo dei docenti era sempre menzionatoquello artistico. Così, a tredici anni, ho ini-ziato a frequentare gli studi dei pittori.

I suoi lavori dell'ultimo periodo raccon-tano l'Italia: il Nord e soprattutto ilSud. Potremmo definirlo una sorta didiario di viaggio?Sì, mi piace molto questa definizione. Lamia è certamente un'arte introspettiva. Adun certo punto sono stato conquistato daiviaggi, ho iniziato ad ammirare gli ulivi dellaPuglia, il sole e la luce del Sud, così la miatavolozza grigia e malinconica si è impre-gnata dei colori mediterranei.

A Foggia è ormai di casa, che rapportoha con questa città?Sono particolarmente legato a Foggia. Grazieall'arte ho girato molto: Stati Uniti, Giappo-ne, Spagna, Francia, ma sa, i rapportid'amore e di amicizia sono inspiegabili.Ecco, sento Foggia come una mia amica,una città amica.

Le sue opere raccontano soprattutto ilSud, e in questo momento si parla tantodi federalismo. La pittura può essereconsiderata un linguaggio di unione?Magari, dovrebbe essere così. La pittura èun dialogo universale capace di unire laterra.

"Virgo Fidelis" è il titolo del romanzoedito da Mursia che ha scritto con ElsaDilauro e che presenterà nell'ambitodella sua personale foggiana. Se sullatavolozza ci fossero parole, quali use-rebbe per la sua tela?Vita vissuta in questi viaggi. Vita di mezzotra realtà e sogno. Sognare è indispensabile,non bisogna mai smettere di farlo, ancheper contrastare il tempo reale.i: 338.2139499.

... Fra tuttili ho riconosciuti

art

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UN‘OPERA DI ATHOS FACCINCANI

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Ma che beicastelli

Le Giornate Mondiali del Libro del Club Unescodi Lucera verranno aperte dallo studio sui castelli

medievali realizzato da Raffaele Liciniodi Michele Robusto

LUCERA Massaro, mendicante, castel-lano, locazione, tenimento. Pochi gradidi separazione e possiamo ritrovarci inun sorprendente Medioevo, fatto di bor-ghi, assalti, carestie e gabelle, riguar-dante il territorio di Puglia e Basilicata.Il volume di Raffaele Licinio, CastelliMedievali. Puglia e Basilicata: dainormanni a Federico II e Carlo Id'Angiò (2010, Edizioni Caratteri  Mo-bili) segna l’apertura delle Giornatedel Libro 2011 promosse dal Club Une-sco di Lucera, in occasione delle Gior-nate Mondiali del Libro e del Dirittod’autore. Un'operazione di incentivoalla lettura su scala mondiale, cui ilclub Federico II ha aderito organizzando

UN DETTAGLIO DELLA COPERTINA DEL LIBRO“CASTELLI MEDIEVALI. PUGLIA E BASILICATA:DAI NORMANNI A FEDERICO II E CARLO I D'ANGIÒ”

tre incontri. Licinio, protagonista delprimo appuntamento fissato per sabato12 febbraio, è ordinario di Storia Me-dievale presso la Facoltà di Lettere eFilosofia dell'Università di Bari dovedirige il Centro di Studi Normanno-Svevi.Numerose le sue ricerche storiche, inp a r t i c o l a r e s u l l e t e m a t i c h edell’insediamento, del rapporto città-campagna e dello sviluppo agrario. Lostudioso cura siti innovativi come

www.storiamedievale.net. Nella sua nuo-va edizione, il volume che verrà presen-tato riveste una particolare importanza:nel 1994, infatti, risultò il miglior saggiostorico sul Mezzogiorno. L’appuntamentocon gli studi sulle fortificazioni del Me-dioevo di Capitanata e delle vicine terreè per sabato 12 febbraio (alle 18.30)presso il Convitto Nazionale Bonghidi Lucera (in via IV Novembre, 36).i: www.clubunescolucera.it

cult

ura

Sognare è tuttoFoggia Un resoconto video di settemesi trascorsi sull’altipiano boli-viano, tra paesaggi mozzafiato esituazioni di grandissima povertà,e intitolato “A che serve avere tuttose non hai un sogno?”, verrà pro-iettato venerdì 11 febbraio, alle20.00, al Foto Cine Club.L’autore del reportage è Massimi-liano Arena, che racconterà attra-verso le immagini la sua esperien-za a contatto con il popolo andinoche vive a 4000 metri di altitudine.i: www.fotofoggia.it

Scatti dalla spondaFoggia Fino a sabato 26 marzonei locali del Museo del Terrio-rio (in via Arpi 155, a Foggia),potrà essere visitata la mostrafotografica La quarta sponda:la campagna di Libia (1911-1931) nelle foto dell’archivio diLoreto. Inoltre, potranno esserevisionati anche alcuni rari fil-mati dell’epoca. La mostra èaperta dal lunedì al sabato, dal-le 9.30 alle 13.00 e dalle 16.00alle 20.00. i: 0881.711134

PH: MASSIMILIANO ARENA

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Erotomani di tutto il mondo unitevi!Vico del Gargano A chi non è capitato di avere una storia d’amorecon Javier Bardem (che speriamo pigli l’Oscar come migliore attoreprotagonista in “Biutiful”) o con Scarlett Johansson? Il DSM IV, ilmanuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, parla chiaro:erotomania. Notoriamente il DSM IV non ci capisce. Come può unlibro limitare il nostro romantico pensare a siffatta patologia? Cheil vostro innamoramento sia reale o immaginario (è appena il casodi ricordare che stalking e cecità vanno solitamente a braccetto),a condonare le vostre amorose pene pensa, come ogni anno, SanValentino che il prossimo lunedì 14 febbraio interverrà in tutta lapenisola con la sua task force di cioccolatai, orefici ed altri venditoridi variegate bubbolarie. Se poi volete stupire il vostro partner ostupire voi stessi, è opportuno ricordarsi che a Vico del Garganoi festeggiamenti in onore del Santo cominciano giovedì 10 per finirelunedì 14 febbraio (il programma completo è su facebook) conl’esibizione del vasto repertorio di musiche marciabili del complessobandistico “A. F. Nardini”. Immancabile per i frotteuristi la visitaallo strettissimo Vicolo del Bacio, con successivo arresto.

Domenico De FeliceVICO DEL GARGANO

La Taverna si fa in treFoggia Gennaro Minchiello (violi-no), Giovanna D’Amato (violoncello)e Pasquale Coviello (fisarmonica)si esibiranno sabato 12 febbraio allaTaverna del Gufo. Il concerto avràinizio alle 21.30. i: 360.373076 GIOVANNA D’AMATO

L’occhio di Vanni su EnzoFoggia Sarà l’attore Enzo Marchettia finire davanti all’obiettivo di unmaestro della fotografia come VanniNatola nel prossimo appuntamentocon Fotografando con obiettivo soli-dale, fissato per mercoledì 16 febbraio,alle 17.30, nella parrocchia di SanGiovanni Battista. i: 0881.721831

NON È UNA BAND IN SENSO STRETTO,MA UN PROGETTO MUSICALE INTOR-NO AL QUALE RUOTANO ECCELSI MU-SICISTI: RITCHIE PLAYS TO THE MOONNASCE NEL 2008 CON LA PRODUZIONEDEI BRANI DELL'AUTORE E COMPOSI-TORE RICCARDO CROCE, DI STAMPO"MODERN FUNK" EUROPEO, CON TE-MI ISPIRATI ALL'AMORE TRA GLI UO-MINI E ALLA DEVOZIONE PER LA MU-SICA. LA FORMAZIONE SARÀ OSPITEDELLA NONA PUNTATA DI RADIOSPIA,LA TRASMISSIONE PRODOTTA DA MA-STERING.IT E TRASMESSA DA RADIO-NOVA 97, PER RACCONTARSI AGLISPIONI MARCO MAFFEI, ANGELA“DARKO”, PAOLA “V” E LUIGI LIOCE,SABATO 12 FEBBRAIO, ALLE 20.30, EIN REPLICA NEI GIORNI SUCCESSIVI.NELLA SECONDA PARTE, INVECE, ILPROTAGONISTA SARÀ L'ATTORE (E RE-SPONSABILE ORGANIZZATIVODELL'ODA TEATRO) MARIO PIERROTTI.LE NEWS DI RADIOSPIA SUL GRUPPOFB: RADIOSPIA (TUTTA LA VERITÀ).i: [email protected]. 0881.726.930

RADIOSPIAPREVIEW

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LA LOCANDINA

CICOLELLAViale XXIV Maggio - 0881.720614www.cicolella.it

Parto col folle 18.00 - 20.00 - 22.00 E 6,00 - E 4,00 (dal lun al giov)

LALTROCINEMAVia Duomo, 15 - 0881.776439www.cicolella.it

Femmine contro maschi 18.00 - 20.00 - 22.00 E 6,50 - E 4,50 (dal lun al giov)

CITTÀ DEL CINEMAVia Miranda - 0881.652129

Femmine contro maschi 16.00 - 16.30 - 17.00 - 18.00 - 18.30 -

19.00 - 20.00 - 20.30 - 21.00 - 22.00 - 22.30 - 23.00 (sab) - 00.05 (sab) - 00.30 (sab)

Che bella giornata 16.15 - 18.15 - 20.15 - 20.15 - 00.15 (sab) Il truffacuori 16.00 - 18.10 - 20.20 - 22.30 - 00.40 (sab) Burlesque 18.00 - 20.20 - 22.40

Regia: P. GenoveseCast: R. Bova, B. Bobulova, A. AngioliniGenere: Commedia

ImmaturiGiorgio va in crisi nell’apprendere lapossibilità di diventare padre; Lorenzonon rinuncerebbe mai alle cure dellamamma; Luisa è separata con una figlia;Francesca è una chef ninfomane.

Regia: F. BrizziCast: C. Bisio, L. Littizzetto, E. SolfrizziGenere: Commedia

Femmine contro maschiAnna ama la lirica e la letteratura; Piero,il marito, dopo un incidente, haun’amnesia che consente alla moglie ditrasformarlo nell’uomo ideale: colto,fedele e servizievole.

Sei ex compagni di liceosi ritrovano, quasi vent’annidopo il diploma,per uno scherzo del destino.“Immaturi”, diretto daPaolo Genovese, è interpretatoda un cast sfaccettatodi Paola La Sala

Maturità,ultima fermata

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Rabbit Hole 16.30 - 18.30 - 20.30 - 22.30 - 00.25

(sab) Sanctum in 3D 16.00 - 18.15 - 20.30 - 22.45 (sab) I fantastici viaggi di Gulliver in 3D 16.20 - 18.10 - 20.00 Vallanzasca - Gli angeli del male 22.00 - 00.30 Immaturi 16.00 - 17.00 - 18.15 - 19.15 - 20.30

- 21.30 - 22.45 - 23.40 (sab) Gianni e le donne 16.20 - 18.20 - 20.20 - 22.20 - 00.15

(sab) Qualunquemente 16.10 - 18.10 - 20.10 - 22.10 - 00.10

(sab) E 5,50 (dal lun al ven) - E 4,50 (ridotto);

E 7,00 (festivi, prefestivi, sab e dom)

CORSOVia Roma - 0885.422045

Femmine contro maschi 17.00 (sab e dom) - 19.15 - 21.30

Regia: G. NunzianteCast: C. Zalone, N. Akkari, R. PapaleoGenere: Commedia

Che bella giornataChecco sogna di fare il carabiniere, maè respinto dopo il colloquio. Con unaraccomandazione, si ritrova a lavorarecome addetto alla sicurezza del Duomodi Milano.

Regia: P. ChaumelleCast: R. Duris, V. Paradis, J. FerrierGenere: Commedia

Il truffacuoriAlex per professione fa fallire relazioni didonne innamorate di uomini sbagliati, conla sorella e il cognato. Un giorno i tresono incaricati di mandare a monte ilmatrimonio di Juliette in soli dieci giorni.

Il film che viene inevitabilmente inmente guardando "Immaturi" è, ov-viamente, "Il grande freddo", consi-derata la storia dei sei ex compagnidi scuola che si ritrovano circa unaventina d'anni dopo la fine del liceo.Solo che qui non è il suicidio di unodi loro a riunirli, ma una raccoman-data del Ministero della PubblicaIstruzione che gli comunica di doversostenere un'altra volta l'esame dimaturità, essendo stato annullato quel-lo di vent'anni prima. Dunque, cam-biano i dettagli ma la storia sembrala stessa e medesimo l'intento degliautori: raccontare le disillusioni e idisinganni di un gruppo di ex giovani,alle prese con le amarezze, le diffi-coltà e le contraddizioni dell'età adul-ta. Nel film americano prevalevaun'atmosfera amara e disincantata,mentre nel film diretto da Paolo Ge-novese (orfano ancora una volta delcollega Luca Miniero) l'atmo-sferache si respira è più lieve, meno cinicae in qualche modo meno dolorosa.Gli ex compagni di scuola Giorgio,

scuola, vittime di piccole e grandisconfitte ma, tutto sommato, abbastan-za realizzati professionalmente e sen-timentalmente (salvo qualche eccezio-ne); alcuni sono in preda al lanostalgia, ma solo quanto basta. Nelcomplesso, in ogni caso, sono tuttimediamente soddisfatti delle proprieesistenze. Certo, Francesca deve di-sintossicarsi dalla bulimia sessuale,Giorgio ha un conto in sospeso conl'amico Virgilio e deve vincere lasindrome del padre, ma in fin deiconti sono tutti problemi risolvibili.In ultima analisi, "Immaturi" è unacommedia ben scritta e diretta, chepunta a divertire senza strafare, insi-stendo sulle paranoie, le gioie e idolori della presunta maturità (peralcuni mai raggiunta) senza andare,tuttavia, più a fondo.La formula è quella del film corale,che funziona quando ben calibrata,come in questo caso, forte di un castben assortito: Raoul Bova, BarboraBobulova, Ambra Angiolini, LucaBizzarri, Paolo Kessisoglu e RickyMemphis, il migliore di tutti.

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Immaturi 18.00 - 20.00 - 22.00 Rabbit Hole 17.40 - 19.30 - 21.40 Vallanzasca - Gli angeli del male 17.15 (sab e dom) - 19.30 - 21.50

ROMAVia Roma - 0885.422421

Il discorso del re 17.00 (sab e dom) - 19.15 - 21.30 E 6,00 - E 4,00 (mer e gio)

CICOLELLAVia Stornarella, 2 - 0885.781618

Immaturi 18.00 - 20.30 E 4,00

PALLADINOVia C. Poerio, 2B - 0882.412264www.cinemapalladino.it

Immaturi (sala1) 19.00 - 21.15

Qualunquemente (sala2) 18.30 - 21.00 E 5,50 - E 4,00

CICOLELLAVia D’Alfonso, 70 - 0882.375484

Immaturi 17.00 (sab e dom) - 19.00 - 21.30 E 5,00 - 4,00 (mar)

Rassegna I Giovedì d’Essai (17 febbraio) Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni 18.30 - 21.00 E 3,50

Rabbit HoleBecca e Howie sono una coppiabenestante di un quartiere di NewYork.La loro vita, però, è devastata dalla mortedel figlioletto di quattro anni, ma i duereagiscono in modo diverso al dolore.

Regia: J. C. MitchellCast: N. Kidman, A. Eckart, D. WiestGenere: Drammatico

Regia: G. Di GregorioCast: G. Di Gregorio, V. de FranciscisGenere: Commedia

Gianni e le donneIl sessantenne Gianni non ha ambizioni,ma molti rimpianti. Oppresso dalla figlia,dalla moglie e dalla madre, percepisceda anni una pensione baby e vive nellarassegnazione.

SanctumFrank, esperto sommozzatore, ha trascorsomolto tempo ad esplorare alcune grottedel Pacifico Meridionale. Durante unaricognizione una tempesta tropicale lo faprecipitare sul fondo di una grotta.

Regia: A. GriersonCast: R. Roxburgh, R. Wakefield, A. ParkinsonGenere: Azione

BurlesqueAli ha pochi soldi e l’ambizione di lasciarela provincia americana e trasferirsi in unametropoli. Arriva, così, a Los Angeles etrova lavoro come cameriera nel teatrodi varietà gestito da Tess.

Regia: S. AntinCast: Cher, C. Aguilera, E. DaneGenere: Musicale

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FOGGIA

Ristopub/Non mancare, il Nessun Dormati aspetta! Un’accogliente sala fumatoricon menù arricchito e possibilità di gustarepiatti, bevande.ven: musica dal vivo.Locale autorizzato SKY.Si organizzano feste private.

via Duomo, - t 0881.770863

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FOGGIA

RistoPub/ Dal 1983 punto di riferimento pergli amanti dell’inimitabile birra Guinness edella spillatura a fusto freddo. Menu rinnovatocon pietanze greche.sab 12: ore 20.45 Roma-Napoli.dom 13: ore 20.45 Juventus-Inter.mar 15: ore 20.45 Milan-Tottenham.mer 16: ore 20.45 Roma-Shakhtar D.

Chiuso il lunedì.

via Piave, 59 - t 0881.707632, 333.2422729

FOGGIA

Caffetteria-wineBar/Antipasteria a base diprodotti tipici del territorio, selezione di salumie formaggi di Norcia, vini d.o.c.g. italiani.ven 11: Happy hour - 6 euro 2 drinks.lun 14: prendi 3 paghi 2 su tutti i prodotti.mar 15: antipasto con calice di vino 6 euro.mer 16: cena a tema.dom 20: ore 19.30 Gola a bordo piscinapresso Palace Hotel Lucera-ingresso 20 eurobenessere + degustazione.

Chiuso la domenica.

via Manerba, 12 - t 329.2647177

FOGGIA

Pizzosteria/Pizza, cucina e vino.Pizza napoletana con bordo alto o sottile.Si accettano buoni pasto.apertura estiva: aprile/settembredal martedì alla domenica.apertura invernale: ottobre/marzodal giovedì alla domenica.apertura straordinarie: festività varie eperiodo natalizio

via Sandro Pertini, 8(ultima trav. a dx di viale Europa)

t 0881.665531 - www.pizzeriadelirio.it

AssociazionePizzaiuoli

Napoletani dal 2003

FOGGIA

Locanda spagnola/Specialisti in paella, sangria e musica spa-gnola. Paella da asporto o a domicilio.Descuento especial a todos los italianos quehablan español. Aparte el sabado.Si organizzano feste private su prenotazione.Aperto dal giovedì alla domenica, prefestivie festivi. Locale climatizzato.

via dell’Immacolata, 8 - t 339.6347522

FOGGIA

Pub/Sala privè con possibilità di feste private.Locale autorizzato Mediaset/partite, anticipie posticipi più Champions League.Locale climatizzato.sab: Karaoke.Ampio parcheggio. Chiuso lunedì.Vi aspettiamo non mancate.

via Gioberti, 40 (vicinanze stadio)t 334.8581296 - 328.4170903

Il re del nienteFoggia Riassumere la carriera diFabrizio Corona è un gioco da ragaz-zi: ha partecipato al reality show “Lafattoria”, preso parte alla serie tv“Squadra Antimafia” e al documen-tario “Videocracy”. Decisamente piùdifficile è districarsi tra le decine diprovvedimenti giudiziari a suo carico,e grazie ai quali - incredibile ma vero- ha ricevuto un’esposizione mediaticasenza precedenti per una personache è stata in carcere per estorsione,condannata per utilizzo di banconotefalse, rinviata a giudizio per banca-rotta fraudolenta, condannata peraggressione a pubblico ufficiale, que-relata da Simona Ventura e Barbarad’Urso per diffamazione a mezzostampa, indagata per evasione fiscale,nonchè arrestata e denunciata piùvolte per infrazioni al codice dellastrada. Il trentasettenne - sui giornalianche in questi giorni per il furtoavvenuto nella sua agenzia e che,secondo lui, sarebbe connesso al Ru-bygate - sarà ospite, sabato 12 febbra-io, all’Histoire Disco, in località Sege-zia, a Foggia. i: 320.7133764

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