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Il sisma ed il patrimonio storico monumentale dell’aquilano · 2013. 4. 22. · Dipartimento di...

Date post: 17-Feb-2021
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Dipartimento di Ingegneria delle Costruzioni, dell’Ambiente e del Territorio Università degli Studi di Genova Il sisma ed il patrimonio storico monumentale dell’aquilano Stefano Podestà DICAT – Università di Genova, Italia
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  • Dipartimento di Ingegneria delle Costruzioni, dell’Ambiente e del TerritorioUniversità degli Studi di Genova

    Il sisma ed il patrimonio storico monumentale dell’aquilano

    Stefano Podestà

    DICAT –

    Università

    di Genova, Italia

  • Dipartimento di Ingegneria delle Costruzioni, dell’Ambiente e del TerritorioUniversità degli Studi di Genova

    IL PROBLEMA SISMICOI recenti terremoti hanno messo in evidenza come l’edilizia monumentale risulti, in genere, più

    vulnerabile rispetto ad altre tipologie di manufatti. Questo fatto mette in crisi

    quell’assunzione che pone implicitamente le strutture monumentali a favore di sicurezza rispetto alle costruzioni ordinarie, in relazione sia alla scelta dei materiali adoperati sia alle maestranze utilizzate per porli in opera. In realtà

    questa

    contraddizione può essere risolta osservando come l’incremento di resistenza che si può attribuire al manufatto sia completamente azzerata dalla specifica vulnerabilità

    ad

    un’azione sismica:

  • Dipartimento di Ingegneria delle Costruzioni, dell’Ambiente e del TerritorioUniversità degli Studi di Genova

    Vulnerabilità intrinseca:debole resistenza a trazione della muratura (concepita per carichi verticali);elementi architettonici staticamente spingenti.

    Vulnerabilità aggiunta:degrado (scarsa manutenzione) e dissesti; interventi (trasformazioni, “consolidamenti”).

    IL PROBLEMA SISMICO

  • Dipartimento di Ingegneria delle Costruzioni, dell’Ambiente e del TerritorioUniversità degli Studi di Genova

    Esistono ovviamente regole dell'arte specificatamente rivolte a cautelarsi dall’azione sismica: la buona qualità

    degl

    i

    ammorsamenti, l'uso d’architravi d’adeguata rigidezza, la realizzazione di un comportamento scatolare tramite catene e cerchiature, l'inserimento di contrafforti a contrasto dei meccanismi di ribaltamento sono alcuni esempi di soluzioni tecnologiche frequentemente adottate nelle aree a maggior rischio sismico.

    I presidi antisismici: la cultura della prevenzione o della riparazione

  • Dipartimento di Ingegneria delle Costruzioni, dell’Ambiente e del TerritorioUniversità degli Studi di Genova

    I presidi antisismici: la cultura della prevenzione o della riparazione

    Riparazione del danno e dimenticanza della cultura sismica

    Il terremoto è

    un'azione poco frequente con periodo di ritorno per un sisma di intensità

    significativa è

    di almeno 100

    anni (circa tre generazioni).

    Regole dell’artefrutto dell'esperienza del costruttore sulla base dell’osservazione dei meccanismi di danno prodotti, attraverso una comprensione intuitiva del comportamento strutturale.

    Regole dell’arte applicate per una, forse due generazioni, ma successivamente gradualmente abbandonate una volta persa la memoria del danno provocato dal terremoto.

  • Dipartimento di Ingegneria delle Costruzioni, dell’Ambiente e del TerritorioUniversità degli Studi di Genova

    Nel caso di aree interessate da terremoti di entità

    limitata e

    maggiormente frequenti tali soluzioni progettuali modificano il modo di costruire locale e leggendo il tessuto urbano si nota come i presidi antisismici (contrafforti, archi a contrasto, catene e cerchiature) siano utilizzati diffusamente sull’edificato.

    Incremento della conoscenza sismica: la prevenzione

    Regole dell’artefrutto dell'esperienza del costruttore sulla base dell’osservazione dei meccanismi di danno prodotti, attraverso una comprensione intuitiva del comportamento strutturale.

    I presidi antisismici: la cultura della prevenzione o della riparazione

  • Dipartimento di Ingegneria delle Costruzioni, dell’Ambiente e del TerritorioUniversità degli Studi di Genova

    EDIFICI MONUMENTALI AQUILANI OGGETTO DI UNA PREVENTIVA ANALISINumero totale dei casi studio considerati: 48

    TOTALE DEI CASI STUDIO

    Costruzioni soggette ad interventi di consolidamento moderni

    50%

    L’AQUILA CENTRO

    56%

    FUORI L’AQUILA

    38%

    EPOCA PREVALENTE: FINE ANNI ’60 -

    INIZIO ANNI ‘70

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    TIPOLOGIA DEGLI INTERVENTI28%

    49%

    11%

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    19%

    3%

    23%39%

    13%

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    CHIESE

    PALAZZI

    %

    COPERTURE IN C.A.

    COPERTURE IN ACCIAIO

    SOSTITUZIONE SOLAI IN C.A. O ACCIAIO

    CORDOLI IN C.A.

    TELAI IN C.A.

    FRP

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    BASILICA DI SANTA MARIA DI COLLEMAGGIO –

    L’AQUILA

    ANALISI DEI CASI STUDIO

    1918-21

    Rinforzo della muratura della controfacciata con un graticcio di

    travi in c.a.; introduzione di alcuni cordoli in c.a. nei muri.

    1960-1962

    Ricostruzione in c.a. della cupola del transetto, rinforzo delle

    murature sottostanti con nuovi cordoli in c.a..

    1970-1972

    Eliminazione dei soffitti lignei barocchi e innalzamento di circa 3 metri delle pareti delle navate; introduzione di nuovi cordoli in c.a. in sommità

    delle pareti.

    1998

    Introduzione di sistemi crociati di catene diagonali in acciaio,

    al livello delle coperture, sotto le capriate lignee della navata centrale e delle due navate laterali; inclusione, in corrispondenza di ciascun incrocio, un elemento di ferro dolce per conferire duttilità

    alla struttura; iniezioni di cemento nelle murature.

  • Dipartimento di Ingegneria delle Costruzioni, dell’Ambiente e del TerritorioUniversità degli Studi di Genova

    BASILICA DI SANTA MARIA DI COLLEMAGGIO –

    L’AQUILA

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    Chiesa di San BernardinoANALISI DEI CASI STUDIO

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  • Dipartimento di Ingegneria delle Costruzioni, dell’Ambiente e del TerritorioUniversità degli Studi di Genova

    RIFACIMENTI DI COPERTURE IN C.A.CHIESA DI S. MARCO –

    L’AQUILA

    Nuova copertura in c.a. (1970)

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    RIFACIMENTI DI COPERTURE IN C.A.CHIESA DI S. MARCO –

    L’AQUILA

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    FIBRE DI CARBONIOCHIESA DI S. MARCO –

    L’AQUILA

    Applicazione fibre di carbonio sull’arco trionfale (2007)

  • Dipartimento di Ingegneria delle Costruzioni, dell’Ambiente e del TerritorioUniversità degli Studi di Genova

    RIFACIMENTI DI COPERTURE IN C.A.CHIESA DI S. MARIA PAGANICA –

    L’AQUILA

    Nuova copertura in c.a. (1960/70)

  • Dipartimento di Ingegneria delle Costruzioni, dell’Ambiente e del TerritorioUniversità degli Studi di Genova

    17

    RIFACIMENTI DI COPERTURE IN C.A.

  • Dipartimento di Ingegneria delle Costruzioni, dell’Ambiente e del TerritorioUniversità degli Studi di Genova

    RIFACIMENTI DI COPERTURE IN C.A.

    CHIESA DI S. DOMENICO –

    L’AQUILA

    Nuova copertura in c.a. (1960/70)

  • Dipartimento di Ingegneria delle Costruzioni, dell’Ambiente e del TerritorioUniversità degli Studi di Genova

    CHIESA DI S. FELICE MARTIRE –

    POGGIO PICENZE

    SOVRAPPOSIZIONE DI COPERTURE IN C.A.

    Sovrapposizione di copertura in latero-

    cemento sul transetto(il resto delle coperture è

    ancora originario in legno)

    L’unica volta crollata è

    quella nel transetto.

  • Dipartimento di Ingegneria delle Costruzioni, dell’Ambiente e del TerritorioUniversità degli Studi di Genova

    CHIESA DI SANTA MARGHERITA L’AQUILA

    CAPPE ARMATE SULLE VOLTE

  • Dipartimento di Ingegneria delle Costruzioni, dell’Ambiente e del TerritorioUniversità degli Studi di Genova

    CHIESA DEI SS. MARCIANO E NICANDRO –

    L’AQUILA

    Costruzione di una copertura in latero-cemento sopra l’originaria copertura lignea (Anni ’80?)

    SOVRAPPOSIZIONE DI COPERTURE IN C.A.

  • Dipartimento di Ingegneria delle Costruzioni, dell’Ambiente e del TerritorioUniversità degli Studi di Genova

    SOVRAPPOSIZIONE DI COPERTURE IN C.A.CHIESA DI S. BIAGIO DI AMITERNO –

    L’AQUILA

    1980

    Costruzione di una copertura in latero-cemento sopra la copertura lignea originaria.

    2005-06

    Rifacimento del collegamento tra le strutture di copertura e le centine rigide di sostengo delle volta in camorcanna della navata centrale, con sistema di cavetti metallici

  • Dipartimento di Ingegneria delle Costruzioni, dell’Ambiente e del TerritorioUniversità degli Studi di Genova

    TORRE DI S. STEFANO –

    S. STEFANO DI SESSANIOINTRODUZIONE DI SOLAI IN C.A.

  • Dipartimento di Ingegneria delle Costruzioni, dell’Ambiente e del TerritorioUniversità degli Studi di Genova

    INTRODUZIONE DI CORDOLI SOMMITALI IN C.A.CHIESA DI S. SILVESTRO –

    L’AQUILA

    LA PRESENZA DEI CORDOLI SOMMITALI DI DIMENSIONI MODESTE (ASSOCIATE ALLA PRESENZA DI UNA COPERTURA LEGGERA) HA GARANTITO UN BUON COMPORTAMENTO SCATOLARE DELLA STRUTTURA.

    UNICHE PROBLEMATICHE RILEVATE:• Carenza di collegamento tra cordolo e facciata• Il cordolo in c.a. ha presentato delle problematiche solo in prossimità

    del campanile, (per l‟interazione con esso).

    Introduzione di cordoli in c.a. (1967-69)

  • Dipartimento di Ingegneria delle Costruzioni, dell’Ambiente e del TerritorioUniversità degli Studi di Genova

    CHIESA DI S. MARIA DEL CARMINE –

    L’AQUILA

    Introduzione di cordoli in c.a. (1970~)LA PRESENZA DEI CORDOLI SOMMITALI:• Hanno funzionato da presidio per il ribaltamento della facciata• Hanno aumentato il carico inerziale e la rigidezza

    INTRODUZIONE DI CORDOLI SOMMITALI IN C.A.

  • Dipartimento di Ingegneria delle Costruzioni, dell’Ambiente e del TerritorioUniversità degli Studi di Genova

    ORATORIO DI S. GIUSEPPE DEI MINIMI –

    L’AQUILA

    CHIESA DI S. MARIA DEI RACCOMANDATI

    SAN DEMETRIO NE’

    VESTINI

    ALTRI CASI DI PRESUNTI CORDOLI

    INTRODUZIONE DI CORDOLI SOMMITALI IN C.A.

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    Chiesa dell’Immacolata Concezione a Paganica

    27La chiesa dell’Immacolata Concezione prima del sisma del 6 Aprile 2009.

    Pianta della chiesa: recuperata dall’arch. Corrado Marsili - SBAP (AQ).

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    CENNI STORICI

    La chiesa dell’Immacolata Concezione prima del sisma del 6 Aprile 2009.

    Pianta della chiesa: recuperata dall’arch. Corrado Marsili - SBAP (AQ).

    La chiesa della Concezione sorge sul sito della più antica San Giovanni Battista, cappella dell‘Ospedale per i poveri e i pellegrini a seguito del passaggio della Confraternita dell’Immacolata Concezione dalla Chiesa di Santa Croce a questa, nel 1771. La chiesa, con impianto ellittico, si costruì nei cinque anni seguenti e dell’antica chiesa di San Giovanni non resta più nulla.All’interno della Chiesa si può ammirare l’Altare Maggiore in marmi policromi e pietra in stile ‘700 e la statua lignea dell’Immacolata Concezione. Sono inoltre presenti quattro grandi dipinti a olio su tela di dimensioni 1.8 x 3 m (S. Emidio e la Sacra Famiglia, il Martirio di Cristiani e S. Giovanni Battista). Le statue di San Lorenzo e dell’Addolorata, si conservano nei ripostigli, mentre nel corridoio che conduce alla sacrestia vi è una bella statuina lignea dipinta del ‘700 raffigurante l’Immacolata e un dipinto a olio su tela (1 x 0.6 m) raffigurante l’Assunta.

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    Chiesa dell’Immacolata Concezione a Paganica

    29La chiesa dell’Immacolata Concezione prima

    del sisma del 6 Aprile 2009.Individuazione dei danneggiamenti subiti in pianta

    CENNI STORICI

    L’evento sismico del 6 aprile 2009 ha causato gravi danni sia agli elementi decorativi, sia alle strutture in muratura. Al fine di preservare la memoria storica, le opere mobili sono state ricoverate nei depositi della Soprintendenza e per le parti strutturali pericolanti è stato progettato un intervento di messa in sicurezza, in grado di preservare la struttura da ulteriori crolli ed allo stesso tempo di consentire la realizzazione dei ponteggi di servizio per il successivo l’intervento di riparazione e miglioramento sismico.

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    Chiesa dell’Immacolata Concezione a Paganica

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    ANALISI DEL COMPORTAMENTO SISMICO

    Scheda di Rilievo del Danno ai Beni Culturali – Chiese - G.U. n°55 07/03/2006 – D.P.C.M. 23/02/2006

    Direttiva P.C.M del 12 ottobre 2007 (S.O. n. 25 alla G.U. n. 24 del 29 gennaio 2008 - Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale)

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    Chiesa dell’Immacolata Concezione a Paganica

    31Chiesa dell’Immacolata Concezione dopo l’evento sismico del 6 Aprile 2009.

    ANALISI DEL COMPORTAMENTO SISMICO

    Meccanismi di danno potenzialmente attivabili 12

    Meccanismi di danno attivati 11

    Scheda di Rilievo del Danno ai Beni Culturali – Chiese - G.U. n°55 07/03/2006 – D.P.C.M. 23/02/2006

    La Chiesa è stata dichiarata INAGIBILE

    Livello di attivazione dei meccanismi in molti casi grave o prossimo al crollo.

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    ρ

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    ANALISI DEL COMPORTAMENTO SISMICO

    Scheda di Rilievo del Danno ai Beni Culturali – Chiese - G.U. n°55 07/03/2006 – D.P.C.M. 23/02/2006

    Il danno rilevato è associabile ad un’azione perpendicolare e parallela agli assi principali della chiesa

    Stazione AQK – fonte INGV, database Itaca

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    ANALISI DEL COMPORTAMENTO SISMICO

    Scheda di Rilievo del Danno ai Beni Culturali – Chiese - G.U. n°55 07/03/2006 – D.P.C.M. 23/02/2006

    Macroelemento facciata

    Ribaltamento Sommità della facciata Risposta nel piano

    Il danno rilevato è associabile ad un’azione perpendicolare e parallela agli assi principali della chiesa

    Danno grave Danno grave Prossima al crollo

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    ANALISI DEL COMPORTAMENTO SISMICO

    Scheda di Rilievo del Danno ai Beni Culturali – Chiese - G.U. n°55 07/03/2006 – D.P.C.M. 23/02/2006

    Macroelemento facciata

    Espulsione dell’angolata

    Il danno rilevato è associabile ad un’azione perpendicolare e parallela agli assi principali della chiesa

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    Chiesa dell’Immacolata Concezione a Paganica

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    ANALISI DEL COMPORTAMENTO SISMICO

    Il profilo planimetrico convesso determina una riduzione della vulnerabilità per azioni fuori piano

    Macroelemento facciata

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    Chiesa dell’Immacolata Concezione a Paganica

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    ANALISI DEL COMPORTAMENTO SISMICO

    Il profilo planimetrico concavo e convesso determina una riduzione della vulnerabilità per azioni fuori piano

    Macroelemento facciata

    Scarso ammorsamento con le pareti lateraliScarsa qualità muraria

    Sezione muraria del campione rilevato Rilievo della sezione muraria: foto, restituzioni grafiche.

    Il rilievo della qualità muraria è stato effettuato dal Politecnico di Milano, mediante l’utilizzo della Scheda di Primo Livello per il Rilievo della Tipologia e della Qualità della Muratura, proposta nell’ambito della Linea 10 del Progetto Reluis d.p.c. 2005-09.

    Riferendosi alla tabella C8A.2.2 della Circolare n°

    617 del 02-02-2009 connessa a NTC2008 le caratteristiche del paramento descritte in precedenza classificano la muratura come Muratura in pietrame disordinato.

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    ANALISI DEL COMPORTAMENTO SISMICO

    Il profilo planimetrico concavo e convesso determina una riduzione della vulnerabilità per azioni fuori piano

    Macroelemento facciata

    Scarso ammorsamento con le pareti lateraliScarsa qualità muraria

    Presenza di un preesistente fuori piombo

    Rilievo laser scanner 3D per le parti esterne eseguito dal prof. Vladimiro Achilli, Direttore del Laboratorio di Rilevamento e Geomatica dell’Università di Padova.

    Le prime rielaborazioni hanno permesso di evidenziare come la facciata, in corrispondenza dell’ingresso principale, abbia un fuori piombo di circa 16 cm. Tale valore è incompatibile con lo stato fessurativo causato dal terremoto e fa presumere che, il fuoripiombo, fosse, in gran parte, preesistente all’evento sismico.

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    La vela campanaria svetta centralmente dalla facciata della chiesa e presenta un danneggiamento di gravissima entità, manifestando una situazione prossima al crollo.

    Lesioni nel piano della vela campanaria.

    ANALISI DEL COMPORTAMENTO SISMICO

    Vela campanaria

    Il sistema cupola – tiburio è caratterizzato da una cupola in canniccio, impostata su centine lignee e da un tiburio in muratura su cui si erge una copertura presumibilmente in legno. La cupola non presenta danneggiamenti considerevoli. Per il tiburio la cerchiatura metallica presente alla base ha probabilmente contenuto l’entità del danno, nonostante la presenza di aperture sui diversi lati di media dimensioni.

    Cupola e tiburio

    Cupola interna in canniccio

    Danneggiamenti al tiburio

    Elementi di coperturaLa copertura dell’aula (che corrisponde alla porzione sorretta dal tiburio) non presenta stati lesionativi significativi. E’ presumibile la presenza di un cordolo leggero di dimensioni contenute (in funzione dello stato fessurativo orizzontale rilevabile) ed una copertura staticamente spingente per le lesioni verticali in corrispondenza degli spigoli dell’ottagono.

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    Chiesa dell’Immacolata Concezione a Paganica

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    ANALISI DEL COMPORTAMENTO SISMICO

    Direttiva P.C.M del 12 ottobre 2007 (S.O. n. 25 alla G.U. n. 24 del 29 gennaio 2008 - Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale)

    LV1 Il metodo proposto si basa sulla rielaborazione statistica dei dati relativi a terremoti passati (oltre 3000 chiese).

    Curve di vulnerabilità

    0

    1

    2

    3

    4

    5

    5 6 7 8 9 10 11 12

    Intensità

    Dan

    no m

    edio

    Vi = 0.89 (Chiese)Vi = 1 (Chiese)Vi = 0.78 (Chiese)Vi = 0.616 (Edifici)Vi = 0.49 (Edifici)Vi = 0.793 (Edifici)

    ⎥⎦

    ⎤⎢⎣

    ⎡⎟⎠⎞

    ⎜⎝⎛ −⋅++⋅=

    3.21.1325.6

    tanh15.2 IDVI

    μ

    Questi dati possono essere direttamente usati per prevedere l’impatto di un sisma di data intensità sul patrimonio storico.

    Id =0.40

    Id =0.76 Limite rappresentativo del raggiungimento dello SLU

    Limite rappresentativo del raggiungimento dello SLD

    Noto l'indice di vulnerabilità è possibile risalire all'accelerazione sismica al suolo corrispondente ai diversi stati limite.

    −= ⋅ v2.75 3.44iSLDa 0.025 1.8

    −= ⋅ v5.1 3.44iSLUa 0.025 1.8

  • DIC

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    ANALISI DEL COMPORTAMENTO SISMICO

    Direttiva P.C.M del 12 ottobre 2007 (S.O. n. 25 alla G.U. n. 24 del 29 gennaio 2008 - Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale)

    LV1 Il metodo proposto si basa sulla rielaborazione statistica dei dati relativi a terremoti passati (oltre 3000 chiese).

    Sisma Abruzzo 2009

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    ANALISI DEL COMPORTAMENTO SISMICO

    Direttiva P.C.M del 12 ottobre 2007 (S.O. n. 25 alla G.U. n. 24 del 29 gennaio 2008 - Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale)

    LV1 Il metodo proposto si basa sulla rielaborazione statistica dei dati relativi a terremoti passati (oltre 3000 chiese).

    Sisma Abruzzo 2009

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    ANALISI DEL COMPORTAMENTO SISMICO

    Direttiva P.C.M del 12 ottobre 2007 (S.O. n. 25 alla G.U. n. 24 del 29 gennaio 2008 - Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale)

    LV1 Il metodo proposto si basa sulla rielaborazione statistica dei dati relativi a terremoti passati (oltre 3000 chiese).

    gi

    SLis aS

    aI⋅⋅γ

    =

    Indice di sicurezza per il manufatto

    −= ⋅ v2.75 3.44iSLDa 0.025 1.8

    −= ⋅ v5.1 3.44iSLUa 0.025 1.8

    Iv = 0.58

    21

    61I 28

    1kk

    28

    1kkpki

    v +ρ

    ν−ν⋅=

    =

    =

    Allegato C

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    ANALISI DEL COMPORTAMENTO SISMICO

    Direttiva P.C.M del 12 ottobre 2007 (S.O. n. 25 alla G.U. n. 24 del 29 gennaio 2008 - Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale)

    LV1 Il metodo proposto si basa sulla rielaborazione statistica dei dati relativi a terremoti passati (oltre 3000 chiese).

    Stato limite NTC 2008

    Sisma 06/04/09

    Stato limite di danno 0.32 0.23

    Stato limite ultimo 0.51 0.38

    gi

    SLis aS

    aI⋅⋅γ

    =

    Stato limite

    Relazione proposta da linee guida aSLi

    Stato limite di danno

    0.04 g

    Stato limite ultimo

    0.16 g

    vI44.375.2SLD 8.1025.0a

    ⋅−⋅=

    vISLUa

    ⋅−⋅= 44.310.58.1025.0

    Indice di sicurezza per il manufatto

    −= ⋅ v2.75 3.44iSLDa 0.025 1.8

    −= ⋅ v5.1 3.44iSLUa 0.025 1.8

    Valori dell’indice di sicurezza valutato in base a NTC 2008 e a accelerazione registrata durante evento sismico 06/04/2009

    Iv = 0.58

    21

    61I 28

    1kk

    28

    1kkpki

    v +ρ

    ν−ν⋅=

    =

    =

    Allegato C

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    ANALISI DEL COMPORTAMENTO SISMICO

    Direttiva P.C.M del 12 ottobre 2007 (S.O. n. 25 alla G.U. n. 24 del 29 gennaio 2008 - Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale)

    L’elevato livello di danneggiamento di alcuni macroelementi e la presenza di indici di sicurezza molto bassi hanno evidenziato la necessità di realizzare un opera di messa in sicurezza della chiesa volta alla salvaguardia del monumento e della pubblica incolumità.

    DEFINIZIONE DELL’INTERVENTO DI MESSA IN SICUREZZA

    Impossibilità di possedere una chiara conoscenza del fabbricato;Incertezza delle possibili scosse di replica;Urgenza ed numero elevato di manufatti su cui si deve intervenire.

    Fondamentale avere ben chiaro l’obiettivo che ci si prefigge di raggiungere con l’intervento provvisionale

    Congruenti con il danneggiamento osservato;Compatibili con il manufatto, con le opere contenute al suo interno e/o con

    l’ambiente circostante,Progettati in base alle proprie finalità e in base ad un’analisi costi benefici;Propedeutico all’intervento definitivo di riparazione miglioramento sismico.

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    DEFINIZIONE DELL’INTERVENTO DI MESSA IN SICUREZZA

    Metodologia per guidare in fase di emergenza alla definizione delle opere di pronto intervento sui manufatti monumentali messa a punto in seguito all’evento sismico che ha colpito il Molise nel 2002 e il Piemonte 2003

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    DEFINIZIONE DELL’INTERVENTO DI MESSA IN SICUREZZA

    Macroelemento facciata

    • incolumità pubblica;

    salvaguardia dell’edificio

    monumentale.

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    DEFINIZIONE DELL’INTERVENTO DI MESSA IN SICUREZZA

    Presenza in facciata di una vela campanaria di grandi dimensioni e molto danneggiata

    Mancanza di un piazzale antistante alla facciata

    Problematica la realizzazione di un opera di puntellatura con sperone

    Il vincolo rigido che si sarebbe venuto a creare in corrispondenza della quota di stacco della vela campanaria, avrebbe potuto favorire il ribaltamento della stessa attraverso la formazione di una cerniera cilindrica orizzontaleOccupazione della sede stradale con conseguente deviazione del traffico

    Progettazione di un ritegno migliorando il collegamento tra la facciata principale e la parete anteriore dell’ottagono interno su cui è impostato il tiburio centrale.

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    DEFINIZIONE DELL’INTERVENTO DI MESSA IN SICUREZZA

    Presenza in facciata di una vela campanaria di grandi dimensioni e molto danneggiata

    Mancanza di un piazzale antistante alla facciata

    non modifica sostanzialmente il comportamento globale della facciata, evitando irrigidimenti fuori piano controproducenti per la vela campanaria.

    non occupa la sede stradale;in fase di ricostruzione consente di realizzare il ponteggio di servizio senza

    alcun intralcio con l’opera provvisionale ed allo stesso tempo in completa sicurezza per i tecnici che opereranno.

    Progettazione di un ritegno migliorando il collegamento tra la facciata principale e la parete anteriore dell’ottagono interno su cui è impostato il tiburio centrale.

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    DEFINIZIONE DELL’INTERVENTO DI MESSA IN SICUREZZA

    LV2

    Azione di riferimento

    NTC 08 – Opere provvisionali Scossa di replica

    Assumo come azione di riferimento la massima tra le due

    Studio secondo i metodi dell’analisi cinematica lineare e non lineare del macroelemento facciata.

    Vita nominale VN ≤

    10 anni

    Intensità minore o uguale a quella principale

    Assumo l’intensità della scossa registrataAssumo VN = 10 anni e Cu =1

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    DEFINIZIONE DELL’INTERVENTO DI MESSA IN SICUREZZA

    LV2 Studio secondo i metodi dell’analisi cinematica lineare e non lineare del macroelemento facciata.

    Schematizzazione del meccanismo di ribaltamento della facciata

    Verifica secondo l’analisi cinematica lineare (Circolare 2 febbraio 2009, n. 617)

    Stato limite di salvaguardia della

    vita

    Prima del sisma

    Con opere provvisionali

    Accelerazione spettrale a0*

    0.40 m/sec2 0.61 m/sec2

    Domanda sismica stazione AQK

    1.64 m/sec2 1.64 m/sec2

    Verifica Non verificato

    Non verificato

    ( ) ⋅⋅= ≥α g VR* 0

    0 *c

    a P Sgae F q

    Verifica secondo l’analisi cinematica non lineare (Circolare 2 febbraio 2009, n. 617 )

    Stato limite di salvaguardia della vita Prima del sisma

    Con opere provvisiona

    li

    Capacità di spost. du* 0.092 m 0.233 m

    Domanda di spost. stazione AQK

    0.208 m 0.073 m

    Verifica Non verificato Verificato

    ≥*u De sd S (T )

    Fuori piombo;

    Arretramento della cerniera

    per considerare la reale resistenza a

    compressione della muratura

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    Chiesa di SS. Marciano e Nicandro a L’Aquila

    CENNI STORICI

    1256 Fondazione della Chiesa ad opera dei castellani di Roio

    1259 Distruzione dell’edificio e cacciata dei roiani dalla città

    1266 Costruzione di nuovo edificio dedicato ai Santi Marciano e Nicandro (probabilmente in altro luogo) che divenne chiesa capoquarto secondo la nuova suddivisione in quartieri della città

    Impianto della chiesa duecentesca:

    • Aula ad una navata molto semplice, con copertura a capriate senza controsoffitto;

    • Braccio trasversale poco sporgente dalla navata e più alto, costituito da tre absidi a pianta rettangolare, di cui quello centrale aggettante dai laterali mediante alveo volumetrico esagonale.

    • L’arco trionfale divideva lo spazio della navata da quello del vano trasversale

    • La facciata era in rude apparecchio aquilano

    Ricostruzione della pianta della chiesa duecentesca.

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    Chiesa di SS. Marciano e Nicandro a L’Aquila

    1313 Rivestimento della facciata con pietra bianca levigata e realizzazione dell’ornamentazione scultorea.

    XVI e XVII secolo abbellimento dell’interno della chiesa con altari e cappelle che le diedero un aspetto barocco.

    1703 Il terremoto distrugge completamente la chiesa ad eccezione della facciata e

    della zoccolatura inferiore perimetrale

    Prospetto della facciata.

    Il portale della chiesa.La chiesa di Santi Marciano e Nicandro prima del sisma del 6 Aprile 2009.

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    Chiesa di SS. Marciano e Nicandro a L’Aquila

    Ricostruzione settecentesca:

    • Riedificazione dell’aula

    • Costruzione di un tamponamento ‘provvisorio’ a ridosso dell’arco trionfale (sono presenti degli attacchi all’esterno attorno all’arcatura tamponata e dalle paraste nell’orto della chiesa, predisposte a sostenere quelle che avrebbero dovuto essere le arcate traverse del transetto alla base della cupola)

    • Nuova decorazione all’interno con pareti spartite da paraste corinzie appaiate che le dividono in quattro episodi architettonici

    • Realizzazione di un controsoffitto piano, dipinto, e con al centro le tela del Sogliaceroni raffigurante la Madonna con i Santi Marciano e Nicandro.

    La controfacciata è impreziosita da una cantoria in legno intagliato, dall’organo e da due confessionali lignei.

    Degni di rilievo gli affreschi con Santa Caterina d’Alessandria del XIV sec. e quelli rinascimentali con i Santi Marciano e Nicandro e le Storie della loro vite.

    Particolare di affresco sulla storia dei Santi Marciano e Nicandro, recentemente

    restaurato

    Pianta della chiesa nello stato attuale.

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    Chiesa di SS. Marciano e Nicandro a L’Aquila

    RILIEVO DEL DANNO

    Finalità:• valutazione dell’agibilità del manufatto;• individuazione delle opere provvisionali;• stima dei finanziamenti da allocare per il

    successivo intervento di restauro e miglioramento sismico.

    =

    =

    ρ= ⋅ =

    ρ

    N

    k kk 1

    d N

    kk 1

    d1

    I 0,585

    Chiesa di San Marciano e Nicandro dopo l’evento sismico del 6 Aprile 2009: facciata e parte absidale.

    Scheda di Rilievo del Danno ai Beni Culturali – Chiese - G.U. n°55 07/03/2006 – D.P.C.M. 23/02/2006

    Definisce 28 meccanismi di collasso, individuati come le fenomenologie di danno più ricorrenti per le chiese.

    • individuazione dei cinematismi di collasso potenzialmente attivabili

    • valutazione del livello di danno dei meccanismi attivati

    • determinazione di un indice di danno che rappresenta una sintesi del livello di danno subito nei diversi macroelementi della chiesa.

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    Chiesa di SS. Marciano e Nicandro a L’Aquila

    RILIEVO DELLA VULNERABILITA’

    =

    =

    ν − ν= ⋅ + =

    ρ

    28

    ki kpk 1

    v 28

    kk 1

    1 1I 0,70

    6 2

    Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri, 12 ottobre 2007, G.U. n. 24 del 29 gennaio 2008. “Linee Guida per la valutazione e la riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Allegato C”

    • rilievo dei particolari tipologici e costruttivi che giocano un ruolo fondamentale nella risposta sismica del manufatto (con riferimento ai 28 meccanismi di danno):

    indicatori di vulnerabilità (i)

    presidi antisismici (p)

    • definizione dell’indice di vulnerabilità che rappresenta una sintesi del rilievo di vulnerabilità per i diversi macroelementi della chiesa.

    Numero di indicatori

    di vulnerabilità o di presidi antisismici

    Giudizio dell’efficacia νk

    almeno 1almeno 2

    33

    2

    1 22

    almeno 2 1

    1 1 1

    nessuno 0 0

  • UN

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    , E.

    Curt

    i, S

    . Pa

    rodi, S

    . Po

    des

    tà,

    L.Sca

    ndolo

    Chiesa di SS. Marciano e Nicandro a L’Aquila

    11 meccanismi di danno attivabili:

    1 ribaltamento della facciata2 meccanismi nella sommità della

    facciata3 meccanismi nel piano della facciata5 risposta trasversale dell’aula6 meccanismi di taglio nelle pareti laterali 13 archi trionfali16 ribaltamento dell’abside17 meccanismi di taglio nel presbiterio o

    nell’abside19 meccanismi negli elementi di

    copertura (pareti laterali aula)25 interazioni in prossimità di irregolarità

    plano-altimetriche26 aggetti (vela, guglie, pinnacoli, …)

    0

    0.2

    0.4

    0.6

    0.8

    1

    M1

    M2

    M3

    M4

    M5

    M6

    M7

    M8

    M9

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    M12

    M13

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    M16

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    M18

    M19

    M20

    M21

    M22

    M23

    M24

    M25

    M26

    M27

    M28

    MECCANISMO DI DANNO

    % C

    HIE

    SE

    ATTIVATO NON ATTIVATO

    0

    0.2

    0.4

    0.6

    0.8

    1

    M1

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    M3

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    M21

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    M25

    M26

    M27

    M28

    % C

    HIE

    SE

    ATTIVABILE NON ATTIVABILE

    Singola navata Senza transetto

    Senza cappelle Senza protiro

    Senza cupola e lanterna

    Senza torre campanaria (65%)

    Senza volte strutturali (60%)

  • UN

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    ndolo

    Chiesa di SS. Marciano e Nicandro a L’Aquila

    3 Meccanismi nel piano della facciatasituazione prossima al crollo

    Presidi antisismici: nessunoIndicatori di vulnerabilità:

    Presenza di grandi aperture - (1)Elevata snellezza - (1)

    DANNI DI GRAVE E GRAVISSIMA ENTITA’ ASCRIVIBILI AD UNA RISPOSTA TRASVERSALE DELLA CHIESA

    2 Meccanismi nella sommità della facciatalesioni di grave entità

    Presidi antisismici: Presenza di controventi di falda - (2)

    Indicatori di vulnerabilità:Presenza di grandi aperture - (2)Presenza di una sommità a vela di

    grande dimensione e peso - (1)Cordoli rigidi, trave di colmo in c.a., copertura pesante in c.a. - (3)

  • UN

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    Chiesa di SS. Marciano e Nicandro a L’Aquila

    13 Archi trionfalisituazione prossima al crollo

    Presidi antisismici: Conci di buona fattura e/o adeguato spessore - (2)

    Indicatori di vulnerabilità:Presenza di copertura pesante in c.a. - (3)

    17 Meccanismi di taglio nel presbiterio o nell’abside

    lesioni di grave entità

    Presidi antisismici: nessunoIndicatori di vulnerabilità:

    Presenza di cordoli rigidi, copertura pesante - (3)Presenza di grandi aperture, muratura di limitato spessore - (2)

  • UN

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    Chiesa di SS. Marciano e Nicandro a L’Aquila

    26 Aggetti (Vela, Guglie, Pinnacoli, Statue)lesioni di grave entità

    Presidi antisismici:Muratura monolitica, conci squadrati - (2)

    Indicatori di vulnerabilità:Elementi di elevata snellezza - (2)

    5 Risposta trasversale dell’aulalesioni di grave entità

    Presidi antisismici: Presenza di corpi annessi adiacenti - (1)Presenza di catene trasversali - (1)

    Indicatori di vulnerabilità: Presenza di pareti con elevata snellezza - (1)

  • UN

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    Chiesa di SS. Marciano e Nicandro a L’Aquila

    DANNI DI ENTITA’ MEDIA ENTITA’ ASCRIVIBILI AD UNA RISPOSTA LONGITUDINALE DELLA CHIESA

    16 Ribaltamento dell’absidesituazione prossima al crollo

    Presidi antisismici:Presenza di copertura non spingente -

    (1)Indicatori di vulnerabilità:

    Cordoli rigidi, copertura pesante, puntoni di falda in c.a. - (3)

    Ammorsamento scadente - (3)

    25 Interazioni in prossimità di irregolarità plano-altimetrichesituazione prossima al crollo

    19 Meccanismi negli elementi di copertura - Pareti laterali dell’aulaNullo

    … INOLTRE

    Danno agli apparati decorativi

  • UN

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    Chiesa di SS. Marciano e Nicandro a L’Aquila

    64

    Livello di conoscenza e fattore di confidenza

    Rilievo geometricorilievo geometrico completo, con restituzione grafica dei quadri

    fessurativi e deformativi

    FC1

    = 0

    Identificazione dell

    e specificità

    storiche e costruttive della fabbrica

    restituzione completa delle fasi costruttive e interpretazione del com-portamento strutturale fondate su un esaustivo rilievo materico e degli elementi costruttivi asso-ciato alla

    comprensione delle vi-cende di trasformazione (indagini

    documentarie e tematiche, eventuali indagini diagnostiche)

    FC2

    = 0

    Proprietà

    meccaniche dei materiali

    parametri meccanici desunti da dati già

    disponibili FC3

    = 0.12

    Terreno e fondazionile informazioni sul terreno e le fondazioni non hanno alcuna relazione con lo specifico meccanismo di collasso

    FC4

    = 0

    == + =∑

    4c ck

    k 1F 1 F 1.12

  • UN

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    Chiesa di SS. Marciano e Nicandro a L’Aquila

    Definizione dell’azione sismica

    =R N UV V CVita nominale VN

    [anni] 50

    Classe d’uso Cu

    [-] II

    Vita di riferimento VR

    [anni] 50

    = −−

    RR

    VR

    VTln(1 P )

    Stato Limite SLD SLVPVR (%) 0,63 0,10TR (anni) 50 475

    Nelle NTC 2008 “...le forme spettrali sono definite, per ciascuna delle probabilità

    di superamento nel periodo di riferimento PVR

    , a partire dai valori dei seguenti parametri su sito di riferimento rigido orizzontale ...”:•ag

    accelerazione orizzontale massima al sito;•F0

    valore massimo del fattore di amplificazione dello spettro in accelerazione orizzontale;•T*c

    periodo di inizio del tratto a velocità

    costante dello spettro in accelerazione orizzontale.

    SLD SLVTR (anni) 50 475

    ag (g) 0.104 0.261F0 (-) 2.33 2.36

    T*c (sec) 0.28 0.35

    SLD SLVTR (anni) 50 475

    Categoria Suolo B BCategoria Topografica T1 T1

    SS (-) 1.20 1.15CC (-) 1.42 1.36ST (-) 1 1S (-) 1.20 1.15

    ag S (g) 0.12 0.30

  • UN

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    Chiesa di SS. Marciano e Nicandro a L’Aquila

    domanda sismica:• pericolosità attesa (long. 13,220; lat. 42,235) - NTC2008 (DM 14/01/08)• valore di accelerazione registrato in occasione dell’evento sismico in esame

    (stazione AQK – fonte INGV, database Itaca).

    Confronto fra lo spettro registrato nella stazione AQK e quello fornito da NTC2008 per l’Aquila.

    Stato limite

    NTC 2008 Sisma 06/04/09

    SLD 0.25 0.22

    SLV 0.39 0.34

    0.0

    0.2

    0.4

    0.6

    0.8

    1.0

    1.2

    0.0 1.0 2.0 3.0 4.0

    Periodo [sec]

    Acc

    eler

    azio

    ne

    AQK-NSAQK-WESpettro NTC08 B

    Definizione dell’azione sismica

  • UN

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    Chiesa di SS. Marciano e Nicandro a L’Aquila

    modello semplificato LV1:Definisce un indice di sicurezza che rappresenta il rapporto tra la capacità della struttura e la domanda del terremoto.

    − ⋅= ⋅ = ⋅2,75 3,44IvSLDa S 0,025 1,8 0,03 g

    − ⋅= ⋅ = ⋅5,10 3,44IvSLVa S 0,025 1,8 0,12 g

    Direttiva P.C.M., 12 ottobre 2007, G.U. n. 24 del 29 gennaio 2008. “Linee Guida per la valutazione e la riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale

    MITIGAZIONE DEL DANNO SISMICO LA PREVENZIONE

    SLVSLV

    R,SLV

    SLVa,SLV

    g,SLV

    TI 0,10Taf 0,39a

    = =

    = =

    <=

    SLD

    SLV

    T 30anniT 39anni

    I periodi di ritorno corrispondenti al raggiungimento degli stati limite considerati (SLD e SLV) possono essere ottenuti interpolando tra i valori noti relativi ai periodi di ritorno predefiniti (Linee Guida – equazione 5.20). In particolare per il caso in esame essi risultano:

  • UN

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    Chiesa di SS. Marciano e Nicandro a L’Aquila

    Circolare 2 febbraio 2009, n. 617 Istruzioni per l’applicazione delle “Nuove norme tecniche per le costruzioni” di cui al D.M. 14 gennaio 2008 –DIRETTIVA PCM 12 OTTOBRE 2007 – LV2

    INTERPRETAZIONE DEL COMPORTAMENTO SISMICO –Analisi dei meccanismi di collasso tramite analisi cinematica lineare e non lineare

    Meccanismi di ribaltamento della parete absidale a quota 6.1 m e 11.1 m rispettivamente

    Meccanismo di ribaltamento della facciata

    Meccanismo a quattro cerniere dell’arco trionfale

  • UN

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    Chiesa di SS. Marciano e Nicandro a L’Aquila

    SLV

    Analisi cinematica lineare Analisi cinematica non lineareAccelerazionespettrale a0*

    [m/sec2]

    Domanda[m/sec2]

    VerificaCapacità di

    spostamento du*

    [m]

    Domanda[m]

    Verifica

    0.93

    1.64(AQK-WE)

    non verificato

    0.30

    0.20(AQK-WE)

    verificato

    1.50 (NTC 2008)

    non verificato

    0.21(NTC 2008)

    verificato

    1.38

    1.74(AQK-NS)

    non verificato

    0.15

    0.16(AQK-NS)

    non verificato

    1.50(NTC 2008)

    nonVerificato

    0.12(NTC 2008)

    verificato

    0.82

    1.64(AQK-WE)

    non verificato

    0.07

    0.14(AQK-WE)

    non verificato

    2.58(NTC 2008)

    non verificato

    0.11(NTC 2008)

    non verificato

    1.26

    1.89(AQK-WE)

    non verificato

    0.02

    0.08(AQK-WE)

    non verificato

    3.89(NTC 2008)

    non verificato

    0.08(NTC 2008)

    non verificato

  • UN

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    Chiesa di SS. Marciano e Nicandro a L’Aquila

    SLV

    Analisi cinematica lineare Analisi cinematica non lineareAccelerazionespettrale a0*

    DomandaVerifica

    Capacità di spostamento du*

    DomandaVerifica

    [m/sec2] [m/sec2] [m] [m]

    0.93

    1.64(AQK-WE)

    non verificato

    0.30

    0.20(AQK-WE)

    verificato

    1.50 (NTC 2008)

    non verificato

    0.21(NTC 2008)

    verificato

    1.38

    1.74(AQK-NS)

    non verificato

    0.15

    0.16(AQK-NS)

    non verificato

    1.50(NTC 2008)

    nonverificato

    0.12(NTC 2008)

    verificato

    0.82

    1.64(AQK-WE)

    non verificato

    0.07

    0.14(AQK-WE)

    non verificato

    2.58(NTC 2008)

    non verificato

    0.11(NTC 2008)

    non verificato

    1.26

    1.89(AQK-WE)

    non verificato

    0.02

    0.08(AQK-WE)

    non verificato

    3.89(NTC 2008)

    non verificato

    0.08(NTC 2008)

    non verificato

  • UN

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    Chiesa di SS. Marciano e Nicandro a L’Aquila

    IPOTESI DI INTERVENTO DI RIPARAZIONE DEI DANNI E MIGLIORAMENTO SISMICO

    • Demolizione della copertura in latero-cemento, ad eccezione delle travi che sorreggono il controsoffitto e delle catene lignee delle capriate esistenti

    • Pulitura e trattamento antitarlo e antimicotico degli elementi lignei da conservare

    • Posizionamento di un cordolo tirante in profilato metallico ancorato alle pareti con tirafondi

    • Assembramento in opera delle nuove capriate con puntoni in legno lamellare e catene metalliche

    • Realizzazione dell’orditura secondaria e de l pacchetto di copertura con un doppio tavolato incrociato

  • UN

    IVERSIT

    A’D

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    L.Sca

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    Chiesa di SS. Marciano e Nicandro a L’Aquila

    • Iniezione delle lesioni • Inserimento di due catene longitudinali a ritegno

    del ribaltamento della facciata• Inserimento di due catene in controfacciata (in

    sommità e all’altezza del cornicione) per rendere efficacie il cordolo in sommità e migliorare la performance della facciata nel piano

    • Ricostruzione delle porzioni crollate di parete absidale

    • Realizzazione di diatoni armati per il collegamento del tamponamento absidale alle pareti laterali e all’arco trionfale

    • Inserimento di una catena all’imposta dell’arco trionfale

    vI 0,70=

    Stato limite NTC 2008

    Sisma 06/04/09

    SLD 0.50 0.48

    SLV 0.85 0.75

    VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA SISMICA IN SEGUITO ALL’INTERVENTO DI MIGLIORAMENTO SISMICO – LV1

    vI 0,32=

    Stato limite

    NTC 2008 Sisma 06/04/09

    SLD 0.25 0.22

    SLV 0.39 0.34

  • UN

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    , E.

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    Chiesa di SS. Marciano e Nicandro a L’Aquila

    • Inserimento di due catene longitudinali a ritegno del ribaltamento della facciata• Inserimento di una catena all’imposta dell’arco trionfale

  • UN

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    , E.

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    . Pa

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    . Po

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    L.Sca

    ndolo

    Chiesa di SS. Marciano e Nicandro a L’Aquila

    • Inserimento di due catene longitudinali a ritegno del ribaltamento della facciata

    Analisi cinematica lineareAccelerazione

    Spettrale [m/sec2]

    Domanda [m/sec2]

    Meccanismo di ribaltamento della facciata 1.46 1.50

    Meccanismo a quattro cerniere dell’arco trionfale 1.70 1.50

    Vita nominale [anni]

    Dopo l’intervento

    Meccanismo di ribaltamento della facciata 49

    Meccanismo a quattro cerniere dell’arco trionfale 88

  • Dipartimento di Ingegneria delle Costruzioni, dell’Ambiente e del TerritorioUniversità degli Studi di Genova

    Quali strategie per il restauro statico?• Livello di sicurezzaLivello di sicurezza: il terremoto del 6 aprile 2009 è stato analogo/superiore rispetto a quello per il quale si dovrebbero progettare le nuove costruzioni a L’Aquila. Non possiamo pretendere la non danneggiabilità, ma certo dobbiamo evitare i crolli e garantire un livello di danno che sia riparabile.• Riparazione e miglioramento sismicoRiparazione e miglioramento sismico: dove si è manifestato un buon compor- tamento, pur con danni gravi, va riparato il danno e aggiunti piccoli interventi che riducano le vulnerabilità manifestate (miglioramento sismico)• Consolidamento della muraturaConsolidamento della muratura: un problema è quello della qualità muraria; dobbiamo capire cosa fa funzionare questa tipologia muraria (regola dell’arte) e come sia possibile migliorarne il comportamento, quando necessario.• Ricostruzione di parti crollateRicostruzione di parti crollate: con quali tecnologie? con quali materiali? Il ripetersi dei crolli pone un interrogativo: è possibile realizzare in muratura elementi architettonici snelli e di grande dimensione che resistano a terremoti violenti? L’analisi strutturale può aiutarci a capire le costruzioni storiche.

    CONCLUSIONI

  • Dipartimento di Ingegneria delle Costruzioni, dell’Ambiente e del TerritorioUniversità degli Studi di Genova

    Allineamento delle Linee Guida alle Norme Tecniche per le Costruzioni

    2008

    Diapositiva numero 1Diapositiva numero 2Diapositiva numero 3Diapositiva numero 4Diapositiva numero 5Diapositiva numero 6Diapositiva numero 7Diapositiva numero 8Diapositiva numero 9Diapositiva numero 10Diapositiva numero 11Diapositiva numero 12Diapositiva numero 13Diapositiva numero 14Diapositiva numero 15Diapositiva numero 16Diapositiva numero 17Diapositiva numero 18Diapositiva numero 19Diapositiva numero 20Diapositiva numero 21Diapositiva numero 22Diapositiva numero 23Diapositiva numero 24Diapositiva numero 25Diapositiva numero 26Diapositiva numero 27Diapositiva numero 28Diapositiva numero 29Diapositiva numero 30Diapositiva numero 31Diapositiva numero 32Diapositiva numero 33Diapositiva numero 34Diapositiva numero 35Diapositiva numero 36Diapositiva numero 37Diapositiva numero 38Diapositiva numero 39Diapositiva numero 40Diapositiva numero 41Diapositiva numero 42Diapositiva numero 43Diapositiva numero 44Diapositiva numero 45Diapositiva numero 46Diapositiva numero 47Diapositiva numero 48Diapositiva numero 49Diapositiva numero 50Diapositiva numero 51Diapositiva numero 52Diapositiva numero 53Diapositiva numero 54Diapositiva numero 55Diapositiva numero 56Diapositiva numero 57Diapositiva numero 58Diapositiva numero 59Diapositiva numero 60Diapositiva numero 61Diapositiva numero 62Diapositiva numero 63Diapositiva numero 64Diapositiva numero 65Diapositiva numero 66Diapositiva numero 67Diapositiva numero 68Diapositiva numero 69Diapositiva numero 70Diapositiva numero 71Diapositiva numero 72Diapositiva numero 73Diapositiva numero 74Diapositiva numero 75Diapositiva numero 76


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