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Il Sistema Nazionale di Valutazione

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a cura di Carlo Mariani TFA Siena – Area Trasversale Scienze dell’educazione – Didattica generale e didattica speciale Lezione 5 IL SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE
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Page 1: Il Sistema Nazionale di Valutazione

a cura di Carlo Mariani

TFA Siena – Area TrasversaleScienze dell’educazione – Didattica generale e didattica speciale

Lezione 5

IL SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE

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Il Sistema Nazionale di Valutazione

Il Regolamento del Sistema Nazionale di Valutazione – emanato con il DPR 80 del 28 marzo 2013 – rappresenta un punto di svolta nel complesso meccanismo della scuola dell’autonomia.

L’Italia si allinea al resto dei paesi più avanzati per quanto riguarda la valutazione dei sistemi formativi e risponde agli impegni assunti con l’Unione Europea sui fondi strutturali 2014/2020.

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Il Regolamento del Sistema Nazionale di Valutazione

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Il Regolamento consente alle istituzioni scolastiche di avviare una fase di revisione e cambiamento dei propri processi interni attraverso protocolli operativi, strumenti di diagnosi organizzativa e da opportuni percorsi di autovalutazione e miglioramento.

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Il Regolamento del Sistema Nazionale di Valutazione

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1990Conferenza Nazionale sulla scuola. Emerge la necessità di realizzare un sistema nazionale di valutazione.

D.lgs.286/2004

Istituzione del Servizio Nazionale di Valutazione del sistema formativo. Emanato sulla base della legge 53/2003 (Legge Moratti)

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Il percorso legislativo del Sistema Nazionale di Valutazione

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Legge 10 del 26 febbraio 2011

4-undevicies. Con regolamento da emanare, ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, è individuato il sistema nazionale di valutazione definendone l'apparato che si articola: a) nell'Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa [INDIRE], con compiti di sostegno ai processi di miglioramento e innovazione educativa, di formazione in servizio del personale della scuola e di documentazione e ricerca didattica; b) nell'Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione e formazione [INVALSI], con compiti di predisposizione di prove di valutazione degli apprendimenti per le scuole di ogni ordine e grado, di partecipazione alle indagini internazionali, oltre alla prosecuzione delle indagini nazionali periodiche sugli standard nazionali; c) nel corpo ispettivo, autonomo e indipendente, con il compito di valutare le scuole e i dirigenti scolastici secondo quanto previsto dal decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150.

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Il percorso legislativo del Sistema Nazionale di Valutazione

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DPR 80 del 28 marzo

2013

Regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione

Il percorso legislativo del Sistema Nazionale di Valutazione

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Dare al Paese un servizio fondamentale per poter aiutare ogni scuola a tenere sotto controllo gli indicatori di efficacia e di efficienza della sua offerta formativa ed impegnarsi nel miglioramento;

Fornire all’Amministrazione scolastica, agli Uffici competenti, le informazioni utili a progettare azioni di sostegno per le scuole in difficoltà;

Valutare i dirigenti scolastici e offrire alla società civile e ai decisori politici la dovuta rendicontazione sulla effettiva identità del sistema di istruzione e formazione.

Le funzioni del Sistema Nazionale di Valutazione

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Rispetto al testo iniziale, il Regolamento adottato oggi contiene modifiche che recepiscono, in larga misura, le osservazioni e le proposte contenute nei pareri del Consiglio nazionale della pubblica istruzione, della Conferenza unificata, del Consiglio di Stato e della VII Commissione del Senato. Sono cambiamenti che hanno modificato in meglio il testo del decreto nel senso di una più compiuta valorizzazione dell’autonomia responsabile delle scuole nei processi di autovalutazione e di miglioramento della qualità del servizio offerto.

Le funzioni del Sistema Nazionale di Valutazione

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Il Regolamento dà attuazione alla delega conferita al Governo con il decreto legge n.225 del 2010 convertito in legge n.10 del 2011 e costituisce un rilevante passo avanti nel percorso cominciato con il decreto legislativo 286 del 2004.

Le funzioni del Sistema Nazionale di Valutazione

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Il S.N.V. si fonda: sull’Invalsi (Istituto nazionale per la valutazione del sistema

di istruzione e formazione) che predispone tutti gli adempimenti necessari per l’autovalutazione e la valutazione esterna delle scuole,

sull’Indire (Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa), che può supportare le scuole nei piani di miglioramento,

su un contingente di Ispettori definito dal Ministro che ha il compito di guidare i nuclei di valutazione esterna. L’Invalsi ha anche il coordinamento funzionale dell’S.N.V.

L’architettura del Sistema Nazionale di Valutazione

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a) autovalutazione delle istituzioni scolastiche, sulla base di un fascicolo elettronico di dati messi a disposizione dalle banche dati del sistema informativo del Ministero dell’istruzione (“Scuola in chiaro”), dell’INVALSI e delle stesse istituzioni scolastiche, che si conclude con la stesura di un rapporto di autovalutazione da parte di ciascuna scuola, secondo un format elettronico predisposto dall’Invalsi e con la predisposizione di un piano di miglioramento.

b) valutazione esterna da parte di nuclei coordinati da un dirigente tecnico sulla base di protocolli, indicatori e programmi definiti dall’Invalsi, con la conseguente ridefinizione dei piani di miglioramento da parte delle istituzioni scolastiche;

Come si articola il Sistema Nazionale di Valutazione

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c) azioni di miglioramento con l’eventuale sostegno dell’Indire, o di Università, enti, associazioni scelti dalle scuole stesse;

d) rendicontazione pubblica dei risultati del processo, secondo una logica di trasparenza, di condivisione e di miglioramento del servizio scolastico con la comunità di appartenenza.

Come si articola il Sistema Nazionale di Valutazione

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La finalità della valutazione, che non è di carattere premiale o punitivo ma guarda ai processi di miglioramento.

Viene proposto un sistema di valutazione interna (autovalutazione d’istituto) per tutte le scuole

L’attività di autovalutazione non si baserà soltanto sui risultati dei test di apprendimento ma anche su un fascicolo detto “Scuola in chiaro” che descrive l’Istituzione scolastica a partire da dati quantitativi e indicatori di Contesto e di Risorse. Questa fase prevede la redazione di un Rapporto di autovalutazione preliminare alla individuazione di 2-4 percorsi di miglioramento.

L’analisi quantitativa dovrà intrecciare quella qualitativa. Il ruolo degli enti di ricerca preposti al SNV è un ruolo distinto ma

integrato.

Altri elementi di rilievo del Sistema Nazionale di Valutazione

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Il disegno valutativo che sembra prevalente è quello proposto da Stufflebeam e basato sulla circolarità del processo CIPP (Contesto – Input – Processi – Prodotto), particolarmente indicato per integrare la valutazione di sistema nei processi decisionali. Il modello CIPP è peraltro quello adottato da INVALSI nella sperimentazione VALSIS.

L’architettura del Sistema Nazionale di Valutazione

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Da un’attenta ricognizione delle prospettive di qualità dei sistemi di valutazione di paesi europei ed extra-europei, o dagli sforzi che compiono per individuarne una, e dallo studio della letteratura è stato possibile individuare sul continuum prospettiva della produttività del servizio/prospettiva dello sviluppo educativo, almeno 5 punti di vista, ciascuno dei quali attribuisce maggiore importanza ad una delle quattro dimensioni del modello CIPP; in particolare esse sono:

Processo CIPP – Contesto-Input-Processo-Prodotto (risultati)

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Prospettiva della produttività (the productivity view): Secondo questa prospettiva, il successo di un sistema educativo dipende dalla realizzazione degli outputs/outcomes attesi (ad es. la percentuale di diplomati ad un livello specifico - per l’Italia potrebbe essere il voto di diploma, - oppure la percentuale di diplomati tout court – o la percentuale di studenti occupati con uno specifico diploma o laurea - scientifica ad esempio). In accordo con questa prospettiva gli indicatori di output, outcome, impatto, sono predominanti nel sistema o sono gli unici indicatori monitorati.

Processo CIPP – Contesto-Input-Processo-Prodotto (risultati)

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Prospettiva dell’efficacia strumentale e/o strutturale (the instrumental effectivness view): La prospettiva è rivolta alla selezione di indicatori di contesto, di input e di processo, ossia dei loro effetti sugli outocomes.

In questo senso gli outcomes possono essere prevedibili e quindi gli indicatori di contesto, di input e di processo, sono predominanti o addirittura sostituiscono quelli di output/outcome. Il valore di certi livelli di input e di processo è determinato dal potenziale strumentale. Chiaramente la prospettiva dell’efficacia strumentale offre appigli più dinamici per la policy, in quanto considera fattori che non sono solo vincoli, ma anche fattori politicamente plasmabili, e su cui l’azione politica può intervenire.

Processo CIPP – Contesto-Input-Processo-Prodotto (risultati)

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Prospettiva dell’adeguamento (the adaptation perspective): Questa prospettiva trascende la prospettiva dell’efficacia, in quanto non guarda solo alle questioni rilevanti a “come fare le cose bene”, ma considera innanzi tutto “come fare le giuste cose”. In altre parole la prospettiva dell’adeguamento porterebbe ad una analisi critica degli obiettivi educativi (educational goals). Condizione che permette di considerare i cambiamenti delle condizioni di contesto come mezzi, mentre il mondo del lavoro ed il capitale culturale possono essere considerati come fini.

Processo CIPP – Contesto-Input-Processo-Prodotto (risultati)

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Prospettiva dell’equità (the equity pespective): Quando gli input, i processi e gli outcome sono analizzati per la loro equa e giusta distribuzione fra i partecipanti all’educazione con differenti caratteristiche, l’equità è il principale fattore attraverso il quale viene giudicata la qualità di un sistema scolastico.

Processo CIPP – Contesto-Input-Processo-Prodotto (risultati)

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Prospettiva dell’efficienza (the efficiency perspective): Questa prospettiva può essere vista con una ulteriore prospettiva della produttività e della efficienza, attraverso la considerazione fondamentale di risultati il più elevati possibile a minori costi.

Processo CIPP – Contesto-Input-Processo-Prodotto (risultati)

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Nella fase di descrizione-realizzazione dei piani di miglioramento si distinguono alcuni passaggi fondamentali: Approccio: si descrive come si è arrivati ad individuare

quell’azione, perché, per quali motivi essa è strategica per l’organizzazione. Quale Visione della scuola?

Sviluppo: si descrivono le fasi operative (i soggetti coinvolti, le azioni). Si indicano i risultati che si intendono raggiungere e come se ne effettuerà la misurazione.

Il Piano di Miglioramento

Il Piano di Miglioramento: documento strategico e progettuale

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Il Sistema Nazionale di Valutazione

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Risultati: si descrive come si intende fare il monitoraggio dell’azione di miglioramento, quali sono i termini di riferimento e di posizionamento con altre esperienze (benchmarking; confronto con buone pratiche). Si descrivono e si mettono in opera gli strumenti del Project Management con cui si intende monitorare lo stato di avanzamento dell’azione (Gantt; Pert).

Valutazione e riesame: si descrivono quali strumenti si intendono adoperare per la valutazione finale dei risultati conseguiti (questionario; matrice di dati). Si confrontano i valori conseguiti con quelli che il gruppo di lavoro si era proposto nella fase di Sviluppo. Si rilevano gli elementi di criticità che consentono – attraverso il riesame – di correggere un ulteriore sviluppo dell’iniziativa.

Il Piano di Miglioramento

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Gli strumenti di gestione di questi percorsi di valutazione interna sono quelli tipici del Total Quality Management (TQM):

Ruota di Deming (PDCA: Plan – Do Check – Act) Diagramma di Pert (Project Evaluation and Review

Technique): schedulazione delle attività che compongono il progetto.

Diagramma di Gantt: scansione temporale delle fasi del progetto.

Il Piano di Miglioramento

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Per approfondimenti sul rapporto tra il modello EFQM e la Balanced Scorecard cfr. http://www.performancemanagmentreview.org/balanced-scorecard-e-modello-efqm/

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daniela.giovannini Bianciardi1

http://www.istruzione.it/valutazione/


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