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domenica 11 maggio FesTa della mamma il ponte Settimanale Cattolico dell’Irpinia anno XXXX - n°. 15- eur o 0.50 sabato 10 maggio 2014 web: www.ilpontenews.it | email: [email protected] “Et veritas liberabit vos” il Ponte è il primo settimanale dell’irpinia sped. in a. p. comma 20b art. 2 legge 662/96 Filiale P.T. Avellino PoliTica 5 RisToRanTe  PiZZeRia La buona cucina Via Pianodardine 55 83100 Avellino tel. 0825622041 chiuso il lunedì è gradita la prenotazione È L È KAL KALÈ KAL È L KAL tt tt ra ra T T KA a i r e z iz P a i ttor a i P a i V L 5 5 , e n i d r oda n a 2 8 0 l T T a z z e r t t a e l oca L 5- i l l ve A Av 0 0 1 3 8 1 4 0 2 2 6 / 5 2 o t a ) V A AV o ( n i 2 8 0 l e T Te so u i Ch 1 4 0 2 2 6 / 5 2 ì d e n u L l I L a festa della mamma è una ricorrenza diffusa in tutto il mondo, celebrata in onore della figura di madre, della ma- ternità e dell'influenza sociale delle madri. La festa è presente nella maggior parte delle Nazioni, non solo in Europa ma anche in Sudamerica: Argentina, Bolivia, Madagascar… Non esiste un unico giorno dell'anno in grado di accomunare tutti gli Stati in cui l'evento è festeggiato. In Italia, negli Stati Uniti d'America, in Svizzera e in molti altri Paesi la data è la seconda domenica del mese di maggio. Negli Stati Uniti nel maggio 1870, Julia Ward Howe, attivista pa- cifista, propose l'istituzione della Giornata della madre, come momento di riflessione contro la guerra, ma l’iniziativa non ebbe successo. Anna Jarvis ha celebrato la “Giornata della madre” per la prima volta nel 1908, è stato un memoriale in onore di sua madre, attivista a favore della pace. La celebrazione di Jarvis è diventata molto popolare e fu ufficializzata nel 1914 dal presi- dente Woodrow Wilson con la delibera del Congresso, con l’indi- cazione del giorno: la seconda domenica di maggio, come espressione pubblica di amore e gratitudine per le madri. Da al- lora la festa si è diffusa in molti Paesi del mondo, cambiano, però, le date in cui è celebrata. Con l'andare del tempo questa festività, come tante altre, ha fatto registrare un risvolto di carattere com- merciale. In Italia, la Festa della Mamma, è stata introdotta negli anni cin- quanta da Raul Zaccari, senatore e sindaco di Bordighera, su ini- ziativa del quale venne celebrata a Bordighera la seconda domenica di maggio del 1956 (al Teatro Zeni e successivamente al Palazzo del Parco), e da un sacerdote, don Otello Migliosi, in Umbria, a Tordibetto di Assisi, nell’anno 1957. L'idea di don Otello Migliosi fu quella di celebrare la Mamma non già nella sua veste sociale o biologica ma nel suo forte valore religioso, cristiano an- zitutto ma anche interconfessionale, come terreno di incontro e di dialogo tra loro le varie culture: il suo tentativo è stato ricor- dato, in due contributi, anche dal quotidiano della Santa Sede, L’Osservatore Romano. Da allora, ogni anno, la parrocchia di Tor- dibetto celebra ufficialmente la Festa con importanti manifesta- zioni a carattere religioso e culturale. Il 18 dicembre del 1958 Raul Zaccari e i senatori Bellisario, Baldini, Restagno, Piasenti, Benedetti e Zannini – presentarono al Senato della Repubblica un disegno di legge per ottenere l'istituzione della Festa della Mamma. Maggio è anche il mese dedicato alla Madonna; Maria rappre- senta per eccellenza l’universo femminile, incarnando le figure e i ruoli di sposa fedele e di madre amorevole, accompagnando con sofferenza e sacrificio il Figlio fino al calvario per proseguire la vita in preghiera fino all’Assunzione in cielo, per diventare il faro della fede in quanti cercano ristoro dagli affanni della vita quotidiana. dona il 5Xmille Fondazione opus solidarietatis Pax onlus 92057260645 vangelo 10 Fisco 6 medicina 7
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domenica 11 maggioFesTa della mamma

ilponteSettimanale Cattolico dell’Irpinia anno XXXX - n°. 15- euro 0.50

sabato 10 maggio 2014

web: www.ilpontenews.it | email: [email protected]

“Et veritas liberabit vos”

il Ponte è il primo settimanale dell’irpinia

sped. in a. p. comma 20b art. 2 legge 662/96 Filiale P.T. Avellino

PoliTica 5

RisToRanTe PiZZeRia

La buona cucina

Via Pianodardine 55

83100 Avellino

tel. 0825622041

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La festa della mamma è una ricorrenza diffusa in tutto ilmondo, celebrata in onore della figura di madre, della ma-

ternità e dell'influenza sociale delle madri. La festa è presentenella maggior parte delle Nazioni, non solo in Europa ma anchein Sudamerica: Argentina, Bolivia, Madagascar… Non esiste ununico giorno dell'anno in grado di accomunare tutti gli Stati incui l'evento è festeggiato. In Italia, negli Stati Uniti d'America, inSvizzera e in molti altri Paesi la data è la seconda domenica delmese di maggio.Negli Stati Uniti nel maggio 1870, Julia Ward Howe, attivista pa-cifista, propose l'istituzione della Giornata della madre, comemomento di riflessione contro la guerra, ma l’iniziativa non ebbesuccesso. Anna Jarvis ha celebrato la “Giornata della madre”per la prima volta nel 1908, è stato un memoriale in onore disua madre, attivista a favore della pace. La celebrazione di Jarvisè diventata molto popolare e fu ufficializzata nel 1914 dal presi-dente Woodrow Wilson con la delibera del Congresso, con l’indi-cazione del giorno: la seconda domenica di maggio, comeespressione pubblica di amore e gratitudine per le madri. Da al-lora la festa si è diffusa in molti Paesi del mondo, cambiano, però,le date in cui è celebrata. Con l'andare del tempo questa festività,come tante altre, ha fatto registrare un risvolto di carattere com-merciale.In Italia, la Festa della Mamma, è stata introdotta negli anni cin-quanta da Raul Zaccari, senatore e sindaco di Bordighera, su ini-ziativa del quale venne celebrata a Bordighera la secondadomenica di maggio del 1956 (al Teatro Zeni e successivamenteal Palazzo del Parco), e da un sacerdote, don Otello Migliosi, inUmbria, a Tordibetto di Assisi, nell’anno 1957. L'idea di don OtelloMigliosi fu quella di celebrare la Mamma non già nella sua vestesociale o biologica ma nel suo forte valore religioso, cristiano an-zitutto ma anche interconfessionale, come terreno di incontro edi dialogo tra loro le varie culture: il suo tentativo è stato ricor-dato, in due contributi, anche dal quotidiano della Santa Sede,L’Osservatore Romano. Da allora, ogni anno, la parrocchia di Tor-dibetto celebra ufficialmente la Festa con importanti manifesta-zioni a carattere religioso e culturale. Il 18 dicembre del 1958Raul Zaccari e i senatori Bellisario, Baldini, Restagno, Piasenti,Benedetti e Zannini – presentarono al Senato della Repubblicaun disegno di legge per ottenere l'istituzione della Festa dellaMamma.Maggio è anche il mese dedicato alla Madonna; Maria rappre-senta per eccellenza l’universo femminile, incarnando le figure ei ruoli di sposa fedele e di madre amorevole, accompagnandocon sofferenza e sacrificio il Figlio fino al calvario per proseguirela vita in preghiera fino all’Assunzione in cielo, per diventare ilfaro della fede in quanti cercano ristoro dagli affanni della vitaquotidiana.

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2 sabato 10 maggio 2014 ilPonte

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3sabato 10 maggio 2014attualitàilPonte

Ci sono tre verbi - rimanere,andare, gioire - che sono en-

trati dal 3 maggio nel vocabolariodi un’associazione di laici impe-gnata a ricucire con il filo robustodelle relazioni il tessuto umano diun territorio, di un Paese e delmondo. Una passione le cui ra-dici e ali sono in una fede pen-

sata, vissuta e comunicata.I tre verbi sono di Papa Francesco e si affiancanoa quelli della “Evangelii gaudium”. L’associazioneè l’Azione Cattolica Italiana che ha appena con-cluso la sua assemblea nazionale elettiva ravvi-vata da un fitto dialogo tra generazioni attornoai problemi, alle ansie e alle attese di questotempo. Rimanere significa sostare con lo Sconosciuto diEmmaus e riconoscerlo dal gesto che compie.Andare significa accompagnare il passo deglialtri viandanti sulla strada della vita. Gioire si-gnifica cantare lo stupore nell’incrociare oggi ilproprio sguardo con quello dello Sconosciuto. In tanto camminare, andare e uscire - ricorda ilPapa - anche il sostare ha un suo profondo si-gnificato. è il tempo dell’incontro, del riconoscimento,della comunicazione tra i volti e il Volto e noncerto il tempo dell’indugio, della paura, dellachiusura. Così l’appello di Francesco rivolto ai laici a uscirenon risuona come un improvviso squillo ditromba ma è l’incipit di un atto di amore che

nasce dalla consapevolezza che uscire da sestessi e andare all’incontro con l’Altro e agli in-contri con gli altri è il passo imprescindibile perritrovare pienamente se stessi.Significa mettere in luce la grandezza missiona-ria della parola “laicità” e ricordare che “inuscita” vuol dire abitare il mondo non in retro-guardie impaurite ma in posti avanzati dove

scorgere e segnalare la luce di una speranza edi una gioia non effimere. In questa prospettivaprende sostanza l’appello, ripetuto più volte al-l’assemblea di Ac, a passare dal tempo delleanalisi al tempo di un’azione efficace perchépensata e condivisa.Ed è questa una strada da intraprendere ancheoggi per evitare la deriva del clericalismo.

Su questo rischio il 22 marzo scorso si era sof-fermato il Papa nell’incontro con Corallo, l’asso-ciazione che riunisce le emittenti radiotvcattoliche italiane. “Il laico - aveva detto a brac-cio - deve essere laico, battezzato, ha la forzache viene dal suo Battesimo. E perché è più im-portante il diacono, il prete del laico? No! è que-sto lo sbaglio. è un buon laico? Che continui cosìe che cresca così. Perché ne va dell’apparte-nenza cristiana, lì. Per me il clericalismo impe-disce la crescita del laico. Ma... non ci sarebbe ilclericalismo se non ci fossero laici che voglionoessere clericalizzati”.Il monito è chiaro perché una laicità dimezzatao svuotata impoverisce la Chiesa e indebolisce,se non svuota, l’annuncio del Vangelo.Non a caso, allora, un’associazione di laici poneil valore della corresponsabilità a fondamentodel suo essere al servizio della Chiesa e dellaCittà.Anche dalla consapevolezza che essere corre-sponsabili e non solo collaboratori prende il viaquella conversione pastorale che il Papa indicae auspica con le immagini di una Chiesa inuscita, una Chiesa ospedale da campo, unaChiesa madre di tutti, una Chiesa senza fron-tiere.Questo è un tempo favorevole per un laicato “inuscita”, per un laicato che non ha bisogno di ag-gettivi ma di sostantivi, cioè di gesti, di volti epensieri, per essere testimone e comunicatoredi una speranza e di una gioia che non hannoconfini di tempo e di spazio

L'aSSembLea dI azIone CattoLICa e Le paroLe dI papa FranCeSCo

laici in UsciTa - il TemPo è FavoRevole

Paolo

Bustaffa

ALLUVIONE MARCHE: L’INTERVENTO CARITAS

Vicinanza e aiuti concreti. Dalla Cei un milione di euro dai fondi otto per mille. Il direttore

di Caritas Italiana in visita nelle zone alluvionate

“Accompagnare la popolazione colpita, facendoci prossimi alle Caritaslocali e sostenendone gli sforzi, non solo nell’emergenza, ma anche nellaprospettiva della ricostruzione”. Questo il messaggio che don France-

sco Soddu, direttore di Caritas Italiana, ha voluto ribadire oggi con lasua visita nelle zone alluvionate delle Marche. Sin dalle prime ore del-l’emergenza Caritas Italiana è rimasta in costante collegamento con laChiesa locale attraverso il coordinamento della Delegazione regionaleCaritas, ed ha già espresso vicinanza e solidarietà mettendosi, come diconsueto in conformità al suo mandato, a disposizione per un pieno sup-porto e destinando un primo contributo per gli interventi immediati. Una prima concreta risposta solidale all’alluvione che ha colpito le Mar-che è venuta inoltre dalla Presidenza della Conferenza Episcopale

Italiana che ha disposto lo stanziamento di un milione di euro dai fondiderivanti dall’otto per mille. La diocesi di Senigallia, dove si sono regi-strate anche due vittime, è la più colpita, con ingenti danni alle abita-zioni, alle vie di comunicazione e alle attività produttive. Tra sabato edomenica gli sfollati sono stati oltre 300. Altre zone che vivono disagisono nell'area jesina, a Chiaravalle e nel Fermano. La Caritas di Senigallia, su indicazione del Vescovo, S.E. mons. Giuseppe

Orlandoni, e d’intesa con le autorità locali, ha attivato due punti dipronta accoglienza e preparazione pasti. Nonostante i danni subiti ancheda alcune strutture Caritas parrocchiali e diocesane, volontari e operatoristanno moltiplicando gli sforzi cercando di ripristinare i servizi essenzialidestinati alle persone più in difficoltà, dislocandoli in Caritas parrocchialiancora attive da attrezzare con servizi doccia e di distribuzione alimenti.Inoltre si sta allestendo un presidio provvisorio di orientamento. Tra gliinterventi più urgenti si sta provvedendo alla fornitura di materassi, pic-coli fornelli a gas e suppellettili per ripristinare la fruibilità delle abitazioni.

Per sostenere gli interventi in corso, si possono inviare

offerte a Caritas diocesana di Avellino, Piazza Libertà 19

– 83100 AVELLINO, tramite C/C POSTALE N. 14434831

specificando nella causale: “Alluvione Marche”

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4 sabato 10 maggio 2014 attualità ilPonte

Nelle prossime elezioni europee verranno se-lezionati dei parlamentari che usufruiranno

di un mandato di cinque anni. Nei nostri tempidi rapide evoluzioni, in cinque anni può succe-dere di tutto. L'elettore ha anche il diritto diaspettarsi che molti risultati possano essereraggiunti. Tuttavia, il ritmo impresso dagli eventiin Ucraina non è che l'ennesimo esempio diquanto velocemente gli scenari politici e la per-cezione delle priorità possano essere alterati, avolte in maniera del tutto sorprendente.Dal punto di vista delle priorità, è importante ri-conoscere che queste elezioni imminenti assu-mono un significato completamente diverso, aseconda della parte dell'Europa in cui ci si trova. In Belgio, per esempio, dove il voto è obbliga-torio e l'atto di non votare è punito dalla legge,fiamminghi e valloni si troveranno a votare perelezioni regionali, nazionali ed europee, e ci sipuò legittimamente chiedere sulla base di qualielementi effettueranno la loro scelta i cittadini,a ogni livello. Sulla base della politica estera delServizio europeo per l'azione esterna (Seae) odell'accesso a scuole e servizi medici nelle"strutture" municipali bilingue di Bruxelles? NelRegno Unito, viceversa, se i sondaggi elettorali,i venditori ambulanti di giornali e i titoli dei ta-bloid devono essere considerati indicatori affi-dabili, il 22 maggio - gli inglesi sono i primi avotare - costituirà una verifica finale in vistadelle elezioni politiche del 2015, con il partito

euroscettico e indipendentista Ukip pronto aerodere i voti del partito di governo (i Conser-vatori). Non è affatto chiaro in quanti dei 28 Stati mem-bri dell'Ue le tematiche dell'Europa condizione-ranno le scelte degli elettori. Né si può dare perscontato che i cittadini siano in grado di valutarequali siano i poteri propri conferiti al Parlamento

europeo né quali aree di indirizzi politici rientrinonelle competenze dell'Ue. La dichiarazione emessa il 20 marzo dai vescovidella Comece (Commissione degli episcopatidella Comunità europea), che ancora gode di unnotevole livello di supporto attivo, anche al di làdei commenti giornalistici e dei soliti sospetti, siconcentra molto chiaramente su questioni che

meritano di essere prese sul serio in tutto il con-tinente. Attingendo alla loro vasta e sostenutaesperienza pastorale, all'odore delle pecore af-fidate alle loro cure (per prendere in prestitol'espressione utilizzata da Papa Francesco neisuoi consigli ai vescovi), i vescovi della Comecehanno dimostrato quanto chiaramente percepi-scono i problemi che riguardano le persone eche hanno delle conseguenze pratiche nella lorovita, in qualunque parte dell'Ue vivano. Nessuno può negare fino a che punto la crisibancaria del 2007/8 abbia spinto la nave dell'Uefuori rotta. Il grande problema dell'Europa con-tinua a essere la forte ricaduta sociale della crisi:un numero crescente di persone vittime dellapovertà, i nuovi poveri, i giovani disoccupati, allacui difficile condizione la Comece e, proprio direcente, il Ccee (Consiglio delle Conferenze epi-scopali d'Europa) hanno dedicato dei convegni.Altre questioni che vengono affrontate dalla Di-chiarazione dei vescovi sono le migrazioni, ilgiorno settimanale comune di riposo (dome-nica), la libertà di religione: tutte questioni cheriguardano il benessere generale. Quello che risulta essenziale il 22-25 maggio èche i nostri cittadini esprimano il proprio votocredendo nel futuro del processo europeo e conil desiderio di contribuire al suo successo

Patrick H. Daly

- segretario generale Comece

La consultazione del 22-25 maggio e il ruolo dei cattolici

Un voTo PeR esPRimeRe FidUcia nell'eURoPa

Il fenomeno della dispersione è unavera piaga non solo della nostra

scuola, ma dei sistemi formativi sulpiano europeo e mondiale. La disper-sione non s’identifica semplicementecon l’abbandono scolastico, ma può es-sere definita come un insieme di fattoriche modificano il regolare svolgimentodel percorso di studi di un ragazzo finoa determinarne un’uscita anticipata dalsistema scolastico. In una recente audizione alla VII Com-missione della Camera è stato presen-tato un dossier della rivista Tuttoscuolasecondo il quale “negli ultimi 15 anniquasi 3 milioni di giovani italiani, il31,9% di coloro che dopo la terza

media si sono iscritti a una scuola se-condaria superiore statale, non hannoterminato gli studi con il consegui-mento del relativo diploma”. Invece il27,9% (cioè più di un quarto) di quelliche hanno iniziato un percorso di studisecondari nella scuola statale cinqueanni fa (a.s. 2009-10) non lo ha com-pletato. Negli ultimi anni, in verità, c’è stato unmiglioramento sul fronte della disper-sione, annota sempre Tuttoscuola, tut-tavia la sostanza non è cambiata e lascuola italiana, nelle comparazioni in-ternazionali, e in particolare europee,“continua a occupare una posizione dibassa classifica a causa dell’elevata

percentuale di giovani di 15-29 anni inpossesso del solo titolo di licenzamedia”.L’elevato tasso di dispersione scola-stica va ad inserirsi in un contesto chevede l’Italia “primeggiare” in negativoe riguarda la quota di Neet (Not in edu-cation, employment or training), ov-vero dei giovani tra i 15 e i 29 anni nonpiù inseriti in un percorso scolastico oformativo ma neppure impegnati inun’attività lavorativa. La quota italianaè, infatti, molto superiore a quella dellamedia europea (23,9 e 15,4% rispetti-vamente), con punte superiori al37,7% in Sicilia (addirittura 39,8% perle ragazze). Sempre il rapporto di Tut-

toscuola segnala che “molti di queiquasi 3 milioni di ragazzi dispersi negliultimi 15 anni sono diventati Neet. Nonsarebbero così numerosi se almenouna parte di loro avesse continuato astudiare o a seguire corsi di formazioneprofessionale, come avviene in altriPaesi (in Germania i Neet sono il 9,7%,in Francia 14,5% e nel Regno Unito il15,5%)”.Insomma, siamo di fronte a un’emer-genza non nuova - se ne parla, infatti,da tempo e a più riprese - ma conti-nuamente rinnovata, poiché non sem-brano del tutto efficaci le politicheseguite fino ad oggi per contrastarla.Che fare? Gli esperti suggerisconopiani di studio più flessibili e persona-lizzati. Caldeggiano i percorsi di alter-nanza scuola-lavoro, così come corsi disostegno e attività scolastiche al po-meriggio, oltre a un ripensamento suitemi della valutazione in ordine a pro-mozioni e bocciature. Molto già si fa evale la pena di proseguire sulla stradaavviata.Tuttavia, al di là della questione “tec-nica”, pare di capire che ciò che po-trebbe segnare la svolta è unacomprensione rinnovata del sistemascuola, con una positiva ricaduta so-ciale e nell’immaginario pubblico. Insostanza: rimettere davvero la scuolaal centro delle attenzioni del Paese,sottolinearne il ruolo strategico, l’im-portanza educativa e di sostegno perl’opera delle famiglie. Questo può di-ventare decisivo per aumentarne l’at-trattiva nei confronti dei più giovani.Non un parcheggio, non un percorso“costretto”, ma una vera strada ricca diopportunità e risorse. Rilanciare lascuola: questo serve.

Alberto Campoleoni

SCUOLA - TROPPI GIOVANI FUORI GIOCO

il triste primato dei neet richiede scelte più creative

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5sabato 10 maggio 2014PoliticailPonte

Sugli sprechi dei voli blu di Stato il Presidente Letta sembra avesse cominciato, a fatica,a risparmiare solo per i vertici politici e le cariche istituzionali, mentre non è riuscito a

sforbiciare le spese legate ai privilegiati della Difesa: Capi di Stato Maggiore e gene-rali con incarichi diversi, perché non sottoposti a controllo.Dai dati emersi risulta che nel 2010 Palazzo Chigi, con 10.640 ore di volo, aveva speso 53milioni di euro. Nel 2013, con la “cura” Monti-Letta, le ore di volo sono passate a 5.378. Diqueste furono utilizzate 1.877 ore per le trasferte del governo, 1.264 sono state utilizzate perviaggi umanitari, trapianti di organi e malattie gravi, le rimanenti 1.066 ore sono servite perl’addestramento dei piloti. Il tutto per un costo complessivo di 26 milioni di euro, circa lametà. La stessa cosa non è accaduta per i voli dei militari nel 2013, che hanno raggiunto1.170 ore al prezzo di circa 5mila euro l’ora per una spesa di oltre 5 milioni di euro.I militari, a differenza delle cariche istituzionali, volano con gli aerei blu senza chiedere lediverse autorizzazioni di rito a Palazzo Chigi. Si è riscontrato anche che, mentre i membri delGoverno usano il meno possibile i voli blu preferendo il treno o i voli di linea, il Capodi Stato Maggiore della Difesa, quando si reca a Bruxelles, città servita da compagnieaeree, preferisce l’aereo blu, la medesima cosa fa il Capo di Stato Maggiore dell’Aero-nautica, senza tener minimamente conto delle linee nazionali.Un altro esempio: il Capo di Stato Maggiore della Difesa, per raggiungere Torino daRoma usa il volo blu, invece dei voli di linea o del treno.La stagione delle carovane del 2010 di Silvio Berlusconi che traslocava ad Arcore, sul-l’airbus presidenziale, ballerini, musicisti e cantanti per le notti di Villa Certosa con l’arrivo dellaSpending Review è totalmente scomparsa. Si volava circa 20 ore al giorno. Ora le tra-sferte del Governo si sono ridotte a 1.877 ore, un quarto dell’epoca del Cavaliere, conun risparmio di 26 milioni di euro rispetto al 2010.Esaminando i tabulati dal 2010 ad oggi riscontriamo che le spese sono passate da 53milioni200mila euro del 2010, a 42 milioni 700mila nel 2011, a 30 milioni 345mila nel 2012e ai 26 milioni 890mila euro nel 2013.Per quanto riguarda l’assicurazione si è potuto, attraverso la revisione dei massimali, ottenereun risparmio di 129.120 euro rispetto al 2012 e di 278.400 rispetto al 2011 con ilcambio di assicurazione. Il servizio è passato “previa procedura ristretta”, alla Allianz GlobalCorporate & Speciality per un importo complessivo di 660.420 euro, contro i 928.820 eurodel 2011. Gli oneri di rotta rimborsati dal Ministero dell’Economia sono passati da 751milaeuro del 2010 a 440mila euro.Da evidenziare che sono stati incassati, per la prima volta, 93 mila euro dai giornalistiche viaggiano a seguito delle autorità.

AlfonsoSantoli

sprecopoli

voli BlU... di sTaTo

Probabilmente, è giusta la tesi dichi ritiene che la sfida, per leprossime europee, si gioca sudue fronti: la rabbia e la spe-ranza! Si, perché, da un lato vi sonoquelli che si sono organizzati caval-cando la delusione, lo scontento e lasfiducia, che si trasformano in rabbiacontro tutto e contro tutti e, dall’altro,

vi sono quelli che provano ad inventare le giusterisposte e le motivazioni che possano ridare corag-gio, entusiasmo e fiducia ai cittadini, per far cre-scere la speranza in un domani migliore.Questi ultimi, però, appaiono in netta difficoltà,perché la speranza può vincere solo se alimentatada idee, progetti e proposte valide, innovative econvincenti. Purtroppo, spesso si scopre che gliostacoli più grandi essi li incontrano all’interno delloro stesso schieramento. Così come è vero che, avolte, le difficoltà nascono dalla loro imprepara-zione. Per non parlare del fatto che, la lotta controi “veri poteri”, che hanno deciso, guidato e coman-dato in Italia da decenni, è talmente complessa daapparire insuperabile! Non aiutano, infine, le condizioni generali delPaese: la disoccupazione giovanile, la crisi dell’eco-nomia ed una sfiducia diffusa in quella parte diclasse dirigente che, ancora, rifiuta il cambia-

mento. A nulla serve l’impegno del Presidente delConsiglio, che vorrebbe dimostrare di saper fartutto “bene e subito”, provando a vincere quelcomplesso di impotenza e di inutilità che i suoi pre-decessori hanno consolidato, da decenni, nellamente e nel cuore di ogni cittadino. Ogni cambia-mento sconta il vizio di tempi biblici; ogni accordoed ogni intesa diventa possibile solo se riesce a na-scondere, nelle maglie della legge, la tutela di in-teressi e di posizioni di potere o di vantaggio per leforze, sociali e politiche, che, in astratto, sarebberochiamate a “concertare” le scelte di novità nei di-versi settori della vita sociale ed economica.Se a ciò si aggiunge il ruolo sfascista (maanche di severo controllo) dei parlamentaridel Movimento 5Stelle, che, da un lato, sonopronti a bocciare ogni nuova proposta e, dal-l’altra, non si lasciano sfuggire l’occasioneper denunciare gli accomodamenti ed i pic-coli o grandi abusi di cui la politica sembranon possa fare a meno, è chiaro che au-menta, insieme, la sensazione di impotenzadi chi guida, e la sfiducia dei cittadini nellasoluzione dei problemi! Si vota per l’Europa, ma lo sguardo è rivolto all’Ita-lia, ai problemi antichi che sembrano irrisolvibili.Primo fra tutti quello di una nuova etica della re-sponsabilità politica!Francamente, il fatto che il leader di Forza Italia(mentre sconta una pena accessoria) possa pas-sare, liberamente, da una TV ad un appuntamentoelettorale, come un comune cittadino libero dacondanne penali in fase di espiazione, apparecome un’anomalia tutta italiana! Altro che garan-tismo! Berlusconi è stato “garantito” da sempre:grazie alle sue possibilità economiche, ha potuto

scegliersi i migliori avvocati (e questo già la dicelunga sul concetto di “eguaglianza” della Legge).Oggi, dopo una condanna definitiva, sta impo-nendo un “valore” nuovo, quasi un “precedente”giurisprudenziale ed etico: chi oserà protestare se,un domani, qualsiasi altro pregiudicato, avendo imezzi economici ed un minimo di controllo dell’in-formazione, volesse, anche da non candidato, im-pegnarsi a svolgere un ruolo di supporto, di guidae/o di promozione di una lista (anche se, in quelcaso, in odore di-mafia o di camorra) alle elezionidi un consiglio comunale?Una volta, la persona che doveva scontareuna condanna si vergognava, a tal punto,della sua condizione, da essere indotto asparire dall’attenzione della pubblica opi-nione: oggi, la situazione di condannato(persino, quella di espulso dal Parlamento)serve come alibi ed offre le armi per attac-care le Istituzioni e per proporsi, utilizzandola TV di Stato, addirittura come “padre dellapatria”! Che errore grandioso! E poi c’è chi,ancora, prova a chiedersi perché i cittadininon hanno più fiducia nello Stato e, persino,nella stessa Giustizia! Non serve che Forza Italiavinca le elezioni: il suo leader ha già vinto la suapersonale battaglia, ha trovato l’unico rimedio va-lido ed efficace contro l’angoscia dell’anonimato!

Ciò, anche grazie alla “complicità” di uomini distato, distratti o poco attenti alla realtà!Per questo, il futuro sembra molto più difficile ecomplesso di quanto possa auspicare l’entusiasmodel giovane Presidente del Consiglio: cui va, co-munque, il merito di provarci, di fare di tutto perscuotere le coscienze, per forzare gli immobilismied i rallentamenti che gli apparati (dello stato, deipartiti, delle forze sociali, persino, delle “agenzie”di formazione etica e culturale, del nostro Paese)sono pronti a frapporre contro ogni proposta dicambiamento!Costoro, chiusi a riccio a difesa dei loro pri-vilegi ed interessi, non si rendono conto cherischiano di essere travolti da un neo-popu-lismo “demolitore” che li cancellerà dallastoria, senza pensarci due volte! Fino ad ieri vi sono stati, ancora, valori, principi erealtà (sociali e culturali) che hanno “tenuto” ri-spetto allo sfascio morale prodotto dall’insipienzae dall’arroganza della mala politica. Domani, seprevarrà la delusione, se vincerà la rabbia, se do-minerà la sfiducia, lo tsunami elettorale spazzeràvia tutto, non solo il marciume che ancora galleg-gia e crede di poter sopravvivere al cambiamento!Peccato che, probabilmente, insieme al“brutto ed al marcio”, la forza distruttiva siporterà via anche la bellezza e la purezzadella nostra libertà e della nostra democra-zia. La storia (che spesso si ripete) ci insegnache le rivoluzioni ed i cambiamenti (se nonsono guidati dall’intelligenza delle personema sono affidati solo alla forza dell’emozionee del risentimento) producono ancora piùdanni ed ingiustizie di quelle che si vorreb-bero eliminare! Prepariamoci al peggio!

eLezIonI eUropee 2014

la RaBBia e le sPeRanZe

dona il 5XmilleFondazione opus

solidarietatis Pax onlus

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MicheleCriscuoli

La lotta contro i “veri poteri”, che hanno deciso,

guidato e comandato in Italia da decenni,

è talmente complessa da apparire insuperabile!

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6 sabato 10 maggio 2014 Fisco ilPonte

La mISUra é ContenUta neL deCreto Legge 24 aprILe 2014, (n. 66)

“A TU PER TU CON IL FISCO”“A TU PER TU CON IL FISCO” a cura di Franco Iannaccone

aRRiva l’ oRa “X” PeR il BonUs di 80 eURo

Apartire già da questo mese si avrà ilbonus di 80 euro nella busta paga per

chi ha un reddito annuo complessivo tragli 8 e i 24mila euro. Una delle promesse an-nunciate dal premier Renzi, che tante discus-sioni ha provocato tra maggioranza di governoed opposizioni, diventa, quindi, una realtà.Da maggio e fino a dicembre 2014, i la-voratori dipendenti e assimilati (quindi,anche, co.co.co, collaboratori a progetto,tirocinanti, sacerdoti, lavoratori social-mente utili, ecc.) riceveranno dal propriosostituto d’imposta 640 euro in più, 80euro per otto mesi. Dopo i 24mila euro, ilbonus decresce fino ad azzerarsi quandosi raggiungono i 26mila euro. Questo, inattesa che la legge di stabilità per il 2015,con un intervento normativo strutturale,confermi la misura in maniera definitivaanche per gli anni a venire.Bisogna evidenziare che, poiché i sostituti d’im-posta sono tenuti a riconoscere il bonus in viaautomatica in base alle informazioni in loropossesso, chi non ha i requisiti per il riconosci-mento del beneficio, ad esempio, perché tito-lare di altri redditi che fanno superare la sogliadei 26.000 euro, deve darne comunicazione alsostituto d’imposta. Quest’ultimo recupererà,eventualmente, le somme già erogate e nonspettanti, dagli emolumenti corrisposti nei pe-riodi di paga successivi a quello nel quale ha ri-cevuto la comunicazione da parte dellavoratore e, comunque, entro i termini delleoperazioni di conguaglio di fine anno o di finerapporto. Se, per qualche motivo ciò non do-vesse accadere, l’interessato dovrà restituire ilbonus in sede di dichiarazione dei redditiOvviamente questa misura non soddisfatutti, in quanto in questo primo giro re-stano esclusi dal beneficio le partite IVA,i pensionati e gli incapienti e cioè coloroche sono titolari di redditi talmente bassiche non pagano IRPEF, in quanto l’impo-sta dovuta è assorbita dalle detrazionispettanti per legge.Un discorso a parte meritano, poi, i lavo-ratori domestici (colf, badanti, baby sit-ter, ecc.) che, pur rientrando tra i soggettilegittimati a ricevere il bonus, di fatto, te-nuto conto delle modalità di erogazione,non potranno riceverlo (almeno nell’im-mediato), perché penalizzati dall’inqua-dramento giuridico del loro datore dilavoro. Infatti, perché il bonus possa esserepagato, è richiesto che chi corrisponde gli emo-lumenti svolga la funzione di sostituto d’impo-sta (sia, cioè, autorizzato e obbligato per leggead effettuare le ritenute sulle somme erogate),circostanza che non si verifica nel caso di sog-getti privati che assumono un lavoratore perfare fronte ad esigenze familiari. Costoro po-tranno richiedere il credito nella dichiara-zione dei redditi relativa al periodod’imposta 2014 e, di conseguenza, utiliz-zarlo in compensazione per pagare even-tuali altri tributi o contributi ovverorichiederlo a rimborso.Un’altra misura contenuta nel decreto efinalizzata anch’essa alla riduzione dellapressione fiscale riguarda, invece, i con-tribuenti soggetti passivi dell’IRAP (mag-giormente le imprese) che, a decorrereda quest’anno, pagheranno mediamenteun 10% in meno del tributo regionalesulle attività produttive. E così, ad esem-pio, l’aliquota di base per le imprese com-merciali e per i professionisti scende dal3,9 al 3,5%. Riduzioni percentualmenteanaloghe anche per le aliquote ordinariepreviste per tutti gli altri settori di attivitàeconomiche.Queste misure che servono per ridurre ilc.d. cuneo fiscale, ossia la differenza trail costo del lavoro per le imprese e quantopercepiscono i lavoratori in busta paga,hanno il dichiarato obiettivo di stimolarel’economia attraverso un aumento deiconsumi e la creazione di un ambienteeconomico più favorevole agli imprendi-

tori e agli investimenti produttivi.Secondo le stime effettuate, i due interventicomporteranno, per il solo 2014, un onere perle finanze pubbliche in termini di minori introitio di maggiori spese per un importo comples-sivo di 7,7 miliardi di euro.La questione del reperimento delle ne-cessarie risorse finanziarie è stato, inevi-tabilmente, oggetto di un acceso scontropolitico tra maggioranza di Governo edopposizioni che hanno lamentato l’asso-luta mancanza delle coperture. Qualchedubbio, a dir del vero, sembra sia venuto ancheal Presidente Napolitano che, prima di contro-firmare il decreto autorizzandone la pubblica-zione in Gazzetta, ha voluto incontrare ilMinistro delle Finanze proprio per acquisiremaggiori informazioni e garanzie sul tema dellecoperture necessarie per l’attuazione del prov-vedimento, in particolare per la correspon-sione del bonus.Comunque sia, il DL n. 66/2014 contieneuna serie di interventi da inquadrare nelfilone della sempre più “gettonata” spen-ding review, a cui, negli ultimi anni, siispirano ripetutamente tutti gli Esecutivi.Le finalità sono sempre le stesse: ridurregli sprechi, eliminare le inefficienze dellaPubblica Amministrazione e ridurre i costidella politica attraverso misure finalizzatealla “trasformazione degli apparati delloStato e delle amministrazioni centrali eperiferiche verso un assetto più funzio-nale, sobrio ed efficiente”.In tale ottica vanno collocate, ad esempio: • la previsione, a partire già da que-st’anno, di una riduzione - ripartita inegual misura tra Stato, Regioni ed enti lo-cali – della spesa per beni e servizi percomplessivi 2.100 milioni di euro al-l’anno;• la riduzione delle auto blu in un nu-mero di cinque per ciascun amministra-zione centrale dello Stato;• l’adozione di specifiche misure per di-minuire gli affitti degli immobili da partedi enti pubblici e per un miglior utilizzodegli spazi esistenti per ogni addetto;• l’acquisizione alle casse dello Stato di150 milioni di euro incassati con il ca-none RAI;• una sforbiciata del 70% alla spesa so-stenuta nel 2011 dagli enti locali dellaP.A. per l’acquisto, la manutenzione, ilnoleggio e l’esercizio di autovetture e perl’acquisto di buoni taxi;• un taglio alle spese per incarichi di con-sulenza, studio e ricerca e per i contrattidi collaborazione coordinata e continua-tiva nelle amministrazioni pubbliche, adeccezione di Università, istituti di forma-zione, enti di ricerca ed enti del serviziosanitario nazionale; • la riduzione a 240.000 euro annui, al

lordo dei contributi previdenziali ed assi-stenziali e degli oneri fiscali a carico deldipendente, del limite massimo retribu-tivo per il primo presidente della Corte diCassazione e, di conseguenza, per le re-tribuzioni agganciate a quel tetto, comegli stipendi dei dirigenti statali e dei ma-nager delle società partecipate, che oggi,invece, possono arrivare fino a 311.000euro;• il risparmio per 50 milioni di euro sullespese degli Organi costituzionali (Presi-denza della Repubblica, Camera dei De-putati, Senato della Repubblica, CorteCostituzionale);• la riduzione di 5,5 milioni di euro deglistanziamenti per le spese del CNEL (Con-siglio Nazionale dell’economia e del la-voro) e degli organi di autogoverno dellamagistratura ordinaria, amministrativa econtabile.Sul fronte delle entrate, invece, è innan-zitutto atteso un incremento di gettitodella lotta all’evasione, con riferimento allaquale il Governo dovrà definire un programmadi ulteriori misure ed interventi per rafforzarel’azione di previsione e di contrasto con l’obiet-tivo di incrementare, nel 2015, le entrate adalmeno 15 miliardi di euro e cioè con un sur-plus di 2 miliardi di euro rispetto ai 13 incassatinel 2013.Per reperire risorse, non manca, però,qualche inasprimento fiscale tra i qualispicca il maggior prelievo sugli interessidei redditi di natura finanziaria con il pas-saggio dell’aliquota dall’attuale 20 al26% a partire dal prossimo 1° luglio. Frut-teranno, quindi, meno per chi investe e più per

lo Stato, tra l’altro i conti correnti, i certificati dideposito, i titoli obbligazionari, i proventi deifondi comuni e quelli delle polizze vita (nessunamodifica, invece, per i titoli di Stato, come BOTe BTP ed equiparati, i cui interessi continue-ranno ad essere tassati con l’imposta sostitu-tiva del 12,50%).Batosta anche per gli istituti di credito cheposseggono quote della Banca d’Italia inquanto l’imposta sostitutiva sulla rivalu-tazione passa dal 12 al 26% e dovrà es-sere versata in un’unica soluzione entroil termine per il saldo delle imposte suiredditi dovuto per il periodo d’impostadell’anno 2013 (quindi per chi ha l’eser-cizio coincidente con l’anno solare, entroil 16 giugno 2014 ovvero entro il 16 lugliocon la maggiorazione dello 0,40%).Penalizzate anche le aziende che, avva-lendosi della disposizione ad hoc conte-nuta nell’ultima legge di stabilità, optanoper la rivalutazione di beni d’impresa die-tro pagamento di un’imposta sostitutiva(del 16 o del 12, a seconda che si tratti dibeni ammortizzabili o non, e del 10% sesi vuole affrancare la riserva di sospen-sione d’imposta); anche in questo caso ilversamento va fatto, in unica soluzione, entroil termine per il saldo delle imposte sui redditi2013.E’ stata introdotta, anche, una parzialetassazione dei redditi derivanti dall’atti-vità di produzione di energie da fonti rin-novabili agroforestali o fotovoltaiche. Finoad oggi, tale attività non subiva alcun prelievo,in quanto era considerata un’attività agricolaconnessa, pertanto produttiva di reddito agra-rio e come tale rientrante nel reddito agrarioattribuito al terreno, senza dar luogo ad unonere fiscale aggiuntivo. Adesso, invece, il red-dito dovrà essere determinato applicando al-l’ammontare dei corrispettivi registrati ai finiIVA il coefficiente di redditività del 25%. La di-sposizione si applica a partire dal 2014, ma bi-sognerà tenerne conto già in sede di calcolodell’acconto di giugno, rideterminando il datostorico del 2013 come se la norma fosse statain vigore già per quell’anno. Un ulteriore gettito (per almeno 350 mi-lioni di euro) è, infine, previsto, a partiredal 2014, dalla ridefinizione della mappadei comuni montani e di collina, i cui red-diti beneficiano dell’esenzione IMU (at-tualmente sono individuabili nellacircolare ministeriale n.9/1993).Sarà un successivo decreto a stabilire i terreniche potranno essere affrancati dal tributo mu-nicipale, in base all’altitudine, eventualmentediversificando tra terreni posseduti da coltiva-tori diretti e imprenditori agricoli professionaliiscritti nella previdenza agricola e terreni pos-seduti da altri soggetti.

il ponteSettimanale cattolico dell’Irpinia associato alla Fisc

proprietà diocesi di avellinofondazione “opus solidarietatis pax onlus”

editrice “Coop. Il ponte a.r.l.”direttore responsabile

Mario Barbarisi

redazione: Via Pianodardine - 83100 Avellino telefono e fax 0825 610569

Stampa: Poligrafica Ruggiero - Avellinoregistrazione presso il Tribunale di Avellino del 22 dicembre 1975

Iscrizione al rnS n. 6.444 Iscrizione roC n. 16599

sped. in a. p. comma 20b art. 2 legge 662/96 Filiale P.T. Avellino

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7sabato 10 maggio 2014medicinailPonte

Recentemente abbiamo scrittoche la mortalità nel mondo

(esclusa la parte “occidentale”) au-menta per colpa dei tumori, dellecondizioni di vita, dell’inquinamentoatmosferico, e per tante altre cause.Fino ad ora la parte cosiddetta “evo-

luta” ha vinto tutte le battaglie contro le epidemiee le pandemie infettive risparmiando i milioni dimorti che una semplice influenza poteva causareanche se solo in Europa, specie all’inizio del secoloscorso. Ciò era stato ed è possibile grazie primaai sulfamidici e poi agli antibiotici in uno ai vaccinisempre più diffusi. Gli antibiotici, che letteralmente significano “con-tro la vita” dei batteri….. ovviamente, ci sono statiutili in tante patologie, oltre che in quelle infettive,che una volta erano considerate addirittura incu-rabili, alla stregua di alcuni tumori maligni dei no-stri giorni. I batteri hanno trovato pane per i lorodenti e sono stati messi a tacere da una serie difarmaci che erano prima capaci di eliminarli diret-tamente e poi impedendone la moltiplicazione.Più questi germi si difendevano e più gli scienziatirispondevano con nuove armi antiobiotiche sem-pre più specifiche e sempre più potenti. In principio fu la muffa ed alcune piante che gliegiziani, i cinesi ed i greci già utilizzavano primache Alexander Fleming scoprisse nel 1928 la pe-nicillina. Ma prima di lui ci fu un medico molisanotrapiantato a Napoli per i suoi studi universitari(Vincenzo Tiberio) ad intuire la possibilità che lemuffe avessero potere battericida. Dal 1935 in poinon è trascorso anno che non sia stato immessosul mercato un nuovo farmaco antibatterico,prima costruito per “abbattere” la parete cellularedei cattivi microbi: penicilline. Successivamentefurono immesse le polimixine che agivano controla parte plasmatica del batterio, poi i chinolonici ela rifampicina contro la sintesi degli acidi nucleici,poi ancora le tetracicline ed i macrolidi contro lasintesi proteica. In pratica l’immissione di nuovi antibiotici in nu-mero di 131 si è fermata da poco più di un annosia per quanto riguarda l’offensiva contro i bacilligram positivi e negativi aerobi (che si sviluppanoin presenza di ossigeno) e gram positivi anaerobi(che si sviluppano in assenza di ossigeno). Questa

classificazione è fatta in base alla loro efficaciacontro gruppi particolari di batteri.Ovviamente l’uso degli antibiotici si è fatto spa-ventosamente enorme, soprattutto nel mondooccidentale creando tutta una serie di problema-tiche che vanno al di là degli effetti collaterali chepure ci sono e fastidiosi.Il problema principale è quello dell’utilizzo noncorretto e non dettato dal medico. Infatti chiun-que ricorre ad una terapia orale anche in caso divirosi di bassa entità, non sapendo che i virus nonrisentono minimamente dell’azione dell’antibioticoche non ha nessuno effetto in questi casi. E’ im-portante fare la diagnosi e farla fare a chi fa que-sto per mestiere, perché oggi si va in farmacia inpiena autonomia e si autosomministra un anti-batterico anche se nella stragrande maggioranzadei casi si tratta di infezioni delle vie aeree supe-riori o forme simil-influenzali.Non servono poche ore di febbre per autocurarsicon farmaci di grande utilità se utilizzati nel modogiusto e contro il nemico giusto. Andando di que-sto passo si ottiene un’assistenza sanitaria sem-pre più costosa (i farmaci di cui stiamo parlandosul mercato hanno un prezzo elevato), ma quelloche più ci interessa è che l’antibiotico continua-mente utilizzato può non essere efficace per la re-

sistenza che la specie batterica si “costruisce” inautodifesa. Il batterio in pratica impara a difen-dersi modificando le proprie caratteristiche fisichee gli scienziati sono costretti a combattere controquesti “nuovi” germi resistenti con sempre nuovemolecole più “importanti” in senso chimico ecome costo della ricerca (che si ripercuote sulprezzo di vendita al pubblico), altrimenti il clinicodovrà registrare il fallimento terapeutico.Quindi l’impiego scriteriato di farmaci antibattericinon rappresenta una via percorribile, si utlizzanosolo quando sono indispensabili o comunque,quando esiste un’innegabile utilità.L’Organizzazione Mondiale della Sanità pochigiorni or sono ha lanciato l’allarme che, tradottoin maniera seppure maldestra, significa: ”Resi-stenza è seria minaccia, rischio era post antiobio-tica”. Sembra un telegramma ma in realtà è unproclama vero e proprio. I Paesi al mondo coin-volti nel problema, compreso il nostro Paese, sono114 ed in alcuni si è arrivati al tetto del 50% diresistenza anti microbica a batteri comuni ed al-cuni verso germi diffusissimi e teoricamente più“tranquilli” nel senso di aggressività verso l’ospite:Escherichia Coli, Klebsiella Pneumoniae e Stafi-lococco Aureus. Il primo di questi batteri in Italiaha il 19,8% di resistenza alle cefalosporine di

terza generazione, dato questo del 2011 confer-mato per il 2013.Cosa bisogna fare per affrontare questa resi-stenza? Per prima cosa le mamme devono evitaredi curare i figli senza aver sentito il pediatra o ilproprio medico di famiglia perché l’antibioticoserve più a calmare l’ansia per la febbre del pic-colo che a combattere un microorganismo che èin genere un virus e quindi non usare un presidioinopportuno, inutile e creatore a lungo andare diresistenze. Quando poi verrà utile, non potrà piùessere tale. Non si deve utilizzare un farmaco“avanzato” e neppure prescritto in altre occasioni.Questo serve al medico per capire se sono sorteo se esistono già pregresse allergie specifiche aduna determinata molecola. Quindi binomio indis-solubile tra patologia e prescrizione medica edanche utilizzazione del farmaco per quello cheviene esattamente prescritto e per il tempo so-prattutto e non bloccarne l’uso se il paziente sisente meglio o passa la febbre.Anche il medico da parte sua deve prescrivere an-tibiotici solo in caso di necessità per la patologiariscontrata e diagnosticata e non per eventuale“copertura” di qualcosa che non si capisce. La resistenza agli antibiotici è una minaccia allamoderna medicina e comunque alla salute pub-blica: infezioni banali di un tempo o piccole feritepossono di nuovo dare fastidio per cui il medicodovrà continuare a fare quello che ha semprefatto, i pazienti a non ritenersi medici e non autocurarsi su Internet dove si consiglia di tutto e dipiù senza logica. I governi, dal canto loro, do-vranno assicurare la prevenzione soprattutto conle vaccinazione su larga scala e, per i non occi-dentali, l’accesso all’acqua pulita. Non siamo ancora arrivati alle vecchie infezioniche tornano ad uccidere o a super batteri deva-stanti dei film dell’orrore, ma se continuiamo adusare gli antibiotici in maniera incongrua (unadonna istruita mi ha di recente riferito che lei as-sume un determinato farmaco in dose da 500 mgin quanto molto magra!!!) o, comunque, inappro-priata, non so se avremo a disposizione i mezziper affrontare un’emergenza che potrebbe poi es-sere veramente ingestibile.

Gianpaolo Palumbo

la ResisTenZa agli anTiBioTici é Una seRia minaccia

Con l’inizio della bella sta-gione si inizia a vestirsi di

meno e ad esporsi di più alsole.Ci si espone al sole non solo almare ma anche facendo sport,passeggiando o svolgendoun’attività qualsiasi all’aria

aperta. Molte persone svolgono la loro attività la-vorativa all’aperto, quindi non possono nonesporsi agli ultravioletti dei raggi solari.Oggi è noto che i raggi ultravioletti (UV) danneg-giano la pelle subito, con malattie acute qualil’ustione e le fotodermatiti, e provocano malattieche si presentano, invece, con molti anni di ri-tardo, come nel caso dei tumori cutanei. Il danno solare è infatti cumulativo. Le piccole al-terazioni prodotte dal sole quest’anno si aggiun-geranno a quelle riportate lo scorso anno. E cosìvia, giungendo dopo anni d’esposizione alla pos-sibile comparsa di neoplasie.Per questo si consiglia ai genitori di proteggerebene i bambini, facendoli esporre poco al sole, cosìda prevenire la comparsa in età adulta di gravimalattie. Queste sono tanto più frequenti quantomaggiormente ci si è scottati al sole nell’infanzia.Esporsi lungamente al sole è un’abitudine moltopiù temibile oggi, visto che recenti statistiche rife-riscono un aumento dei tumori cutanei anche inetà pediatrica.Lo Houston Chronicle (Ackerman) riferisce che re-centi ricerche indicano che, "anche se ancora raro,il melanoma è sorprendentemente in aumento: icasi pediatrici degli Stati Uniti sono aumentati del2 per cento all’anno tra il 1973 e il 2009, passandoda meno di 250 casi all’anno, ai circa 500 casi at-tuali".Più ampie ricerche hanno dimostrato che ci sonostati anche "simili aumenti in Inghilterra , Sveziae Australia". Anche se la causa di tale aumento

non è chiara, " alcuni ricercatori sospettano, purmancando ancora dati completi a supporto, chepuò essere correlata all'esaurimento dello stratodi ozono, che assorbendo la maggior parte delleradiazioni ultraviolette solari ci ha ben protettonegli anni addietro".Di conseguenza la protezione solare, eseguita inmodo adeguato, diviene sempre più importanteper evitare i danni del sole, e prevenire il cancrodella pelle.La WXFL - TV di Albany, (Kerri Copello) riportal'importanza di rimanere protetti dai rischi del-l’esposizione eccessiva al sole. La stazione televi-siva, affiliata alla Fox, cita in una campagnad’educazione sanitaria quanto scritto dalla Derma-tologa Melinda Greenfield, che spiega ai lettoricome e perché usare delle creme solari con unelevato fattore di protezione (SPF). Facendo se-

guito a quanto precedentemente pubblicato sullo“Slate Magazine”, la Dotoressa Greenfield diceche, “nelle vecchie creme solari si aveva solo unnumero indicativo circa la protezione e che talicreme proteggevano solo contro i raggi UV-B. Maoggi sappiamo che anche i raggi UV-A, sono moltoimportanti per l’origine del cancro cutaneo".Attualmente, in Italia, disponiamo di molte cremeadeguate per far fronte alle nuove esigenze per lafotoprotezione. Nella tabella che riportiamo vieneillustrata una correlazione tra le due classificazionigeneralmente indicate sulle confezioni delle cremesolari. Questi valori sono previsti dalla direttivadella Comunità Europea (n. 10006/647/CE) cheindica le linee guida sulle modalità di preparazioneed uso, e sull’efficacia dei prodotti per la prote-zione solare.Trascurarne l’uso significa accettare i rischilegati alla comparsa di gravi malattie dellacute quali il carcinoma basocellulare e altreforme di neoplasia.L’invecchiamento precoce della cute, caratteriz-zato da macchie scure e profonde rughe, è unaltro rischio legato alla continua fotoesposizione.Proteggersi adeguatamente con una crema so-lare, riducendo i tempi di fotoesposizione e sce-gliendo le ore più fresche del giorno, è una formasemplice ed economica di prevenzione sanitariada non trascurare, almeno per i bambini.

Per saperne di più:http://www.chron.com/news/health/article/Pe-diatric-melanoma-a-growing-occurrence-5424359.php http://www.mysouthwestga.com/news/story.aspx?id=1035229#.U2JfD_l_uSp

Raffaele Iandoli

i BamBini, il sole e il melanomala prevenzione è sempre più importante dell’abbronzatura

LA PREVENZIONE SENOLOGICA

Domenica 11 maggio 2014alle ore 17,30 presso il

Circolo della Stampa di Avellino.

L’incontro ha lo scopo di informaree sensibilizzare la popolazione ge-nerale sulle corrette modalità diprevenzione senologica.Introdurrà la serata la giornalistadotoressa Marika Borrelli.Relazioneranno sulla prevenzioneprimaria le Biologhe Nutrizionistedel Centro di Nutrizione Clinica Pa-bulum di Avellino. La Dottoressa Katya Tarantinoaprirà il convegno fornendo unapanoramica sulle ricerche effet-tuate per valutare il ruolo dell’ali-mentazione nella prevenzione deitumori e in modo particolare sultumore alla mammella. Seguiràuna relazione sul ruolo della dietamediterranea nella prevenzioneprimaria secondo la visione delladottoressa Giulia Corrado.La guida alla prevenzione senolo-gica secondaria sarà oggetto dellarelazione della dotoressa GraziellaDi Grezia, medico chirurgo specia-lista in Radiodiagnostica, che si oc-cuperà di diagnosi precoce esenologia clinica per la definizionedi protocolli di prevenzione perso-nalizzati e mirati per ogni donna.L’ingresso è libero. Per info tel. al 329/6152749 (doto-ressa G. Di Grezia) o 329/9831500(dotoressa K. Tarantino).

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8 sabato 10 maggio 2014 ilPonte

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9sabato 10 maggio 2014ilPonte

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10 sabato 10 maggio 2014 vangelo ilPonte

Dopo aver lettole esperienze della

settimana scorsa che ciha donato GiampaoloPezzi, missionario com-boniano in territorio pe-ruviano, proseguiamocon altri laici che in que-sto periodo pasqualehanno portato l’amore

di Cristo risorto in varie parti delmondo. In Bolivia, ai margini dellacapitale, è sorta, anche grazie al con-tributo delle Pontificie Opere Missio-narie, un centro che accoglie lebambine di strada dove si trovano 17ragazze dai 13 ai 19 anni, di cui cin-que sono già mamme che vivono coni propri figli. Sono bambine strappatedalla strada, trovate che vendevanoil proprio corpo per povertà o per co-strizione, che si stordivano annu-sando la colla. I volontari hannoparlato loro del centro di accoglienzache è l’occasione per cambiare vita epoter acquistare la propria dignità.Alcune di queste bambine hanno ac-cattato la sfida anche se sono se-

gnate per sempre per le violenze chehanno subito, esperienze dure; es-seri umani che vanno accolte con ilcuore. Questo è il valore e l’essenzia-lità delle relazioni, che passa attra-verso uno sguardo, un abbraccio enon è necessario dire chissà che ofare chissà cosa; l’importante è iltempo che si condivide con l’altro.Queste bambine hanno trovato, gra-zie ai volontari, una casa, un foco-lare, un caminetto, in definitiva uncentro dove per la Resurrezione diNostro Signore hanno vissuto unafesta coinvolgente amplificata da unfolklore particolare ed inaspettato.Queste ragazze hanno trovato lagioia perduta, piccoli gesti quotidianicon i colori, i fiori, l’ordine, la pulizia,i pasti, tutte cose che non avevanomai conosciuto prima, vittime di si-tuazioni familiari difficili o della totaleassenza di genitori capaci di pren-dersi cura di loro. Saranno le donnedi domani e sicuramente sarannomamme molto più responsabili diquelle da cui sono nate. Dalla Co-lombia passiamo alla Turchia dove ci

scrive Mariagrazia Zambon missio-naria della diocesi di Milano, per con-dividere con noi lettori de “Il Ponte”la grande gioia che ha portato nelcuore in questi giorni di Pasqua perla Risurrezione del Signore che fanuove tutte le cose e libera i cuori daogni timore, tristezza e divisione. In questi anni in terra di missioneMariagrazia ha assistito con grandemeraviglia alle celebrazioni delle set-timane sante che si sono susseguiteavendo la gioia e la grazia di viverequesti momenti con tutte le mino-ranze cristiane presenti in Turchia.Durante la veglia nella capitale An-kara presso la chiesa della Nunzia-tura dedicata a Maria Madre di Dio,parrocchia di tutti i cristiani stranieripresenti nella città si è realizzata –scrive Mariagrazia – la Parola di Diopronunciata attraverso Ezechiele:“Dopo averli dispersi fra le nazioni, viradunerò da ogni terra”. ContinuaMariagrazia: “Attorno al fuoco, nelpiccolo cortile di cemento, c’eravamoproprio tutti, persone provenienti datutto il mondo: diplomatici e gente

comune di stati europei, asiatici, afri-cani e americani. Le letture sonostate proclamate in lingue diverse, ilcoro filippino si alternava con quelloturco, i doni dell’offertorio che com-prendevano grossi cesti di frutta por-tati sulla testa dalle donne africane,

le litanie dei santi in arabo. Nel risortoci siamo sentiti un cuore solo eun’anima sola e alla conclusione dellaveglia c’è stato lo scambio di auguriin mille lingue: “Cristo è risorto, è ve-ramente risorto”.

solidaRieTà senZa conFini

PasqualeDe Feo

“ viveRe la ResURReZione in TeRRa di missione”

Non è una parabola, ma una si-militudine, un’allegoria perché

ad ogni elemento materiale raffigurato

ne corrisponde uno che riguarda la re-altà spirituale. L’allegoria è una sortadi traduzione; la parabola invece è un

racconto che dev’essere interpretato.Nella parabola della pecorella smarritabisogna pensare ad un vero pastore,non a Dio. Invece nell’allegoria di Gio-vanni le pecore e il pastore rappresen-tano qual cos’altro, noi e Dio.

Il pastore può chiamarle per nomeperché è il Messìa e le pecore sono i fe-deli; il recinto indica l’atrio del Tempioalla cui porta sta il Levita che ne custo-disce l’ingresso e che garantiva controi falsi messìa che all’epoca abbonda-vano e che istigavano le “pecore” a ri-volta in nome della salvezza. QuandoGiovanni scrive questo Vangelo è giàavvenuto il terribile effetto provocatodai falsi messìa, la distruzione di Geru-salemme ad opera dei Romani.

Gesù si qualifica come il Pastorebuono, vero, bello, l’unico Messìache chiama uno ad uno quelli che cre-dono, i discepoli. Ora si capisce ancheil “cammina innanzi a loro, e loro lo se-guono” perché si tratta di uomini, nondi pecore. è la stessa immagine del-l’Esodo, quando Dio camminava in-nanzi al suo popolo sotto forma di

nube. Anche il buon pastore precede lepecore e cammina innanzi a loro; in-fatti egli sta camminando per portarea termine la volontà del Padre fino allacroce.

Gesù è venuto, inviato da Dio, perportar fuori le pecore dal recinto dellaGiudea e spargersi in tutto il mondonella sequela del loro Pastore. Le cosesono cambiate; non c’è più bisogno diquella terra, di quell’atrio, di quel tem-pio, per la salvezza. Ora la salvezza ètutta in Gesù: “Io sono il pastore vero”.Lui è anche la porta per accedere a Dioe alla salvezza, mentre prima biso-gnava andare a Gerusalemme ed en-trare nel Tempio.

Le pecore ascoltano il pastore chele chiama e le conduce fuori: è ilgrande ultimo esodo verso la TerraPromessa della Risurrezione e dellagloria, alla pienezza della comunionecon Dio.

Angelo Sceppacerca

la liturgia della Parola:  iv domenica di Pasqua

+ Dal Vangelo secondo Giovanni 10,1-10 - Io sono la porta delle pecore.

In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro

e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori.

E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce.Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».

Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venutiprima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me,

sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano

la vita e l’abbiano in abbondanza».

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11sabato 10 maggio 2014ilPonteL’intervento del presidente de marco all’incontro formativo a.I.m.C.

In quest'incontro non parleremo della culturasotto l'aspetto della “contemplazione” fine ul-

timo della prima filosofia (Grecia classica) e dellareligione per la quale i saperi sul mondo e delmondo esprimono le meraviglie di Dio. Parle-remo della cultura sotto l'aspetto dell'operazionedella trasmissione: cioè del passaggio del patri-monio di conoscenze, tradizioni, istituzioni, sen-timenti, atteggiamenti etici ed altro, dagenerazioni più mature e anziane a generazionigiovani che si affacciano alla vita. Il campo in-somma dell'educazione, della formazione, del-l'istruzione, e lo faremo tenendo presentiistanze culturali fondamentali per la professionedocente a qualunque ordine e tipo di scuolaessa appartenga. Le ultime “Indicazioni Nazio-nali” 2012 si aprono con il paragrafo “Culturascuola persona”, d'altronde riprende con lostesso titolo, il paragrafo iniziale delle Indicazioni2007 ampliandolo; l'emergere dello sfondo cul-turale, in questi documenti, inaugura un periododi riflessione più approfondita sui riferimenti fon-damentali per la professione docente. Ma qualisono i termini della questione? Dalle Indicazioni2012 noi sappiamo che: << L'elaborazione deisaperi necessari per comprendere l'attuale con-dizione dell'uomo planetario, definita dalle mol-teplici interdipendenze fra locale e globale, èdunque la premessa indispensabile per l'eserci-zio consapevole di una cittadinanza nazionale,europea e planataria. Oggi la scuola italiana puòproporsi concretamente un tale obiettivo, con-tribuendo con ciò a creare le condizioni propizieper rivitalizzare gli aspetti più alti e fecondi dellanostra tradizione. Questa, infatti, è stata ricor-rentemente caratterizzata da momenti di in-tensa creatività ̶ come la civiltà classica greca elatina, la Cristianità, il Rinascimento e, più in ge-nerale, l'apporto degli artisti, dei musicisti, degliscienziati, degli esploratori e degli artigiani intutto il mondo e per tutta l'età moderna ̶ neiquali l'incontro fra culture diverse ha saputo ge-nerare l'idea di un essere umano integrale, ca-pace di concentrare nella singolarità delmicrocosmo personale i molteplici aspetti delmacrocosmo umano>>. Davvero una prospet-tiva avvincente questa descritta dall'ultimo pe-riodo del paragrafo “Per un nuovo umanesimo”.Che cosa dispone, quindi a continuare, sul pianoeducativo e formativo, questa grande mentalitàuniversale che, personalmente riconosco stori-camente appartenere alla gens italica? Certo lacrisi economica porta con sè l'esasperazione deilocalismi, delle chiusure, delle competizioniegoistiche, sono involuzioni storiche a cui lascuola deve opporsi con tutte le sue energie erisorse; è questa la risposta da dare alla do-manda che prima poneva! Ma non basta colle-garsi ad “internet” per diventare cittadini delmondo, le realtà di altre culture ci sollecitano dapresso, entrano nella scuola con i figli dei tantiimmigrati che vengono a cercare libertà e lavoroin Italia; così l'intercultura deve diventare il mo-dello che permetterà a tutti i nostri figli e discentiil riconoscimento reciproco arricchendo l'identitàdi ciascuno. Per mentalità europea corrente sitende ad emarginare e trascurare la dimensionereligiosa dell'esistenza e quindi il dialogo inter-religioso; affermiamo identità che hanno scissoin se stesse l'aspetto religioso da quello civile re-legando la Fede nella sfera del privato rispettoal pubblico. Non è così per tanta parte degli uo-mini e donne che vengono da noi, dall'Africa edall'Oriente, essi conservano l'unione originariatra il mondo reale e il mistero dell'esistenza.L'occidentalizzazione del mondo non può esserela soluzione finale per risolvere le problematicheinterculturali e interreligiose. Né va dimenticatoche troppo spesso l'immagine dell'altro cheviene a noi è condizionata dall'immagine delmondo che le molteplici sollecitazioni della glo-balizzazione ci trasmettono: stereotipi e “luoghicomuni” possono falsare e inasprire i rapportiumani tra popolazioni diverse. Le “Indicazioni”ci avvertono: << Le relazioni tra il microcosmopersonale e il macrocosmo dell'umanità e delpianeta oggi devono essere intese in un duplicesenso. Da un lato tutto ciò che accade nelmondo influenza la vita di ogni persona, dall'al-tro, ogni persona tiene nelle sue stesse maniuna responsabilità unica e singolare nei con-

fronti del futuro dell'umanità.>> L'educazione ela formazione di menti aperte, di personalitàconsapevoli e responsabili ricade in primis sullascuola e la famiglia strettamente collaboranti;nella scuola c'è il primo filtro e il primo ordinealle tante informazioni che invadono la vita deibambini, dei ragazzi e dei giovani, la sollecita-zione e il rafforzamento di quegli aspetti di con-sapevolezza e responsabilità che primarichiamavamo verso una globalizzazione posi-tiva. Sempre nelle “Indicazioni” 2012, nel para-grafo “Per un nuovo umanesimo”: << Perquesto scopo il bisogno di conoscenze degli stu-denti non si soddisfa con il semplice accumulodi tante informazioni in vari campi, ma solo conil pieno dominio dei singoli ambiti disciplinari e,contemporaneamente, con l'elaborazione delleloro molteplici connessioni. è quindi decisiva unanuova alleanza fra scienza, storia, disciplineumanistiche, arti e tecnologia, in grado di deli-neare la prospettiva di un nuovo umane-simo.>>. è un discorso, questo del nuovoumanesimo, che mi attira moltissimo, vedonella scuola il perno del rilancio di questa cul-tura, se essa saprà: << ̶ Insegnare a ricom-porre i grandi oggetti della conoscenza ̶l'universo, il pianeta, la natura, la vita, l'umanità,la società, il corpo, la mente, la storia ̶ in unaprospettiva complessa, volta cioè a superare laframmentazione delle discipline e ad integrarlein nuovi quadri d'insieme ̶ promuovere i saperipropri di un nuovo umanesimo: la capacità dicogliere gli aspetti essenziali dei problemi, la ca-pacità di comprendere le implicazioni, per lacondizione umana, degli inediti sviluppi dellescienze e delle tecnologie; la capacità di valutarei limiti e le possibilità delle conoscenze; la capa-cità di vivere e di agire in un mondo in continuocambiamento.>>, (Indicazioni 2012 - “Per unnuovo umanesimo”). Nella progettazione deicurricula, che abbiano questi scopi, dobbiamoandare oltre una riflessione intermedia, stru-mentale; dobbiamo dare spessore e profonditàalle nostre impostazioni professionali facendo ri-ferimento cosciente alla teoria della conoscenzache soggiace, spesso inconsapevolmente, im-plicitamente, dietro il curriculum. Nella societàdella conoscenza i processi di costruzione dellastessa sono al centro del dibattito per lo sviluppodel soggetto in formazione. C'è comunque dadire che storicamente non è mai prevalsa unasola teoria della conoscenza, sarebbe stato unpo' difficile che accadesse! Prevale un para-digma per un certo periodo per essere poi so-stituito da un altro; attualmente il riferimentofondamentale e il “costruttivismo” che ha comepotente e qualificato riferimento principale ilpensiero e la ricerca di Jean Piaget espressi coni termini di “epistemologia genetica” a cui nonsi può non associare un altro grande studiosoLev Vygotsky. Mentre il primo pone l'enfasi sulsoggetto in appendimento partendo dal datobiologico, il secondo sviluppa la sua elabora-zione sull'influenza sociale e culturale nei con-

fronti dei processi apprenditivi. La cultura delcurriculum non si trova più di fronte alle teoriedella conoscenza “idealista” (gentile), “positivi-sta” o “pragmatista”, perlomeno in teoria, ma ilsuo tema principale, come si è capito, è l'ap-prendimento: del come si possa facilitare lo svi-luppo dell'apprendimento in tutte le fasi dellacrescita della persona umana. Riprenderemo inaltra sede questi argomenti. Vorrei spenderequalche riflessione sui temi del secondo rela-tore. Ci guidano le affermazioni di un valorosostudioso di “Bioetica” Giannino Piana, dal suotesto “Bioetica”: << La crisi delle ideologie, ilvenir meno delle interpretazioni metafisichedella realtà e delle narrazioni religiose forti, ren-dono difficile il riferimento a valori assoluti aiquali ancorare le scelte e costringono l'uomo aripiegare sul quotidiano, privandolo di una ten-sione progettuale verso il futuro: prevale unavisione della vita ritagliata sulla immediatezza,entro la cornice di significati parziali e proiettataverso la soddisfazione di bisogni limitati e fe-riali.>> Più chiaro di così, diremmo! I frutti ditutto ciò sono chiusura e disorientamento, pre-valenza di atteggiamenti fortemente individua-listi con consecutiva sofferenza dellea relazionisociali; scarso senso di appartenenza, di rico-noscimento e accoglienza reciproca. Prevale lacategoria della “differenza” intesa non comesegno di ricchezza umana, ma come sfondo fi-losofico, sociologico, psicologico giustificante ilsoddisfacimento di tutti i desideri umani i qualisi traducono in diritti di affermare, non fa nientese a discapito dei soggetti più deboli e indifesi.La frammentazione culturale poi trascina con séla complessità sociale che alimenta a sua voltala “differenza” come espressa sopra, moltipli-cando a dismisura le appartenenze, ciò porta<< … un indebolimento della identità soggettivae la frammentazione del tessuto sociale.[...] Ilquotidiano è l'unico spazio in cui si svolge lavita; diviene l'ambito esclusivo di soddisfazionedei propri bisogni. Lungi dall'essere percepitacome avente una trama e un ordito preciso,l'esistenza si presenta piuttosto come il dispie-garsi di una serie indefinita di situazioni can-gianti, senza relazioni tra loro, che vanno divolta in volta sfruttate nelle loro potenzialità im-mediate. >>. è sempre Giannino Piana che ciavverte. Le cose peggiorano quando si passa aconsiderare il pluralismo dei valori, il “politeismodei valori”, come affermava Max Weber, la cuideriva negativa, sostenuta dal pensiero nega-tivo, dichiara le proprie propensioni egoistichecome valori assoluti da perseguire sul campodella contrattazione politica – democratica.Questi aspetti pernisciosi per la comunitàumana sono ben serviti dallo sviluppo della tec-nica. Carlo Greco sintetizza efficacemente comeè concepita la tecnica oggi: << Un fatto decisivocaratterizza, secondo Hans Jonas, lo sviluppotecnologico attuale: mentre nelle epoche pre-cedenti la tecnica rimaneva subordinata alla na-tura, perchè il suo compito era di imitarla e non

di spezzarne gli equilibri, l'epoca moderna si co-stituisce sul radicale rovesciamento di quel rap-porto: non è più la natura ad essere il fine bensìla tecnica, che heideggerianamente diventa ildestino. La natura non è più che un oggetto dasottomettere al nostro dominio.>>. Quanti pro-blemi etici scaturiscono da questa impostazioneper l'esistenza dell'uomo? è una riflessione chemi piacerebbe facessero i collegi dei docentidegli istituti tecnici e professionali quando co-struiscono i loro curricula, e non solo loro natur-lamente. Specialmente se si ponessero ilproblema di formare allievi nella prospettiva chedicevamo all'inizio: capaci cioè di interconnet-tere i saperi, di dare senso e significato anchealla loro cultura tecnica, specialistica nel conte-sto del nuovo umanesimo auspicato nel dialogotra scienza, tecnica e discipline umanistiche. Laconfusione e lo smarrimento generati dallospezzettamento delle conoscenze, i valori, le re-lazioni portano spesso per reazione verso peri-colosi esiti nell'atteggiamento umano, quelliespressi dal nichilismo di Nietzsche portato alleestreme conseguenze. Dal suo scritto più im-portante “Così parlò Zarathustra”, pensato inItalia a Rapallo nel 1883, un brano famoso: <<Ormai Dio è morto! O uomini superiori, quel Dioera il vostro pericolo più grave. Soltanto ora cheegli giace nel suo sepolcro, voi potete dirvi re-suscitati. Ora è vicino il grande meriggio: orasoltanto l'uomo superiore diventa padrone!Comprendete voi queste parole, o fratelli? Voisiete atterriti: vi incolse forse la vertigine?L'abisso vi si apre forse dinanzi spalancato?Forse il cane infernale abbaia contro di voi? Eb-bene! Orsù! O uomini superiori! Ora soltanto lamontagna dell'avvenire umano s'agita nelle do-glie del parto. Dio morì: ora noi vogliamo cheviva il superuomo>>. In altri suoi scritti dati perframmenti; sui valori: << I valori e il loro variarestanno in rapporto con la crescita della potenzadi chi pone i valori; la misura di incredulità, diuna riconosciuta “ libertà dello spirito” comeespressione della crescita di potenza: “nichili-smo” come ideale di suprema potenza dello spi-rito, di vita straricca: in parte distruttivo, in parteironico.>>. Ora quello che preoccupa non è ilnichilismo esplicito: ben pochi avrebbero il co-raggio di far discendere dalle affermazioni diNietzsche dei principi ispiratori e un programmadi azione consecutivo. Quello che preoccupa è ilnichilismo implicito, quello fondato sull'indiffe-renza, l'ignavia, l'egoismo, la superbia, l'avidità.Quanti danno per scontato in ogni campo dellavita che: << I valori e il loro variare stanno inrapporto con la crescita della potenza di chipone i valori; ...>>. In conclusione i docentidelle scuole di ogni grado e tipo devono tenerconto di queste realtà culturali? O i loro curriculaassomigliano a una navicella sbattuta dai ma-rosi che non sa da dove è partita e non sa dovearriverà, nel frattempo i marinai – docenti si af-fannano a mettere in ordine gli strumenti e glispazi della navicella come tecnologi dell'istru-zione, esperti di computer e LIM, ma incapaci diinstaurare relazioni educative significative congli allievi, o burocrati della programmazioneavidi di direttive dall'alto da applicare formal-mente aumentando sempre più la distanza trail curriculum dichiarato e il curriculum agito. Dadove dovrebbe venire, insomma, l'amore per lacultura nei giovani se non gli viene trasmessodalla famiglia e dalla scuola? Se non è testimo-niato dagli adulti? Nel 2013 il 43% dei laureatimaschi e femmine non ha acquistato libri e il40% non ne ha letto uno. Una tendenza nega-tiva in crescita, nel 2011 quest'ultimi erano al25% un aumento rilevante quindi del 15%;sono giovani laureati, i futuri quadri dirigenti,che non sentono il bisogno di aggiornarsi e diampliare le loro prospettive. Sono dati forniti dal“Cenro del libro e la lettura” del Ministero deiBeni Culturali.

Pellegrino De MarcoPresidente sezione Maestri Cattolici

(A.I.M.C.)Avellino

“cUlTURa, scUola, PeRsona”L'elaborazione dei saperi necessari per comprendere l'attuale condizione dell'uomo planetario, definita dalle molteplici interdipendenzefra locale e globale, è dunque la premessa indispensabile per l'esercizio consapevole di una cittadinanza nazionale, europea e planataria

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12 sabato 10 maggio 2014 ilPonte

Il fiume della Marcia per la Vita, partito domenica 4maggio alle 9.15 da Piazza della Repubblica a Roma,

è arrivato due ore e mezza dopo in Vaticano. All’altezzadei Fori Imperiali è stato possibile vederlo in tutta lasua portata: quarantamila persone che avanzavano conpasso tranquillo munite di cartelli, striscioni e pallon-

cini; giovani sacerdoti che battevano sui tamburi, suoreche intonavano canti, gruppi che recitavano il Rosario,più una miriade di stendardi di associazioni, parrocchie,siti web, Centri di aiuto alla Vita arrivati da tutta Italiae anche dall’estero. Cattolici, ma anche musulmani –una delegazione portava fiera la bandiera del Marocco

– ortodossi e protestanti. Tutti in piedi alla fine in PiazzaSan Pietro per il Regina Coeli e il saluto del Papa.Al termine della preghiera mariana, Francesco ha ri-volto il suo saluto ai “partecipanti alla Marcia per laVita, che quest’anno ha un carattere internazionale edecumenico”.Che la Marcia per la Vita sia diventata uno degli appun-tamenti più importanti del mondo pro-life italiano lo di-mostrano i numeri, la coralità della partecipazione eanche la rapidità della sua crescita. La prima edizionerisale infatti al 2011, a Desenzano sul Garda. Fu un’ini-ziativa lanciata senza troppo clamore dal Medv - Movi-mento Europeo Difesa Vita, presieduto da FrancescoAgnoli, cui si aggiunsero alcune associazioni stranieree l’italiana Famiglia Domani di Virginia Coda Nunziante,attuale portavoce dell’evento. Il modello era quellodella Marcia per la Vita statunitense, che si tiene ormaida 38 anni. Tra le attività che hanno fatto da contorno alla Marciaitaliana quest’anno ci sono stati due convegni. Uno al-l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, dove circa 700partecipanti hanno seguito alla mattina due sessioni dilavoro, una di taglio medico e una giuridica, mentre alpomeriggio si sono divisi tra una tavola rotonda per ipiù giovani e una conferenza a più voci per gli adulti.Nell’occasione è stato presentato un nuovo cartello,"Vita è", che vuole mettere insieme associazioni e sin-gole figure che operano sul fronte culturale e giuridicoper vita e famiglia. In Via della Conciliazione si è invece tenuto il convegnopromosso da LifeSiteNews – il principale portale pro-life di lingua inglese, con sede in Canada –, Human LifeInternational, e Family Life International New Zealand,con la collaborazione degli organizzatori della Marciaitaliana, a cui hanno preso parte rappresentanti di circa50 associazioni da 20 Paesi.

Vittorio Della Sala

Roma, qUaRanTamila in maRcia PeR la viTa

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13sabato 10 maggio 2014culturailPonteIL ConSerVatorIo CImaroSa dI aVeLLIno gUadagna La SemIFInaLe dI “ConSerVatorI a ConFronto” SU raI 1

“Conservatori a confronto” su Rai 1. Il Ci-marosa di Avellino è in semifinale. Dopo

tre vittorie nelle eliminatorie che hannovisto confrontarsi 32 squadre in rappresen-tanza dei conservatori italiani, a gareggiaresul ring della trasmissione Rai 1 Uno “Mat-tina in famiglia” condotta da Tiberio Timperie Francesca Fialdini, sabato 10 maggio alle9,15 su Rai 1 sarà il Cimarosa Quartet Jazzcon Davide Cerreta (voce), Marco Lace(pianoforte), Ciro Di Lorenzo (basso) e Gio-vanni Di Benedetto (batteria) a sfidare insemifinale l’Istituto Superiore di Musicadella Provincia Regionale di Agrigento Li-bero Consorzio Comunale. Perché il nostro Conservatorio acceda in fi-nale è necessario, durante la trasmissione,dare la propria preferenza attraverso un te-levoto così organizzato: da telefono fissocomporre il numero 894.433 e digitare il

numero indicato nella diretta televisiva; dacellulare inviare un sms al 478.478.4 contesto il numero indicato nella diretta tele-visiva. Il costo è di € 0,77 iva inclusa e sonoconsentiti massimo 5 voti per ogni utenza. La rassegna è ideata ed organizzata da RAIUNO in collaborazione con il Ministero del-l'Istruzione, dell'Università e della Ricerca -Direzione Generale per l'Alta Formazioneartistica, musicale e coreutica.

Nella puntata del 25 gennaio a vincere lasfida con il Conservatorio di Lecce è stato ilduo formato dal clarinettista Aldo Botta - diBracigliano (SA) e dal pianista Luigi Ga-gliardi - di Solofra. Il 29 marzo il Conser-vatorio Cimarosa di Avellino ha partecipatocon un Quartetto di Ottoni composto daGennaro Cibelli, Giuliano Cerbarano, MauroVerrillo e Giuseppe Petrillo aggiudicandosi

anche in quella occasione la vittoria e il 26aprile, in un’altra sfida, questa volta con ilConservatorio di Matera, il Cimarosa con ilQuartetto di Sax, composto da Carlo Mon-tano al Sax Soprano, Francesco Orlando alSax Contralto, Luciano Rella al Sax Tenoree Angela Del Prete al Sax Baritono, ha por-tato a casa la vittoria decretando la qualifi-cazione per la semifinale del 10 maggio.Il concorso musicale è organizzato comeun torneo a squadre che, partendo dalle 32delle eliminazioni dirette, ha selezionato le16 squadre che hanno acceduto agli ottavidi finali e il percorso di eliminazione prose-guirà fino alla finale che incoronerà la squa-dra vincitrice e il Conservatorio che questarappresenta.

Eleonora Davide

sosTeniamo i nosTRi mUsicisTi

Degustazioni, visite guidate e con-certi alla scoperta del territorio

che da vita a un vino noto e apprez-zato in tutto il mondo per il progetto“Percorsi tra vigneti e castelli d’Irpinia”che dal 9 all’11 maggio aprirà a espertie visitatori i siti storici della tradizionedi Tufo.Cuore dell’evento è senza dubbio laparte live con sei appuntamenti musi-cali di grande rilievo che spaziano at-traverso la multiculturalità, consonorità che vanno dal jazz al bluescon contaminazioni rock, incursioni la-tine e tanto Mediterraneo. Sei le stelledel Tufo Jazz Blues and World MusicFestival che si alterneranno nelle duesuggestive location scelte per l’occa-sione: i Giardini del Castello Longo-bardo e Piazza Umberto I. Sul palco siesibiranno: Gianni Guarracino Group(9 maggio, ore 19, Giardini del Ca-stello Longobardo), Dana Fuchs (9maggio, ore 21, Piazza Umberto I),Lorenzo Hengeller e il suo Quartetto(10 maggio, ore 19, Giardini del Ca-stello Longobardo), Sergio CaputoQuartet (10 maggio, ore 21, PiazzaUmberto I), Francesco Buzzurro &Giuseppe Milici (11 maggio, ore 19,

Giardini del Castello Longobardo),Trace Elements – Paolo Di Sabatino,Gary Willis e Peter Erskine (11 mag-gio, ore 21, Piazza Umberto I). La mu-sica sarà protagonista dell’eventoancora con i due laboratori dedicatialla chitarra classica tenuti dal mae-stro Gianni Guarracino (9 e 10 mag-gio, ore 15, Castello Longobardo).Ma domenica 11 la giornata sarà de-dicata a un altro appuntamento:Greco di Tufo wine lab, riservato aigiornalisti e agli operatori del settore.Si tratta di un seminario degustazioneper approfondire le caratteristiche delGreco di Tufo in rapporto al territorio.Verranno effettuate, in particolare, de-gustazioni orizzontali sull’annata2010. Ma per chi voglia conoscere me-glio la storia di questa tradizione viti-vinicola le visite guidate, previste neipomeriggi del 9 e del 10, dalle 18 edell’11 dalle 17, permetteranno, (pre-notando all’indirizzo [email protected]) divisitare lo stabilimento delle Miniere dizolfo “Di Marzo” risalente al 1866, laGrotta di San Michele, un antro natu-rale nella roccia tufacea, per finire allestoriche Cantine Di Marzo.

RUBRicHe a cURa di eleonora davide [email protected]

Un FIne SettImana aLL’InSegna deL greCo dI tUFo

TUFo JaZZ BlUes and WoRld mUsic FesTival

PResenTaZione a Roma del PaRcoleTTeRaRio FRancesco de sancTis

A Roma, presso la Galleria del Primaticcio di Palazzo Firenze , a Piazza Firenze,27, nell’ambito della rassegna “ATTRAVERSO L’ITALIA CON I PARCHI LETTE-RARI” sarà presentato “Il Parco Letterario Francesco De Sanctis”. In particolare,nei giorni 8, 9 e 10 maggio saranno presentate le attività del Parco Letterario2014, la rivista “Studi desanctisiani”, con i Direttori Toni Iermano e PasqualeSabbatino, e Gerardo Bianco. Inoltre, si promuoveranno i prodotti dell’Alta Irpi-nia nel nome del De Sanctis e tutto il territorio provinciale attraverso conferenzestampa, degustazioni ed esposizioni di prodotti cui parteciperanno esperti e po-litici nazionali.Il programma, che prende il via da giovedì 8 maggio con una serie di conferenze,culminerà sabato 10, quando la Società Dante Alighieri ospiterà nel portico delcortile cinquecentesco di Palazzo Firenze gli stand degli agricoltori del ConsorzioFormicoso Alta Irpinia promosso del Gruppo di Azione Locale CILSI.

Tengo na 'nnammurata

ca è tutt' 'a vita mia.

Mo tene sittant'anne, povera

mamma mia!

Cu chella faccia 'e cera,

sotto 'e capille janche,

me pare na sant'Anna

cu ll'uocchie triste e stanche.

Me legge dint' 'o penziero,

me guarda e m'anduvina

si tengo nu dulore

si tengo quacche spina...

Per la Festa della mamma abbiamo pensato di proporre ailettori de IL PONTE una poesia diversa, intrisa di dolcezzae di sentimento, piena di musica, nata dal genio artisticodel grande Totò e di accostarla alla foto di Madre Teresa,simbolo dello spirito cristiano e dell’Amore di Dio.

A cchiù sincErA antonio de curtis

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14 sabato 10 maggio 2014 ilPonte

La SIDIGAS Avellino, ha collezionato duesconfitte consecutive, nei tempi sup-

plementari, il 1° maggio in casa control’ARMANI Milano per 94 a 92 ed il 4 mag-gio, in trasferta, contro il SUTOR Monte-granaro per 99 a 96.

E’ stato un finale di campionato deludente sottoil profilo dei risultati (nove sconfitte in diecigare), anche se la squadra si è impegnata ab-bastanza dal punto di vista del gioco praticato. Nella gara contro Montegranaro, a nullasono valse le prove di sostanza di CAVA-LIERO (21 punti con 7/10 da tre), FOSTER(21), Lakovic (21) e THOMAS (19). As-sente ingiustificata la panchina bianco-verde (0 punti) con ACHARA e GOLDWIRE

molto sottotono.Coach VITUCCI (nella foto) a fine gara di dome-nica, ha così esordito “mi sembra giusto cheil palcoscenico vada al mio collega ed allasua squadra. Per quanto ci riguarda possodire che abbiamo perso la seconda partitaai supplementari in quattro giorni. Comecontro Milano, quel pizzico di malizia in piùha fatto la differenza, come nel caso delrimbalzo offensivo concesso nell’ultimaazione. Sembra che in questa stagione cisia sempre mancato un “quasi”. Questasera la panchina ha prodotto poco, decisa-mente meno di quanto prodotto giovedìsera contro Milano. Cinciarini (l’ex di turnon.d.r.) ha fatto una partita importante equando siamo andati avanti nel punteggioha fatto tre giocate consecutive importantie di grande spessore tecnico che ci hannoripreso”.A questo punto alla SIDIGAS non resta che af-frontare, in casa, l’ultima gara del campionatocontro la GRISSIN BON Reggio Emilia per chiu-dere, con una vittoria, un campionato abulico esfortunato che ha negato tutti quegli obiettiviche la società si era posta all’inizio del torneo.Fatta di necessità virtù, lo staff dirigenzialedella SIDIGAS Avellino dovrà impiantare,per il prossimo campionato, una squadrache riporti la città nuovamente ai verticinazionali e, quindi, nelle posizioni che piùcontano.Siamo fiduciosi che ciò si possa realizzarecon l’impegno di tutti gli operatori del set-tore e con il pubblico smanioso di poter ri-vedere un basket ancora di buon livelloper competere, ad armi pari, con le altresquadre più blasonate.

Franco Iannaccone

Quando le strade erano attraver-sate dalle carrozze e le taverne

erano distanti l’una dall’altra, era unvero sollievo sentire: “Acquavità…ac-quavità ‘o vulite?”.Questa voce era ben nota e chi volevarifocillarsi lo raggiungeva e acqui-stava un bicchierino di liquore prefe-rito. Quella voce, che squarciava ilbuio, apparteneva all’acquavitaro cheoltre ad essere un distillatore eraanche un venditore ambulante benfornito. Nella sua cassetta di legnoappesa sul davanti, sostenuta graziea una cinghia di cuoio, c’erano ben al-lineate bottiglie di ogni genere che,contenevano liquori dolci come i li-moncelli e i rosoli e quelli forti come

l’ Annese che era a base di anice.Aveva anche liquori digestivi come ilnocillo e sapeva preparare quelli che,oggi, chiamiamo cocktail . Questi ul-timi li realizzava mescolando liquoried ingredienti che gli avanzavano,servendosi di un piccolo imbuto cheaveva sempre con sé. Accanto allacassetta erano appesi i bicchieri chedopo l’uso sciacquava alla prima fon-tanina che incontrava lungo la strada.

Sul lato sinistro della cassetta, chesembrava proprio un negozio ambu-lante, c’era una lanterna che gli per-metteva di illuminare la strada con lasua fioca luce. Questo commerciantedi tanti e tanti anni fa iniziava a lavo-rare dalle nove di sera alle dieci delgiorno successivo. Grazie al freddoinvernale, i suoi clienti aumentavanoperché durante la notte era piacevoleriscaldarsi con un bicchierino di aniceo qualche altro liquore forte. I suoiclienti affezionati erano soprattutto icocchieri che trascorrevano la notteinfreddoliti nelle strade. C’erano quelliche dovevano accompagnare i medicidai clienti e quelli che dovevano re-carsi alla stazione a prendere i pas-

seggeri in arrivo. A Napoli l’acquavitaro si incontravasoprattutto al porto dove durante lanotte c’erano tante persone che lavo-ravano. L’acquavitaro si recava dipaese in paese e poiché non guada-gnava molto faceva altri mestieri so-prattutto d’estate, cercando diarrotondare le sue entrate.

B a s K e T

la sidigas sconFiTTa aiTemPi sUPPlemenTaRi

mesTieRi e FigURe scomPaRse nel TemPo

a cura di antonietta Urciuoli

“L’AcQUAViTArO”

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Il primo Sabato di ogni mese adorazione Eucaristica

notturna presso la Chiesa delle Oblate di Avellino

inizio ore 21,00 santa messa ore 24,00

oRaRio sanTe messe PaRRoccHie di avellino

a cura di Fabrizio gambale

CHIESA ORARIO

Cuore Immacolato della B.V.Maria Festive: 08.30, 10.30, 12.00, 18.00 (19.00)Feriali: 08.00, 18.00 (19.00)

Maria SS.ma di Montevergine Festive: 09.00, 11.00Feriali:17.00 (18.00)

S. Alfonso Maria dei Liguori Festive: 08.00, 11.00Feriali: 08.00, 18.00 (19.00)

S. Ciro Festive: 08.00, 10.00, 11.00, 12.30, 18.00 (19.00)Feriali: 08.30(est.), 9.00 (inv.), 18.00;19.00)

Chiesa S. Maria del Roseto Festive: 09.00, 11.00Feriali: 18.00

S. Francesco d'Assisi Festive: 08.30, 11.00Feriali:18.00 (19.00)

S. Maria Assunta C/o Cattedrale Festive: 08.00, 10.00, 12.00, 18.30 Feriali:18.30

Chiesa dell'Adorazione perpetua

(Oblate)

Festive: 09.00, 11.30 Feriali: 09.00, 19.30 (19.00)

San Francesco Saverio (S.Rita) Festive: 11.00 Feriali: 09.00

Santa Maria del Rifugio (Sant'Anna) Venerdì ore 10.00

S. Maria delle Grazie Festive: 08.30, 10.00, 12.00, 18.00 (19.00)Feriali: 07.30, 18.00 (19.00)

S. Maria di Costantinopoli Festive: 12.00Feriali: 17.30 (18.30)

SS.ma Trinità dei Poveri Festive: 09.00, 11.00, Feriali:18.00 (19.00)

SS.mo Rosario Festive: 08.30, 10.30, 12.00, 19.00 Feriali: 08.00, 10.30, 19.00

Chiesa Santo Spirito Festive: 09.00

Chiesa S. Antonio Feriali: 07.30Festive: 11.30

Fraz. ValleS. Maria Assunta in Cielo

Festive: 10.00 (centro caritas), 11.30 (Feriali:18.00 (19.00)

Rione Parco Festive: 10.30

Chiesa Immacolata Festive: 12.00

Contrada Bagnoli Festive: 11.00

Ospedale San Giuseppe MoscatiCittà Ospedaliera

Festive: 10.00 Feriali: 17.00

Villa Ester Festive: 09.00Feriali: 07.00

Casa Riposo Rubilli (V. Italia) Festive: 09.30Feriali: 09.00

Casa Riposo Rubilli (ctr S. Tommaso) Festive: 10.00Feriali: 08.00

Cimitero Festive: 10.00, 16.00 (17.00)

Numeri utili

Emergenza Sanitaria 118Vigili del fuoco 115Carabinieri 112Polizia 113Guardia di Finanza 117Guardia medica Avellino 0825292013/0825292015

Ariano Irpino 0825871583Segnalazione Guasti

Enel 8003500Alto Calore Servizi3486928956Sidigas Avellino 082539019Ariano Irpino 0825445544Napoletana Gas 80055300

15sabato 10 maggio 2014ilPonte

Passa... Tempo

ORIZZONTALI

1. Cavaliere in breve4. Le conseguenze di una sbronza10. Native di Asmara11. Parte posteriore del capo13. Talvolta è confesso14. Formano lo scheletro15. Strappata, stracciata19. Condizione di eguale22. Ridire in succinto23. Scrupoloso, pignolo24. Contenitore per la spesa26. Taranto27. Sì a Berlino28. Non abbondante, né cospicuo31. Un'importante compagnia d'assicurazioni32. Quello Grande ... scorre33. Lo segue la pratica burocratica34. E ... nel telegramma35. Associazione Sportiva36. Sono spiccate dal creditore38. Gelosie, rancori39. Importante città olandese sede del governo

VERTICALI

1. Si accende in chiesa2. Altari pagani3. Color turchino cupo4. Affrettarsi, accorrere con rapidità5. Due estremi della bussola6. Per alcuni è difficile tenerlo per sé7. Articolo indeterminativo8. E' stata soppiantata dal cd-rom9. Il segno della parità12. Fiume della Svizzera16. Strumenti agricoli per rovesciare il terreno17. Parte della filosofia che si occupa del bene18. Isolotti 19. Briosi, vispi20. Figlio di Troo21. C'è quello nero24. Gabbie per polli25. In Asia c'è quella del nord e quella del sud28. Movimenti, spostamenti29. Segue talvolta così30. Le usano i pescatori35. Avellino37. Dopo il do, prima del mi

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16 sabato 10 maggio 2014 ilPonte

diocesi di avellino

con la partecipazione di s. e. monsignor marino vescovo di avellino

caritas diocesana avellino tel 0825-760571


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