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IL TEMPO DEI GIOVANI TERRITORI E LAVORO PER LO ......Il tempo dei giovani Territori e lavoro per lo...

Date post: 06-Aug-2020
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2 Servizi alla persona e alla comunità IL TEMPO DEI GIOVANI TERRITORI E LAVORO PER LO SVILUPPO E LA CRESCITA Fondazione Cariplo “Interventi Emblematici - Anno 2012”
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Page 1: IL TEMPO DEI GIOVANI TERRITORI E LAVORO PER LO ......Il tempo dei giovani Territori e lavoro per lo sviluppo e la crescita Azione 1 - Tempo della formazione e della conoscenza 220

2

Servizi alla persona

e alla comunità

IL TEMPO DEI GIOVANI TERRITORI E LAVORO PER LO SVILUPPO E LA CRESCITA Fondazione Cariplo “Interventi Emblematici - Anno 2012”

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1

Indice

Sintesi del progetto ...................................................................................................................................... 2

Premessa ..................................................................................................................................................... 7

1 Un intervento in linea con le priorità generali e gli assi di intervento previsti dalla normativa europea sui

giovani .......................................................................................................................................................10

2 Finalità generali e quadro delle azioni .................................................................................................13

3 Risultati attesi e sostenibilità futura .....................................................................................................15

4 Azioni progettuali ...............................................................................................................................17

4.1 Azione 1 – Tempo della formazione e delle conoscenza ...............................................................17

4.2 Azione 2 - Tempo del lavoro .......................................................................................................22

4.3 Azione 3 - Tempo dell’autoimprenditorialità................................................................................27

4.4 Azione 4 - Tempo della competitività ..........................................................................................31

4.5 Azione 5 - Tempo della creatività ................................................................................................38

4.6 Azione 6 - Tempo della partecipazione e della collettività ............................................................43

4.7 Azione 7 - Governance progettuale ..............................................................................................47

5 Partnership di riferimento ....................................................................................................................56

6 Gantt ...................................................................................................................................................57

7 Piano economico e di cofinanziamento ................................................................................................58

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2

Sintesi del progetto

Il presente intervento emblematico, caratterizzato dalla forte integrazione con le politiche territoriali grazie

ad una base comune d’intervento sulle politiche del lavoro e sociali garantite dalla sottoscrizione da parte di

tutte le istituzioni territoriali dell’”Intesa per l’integrazione delle politiche territoriali e delle azioni di

contrasto agli effetti della crisi economica sull’occupazione e sul sistema produttivo” e, recentemente, del

“Protocollo d’intesa per l’attivazione nella provincia di Mantova di una rete provinciale dei servizi per

l’orientamento formativo e professionale”, intende intervenire sulla governance territoriale a supporto delle

politiche giovanili per sperimentare e consolidare servizi da replicare sull’intero territorio provinciale con

continuità.

Attraverso l’intervento emblematico, che ha come primo obiettivo la creazione dei presupposti per una

sostenibilità futura dell’azione di governance, s’intendono perseguire i seguenti obiettivi generali:

- operare sui giovani come importante e fondamentale risorsa per la crescita sociale ed economica del

territorio;

- integrare le politiche del lavoro con politiche per lo sviluppo e la competitività, connettendo l’operato

delle diverse istituzioni coinvolte e intervenendo direttamente sulle realtà territoriali;

- agire a scala territoriale, promuovendo una governance in grado di rispondere alle specifiche priorità e di

valorizzare i singoli punti di forza;

- potenziare la prassi dell’orientamento lungo l’intero arco di vita e le relative opportunità di servizio,

attraverso l’implementazione di un Piano dell’Orientamento in grado di indirizzare e accogliere le nuove

professioni (giovani e new skills for new jobs);

- potenziare l’integrazione tra gli Osservatori già attivi sul territorio provinciale, creando un “sistema

diagnostico per competenze” per la governance del matching domanda offerta di lavoro in grado di

innescare un processo virtuoso di collaborazione pubblico/privato e singolo/istituzione funzionale alla

crescita economica e sociale del territorio;

- supportare la partecipazione attiva dei giovani (lavoro, cultura e società) e della collettività, sostenendo il

valore del principio di sussidiarietà che riconosce la priorità delle iniziative che nascono “dal basso”,

dalle persone e dalle comunità, per la realizzazione del bene comune e che impone ai livelli superiori di

organizzazione sociale di non sostituirsi a quelli inferiori, ma di intervenire, se necessario, solo in loro

aiuto (“subsidium afferre”);

- potenziare la creatività giovanile come momento di partecipazione e di potenziale sviluppo di nuove

realtà imprenditoriali;

- promuovere la partecipazione sociale e la solidarietà attraverso iniziative a scala territoriale in grado di

crescere nel tempo;

- agire sugli stili di vita dei cittadini per agevolare uno sviluppo sostenibile della società civile.

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Al fine di garantire una sostenibilità futura dell’azione e degli obiettivi progettuali, attraverso l’intervento

emblematico s’intende mettere a sistema, come rappresentato nello schema sotto riportato, le azioni già

attivate sul fronte della formazione, lavoro e autoimprenditorialità, da potenziare con specifiche azioni

innovative ad alto valore aggiunto rispetto al quadro d’intervento, con azioni focalizzate sui temi della

competitività, della creatività e della partecipazione.

INTERVENTO EMBLEMATICO

Il tempo dei giovaniTerritori e lavoro per lo sviluppo e la crescita

Azione 1 - Tempo della formazione e della

conoscenza

Azione 3 - Tempo dell’autoimprenditorialità

Azione 2 - Tempo del lavoro

Azione 7 - Governance progettuale

Azione 5 - Tempo della creatività

Azione 4 - Tempo della competitività

Azione 6 - Tempo della partecipazione e della

collettività

• Attività di formazione/inserimento in alternanza scuola lavoro

• Attività di inserimento in alta formazione

• Attività di matching domanda/offerta di lavoro per l’inserimento

• Attività di inserimento lavorativo in impresa

INTERVENTO EMBLEMATICO

Il tempo dei giovaniTerritori e lavoro per lo sviluppo e la crescita

Azione 1 - Tempo della formazione e della

conoscenza

Azione 3 - Tempo dell’autoimprenditorialità

Azione 2 - Tempo del lavoro

Azione 7 - Governance progettuale

Azione 5 - Tempo della creatività

Azione 4 - Tempo della competitività

Azione 6 - Tempo della partecipazione e della

collettività

• Attività di formazione/inserimento in alternanza scuola lavoro

• Attività di inserimento in alta formazione

• Attività di matching domanda/offerta di lavoro per l’inserimento

• Attività di inserimento lavorativo in impresa

Come si evince dallo schema progettuale sopra riportato, l’intervento si articola nelle seguenti sette azioni:

- Azione 1 - Tempo della formazione e della conoscenza

L’azione intende operare sul fronte della formazione e della conoscenza, al fine di generare in modo

condiviso e partecipato un intervento di orientamento e indirizzo delle attività territoriali, partendo da

sperimentazioni coinvolgenti la rete delle istituzioni e gli stessi giovani.

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Oltre alle azioni di sistema coordinate all’interno del progetto, grazie all’intervento emblematico si

prevede l’attivazione di specifiche azioni innovative connesse ad attività di formazione/inserimento in

alternanza scuola lavoro e ad attività di inserimento in alta formazione.

- Azione 2 - Tempo del lavoro

Partendo da tale situazione particolarmente critica, la necessità di intervenire con strumenti concreti e in

grado di generare un significativo impatto a medio-lungo termine è sicuramente la finalità generale di

un’azione dedicata alla promozione delle occasioni di lavoro per i giovani.

Oltre alle azioni di sistema coordinate all’interno del progetto, grazie all’intervento emblematico si

prevede l’attivazione di specifiche azioni innovative connesse ad attività di matching domanda/offerta di

lavoro e supporto/agevolazione all’inserimento lavorativo in impresa.

- Azione 3 - Tempo dell’autoimprenditorialità

L’azione, attraverso l’integrazione delle azioni di sistema all’interno del progetto emblematico, intende

promuovere il tema della cultura d’impresa attraverso un radicamento territoriale dei servizi per

l’autoimprenditorialità.

- Azione 4 - Tempo della competitività

L’azione intende garantire una spinta alla crescita e alla competitività territoriale attraverso la

promozione di una forza lavoro più qualificata e la crescita di una maggiore qualità del lavoro.

Allo scopo, articola le seguenti macro attività, oggetto di una pianificazione specifica definita in sinergia

con tutti gli attori locali e in linea con la più ampia programmazione regionale:

1) definizione e implementazione di un sistema diagnostico delle competenze per un matching

competitivo domanda-offerta di competenze da mettere in rete con i Centri per l’Impiego, gli

operatori accreditati alla formazione e al lavoro, il mondo dell’istruzione e il sistema produttivo

provinciale;

2) attivazione, attraverso la regia della Camera di Commercio, di un Network delle professioni e delle

competenze per la competitività del sistema produttivo mantovano, da implementare attraverso

l’individuazione capillare (comune per comune) delle professionalità e delle competenze presenti sul

territorio;

3) attivazione di azioni di placement qualificato per la competitività del sistema produttivo mantovano a

scala provinciale e/o distrettuale;

4) attivazione di un’azione di sviluppo di nuove competenze funzionali alla competitività delle imprese

mantovane, attraverso percorsi di preinserimento lavorativo nelle imprese mantovane;

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5) attivazione di azioni volte ad agevolare la partecipazione dei giovani all’interno dei processi di

innovazione e ricerca da promuovere sul territorio.

- Azione 5 - Tempo della creatività

L’azione intende favorire e sviluppare la creatività e la capacità d’innovazione dei giovani utilizzando a

tal fine il medium culturale in termini sia espressivi che di accesso.

Si prevedono le seguenti macro attività oggetto di una pianificazione specifica definita in sinergia con

tutti gli attori locali e in linea con la più ampia programmazione regionale:

1) promozione e sviluppo di luoghi per la creatività e l’orientamento a valenza territoriale in cui attori

non settoriali sono coinvolti in iniziative trasversali ai tradizionali confini settoriali (competenze

associate a specifici bisogni), mettendo a valore le opportunità offerte dal territorio (riconosciute a

partire dagli spazi disponibili) per sviluppare idee o potenziare interventi già in atto;

2) attivazione di concorsi d’idee per giovani da promuovere a scala territoriale al fine di valorizzare e

promuovere l’identità enogastronomica e turistica culturale del territorio: “Concorso di idee per la

valorizzazione e promozione dell’identità enogastronomica” e “Concorso di idee per la

valorizzazione e promozione dell’identità turistico culturale”. Oltre ad offrire spunto di

partecipazione e aggregazione, si sottolinea la valenza promozionale dell’azione (verso Expo 2015) e

la potenziale connessione con l’azione pianificatoria della Provincia (Piano Provinciale del

Turismo).

- Azione 6 - Tempo della partecipazione e della collettività

Attraverso l’azione si intende “favorire” una partecipazione attiva dei cittadini e della collettività

funzionale al benessere e alla sicurezza sociale del territorio

Si prevedono le seguenti macro attività oggetto di una pianificazione specifica definita in sinergia con

tutti gli attori locali e in linea con la più ampia programmazione regionale:

1) promozione e supporto, in sinergia con i rispettivi Piani di Zona e con il coinvolgimento attivo delle

consulte e le associazioni giovanili, di azioni progettuali a scala distrettuale gestite dal basso dai

giovani sul tema della coesione sociale;

2) promozione e supporto di azioni promosse e gestite dai giovani finalizzate ad incidere sugli stili di

vita;

3) promozione e supporto di azioni volte a favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro,

puntando ad attivare all’interno delle singole realtà territoriali “banche del tempo”;

4) promozione di progetti innovativi di sviluppo dell’uso comune dei beni e di sostegno alla

razionalizzazione dei consumi familiari;

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5) attivazione, in sinergia con i Piani di Zona, del Fondo Anticrisi promosso dalla Provincia al fine di

supportare la coesione sociale;

6) avvio di un’azione coordinata e partecipata in materia di sicurezza sociale, finalizzata alla successiva

definizione di un masterplan dei diritti della collettività.

- Azione 7 - Governance progettuale

L’Accordo di Partenariato, che la Provincia di Mantova attiverà per l’implementazione dell’intervento e

per la gestione dei fondi, coinvolgerà i principali stakeholder, operando con efficacia sul territorio per la

loro attuazione e concretizzazione. L’attivazione e l’implementazione del presente progetto rende quindi

necessario, in riferimento alla complessità dell’iniziativa e al tipo d’impatto che questa deve avere sul

territorio, procedere con una Struttura di Governance che operi sull’intero intervento, cercando di

omogeneizzare e integrare le singole azioni, di amplificarne l’efficacia, di valutare i risultati raggiunti e

l’impatto sul territorio e, infine, di comunicare e diffondere obiettivi e risultati dell’iniziativa.

Le azioni programmate permetteranno di coinvolgere i giovani del territorio mantovano, le istituzioni

locali e gli operatori in azioni di inserimento lavorativo, sviluppo della competitività, promozione della

creatività e della partecipazione, secondo il seguente schema.

INTERVENTO EMBLEMATICO

Il tempo dei giovaniTerritori e lavoro per lo sviluppo e la crescita

Azione 1 - Tempo della formazione e della conoscenza

220 giovani100 enti/operatori

Azione 3 - Tempo dell’autoimprenditorialità

20 enti/operatori

Azione 2 - Tempo del lavoro

600 giovani100 enti/operatori

Azione 7 - Governance progettuale

Azione 5 - Tempo della creatività

1.400 giovani100 enti/operatori

Azione 4 - Tempo della competitività

1.200 giovani100 enti/operatori

Azione 6 - Tempo della partecipazione e della collettività

1.200 giovani100 enti/operatori

• Attività di formazione/inserimento in alternanza scuola lavoro

• Attività di inserimento in alta formazione

• Attività di matching domanda/offerta di lavoro per l’inserimento

• Attività di inserimento lavorativo in impresa

INTERVENTO EMBLEMATICO

Il tempo dei giovaniTerritori e lavoro per lo sviluppo e la crescita

Azione 1 - Tempo della formazione e della conoscenza

220 giovani100 enti/operatori

Azione 3 - Tempo dell’autoimprenditorialità

20 enti/operatori

Azione 2 - Tempo del lavoro

600 giovani100 enti/operatori

Azione 7 - Governance progettuale

Azione 5 - Tempo della creatività

1.400 giovani100 enti/operatori

Azione 4 - Tempo della competitività

1.200 giovani100 enti/operatori

Azione 6 - Tempo della partecipazione e della collettività

1.200 giovani100 enti/operatori

• Attività di formazione/inserimento in alternanza scuola lavoro

• Attività di inserimento in alta formazione

• Attività di matching domanda/offerta di lavoro per l’inserimento

• Attività di inserimento lavorativo in impresa

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Premessa

Nel maggio del 2009 la Provincia di Mantova ha promosso la sottoscrizione dell’”Intesa per l’integrazione

delle politiche territoriali e delle azioni di contrasto agli effetti della crisi economica sull’occupazione e sul

sistema produttivo” (Allegato 1) che ha dato l’avvio alla definizione di singoli Patti di Distretto, ai quali

hanno aderito, oltre alla Provincia di Mantova, il locale ufficio del Piano di Zona del Distretto, i Comuni che

articolano il distretto, i rappresentanti locali delle associazioni e degli enti firmatari del tavolo anticrisi

provinciale, la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, le Associazioni di categoria

(Assindustria, API, UPA, CNA, Col diretti, CIA, Confagricoltura, Copagri, Confesercenti, Unione del

Commercio, Confcooperative, LegaCoop, ABI), le associazioni sindacali (CGIL, CISL, UIL), nonché i

Centri di Formazione Professionale con sede nel distretto.

Tesi a coordinare gli sforzi degli attori delle politiche del lavoro e della formazione che agiscono nell’ambito

dei singoli distretti, i patti definiscono impegni reciproci che i firmatari assumono, ognuno in relazione al

proprio ruolo istituzionale e con riferimento alle proprie pertinenze, ai fini di una più razionale, partecipata e

informata gestione dell’emergenza economica e sociale. In sintesi:

- l’Amministrazione Provinciale mette in campo azioni e strumenti atti a fortificare e coordinare il sistema

locale per produrre risposte il più possibile efficaci, evitando i rischi di dannose sovrapposizioni nello

sforzo di integrare le politiche d’intervento;

- i Centri per l’Impiego provinciali, essendo operativi a livello distrettuale, costituiscono un punto nodale

nel territorio, sia per la presa in carico del lavoratore che abbia perso il proprio posto e sul quale quindi

promuovere un percorso in vista di un possibile reimpiego, sia per la segnalazione della situazione stessa

ai servizi sociali del Comune di residenza perché si approntino tutti quegli strumenti messi a

disposizione da ogni singolo municipio;

- i Comuni interverranno nelle azioni di loro pertinenza istituzionale, rendendo rendere operativi interventi

di coesione sociale e di protezione per il sostegno a possibili nuove povertà sia, come in molti casi è già

stato fatto, attraverso azioni dirette di sostegno al reddito individuale e delle famiglie, sia attraverso la

riduzione, dove possibile, delle tariffe per servizi a domanda individuale;

- il Sistema delle imprese e le Associazioni di categoria collaborano in modo integrato e condiviso per

percorrere, sulla via della responsabilità sociale d’impresa, ogni strada ritenuta possibile per mantenere

saldo il rapporto con il lavoratore, nonché per promuovere la competitività del sistema produttivo e

favorirne la qualificazione e lo sviluppo;

- le Organizzazioni Sindacali rinnovano il proprio impegno con tutti gli strumenti a disposizione per

garantire l’occupazione e tutelare i lavoratori anche a tempo determinato e con contratti di lavoro

precario.

Al fine di supportare al meglio i singoli Distretti e garantire un’azione caratterizzata territorialmente sono

attivi due Osservatori (Osservatorio Mercato del Lavoro e Osservatorio Bisogni Occupazionali e di

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Competenze) che garantiscono un flusso informativo continuo verso le realtà locali e la possibilità di attivare

con continuità azioni rispondenti ad esigenze specifiche.

A questi si affianca, inoltre, la recente intenzione di razionalizzare e potenziare tutte le azioni di

orientamento promosse sul territorio per arrivare a definire un vero e proprio Piano dell’Orientamento che

possa supportare le politiche di distretto e accompagnare in modo efficace ed efficiente i cittadini durante

l’intero arco di vita.

Il processo di definizione del Piano Provinciale dell’Orientamento ha visto in data 22 dicembre 2011 la

sottoscrizione del “Protocollo d’intesa per l’attivazione nella provincia di Mantova di una rete provinciale

dei servizi per l’orientamento formativo e professionale” (Allegato 2), che impegna tutte le parti coinvolte1

a perseguire i seguenti obiettivi:

- definizione e attuazione di un efficace sistema orientamento quale integrazione tra le politiche dell’

istruzione, della formazione, del lavoro e delle pari opportunità attraverso l’attivazione di una rete

territoriale permanente tra i diversi attori che si occupano di orientamento scolastico e lavorativo;

- superamento della frammentarietà degli interventi e razionalizzazione delle risorse economiche

impiegate, integrazione e valorizzazione delle competenze professionali espresse dagli operatori;

- individuazione di linee strategiche d’indirizzo e predisposizione di un coerente Piano di azione operativo

annuale, che individui le diverse attività e interventi di orientamento e un efficace sistema di

monitoraggio e valutazione degli stessi.

Lo stesso Protocollo attribuisce ai partner principali del presente intervento emblematico compiti in linea con

la struttura e gli obiettivi di sviluppo dell’azione progettuale:

Provincia di Mantova

- Promuove la programmazione e lo sviluppo di un sistema

provinciale che favorisca l’integrazione tra istruzione,

formazione professionale, orientamento scolastico e

professionale e il loro collegamento con il mondo del lavoro.

- Elabora congiuntamente agli attori firmatari del protocollo

linee d’intervento, strategie e indirizzi per favorire

l’orientamento, quale processo trasversale all’intero ciclo di

vita dell’individuo.

- Assume la governance del sistema, attraverso il

coordinamento territoriale della rete dei servizi nell’ambito

1 Sono sottoscrittori del Protocollo i seguenti soggetti: Provincia di Mantova, Camera di Commercio di Mantova, Ambiti territoriali

della provincia di Mantova, Ufficio Scolastico Territoriale, FUM – Università degli Studi di Pavia – Politecnico di Milano – Università degli Studi di Brescia – Università Statale di Milano, Regione Lombardia - sede territoriale, Enti accreditati per i servizi di istruzione e formazione professionale, A.S.L. di Mantova, Associazioni datoriali e Organizzazioni Sindacali.

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dell’istruzione, formazione e lavoro.

- Promuove la Rete territoriale per l’orientamento, attraverso

la definizione di un Tavolo di lavoro e la messa in rete di

azioni e strumenti a favore dell’orientamento.

Camera di Commercio di Mantova

- Sostiene un efficace raccordo fra sistemi formativi e mondo

del lavoro e dell’impresa nell’ambito del sistema di

integrazione provinciale.

- Facilita l’emersione dei fabbisogni di professionalità e le

competenze necessarie allo sviluppo competitivo di imprese

e territori.

- Promuove e valorizza il ruolo delle Camere di Commercio

quali “facilitatori” di interventi a supporto della

competitività delle imprese.

- Promuove la cultura d’impresa attraverso azioni di

orientamento all’autoimprenditorialità e allo sviluppo delle

idee imprenditoriali.

Ambiti territoriali della Provincia

di Mantova (Asola, Guidizzolo,

Mantova, Ostiglia, Suzzara,

Viadana)

- Promuovono attraverso lo strumento del Piano di Zona

l’orientamento come tema prioritario e opportunità di

sviluppo per l’individuo e per il territorio.

- Collaborano attraverso l’analisi dei bisogni locali alla

promozione di una progettazione territoriale attraverso gli

strumenti e le risorse a disposizione.

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1 Un intervento in linea con le priorità generali e gli assi di intervento previsti dalla normativa

europea sui giovani

Mentre in Italia non esiste ancora una legge di riferimento per le politiche giovanili, l’Unione Europea ha da

sempre attribuito maggiore attenzione a questo ambito. Nel 2001, la Commissione Europea ha pubblicato il

“Libro Bianco per la gioventù2“ e nel 2003 il “Seguito del Libro Bianco. Un nuovo impulso per la gioventù

europea”. Inoltre, lo stesso anno, il Consiglio d’Europa, ha approvato la “Carta europea di partecipazione

dei giovani alla vita municipale e regionale3“. Nel 2005, per implementare la Strategia di Lisbona4, la UE ha

dato vita al Patto Europeo per la Gioventù: promuovere e realizzare la cittadinanza attiva dei giovani per

una migliore occupabilità, integrazione e sviluppo sociale5, con il quale i Ministri della Gioventù dei paesi

membri si sono impegnati ad inserire le politiche giovanili nell’insieme delle principali politiche

nazionali, affermando altresì che solo con un maggiore coordinamento tra un sistema europeo e le singole

politiche nazionali aventi come beneficiari i giovani, si potrà contribuire a dare risposte efficaci alle loro

aspettative.

Nell’aprile 2009, infine, la Commissione ha adottato per il prossimo decennio una nuova strategia per le

politiche europee a favore della gioventù6, intitolata “Investire nei giovani e conferire loro maggiori

responsabilità”. Questa nuova strategia riconosce, in primo luogo, che i giovani sono oggi uno dei gruppi

sociali più vulnerabili (e a rischio di povertà) e, in secondo luogo, che nella nostra società, soggetta a un

costante invecchiamento, i giovani costituiscono una risorsa preziosa. L’attuale crisi economica e finanziaria

mette in particolare evidenza la necessità di coltivare il giovane capitale umano. Pur disponendo di maggiori

opportunità che in passato, i giovani europei di oggi si trovano ad affrontare situazioni difficili, come

l’insuccesso scolastico e la disoccupazione, la povertà e l’esclusione sociale.

Si tratta di una Strategia trans-settoriale, di lungo periodo (9 anni), ma in grado di definire priorità a breve

termine e nei principali settori che interessano più da vicino la vita dei giovani europei ed il loro futuro, in

2 Commissione Europea: “Libro Bianco della Commissione Europea: un nuovo impulso per la gioventù europea”, Bruxelles 2001. 3 Consiglio d’Europa, Congresso dei poteri locali e regionali d’Europa: “Carta Europea riveduta della partecipazione

dei giovani alla vita locale e regionale”, Strasburgo 2003. Si tratta senz’altro di un documento poco conosciuto, la cui edizione precedente del 1990 era stata adottata da non più del 2% degli Enti locali italiani (Democrazia in Erba, Perugia, 20 novembre 2007) e quella attuale probabilmente ancora da meno. 4 Un programma di riforme economiche approvato a Lisbona dai Capi di Stato e di Governo (Consiglio Europeo)

dell’Unione Europea nel marzo 2000, con l’obiettivo di fare dell'Unione la più competitiva e dinamica economia della

conoscenza entro il 2010. Caratteristica peculiare è che per la prima volta i temi della conoscenza sono individuati come portanti, pur essendo un documento che spazia in tutti i campi della politica economica e cioè innovazione e imprenditorialità, riforma del welfare e inclusione sociale, capitale umano e riqualificazione del lavoro, pari opportunità, liberalizzazione dei mercati del lavoro e dei prodotti, sviluppo sostenibile. 5 Approvato dal Consiglio europeo di Bruxelles del 23 marzo 2005.

6 Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al

Comitato delle Regioni. “Una strategia dell'Unione europea per investire nei giovani e conferire loro maggiori

responsabilità. Un metodo aperto di coordinamento rinnovato per affrontare le sfide e le prospettive della gioventù”, Bruxelles, 27 aprile 2009 [Commissione Europea, COM2009/200, aprile 2009].

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particolare l’istruzione, l’occupazione, la creatività e l’imprenditorialità, l’inclusione sociale, la salute e lo

sport, la partecipazione civica e il volontariato.

A partire da questi presupposti, il documento in questione si pone i seguenti obiettivi generali:

- ampliare i mezzi e le possibilità offerte ai giovani nei settori dell’istruzione e dell’occupazione;

- migliorare l’inserimento sociale e la piena partecipazione dei giovani alla vita della società;

- sviluppare la solidarietà tra i giovani e la società.

Inoltre, la nuova Strategia, che s’inserisce nella risposta coordinata dell’Unione Europea alla crisi attuale,

definisce:

- misure per rafforzare una migliore attuazione delle politiche a favore della gioventù a livello di Unione

Europee, sottolineando l’importanza dello youthwork7 sia nella lotta contro la disoccupazione,

l’insuccesso scolastico e l’esclusione sociale, che nel miglioramento delle competenze dei giovani e delle

loro attività aggregative;

- le diverse azioni che saranno svolte dalla Commissione e dagli Stati membri e s’inserisce nella risposta

coordinata dell’Unione Europea alla crisi attuale.

Propone, infine, un metodo migliore, semplificato e più flessibile, per coordinare le politiche a favore dei

giovani attuate dagli Stati membri, con legami più stretti con la Strategia di Lisbona per la crescita e

l’occupazione8.

Tutte queste indicazioni sono state accolte nella Risoluzione nel novembre 2009 del Consiglio dei Ministri

dell’Unione Europea, Sessione Gioventù, che contiene tutti questi elementi9.

7 Si tratta (come lo definisce il Libro Bianco) del lavoro nei club dei giovani, nei movimenti giovanili, “lavoro in

strada”, progetti per sviluppare la cittadinanza, l’integrazione, la solidarietà tra i giovani ecc., cioè tutto quanto è al di fuori da quanto coperto dalle altre politiche come quelle relative all’occupazione, all’integrazione sociale e all’istruzione. Questo corrisponde alle attività e agli strumenti che a livello nazionale sono normalmente associati alle politiche della gioventù. 8 Commissione delle Comunità europee: “Raccomandazione del Consiglio sull’aggiornamento nel 2009 degli indirizzi

di massima per le politiche economiche degli Stati membri e della Comunità e sull’attuazione delle politiche per l’occupazione degli Stati membri”, Bruxelles, 28 gennaio 2009 [Commissione Europea, COM2009/34]. 9 Risoluzione n°15131/09 del Consiglio dei Ministri dell'Unione europea (Sessione Gioventù), “Un quadro rinnovato di

cooperazione europea in materia di gioventù per il periodo 2010-2018”, Bruxelles, 17 nov. 09.

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Riferimenti e strumenti “Risoluzione del Consiglio dell’Unione Europea del 27 novembre 2009 su un quadro rinnovato di cooperazione

europea in materia di gioventù (2010-2018) (2009/C 311/01)”

OBIETTIVI PER I GIOVANI E POSSIBILI INIZIATIVE DEGLI STATI

MEMBRI E DELLA COMMISSIONE in ciascun settore d’intervento

INCLUSIONE SOCIALE Obiettivo Prevenire l’esclusione sociale e la povertà dei giovani

ed impedirne la trasmissione da una generazione

all’altra e rafforzare la reciproca solidarietà tra la società e i giovani. Promuovere pari opportunità per

tutti e combattere la discriminazione in qualsiasi

forma.

Iniziative degli Stati membri e della Commissione nella rispettiva sfera di competenza: - Sfruttare pienamente le possibilità offerte

dall’animazione socioeducativa e dai centri giovanili come strumento di inclusione.

- Impostare ad un approccio trasversale le iniziative per migliorare la solidarietà e la coesione comunitaria e ridurre l’esclusione sociale dei giovani, affrontando ad esempio le interconnessioni tra l’istruzione giovanile, l’occupazione e l’inclusione sociale dei giovani.

- Sostenere la sensibilizzazione di tutti i giovani alla dimensione interculturale, rafforzare le competenze interculturali e combattere i pregiudizi.

- Sostenere le attività di informazione e istruzione dei giovani per quanto attiene ai loro diritti.

- Affrontare il problema dei senzatetto, degli alloggi in generale e dell’esclusione finanziaria.

- Promuovere l’accesso a servizi di qualità, ad esempio i trasporti, l’inclusione digitale, la salute e i servizi sociali

- Promuovere strutture di sostegno specifiche per le giovani famiglie.

- Coinvolgere i giovani e le organizzazioni giovanili nella pianificazione, definizione e valutazione dell’Anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale (2010).

PRIORITA’ DELLA COOPERAZIONE EUROPEA IN MATERIA DI GIOVENTU’ PER

IL PERIODO COMPRESO TRA IL 1° GENNAIO 2010 E IL 30 GIUGNO 2010

Priorità generale — Occupazione giovanile La priorità tematica generale della cooperazione europea in materia di gioventù per il periodo compreso tra il 1° gennaio 2010 e 30 giugno 2011 sarà l’occupazione giovanile. In questi 18 mesi, la tematica verrà discussa nel quadro del dialogo strutturato. Priorità specifiche dovrebbero, in tutto o in parte, contribuire alla priorità tematica generale. 1° gennaio 2010-30 giugno 2010 — Inclusione sociale Nella prima metà del 2010 saranno evidenziati i seguenti punti: - Rafforzamento del Patto europeo per la gioventù

nel contesto della strategia di Lisbona per il periodo successivo al 2010.

- Inclusione sociale dei giovani con minori opportunità.

- Il ruolo delle autorità locali e regioni nella politica giovanile.

- Cooperazione con i paesi dell’America latina. 1° luglio 2010-30 dicembre 2010 — Animazione socioeducativa Nella seconda metà del 2010 saranno evidenziati i seguenti punti: - Animazione socioeducativa e accessibilità

all’animazione e alle attività socioeducative per i bambini e i giovani più poveri.

- Accesso dei giovani alla cultura.

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2 Finalità generali e quadro delle azioni

Grazie a un percorso partecipato di condivisione dei bisogni e degli obiettivi, è stato possibile individuare le

finalità generali e gli assi prioritari su cui focalizzare l’intervento emblematico, sperimentale rispetto alla

volontà di modellizzare una governance territoriale a supporto delle politiche giovanili e di consolidare

servizi da replicare sull’intero territorio provinciale con continuità.

Il progetto biennale tende quindi ad attivare e consolidare una governance territoriale attiva con continuità

sul territorio mantovano funzionale a:

- operare sui giovani come importante e fondamentale risorsa per la crescita sociale ed economica del

territorio;

- integrare le politiche del lavoro con politiche per lo sviluppo e la competitività, connettendo l’operato

delle diverse istituzioni coinvolte e intervenendo direttamente sulle realtà territoriali;

- agire a scala territoriale, promuovendo una governance in grado di rispondere alle specifiche priorità e di

valorizzare i singoli punti di forza;

- potenziare l’orientamento lungo l’intero arco di vita attraverso l’implementazione di un Piano

dell’Orientamento in grado di indirizzare e accogliere le nuove professioni (giovani e new skills for new

jobs);

- potenziare l’integrazione tra gli Osservatori già attivi, creando un “sistema diagnostico per competenze”

per la governance del matching domanda offerta di lavoro in grado di innescare un processo virtuoso di

collaborazione pubblico/privato e singolo/istituzione funzionale alla crescita economica e sociale del

territorio;

- supportare la partecipazione attiva dei giovani (lavoro, cultura e società) e della collettività, sostenendo il

valore del principio di sussidiarietà che riconosce la priorità delle iniziative che nascono “dal basso”,

dalle persone e dalle comunità, per la realizzazione del bene comune e impone ai livelli superiori di

organizzazione sociale di non sostituirsi a quelli inferiori, ma di intervenire, se necessario, solo in loro

aiuto (“subsidium afferre”);

- potenziare la creatività giovanile come momento di partecipazione e di potenziale sviluppo di nuove

realtà imprenditoriali;

- promuovere la partecipazione sociale e la solidarietà attraverso iniziative a scala territoriale in grado di

crescere nel tempo;

- agire sugli stili di vita dei cittadini per agevolare uno sviluppo sostenibile della società civile.

In relazione ai suddetti obiettivi, si riporta di seguito un quadro riassuntivo delle azioni promosse

dall’intervento.

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Tali azioni, che permetteranno di perseguire specifici risultati e un impatto positivo generale sui giovani e

sull’intero territorio, saranno oggetto di una puntuale azione di monitoraggio e valutazione in itinere ed ex

post, finalizzata a

- suggerire durante l’intero iter progettuale possibili azioni correttive, in modo da accrescere l’efficacia

progettuale;

- restituire, in fase di chiusura del progetto, un quadro completo dei risultati e delle opportunità per i

successivi sviluppi.

L’azione di governance complessiva e lo sviluppo di un’impostazione condivisa attraverso i protocolli

d’intesa territoriali costituiranno garanzia, da un lato, di sostenibilità complessiva dell’azione progettuale sia

dal punto di vista economico che di sviluppo delle singole azioni; dall’altro, della ricaduta e dell’impatto che

il progetto emblematico prevede di raggiungere.

Quadro delle azioni progettuali

Azione 1

Tempo della formazione e della conoscenza

Azione 2

Tempo del lavoro

Azione 3

Tempo dell’autoimprenditorialità

Azione 7 - Governance progettuale

Azione 4

Tempo della competitività

Azione 5

Tempo della creatività

Azione 6

Tempo della partecipazione e della

collettività

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3 Risultati attesi e sostenibilità futura

Attraverso l’intervento emblematico articolato all’interno delle sette azioni progettuali, si otterranno i

risultati rappresentati nella tabella seguente, riferiti ai giovani coinvolti nello sviluppo delle singole attività

(destinatari dei servizi/opportunità e attori delle azioni volte a favorire la creatività e la partecipazione), agli

enti che opereranno in rete per il buon esito di ciascuna attività con i relativi operatoti e agli output collegati

che saranno la base della sostenibilità futura dell’iniziativa.

Titolo azione N. Giovani N. Operatori

N. Enti Output collegato

Azione 1 - Tempo della formazione e della conoscenza

220 100 100 - Piano dell’Orientamento - Piano Provinciale Apprendistato

Azione 2 - Tempo del lavoro 600 100 100 - Piano dell’Orientamento - Rapporto annuale Lavoro - Coinvolgimento annuale di circa

6.000 imprese, finalizzato a raccogliere il bisogno occupazionale e ad agevolare l’inserimento lavorativo.

Azione 3 - Tempo dell’autoimprenditorialità

// 20 20 - Carta dei servizi territoriale per la promozione della cultura di impresa

- Modello Agricoltura Sociale Mantova

- Creazione di almeno 10 nuove imprese

Azione 4 - Tempo della competitività 1.400 100 100 - Sistema diagnostico delle competenze

- Network delle professioni e delle competenze

Azione 5 - Tempo della creatività 1.200 100 100 - Definizione dei Luoghi della Creatività in provincia di Mantova

- Cataloghi di idee per il territorio.

Azione 6 - Tempo della partecipazione e della collettività

1.200 100 100 - Banche del tempo territoriali

Azione 7 - Governance progettuale // 20 20 - Modello di governance territoriale

- Piano della comunicazione - Report di valutazione finale

Agli importanti risultati attesi, si affianca la rilevanza dell’impatto territoriale dell’azione garantita dalla

partecipazione attiva delle singole realtà territoriale attraverso i Piani di Zona e degli altri attori territoriali a

governo delle politiche di crescita e di coesione sociale.

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L’azione di governance complessiva e lo sviluppo di un’impostazione condivisa attraverso i protocolli

d’intesa territoriali costituiranno, infatti, i presupposti di una ricaduta nel tempo e di un impatto sulle

politiche territoriali che il progetto emblematico prevede di raggiungere.

L’“Intesa per l’integrazione delle politiche territoriali e delle azioni di contrasto agli effetti della crisi

economica sull’occupazione e sul sistema produttivo” permetterà di radicare lo sviluppo delle singole

azioni all’interno delle programmazioni zonali che i singoli Piani di Zona dovranno promuovere

congiuntamente a Regione Lombardia e agli altri attori territoriali. La possibilità di coinvolgere attorno ai

singoli tavoli territoriali previsti dall’intesa i diversi attori interessati alle finalità generali di progetto e/o alle

singole specificità permetterà di utilizzare gli output collegati previsti come strumenti per la pianificazione e

la repliplicabilità futura degli interventi.

Particolarmente importante sarà il passaggio dal “Protocollo d’intesa per l’attivazione nella provincia di

Mantova di una rete provinciale dei servizi per l’orientamento formativo e professionale” al Piano

dell’Orientamento Provinciale che, quale strumento di pianificazione territoriale, riassumerà le strategie e le

azioni condivise da promuovere sull’intero territorio sul fronte dell’orientamento lungo l’intero arco della

vita che conterrà sia gli indirizzi sul fronte lavoro e formazione, sia quelli connessi alla partecipazione e alla

creatività dei giovani.

Il radicamento territoriale delle singole azioni, connesso all’innalzamento dell’identità locale e alla

partecipazione dal basso a scala distrettuale, vuole essere, infine, la chiave di sviluppo dell’intero intervento

in quanto solo con una presenza attiva e proattiva della collettività sarà possibile favorire nel tempo

“l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale,

sulla base del principio di sussidiarietà” (art.118 della Costituzione).

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4 Azioni progettuali

4.1 Azione 1 – Tempo della formazione e delle conoscenza

Obiettivi/Caratteristiche generali

Finalità generale

I sistemi formativi hanno sempre avuto una doppia finalità (Bagnara, 2010). Da un lato, perseguono

l’obiettivo di favorire lo sviluppo complessivo (cognitivo, sociale ed emotivo) della persona, per garantirne

la piena partecipazione alla vita sociale e civile, e quindi formare il cittadino. Dall’altro lato, hanno

l’obiettivo di portare le persone a padroneggiare le conoscenze necessarie per l’inserimento nel mondo del

lavoro. La prima finalità punta soprattutto allo sviluppo di comportamenti possibilmente virtuosi, ma almeno

socialmente accettabili, mentre la seconda è diretta soprattutto alla costruzione di competenze da esibire nelle

attività produttive.

L’importanza di questa duplice finalità, richiamata significativamente anche dal Governatore della Banca

d’Italia che ha ultimamente sottolineato come l’investimento in conoscenza può contribuire in modo

profondo all’innalzamento del senso civico e del capitale sociale, indipendentemente dai loro chiari effetti

positivi sulla crescita economica, facendolo diventare importante fattore di coesione sociale e di benessere

dei cittadini, costituisce la premessa e al tempo stesso la finalità di tale prima azione.

Coerentemente a tale premessa, la presente azione intende operare sul fronte della formazione e della

conoscenza, al fine di generare in modo condiviso e partecipato un intervento di orientamento e indirizzo

delle attività territoriali, partendo da sperimentazioni coinvolgenti la rete delle istituzioni e gli stessi giovani.

Obiettivi specifici

L’azione si pone i seguenti obiettivi specifici:

- implementare attraverso un’azione partecipata il Piano Provinciale dell’Orientamento sul fronte “Scuola

e Formazione”, trasversale a tutte le azioni progettuali, definendo e attuando un efficace sistema

orientamento quale integrazione tra le politiche dell’istruzione, della formazione e lavoro e delle pari

opportunità, con particolare riferimento al percorso di acquisizione delle conoscenze e delle abilità

durante l’intero arco di vita;

- allineare il sistema dell’istruzione e della formazione ai bisogni aziendali, attraverso la strutturazione di

un’offerta basata sulle competenze in grado di dialogare con efficacia ed efficienza con il tessuto

produttivo mantovano;

- investire sulle politiche integrate di istruzione, formazione e lavoro, così come previsto dall’Atto

negoziale stipulato tra Regione Lombardia e Provincia di Mantova, concernente la programmazione e

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l’attribuzione di ulteriori ambiti d’intervento relativi all’attuazione, monitoraggio e valutazione di tali

politiche, concordando sul fatto che il livello provinciale, eventualmente articolato in ambiti territoriali, è

l’ambito ottimale di programmazione ed erogazione dei servizi, in attuazione del principio di

sussidiarietà verticale;

- promuovere l’apprendistato come canale di accesso privilegiato dei giovani al mondo del lavoro,

attraverso azioni di sistema in grado di coinvolgere le parti sociali, il tessuto produttivo e i singoli

giovani in percorsi mirati sostenibili e in grado di garantire un significativo impatto sul territorio;

- [AZIONE INTERVENTO EMBLEMATICO] intensificare e potenziare le azioni di alternanza scuola-lavoro, al

fine di allineare sempre più le competenze acquisite con quelle richieste dalle aziende e accrescere le

opportunità e i canali di accesso al mondo del lavoro dei neo diplomati;

- [AZIONE INTERVENTO EMBLEMATICO] connettere la formazione universitaria con le logiche

dell’apprendistato, promuovendo un’alta formazione in grado di accrescere il profilo e le competenze dei

laureati mantovani, di agevolare l’accesso al mondo del lavoro dei laureati attraverso azioni di

formazione mirate e, contemporaneamente, di potenziare il tessuto sociale-economico del territorio.

Macro attività

Si prevedono le seguenti macro attività oggetto di una pianificazione specifica definita in sinergia con tutti

gli attori locali e in linea con la più ampia programmazione regionale:

- definizione e attuazione del Piano Provinciale dell’Orientamento sul fronte “Scuola e Formazione”,

integrando le politiche dell’istruzione, della formazione e lavoro e delle pari opportunità, con particolare

riferimento al percorso di acquisizione delle conoscenze e delle abilità durante l’intero arco di vita.

L’orientamento oggetto dell’intervento e del futuro Piano può essere definito, come nella Risoluzione

adottata dal Consiglio della Comunità Europea nel 2004, ciò che “alla luce dei cambiamenti in atto e di

quelli futuri, può e deve contribuire, attraverso una serie di attività, a mettere in grado i cittadini di ogni

età, in qualsiasi momento della loro vita, di identificare le proprie capacità, le proprie competenze, i

propri interessi, di saper prendere decisioni in materia di istruzione, formazione e occupazione, nonché

di gestire i propri percorsi personali di vita nelle attività di formazione, nel mondo professionale e in

qualsiasi ambiente in cui si acquisiscono e/o sfruttano tali capacità e competenze”;

- attuazione dell’Atto negoziale tra Regione Lombardia e Provincia di Mantova concernente la

programmazione e l’attribuzione di ulteriori ambiti d’intervento relativi all’attuazione, monitoraggio e

valutazione delle politiche integrate di istruzione, formazione e lavoro, in attuazione dell’art. 6, c. 2, l.r.

19/2007 e art. 4, c.1, l.r. 22/2006. L’Atto negoziale, al cui interno si premette che la governance delle

politiche e programmazione unitaria dei servizi è effettuata in rapporto agli effettivi e specifici bisogni

delle persone e delle imprese, definisce come ambiti oggetto d’intervento da parte della Provincia i

seguenti servizi per il Lavoro e di Istruzione e Formazione: sostegno nella transizione al lavoro: tirocini,

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apprendistato, alternanza scuola lavoro; qualificazione e riqualificazione finalizzata al reinserimento

lavorativo; parità di genere e conciliazione tra famiglia e lavoro; sostegno all’inserimento lavorativo di

persone con disabilità e di soggetti svantaggiati;

- attivazione e attuazione di un catalogo provinciale dell’offerta pubblica dei servizi integrati per

l’apprendistato in grado di promuoverli, organizzarli e attivarli sull’intero territorio provinciale affinché

l’apprendista/impresa aventi titolo possano scegliere il servizio maggiormente in linea con le esigenze di

crescita e di potenziamento delle competenze. Con le “Linee di indirizzo per la programmazione

provinciale dell’attività di formazione degli apprendisti in Lombardia” la Regione Lombardia affida alla

Provincia il compito di programmare e coordinare l’offerta di formazione esterna per gli apprendisti a

livello territoriale, basata sulla centralità della domanda e quindi del singolo giovane/impresa

destinatario del servizio;

- [AZIONE INTERVENTO EMBLEMATICO] attivazione di un’azione provinciale sull’alternanza scuola-

lavoro, così come definita dall’articolo 4 della riforma della scuola (Legge n.53 del 2003) che prevede la

possibilità di realizzazione dei corsi del secondo ciclo, sia nel sistema dei licei che nella formazione

professionale, in alternanza, ovvero alternando periodi in aula con momenti di apprendimento in azienda.

All’interno di tale azione, la scuola ha un ruolo fondamentale, avendo la piena responsabilità

dell’intervento didattico - educativo e dovendo assolvere ad alcune importanti funzioni quali la gestione

e il mantenimento dei rapporti con le aziende ospitanti, oltre alla definizione del progetto / percorso

didattico dello studente. La Camera di Commercio di Mantova interverrà per garantire il raccordo sul

territorio tra sistema delle imprese e mondo della scuola, attraverso sperimentazioni diffuse in sinergia

con le scuole e con la più ampia azione del Piano dell’Orientamento.

Le aree di attività, finalizzate a dare concretezza all’azione del partenariato ed effettività ai risultati

attesi, sono così sintetizzabili:

- coinvolgimento delle scuole medie di secondo grado al fine di individuare percorsi congiunti di

alternanza scuola-lavoro;

- coinvolgimento delle imprese mantovane, attraverso interventi diretti, agevolati dalle azioni di

matching previste dal progetto emblematico e/o il supporto delle associazioni di categoria, al fine di

individuare aree di competenze da inserire in percorsi di alternanza;

- costituzione di tavoli tecnici finalizzati a formalizzare l’articolazione di ciascun percorso, le relative

competenze in uscita e i protocolli di valutazione/verifica/validazione delle medesime;

- coinvolgimento dei giovani e loro accompagnamento durante l’intero percorso, mediante azioni di

mentoring e di continuo affiancamento;

- supporto al corpo docente per affermare la valenza dell’alternanza e per agevolare lo sviluppo della

stessa sul fronte delle singole competenze;

- monitoraggio complessivo delle azioni di alternanza;

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- reporting e valutazione finale dei risultati e contestuale promozione degli stessi;

- [AZIONE INTERVENTO EMBLEMATICO] attivazione di una connessione tra formazione universitaria e

bisogni d’impresa per la competitività, promuovendo un’alta formazione in grado di accrescere il profilo

e le competenze dei laureati mantovani, di agevolare l’accesso al mondo del lavoro dei laureati attraverso

azioni di formazione mirate e, contemporaneamente, di potenziare il tessuto sociale-economico del

territorio. L’attivazione del percorso di alta formazione sui temi dell’internazionalizzazione d’impresa,

promosso e finanziato in modo sinergico da Camera di Commercio, Provincia (Assessorati Innovazione

e Attività produttive) e Università per l’inserimento lavorativo di giovani laureati in apprendistato, sarà

attivato secondo le specifiche indicazioni delle imprese direttamente coinvolte anche attraverso azioni di

affiancamento all’inserimento lavorativo e alla crescita interna delle competenze, tenendo conto quindi

delle trasversalità oggetto dell’intero progetto emblematico: territorio, lavoro, sviluppo e crescita.

Le aree di attività, finalizzate a dare concretezza all’azione del partenariato ed effettività ai risultati

attesi, sono così sintetizzabili:

- coinvolgimento delle imprese mantovane, attraverso interventi diretti, agevolati dalle azioni di

matching previste dal progetto emblematico e/o il supporto delle associazioni di categoria, al fine di

individuare le specifiche aree di competenze da perseguire attraverso un percorso di alta formazione;

- definizione del percorso di alta formazione, attraverso l’articolazione delle competenze in uscita

all’interno di un piano formativo da validare all’interno dell’Università;

- promozione dell’offerta formativa e raccolta delle adesioni delle imprese, da agevolare attraverso

azioni mirate presso i singoli territori e azioni di orientamento rivolte ai singoli soggetti interessati;

- realizzazione del percorso attraverso il continuo coinvolgimento delle imprese aderenti in modo tale

da finalizzare ciascun modulo formativo e/o laboratorio didattico rispetto alle specifiche esigenze

aziendali;

- supporto al giovane e all’azienda per l’attivazione di momenti di alternanza, finalizzati ad agevolare

sia la presenza del giovane in impresa, in termini di esperienza diretta e/o di sperimentazione di un

rapporto in ipotesi consolidabile, sia il trasferimento delle competenze costruite tramite il percorso

all’interno della realtà aziendale;

- tutoraggio continuo al giovane coinvolto al fine di agevolare l’apprendimento e rendere più efficace

l’intero percorso;

- valutazione finale delle competenze in uscita e dei risultati complessivi dell’azione;

- promozione dei risultati e del modello d’intervento formativo sperimentato.

In fase di avvio, ciascuna macro attività e le relative aree di sviluppo saranno sviluppate attraverso una

progettazione di dettaglio, finalizzata ad individuare, assieme ai singoli attori del territorio e in sinergia con

la programmazione regionale, micro attività, modalità di attivazione e tempistiche di attuazione.

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Risultati attesi

Giovani e destinatari finali coinvolti

Oltre a significativo impatto garantito dalle azioni di sistema coordinate all’interno del progetto, le azioni

innovative promosse grazie all’intervento emblematico permetteranno di raggiungere 220 beneficiari che

potranno fruire dei diversi servizi previsti (orientamento e alternanza scuola-lavoro e alta formazione per

l’inserimento lavorativo).

Numero complessivo di operatori di rete coinvolti

Almeno 100 istituzioni coinvolte in fase esecutiva con altrettanti operatori attivi all’interno del progetto

(Provincia e rete CPI, Camera di Commercio, Università, Piani di Zona, Comuni, Scuole, Enti di formazione,

Associazioni di categoria, Organizzazioni Sindacali).

Output collegati

- Piano dell’Orientamento

- Piano Provinciale Alternanza Scuola Lavoro

- Piano Provinciale Apprendistato

Tempi di attuazione

Data avvio: 01/04/2012

Data conclusione: 31/10/2014

Budget

Le azioni innovative promosse grazie all’intervento emblematico prevedono un investimento economico pari

a 200.000,00€, interamente sostenuto dalla Camera di Commercio e dall’Università.

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4.2 Azione 2 - Tempo del lavoro

Obiettivi/Caratteristiche generali

Finalità generale

In Italia, il 46,7% dei giovani tra i 15 e i 24 anni che lavorano ha un impiego temporaneo. Questo il dato

riportato dall’Ocse nel suo Employment Outlook, basato su dati di fine 2010.

La percentuale dei giovani precari in Italia, sempre secondo i dati Ocse, è in costante aumento dall’inizio

della crisi: 42,3% nel 2007, 43,3% nel 2008 e 44,4% nel 2009. L’ultimo balzo in avanti è ancora più

rilevante rispetto al dato del 1994, quando la percentuale di under 25 italiani con un impiego temporaneo era

del 16,7%.

Continuando a seguire l’Ocse nella sua disamina, è inoltre da considerare che in Italia il tasso di

disoccupazione giovanile è al 27,9%, ben superiore alla media ponderata dell’area Ocse (16,7%). La quota è

in aumento di oltre 9 punti percentuali rispetto all’inizio della crisi, nel 2007, quando la disoccupazione

giovanile era il 20,3%. Inoltre il tasso di disoccupazione giovanile in Italia è più alto tra le donne, 29,4%, che

tra gli uomini, 26,8%. Entrambi i dati sono superiori alla media dei 34 Paesi membri dell’organizzazione,

rispettivamente 15,7% e 17,6%.

L’ulteriore sfida è quella connessa ai cosiddetti Neet (“Not in Education, Employment or Training”), i

giovani tra i 15 e i 29 anni che non sono iscritti a scuola né all’università, che non lavorano e che nemmeno

seguono corsi di formazione o aggiornamento professionale. Nel nostro Paese sono oltre due milioni, il 21,2

per cento della popolazione nazionale di riferimento. Per capire l’importanza e l’incidenza del fenomeno si

consideri il costo della mancata partecipazione al mercato del lavoro della generazione è stimato, secondo la

Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro (EUROFOUND) di Dublino,

quasi 27 miliardi di euro l’anno, circa l’1,7% del Pil italiano. All’Italia va il primato negativo della spesa più

alta tra i 21 Stati dell’Unione europea presi in considerazione, seguita da Gran Bretagna (16,4 miliardi) e

Germania (16,1 miliardi).

Partendo da tale situazione particolarmente critica, la necessità di intervenire con strumenti concreti e in

grado di generare un significativo impatto a medio-lungo termine è sicuramente la finalità generale di

un’azione dedicata alla promozione delle occasioni di lavoro per i giovani.

Attraverso la messa in rete di strumenti già consolidati e l’attivazione di specifiche sperimentazioni di

sistema, l’azione intende dare una risposta condivisa e partecipata da tutti gli stakholder locali che già nel

2009 avevano sottoscritto in tale direzione l’Intesa per l’integrazione delle politiche territoriali e delle azioni

di contrasto agli effetti della crisi economica sull’occupazione e sul sistema produttivo.

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Obiettivi specifici

Partendo dalle suddette finalità generali, l’azione si pone i seguenti obiettivi specifici:

- Implementare, attraverso un’azione partecipata, il Piano Provinciale dell’Orientamento sul fronte

“Lavoro e impresa”, integrato con l’intera azione progettuale;

- mettere in rete e potenziare l’Osservatorio Mercato del Lavoro della Provincia di Mantova, quale

strumento conoscitivo e di approfondimento rispetto alle dinamiche della domanda e dell’offerta di

lavoro del territorio mantovano e importante riferimento per la programmazione delle politiche attive del

lavoro e per la definizione di qualsivoglia strategia di natura politica, economica e sociale;

- promuovere un’azione territoriale per l’inserimento e l’integrazione nel mondo del lavoro dei disabili in

grado di intervenire capillarmente sul territorio in risposta alle sempre più rilevante difficoltà connesse

alle situazioni di disabilità e alla perdurante crisi economica;

- [AZIONE INTERVENTO EMBLEMATICO] attivare e modellizzare l’analisi dei bisogni occupazionale e di

competenze delle imprese da parte della Camera di Commercio di Mantova (verso l’Osservatorio dei

bisogni occupazionali e di competenze), quale sistema d’interrogazione e interlocuzione costante con le

imprese, teso ad analizzarne continuativamente i fabbisogni occupazionali e di competenze per agevolare

il matching diretto domanda-offerta di lavoro e indirizzare la formazione;

- [AZIONE INTERVENTO EMBLEMATICO] incentivare le imprese mantovane ad assumere nuove figure

professionali, con particolare attenzione all’inserimento in apprendistato, al fine di dare una risposta

immediata alla situazione occupazionale dei giovani e di potenziare le imprese con l’inserimento di

nuove competenze.

Macro attività

Si prevedono le seguenti macro attività oggetto di una pianificazione specifica definita in sinergia con tutti

gli attori locali e in linea con la più ampia programmazione regionale:

- definizione e attuazione del Piano Provinciale dell’Orientamento sul fronte “Lavoro e impresa”,

integrando le politiche dell’istruzione, della formazione e lavoro e delle pari opportunità, con particolare

riferimento alle politiche attive per il lavoro e ai servizi utili a potenziare l’inserimento lavorativo dei

giovani;

- attivazione, sperimentazione e modellizzazione di un Osservatorio Mercato del Lavoro della Provincia di

Mantova attraverso un flusso informativo dedicato ai territori e agli operatori e una lettura costante delle

dinamiche occupazionali della provincia di Mantova;

- attivazione di un’azione “disabilità e territorio” per l’inserimento e l’integrazione nel mondo del lavoro

dei soggetti disabili, con particolare riferimento ai giovani neo iscritti al collocamento obbligatorio, che

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permetta il consolidamento della governance territoriale operante all’interno del Piano Provinciale

Disabili e di coinvolgere il sistema imprenditoriale mantovano. L’azione prevede la realizzazione di

attività di orientamento delle persone disabili svolte dall’ufficio collocamento mirato e dagli uffici di

Piano distrettuali, un’attività di networking con le aziende mantovane finalizzata a promuovere i servizi e

il modello d’intervento e un’attività specifica di accompagnamento al lavoro attraverso l’attivazione di

tirocini formativi mirati;

- [AZIONE INTERVENTO EMBLEMATICO] attivazione dell’Osservatorio del fabbisogno occupazionale e di

competenze delle imprese della Camera di

Commercio di Mantova da attuare attraverso

l’attivazione di indagini periodiche

sull’universo delle imprese mantovane con

più di 2 dipendenti e alla messa in rete della

domanda di lavoro utile a generare

l’immediato matching e, quindi, inserimento

lavorativo.

Le aree di attività, finalizzate a dare

concretezza all’azione del partenariato ed effettività ai risultati attesi, sono così sintetizzabili:

- attuazione dell’azione conoscitiva, puntando ad attivare annualmente un numero rilevante di contatti

con le imprese (6.000 circa). La realizzazione dell’azione conoscitiva implica le seguenti attività:

costruzione del questionario da sottoporre alle imprese, costruzione di un data base / gestionale per

l’archiviazione dell’informazione rilevata, costruzione dell’elenco delle imprese da sottoporre ad

intervista, costruzione del sistema di monitoraggio, formazione dei rilevatori e somministrazione

interviste e archiviazione dell’informazione;

- costruzione e gestione dei flussi informativi verso l’esterno, da definire e proceduralizzare in

collaborazione con i Centri per l’Impiego e i Piani di Zona. Al di là dell’identificazione tecnica delle

modalità di generazione dei flussi, da gestire attraverso automatismi applicati a cadenza settimanale

all’archivio generale delle informazioni ricavate dalla rilevazione, sarà pertanto necessario assumere

accordi in tal senso e costruire una rete di referenti esterni, a partire dalle premesse solidamente

formalizzate nei Patti di Distretto;

- networking e costituzione della rete, attraverso una verifica sul campo utile a definire per ciascun

soggetto (Provincia, Comuni, Associazioni di Categoria, Organizzazioni Sindacali, Enti accreditati,

…) specifici ruoli, funzioni e competenze;

- valutazione dell’efficacia e dell’efficienza dell’azione, tesa a verificare in prospettiva modellistica la

tenuta e la qualità, oltre che dell’inchiesta, dei flussi informativi attivati.

OSSERVATORIO

CPI

Servizio preselezione

Richieste inserimento

CPI Distretto

TirocinioAltri Servizi

Distretto

Richieste tirocinio

Richieste stageAree profili richiesti

PreselezioneUtente / Azienda

Individuazione Ente erogatore

Altri serviziFormazione

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- modellizzazione dell’osservatorio, utile a dare immediata continuità allo stesso all’interno della

struttura camerale e in rete con la partnership istituzionale attivata;

- [AZIONE INTERVENTO EMBLEMATICO] attivazione di un’azione di supporto economico diretta alle

imprese mantovane, finalizzata a sostenere l’assunzione di nuove figure professionali, con particolare

attenzione all’inserimento in apprendistato.

Le aree di attività, finalizzate a dare concretezza all’azione del partenariato ed effettività ai risultati

attesi, sono così sintetizzabili:

- coinvolgimento delle associazioni di categoria per individuare le aree di agevolazione all’assunzione

in grado, da un lato, di impattare in maggior misura sullo sviluppo e la competitività aziendale,

dall’altro, di favorire la stabilizzazione degli inserimenti lavorativi;

- integrazione con le azioni previste dalle azioni emblematiche volte a favorire la competitività

territoriale;

- supporto alle aziende nel processo d’inserimento lavorativo, e di attivazione del supporto economico

e di attivazione degli strumenti e dei processi di apprendimento in azienda, nel caso

dell’apprendistato;

- valutazione dell’impatto complessivo dell’attività e promozione dei risultati.

In fase di avvio, ciascuna macro attività e le relative aree di sviluppo saranno sviluppate attraverso una

progettazione di dettaglio, finalizzata ad individuare, assieme ai singoli attori del territorio e in sinergia con

la programmazione regionale, micro attività, modalità di attivazione e tempistiche di attuazione.

Risultati attesi

Giovani e destinatari finali coinvolti

Oltre al significativo impatto garantito dalle azioni di sistema coordinate all’interno del progetto, le azioni

innovative promosse grazie all’intervento emblematico permetteranno di raggiungere 600 beneficiari che

potranno fruire dei diversi servizi previsti (matching domanda-offerta di lavoro, azioni di supporto

all’assunzione, azioni d’inserimento lavorativo).

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Numero complessivo di operatori di rete coinvolti

Almeno 100 istituzioni coinvolte in fase esecutiva con altrettanti operatori attivi all’interno del progetto

(Provincia e rete CPI, Camera di Commercio, Università, Piani di Zona, Comuni, Scuole, Enti di formazione,

Associazioni di categoria, Organizzazioni Sindacali).

Output collegati

- Piano dell’Orientamento

- Rapporto annuale Lavoro

- Coinvolgimento annuale di circa 6.000 imprese, finalizzato a raccogliere il bisogno occupazionale e ad

agevolare l’inserimento lavorativo.

Tempi di attuazione

Data avvio: 01/04/2012

Data conclusione: 31/10/2014

Budget

Le azioni innovative promosse grazie all’intervento emblematico prevedono un investimento economico pari

a 600.000,00€, interamente sostenuto dalla Camera di Commercio.

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4.3 Azione 3 - Tempo dell’autoimprenditorialità

Obiettivi/Caratteristiche generali

Finalità generale

Come anticipato, il particolare momento di crisi fa sentire i propri effetti soprattutto sui dati occupazionali,

che sono particolarmente negativi non solo per la perdita del posto di lavoro da parte di soggetti occupati, ma

anche per le difficoltà di accesso al mercato del lavoro dei giovani. Si assiste, pertanto, a un ritorno di

attenzione a livello sia nazionale sia comunitario, per il tema della creazione d’impresa e dell’autoimpiego

nei processi di “job creation”.

Da considerare, a questo proposito, anche che il nostro sistema produttivo uscirà profondamente modificato

dall’attuale crisi, rendendo quindi indispensabile il potenziamento delle politiche a favore del sostegno della

microimprenditorialità, della creazione di nuovi posti e opportunità di lavoro, tanto più che sull’intero

territorio provinciale stanno emergendo situazioni in cui neo disoccupati o inoccupati, che in questo periodo

non hanno opportunità di accesso al mondo del lavoro, si improvvisano imprenditori senza nessun momento

di verifica o approfondimento delle condizioni societarie e organizzative nonché dell’impatto che l’iniziativa

può comportare dal punto di vista personale, familiare ed economico, con conseguenze negative sulla solidità

di queste neo-imprese, che manifestano un’elevata mortalità nel loro primo anno di avvio.

Tale contingenza rende indispensabili interventi tesi a promuovere la cultura d’impresa e a supportare lo

start-up di nuove imprese, interventi da realizzare attraverso:

- la modellizzazione di una formazione funzionale a innalzare le competenze dei potenziali imprenditori;

- servizi di consulenza e supporto all’autoimprenditorialità che possano davvero essere propedeutici alla

costruzione, al consolidamento qualitativo e alla crescita delle competenze per l’autoimprenditorialità.

Oltre all’importante caratterizzazione territoriale, l’iniziativa è d’altra parte sostenuta da un contesto

Europeo, Nazionale e Regionale che spinge in tale direzione.

Rispetto agli indirizzi europei e nazionali, l’iniziativa si collega, infatti, a quanto espresso dall’azione “New

Skills for New Jobs”. Nella comunicazione “Un’agenda per nuove competenze e per l’occupazione: Un

contributo europeo verso la piena occupazione” [COM(2010) 682], in particolare, si evidenzia l’importanza

della promozione della nuova imprenditorialità: “L’imprenditorialità dovrà diventare un mezzo più diffuso

per creare posti di lavoro così come per lottare contro l’esclusione sociale, è necessario porre l’accento

sulla formazione per garantire che i sistemi di istruzione forniscano le basi per stimolare la nascita di nuovi

imprenditori e che le persone desiderose di creare e gestire una PMI acquisiscano le competenze necessarie

per farlo”.

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Obiettivi specifici

Nel contesto descritto e partendo dalle suddette finalità generali, l’azione si pone i seguenti obiettivi

specifici:

- consolidare il ruolo della Camera di Commercio all’interno delle due Intese territoriali (Anticrisi e

Orientamento) sul tema della cultura d’impresa;

- promuovere un radicamento territoriale dei servizi per l’autoimprenditorialità, attivando una significativa

sinergia con i Centri per l’Impiego e con i Distretti territoriali per la raccolta dei bisogni e l’erogazione

dei servizi stessi;

- puntare al rafforzamento del “capitale umano” degli aspiranti micro-imprenditori e, soprattutto, delle

neo-imprese giovanili, attraverso lo sviluppo e la realizzazione di sistemi integrati di servizi

(informazione, orientamento, formazione, mentoring, assistenza personalizzata, consulenza,

affiancamento alla gestione nei primi anni di vita, ecc.) e sostegni alla copertura delle spese di avvio e

d’investimento nella nuova impresa;

- incentivare la nascita di nuove imprese sul territorio con competenze in grado di permetterne una certa

stabilità, puntando alle seguenti tipologie: imprese in forma aggregata, imprese giovanili, imprese

femminili, imprese innovative e imprese orientate socialmente;

- promuovere, attraverso il potenziamento del Centro Polivalente Bigattera della Provincia di Mantova,

azioni di animazione, formazione e assistenza per iniziative di agricoltura sociale a scala territoriale;

- attivare azioni di sensibilizzazione e supporto a scala distrettuale per la costruzione e l’attivazione di

progetti partecipati di agricoltura sociale.

Macro attività

Si prevedono le seguenti macro attività oggetto di una pianificazione specifica definita in sinergia con tutti

gli attori locali e in linea con la più ampia programmazione regionale:

- attivazione di una carta territoriale dei servizi per la promozione della cultura d’impresa e di una

parallela azione di raccolta e gestione dei fabbisogni, focalizzata sul potenziale apporto innovativo sul

fronte degli strumenti di analisi dei fabbisogni, delle modalità di accesso all’offerta formativa e dei

modelli organizzativi e gestionali da attivare all’interno della rete territoriale;

- promozione, implementazione e sperimentazione dei servizi formativi presenti all’interno della carta dei

servizi presso tutti i 6 distretti mantovani. In particolare, si prevede l’attivazione sperimentale delle

seguenti azioni formative: Formazione al fare impresa, Lab Impresa, Focus impresa – Formazione

tematica;

- promozione, implementazione e sperimentazione dei servizi di orientamento e affiancamento alle neo-

imprese giovanili, attraverso lo sviluppo e la realizzazione di sistemi integrati di servizi (informazione,

orientamento, formazione, mentoring, assistenza personalizzata, consulenza, affiancamento alla gestione

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nei primi anni di vita, ecc.) e sostegni alla copertura delle spese di avvio e di investimento nella nuova

impresa;

- definizione di “linee guida per la progettazione partecipata di iniziative di Agricoltura Sociale sul

territorio mantovano”. Al fine di garantire la replicabilità dell’iniziativa nel tempo e di rispondere ai

diversi bisogni che potranno emergere (formazione, consulenza, gestione dei fondi, …), si definirà

parallelamente il modello di intervento del Centro Polivalente Bigattera e si formalizzerà la Carta dei

Servizi del Centro per l’Agricoltura Sociale;

- realizzazione di un’azione di sensibilizzazione e formazione, da un lato, degli attori coinvolti sui temi

dell’agricoltura sociale e dell’autoimprenditorialità e, dall’altro, dei soggetti svantaggiati/disabili

interessati all’azione sugli aspetti più operativi di lavoro in fattoria;

- attivazione, al fine di accrescere l’efficacia e l’impatto diretto dell’azione nei confronti di soggetti

svantaggiati/disabili del territorio, di un’azione di supporto diretta alle realtà concretamente interessate

ad avviare un’azione sul fronte dell’agricoltura sociale e finalizzata allo sviluppo di un business plan in

grado di finalizzare le linee guida e gli approfondimenti territoriali in un vero e proprio piano d’impresa.

In fase di avvio, ciascuna macro attività e le relative aree di sviluppo saranno sviluppate attraverso una

progettazione di dettaglio, finalizzata ad individuare, assieme ai singoli attori del territorio e in sinergia con

la programmazione regionale, micro attività, modalità di attivazione e tempistiche di attuazione.

Risultati attesi

Giovani e destinatari finali coinvolti

Le numerose attività previste all’interno dell’azione saranno integrate con l’intero impianto progettuale

(orientamento, crescita delle competenze, creatività), al fine di garantire un’omogeneità d’intervento a scala

territoriale e una crescita dell’impatto finale del progetto.

Numero complessivo di operatori di rete coinvolti

Almeno 20 istituzioni coinvolte in fase esecutiva con altrettanti operatori attivi all’interno del progetto

(Provincia e rete CPI, Camera di Commercio, Piani di Zona, Associazioni di categoria, Organizzazioni

Sindacali).

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Output collegati

- Carta dei servizi territoriale per la promozione della cultura di impresa

- Modello Agricoltura Sociale Mantova

- Creazione di almeno 10 nuove imprese

Tempi di attuazione

Data avvio: 01/04/2012

Data conclusione: 31/07/2014

Budget

Non sono previsti oneri a carico del progetto emblematico.

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4.4 Azione 4 - Tempo della competitività

Obiettivi/Caratteristiche generali

Finalità generale

Nella comunicazione “Un’agenda per nuove competenze e per l’occupazione: Un contributo europeo verso

la piena occupazione” [COM(2010) 682] si evidenzia come “disporre di una forza lavoro qualificata sia

essenziale per sviluppare un’economia competitiva, sostenibile e innovativa, conformemente agli obiettivi

della strategia Europa 2020. In tempi di ristrettezze di bilancio e di pressioni della concorrenza mondiale

senza precedenti, è necessario dare la priorità alle politiche dell’UE in materia di occupazione e di

competenze che contribuiscono a configurare la transizione verso un’economia verde, intelligente e

innovativa”.

L’Unione Europea potrà promuovere una crescita sostenibile e socialmente equa, attraverso l’aumento dei

tassi di occupazione, in particolare di donne, giovani e anziani, puntando su “quattro priorità fondamentali:

1. un migliore funzionamento dei mercati del lavoro. Tassi di disoccupazione strutturale perennemente

elevati costituiscono una perdita inaccettabile di capitale umano: scoraggiano i lavoratori e portano al

ritiro prematuro dalla vita lavorativa e all’esclusione sociale. Le politiche di flessicurezza sono lo

strumento migliore per modernizzare il mercato del lavoro: devono essere riviste e adattate alla luce del

contesto post-crisi, al fine di accelerare le riforme, ridurre la segmentazione del mercato del lavoro,

sostenere le pari opportunità e rendere le transizioni convenienti.

2. una forza lavoro più qualificata, che grazie a nuovi modelli di organizzazione del lavoro è in grado di

contribuire al cambiamento tecnologico e adeguarvisi. Si tratta di una sfida notevole, considerati la

rapida evoluzione delle competenze necessarie e lo squilibrio persistente tra domanda e offerta di

competenze sul mercato del lavoro dell’UE. Investire nei sistemi di istruzione e formazione, anticipare le

esigenze in termini di competenze, fornire servizi di collocamento e di orientamento sarà fondamentale

per aumentare la produttività, la competitività, la crescita economica e infine l’occupazione;

3. una maggiore qualità del lavoro e migliori condizioni di lavoro. Non è possibile aumentare il numero

di posti di lavoro a discapito della qualità: un’elevata qualità del lavoro nell’UE è associata ad altrettanto

elevati livelli di produttività e partecipazione al mercato del lavoro. È necessario tener conto delle

condizioni di lavoro e della salute fisica e psichica dei lavoratori al fine di far fronte alle esigenze delle

carriere lavorative odierne, caratterizzate da più frequenti transizioni tra lavori sempre più gravosi e

impegnativi e da nuove forme di organizzazione del lavoro;

4. politiche più incisive per promuovere la creazione di posti di lavoro e la domanda di lavoro. Non

basta garantire che i cittadini rimangano sul mercato del lavoro e acquisiscano le competenze necessarie

per ottenere un posto: la ripresa economica deve basarsi su una crescita foriera di occupazione. È

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necessario creare le giuste condizioni per generare più posti di lavoro, anche nelle imprese che operano

con livelli elevati di competenze e modelli ad alta intensità di R&S.

Attraverso la presente azione s’intende garantire una spinta alla crescita e alla competitività territoriale

attraverso la promozione di una forza lavoro più qualificata e la crescita di una maggiore qualità del lavoro.

Obiettivi specifici

Partendo dalle suddette finalità generali, l’azione si pone i seguenti obiettivi specifici:

- modellizzare e sviluppare un sistema diagnostico delle competenze per un matching competitivo

domanda-offerta di competenze;

- agire sulle alte competenze in grado di agevolare i processi innovativi e di sviluppo, attraverso

l’emersione e la messa in rete delle professioni e delle competenze, promuovendo la circolazione e

l’utilizzo efficace delle alte professioni presenti sul territorio e spingendo il sistema produttivo a riflettere

e a operare sui meccanismi di inserimento/attivazione delle competenze necessarie per la crescita

aziendale;

- innalzare in modo continuativo ed esponenziale il placement delle alte figure presenti sul territorio, al

fine di agevolare la competitività del tessuto produttivo e di interrompere il processo di trasferimento

verso territori lontani;

- sperimentare un’azione di supporto e mentoring rivolta sia ai giovani laureati che alle imprese per

l’attivazione di borse lavoro di preinserimento lavorativo in grado di garantire ai giovani presi in carico

da imprese mantovane l’acquisizione di competenze utili a un’immediata e produttiva assunzione,

attraverso stage retribuiti in importanti realtà nazionali ed europee;

- agevolare la partecipazione dei giovani all’interno dei processi d’innovazione e ricerca da promuovere

sul territorio, attivando una reale connessione e osmosi tra il sistema universitario mantovano e il tessuto

produttivo provinciale.

Macro attività

Si prevedono le seguenti macro attività oggetto di una pianificazione specifica definita in sinergia con tutti

gli attori locali e in linea con la più ampia programmazione regionale:

- definizione e implementazione di un sistema diagnostico delle competenze per un matching competitivo

domanda-offerta di competenze da mettere in rete con i Centri per l’Impiego, gli operatori accreditati alla

formazione e al lavoro, il mondo dell’istruzione e il sistema produttivo provinciale. Attraverso una

piattaforma in grado di operare per competenze, da connettere alla parallela azione dell’Osservatorio

Bisogni Occupazionali e di Competenze, s’intende agevolare uno sviluppo delle competenze stesse

all’interno delle imprese e una definizione della formazione continua utile alla crescita aziendale.

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L’azione si articolerà in operatività diretta e concreta rivolta al sistema territorio e ai suoi utenti, da

realizzare attraverso la mappatura e catalogazione delle competenze richieste dalle imprese e offerte dai

soggetti presenti sul territorio.

Le aree di attività, finalizzate a dare concretezza all’azione del partenariato ed effettività ai risultati

attesi, sono così sintetizzabili:

- analisi, in sinergia alla parallela azione dell’Osservatorio Bisogni Occupazionali e di Competenze,

del quadro delle competenze richieste dalle imprese;

- articolazione e condivisione a scala territoriale del passaggio da una logica di analisi domanda-

offerta basata sui profili professionali ad una connessa alle specifiche competenze utili ad un efficace

inserimento lavorativo;

- implementazione di una piattaforma informatica in grado di raccogliere, gestire e rappresentare la

domanda e l’offerta di competenze;

- messa in rete della piattaforma con gli operatori accreditati al lavoro e direttamente con le imprese

del territorio al fine di agevolare un processo virtuoso di autoimplementazione della piattaforma e di

crescita complessiva del “Sistema diagnostico per competenze”;

- messa in rete dei bisogni di competenze all’interno del più ampio processo d’implementazione dl

Piano dell’Orientamento al fine di agevolare un’offerta formativa rispondente alle specifiche

esigenze delle imprese;

- definizione del modello d’intervento del “Sistema diagnostico per competenze” e sua promozione a

scala provinciale e regionale;

- attivazione, attraverso la regia della Camera di Commercio, di un Network delle professioni e delle

competenze per la competitività del sistema produttivo mantovano, da implementare attraverso

l’individuazione capillare (comune per comune) delle professioni e delle competenze presenti sul

territorio. La mappatura territoriale e l’azione diretta di coinvolgimento nel network dei singoli utenti

garantiranno la definizione di una rete di alte professionalità/competenze a cui il sistema produttivo potrà

rivolgersi in modo continuativo e strutturato al fine di incrementare la propria competitività e procedere

con inserimenti lavorativi in linea con le reali esigenze aziendali.

Le aree di attività, finalizzate a dare concretezza all’azione del partenariato ed effettività ai risultati

attesi, sono così sintetizzabili:

- definizione dell’approccio di costruzione e sviluppo del Network delle professioni e delle

competenze;

- attivazione dell’azione d’implementazione di base del Network da realizzare attraverso

l’individuazione capillare, da realizzare comune per comune, delle professioni e delle competenze

presenti sul territorio. A seguito di una verifica preliminare con gli Atenei del nord Italia e con gli

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istituti di scuola media superiore finalizzata ad individuare i laureati e i diplomati degli ultimi cinque

anni, si procederà con un loro coinvolgimento diretto da realizzare in sinergia con il comune di

appartenenza al fine di avviare la mappatura delle competenze;

- promozione comune per comune della possibile adesione al Network al fine di far emergere i

cosiddetti Neet (“Not in Education, Employment or Training”), e di integrarli, di conseguenza, in

una rete funzionale al loro possibile inserimento lavorativo;

- supporto ai singoli giovani nella definizione delle competenze caratterizzanti da promuovere

all’interno del Network;

- definizione di una piattaforma e di strumenti informatici di supporto alla gestione e alla promozione

del Network;

- apertura del Network all’esterno per un’implementazione continua nel tempo da connettere sia ai

nuovi laureati e diplomati sia a quelle figure interessate a modificare nel tempo la propria posizione

professionale al fine di valorizzare al meglio le competenze acquisite;

- definizione del modello d’intervento del “Network delle professioni e delle competenze” e sua

promozione a scala provinciale e regionale;

- attivazione di azioni di placement qualificato per la competitività del sistema produttivo mantovano a

scala provinciale e/o distrettuale. Analogamente a quanto avviene nelle Università d’eccellenza che

operano a stretto contatto con il sistema produttivo, lo stesso sistema opererà in modo tale da agevolare il

placement delle alte figure, andando ad agire con azioni capillari da promuovere sui territori in

collaborazione con le associazioni di categoria. L’azione, sviluppata dalla Camera di Commercio in

stretta sinergia con la rete dei CPI e con i Distretti, si articolerà in operatività diretta e concreta rivolta al

sistema territorio e ai suoi utenti, andando a generare puntuali occasioni di inserimento lavorativo.

Le aree di attività, finalizzate a dare concretezza all’azione del partenariato ed effettività ai risultati

attesi, sono così sintetizzabili:

- promozione presso le imprese mantovane delle professioni e delle competenze mappate all’interno

dell’azione di creazione del Network;

- supporto alle imprese nell’analisi del potenziale bisogno di competenze funzionale a una crescita

competitiva in integrazione con l’azione 2;

- matching tra domanda e offerta di competenze, da realizzare attraverso un’azione sinergica tra

Camera di Commercio e rete dei CPI, volta a favorire il placement delle alte competenze;

- supporto e orientamento nel percorso di placement sul fronte sia delle imprese sia dei giovani

potenzialmente interessati;

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- monitoraggio e valutazione dell’impatto dell’azione e definizione del modello d’intervento da

attivare nel tempo attraverso una sinergica integrazione tra Sistema diagnostico e Network delle

professioni e delle competenze;

- promozione del modello d’intervento a scala provinciale e regionale;

- attivazione di un’azione di sviluppo di nuove competenze funzionali alla competitività delle imprese

mantovane. Attraverso un’azione di supporto e mentoring rivolta sia ai giovani laureati che alle imprese,

si procederà con l’attivazione di borse lavoro di preinserimento lavorativo che possano garantire ai

giovani presi in carico da imprese mantovane di acquisire, attraverso stage retribuiti in importanti realtà

nazionali ed europee, competenze utili a un’immediata e produttiva spendibilità in impresa;

Le aree di attività, finalizzate a dare concretezza all’azione del partenariato ed effettività ai risultati

attesi, sono così sintetizzabili:

- promozione presso le imprese mantovane della possibile attivazione di percorsi di inserimento

agevolati da stage mirati in importanti realtà, funzionali ad acquisire competenze spendibili in

impresa;

- selezione delle imprese e dei candidati interessati al percorso e contestuale attivazione dei singoli

percorsi;

- definizione dei singoli progetti formativi connessi ai percorsi di crescita da realizzare al di fuori del

contesto locale;

- tutoraggio e mentoring rivolti ai giovani laureati, attraverso momenti di alternanza che coinvolgano

tanto la realtà imprenditoriale promotrice quanto quella ospitante, al fine di garantire il successivo

successo del percorso d’inserimento;

- monitoraggio e valutazione dell’impatto dell’azione e definizione del modello d’intervento da

attivare nel tempo;

- promozione del modello d’intervento e dei risultati per una successiva replicabilità;

- attivazione di azioni parallele volte ad agevolare la partecipazione dei giovani all’interno dei processi

d’innovazione e ricerca da promuovere sul territorio. Al fine di replicare nel tempo una reale

connessione e osmosi tra il sistema universitario mantovano e il tessuto produttivo provinciale s’intende

verificare il bisogno d’innovazione, veicolarlo verso i centri di ricerca in grado di rispondere con

soluzioni adeguate e agevolare l’inserimento di giovani ricercatori prima all’interno del percorso di

ricerca e poi presso le realtà imprenditoriali. Al fine di operare sui settori prioritari a scala territoriale con

sperimentazioni in grado di promuovere una successiva replicabilità nel tempo, si attiveranno, in sinergia

con la governance promossa dal progetto “Mantova Innocenter” guidato dal sistema universitario

mantovano, percorsi di ricerca (assegni di ricerca e/o dottorato) sui settori agroalimentare, manifatturiero

e turistico-culturale.

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Le aree di attività, finalizzate a dare concretezza all’azione del partenariato ed effettività ai risultati

attesi, sono così sintetizzabili:

- integrazione del progetto emblematico con la governance promossa dal progetto “Mantova

Innocenter” sul fronte della promozione dell’innovazione all’interno del sistema produttivo

mantovano, al fine di agevolare le potenziali sinergie sul fronte della crescita delle competenze per

l’innovazione e il trasferimento tecnologico;

- attivazione di percorsi di ricerca (assegni di ricerca e/o borse di dottorato) sui settori agroalimentare,

manifatturiero e turistico-culturale, finalizzati verificare il bisogno d’innovazione mediante azioni di

ricerca e assistenza alle imprese mantovane;

- supporto alle imprese, promosso dai giovani ricercatori, nei percorsi di individuazione dei centri di

ricerca e/o trasferimento tecnologico idonei a rispondere ai bisogni individuati;

- supporto ai giovani ricercatori per un inserimento presso le realtà imprenditoriali in grado di

garantire una crescita complessiva del sistema;

- promozione dei possibili processi di connessione e osmosi tra il sistema universitario mantovano e il

tessuto produttivo provinciale;

- monitoraggio e valutazione dell’impatto dell’azione e definizione del modello d’intervento da

attivare nel tempo;

- promozione del modello d’intervento e dei risultati per una successiva replicabilità.

In fase di avvio, ciascuna macro attività e le relative aree di sviluppo saranno sviluppate attraverso una

progettazione di dettaglio, finalizzata ad individuare, assieme ai singoli attori del territorio e in sinergia con

la programmazione regionale, micro attività, modalità di attivazione e tempistiche di attuazione.

Risultati attesi

Giovani e destinatari finali coinvolti

Le numerose attività previste all’interno dell’azione permetteranno di coinvolgere in modo diretto almeno

1.400 beneficiari, di cui 1.200 potranno fruire dei servizi connessi al sistema delle competenze e al

placamento e 200 a quelli di inserimento lavorativo in impresa o in area innovazione e ricerca.

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Numero complessivo di operatori di rete coinvolti

Almeno 100 istituzioni coinvolte in fase esecutiva con altrettanti operatori attivi all’interno del progetto

(Provincia e rete CPI, Camera di Commercio, Università, Piani di Zona, Comuni, Scuole, Enti di formazione,

Associazioni di categoria, Organizzazioni Sindacali).

Output collegati

- Sistema diagnostico delle competenze

- Network delle professioni e delle competenze

Tempi di attuazione

Data avvio: 01/09/2012

Data conclusione: 30/09/2014

Budget

Le azioni, inserite interamente all’interno dell’intervento emblematico, prevedono un investimento

economico pari a 610.000,00€, sostenuto in parte dai fondi di Fondazione Cariplo e in parte dal partenariato

istituzionale attivatosi.

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4.5 Azione 5 - Tempo della creatività

Obiettivi/Caratteristiche generali

Finalità generale

Come riportato da Eurodesk e dai numerosi interventi della Commissione Europea, la promozione della

creatività e della cultura tra i giovani è di importanza cruciale per il sostegno del loro sviluppo personale e

per un’attiva inclusione nella società. Non a caso sono state individuate dalla nuova Strategia UE per la

Gioventù come settore chiave d’azione per il loro benessere.

La creatività contribuisce al benessere sociale ed individuale e alla prosperità economica. Sostenere

l’energia creativa dei giovani e la loro capacità d’innovazione significa aiutarli a sviluppare le proprie

potenzialità e a trovare un’occupazione. Anche il coinvolgimento in attività culturali contribuisce allo

sviluppo personale dei giovani e ad accrescere il loro senso di appartenenza alla comunità. Accedere alla

cultura può rafforzare la loro consapevolezza di condividere un patrimonio culturale comune e promuovere

una cittadinanza attiva aperta al mondo.

In questo contesto, gli Stati membri UE e la Commissione stanno collaborando al fine di accrescere le

opportunità per i giovani di sperimentare la cultura e sviluppare il proprio talento e le competenze creative.

Il 2009, Anno Europeo della Creatività e l’Innovazione, ha promosso la consapevolezza circa l’importanza

della creatività e l’innovazione per lo sviluppo personale, sociale ed economico. Il Manifesto per la

Creatività e l’Innovazione in Europa, uno dei risultati principali dell’Anno, sottolinea il fatto che il futuro

dell’Europa dipende dall’immaginazione e la creatività dei suoi popoli.

Le Conclusioni del Consiglio Europeo [2009/C 301/08] adottate dai ministri UE alla cultura sulla necessità

di “Sviluppare la creatività e la capacità d’innovazione dei bambini e dei giovani mediante l’espressione

culturale e l’accesso alla cultura” comprendono numerose raccomandazioni pratiche agli Stati membri, che

assumiamo come punto di partenza e finalità generale della presente azione:

- includere una prospettiva dedicata a bambini e giovani nelle pertinenti politiche di promozione della

cultura;

- ottimizzare le potenzialità del settore educativo per rafforzare la promozione della creatività mediante la

cultura e l’espressione culturale;

- incoraggiare le istituzioni culturali (ad esempio musei, biblioteche, gallerie, teatri) a coinvolgere

maggiormente i bambini e i giovani e sostenerle in tal senso;

- promuovere il talento e la creatività mediante la cultura nell’ambito delle strategie d’inclusione sociale

dei bambini e dei giovani;

- promuovere un migliore accesso alla cultura grazie alle TIC per tutti i bambini e i giovani;

- favorire lo scambio di buone pratiche e costituire una base di conoscenze comprovate nel settore.

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Obiettivi specifici

Partendo dalle suddette finalità generali da riferire in particolare al target giovani, l’azione si pone i seguenti

obiettivi specifici:

- promuovere lo sviluppo di spazi polifunzionali dedicati alla creatività e allo scambio culturale;

- operare sulla creatività per il riuso sociale degli spazi, attivando forme di sussidiarietà orizzontale per la

produzione di servizi non convenzionali;

- promuovere sul territorio politiche e azioni di sussidiarietà creativa, funzionali a favorire l’incontro

tra istituzioni e società a ridosso dell’esplorazione di nuovi possibili campi di azione pubblica;

- promuovere concorsi d’idee sui temi centrali di sviluppo del territorio e dell’identità culturale dello

stesso;

- definire, infine, una rete territoriale in grado di confrontarsi e operare in vista della prossima

programmazione europea che prevede un nuovo frame work d’intervento dedicato alla creatività:

Creative Europe - A new framework programme for the cultural and creative sectors (2014-2020) -

COM(2011) 786/2.

Macro attività

Si prevedono le seguenti macro attività oggetto di una pianificazione specifica definita in sinergia con tutti

gli attori locali e in linea con la più ampia programmazione regionale:

- promozione e sviluppo di luoghi per la creatività e l’orientamento a valenza territoriale in cui attori non

settoriali sono coinvolti in iniziative trasversali ai tradizionali confini settoriali (competenze associate a

specifici bisogni), mettendo a valore le opportunità offerte dal territorio (riconosciute a partire dagli

spazi disponibili) per sviluppare idee o potenziare interventi già in atto. L’idea di sviluppo di questi

luoghi dove si può trovare un insieme di “servizi non convenzionali” non vuole essere l’applicazione di

modelli precostituiti, quanto piuttosto l’esito innovativo

del confronto con il territorio e del lungo processo di

radicamento al suo interno delle nuove funzioni. Tale

processo trova negli spazi uno stimolo continuo e anche

uno strumento particolarmente efficace, nello specifico

per quanto riguarda lo sviluppo di giochi a somma

positiva tra attori locali. Partendo dalla consapevolezza

che proprio attorno all’organizzazione pratica del

funzionamento degli spazi i modelli gestionali assumono

le configurazioni ibride più interessanti, nelle quali professionalità, saperi, esperienze e anche interessi

spesso molto diversi tra loro si mischiano in modo efficace con gradi elevati di autogestione e di

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coinvolgimento degli utenti, si opererà su tre polarità caratteristiche del territorio in grado di

intercettare tutte le realtà presenti sul territorio: Oltrepò mantovano – Centro Culturale di Pegognaga,

Mantova e medio mantovano - Teatreno, Alto mantovano – Centro culturale di Castiglione delle Stiviere.

Le aree di attività, finalizzate a dare concretezza all’azione del partenariato ed effettività ai risultati

attesi, sono così sintetizzabili:

- attivazione di un confronto con i giovani e con tutte le realtà territoriali, attraverso percorsi paralleli e

sinergici all’interno delle tre polarità, al fine di costruire il modello di sviluppo dei luoghi della

creatività;

- individuazione, attraverso il coinvolgimento diretto dei giovani, delle opportunità offerte dal

territorio (riconosciute a partire dagli spazi disponibili) per sviluppare idee o potenziare interventi

già in atto;

- definizione, attraverso processi partecipati, dei “servizi non convenzionali” da inserire nei luoghi per

la creatività e l’orientamento territoriali;

- start up dei luoghi per la creatività e l’orientamento territoriali con l’attivazione di convenzioni

idonee a sfruttare nel tempo le opportunità e il coinvolgimento attivo dei giovani;

- promozione dei luoghi attraverso azioni sperimentali e/o messa a sistema degli attori locali e delle

opportunità;

- messa in rete delle tre polarità per una governance territoriale dei luoghi delle creatività e

dell’orientamento, funzionale a replicare nel tempo le buone pratiche e a promuovere un’identità

territoriale condivisa;

- attivazione di concorsi d’idee per giovani da promuovere a scala territoriale al fine di valorizzare e

promuovere l’identità enogastronomica e turistica culturale del territorio: “Concorso di idee per la

valorizzazione e promozione dell’identità enogastronomica” e “Concorso di idee per la valorizzazione e

promozione dell’identità turistico culturale”. Oltre ad offrire spunto di partecipazione e aggregazione, si

sottolinea la valenza promozionale dell’azione (verso Expo 2015) e la potenziale connessione con

l’azione pianificatoria della Provincia (Piano Provinciale del Turismo).

Le aree di attività, finalizzate a dare concretezza all’azione del partenariato ed effettività ai risultati

attesi, sono così sintetizzabili:

- attivazione, in sinergia con il processo di definizione delle tre polarità, di un “Concorso di idee per la

valorizzazione e promozione dell’identità enogastronomica” e un “Concorso di idee per la

valorizzazione e promozione dell’identità turistico culturale”;

- promozione dei concorsi attraverso la partecipazione attiva delle associazioni e delle consulte

giovanili;

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- realizzazione di eventi di promozione dei concorsi e di momenti di supporto alla definizione delle

idee (laboratori di idee);

- raccolta e valutazione delle idee;

- realizzazione di eventi di premiazione e di promozione delle idee, attraverso l’allestimento di mostre

e/o performance dedicate;

- redazione dei cataloghi delle idee da utilizzare nelle azioni di promozione dell’identità territoriale

(verso Expo 2015) e da relazionare con l’azione pianificatoria della Provincia (Piano Provinciale del

Turismo);

- monitoraggio e valutazione dell’impatto dell’azione e definizione del modello d’intervento da

attivare nel tempo;

- promozione del modello d’intervento e dei risultati per una successiva replicabilità.

In fase di avvio, ciascuna macro attività e le relative aree di sviluppo saranno sviluppate attraverso una

progettazione di dettaglio, finalizzata ad individuare, assieme ai singoli attori del territorio e in sinergia con

la programmazione regionale, micro attività, modalità di attivazione e tempistiche di attuazione.

Risultati attesi

Giovani e destinatari finali coinvolti

Le numerose attività previste all’interno dell’azione permetteranno di coinvolgere in modo diretto almeno

1.200 beneficiari, in parte soggetti attivi nelle diverse azioni di produzione creativa e in parte come

destinatari delle azioni di animazione promossa sul territorio.

Numero complessivo di operatori di rete coinvolti

Almeno 100 realtà locali coinvolte in fase esecutiva con altrettanti operatori attivi all’interno del progetto

(Provincia, Piani di Zona, Comuni, Istituzioni culturali, reti di privati interessati alla creatività).

Output collegati:

- Definizione dei Luoghi della Creatività in provincia di Mantova.

- Cataloghi di idee per il territorio.

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Tempi di attuazione

Data avvio: 01/09/2012

Data conclusione: 30/09/2014

Budget

Le azioni, inserite interamente all’interno dell’intervento emblematico, prevedono un investimento

economico pari a 300.000,00€, sostenuto in parte dai fondi di Fondazione Cariplo e in parte dal partenariato

istituzionale attivatosi.

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4.6 Azione 6 - Tempo della partecipazione e della collettività

Obiettivi/Caratteristiche generali

Finalità generale

L’art.118 della Costituzione dispone che: “Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni

favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse

generale, sulla base del principio di sussidiarietà”.

Questa formulazione, che introduce il principio di sussidiarietà orizzontale nella Costituzione, non è

ovviamente l’unica formulazione possibile di tale principio. L’art.4 della legge Bassanini n.59/1997 dispone

infatti che i conferimenti di funzioni agli enti locali più vicini ai cittadini devono avvenire “nell’osservanza

del principio di sussidiarietà attribuendo le responsabilità pubbliche anche al fine di favorire l’assolvimento

di compiti e di funzioni di rilevanza sociale da parte delle famiglie, associazioni e comunità”. A sua volta

l’art.3, 5°c. del T.U. delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, n.267/2000 dispone che “I comuni e le

province … svolgono le loro funzioni anche attraverso le attività che possono essere adeguatamente

esercitate dalla autonoma iniziativa dei cittadini e delle loro formazioni sociali”.

Pur non essendo dunque quella contenuta nella Costituzione l’unica formulazione possibile del principio di

sussidiarietà orizzontale, per il fatto stesso di essere una norma costituzionale essa assume evidentemente un

valore superiore a quello di tutte le altre disposizioni in materia; è dunque ad essa che d’ora in poi bisognerà

far riferimento per l’attuazione nel nostro Paese del principio di sussidiarietà orizzontale.

Assumendo tale presupposto, attraverso la presente azione si intende “favorire” una partecipazione attiva dei

cittadini e della collettività funzionale al benessere e alla sicurezza sociale del territorio

Obiettivi specifici

Partendo dalle suddette finalità generali da riferire in particolare al target giovani, l’azione si pone i seguenti

obiettivi specifici:

- favorire all’interno di ciascun Distretto azioni progettuali gestite dal basso dai giovani, coinvolgendo le

consulte e le associazioni giovanili;

- favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, particolarmente complessa per le donne e gli

uomini nelle prime fasi del ciclo di vita delle famiglie, specie se in concomitanza con investimenti forti

sul fronte della costruzione delle competenze o dell’investimento lavorativo e/o in presenza di figli

piccoli, attraverso la partecipazione attiva della collettività;

- favorire l’attivazione di azioni utili ad incidere sugli stili di vita, contribuendo alla costruzione delle

capacità dei giovani di essere autori della comunità;

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- supportare la coesione sociale, quale premessa necessaria ai processi di sviluppo e di crescita,

rafforzando l’intervento promosso dalla Provincia con il Fondo Anticrisi;

- avviare un’azione coordinata e partecipata in materia di sicurezza sociale, finalizzata alla successiva

definizione di un masterplan dei diritti della collettività.

Macro attività

Si prevedono le seguenti macro attività oggetto di una pianificazione specifica definita in sinergia con tutti

gli attori locali e in linea con la più ampia programmazione regionale:

- promozione e supporto, in sinergia con i rispettivi Piani di Zona e con il coinvolgimento attivo delle

consulte e le associazioni giovanili, di azioni progettuali a scala distrettuale gestite dal basso dai giovani

sui temi della coesione sociale e degli stili di vita.

Le aree di attività, finalizzate a dare concretezza all’azione del partenariato ed effettività ai risultati

attesi, sono così sintetizzabili:

- animazione del territorio, con azioni dirette presso le 6 realtà distrettuali, volto a promuovere una

partecipazione diffusa e attiva dei giovani;

- coinvolgimento attivo delle consulte e le associazioni giovanili in azioni partecipate di progettazione

di interventi sui temi della coesione sociale e degli stili di vita;

- governance, replicata all’interno delle diverse realtà distrettuali, dei processi partecipati di

definizione degli interventi;

- individuazione di interventi pilota da sperimentare con il coinvolgimento attivo dei giovani;

- monitoraggio e valutazione delle sperimentazioni pilota;

- definizione e promozione del modello d’intervento e dei risultati per una successiva replicabilità;

- promozione e supporto di azioni volte a favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, puntando

ad attivare all’interno delle singole realtà territoriali “banche del tempo” sostenute dalla partecipazione

attiva della collettività, nell’ambito delle quali promuovere con particolare attenzione la partecipazione

maschile, in una prospettiva attenta ai vincoli sociali di genere.

Le aree di attività, finalizzate a dare concretezza all’azione del partenariato ed effettività ai risultati

attesi, sono così sintetizzabili:

- analisi delle buone pratiche e dei possibili modelli d’intervento volti a favorire la conciliazione dei

tempi di vita e di lavoro, con particolare riferimento alle cosiddette“banche del tempo”;

- animazione del territorio, con azioni dirette presso le 6 realtà distrettuali, volto a promuovere una

partecipazione diffusa e attiva dei giovani, uomini e donne, sui temi della conciliazione dei tempi di

vita e di lavoro;

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- definizione, presso le 6 realtà distrettuale, di azioni sperimentali (es. “banche del tempo”) da

modellizzare e mettere in rete per un loro ampliamento nello spazio e nel tempo;

- monitoraggio e valutazione delle sperimentazioni pilota;

- promozione dei modelli d’intervento e dei risultati.

- attivazione, in sinergia con i Piani di Zona, del Fondo Anticrisi promosso dalla Provincia per supportare

la coesione sociale e contestuale avvio di un’azione coordinata e partecipata in materia di sicurezza

sociale, finalizzata alla successiva definizione di un masterplan dei diritti della collettività.

Le aree di attività, finalizzate a dare concretezza all’azione del partenariato ed effettività ai risultati

attesi, sono così sintetizzabili:

- condivisione tra Provincia di Mantova e Piani di Zona delle realtà di crisi a cui rispondere attraverso

il Fondo Anticrisi secondo le modalità di partecipazione e i ruoli individuati dalle intese distrettuali;

- attivazione del Fondo Anticrisi e sua gestione all’interno delle 6 realtà distrettuali;

- supporto alle famiglie e ai soggetti bisognosi nelle fasi di attivazione e fruizione delle agevolazioni

previste dal Fondo;

- coinvolgimento di tutte le istituzioni e le parti sociali nei processi di gestione del Fondo per un

maggior impatto dello stesso sul territorio provinciale;

- erogazione del Fondo anticrisi e gestione delle azioni di analisi degli effetti;

- attivazione di un’azione coordinata e partecipata di analisi dei bisogni e delle potenziali risposte,

finalizzata alla successiva definizione di un masterplan dei diritti della collettività.

In fase di avvio, ciascuna macro attività e le relative aree di sviluppo saranno sviluppate attraverso una

progettazione di dettaglio, finalizzata ad individuare, assieme ai singoli attori del territorio e in sinergia con

la programmazione regionale, micro attività, modalità di attivazione e tempistiche di attuazione.

Risultati attesi

Giovani e destinatari finali coinvolti

Le numerose attività previste all’interno dell’azione permetteranno di coinvolgere in modo diretto almeno

1.200 beneficiari che potranno fruire dei diversi servizi previsti (orientamento, servizi alternanza scuola-

lavoro, servizi apprendistato, formazione riqualificante, alta formazione, …).

Numero complessivo di operatori di rete coinvolti

Almeno 100 istituzioni coinvolte in fase esecutiva con altrettanti operatori attivi all’interno del progetto

(Provincia e rete CPI, Camera di Commercio, Università, Comuni, Scuole, Enti di formazione, Associazioni

di categoria, Organizzazioni Sindacali).

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Output collegati:

- Banche del tempo territoriali

Tempi di attuazione

Data avvio: 01/11/2012

Data conclusione: 31/09/2014

Budget

Le azioni, inserite interamente all’interno dell’intervento emblematico, prevedono un investimento

economico pari a 420.000,00€, sostenuto in parte dai fondi di Fondazione Cariplo e in parte dal partenariato

istituzionale attivatosi.

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4.7 Azione 7 - Governance progettuale

Nell’ambito delle politiche dei servizi alla persona e del lavoro, la Provincia di Mantova ha da tempo

applicato il concetto di governance, così come formulato e auspicato dalla Commissione Europea, attraverso

la promozione di una rete articolata di collaborazioni con differenti realtà e soggetti del territorio,

mantenendo per sé le funzioni di coordinamento e il relativo ruolo.

Tale impostazione è stata adottata anche durante il processo attivato per la definizione dell’attuale disegno

progettuale, in cui la Provincia di Mantova ha organizzato l’azione di coinvolgimento dei numerosi soggetti

intervenuti.

La creazione di una partnership stabile, che la Provincia di Mantova intende attivare per la realizzazione

dell’iniziativa e la diffusione dei risultati, costituisce il fattore chiave e qualificante di un intervento

pluriennale a valenza territoriale. La definizione di una struttura organizzativa basata sulla partecipazione

attiva di tutti i partner e l’individuazione di momenti di diffusione dei risultati durante e a conclusione di

ciascun’azione permetteranno da un lato una condivisione costante delle modalità d’attuazione del progetto e

dei risultati raggiunti (utile a un’immediata trasferibilità); dall’altro, una continua apertura verso l’esterno in

termini di diffusione degli stessi.

L’Accordo di Partenariato, che la Provincia di Mantova attiverà per l’implementazione dell’intervento e per

la gestione dei fondi, coinvolgerà dunque i principali stakeholder presenti sul territorio, operando con

efficacia per la loro attuazione e concretizzazione.

La costituzione di un partenariato formalizzato in rappresentanza dei differenti ruoli e istanze presenti sul

territorio garantirà, inoltre, una condivisione d’intenti e la definizione di un percorso integrato e condiviso.

L’attivazione e l’implementazione del presente progetto rende quindi necessario, in riferimento alla

complessità dell’iniziativa e al tipo d’impatto che questa deve avere sul territorio, procedere con una

Struttura di Governance che operi sull’intero intervento, cercando di omogeneizzare e integrare le singole

azioni, di amplificarne l’efficacia, di valutare i risultati raggiunti e l’impatto sul territorio e, infine, di

comunicare e diffondere obiettivi e risultati dell’iniziativa.

Governance del progetto

In linea con le finalità assegnate alla Governance e alla relativa Struttura, sarà costituito un “Comitato

Tecnico Scientifico”, composto da rappresentanti dei diversi soggetti coinvolti, con responsabilità di

coordinamento e supervisione delle singole azioni relativamente alla programmazione delle attività, alla

gestione operativa, al monitoraggio e alla valutazione interna ed esterna. L’attenzione principale di tale

organismo, rappresentando il riferimento funzionale di tutti gli altri organismi di gestione, sarà rivolta ad

armonizzare operativamente i contributi delle varie tipologie di operatori coinvolti. Il Comitato avrà il

compito, come prospettato all’interno delle diverse azioni operative rivolte all’esterno, di rimodulare le

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azioni e le imputazioni a queste dedicate, al fine di ottimizzare l’efficacia del progetto e di allineare gli

interventi con le evoluzioni del contesto territoriale.

Organismi di supporto al Comitato Tecnico Scientifico per l’implementazione dell’intervento saranno:

- “struttura di progettazione”, composta da esperti progettisti ed anche da alcuni operatori dei diversi

soggetti coinvolti. Il Comitato potrà avvalersene per predisporre il piano esecutivo delle azioni e/o per

modificare in itinere alcune impostazioni sia per allinearle con i cambiamenti sociali e territoriali sia per

ottimizzare i risultati della valutazione in itinere;

- “staff operativo”, composto dai coordinatori, responsabili per le varie strutture, dai responsabili del

tutoring, e dai responsabili dei servizi non formativi (amministrativo-finanziario, di accompagnamento).

I suoi compiti saranno relativi alla gestione operativa delle attività, funzionale allo svolgimento ottimale

dell’intervento, relazionandosi alle linee individuate dal Comitato.

Per ciascuno degli organismi individuati si prevedranno momenti d’incontro con cadenza regolare, supportati

da strumenti di gestione e valutazione delle attività svolte dai singoli organismi, in modo da favorire l’azione

di monitoraggio del progetto.

Per una gestione ottimale dell’intero intervento che consenta un uso efficiente e la massima valorizzazione

delle risorse coinvolte, si prevede l’utilizzazione delle tecniche previste dal “Project Management”. Per

assicurare il rispetto delle scadenze previste dalle singole fasi/azioni di progetto si procederà alla

schedulazione e all’individuazione del percorso critico in grado, se non rispettato, di causare ritardi nella

gestione del progetto. Dopo l’apposita schedulazione, si procederà ad implementare un sistema di

monitoraggio dello stato di avanzamento delle attività e del rispetto delle scadenze; a tal fine sarà assicurato

il reporting delle giornate/uomo impiegate e delle risorse interne assegnate, utilizzando un applicativo

software dedicato.

Saranno compilate apposite schede che identificheranno gli obiettivi e le scadenze delle singole attività; tali

schede saranno aggiornate in sede progettuale in termini di stato di avanzamento delle attività e di date di

completamento previste; queste saranno presentate e discusse al fine di correggere eventuali

ritardi/scostamenti previsti dal Gantt di progetto.

Infine, per il monitoraggio dell’impiego di risorse, si utilizzeranno matrici responsabilità e di interfaccia per

ciascuna attività di progetto. Tale sistema non solo garantirà una distribuzione ottimale delle risorse, anche a

fronte di variazioni di attività, ma permetterà a tutti i membri del Team di identificare i referenti per ogni

singola attività di progetto.

A supporto della governance saranno attivati una serie di strumenti di comunicazione interna, sviluppati

attraverso:

- la creazione di flussi di informazione tra gli organi burocratici e politici e tra questi e gli attori che

informano e comunicano;

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- la realizzazione di prodotti informativi, anche a diffusione telematica, sui compiti e sulle iniziative del

progetto (e degli enti a questo aderenti), destinati esclusivamente agli operatori coinvolti, per accrescerne

la motivazione e il senso di appartenenza;

- il favorire scambi di culture ed esperienze tra i partner;

- la riduzione della frammentazione degli archivi, delle conoscenze e delle competenze all’interno della

partnership;

- la predisposizione di un “pannello di controllo e monitoraggio” delle attività progettuali;

- la standardizzazione interna dei procedimenti.

Governance della comunicazione

L’innovazione, insita nell’attivazione di un intervento emblematico a scala territoriale, rende necessarie la

definizione e l’attuazione di un Piano di Comunicazione Integrato, funzionale sia alla promozione delle

singole azioni, sia all’animazione del territorio in modo tale che questo interagisca efficientemente ed

efficacemente con una struttura complessa come quella proposta per l’intervento.

La stesura del Piano di Comunicazione impone di adottare una dimensione strategica, in grado di aiutare lo

staff organizzativo nel coordinamento e nell’implementazione delle proprie politiche, definendo le

responsabilità di ogni soggetto ad ogni step di progetto.

La pianificazione della gestione della comunicazione permette, a sua volta, di creare una struttura di supporto

a tutte le iniziative previste dal progetto, favorendo una veloce circolazione di informazioni, la creazione di

una rete di rapporti diretti ed efficienti e l’elaborazione di una visione sintetica e condivisa da comunicare

esternamente.

Le fasi costitutive di un piano di comunicazione consistono in:

- pianificazione e redazione;

- implementazione;

- valutazione.

Nella fase di pianificazione è necessario prevedere una prima distinzione basilare tra prassi di gestione della

comunicazione interna e azioni di comunicazione esterna, garantendo nello stesso tempo una comunicazione

integrata.

In questa direzione, le indicazioni del libro bianco sulla comunicazione realizzato dalla Commissione

Europea, segnalano alcuni passaggi obbligati nell’organizzazione della comunicazione che l’impostazione di

progetto condivide e che saranno di conseguenza osservati; in particolare, si sottolinea l’importanza di

strutturare il coordinamento e la pianificazione in seguito ad un’attenta riflessione sulle modalità di

presentare le proprie attività e sull’individuazione dei punti di contatto con i propri destinatari.

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Il contesto di riferimento operativo dell’intervento prevede un partenariato molto complesso e articolato,

composto da soggetti con diverse competenze e diversamente strutturati, e rispecchia la tendenza

internazionale ad adottare un approccio multi-stakeholder, ossia ad affiancare soggetti istituzionali con altri

soggetti (imprese private, forme associative etc.), raggruppando tutti i key players relativi a un particolare

ambito di attività e quindi in grado, nella loro relazione co-istitutiva, di identificare e definire problemi

complessi e di ricercare soluzioni.

In tale scenario di progetto, appare particolarmente appropriata l’adozione di una logica di rete, che consente

di improntare i rapporti in un’ottica di collaborazione continua e pluridirezionale, avvicinando tutti gli attori,

in modo da attuare, come strumento di governance, una pianificazione strategica del territorio condivisa e

compartecipata.

In relazione alle ricadute sulla comunicazione esterna, l’adesione a una mentalità di rete comporta una

ridefinizione del ruolo delle istituzioni, da quello di dirigenti che agiscono con modalità top-down sul

territorio a quello di gestori e di promotori di iniziative e di processi sul territorio.

La gestione delle attività che coinvolgono più soggetti in rete è senz’altro in via preliminare un problema di

gestione efficiente della comunicazione.

S’ipotizza pertanto una mappatura delle competenze e degli ambiti di responsabilità di ogni partner di

progetto, che dovrà inoltre segnalare un proprio referente, garantendo continuità nelle relazioni e solidità

delle competenze maturate in questo ambito.

L’insieme di tali referenti andrà a comporre uno staff di coordinamento gestito da un coordinatore generale.

L’organizzazione di un forum periodico (da valutare l’opportunità di aprire la partecipazione anche a

soggetti esterni al partenariato, come ad es. associazioni culturali, ambientali, di volontariato), permette di

creare un luogo di produzione di idee per la sostenibilità locale e impostare linee guida operative.

Inoltre sulla base delle competenze messe a disposizione dai partner, questi dovrebbero confluire in gruppi di

lavoro dalla composizione variabile, a seconda delle attività specifiche in cui sono coinvolti, affidando la

gestione degli incontri al coordinatore generale.

Azioni di informazione e aggiornamento sono pertanto un aspetto fondamentale del progetto e si esplicitano

in:

- riunioni periodiche per rendere conto dello stato di attuazione del piano di comunicazione;

- riunioni organizzative per programmare le fasi successive;

- azioni di coinvolgimento operativo come la co-gestione di strumenti, prodotti o azioni di comunicazione

tra lo staff di comunicazione e altre unità dell’organizzazione;

- azioni di controllo da parte dello staff di comunicazione tramite ad es. linee guida valide per tutta

l’organizzazione.

Gli strumenti di comunicazione interna utilizzati si possono raggruppare in:

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- comunicazione diretta attraverso incontri, anche in via informale;

- comunicazione scritta, in particolare con l’utilizzo di mail.

Si considera fondamentale l’attività di comunicazione, che potrà esprimersi sia a livello di progetto che di

singola azione, in quanto la riuscita di ogni attività organizzata sul territorio è vincolata dal grado di

partecipazione e consapevolezza dei soggetti direttamente coinvolti e dallo sviluppo di adeguate azioni di

sensibilizzazione e informazione.

Inoltre, si riconosce all’attenzione alla comunicazione” in sé” un valore aggiunto per il progetto, in quanto la

realizzazione e la successiva attuazione di un puntuale piano di comunicazione possono dar vita a una best

practice e inserirsi in un circuito europeo di scambio, animato dalla volontà di comparare metodi e ricercare

principi comuni aldilà delle specificità istituzionali e culturali.

Governance della valutazione

All’interno di ciascuna azione del progetto sarà prestata particolare attenzione al processo di monitoraggio e

di valutazione dei risultati, con l’intento di perseguire alcune finalità fondamentali: misurare lo stato di

avanzamento di iniziative e azioni rispetto alla progettazione iniziale; verificare per tutto il percorso attuativo

gli effetti/impatti critici e/o di eccellenza, anche non previsti o non previsti in quella forma e quindi

individuare eventuali correttivi, integrazioni e sviluppi possibili; misurare il raggiungimento del risultato

finale rispetto agli obiettivi enunciati e fornire rendicontazione sulle risorse impiegate.

Si tratta dunque di “mettere a sistema” la valutazione del progetto, con i seguenti obiettivi:

- valutare l’efficacia di ogni singola iniziativa al termine della sua attivazione (in riferimento alle iniziative

più importanti) anche e attraverso il grado di apprezzamento dei beneficiari;

- valutare, sia “in corso d’opera” che alla fine del progetto, la completezza, la coerenza, l’equilibrio del

programma nel suo insieme, attraverso l’analisi sistematica e strutturata dei temi proposti e dei target

coinvolti;

- valutare in che misura il progetto ha un impatto tra i cittadini, in termini di conoscenza, interesse e attese,

attraverso indagini specifiche sul territorio;

- valutare l’efficacia e l’utilità del progetto nel suo complesso, attraverso specifici indicatori.

È importante che, fin dalle fasi iniziali, vi sia lo sforzo di definire in modo puntuale e attento gli obiettivi del

progetto, in modo che gli indicatori di valutazione possano essere identificati con chiarezza e si qualifichino,

dunque, come:

- rilevanti per il target di riferimento (quale valore generano gli interventi per il cittadino?);

- in grado di recepire il miglioramento prodotto rispetto alla situazione iniziale (sotto quali aspetti la

situazione è migliorata rispetto a quella precedente?);

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- significativamente indicativi della qualità degli interventi erogati e del grado di soddisfazione generato

(in che misura gli utenti conoscono e apprezzano gli interventi?);

- condivisi e ritenuti punti di riferimento da partner e operatori a vario titolo coinvolti nel progetto;

- espliciti e noti alla comunità (potenziali fruitori, opinion leader, portatori d’interesse, ecc.);

- specifici e oggettivamente misurabili nell’arco temporale definito progettualmente;

- possibilmente commisurati a valori standard definiti e comparabili con progetti ed esperienze analoghe, a

livello nazionale e internazionale.

La soddisfazione di tali caratteristiche costituisce la condizione necessaria non solo per l’efficacia della

valutazione, ma anche per assicurare la trasferibilità del progetto ad altre situazioni. Inoltre, se si verificano

le condizioni sopra descritte, il sistema di valutazione del progetto può diventare apprendimento per

l’organizzazione che vi lavora, nel nostro caso, per le diverse organizzazioni che vi sono coinvolte. Un

efficace sistema di obiettivi e di valutazione infatti favorisce, attraverso una lettura critica dei successi e degli

insuccessi sistematica e fondata su presupposti, strumenti e misure condivise all’interno della partnership, il

processo di apprendimento e di crescita professionale di operatori e partner coinvolti e genera valore interno,

utile in prospettiva per la qualità di servizi e progetti da realizzare in futuro.

Per meglio inquadrare il processo di valutazione facciamo riferimento al concetto di “catena di senso”, ed al

relativo modello. La rappresentazione logica contenuta nella “catena d senso” (vedi figura 1) mette in

evidenza la concatenazione tra visione politica, definizione degli obiettivi, allocazione delle risorse, capacità

realizzativa, risultati prodotti e impatto generato sul territorio. Perché il processo sia “virtuoso”, è necessario

che la connessione tra i diversi elementi sia salda e coerente: ad esempio, che il sistema degli obiettivi sia

conseguente alla visione strategica, che le risorse sia qualitativamente che quantitativamente siano

determinate in base agli obiettivi, che la progettazione e la realizzazione di interventi e programmi siano

fortemente integrate con obiettivi e risorse. Un’insufficiente connessione tra gli elementi della “catena di

senso” determina perdita di efficacia e di efficienza del progetto e può comportare un progressivo

allontanamento dai motivi e dalle finalità stesse del progetto iniziale.

La verifica della catena di senso è dunque di fondamentale importanza sia nella fase di progettazione, in

quanto consente di definire in modo coerente obiettivi, risorse, valori attesi, sia nella fase realizzativa, dal

momento che lo stesso modello permette di valutare la coerenza tra ciò che il progetto si propone di ottenere

e i suoi effettivi risultati, sia intermedi che finali.

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Figura 1 – Catena di senso

Il modello proposto individua alcune dimensioni che devono essere messe sotto controllo per la verifica del

progetto: l’input, ovvero le risorse allocate, il processo, ovvero la trasformazione che avviene nella fase

realizzativa, l’output, cioè i risultati dei singoli interventi, ed infine l’outcome, cioè l’impatto che il progetto

genera sul territorio e sulla collettività. In particolare, misurare l’output significa verificare il rapporto fra

risultati raggiunti e obiettivi operativi programmati: quindi la capacità di realizzare programmi o obiettivi

assegnati, l’adeguatezza dei servizi erogati rispetto a standard programmati, la soddisfazione degli utenti,

ecc. Misurare l’outcome significa, invece, verificare l’impatto generale di più ampio respiro prodotto nel

breve ma anche nel medio-lungo termine nel contesto di riferimento (ad esempio, sui bisogni e i

comportamenti della comunità).

L’adozione del modello della catena di senso all’interno del progetto comporta:

- un’attenta riflessione, già in fase di progettazione, in merito alla coerenza tra finalità, obiettivi e valori

attesi, utilizzo delle risorse;

- la definizione, all’interno del progetto, dei risultati da raggiungere ma anche dell’impatto che il progetto

potrà avere sul territorio e sulla collettività locale;

- la messa in opera di un sistema che consenta la valutazione del progetto sia in corso d’opera che nella

fase finale;

- un kit di indicatori e di strumenti che consenta di misurare output e outcome.

Le recenti esperienze della Pubblica Amministrazione hanno messo in luce, sempre con maggior enfasi, la

rilevanza dell’inclusione dei portatori d’interesse all’interno del sistema di progettazione ed erogazione dei

servizi. Spesso i portatori d’interesse sono coinvolti non soltanto nelle fasi a valle della realizzazione dei

progetti di rilevanza territoriale, cioè nelle fasi di rendicontazione, ma lungo tutta la “catena di senso”. In

particolare, il contributo dei portatori d’interesse può essere importante nella definizione stessa dei valori

attesi e degli indicatori, nonché nelle fasi successive di valutazione dei servizi erogati.

Anche all’interno del progetto, come ampiamente anticipato, si ritiene che il coinvolgimento dei portatori

d’interesse (anche non partner del Progetto) sia essenziale. S’intende pertanto sin dalla fase di progettazione

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operativa mappare i portatori d’interesse sul territorio, individuare in funzione del loro peso strategico le

azioni di coinvolgimento da intraprendere e definire “insieme a loro” il sistema di valutazione, in modo

dinamico e, in una certa misura, condiviso.

La complessità del progetto, sotto il profilo delle problematicità del target, della pluralità degli attori

coinvolti, dell’integrazione con le politiche giovanili di fatto agite sul territorio, spinge a pensare a un

modello di indicatori di natura multipla, che consenta di bilanciare la valutazione tenendo conto di diverse

variabili che concretamente contribuiscono alla creazione di valore e che, quindi, influiscono sul risultato

finale. Si tratta in altre parole di costruire un cruscotto di indicatori che colga sia la dimensione materiale

(efficienza economica, risultati quantitativi e qualitativi misurabili, ecc.) che la dimensione immateriale

(sviluppo dell’organizzazione, professionalità sviluppate, qualità dei processi di lavoro e dei servizi erogati

non direttamente misurabili, trasferibilità dell’esperienza in altri contesti).

In tal senso, nella costruzione del sistema di valutazione del progetto, può costituire un riferimento il

modello Balanced Scorecard10 che combina 4 diversi ambiti di valutazione: la prospettiva economico

finanziaria, la prospettiva della soddisfazione dell’utente e dei portatori d’interesse, la prospettiva dei

processi interni e quella dell’innovazione (vedi Figura 2).

Figura 2 – Modello Balanced Scorecard

Applicando questo modello (nato per supportare i processi di valutazione in grandi aziende) nella Pubblica

Amministrazione, si possono così ridefinire le prospettive d analisi e valutazione:

a. Prospettiva della soddisfazione dell’utente (e dei portatori d’interesse): quali sono le proposte di valore

nei confronti dei soggetti verso i quali è diretta l’attività del progetto?

b. Prospettiva economico finanziaria: quali sono le iniziative di tipo economico e finanziario da privilegiare

per realizzare proposte di valore?

10 La B.S. nasce agli inizi degli anni 90 in seguito a uno studio su un campione di grandi aziende degli Stai Uniti condotto da D.P. Norton e R.S.Kaplan dal titolo “Measuring Performance in the Organization of the future”.

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c. Prospettiva dei processi interni: per realizzare le proposte di valore quali iniziative devono essere attuate

a livello dei processi interni?

d. Prospettiva della crescita e dell’innovazione (e della trasferibilità): come dovranno essere le persone, la

tecnologia informatica e il clima di azione per realizzare le proposte di valore?

Tale approccio, adeguatamente adattato ai vincoli e alla natura del progetto, potrà costituire un punto di

riferimento nell’individuazione del sistema di valutazione.

Budget

90.000,00€

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5 Partnership di riferimento

La partnership di riferimento, composta dalle istituzioni mantovane a governo delle politiche sociali ed

economiche del territorio, vede la partecipazione attiva dei seguenti soggetti.

- Provincia di Mantova – Ente promotore e capofila dell’iniziativa;

- Camera di Commercio di Mantova, che opererà anche attraverso la propria Azienda Speciale

PromoImpresa;

- Ambiti territoriali della Provincia di Mantova (Asola, Guidizzolo, Mantova, Ostiglia, Suzzara,

Viadana);

- Sistema Universitario Mantovano, rappresentato e coordinato dalla Fondazione Università di

Mantova.

Particolarmente rilevante sarà inoltre la forte integrazione con l’azione promossa da Regione Lombardia,

integrata all’interno del progetto attraverso la Sede Territoriale di Mantova.

Da considerare, infine, la possibilità di coinvolgere i diversi attori locali aderenti alle intese e ai protocolli

territoriali attraverso cui è stata già condivisa la volontà di procedere in modo coordinato sui temi oggetto del

progetto. In particolare si farà riferimento alle due intese allegate:

- Intesa per l’integrazione delle politiche territoriali e delle azioni di contrasto agli effetti della crisi

economica sull’occupazione e sul sistema produttivo che vede l’adesione di Provincia di Mantova, Piani

di Zona, 70 Comuni mantovani, Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura,

Associazioni di categoria (Assindustria, API, UPA, CNA, Col diretti, CIA, Confagricoltura, Copagri,

Confesercenti, Unione del Commercio, Confcooperative, LegaCoop, ABI), associazioni sindacali

(CGIL, CISL, UIL) e Centri di Formazione;

- Protocollo d’intesa per l’attivazione nella provincia di Mantova di una rete provinciale dei servizi per

l’orientamento formativo e professionale” che vede l’adesione di Provincia di Mantova, Piani di Zona,

Azienda Sanitaria Locale della provincia di Mantova, 70 Comuni mantovani, Camera di Commercio,

Industria, Artigianato e Agricoltura, - Regione Lombardia - sede territoriale di Mantova,

Associazioni di categoria (Assindustria, API, UPA, CNA, Col diretti, CIA, Confagricoltura, Copagri,

Confesercenti, Unione del Commercio, Confcooperative, LegaCoop, ABI), associazioni sindacali

(CGIL, CISL, UIL), Ufficio Scolastico Territoriale, Sistema Universitario Mantovano (Fondazione

Università di Mantova, Università degli Studi di Pavia, Politecnico di Milano, Università degli Studi di

Brescia, Università Statale di Milano) ed Enti accreditati per i servizi di istruzione e formazione

professionale.

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6 Gantt

TITOLO apr mag giu lug ago set ott nov dic gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic

Azione 1 - Tempo della formazione e dellaconoscenza

Azione 2 - Tempo del lavoro

Azione 3 - Tempo dell'autoimprenditorialità

Azione 4 - Tempo della competitività

Azione 5 - Tempo della creatività

Azione 6 - Tempo della partecipazione e dellacollettività

Azione 7 - Governance progettuale

2012 2013 2014

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7 Piano economico e di cofinanziamento

AZIONE VALORE ENTE VALORE

Azione 1 - Tempo della formazione e della conoscenza

€ 200.000,00 Provincia di Mantova € 280.000,00

Azione 2 - Tempo del lavoro € 600.000,00 Camera di Commercio di Mantova

€ 920.000,00

Azione 3 - Tempo dell’autoimprenditorialità

€ - Sistema Universitario Mantovano

€ 20.000,00

Azione 4 - Tempo della competitività

€ 610.000,00 Fondazione Cariplo - Interventi emblematici

€ 1.000.000,00

Azione 5 - Tempo della creatività € 300.000,00

Azione 6 - Tempo della partecipazione e della collettività

€ 420.000,00

Azione 7 - Governance progettuale € 90.000,00

TOTALE 2.220.000,00€ TOTALE 2.220.000,00€

USCITE ENTRATE

Il valore totale del progetto è pari a € 2.220.000,00.

Il finanziamento richiesto è pari a € 1.000.000,00.

La quota di cofinanziamento apportata dal partenariato, per un valore di € 1.220.000,00, è pari al 55% del

valore progettuale.

Con la costituzione di un accordo di partenariato s’intende coinvolgere gli enti partner, rendendoli

partecipanti attivi, responsabilizzati a investire anche fondi propri per il cofinanziamento del progetto.

Ciascun partner si farà carico delle spese autonomamente assunte per l’esecuzione delle attività, fatta salva la

sua eleggibilità e il conseguente finanziamento.

La Provincia di Mantova, a cui spetterà la predisposizione di linee guida interne per la gestione procedurale,

economica e finanziaria da validare con la Fondazione, gestirà durante l’intero iter progettuale la raccolta, il

controllo e la validazione della documentazione procedurale e contabile prodotta dall’intero partenariato.

I partner principali promotori dell’iniziativa cofinanzieranno l’iniziativa con risorse proprie o attivate in

sinergia con Regione Lombardia secondo il seguente schema:

Provincia di Mantova Risorse proprie € 280.000,00Camera di Commercio di Mantova

Risorse proprie € 920.000,00

Sistema Universitario Mantovano Risorse proprie – Struttura e personale dedicato

€ 20.000,00

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Rispetto alle macro attività descritte in aree di attività all’interno delle azioni, si configura la seguente articolazione dei valori e delle voci di spesa.

Azione 1 – Tempo della formazione e delle conoscenza

MACRO ATTIVITÀ VALORE VOCI DI SPESA

[AZIONE INTERVENTO EMBLEMATICO] Attivazione di un’azione provinciale sull’alternanza scuola-lavoro, così

come definita dall’articolo 4 della riforma della scuola (Legge n.53 del 2003) che prevede la possibilità di

realizzazione dei corsi del secondo ciclo, sia nel sistema dei licei che nella formazione professionale, in

alternanza, ovvero alternando periodi in aula con momenti di apprendimento in azienda.

80.000,00€

Finanziamento Camera di

Commercio

Collaborazione coordinata e continuativa, Costo del lavoro del

personale strutturato, Materiali minuti, Missioni: rimborsi, Posta,

Prestazioni professionali occasionali Prestazioni rese da professionisti

esterni, Pubblicazioni.

[AZIONE INTERVENTO EMBLEMATICO] Attivazione di una connessione tra formazione universitaria e bisogni

d’impresa per la competitività, promuovendo un’alta formazione in grado di accrescere il profilo e le

competenze dei laureati mantovani, di agevolare l’accesso al mondo del lavoro dei laureati attraverso azioni di

formazione mirate e, contemporaneamente, di potenziare il tessuto sociale-economico del territorio.

120.000,00€

Di cui 100.000,00€ finanziamento

Camera di Commercio e 20.000,00€

Sistema Universitario Mantovano

Collaborazione coordinata e continuativa, Costo del lavoro del

personale strutturato, Materiali minuti, Missioni: rimborsi, Posta,

Prestazioni professionali occasionali Prestazioni rese da professionisti

esterni, Pubblicazioni.

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Azione 2 - Tempo del lavoro

MACRO ATTIVITÀ VALORE VOCI DI SPESA

[AZIONE INTERVENTO EMBLEMATICO] Attivazione dell’Osservatorio del fabbisogno occupazionale e di

competenze delle imprese della Camera di Commercio di Mantova da attuare attraverso l’attivazione di indagini

periodiche sull’universo delle imprese mantovane con più di 2 dipendenti e alla messa in rete della domanda di

lavoro utile a generare l’immediato matching e, quindi, inserimento lavorativo.

100.000,00€

Finanziamento Camera di Commercio

Collaborazione coordinata e continuativa, Costo del lavoro del

personale strutturato, Materiali minuti, Missioni: rimborsi, Posta,

Prestazioni professionali occasionali Prestazioni rese da professionisti

esterni, Attrezzature, Licenza d’uso software, Telefono, Telematica,

Pubblicazioni.

[AZIONE INTERVENTO EMBLEMATICO] Attivazione di un’azione di supporto economico diretta alle imprese

mantovane, finalizzata a sostenere l’assunzione di nuove figure professionali, con particolare attenzione

all’inserimento in apprendistato.

500.000,00€

Finanziamento Camera di

Commercio

Costo del lavoro del personale strutturato, Attribuzioni dirette alle imprese, Materiali minuti, Missioni:

rimborsi, Posta.

Azione 4 - Tempo della competitività

MACRO ATTIVITÀ VALORE VOCI DI SPESA

Definizione e implementazione di un sistema diagnostico delle competenze per un matching competitivo

domanda-offerta di competenze da mettere in rete con i Centri per l’Impiego, gli operatori accreditati alla

formazione e al lavoro, il mondo dell’istruzione e il sistema produttivo provinciale.

50.000,00€

Finanziamento Fondazione Cariplo

Costo del lavoro del personale strutturato, Prestazioni rese da

professionisti esterni, Attrezzature, Licenza d’uso software, Telefono,

Telematica, Pubblicazioni.

Attivazione, attraverso la regia della Camera di Commercio, di un Network delle professioni e delle competenze

per la competitività del sistema produttivo mantovano, da implementare attraverso l’individuazione capillare

130.000,00€ Collaborazione coordinata e continuativa, Costo del lavoro del

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(comune per comune) delle professionalità e delle competenze presenti sul territorio. Finanziamento Fondazione Carialo personale strutturato, Materiali minuti, Missioni: rimborsi, Posta,

Prestazioni professionali occasionali Prestazioni rese da professionisti

esterni, Attrezzature, Licenza d’uso software, Telefono, Telematica,

Pubblicazioni.

Attivazione di azioni di placement qualificato per la competitività del sistema produttivo mantovano a scala

provinciale e/o distrettuale.

100.000,00€

Finanziamento Fondazione Cariplo

Collaborazione coordinata e continuativa, Costo del lavoro del

personale strutturato, Materiali minuti, Missioni: rimborsi, Posta,

Prestazioni professionali occasionali Prestazioni rese da professionisti

esterni, Attrezzature, Licenza d’uso software, Telefono, Telematica,

Pubblicazioni.

Attivazione di un’azione di sviluppo di nuove competenze funzionali alla competitività delle imprese

mantovane. Attraverso un’azione di supporto e mentoring rivolta sia ai giovani laureati che alle imprese, si

procederà con l’attivazione di borse lavoro di preinserimento lavorativo che possano garantire ai giovani presi in

carico da imprese mantovane di acquisire, attraverso stage retribuiti in importanti realtà nazionali ed europee,

competenze utili a un’immediata e produttiva spendibilità in impresa.

120.000,00€

Di cui 100.000,00€ finanziamento

Fondazione Cariplo e 20.000,00€

finanziamento Camera di Commercio

Borse di studio, Costo del lavoro del personale strutturato, Materiali

minuti, Missioni: rimborsi,

Attivazione di azioni parallele volte ad agevolare la partecipazione dei giovani all’interno dei processi

d’innovazione e ricerca da promuovere sul territorio. Al fine di replicare nel tempo una reale connessione e

osmosi tra il sistema universitario mantovano e il tessuto produttivo provinciale s’intende verificare il bisogno

d’innovazione, veicolarlo verso i centri di ricerca in grado di rispondere con soluzioni adeguate e agevolare

l’inserimento di giovani ricercatori prima all’interno del percorso di ricerca e poi presso le realtà imprenditoriali.

210.000,00€

Di cui 90.000,00€ finanziamento

Fondazione Cariplo e 120.000,00€

finanziamento Camera di Commercio

Assegni di ricerca, Dottorati di ricerca, Missioni: rimborsi

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Azione 5 - Tempo della creatività

MACRO ATTIVITÀ VALORE VOCI DI SPESA

Promozione e sviluppo di luoghi per la creatività e l’orientamento a valenza territoriale in cui attori non settoriali

sono coinvolti in iniziative trasversali ai tradizionali confini settoriali (competenze associate a specifici bisogni),

mettendo a valore le opportunità offerte dal territorio (riconosciute a partire dagli spazi disponibili) per

sviluppare idee o potenziare interventi già in atto. Si opererà su tre polarità caratteristiche del territorio in grado

di intercettare tutte le realtà presenti sul territorio: Oltrepò mantovano – Centro Culturale di Pegognaga,

Mantova e medio mantovano - Teatreno, Alto mantovano – Centro culturale di Castiglione delle Siviere.

180.000,00€

Finanziamento Fondazione Carialo

Collaborazione coordinata e continuativa, Costo del lavoro del

personale strutturato, Materiali minuti, Missioni: rimborsi, Posta,

Prestazioni professionali occasionali Prestazioni rese da professionisti esterni, Attrezzature, Immobili

(affitto), Pubblicazioni.

Attivazione di concorsi d’idee per giovani da promuovere a scala territoriale al fine di valorizzare e promuovere

l’identità enogastronomica e turistica culturale del territorio: “Concorso di idee per la valorizzazione e

promozione dell’identità enogastronomica” e “Concorso di idee per la valorizzazione e promozione dell’identità

turistico-culturale”.

120.000,00€

Di cui 100.000,00€ finanziamento

Fondazione Cariplo e 20.000,00€

finanziamento Provincia

Borse di studio e premi, Collaborazione coordinata e

continuativa, Costo del lavoro del personale strutturato, Materiali

minuti, Missioni: rimborsi, Posta, Prestazioni professionali occasionali

Prestazioni rese da professionisti esterni, Attrezzature, Pubblicazioni.

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Azione 6 - Tempo della partecipazione e della collettività

MACRO ATTIVITÀ VALORE VOCI DI SPESA

Promozione e supporto, in sinergia con i rispettivi Piani di Zona e con il coinvolgimento attivo delle consulte e

le associazioni giovanili, di azioni progettuali a scala distrettuale gestite dal basso dai giovani sui temi della

coesione sociale e degli stili di vita.

100.000,00€

Di cui 50.000,00€ finanziamento

Fondazione Cariplo e 50.000,00€

finanziamento Provincia

Collaborazione coordinata e continuativa, Costo del lavoro del

personale strutturato, Materiali minuti, Missioni: rimborsi, Posta,

Prestazioni professionali occasionali Prestazioni rese da professionisti esterni, Attrezzature, Immobili

(affitto), Licenza d’uso software, Telefono, Telematica, Pubblicazioni.

Promozione e supporto di azioni volte a favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, puntando ad

attivare all’interno delle singole realtà territoriali “banche del tempo” sostenute dalla partecipazione attiva della

collettività, nell’ambito delle quali promuovere con particolare attenzione la partecipazione maschile, in una

prospettiva attenta ai vincoli sociali di genere.

120.000,00€

Di cui 110.000,00€ finanziamento

Fondazione Cariplo e 10.000,00€

finanziamento Provincia

Collaborazione coordinata e continuativa, Costo del lavoro del

personale strutturato, Materiali minuti, Missioni: rimborsi, Posta,

Prestazioni professionali occasionali Prestazioni rese da professionisti esterni, Attrezzature, Immobili

(affitto), Licenza d’uso software, Telefono, Telematica, Pubblicazioni.

Attivazione, in sinergia con i Piani di Zona, del Fondo Anticrisi promosso dalla Provincia per supportare la

coesione sociale e contestuale avvio di un’azione coordinata e partecipata in materia di sicurezza sociale,

finalizzata alla successiva definizione di un masterplan dei diritti della collettività.

200.000,00€

Finanziamento Provincia

Attribuzioni dirette ai soggetti bisognosi, Materiali minuti, Posta.

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Azione 7 - Governance progettuale

MACRO ATTIVITÀ VALORE VOCI DI SPESA

Governance del progetto 60.000,00€

Finanziamento Fondazione Cariplo

Costituzione (spin-off, ATI, ATS, ecc.), Collaborazione coordinata e continuativa, Costo del lavoro del

personale strutturato, Materiali minuti, Missioni: rimborsi, Posta,

Prestazioni professionali occasionali Prestazioni rese da professionisti

esterni, Attrezzature

Governance della comunicazione 15.000,00€

Finanziamento Fondazione Cariplo

Pubblicazioni, Posta, Prestazioni professionali occasionali Prestazioni

rese da professionisti esterni, Attrezzature

Governance della valutazione 15.000,00€

Finanziamento Fondazione Cariplo

Prestazioni rese da professionisti esterni, Pubblicazioni

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Servizi alla persona

e alla comunità


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