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Il Tesoro del Pentateuco

Date post: 19-Mar-2016
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Meditazioni bibliche quotidiane tratte dal Pentateuco
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Page 1: Il Tesoro del Pentateuco

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ISBN 978 88 89698 31 0

ADI Media

Questo libro di meditazioni raccogliepensieri e riflessioni di noti scrittori e

predicatori del calibro di C.H. Spurgeon,J.R. Miller, R.A. Torrey, M.G. Pearse,

D.L. Moody ed altri. Esso risulta essereun compendio del pensiero evangelicoclassico inerente ai primi cinque libri

della Bibbia. Al pari dei precedenti testidi meditazioni bibliche quotidiane,

anche quelle presenti in quest’operaprendono in esame il testo biblico conun approccio prettamente espositivo,

senza lesinare, però, applicazionipratiche sui libri del Pentateuco,

che spaziano da episodi conosciuticome la creazione, il diluvio, l’esodo e

la conquista di Canaan, insieme a moltialtri forse meno famosi ma altrettanto

importanti. Quest’opera saràsicuramente di arricchimento spiritualeper quanti si accostano ad essa con uncuore sensibile ed una mente aperta.

ADI MediaServizio Pubblicazioni delle “Assemblee di Dio in Italia”

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Page 3: Il Tesoro del Pentateuco

“Il Tesoro Del Pentateuco”© ADI-MediaVia della Formica, 23 - 00155 RomaTel. 06 2251825 - 2284970Fax 06 2251432Email: [email protected]: www.adi-media.it

Servizio Pubblicazioni delleChiese Cristiane Evangeliche“Assemblee di Dio in Italia”

Ottobre 2009 - Tutti i Diritti Riservati

Tradotto e compilato: A cura dell’Editore

Tutte le citazioni bibliche, a meno che non sia indicato diversamente, sono tratte dalla Bibbia Versione Nuova Riveduta - Ed. 1996 Società Biblica di Ginevra - Svizzera

Si ringraziano quanti hanno contribuito alla pubblicazione di questo libro.

Stampa: Rotolito Lombarda - Pioltello (MI)

ISBN 978-88-89698-31-0

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Page 4: Il Tesoro del Pentateuco

P R E FA Z I O N E

Questo libro di meditazioni si aggiunge ai precedenti già pubblicati: ilTesoro dei Salmi e il Tesoro dei Vangeli. L’intento dell’editore è di percorre-re tutte le pagine della Sacra Scrittura attraverso questa serie di testi da in-castonare in una preziosa collana. Questo volume raccoglie pensieri e ri-flessioni di noti scrittori evangelici del calibro di C.H. Spurgeon, J.R.Miller, R.A. Torrey, M.G. Pearse, D.L. Moody ed altri, opportunamenterevisionati e adattati per questo tipo di libro. Esso risulta essere un com-pendio del pensiero evangelico classico inerente ai primi cinque libri del-la Bibbia.

Al pari dei precedenti testi di meditazioni bibliche quotidiane, anchequelle presenti in quest’opera prendono in esame il testo biblico con un ap-proccio prettamente espositivo, senza lesinare, però, applicazioni pratichesui libri del Pentateuco, che spaziano da episodi conosciuti come la creazio-ne, il diluvio, l’esodo e la conquista di Canaan, insieme a molti altri forsemeno famosi ma altrettanto importanti quali il simbolismo del tabernaco-lo e le norme cui doveva attenersi allora il popolo d’Israele. Alcuni argo-menti potranno essere ripresi in più punti, perché presenti in più libri dellaLegge; in alcune parti i toni potrebbero sembrare aspri, ma sempre proficuie necessari per crescere in modo opportuno nelle vie del Signore: autenticodesiderio di ogni vero credente.

Il lettore attento e assennato saprà cogliere il senso più genuino di taliinsegnamenti, grazie alla lettura della Bibbia che precede ed accompagnaogni meditazione. La preghiera e la riflessione, virtù così rare oggi, non po-tranno non essere valide compagne per una proficua lettura di questo libroche mandiamo alle stampe con questo proposito: provvedere, attraversoqueste semplici riflessioni, un arricchimento spirituale per quanti si acco-stano ad esse con un cuore sensibile ed una mente aperta.

L’Editore

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1 G E N N A I O

I L P R I M O G I O R N O

“… Fu sera, poi fu mattina: primo giorno” [GENESI 1:5]

I l nostro versetto contiene una sorta di ritornello che descrive magi-stralmente quanto avvenuto in quei momenti in cui sono descritti

quegli eventi, proprio come farebbe lo spettatore più attento. Questo ritor-nello si trova nei versetti 5, 8, 13, 19, 23, 31, e ci spinge a fare alcune consi-derazioni.

Prima di tutto che “Dio è ordine” e in Lui non c’è mai confusione. L’ar-monia stessa di tutto il creato, di fatto, ci richiama all’ordine che Egli desi-dera dare all’esistenza di quanti sono disposti a lasciarLo operare e diventa-no materia duttile nelle Sue mani onnipotenti.

L’opera che Dio compie, poi, è continua e progressiva fino a quando leg-giamo: “Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono …”(v. 31). Egli agisce, infatti, fino al compimento delle opere Sue. Questo cidà fiducia e certezza, perché “… colui che ha cominciato in voi un’operabuona, la condurrà a compimento fino al giorno di Cristo” (Filippesi 1:6).

Infine, vediamo come dalle tenebre Dio crei la luce. Prima la sera, poi lamattina; prima l’oscurità, poi il chiarore. Questa è un’opera che si ripetequotidianamente nella nostra vita: come avvenuto per ogni dì della crea-zione, così si replicherà come un “divino ritornello” ogni giorno della no-stra esistenza terrena. Il buio, anche quello più fitto della notte, annuncial’arrivo dello splendore del giorno: “… per voi che avete timore del mio no-me [dice il SIGNORE degli eserciti], spunterà il sole della giustizia, la guari-gione sarà nelle sue ali; voi uscirete e salterete, come vitelli fatti uscire dallastalla si leverà il sole della giustizia e la guarigione sarà sotto le sue ali” (Ma-lachia 4:2).

Possano queste semplici considerazioni aiutarci a vivere ogni giorno se-reni e fiduciosi in Colui che non viene mai meno.

Lettura biblica: Genesi 1:1-31

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Page 6: Il Tesoro del Pentateuco

3 G E N N A I O

L’ I S T I T U Z I O N ED E L M AT R I M O N I O

“Poi Dio il SIGNORE disse: «Non è bene che l’uomo sia solo; io gli farò un aiuto che sia adatto a lui»”

[GENESI 2:18]

I l matrimonio non è stato istituito dall’uomo, ma da Dio stesso, findall’inizio della creazione. Dio ha creato il cielo, la terra e ogni altro

essere vivente; ha plasmato pure l’uomo ma a Sua immagine e somiglianza el’ha posto nel giardino in Eden.

Nel piano divino l’uomo ricopre una posizione di prestigio: è signore epadrone di ogni cosa creata ma, nonostante tutto questo, si sente solo; habisogno di un altro essere simile a lui per comunicare e manifestare i proprisentimenti e le proprie emozioni. Dio allora dice: “… Non è bene che l’uo-mo sia solo; io gli farò un aiuto che sia adatto a lui”. Sappiamo tutti quantosia importante e indicativo il modo in cui Dio forma la donna e come la do-ni ad Adamo; non solo sancisce, ma benedice il primo matrimonio in que-sto mondo.

Dio non ha tratto la donna dal capo o dai piedi di Adamo, ma dal suofianco, evidenziando o rimarcando così la posizione che lei deve assumerenel progetto divino della famiglia: la donna non deve mai dominare sul-l’uomo, ma neppure esserne la schiava. Dio le ha dato un ruolo preciso nellavita sociale. La donna virtuosa, infatti “sorveglia l’andamento della sua casae non mangia il pane della pigrizia” (Proverbi 31:27).

La Parola di Dio ci ricorda a proposito dei versetti molto importanti:“Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la chiesa e hadato se stesso per lei” (Efesini 5:25). La vera Chiesa di Cristo è nata dal co-stato forato e sanguinante di Gesù, suo sposo. Con questa immagine che ciparla di donazione completa, di unione e fedeltà reciproca, i coniugi cri-stiani devono mantenere integro e santo questo rapporto in un mondo, do-ve nuovi ma dissoluti modelli di convivenza coniugale vanno a minare per-fino le più elementari regole morali.

Lettura biblica: Genesi 2:18-25

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Page 7: Il Tesoro del Pentateuco

1 1 A P R I L E

U N A M I S S I O N E P E R T E

“Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono». Poi disse: «Dirai così ai figli d’Israele: l’IO SONO mi ha mandato da voi»”

[ESODO 3:14]

È in una “fiamma di fuoco” che il Signore si manifesta e appare a Mo-sè. Egli “arde” d’amore per il Suo popolo in schiavitù, le cui grida

hanno raggiunto l’Onnipotente. L’afflizione degli Israeliti muove la manodell’Eterno Iddio. Egli, quindi, discende per liberarli, per farli uscire da quel-lo stato di schiavitù, per portarli in un paese di grande abbondanza, dovescorre latte e miele. Ed ecco che, mentre la fiamma arde in quel cespuglio,Mosè vi si accosta ancora di più… allora la voce di Dio lo chiama, lo induceall’umiltà e all’adorazione, quindi gli si rivela, esponendogli l’urgenza delSuo piano per la liberazione del popolo d’Israele. Questo è un proposito cheEgli vuole portare a compimento per mezzo di Mosè, che ora ha imparato acontrollare il suo zelo molto spesso sovvertito dai suoi ardori giovanili.

«Or dunque va’; io ti mando…». Mosè ribatte a Dio: «Chi sono io perandare…?» … «Va’, perché io sarò con te…» … «Ecco, quando sarò andatodai figli d’Israele e avrò detto loro: “Il Dio dei vostri padri mi ha mandatoda voi”, se essi dicono: “Qual è il suo nome?” che cosa risponderò loro?».Dio ribadisce a Mosè: «Io sono colui che sono». Poi dichiara ancora:«Dirai così ai figli d’Israele: “l’IO SONO mi ha mandato da voi”.

Quell’“Io sono”, ancora oggi, è un fuoco consumante, quell’“io sono”,ancora oggi, è lo stesso Amore grande e potente quanto la forza di Coluiche è eterno. Quell’“Io sono”, l’Unico degno di essere chiamato in questomodo, vuole salvare, liberare e desidera servirsi di te, sì, proprio di te! Se sol-tanto ti disponi in umiltà, Egli ti farà conoscere il Suo piano, t’indicherà lavia per realizzarLo, quindi, ti fortificherà perché altri possano beneficiaredal Suo intervento in Cristo Gesù. Egli, anche oggi, afferma: “Io sono!” edancora oggi vuole mandare te.

Lettura biblica: Esodo 3:13, 14

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Page 8: Il Tesoro del Pentateuco

1 2 A P R I L E

I L N O M E D I D I O

“Dirai così ai figli d’Israele: «Il Signore, il Dio dei vostri padri, il Dio d’Abraamo, il Dio d’Isacco e il Dio di Giacobbe mi ha mandato da voi. Tale è

il mio nome in eterno; così sarò invocato di generazione in generazione»” [ESODO 3:15]

È importante notare in questo brano quanta chiarezza e bellezzaesprime il meraviglioso nome di Dio: “… tale è il mio nome in

eterno …”. È un nome eccelso, ineffabile, che lo contraddistingue: “Yahwèhl’Eterno Iddio, il Primo e l’Ultimo, l’Alfa e l’Omega, il Principio e la Fine”.La realtà meravigliosa che colpisce maggiormente è che questo Sommo Id-dio, nella Sua grandezza, si prenda cura di poveri esseri umani come noi.

Dio, ancora ai giorni nostri, si preoccupa dell’uomo e vuole liberarlodalle catene del peccato. Ama la Sua creatura e desidera curarla teneramen-te, da buon Padre quale Egli è. Siamo importanti e di gran valore agli occhiSuoi (cfr. Deuteronomio 7:6-8). Il Signore desidera il bene dell’uomo, maalcuni, purtroppo, rifiutano questo grande dono preferendo rimanereschiavi del peccato. La Parola di Dio ci fa conoscere il Suo volere (cfr. Mat-teo 23:37). Il proposito dell’Eterno è quello di radunare e proteggere, men-tre quello del diavolo è disperdere e annichilire.

Dio vuole raccogliere il Suo popolo per guidarlo e nutrirlo con la Suapresenza nel “deserto” della vita. Egli saprà proteggere i Suoi, poiché in que-sto viaggio qualcuno cercherà sempre di ostacolarci. Il nemico ci attaccheràper bloccare il nostro cammino (come fece Faraone con Israele), ma Dio loimpedirà stendendo la Sua mano in nostro favore. Ricorda: Colui che è innoi è più forte di chi è contro di noi! Il Signore ci ha aperto una via sicurache ci permetterà di giungere fino alla nuova Gerusalemme, continuiamo,quindi, a camminare con perseveranza.

Caro amico, se senti di essere stato visitato da Dio, esci dall’oscurità delmondo e unisciti ai riscattati per continuare questo meraviglioso viaggioverso il cielo.

Lettura biblica: Esodo 3:15-22

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Page 9: Il Tesoro del Pentateuco

2 8 G I U G N O

U N S A C R I F I C I O P E R F E T T O

“… Questo è un olocausto, un profumo soave, consumato dal fuoco per il SIGNORE”

[LEVITICO 1:17]

C i si può presentare davanti alla tenda di convegno recando un vi-tello, una pecora, una capra o anche soltanto una tortora o dei

piccioni; si tratta, quindi, di animali domestici di cui si sarebbe potutotranquillamente quantificare il valore economico.

Una collettività dedita alla pastorizia avrebbe dovuto percepire appienola gravità di una simile perdita: il peccato ha un costo elevato in terminipersonali, ha delle conseguenze onerose, un prezzo veramente alto. Ognitrasgressione richiede il sangue, ogni colpa impone un’espiazione, ognipeccato esige la morte.

Il peccatore posa la sua mano sulla testa dell’animale offerto in olocau-sto, quasi a figurare una totale identificazione del colpevole con la vittima.

Sappiamo che tutto questo è una tipologia di ciò che leggeremo nelVangelo: si tratta di un lungo tirocinio, un grande piano preparatorio perfar comprendere all’uomo che, di fronte al peccato, sempre e comunque,qualcuno deve pagare. Eppure i rituali previsti dalla dispensazione mosaicanon hanno avuto un carattere definitivo. La Scrittura dice: “Perché se quelprimo patto fosse stato senza difetto, non vi sarebbe stato bisogno di sosti-tuirlo con un secondo” (Ebrei 8:7), e ancora: “Ma venuto Cristo, sommosacerdote dei beni futuri, egli, attraverso un tabernacolo più grande e piùperfetto … è entrato una volta per sempre nel luogo santissimo … così ci haacquistato una redenzione eterna” (Ebrei 9:11, 12).

Ora però, ringraziando il Signore, il Figlio di Dio, “… con un’unica of-ferta egli ha reso perfetti per sempre quelli che sono santificati” (Ebrei10:14). La colpa è finalmente cancellata, il peccato tolto e la natura umanacompletamente trasformata; questo è il programma eterno e al tempo stes-so la realtà immediata per quanti hanno fatto di Cristo il loro Salvatore.

Lettura biblica: Levitico 1:1-17

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Page 10: Il Tesoro del Pentateuco

1 3 S E T T E M B R E

I L R E Q U I S I T O I M P R E S C I N D I B I L E

“Se il SIGNORE ci è favorevole, ci farà entrare in quel paese e ce lo darà: è un paese dove scorre il latte e il miele”

[NUMERI 14:8]

Q ueste sono le parole centrali della “relazione di minoranza”, in net-to contrasto con l’opinione dominante condivisa dalla maggioran-

za degli esploratori. Caleb e Giosuè non sottovalutano le difficoltà da af-frontare, ma fissano lo sguardo sulle promesse di Dio più che sulle evidenzesfavorevoli. Hanno ferma davanti agli occhi la visione di una terra che ri-vendicano perché l’Eterno l’ha loro assegnata.

Cominciano ad argomentare mettendo Dio al primo posto, per trarrecome conclusione che i nemici sarebbero stati il loro “pascolo” perché l’om-bra che li ha finora coperti si è ritirata, mentre l’Eterno è con Israele.

“Se il SIGNORE ci è favorevole”: è questo il requisito imprescindibile,condizione che sanno peraltro essere soddisfatta, poiché “il SIGNORE è connoi”, così amano esprimersi i due valorosi Israeliti.

Egli li ha redenti dalla schiavitù, li ha attratti a Sé, ha rimediato a tutte leloro necessità e ha promesso loro la terra dei padri. Quali altre prove posso-no ancora attendersi a conferma della fedeltà di Dio? Certamente Egli è lo-ro favorevole! Tuttavia essi corrono il pericolo di compromettere irrepara-bilmente questo “favore” a causa della loro incredulità, del loro timore edella loro ribellione.

Queste cose sono state scritte sicuramente per nostro ammaestramento:ogni appello divino non è soltanto fine a sé stesso, ma è una dimostrazioneche Dio c’è propizio. Egli agisce a nostro favore al punto da mandare Cristoa soffrire e morire sulla croce per redimerci dalla schiavitù del peccato.

Perciò, “Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha datoper noi tutti, non ci donerà forse anche tutte le cose con lui?” (Romani8:32). Sì, l’Eterno c’è favorevole!

Lettura biblica: Numeri 14:1-24

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Page 11: Il Tesoro del Pentateuco

2 2 O T T O B R E

S E N Z A T I M O R I

“Non li temete, perché il SIGNORE, il vostro Dio, combatterà per voi” [DEUTERONOMIO 3:22]

Q uesto è l’incoraggiamento che Mosè rivolge a Giosuè e al popolo,riferendosi ai nemici che avrebbero dovuto affrontare. È naturale

che molti siano assillati da dubbi e timori. Quando Mosè non sarebbe più stato tra loro, come avrebbero fatto? Sa-

rebbero stati in grado di fronteggiare vittoriosamente i nemici come nelpassato? Giosuè, il nuovo condottiero di Israele, sarebbe stato all’altezzadella situazione o avrebbe fatto rimpiangere amaramente il suo predecesso-re, protagonista indiscusso di tante memorabili imprese? Questi e tanti al-tri interrogativi si affacciano prepotentemente alla loro mente.

Giosuè stesso si ritiene impreparato e inadeguato di fronte all’arduocompito che lo attende. Egli avverte con forza la gravità dell’impegno e,nella sua mente, turbinano ansie e perplessità che lo portano a dipingere unfuturo a tinte fosche.

Nemici temibili lo attendono al varco; cosa potrebbe fare, inesperto co-m’è, quando la responsabilità sarebbe ricaduta interamente sulle sue spalle?Mosè con le sue parole richiama tutti alla realtà, non alla condizione natu-rale, ma a quella soprannaturale; non alla miseria della realtà umana, ma al-la gloria di quella divina: “Non li temete, perché il SIGNORE, il vostro Dio,combatterà per voi”. In altre parole: “Avreste ben ragione di temere se la vit-toria risiedesse nella vostra forza e intelligenza o nella strategia del vostrocondottiero, ma poiché la battaglia appartiene all’Eterno, non avete alcunmotivo di preoccuparvi, perché quando Egli si batte per una causa, questapuò considerarsi già vinta in partenza”.

Quante ansie, paure, inibizioni, frustrazioni e turbamenti potremmo ri-sparmiare alla nostra vita se imparassimo, definitivamente, questa semplicema rivoluzionaria lezione: “Non li temete, perché il SIGNORE, il vostro Dio,combatterà per voi!”

Lettura biblica: Deuteronomio 3:16-29

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ISBN 978 88 89698 31 0

ADI Media

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predicatori del calibro di C.H. Spurgeon,J.R. Miller, R.A. Torrey, M.G. Pearse,

D.L. Moody ed altri. Esso risulta essereun compendio del pensiero evangelicoclassico inerente ai primi cinque libri

della Bibbia. Al pari dei precedenti testidi meditazioni bibliche quotidiane,

anche quelle presenti in quest’operaprendono in esame il testo biblico conun approccio prettamente espositivo,

senza lesinare, però, applicazionipratiche sui libri del Pentateuco,

che spaziano da episodi conosciuticome la creazione, il diluvio, l’esodo e

la conquista di Canaan, insieme a moltialtri forse meno famosi ma altrettanto

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