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Il Ve(T)ro - 9

Date post: 04-Aug-2015
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Il Ve(T)ro Valle di lacrime Il 6 ottobre sarà una giornata memorabile per la dura ed eterna battaglia portata avanti per la salvaguardia dell’ambiente: a Colleferro si terrà una manifestazio- ne volta a gridare il suo ‘’NO’’ forte e deciso, al trat- tamento di 425.000 tonnellate di rifiuti nei nuovi im- pianti di ‘’Trattamento Meccanico Biologico’’(TMB), prevista dalle fonti evinte dal memorandum del Ministero dell’Ambiente, tra Colleferro e Paliano. La manifestazio- ne è stata preparata con dedizione dall’organizzazione CVS (Coordinamento Valle del Sacco) in cui ognuno può far sentire la propria voce, contro la scelte scellerate di un’industrializzazione fuori dai parametri di sostenibilità sia economica che ambientale. Negli ultimi anni ripetute segnalazioni e disagi riscontrati a livello sanitario, non lasciano dubbi riguardo il tasso di inquinamento trovato nel bestiame, acqua e aria all’interno della ‘’Valle della Morte’’. La protesta è rivolta anche nei confronti del pia- no rifiuti regionale che prevede due fasi : la prima pia- nificava lo sversamento in discarica di rifiuti, ed il loro incenerimento, oltre quello previsto per gli pneumatici e biomasse; la seconda fase aprirebbe le porte all’ipotesi succitata di creazione di impianti TMB. Senza dubbio una giornata interessante, in cui poter capire più da vicino le problematiche, avere dei confronti, constatare personal- mente i gravi disagi che sono derivati da anni di continui e ripetuti stupri della Valle del Sacco. Il Ve(T)ro, sensibile a tale tematica, ha voluto portare all’attenzione di tutti i cittadini, questo gravoso proble- ma, in quanto l’interesse ambientale non conosce confini, poichè la sicurezza e il futuro delle generazioni più gio- vani non possono essere oggetto di compromessi di alcun tipo. Azzeccagarbugli Periodico intramurario d’informazione trasparente Anno 1° - Numero 9 30-09-2012 CRONACA - pagina 2-3 ATTUALITÁ - pagina 4-5 CULTURA & POLITICA - pagina 6-7 RUBRICHE - pagina 8 Seguici su Facebook : http://www.facebook.com/ilvetro1 per controllare e commentare i nostri articoli Il Ve(T)ro posa in un ambiente salubre Il Ve(T)ro posa in un ambiente inquinato
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Il Ve(T)roValle di lacrime

Il 6 ottobre sarà una giornata memorabile per la dura ed eterna battaglia portata avanti per la salvaguardia dell’ambiente: a Colleferro si terrà una manifestazio-ne volta a gridare il suo ‘’NO’’ forte e deciso, al trat-tamento di 425.000 tonnellate di rifiuti nei nuovi im-pianti di ‘’Trattamento Meccanico Biologico’’(TMB), prevista dalle fonti evinte dal memorandum del Ministero dell’Ambiente, tra Colleferro e Paliano. La manifestazio-ne è stata preparata con dedizione dall’organizzazione CVS (Coordinamento Valle del Sacco) in cui ognuno può far sentire la propria voce, contro la scelte scellerate di un’industrializzazione fuori dai parametri di sostenibilità sia economica che ambientale. Negli ultimi anni ripetute segnalazioni e disagi riscontrati a livello sanitario, non lasciano dubbi riguardo il tasso di inquinamento trovato nel bestiame, acqua e aria all’interno della ‘’Valle della Morte’’. La protesta è rivolta anche nei confronti del pia-no rifiuti regionale che prevede due fasi : la prima pia-nificava lo sversamento in discarica di rifiuti, ed il loro incenerimento, oltre quello previsto per gli pneumatici e biomasse; la seconda fase aprirebbe le porte all’ipotesi succitata di creazione di impianti TMB. Senza dubbio una giornata interessante, in cui poter capire più da vicino le problematiche, avere dei confronti, constatare personal-mente i gravi disagi che sono derivati da anni di continui e ripetuti stupri della Valle del Sacco. Il Ve(T)ro, sensibile a tale tematica, ha voluto portare all’attenzione di tutti i cittadini, questo gravoso proble-ma, in quanto l’interesse ambientale non conosce confini, poichè la sicurezza e il futuro delle generazioni più gio-vani non possono essere oggetto di compromessi di alcun tipo.

Azzeccagarbugli

Periodico intramurario d’informazione trasparente Anno 1° - Numero 9 30-09-2012

CRONACA-

pagina 2-3

ATTUALITÁ-

pagina 4-5

CULTURA & POLITICA-

pagina 6-7

RUBRICHE-

pagina 8

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Il Ve(T)ro posa in un ambiente salubre

Il Ve(T)ro posa in un ambiente inquinato

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La Valle del “Secchio”2

Un problema serio che riguarda anche noi

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Ogni giorno vediamo cosa succe-de in Italia e nel mondo: la politica va male, l’economia va male, c’è la crisi, Il sig. Renzi sale sul palco a Bologna e spara a zero su tutti, lo spread è più o meno in ribasso, Ber-lusconi torna in politica , lo spread è in rialzo, il Movimento 5 stelle è in crisi perché è stato scoperto che dietro Grillo c’è un certo Casaleg-gio (ma chi sarebbe!?!) che da un paio d’anni fa girare su youtube un video quantomeno bizzarro. Poi ci sono i manifesti in paese, c’è l’amministrazione, ci siamo noi, ci sono le mucche. Poi si scopre che un po’ più in là (ma neanche trop-po) sta succedendo un macello:La Valle del Sacco presenta una situazione fortemente compro-messa sotto il profilo ambientale e noi non possiamo non sapere.Il nostro territorio rischia di di-ventare la pattumiera di Roma:

“425.000 tonnellate di rifiuti, que-sta è la quantità complessiva che, da quanto si evince nel Memo-randum del Ministero dell’Am-biente, dovrà essere trattata nei previsti nuovi impianti di Tratta-mento Meccanico Biologico (TMB).I conti tornano! 125.000 sono le tonnellate che si vorrebbero trat-tare a Colle Fagiolara (Collefer-ro); 300.000 quelle indicate da AMA-ACEA per l’impianto si-mile di Castellaccio (Paliano).In sintesi, se si attueranno questi progetti, nel raggio di circa 7,5 Km del nostro territorio vedrem-mo concentrati: una discarica di

rifiuti, due impianti di TMB, due linee di incenerimento rifiuti, una linea di incenerimento pneuma-tici, una linea di incenerimento biomasse, due discariche di rifiuti tossici, una linea di produzione ce-mento.” (da Facebook: “Coordina-mento Valle del Sacco”)Non so se avete presente 425 mila tonnellate di rifiuti(!), sono l’equi-valente di Una gigantesca monta-gna di merda.Questi rifiuti non faranno altro che aggravare una situazione già critica. Già nel passato la valle del Sacco è stata flagellata dalle eson-dazioni del fiume che, carico dei residui dei rifiuti della Snia BPD, ha regalato alla valle grosse quan-tità di sostanze altamente tossiche.Il Beta esaclorocicloesano (β-HCH) è un prodotto di sintesi del Lindano, un fitofarmaco ban-dito nel 2001 perché potenzial-mente nocivo per la salute umana e animale e altamente inquinante. Il β-HCH ha una vita lunga, è so-lubile nei grassi e non può essere metabolizzato dal corpo umano, tranne che nelle donne durante l’allattamento mettendo comun-que a rischio la salute del bambino. Un’acuta esposizione al β-HCH può provocare gravi danni al siste-ma nervoso centrale e molti studi correlano l’esposizione a questa sostanza all’insorgere di diabete, di problemi funzionali alla tiroide e all’apparato riproduttivo.Il β-HCH è stato per anni accu-mulato-smaltito in depositi a cie lo aperto o tramite interramento cau-

sando un grave inquinamento dell’aria, dell’acqua e del terreno.L’esondazione del fiume nel 2005 ha costretto all’abbattimento di bestiame, alla distruzione di pro-dotti agricoli e alla chiusura di al-cune aziende.“Nel 2006 è stato dichiarato lo “sta-to di emergenza socio-economico-ambientale” per la Valle del Sac-co e in particolare per i comuni di Colleferro, Gavignano, Segni, Pa-liano, Anagni, Sgurgola, Morolo, Supino, Ferentino, poi prorogato a più riprese fino ad oggi”. (Wiki-pedia) L’emergenza è confermata dai dati della Commissione Sanità della Regione Lazio, che nel 2009 rende noto come il ß-HCH sia ri-sultato presente tra i 246 campioni di sangue prelevato dagli abitanti della zona (Pietroalviti’s weblog) Il CVS (Coordinamento Valle del Sacco), un’organizzazione territo-riale che racchiude realtà locali di ogni genere, si fa promotore del-la manifestazione del 6 ottobre a Colleferro, fulcro del disastro am-bientale, per affrontare tematiche finora trattate con troppa superfi-cialità.Ciò che ho raccontato è solo una minima parte del “macello” ac-cennato all’inizio. È giusto che anche a Carpineto le persone siano informate su ciò che sta succeden-do. È importante porsi domande, è possibile farne il 6 Ottobre 2012 a Colleferro.

Cabusta Peddesta

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Sporchi da morire è un film docu-mentario del giovane regista Marco Carlucci che racconta Le inchieste del giornalista Carlo Martigli nel mondo degli inceneritori e polveri sottili. Lo scopo del film è quello di rispondere ad alcune domande: È vero che gli inceneritori fanno male? Perché in Italia si conti-nuano a costruire questi impian-ti mentre nel resto del mondo si stanno smantellando? Quali sono i rischi concreti per la salute? Quali sono i danni provocati dalle micro e nano-particelle? Quali sono le possibili alternative? Tramite que-sti input si sviluppano i numerosi reportage che costituiscono il film, accompagnati da altrettanti nume-rosi video scovati in rete.Personaggio centrale del film è lo scienziato prof. Stefano Mon-tanari che, insieme a sua moglie, la dottoressa Gatti, ha scoperto le nano-particelle, cioè delle parti-celle dell’ordine del miliardesimo di metro.È scientificamente testato che que-ste nano-particelle vengono pro-dotte dagli inceneritori, cioè im-pianti utilizzati per lo smaltimento dei rifiuti mediante un processo di combustione ad alta temperatura che hanno come prodotti finali ce-neri e polveri sottili. Queste particelle sono altamente patogeniche ( cioè causano tumori) in quanto non sono bio-degradabi-li dal nostro organismo. gli incene-ritori non sono degli annichilatori della materia, e ciò implica l’indi-struttibilità delle nano-particelle,

ergo sono dei mostruosi strumen-ti di morte. Fermamente critica è la posizione verso i mass-media che troppo spesso divulgano fan-donie su questi impianti mortali. Ad esempio l’oncologo Umberto Veronesi, considerato uno dei lu-minari dell’arte medica afferma in diretta nazionale nella puntata del 25/01/2008 di “che tempo che fa”, che i termovalorizzatori hanno un rischio di produrre cellule tumora-li pari a zero. La sua affermazione non ha alcuna evidenza scientifica. Altro esempio è che nella puntata dell’11/08/00 di Superquark Piero Angela, un “nume” della divulga-zione scientifica, addirittura loda il termovalorizzatore di Barcellona. La domanda che Carlucci si pone è se veramente queste grandi per-sonalità della scienza siano cosi ignoranti o se qualcuno che sta in alto paghi per diffondere queste false informazioni. Inoltre il Prof. Montanari dimostra l’inefficacia dell’incenitore di Vienna, al quale il rampollo della politica italiana Renzi vuole ispirarsi per costruir-ne uno identico a Firenze. Inoltre i termovalorizzatori di Colleferro vengono indicati tra i più perico-losi in Italia e ciò è sicuramente un nota dolente per noi abitanti di un paese limitrofo. Ma in Sporchi da morire non vi è solo critica ma alternative vere e proprie, come la strategia “zero rifiuti” dello scien-ziato Paul Connet. Si tratta di un metodo che ha come scopo quel-lo di raggiungere il riciclaggio del 100 per 100 dei rifiuti, ritirando

dal commercio tutti quei prodot-ti che non sono riciclabili. È una strategia che funziona e San Fran-cisco ne è l’esempio. Infatti nella città californiana si è superata nel 2010 la soglia del 75 per cento di differenziazione dei rifiuti.Altra esempio è il neonato centro rifiuti nato a Colleferro, a poca distanza dal termovalorizzatore, che è è in grado di soddisfare le più recenti tendenze pianificatorie ambientali in tema di recupero di materiali di rifiuti.Nel XVIII secolo Lavoisier affer-mò che nulla si crea, nulla si di-strugge, tutto si trasforma, questo deve essere il paradigma da segui-re per la raccolta e la differenzia-zione dei rifiuti.

Spider Jerusalem

Sporchi da morireUn film che tutti devono vedere

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Estate carpinetanaAnalisi e rendiconto

Archiviata l’estate, arriva l’ora dei bilanci. Il mese di settembre solitamente è mese di consunti-vi: le famiglie si trovano a fare i conti con i libri scolastici, con le spese sostenute per le vacanze estive piuttosto che con la quota di iscrizione alla scuola calcio o la retta universitaria da pagare al figlio. I giovani invece hanno altri problemi (è l’età bellezza, ognuno ha i suoi): fine delle ferie, fine del-le giornate al mare e fine dei falò sulla spiaggia, si ricomincia con gli esami universitari, con il lavo-ro e con quella parsimonia che li accompagnerà per i successivi 11 mesi. I bambini invece diranno ad-dio alla televisione fino a tardi ed alla uscita serale (che solitamente d’inverno non è consentita), per rimettersi lo zainetto in spalla e tornare tra i banchi di scuola. In-fine le Amministrazioni Comunali che dopo aver allietato le serate estive dei propri cittadini con con-certi, manifestazioni e spettaco-li, si trovano a dover liquidare le relative fatture. Se si va sull’Albo pretorio del sito istituzionale del Comune di Carpineto Romano in-fatti, si può trovare la Determina-zione del settore socio-culturale-educativo n. 122 del 09/08/2012. Cos’è? Semplicemente un provve-dimento che ha ad oggetto “Car-pineto Estate 2012. Liquidazione di spesa”. In pratica le spese che sono pervenute al nostro Comune relativamente ai mesi di Luglio ed Agosto. Se andiamo nel dettaglio scopriamo che sono stati spesi:

• 2.000 € per l’Associazione Cul-turale Archivio Aurunco per il concerto della “Notte di san Lo-renzo”;• 400 € per l’anticipo all’Ufficio Stampa per il “Busker”;• 4.300 € all’Associazione Cul-turale Navigatori per l’organizza-zione del “Lepini Blues Festival”;• 484 € destinate alla società Pupa-ro Music Srl per il noleggio di un pianoforte;• 1.000 € al Consorzio i Castelli della Sapienza. Un contributo per l’organizzazione dei “Castelli in Musica”;• 500 € all’Associazione Muay Thai per la “Notte dello sport”;• 400 € per l’organizzazione dell’evento “Ricordandoci” all’o-monima associazione;• 470 € al Foto Ottica di Luca Cam-pagna per la mostra fotografica• 7.683,50 € per il noleggio dell’impianto audio e luci, per la messa in opera e per l’assistenza tecnica a tutti gli spettacoli dell’E-state Carpinetana 2012.A conti fatti il totale delle spese ammonta a 17.237,50 €.

In questo elenco non può non sal-tare agli occhi l’assenza della nota spese per i cosiddetti “fiori all’oc-chiello” dell’Estate Carpinetana: in ordine cronologico l’esibizio-ne degli artisti di strada (in arte Buskers) di Sabato 25 agosto ed il concerto tenutosi in Piazza Regina Margherita il 29 agosto da parte della semi-sconosciuta Naif He-rin. Spese sostenute direttamente

dal Comune (magari attraverso qualche associazione facente da filtro) oppure eventi finanziati da sponsor? Non è dato sapersi. Resta il fatto che ad eccellere e a gremire la piazza, non sono stati gli ospiti d’onore bensì gli artisti locali: i Popularia in primis con i loro tradizionali e travolgenti can-ti popolari, e i chitarristi esibitesi nella Notte della chitarra che tanto hanno fatto spellare le mani a for-za di applausi. Carpineto è da sem-pre il paese della musica e non è un mistero, visti i numerosi gruppi che lo popolano. Ma questa è stata la conferma (l’ennesima) che var-rebbe la pena sostenere ed incenti-vare maggiormente e con più con-vinzione quella che rappresenta una risorsa importante per il nostro paese: la musica. Numerosi infatti sono i bambini che si cimentano in questa esperienza e numerosi sono i ragazzi che vi danno continuità nel tempo continuando a coltiva-re il sogno di potersi affermare un giorno. I sogni, quelli almeno, non si pagano.

Chacun à son goùt

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Il vetro su facebook Il periodico sbarca sul social network più famoso al mondo

L’avventura che accomuna ormai, da un anno a questa parte, la reda-zione de Il Ve(T)ro, prosegue nel suo percorso affrontando tema-tiche e adeguandosi a situazioni che toccano o riguardano il nostro interesse da vicino. L’irresistibile avanzata della tecnologia impone anche a noi, ultimi romantici della parola scritta, di stare a passo con i tempi e di conseguenza creare un profilo Facebook, che ci permetta una maggiore visibilità e una divul-gazione delle notizie più veloce. Certamente tutta l’informazione del nostro giornale sarà contenuta nella versione cartacea distribuita nei consueti punti di smistamen-to, mentre sul nostro profilo ‘’Fa-cebookkiano’’ si possono trovare notizie relative ai numeri succes-sivi, qualche indiscrezione, non-chè tutti le vecchie uscite, per chi avesse curiosità o notalgia di leg-gerle. L’idea di creare un account a nome de Il Ve(T)ro, balenò alla mente della redazione già dai pri-missimi mesi di vita del periodico, ma essa venne sempre posta in stand-by, poichè non erano ancora maturi i tempi per affrontare una simile impresa; invece oggi racco-gliamo il guanto di sfida grazie a voi lettori che ci seguite e ci per-mettete di svolgere il nostro lavoro leggendo e divulgando le notizie, e allo stesso tempo ci gratificate e spronate inviandoci e-mail nella nostra casella postale. Tutti chiari segni che non si poteva attendere oltre per espanderci sul web. Fi-nalmente un’informazione paesa

na che possa essere accessibile a tutti, in ogni parte del mondo ed in maniera più immediata, bastando infatti accedere alla nostra pagina.Ovviamente è possibile scrive-re commenti, lamentele, critiche, consigli insomma tutto ciò che prima veniva fatto solo ed esclusi-vamente tramite posta elettronica, ora può essere facilmente realizza-bile usando Facebook.Potrete inviare messaggi priva-ti che possono essere pubblicati, sull’edizioni cartacee del nostro giornale in forma anonima o pub-blica se ne viene espresso il desi-derio.L’account Facebookkiano co-munque non sarà uno strumen-to che rimpiazzerà la versione cartacea del nostro periodico, (lungi da noi tale esecrabile pen-siero!) bensì un’arma in più per divulgare le notizie e avvenimenti.

In definitiva un passo importante per il nostro periodico, che ha fat-to davvero molta strada da quando è nato. Al di là dell’operato della redazione, è sempre bello vedere come molte persone siano sensibili alle tematiche sociali, alle vicende e necessità che il nostro paese af-fronta ogni anno. La redazione dal canto suo si impegna nuovamente a garantire la trasparenza di infor-mazione e l’amore esclusivo per i fatti, anche sul web. Il profilo è an-cora in fase di completamento, nel frattempo (come molti di voi letto-ri avranno già constatato) la reda-zione si prodigherà nell’inviare ri-chieste La redazione dal canto suo si impegna nuovamente a garanti-re la trasparenza di informazione e l’amore esclusivo per i fatti, anche sul web. Il profilo è ancora in fase di completamento, nel frattempo (come molti di voi lettori avran-no già constatato) la redazione si prodigherà nell’inviare richieste.

Azzecagarbugli

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Intervista ad Enrico CiacciUn pezzo di storia della musica a Carpineto

Il 7 settembre in occasione dell’e-vento “Rock Explosion vol. II”, si è esibito dal vivo Enrico Ciac-ci, maestro indiscusso dello stru-mento a sei corde e fratello del più famoso Little Tony. Tra classici della musica italiana, famosissi-me colonne sonore di vecchi film, e puro rock n’roll, Enrico Ciacci ci ha regalato un’ora e mezzo di strepitoso spettacolo. Noi del Ve(t)ro siamo riusciti a scambiare due chiacchiere con il maestro, qui sot-to riportate.

Come è nata la passione per la chitarra?Mio padre era un musicista e tra-smise a me ed ai miei fratelli que-sta passione ed iniziai a suonare insieme a loro che ero un adole-scente. In quel periodo ci fu l’e-splosione del Rock ‘n’ Roll e di El-vis Presley e noi fummo travolti da questa moda, per cui ci siamo but-tati in questa avventura che dopo 50 anni continua ancora oggi.

Qual è la tua strumentazione?Attualmente uso una due modelli Fender, cioè una stratocaster ed una telecaster. Non sono chitarre vintage, ma sono state costruite appositamente da un liutaio con legni invecchiati e pick-up molto particolari.

Quali sono i chitarristi che più ti hanno influenzato ed ai quali ti

ispiri?Un vero chitarrista ha un pro-prio modo di suonare,una proprio tocco ed una propria personalità artistica, quindi mi è impossibile affermare di ispirarmi a questo o a quello.Ho ascoltato molti chitarristi e da ragazzo, tra i miei preferiti cito pietre miliari come Scottie Moore (chitarrista di Elvis), James Bur-ton (chitarrista di Rickie Nelson ed Elvis) e gli shadows. Quando-crebbi cominciai ad ascoltare chi-tarristi jazz, sicuramente più diffi-cili armonicamente e più completi.

Con Quali artisti hai collaborato durante la sua carriera?

Ho suonato in tutte le colonne so nore di film western composte da Morricone, tra cui in quelle di “per un pugno di dollari”, “per qualche dollaro in più e “Il buo-no il brutto e il cattivo”. Duran te gli anni 60 ho collaborato con molto artisti della RCA (famosa casa discografica) tra cui Endrigo ,Paoli,Tenco, Bindi e la Pavone. Ho collaborato anche con Mina, Modugno e Baglioni, nonché con grandi maestri internazionali come Jerry goldsmith

Può parlarmi di Luigi Tenco, vi-sto la tua strana personalità e la sua misteriosa morte?Conobbi Luigi ad una cena insie-me a Gino Paoli e devo dire che appariva una persona felice, al contrario di quanto si afferma. Si dice che Luigi era una persona tri-ste e ciò lo portò al suicidio, ma io lo ricordo come una persona alle-gra e divertente.

Spider JerusalemLa locandina dell’evento in cui si è esibito il maestro.

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La Regione dei balocchiPiccole conseguenze?

Cari lettori,

pochi giorni fa, la Procura della Repubblica sulla base del recepi-mento di alcune relazioni prove-nienti da Bankitalia, ha aperto un fascicolo d’inchiesta sullo scanda-lo che sta attraversando la nostra Regione.La vicenda dei conti, dei rimborsi, delle spese e dei relativi bonifici messi in atto da Franco Fiorito, consigliere regionale, ex capo-gruppo e tesoriere del Popolo delle Libertà, è arrivata dalle aule politi-che a quelle giudiziarie. Quello su cui il procuratore capo, Giuseppe Pignatone indaga, sono somme di altissima rilevanza ri-scontrabili dai documenti bancari, forniti da Unicredit, presso la cui filiale in consiglio regionale, sono appoggiati i conti Pdl. Con il proseguire delle indagini, si è venuta a scatenare una faida interna al partito, la quale ha por-tato alla luce, oltre che alle varie affermazioni dello stesso Fiorito, che parla di consiglieri che usano i rimborsi per festini, viaggi e mac-chine come si desume dagli atti, implicando conseguentemente quindi la partecipazione di altri al depauperamento dei soldi pubbli-ci, anche spese e riscossioni, pre-levate proprio dai fondi regionali.Ciò che si viene a delineare è un quadro ben più ampio, che non ri-guarda solamente Fiorito ma si al-larga ad altri consiglieri e, stando alle affermazioni della Procura si

potrebbe decidere prima, di am-pliare le indagini a tutto il Pdl ed in seguito a tutto il consiglio regio-nale, in quanto l’indagato afferma di aver fornito la documentazione ed i relativi rendiconti ai coordina-tori di partito e al Presidente della Regione Renata Polverini. Quest’ultima, consegnando le di-missioni il giorno 24 del mese cor-rente, afferma inoltre di non essere a conoscenza dei fatti accaduti; dichiarazione inusuale dato che spetta alla Giunta, la predisposi-zione di atti sia esecutivi che am-ministrativi (come il bilancio) e di fatto a lei in quanto Presidente, la coordinazione di queste attività. Ora il riscontro più grave che si pone in essere, è il mancato finan-ziamento del terzo settore, ovvero quei soggetti che forniscono beni e servizi a carattere pubblico, soldi pubblici usati per finanziare ancora una volta dei mezzi e dei fini, non

conformi alla reale esigenza socia-le. La conseguenza che ne scaturisce, riguarda i giovani molto da vicino, soprattutto quelle fasce più deboli del tessuto sociale, che confidano in un sussidio necessario, da par-te dell’ente più vicino e in questo caso la Regione, che però preferi-sce utilizzare i suoi fondi in altri modi, non risolvendo ed anzi ri-ducendo proprio per mancanza di fondi ad esempio, il problema del-le agevolazioni per l’uso dei mezzi pubblici per gli studenti under 30.Il servizio “Me lo Merito” infatti a quanto pare risulta essere proro-ga to fino al 31 marzo, con la spe-ranza che nel frattempo, vengano date ulteriori notizie. Inoltre, lo sblocco dei pagamenti arretrati per l’erogazione delle borse di studio ancora non avviene, in quanto il valore monetario mancante all’en-te Laziodisu, si stima intorno agli 80 milioni di euro.Di fatto gli ultimi a bussare alle porte della Regione, per veder saldati i propri crediti con essa, sono proprio tutti quegli studenti universitari che non hanno potuto contare sulle proprie borse di stu-dio e quindi indirettamente, anche su di un proprio “DIRITTO”.

Lionel Hutzl’ex capogruppo del PdL, Franco Fiorito.

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Carpineto Romano , 30/09/2012

Responsabile Layout, Prof. Moriarty

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Pillole di storiaOggi parliamo del cittadino Carpinetano più illustre e conosciuto nel mondo: Papa Le-one XIII. Sarebbero troppo lunghe da descrivere le sue gesta, ma agli occhi dei meno esperti egli potrebbe risultare solo il Papa della Rerum Novarum; niente di più sbaglia-to. La sua azione che si svolse tra il 1878 e il 1903, comprende ben 86 encicliche, di cui la suddetta Rerum Novarum e inoltre il suo pontificato si inserisce in un momen-

to storico che apriva alla laicizzazionedella società, vedendolo sempre all’altezza della situazio-ne, e temuto e rispettato nelle relazioni internazionali dai sovrani mondiali. Il 30 settembre 1880, egli scrisse l’enciclica Grande Munus (5° enciclica), con la quale il pontefice esalta i fratelli san-ti Cirillo e Metodio di Tessalonica, per aver svolto un prezioso lavoro di apostolato nell’Europa orientale. Prima ancora che uomo di fede, esso fu un uomo, capace di incarnare la forza della volontà e della giustizia, forse addirittura anacronistico per il suo tempo, ma oggi andrebbe be-nissimo, perchè di uomini che hanno potere e lo usano con giustizia, ce n’è un disperato bisogno.

Azzeccagarbugli

Storie di Donne Immortali“Ci si avvicinerà sempre di più a comprendere la realtà, senza mai arrivare a comprenderla veramente”. C’è chi le stelle le osserva aspettando che cadano, chi invece ne studia ogni particolare tentando di svelarne anche il più piccolo mistero; l’astrofisica Margherita Hack ne è la prova. Nacque novant’an-ni fa a Firenze, lì avviò studi di natura scientifica, volti all’osservazione della natura fisica dei corpi celesti, presto coronati con una laurea in astrofisica. Temeraria e di certo intraprendente, la Hack non si è mai spaventata dinanzi ad un universo senza dubbio infinito, consapevole sempre del limite tra il reale e l’immaginario, tra il principio e la fine di ogni cosa, dal cosmo all’uomo. Nel corso della sua lunga vita non ha mai sentito l’esigenza di credere in qualche religione o di pregare un dio, inevitabile probabilmente da una donna che costantemente mette in discussione la materia e la sua natura; ma si dedicò completamente alla cosmologia e ancora oggi si batte per la divulgazione scientifica. Oltre al profilo scientifico, la Hack presenta un volto umano: da sempre combatte per la difesa dei diritti civili di ogni essere vivente; convinta vegetariana, dalla parte di chi sceglie la dura strada dell’eutanasia, lei non ha mai nascosto il suo parere e ha fatto della libertà di pensiero il suo punto di forza. Nonostante l’incalzare del tempo e dell’età, il suo lavoro di ricerca continua, e da autentica scienziata sfida ancora l’infinito e le sue forme; la comunità scientifica italiana è fiera di avere una donna come lei.

Veritas filia temporis


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