Date post: | 21-Jun-2015 |
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Il volto pubblico del software libero 1Laura Bertellotti
o
Il VOLTO PUBBLICO DEL SOFTWARE LIBERO
Indagine sull'adozione del software libero nei Comuni della Regione Toscana
Tesi di Laura Bertellotti Pisa, 12 luglio 2010
Il volto pubblico del software libero 2Laura Bertellotti
Argomenti
1. Rivoluzione digitale
2. Il software libero
3. Il software libero nella Pubblica Amministrazione
4. Indagine sull'uso del software libero nei Comuni della Regione Toscana
5. Educare con il software libero. Educare al software libero
6. Conclusioni
Il volto pubblico del software libero 3Laura Bertellotti
1. La rivoluzione digitale
Conseguenze
•Digitalizzazione
•Dematerializzazione
•Delocalizzazione
•Disintermediazione
Telematica e Informatica permettono:
• Libero accesso ai
contenuti
• Condivisione
• Partecipazione
Cause
•Sviluppo e diffusione Internet
•Banda larga
•Tecnologie compressione dati
CONOSCENZA IMPRIGIONATADIGITAL DIVIDE
Diritto d'autore
Brevetti
Licenze
Penetrazione di Internet nel mondo
26,6%(Fonte: Internet World Stats 2009)
Il volto pubblico del software libero 4Laura Bertellotti
1. La rivoluzione digitale
La conoscenza liberata
Nuove forme di tutela della proprietà intellettuale basate sulla libera circolazione dei contenuti DIRITTO D'AUTORE (COPYRIGHT)
Riconosce all'autore il diritto esclusivo di duplicazione, elaborazione, riproduzione e utilizzazione economica della sua propria creazione.
Chiunque voglia usufruire dell'opera è tenuto a versare al creatore un compenso in termini monetari.
COPYLEFT
• Nasce da un’idea di Richard Stallmann
• Per il software
• Si basa sul Copyright, lo implementa e rinnova.
• Modello alternativo di gestione dei diritti d'autore basato su un sistema di licenze in cui l’autore indica ai fruitori che l’opera può essere utilizzata, diffusa e modificata liberamente, pur nel rispetto di alcune condizioni essenziali
• Licenza copyleft diventa un Permesso d’autore
• Scopo è creare una cultura libera in cui contenuti non più protetti possano circolare liberamente.
CREATIVE COMMONS
Organizzazione no profit che definisce un set di licenze che permettono all’autore di concedere alcuni dei suoi diritti
Adegua le licenze alle legislazioni dei vari Paesi (internazionale)
Fornisce dei tools per la scelta della licenza più appropriata
Il volto pubblico del software libero 5Laura Bertellotti
2. Il software libero
Che cosa è?Qualsiasi software distribuito con una licenza che ne permetta la libera distribuzione in forma sorgente e che conferisca all’utente la possibilità di modificare il programma originario e di poterne distribuire la versione modificata.
LIBERTA' 0 La libertà di eseguire il programma a qualsiasi scopo
LIBERTA' 1 La libertà di studiare come il programma lavora e adattarlo alle proprie necessità
LIBERTA' 2 La libertà di distribuire copie a chi ne ha bisogno
LIBERTA' 3 La libertà di migliorare il programma e rilasciare i propri miglioramenti al pubblico in modo che l’intera comunità ne benefici
Free Software
Secondo la FSF di Stallman il sw deve essere libero non in quanto gratuito ma per una questione etica e di principio.
Open source
Comunità open source condivide in larga misura le posizioni del mondo del free software ma non enfatizza gli aspetti etici, fondando le proprie scelte e motivazioni su convinzioni di carattere economico e politico.
Il volto pubblico del software libero 6Laura Bertellotti
Cattedrale BazaarGERARCHIA
ORDINE
CONTROLLO
PROGRAMMAZIONE
CHIUSURA
DIFESA DEI CONFINI
AUTONOMIA
DISORDINE
LIBERTA' DI ACCESSO
AUTO-ORGANIZZAZIONE
APERTURA
COOPERAZIONE E
SCAMBIO
2. Il software libero
MODELLO ORGANIZZATIVO PROPRIETARIO VS LIBERO
COMUNITA'
Milioni di utenti interconnessi nella Rete riescono a cooperare, scambiando e mettendo a disposizione in forma virtuale il proprio capitale umano, formato da competenze e background personali, dando vita a veri e propri modelli alternativi di business.
Partecipazione
Libertà
Democrazia sono i pilastri delle comunità virtuali degli sviluppatori di sofware libero.
Il volto pubblico del software libero 7Laura Bertellotti
2. Il software libero
Motivazioni alla partecipazione volontaria a progetti di sviluppo di software libero
ECONOMIA DEL DONO
Il volto pubblico del software libero 8Laura Bertellotti
2. Il software libero
Economicamente il software è pura informazione e come tale è un bene non escludibile e non rivale, così come la conoscenza.
Il software è soggetto a
ESTERNALITA' DI RETEESTERNALITA' DI RETE
ECONOMIE DI SCALAECONOMIE DI SCALA
SWITCHING COST
LOCK-IN
Si presenta in ogni mercato in cui il numero di utilizzatori totali di un bene è un attributo rilevante per determinare l'utilità del bene stesso.
Le tecnologie caratterizzate da consistenti effetti di rete tendono a esibire periodi molto lunghi di introduzione seguiti da una crescita esplosiva.
Questo andamento è noto come feedback positivo: al crescere del numero di utenti che sono già dotati della nuova tecnologia, un numero sempre maggiore di altri utenti vengono da questa attratti.
Nel caso in cui venga raggiunta la massa critica, allora il prodotto conquista il mercato.
Per raggiungere la massa critica il valore fondamentale sono le aspettative.
Il prodotto che tutti si aspettano che diventi lo standard, diventerà poi effettivamente tale.
Il costo unitario di produzione diminuisce al crescere della scala di produzione.
Nel caso dell'informazione il costo spesso è concentrato nella produzione della "prima copia", che può poi essere duplicata a zero costi.
ALTI COSTI FISSIBASSI COSTI MARGINALI
Il volto pubblico del software libero 9Laura Bertellotti
Il software è soggetto a
ESTERNALITA' DI RETE
ECONOMIE DI SCALA
SWITCHING COSTSWITCHING COST
LOCK-INLOCK-IN
2. Il software libero
Costi di transizione da una tecnologia ad un’altra
Quando i costi per passare da una tecnologia ad un’altra sono rilevanti
Nell’economia dell’informazione gli switching cost sono la norma.
Gli switching cost costituiscono una barriera all’entrata per nuovi produttori, in quanto vincolano i clienti ai fornitori esistenti.
Per entrare è necessario liberare i clienti dal lock-in che li lega a questi ultimi.
Lock-in imprigionano il compratore obbligandolo a determinate scelte di acquisto, pur avendo a disposizione una varietà consistente di prodotti tecnologici tra i quali scegliere.
Il volto pubblico del software libero 10Laura Bertellotti
2. Il software libero
COMMONS BASED PEER PRODUCTION Nuovo modello di produzione
Energia creativa della massa coordinata e canalizzata, grazie all'efficienza della Rete, in progetti economicamente significativi, in assenza di una tradizionale organizzazione gerarchica.
Le persone coinvolte in questo processo di produzione sociale cooperano in maniera volontaria per diffondere informazioni, produrre conoscenza e creare cultura.
MODULARITA' Assemblaggio di più componenti sviluppate tra loro in contesti differenti, che garantisce una produzione incrementale e asincrona che si avvale delle diverse competenze prestate dagli sviluppatori nei diversi contesti.
GRANULARITA'Dimensione di questi moduli calcolata in termini di tempo e lavoro che un singolo individuo deve investire per produrli. Laddove il lavoro è minimo e richieda un minor dispendio di energie la partecipazione sarà maggiore
VALORI INDIVIDUALI
Autonomia
Indipendenza
Liberazione
Creatività
Produttività
Industria
VALORI SOCIALI
Benevolenza
Carità
Generosità
Altruismo
Socialità
Amicizia
Cameratismo
Cooperazione
Senso civico
Il volto pubblico del software libero 11Laura Bertellotti
3. Il software libero nella Pubblica Amministrazione
Pubblica Amministrazione 2.0
e-Government
Relazione bidirezionale con il cittadino
Processi basati su condivisione e partecipazione
Libero accesso ai processi amministrativi
Intelligenza collettiva per migliorare la gestione interna e l’efficienza dei servizi offerti
Innovare la Pubblica Amministrazione
Semplificare i processi per il cittadino
Garantire interoperabilità e cooperazione
Costruire la cittadinanza digitale e l'e-Democracy
Superare il digital divide e garantire l'accessibilita
Migliorare la trasparenza, il controllo e l'efficacia della spesa pubblica
Favorire la competitività delle imprese e la crescita del mercato delle
ICT
Adottare un approccio sistemico per la misurazione della qualità e
dell'efficienza .
Quali sono i requisiti fondamentali che un software deve avere per poter essere considerato ideale per l'uso nella Pubblica Amministrazione (PA)?
Trasparenza e Interoperabilità
Qualità e Sicurezza
Indipendenza
Attenzione all'economia
Innovazione
Sicurezza personale e libertà di espressione
Miglioramento per la Società
Il volto pubblico del software libero 12Laura Bertellotti
3. Il software libero nella Pubblica Amministrazione
Che cosa deve garantire la PA quando acquisisce software?
Pluralismo
Concorrenza
Sicurezza
Integrazione con il software in uso
Continuità e leggibilità dei dati in futuro
Interoperabilità e Cooperazione
Tracciabilità
Che cosa deve garantirsi la PA quando acquisisce software?
Essere proprietaria della “struttura dei dati”
Essere proprietaria del software custom
Ottenere soluzioni con il miglior
prezzo/prestazioni
Ottenere manutenzione con il miglior
rapporto prezzo/prestazioni
Verificare il TCO (Total Cost of
Ownership)
Garantirsi di poter cambiare fornitoreCosa deve garantire la PA ai cittadini? Trasparenza
Privacy
Accessibilità (sia per quanto riguarda la disponibilità
dei documenti che per l’accesso ai diversamente abili)
Possibilità di leggere documenti pubblici (o partecipare a bandi
pubblici) senza dover acquisire alcun software (o licenza)Fonte: Contenuti di Flavia Marzano
Il volto pubblico del software libero 13Laura Bertellotti
3. Il software libero nella Pubblica Amministrazione
NORMATIVE:
2002: Linee guida del Governo per lo sviluppo della Società dell’InformazioneIntroducono la definizione nominale di “Open Source”: “Si diffonderanno gli standard aperti e i software Open Source, cioè i software liberi, la cui proprietà non sia di un singolo fornitore ma governati da una licenza d’uso che ne garantisce la possibilità di libero utilizzo, scambio, studio e modificabilità”.
2002: Disegno di Legge proposto dall'On. Pietro Folena e del Sen. Fiorello Cortiana Promuove l'uso del software libero nell'amministrazione come scelta strategica ai fini di garantire indipendenza culturale ed economica all'Italia. Obbligo di “utilizzare nella propria attività programmi per elaboratore elettronico dei quali si possieda il codice sorgente”.
2003: Direttiva Ministro Stanca
2005: Codice Amministrazione Digitale
2007: Legge Finanziaria art. 1 prevede l’erogazione di 10 milioni di euro l’anno, per tre anni, a sostegno dei progetti per la Società dell’Informazione, nell’ambito dei quali la priorità viene assegnata a quelli che utilizzano e/o sviluppano applicazioni a codice sorgente aperto per la PA.
Criteri tecnici di comparazione: La PA nell'acquisto dei programmi informatici deve privilegiare le soluzioni che garantiscano la disponibilità del codice sorgente per l'ispezione e la tracciabilità da parte delle Pubbliche Amministrazioni, esportino dati e documenti in più formati, di cui almeno uno di tipo aperto.
Il volto pubblico del software libero 14Laura Bertellotti
3. Il software libero nella Pubblica Amministrazione
TOSCANA: prima Regione ad avere un chiaro indirizzo
verso la scelta di software libero
2004: Promozione dell'amministrazione elettronica e della società dell'informazione e della conoscenza nel sistema regionale. Disciplina della Rete telematica regionale toscana
Art 4.” ...promozione, sostegno ed utilizzo preferenziale di soluzioni basate su programmi con codice sorgente aperto, in osservanza del principio di neutralità tecnologica, al fine di abilitare l’interoperabilità di componenti prodotti da una pluralità di fornitori, di favorirne la possibilità di riuso, di ottimizzare le risorse e di garantire la piena conoscenza del processo di trattamento dei dati”
2009: Istituzione del sistema informativo e del sistema statistico regionale. Misure per il coordinamento delle infrastrutture e dei servizi per lo sviluppo della societàdell’informazione e della conoscenza
Art.26. 1. La Regione, nel rispetto della normativa statale in materia di informatizzazione della pubblica amministrazione, sostiene l’innovazione, incentiva la ricerca e promuove lo sviluppo e la diffusione di programmi informatici a codice sorgente aperto e di formati liberi come strumenti e modalità operative in grado di assicurare la libertà di accesso, l’interoperabilità tra le applicazioni ed i servizi, l’uso e lo sviluppo delle tecnologie, il pluralismo e la crescita della competitività nell’offerta dei prodotti informatici.
Il volto pubblico del software libero 15Laura Bertellotti
Si è scelto di focalizzare l'attenzione sulla scelta del software nei Comuni pur non rappresentando la totalità delle realtà pubbliche della Regione.
DIFFUSI
OMOGENEI
DISTINGUIBILI SOLO IN BASE ALLA DIMENSIONE
CAMPIONE: Sulla base dei 287 Comuni presenti sul territorio toscano, EROSS ha elaborato un campione composto da 164 Comuni suddivisi in quattro fasce dimensionali secondo la popolazione residente.
4. Indagine sul software libero nei Comuni della Regione Toscana
A >15.000
B 15.000<>5.000
C 5.000<>3.000
D <3.000
Il volto pubblico del software libero 16Laura Bertellotti
4. Indagine sul software libero nei Comuni della Regione Toscana
METODO D'INDAGINE E STRUMENTI
Durata: 8 mesi di cui 3 di raccolta dati (marzo-maggio 2010)
Somministrazione di un questionario per raccogliere informazioni qualitative e quantitative sui software utilizzati nei Comuni.
Destinato ai Responsabili dei Sistemi Informativi dei singoli Comuni.
Fase 1: Presentazione iniziativa attraverso canali istituzionali
Fase 2: Invio del questionario attraverso mailing list istituzionale
Fase 3: Contatto telefonico con i Responsabili
- Per verificare l'effettiva ricezione del materiale - Per offrire un aiuto nella compilazione - Per chiarire eventuali dubbi - Per raccogliere i feedback
Fase 4: Controllo dei questionari ricevuti e controllo della coerenza e sollecito dei questionari mancanti
Fase 5: Eventuale ulteriore contatto con i Responsabili
Fase 6: Analisi e restituzione dei dati
Il volto pubblico del software libero 17Laura Bertellotti
4. Indagine sul software libero nei Comuni della Regione Toscana
METODO D'INDAGINE E STRUMENTI
QUESTIONARIO:
Modulo I: Per investigare la presenza di software libero e le politiche di indirizzo adottate in materia nelle diverse amministrazioni.
Modulo II: Per analizzare nello specifico i software (open, proprietari e di tipo server) utilizzati e per stimare le diverse voci di spesa in software supportate dall'Ente.
Riadattato e modificato sulla base del questionario EROSS
Foglio elettronico semplice e intuitivo
Somministrato via posta elettronica
Completo di una guida alla compilazione
INDAGINE SULL'USO DEI SOFTWARE FLOSS NEI COMUNI DELLA REGIONE TOSCANA
ND Domanda Si No Non so Gen Spec Ded Resp Ute Rag Cons Altri N.Forn Ness Migra
D11 1
D21 1
D31 1
D32 1
D33 1
D34 1
D35 1
D41 1
Il vostro Ente utilizza software free o open source?
Il vostro Ente ha adottato un atto di indirizzo strategico o amministrativo avente ad oggetto l'adozione di software free o open source?
L'Ente ha sviluppato o ha fatto sviluppare software (FLOSS e non) che potrebbe essere proficuamente riusato da altre amministrazioni?
L'Ente detiene la proprietà del software?
La politica dell'Ente promuove la pratica del riuso?
L'Ente ha fino ad oggi ricevuto richieste di riuso?
Quale è la tipologia del software (FLOSS e non) sviluppato ?
Chi ha maggior peso nella scelta su quali software (FLOSS e non) acquisire ed utilizzare nell'organizzazione?
Il volto pubblico del software libero 18Laura Bertellotti
RISULTATI
•I questionari ricevuti non hanno superato il 40% del campione
•I più partecipativi sono i Comuni di dimensione medio-grande
Nonostante i dati non siano realmente rappresentativi della realtà, la loro analisi è ugualmente utile
4. Indagine sul software libero nei Comuni della Regione Toscana
Il volto pubblico del software libero 19Laura Bertellotti
4. Indagine sul software libero nei Comuni della Regione Toscana
RISULTATI
Il vostro Ente utilizza software free o open source?
L' 83,5% dei Comuni ha risposto affermativamente.
Il volto pubblico del software libero 20Laura Bertellotti
4. Indagine sul software libero nei Comuni della Regione Toscana
RISULTATI
Relazione tra grado di utilizzo dichiarato di software libero per fascia dimensionale e il possesso di uno specifico ATTO DI INDIRIZZO a favore del software libero.
Il volto pubblico del software libero 21Laura Bertellotti
4. Indagine sul software libero nei Comuni della Regione Toscana
RISULTATI
Se l'amministrazione decidesse di cambiare le piattaforme IT o i fornitori di servizi quali sarebbero i maggiori ostacoli? Max 3 risposte
Il volto pubblico del software libero 22Laura Bertellotti
4. Indagine sul software libero nei Comuni della Regione Toscana
OSTACOLI e RISULTATI COLLATERALI
Problemi di comunicazione
Il 73% dei Responsabili dei Sistemi Informativi contattati dichiara di non aver ricevuto le molteplici comunicazioni via posta elettronica inviate dalla Regione, o di non averle lette.
Cause
Liste dei contatti non aggiornate in maniera costante
Abuso delle comunicazioni
Scarsa abitudine a consultare annunci sulle pagine web istituzionali.
Si è riusciti a contattare solo il 46% dei Responsabili nonostante circa 600 telefonate e l'uso degli elenchi forniti dalla Regione, delle liste dei referenti per i Comuni aderenti a RTRT, degli URP e dei siti web dei singoli Enti
Generale imprecisione dei dati forniti
Responsabili spesso irreperibili
Responsabili esterni alla struttura
Assenza di un Responsabile univoco nei piccoli Comuni
Numero di questionari ricevuti per sollecito
Il volto pubblico del software libero 23Laura Bertellotti
4. Indagine sul software libero nei Comuni della Regione Toscana
OSTACOLI e RISULTATI COLLATERALI
Numero di questionari ricevuti per settimana in base alle sollecitazioni effettuate
Il volto pubblico del software libero 24Laura Bertellotti
4. Indagine sul software libero nei Comuni della Regione Toscana
Conclusioni all'indagine
L'uso di software libero in maniera assolutamente minoritaria viene supportato da uno specifico atto di indirizzo.
La scelta del software libero sembra essere una pratica disomogenea e priva di reali e coerenti correlazioni che evidenzino una tendenza univoca dei comportamenti dei Comuni.
Si riscontrano difficoltà nel dialogo cittadino-Pubblica Amministrazione e quindi ritardo rispetto alla tanto discussa PA 2.0 ferma alla fase di sperimentazione.
E' scarsa la propensione al rischio dei funzionari amministrativi, difficilmente predisposti a cambiare le abitudini consolidate, andando ad assumersi la responsabilità in prima persona di scelte singole e azzardate.
Soluzioni
Presenza e formulazione di atti di indirizzo chiari e specifici che razionalizzino e rendano omogenee le scelte da adottare
Promozione e diffusione di conoscenza sul software libero
Centri di competenza come centri di coordinamento e controllo
Educazione tecnologica
Il volto pubblico del software libero 25Laura Bertellotti
Scuola 2.0
Alunni digital natives
Cambiano il metodo di insegnamento e gli strumenti.
Internet protagonista della didattica e delle relazioni.
Software libero come concreta possibilità.
EXTREMADURA - SPAGNA
1997: Il Governo dell'Extremadura sceglie di attuare una strategia di sviluppo basata sulla Società dell'Informazione:
Internet come servizio pubblico.
2002: Nasce GNULinEX, progetto di software libero interamente creato nei confini regionali.
Prima installazione su 6.000 pc dei centri educativi, nella misura di un pc ogni due studenti.
LinEX Colegios
Percorso di alfabetizzazione tecnologica dei cittadini
Implementazione nella Pubblica Amministrazione
5. Educare al software libero. Educare con il software libero
Oggi: 70.000 computer installati nei centri educativi
Costo attuale di mantenimento a carico della Giunta di 60 euro annui per computer
OTTIMIZZAZIONE DEGLI INVESTIMENTI
SVILUPPO IN ACCORDO CON I BISOGNI
INDIPENDENZA TECNOLOGICA
SODDISFAZIONE UTENTI FINALI
CITTADINI TECNOLOGICAMENTE
COMPETENTI
Il volto pubblico del software libero 26Laura Bertellotti
5. Educare al software libero. Educare con il software libero
Comune di Pisa
Progetti sinergici per rivoluzionare e arricchire il sistema scolastico di dotazioni tecnologiche basate su soluzioni software libero.
AULE INFORMATICHE A COSTO ZERO Raccolta dei PC: Vengono donati da aziende e Enti pisani i PC vecchi o non più conformi ai propri bisogni Installazione di software libero sui PC donati Dotazione di connessione a banda larga (scuole=nodi) Percorsi di formazione per i docenti Autosostenibilità, riciclo, partecipazione ed economia
SMART SCHOOL Lavagne interattive multimediali + proiettore + netbook Interattività e Partecipazione
SMART INCLUSION Dedicato ad alunni costretti a periodi di degenza in Ospedale Terminali touch screen con webcam e microfono permettono agli alunni di comunicare in tempo reale con la propria classe e visualizzare la lavagna elettronica.
PORTALE SCUOLE Piattaforme wiki dedicate agli alunni e alle famiglie. Confronto, informazioni, dibattito e partecipazione
Il volto pubblico del software libero 27Laura Bertellotti
Se fai piani per un anno, semina riso.Se fai piani per dieci anni, pianta alberi.Se fai piani per una vita, forma ed educa persone.
Antico proverbio cinese
6. Conclusioni
GRAZIE PER L'ATTENZIONE