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ilbrindisino 31

Date post: 30-Mar-2016
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Mensile di informazione della provincia di Brindisi
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Anno 3 N°31 GIUGNO 2010 www.ilbrindisino.it Direttore Responsabile Gianni Cannalire DISTRIBUZIONE GRATUITA "Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - 70% DCB S1/BR" T-SHIRT 5,00 KIT CALCIO CON CALZE 10,00 Francavilla Fontana (BR) - Viale Lilla 61/63 cell. 392 3005133 San Giorgio J. (TA) - Via Roma ang. Via Serro infoline 099.5916800 Affascinante viaggio nella storia da pag 12 a 14 In compagnia dello studioso Michele Ciracì Il biscotto cegliese FOCUS CEGLIE Il rilancio turistico nei progetti dell'Amministrazione comunale e della Pro Loco Un fornaio ci svela i segreti del successo di questo prodotto tipico CONCORSO Due studentesse si sono aggiudicate il pri- mo premio al concorso "Raccontaci la tua città in 30 righe". Si tratta di Alessandra Altavilla (nella foto sopra) e di Sara Libardo (foto sotto) Sul prossimo numero Focus su San Vito SPORT BASKET La Soavegel Francavilla in serie B a pag 18 Un Casinò per il "Castello degli Imperiali" FRANCAVILLA a pag 17 É partito il count-down per il Palazzetto dello Sport da pag 7 a 9 da pag 3 a 5
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Anno 3 N°31GIUGNO 2010

www.ilbrindisino.itDirettore Responsabile Gianni Cannalire

DISTRIBUZIONE GRATUITA

"Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - 70% DCB S1/BR"

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Affascinante viaggio nella storia

da pag 12 a 14

In compagniadello studiosoMichele Ciracì

Il biscotto cegliese

FOCUS CEGLIE

Il rilancio turistico nei progettidell'Amministrazione comunale e della

Pro Loco

Un fornaio ci svelai segreti del successo

di questo prodotto tipico

CONCORSO

Due studentesse si sono aggiudicate il pri-mo premio al concorso "Raccontaci la tua

città in 30 righe". Si tratta diAlessandra Altavilla (nella foto sopra)

e di Sara Libardo (foto sotto)

Sul prossimonumero

Focus su San Vito

SPORT BASKET

La Soavegel Francavillain serie B

a pag 18

Un Casinò per il "Castello degli Imperiali"

FRANCAVILLA

a pag 17

É partito il count-down peril Palazzetto dello Sport

da pag 7 a 9

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Per "ilbrindisino" è scattato il conto alla rovescia per la fine dei lavori

Palazzetto dello Sport- 13 mesi

francavilla di Gianni Cannalire

Servizi a pag. 4 e 5

· UNA VEDUTA DALL'ALTO DEL PALAZZETTO CON UNA RICOSTRUZIONE COMPUTERIZZATA DI UN CAMPO DA GIOCO

IVredazione@ .it

francavilla di Gianni Cannalire

A BRINDISI in via P. Togliatti, 52 - Tel. 0831 51 5796 e in PROVINCIA

Un sogno vecchio e tante promesse in questi ultimi 30 anni. Finalmen-te il Palazzetto dello Sport inizia a

prendere corpo ed anima nell’area recin-tata situata tra la fine di via Fabio Filzi e l’inizio di via Piero Argentina, lì dove fino a poco tempo addietro sorgevano i ruderi delle fondamenta di un’altra opera pubblica, il centro anziani iniziato negli anni ’80 (all'epoca comandava la Dc ed il Psi). “Il Brindisino” ha deciso di seguire pas-so dopo passo quest'opera documentan-do con tanto di foto ciò che fino ad oggi è stato realizzato, a pochi mesi dall'avvio del cantiere. “Sono stati realizzati i co-siddetti corpi bassi e le strutture portanti. Sono stati eretti i corpi di fabbrica riguar-dante gli spogliatoi ed i servizi igienici

per il pubblico”, ci spiegano nella visita al cantiere l'architetto Nicola Martina e Giancarlo Cimenis, ditta subappaltatrice dei lavori.Il palazzetto avrà una superficie coperta di 2.742 metri quadri, una superficie a verde di 1.774 metri quadri, marciapiedi esterni ed un piazzale adibito a parcheg-gio di 5.313 metri quadri. Qui troveran-no posto 116 auto, 12 riservati ai disabili e tre posti per i bus. All’esterno il pro-spetto principale di ingresso si presenta con una superficie compatta lievemente chiaroscurata dalla vetrata. All’interno il piano di gioco è circondato da per-corsi che distribuiscono da una parte gli spogliatoi degli atleti, sala riunioni, sala stampa, palestra, dall’altra il pubblico con ingresso principale, servizi igienici,

pronto soccorso, bar-ristoro ed ingresso di servizio. In questo complesso sporti-vo che sarà coperto da una struttura di legno lamellare si potranno tenere, come si evince dall’intero progetto, incontri di pallacanestro, pallavolo, manifestazione ginniche e di box. Fino ad oggi la società di basket “Soa-vegel” e quella di pallavolo sono state

costrette, con grandi sacrifici, ad “ar-rangiarsi” senza la possibilità di essere seguiti, come dovrebbero, dal pubblico amico.Il termine contrattuale per la consegna dei lavori è previsto per luglio 2011. La società di basket spera di poter avere in consegna il Palazzetto già entro l'anno. Il conto alla rovescia è già scattato.

“Il Palazzetto – dice uno dei tecnici l’architetto Ni-cola Martina (nella foto a sinistra; l’altro progettista è l’architetto Angelo Fe-dele) - è stato concepito come una “macchina per lo Sport” capace di soddi-sfare le esigenze dell’atleta

e del tifoso, ma allo stesso tempo essere sede di attra-zioni culturali. L’obiettivo è quello di poter garantire il massimo benessere sia per lo svolgimento di attivi-tà sportive e ginniche e sia per lo svolgimento di con-certi ed altre attività”.

La ditta che si è aggiudicata l’appalto è la società “Edil.Sar.Tom Srl” di Fa-sano per un importo contrattuale pari a 2.264.349,29 di cui 2.206.712,27 per lavori al netto del ribasso d’asta (24,255%) e 57.637,02 per oneri rela-tivi alla sicurezza non soggetti a ribas-so. La previsione di spesa del progetto ammonta a 3milioni e 500mila euro.

Blitz al cantiere: ecco cosa è stato già realizzato

· IL PLASTICO DELL'OPERA

Vredazione@ .it

Fine settembre 2009. Una busta contenente due car-tucce da caccia ed una lette-

ra intimidatoria furono fatte recapitare in municipio. Nel farneticante messaggio

un avvertimento riferito ai ritardi circa la realizzazione del Palazzetto dello sport. Un quasi analogo messag-gio il 9 luglio 2008. Un'al-tra busta contenente un proiettile ed un messaggio intimidatorio fu all'epoca indirizzata alla dottoressa Maria Antonietta Olivieri, commissario prefettizio del

comune di Francavilla. Nel-la busta anche un biglietto contenente un'esplicita mi-naccia: "Attenta a te". An-che in questo primo caso l'avvertimento era riferito ai presunti ritardi con cui si stava procedendo alla re-alizzazione del Palazzetto dello sport.

Inquietanti messaggiProiettili al commissario prima e al sindaco poi

Blitz al cantiere: ecco cosa è stato già realizzatoFotoservizio: Domenico Cavallo

Nel fotoservizio si intravedono le opere in corso che riguardano gli spogliatoi, il servizio ristoro ed i servizi igienici

per il pubblico. Nella terza foto (in alto a destra) sorgerà, al posto dei cespugli un'area verde a servizio del quartiere

San Lorenzo e della struttura sportiva. I ritardi, circa l'avvio del cantiere sono stati dovuti alla necessità di adeguare

gli interventi previsti alle normeantisismiche

· IL CARTELLO POSTO ALL'ENTRATA DEL CANTIERE

· IL DIRETTORE CANNALIRE MENTRE INTERVISTA L'ARCHITETTO MARTINA

· I LAVORI AVANZANO: L'INGRESSO DELLA STRUTTURA SPORTIVA· ANCORA IN COSTRUZIONE: I BAGNI DESTINATI AL PUBBLICO · UN PARTICOLARE DEL FUTURO PUNTO RISTORO

· ECCO I LAVORI DI SISTEMAZIONE DEI FUTURI SPOGLIATOI

· IL SINDACO DI FRANCAVILLA, VINCENZO DELLA CORTE

VIredazione@ .it

politica/ provincia

Maurizio Bruno - già consigliere provinciale di maggioranza nella giunta guidata dal notaio Michele

Errico e consigliere comunale a Francavil-la (incarico questo dal quale il nostro ha annunciato l’intenzione di dimettersi) - eletto nelle file del Pd detiene l’importante delega ai Lavori Pubblici. Assessore Bruno, nell’ambito del settore di sua competenza, cosa di concreto si è fatto in questi mesi, per la sua città?“La Provincia non sta lavorando privile-giando un comune a discapito di un altro. Una precisazione doverosa, questa, per-ché pur essendo vero che ognuno di noi è stato eletto grazie ai voti dei suoi con-cittadini, è altrettanto vero che il nostro ruolo istituzionale, mi fa, e parlo del mio caso, non assessore di Francavilla ma di tutta la provincia di Brindisi. Detto questo, mi ritengo soddisfatto an-che per quei lavori che hanno riguardato la mia città da vicino e per i quali ci siamo rimboccati le maniche sin dal giorno del nostro insediamento.”Quali sono questi lavori?“Nel corso di quest’anno abbiamo per esempio già terminato i lavori presso la locale caserma dei Vigili del Fuoco. La-vori per i quali abbiamo stanziato e speso circa 70000euro”.E poi?“Per quanto concerne l’edilizia scolasti-ca, ci siamo interessati di due scuole che più delle altre necessitavano di lavori. La Provincia ha speso 250.000euro per la sostituzione degli infissi al Liceo scienti-fico Ribezzo ed è pronta a spendere 2mi-lioni per la costruzione della nuova sede

dell’Itis Fermi, con quello che, in gergo, si chiama leasing costruendo. Come sapete stiamo aspettando una rispo-sta dal comune di Francavilla in merito all’individuazione di un suolo altrimenti saremo nostro malgrado costretti a costru-ire altrove”.Assessore Bruno, un settore in cui più degli altri si sono concentrati gli sforzi della Provincia, ed in particolar modo l’assessorato che lei guida, è quello re-lativo alla manutenzione e riqualifica-zione delle strade.“E’ vero, il tema della sicurezza stradale è stato, sin da subito, quello in cui abbiamo profuso il nostro impegno. Impegno che non è rimasto sulla carta ma che si è con-cretizzato in interventi ad hoc.Per quanto concerne la viabilità abbia-mo proceduto ai lavori di rettifica di una curva pericolosa sulla strada provinciale 52 ovvero la Francavilla – San Marzano, per 250.000euro); e poi rettifica di un’al-tra curva pericolosa sulla strada provin-ciale 50, la Francavilla-Villa Castelli, per 200.000euro); non si scordi la cosiddetta strada dei due mari (la Ostuni-Ceglie - Francavilla - Manduria).Non di secondario conto, i lavori di si-stemazione delle sedi stradali: 6km sulla Ostuni-Francavilla; 1,2 Km sulla Fran-cavilla-Ceglie; 1,6km sulla Francavilla – Sava; 500m sulla Francavilla-San Mar-zano”.Insomma Bruno si ritiene soddisfatto?“Siamo solo al primo anno, di lavori ce ne sono tanti in programma. Certo non ci si può rimproverare inerzia.”.

Anche Antonio Martina, come il suo colle-ga Bruno, è alla sua prima volta da asses-sore provinciale. In politica sin dal 1985,

ha ricoperto tra gli altri gli incarichi di asses-sore comunale e vicesindaco. Non è nuovo all’aria che si respira in piazza Santa Teresa, essendo stato, nel recente passato, consiglie-re provinciale. Dirimpettaio di Bruno, allora, perché questo era nei banchi della maggioran-za di centrosinistra, mentre Martina in quelli della minoranza di centrodestra (dacché eletto nelle file di An). A Martina, il presidente Fer-rarese ha conferito diverse deleghe: Risorse umane, Contenzioso, Affari Generali, Gare e Appalti, Partecipazione, Rapporti con gli enti.Deleghe importanti le sue, assessore. Tra-dotte in lavoro quanto ce n’è stato per lei in quest’anno? Quali risultati ha già portato a casa?“Tante cose abbiamo fatto e tante altre, se non di più, sono quelle in cantiere. Certo è che quella dell’amministratore provinciale è un’esperienza assai affascinante. Di sicuro molto diversa da quella di amministratore comunale. In Provincia si avverte meno la pressione dell’elettore e, quindi, c’è molta più libertà di manovra. Quanto poi alla squadra di governo di cui faccio parte, devo dire che si sente molto lo spirito imprenditoriale del nostro presidente”. Ad un anno dal voto, i suoi concittadini si chiedono cosa i loro rappresentanti a Brin-disi abbiano fatto per Francavilla. Cosa ri-sponde?“Posto che ogni assessore provinciale è as-sessore della Provincia e non della sua città, è pur legittimo che, prendendo noi i voti nei collegi della città cui apparteniamo, in qual-che modo siamo chiamati a rendere conto a

nostri concittadini. È altrettanto vero che, nello specifico delle mie deleghe, non si può ragionare col metro del campanile. Il mio compito, al quale credo di stare assolvendo al meglio, è lavorare per il bene di tutti i cittadi-ni della provincia brindisina, quindi anche per i francavillesi. Abbiamo intanto, in un anno, lavorato a due programmazioni del personale e, stando alla seconda, abbiamo previsto 17 nuove assunzioni. Presto partiranno i bandi. Abbiamo programmato una sere di misure per garantire una formazione di altissimo livello per i nostri quadri dirigenziali, avvalendoci della collaborazione di alcuni professori della Bocconi. Il nostro principio ispiratore è quel-lo del lavorare facendo squadra. All’atto del nostro insediamento abbiamo, purtroppo, re-gistrato un altissimo livello di litigiosità. Vo-gliamo invertire rotta”.Una sorta di rivoluzione copernicana?“Un cambiamento necessario e possibile. Il nostro obiettivo è che funzioni tutto e che tutto funzioni al meglio senza interferenze di sorta tra politica e burocrazia, nel rispetto ognuno del suo ruolo e delle sue competenze”.Assessore Martina, a proposito di innova-zioni, come siete messi con la posta elettro-nica certificata?“Siamo pronti anche con la posta elettroni-ca certificata. Nei mesi scorsi poi abbiamo completamente rinnovato il sito internet del-la Provincia. Un sito di facilissimo accesso, attrezzato anche, ed è il primo in tutto il ter-ritorio provinciale, per gli ipovedenti e per i nonvedenti. Un sito attraverso il quale i cittadini possono prendere atto di tutto quanto produciamo, le nostre delibere e tutte le determine. La traspa-renza prima di tutto”.

Il futuro? Basta sceglierlo. E dopo un anno sarebbe auspicabile anche ve-derlo in parte realizzato. Agli elettori, insomma, il sacrosanto diritto di scelta, agli eletti il dovere di mantenere le promesse fatte in campagna elet-torale. Per farla breve, a quasi un anno esatto dal voto, è legittimo chiedere ai nostri amministratori provinciali un rendiconto di quello che hanno fatto nell’arco di dodici mesi alla guida dell’ente provincia. E siccome gli eletti sono sì rappresentanti di tutta la provincia ma anche, e forse soprattutto, delle città nelle quali hanno raccolto i voti, e altrettanto giusto chiedere loro cosa hanno fatto per il campanile di cui sono espressione. E se c’è un campanile assai ben rappresentato in quel di piazza Santa Teresa, questo è, senza ombra di dubbio alcuno, quello della città degli Imperiali, la quale annovera tre suoi “figli” in squadra: il presidente della provincia Massimo Ferrarese e gli assessori Maurizio Bruno e Antonio Martina. Quali sono state, se ci sono state, le “ricadute” positive sulla città? Lo abbiamo chie-sto ai due assessori.

Pressing de ilbrindisino agli amministratori pubbliciIntervista a Maurizio Bruno e Antonio Martina

di Maria Angelotti

Francavilla annovera tre suoi “figli” in squadra: il presidente Ferrarese, e gli assessori Bruno e Martina

"Ecco cosa abbiamo già fatto"

· MAURIZIO BRUNO ASSESSORE PROVINCIALE AI LAVORI PUBBLICI

· ANTONIO MARTINA ASSESSORE PROVINCIALE AL PERSONALE

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Concorso "Raccontaci la tuacittà in 30 righe". Ecco la cerimonia di premiazione

concorso / la premiazione

Sono state due talentuose ragazze a vincere il primo premio della I edizione del concor-so “Raccontaci la tua città...in 30 righe”,

promosso ed organizzato da “Il Brindisino” e dall'emittente radiofonica “Quarto Canale Ra-dio”, con il patrocinio morale dell’amministrazio-ne comunale e la collaborazione della “Taberna Libraria” di Latiano e di “Edicolè” di Francavilla Fontana. Le due studentesse premiate sono Sara Libardo (frequentante il Liceo Linguistico “Palumbo” di Brindisi con il racconto “Una storia d’amore

brindisina”) e Alessandra Altavilla (frequentante la scuola media “San Francesco d'Assisi di Fran-cavilla Fontana con il racconto “La città dei so-gni”) .Le giovani scrittrici in erba hanno ricevuto il pre-mio (un buono acquisto libri del valore di 150 euro ciascuna ed una targa ricordo) direttamente dalle mani del primo cittadino di Francavilla, Vin-cenzo Della Corte, e dal dirigente dell’uffi cio sco-lastico provinciale di Brindisi e Taranto Francesco Capobianco.Un concorso che ha suscitato molto entusiasmo

e tanti consensi. E che soprattutto ha centrato l’obiettivo: stimolare i giovani ad una rifl essione più attenta sulla propria città.“E’ un falso luogo comune quello che secondo cui i nostri ragazzi non sanno più scrivere. Anzi, san-no scrivere e scrivere anche bene – ha commenta-to il Provveditore agli studi Capobianco, già pre-side del Liceo Classico “Lilla” complimentandosi e con gli organizzatori del concorso e con le due ragazze vincitrici – Non ho mai creduto alla pre-sunta superfi cialità dei ragazzi di oggi che, inve-ce, se ben stimolati sanno essere molto profondi”.

La cerimonia di premiazione è avvenuta il 22 maggio scorso, nel corso del programma radiofo-nico condotto da Daniela Chionna, “Caffè Sospe-so”, in onda su “Quarto Canale Radio”. La diretta radiofonica ha visto la partecipazione anche delle docenti di riferimento dei due Istitu-ti Scolastici (Il Palumbo e la San Francesco), di Cataldo Montanaro dell’omonima casa editrice (componente della giuria), dell'editore dei due media Antonio Magrì e del direttore delle news Gianni Cannalire.

Maria Angelotti

· 22 MAGGIO PREMIAZIONE NEL CORSO DEL PROGRAMMA "IL CAFFÈ SOSPESO" CONDOTTO DA DANIELA CHIONNA · IL DIRIGENTE DELL'UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE FRANCESCO CAPOBIANCO

· L'EDITORE ANTONIO MAGRÌ ED IL DIRETTORE DELLE NEWS GIANNI CANNALIRE PREMIANO CON UNA TARGA ALESSANDRA ALTAVILLA (A SINISTRA) E SARA LIBARDO (A DESTRA). NELLA FOTO A DESTRA LE DUE VINCITRICI INSIEME

È giugno, il sole brucia e si prean-nuncia un’estate torrida per la costa brindisina. Tutto è pron-

to ad accogliere la bella stagione e nell’aria si può percepire l’euforia dei ragazzi per il termine delle lezio-ni. E, a questo clima di attesa, simi-le alla quiete prima della tempesta, partecipo anch’io, Laura. Ho sempre pensato che la fortuna di noi, gente

del Sud, fosse la vicinanza al mare. Anche durante l’inverno, nella mo-notonia di una giornata uggiosa, ba-sta percorrere poche miglia per sen-tire il richiamo del vecchio Poseidone che parla al cuore di una comunità di ex pescatori. E, tra l’ansia delle ultime verifiche e la gioia del primo bagno della stagione, cerco di atti-rare l’attenzione dell’unica persona al mondo di cui m’importa davvero: Francesco. È un ragazzo ambizioso, intelligente e carismatico e oggi, finalmente, è arrivato il giorno del nostro appuntamento. Per quanto l’intuito femminile sia molto utile, alle volte non basta nemmeno la più pro-fonda certezza a convincere fino in fondo una ragazza che il suo amore

sia corrisposto. Così, è stata per me la più grande e meravigliosa delle sor-prese, scoprire di non essergli indiffe-rente. Improvvisamente mi ritrovo in una realtà eterea ed evanescente: dopo una rilassante passeggiata sul lungomare, decidiamo di fare capolino al Monumento al Marina-io, simbolo della nostra città. Con l’ascensore saliamo velocemente tutto l’edificio e solo pochi scalini ci separano dal tetto di Brindisi. È il cre-puscolo e, in cima, ci siamo solo io, lui e due gabbiani che ci osservano in-curiositi. Il familiare vento di scirocco attraversa il cielo rosa del tramonto portando con sé le preoccupazioni di una giornata afosa. La leggera brezza sa di salsedine e d’estate e,

un po’ più in alto è possibile scorge-re, timida, la prima stella della sera. Tutto è immobile, perfetto. Un tene-ro bacio, al cospetto della troneg-giante colonna romana, accarezza i miei desideri più nascosti e mi porta in alto. Più in alto del Monumento. Più in alto dei due gabbiani. Perfino più in alto della stella. Sembra un so-gno … o forse è un sogno e presto mi sveglierò, ma non ha importanza perché ora sono felice. Non pensa-vo che potesse succedere proprio a me, anonima adolescente del Sud; eppure eccomi a palpare la pura gioia attraverso la mia pelle, i miei occhi, il mio cuore. È così che comin-cia la mia storia d’amore … una sto-ria d’amore brindisina.

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di Sara Libardoconcorso / il racconto vincitore

Una storia d'amore brindisina

La motivazione della giuria“Il racconto breve descrive i sentimenti di una storia antica che si ripete quotidianamen-te: la promessa d'amore tra due giovani.A detto incontro Laura (la protagonista prin-cipale) coinvolge la sua città; infatti, per il suo nido d'amore sceglie il Monumento al Marinaio, come testimoni invita due gabbiani e, poi, con un gioco di parole che sono pen-nellate di colori visibili, crea una scenografia

stupenda: l'ebrezza del mare, la prima stella della sera, la colonna terminale dell'antica via Appia.E, infine, riesce a far parlare il "familiare ven-to di scirocco" in una giornata afosa.Da "anonima adolescente del sud" non de-scrive un sogno ma una gioia che vive, gusta e gode, usando una prosa sobria che ti am-malia”.

Sezione Scuola media superiore

Liceo "Palumbo", Brindisi

· LE VINCITRICI CON AL CENTRO IL DIRIGENTE CAPOBIANCO

· IL SINDACO DELLA CORTE CON SARA LIBARDO

· FOTO RICORDO CON IL PROF. FRANCESCO CAPOBIANCOLA II EDIZIONE

PROSSIMAMENTE A SETTEMBRE

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Eravamo affacciate alla finestra e ammirava-mo la neve che scendeva sull’asfalto.Le case vicine erano illuminate e la via pullu-

lava di gente incappucciata che freneticamen-te faceva le ultime compere. Valentina amava il Natale, le decorazioni sparse per casa, il grande albero allestito ogni anno nella piazza centrale.Un albero piccolo era addobbato nella mia casa e sotto di esso, pacchi regalo dalle diverse dimen-sioni. – Giusy, è ora di andare. – mi disse impaziente Valentina. – certo, andiamo . – le risposi. Uscimmo dal caldo della casa e ci incamminammo verso il negozio dove avremmo fatto gli ultimi acquisti.- Entro io, ok? Ci vediamo fra mezz’ora. – mi avvi-sò Vale. Le risposi con un cenno, e poi mi guardai intorno. Non mi andava di aspettare lì ferma da sola, così decisi di fare un giro per la città.

Era tutto nuovo ed estraneo per me. Ceglie era un paesino piccolissimo rispetto alla mia città natale, Milano.Ceglie è un luogo dove tutti si conoscono da tan-to tempo, dove la domenica si va in chiesa e poi si pranza insieme. É una cittadina tranquilla, carat-terizzata da vie buie, strette.Milano invece è una metropoli piena di persone e le strade sono sempre illuminate a giorno. Lo smog regna sovrano e avvolge l’intera città in una mor-sa.La differenza tra i due luoghi era impressionante. Capii che Ceglie mi piaceva. Anche se non era la mia città, la città dove ero cresciuta, era comun-que un posto da sogno.Era tardi, Valentina mi aspettava fuori dal nego-zio e saltellava per scaldarsi. – Cosa hai fatto di

bello? – mi chiese incuriosita. – Niente di che, ho visitato un pò la città. Sai una cosa? – dissi ancora. – No cosa? Che c’è? Non ti piace? Sei delusa? – provò ad indovinare, quasi preoccupata. La guardai sor-ridente. Le baciai la guancia e risposi: - Ma che, ti sbagli. Ceglie mi piace sul serio. La città perfetta, la città dei sogni!! -

di Alessandra Altavilla

"La "qualità della vita" è la ricchezza che hanno i nostri paesi messapici ma, noi non gustiamo questo dono.E' Giusi, milanese, che conosce la vita frenetica e disumana della metropoli, che scopre Ceglie: un paese a misura d'uo-mo, dove c'è il calore della gente: "tutti si conoscono", dove continuano le tradizioni: "la domenica si va in chiesa e poi si pranza insieme".Questo racconto breve, che usa un linguaggio naturale, deve far riflettere sulla qualità di vita delle nostre comunità".

concorso / il racconto vincitoreMedia "San Francesco", Francavilla

Sezione Scuola media I grado

La città dei sogni

La motivazionedella giuria

· ALLESSANDRA ALTAVILLA CON IL SINDACO ED IL DIRIGENTE DELL'UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE

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Che fine hanno fatto, nella coscienza degli italiani, le feste civili? Stiamo parlando del 25 aprile, del 1° maggio

e del 2 giugno. Una brutta fine. Al punto che le date devono essere “tradotte” per capire a cosa si riferiscono: anniversario della Libe-razione, festa del Lavoro e festa della Repub-blica. Il loro valore intrinseco è ormai uscito fuori dalla memoria collettiva. Vengono vis-sute come vacanza pura, fatta di divertimen-to e consumismo. Sì, consumismo è la parola che rende meglio l’idea. Tutto questo con la

complicità della classe politica, senza distin-zione ideologica. Si è adeguata all’andazzo o, che è lo stesso, al degrado.L’ultima festa, quella del 1° maggio, ne è un esempio eclatante. Anziché dedicarla al ri-poso e alla riflessione sul mondo del lavoro, è diventata invece la festa dello shopping. A volerlo sono state le organizzazioni dei commercianti e a concederla molti sindaci d’Italia. La scusa è stata buona: contrastare la crisi economica. Chiacchiere: un giorno di lavoro non risolve la crisi. E poi, si può

festeggiare la festa del lavoro lavorando? La verità è che si è voluto sfruttare un gior-no ideale: un sabato festivo di primo mese, quando il portafoglio non è ancora vuoto, da dedicare agli acquisti. A difendere la data storica del 1° maggio, simbolo del movimen-to dei lavoratori, sono stati solo i sindacati e la Chiesa. Hanno ricordato come il lavoro abbia perso il suo valore di riferimento nella vita, sostituito dal consumo.A Francavilla Fontana, un’Ordinanza del sin-daco ha disposto lo svolgimento del mercato settimanale e l’apertura dei negozi nella mat-tinata del 1° maggio. D’accordo l’assessore alle Attività produttive Antonio Andrisano, le associazioni di categoria e la Cisl. Ha pro-testato invece il Pd e il resto dei sindacati. Il rito della festa del lavoro si è svolto lo stes-so, sindaco in testa, tra l’indifferenza genera-le della città distratta dai consumi. È andata comunque meglio dell’anno scorso, quando la commissaria prefettizia Maria Antonietta Olivieri non celebrò la festa con l’incredibile motivazione che non c’erano soldi nelle cas-se del Comune. A nulla valsero le proteste della Cgil e di Rifondazione comunista. Ad annullare del tutto il senso della festività, ci

si è messa anche la legge regionale n. 11 del 1 agosto 2003. Stabilisce che nelle città turi-stiche i negozi possono rimanere aperti tutte le domeniche da maggio a ottobre, mentre da novembre ad aprile i Comuni devono stilare un apposito calendario.Le feste civili hanno fatto quindi una brutta fine. Sono diventate anacronistiche, scono-sciute ai giovani e impallidite nella memoria degli anziani. Neanche la Costituzione, su cui la classe politica non è d’accordo come riformarla, è un oggetto conosciuto dai gio-vani e, cosa ancora più grave, dagli adulti. Basta vedere come si annuncia l’imminente 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia. Il Paese è diviso come non mai. Tutti addos-so al Risorgimento: non solo i leghisti, ma anche i cattolici reazionari (o filo-papisti) e i nostalgici filo-borbonici. Che l’Italia sia nata male è un dato di fatto incontestabile, ma le terapie proposte uccidono l’ammalato anziché guarirlo. Come si sia arrivato a tanto, e di chi sono le colpe, non è questa la sede per parlarne. L’amara conclusione è che sia-mo ancora un Paese con scarsa, o addirittura senza, identità: “un’espressione geografica”, per dirla con il Metternich.

Feste civili, che fine hanno fatto?Quella del 1° maggio anziché dedicarla al riposo e alla riflessione sul mondo del lavoro è diventata invece la festa dello shopping

attualitÁ di Pietro Filomeno

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Il biscotto cegliese, prelibatezza locale

FOCUS CEGLIE MESSAPICAdal nostro inviatoGiovanni di Noi

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La Pro Loco di Ceglie Messapica uno de-gli attori protagonisti indiscussi dell’atti-vità “motrice” di promozione turistica di

Ceglie. A Ceglie e per Ceglie Messapica. Il suo presidente è Riccardo Manfredi, giovane avvocato, in carica dal 2001. Suo un progetto “in fi eri” che potrebbe rappresentare la vera chiave di volta per questa città e la cui ope-razione di rilancio turistico viene auspicata da più parti. Il suo “progetto” sarebbe infat-ti una vera e propria ancora di salvezza per molte aziende oltre che per i tanti addetti del settore enogastronomico e della ospitalità lo-cale. Ma andiamo per gradi.«É vero – esordisce il presidente della Pro Loco di Ceglie, l’avv. Riccardo Manfredi - sono in carica dal 2001 seppur con una in-terruzione di due anni nel 2006».Quali sono le manifestazioni più impor-tanti promosse nel corso dell’anno?Sono svariate, certamente, le attività che ci vedono protagonisti. In ragione poi del fat-to che la Pro Loco ha la possibilità di po-ter variegare, dal discorso turistico a quello sportivo socio-culturale locale, sicuramente molto importanti sono le guide turistiche ed il servizio di informazioni. In particolare le “guide turistiche” prevedono un vero e pro-prio corso di formazione ed è fatto in siner-gia con le scuole medie affi nché i ragazzi possano, anche, prendere coscienza di quelle

che sono le risorse culturali di Ceglie.Un aspetto molto importante anche sotto il profi lo della formazione dei giovani del-la città?Sì. Ed è importante al punto tale che nell’ar-co degli anni i presidi delle scuole che si sono avvicendati sono sempre stati molto vi-cini a questa nostra iniziativa perché appun-to vede protagonisti i ragazzi che fungono da mini guide, affi ancati alle guide adulte, e che permettono di portare poi lungo le vie del centro storico (e non solo) i turisti. Seguen-do, anche infatti, percorsi turistici ed itinera-ri “disegnati” proprio dalla Pro Loco e che permettono al turista di visitare tra l’altro anche le antiche “specchie”, le masserie...Ma c’è fl usso turistico a Ceglie?Ancora non possiamo parlare di fl usso tu-ristico perché non ci siamo caratterizzati. Abbiamo certamente una vocazione turisti-ca. Abbiamo la possibilità di poter avere un turismo religioso, gastronomico, un turismo anche di élite oltre che di massa, ma non ci siamo ancora caratterizzati. E forse questo è l’aspetto, per certi versi, bello ancora di Ceglie. Possiamo fare tanto, dobbiamo fare tanto, ma sicuramente dobbiamo ancora ca-pire in quale direzione andare. Certamente, confi do tantissimo in tal senso, nell’Ente Comune, che attraverso l’assessorato al tu-rismo ci potrà dire qual è la strada da per-

correre affi nché possiamo in sinergia tutti insieme raggiungere gli obbiettivi.Dunque vediamo se ho capito bene il suo obbiettivo cardine, in qualità di presiden-te: la Pro Loco promotrice di una serie di operazioni di raccordo fra le Istituzioni, gli Enti ma soprattutto i vari protagonisti come ristoranti, alberghi, B&B, masserie, agriturismi, ecc...?Sì, sì, certo. Dice bene. Ha ben focalizzato. É proprio questa la nostra intenzione. E se l’associazione Pro Loco riuscirà ad unire tutte queste strutture, permetterà non soltan-to di dare un servizio all’utenza ma anche una maggiore visibilità al territorio intero.Cosa si aspetta il giovane presidente della Pro Loco, da un neo Sindaco e da un’am-ministrazione comunale pure giovani? Tanto. Spero davvero che insieme riusciremo a crescere insieme e, nel tempo, in funzione - mi auguro - di una programmazione comune e sinergica, il raggiungimento degli obbiet-tivi.Perché venire a visitare Ceglie?Perché questa è una terra vergine, nel sen-so che è una terra ancora da scoprire. Qui è possibile trascorrere in serenità e relax momenti indimenticabili. Sia sotto il profi lo gastronomico (qualitativamente, particolar-mente ricco e variegato) che sotto quello del-la naturale accoglienza, cordiale ed ospitale.

Parliamo della cucina tipica?La cucina tipica è anche quella standard pu-gliese. Ma Ceglie sicuramente si caratteriz-za per il “biscotto cegliese” che è un dolce squisitamente fatto in produzione soltanto qui a Ceglie dai nostri artigiani fornai con mandorle locali e ricoperto di glassa.Una vera prelibatezza.

É dunque il “biscotto cegliese”, il famoso e prelibato pro-dotto tipico conosciuto certamente sulle tavole di tutto il mondo, lì dove è richiesto. Abbiamo fatto un giro alla

ricerca dei “segreti” di questo biscotto... ma soprattutto del biscotto cegliese stesso.«Eccolo: vi presento il famoso “biscotto cegliese” famoso e conosciuto in tutto il mondo». A parlare così – fi ero del suo mestiere ma soprattutto del prodotto appena sfornato è il sig. Cosimo Urso, fornaio dell’omonimo panifi cio (meglio conosciuto sul posto con l’antico nome della mamma, “da Sisina”).

Allora sig. Cosimo, quale è il “segreto” del famoso biscot-to tipico di Ceglie Messapica?«La ricetta è semplice: alla base di tutto ci sono le mandorle (mandola cegliese, possibilmente). Poi ci sono le uova fre-sche, zucchero, caffè, bucce di limone macinate insieme alle mandorle. Al centro infi ne viene messo un pizzico di mar-mellata possibilmente all’amarena. Sono buonissimi e sono conosciuti in tutto il mondo. Ma ciò che lo caratterizza è la tradizione nel farlo. Le mani abili del cegliese. Certo è che non tutti li sanno fare. Il segreto della lavorazione viene tra-mandato di generazione in generazione».

La Pro Loco tra i protagonistidella promozione turistica

I segreti del famoso prodotto tipico svelati dal fornaio Cosimo Urso

· IL PRES. DELLA PRO LOCO, AVV. RICCARDO MANFREDI

· IL BISCOTTO CEGLIESE APPENA SFORNATO. ECCONE UNA GUANTIERA

Ceglie Messapica è la città che con un nome così non poteva non avere radici antichissime. Come ci spiega lo storico

locale conoscitore delle cose antiche, Miche-le Ciracì. «Le origini si perdono nella not-te dei tempi - il suo esordio -. Certo è che la città ha origini antiche al punto tale da consentirci di poter affermare e farla risa-lire al paleolitico. Per esempio nel nostro museo “Centro di Documentazione Archeo-logica” è presente il calco della “Tana delle iene” che risale a circa 25-30 mila anni fa. Quindi abbiamo dei riferimenti precisi che ci provengono sempre dai rinvenimenti venuti

alla luce attraverso ricerche archeologiche. Con la civiltà messapica, Ceglie diventa un punto di riferimento militare per tutta la vec-chia provincia di “Terra d’Otranto”. Qui peraltro il popolo messapico ha poi lasciato tracce inconfondibili che ancora oggi, attra-verso scavi fortuiti e non sistematici, ci resti-tuiscono la storia millenaria di questa comu-nità. Le necropoli risalenti prevalentemente all’età messapica, sono numerose ed hanno restituito reperti straordinari, oggi sparsi in tutti i musei nazionali ed anche all’estero».Cosa resta, di antico, da ammirare passeg-

giando per Ceglie?Della civiltà messapica è rimasto ben poco. Solo una parte, brevi tratti, per la verità, del-le antiche mura. Qui è presente il “Centro di Documentazione Archeologica” dove è pos-sibile ammirare reperti di varie epoche dalla preistoria al periodo magno greco. Ma so-prattutto è possibile fare un salto nel periodo messapico attraverso reperti di grandissimo valore storico e documentario.Un breve tratto delle mura messapiche, il “Centro di Documentazione Archeologi-ca”. E poi? Cos’altro attende il turista in visita a Ceglie?Da visitare ci sono le vecchie “Specchie” (risalenti a 2000 anni prima di Cristo); lo splendido centro storico, le chiese che ospitano interessanti opere d’arte ed af-freschi, straordinari quelli della chiesa “Collegiata”del pittore Domenico Carella datati 1796, sempre dello stesso pittore e del-la sua scuola sei bellissimi dipinti di grandi dimensioni. Da visitare ancora c’è il castello ed il teatro comunale, progettato da dall’ing. Antonio Guariglia; uno dei primi teatri co-struiti in Terra d’Otranto dove si dava ap-puntamento l’elites delle odierne province di Lecce, Taranto e Brindisi.Se dovesse lanciare un allarme specifico, quale è secondo lei il monumento da sal-vare qui a Ceglie Messapica?A mio avviso sono due: la trecentesca chiesa della “Madonna della Grotta” e l’archivio

storico della chiesa “Collegiata”. “Madon-na della Grotta” è il monumento-simbolo, con una facciata ed un portale straordinario, ma che purtroppo versa in uno stato pietoso di assoluto abbandono e a rischio di crollo, dove sono stati distrutti gli affreschi quat-trocenteschi e cinquecenteschi. Purtroppo ancora oggi non si capisce bene chi ne sia il proprietario, la Curia o il privato, ma di certo è oggetto di interesse e di studio, so-prattutto da studiosi provenienti dall’estero, come nel caso della figlia del direttore della BBC, emittente televisiva inglese, che alcuni mesi fa, su questa splendida chiesa ha fatto una tesi di specializzazione in storia dell’ar-te pugliese del Trecento. Ma da salvare, in-ventariare, informatizzare c’è poi l’Archivio Storico della “Chiesa Collegiata”, un archi-vio completamente sconosciuto, mai studia-to: il bene – a mio avviso – più prezioso che questa comunità possiede. Con documenti che vanno dall’inizio del ‘400 fino ai giorni nostri. A giorni – conclude Michele Ciracì – sarà costituito un Comitato di cittadini, Enti ed associazioni con lo scopo di salvare e rendere fruibile questo prezioso archivio. Sicuramente ce ne sarebbero tanti altri degni di attenzione: ma credo che questi due appe-na menzionati siano quelli da tenere in alta considerazione e da salvare.

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Cottura intanto rigorosamente nel forno a legna.Oltre al biscotto, il forno a legna sforna anche del buon pane case-reccio, friselle, tarallini e molto altro ancora di succulento. Ma a che ora inizia il suo lavoro?«Sono 35 anni ed è sempre la stessa storia: giù dal letto alle 02:30 del mattino per preparare il forno. Poi provvediamo a mettere la corteccia nel forno, preparare gli impasti e poi si inizia col fare il pane. E così via con tutti gli altri prodotti tipici locali che i turisti ed i visitatori possono trovare qui a Ceglie Messapica».

Sindaco, con la sua vittoria - quella di un uomo del centro destra - si rompe una “tradizione”. É piuttosto un suo successo personale o è perché a Ceglie c’era aria di cambiamento comunque?«Mi sono affacciato alla politica solo 60 giorni fa - dichiara il neo sindaco al giornalista -. Non credo che sia solo la volontà di cambiare impostazione politica. C’era forse l’esigenza di creare delle con-dizioni nuove. C’era la necessità di avere delle fi-gure nuove che potessero gestire ed amministrare questa città in maniera differente».Qual è stato - se c’è, ovviamente - il motivo con-duttore che l’ha portata a vincere?«Un insieme di “cause”. Sicuramente non ero cer-to di vincere. Ero certo comunque di aver lavorato bene in questi anni nel paese e sul territorio. Devo essere sincero: ho avuto una bella manifestazione di stima. Vuol dire che se nella vita lavori bene e lavori seriamente il ritorno ci sta ed in questo caso

l’ho avuto con il consenso elettorale».Ha un suo sogno nel cassetto da realizzare prima della scadenza del suo mandato elettorale?«Intanto recuperare quelle criticità che ci sono. Dare una immagine nuova a questo centro e far si che diventi davvero un paese gioviale, un paese dove si vive tranquillamente e dove si continua a mangiare bene. Che diventi un centro conosciuto in tutta Italia ed in tutta Europa».Ed allora cosa intende fare per promuovere ed incrementare il turismo?«Io ho la fortuna di avere un assessore che è una persona di grande spessore, che è il dott. Fiorio. Il quale ha già deciso ed ha già le idee chiare. Lui vorrà creare un “brand” da lanciare anche sul ter-ritorio nazionale. Non c’è figura migliore per poter fare questo. Io ho dato a lui pieno mandato per far si che possa lanciare il territorio sugli scenari eu-ropei e spero anche mondiali».

«Voglio che Ceglie diventi un centro conosciuto in

tutto il mondo »

Dalle mura messapiche al museo archeologico,c’è tanto da visitare ed ammirare in questa città

Intervista al neo sindaco di Ceglie Messapica, il rag. Luigi Caroli

· ALLE ORE 03:00 IL FORNO È QUASI PRONTO PER LA COTTURA DEI PRODOTTI TIPICI

· "MADONNA DELLA GROTTA" IN UNA VECCHIA FOTO· "CARTOLINE" DA CEGLIE: CARATTERISTICHE DEL CENTRO

· MICHELE CIRACÌ

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· IL FORNAIO COSIMO URSO · PANE E FOCACCE APPENA SFORNATE

dal nostro inviato Giovanni di Noi

Affascinante viaggio per Ceglie, accompagnati dallo storico locale Michele Ciracì

XIVredazione@ .it

Tra gli appuntamenti sportivi, a Ceglie c’è anche la “Coppa Messapica”. Quest’anno si corre per la 51ª edizione. Ne abbiamo parlato

con Cosimo Gioia, il presidente dell’associazione gruppo sportivo “Orazio Lorusso” che dal 2002 porta avanti e promuove la “Coppa Messapica”. «La Coppa Messapica è una gara ciclistica per dilettanti, un vero e proprio “vivaio” prima di diventare professionisti. Basti pensare che parec-

chi corridori che hanno partecipato alla “Cop-pa Messapica” di Ceglie hanno poi partecipato l’anno successivo al Giro d’Italia. Addirittura abbiamo avuto anche corridori che hanno preso parte ai mondiali di due anni fa». Intanto l’edi-zione della “Coppa Messapica” dello scorso anno - stando a quanto ci è stato dato sapere - «è stata un successone», come ci spiega fi ero lo stesso presidente Cosimo Gioia. «C’è stata la parteci-

pazione di 121 ciclisti e la presenza signifi cativa del presidente della federazione Ciclistica Italia-na, Renato Di Rocco. Ciò che auspichiamo è che anche quest’anno possiamo avere lo stesso suc-cesso dello scorso anno». Dal canto suo a “rin-carare” la dose ed a parlarci della qualità e dello spessore elevato della manifestazione ci pensa Pietro Stoppa, vero e proprio general manager della manifestazione. «L’importanza della mani-festazione - spiega Pietro Stoppa - è data dal fatto che ormai nel sud Italia manifestazioni di questo genere sono pochissime. Possiamo dire tranquil-lamente che la “Coppa Messapica” è diventata l’anno scorso la manifestazione più importante di tutto il sud Italia per il numero e la qualità dei partecipanti. Sono infatti scesi in Puglia squadre di ciclisti provenienti dalle Marche, dall’Abruz-zo, dalla Lombardia, dal Veneto, dalla Toscana, dall’Emilia Romagna e dal Piemonte. Insomma da tutta l’Italia cosiddetta “ciclistica”».Intanto particolarmente interessante, è il percorso lungo il quale si svolge la “Coppa Messapica”. Sono ben sette, infatti, i comuni interessati dalla “Coppa”, che si presta a divenire anche un vero e proprio percorso di offerta e promozione turisti-

ca alla scoperta dei tesori delle nostre città da far ammirare ai partecipanti. Comuni interessati dalla “Coppa Messapica” sono infatti San Michele Sa-lentino, Francavilla Fontana, Ceglie Messapica, Villa Castelli, Ostuni, Cisternino, Fasano.Ed anche la macchina organizzativa si è appena rimessa in moto al gran completo per preparare la nuova edizione. «La data della manifestazione - conclude il pre-sidente Cosimo Gioia - quest’anno è prevista per il prossimo mese di agosto. Abbiamo già iniziato a richiedere le autorizzazioni ai Comuni per il tre agosto». La “Coppa Messapica” anche quest’anno vede la Direzione Organizzativa affi data a Donato Rapito.

FOCUS CEGLIE MESSAPICAdal nostro inviato Giovanni di NoiCoppa Messapica,

si corre per la 51ª edizione

· DA SINISTRA: IL PRESIDENTE COSIMO GIOIA ED IL DIRETTORE ORGANIZZATIVO DONATO RAPITO

· L'ARRIVO DELLA SCORSA EDIZIONE DELLA COPPA

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LATIANO di Erica Zingaropoli

É nata il 2 gennaio del 1981, è laureata in Giurisprudenza presso l’università degli studi di Lecce e da circa due settimane è

il vicesindaco di Latiano.Si tratta di Maria Concetta Milone, giovane ventinovenne di origine ostunese, che vive nella cittadina da quasi due anni.Esercita già la professione di avvocato in quanto Dottoressa abilitata al patrocinio legale, ed è impiegata in uno studio legale presso la città di Brindisi. Non solo, ma nella stessa città, presta servizio presso l’Ospedale Perrino nell’ambito della tutela dei diritti al malato.Come è iniziata la sua avventura politica?

Il mio esordio politico è di fatto cominciato in sordina. Non avrei mai immaginato che un giorno mi sarei trovata a ricoprire le vesti del vicesindaco. Quando mi è stata proposta la candidatura ho accettato, ma inizialmente da parte mia non c’erano grandi aspirazioni. E ora che è diventata vicesindaco?Vivo questa nuova esperienza con entusia-smo e senso di responsabilità. È un mondo sconosciuto e interessante, sono completa-mente assorbita da questo incarico e, anche se ad oggi il tempo a mia disposizione è mol-to poco, riesco a dividermi tra il nuovo com-pito e i tanti impegni di sempre.Com’è il rapporto di collaborazione con il sindaco Antonio De Giorgi?La nostra intesa lavorativa è ottima. Quan-do ho accettato di mettermi in gioco, il mio impegno politico era rivolto principalmente alla candidatura di De Giorgi, affinché la vit-toria fosse in primis sua.

Conosceva l’ex sindaco Graziano Zizzi?Solo tramite terzi, ma sapevo che era una persona straordinaria.Con l’inizio di questo nuovo compito riesce a dedicare tempo ai suoi hobby?Sono un’appassionata di sport, cinema ita-liano e teatro. Ogni mattina ero solita sve-gliarmi presto per andare a correre, adesso è diventato praticamente impossibile.L’ultimo libro che ha letto?Cent’anni di solitudine di Gabriel García Márquez.C’è qualcosa che vorrebbe dire a tutta l’Am-ministrazione e ai nuovi colleghi?Sono contenta di essere entrata a far parte di questo gruppo, il clima è di piena armonia e collaborazione, tra noi non ci sono differenze e sono certa che l’equilibrio che si sta crean-do sarà sempre più forte e duraturo.

Scopre grazie a Fecebook che nella sua città natale esiste un centro Informagio-vani piuttosto attivo. E così decide di

mettersi in contatto e di tentare la fortuna per il mondo del lavoro. Alla fine riesce a spun-tare non uno ma più d’un colloquio di lavoro. Non sarà il massimo, ma in tempi di crisi è già un buon punto di partenza.É quanto accade a Latiano, dove ha sede un solerte ed attivo centro Informagiovani. Che è appunto uno dei “protagonisti” della storia.Ma ecco cosa si sono sentiti dire i giovani dalla ragazza che li aveva scoperti su facebo-ok. «Tramite facebook – spiegano i ragazzi dell’Informagiovani di Latiano - la ragazza ci ha detto di aver saputo della presenza del-lo sportello nella sua città. E così è venuta qui da noi. Noi ci siamo messi subito a sua disposizione e dopo aver cercato di capire le sue esigenze e le esperienze lavorative abbiamo creato un curriculum vitae che ab-biamo inviato a varie aziende. Il risultato è stato che effettivamente dopo qualche gior-no la ragazza è stata chiamata per sostene-re vari colloqui». É veramente entusiasta e fiero l’intero team dell`Informagiovani di Latiano - patrocinato dalle ACLI - compo-sto da giovani pieni di iniziative e carichi di

tanta voglia di fare. Come Piero Lamendola (presidente), la dott.ssa Anna Roberta Balda-ri (supervisor delle attività erogate), Antonio Tagliente ed Enrica Longo, (operatori dello sportello). «Dopo il duro lavoro per costru-ire una nuova realtà quale è quella dell’In-formagiovani – ci spiega in coro il giovane gruppo di lavoro dell’Informagiovani di La-tiano – abbiamo stilato una tabella di marcia che ha portato al raggiungimento di alcuni dei risultati che il team si era prefissato. Pri-mo tra tutti, la creazione di un rapporto di incontro e di scambio tra richiesta ed offerta di lavoro. A scadenza settimanale, presso la Torre del Solise, si tengono incontri per la creazione di curricula e per la preparazione ai colloqui. Gli utenti vengono indirizzati, aiutati e dal curriculum di ognuno di loro na-sce un profilo che viene inoltrato, unitamen-te ad una valutazione ed in modo totalmente gratuito, alle aziende del territorio. Inoltre abbiamo posto in essere un servizio di new-sletter, al quale è molto semplice aderire, che tiene aggiornata l`utenza circa le offerte di lavoro attive sul territorio pugliese, su quel-lo nazionale, ma anche su concorsi, bandi e corsi di formazione».Intanto è possibile contattare l’Informagio-

vani di Latiano anche via e-mail: [email protected] oppure su face-book: Infogiovani Ga Latiano

Grazie a facebook scopre l’informagiovani ed “intasca”

colloqui di lavoroGli utenti vengono indirizzati, aiutati e dal curriculum di ognuno di loro nasce un

profilo che viene inoltrato

Avvocatessa 29enneè il nuovo vicesindaco di Latiano

Si tratta di Maria Concetta Milone di origine ostunese, a Latiano da circa due anni

di Giovanni di Noi

· IL VICESINDACO: MARIA CONCETTA MILONE

· I GIOVANI E DINAMICI OPERATORI DELLO SPORTELLO DELL'INFORMAGIOVANI: ENRICA LONGO E ANTONIO TAGLIENTE

· LA TORRE DEL SOLISE SEDE ANCHE DELL'INFORMAGIOVANI

· L'ANTICA FONTANA UBICATA NEL CENTRO DI LATIANO

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Francavilla FontanaPiazzale del Lavoro Z.I.

Cell. 328 53 16 98Tel./Fax 0831 854592

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Tante e tra le più disparate le ipotesi, al momento, di de-stinazione d’uso del “Palazzo degli Imperiali” una volta terminati i lavori di restauro. Ma cosa ne pensano i citta-

dini di Francavilla? Abbiamo fatto un giro in città, per sapere cosa ne pensa la gente.Non una inchiesta, la nostra. Come pure, per la cronaca e per la verità dei fatti, si tratta solo di alcune voci di pochi cittadi-ni, se rapportate a quelle delle migliaia di abitanti della Città degli Imperiali. Però, con altrettanta onestà, volutamente ab-biamo raccolto voci “da prima impressione”: gente comune, per strada, nei bar, nei negozi. Una cosa è certa: che se doves-simo giudicare come quel detto per cui “dal buon giorno si vede il mattino”, avremmo - forse - il polso della situazione su cosa veramente vogliono i cittadini. Ma ecco intanto cosa hanno risposto ai “microfoni” del giornalista.Si parte da chi come Silvano Cinieri ne vorrebbe fare «Un centro culturale ed una grossa biblioteca per i nostri ragaz-zi». Per Francesco Sardiello «l’ideale sarebbe quello di poter regalare il castello ai nostri giovani ed alle loro varie inizia-tive, in qualunque forma ed in qualunque contesto, magari attraverso veri e propri laboratori di cultura in generale. Abbiamo dei giovani in gamba e questa gioventù non deve essere sprecata. Qualcosa insomma - conclude Francesco Sardiello - che possa portare cultura. Non dimentichiamoci che i nostri giovani rappresentano il nostro futuro e non è solo un modo di dire». Secco il commento di Antonio Incal-za che dice di aver «sentito che vorrebbero farci un risto-

rante, ma personalmente sono contrario. Si tratta di una cosa antica e dunque penso che si dovrebbe fare un museo o un “richiamo” per la gente che viene da fuori. Tutto ciò per far conoscere l’antichità di Francavilla. Ma-gari un museo: qualcosa che insomma possa richiamare visitatori e farlo ammirare non solo dalla gente che non è di Francavilla ma anche dai francavillesi stessi». Poche le don-ne incontrate disposte a dire la loro sul futuro del Castello. Per Tina Petrosillo «è un bel Pa-lazzo: speriamo che con la nuova destinazione sia possibile visitarlo come tanti musei, e non farne solo sede di uffi ci». Anche per Mimmo Cannalire è «opportuno fare le cose in modo che possa essere visitato dalla gente».Soddisfazione viene manifestata da Francesco Cannalire se-condo cui «se l’interno è stato recuperato così come hanno recuperato la parte esterna, l’azienda che ha lavorato ha fatto un buon lavoro. Quella struttura dovrebbe essere però restituita ai cittadini ma non come uffi ci ma come punto di riferimento per poter organizzare eventi. Per poter essere il centro della cultura. Ci vedrei bene dentro anche l’ubi-cazione di una bella biblioteca comunale. Il fossato invece dovrebbe essere valorizzato perché possa diventare un cen-tro di richiamo. Magari una “movida”: con caffè, piccoli snack, e perché no? Magari anche un ristorantino. Il tutto chiaramente controllato affi nché non “degeneri” e magari

vada a danneggiare la struttura che con i nostri soldi ab-biamo contribuito a ricostruire e recuperare». Per Francesco Bellanova infi ne «Palazzo Imperiali dovrebbe rappresentare un “momento” di turismo e quindi di crescita per la città di Francavilla. I politici locali dovrebbero curare gli aspetti per dare questo input. Parlando di destinazione, ritengo che bisogna comunque rendere questo Palazzo “accogliente”, per i cittadini stessi e per la gente che vi si avvicina.Dunque da qui, qualunque cosa purché serva a creare turi-smo e ad attirare turisti. Qualunque cosa purché fi nalizzata nell’ottica della crescita della città e del rilancio turistico del territorio. Francavilla merita di avere delle prospettive certe e non incognite future». Dunque anche in questo caso sembra che l’idea manifestata dai cittadini intervistati, sia quella dell’esigenza di un “qualcosa” che possa effettiva-mente creare attrazione verso la città di Francavilla Fontana ed il territorio di riferimento.

Palazzo Imperiali,ecco le opinioni

dei nostri concittadiniFRANCAVILLA

di Giovanni di Noi

· L'ATRIO INTERNO DEL PALAZZO DEGLI IMPERIALI INTERESSATO DAGLI IMPONENTI LAVORI DI RESTAURO

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Intanto la notizia dell’ultim’ora - ed in esclusiva del giornalista che ha scritto e che firma questo articolo - è che spunta

adesso l’ipotesi del “Casinò”. Ad avanzare “quatto-quatto”, quasi in sordina, la proposta è un “insospettabile”: proprio l’assessore ai lavori pubblici della “Città degli Imperiali”, l’ing. Mimmo Ammaturo.Ma come Assessore Ammaturo, proprio lei? Proprio un Casinò? Francavilla come Montecarlo dunque?«Questa Città, culla di cultura, di civiltà, di floridi commerci, di agricoltura fiorente, ha visto negli anni aumentare la sua presunzio-ne di essere ciò che non è più da un lato, e, dall’altro la consapevolezza che economia, commercio, industria, agricoltura sono solo il ricordo di un tempo passato».Cosa vuole dire?«Che l’industria non c’è e non è mai sta-ta una realtà, il commercio è morto tra le braccia della globalizzazione, l’agricoltura è stata distrutta dalla speculazione edilizia e dall’abusivismo che ha sfruttato il frazio-namento esasperato delle grandi aziende agricole, l’economia è in crisi e sopravvive soprattutto grazie a tanto “ sommerso “ che continua a proliferare ma che comincia ad andare in crisi per la presenza delle colonie cinesi e non che si stanno insediando silen-ziosamente».Quindi?«Quindi, nasce da queste considerazioni l’idea di utilizzare al meglio le poche risorse disponibili per rilanciare l’economia e l’oc-cupazione. Il Casinò è una grande occasione di sviluppo dell’economia del territorio in

cui va ad insediarsi e lo dimostra il grande interesse di tante realtà che si sono pronta-mente candidate, come Fasano, Ostuni, San-ta Cesarea Terme, ecc.Gestione di un casinò vuol dire punto d’in-contro, organizzazione di eventi teatrali, di spettacolo, di musica, di arte, di cultura, non solo di gioco!».Assessore Ammaturo, non crede di avere esagerato? Non pensa che la sua proposta possa essere alquanto “destabilizzante”, considerato che al massimo i cittadini più ardimentosi nelle dichiarazioni ci avreb-bero visto un ristorante o tutt’al più un piccolo albergo?«No, non ho esagerato! L’idea nasce anche dalla considerazione che il castello Imperia-li è stata la sede del principato della famiglia degli Imperiali, imparentata con la famiglia Grimaldi da quando una Grimaldi sposò un membro della famiglia Imperiali.La famiglia Grimaldi è la proprietaria di uno dei più importanti casinò del mondo, quello di Montecarlo, attraverso la società di gestione SBM (Société des Bains de Mer).La famiglia Grimaldi ha sempre manifestato grande attenzione per la famiglia “Imperiali “ e per la nostra Città.Il Sindaco Vincenzo della Corte e la sua con-sorte furono invitati a Montecarlo in occa-sione dei festeggiamenti per la ricorrenza dei settecento anni della nascita del Princi-pato di Monaco.Quest’anno, in occasione dei settecento anni della fondazione della nostra Città, potrem-mo essere noi a chiedere il gemellaggio e la partecipazione alla celebrazione di questo

evento alla famiglia Grimaldi».Cosa ne pensa l’Amministrazione comu-nale di questa sua idea? C’è compattezza sulla sua ipotesi di poter realizzare un Ca-sinò?«Al momento da parte dell’Amministrazione comunale non mi risultano esserci proposte ufficiali».Intende farlo?«Certamente, ma lo farò al momento oppor-tuno e nelle forme previste dall’ordinamen-to».E allora Assessore Ammaturo, dove sta la verità: fermo restando la reale fattibilità ed in considerazione delle mille difficoltà alle quali si dovrebbe fare fronte comu-ne, pensa effettivamente che un “Casinò” come quello di Montecarlo possa apporta-re un reale beneficio alla città di Franca-villa, ai francavillesi e perché no, anche a tutto il territorio di riferimento?«Questo è certo, è nelle cose, è nella testi-monianza dei territori e dell’economia delle realtà dove sono insediati e non va certo di-mostrato!La volontà di seguire questa strada o no ap-partiene alla capacità di pensare in grande, di guardare avanti, di fare ammenda di tutte le manchevolezze che hanno caratterizzato il nostro cammino, di essere cittadini autenti-camente laici anche nella consapevolezza di vivere cristianamente la nostra vita racchiu-sa da quella sfera privata nell’ambito della quale nessuno ha il diritto di interferire. La nostra Città, da sempre all’avanguardia per capacità di critica dei comportamenti altrui, dovrebbe trovare il coraggio di scrol-

larsi di dosso il bigottismo pseudo cattolico che la caratterizza ed avere la forza, almeno in questa importante occasione, di interro-garsi sul proprio futuro e su cosa si può fare per consegnare ai nostri figli una Città “mi-gliore”».Il dibattito è così aperto e pensiamo conti-nuerà sui prossimi numeri.Intanto auspichiamo che in attesa che matu-rino i tempi per il completamento di Castello Imperiali e per la sua utilizzazione, in occa-sione dei festeggiamenti per la celebrazione dei settecento anni della fondazione di Fran-cavilla Fontana, il Sindaco, l’Amministra-zione Comunale, le Associazioni facenti par-ti del Comitato dei festeggiamenti, facciano in modo di avere nella nostra Città almeno una rappresentanza della famiglia Grimaldi e della famiglia Imperiali.Chissà che da tale incontro non possa nasce-re un serio impegno a collaborare per il rilan-cio dell’immagine della nostra Città?

E tra museo ed albergo,spunta ora l’ipotesi di un mega

Casinò extra lusso

Francavilla come Montecarlo:questa l’ipotesi lanciata dall’assessore ai lavori pubblici Mimmo Ammaturo

Il Casinò, reale grande occasione di sviluppo dell’economia dell’intero territorio

di Giovanni di Noi

· IL CASINÓ DI MONTECARLO: QUANTE ANALOGIE TRA LE "DUE TORRI", IN COMUNE CON IL CASTELLO DEGLI IMPERIALI DI FRANCAVILLA, A SINISTRA

· L'ASSESSORE AI LAVORI PUBBLICI, ING. MIMMO AMMATURO

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sport

Pala Vazzieri di Campobasso. 30 maggio 2010. Braccia al cielo alle ore 20.35. I conti tornano: la Soavegel Francavilla è in serie

B. Al culmine di una serata dai forti simbolismi e dalle emozioni avvolgenti. Al termine di una partita sofferta e di un dominio costante nei primi tre quarti della gara. Gli uomini di coach Olive scrivono una pagina di storia a “due mani” con i tifosi (spettacolari): un sostegno reciproco, una voglia comune, un abbraccio intenso e persisten-te, un patimento denso di fiducia e pregno di eu-foria, una comunione di sensi e di obiettivi. Poi tutto finisce come è legittimo che sia: uomini e circostanze che solcano il successo e che offrono la sponda per una metafora meravigliosa. Questa è la Soavegel, con il suo vincere, correggendo gli sbagli, ed il suo migliorarsi, continuo e senza ce-dimenti, anche di chi diffidava (a torto o a ragio-ne) o di chi contestava (in legittimità o in eccesso di pregiudizi).L’orgoglio di una città. Francavilla Fontana ne è consapevole e a gran voce chiede di onorare chi ha saputo, con grande sacrificio, professionalità e serietà, rappresentarla nel campionato di serie

C. La Soavegel stacca il biglietto d’accesso alla serie B aggiudicandosi imperiosamente i play off, sbarazzandosi di Giulianova, Mola e Campobasso sempre nelle prime due gare, senza mai ricorre-re all’eventuale “bella”. Dopo Ceglie Messapica, promossa direttamente per essersi aggiudicata il primo posto nella regular season, anche Fran-cavilla approda nella quarta serie nazionale del-la palla a spicchi. Grazie ad una società che ha profuso grande impegno organizzativo, oltre che intelligenza e sapienza, nel saper gestire un team di elevata caratura non solo tecnico-tattica, ma fi-nanche morale. La città riconosce i meriti della Soavegel che van-no oltre la conquista della serie B e vuole tributare il proprio grazie ad un gruppo che ha saputo ren-dere straordinaria la normalità. La Soavegel mette da parte i protagonismi e l’affermazione persona-le, dando luce alla vittoria del collettivo. Lanciando così un messaggio forte che non è di-retto solo al mondo dello sport, ma a tutti coloro che fanno del loro lavoro la loro passione e nella fatica trovano il soddisfacimento ai propri desi-deri.

La gioia del dopogara è incontenibile. Nello spogliatoio biancazzurro, tra un coro e un bicchiere di spumante, c’è chi resta comple-

tamente nudo. Dettagli. L’entusiasmo per la pro-mozione in serie B è contagioso. “Ce ne andia-mo in serie B… ce ne andiamo in serie B…” il coro viene lanciato dai tifosi e continuato negli spogliatoi. Coach Olive è trepidante. “Possiamo goderci dopo dieci mesi di lavoro questa sofferta vittoria – afferma il tecnico -. Bellissimo giocare in un campo del genere, onore e merito al Cam-pobasso e al suo sportivissimo pubblico che lo ha seguito. Qui con noi oggi c’erano 300 persone che ci hanno seguito da Francavilla, in un palaz-zetto che non poteva contenerne di più ed è stata una gioia immensa poter regalare la gioia della promozione a loro e all’intera città”.Come già successo in gara 1, i ragazzi si sono por-tati a 18 punti di vantaggio per poi farsi recupera-re quasi tutto e vincere all’ultimo secondo.“Qualcosa succede purtroppo a livello di testa, un po’ per il loro orgoglio, un po’ per il fatto che probabilmente avevamo esaurito le energie e sia-mo riusciti a rimetterli in gara. Stasera, però, abbiamo vinto con il cuore e non con altro. Gli

ultimi minuti sono stati difficilissimi: loro aveva-no già il bonus dopo i primi tre minuti dell’ultimo quarto, Venturelli era fuori perché non ce la face-va più, Sarli fuori per cinque falli, stessa cosa per Simone e Risolo. L’unica alternativa era quella di gettare il cuore oltre l’ostacolo, l’abbiamo fatto, e ci è andata bene. Essere ora qui a festeggiare, per me che sono a Francavilla da 9 anni è una sensazione bellissima”.La parola passa al “bomber” Venturelli, falcidia-to da un virus intestinale nell’ultima settimana, ma che comunque è riuscito a concludere la sua gara nonostante le pessime condizioni nella parte finale di gara. “Oggi non c’era nulla che potesse fermarmi – afferma l’ala di Tolmezzo -, nonostan-te i miei problemi fisici sono riuscito a restare in campo fino alla fine, in modo tale da poter dire la mia anche in questa gara importantissima. Sono contento per la città, per i sostenitori per tutti, questa vittoria la meritavamo per quanto abbia-mo prodotto nel corso della stagione”.Una serie B che da prestigio ad una città come Francavilla Fontana. “Vuol dire tanto, vuol dire molto, perché il campionato di serie B è molto più affascinate, quanto difficile. Ma credo che con una società come la Soavegel, ci saranno le possi-bilità di fare bene anche nella prossima stagione. E proprio a tal proposito faccio il mio più grosso in bocca al lupo per la prossima campagna ac-quisti, affinché possa essere quanto più proficua possibile”.

Olive: "sensazione bellissima dopo 9 anni di Soavegel"

MeravigliosamenteSoavegel. É serie B

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Anche quest'anno la Corrisanmichele, giunta alla sua 10ª edizione, ha riscos-so consensi positivi da parte di tutti gli

atleti presenti, per la grande soddisfazione degli organizzatori. Circa 1300 podisti han-no corso per le vie di San Michele, portando gioia ed amore per questo stupendo sport. Il vincitore in campo maschile, è stato come nella edizione precedente, Gennaro Bonvi-no della A.S.D. Nuova Atletica Giovinazzo, mentre tra le donne è arrivata prima assolu-ta, Rosalinda Pischetola della A.S. Culturale Pod. Santo Stefano, alla sua prima parteci-pazione in terra salentina. Comunque i vincitori di questa stupenda manifestazione sono tutti i partecipanti, che con mille sacrifici si presentano quasi tutte le domeniche, nelle gare sparse in tutta la regione a soffrire ed a combattere per arri-vare nel migliore dei modi al traguardo delle gare.Un plauso particolare, voglio riservarlo agli atleti Sanmichelani che hanno permesso lo svolgimento della manifestazione, sop-portando le notevoli difficoltà che l'orga-nizzazione di un evento di questa portata comporta. Un grazie particolare va all'Am-ministrazione Comunale ed agli sponsor che

con il loro contributo, fanno si che tutto ciò possa avvenire nel modo migliore. Perso-nalmente voglio abbracciare Giacomo Le-one, grande campione di questo sport, ma soprattutto campione di umiltà, che in una situazione di emergenza, ha voluto aiutarci, vestendo i panni di speaker della manifesta-zione, dimostrando che la sua classe non ha limiti.L'appuntamento è per l'anno prossimo, con la 11ª edizione della Corrisanmichele il 15 maggio 2011, con la promessa che il nostro impegno sarà sempre maggiore e con la spe-ranza che la nostra gara possa raggiungere livelli sempre più alti.

Mimmo Giannotte Presidente della A.P.D. Atletica San Michele

Corrisanmicheleun successo la 10ª edizione

· QUI SOPRA UN MOMENTO DELLA CERIMONIA DI PREMIAZIONE · LA PARTENZA DELLA CORRISANMICHELE

· MOMENTI DI STRETCHING PRIMA DELLA GARA

· ANCORA UNA FOTO DELLA PARTENZA

· DA SINISTRA: GIACOMO LEONE E MIMMO GIANNOTTE

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opinioni

Sei annoiato?!? Non sai come impegnare la serata?!? Cerchi un’alternativa alla solita pas-

seggiata?!? Hai voglia di startene solo?!? Bene! Prendi il telecoman-do ed accendi la tv! E sì… è l’unico svago possibile! La tv rappresenta, ormai, un mezzo di comunicazio-ne alternativo e versatile. Basta premere un pulsante, che subito si è proiettati in luoghi e tempi reali e non! Sono diversi i programmi a cui siamo invitati, ognuno dei quali vorrebbe offrirci qualcosa di unico ed entusiasmante. Ma tutto ciò che viene trasmesso, può essere defini-to rilevante ai fini dell’educazione e della socialità? Rispondere a tale quesito risulta realmente difficile! É pur vero che la tv dovrebbe essere in grado di trasmettere programmi di-versi, specifici per ogni età ed ogni gusto, però in alcune circostanze,

propone reality insignificanti e pri-vi di contenuto! Non ho intenzione di mettere la tv al patibolo o sotto accusa, però vivendo in un Paese in cui vige la democrazia, sento di esprimere la mia opinione! Oggi, più che mai, l’educazione gioca un ruolo importante nella vita sociale. É necessario guardare “Le pupe e i secchioni” per crescere sani? É op-portuno monitorare ciò che accade nella casa del “Grande Fratello” per ampliare le proprie conoscenze?Si diventa forti e coraggiosi, affron-tando nel proprio immaginario le prove predestinate ai concorrenti de “L’isola dei famosi”?A parer mio, la crescita si estrinse-ca attraverso un processo mentale e psicologico, che necessita di fonda-menta solide, di valori saldi, di pen-sieri coerenti.Ciò non significa che la tv offre solo

intrattenimento. Spesso discute su tematiche a noi molto vicine, che indirizzano ad una conoscenza ap-profondita ed accurata circa situa-zioni, contesti e circostanze relative al nostro Paese! L’ipotesi iniziale secondo cui la tv è presupposto di educazione e socialità, si manifesta in un unico contenuto: educazione alla socialità.É anche attraverso i media che l’in-dividuo può apprendere, imparare e trasmettere ciò che ha acquisito per mezzo della tv.Essa non è solo materia, ma se sfrut-tata può tradursi in forma, indispen-sabile per esprimere a pieno le pro-prie idee e le proprie opinioni!E allora: accendi anche tu la tv, ma usala con prudenza e con la testa!Buona visione!

Elisabetta [email protected]

Tv contro tv?!?La Dott.ssa Elisabetta Santoro

Educatore Professionale

relax

Ci sono tanti modi di vivere un viaggio e, soprattutto, di intendere una vacan-za, fosse pure della durata di una cena.

Uno dei più interessanti, un’esperienza da vi-vere almeno una volta nella vita, e da racco-mandare caldamente ad amici e conoscenti, è quella in quel piccolo microcosmo di tra-

dizioni, vita sana, sapori autentici, atmosfere di un’epoca solo apparentemente distante e perduti, chiamato “masseria”.Le masserie sono le costruzioni rurali tipiche della valle d’Itria e del Salento.Per troppi decenni dimenticate e snobba-te, talvolta persino abbandonate, sono state

fortunatamente riscoperte negli ultimi grazie alla volontà, all’intelligenza, ed in definitiva all’amore di chi ha deciso di dare a questi luoghi incantati una nuova possibilità di esi-stere, e quindi di vivere.Un esempio degno di nota è costituito, in agro di Francavilla, dall’Antica Masseria Palmo. Trasformata in agriturismo, è un vero gioiello incastonato nella campagna che imbastisce le terre dell’Alto Salento con quelle della valle d’Itria.Un piccolo grande gioiello gestito dalla fa-miglia Palmo che, da tempi non sospetti, ha intuito la potenzialità di questo posto, gio-cando la scommessa, rivelatasi vincente, di riscoprire il fascino irripetibile delle masse-rie. Quella di loro proprietà è così diventata nel corso degli anni azienda agricola spe-cializzata in produzione biologica, bed and breakfast e, a partire da questo mese anche ristorante con cucina tipica pugliese.Ecco dunque l’opportunità da non perdere, la vacanza diversa da vivere all’insegna del-la gastronomia (che è cultura di un popolo dacché i sapori sono saperi) nell’architettura magica tipica, immersi nella bellezza di un paesaggio unico.

Voglia di agriturismo?Benvenuti nella masseria della famiglia Palmo.

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L'associazione atletica Francavilla Fontana setto-re socio-culturale musica

e spettacolo, organizza la 3ª edizione della Corrida 2° me-morial “Francesco Pasiello”, manifestazione culturale dilet-tantistica in occasione di “Cittá Estate 2010” (anfiteatro villa comunale Francavilla Fonta-na). Se sai cantare, suonare uno strumento musicale, re-citare, imitare, ballare, ecc..., partecipa anche tu. Cosa aspetti!!!Iscriviti subito! Coinvolgi pa-renti e amici e contattaci ai seguenti numeri: Giancarlo Pasiello 348 6950377 facebo-ok: corrida francavilla fontana

e.mail: [email protected] - Le iscrizioni sono riserva-te solo ai concorrenti maggio-renni e devono pervenire entro e non oltre il 20 giugno 2010. La preselezione dei candidati avverrá nei giorni 20/27 giugno dalle ore 09:00 alle ore 12:00. I candidati dovranno esibire documento d’identitá valido, curriculum artistico e base mu-sicale su c.d. e foto tessera. A tutti coloro che effettueranno il provino per l’ammissione alla corrida, verrá data conferma di partecipazione allo spettacolo entro e non oltre il 15 agosto.

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Direttore Responsabile: Gianni CannalireRedazione: Giovanni di Noi, Maria Angelotti

Grafi ca ed Impaginazione: Domenico CavalloCommerciale: Emanuele Andriulo

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BRINDISI Centro TimPasticceria MartineseAviolampMontevicoliBar Tabacchi MengaCaffè BijouBar Lucy

Via RomaVia MartinaProv.le Ceglie Francavilla, Km 6 Viale Aldo Moro, 64Via S. Vito, 12/16Via S.Vito, 4Via F.Argentieri, 147

CEGLIE MESSAPICA

Caffetteria De Girolamo Caffè Borgo AnticoEnigma CaffèTabacchi Lavino VitoTabacchi V. Delle RoseCafè Sifl etCaffè Piccadilly

Via Francavilla, 95Piazza Umberto I, 46Via Cesare Battisti, 18Via Garibaldi, 2Via Roma, 102 Via Roma, 64Via Colombo, 2

LATIANO

Farmacia Dr. MusaBluescafè

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ERCHIENuovo Bar Tabacchi SalvatiArea di Servizio AgipFarmacia AntonucciBar & GiornaliFarmacia NoceraTabacchi Montanaro

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MESAGNE

Bar LondonTabacchi De Pasquale G.Caffetteria ItaliaKadradò CafèBar Città BiancaBar Excelsior

Via carlo Alberto, 17/19C.so Magg. Ayroldi, 10 Largo Lanza, 2Piazza Matteotti, 38Via E. Trinchera, 40Via G. XXIII, 2

OSTUNI

Fuori PortaIl MatitoneGolden BarAlfa CopisteriaRistorante Da Saverio

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ORIA

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SAN MICHELE SALENTINO

Bar Tabacchi PalascianoCaffetteria Dolce VitaTabacchi di CavaliereURP

Via XXV Luglio, 24/26Via Antonio Sardelli, 13Via Francavilla, 13 Piazza Carducci

SAN VITO DEI NORMANNITabaccheria ParatoFarmacia LeoBar Pizzeria 90Caffetteria D'AmbrosioTabacchi Demonte - OrsiniHavana Caffè

Via Galliano, 5Via Risorgimento, 1Via Galaso, 34L.go Colonna, 1Via S. Pancrazio, 11Via S. Pancrazio, SN

TORRE S.SUSANNATabacchi Bernardi AntonioBar SicilianoEdicola Gallone GraziaIguana disco pubBufano Brico CasaEdicola Punto Scuola Uff.Supermercati MD

C. Vittorio E.le, 25Via per Ceglie, 97Via M. di Savoia, 7Via per Ceglie, 3Via prov. Martina F.Via per Ceglie, 75Via Martina Franca, 9/11

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Ariete: Cercate di fi darvi delle persone a voi vicine più di quan-to non lo abbiate fatto in passato; in giugno 2010 risco-prirete piacevolmente vecchie conoscenze .

Toro: In questo giugno 2010 dovrete sapervi adattare ad al-cune situazioni cambiate; cercate di cogliere la palla al balzo quando serve e di cogliere gli errori che avete fatto in passato per non ripeterli.

Gemelli: State attraversando un periodo davvero positivo e do-vrete saperne approfi ttare per creare situazioni positi-ve da saper sfruttare in futuro. Cercate di non essere trasandati.

Cancro: Questo giugno 2010 sarà la vostra occasione per affron-tare al meglio una rifl essione sulla vostra situazione: fate le scelte giuste e non correrete rischi di trovarvi in situazioni spiacevoli, soprattutto dal punto di vista sentimentale. Non lasciatevi annoiare dalla routine quotidiana, ma cercate di creare.

Leone: Ottimo periodo di grandi novità per quanto riguarda il lavoro, cercate di scegliere i collaboratori giusti e di fare affi damento su voi stessi più di quanto non abbiate fatto fi nora, e ne sarete ripagati a dovere. Vergine: ANon trascurate nulla di quello che avete iniziato a fare nel passato più recente: potreste trovare brillanti spunti per il vostro futuro che potrebbe nascondere tante novi-tà dal punto di vista affettivo.

Bilancia: Un giugno 2010 decisamente in ripresa rispetto al pas-sato, attenti alla vostra salute, cercate di non trascurarla e non fatevi prendere dall'ansia sul lavoro. Scorpione: Avete saputo affrontare situazioni decisamente peggiori e in questo giugno 2010 potrete mettere alla prova voi stessi per scoprire il vostro lato migliore: usate la grinta e la tenacia di sempre e sarete di sicuro ripagati.

Sagittario: Mai avete avuto occasioni migliori per fare nuove co-noscenze e per progettare qualcosa di a lungo termine: non siate troppo legati alle vostre esperienze passate e sappiate valutare con moderazione qualsiasi nuova evenienza.

Capricorno: Sappiate sfruttare al meglio la buona strada che avete intrapreso in questi tempi: giugno 2010 è il mese che potrete utilizzare per approfondire e sviluppare quanto di buono avete fatto nel passato recente.

Acquario:Avete fi nalmente preso contatto con la realtà, ora do-vete cercare di distrarvi e di saper mettere a fuoco i tanti avvenimenti positivi, soprattutto dal punto di vista lavorativo, che vi si presenteranno in questo inizio esta-te di giugno 2010.

Pesci: Avete superato un periodo non troppo facile e ora nien-te può farvi più paura: frequentate chi vi vuole bene e sappiate osservare chi vi sta attorno.

OROSCOPOOROSCOPOOROSCOPOOROSCOPOOROSCOPOOROSCOPOOROSCOPOOROSCOPOOROSCOPOOROSCOPOOROSCOPOOROSCOPOOROSCOPOOROSCOPOOROSCOPOOROSCOPOOROSCOPOOROSCOPOOROSCOPOOROSCOPOOROSCOPOOROSCOPOOROSCOPOOROSCOPO

La frittura mista di pesce è un classico secondo piatto di mare, preparato e

gustato in tutta la nostra penisola sia dʼestate che dʼinverno; la frittura di pe-

sce è una pietanza sempreverde che viene proposta durante tutte le festività,

riscuotendo grande successo in tutte le fasce dʼetà.

Pronti? … Recatevi presso la vostra pescheria di fi ducia della PARANZA;

La PARANZA è una mistura di pesce con spine composta da:

Alici, pesce azzurro molto buono ed economico e non può mai mancare in una

buona frittura che si rispetti;

Merluzzetti, pesce azzurro molto saporito (una piccola raccomandazione! la

pezzatura non deve essere molto grande);

Trigliette, stesso discorso vale per la pezzatura non molto grande altrimenti

potrebbe rimanere crudo durante la cottura,

Zanchetti di piccola pezzatura in genere assomiglia molto alla cugina So-

gliola.

Pulite accuratamente il pesce, eliminando gusci, lische, interiora ecc., lava-

telo ed asciugatelo bene perché si sa l'acqua e l'olio non vanno poi tanto

d'accordo.

Per la seconda parte della mistura senza spine chiederemo al nostro pesci-

vendolo:

Seppie, Calamari e Totani si riconoscono dai ciuffi , Moscardini molto simili ai

polpi ma molto piccoli, Gamberetti e se vogliamo chiudere in bellezza anche

degli Scampi;

Seppie, calamari e totani sono un poʼ grossi, separatene i ciuffi dal corpo e

tagliateli a listelli

Fate scaldare l'olio, se è possibile lʼolio dʼoliva, in una padella di ferro e con

i bordi alti (per 4 a 6 porzioni occorrono circa 2 litri di olio abbondanti).

La temperatura dell'olio per una buona frittura deve essere tra i 185 e 200

gradi centigradi e non viene raggiunta prendete la mistura di pesce senza

spine e infarinatela semplicemente con semola di grano duro (la doratura e

la croccantezza dipendono esclusivamente dalla qualità dell'olio utilizzato e

non dalla temperatura dello stesso).

Con un setaccio eliminate la farina in eccesso e quando il pesce è cotto servi-

tevi di una schiumarola per frittura, tiratelo fuori dall'olio e appoggiatelo su

fogli di carta assorbente per eliminare l'unto in eccesso.

Mettete il Fritto pronto in un piatto di portata, e servitelo con i limoni tagliati

a spicchi e foglie di prezzemolo.

BUON APPETITO!

www.ristoranteostuni.it

e-mail: [email protected]

Cell. 339 86 84 984

Giuseppe

RICETTA DEL MESE

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