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ilcds-stadio_07.11.2012

Date post: 11-Mar-2016
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Con Mazzarri non

trova spazio. Ora

però ha bisogno di

giocare: si tratta

per un prestito

13 PRESENZE E 2 GOL CON IL

CILE Edu Vargas, 23 anni tra

due settimane, è arrivato a

Napoli nel dicembre del 2011

(Ansa) Anche Alino Diamanti e

Alberto Gilardino hanno

bisogno di un altro compagno

che dia il suo contributo in

attacco (Ap e Getty Images)

Tutto su Vargas parte la trattativa

Con Coutinho e Ljajic incedibili i rossoblù stanno sondando il

Napoli per la punta cilena

di Claudio Beneforti

BOLOGNA - La sfida di domenica sul campo, poi

a gennaio unaltra sfida, questa volta sul mercato,per Edu Vargas. Il ragazzo cileno del Napolialberga nella testa di Giampiero Ventura da piùdi un mese, e da una settimana è finito nel mirinoanche del Bologna, che ha bisogno di unattaccante con le caratteristiche di Vargas,avendo allatto pratico tre prime punte, e cioèGilardino, Acquafresca e Gabbiadini, al di là diDiamanti. A dire la verità il primo obiettivo delBologna sarebbe Coutinho e a Zanzi piacerebbe

anche Ljajic, ma sialInter che la Fiorentinahanno già informato ildirettore generalerossoblù di non essereintenzionate a muovereil loro giocatore e diconseguenza Zanzi sta

entrando nellordine di idee di buttarsi condecisione su Vargas, dopo aver capito che ilNapoli potrebbe anche decidere di farlo partirecon la formula del prestito. Ora, è vero che finqua Vargas ha trovato pochi spazi, quando dicontro avrebbe avuto bisogno di giocare con unacerta continuità per calarsi una volta per tuttenella realtà del nostro calcio, ma è anche veroche lattaccante cileno potrebbe essere proprio ilgiocatore che serve al Bologna, considerato chepotrebbe giocare sotto Gilardino cometrequartista o come seconda punta e che puògiocare anche più largo. Tra laltro lo stessoVentura lo vorrebbe per il suo 4-2-4 sia perimpiegarlo sotto a Bianchi che come esterno. Cèdi più: prima di essere licenziato, anche Gigi DeCanio ne aveva parlato con il suo presidenteEnrico Preziosi, ma non è escluso che il Genoafinisca per andare ugualmente allassalto delNapoli per Vargas, visto che Preziosi è un suoestimatore e che avrebbe voluto portarlo alGenoa quando ancora Vargas giocavanellUniversitad de Chile.

- Dopo aver dettoACQUAFRESCA IN BALLOche nelle ultime ore anche il Pescara, su ammissione dello stesso presidente

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Lidea è quella di un

cambio con

Acquafresca, che è

molto gradito in

casa partenopea

Sebastiani, sta facendo un pensierino su Vargas, va sottolineato come il Bolognapotrebbe battere la concorrenza avendo un giocatore che al Napoli piace almeno da

tre anni. Stiamo parlando di Robert Acquafresca, che nel2009 stava per sbarcare al Napoli ma poi tutto saltò. IlBologna non ha ancora deciso se muovere Acquafresca oGabbiadini a gennaio, ma a oggi sembra più il primo delsecondo destinato a lasciare Bologna, avendo tra laltroanche più mercato (ricordiamo che piace anche a MassimoCellino, pronto a dare come contropartita uno tra Larrivey eNenè). Anche perché non va dimenticato che Acquafresca

avrebbe dovuto essere lattaccante chiamato a prendere il posto di Marco Di Vaio,mentre dopo larrivo di Gilardino ha finito per ritagliarsi pochi momenti. Acquafresca,che a Napoli potrebbe fare il vice Cavani o il vice Pandev, è diventato in questi ultimianni la bestia nera del Napoli. A esempio, due anni fa, in Napoli-Cagliari finita 2-1,doppietta di Cavani, Acquafresca firmò il gol del momentaneo pareggio, rompendoanche limbattibilità casalinga di De Sanctis. Non solo: anche lanno passato, nellapartita di andata sempre del San Paolo, vestito con la maglia del Bologna, segnò ungol al Napoli, che poi raggiunse il pari con Cavani su calcio di rigore. Senzadimenticare che nel ritorno Acquafresca fu ancora protagonista, costruendo perDiamanti lassist dell1-0 del Bologna.Certo, siamo ancora a quasi due mesi dalla riapertura del mercato e di conseguenzanel frattempo può succedere davvero di tutto e il suo contrario, perché quando dimezzo ci sono tante partite da giocare gli scenari possono anche cambiare di volta involta, ma nel caso in cui la realtà di Vargas e di Acquafresca restassero queste eccoche il Bologna e il Napoli finirebbero per mettersi a sedere attorno a un tavolo perverificare se questa operazione può avere buon fine. Perché se da una parte il Torinoè arrivato prima su Vargas del Bologna, da unaltra il Bologna ha una contropartita,quella di Acquafresca appunto, molto gradita al Napoli.

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N O N B A S T A L A T T A C C A N T E

Mercato: a Pioli servono rinforzi anche in difesa

BOLOGNA - Lattaccante prima di tutto, perché se tu hai uno come Alberto Gilardino evuoi farlo essere Gila fino in fondo, devi mettergli per forza vicino un giocatore che sisposi con quelle che sono le sue caratteristiche, ma il Bologna ha bisogno anche dialtri giocatori: due, forse addirittura tre, è difficile stabilirlo quando alla riapertura delmercato mancano ancora quasi due mesi. Detto questo, Roberto Zanzi sta giàlavorando su varie piste, perché quando sei un ministro senza portafoglio devi avereobbligatoriamente delle idee e soprattutto devi arrivare prima degli altri su quello che èil tuo obiettivo. A esempio: a oggi come può non esserci un nodo legato al portiere,considerato che fin qua Agliardi non ha convinto fino in fondo e che Curci, rilevatodalla Roma per fare il titolare, si è fatto male due volte, dopo che già nel ritiro estivocon i giallorossi si era infortunato. A questo punto bisognerà vedere cosa accadrà daqui a gennaio, è chiaro che nel caso in cui la situazione legata ai portieri restasse lastessa di oggi il Bologna sarebbe chiamato a portare sotto le due torri un altro numerouno, perché alla fine il portiere bravo ti porta a fare quei tre o quattro punti in più inclassifica. Su per giù lo stesso discorso vale anche per il difensore, al di là del ritorno ametà dicembre di Daniele Portanova. Se Sørensen ripeterà la buona prova didomenica passata contro lUdinese e se Antonsson crescerà come rendimento, ilBologna potrebbe anche restare così dietro e cercare di aggiungere magari unesterno, in caso contrario Zanzi dovrà mettere a disposizione di Pioli un altrodifensore, anche alla luce del fatto che Carvalho sta facendo fatica (senza dimenticareche il brasiliano tornerà solo tra un mese e mezzo per la frattura della mandibola).Per quanto riguarda il centrocampo Pioli seguirà con attenzione Pazienza, poi comecresceranno anche Taider e Guarente, perché stando così le cose avrà bisogno di unrinforzo anche in questo reparto. Che fin qua ha dovuto fare a meno anche di DiegoPerez.

c. ben.

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Stefano Pioli ha scelto ancora

una volta di far allenare il

Bologna a porte chiuse. Oggi

si saprà quando Morleo tornerà

in campo (Getty Images)

D A L C A M P O

In attesa del verdetto per Morleo oggi allenamento a porte chiuse

BOLOGNA - Stefano Pioli può tirare un sospirodi sollievo per Diego Perez. Ma resta in ansia perMorleo, per la classifica e per il momento delBologna. Così, per isolare e proteggere il gruppoda eventuali distrazioni, il tecnico ha deciso dichiudere gli allenamenti al pubblico fin dallagiornata di oggi. I rossoblù vanno in ritiro e lapartenza per Torino è stata anticipata a venerdìsera (o al massimo sabato mattina). Intanto,arrivano buone notizie da Perez. L'ecografia acui è stato sottoposto, non ha evidenziato lesioni:solo una contrattura al gracile della cosciadestra, per il numero 15 rossoblù, che potrà cosìcercare di recuperare in vista della trasferta diTorino, con i granata, in programma domenica. Il«Ruso» sosterrà in giornata un allenamento differenziato e quasi certamente saràrisparmiato nell'amichevole di domani, con gli Impact. L'obiettivo dello staff medico èquello di rimetterlo a disposizione di tecnico e squadra tra venerdì e sabato, inmaniera possa sostenere con il gruppo gli allenamenti di rifinitura a ridosso dellapartita di Torino.

- Più incerto, al momento, il recupero di Morleo.OGGI IL VERDETTO DI MORLEOL'ecografia a cui è stato sottoposto, non è bastata a chiarire la portata del problemaaccusato ai flessori della coscia destra: effettuerà in giornata ulteriori approfondimenti,per verificare eventuali lesioni. Intanto, dopo l'intervento alla mandibola, è statodimesso dall'ospedale Roger De Carvalho, che ieri si è recato a Casteldebole persalutare i compagni Diamanti e Gilardino hanno portato avanti un programma atleticodifferenziato e restano al palo Acquafresca, Gimenez e Natali.

Infopress

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R O S S O B L U A S C U O L A

Acquafresca spiega ai bimbi come si fa gol

BOLOGNA - Nell'ambito del progetto « », ieri mattina RobertIl Bologna torna a scuolaAcquafresca e Federico Rodriguez sono stati rispettivamente ospiti degli studenti dellescuole 2 Agosto di Casteldebole e delle scuole primarie di Malalbergo. I rossoblùhanno raccontato la loro esperienza, aneddoti divertenti, rispondendo alle domandedei ragazzi e concedendo foto ed autografi. Si ricorda che tutti gli istituti di città eprovincia possono richiedere la visita del Bologna (gli incontri hanno cadenzasettimanale): è sufficiente inviare una email in proposito [email protected] con il recapito di un insegnante di riferimento.

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L A C U R I O S I T A

FREDRICK A BOLOGNA LO VOLLE SETTI

BOLOGNA - Classe 92, danese, Frederik Hillesborg Sørensen è nato Roskilde, è alto193 centimetri e la Juventus lo ha portato a Torino nella stagione 2010-2011,prelevandolo dal Lyngby. Con la Juventus di Luigi Del Neri questo ragazzone che finqua ha giocato in tutte le nazionali giovanili del suo Paese (precisamente Under 17,Under 20, Under 21) ha messo insieme 17 presenze, ma da esterno destro e non dacentrale nella difesa a quattro.Va ricordato che Sørensen a Bologna lo volle due estati fa il vicepresidente MaurizioSetti (attuale presidente del Verona), la società rossoblù ha versato nelle cassebianconere per la sua compartecipazione 2,5 milioni di euro.

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Ho ventanni ma le

responsabilità non

mi pesano anzi me

le prendo

Frederick Sørensen cerca di

intervenire di testa ma è

anticipato dal portiere

dellUdinese, il serbo Zeliko

Brkcic: succedeva domenica

scorsa in Bologna-Udinese 1-1

(Ap)

SØRENSEN: IO COMINCIO ORA «Bologna: è arrivato il mio

momento»

di Claudio Beneforti

BOLOGNA - Finalmente un sorriso, « comincia

Frederik Sørensenora la mia storia a Bologna».è un ragazzane danese di 193 centimetri che dimestiere fa il difensore centrale e che dopo tantapanchina e tribuna sta trovando quegli spazi cheda tempo sperava di ritagliarsi. « E arrivato il miomomento, è vero, ma nel calcio quello che valeoggi non vale più domani se non confermiquanto di buono hai fatto il giorno prima».Giusto, ora Sørensen può anche fare festa perquello che è stato nelle ultime due partite, maguai se si mettesse a fare salti sulle nuvole. « Miha fatto piacere giocare a Torino contro laJuventus, e mi ha fatto altrettanto piacere essereconfermato contro lUdinese, ma io devo

continuare solo a farebene, perché solo sefarò bene potrò sperare

Fadi giocare ancora».fatica a frenarsi, se loguardi capisci che è un ragazzo felice. « Il fatto che Pioli miabbia impiegato come centrale della difesa a tre mi carica di

responsabilità, ma me le prendo tutte, no, non mi pesano, non mi spaventano anche Non consideratelo strafottente, diciamo che è solo lincoscienzase ho solo 20 anni».

della sua età. « Non so cosa sia cambiato dallanno scorso a questanno, magari loscorso anno il Bologna vinceva tanto e quando una squadra vince non si cambia, disicuro in questi mesi ho lavorato tanto per migliorarmi e penso di essere migliorato,

Nonanche grazie ai consigli che Pioli mi ha dato nel corso di questo anno e mezzo».nasconde quella che è la realtà attuale del Bologna, considerati gli infortunati con iquali deve convivere a oggi la difesa, e cè anche qualcosa in più. « La partenza diRaggi mi ha aperto una porta, e io qua sono rimasto volentieri, ritenendo Bologna lapiazza giusta per crescere».

- Ha sofferto lannata passata, e non lo nasconde, il fatto di averCI MANCA LATTIMOdovuto attraversare tante partite addirittura in tribuna gli aveva tolto anche il sorriso,ma Sørensen prende a calci le voci secondo le quali non giocava soprattutto perché siallenava male nel corso della settimana. « Non è vero, sono storie che non esistono,nella vita ci sono momenti positivi e momenti negativi e quello dellanno scorso era un

Poi Sørensenmomento negativo, visto che vivo per giocare a pallone e non giocavo».parla del Bologna, della sua classifica che con il passare delle settimane si è fattapreoccupante. « Non siamo messi bene, ma ammetterete anche voi che non ci è dettasempre bene, anche quando si poteva vincere non ci siamo riusciti per un niente.Ecco, ci è mancato lattimo fin qua, ma così non può durare, e fin già dalla partita di

Ammette che la difesa stadomenica contro il Torino landazzo potrebbe cambiare».prendendo tanti gol, « ma non èva detto che il Bologna ha cambiato molto in estate»,daccordo con chi afferma che il Bologna entrerebbe in campo con la paura addosso. «

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Non è così, qua non è una questione di paura ma di una piccola cosa che può far (come sta dicendo lo stesso Pioli da un paio di settimane a questacambiare tutto

parte, ndr)». Sørensen, Krhin, Taider, è anche il Bologna dei ragazzi che si stannofacendo strada. « Mi fa piacere che ci siano tanti giovani in questo Bologna, negli altri

, Paesi vengono dati tanti spazi ai ventenni e a volte anche ai diciottenni ma negliultimi tempi anche il Bologna sta seguendo questa onda e ciò è bello, è gratificante,

Un fratello più giovane che è unaperché i giovani portano tanto entusiasmo».promessa del golf, una fidanzata conosciuta in Italia, un giocatore come idolo, « si

Tratratta di Daniel Hagger del Liverpool, che è anche il capitano della mia nazionale».laltro, anche Hagger gioca difensore centrale.

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Tutti per uno. Senza ilmoschettiere Jove-tic, fino ad ora impiegato dal primo minuto intutte le gare di campionato al pari di BorjaVale-ro e Viviano, sono in molti ad ambire al postovacante nell’attacco viola. Ballottaggio chenondovrebbe riguardare Ljajic, stando alle paroledel tecnico Vincenzo Montella, pronunciatequalche settimana fa. «Ho molte soluzioni of-fensive: come caratteristiche, Ljajic è pero ilpiù simile a JoJo».

E uno... Adem c’è quindi. E ci sarà anche aSan Siro fin dal fischio d’inizio. Anzi. Neipiani originali, l’idea dell’«Aeroplanino»era affiancare proprio Ljajic a Jovetic.Idea impraticabile per questioni di gua-io, sotto forma di lesionemuscolare,dell’asso viola. Da qui la caccia cheoggi, giorno della ripresa degli al-lenamenti, prenderà ufficialmen-te il via. Obiettivo una maglia dacentravanti titolare.

Il favoritoRimane forte la candida-tura di Luca Toni. Mister 50 reti inSerie A con la maglia della Fiorenti-na sta ritrovando la miglior condizio-ne. E, di conseguenza, i gol. Ben duesono arrivati la scorsa settimana tra laperla contro la Lazio e la zampata con-tro il Cagliari. Tre in totale. Conti allamano, escludendo i recuperi, Toni se-gna (in questo campionato) un gol ogni106minuti.Mediapiù che rispettabile: tan-to da far pensare ad una possibile confer-ma.

Novanta minuti Contro il Cagliari inoltre, Lu-ca-gol ha giocato tutta la partita per la primavolta in stagione. Scelta fatta quindi? Mac-

chè. Scrutando il calendario, salta agli occhi latipologia di gara fin qui «cucita» attorno allafigura di Toni. Che è partito titolare contro Bo-logna, Chievo e Cagliari. Ovvero squadre sullacarta maggiormente propense a chiudersi: do-ve la fisicità e la bravura nel gioco aereo potevaessere un’arma più efficace dell’abilità neglispazi aperti.

In recuperoGaradiversa sembra inveceprospet-tarsi contro il Milan. Per questo sta risalendo laclassifica di gradimento El Hamdaoui. Toni ri-mane ancora leggermente favorito,ma l’ogget-to misterioso (e talentuoso) arrivato in estatedall’Ajax ci crede. E ci spera. Contro le big,Mon-tella ha sempre puntato sull’attacco leggero.Scegliendo Ljajic contro Juventus, Inter e La-zio, ed El Hamdaoui a Napoli. Nell’unica parti-ta giocata da titolare dal centravanti maroc-chino. L’idea di un tandem tecnico, con larinuncia al punto di riferimento, è accatti-

vante e sfiziosa. Se il tecnico viola imma-ginandosi gli sviluppi del match la re-puterà anche redditizia, potrebbe av-venire il sorpassonelle gerarchie ini-ziali. Solo le prove tattichedei pros-simi giorni daranno la soluzioneal rebus, che comunque resta.

L’outsider A prescindere da tut-to, l’assenza di Jove priva la Fioren-

tina di un arma totale sia in fase rea-lizzativa (Jo è il capocannoniere violacon 6 reti) che per la produzione di as-sist. Per questo Montella studia anchesoluzioni alternative. Tra le qualiun’ipotesi che vedrebbe l’inserimentodi Mati Fernandez a supporto di unapuntaunica. Possibilità di realizzazio-ne? Meno del dieci per cento. Ma co-munque esistenti. Considerato cheproprio a San Siro, contro l’Inter, iltecnico viola piazzò il cileno nella ri-presaalle spalle di Jovetic, in sostitu-zione di un Ljajic fino a quel mo-mento non pervenuto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

I gol e le azioni più belle su

Fiorentina

Catania

Pescara Sampdoria

Il volo del Catania continua. E non si è in-terrotto neanche dopo la partenza dell’aeropla-nino Montella che sedeva in panchina fino a 6mesi fa. Va avanti da diversi anni, un passo allavolta la classifica ha sempre compiuto un balzoin avanti. Gli applausi più calorosi la formazionerossazzurra li aveva ricevuti lo scorso campiona-to quando fu definito addirittura il piccolo Bar-cellona, anche se l’impresamigliore rimanequel-la di Mihajlovic che centrò una salvezza quasidisperata nel 2010. Montella aveva miglioratodi unpaio di punti la graduatoria del precedentecampionato (condotto prima da Giampaolo epoi da Simeone) da 46 a 48,ma non la classificafinale rimasta invariata all’undicesimo posto.Oggi l’attuale tecnico viola fa i complimenti al

suo sostituto: «Sono contento per il Catania, gio-ca un ottimo calcio anche quest’anno. Pure dipiù rispetto all’anno scorso. Significa che c’è unacrescita dei giocatori e che potrà esserci un van-taggio in termini economici per la società».

Valore aggiunto E questo è fuor di dubbio, bastaguardare la lievitazione dei cartellini di Gomez,Barrientos e Lodi giusto per fermarci ai più rap-presentativi,mapotremmoproseguire conMar-chese, Spolli, Izco, tutti nomi annotati sui taccui-ni dei grandi club e con prezzi in qualche casodecuplicati. Ma al di là dei giocatori che già dadiversi anni compongono l’ossaturadel Catania,il valore aggiunto si chiama Rolando Maran, untecnico che il grande calcio non conosceva fino apochi mesi orsono. Un uomo con «U» maiuscolavenuto dalla B, senza neanche un ricco pedigreeda calciatore e arrivato inAquasi sulla soglia deicinquanta. Ma che, contrariamente a tanti suoicolleghi più famosi, non vive di lamenti e di rim-pianti: «Se sono arrivato solo ora nel massimocampionato è perché evidentemente prima nonlo meritavo». Oggi il suo Catania è settimo con15 punti, uno in più e 3 posizioni al di sopra delprecedente campionato. E chissà dove sarebbese non avesse gettato via 4 punti nei minuti direcupero a Roma e a Udine e se gli arbitri nonl’avessero penalizzato contro Inter e Juve.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Con Jovetic k.o. Montella ridisegna l’attacoIl serbo sicuro, Toni favorito su El Hamdaoui

Bologna

Prove anti MilanChi c’è con Ljajic?

Gilardinoe gli altri:attaccantidal golsmarrito

ANDREA TOSIBOLOGNA

Palermo

www.gazzetta.it

Come si dice? Tanto tuonò, che piovve. Eieri, puntualmente, con la sesta sconfitta conse-cutiva non ancora digerita dalla piazza blucer-chiata, alla ripresa della preparazione l’ira ver-bale di un paio di tifosi a Bogliasco si è abbattu-ta sul diesse Pasquale Sensibile, presente all’al-lenamento, da tempo nel mirino della genteper i pessimi risultati della squadra e, soprattut-to, per il rendimento insufficientedi quei gioca-tori arrivati durante l’ultimo mercato estivo.

Forza Ciro «Dimettiti», è stato... l’invito al «Mu-gnaini» rivolto al dirigente. Al contrario, soloparole di incoraggiamento per il tecnico Ferra-ra, ritenuto una vittima di questo periodacciodella Samp. I conti, comunque, continuano anon tornare. L’allenatore sa che, al di là dellasua riconferma ribadita per l’ennesimavolta do-menicadal vicepresidente vicarioEdoardoGar-rone, urge un’immediata inversione di rotta.Impensabile continuare così, senza una scossaa tutto l’ambiente, se la trasferta di domenica aPalermo non dovesse portare buone notizie. Lasquadra di Ferrara, che contro l’Atalanta haeguagliato il proprio recordnegativo inA in fat-todi sconfitte consecutive subìte, com’era acca-dutonel 1965-66enel 2005-06, cercheràalme-noadesso alla storia come la peggiore Sampdo-ria di tutti i tempi. Un record di cui Ferrara inprimo luogo farebbe volentieri a meno, ancheseunaltro dato inquietante è rappresentatoda-gli undici punti conquistati sul campo sin quidai blucerchiati, che hanno un solo precedentenella stagione 1991-92.

Frizioni in famiglia A parte lo scarso feeling diSensibile con la tifoseria, resta il fatto che l’a.d.Sagramola non pare più in totale sintonia conlo stessodirettore sportivo, il cui rinnovodi con-tratto— attualmente in scadenza nel prossimogiugno— non pare più una semplice formalitàcome sembrava sino a un paio di settimane fa.Dall’estate scorsa, infatti, la famiglia Garroneha scelto proprio Sagramola per coprire quellafigura vacante in società,ma necessaria per ga-rantire al club di Corte Lambruschini lamigliorgestione possibile a livello di bilancio. Limitan-do, di fatto, l’autonomia gestionale di Sensibi-le, limitata (si fa per dire) all’area tecnica. Do-ve, però, qualcosa sin qui non ha funzionato.

Maxi ai boxFerrara, intanto, cercadi far quadra-re i conti anche se la malasorte sembra averepuntato la sua Samp: Maxi Lopez è ai box inattesa dell’intervento, mentre Berardi, Pozzi eKrsticic saranno indisponibili anche domenica.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’atmosfera rimane pesante,ma Ferrara è stato incoraggiato

GUARDA LA TUA SQUADRA

«Dimettiti»: nelmirino dei tifosiil d.s. Sensibile

Che favolaMaranMeglio di MontellaE il tecnico viola si complimenta:«La squadra è anche in crescita»

a

Juan Fernando Quintero, 19 anni, colombiano LAPRESSE

Incassata la solidarietà ditutta la tifoseria che intimaalla dirigenza di non toccarela panchina, adesso StefanoPioli deve risolvere ilproblema del gol. Con 12centri all’attivo il Bolognanon è in assoluto tra lesquadre meno prolifiche (in 6hanno fatto peggio) ma settesono venuti nelle vittorie suRoma (3-2) e Catania (4-0)mentre nelle altre 9 gare irossoblù hanno raccolto solo5 reti. Significa che l’attaccodi Pioli ha diviso male il suobottino e se si aggiunge cheGilardino non segna da 5

turni e che le seconde punteAcquafresca e Gabbiadininon sono ancora iscritte neimarcatori, ne discende che ilproblema esiste.Tutto ruota attorno aDiamanti. È lui l’unica fontedi ispirazione del gioco e nelcontempo ha anche l’onere dicercare il bersaglio maquesta doppia responsabilitàfinisce per sfiancarlo. Persgravarlo dal troppo lavoro,Pioli avrebbe bisogno di unsecondo rifinitore o di unaltro giocatore offensivocapace di completarsi colGila. Questa sembra essere la

priorità tra le lacune dacolmare sul mercato digennaio, senza dimenticarela tenuta della difesa. Intantosono da valutare lecondizioni di Perez e Morleo,entrambi alle prese conproblemi muscolari: gliesami hanno escluso lesioniper l’uruguagio, mentre ilterzino deve sottoporsi adulteriori accertamenti. Infine,domani (18.30) i rossoblùgiocheranno in amichevolecontro il Montreal Impact diMarco Di Vaio, il grande exdi una serata da cuori forti.

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Juan Fernando Quintero è sempre al cen-tro di questo Pescara. Non solo per le sue grandigiocate. Ieri pomeriggio il centrocampista colom-bianoha fatto prendere unbello spavento a com-pagni e staff tecnico. Durante l’allenamento, ilgiovane ha avuto unmancamento, costringendoi medici biancazzurri a richiedere l’intervento diun’ambulanza. Quintero, che ha subito ripresoconoscenza, è stato trasportato al Pronto soccor-so dell’ospedale civile. Probabile che la causa delmalore sia stata una reazione allergica di naturaalimentare. Il 19enne aveva un leggero gonfioreal volto e ha rimesso dopo essersi ristabilito. Peril talentino flebo ed elettrocardiogramma, in se-rata il ritorno a casa dalla compagna, tra l’altroindolce attesa.Oggi il giocatoredovrebbe ripren-dere a lavorare senza problemi. Su Quintero so-no già puntati i riflettori internazionali: domeni-ca, contro il Parma, sugli spalti dell’Adriaticoc’era il capo degli osservatori dell’Inter. Il club diMoratti, su spinta del teammanager colombianoCordoba, è il primo pretendente. Il Pescara lo hapreso dall’Atletico Nacional a 1,8 milioni: a gen-naio potrebbe già valere già cinque volte tanto.

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ORLANDO D’ANGELOPESCARA

Paura per QuinteroMalore in campoUn’allergia alimentare hamandatok.o. il talentino colombiano

GIOVANNI SARDELLIFIRENZE

FILIPPO GRIMALDIGENOVA

Èvolato a Palermoper scuotere la squadra.Dopo la riunione di lunedì a Vergiate con Gaspe-rini, il presidente Zamparini ieri ha voluto incon-trare i giocatori alla ripersa degli allenamenti.Con toni pacatima decisi ha spronato tutti a daredi più, sposando così la tesi del tecnico secondola quale adesso giocherà chi ha veramente vogliadi lottare. La sconfitta con la Roma non gli è an-data giù, per questo ha deciso di far sentire la suapresenza. Intervenuto alla trasmissioneCasaMi-nutella, Zamparini ha detto: «Quando la nave èin difficoltà bisogna risalire. L’allenatore ha lamia fiducia e ho detto ai ragazzi di metterci ilcuore per tirarci fuori da questa situazione».

Miccoli k.o.Gli esami ai quali si è sottoposto Mic-coli hanno scongiurato uno stiramentomuscola-re. La risonanza ha, però, evidenziato una affati-camento del vasto mediale della coscia sinistrache non lascia molti spiragli in vista della sfidacon la Samp. Miccoli ha già iniziato la fisiotera-pia, ma ad oggi, sembra proprio che rientreràcontro il Bologna.

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FABRIZIO VITALEPALERMO

Zamparini: «Oramettiamoci il cuore»Il presidente conferma Gasperini«Ha la mia fiducia, risaliremo»

FRANCESCO CARUSOCATANIA

LucaToni

Pasquale Sensibile, 41 anni, ieri a Bogliasco RATTINI

20 LA GAZZETTA DELLO SPORT MERCOLEDÌ 7 NOVEMBRE 2012

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BOLOGNA

SPORT■ XIII

@MERCOLEDÌ 7 NOVEMBRE 2012

llaa RReeppuubbbblliiccaa PER SAPERNE DI PIÙwww.bolognafc.itbologna.repubblica.it/sport/

LUCA BACCOLINI

DUE anni fa, il 7 novembre 2010,Delneri doveva sostituire Chielli-ni contro il Cesena. Mise in cam-po un biondo diciottenne arriva-to per 150mila euro dal Lyngby,serie B danese, che pochi mesiprima s’era fratturato il naso du-rante un provino. Sorensen nonfece una smorfia, né quando siruppe il setto nasale (e infatti con-tinuò a giocare finché non fu so-stituito), né quando gli dissero al-

l’ultimo minuto che avrebbe af-fiancato Bonucci. Che il sopran-nome Ice man, uomo di ghiaccio,se lo sia guadagnato sul campoormai non è un mistero, leggendaconfermata dal suo nuovo ruoloritagliatosi a Bologna dopo mesidi oblio: «Mi fa piacere che Pioliabbia fiducia in me e mi metta alcentro della difesa», espone luicon buon italiano e mimica fac-ciale azzerata. Di ghiaccio, ap-punto. Se mancano Portanova,Natali e Carvalho, adesso il leaderdella retroguardia è questo ra-gazzo di vent’anni, uomo delgiorno dopo esser stato signornessuno. «Io non sono mai cam-biato — garantisce —, ma capiscol’allenatore che ha fatto fatica ainserirmi la scorsa stagione.Squadra che vince non si cam-

stacolo più alto, pure per lui chedi centimetri ne conta 193. Eppu-re domenica scorsa ha guidato laleva dei ragazzi anni ’90, conKrhin, Abero, Taider e Gabbiadi-ni. «Noi giovani valiamo, possia-mo dare molto», osa un consiglioa Pioli. È fidanzato da qualchemese con Carolina, italiana, co-nosciuta in ritiro. Si iscriverà a uncorso di economia su Internet,«meglio pensare anche al futurodopo il calcio» e nel tempo liberocucina polpette danesi alla Meri-diana, dove vive. A Copenhagenritorna due volte l’anno, ma spes-so non ci trova il fratello Andreas,16 anni, studente fuorisede inun’accademia di golf. «Non lo in-vidio, molto meglio il calcio, an-che se è dura emergere».

bia». A Torino era lui a guidare ladifesa rossoblù, superando pure igalloni d’anzianità di Antonsson:«Giocare con la Juve non mi hafatto effetto, ero solo contento distare in campo dopo tanto tem-po». Anche qui, la freddezza nondeve stupire: la Juventus l’avevaconosciuta prima su un video-gioco che in tv. Poi sarebbe arri-vata quella vera, con Fabio Para-tici e Marotta. «Sono in compro-prietà tra Juve e Bologna, ma nonpenso al futuro. Qui in Italia è giàabbastanza difficile ritagliarsiuno spazio, non come in Dani-marca o in Inghilterra». Non è unpaese per giovani, ma può essere— almeno il Bologna — una squa-dra per Sorensen: «Qui è il postogiusto per migliorarmi». A pattodi giocare, e questo era stato l’o-

Il personaggio

Il danese da meteora a leader della difesa, aspettando il rientro di Portanova e Natali

Sorensen, l’uomo di ghiaccio“Fidatevi dei giovani che valgono”

Il costo dei tesserati nei primi quattro anni di A

FRANCESCO SAVERIO INTORCIA

CARO, carissimo Bologna. Lequotazioni in classifica precipita-no, il monte stipendi cresce eproietta le buste paga rossoblù aldecimo posto in Serie A: circa 25milioni lordi di base per i giocato-ri, quasi 2,7 per Pioli e il suo staff,e altri 4 previsti di potenziali pre-mi, che potrebbero portare laspesa finale ancora oltre quota 30milioni. Soltanto Milan, Juve, In-ter, Roma, Lazio, Napoli, Fioren-tina, Sampdoria e Genoa paganodi più i propri dipendenti in cal-zoncini. Un investimento che fi-nora non ha fruttato più dell’ulti-mo posto virtuale in classifica,davanti soltanto al Siena penaliz-zato.

La principale difficoltà per icommercialisti di Casteldebolenel far quadrare i conti resta quel-lo di contenere la spesa per il par-co tesserati. Un dato può far ri-

flettere: nel 2011-2012, il Bolognaha incassato 30,1 milioni dalle tv ene ha pagati alla fine 33,7 di sti-pendi lordi. Guaraldi aveva pun-tato sugli ingaggi a rendimento,tenendo bassa la base contrat-tuale dei calciatori (passata da21,3 a 21,5 milioni) e stabile, purse molto alta, la spesa per gli alle-

natori (2,4 milioni). In fondo, l’in-troduzione del cottimo aveva re-so possibili operazioni comequella di Diamanti, che poi hagiocato una stagione strepitosaarrivando all’Europeo e fatto ilpieno di premi. Il rendimento ec-cezionale di squadra, il nono po-sto e i 51 punti hanno fatto pian-

gere il banco: tra premi indivi-duali e collettivi, il club ha pagato5,7 milioni di bonus. Molto più diquanto il piazzamento finale ab-bia fatto lievitare la quota dei di-ritti tv.

Quest’anno, la forbice fra in-

cassi televisivi, il principale in-troito, e stipendi dei tesserati, laprincipale spesa, rischia di au-mentare. Da un lato, la base deicontratti calciatori è cresciuta an-cora, salvo operazioni di gennaio,s’intende. Solo negli ultimi duegiorni di agosto sono stati presi treatleti che costano al club 4 milio-

ni più premi: i paperoni Gilardino(2,3 milioni lordi) e Pazienza (1milione lordo), ma anche Kone,che guadagnava 537 mila eurolordi e ora ne prende 811 mila. Ilgreco è uno dei tanti rossoblù chehanno maturato scatti di anzia-nità, utili a spiegare la crescitadella spesa. Sull’altro fronte, il Bo-logna lotta per non farsi ridurre lafetta di torta dei diritti tv, rischiodettato dalla presenza al tavolo dineopromosse ingombranti comeTorino e Sampdoria. Lunedìprossimo verranno esaminate inLega le proposte dei club.

In due anni il Bfc ha ridotto i de-biti verso banche e fornitori, manon è riuscito a tagliare gli stipen-di, che restano su valori non lon-tani a quelle della gestione dellafamiglia Menarini. L’unico a ta-gliare gli stipendi fu Porcedda.Che poi, però, non cominciò maia pagarli.

Frederik Sorensen in azione contro l’Udinese

Gilardino è il più pagato del Bologna con 2,3 milioni lordi

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Cucina polpette,studia Economiae nel ritiro estivo haconosciuto la suafidanzata Carolina

30,1 2008-09

È la cifra lorda, in milionidi euro, spesa dal Bfc alprimo anno di A pergiocatori e allenatori

35,1 2009-10

L’ultimo anno di gestionedei Menarini fa lievitaregli stipendi di 5 milionirispetto al 2008-09

27,3 2010-2011

Con l’arrivo di Porceddae la partenza di moltisvincolati, è abbattuto ilcosto del parco giocatori

33,7 2011-2012

Guaraldi nel primo annodi presidenza ha pagato6,4 milioni in più (datidell’ultimo bilancio)

I conti rossoblù

Ingaggi da favola, eppure si rischia la BQuasi 30 milioni di stipendi, il Bologna al decimo posto per la spesa

Il più ricco è Gila,cresce la base deicontratti. Nellastagione passata5,7 milioni di premi

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FRANCESCO S. INTORCIA

CHISSÀ l’effetto d’essere inritiro a Zola Predosa, pra-ticamente sotto casa del

presidente Guaraldi, e di parlareoggi a Casteldebole ma da av-versario, alla vigilia dell’ami-chevole che domani, ore 18.30,lo vedrà con un’altra maglia alDall’Ara. Tutto talmente strano,che il Bologna ha provato a ri-prenderselo, Di Vaio. Una primaofferta a giugno. L’ultima, qual-che settimana fa: un ingaggio agettone fino a febbraio, ideasuggestiva per i tifosi e forse uti-le anche a Pioli per risolvere iguai in attacco. «Grazie ma nontorno», la risposta. Marco ha uncontratto in Canada anche per laprossima stagione, ma la MajorLeague Soccer, il campionatoamericano, è fermo e riprenderàin primavera. Potrebbe dunqueessere tesserato per quattro me-si, come accadde già a Beckhamnel Milan. Ci aveva provato già ilSiena, Di Vaio ha declinato:«Nessun altro club in Italia». Si èfatto sotto il Bologna, non è riu-scito a convincerlo. SuperMar-co è stanco, non ha fatto vacan-ze, al termine del campionato diA è volato oltre Oceano e si è tuf-fato nella nuova avventura,chiusa senza la qualificazione aiplay-off. Aveva un altro anno dicontratto da giocatore e quattroda dirigente in rossoblù: vi ha ri-nunciato per non sciupare tuttoe per non compromettere anchequel futuro dietro la scrivania.Un passo indietro, al momentogiusto. Resta la tentazione. Già.

DI VAIO È TORNATOMA RIPARTE SUBITO