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ilFRIUIL · 2013-06-28 · dossIer InnovazIone // //III Inserto cura da I euronews - testI dI...

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Nuova energia dalla ricerca DOSSIER INNOVAZIONE il FRIULI 22 FEBBRAIO 2013 | N.7
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Nuova energia dalla ricerca

dossier iNNovazioNe

il FRIU LI22 febbraio 2013 | N.7

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// //II www.ilfriuli.itdossIer InnovazIone

Quali sono in Friuli Venezia Giulia gli ostacoli all’attua-

zione di buone pratiche per l’ef-ficienza energetica negli edifici? Come può la Regione intervenire attraverso normative, finanzia-menti, formazione e accesso al credito? Quale il ruolo del set-tore privato? Sono alcune delle questioni di cui si è discusso in Area Science Park nel corso di un tavolo di lavoro regionale in-centrato sul tema dell’efficienza energetica nell’edilizia, cui han-no preso parte una quarantina di rappresentanti di associazioni di categoria, ordini professiona-li, centri di ricerca, enti locali,

Come migliorare l’efficienza energeticaNell’ambito del progetto europeo “Marie”, professionisti e rappresentanti di enti locali, scientifici, banche e associazioni si sono riuniti in Area Science Park per avanzare proposte e soluzioni

su regolamentazione e politiche di incentivazione per la riquali-ficazione energetica degli edifici sulla base delle reali esigenze del territorio e degli operatori del settore.

una base per la polItIca

L’intento è di definire linee guida che diventino base delle politiche e delle normative dell’ammini-strazione regionale nel campo del l’ef f icienza energet ica che tengano conto dei suggerimenti e proposte di tutti gli stakeholder rilevanti del territorio con approc-cio buttom-up. L’iniziativa nasce

nell’ambito di ‘Marie’ (Mediter-ranean building rethinking for energy efficiency improvement), progetto strategico f inanziato dal Programma europeo di co-operazione transazionale Med, che rappresenta la risposta delle regioni del Sud Europa al miglio-ramento dell’efficienza energetica del patrimonio immobiliare.

Diverse le proposte emerse dall’incontro: per esempio, punta-re su gruppi d’acquisto per sistemi energetici e soluzioni efficienti,

rappresenta nt i del le ba nche, amministratori condominiali e ambientalisti.

verso un documento fInale

Si tratta del primo di una serie di incontri del Gruppo di interesse regionale (Gir) istituito sulla base di un Protocollo operativo siglato tra la Direzione centrale Ambien-te e Politiche per la Montagna e Servizio Energia del Friuli Ve-nezia Giulia e Area Science Park che, in qualità di partner tecnico, coordinerà tutte le attività e il tavolo tecnico. Obiettivo del Gir è stilare un documento di indirizzo

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// //IIIwww.ilfriuli.it dossIer InnovazIone

Inserto a cura dI euronews - testI dI rossano cattIvellodIrettore gIovannI bertolI - redazIone PIazza 1° MaggIo, 4 – udInetelefono: 0432 21922/229685, fax: 0432 25058 – e-MaIl: [email protected]

come gli impianti fotovoltaici, facendo incontrare domanda e offerta, meglio se a chilometri zero, e aumentando le economie di filiera. Sul lato dei finanzia-menti è stata avanzata l’idea di facilitare l’accesso al credito per le riqualificazioni energetiche, anche con fondi di rotazione, e di accordi con le banche locali. Anche la formazione è un aspetto importante per diffondere buone pratiche; di qui l’ipotesi di corsi di approfondimento per tecnici,

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I prossimi incontri, nell’am-bito del progetto, si terranno

nel centro congressi di Area Science Park a Padriciano, dalle 9.30 alle 13, dei giorni venerdì 22 marzo con il titolo ‘Diagnosi energetica e gestione dei consumi’, venerdì 5 aprile su ‘Finanziamenti incentivi e accesso al credito’ e, infine, ve-nerdì 12 aprile su ‘Esco e gruppi d’acquisto’.

// ProssIMI IncontrI

Dalla diagnosi alla ‘cura’

imprese, artigiani, installatori e semplici cittadini.

certIfIcatI PIù seMPlIcI

Infine, è emersa l’esigenza di un intervento normativo della Regio-ne nel settore della certificazione energetica degli edifici, indivi-

duando modalità di certificazio-ne più chiare, comprensibili, con un livello di approfondimento tecnico e costi tale da soddisfare le esigenze di tutti gli attori della filiera energetica, quali costrut-tori, progett ist i, committent i, mediatori immobiliari e ammi-nistratori condominiali.

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// //IV www.ilfriuli.itdossIer InnoVazIone

È friulano il primo salone in Italia dedicato alla ‘carbon footprint’:

Exposition of Sustainability (Eos) è la fiera internazionale sulla soste-nibilità ambientale e sull’impronta di carbonio, organizzata da Udine e Gorizia Fiere Spa, che si terrà nel quartiere espositivo di Torreano dal 17 al 19 maggio. Eos risponde al claim ‘il sentiero del green business’ e si annuncia come un evento espo-sitivo dedicato alla sostenibilità intesa come fattore di sviluppo e di produttività per le imprese. Patro-cinato da Ministero dell’Ambiente, Kyoto Club, Provincia di Udine, Comune di Udine e con il sostegno della Regione, Eos si estenderà su 15mila metri quadrati di spazi espositivi, con 100 aziende presenti e aree che mirano a far crescere la cultura della sostenibilità. Testi-monial della fiera sarà il geologo e giornalista Mario Tozzi, conduttore di ‘Atlantide’ su La7, impegnato an-che come divulgatore scientifico su temi di attualità ambientale.

dalla cucIna alla moda

A scandire le tre giornate di ma-nifestazione, numerosi convegni e workshop tematici che affrontano la green economy a tutto tondo, non solo con un taglio b2b: dalla eco-cu-cina al riuso, dalle smart city ai gre-en job, dalla moda alla mobilità, con un unico trait d’union, l’obiettivo di abbattere le emissioni di carbonio.

A maggio la fiera udinese propone Eos, tre giorni di esposizione e approfondimento per imprese, professionisti e consumatori sul tema della green economy. Saranno oltre cento gli stand e come testimonial è stato chiamato Mario Tozzi

offrirà proposte concrete e spunti di riflessione per fare scelte con-sapevoli riducendo l’intensità in termini di risorse di ciò che usiamo e consumiamo.

All’interno del quartiere fieristico di Udine, ex cotonificio recuperato e dotatosi nel 2012 di una centrale idroelettrica, l’esposizione si artico-lerà in tre aree principali, dedicate rispettivamente a prodotti green, mobilità sostenibile e servizi.

futuro In anteprIma

In anteprima prodotti green e innovazioni in tutti i campi, per la città e l’ambiente del 2020, con le ec-cellenze italiane e dei Paesi europei (Austria, Slovenia, Germania, Fran-cia). Si parlerà di bioarchitettura e delle innovazioni tecnologiche che vengono in aiuto alle difficili condi-zioni del pianeta, ma anche di uno dei temi più seguiti in Italia, ovvero l’alimentazione: la buona cucina a ‘km 0’ e i prodotti a basse emissioni di carbonio saranno i protagoni-sti della manifestazione, che ha proprio lo scopo di sensibilizzare cittadini ed imprese sulle scelte quotidiane in grado di inf luire positivamente sul ‘climate change’.

muoVersI e comunIcare

Sempre sulla stessa scia si col-locano il padiglione dedicato alle ultime innovazioni della mobilità

“Eos - sottolinea la presidente della società fieristica Luisa De Marco - si propone come evento dove scoprire che un’economia a basse emissioni di anidride car-bonica, più competitiva e capace di sfruttare le risorse in modo efficiente e sostenibile, è possi-bile e soprattutto in linea con gli obiettivi dell’Ue in tema di crescita sostenibile. Una fiera, quindi, dove scoprire i possibili scenari del futu-ro, dove verranno presentate nuove tecnologie e metodi di produzione ‘verdi’. Eos è un’importante oppor-tunità per le aziende che hanno preso un impegno concreto nel rispetto dell’ambiente, pur operan-do in settori merceologici diversi. Nei confronti dei consumatori, Eos

Il divulgatore scientifico mario tozzi

In arrivo il salone della sostenibilità

sostenibile, più la pista trial per mo-tocicli e biciclette elettrici o ibridi: uno spazio esterno, quest’ultimo, per testare di persona l’efficacia e l’utilità delle due ruote rispettose dell’ambiente.

Sempre più importante è oggi per le imprese riuscire a comunicare i propri prodotti e iniziative green in modo efficace. A Eos un’intera sezione sarà dedicata a istituzio-ni, enti di consulenza ambientale e comunicazione che saranno a disposizione delle aziende e del pubblico per fornire informazioni.

Gli stessi allestimenti scelti per gli stand dei padiglioni interni saranno rispettosi dell’ambiente: in linea con lo spirito di Eos, è stato scelto un sistema modulare i cui elementi, al contrario del tradizio-nale pannello destinato a essere smaltito come rifiuto al termine della fiera, vengono riutilizzati per montaggi successivi.

Nelle aree esterne saranno invece protagonisti progetti e opere green ispirati alla sostenibilità ambienta-le: arte, design e garden design, per parlare di ecologia e natura anche attraverso il linguaggio delle arti visive e della creatività.

Nell’ambito di Eos sarà anche isti-tuito un Premio, rivolto ad aziende, enti o associazioni, per raccoglie-re e dare un riconoscimento ai migliori progetti sviluppati nel settore ambientale incentrati sulla responsabilità sociale d’impresa.

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// //VI www.ilfriuli.itDOSSIER InnOVazIOnE

Le leve giusteper lo sviluppoAlla fiera Eos di Udine tre momentidi approfondimento curati da Area Science Park

Anche Area Science Park, il parco scientifico e tecnologico di Trieste, partecipa da protago-

nista alla fiera Eos 2013 di Udine, a metà maggio, con tre momenti dedicati a sostenibilità, efficien-za energetica e tecnologie green nella giornata di esordio della manifestazione, che hanno come target imprese ed enti pubblici.

l’unIOnE fa la fORza

Il primo è un convegno internazionale orga-nizzato nell’ambito del Progetto ‘Marie’, foca-lizzato sul pre commercial procurement come strumento di sostegno all’innovazione nel settore dell’efficienza energetica degli edifici.

Il pre commercial procurement è una procedura finalizzata alla conclusione di contratti di ser-vizi di R&S, in cui un certo numero di imprese sviluppano in parallelo e in concorrenza tra loro nuove soluzioni, tecnologicamente com-plesse o anticipatorie rispetto all’offerta di mercato, per esigenze a medio e lungo termine del settore pubblico.

Il secondo momento, prevede la presenta-zione dei risultati del Piano energia Enerplan, cofinanziato dal Ministero dell’Ambiente, grazie al quale sono state sviluppate soluzioni tecnologiche innovative per la produzione da fonti rinnovabili, ma anche innovazioni incrementali con l’utilizzo di tecnologie stato dell’arte per l’efficienza energetica degli edifici.

RISultatI DEllE pROVE pRatIchE

Sono 8 f inora gli impianti dimostrativ i sviluppati dal Piano, in grado di fungere da laboratori di sviluppo tecnologico e sperimen-tazione industriale. Durante l’evento verranno presentate le attività di sperimentazione e gli aspetti tecnici innovativi dei singoli impianti.

Il terzo appuntamento, infine, è un technology dating promosso da Enterprise Europe Network, in collaborazione con il Progetto ‘Marie’, che vedrà nel pomeriggio imprese dei Paesi affacciati sul Mediterraneo impegnate in incontri one to one con l’obiettivo di gettare le basi di collabora-zioni tecnologiche e di business nel settore delle tecnologie per l’efficienza energetica degli edifici.

Il quartiere espositivo udinese

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// //VIIwww.ilfriuli.it dossIer InnoVazIone

Un nuovo modo disupportare l’industria nellacompetizione internazionale Metal Services: certificati di prova, ma anche soluzioni concrete ai problemi dei materiali

Per le economie mature, quali quelle del mondo occidentale, le vitali esigenze di

competitività poste dal mercato si giocano, oggi e nel futuro, sulla capacità delle imprese di sviluppare nuovi prodotti, innovare quelli attuali, migliorare e dare efficienza ai processi di produzione - di distribuzione e di supporto post vendita.

In poche parole è assolutamente indispensa-bile per le aziende manifatturiere uno stabile posizionamento ben al di sopra delle normali aspettative del mercato, per prestazioni inno-vative, consistenza qualitativa, affidabilità di prodotto e di servizio lungo l’intero arco di vita della fornitura, a prezzi competitivi e coerenti con quanto offerto.

In questa logica, le società di servizio all’in-dustria come Metal Services, non possono più limitarsi ad offrire una prestazione focalizzata solo sull’esigenza del momento, devono invece integrarsi in una logica di supporto avanzato alla strategia ed alla competitività del Cliente nel mercato globale.

Metal Services, nella sua attività di Laboratorio di Prova Materiali di terza parte, opera da tempo in quest’ottica di integrazione con il Cliente, con unità produttive in Italia ed in Cina, una più che quarantennale esperienza nelle tecnologie di fabbricazione, un ventennale impegno nella

ricerca, ed un motto molto emblematico : “forniamo al Cliente non soli certificati di

prova, ma anche soluzioni concrete ai problemi dei materiali”.

In possesso del riconoscimento da parte della Regione FVG di “Ente di Ricerca Applicata per il Settore Metallurgico nel campo della Corro-

sione e della Simulazione Ambientale”, Metal Services sviluppa, in conto proprio e per conto terzi, attività di ricerca sperimentale nel campo della corrosione dei metalli.

E’ in fase di completamento un rilevante progetto di ricerca sugli acciai inossidabili che mira a caratterizzare sperimentalmente le possibilità d’impiego alternativo delle leghe inossidabili della serie ferritica, decisamente meno conosciute e meno costose dei pochis-simi tipi a struttura austenitica, oggi quasi unicamente impiegate dai costruttori.

Nella logica dello “one stop shop”, allo scopo di offrire ai propri Clienti un servizio sempre più completo, la gamma dei servizi forniti dal Gruppo Metal Services in Regione, si complete-rà a breve con una struttura dedicata all’analisi ambientale nei siti industriali, attrezzata per analizzare acque, terre, fumi e rifiuti.Metal Services – Materials testing srlVia J.Srebernic 14 Ronchi dei Legionari 34077 Gorizia - Tel. 0481 [email protected] - [email protected] - www.metalservices.cn

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// //VIII www.ilfriuli.itdossIer InnoVazIone

Connessione veloce perfar ripartire le impreseEntro la fine dell’anno, il Consorzio Ziu completerà la posa della rete a fibra ottica, che garantisce prestazioni elevate e prezzi competitivi

Una connessione ultra veloce per le imprese insediate, o che

si insedieranno, nella Zona indu-striale udinese, tale da consentire l’accesso a servizi di connettività evoluti, quali il clouding compu-ting, e offrire la massima garanzia di continuità, prestazioni elevate e prezzi competitivi.

Con questo obiettivo, il Consor-zio per lo sviluppo industriale del Friuli Centrale ha messo in campo un progetto per la realizzazione e la gestione della rete in fibra ottica a banda larga, affidato a un’Asso-ciazione temporanea di impresa (Ati) regionale.

Le prime aree a partire sono quelle poste lungo le vie Linussio, Manza-no e Zanussi nel comune di Udine, cui seguirà, nei prossimi mesi, il cablaggio delle restanti aree nei co-mune di Pavia di Udine e Pozzuolo.

tuttI I modernI serVIzI

Grazie a questa connessione ultra veloce, le imprese potranno avere un accesso diretto a un datacenter regionale che assicura una totale sicurezza di gestione dei dati oltre che usufruire di servizi quali la vi-deoconferenza, la fonia su IP (VoIP) e tagli di banda personalizzabili secondo le esigenze aziendali.

“Quest’azione - precisa il presi-dente del Consorzio, Renzo Mari-nig - rientra nelle finalità primarie dell’ente, quelle cioè di contribuire allo sviluppo delle imprese inse-diate, oltre 120 aziende con più di 3.000 addetti, e di accrescere l’attrattiva dell’area per incenti-vare l’ingresso di nuove aziende. In quest’ottica realizza e gestisce infrastrutture dedicate e servizi incentrati sull’innovazione tecno-logica, gestionale e organizzativa”.

senza un soldo pubblIco

“Il Consorzio - continua Marinig - ha avviato questo progetto, senza ricorrere a contributi pubblici spe-cifici. Abbiamo individuato, con gli uffici consortili, un iter tecnico e

amministrativo che ci consentirà di disporre di una rete di teleco-municazioni con caratteristiche prestazionali elevate che verrà re-alizzata con oneri a carico dell’Ati, quindi senza utilizzare risorse esterne. La rete principale sarà realizzata con cavi ottici a 144 fibre sulle viabilità principali e 24–48 fibre sulle viabilità secondarie, in modo da poter erogare i servizi di connettività entro tutte le aree del-la Ziu già dotate di infrastrutture di contenimento”.

un InterVento ‘IntellIgente’

Si tratta di un’operazione che punta alla copertura della maggior parte della zona industriale entro la seconda metà del 2013, mediante posa di alcuni chilometri di fibra

ottica sfruttando le esistenti in-frastrutture di contenimento di proprietà del Consorzio, come per esempio i cavidotti degli impianti di illuminazione pubblica, senza dover realizzare nuove infrastrut-ture di posa, con notevole rispar-mio di tempo e di risorse.

VIdeosorVeglIanza aggIuntIVa

La disponibilità della rete con-sentirà, grazie alle fibre messe a disposizione g rat uitamente dall’Ati a favore del Consorzio, anche la possibilità di installare una rete consortile di servizio per il monitoraggio dell’area in-dustriale collegando telecamere, esistenti e di nuova installazione, e altri dispositivi come i sistemi di telecontrollo degli impianti a un

a sinistra, il presidente marinig davanti a una centralina

server centralizzato entro l’area industriale.

partner InternazIonale

“Da marzo dell’anno scorso - con-clude Marinig - è attivo in via Man-zano a Udine un punto di accesso alla rete di comunicazione dati ad alta ca-pacità trasmissiva internazionale di Interoute Spa dal quale si diramerà la rete di telecomunicazioni consortile in fibra ottica che inauguriamo oggi.

Il punto di accesso è stato realizza-to attraverso una collaborazione tra il Consorzio, un operatore di teleco-municazioni regionale e la società Interoute che gestisce una delle reti in fibra ottica più importanti d’Eu-ropa, con oltre 60mila chilometri di fibre, e permette il collegamento diretto con la dorsale”.

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// //X www.ilfriuli.itdossier innovazione

Incentivo pubblico per sostituire vecchi generatori di calore con impianti a biomassa più efficienti

Il Conto ter m ic o, i n v igore dall’inizio dell’anno, incentiva

e finanzia la sostituzione di genera-tori di calore per la climatizzazione invernale con generatori di calore alimentati da biomassa. Il princi-

pio fondamentale, su cui si basa questo incentivo, è che un buon prodotto, ben installato che con-sumi un combustibile di qualità e sia sottoposto alla giusta manu-tenzione, consente di mantenere

le prestazioni nel tempo e, quindi, di garantire il risparmio promesso nel rispetto dell’ambiente.

Gli utenti con vecchi impianti hanno, perciò, la possibilità di installare un nuovo prodotto che,

grazie agli incentivi e alla maggiore efficienza, non costerà quasi nulla e consentirà loro di risparmiare nel tempo.

Dei 900 milioni di euro stanziati dal Governo, 700 milioni sono riservati al finanziamento degli interventi realizzati da parte di soggetti privati, siano esse perso-ne fisiche, condomini o soggetti titolari di reddito di impresa o di reddito agrario.

Sono incentivabili, con tempi di liquidazione pari a 2 anni, tutti gli interventi che prevedano la sostituzione, con generatori di calore alimentati da biomassa, di generatori di calore a biomassa, a carbone, a olio combustibile o a gasolio, siano essi utilizzati per la climatizzazione invernale, il riscaldamento di serre o di fabbri-cati rurali.

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La ricerca di CRP si concentra su tre aree principali:Ottica: Progettazione, simulazione e caratterizzazione ottica e fotometrica di dispositivi fotonici per illuminazione, informazione, sensoristica ed energia. Meccanica, materie plastiche e tec-nologie correlate: La progettazione meccanica, supportata da tools per la simulazione termica, strutturale e di processo di stampaggio, è affiancata da laboratori attrezzati per la produzio-ne, trasformazione e caratterizzazione delle materie plastiche.Elettronica e tecnologie di processo correlate: La progettazione elettronica è affiancata da un laboratorio per lo svi-luppo di componenti COB e SMD con sorgenti a stato solido (LED e OLED) e tecnologie innovative di integrazione elettronica.

APPLICAZIONELa ricerca condotta nel Centro porta alla finalizzazione industriale tramite la realiz-zazione di progetti di sviluppo precompe-titivo. I campi di intervento si suddivido-no principalmente in quattro aree:Dispositivi di illuminazione/segnalazi-one a LED: Soluzioni “custom” basate su sorgenti a stato solido. Dall’idea iniziale si arriva sino alla realizzazione di prototi-pi funzionali, realizzati con tecnologie di

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Il Centro Ricerche Plast-Optica S.p.A. (CRP) è nato dalla collaborazione fra

Magneti Marelli Automotive Lighting, AGEMONT (Agenzia per lo Sviluppo Eco-nomico della Montagna) e Centro Ricer-che Fiat (CRF). Nel 2011 il CRF ha cedu-to la sua partecipazione azionaria a Ma-gneti Marelli Automotive Lighting. Il CRP opera ad Amaro (UD), presso il Centro di Innovazione Tecnologica di Agemont.Operativo dal 2002, CRP ha raggiunto un livello di eccellenza in ambito europeo, diventando un punto di riferimento per la comunità scientifica nei propri setto-ri d’intervento. Negli anni ha intessuto stretti rapporti con le istituzioni e le im-prese del territorio, al fine di promuover-ne risorse e opportunità industriali.Mission: Le attività di ricerca industria-le e sviluppo precompetitivo, rivolte alla progettazione di prodotti, e lo sviluppo di processi e della loro concreta applicazio-ne all’industria fanno di CRP il partner ideale delle aziende che vogliono ac-crescere la loro competitività attraverso l’innovazione.

RICERCA E SVILUPPOIl vantaggio competitivo di CRP come Centro di ricerca risiede nello strettissi-mo legame tra idea e sua realizzabilità. I progetti vengono sviluppati da team interfunzionali in cui le competenze in-dividuali di alto livello vengono incro-ciate in tempi rapidi e con il supporto di simulazioni, caratterizzazioni e prove eseguite nei laboratori ad alta specia-lizzazione presenti nel Centro. Questo approccio assicura flessibilità e proat-tività: l’operatività è sempre trasversale ed è agevolata da un rapporto costante tra tutte le risorse in azienda, in sintonia con le esigenze condivise del cliente o del partner.L’attività di formazione riveste notevole importanza e viene svolta mettendo a stretto contatto le nuove risorse con i dipendenti CRP.Il nuovo personale rimane in azienda o alimenta altre business line del Gruppo.

stampaggio ad iniezione e di assemblag-gio opto-elettronico.Prototipi e manufatti plastici: Manu-fatti plastici e componenti ottici ad alta efficienza, realizzati grazie ad avanzate tecnologie di stampaggio quali inietto-compressione e iniezione con vuoto tecnico.Processi tecnologici su plastica, otti-ca ed elettronica: Ottimizzazione del processo di stampaggio per componenti ottici. Ottimizzazione e validazione dei processi tecnologici di assemblaggio elettronico.Nuovi materiali plastici composi-ti: Materiali plastici innovativi grazie all’introduzione di micro o nano additivi in matrici plastiche.

LABORATORIPer garantire la reale applicazione dei risultati della ricerca nella produzione industriale, CRP si avvale di laborato-ri specializzati ad alta tecnologia, con strumentazione e attrezzature soggette a continui aggiornamenti e di età sempre inferiore a 5 anni.Laboratorio di progettazione integra-ta: Concept design, secondo le speci-fiche del cliente, mediante progettazi-one e successiva simulazione ottica, elettronica, termica, strutturale e di processo.Laboratorio di elettronica ed opto-elettronica: Linea di assemblaggio au-tomatica per componenti SMD (surface mounted device) e COB (chip-on-board); strumentazione per test di affidabilità e verifiche di processo.Laboratorio materie plastiche e stam-paggio ad iniezione: Estrusione di plas-tiche composite e trasformazione dei tecnopolimeri mediante stampaggio ad iniezione con tecnologie innovative.Laboratorio di caratterizzazione fi-sico-chimiche: Determinazione delle principali proprietà meccaniche, termi-che e reologiche di materiali plastici; caratterizzazione morfologica di super-fici complesse, micro e nano-strutture.

Laboratorio di caratterizzazione foto-metrica: Misurazioni di illuminamento, di intensità luminosa e misure puntuali di luminanza e di punto colore.Laboratorio per micro e nano tecno-logie: Tecnologie micro-litografiche per la produzione di micro-ottiche e nickel microstrutturati. Additivazione di cariche nano-strutturate in matrici polimerichemediante tecniche di estrusione.

EUROPA E TERRITORIOGrazie al know-how sviluppato e ad una consolidata rete internazionale di contatti, CRP è ampliamente coinvolto in progetti di ricerca a livello regionale, nazionale e europeo, sia come partner che come coordinatore. I settori inter-essati riguardano principalmente ottica, fotonica e micro e nano-tecnologie, con implicazioni su elettronica e materiali plastici.In particolare, CRP è stato ed è coinvol-to, come partner strategico o end-user, in progetti relativi a: elettronica flessibile organica ed inorganica e sorgenti lumi-nose di ultima generazione, tecnologie di stampaggio ibride per sistemi micro-strutturati, sistemi di illuminazione/seg-nalazione intelligenti ad alta efficienza che incorporano generazione ed accu-mulo energetico, materiali plastici nano-compositi per prodotti multifunzionali, sistemi fotovoltaici a concentrazione solare.CRP partecipa all’Alleanza Tecnologica Italiana per l’illuminazione a stato so-lido che raccoglie operatori industriali e scientifici del settore per favorirne la competitività internazionale. Il Centro è quindi in prima linea tra le aziende italia-ne che contribuiscono alla strategia “Eu-ropa 2020”, la quale definisce le priorità europee per il settore lighting e le sue principali tematiche.

APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORIGrazie al proprio modello rivolto all’innovazione, CRP ha messo a dispo-sizione le sue competenze anche in am-biti completamente trasversali a quello automotive. Questa attitudine ha porta-to CRP a importanti risultati in settori molto diversi fra loro, tra i quali:• Segnalazione ferroviaria e autostradale• Illuminazione pubblica ed infrastrutture• Illuminazione d’interni e arredo• Ambient assisted living e domotica• MedicaleIn ogni applicazione vengono raggiun-ti significativi traguardi in termini di risparmio energetico, abbassamento dell’inquinamento luminoso, incremen-to delle prestazioni ottico/fotometriche, multifunzionalità aggiuntive.

C.R.P. S.p.A.Via J. Linussio, 133020 Amaro (Ud)Tel +39 0433 487510Fax +39 0433 [email protected]

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// //XIIIwww.ilfriuli.it dossIer InnovazIone

Crita apre le porte a una rinnovata

competitività della ricerca agraria e a una

nuova operatività del sistema

agrozootecnico regionale

Parola d’ordine: ricerca,sviluppo e applicazioneCRITA, Centro di ricerca e innovazione tecnologica in agricoltura: la marcia in più del settore agrario nasce dalla collaborazione fra ERSA e Università degli Studi di Udine

In Friuli Venezia Giulia oggi il settore agrario ha una marcia

in più: Crita. Il Centro per la Ri-cerca e l’Innovazione Tecnologica in Agricoltura è la società con-sortile a responsabilità limitata, senza scopo di lucro, fondata dall’Ersa, Agenzia Regionale per lo Sviluppo Rurale, e dall’Univer-sità degli Studi di Udine per soste-nere e incrementare lo sviluppo del settore agrario al l’interno del territorio regionale del Friuli Venezia Giulia.

Crita funge da polo scientifico – tecnologico per lo svolgimento di attività di ricerca e sviluppo sperimentale nel settore agricolo, forestale, agroalimentare e ittico. Nato per favorire il coordinamen-to e l’integrazione tra i soggetti pubblici e privati che, nell’ambito del territorio regionale, fanno ricerca di base, ricerca applicata, sperimentazione, innovazione, diffusione e divulgazione dell’in-novazione, opera sinergicamente con le Amministrazioni centrali, gli Enti locali e le imprese per l’ideazione e la realizzazione di progetti destinati ad acquisire conoscenze necessa r ie per lo sviluppo di nuovi prodotti, nuovi processi produttivi e nuovi servi-zi, trasmettendo tali conoscenze acquisite all’imprenditoria de-gli specif ici settori, attraverso attività di formazione, ricerca, sviluppo e diffusione.

programmI trIennalI

Le attività realizzate da Crita sono organizzate su un piano triennale, aggiornabile annual-mente, che determina obiettivi, priorità e risorse umane e finan-ziarie per l’intero periodo, sempre tenendo conto anche dei pro-grammi di ricerca dell’Università degli Studi di Udine e dell’Ersa, entrambe partner dell’iniziativa.

I progetti del Crita si articolano attorno a tre elementi cardine: Ricerca, Sviluppo e Applicazione.

Diversi sono gli ambiti in cui Crita agisce.

Innanzitutto verrà realizzata a breve una struttura di “Extension Service”, per formare il personale specializzato che andrà ad offrire consulenza diretta alle imprese, nei diversi comparti dell’agri-coltura.

Altri progetti si dedicheranno a importanti e strategiche filiere locali, dalla sperimentazione di un formaggio Montasio Dop solo di Pezzata Rossa Italiana, alla difesa della vite, dall’individua-zione di strategie e innovazioni nelle attività di commercializza-zione della filiera agroalimenta-re, alla costruzione di una filiera lat te e c a r ne solo d i Pez z at a Rossa Italiana. Crita fornirà as-sistenza tecnica e sostegno ai produttori ort icoli convenzio-nali e biologici del Friuli Venezia Giulia, progetterà la creazione

di una filiera locale della birra, si dedicherà a un progetto per il contenimento della nitrificazio-ne, e svilupperà la propria ricer-ca nel settore dell’acquacoltura su alcune tematiche significative per il territorio del Friuli Venezia Giulia.

un’unIca regIa

La forza di Crita è l’aggregazione in un unico soggetto che consen-tirà di perseguire il duplice obiet-tivo di consolidare l’esperienza di Istituti di ricerca locali e di adeguarsi alle crescenti neces-sità di innovazione del settore e all’evoluzione delle tecnologie impiegate.

Grazie a queste condizioni Crita apre le porte a una rinnovata com-petitività della ricerca agraria e a una nuova operatività del sistema agro-zootecnico regionale.

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// //XIV www.ilfriuli.itdossIer InnoVazIone

Il ‘soreli’ friulano in tutto il mondoL’Università di Udine, assieme a quella di Bologna, ha sviluppato un innovativokiwi a polpa gialla dalle molte virtù, che ora è pronto per essere coltivato

A settembre 2012 le Università di Udine e Bologna hanno lan-

ciato il bando per cercare partner interessati alla moltiplicazione e al commercio su scala mondiale della nuova varietà di kiwi a polpa gialla che matura precocemente, messa a punto dalla ricerca con-dotta dai due atenei. Il 5 febbraio scorso, a cinque mesi di distanza, è stato firmato l’accordo con la ravvenate Summerfruit. La nuova varietà di kiwi è il risultato di anni di ricerca presso le due Università ed è stata tutelata con un brevetto a livello europeo. Gli artefici dello studio e sperimentazione che ha portato a questo nuovo tipo di frutto sono Raffaele Testolin e Guido Cipriani del Dipartimento di scienze agrarie e ambientali dell’Università di Udine e Gu-glielmo Costa del Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Bologna.

rIcerca made In Italy

L’accordo tra i due atenei e la ditta vincitrice rappresenta un ottimo esempio di trasferimento tecnologico made in Italy, ovvero di come i risultati della ricerca pubblica italiana possano trovare valorizzazione in tutto il mondo, generando benefici per la società,

per la ricerca stessa e per le azien-de italiane.

La AC 1536 è la prima varietà di kiwi a polpa gialla che potrà essere raccolta in tutte le aree produt t ive del l’emisfero nord nel mese di settembre e nel mese di febbraio-marzo nell’emisfero sud. La varietà si fa notare per le qualità organolettiche, per il co-

lore già molto giallo alla raccolta, la resa produttiva, le dimensioni, con u n ca l ibro i ntor no a 10 0 grammi, e la conservabilità.

lIcenza dI produzIone

La licenza di produzione è stata aggiudicata, dopo aver vagliato numerosi candidati, all’azienda di Castel Bolognese, già nota e conosciuta per lo sviluppo e la dif-fusione del marchio Summerkiwi e per la sua presenza nei Paesi più importanti di produzione e di ven-dita dei frutti di actinidia. Grazie all’accordo, l’azienda licenziataria si aggiudica tutti i diritti di sfrutta-mento della nuova varietà di kiwi, denominata AC1536. La Summer-fruit si occuperà di mettere in com-mercio il nuovo frutto e le prime coltivazioni sono previste già per l’anno in corso sia con nuove piante che con innesti.

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// //XVwww.ilfriuli.it dossier innoVazione

Forma concreta all’ingegno‘Idea Prototipi’ è leader nel settore: creatività e dinamismo sono carte vincenti

Fascino e suggestione di un pensiero che diventa qualcosa di concreto. Una sensa-

zione particolare, molto ben conosciuta da Massimo Agostini, titolare di ‘Idea Prototipi Srl’, l’azienda di Basiliano che, dal 2004, ha ‘tradotto in pratica’ le intuizioni della creati-vità umana. Oggi, questa realtà conta su uno staff altamente qualificato composto da una decina di persone che, grazie alla professio-nalità e al dinamismo, ha consentito a ‘Idea Prototipi’ di diventare un punto di riferimento nel settore, varcando con successo i confini re-gionali e nazionali: “Il mercato di riferimento si estende su scala mondiale - racconta Ago-stini - e a noi si rivolgono tutti i tipi di aziende, da quelle medio-piccole alle multinazionali che operano in tutti i continenti.

Qual è il vostro ambito operativo?“Ci occupiamo dei settori più disparati. Tan-

to per fare qualche esempio, i nostri prodotti vanno dall’elettronica all’arredo urbano, dal medicale al giocattolo. I settori coperti sono davvero tanti e lo facciamo per scelta: soltanto esplorando nuovi settori si possono acquisire ulteriori competenze e know-how, aprendosi nuovi orizzonti per il futuro. Non bisogna mai fermarsi, ma è necessario, al contrario, essere in perenne movimento”.

Quanti sono i prototipi che la sua azienda trasforma in ‘beni concreti’ durante l’anno?

“Fare un calcolo è molto difficile, ma posso dire che soltanto a gennaio 2013 ci siamo oc-

cupati di decine di progetti. Ciò che conta, in ogni caso, non è il numero, ma la qualità del risultato finale. È un fattore che non abbiamo mai messo in secondo piano, e non lo faremo nemmeno in futuro”.

‘Idea Prototipi’ si occupa di tutta la filiera pro-duttiva: questo è un bel vantaggio per i clienti.

“Grazie alla preparazione del nostro staff,

e al ricorso a consulenti esterni, siamo in grado di ‘pensare’ al progetto, svilupparlo e consegnarlo. Nel dare forma alle idee, ci rivol-giamo anche a Università e Centri di ricerca, soprattutto quando si tratta di prodotti nuovi e in settori diversi dai quali ci occupiamo abitualmente. Per accrescere sempre di più il nostro bagaglio di competenze, perciò, attin-giamo ad ambienti tecnologici e innovativi”.

Quali sono gli altri punti di forza dell’azienda?“L’innovazione, anzitutto, e poi la voglia

di mettersi costantemente in discussione, senza ‘sedersi’ e cercando, al contrario, stimoli nuovi. Non bisogna mai credere di aver raggiunto un obiett ivo, ma puntare sempre a un traguardo nuovo. Per noi è sempre stato così”.

E i progetti futuri?“Pu nteremo a esplora re sempre nuov i

mondi, ampliando il nostro ambito opera-tivo e facendo esperienze utili alla nostra crescita aziendale e professionale. Ci piace la prospettiva di entrare in contatto con nuove tecnologie, mettersi continuamente alla prova e stimolare la creatività”.

‘Idea Prototipi’, vero e proprio laboratorio di ingegno, guarda avanti con f iducia ed entusiasmo. Il futuro, del resto, è sempre dalla parte di chi ha il coraggio di inventare e percorrere strade alternative. Tutte linee-guida di Massimo Agostini e del suo staff.

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// //XVI www.ilfriuli.itdossIer InnoVazIone

elena Tammaro e Federica Manaigo

Il concorso di Friuli Innovazione, che offre una sede aziendale gratis per un anno e un pacchetto completo di servizi, ha premiato il progetto ‘Business meets Art’

Porte apertealle buone idee pronte a diventare start up

Non è fondata su una tecnologia di ultima generazione, ma sul

connubio arte-business l’idea che ha vinto la competizione per start up nata per celebrare l’ampliamento del Parco di Udine e in particolare degli spazi fisici dell’incubatore Techno Seed, di Friuli Innovazione. Sono, infatti, due trentenni con la passione per ogni forma di espressione artisti-ca ed esperte nell’organizzazione e promozione di eventi ad aver vinto ‘Spazio alle Idee’, la gara ideata da Friuli Innovazione e aperta a parte-cipanti di tutta Italia. In palio: una sede aziendale gratis per un anno, nonché l’acceso completo e gratu-ito ai servizi di supporto alle start up dell’incubatore Techno Seed.

creaTIVITà al FeMMInIle

‘Business meets Art’ è la candida-tura risultata prima nella graduato-ria stilata dalla commissione di Friu-li Innovazione, con una motivazione che ha premiato “la passione e l’ener-gia delle sue ideatrici e il modello di business intuitivo e promettente in un’ottica di valorizzazione del territorio”. Inoltre, da regolamento, avrebbero ottenuto un punteggio premiale le idee proposte da giovani e donne e ‘Business meets Art’ ha ot-tenuto l’en plein essendo firmata da due giovani professioniste residenti a Udine. La loro idea è di far cresce-re la reputazione e le vendite delle aziende del territorio creando degli

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// //XVIIwww.ilfriuli.it dossIer InnoVazIone

// pordenone

Amici dell’ambiente

Si è svolta al Polo tecnologico di Pordenone la cerimonia con-

clusiva del ‘Premio per l’efficienza energetica in edilizia 2012’, che rientra nel progetto ‘Neutralità climatica’ del programma eu-ropeo Interreg Iv Italia-Austria: in un’ottica sovranazionale il progetto ha creato una rete per il confronto tra professionisti, amministratori, politici e cittadini sul tema cruciale delle riduzioni delle emissioni da gas che alterano il clima nelle provincie di Porde-none e Belluno, in Alta Pusteria e nell’Ost Tirol. Nella sezione Solu-zioni costruttive al primo posto, con targa e presenza nello stand del progetto alla fiera ‘Costruire 2013’ di Longarone, si è piazzata

Premio per l’efficienza energetica in edilizia

Arte e Mestieri Snc di Casarsa della Delizia, grazie all’eccellente combinazione di materiali natura-li e biocompatibili con tecnologie avanzate come le nanotecnologie nel proprio prodotto isolante. Secondo e terzo posto, premiati entrambi con la targa, nell’ordine per lo Studio tecnico Cristante di Sesto al Reghena e le Officine meccaniche Rover di Vigonovo.

Per la sezione Ristrutturazioni, primo posto alla Falegname-ria Pellegrini di Zoppola per le numerose innovazioni tecnolo-giche apportate e le prospettive di espansione nel territorio tran-sfrontaliero. Secondo e terzo posto per i due progetti dello Studio architetto Biscontin di Porcia.

abbinamenti con forme artistiche di vario genere, capaci di dare visibilità ai prodotti e ai marchi, anche inter-nazionalmente.

trasformazIone In Impresa

Il progetto di impresa di Elena

Tammaro e Federica Manaigo, le due vincitrici del concorso, è oggi un’associazione, ma per diventare la prima realtà insediata nei nuovi edifici del Parco Scientifico e Tec-nologico di Udine dovrà costituirsi in impresa.

Al secondo posto si è piazzato un team di ingegneri e tecnici elet-tronici che hanno presentato un progetto intitolato DF Automation. L’idea di impresa, in questo caso, verte su un prodotto software in ambito gestionale, molto sofisti-cato, per minimizzare i costi di esercizio e al contempo ridurre l’impatto ambientale dei processi industriali.

“Tutte le idee che sono state pre-sentate al concorso sono risultate interessanti e per certi aspetti anche promettenti – ha commentato il direttore di Friuli Innovazione, Fa-bio Feruglio - ne potremo seguire alcune per rafforzarle e supportarle nella trasformazione in impresa all’interno dell’incubatore Techno Seed. ‘Business meets art’ rappre-senta un modo per mescolare cul-tura e arte con il business, facendoli convivere e sviluppare in ottica di impresa. Non una novità assoluta, ma oggi ce n’è poco di entrambi”.

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// //XVIII www.ilfriuli.itdossIer InnoVazIone

Le nuove tecnologie nel campo dell’illuminazione, permetto-

no notevoli risparmi e un aumento della sicurezza. La confermano i primi risultati del piano di ri-qualificazione dell’illuminazione sulla rete autostradale di Autovie Venete, un progetto organizzato per step che prevede una prima fase riservata ai tratti autostradali non interessati dai lavori della terza corsia della A4 e una seconda a completamento delle altre aree. Gli interventi, pianificati e pro-grammati nell’arco di 4 anni, com-portano il rifacimento dei quadri elettrici, la sostituzione di cavi, pali e accessori ma soprattutto l’adozio-ne di lampade a led di ultima gene-razione. Uno dei primi interventi, la riqualificazione dell’impianto di illuminazione degli svincoli di Redipuglia, è stato appena con-cluso e “rappresenta un modello di impianto autostradale outdoor, non in galleria, all’avanguardia in Italia”, sottolinea con orgoglio il presidente della concessionaria Emilio Terpin. In autostrada, le dimensioni degli impianti sono no-tevoli e la superficie da illuminare correttamente molto ampia.

prestazIonI eleVate

A questi due elementi che già di per sé rendono più complesso l’in-tervento rispetto a quello adottato per la viabilità normale, si affian-cano limiti e prescrizioni rigorose il cui rispetto comporta l’adozione di soluzioni e apparati con prestazione e caratteristiche illuminotecniche particolarmente elevate.

Composto da 70 punti che emet-tono una luce la cui temperatura di colore è di 4 mila gradi Kel-vin, molto vicina a quella solare, l’impianto di Redipuglia assicura un’illuminazione estremamente nitida e naturale, elevando così anche la sicurezza della circolazio-ne. Le lampade, infatti, offrono due diverse tipologie di colore: a 3 mila gradi Kelvin (luce più calda dai toni gialli) o a 4 mila (luce più bianca, solare), come quelle adottate in A4. Una scelta che ha privilegiato la sicurezza perché la luce gialla,

Più sicurezza con le luci a ledPartito il piano di riqualificazione dell’illuminazione della rete di Autovie Venete che si svilupperà nell’arco di quattro anni

‘punto luce’, mentre la potenza at-tuale è pari a 7,3 chilowatt, inferio-re del 60% rispetto ai 18,9 chilowatt dell’impianto precedente.

rIsparmIo su pIù frontI

La riduzione signif ica un ri-sparmio annuo di energia di oltre 46mila chilowatt che corrisponde a

più di 8mila euro sempre all’anno. Non è tutto qui. Grazie alla durata delle nuove lampade, fra i 12 e i 14 anni, quattro volte maggiore rispetto alle lampade tradiziona-li, cala drasticamente il numero degli interventi di manutenzione e, quindi, si riducono i costi an-che in questo settore. Avviato nel 2012, con un primo test effettuato sull’area di sosta di Santa Cate-rina sulla A23, il programma di riqualificazione riguarderà, dopo Redipuglia, lo svincolo di Villesse a completamento della trasforma-zione in autostrada del raccordo Villesse-Gorizia, per poi prosegui-re con il resto della rete.

La possibilità di collegarsi a Internet at t raverso

punti di accesso pubblici non è solo un diritto per i cittadini, ma anche un fenomenale motivo di at-trazione per i turisti, risorsa irrinunciabile per l’econo-mia italiana. Che quella dell’innovazione digitale sia la strada maestra per valorizzare il turismo sul territorio l’ha capito, fra gli altri, il Comune di Trieste, che ha deciso di investire nell’installazione dei nuovi hotspot WiFi pubblici e gra-tuiti per collegarsi alla Rete Civica e a Internet. L’esten-sione della rete wireless del capoluogo giuliano è stata curata da due società del Friuli Venezia Giulia: la Te-letronica di Campoformido, che gestisce i ponti radio, gli access point e la fibra otti-ca, e la Spin di Trieste che fornisce il servizio Internet e l’infrastruttura di ‘cap-tive portal’ per la gestione dell’autenticazione e della profilazione degli utenti.

// a trIeste

WiFi pubblico e gratuito

rispetto a quella bianca toglie visibilità e riduce la profondità di campo. Ulteriore elemento positivo il costo inferiore delle lampade a 4 mila gradi Kelvin che richiedono meno potenza per funzionare.

L’investimento complessivo, che sarà ammortizzato completamen-te in 4 anni, è stato di circa 40mila euro, cioè circa 570 euro per ogni

nella foto sopra, il tratto di autostrada prima dell’intervento della riqualificazione dell’impianto d’illuminazione. sotto, la nuova illuminazione a luci led

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// //XX www.ilfriuli.itdossier innovazione

Metodi colturali sottola lente dei ricercatoriUna ricerca dell’Ateneo friulano ha consentito di individuare le soluzioni migliori per limitare l’impatto ambientale dell’agricoltura conservando così l’equilibrio ecologico

Individuazione di tecniche di gest ione non impattanti dei

manti erbosi nei vigneti per miti-gare l’effetto di inquinanti, come il rame, nel terreno; sperimentazione di metodi di gestione conserva-tiva dei suoli (razionalizzazione delle arature, dei consumi idrici e dell’uso di fertilizzanti); defini-zione di indicatori per valutare la

naturalità dell’agrosistema e del paesaggio agrario. Sono i princi-pali risultati del progetto di ricerca biennale ‘Multifarm: sostenibilità ambientale per la multifunziona-lità dell’azienda agricola’, il cui obiettivo era la messa a punto di tecniche agronomiche in grado di mantenere la redditività dell’azien-da agricola e di limitare l’impatto

ambientale dell’agricoltura con-servando l’equilibrio ecologico dell’agroecosistema. Condotto dal Dipartimento di scienze agra-rie e ambientali dell’Università di Udine, il progetto biennale è stato finanziato dalla Regione con 178.500 euro nell’ambito delle at-tività a favore dell’innovazione in agricoltura.

Le pratiche agronomiche eco-sostenibili, risultato della ricerca condotta dall’ateneo friulano, interessano le aziende agricole più innovative, attente alle possibilità offerte dalla multifunzionalità, ovvero la capacità del settore pri-mario di dare origine a produzioni congiunte come prodotti e servi-zi ambientali per la collettività, fruizione ludica e didattica, ma soprattutto all’efficienza nell’or-ganizzazione produttiva.

“La codifica e la verifica dell’ef-ficacia di queste pratiche agro-nomiche – spiega il coordinatore della ricerca, Pierluigi Bonfanti – consentirebbe la formulazione di nuove misure agroambientali trasparenti, verificabili, codificate dal punto di vista economico e del-le ricadute ambientali, utilizzabili nell’ambito dello sviluppo rurale, dei piani di gestione di aree tutela-te, o vulnerabili all’inquinamento da nitrati”.

Il team che ha lavorato al progetto coordinato dal professor Bonfanti è composto dai ricercatori Mauri-zia Sigura, Gemini delle Vedove, Massimo Vischi, Luca Marchiol, Francesco Boscutti e da altri ri-cercatori, assegnisti e dottorandi di ricerca del dipartimento.

Le attività del progetto hanno coinvolto aziende agricole pilota, agronomi e costruttori di macchi-ne agricole.

// progetto X-plan

Così si misura il grado di sostenibilitàL’Università di Udine ha messo a punto un sistema informativo innovativo

Si chiama X-plan il sistema informatico che, attraverso la simulazione di aspetti

produttivi, economici, energetici e di impat-to sull’ambiente, è in grado di supportare le decisioni sia di tipo strategico, sia operativo da parte delle aziende agro-energetico-zoo-tecniche. X-plan è tra i risultati del progetto di ricerca ‘Filiere agro-energetiche in Friuli Venezia Giulia’ dell’Università di Udine, coordinato dal professor Francesco Danuso e finanziato con LR 26/2005 dalla Regione.

“Il progetto – spiega Danuso, docente del Dipartimento di scienze agrarie e ambien-tali – è finalizzato al miglioramento della performance della filiera agro-energetica, con il conseguimento degli obiettivi di so-stenibilità economica, energetica e ambien-tale, acquisita a livello aziendale e con una migliore pianificazione del territorio. X-plan è in grado di valutare i risultati e il livello di rischio per configurazioni aziendali e

territoriali alternative, in funzione del soddi-sfacimento di obiettivi economici, energetici e ambientali”.

Secondo il piano di sviluppo rurale, l’azienda agricola oggi svolge un ruolo multifunzionale nella realizzazione di prodotti diversificati de-stinati all’alimentazione animale, umana, alle produzioni energetiche e servizi eco-sistemici per accrescere la sicurezza ed il benessere della collettività. Questo sistema complesso “la cui configurazione varia in relazione alle condizioni esterne – sottolinea Franco Rosa, docente del Dipartimento di scienze degli alimenti - determina la vitalità, la capacità di crescita e di adattamento o la sua scomparsa. Questo sistema produttivo opera in condizioni di rischio particolarmente accentuate e deter-minate da fattori quali il clima, il mercato, le normative e non solo”.

Una soluzione per la diversificazione dei redditi dell’azienda agricola e per la multi-

funzionalità del settore primario “è rappre-sentata – conclude Rosa – dalle produzioni agro-energetiche, che, per portare reali e duraturi benefici, devono essere pianificate in funzione dello specifico contesto pedo-climatico, organizzativo, e ist ituzionale tenendo in considerazione la sostenibilità economica, energetica e ambientale. Pertanto imprenditori agricoli, organizzazioni agricole e istituzioni dedicate allo sviluppo agricolo debbono collaborare fra loro per modulare le strategie che debbono ottimizzare i redditi degli agricoltori, contribuire alla sostenibilità ambientale ed ecologica e migliorare il benes-sere della collettività. Il progetto dimostra che con un’adeguata integrazione delle conoscen-ze e degli strumenti informatici disponibili si può giungere a gestire la complessità di questi sistemi agro-ecologici con soluzioni di ragio-nevole compromesso fra imprenditore privato e collettività”.

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Via Jacopo Linussio 1 - 33020 Amaro (UD) - tel. +39 0433 468607 - fax +39 0433 469042 - [email protected]

Il laboratorio di Amaro gestito dalla Società IMQ Clima è l’unico laboratorio indipen-dente “del freddo” in Italia. Grazie all’at-tualità e la elevata tecnologia delle appa-recchiature assieme alla professionalità degli operatori, il laboratorio è un efficace riferimento per l’intero settore del “freddo”. L’impegno del Laboratorio è quello di segui-re l’evoluzione delle norme e del mercato anche con importanti investimenti per offri-re alle aziende che operano nel settore del condizionamento dell’aria, della ventilazio-ne e della refrigerazione un supporto sia per la messa a punto degli apparati prima della produzione e della commercializzazione sia per la verifica della rispondenza alle norme internazionali più aggiornate e alle direttive europee più attuali. A proposito di efficienza energetica, il labo-ratorio, con l’esecuzione delle verifiche del-le prestazioni, può essere di sostegno alle azioni promosse dalle istituzioni a difesa del consumatore, per esempio nel mercato dei condizionatori domestici. Da qui è evidente il vantaggio che gli operatori traggono dalle prove fatte presso il laboratorio di Amaro: il rispetto dell’acquirente/consumatore è ga-ranzia del corretto operare del costruttore o importatore.Il laboratorio è riconosciuto sia a livello Europeo sia ExtraEuropeo; opera anche con produttori dell’est asiatico, ovviamente quando il mercato di riferimento è l’Europa.L’immagine di questa pagina richiama l’en-trata in vigore dal 1° gennaio 2013 del Rego-lamento Europeo numero 206/2012 relativo alle specifiche per la progettazione ecocom-patibile dei condizionatori d’aria e dei venti-latori ed il Regolamento 626 del 2011, che fissa i requisiti in materia di etichettatura e di fornitura di informazioni necessarie per la loro vendita. La grafica dell’etichetta è cambiata rispetto quella finora usata, ma il cambiamento più importante è costituito dalle nuove scale di efficienza energetica e dai nuovi criteri di valutazione basate sulla verifica stagionale degli apparecchi.

verifica l’efficienza degli apparecchidella climatizzazione secondo

il Reg. 626/2011(Direttiva 2010/30/UE)

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È stato ridefinito il quadro degli incentivi per gli impianti di

biogas che saranno messi in eser-cizio nel 2013. Lo spiega Maurizio Anolfo, presidente di Confagricol-tura Udine.

ecco le novItà

“Le novità principali – spiega – r iguardano l’indiv iduazione di tariffe onnicomprensive de-crescenti al crescere della taglia dell’impianto; l’istituzione del re-gistro nazionale a cui iscriversi per acquisire il diretto di accesso agli incentivi fino al raggiungimento di un quantitativo contingentato; la priorità agli impianti di aziende agricole alimentati da biomasse e sottoprodotti fino a 600 Kw di po-tenza elettrica, con incentivazione quindi a impianti di piccola taglia. In pratica, per gli impianti fino a 100 Kw non serve l’iscrizione al registro, evitando il contingenta-mento, gli impianti di 300 Kw con-sentono la miglior valorizzazione del contributo, mentre 600 Kw è la taglia massima di vantaggio”.

fIlIera tIpIcamente corta

Lo sviluppo del biogas, secondo l’associazione degli imprenditori, è particolarmente interessante per il mondo agricolo. Infatti, rap-

Il biogas ‘intelligente’ aiuta l’agricoltura

Ridefinito il quadro degli incentivi per gli impianti che saranno messi in esercizio nel 2013: tutte le novità spiegate da Anolfo, presidente di Confagricoltura Udine

presenta una filiera che permette di sfruttare energeticamente una serie molto vasta di prodotti e sottoprodotti aziendali e agroindu-striali. È, poi, una filiera tipicamen-te corta, perché utilizza prodotti che non possono fare molta strada in quanto molto umidi e gestisce anche un residuo, il digestato, che per ragioni economiche deve tro-vare collocazione nelle immediate vicinanze dell’impianto.

È, comunque, una filiera agricola perché la dimensione modulare degli impianti consente a tutte le aziende agricole di attrezzarsi con

una valida integrazione del reddito agricolo tradizionale.

Tecnicamente, può portare alla produzione di biometano ovvero biogas raffinato dall’anidride car-bonica e da altre impurità gassose.

“Per chi, come Confagricoltura, ha interesse allo sviluppo equili-brato e armonico dell’agricoltura – aggiunge Anolfo - bisogna inse-rire il biogas nel ciclo produttivo dell’azienda agricola e zootecnica, senza che ciò significhi ridurre la capacità dell’agricoltura di pro-durre cibo come ha sempre fatto”.

Il biogas offre, poi, opportunità uniche per migliorare la gestione delle attività agricole e zootec-niche. Consente, per esempio, la riduzione delle emissioni di metano e ammoniaca delle stalle. L’utilizzo della doppia coltura, poi, previene la liscivazione dell’azoto e dei nitrati nei corpi idrici.

La possibilità di rotazione delle colture permette di r idurre la diffusione di parassiti. L’utilizzo, inoltre, del calore di cogenerazione permette l’essiccazione dei foraggi senza l’uso di gasolio o metano.

emancIpazIone dal maIs

“Per un equilibrio generale – cont inua i l rappresentante di Confagricoltura – é utile ridurre progressivamente l’utilizzo di ter-

maurizio anolforeni di primo raccolto destinato a mais con un crescente ricorso alle biomasse da integrazione, quali colture di secondo raccolto, sotto-prodotti agricoli (paglia, stocchi, pula, vinacce), effluenti zootecnici e sottoprodotti agroindustriali.

Queste azioni permettono signi-ficativi miglioramenti del reddito delle aziende agricole. Permettono, infatti, di aumentare la produzione lorda vendibile con doppi raccolti, di ridurre il costo dei concimi, il costo della distribuzione degli effluenti zootecnici, dell’essicca-zione dei foraggi.

Giuste regole comportamentali nella conduzione dell’azienda agricola per cui è fondamentale di-mensionare l’impianto in funzione della superficie aziendale”.

la gIusta dImensIone

“L’obiett ivo, insomma – con-clude Anolfo - è procedere a una programmazione per lo sviluppo degli impianti a biogas riducen-do i fenomeni di competizione per l’uso del suolo agricolo per la produzione di biomasse e per la distribuzione del digestato da parte di impianti a biogas non dimensionati a contesti locali, ma invece che siano dotati di una suf-ficiente disponibilità di biomasse producibili in azienda”.

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