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Immacolata

Date post: 22-Feb-2016
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Studio e ricerca sul significato della festa dedicata all'Immacolata Concezione di Canicattì [In collaborazione con Francesca Lo Bianco]
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MARIA IMMACOLATA CONCEZIONE CANICATTÌ | 7 - 8 DICEMBRE GIUFFRIDA | LO BIANCO
Transcript
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MARIAIMMACOLATACONCEZIONE

CANICATTÌ | 7 - 8 DICEMBRE

GIUFFRIDA | LO BIANCO

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Accademia Belle Arti di Catania

Graphic DesignBiennio Specialistico

A.A. 2011/2012

Sociologia della Comunicazione Pubblica

DocenteGianpiero Vincenzo

StudentiFabrizia GiuffridaFrancesca Lo Bianco

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CREDENZE E RITI

La religione si colloca alla base della

costituzione dell’ordine sociale. Essa

contribuisce alla definizione del tempo, alla

divisione dell’anno in settimane e mesi, alla

rappresentazione dello spazio e, quindi,

all’universo visivo.

Lo studio dei fenomeni religiosi diventa

fondamentale per comprendere il

funzionamento della società. Questi studi

distinguono due categorie: le credenze e i

riti.

Le prime operano nell’ambito delle idee,

mentre le seconde sono caratterizzate da

specifici tipi di azione che rispecchiano le

regole di condotta della società e il suo

sviluppo.

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Sotto:Simbolo dell’Elemento Fuoco.

IL FUOCO

Il fuoco è un elemento che da sempre ha

avuto una rilevante valenza simbolica per

numerose religioni e tradizioni culturali, oltre

a rappresentare un fattore fondamentale per

lo sviluppo della civiltà.

Esso è il simbolo del Sole, dell’immortalità e

della trasformazione. Fiamma e al contempo

Luce, il fuoco è un’essenza universale che

si riflette sia sul piano fisico che spirituale.

Esso è connesso con l’idea di Spirito

e di Illuminazione ed è il simbolo della

purificazione e della rigenerazione.

Secondo le antiche concezioni religiose il

fuoco è, insieme ad Aria, Acqua e Terra,

uno dei Quattro Elementi fondamentali del

Creato, portatore della firma del Creatore.

Nulla come il fuoco esprime il fascino e,

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insieme, il timore dell’uomo di fronte al

mistero della vita, di Dio e dell’aldilà.

Nelle antiche tradizioni tutti i rituali religiosi

erano legati agli eventi cosmologici.

I segni appartenenti all’elemento del fuoco

ne rappresentano le tre forme principali: le

scintille (Ariete), il fuoco pieno o falò (Leone),

la brace (Sagittario).

Quando la Luna si trova nei segni di fuoco

tutte le operazioni e i rituali basati su questo

elemento hanno un esito superiore.

È significativo che il fuoco, sotto forma di

falò, renda più meditative le persone, le

raccolga facilmente in cerchio e le faccia

sentire più in comunione, nella gioia come

nel dolore. Del resto, non è certo casuale che

il fuoco domestico sia diventato il simbolo

della famiglia raccolta nella più intima e

profonda solidarietà.

Infatti, nelle antiche civiltà il focolare

domestico veniva considerato sacro per via

delle forti valenze religiose.

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Sotto:Segni zodiacali di fuoco: Ariete, Leone e Sagittario

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DIGIUNO E PANE

L’assunzione o il rifiuto del cibo ha un ruolo

importante in tutte le religioni.

Il linguaggio religioso è ricco di metafore

relative al cibo (“nutrimento dell’anima”,

“cibo spirituale”) legate al concetto di

purezza rituale.

Nel corso dei secoli, le grandi religioni hanno

dedicato particolare attenzione al rapporto

dell’uomo con il suo corpo e col cibo.

Il digiuno, per esempio, può essere inteso a

seconda dei diversi contesti: strumento di

autocontrollo, precetto dottrinale, metodo

di ascesi, richiamo alla sobrietà, veicolo di

elevazione al trascendente.

Nel mondo cristiano, e soprattutto in quello

cattolico, digiuno e astinenza non sono

forme di disprezzo del corpo, ma strumenti

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per rinvigorire lo spirito.

Il digiuno a pane e acqua è il più praticato.

Il Pane è la forma simbolica usata per

rappresentare l’insegnamento spirituale.

Per gli antichi, mangiare il pane durante i

propri rituali significava ricevere la vita divina.

Il pane rappresenta l’insieme di tutti gli

elementi della Natura e impastarlo è come

costruire e modellare la vita. Esso, ancora

oggi, è considerato un dono di Dio; è frutto

non solo della terra, ma anche del faticoso

lavoro dell’uomo.

“Alla sua nascita concorrono la terra, che genera il grano, l’acqua che impasta la farina, l’aria che favorisce la lievitazione, il fuoco che lo cuoce. Terra, acqua, aria, fuoco: i quattro elementi primordiali si incontrano nel cibo primordiale della storia umana: il pane. Un poema, possiamo dire, cui hanno messo mano cielo e terra”.(Cesare Marchi)

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LE ORIGINI DEL CULTO

Il dogma dell’Immacolata Concezione fu

proclamato l’8 dicembre 1854 da papa Pio

IX, con la bolla Ineffabilis Deus, che sancisce

come la Vergine Maria sia stata preservata

immune dal peccato originale fin dal primo

istante del suo concepimento.

La festa dell’Immacolata Concezione è

sempre stata una delle più amate ed attese

dell’anno e, proprio per la sua collocazione

temporale, segnava in qualche modo

l’esordio del periodo natalizio.

Il Natale, in origine, era una festa pagana

legata al Solstizio Invernale, che cade

intorno al 21 dicembre (il giorno più corto

dell’anno). Il 25 dicembre, il giorno, rispetto

alla notte, ricomincia a crescere.

Tale evento astronomico era considerato

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“Tutta bella tu sei, amica mia, in te nessuna macchia”(Cantico 4,7)

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come un rinnovamento della speranza,

una festa della luce, una possibilità di

sopravvivenza, pertanto fu mitizzato come

nascita del Dio-Sole, partorito dalla Dea-

Vergine o Dea-Lunare (in quanto dalle

tenebre sarebbe nata la luce).

Tale mito prese varie forme religiose: in

Egitto Horus partorito da Iside, nelle religioni

iranico-caldee Thammuz partorito da Mylitta

(o Ishtar) ecc.

La tradizione giunse fino a Roma nella

forma del culto di Mithra e, quando il

Cristianesimo iniziò a diffondersi, fu

l’Imperatore Costantino a ufficializzare il

giorno 25 dicembre come data della “nascita

di Cristo”. Da questo esempio si evince che

molti sono i culti antecedenti il Cristianesimo

Dal Vangelo di Giovanni:“Occorre che io diminuisca perché Lui cresca”

Sopra:Cristo Dio-Sole, Musei Vaticani;

A sinistra:Mithra “Sol Invictus”, Musei Vaticani.

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Sotto:Statua di Iside e Horus;

A fianco:Madonna della Tosse, Museo Benozzo Gozzoli, Castelfiorentino.

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“ [...] Io sono Colei che dà alla luce [...] ”Tratto da: Inno a Iside, rinvenuto a Nag Hammadi, Egitto; risalente al III-IV secolo a.C.

Pag. 18-19:Diverse raffigurazioni dell’Immacolata Concezione.

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che venerano dee madri vergini, portatrici di

Luce.

Vari sono anche i tratti comuni presenti

nell’iconografia relativa alle figure della dea

egizia Iside e della Madonna. È ragionevole,

quindi, supporre che già l’arte paleocristiana

si sia ispirata alla raffigurazione classica

di Iside per rappresentare la figura di

Maria Vergine. Le similitudini si riscontrano

attraverso i tratti delicati ed eterei di

entrambe e nel bambino che esse tengono

tra le braccia o che allattano (Gesù Bambino

nel caso della Madonna ed Horus nel caso

di Iside).

Nell’iconografia legata all’Immacolata

Concezione, è da notare la presenza

della Luna ai piedi della Vergine, evidente

riferimento alla dea Iside, rappresentata con

il disco e la falce lunare sul capo.

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CANICATTÌ

In occasione della festività dell’Immacolata

Concezione, i canicattinesi addobbano gli

alberi e preparano i presepi.

Anche se i festeggiamenti religiosi,

tradizionalmente, sono legati alle celebrazioni

dell’8 dicembre, in questo piccolo centro

è la vigilia ad essere considerata “la vera

festa”. Infatti, da sempre, il 7 dicembre, in

tutta Canicattì si perpetua l’usanza, dopo

il rintocco dei vespri, di accendere i falò

purificatori, chiamati “li vamparotti”, che

illuminano suggestivamente piazzette,

spiazzi e ampi tratti di strada.

I preparativi cominciano settimane e, talvolta,

mesi prima e sono, soprattutto, bambini ed

adolescenti che si occupano di raccogliere

la legna.

A sinistra:Statua dell’Immacolata Concezione, Canicattì (AG), XVII secolo.Si tratta di una scultura lignea di notevoli dimensioni, interamente rivestita in lamine d’oro (eccetto per il viso, i calpelli, le mani ed alcune teste di angeli poste sulla base).La Vergine poggia i piedi sulla falce lunare e sul serpente ed è sempre accompagnata dal giglio bianco, simbolo di purezza.

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Il rituale dei falò del 7 dicembre si lega

all’antica tradizione del digiuno che viene

praticata attraverso il consumo de “li

muffuletta”.

Li muffuletta sono panini dalla forma

rotonda, al cui impasto vengono aggiunti i

semi di finocchio (detti ciminu dunci).

Il condimento tipico dei muffuletti è lo

sgombro con un filo di olio extra vergine

d’oliva, sale e pepe.

In passato la legna veniva raccolta dai più giovani attraverso la questua o ricorrendo al furto. Tutt’oggi esiste una certa competitività tra i diversi gruppi di quartiere per la realizzazione della “vamparotta” più grande.

Il digiuno era praticato da tutti, non esclusi i bambini e gli anziani. L’entusiasmo era tale che si giunse a fare digiunare persino gli animali.

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Accademia Belle Arti di Catania, 2012


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