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impag. novembre/dicembre 2007 - WordPress.com€¦ · Zschokke, come capo progetti presso la...

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GENNAIO FEBBRAIO 2017 1
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GENNAIOFEBBRAIO

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sostengono le attività sportive ericreative a disposizione dellanostra comunità. Insomma, aparer mio, la costruzione tradizio-nale presenta ancora una serie dipunti di forza che vanno tenuti inconsiderazione al momento discegliere il metodo costruttivoper quello che, per molte persone,rappresenta comunque l’investi-mento più importante dellavita… la propria casa.

Nicola BagnoviniDirettoreSSIC Sezione Ticino

EDITORIALE

nici (fatta eccezione per la classicagru). Al contrario, quando sicostruisce con elementi prefabbri-cati, occorre tenere in considera-zione il trasporto e il montaggio dielementi di grandi dimensioni equesto non è scontato, soprattut-to su cantieri con difficoltà diaccesso. Un quarto aspetto importante èquello del prezzo. Spesso si hal’impressione che la soluzione pre-fabbricata costi meno. In parte,questo può essere vero nellamisura in cui ci si accontenti diuna soluzione standardizzata eminimalista. Appena però si deviada questo standard e si desiderapersonalizzare la propria casa, ilprezzo non diventa più un ele-mento di differenziazione, anzi. Lostesso vale per i tempi di realiz-zazione che se vengono conside-rati nella loro totalità, quindi par-tendo dalla fase progettuale epreparatoria, non differiscono dimolto le due tipologie costruttive. Un quinto elemento da non sot-tovalutare è la durata dell’inve-stimento: la costruzione tradizio-nale dura tendenzialmente più alungo e questo permette da unlato di mantenere nel tempo unvalore maggiore dell’immobile edall’altro lato di avere costi dimanutenzione tendenzialmentepiù bassi. Non dimentichiamo infine che lacostruzione tradizionale compor-ta anche un importante indottoeconomico per il territorio canto-nale in quanto l’impresa, gli arti-giani e i fornitori di materialesono solitamente collocati in Tici-no. Andare a rivolgersi a ditte chepropongono costruzioni prefab-bricate chiavi in mano, significaspesso rivolgersi a fornitori esteri,dunque a discapito dell’economialocale composta da ditte che for-mano apprendisti, versano lautisalari, pagano le imposte e

Al momento di costruire un edifi-cio il committente è chiamato adoperare diverse scelte. Fra questefigura anche quella relativa allatipologia di costruzione alla qualeaffidarsi: meglio prediligere quellatradizionale o la prefabbricazione?I vantaggi della soluzione tradizio-nale sono diversi ed è importante,di tanto in tanto, ricordarli. Qualepremessa generale va detto cheper l’esecuzione di opere daimpresario costruttore è benerivolgersi a ditte radicate sul terri-torio, con una buona reputazionee soprattutto iscritte all’Albo can-tonale delle imprese di costruzio-ne (dunque abilitate ad eseguirelavori il cui importo preventivatosupera i 30'000.- franchi). Questorappresenta un primo filtro perpartire con le giuste premesseoperative, sia durante i lavori, siaad esecuzione terminata (garan-zie, eventuali riparazioni, ecc.). Riguardo alla tecnica costruttiva, ilprimo aspetto da considerare avantaggio dell’esecuzione tradi-zionale è di carattere architetto-nico: costruire una casa non signi-fica solo impilare mattoni e sassi ogettare calcestruzzo, ma piuttostocreare il luogo dove si vuole tra-scorrere la maggior parte del pro-prio tempo. In questo senso l’ar-chitettura e l’organizzazione deglispazi – magari in funzione dellaposizione, dell’orientamento geo-grafico o delle peculiarità dellacasa – è fondamentale ed è indub-bio che le possibilità offerte dallacostruzione tradizionale siano piùvaste rispetto a quanto viene pro-dotto in serie. Secondo, vi è la flessibilità incorso d’opera. In effetti capitaspesso che in fase esecutiva sidecida, per motivi diversi, di modi-ficare quanto inizialmente previ-sto. In questi casi, la costruzionetradizionale garantisce la massimaflessibilità in quanto tutto vienerealizzato sul posto e dunque puòessere adattato anche in corsod’opera. L’utilizzo di elementi pre-fabbricati non permette questogenere di adattamento in quantoal momento dell’ordinazione,tutto deve essere definito nei det-tagli. Ciò vale anche per eventualimodifiche o ampliamenti struttu-rali dell’edificio che dovesseroessere necessari ad anni di distan-za. Intervenire su dei prefabbricatipuò essere più problematico. In terzo luogo vanno consideratele difficoltà dovute all’istallazionedi cantiere e al trasporto. Nelcaso di una costruzione classicaquesto è organizzabile in spazirelativamente ristretti e nonrichiede particolari mezzi mecca-

ResponsabileAlex Farinelli

Editore ©SSIC Sezione TicinoViale Portone 46500 Bellinzonatel. 091 825 54 23fax 091 825 75 38 www.ssic-ti.che-mail: [email protected]

Fotografie redazionaliSSIC TI, Bellinzona

StampaTipo Print Roncoroni+SulmoniMendrisio

Concetto graficoGuido Robbiani

Tiratura 2'700 copie6 volte all’anno

Foto di copertina: i 25 anni dellapubblicazione Metrocubo

1 gennaio - febbraio2017

Vantaggidellacostruzionetradizionale

EDITORIALE

LA POLTRONAIntervista a Benedikt KochDirettore centrale SSIC

ANNIVERSARIOMetrocubo: 25 annial servizio della SSIC TI

APPALTI PUBBLICIAttendibilità del prezzo:un criterio importante

INCENTIVIAiuti per i risanamenti:tra novità e conferme

TECNICAGestione documentale 4.0ASSOCIAZIONILardi elettoVicepresidente USI

SICUREZZAAmianto e sicurezzaANNIVERSARIODoppio giubileo per laFratelli Censi SA

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Dal profilo della formazione sifa abbastanza?

Come Associazione di categoriapossiamo influenzare solo in misu-ra limitata l’impegno delle impresea favore della formazione. Nei pros-simi anni cambierà il profilo richie-sto ai collaboratori delle impreseedili. Ci dovremo preparare e rive-dere regolarmente i nostri percorsiformativi. Dallo Stato ci aspettiamoun finanziamento sicuro per la for-mazione di base e la formazioneprofessionale superiore e natural-mente una sufficiente libertà dimanovra per allineare puntual-mente i nostri curricoli formativi.

Quali sono le priorità che deveaffrontare la politica federale inrelazione al nostro settore?

Riteniamo importante la revisionedella legislazione sugli appalti pub-blici. In futuro le commesse nondovranno essere aggiudicate a chisemplicemente ha offerto meno. LoStato deve introdurre un sistema divalutazione, che garantisca all’of-ferta migliore una reale possibilitàdi vedersi attribuire l‘appalto. Aquesto proposito abbiamo già for-mulato delle idee e ne abbiamodiscusso con i servizi preposti alleaggiudicazioni. Elementi altrettan-to importanti sono l’attuazione del-l’iniziativa sull’immigrazione dimassa, come pure la pianificazionedel territorio e la protezione delpaesaggio antropizzato. Non èammissibile che lo sviluppo econo-mico della Svizzera venga ostacola-to da un esagerato senso di tuteladel paesaggio e da eccessivi senti-menti nostalgici.

LA POLTRONA

3 gennaio - febbraio2017

Intervista aBenediktKochDirettorecentrale SSIC

Benedikt Koch, innanzituttodopo quasi un anno come sitrova nelle sua funzione didirettore della SSIC?

Mi sono inserito molto bene. Delresto ho anche potuto approfittaredi buone condizioni di partenza.Avendo diretto per nove anni, all’in-terno dello stesso stabile, l’Ufficio di direzione di Infra Suisse, ancorprima di iniziare conoscevo giàmolte persone che rivestivano dellefunzioni all’interno della SSIC. Èstato pure prezioso il sostegnogarantitomi dal mio predecessoreDaniel Lehmann, che mi ha aiutatoa familiarizzare con i miei nuovicompiti durante la fase iniziale.

Secondo lei quali sono le pros-sime sfide che andranno affron-tate come Associazione?

Attualmente l’edilizia vive unmomento di radicale cambiamen-to. Gli imprenditori devono muover-si all’interno di un mercato difficile,nel quale la competizione è semprepiù agguerrita. Al contempo sullavoro devono costantementefamiliarizzare con nuovi prodotti enuove tecnologie. Anche noi, inquanto Associazione di categoria,siamo confrontati a queste innova-zioni. Dobbiamo per esempio ade-guare alle nuove esigenze del mercato le formazioni di base e ilperfezionamento professionale. Percapire su quali ambiti la SSIC debbafocalizzare la propria strategia e leproprie attività abbiamo lanciato ilprogetto “SSIC.2020”.

Come valuta attualmente lasituazione del settore dellacostruzione in Svizzera e qualisono le prospettive che si pos-sono vedere all’orizzonte?

Nella maggior parte delle regioni ilvolume edilizio resta di fatto moltoelevato. Tuttavia, come purtropposapete fin troppo bene in Ticino, lasituazione nelle regioni a vocazioneturistica è molto difficile, poichédall’accettazione dell’iniziativa sul-le seconde residenze si fa strada atutti gli effetti la prassi di costruirein altezza. Attualmente nelle areeurbane si afferma gradualmente latendenza alla densificazione edili-zia. Una tendenza che in futuroverrà ulteriormente rafforzata dallasempre maggiore penuria di terreniedificabili.

Prima di essere alla testa dellaSSIC, come ci ha detto, lei diri-geva Infra Suisse: come reputail livello delle infrastrutture inSvizzera?

Dopo l’accoglimento del FAIF, ilpotenziamento dell’infrastrutturaferroviaria gode di un finanziamen-to sicuro. Possono così essere realiz-zate importanti estensioni, peresempio sull’asse del San Gottardo.Il Fondo per le strade nazionali e iltraffico d’agglomerato (FOSTRA) èuna grande opportunità per assicu-rare la manutenzione e l’amplia-mento mirato dell’infrastrutturaviaria. Per il Ticino il FOSTRA signifi-ca garantire il finanziamento divari progetti. Anzitutto il tanto atte-so collegamento A2/A13, fonda-mentale per il Locarnese. Ma anchela tratta Stabio-Gaggiolo, che purerientra nel contesto delle stradecantonali inglobate nella rete dellestrade nazionali e quindi al benefi-cio di finanziamenti federali.

Qual è il suo rapporto con i Sin-dacati? Il partenariato socialefunziona ancora bene o si stasbilanciando?

Il rapporto con i Sindacati è avvin-cente e intenso. Benché siamo chia-mati a tutelare interessi diversi, nondobbiamo perdere di vista gli obiet-tivi comuni. Ne è un esempio lagaranzia di finanziamento delParifond. Di fatto la soluzione è giàsul tavolo, va semplicemente sotto-scritta. Per noi impresari costruttoriè importante poter offrire il mag-gior numero possibile di impieghisicuri all’interno di un mercatomolto conteso. Ciò significa che icosti del lavoro non devono essereulteriormente rincarati. In caso con-trario c`è il rischio che nell’ediliziaprincipale si propongano condizio-ni di lavoro sempre migliori, masempre meno posti di lavoro.

Breve biografia

Benedikt Koch, lucernese, èdirettore della Società svizzera degli impresari costruttori da maggio 2016.Precedentemente ha guidatoper nove anni l’Ufficio di direzione di Infra Suisse. Benedikt Koch è ingegnereagronomo, ha conseguito ildottorato presso il Politecnicofederale di Zurigo e si èspecializzato in manager diprogetti nel settore edilizio.Ha lavorato come assistentedel CEO presso BatigroupHolding e, dopo la fusione conZschokke, come capo progettipresso la neonata Implenia.Ha 45 anni, è sposato, padre diun bambino e vive aWädenswil. Per svagarsi dallavoro di tutti i giorni,da qualche tempo Kochsi dedica alla musica suonandoil trombone.

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lupparsi verso gli aspetti più tecnicilegati al nostro settore.

Ci racconti un momento difficile

MH: Sicuramente la creazione delprimo numero è stata una grandesfida tenuto conto che si partiva dazero. Però in generale il momentodifficile paradossalmente era quan-do si terminava un numero, inveceche potersi rilassare subito si comin-ciava a pensare se per il prossimo vierano sufficienti argomenti.

NB: Effettivamente gli anni sonopassati ma la preoccupazione èsempre rimasta la medesima cuirecentemente si è aggiunta la diffi-coltà crescente nel raccogliere lapubblicità necessaria a sostenereparte dei costi.

Un ricordo particolare?

NB: Direi la prima volta che sonoandato in tipografia, per me è statoun approccio con un mondo com-pletamente nuovo e affascinante.Con il tempo si è poi instaurato unrapporto davvero speciale con laTipoprint, una qualificata azienda aconduzione famigliare con cui colla-boriamo dall’inizio, e che col temposono diventati dei cari amici.

E un aneddotto divertente?

MH: Più che un aneddotto parlerei diuna coincidenza. Infatti nel primonumero di Metrocubo vi era unarubrica che andava a visitare leimprese associate. Il caso vuole chetroviamo un servizio con un giova-nissimo Mauro Galli che oggi è ilnostro Presidente. Con una battutapotremmo dire che Metrocubo hadavvero saputo anticipare i tempi.

ANNIVERSARIO

5 gennaio - febbraio2017

Metrocubo:25 anni alserviziodella SSIC TI

Un quarto di secolo è sempre untraguardo importante, in parti-colare in un panorama comequello attuale in cui i cambia-menti si susseguono in manieramolto rapida. Correva il 1992quando su spinta dell’alloraSegretario Edo Bobbià e del Pre-sidente Renato Antonini usciva ilprimo numero di Metrocubo.Dopo una panoramica sullleragioni che hanno portato allasua nascita, a 25 anni di distan-za, ne ripercorriamo le emozionicon i due responsabili che l’han-no curato praticamente in tutto il suo percorso: Mirko Heimann e Nicola Bagnovini.

Metrocubo nasce in un momen-to difficile per il settore dell’edili-zia. Il mercato stagnava, vi erauna corsa al ribasso da partedelle imprese per assicurarsi ivolumi di lavoro, gli impresarifacevano salti mortali per mante-nere il livello delle maestranze. Aben guardare, se cambiassimo itempi verbali, non si troverebbe-ro delle grandi differenze rispet-to alla situazione attuale. Proprioin quel momento l’intuizione didue persone, il Presidente canto-nale Renato Antonini e il Segre-tario cantonale Edo Bobbià,portò però alla creazione di unnuovo strumento al servizio della Società svizzera impresaricostruttori Sezione Ticino. Si èquindi partiti con 12 pagine, ele-gantemente in bianco e nero,che dovevano permettere unacomunicazione associativa piùdiretta e completa. Un viaggiocominciato, e proseguito, con unpartner importantissimo, e cioèHG Commerciale, che ancoraoggi sostiene la nostra pubblica-zione. Con il tempo Metrocuboha subìto un’evoluzione sia dalprofilo dei contenuti sia dal profi-lo grafico. Un aspetto però èrimasto immutato e cioè la suafunzione di strumento informati-vo al servizio del mondo dellacostruzione in senso ampio. Ineffetti è distribuito ad oltre 2'700destinatari tra i quali figuranouffici tecnici, imprese di costru-zione, studi di architettura e diingegneria, giornalisti, insommatutti coloro che in qualche modopossono trovare tra le sue paginedelle informazioni importanti daconoscere. Senza poi dimenticareche lo stesso è consultabileanche su internet, e quindi datutti, sul sito www.ssic-ti.ch, informato pdf. Non ci resta quindiche concludere con un semplicequanto dovuto: tanti auguri per iprimi 25 anni.

Sicuramente due persone hannocontribuito in maniera importantealla pubblicazione dei 150 numeridi Metrocubo: Mirko Heimann(MH), primo responsabile e NicolaBagnovini (NB) attuale Direttoredella SSIC TI. Li incontriamo in que-sta intervista tra il serio e il faceto.

Innanzitutto quanti anni avetelavorato per Metrocubo? E comesi svolgeva il lavoro?

MH: Vi ho lavorato 8 anni dalla suafondazione nel 1992 al 2000. Inizial-mente il lavoro era molto particola-re, tutta l’impaginazione venivafatta direttamente in tipografia. Lafotografia digitale non era ancoradisponibile e quindi tutto era piùcomplesso.

NB: Complessivamente 15 anni, dal2000 al 2015. Dopo i primi anni vi fuil primo grande passo avanti poten-do disporre dei programmi di impa-ginazione direttamente in ufficio. Poicon l’avvento delle email e dellafotografia digitale il tutto si è ulte-riormente semplificato.

Secondo lei Metrocubo è unapubblicazione più tecnica o poli-tica? Un suo pregio?

NB: Personalmente ho preferito dareun taglio più tecnico lasciando piut-tosto all’editoriale la parte politica.Sicuramente un pregio è quello diaver separato molto bene la partecommerciale da quella informativanon andandole a mischiare.

MH: Fondamentalmente direi che unpregio è quello di esserci e di esserestrutturato in una maniera che neinvoglia la lettura. Dal profilo deicontenuti inizialmente si trattavapiù di politica societaria per poi svi-

Nella foto a sinistra: i 3 responsabili di Metrocubo che sisono succeduti dal 1992 al 2017(da sinistra Mirko Heimann, Nicola Bagnovini e Alex Farinelli).

Sotto: i due artefici della creazionedi Metrocubo, gli allora Presidentecantonale Renato Antonini eSegretario cantonale Edo Bobbià.

La copertina del primo numero.

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L’attendibilità del prezzo è infattiil criterio in grado di garantire, seformulato in modo adeguato econ l’ausilio della clausola killer,l’esclusione delle offerte cheottengono la nota minima inquanto si scosta troppo, sia versoil basso, sia verso l’alto, dal prezzodi riferimento. Il prezzo di riferi-mento viene calcolato, applican-do delle formule matematiche,tenendo conto del preventivodel committente e delle offertepervenute. Occorre inoltre defini-re la “forchetta di valutazione”dell’attendibilità delle offertesecondo un principio che ne per-metta l’uso efficace che va dun-que scelto ponderandolo con ilmetodo di valutazione applicatoal criterio dell’economicità delprezzo. In questo contesto vannoapplicati dei parametri non trop-po ampi altrimenti ne verrebbevanificato l’obiettivo accentuan-do addirittura l’incidenza delprezzo in fase di delibera. L’esem-pio illustrato a fianco permette dichiarire il meccanismo utilizzatoper il calcolo. Per qualsiasi infor-mazione o chiarimento supple-mentare siamo sempre volentieria vostra disposizione.

Alain HohlCapo ufficio tecnicoSSIC Sezione Ticino

APPALTI PUBBLICI

6 gennaio - febbraio2017

Attendibilitàdel prezzo:un criterioimportante

A livello di aggiudicazione dellecommesse – pubbliche o privateche sia – l’obiettivo del commit-tente dovrebbe essere quello diidentificare la migliore offerta,quella che presenta il rapportopiù conveniente tra costi e bene-fici, tra prezzo e prestazione.Questo discorso calza a pennelloper il settore della costruzione, inquanto la realizzazione di un’o-pera edile, del genio civile o insotterraneo richiede capacitàtecniche e finanziarie, organizza-tive e strutturali, oltre a garanzieeconomiche commisurate alleprestazioni da realizzare. Dunquel’analisi e la valutazione delleofferte è fondamentale, benchétutt’altro che semplice. In questoambito vi sono degli strumentiche possono aiutare ad identifi-care la migliore offerta: sono icriteri di idoneità e quelli diaggiudicazione. I criteri di ido-neità rappresentano quei requisi-ti minimi indispensabili che ilcommittente ritiene di doverpretendere dall’offerente perprenderlo in considerazione alivello di aggiudicazione. Questaprocedura viene solitamenteadottata per progetti che presen-tano peculiarità o complessitàparticolari. Esistono poi i criteri diaggiudicazione, come ad esem-pio il prezzo, il programma lavori,le referenze, la formazione diapprendisti, il perfezionamentoprofessionale (assunzione alprimo impiego) o l’attendibilitàdel prezzo. Tutti criteri che, se for-mulati con attenzione, permetto-no di valutare un’offerta nel suocomplesso e di penalizzare prezzi

eccessivamente bassi, spessodettati dalla necessità di acquisi-re lavori a qualsiasi condizione inun contesto di sfrenata concor-renza. Il fenomeno del sottocostoè infatti pericoloso in quanto,soprattutto se persistente, origi-na tutta una serie di problemi incorso d’opera, con la costantericerca di margini di manovra percercare di recuperare quantolasciato sul terreno a livello diofferte. Un modo di lavorare e dicondurre un cantiere che nongiova a nessuno, tantomeno allacomunità. E dunque non si vengaa parlare di “uso parsimoniosodel denaro pubblico” quando lascelta cade su offerte al ribasso,in quanto sono le delibere alprezzo corretto che permettonorisparmi a medio e lungo termi-ne, dando nel contempo lavoroad aziende corrette, in grado dirispettare le nostre leggi, i con-tratti collettivi e di pagare rego-larmente salari, oneri sociali,tasse e imposte. Attribuire com-messe pubbliche a ditte che pre-sentano offerte serie è pertantoun atto di responsabilità socialeed economica a vantaggio del-l’intero nostro sistema Paese. Matorniamo ai criteri di aggiudica-zione, in particolare all’attendibi-lità del prezzo. Come si può leg-gere anche in una recente sen-tenza del Tribunale cantonaleamministrativo (52.2016.101): “ilcriterio d’aggiudicazione riferitoall’attendibilità dei prezzi è statointrodotto per porre un ulteriorefreno, in aggiunta a quello costi-tuito dai criteri qualitativi, a corsedissennate al prezzo più basso”.

Per capire meglio il calcolofacciamo un esempio conl’aiuto del grafico riportatoa fianco, che presenta unmodello corretto di valutazionedell’attendibilità del prezzo,definendo:f1 = 5% (fascia nota massima)f2 = 15% (fascia nota scalare)

Il preventivo del committentee le offerte pervenute sonocontenute nella relativa tabelladove è indicata anche lavalutazione ottenuta in basealla formula.

Preventivo del committente:1'200’000 Fr

Prezzo di riferimento (ottenutotenendo conto del preventivoe delle offerte pervenute): Pr = 1'118'750 Fr.

Prezzo minimo accettato: Pmin = Pr * 0.8 = 895'000 Fr.

Prezzo massimo accettato: Pmax = (Pr * 1.2) = 1'342'500 Fr

In questo caso il criterio killerstabilisce che le offerte inferioria Pmin (895'000.- in questocaso la B) e quelle superioria Pmax (1'342'500.- in questocaso la F) vanno scartate.Le altre offerte riceverannola rispettiva nota secondoil grafico stabilito dalcommittente. Tale nota verrà poi computatanel conteggio complessivodel punteggio tenendo contodella ponderazione percentualeche il committente ha decisodi assegnare al criteriodell’attendibilità del prezzo.

Preventivo del committente: 1'200'000

Concorrente Importo Valutazione

Impresa A 990'000 3.63

Impresa B 820'000 1.00

Impresa C 1'050'000 5.41

Impresa D 1'150'000 6.00

Impresa E 925'000 1.71

Impresa F 1'380'000 1.00

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mente per una casa di dimensioninormali si potrebbero ad esempioricevere circa 10’000 franchi per l’i-solazione delle facciate e 4’000 peril rifacimento del tetto. Questonaturalmente raggiungendo deglispecifici parametri. Se poi si agiscesull’involucro è possibile ricevereun aiuto anche per la sostituzionedei serramenti.

Di cos’altro bisogna tener contoper effettuare la richiesta?

La tempistica è fondamentale: larichiesta dell’incentivo va inoltrataprima di cominciare i lavori altri-menti cade il diritto al sussidio.

E quali informazioni bisognafornire per la valutazione?

Nulla di particolare e cioè unadescrizione di cosa si vuole fare, ilpermesso di costruzione (ovvia-mente non si può sussidiare l’abusi-vo) e un’idea di massima dei costi:in 2-3 settimane di regola si ricevela decisione. Se poi c’è veramenteuna particolare urgenza (ad esem-pio se entra l’acqua dal tetto) si puòchiedere di iniziare subito i lavori,l’importante è avvisare immediata-mente il nostro ufficio.

Come prosegue poi l’iter?

Si hanno 2 anni di tempo per realiz-zare il progetto e poi si deve dimo-strare che i lavori sono stati eseguiticomprovando il tutto con le fatture.

In questo processo quale ruolorivestono i progettisti?

Sicuramente possono informare ilcommittente delle possibilità diaiuto e possono aiutarlo nello svol-gimento dei passi necessari. In ognicaso il nostro ufficio è sempre adisposizione per qualsiasi dubbio.

INCENTIVI

7 gennaio - febbraio2017

Aiuti per irisanamenti:tra novità econferme

La possibilità di risanare un edifi-cio, e di conseguenza di renderlopiù efficiente dal profilo energeti-co, è la classica situazione in cui ivantaggi sono per tutti. In effettidal profilo ambientale, economicoed energetico gli effetti positivisono concreti e incontestabili. Inquesto ambito l’introduzione diaiuti pubblici a chi vuole intra-prendere degli interventi è utilenella misura in cui velocizza que-sto genere di investimenti e nestimola la realizzazione. Con il2017 vi sono poi alcune novitàche renderanno ancora più inte-ressante questo tipo di sostegno.A livello di enti pubblici già daanni si sta investendo in manieramassiccia in questa direzione. Dal2010 la Confederazione utilizza2/3 dei proventi della tassa sulCO2, pari a circa 133 milioni difranchi all’anno, per finanziare ilprogramma edifici. Consideratol’interesse per queste misure, e gliobiettivi a livello energetico, que-sto anche in relazione alla “Strate-gia 2050” in futuro questa cifracrescerà fino a raggiungere i 300milioni di franchi all’anno. A que-sti fondi si aggiungono poi altriprogrammi decisi autonomamen-te dai Cantoni come è il caso delTicino. Vi è poi in discussione alivello federale la possibilità chedopo il 2025 si passerà dalla fasedi incentivo, e quindi promozio-nale, a quella dissuasiva dove, tra-mite degli strumenti normativi edelle misure disincentivanti, sicontinuerà il perseguimento degliobbiettivi ambientali fissati. Iltema degli incentivi è sicuramen-te interessante in particolar modoin questo periodo dove sul tavolovengono messi dei cospicui aiutifinanziari per chi compie degliinvestimenti di risanamento ener-getico degli edifici. Le misure inquestione sono pensate sia per iprivati sia per gli enti pubblici epermettono una pianificazione dimedio termine per poter interve-nire. La tematica, seppur con qual-che novità, che dovrebbe sempli-ficarne le procedure, resta in ognicaso complessa ed è quindiimportante che siano chiari alcunipunti per non rischiare di trovarsinella situazione in cui il diritto aquesti interessanti aiuti venga acadere a causa di un inghippo dinatura amministrativo - burocrati-ca. Per chiarire meglio di cosa par-liamo, e quali sono le modificheappena intercorse, affrontiamo iltema in una breve intervista conMirco Moser responsabile del-l’Ufficio dell’aria, del clima e delleenergie rinnovabili del CantonTicino.

Quando parliamo di sussidi perle ristrutturazioni a cosa faccia-mo riferimento?

Fondamentalmente si tratta del“programma edifici” della Confede-razione partito nel 2010. Il Ticinopoi, per favorire ulteriormente que-sto genere di investimenti, vi haaffiancato un suo programma dibonus che ha costituito un impor-tante stimolo. Per questo scopo ilParlamento ha messo a disposizio-ne circa 65 milioni di franchi in 10anni.

Cosa cambia dal 2017?

La tipologia di aiuti è la stessa, acambiare è l’interlocutore, che orasarà solo il Cantone, e gli importi:due apetti che sicuramente interes-sano l’utenza.

Ci spieghi meglio?

Innanzitutto dal 2017 la gestionedegli incentivi forniti dalla Confede-razione è ora completamente affi-data ai Cantoni. In Ticino era già inparte così ma con questo passo iltutto si semplifica a livello burocra-tico in quanto sarà possibile acce-dere agli aiuti cantonali e federalipresentando una sola domanda.

E dal profilo finanziario?

Le aliquote con cui si finanzierannoi progetti saranno superiori: oggi adesempio per un cappotto termico siconcedono 40 franchi al metroquadrato quando prima era previ-sto un aiuto di 30 franchi: una diffe-renza tangibile.

Ci faccia un esempio di un inter-vento in una casa unifamigliare.

Premesso che la quantificazione vafatta per il singolo caso, indicativa-

Il funzionamento del programmaedifici a partire dal 2017

Mirco MoserCapoufficio dell’aria, del clima edelle energie rinnovabili

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Centro Carvina 2, casella postale 555, 6807 TaverneVicolo del Gabi 2, casella postale 121, 6596 GordolaTel. (0041) 091 911 10 30Fax (0041) 091 911 10 59E-mail: [email protected]

Studio d’ingegneriaper impianti e applicazioninel campodelle costruzionie delle energie

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spinose che vive il nostro Cantonein particolare legate alle dinami-che che si sviluppano a cavallodella frontiera. Da tutta la Societàsvizzera impresari costruttoriSezione Ticino le più vive congra-tulazioni per la brillante nomina.

Gian-Luca Lardi è stato eletto allaVicepresidenza dell’Unione svizze-ra degli imprenditori (USI), associa-zione mantello che raggruppa piùdi 100'000 imprese che dannolavoro a quasi 2'000'000 di perso-ne in Svizzera. Una nomina chedimostra come sempre più legrandi associazioni economichedel nostro Paese guardano al Tici-no con interesse in quanto spessoprecursore e avanguardia di dina-miche che si sviluppano successi-vamente a livello nazionale. Il neonominato ha avuto modo di sotto-lineare come “l’economia svizzeraha condizioni quadro favorevoli estabili in particolare nel rapportocon l’Europa, ma che tuttavia alcuniproblemi sorti nel corso degli annivanno affrontati avendo il coraggiodi mettere in discussione lo statusquo e cercando dei miglioramenti. Inparticolare pensando ai lavoratoridistaccati in settori che hanno unCCL dove è importante poter garan-

TECNICA

9 gennaio - febbraio2017

Gestione documentale4.0La gestione dei documenti è un

compito che occupa in manierasempre maggiore le aziende, tutta-via la tecnica ci presenta delleopportunità interessanti che vi illu-striamo in alcuni esempi concreti.

Situazione 1: fatturazione

Solitamente l’acquisto di materialeavviene da parte del tecnico ma lafattura arriva all’amministrazione ela bolla di consegna a una terzapersona. Il tecnico deve controllarei prezzi e le quantità prima chel’amministrazione possa procede-re; inoltre un ordine d’acquistopuò riguardare più clienti. Con unsistema gestionale efficace è possi-bile impostare un flusso di appro-vazione elettronica delle fatture,assegnando le attività al personalee definendo quali eventi, docu-menti e utenti avviano un flusso dilavoro. Così, quando una fatturaarriva in amministrazione, la perso-na incaricata avvia il flusso tramitescansione. Il tecnico riceve unanotifica, controlla i prezzi e allegal’ordine d’acquisto e la bolla diconsegna. Approva con un timbrodigitale e la fattura giunge inamministrazione per la registrazio-ne e il pagamento.

Situazione 2: ricerca documenti

Durante la gestione di un progettoi documenti sono sparsi ovunque:buona parte è archiviata in forma

cartacea, quella relativa ai cantieriin costruzione si trova parzialmen-te nell’automobile del tecnico, inparte nei raccoglitori in ufficio,mentre i file elettronici (CAD, pdf,Word, ecc.) sono salvati sul discocomune. Le centinaia di mail quoti-diane, raramente archiviate, sonousate per ricercare informazionima il sistema non riconosce gliallegati ed è necessario farecostantemente copie degli origi-nali per condividere le informazio-ni e lavorare fuori sede. Tutto ciòcomporta perdite di tempo ingen-ti. La soluzione ottimale consiste inun unico archivio elettronico indi-pendente. In questo modo ognicollaboratore autorizzato può tro-vare rapidamente qualsiasi docu-mento in ogni momento, anche

dall’esterno, mentre l’integrazionedel software di posta elettronicacon l’archivio elettronico consentedi registrare le mail con un click,completando così il sistema infor-mativo.

Situazione 3: controllo qualità egaranzie

La legge impone di conservare ladocumentazione completa perdecine di anni e i formulari per leprocedure di controllo qualitàdevono essere costantementeaggiornati. Con un sistema digestione documentale è possibileridurre le spese di gestione dellegaranzie stesse, permettendo l’ac-cesso a file aggiornati e univoci,senza rischio d’errore.

ASSOCIAZIONI Lardi elettoVicepresi-dente USI

tire una concorrenza correttaandando ad applicare i medesimisalari”. La presenza di Lardi all’inter-no di questa importante associa-zione sarà un’opportunità interes-sante per poter portare sul livellonazionale le problematiche più

La problematica in breve

Le piccole-medie impresesono il cuore pulsantedell’economia ticinese e leimprese di costruzione necostituiscono uno dei settoripiù dinamici. Tuttavia molte diesse si basano ancora su unagestione di tipo familiare, unasituazione poco sostenibilea lungo termine che genera unenorme carico burocratico.Carico che, anche per lapiccola ditta e nell’era delleaziende 4.0, è necessariosnellire se si vuole risultarecompetitivi e produttivi.In tal senso l’archiviazionedigitale e l’automatizzazionedei flussi di lavoro costituisconoun sistema performante digestione documentale,i cui vantaggi sono: risparmiodi tempo e spazio, riduzionedegli errori grazie a processichiari e automatici, accesso all’archivio anche da fuoriufficio, backup garantito efacilità di recupero deidocumenti da parte di tuttoil team.

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Lo scorso 18 novembre si sonosvolti i festeggiamenti per un dop-pio giubileo in casa Censi. Da unlato i 65 anni dalla fondazionedella ditta e dall’altro i 70 anni diGuido Censi, impresario capace difar crescere negli anni una solidarealtà. Una serata piacevole contutte le maestranze che ha vistoquali ospiti il Presidente centraledella SSIC Gian-Luca Lardi, il Presi-dente cantonale Mauro Galli e ilDirettore Nicola Bagnovini. A loroin nostri più sentiti ringraziamenti.

Marcello CensiDirezione Fratelli Censi SA

SICUREZZA

11 gennaio - febbraio2017

Amianto esicurezza

La presenza di amianto, quando siprocede a una demolizione o auna ristrutturazione, è un aspettoda tenere in considerazione suoggetti edificati prima del 1990.Questo materiale, se ci si attienealle necessarie precauzioni, puòessere gestito senza comportarerischi per la salute, tuttavia vannoosservate alcune regole riassuntenella scheda “Manipolazione del-l’amianto” recentemente pubblica-ta dall’Ufficio di consulenza per lasicurezza sul lavoro. Innanzitutto visono i lavori preparatori sia daparte del committente, che deveconsiderare questi rischi, sia daparte dell’impresario, che devevalutare se il capitolato è comple-to. La formazione del personale, ela sua capacità di riconoscerepotenziali situazioni di pericolo, èfondamentale. Nel caso vi sianosospetti è sempre buona normasospendere i lavori e procedere adelle analisi di laboratorio. Laddo-ve questo elemento è presente informa fortemente agglomerata, lezone di rischio definite “arancioni”,si può procedere con i lavori macon accresciuta attenzione e pro-cedendo sempre ad annaffiare conacqua i materiali da spostare con-tenenti amianto (per limitare ilrischio di emissioni di polveri). Inquesto contesto costituiscono unelemento imprescindibile i dispo-sitivi di protezione individuale cheogni lavoratore deve utilizzare. Perinterventi sul fibrocemento vasempre applicato il principio dellademolizione minima e controllata,avvolgendo le parti da frantumarein un panno umido. L’amiantorimosso deve essere stoccato in undeposito intermedio mediantespeciali sacchi riconoscibili e atenuta stagna per la polvere. Nel

caso si ricorra all’utilizzo degliappositi aspirapolveri vanno stret-tamente rispettate le istruzioni tec-niche e qualsiasi manipolazione dimanutenzione (in particolare deifiltri) deve svolgersi all’aperto. Lad-dove si dovesse invece intervenire

in “zona rossa”, cioè in situazionicon rilascio di quantità significati-ve di fibre (collanti per pannelli,amianto spruzzato,...), bisognarivolgersi a ditte specializzate,ricordandosi che tali lavori sonosoggetti ad obbligo di notifica.

ANNIVERSARIO Doppiogiubileo perla FratelliCensi SA

A fianco: Guido Censi con i trefigli, da sinistra Camillo, Marcelloe Samuele.

A fianco: la scheda pubblicata sulsito internet www.ucsl.ch

Sotto: Davide Rotanzi,responsabile UCSL della SSIC TI

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GAB 6850 MENDRISIO-STAZIONE

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