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Impresainforma

Date post: 08-Mar-2016
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Periodico di informazione e cultura d’impresa promosso dalla Confcommercio di Catania - Anno X
14
Senza credito alle imprese l’economia non può ripartire Horizon 2020 il programma Ue è aperto anche alle PMI area legale primo piano area fiscale Imposte 2013 la beffa dell’abolizione dell’Imu impresa i i n n f f o o r r m m a a supplemento a “Confcommercio Notizie” Periodico di informazione e cultura d’impresa supplemento a Confcommercio Notizie Anno X - Numero 21 CATANIA ABUSIVISMO, SERVE UN DECISO CAMBIO DI MENTALITÀ associazione Rinnovo della giunta provinciale Garimberti riconfermato presidente
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Page 1: Impresainforma

Senza credito alle imprese l’economia non può ripartire

Horizon 2020il programma Ueè aperto anche alle PMI

area legaleprimo piano area fiscale

Imposte 2013la beffa dell’abolizionedell’Imu

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Periodico di informazione e cultura d’impresa supplemento

a Confcommercio NotizieAnno X - Numero 21

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ABUSIVISMO, SERVE UN DECISOCAMBIO DI MENTALITÀ

associazione

Rinnovo della giunta provincialeGarimberti riconfermato presidente

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GERENZA

IMPRESA INFORMAsupplemento a “Confcommercio Notizie”periodico della Confcommercio CataniaReg. Trib. di Catania n. 28/96edizione 6 dicembre 2013

DIRETTORE RESPONSABILEPietro AgenDIREZIONE E REDAZIONEc/o Ass. CommerciantiVia Mandrà, 8 - Catania

tel. 095.7310711fax 095.351253

CORDINAMENTO REDAZIONE Carla Previtera: [email protected]

REALIZZAZIONE EDITORIALEBlu MediaV.le Andrea Doria, 69 Catania - tel. 095.447250www.blumedia.infoPROGETTAZIONE TESTATASignorelli&Partners

La determinazione e la volontà di un imprenditoreche, colpito da una gravissima crisi aziendale, ha deciso di trasferirsi all’estero e ricominciare dimostrano che, nonostante la crisi e la politicamalata, la nostra nazione può ancora farcela

Èquasi Natale ecredo che in que-sti momenti ma-gici si debba ri-chiamare l’atten-

zione su esempi che vengonoda nostri imprenditori e checostituiscono veri e proprilampi di speranza e di co-raggio, esempi di personeche non si arrendono, lotta-no e non hanno paura delnuovo e del diverso.Ho deciso di scrivere questobreve pezzo dopo aver rice-vuto oggi una lettera da uncarissimo amico che da mesiha lasciato l’Italia, trasfe-rendosi a migliaia e migliaiadi chilometri di distanza,dall’altra parte del mondo,si sarebbe detto una volta,costretto da una situazioneaziendale che si era progres-sivamente aggravata e noncerto per sue colpe. Il mioamico, un imprenditore nonpiù giovanissimo, si è trova-to circa due anni fa, con lasua azienda, in una crisiprofonda, determinata dal-l’impossibilità di riscuotere icrediti nei confronti diaziende pubbliche e di entiterritoriali che costituivanoi sui naturali clienti. Altri sisarebbero demoralizzati, luino, dopo averle provate tut-

te, ma veramente tutte, perrendere liquidi i crediti, do-po essersi dimesso dalla pro-pria azienda, di cui era diri-gente, per bloccare l’emorra-gia economica, infine ha de-ciso: vado a vivere e a lavo-rare via dall’Italia. In Asia,cercando di esportare pro-dotti italiani e di importareproduzioni locali. Nella sualettera ho trovato tanto co-raggio, tanto amore per lasua terra ma anche la tri-stezza, seppure mascherata,per non essere con noi acombattere le battaglie dellaConfcommercio, di cui tantevolte è stato protagonista, eun poco di velata malinconiaper non poter essere qui perle prossime festività natali-zie. Certamente non potre-mo vederlo ma lo porteremonel cuore e cercheremo di farcapire a tutti, giovani e non,che questi uomini, questipiccoli imprenditori, sonoquelli che con il loro corag-gio e la loro fantasia hannofatto grande la nostra nazio-ne e che, oggi, mi fanno pen-sare che nonostante tutto,nonostante questa nostrapolitica malata, l’Italia ce lapossa fare. Grazie amico mioe buon Natale, da tutti noi.

M.d.M.

3Pag. primo piano Senza credito alle imprese l’economia non riparte

4Pag.affari cittadiniUn cambio di mentalità contro l’abusivismo

6Pag.decreto del fareZone a burocrazia zero, una minestra riscaldata?

Il coraggio di chi non si arrende

ESISTE ANCHE L’ITALIA DEI MIGLIORI

2 6 DICEMBRE 2013 impresainforma

editoriale

in questo numero6 dicembre 2013

10Pag.

8Pag.

7Pag.associazione

Galimberti confermatoalla presidenza provinciale

area fiscale

La beffa dell’abolizione Imu

area legale

Horizon 2020 aperto anche alle Pmi

11Pag.enasco

Pensioni, gli aumenti del 2014

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di Woodstock

Si parla da mesi di come far ripartire l'e-conomia italiana e più specificamentequella della Sicilia. Abbiamo ascoltato

soloni di ogni genere, molte, forse troppe,parole ma poche proposte. Ogni giorno cisentiamo ripetere che è necessario puntaresulle esportazioni, certamente vero in chiavedi prospettive di medio/lungo periodo ma al-trettanto vero che le esportazioni incidonosul PIL soltanto per il 16% , come dire cheper crescere di un punto di PIL è necessarioaumentino del 7% le esportazioni, mentre èsufficiente la limitata crescita dell'1,2% deiconsumi interni per determinare lo stesso ef-fetto! Quello che tutti hanno compreso ma a cuipare purtroppo nessuno sembra voler porrerimedio è che senza credito non vi potrà es-sere ripresa. Come possono ripartire i consu-mi interni o le esportazioni se le Banche han-no di fatto cessato di prestare denaro prefe-rendo dilettarsi in, per altro rischiose, opera-zioni finanziarie o trasformandosi in vendito-ri di servizi di vario tipo, spaziando dalle as-sicurazioni all'arte e non trascurando neppu-re la vendita dei vini, comunque dimentichedella loro stessa ragion d'essere? Nulla o quasi hanno prodotto le massicceiniezioni di denaro, a tassi prossimi allo zero,della BCE, salvo, forse un indiretto aiuto alloStato, determinato dai massicci acquisti di ti-toli di debito pubblico. A nulla o quasi sono

valsi i richiami del governatore Draghi, tuttoquello a cui abbiamo assistito è stato puroteatro: accordi con i Confidi per erogare nuo-vi finanziamenti che nella sostanza dei fatti sisono dimostrati una operazione per riposi-zionare, almeno nella maggioranza dei casi,finanziamenti già esistenti, iniziative mirate asettori specifici che sono apparse più rivoltealla ricerca di nuovi clienti che alla reale con-cessione di crediti! Sono crollati persino i fi-nanziamenti assistiti da ipoteca per l'acquistodi immobili e quelli che sono stati concessi sisono rilevati non solo costosi ma superga-rantiti con richiesta di polizze, garanzie per-sonali e quanto altro possa essere immagina-to. Non possiamo essere smentiti se affer-miamo che spesso per un finanziamento di100.000 euro vengono richiesti in modi varigaranzie per oltre il quadruplo, in questecondizioni anche solo pensare ad una ripre-

Fino ad ora moltissime parole ma nessun fatto concreto. Le banche si sono dimenticate delle piccole e medie imprese. E invece vogliamo un sistema bancario che cresca con l’Italia“ ”

Senza credito alle impresel’economia non può ripartire

36 DICEMBRE 2013

primo pianoimpresainforma

sa significa peccare di ottimismo. Ci lasciaperplessi anche il tentativo del governo Lettadi utilizzare il fondo per le PMI (Piccole Me-die Imprese, lo diciamo per i non addetti ailavori) per dare garanzia agli istituti bancariin cambio di una riapertura del credito, cichiediamo, se non bastano più le garanziedei Confidi, le controgaranzie del Mediocre-dito e di altri autorizzati, se non servono piùle garanzie personali e quelle immobiliari eora ci vogliono anche le garanzie statali, a co-sa servono le banche? Non ci risulta che nel-la storia un istituto bancario sia andato in cri-si per finanziamenti concessi a piccole e me-die imprese, ne abbiamo visti invece molti vi-vere crisi profonde per finanziamenti a gran-di gruppi, per operazioni spericolate, per fol-lie di ogni genere e sempre, alla fine, alme-no in Italia qualcuno le ha salvate ma facen-done pagare in definitiva il prezzo agli italia-ni! Adesso è giunto il momento di cambiare:chiediamo un sistema bancario che dia rispo-ste ai giovani imprenditori, che sia disponibi-le a dare una mano a chi vive momenti di dif-ficoltà, che investa sulle imprese e non in ti-toli di stato, che non giochi sui mercati e chenon infierisca su chi è in difficoltà con tassiche non sono da usura ma certamente ci as-somigliano molto. Vogliamo un sistema ban-cario che cresca con l’Italia. Un sogno? Forse,ma se così fosse la tentazione di organizzarsiin proprio potrebbe crescere fra le piccole emedie imprese che nonostante tutto stannotenendo in piedi questa nostra nazione!

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4 6 DICEMBRE 2013 impresainforma

affari cittadiniPer combattere l’abusivismo serveun deciso cambiamento di mentalità

Il fenomeno non è frutto della necessità economica ma ha alle spalle un’organizzazione bendelineata. Per neutralizzarlo occorre prendere coscienza dei danni che provoca alla società“ ”

di Pietro Agen

Fra i moltiluoghi co-muni che

nel tempo hannoindebolito la ca-pacità di com-

battere le variegate forme di abu-sivismo caratteristiche dell’interoMeridione d’Italia vi è quella chevorrebbe presentare gli “abusivi”come dei poveri, solitari, cittadiniche cercano in modo un poco il-legale, ma non troppo, di portarea casa il pane per i propri figli.Non è cosi, mi sento di dirlo conforza, avendo avuto l’occasionedi verificare, in luoghi diversi ed in tempidiversi, che, nella stragrande maggioranzadei casi, quella dell’abusivo sia una precisascelta, una scelta che resiste a ogni tentati-vo delle autorità di ottenerne il passaggioal mercato legale e che, contrariamente aquanto si potrebbe pensare, sulla base dianalisi superficiali, si muove secondo me-todi, criteri e scelte organizzate. Alcunesemplici considerazioni dovrebbero toglie-re ogni dubbio: si può credere che a mon-te delle divisioni etniche e territoriali degliabusivi non esista una struttura di indirizzoe di controllo? Qualcuno può realmentecredere che la divisione del mercato congli italiani che controllano l’ortofrutta e levendite legate alle festività, con i cinesi chegestiscono il settore dell’abbigliamento e

sere convinti che l’abusivismo èuna vera e propria cancrenadella società: l’abusivo non pagale tasse, l’abusivo vende spessoprodotti contraffatti quando nonrubati, l’abusivo non dichiaran-do reddito gode di vantaggi so-ciali che la società nel suo insie-me finisce con il pagare, l’abusi-vo danneggia le aziende saneche operano secondo le regoledi mercato e quindi nella realtàruba posti di lavoro. Viene dachiedersi, in una situazione co-me questa, perchè gli abusivitrovano e hanno sempre trovatotanti difensori nel mondo politi-co? La risposta, in verità, è sem-

plice e per altro nota, almeno agli addettiai lavori: l’abusivo, come tutti coloro cheoperano ai margini della legge, ha biso-gno, per poter continuare ad operare, diprotezione e di protettori. E li trova, li tro-va garantendo in cambio appoggio eletto-rale, uno scambio che tutto è meno chevirtuoso e che cerca di trovare una giusti-ficazione sociale nell’“altrimenti andrebbe-ro a rubare”. Cosa fare allora, ci chiediamo, per rompe-re questo perverso legame? Forse una so-luzione potrebbe trovarsi nel segnalarecon continuità, a tutte le autorità, i casi diabusivismo e di verificare i consiglieri chesi distingueranno nella difesa delle illegali-tà. Poi...beh poi vedrete, mai anticipare lemosse.

con i magrebini e gli africani che vendonol’etnico e il “taroccato” di tutti tipi avvengaspontaneamente, senza una regia? Noi nonsiamo in grado di affermare con certezzacosa ci sia dietro all’abusivismo dilagante,forse un sistema di ingrosso deviato, forsegruppi malavitosi, forse entrambe le cose,ma una cosa ci è sempre sembrata strana:la pace anomala che regna fra gli abusivi,mai un contrasto, mai una discussione peri posti migliori, quasi che un regista pilo-tasse l’intero fenomeno. Ma il problema abusivismo richiede ben al-tro che una lotta che vada dal contrasto sulterritorio alle indagini su cosa vi sia a mon-te, richiede, lo diciamo con fermezza, undeciso cambio di mentalità. Tutti, giovani emeno giovani, uomini e donne devono es-

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56 DICEMBRE 2013impresainforma

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6 6 DICEMBRE 2013 impresainforma

decreto del fare

ad inizio 2014, per discutere deldecreto e presentare le proprieproposte, che non devono ri-guardare esclusivamente le ZBZma le prospettive di rilancio del-la Citta con chi conosce il tessu-to economico e sociale della cit-tà.Innanzitutto, si dovrebbero sfata-re le affermazioni demagogichesecondo le quali con le semplifi-cazioni burocratiche ripartirà losviluppo poiché lasciano il tem-po che trovano. Infatti, se è veroche di burocrazia si muore è an-che vero che senza infrastrutturee potere d’acquisto del cittadinole nuove attività faranno ben po-ca strada.Allo stesso tempo riteniamo do-veroso che la Confcommerciopressi le amministrazioni comu-nali della Provincia per l’aspettopiù importante di tale decreto eda tutti messo in ombra. Sul

fronte fiscale, ove la zona a burocrazia ze-ro coincida con una zona franca urbana,come ad esempio nel caso di Librino e dialtre zone della provincia, le risorse fi-nanziarie per queste ultime sono utilizza-te dal Sindaco per la concessione di con-tributi diretti alle nuove iniziative produt-tive avviate nelle zone a burocrazia zero,con le relative agevolazioni. Per rendere operativo questa gestione, surichiesta della Regione e su proposta delMinistro dell’Interno deve essere istituitoun ufficio locale del Governo presiedutodal Prefetto e composto da un rappresen-tante della Regione, da uno della Provin-cia e da uno del Comune interessato. Costituiti tali uffici, si dovrebbero realiz-zare tavoli di lavoro operativi con le as-sociazioni di categoria per utilizzare queivantaggi amministrativi e fiscali a favoredello sviluppo economico, produttivo esociale della nostra provincia. Auguriamo alla nuova giunta, da poco in-sediata, di Confcommercio di farsi porta-voce di tali istanze.

di Marco Granata

Con l’approvazione del“Decreto del Fare” tor-nano sulla scena le

zone a burocrazia zero, chedovrebbero puntare ad unosnellimento burocratico nel-lo start-up di un’impresa.L’art. 37 del Dl 69/2013, in-fatti, non fa altro che rilan-ciare quelle forme di sempli-ficazione già adottate dall’art37. del Dl 179/2012. Tali for-me di semplificazione, inrealtà, non sono altro che deipercorsi sperimentali tra leamministrazioni e le associa-zioni di categoria per realiz-zare dei procedimenti virtuo-si già previsti dal GovernoMonti con l’articolo 12 com-ma 1 del Dl 5/2012 e cioè«[…] convenzioni che posso-no essere stipulate tra le amministrazionicompetenti e le varie associazioni di cate-goria per attivare percorsi sperimentali disemplificazione amministrativa per gli im-pianti produttivi e le iniziative e attivitàdelle imprese sul territorio, in ambiti deli-mitati e a partecipazione volontaria, an-che mediante deroghe alle procedure». Fermo restando che ancora non si cono-scono i dettagli previsti nei decreti attua-tivi e che, pertanto, potrebbe risolversi inuna bolla promozionale trita e ritrita, ri-sulta chiaro che i governi che si stannosuccedendo non hanno alcuna intenzionedi affrontare con coraggio la situazione.Non si può pensare di risolvere il proble-ma dello snellimento burocratico con unanorma in deroga alle precedenti, bisognaaffrontarlo in modo totalizzante riveden-do il sistema nel suo complesso e nor-mando in armonia con il sistema non so-lo amministrativo ma anche tributario e fi-scale creando un corpus unicum. Sulla base di quanto scritto nel nuovo de-creto, in quelle zone non soggette a vin-

Zone a burocrazia zero, si rischiala solita minestra riscaldata

coli paesaggistici o patrimoniali, il rilasciodelle autorizzazioni in deroga alle normeè sostituito da un autocertificazione senzatuttavia specificare quali siano queste au-torizzazioni, probabilmente, relative alleprocedure dei Suap, gli Sportelli unicidelle attività produttive su tutto il territo-rio. Premesso che le PA (soprattutto a li-vello locale) dovrebbero adeguarsi a li-vello informatico, strumento fondamenta-le per velocizzare e rendere più traspa-renti i procedimenti, questo sicuramentedovrebbe assicurare modi e tempi ugualiper tutte le aziende e apportare alleaziende chiarezza, trasparenza e certezzanei rapporti con la PA (anche a livello lo-cale). Ad addendum, i percorsi sperimen-tali previsti non sono stati ancora né con-cordati né pianificati con le associazionidi categoria. A tal proposito la Confcom-mercio, immediatamente dovrebbe farsiportavoce di un tavolo con il sindaco diCatania, che durante la visita del MinistroD’Alia ad agosto dichiarò che la nostracittà sarebbe stata apripista per l’Italia già

Non si può pensare di risolvere il problema dello snellimento burocratico con unanorma in deroga alle precedenti, bisogna rivedere il sistema nel suo complesso ”“

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76 DICEMBRE 2013

associazioneimpresainforma

un modello di rapporto con la politica e leamministrazioni locali diverso, basato sullaconcertazione preventiva che però deve es-sere sostanziata, da parte nostra, da una pre-cisa idea e progettualità sulle città e sui ter-ritori. Ciò vuol dire che dovremo cercare didelineare in modo organico e ben struttura-to l'idea della gestione e dello sviluppo delterritorio, senza dimenticare il futuro».

«La terza direttrice del mioprogramma – prosegue ilpresidente di Confcommer-cio Catania - è legata allaprecedente e riguarda leiniziative e le idee per l’im-prenditoria. In alcuni casiqueste iniziative investiran-no anche il territorio nellasua interezza. Valga in talsenso, come priorità assolu-ta, il progetto sul turismoche intendiamo mettere in

evidenza da subito. Abbiamo in cantiere an-che iniziative relative alla internazionalizza-zione, ai servizi innovativi, alla progettualitàimprenditoriale legata all’emersione di risor-se del territorio quali cultura, intrattenimen-to, enogastronomia, energie rinnovabili. Unposto di rilievo verrà riservato alle iniziativedella giovane imprenditoria e dell’imprendi-toria femminile. Da queste fonti, siamo sicu-ri, arriveranno i progetti migliori».Infine, il presidente Galimberti preannunciaun approccio nuovo al concetto di parteci-pazione e controllo sociale che sarà piùcompleto e profondo e improntato a unmaggiore spirito critico.« La nuova giunta – conclude Galimberti -eserciterà un maggiore controllo sociale sul-l’operato di politica e amministrazioni e par-teciperà fattivamente a tutte le problemati-che che investono famiglia, lavoratori, per-sone e gruppi sociali e di genere. Il Presi-dente della giunta sarà garante dei lavori e,guardando al futuro, accoglierà favorevol-mente e con grande disponibilità l’emergeredi nuove figure di leadership da questogruppo».

In occasione dell’assembleagenerale, tenutasi lo scorso11 novembre, in concomi-

tanza con la giornata di mobi-litazione nazionale per la lega-lità, i soci di ConfcommercioCatania hanno partecipato al-l’elezione del presidente del-l’associazione. La quasi totalitàdegli intervenuti ha deciso diconfermare la propria fiduciaal presidente uscente, Riccar-do Galimberti, che si preparaa presiedere l’associazione nelprossimo quadriennio. Fanno partedella nuova giunta, che si è inse-diata lo scorso 2 dicembre, Mauri-zio Squillaci (vice presidente vica-rio); Pietro Agen (vice presidenteamministratore); Giovanni Agrillo;Rosario Alfino; Antonino Barberi;Stefano Bella; Domenico Coco;Maurizio Della Torre; Mario Giuffri-da; Fabio Impellizzeri; SalvatoreMotta; Salvatore Napoli; Dario Pi-storio; Ignazio Ragusa; Josè Recca;Claudio Risicato; Mario Russo; Salvatore Si-chili; Daniele Sindoni; Maria Letizia Strano;Gabriella Vicino; il Collegio dei Revisori ècomposto da Orazio Quattrocchi, CaterinaGuglielmino, Giuseppe Ferlazzo, CaterinaCannata e Chiara Corsaro, mentre fanno par-te del Collegio dei Probiviri MichelangeloCristaldi, Elio Micci Barreca, Silvio Santange-lo, Antonio Nocita e Francesco Lombardo. Prima della rielezione il presidente Galim-berti, alla guida dell’associazione dal 2009,aveva voluto lanciare agli associati un mes-saggio improntato a un grande realismo:piuttosto che promettere miracoli e rivolu-zioni, aveva infatti esortato gli imprenditori arimboccarsi le maniche e reinventare il pro-prio futuro per garantire alle proprie azien-de uno sviluppo sostenibile. Incassata la fiducia dei soci di Confcommer-cio Catania, Galimberti presenta così le lineeprogrammatiche del futuro quadriennio dipresidenza.

Riccardo Galimberti riconfermato alla presidenza provinciale

«Nella scelta della giunta appena insediatasiè evidente una precisa volontà di rinnova-mento, non solo anagrafico, ma soprattutodelle idee e della determinazione di supera-re le evidenti criticità del momento storico epolitico, che vedono il nostro territorio ingravissima difficoltà».Le direttrici di intervento delineate dal neopresidente sono essenzialmente tre:«Per prima cosa – continua Galimberti –, in-tendiamo favorire una presa di coscienza piùnetta delle societa che compongono la strut-tura al fine di rilanciarle rafforzando allostesso tempo il senso di appartenenza e dipartecipazione. Ne conseguiranno la possi-bilità di migliori servizi agli associati e la rea-lizzazione di obiettivi economici di bilancioimportanti».Il secondo obettivo che la nuova giunta in-tende perseguire è modificare il fondamen-tale rapporto con le istituzioni.«Intendiamo realizzare – afferma Galimberti -

La quasi totalità dei soci di Confcommercio Catania ha ribadito la fiducia al presidente uscente, che promette: «Maggiore controllo sull’operato della politica e spazio alle iniziative» ”“

Sopra e a destra alcuni dei

componenti della nuova

giunta. A sinistra il presidente

Riccardo Galimberti

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di Caterina Cannata

E’ stato pubblicatonella G.U ( nellostesso giorno) il de-

creto legge n. 133 del 30novembre e, quindi, di-

venta ufficiale l’abolizione della secondarata dell’Imu 2013 per le abitazioni princi-pali non di pregio, i fabbricati rurali e peri terreni di coltivatori diretti e imprenditoriagricoli professionali.L’esenzione non riguarda, dunque, abita-zioni di tipo signorile, ville, castelli e pa-lazzi storici: per la precisione, rimangonoesclusi dal beneficio gli immobili apparte-nenti alle categorie catastali A/1, A/8 eA/9.Niente Imu anche per: le unità immobilia-ri delle cooperative edilizie a proprietà in-divisa, adibite ad abitazione principale deisoci assegnatari; gli alloggi assegnati daIacp o da enti di edilizia residenziale pub-blica; la casa coniugale assegnata a segui-

Imposte 2013, la beffadell’abolizione Imu

Il Decreto della parziale cancellazione della seconda ratasulla prima casa è arrivato tardi e genera confusione“ ”

una sorta di conguaglio per chi possiedeun’abitazione in un Comune con aliquotache eccede lo 0,4% al fine di garantire unpieno gettito ai comuni. I proprietari di abitazioni principali do-vranno corrispondere ai comuni il 40% diquesta eccedenza entro il 16 gennaio 2014(una sorta di mini-Imu sulla prima casa!)..Riepiloghiamo , quindi chi dovrà pagare equanto.Entro il 16 dicembre - Il saldo Imu di di-cembre è eliminato - nella quota parte cor-rispondente alle aliquote standard - perprime case non di pregio, fabbricati ruralie terreni agricoli. Gli altri immobili (secon-de case, uffici, capannoni, imprese…) pa-gano il saldo 2013.Entro il 16 gennaio - I proprietari di primacasa locata in un Comune in cui l’aliquota2013 è superiore allo 0,4%, dovranno pa-gare il 40% della differenza fra l’aliquotastandard e quella comunale.La prima cosa da fare è, quindi, trovare labase imponibile: la rendita catastale chedeve essere rivalutata del 5%.Il valore si dovrà moltiplicare per il coeffi-ciente, che per le abitazioni è pari a 160. Per calcolare l'imposta relativa all’aliquo-ta deliberata dal singolo Comune per il2013 moltiplichiamo il suddetto valoreper la relativa aliquota (esempio 6 per mil-le). Dopo aver sottratto le detrazioni il va-lore che otteniamo è l'imposta dovuta conl'aliquota effettiva deliberata dal Comune.Ora dobbiamo calcolare l’imposta con l’a-liquota standard (cioè l'imposta con ali-quota del 4 per mille).A questo punto dobbiamo fare la differen-za tra l’imposta con l’aliquota 2013 e l’I-mu con aliquota standard: il contribuentedovrà pagare il 40% di tale differenza en-tro il 16 gennaio 2014.Infine, altra cosa “bella” è che c’è tempofino al 16 dicembre 2013 per il versamen-to della seconda rata dell’Imu ma fino aquesto momento non è possibile effettua-re i calcoli poiché i Comuni hanno tempofino al 9 dicembre per pubblicare le deli-bere.Insomma l’approvazione del decreto leggeche cancella, solo parzialmente, il versa-mento di dicembre sulle abitazioni princi-pali, è arrivata troppo a ridosso delle sca-denze. Ma soprattutto la confusione gene-rata dalla norma che consente ai comunidi far pagare la quota di imposta relativaall’eventuale aumento rispetto all’aliquotaordinaria rende molto probabili errori nel-la determinazione degli importi da pagareentro il 16 gennaio e, conseguentemente,l’elevatissimo rischio di dare il via a unenorme contenzioso tra contribuenti e am-ministrazioni locali.

to di provvedimento di separazione legaleo divorzio; l’unico immobile posseduto enon locato dagli appartenenti alle Forzearmate, alle Forze di polizia, al Corpo na-zionale dei vigili del fuoco e alla carrieraprefettizia; per gli immobili che i Comunihanno equiparato all’abitazione principale(ad esempio, le unità immobiliari concessein comodato a parenti in linea retta entroil primo grado, che vi stabiliscono la di-mora abituale la residenza anagrafica).Per la necessaria copertura, lo stesso Dl

porta al 128,5% gli acconti Ires e Irap do-vuti dalle società del settore finanziario eassicurativo per il 2013, e, sempre per glistessi soggetti, aumenta l’aliquota Ires di8,5 punti percentuali, portandola al 36%,misura, anch’essa, “straordinaria” ovverovalida soltanto per quest’anno.Ma l’abolizione del saldo Imu di dicembreper migliaia di Italiani si è rivelata una bef-fa.Il Decreto Imu, infatti, pur eliminando laseconda rata sulle abitazioni principali nondi pregio, stabilisce che si debba pagare

8 6 DICEMBRE 2013 impresainforma

area fiscale

Page 9: Impresainforma

96 DICEMBRE 2013

area lavoroimpresainforma

di Silvia Carrara

Oggi, più che nelpassato, la com-ponente più im-

portante in un’azienda è larisorsa umana. Per quanto

capace possa essere un imprenditore, se isuoi collaboratori non sono all’altezza,i profitti possono ridursi sino ad estinguer-si. Bisogna prendere coscienza che la for-mazione aziendale fa bene al personale,ma procura ricchezza all’impresa. Il primoottiene a costo zero la possibilità di miglio-rare le proprie competenze e di acquisirnedi nuove, spendibili presso altre realtà la-vorative in caso di cessazione del rapportodi lavoro, mentre per la seconda i risultatisono chiaramente indicati dalle normativeche disciplinano l’attuazione dei program-mi di formazione aziendale per migliorarel’efficienza e la competitività delle imprese.Occorre quindi acquisire il principio che laformazione aziendale è fondamentaleper potenziare la competitività dell’im-presa e dei dipendenti e che è necessarioavere personale competente, organizzato,formato e motivato.Purtroppo, in non molte realtà imprendito-riali, la formazione aziendale, è una prassiormai consolidata. Infatti, attraverso pro-grammi di training interno, le imprese con-sentono ai propri dipendenti di miglioraree acquisire nuove conoscenze e competen-ze.Probabilmente, la scarsa propensione adattuare percorsi formativi deriva dal fattoche non tutti sanno che la formazionepuò essere realizzata anche a costo ze-ro, magari utilizzando i finanziamenti deifondi interprofessionali, a cui le aziendeaderiscono o possono aderire attraverso ladenuncia contributiva mensile. Questo tipodi formazione interna può riguardare losviluppo di competenze specifiche dei di-pendenti, come l’approfondimento di una

La formazione aziendale per lo sviluppo del personale

lingua straniera, l’acquisizione di una de-terminata abilità in campo informatico ospecialistico, ma anche valorizzare le pro-fessionalità già espresse da ciascuna risor-sa. Il sistema Confcommercio Imprese dell’Ita-lia di Catania, per dare supporto ed assi-stenza alle aziende associate, ha in seno adesso degli enti che sono i referenti per laformazione che, in stretto rapporto con lestrutture organizzative dell’azienda, posso-no dare supporto nell’individuazione delleesigenze formative, creare percorsi forma-tivi finalizzati, pianificare la formazione,presentare progetti a valere sui Fondi in-terprofessionali (ad es. For.te), attuare laformazione ed in alcuni casi finanziarla.Uno degli enti, nato da un accordo traConfcommercio di Catania e le organizza-zioni sindacali provinciali di Filcams, Fisa-scat e Uiltucs, è l’Ente bilaterale del Ter-ziario di Catania (Ebt) che ha appunto,tra quelle ad esso demandate dal contrattonazionale di lavoro del terziario distribu-zione e servizi, la funzione di programma-re ed erogare attività formative.

Nella logica di individuare soluzioni forma-

tive, l’ente ha avviato un’indagine per me-

glio conoscere le esigenze del settore eco-

nomico di riferimento e ha creato un pac-

chetto di corsi di formazione per essere vi-

cina alle esigenze di imprese e lavoratori.

Le iniziative formative dell’Ebt sono dirette

a tutti i dipendenti che abbiano in busta

paga la trattenuta a favore dell’Ente ed ai

datori di lavoro che sono in regola con il

versamento delle quote contrattuali do-

vute all’Ebt per i propri dipendenti.

Pertanto le aziende, possono fare richiesta

di partecipazione, usufruendo del servizio

gratuitamente, ai corsi di formazione per

RLS, per RSPP, ex art. 37 D.Lgs. 81/08 e

corso di formazione per tutor aziendale per

l’Apprendistato professionalizzante.

Nell’ambito del sistema Confcommercio,

comunque, è disponibile un pacchetto di

corsi di formazione, previsti dal D. Lgs.

81/2008: Primo soccorso (primo rilascio);

Primo soccorso (richiamo), Antincendio:

basso e medio rischio, Movimentazione ca-

richi (carrellisti).

La risorsa umana è la componente più importante di un’azienda. I percorsi formativi possono essere anche a costo zero grazie ai finanziamenti dei fondi interprofessionali “ ”

Page 10: Impresainforma

di Chiara Corsaro

HHorizon 2020,con una dotazio-ne complessiva

di 78 miliardi, è il nuovoprogramma di finanzia-

menti diretti dell’Unione Europea volto apromuovere l’innovazione e la ricerca.Rispetto alla precedente programmazione2007-2013 (VII Programma Quadro per laRicerca e lo Sviluppo Tecnologico), Hori-zon 2020 opera in un’ottica di massimasemplificazione, mirando a superare laframmentazione dei vari programmi di fi-nanziamento alla ricerca e inglobando ilprecedente Programma Quadro per laCompetitività e l’Innovazione (CIP). La semplificazione di tale nuova Pro-grammazione, si è resa necessaria ancheal fine di accrescere la partecipazionedelle PMI e dei piccoli centri di ricerca.I pilastri del nuovo programma sono tre:Excellent Science, per rafforzare il ruoloscientifico dell’Unione Europea a livellomondiale, Industrial Technologies, peraffermarsi nel campo dell’innovazione at-traverso investimenti nei settori chiavedella tecnologia, Societal Challenges peril miglioramento delle condizioni di vitadi tutti i cittadini europei, attraverso in-terventi nel campo della sostenibilità deitrasporti, dell’accesso a energie rinnova-bili, del miglioramento della salute, dellasicurezza alimentare e della sicurezza so-ciale. Caratteristiche comuni a queste tre ma-croaree sono: il rafforzamento delle risor-se per il Consiglio Europeo della ricerca,la promozione di collaborazioni tra pub-blico e privato nei settori della medicinae dell’elettronica, la promozione di inve-stimenti in nanotecnologie e biotecnolo-gie.Ma il punto che merita un particolare ap-prezzamento, è la previsione di uno stru-mento ad hoc per le PMI, che mira a ri-

Horizon 2020, il programma UEè aperto anche alle PMI

durre i tempi intercorrenti tra l’ideazionee la commercializzazione di prodotti oservizi innovativi, prevedendo la parteci-pazione diretta delle PMI ai programmi diIndustrial Technologies (tecnologie abili-tanti e industriali) e Societal Challenges(sfide sociali), attraverso la presentazionedelle idee più innovative. L’innovatività,non dovrà comunque intendersi confina-ta solamente al campo della tecnologia,potendo altresì riguardare innovazioni dicarattere sociale e quelle legate al mondodei servizi.Tale strumento si occuperà di finanziarela fase dell’ideazione e dello studio di fat-tibilità del progetto, mentre la fase dicommercializzazione del prodotto, in ot-temperanza al divieto di aiuti di stato,verrà finanziata attraverso forme agevola-te di accesso al capitale di rischio messoa disposizione da Istituti di credito con-venzionati con la BEI (un esempio di Isti-tuto convenzionato nel nostro territoriosarà il Credito Valtellinese).

Inoltre, sempre seguendo la direzionedella semplificazione, la Commissione haassunto l’impegno ad esitare l’accogli-mento o meno dei progetti entro il termi-ne di otto mesi dalla loro presentazione.La certezza delle tempistiche, è comun-que un elemento che differenzia in modopositivo tali tipologie di fondi diretti ri-spetto ai fondi erogati tramite PON ePOR, per la presentazione dei quali do-vrà peraltro attendersi il 2015.La presentazione ufficiale del Program-ma e la pubblicazione dei primi bandi av-verrà il prossimo 11 dicembre.L’allocazione delle risorse europee, av-verrà attraverso forme di cofinanziamen-to con i singoli partecipanti. Nei settoriricerca e sviluppo, l’intensità dell’aiutoeuropeo potrà arrivare alla copertura del100% dei costi ammissibili, nel settoredell’innovazione la percentuale sarà del70%, con la possibilità di arrivare sino al100% nel caso in cui il presentatore siaun soggetto no profit.

Un piano di investimenti comunitari all’insegna della semplificazione, per superare la frammnetazione e accrescere la partecipazione dei piccoli centri di ricerca“ ”

10 6 DICEMBRE 2013 impresainforma

area legale

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116 DICEMBRE 2013

enascoimpresainforma

Pensioni: gli aumentiprevisti per il 2014

sommando all’importo del trattamento minimodi 501,87 euro la maggiorazione di 136,88 europrevista dalla legge n. 127/2007 che ha aumen-tato le pensioni basse. La maggiorazione spettaai pensionati meno abbienti dai 70 anni in su(60 anni se invalidi totali). Nel 2014 ne possonobeneficiare coloro che hanno un reddito perso-nale annuo non superiore a 8.303,75 euro o cu-mulato con quello del coniuge, se sposati, chenon vada oltre 14.128,40 euro. Si consideranotutti i redditi di qualsiasi natura, compresi quel-

li esenti o tassati alla fontecome gli interessi bancari epostali, i rendimenti di Bot ealtri titoli. Nel computo rien-trano le rendite Inail e gli as-segni assistenziali. Bisognadenunciare tutto tranne i red-diti provenienti da: la casa diabitazione; le pensioni diguerra; l’assegno di accom-pagnamento; i trattamenti difamiglia; l’importo aggiuntivodi 154,94 euro previsto dallalegge 388/2001; i sussidi ero-gati da enti pubblici senzacarattere di continuità; l’in-dennizzo a favore di danneg-

giati da vaccinazioni, trasfusioni e emoderivati.

Pensioni superiori al minimoIn questi ultimi 15 anni di vita la perequazione,per i pensionati con importi superiori al “mini-mo”, è stato oggetto di particolare attenzione daparte del legislatore che ha rivisto le regole al-lo scopo di aggiustare i conti pubblici. Per ilbiennio 2012/2013 che si chiude, la Manovra“Monti/Fornero” del 2011 ha stabilito che la ri-valutazione andasse riconosciuta esclusivamen-te alle pensioni d’importo complessivo fino a trevolte il trattamento minimo Inps, nella misuradel 100 per cento. Per questo 2013, in particola-re, poiché il trattamento minimo Inps del 2012è stato pari a 481,00 euro mensili, la perequa-zione provvisoria al tasso del 3 per cento: • È stata applicata per intero (100%) sulla quo-ta di pensione non superiore a 1.443,00 euromensili;• Non è stata applicata sulla quota superiore a1.443,00 euro (salvo il correttivo previsto dalla“clausola di salvaguardia”). In altre parole, ilcorrettivo ha funzionato così: le pensioni d’im-porto compreso tra 1.443 euro (tre volte il trat-tamento minimo Inps) e 1.486,29 euro (tre vol-te il trattamento minimo Inps più la rivalutazio-ne del 3 per cento) hanno ottenuto una rivalu-

Ancora insufficiente l’adeguamento al costo della vitaPer il prossimo anno l’aumento è dell’1,3 per cento ”“

Per il 2014 i pensionati debbono accon-tentarsi di un aumento di appena l’1,3%.Da tempo l’adeguamento delle pensioni al

costo della vita (la cosiddetta perequazione aua-tomatica) è sotto accusa. Ma la proposta di in-dividuare un nuovo paniere (elenco delle vocipiù ricorrenti di spesa) per l’effettivo potere diacquisto dei pensionati e dei cittadini con red-diti per ora non ha ancora trovato accoglimen-to.La situazione resta aperta assieme alla speranzadi tanti pensionati che siconfrontano con un siste-ma pensionistico iniquoper tanti privilegi e dero-ghe che coesistono e re-sistono. Ma vediamo cosa succe-de da gennaio prossimo.La percentuale èdell’1,3% ed è calcolatain via provvisoria tenen-do conto dell’andamentodel costo della vita nelperiodo 1° gennaio – 30settembre 2013. Quelladefinitiva si conoscerànel corso del 2014. Se ri-sulterà più elevata, con la rata di gennaio 2015i pensionati recupereranno la differenza. Ognianno sia l’Inps che gli altri enti previdenziali la-vorano su un valore provvisorio di inflazione.Se aspettassero il dato definitivo di dicembrenon sarebbero in grado di mettere in pagamen-to gli aumenti con l’inizio dell’anno.

Minimo e trattamenti socialiCon l’incremento dell’1,3% il trattamento mini-mo sale da 495,43 a 501,87 euro al mese, se-guendo un progressivo mensile di 6,44 euro. Al-lo stesso modo si procede ad adeguare anche leprestazioni assistenziali a favore dei cittadini instato di bisogno. L’assegno sociale, cioè la pre-stazione introdotta dalla “riforma Dini” per tutticoloro che hanno compiuto 65 anni (dal 201365 e 3 mesi) dopo il 31 dicembre 1995, passa da442,30 euro a 448,05 euro al mese. Mentre lapensione sociale, prevista per gli ultrasessanta-cinquenni che hanno raggiunto l’età prima deldicembre ’95, sale da 364,51 a 369,25 euro almese.

Pensione al milioneChi ha ottenuto la maggiorazione fino ad unmilione di lire al mese può contare dal 2014 suun assegno di 638,75 euro. La cifra si ricava

tazione d’importo tale che garantisce una pen-sione di 1.486,29 euro. Dal 1°gennaio 2014 la si-tuazione dei pensionati riguardo la perequazio-ne sarebbe dovuta ritornare alle regole ordina-rie. Invece il disegno di legge di stabilità per il2014 approvato dal Consiglio dei Ministri (manon ancora dal Parlamento) prevede una nuovastretta. Se la norma contenuta nel provvedimen-to di Legge di Stabilità verrà approvata (dal Se-nato e dalla Camera) senza modifiche la rivalu-tazione delle pensioni per l’anno 2014 al tassoprovvisorio dell’1,3 per cento, risulterà nel modoseguente:• Nella misura dell’1,3 per cento (100 per cen-to) per le pensioni complessivamente pari o in-feriori a 19.321,77 euro annui, ossia 1.486,29 eu-ro mensili;• Nella misura dell’1,17% per cento (90 per cen-to) per le pensioni complessivamente superioria 19.321,77 euro annui (euro 1.486,29 mensili) efino a 25.762,36 euro annui (1.981,72 euro men-sili); • Nella misura dello 0,975 per cento (75 percento) per le pensioni complessivamente supe-riori a 25.762,36 euro annui (euro 1.981,72 men-sili) e fino a 32.202,95 euro annui (2.477,15 eu-ro mensili) • Nella misura dello 0,65 per cento (50 per cento)per le pensioni complessivamente superiori a32.202,95 euro annui (euro 2.477,15 mensili) e fi-no a 38.643,54 euro annui (2.972,58 euro mensili);• Nessuna rivalutazione per le pensioni com-plessivamente superiori a 38.643,54 euro annui(2.991,84 euro mensili compreso la clausola disalvaguardia).

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12 6 DICEMBRE 2013 impresainforma

delegazioni

Aperto dall’associazione pedemontana antiracket e antiusura “Rocco Chinnici”, lo sportello offre consulenza e assistenza qualificata a imprese e famiglie “

A Misterbianco un centro ascoltoper contrastare l’illegalità

”L’associazione pedemontana antiracket-

antiusura “Rocco Chinnici” del SistemaConfcommercio Imprese per l’Italia di

Catania ha aperto al pubblico il nuovo centroascolto “Rocco Chinnici” per il contrasto dei fe-nomeni di diffusa illegalità. Uno sportello, pres-so la sede della Confcommercio di Misterbian-co, in via Garibaldi 512, che sarà a disposizionedi quanti, ritrovandosi coinvolti in situazioni didifficoltà, vorranno consulenza e assistenza. Al-la presentazione sono intervenuti il presidentedell’associazione antimafia “Rocco Chinnici”Claudio Risicato, il presidente della locale Conf-commercio Giovanna Giuffrida, il presidentedella sezione di Catania dell’Associazione nazio-nale magistrati Pasquale Pacifico e il collega del-la Dda Andrea Ursino, il sindaco di Misterbian-co Nino Di Guardo e il segretario della localeassociazione dei commercianti Francesco Fazio.Presenti inoltre rappresentanti delle scuole delterritorio, il tenente della Compagnia dei Cara-binieri di Misterbianco Giuseppe Fiore, il co-mandante della Polizia Municipale Nuccio Di

rio per coloro che denunciano il racket delleestorsioni e dell’usura – afferma Francesco Fazio– ma anche come polo di aggregazione. Il no-stro obiettivo è quello di raggiungere, oltre agliimprenditori, anche le famiglie laddove si pos-sono annidare fenomeni quali bullismo, corru-zione, violenza di genere, ecc. Stiamo formandouno staff di professionisti: avvocati, psicologi,assistenti sociali, commercialisti che, a titologratuito, offriranno consulenza e supporto a chine farà richiesta. Una squadra capace di inter-pretare ogni piccolo segnale di disagio chespesso le vittime di qualsiasi abuso tentano dinascondere».Un altro punto di ascolto sarà presto aperto neiquartieri periferici di Misterbianco, in collabora-zione con le locali parrocchie.«La collaborazione della Chiesa è fondamentale– continua Fazio – poiché spesso è proprio lìche avviene la prima denuncia del disagio. Co-sì come è importantissima la sinergia con l’Anm,grazie al protocollo che abbiamo firmato perportare avanti campagne di informazione e sen-sibilizzazione della cultura della legalità».

Stefano, l’assessore alleattività produttive delComune di MisterbiancoOrazio Panepinto, il pre-sidente del ConsiglioComunale Nino Marche-se, i rappresentanti diLibera di Misterbianco eil presidente dei giovani im-prenditori della Confcommercio Josè Recca. «Ilcentro ascolto va visto non solo come consulto-

CONFCOMMERCIO GIARRE

“Giarre, sveglia!”, questo il messaggiochiaro ed univoco lanciato da ArmandoCutuli, neo presidente della delegazionegiarrese di Confcommercio, durante l’as-semblea generale pubblica dei soci che siè svolta il 27 novembre. All’incontro, mo-derato dal giornalista Mario Pafumi, pre-senti i sindaci di Giarre e di Riposto, rap-presentanti delle forze dell’ordine, delleassociazioni di categoria, della società ci-vile e del mondo del volontariato, delleparrocchie. Dopo la presentazione deicomponenti del direttivo, l’apertura dell’as-semblea viene offerta ai due sindaci e al vice direttore di Confcom-mercio Catania Francesco Sorbello; a seguire, l’attore Alfio Zappalàinterpreta un passo di Antonio Gramsci tratto da “Odio gli indifferen-ti”, che parla della negligenza della classe politica e dell’apatia deicittadini che non si interessano della cosa pubblica. A proposito del-la negligenza della politica Cutuli, dopo i ringraziamenti, lancia unastilettata a tutti i rappresentanti politici, incapaci «di dare delle rispo-ste alla gente che sta morendo di fame»; «politici che hanno per-messo che la nostra nazione entrasse in Europa, nonostante l’enor-me divario tra nord e sud; l’ingresso dall’estero di prodotti coltivati a li-vello locale; che hanno consentito in maniera sproporzionata l’aperturadei centri commerciali. In Sicilia Orientale, in particolare, la misura si èpersa: quando apre un centro commerciale, lo fa utilizzando agevolazio-ni che sono risorse della collettività». «Le aperture provocano di fatto lachiusura delle attività commerciali nei centri cittadini con la conseguen-

te perdita di posti di lavoro, l’impoverimento delle città edei cittadini, l’aumento del disagio sociale e degli atti cri-minosi, l’impennata dei problemi legati alla sicurezza».Cutuli non risparmia neppure critiche nei confronti deisindacati. Ammonisce pure le associazioni che dovreb-bero proporre iniziative e che non sempre sono capacidi diffondere una cultura qualificata e qualificante. Accu-sa la passata amministrazione locale, «incapace di pro-

teggere il territorio: ci hannotolto l’ospedale, lo sportellodell’agenzia riscossione tributil’hanno ridotto in un semplicesportello informazioni; ci hannotolto il tribunale e l’agenzia del-le entrate». Dalle accuse alleproposte: «Trovo stupida la di-visione di Giarre e Riposto - hadetto Cutuli rivolgendosi ai duesindaci -. Senza la divisionenon avremmo perso i servizi»e poi, riferendosi ai nascenticonsorzi dei comuni che sosti-

tuiranno le Province, «grande opportunità è rappresentata dal nascenteconsorzio denominato Jonia-Taormina-Etna, perché il nostro comunedeve essere il comune capofila e ciò ci permetterà di avere numerosi be-nefici tra cui quella di riacquisire quei servizi che ci sono sottratti e lacentralità che man mano il nostro territorio sta perdendo».

Armando Castorina

Il presidente Armando Cutuli: «Dobbiamo recuperare quella centralità che il nostro territorio sta perdendo»

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136 DICEMBRE 2013

associazioniimpresainforma

Erboristi, più tutelaper i consumatori

Presentato il RNEP, il Registro Nazionale Erboristi Professionisti“

FORMAZIONE

L’ISFOTER -Ente di Forma-zione di Conf-

commercio Catania- da sempre nelmondo della forma-zione ha preparatotanti giovani grazieai corsi di Barman,di Addetto alla Si-curezza, di Pizzaio-lo rivolti al mondodei pubblici esercizi. A questi vanno aggiunti i corsi di Vetrinista, ditecniche per parlare in pubblico, di Amministratore di condominio etantissimi altri. Ad oggi oltre 100 giovani hanno una qualifica di Ad-detto ai Servizi di controllo delle Attività di Intrattenimento e Spet-tacolo in luoghi aperti al pubblico o in pubblici esercizi, riconosciu-ta su tutto il territorio nazionale secondo la legge n. 94 del 15 luglio2009 e dispositive attuative del Ministero dell’Interno del 6/10/2009. Altri 110 giovani hanno frequentato il corso di Barman di 1° e 2° li-vello e sono stati avviati al complesso mondo del bar dando loro,quest’anno, anche la possibilità di effettuare i tirocini curriculari for-mativi (stage) e mettere in pratica quanto hanno appreso dal corsoe, soprattutto, sviluppare creatività e professionalità, elevando il li-vello di preparazione.Il corso di Barman ha lo scopo di formare l’allievo alle conoscenzedel mondo del bar: dalle attrezzature professionali in uso (shaker,mixing-glass, le diverse tipologie di bicchieri) alle conoscenze tec-niche per distinguere vini, riconoscere distillati e liquori, imparare ledosi di miscelazione e la corretta adattabilità dei prodotti per pre-parazione di aperitivi e long drink attualizzate con nuove tecnichedi realizzazione. Oltre alla formazione, gli allievi vengono ancheeducati al bere consapevole ma, soprattutto, a trasmettere ai gio-vani che frequentano pub e discoteche, il messaggio che il bereconsapevole aiuta a vivere meglio.Il momento più atteso dai partecipanti al corso è sempre la “cock-tail competition” che si svolge alla fine del percorso formativo: gli al-lievi, dinanzi a una giuria composta dai rappresentanti dei pubbliciesercizi (bar, discoteche, pub, stabilimenti balneari, alberghi), di-ventano competitivi dando il meglio di quanto hanno appreso, ri-escono a preparare dei cocktail con grande professionalità e alla fi-ne la giuria premia i primi tre classificati. Vincitrice dell’edizione di novembre 2013 (sopra la foto della pre-miazione, oltre a quella di gruppo) è stata Miriam Micaela Leotta,al secondo posto Andrea Diego Alessandro Nicotra, al terzo postoGabriele Leonardi. Vincitrice del cocktail più originale Roberta Sor-bello. Un attestato di terzo posto è andato a Gabriella Di Salvo, EmiliaMarino, Michele Murgo, Alessandro Stissi che si sono classificati apari merito.Il corso di Barman è risultato vincente, ha riscosso grande succes-so e continue sono state le richieste di iscrizioni. La prossima edi-zione si terrà a giugno del 2014.

Anna Tacciaresponsabile FIPE Confcommercio Catania

Consluso il corso per Barman con la cocktail competition

”Riordinare la categoria ma, soprattutto, garantire maggior tutela ai consu-

matori di prodotti erboristici. Con questo fine nasce il RNEP - Registro Na-zionale Erboristi Professionisti, istituito dalla Federazione Erboristi Italia-

ni – Confcommercio – Federsalute. A Catania è stato presentato nei giorni scorsi presso i locali della Confcom-mercio (sotto, le foto della presentazione) dal Dott. Marco Tinghino, presidenteFEI Sicilia e vice presidente nazionale FEI - FEDERSALUTE e della D.ssa Stefa-nia Puglisi, coordinatrice del CONELS (coordinamento nazionale erboristi lau-reati e studenti) davanti ad una nutrita rappresentanza di erboristi e laureati inScienze e tecniche erboristiche, il presidente delcorso di Laurea in Scienze erboristiche e dei pro-dotti nutraceutici dell’Università di Catania,Prof.ssa Alessandra Russo, e il presidente dell’A-MIFIT (associazione italiana medicina integrata efitoterapia) D.ssa Patrizia Tosto.Solo nella città di Catania sono presenti circa 35erboristerie che diventano oltre 100 unità se siconsidera la provincia, che producono un volu-me d’affari pari a 9 milioni di euro circa. Basso,dicono gli addetti ai lavori. Il perché lo spiegaMarco Tinghino, presidente FEI Sicilia.«Si stima che circa il 30% dei consumatori di in-tegratori acquisti online o nella grande distribu-zione, cioè un consumatore su tre, compra sen-za l’interfaccia di un professionista, quale l’erbo-rista. Per di più con messaggi spesso ingannevo-li per il consumatore. A ciò si aggiunga il fattoche i requisiti di qualità, efficaciae sicurezza d’uso, non sono valu-tati da chi, come l’erborista, ha se-guito un percorso di studi specifi-co (oggi la laurea in Scienze e tec-niche erboristiche) sulle piante of-ficinali e che riveste un ruolosempre più importante per la sa-lute del consumatore».Rivolgersi ad un professionistaqualificato, quale l’erborista, èquindi una garanzia ed una ne-cessità imprescindibile, soprattut-to perché naturale non significa sicuro o privo di effetti collaterali.La mancanza di una moderna legge di riordino del settore, peraltro, suscitaspesso perplessità anche su quei negozi in cui viene esposta l’insegna “erbori-steria”, motivo ulteriore che ha spinto la Federazione a creare un registro uffi-ciale al quale ci si può iscrivere solo a condizione di aver conseguito il titolodi “erborista”, di uniformarsi al codice deontologico della categoria e di parte-cipare ad una continua formazione e a corsi di aggiornamento professionaleorganizzati dalla stessa federazione con la collaborazione di illustre personalitàdel mondo accademico e della medicina complementare.«Il consumatore può verificare la presenza dell’erborista all’interno del registroattraverso il sito www.feierboristi.org e controllare che sia esposta la vetrofaniache ne attesta l’iscrizione. Il registro – conclude Tinghino - è anche aperto ailaureati non occupati. Costituisce così un importante strumento di consultazio-ne per le aziende che intendano assumere personale qualificato ed una eccel-lente “vetrina” per chi è alla ricerca di una occupazione nel settore erboristico».

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L’EBT Catania è un’associazione NO PROFIT tra Confcommercio Catania e i sindacati dei lavoratoriFilcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil.L’attivazione è voluta dal Contratto collettivo nazionale del lavoro, terziario, commercio e servizi e ha loscopo di dare servizi alle imprese e ai lavoratori.L’Ente bilaterale è un istituto contrattuale e quindi il finanziamento dello stesso è un adempimento obbli-gatorio. Le aziende, per la provincia di Catania, sono tenute al versamento dello 0,45% calcolato sullaretribuzione mensile per le 14 mensilità (paga base e contingenza) di cui 0,25% a carico dell’impresa e0,20% a carico del lavoratore. Il mancato versamento comporta, quindi una NON applicazione del Contratto Collettivo del lavoro contutto quello che ne consegue sul piano del potere di controllo e sanzionamento degli organi o enti pubbli-ci deputati alla vigilanza.All’ EBT Catania fanno riferimento oltre 2000 aziende.Costituito nel 1987 e operativo dal 2001, l’Ente ha proceduto ad attivare diversi servizi.

CONCILIAZIONI VERTENZELa commissione, in seno all’ente, è competente ad espletare il tentativo di conciliazione in sede sindaca-le per le controversie individuali o plurime di lavoro, ai sensi degli artt. 410 e seguenti del c.p.c.

APPRENDISTATOViene rilasciato il parere di conformità per l’assunzione degli apprendisti.

CONTRATTO DI INSERIMENTOVerifica la correttezza dei contratti di inserimento a norma del contratto collettivo nazionale di lavoro per idipendenti delle aziende del terziario, della distribuzione e dei servizi.

SOSTEGNO AL REDDITO - AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGAL’Ente ha realizzato un sistema di sostegno al reddito per i lavoratori espulsi da aziende in crisi.

FORMAZIONE° Promuove e sostiene le iniziative per i processi di formazione continua dei lavoratori previsti dai FondiParitetici interprofessionali (For.Te)° Informazione e formazione in materia di sicurezza degli ambienti di lavoro.

STUDI E RICERCHEIncentiva e promuove studi e ricerche per analizzare i fabbisogni formativi e professionali.

CRITERI PER LA FRUIZIONE DEI SERVIZIPossono usufruire dei servizi tutte le imprese iscritte all’EBT Catania, anche di nuova costituzione, che sitrovano in regola con i versamenti associativi – contrattuali.Per accedere all’iniziativa del sostegno a reddito/ammortizzatori sociali in deroga, le imprese devonodimostrare la regolarità dei versamenti degli ultimi 5 (cinque) anni per tutti i lavoratori iscritti sul librounico.

Via Mandrà n.8 – 95124 CataniaC.F. 93080630879Telefax 095 361155E-mail: [email protected]: [email protected] web: www.ebtcatania.it

CataniaCATANIA

14 6 DICEMBRE 2013 impresainforma