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Impresainforma

Date post: 13-Mar-2016
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Periodico di informazione e cultura d’impresa promosso dalla Confcommercio di Catania - Anno XI
13
Problema rifiuti: in Sicilia un grande affare per pochi eletti Invitalia, tornano i finanziamenti per incentivare l’autoimpiego area legale primo piano area lavoro Le novità introdotte dalla legge di Stabilità impresa i i n n f f o o r r m m a a supplemento a “Confcommercio Notizie” Periodico di informazione e cultura d’impresa supplemento a Confcommercio Notizie Anno XI - Numero 1 CATANIA CHE ANNO VERRÀ? marketing Il successo di Sbaracco la nuova formula per “saldare i saldi”
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Page 1: Impresainforma

Problema rifiuti:in Siciliaun grande affareper pochi eletti

Invitalia, tornano i finanziamentiper incentivarel’autoimpiego

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Le novità introdotte dalla legge di Stabilità

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Periodico di informazione e cultura d’impresa supplemento

a Confcommercio NotizieAnno XI - Numero 1

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CHE ANNO VERRÀ?marketing

Il successodi Sbaraccola nuova formulaper “saldare i saldi”

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GERENZA

IMPRESA INFORMAsupplemento a “Confcommercio Notizie”periodico della Confcommercio CataniaReg. Trib. di Catania n. 28/96edizione 10 gennaio 2014

DIRETTORE RESPONSABILEPietro AgenDIREZIONE E REDAZIONEc/o Ass. CommerciantiVia Mandrà, 8 - Catania

tel. 095.7310711fax 095.351253

CORDINAMENTO REDAZIONE Carla Previtera: [email protected]

REALIZZAZIONE EDITORIALEBlu MediaV.le Andrea Doria, 69 Catania - tel. 095.447250www.blumedia.infoPROGETTAZIONE TESTATASignorelli&Partners

Secondo l’ufficio studi Confcommercio la pressione fiscale supererà il 44 per cento.Occorre rimboccarsi le maniche, fare giocodi squadra e dire basta al voto di scambio “

Abbiamo voluto aprirequesto primo pezzodel 2014 con una no-tissima frase che face-va da titolo a un ro-

manzo di qualche anno fa, perdare una veste scherzosa ad unanno che si apre con prospettiveche, almeno per il momento,non sembrano proprio lanciaresegnali particolarmente confor-tanti. È vero che da più parti giungo-no parole piene di ottimismo: hacominciato il presidente Letta,gli ha fatto eco il ministro Sac-comanni, poi anche la ipercriti-ca Cga di Mestre ha parlato diuna diminuzione del carico fi-scale ma francamente abbiamoavuto, netta, la sensazione chepiù che di certezze si parlasse disperanze, se non addirittura disogni ed oggi, purtroppo, miverrebbe da dire, è arrivata ladoccia fredda dei dati dell'uffi-cio studi di Confcommercio,quello che, tanto per intenderci,negli ultimi anni ha sempre az-zeccato le previsioni. Nessuna diminuzione, anzi! Lapressione fiscale raggiungerà esupererà il 44% e sia chiaroquesto dato non tiene conto del-l'evasione fiscale, per cui nellarealtà ci troveremo con i solitifurbi che pagheranno poco onulla e con gli altri che non pa-gheranno il 44% della citatamedia ma ben più del 50%!Una volta tanto mi augurereiche le previsioni di Confcom-mercio siano errate ma temoche non sarà così, temo che con-tinuerà il salasso fiscale che stalentamente soffocando la nostra

economia, temo che continuere-mo a sentir parlare di Imu, Tar-su, Tia, ma a proposito, mi chie-do: si divertono a cambiare i no-mi delle imposte o vogliono piùsemplicemente confonderci? In una situazione come quellaprospettata possiamo piangerciaddosso o rimboccarci le mani-che e inventarci, con italica fan-tasia, la nostra via per la ripre-sa ricordandoci che oggi per re-sistere sul mercato è necessariocominciare a fare rete, a faregioco di squadra superando lanostra naturale tendenza all'in-dividualismo ma soprattuttoimparando che non è con l'ab-bandono della politica che po-tremo veramente cambiare, mamolto più semplicemente impa-rando ad utilizzare bene quellamatita che nei prossimi mesisaremo chiamati ad usare, fi-nalmente per puntare su uomi-ni o donne per bene, giovani omeno che siano (esistono, dove-te crederci) evitando di votareper i professionisti della politi-ca, per i clan, per chi ci chiede ilvoto promettendoci quello che cispetta!Non c’è bisogno che sia la magi-stratura a colpire il voto discambio, dobbiamo essere noielettori a farlo anche perché al-trimenti rischiamo di vedere in-criminato chi promette un postodi lavoro e invece osannato chimagari prometteva ai forestalidi continuare a garantire l'inga-rantibile e sia chiaro: ogni rife-rimento a fatti, persone od ono-revoli siciliani è assolutamentenon casuale.

M.d.M.

3Pag. primo piano Rifiuti, un grande affareper pochi eletti

4Pag.affari cittadiniBilancio regionale e finanziaria: che pena!

5Pag.accesso al creditoRating aziendale, da ostacolo a volano

2 10 GENNAIO 2014 impresainforma

editoriale

in questo numero10 gennaio 2014

11Pag.

9Pag.

6Pag.focus

2014: l’anno della fineo della svolta?

marketing

Sbaracco, la formulaper “saldare i saldi”

area fiscale

Le novità introdottedalla legge di Stabilità

12Pag.area legale

Invitalia, i finanziamenti per l’autoimpiego

Oltre la crisi

BENVENUTO 2014 E...IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO!

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di Woodstock

Non è cosa semplice parlare dellosmaltimento rifiuti in Sicilia, è un rin-corrersi di vicende che non possono

non lasciare qualche perplessità anche nel-l’osservatore meno attento: interessi più omeno evidenti, intrallazzi criminali, scontripolitici di violenza inusuale e poi, tanta, maveramente tanta “monnezza”! È chiaro, credo a tutti, che dietro lo scontrofra l’assessore Marino e il vice presidente diConfindustria Sicilia non vi è semplicementeuna diversa impostazione sul come affronta-re un problema della cui gravità credo chenessuno possa più avere dubbi, vi sono inte-ressi forti, anzi fortissimi, di un preciso mon-do imprenditoriale da una parte e della so-cietà civile nel suo insieme dall’altra! In unaregione che non trasforma in energianeppure un grammo delle migliaia di ton-nellate di spazzatura prodotte; in una regio-ne in cui la raccolta differenziata è, salvo al-cune virtuose ma rare eccezioni, ancora benlungi dal raggiungere livelli europei; in unaregione in cui, con ciclica ricorrenza, le cittàpiù o meno grandi, vengono invase dai ri-fiuti non raccolti si fa fatica a credere chesi possa andare avanti facendo finta che l’u-nico problema sia quello dei mancati paga-menti da parte degli enti pubblici ai “padro-ni” delle discariche! In altre Regioni, in altri Stati, i rifiuti sono di-ventati se non una ricchezza quantomenouna opportunità di sviluppo: la raccoltadifferenziata, i nuovi sistemi di valorizzazio-

ne degli umidi e non solo hanno fatto cre-scere nuove imprese e creato posti di la-voro. In Sicilia no. A qualcuno va bene così, le dis-cariche sono un grande affare, ovviamenteper pochi eletti, non dimentichiamo che an-cora pochi anni addietro si è cercato di crear-ne una nuova in una zona da sempre deditaalla produzione di grano di alta qualità! Inquesta vera e propria battaglia dei rifiuti, nonposso negare di aver apprezzato la durezza,la chiarezza e la determinazione del giudice,oggi assessore, Nicolò Marino. In un mondodi politici che si esprimono costantemente inmodo ambiguo e ondivago, sentire un asses-sore che chiama le cose con il loro nome,che non teme di opporsi ai così detti poteriforti, mi ha prima sorpreso, poi, non ho dif-ficoltà ad ammetterlo, profondamente colpi-to!

Smaltimento, valorizzazione e riciclaggio dell’immondizia potrebbero essere un’opportunità di sviluppo,ma in Sicilia prevalgono gli interessi di alcuni imprenditori. Da Confambiente una proposta alla Regione“ ”

Un problema su tutti: i rifiutiun grande affare per pochi eletti

310 GENNAIO 2014

primo pianoimpresainforma

Una cosa però nella com-plessa vicenda a cui ho fat-to riferimento non è stataraccontata e mi riferisco al-la chiara e determinata pro-posta che ConfambienteSicilia, associazione di ca-tegoria creata in seno al-la Confcommercio, haavanzato al governo regio-nale. Una proposta che par-tendo dall’utilizzo di tecno-logie spagnole (ma restacomunque ancora da verifi-care una similare propostache utilizza tecnologia

israeliana) garantirebbe di produrre ener-gia dai rifiuti, con emissioni vicine allozero, una scelta che abbattendo i costi, cree-rebbe opportunità di lavoro senza al contem-po provocare quei danni ambientali a cui,purtroppo, molti sembrano ormai essersiquasi assuefatti! Ma forse è bene non farsi il-lusioni, chissà che ancora una volta qui in Si-cilia non si scelga di andare contro corrente,in fondo continuando col solito andazzo po-tremo continuare a non far lavorare ma a pa-gare migliaia di operatori ecologici, potremoriempire valloni e cave con splendide mon-tagne di rifiuti maleodoranti, ovviamente pa-gando profumatamente i fortunati gestori,potremo evitare di riciclare e quindi di ri-sparmiare, sì perché noi siamo... più furbi!Poi, forse, chissà, prima o poi ci accorgere-mo, finalmente, che i furbi ci sono veramen-te, ma che... non siamo noi!

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4 10 GENNAIO 2014 impresainforma

affari cittadiniBilancio e finanziaria regionale: che pena!Ma non è solo colpa del governo Crocetta

Gli strumenti che dovrebbero avviare la ripresa in Sicilia sembrano garantire invece i soliti interessi. Nulla che parli di sviluppo vero e nessuna attenzione al mondo delle imprese “ ”di Pietro Agen

Precariato, stabilizza-zioni, forestali, questii temi di fondo della

legge di bilancio che do-vrebbe - ma il termine è as-

solutamente improprio - avviare la ripresa elo sviluppo della Sicilia. Nulla che parli disviluppo vero: dimenticati i Consorzi Fidiche in questi anni hanno permesso la so-pravvivenza di migliaia di piccole e medieaziende; dimenticato il Turismo che qualcunocontinua a credere o a far finta di credere checoincida con i finanziamenti per la ristruttura-zione delle strutture alberghiere che saranno,così facendo, sempre più belle ma anchesempre più vuote; nessuna traccia di quelfondo di garanzia per il credito che Conf-commercio chiede da mesi; pochi tagli e nonsempre condivisibili; ridimensionamento del-la “mitica” tabella H che però continua a dis-tribuire contributi che non sempre sembranocomprensibili o oggettivamente giustificabiliche dir si voglia. Insomma, si ha forte la sen-sazione di vivere in un mondo di illusionedove la politica o almeno una gran parte diessa ha perso il contatto con la realtà, impe-gnata solo a difendere piccoli orticelli, a ga-rantire rapporti clientelari, a perpetuare sestessa, senza nessuna attenzione, neppure difacciata, al mondo delle imprese, a quel mon-

do di folli imprenditori, di lavoratori autono-mi che credono ancora che in Sicilia sipossa creare lavoro vero, anche se le infra-strutture sono carenti se non inesistenti, an-che se la burocrazia è ossessiva, anche se itassi bancari accompagnati da balzelli varisfiorano spesso il tasso usuraio. Per una vol-ta però non ce la sentiamo di attribuire tuttele responsabilità al governo Crocetta con cuipure in passato non siamo stati certamente te-neri. Certo dal presidente ci saremmo aspet-tati più grinta, più decisione, avremmo ap-prezzato una chiara minaccia di dimissioniverso chi si batteva per garantire il manteni-mento del peggio del peggio, ma certamentedobbiamo riconoscere che non è facile cam-

biare quando all’interno dell’Assemblea siannidano lobby di ogni genere, impegnate agarantire i vantaggi di pochi a danno della Si-cilia e dei siciliani, non è facile cambiarequando c’è chi rifiuta anche il semplice tagliodi spese di trasferta che per entità stanno sor-prendendo l'Europa oltre che l’Italia, che pu-re alle “pazzie” siciliane sembrava essersiabituata! In questo caso abbiamo visto il peggio, unpeggio a cui rifiutiamo di abituarci anchea costo di passare per solitari sognatori! Intutto quello che si sta verificando crediamoci siano grandi responsabilità anche deisindacati che prima o poi dovranno avere ilcoraggio di decidere se continuare a garanti-re il lavoro inutile o se lottare per quello ve-ro e produttivo, ma anche delle associazionidatoriali: Confcommercio è stata la sola permesi a denunciare la totale assenza di unprogetto di sviluppo, altri sembrano solo og-gi aver cominciato a risvegliarsi da un pro-fondo sonno, altri ancora sembrano più at-tenti ai sottogoverni che alla doverosa difesadelle imprese che dovrebbero tutelare. Non sappiamo in questa situazione cosa sipossa pensare, auspicare o fare: forse spera-re in un commissariamento della Sicilia, for-se osare una clamorosa protesta fiscale, tutteipotesi su cui credo inevitabilmente saremochiamati a confrontarci con quanti credonoveramente nella parola sviluppo!

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510 GENNAIO 2014

accesso al creditoimpresainforma

di Marco Granata

Aseguito della congiuntura del 2009, ilcomitato di Basilea, nel 2010, rilasciònuove regole a garanzia della stabili-

tà del sistema bancario, note come “BasileaIII”. Queste nuove regole - che, nel tempo,dovranno integrare e sostituire sia la versio-ne del 1988 (Basilea I) sia la versione Basi-lea II entrata in vigore nel 2008 - impongo-no sempre più stringenti standard interna-zionali per l’adeguatezza patrimoniale dellebanche e nuovi vincoli di liquidità. Già sul-la base di quanto stabilito con Basilea II, lebanche devono accantonare quote di capi-tale proporzionali al rischio derivante daivari rapporti di credito assunti, con maggio-ri costi che si riversano sulle imprese. Ciò ha generato, come contraccolpo naturale,ulteriori scompensi e difficoltà nell’acces-so al credito per le aziende già in difficoltà acausa della crisi. Infatti, se fino a qualche annofa gli imprenditori accedevano a forme di fi-nanziamento attraverso il “rapporto di fiducia”che si creava con la banca (il direttore) anchein presenza di situazioni aziendali “più o menoin crescita”, adesso le banche per limitare gli ac-cantonamenti hanno adottato criteri di classifi-cazione dei propri clienti in base alla loro ri-schiosità, attraverso procedure di rating semprepiù sofisticate che si sono tradotti in minor cre-dito alle imprese a tassi più elevati.L’introduzione del rating non ha fatto altro cheinnestarsi in una situazione di crisi in cui è sot-to gli occhi di tutti che in Italia il maggior one-re finanziario pagato dalle pmi, rispetto allegrandi imprese, sia nettamente cresciuto negliultimi due anni, con un salto ancor più pro-nunciato negli ultimi dodici mesi. Nonostante lebanche centrali (europea e dei singoli Paesi)abbiamo tenuto a livelli molto contenuti il costodel denaro, i tassi sono cresciuti in misuraanomala anche a causa della convenienza perle banche ad investire in titoli di Stato.Genericamente il rating è un metodo di valuta-zione della capacità di credito di imprese e delrischio di titoli obbligazionari in relazione allaprobabilità di default (Pd). Poiché il rating ester-no, dichiarato dalle società di rating abilitate, èrarissimo per le pmi (esiste soltanto per le gran-di società quotate), le Autorità di vigilanzahanno imposto la realizzazione di rating in-terni, da parte di ogni banca, per i propri affi-dati. Tali sistemi, validati dalla Banca d’Italia perogni istituto finanziario, comprendono “l'insie-me strutturato e documentato delle metodolo-

Il rating aziendale, da ostacolo a volano di sviluppo per le pmi

gie, dei processi organizzativi e di controllo,delle modalità di organizzazione delle basi datiche consente la raccolta e l’elaborazione delleinformazioni rilevanti per la formulazione di va-lutazioni sintetiche della rischiosità di una con-troparte e delle singole operazioni creditizie”,espresse secondo una scala di giudizio numeri-ca o alfanumerica. I criteri di valutazione so-no simili presso tutte le banche e compren-dono i fattori finanziari (potenziale di finanzia-mento, produttività e redditività, liquidità, rap-porto tra capitale proprio e capitale di terzi), fat-tori non finanziari (com’è organizzata la gestio-ne dell’azienda, a quanto ammontano gli inve-stimenti non aziendali in rapporto agli investi-menti aziendali, com’è strutturato il processo dipianificazione e determinazione del budget),fattori esterni (come affronta l’azienda i fattorid’incidenza esterni), fattori individuali (se l’im-presa è esposta temporaneamente a influssistraordinari, se l’impresa presenta permanente-mente strutture inconsuete) e, infine, fattori set-toriali (l’evoluzione congiunturale del settore inquestione). Accanto al calcolo metodologicodei risultati quantitativi, comunque, si accom-pagna una valutazione qualitativa, la quale, seritenuta sufficientemente fondata, può anchesmentire in tutto od in parte i risultati mera-mente quantitativi, con la possibilità di derogasecondo un procedimento tecnico denominato“override”. In questo modo si consente di rag-giungere una più precisa e razionale valutazio-ne dell'affidabilità di singoli debitori o di grup-pi omogenei di essi.Il rating stabilito non è in alcun modo im-mutabile. Le banche sottopongono il grado di

I criteri di valutazione sono simili in tutte le banche e la classificazione non è immutabileSpetta all’impresa dimostrare la propria affidabilità e ripianificare il proprio business ”“

solvibilità a un controllo periodico a scadenzaannuale. Le banche dovrebbero rendere piùobiettivo il rischio percepito sui singoli affida-menti abbassandolo e permettendo così unascelta migliore delle posizioni da affidare conuna conseguente riduzione del costo del credi-to; l’impresa dovrebbe di contro effettuare, conl’ausilio e la consulenza di consorzi fidi quali iConfidi della Confcommercio, un miglioramen-to della propria gestione economico-finanziaria.Al di là delle difficoltà economiche e finanzia-rie, gli atteggiamenti delle pmi nei confronti delsistema bancario non sono mutati sensibilmen-te. Pertanto, la scarsa collaborazione e l'insuffi-ciente trasparenza nei confronti dell'istituto cre-ditore non sono più ammissibili dal momentoche il clima di sfiducia generale (e quello del si-stema creditizio, in particolare) sopravvaluta irischi di insolvenza e che le norme prudenzialivigenti impongono rigidi vincoli ad una politicadi espansione del credito. In una simile situazione spetta all'impresa di-mostrare la propria affidabilità e la capacitàdi riprendersi in caso di difficoltà temporanee.L’impresa, per tentare di migliorare il propriorapporto con la banca anche grazie all’aiuto distrutture ad hoc, come i confidi, dovrà pianifi-care l'uscita dalla crisi e dimostrare la validitàdel piano. Ad oggi, questa si presenta l’unica via percorri-bile per tutte le aziende che attualmente si tro-vano in situazione di difficoltà e che necessita-no di ristrutturazioni o riconversioni. In pratica,tutte le imprese che secondo il rating bancarioappartengono alla fascia sempre più numerosadella “vulnerabilità” dovrebbero ripianificare ilproprio business, a meno che non abbiano fon-dati motivi di ritenere il proprio mercato in dif-ficoltà molto temporanee e prossimo alla ripre-sa. Ovviamente, la pianificazione finanziaria èstrettamente legata a quella economica e formacon quest'ultima uno strumento indissolubile.In generale, una gestione finanziaria efficienteed efficace deve prioritariamente permettereuna maggiore redditività degli investimenti ri-spetto al costo medio dei finanziamenti e unaprogressiva riduzione del fabbisogno finanzia-rio. Per tale motivo, è assolutamente necessarial'innovazione nelle sue diverse forme (tecnolo-giche e non) per migliorare la produttività e laredditività dei nuovi investimenti e/o la perfor-mance di quelli in corso. Si ratta di uno sforzoche ciascuna impresa (grande e piccola) devefare per affrontare al meglio i problemi (crediti-zi e di mercato) di uscita dalla crisi e di crea-zione di nuovo sviluppo.

Page 6: Impresainforma

vrà essere certamente l’amministrazionecomunale ma anche l’intera città attraversole forze sociali che esprime. InsommaConfcommercio chiede una rivoluzionepartecipata e condivisa che porti a risul-tati concreti. «Il 2014 – afferma Giovanni Saguto, presi-dente dell’associazione commercianti diCatania – o sarà l’anno della svolta, deicambiamenti radicali e specie delle cosefatte o sarà la fine per il sistema distributi-vo e per il Paese in generale. Il cambia-mento, che dovrà essere imperniato sullaconcretezza e celerità, potrà realizzarsi sele amministrazioni comunali sapranno rea-gire sia in termini di funzionamento della

Si è chiuso il 2013 all’insegna delloscoraggiamento con tante, anzi trop-pe, cose che ancora non vanno. E co-

sì il 2014 assume una valenza diversa: osarà l’anno della svolta oppure sarà lafine per la città di Catania. Così la pen-sano i vertici dell’associazione dei com-mercianti di Catania che, uscendo da unquinquennio terribile per il comparto, con-siderano l’anno che è appena cominciatouna sorta di evidente linea di demarca-zione tra un passato fatto di decenni di im-mobilismo e un futuro che dovrà essere dirilancio culturale ed economico. Anche Catania dovrà “fare” la propria rivo-luzione. Artefice di questa rivoluzione do-

Il 2014 anno della svolta o della fineServe un cambiamento rapido

6 10 GENNAIO 2014 impresainforma

focus

Il monito dei vertici di Confcommercio Catania: «Non è più tempo di discussioni sterili. Bisognapassare ai fatti per evitare il collasso della città». Tra le priorità, piano regolatore e piano del porto ”“

Il rilancio culturaleed economico di Catania riguarda

tutti, amministrazione e società civile. Questioneurbanistica, sicurezza, mobilità, turismo e legalitàsono i nodi su cui si gioca il futuro della città

Page 7: Impresainforma

710 GENNAIO 2014impresainforma

macchina burocratica sia in terminidi pianificazione del territorio.Ognuno dovrà fare la propria parte,non è più tempo di discussioni ste-rili e di interminabili attese. O sicreeranno le condizioni per cambia-re volto alla città o la città collasse-rà. Con l’amministrazione Bianco,specie negli ultimi due mesi, abbia-mo visto una sorta di inversione ditendenza. Ma con l’anno nuovo sidovrà correre per mettere mano atutte le questioni irrisolte».Le questioni urbanistiche, piano re-golatore generale e piano del porto,quelle della mobilità, del turismo, della si-curezza e legalità restano i primi nodi sucui si giocherà il futuro della città. «Mettere mano al funzionamento della mac-china burocratica – dichiara FrancescoSorbello, vice direttore della Confcommer-

cio – costituisce una delle priorità. Ci sonoalcune aree che presentano evidenti critici-tà, ritardando l’iniziativa privata e gli inve-stimenti. Su Prg e piano del porto si dovràfare in fretta, con una pianificazione im-

perniata sulla rigenerazio-ne urbana e non sul con-sumo di nuovo suolo.Confcommercio si è oppo-sta nel recente passato,con forza, a scelte chemortificavano irrimediabil-mente il territorio: ora spe-riamo che emerga unanuova sensibilità. Il Portodi Catania, come l’aero-porto, di fatto risulta de-classato avendo registratol’abbandono di importanticompagnie crocieristichee questo inciderà negativa-

Qui sopra, Giovanni Saguto, presidente

dell’Ascom di CataniaA destra, Francesco

Sorbello, vice direttore di Confcommercio

LUIGI SAVOCA, RAPPRESENTANTE DEI LOCALI DEL CENTRO STORICO

«È ora di affrontare i grandi problemi irrisolti: posteggi, sicurezza e tasse»

Anno nuovo, problemi vecchi. Per Luigi Savoca,figura storica della ristorazione e della movidacatanese e rappresentante dei locali del cen-

tro, le problematiche che il suo settore si troverà adaffrontare nel 2014 saranno le stesse che lo affliggo-no ormai da anni e su cui da sempre si cerca di atti-rare l’attenzione dell’amministrazione comunale.«Siamo coscienti del momento di crisi generalizzatoche stiamo attraversando – dice Savoca -, cionono-stante ci sono delle questioni che è fondamentale af-frontare e risolvere per poter lavorare con maggioreserenità nel 2014».Quali sono le problematiche su cui l’amministra-zione comunale dovrebbe intervenire nel 2014?«Uno dei problemi con cui la nostra categoria deve fare i conti quotidia-namente è la carenza di posteggi – afferma Savoca -. La nuova ammi-nistrazione aveva promesso di intervenire efficacemente sulla questio-ne, invece è riuscita a peggiorare la situazione. Nei week end di no-vembre e dicembre ha infatti chiuso al traffico Piazza Manganelli, un’im-portante valvola di sfogo in termini di posteggio, senza approntare un’a-rea di sosta alternativa, ostacolando di fatto ancora di più l’accesso alcentro storico. Anche le nostre proposte per la realizzazione di zone po-steggio alternative, come ad esempio Piazza Alcalà, o per la predispo-sizione di ulteriori stalli per motocicli nel periodo estivo sono cadute nelvuoto. Inoltre, a fronte della chiusura di Piazza Manganelli, non sonostati neanche organizzati eventi e manifestazioni per incrementare l’af-fluenza di utenti al centro storico».«Tra le proposte che abbiamo già sottoposto all’attenzione dell’ammini-strazione comunale e che sosterremo anche nel 2014 - prosegue Sa-voca -, c’è la necessità di organizzare eventi che riportino le famiglie alcentro. Si potrebbero ad esempio organizzare mercatini e mostre in viaCrociferi, una strada che al momento giace in uno stato di completo ab-bandono, ma che potrebbe diventare un luogo di ritrovo di qualità, op-pure organizzare un mercatino dei prodotti tipici in piazza Scammacca

sul modello di quello che si tiene in Piazza Verga. Nelperiodo natalizio sono state organizzate iniziative simi-li nelle stradine adiacenti a via Etnea ma non costitui-vano un’attrattiva per i visitatori e non aiutavano in al-cun modo le nostre attività di ristorazione e americanbar in quanto chiudevano i battenti già alle 20. Sappia-mo bene che le casse del Comune languono, ma spe-riamo comunque che l’amministrazione si impegni nel-l’organizzazione di eventi interessanti e di qualità, co-me è stato ad esempio il concerto di Capodanno».E la questione sicurezza?«È un problema che non bisogna assolutamente trascu-rare – continua Savoca –. Già da alcuni anni abbiamo ri-scontrato un progressivo allontanamento delle famiglie

dal centro storico a causa dei sempre più frequenti “incidenti” che si ve-rificano soprattutto nella zona di Piazza Teatro Massimo, una sorta di“terra di nessuno” alla mercé di bande di ragazzini e di spacciatori. Cirendiamo conto che le carenze di organico dei Vigili Urbani rendono im-possibile un controllo capillare, ma non si può neanche permettere chela situazione degeneri ulteriormente. Un primo passo è stato fatto con irecenti controlli effettuati sui locali che vendevano alcolici (peraltro didubbia provenienza) a minorenni, ma c’è ancora molto da fare per ri-solvere il problema della sicurezza in centro. Con una sorveglianza piùserrata l’amministrazione comunale permetterebbe a noi ristoratori dilavorare più serenamente e alle famiglie che decidono di passare unaserata in centro di sentirsi più sicuri e tutelati».Che tipo di incentivi o interventi auspicherebbe in favore della suacategoria?«Sappiamo bene che il momento storico non è dei più floridi e che lecasse del Comune sono vuote, ma una riduzione della tassa sui rifiuti edella tassa sull’occupazione del suolo pubblico (che invece, pare, sub-irà un ulteriore, significativo aumento) sarebbe una boccata d’aria checi permetterebbe di affrontare con più serenità un 2014 che speriamosegni un’inversione di tendenza rispetto agli anni precedenti». (ri.la.)

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GABRIELLA VICINO, PRESIDENTE DI TERZIARIO DONNA

«La ripresa è ancora lontana. Bisogna dare respiro alle pmi»

8 10 GENNAIO 2014 impresainforma

focus

«Se mi devo basare sui fatti, sul vi-cino pregresso, non vedo una ri-presa nell’immediato. La ripresa

ci può essere solo se si varano delle leggiche diano maggiore respiro alle imprese,altrimenti sono solo chiacchiere». Non ha dubbi Gabriella Vicino, titolare del-la omonima boutiquedi gioielli a Catania epresidente di Terzia-rio Donna di Conf-commercio. «Bisogna puntare al-la ripresa di tutto ilPaese - sottolinea -perché sono tuttiproblemi collegati traloro, a cominciaredal lavoro. Se non siincide sul tasso did i s o c c u p a z i o n e ,sempre meno perso-ne potranno spende-re e l’economia sifermerà».Da dove si deve cominciare per darenuovo ossigeno alle imprese?«Anzitutto il legislatore deve rendersi con-to che il nostro tessuto imprenditoriale ècostituito per lo più dalla micro, piccola emedia impresa; se non si rilancia questarealtà il Paese è destinato a soccomberedi fronte alla crisi. Diventeremo coloniadelle altre nazioni, che potranno metterealtre bandierine sul nostro territorio. I fron-ti su cui agire sono tanti: bisogna abbas-sare subito il costo del lavoro, contrastarel’illegalità, fare in modo che le banche al-lentino la stretta creditizia che sta portan-do alla chiusura migliaia di imprese ognianno».Quanto pesa la presenza di impreseche operano nell’illegalità?«Le imprese che non agiscono secondo leregole sono moltissime, con il risultato chela pressione fiscale grava sempre e solosui soliti noti. Lo Stato va a colpire ciò checononosce e invece dovrebbe andare acolpire chi opera fuori da qualsiasi regola,perché le realtà illegali crescono alle spal-le di chi, al contrario, rispetta le leggi e pa-ga le tasse. E poi, diciamocelo, sono real-tà evidenti, sotto gli occhi di tutti, non sonomica invisibili. Piuttosto, invisibili stanno di-ventando coloro - e sono sempre di più -che perdono il lavoro e le aziende».

E le imprese al femminile? Come stan-no reagendo alla crisi?«Le donne imprenditrici hanno retto me-glio. Sono cresciuti settori nuovi, comequello delle energie rinnovabili o l’informa-tica, si è rivolta l’attenzione a settori diver-si dai soliti; c’è stato un accrescimento da-

to anche dalle agevo-lazioni, che però fun-zionano fino a un cer-to punto. Il problema èche c’è troppa buro-crazia e le banchenon sostengono le im-prese. Sulla cartasembra tutto possibi-le, ma quando si va inbanca per accedere aun finanziamento ci sirende conto chè ac-cedere al credito èsempre più difficile,anche nel caso di fon-di di garanzia». Qual è la specificità

della donna imprenditrice? «Nei periodi di magra e di depressioneeconomica la donna cerca di trovare nuo-ve risorse, anzi la donna stessa è una ri-sorsa, perché anche quando è imprendi-trice non abdica al suo ruolo di moglie,madre, figlia. Ancora, però, c’è tanto da fa-re nel nostro Paese sul piano delle leggi atutela delle donne imprenditrici: se le don-ne sono riconosciute come parte impor-tante per la società proprio per questi ruo-li svariati che ricoprono, allora vanno tute-late tutte allo stesso modo, non solo le di-pendenti ma anche le lavoratrici autono-me, che sono, in fondo, dipendenti di sestesse e che pagano le tasse come qual-siasi altro lavoratore. Non è un problemasecondario, specialmente nel nostro tes-suto economico, costituito in gran parte daaziende individuali. Una donna che deveallontanarsi dalla propria attività perché haproblemi in gravidanza, oppure perché de-ve accudire un figlio o un genitore malato,non ha scelta: nella maggior parte dei ca-si deve chiudere e rinunciare a produrre,anche perché è difficile che possa per-mettersi di mantenere risorse umane. Siparla tanto di incremento di lavoro femmi-nile, ma se la politica non agisce anche suquesto fronte, non si va da nessuna par-te». (pa.pas.)

mente sulle presenze turistiche in città.Non possiamo stare a guardare e dobbia-mo fare sistema affinché la destinazioneCatania, in senso lato, si strutturi per ri-spondere in maniera competitiva alla do-manda turistica, forti di una ricchezza uni-ca al mondo. Bisognerà inoltre modificareil piano generale del traffico approvato dal-la precedente amministrazione in quantoincompatibile, in molte zone, con l’assettoeconomico e commerciale».«Una questione essenziale - continua Sor-bello - è quella del bilancio comunale: ilprevisionale 2014 deve essere approvatoentro marzo e non a fine anno come è suc-

cesso per il 2013, mentre sarebbe auspica-bile che già a fine anno avremo il previsio-nale per l’anno successivo. Chiediamo chel’assessore e le relative commissioni consi-liari coinvolgano le forze sociali. Molti re-golamenti comunali, in primis quello sullatassa sui rifiuti, dovranno essere rivisitatiper renderli coerenti con le esigenze reali.Lavorare sul bilancio e sui regolamenti vor-rà dire evitare che molte aziende chiudanobattenti per un eccesso di carico tributario:non è possibile chiedere 42 mila euro soloper l’Imu a un’azienda della zona indu-striale, oltre a 15 mila euro di Tares: così neviene decretata la fine. Siamo certi che ilsindaco Bianco sarà sensibile a tale que-stione. Una efficace lotta all’abusivismoè improcrastinabile per permettere aglioperatori regolari di non subire una con-correnza sleale che è divenuta insopporta-bile e rappresenta una delle cause di chiu-sura degli esercizi commerciali. Combatte-re l’abusivismo significa anche conbattereevasione e criminalità».

Francesco Sorbello:«Su piano regolatoregenerale e sul piano

del porto si dovrà fare in fretta, con una pianificazione imperniatasulla rigenerazione urbanae non sul consumo di nuovo suolo»

Page 9: Impresainforma

910 GENNAIO 2014

marketingimpresainforma

di Michele Scaletta

È ormaieviden-te che

negli ultimianni, a frontedi un mercatopraticamente

fermo durante le stagioni, il pe-riodo dei saldi assume un ruo-lo sempre più rilevante nel fat-turato delle aziende sostituen-dosi alla vera e propria stagio-ne ordinaria. I saldi cessano diessere l’occasione per liquidarele rimanenze a prezzi di realiz-zo e diventano un momentofondamentale in cui concentrare le vendite,anche se con margini inferiori. Proprio perrispondere alle nuove abitudini dei consu-matori, sempre più attenti alle occasioni diacquisto in saldo o in promozione, è ormaiprassi diffusa iniziare i saldi sottobancoben prima del periodo ufficiale.Ma se i saldi non rappresentano più l’occa-sione per smaltire le rimanenze e semprepiù spesso si inizia a vendere in saldo conl’assortimento ancora quasi completo, co-me fare a liquidare le rimanenze alla finedel periodo dei saldi?Una formula adottata dai Centri Commer-ciali Naturali della Toscana, ormai diffusaanche in altre regioni d’Italia dalla Sarde-gna alla Lombardia, è lo Sbaracco. La novità consiste nel far uscire il negoziodalle sue mura, dando l’opportunità alcommerciante di incontrare nuovi clientiche magari non sarebbero mai entrati nelsuo punto vendita, mediante una sorta dimercatino. Generalmente nell’ultima setti-mana o nell’ultimo week-end dei saldi ven-gono allestiti degli stand nei quali i com-mercianti svendono a prezzi di vero e pro-prio realizzo quanto non sono riusciti avendere nel periodo dei saldi.

Il successo di Sbaracco la formula per “saldare i saldi”

Alcuni esempi? Sbottegando (Chiusi), Sba-raccando (Poggibonsi), Tuttofuori (Casti-glione della Pescaia), Sbarazzo (Agliana),o più semplicemente Sbaracco (Castelfio-rentino, in altri comuni della Toscana, maanche a Piacenza). Il successo di questo tipo di iniziativa è de-terminato sia dalla forte attrattività che laformula dei mercatini presenta nelle prefe-renze dei consumatori, specie se questi ul-timi sanno di trovare delle vere e proprieoccasioni con merce firmata e di qualità,sia nelle opportunità che l’iniziativa pre-senta per i commercianti che, oltre a sba-razzarsi dell’invenduto possono coglierviuna importante occasione di marketingmediante iniziative finalizzate alla fidelizza-zione del cliente occasionale conosciutodurante tale manifestazione. Ad esempio sipossono distribuire buoni sconto da utiliz-zare in negozio nel periodo successivo aisaldi.Dove non si è scelta la formula del merca-tino, come ad esempio a Rovigo, i com-mercianti che aderiscono allo Sbaracco al-lestiscono una bancarella nell’area antistan-te la propria attività. Tali iniziative spesso sono supportate dai

L’iniziativa, nata nei Centri commerciali naturali toscani e diffusasi in tutta Italia, permette non solo di liquidare le rimanenze di fine stagione ma anche di attirare nuovi clienti ”“

comuni che concedono

l’occupazione del suolo

pubblico gratuitamente.

Il successo di iniziative

come lo Sbaracco con-

ferma che fare squadra,

organizzarsi in associa-

zioni di via o in veri e

propri Ccn è l’arma vin-

cente per il commercio

tradizionale urbano, l’u-

nico modo per compe-

tere con i retailer più

organizzati. E ciò vale

soprattutto in tempi di

crisi.

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10 10 GENNAIO 2014 impresainforma

area lavoro

di Silvia Carrara

La legge di Stabilità (leg-ge 27 dicembre 2013, n.147) pubblicata sulla

G.U. n. 302 del 27 dicembre2013 - Suppl. Ordinario n.87 , contenente “disposizioni

per la formazione del bilancio annuale e plu-riennale dello Stato”, apporta alcune impor-tanti novità in materia di lavoro, che vannodal rifinanziamento degli ammortizzatori so-ciali all’aumento delle aliquote previdenzialiper la gestione separata Inps. Analizziamo co-sa prevede in estrema sintesi, considerato cheè composta da un solo articolo e ben 749commi. Al fine di salvaguardare la continuità occupa-zionale nel settore dei servizi di call center,in favore delle aziende che hanno attuato en-tro le scadenze previste le misure di stabiliz-zazione dei collaboratori a progetto, entro itermini predetti ed ancora in forza alla datadel 31 dicembre 2013, è concesso, per l’anno2014, un incentivo pari a un decimo dellaretribuzione mensile lorda imponibile aifini previdenziali per ciascuno dei lavoratoristabilizzati, per un periodo massimo di dodicimesi (comma 22). L’incentivo è corrisposto aldatore di lavoro esclusivamente medianteconguaglio nelle denunce contributive mensi-li del periodo di riferimento. Il valore mensiledell’incentivo non può superare l’importo di200 euro per lavoratore, 3 milioni di euro perciascuna azienda, e non può comunque su-perare il 33 per cento dei contributi previden-ziali pagati da ciascuna azienda nel periodosuccessivo alla data di entrata in vigore dellalegge, per il personale stabilizzato entro i ter-mini predetti e ancora in forza alla data del 31dicembre 2013.Con effetto dal 1° gennaio 2014, con decretodel Ministro del lavoro e delle politiche socia-li, di concerto con il Ministro dell’economia edelle finanze, su proposta dell’Inail (commi128-131), tenendo conto dell’andamento in-fortunistico aziendale, viene stabilita la ridu-zione percentuale dell’importo dei premi econtributi dovuti per l’assicurazione controgli infortuni sul lavoro e le malattie pro-fessionali, da applicare per tutte le tipologiedi premi e contributi oggetto di riduzione.Viene modificata la norma del D.L. lavoro (art.7-bis D.L. 28 giugno 2013, n. 76) che ha pre-

Legge di Stabilità 2014:ecco le novità per il lavoro

Sono previste misure volte a potenziare le ini-ziative in favore di giovani e lavoratoridisoccupati e svantaggiati (comma 219).Viene modificato l’art. 3 del D.L. n. 76/2013,in materia di finanziamenti per l’occupazionegiovanile nel Mezzogiorno, precisando chele risorse finanziarie autorizzate dalla disposi-zione sono volte ad assicurare, prioritaria-mente, il finanziamento di tutte le istanze po-sitivamente istruite a valere sugli avvisi pub-blici in corso di esecuzione “Giovani per il so-ciale” e “Giovani per la valorizzazione di benipubblici” nel Mezzogiorno.Viene previsto che l’Inps, per le visite di con-trollo relative alle assenze dei lavoratori permalattia, si avvalga, in via prioritaria, dei me-dici inseriti nelle liste speciali ad esaurimento(già redatte dall’Inps e costituite da medici di-pendenti da pubbliche amministrazioni e damedici liberi professionisti) (commi 340-341).Si riaprono i termini temporali per l’applica-zione dell’istituto dell’indennizzo per la ces-sazione definitiva dell’attività commercia-le (comma 490). Tale indennizzo mensile è ri-conosciuto, secondo una normativa transito-ria, per gli esercenti attività commerciali di etàsuperiore a 62 anni, o a 57 se donne, e (se-condo l’interpretazione seguita dai Ministerivigilanti ed enunciata dall’Inps con il messag-gio n. 9656 del 13 giugno 2013) fino all’etàmassima di 66 anni e 6 mesi per gli uomini e61 anni e 6 mesi per le donne (sempre chenon si consegua, prima di tali limiti, la decor-renza del trattamento pensionistico). Prevista altresì una proroga dell’aliquota con-tributiva aggiuntiva, pari allo 0,09 per cento, acarico degli iscritti alla gestione pensionisticaInps degli esercenti attività commerciali.Si prevede, per gli anni 2014 e 2015, l’au-mento dell’aliquota contributiva, nonchédella corrispondente aliquota di computo peril calcolo delle prestazioni pensionistiche, pergli iscritti alla gestione separata Inps che sianoassicurati anche presso altre forme pensio-nistiche obbligatorie (comma 491).Le due aliquote, pari, in base alla norma vi-gente, al 21% per il 2014 e al 22% per il 2015,sono elevate, rispettivamente, al 22% (per il2014) e al 23,5% (per il 2015). Resta ferma lamisura percentuale del 24% a decorrere dal2016, come già previsto dalla norma vigente.Resta al 27% per un altro anno (invece di sa-lire al 28) l’aliquota contributiva delle partiteIva iscritte in via esclusiva alla gestione sepa-rata dell’Inps e non pensionati.

Dal rifinanziamento degli ammortizzatori sociali agli incentivi per l’occupazione giovanile, la nuova legge introduce numerosi cambiamenti nel settore lavorativo “ ”

visto la stabilizzazione dei contratti di asso-ciazione in partecipazione (commi 133 e134), estendendo sino al 31 marzo 2014 (enon più il 30 settembre 2013) il periodo di ri-ferimento (che inizia dal 1° giugno 2013) perla stipula di contratti di lavoro a tempo inde-terminato e slitta al 31 luglio 2014 (dal 31 gen-naio 2014) il termine ultimo per il deposito al-l’Inps dei nuovi contratti, gli atti di concilia-zione e dell’attestazione dell’avvenuto versa-mento del contributo straordinario.Dal 1° gennaio 2014 alle trasformazioni deicontratti da tempo determinato a tempo inde-terminato, decorrenti dalla predetta data, ilcontributo addizionale, a carico del datoredi lavoro, pari all’1,4 per cento della retribu-zione imponibile ai fini previdenziali non vapiù restituito solo nei limiti delle ultime seimensilità, ma nell’intera misura (comma 135).In materia di ammortizzatori sociali (commi183, 184, 187) vengono finanziati gli ammor-tizzatori sociali in deroga, i contratti di solida-rietà (D.L. n. 148) e la cassa integrazione gua-dagni in deroga per il settore della pesca.Per il 2014, si prevede un incremento dellamisura del trattamento di integrazione salaria-le relativo ai contratti di solidarietà cosiddettidifensivi. Tale incremento è pari al 10 per cen-to della retribuzione persa a seguito della ri-duzione di orario (comma 186).Viene indicata la possibilità che il Ministerodel lavoro e delle politiche sociali possa pre-vedere incentivi per favorire l’occupazione dilavoratori disoccupati o a rischio di esclu-sione dal mercato del lavoro e relativo ai la-voratori licenziati da imprese che occupano fi-no a quindici dipendenti per giustificato moti-vo oggettivo connesso a riduzione, trasforma-zione o cessazione di attività o di lavoro(comma 187).

Page 11: Impresainforma

1110 GENNAIO 2014

area fiscaleimpresainforma

di Caterina Cannata

La legge di Stabilità, lalegge numero 147 del2013, che è stata pub-

blicata in Gazzetta Ufficialeil 27 dicembre ed è entratain vigore il 1 gennaio 2014,ha introdotto numerose no-vità in ambito fiscale. Esa-

miniamone brevemente alcune: • IUC. La nuova imposta tripartita, la Iuc,ingloba Imu, Tari e Tasi. Le scadenze sonofissate per il 16 gennaio prossimo e lo stes-so giorno ci sarà la scadenza per il versa-mento della maggiorazione Tares 2013 .La Tasi è l’imposta sui servizi comunali in-divisibili (illuminazione, rifacimento mantostradale ecc.) mentre la Tari è la nuova de-nominazione della vecchia Tares, la tassasui rifiuti. Nessuna detrazione fissa è previ-sta per la Tasi, mentre la Tari andrà pagatain proporzione alla quantità di rifiuti, usi etipologie delle attività svolte, e ai costi dismaltimento dei rifiuti stessi.Chi paga Tasi e Tari rientranti nella Iuc? Fer-mo restando che l’Imu verrà applicata a tut-ti i proprietari di immobili con esclusionedella prima casa, la Tari dovrà essere paga-ta indipendentemente sulla prima o secon-da casa da chi occupa a qualsiasi titolo l’im-mobile. Saranno gli inquilini, invece, a pa-gare la Tasi e non i proprietari dell’immobi-le in questione.• Mini Imu. Il prossimo 24 gennaio, inve-ce, scade il pagamento della mini Imu chedovrà essere pagata da chi possiede abita-zioni principali e altri immobili esonerati dalpagamento della seconda rata dell’Imu deldicembre 2013. La mini Imu va pagata nelcaso in cui i Comuni di residenza abbianostabilito una aliquota di pagamento supe-riore a quella standard. Il pagamento dovu-to è quindi il 40% della differenza tra l’ali-quota standard e quella applicata dal Co-mune (il restante 60% sarà a carico delloStato). Per chi non ha pagato il saldo dell’I-mu a dicembre 2013 non sono previste san-zioni, a patto che il tutto venga saldato en-

Le novità in materia fiscaleintrodotte dal 2014

La Legge di Stabilità prevede, tra l’altro, l’istituzione della Iuc, la riduzione del cuneo fiscale e la proroga delle detrazioni per le ristrutturazioni degli immobili“ ”

il medesimo;• Webtax. Dall’1 luglio 2014 i soggetti pas-sivi che intendano acquistare servizi di pub-blicità on line, anche attraverso centri me-dia ed operatori terzi, saranno obbligati adacquistarli da soggetti titolari di una partitaIva italiana.• Ecobonus. Per tutto il 2014 le detrazionipreviste per lavori di ristrutturazioni alleabitazioni saranno del 50% mentre quellepreviste per i lavori relativi al risparmioenergetico del 65%. Ma per il 2015 tali de-trazioni sono destinate a scendere. La de-trazione 50% nel 2015 passerà al 40% e nel2016 al 36%. La detrazione al 65%, invece,si ridurrà nel 2015 al 50%. Il bonus mobili,inoltre, ha subito una proroga per tutto il2014 ma sarà limitato soltanto alle spese diarredi ed elettrodomestici in base alla spe-sa per le ristrutturazioni dell’immobile.In conclusione, sul fronte della tassazionedegli immobili si prospetta un caos-bis: lanuova configurazione delle tasse sulla casarischia infatti di creare ancora più confusio-ne rispetto al passato. Si attendono svilup-pi. Nel frattempo l’imperativo è avere pa-zienza.

tro il 16 gennaio 2014.• Riduzione del cuneo fiscale. L’interven-to è modulato in modo da incentivare nuo-va e più stabile occupazione:- per le imprese, deduzioni Irap per l’incre-mento di base occupazionale. In particola-re, viene prevista la possibilità, per i sog-getti passivi Irap, di dedurre il costo delpersonale, ove stipulino contratti di lavorodipendente a tempo indeterminato ad in-cremento d’organico a decorrere dal perio-do d’imposta in corso al 31 dicembre 2014;- per i lavoratori, aumento detrazioni Irpefe riduzione dei premi e contributi Inail.• Contributo di solidarietà sul reddito.Proroga, per gli anni 2014, 2015 e 2016,nella misura del 3 per cento sulla parte ec-cedente il reddito complessivo di 300.000euro.• Contributo di solidarietà sulle pensio-ni. Introdotto per il triennio 2014-2016 uncontributo sulle pensioni, nella parte ecce-denti determinati limiti, secondo le seguen-ti aliquote: 6% per parte eccedente l’impor-to superiore a quattordici volte il trattamen-to minimo Inps; 12% per la parte ecceden-te venti volte il trattamento stesso e 18% perla parte eccedente l’importo di trenta volte

Page 12: Impresainforma

di Chiara Corsaro

Apartire dallo scor-so 18 dicembre ènuovamente pos-

sibile accedere alle risor-se messe a disposizione

da Invitalia Spa per la realizzazione diprogetti di auto imprenditorialità.La riapertura dei termini riguarda sola-mente i progetti da realizzarsi nelle re-gioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Cam-pania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.Di seguito il riepilogo delle misure mes-se a disposizione.Lavoro autonomo. Questa agevolazio-ne è rivolta a persone che intendono av-viare un’attività imprenditoriale in formadi ditta individuale. L’investimento complessivo non può su-perare l’importo massimo di € 25.823,00,di cui il 50% a fondo perduto e la rima-nente parte da restituire ad un tasso age-volato nell’arco del quinquennio succes-sivo. È finanziabile la spesa da sostenere pergli investimenti ovvero: attrezzature,macchinari, impianti e allacciamenti, beniimmateriali a utilità pluriennale, ristruttu-razione di immobili, entro il limite massi-mo del 10% del valore degli investimen-ti. Inoltre è previsto un contributo di €5.164,57, interamente a fondo perdutoper le spese di gestione del primo anno. Tale misura si rivolge ai soggetti inoccu-pati, che intendono avviare una nuovaattività nel settore della produzione dibeni, fornitura di servizi e commercio.Microimpresa. Questa agevolazione èrivolta a persone che intendono avviareun’attività imprenditoriale di piccola di-mensione in forma di società di perso-ne (già costituite al momento di presen-tazione della domanda). Tale misura si rivolge ai soggetti che in-

Tornano i finanziamenti Invitaliaper incentivare l’autoimpiego

tendono avviare una nuova attività nel-

l’ambito della produzione di beni e la

fornitura di servizi (il commercio è esclu-

so). L’investimento complessivo non può

superare l’importo massimo di €129.114,00, l’entità di ciascuna singola

agevolazione non è predefinita, ma è il

risultato di un calcolo che tiene conto

dell’ammontare degli investimenti e delle

spese di gestione nonché delle caratteri-

stiche del finanziamento a tasso agevola-

to (durata, entità e tasso) che si intende

richiedere. Il calcolo deve essere effet-

tuato nel rispetto del principio che pre-

vede che l’importo del mutuo a tasso

agevolato per gli investimenti non possa

essere inferiore al 50% del totale delle

agevolazioni concedibili.

Franchising. Questa agevolazione è ri-

volta a persone che intendono avviare

un’attività imprenditoriale sia in forma di

ditta individuale che in forma di società

di persone o di capitali (già costituite al

momento di presentazione della doman-

da), da realizzarsi con Franchisor con-

venzionati con Invitalia, il cui elenco è

pubblicato sul sito www.autoimpiego.in-

vitalia.it.

Riattivato lo strumento per sostenere l’avvio di piccole attività imprenditoriali da parte di disoccupati o inoccupati. Incentivi per lavoro autonomo, microimprese e franchising“ ”

12 10 GENNAIO 2014 impresainforma

area legale

Page 13: Impresainforma

1310 GENNAIO 2014impresainforma

L’EBT Catania è un’associazione NO PROFIT tra Confcommercio Catania e i sindacati dei lavoratoriFilcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil.L’attivazione è voluta dal Contratto collettivo nazionale del lavoro, terziario, commercio e servizi e ha loscopo di dare servizi alle imprese e ai lavoratori.L’Ente bilaterale è un istituto contrattuale e quindi il finanziamento dello stesso è un adempimento obbli-gatorio. Le aziende, per la provincia di Catania, sono tenute al versamento dello 0,45% calcolato sullaretribuzione mensile per le 14 mensilità (paga base e contingenza) di cui 0,25% a carico dell’impresa e0,20% a carico del lavoratore. Il mancato versamento comporta, quindi una NON applicazione del Contratto Collettivo del lavoro contutto quello che ne consegue sul piano del potere di controllo e sanzionamento degli organi o enti pubbli-ci deputati alla vigilanza.All’ EBT Catania fanno riferimento oltre 2000 aziende.Costituito nel 1987 e operativo dal 2001, l’Ente ha proceduto ad attivare diversi servizi.

CONCILIAZIONI VERTENZELa commissione, in seno all’ente, è competente ad espletare il tentativo di conciliazione in sede sindaca-le per le controversie individuali o plurime di lavoro, ai sensi degli artt. 410 e seguenti del c.p.c.

APPRENDISTATOViene rilasciato il parere di conformità per l’assunzione degli apprendisti.

CONTRATTO DI INSERIMENTOVerifica la correttezza dei contratti di inserimento a norma del contratto collettivo nazionale di lavoro per idipendenti delle aziende del terziario, della distribuzione e dei servizi.

SOSTEGNO AL REDDITO - AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGAL’Ente ha realizzato un sistema di sostegno al reddito per i lavoratori espulsi da aziende in crisi.

FORMAZIONE° Promuove e sostiene le iniziative per i processi di formazione continua dei lavoratori previsti dai FondiParitetici interprofessionali (For.Te)° Informazione e formazione in materia di sicurezza degli ambienti di lavoro.

STUDI E RICERCHEIncentiva e promuove studi e ricerche per analizzare i fabbisogni formativi e professionali.

CRITERI PER LA FRUIZIONE DEI SERVIZIPossono usufruire dei servizi tutte le imprese iscritte all’EBT Catania, anche di nuova costituzione, che sitrovano in regola con i versamenti associativi – contrattuali.Per accedere all’iniziativa del sostegno a reddito/ammortizzatori sociali in deroga, le imprese devonodimostrare la regolarità dei versamenti degli ultimi 5 (cinque) anni per tutti i lavoratori iscritti sul librounico.

Via Mandrà n.8 – 95124 CataniaC.F. 93080630879Telefax 095 361155E-mail: [email protected]: [email protected] web: www.ebtcatania.it

CataniaCATANIA