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Impresainforma

Date post: 30-Mar-2016
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Periodico di informazione e cultura d’impresa promosso dalla Confcommercio di Catania - Anno X
13
Dove va la Regione Siciliana? Sperare o non sperare questo il dilemma Avvisi bonari Inps, istruzioni per l’uso area fiscale primo piano rinnovo cariche Ascom Catania Giovanni Saguto riconfermato presidente impresa i i n n f f o o r r m m a a supplemento a “Confcommercio Notizie” Periodico di informazione e cultura d’impresa supplemento a Confcommercio Notizie Anno X - Numero 20 CATANIA SPERIAMO DI ESSERE SPIATI affari cittadini Tassa sui rifiuti a Catania, evitato il peggio
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Dove va la Regione Siciliana? Sperareo non sperarequesto il dilemma

Avvisi bonari Inps, istruzioni per l’uso

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Ascom CataniaGiovanni Saguto riconfermatopresidente

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Periodico di informazione e cultura d’impresa supplemento

a Confcommercio NotizieAnno X - Numero 20

CA

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SPERIAMO DI ESSERE SPIATI

affari cittadini

Tassa sui rifiutia Catania,evitato il peggio

GERENZA

IMPRESA INFORMAsupplemento a “Confcommercio Notizie”periodico della Confcommercio CataniaReg. Trib. di Catania n. 28/96edizione 22 novembre 2013

DIRETTORE RESPONSABILEPietro AgenDIREZIONE E REDAZIONEc/o Ass. CommerciantiVia Mandrà, 8 - Catania

tel. 095.7310711fax 095.356211

CORDINAMENTO REDAZIONE Carla Previtera: [email protected]

REALIZZAZIONE EDITORIALEBlu MediaV.le Andrea Doria, 69 Catania - tel. 095.447250www.blumedia.infoPROGETTAZIONE TESTATASignorelli&Partners

Confcommercio non teme le intercettazioni perché all’interno dell’associazione discorsi privati ed esternazioni pubbliche coincidono.Eventuali controlli metterebbero solo in risalto la trasparenza dell’organizzazione e dei suoi soci

Sì, lo diciamo con for-za: speriamo di es-sere spiati. Da chinon importa: servi-zi segreti, concor-

renza, forze dell’ordine, mas-soneria riconosciuta o devia-ta, magistratura, giornalistivari, persino criminalità,l’importante è che i nostridiscorsi ed i nostri progettisiano spiati. A tutti i livelli,provinciali o regionali, finan-che nazionali, l’importante, loripetiamo senza timore, è checi spiino.Il perché di un così forte desi-derio è facile da comprende-re: in Confcommercio ciò chesi dice nel privato è identico aciò che si dice in pubblico, for-se si potrà ascoltare qualchefrase colorita in più; potrà es-sere udita qualche parolacciache, per bon ton, si evita inpubblico, ma per il resto cheavremmo da temere? Se sidovesse venire a sapere chenel chiuso delle nostre “con-sorterie” discutiamo di comecontrastare l’aumento dellaTares, dovremmo preoccu-parci? Se si intercettassero inostri malumori verso le ini-ziative, ma forse sarebbe me-glio dire le non iniziative, deivari governi regionali e na-zionali dovremmo aver pau-ra? Se sui giornali locali tra-

sparisse qualche nostra con-siderazione su assessori o mi-nistri vari, dovremmo forsetemere per le nostre vite? Sesi sapesse delle azioni chestiamo preparando per far sìche la nostra organizzazionediventi ancora più forte, do-vremmo avere timori o ci li-miteremmo ad una, per altrogiustificata, arrabbiatura? Sedovesse risultare che proget-tiamo affari meno che traspa-renti, se dovesse evidenziarsiche cerchiamo di muovere leistituzioni per i nostri van-taggi, ancorché non illegitti-mi, dovremmo avere timoredi qualcosa? In quest’ultimocaso certamente sì, quanto-meno per la caduta di imma-gine che ne seguirebbe, mapoiché siamo certi, comeConfcommercio, di essere as-solutamente “verginelli”, co-me per altro riteniamo lo sia-no le altre organizzazioni dicategoria e non, saremmo fe-lici che gli “spioni” del caso di-ventassero testimoni dellenostre virtù. Non fosse altroper dimostrare ai cittadini diquesta Sicilia che qualcunotrasparente e per bene c’è an-cora. Tutto il resto, come hascritto recentemente su unpost una persona intelligen-te, è fuffa!

M.d.M.

3Pag. primo piano Dove va la Regione Siciliana?

4Pag.IstituzioniChiudiamo le Province...e le Regioni?

6Pag.associazioneAscom Catania, riconfermato Saguto

Coscienza pulita

SPERIAMO DI ESSERE SPIATI

2 22 NOVEMBRE 2013 impresainforma

editoriale

in questo numero22 novembre 2013

9Pag.

8Pag.

7Pag.area legale

Contratto di franchisingdurata e funzionamento

area fiscale/1

Avvisi bonari Inpsistruzioni per l’uso

area fiscale/2

Imposte 2013: seconda rata da ricalcolare

di Woodstock

Che la Sicilia sia in una crisidrammatica non ci vuoleun genio a capirlo: il PIL re-

gionale che calerà per il settimoanno consecutivo, un numero didipendenti e soprattutto di diri-genti che non ha pari in Europa,un tessuto industriale pressochéinesistente e che di contro ci ha la-sciato, a perenne ricordo di un so-gno smarrito o forse sarebbe me-glio dire di un inganno ben con-gegnato, una serie di cattedrali neldeserto, disseminate lungo le co-ste con gli annessi, immancabiliinquinamenti di cui credo non siabbia neppure piena contezza! DaGela a Priolo, da Milazzo a Termi-ni Imerese è un susseguirsi di brutture che ri-cordano a tutti i noi come spesso dietro lapromessa di lavoro si nascondano soltantointeressi e speculazioni sulla pelle della Sici-lia e dei siciliani. Il gioco è sempre lo stesso: negli anni ’60/’70il grande sogno industriale, negli anni ’90 e aseguire i grandi Centri Commerciali e oggi ildeserto di chi ha distrutto i nostri territori edesertificato le nostre città! Ora ci chiediamo, è possibile ribaltare la si-tuazione o dobbiamo rassegnarci ad una de-cadenza più o meno felice? Probabilmente, diciamolo con onestà e chia-

rezza, mancano le condizioni o i presuppostiperché si possa anche soltanto sperare inuna rapida ripresa, ma quello che più cipreoccupa è che, come con il precedente go-verno regionale, si ha la netta sensazione chemanchi un reale progetto di sviluppo e que-sto, permetteteci di dirlo con forza, è certa-mente più grave, drammaticamente più gra-ve! Non abbiamo difficoltà a dichiarare chenon ci preoccupa più di tanto il fatto che do-po un anno e oltre il progetto di riforma del-la legge del commercio sia ancora in com-missione, non ci preoccupa il fatto che i cen-tri commerciali naturali siano ancora in atte-

La Sicilia è in una crisi drammatica, ma la cosa più preoccupante è la sensazione che il governo regionale non abbia un reale progetto di sviluppo e di cambiamento“ ”

Dove va la Regione Siciliana? Sperare o non sperare, questo il dilemma

322 NOVEMBRE 2013

primo pianoimpresainforma

sa, dopo quasi due anni, dei finan-ziamenti promessi, ci preoccupa in-vece che anche quando si portanoavanti iniziative certamente apprez-zabili, come lo è quella di interve-nire sul sottobosco della formazio-ne, lo si fa, non nella logica di li-berare energie e risorse per lo svi-luppo vero, quanto piuttosto percambiare gli attori senza interveni-re sul copione! La magistratura e leforze dell'ordine scoperchiano si-tuazioni incredibili, corsi e lavora-tori fantasma (non tutti ovviamen-te), fatture gonfiate, irregolarità diogni tipo e la Regione che fa? Vichiederete. La Regione, a parte lesolite sceneggiate, nella sostanzadichiara: salvaguarderemo i posti dilavoro! Mi chiedo e chiedo a voi, la

Regione garantirà un posto anche ai lavora-tori che hanno perso il lavoro nell'edilizia,nel commercio, nei bar come nei ristoranti,darà lavoro ai piccoli commercianti e agli ar-tigiani che soffocati da imposte e banche nonhanno resistito? Sarebbe bello poterlo crede-re, e non è escluso che prima o poi il Go-vernatore finisca con il promettercelo, d’altraparte, avvicinandosi il Natale, potremmo an-che sperare che il lavoro ce lo possa portareBabbo Natale! Purtroppo non sarà cosi. In at-tesa di risposte credo che l’unico commentopossibile sia quello del principe De Curtis, inarte Totò: «Ma mi faccia il piacere!».

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4 22 NOVEMBRE 2013 impresainforma

istituzioniChiudiamo le Province, ma forse era meglio tagliare le Regioni

In sostituzione di questi enti, troppo dispendiosi e spesso avulsi dalle realtà territoriali,si potrebbe valutare l’ipotesi di isitituire 36 Länder sul modello tedesco“ ”

di Pietro Agen

Si procede, sia a livelloregionale che naziona-le, verso l’abolizione

delle Province, enti che nel-l’immaginario collettivovengono visti come esem-

pio di inutilità per antonomasia. Ci chiedia-mo: è proprio così o forse stiamo correndoin una direzione che creerà più problemi diquanti ne risolva e che determinerà più costiche risparmi? La nostra è una semplice domanda a cui cer-cheremo di dare una risposta sensata, senzafarci guidare da dogmi politici o da pregiudi-zi ancestrali. Entriamo nel concreto del pro-blema con una prima considerazione di cui,per la verità, non ci è parso di aver colto al-cun approfondimento: l’intero sistema Italiasi è mosso, da sempre, in una logica legataalle Province, a prescindere dalle competen-ze specifiche che alle stesse venivano attri-buite. I codici postali, i prefissi telefonici, lePrefetture, le Questure, i comandi territorialidei diversi corpi di Polizia, le Camere diCommercio hanno avuto nelle province unpreciso punto di riferimento, questo credosia innegabile. Cosa accadrà ora non è datosaperlo, ma una cosa è certa: per quanto be-ne possa andarci, ci aspettano anni e anni diriorganizzazione a tutti i livelli, augurandociche la riorganizzazione, come purtroppospesso capita, da noi non si trasformi in con-fusione. Un altro aspetto crea in noi profon-da inquietudine: cosa nascerà al posto delle

be più logica, avviandoci finalmente sullastrada delle riforme, l’abolizione non solodelle Province ma anche delle Regioni, conla conseguente creazione, in sostituzione dientrambe, di 36 Länder, come avviene inGermania. Una proposta folle? Non credia-mo, anche perché, nonostante se ne parlipoco , è a tutti noto il disastro creato dalleRegioni al sistema economico nazionale,con scelte che soprattutto nei settori dellaSanità e del Turismo hanno rasentato la fol-lia! Forse, ma mi rendo conto che con l’at-tuale situazione politica c’è poco da sperare,sarebbe intelligente approfondire i temi conun confronto serio ed aperto e poi assume-re le doverose decisioni. So che non sarà co-sì, ma permettetemi di sognare di vivere inuna nazione governata in modo non dico in-telligente ma almeno normale, e concedete-mi il diritto di poter dire alla mia nipotina,quando sarà grande: “Il nonno l’aveva dettoche stavano facendo una grande...” Mi fer-mo, ai bambini le brutte parole non si inse-gnano.

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province? Aree me-tropolitane, consorzidi comuni, questi itemi attualmente indiscussione in Sici-lia, ipotesi, per altro inavanzato stato di gestazio-ne, che ci fanno temere che alla fine delpercorso potremmo trovarci invece checon le attuali nove, con 12 o 15 o persino18 province, a cui però, questo è importan-te, avremo attribuito un nome diverso. Lospirito così sarà salvo e potremo affermaresenza tema di smentita: abbiamo tagliato leProvince! Credo ci sarà qualche probleminoin più, concedetemi la cattiveria, a dimostra-re, come ritengo i cittadini giustamente vo-gliano, di aver ridotto le spese e di aver mi-gliorato i servizi. Forse, e sottolineo il forse,con un poco di demagogia in meno e con unpoco di lungimiranza in più, si sarebbe po-tuto trasformare la Provincia in un organismodi secondo grado, con la partecipazione deicomuni e quindi con il taglio delle varie pre-bende politiche e addirittura con il trasferi-mento di nuove competenze da parte di Re-gioni che appaiono, spesso, troppo lontaneed avulse dalle realtà territoriali. Vedremo,purtroppo a posteriori, se le nostre paure so-no giustificate, certo sarebbe triste dover par-lare di occasione perduta. Abbiamo usato non a caso il termine occa-sione perduta perché uno studio della Socie-tà Geografica Italiana ha recentemente solle-vato il tema della suddivisione territoriale peraree omogenee, evidenziando come parreb-

522 NOVEMBRE 2013

affari cittadiniimpresainforma

Frenetica attività nelle ultime ore per rendere equo e ragionevole il regolamento della Taresed evitare che imprese ed esercizi commerciali si trovassero di fronte ad aumenti spaventosi“ ”

domestiche e non domestiche classificate,quest’ultime secondo una tabella propostadal ministero ma modificabile dal ConsiglioComunale, le riduzioni, esenzioni ed agevo-lazioni che si possono applicare nelle variefattispecie. Insomma si tratta di una “vestito”da poter confezionare in relazione alle pecu-liarità del mondo produttivo pur, ovviamen-te, nel rispetto di parametri e vincoli norma-tivi. Purtroppo, vista la ristrettezza dei tempi, nonè stato possibile stabilire il principio per cuiapplicare la TARES in modo differenziato perle diverse aree di uno stesso compendio pro-duttivo. La tariffa, ad esempio, per l’areadeposito annessa ad una qualsiasi attivitàsarebbe dovuta essere inferiore a quellaapplicata per l’area di vendita. Quello che siè ottenuto, oltre a contenere l’aumento, è lapossibilità di cumulo delle agevolazioni eriduzioni, proprio per incoraggiare compor-tamenti virtuosi in capo agli operatori ed al

Tassa sui rifiuti, evitato il peggio

di Francesco Sorbello

Vittoria di Conf-commercio Cata-nia, unica associa-

zione ad opporsi aCatania alla TARES, lanuova tassa sui rifiutiche avrebbe comportatoaumenti non inferiori al40% per gli esercizi com-

merciali e le imprese in generale, per arriva-re ad oltre il 100% per alcune categorie mer-ceologiche. Possiamo, quindi, dire che si chiamerà TARESma si leggerà TARSU. Infatti dopo la fortepresa di posizione dell’associazione commer-cianti di Catania, con in testa il PresidenteSaguto ed il vice direttore provincialeSorbello, il Consiglio Comunale ha immedia-tamente sospeso la trattazione del regola-mento TARES e delle relative tariffe, permet-tendo alle commissioni consiliari e allo stes-so Assessore al Bilancio di inserire unanorma transitoria secondo la quale nel 2013verranno applicate tariffe secondo la struttu-ra meno onerosa della TARSU, mentre per il2014 si aspettano novità legislative. Gliaumenti sarebbero stati spaventosi per leimprese ed avrebbero eroso ancora il potered’acquisto delle famiglie, già decimato dallacrisi e dalla disoccupazione. L’aumento,quindi ci sarà ma contenuto al 9,5%. Grazieall’azione di Confcommercio le famiglie cata-nesi potranno disporre complessivamente dioltre tre milioni di euro, somma che sarebbestata versata alle casse comunali se si fosserimasti a TARES e che invece potrà esseredestinata agli acquisti natalizi.Il Consiglio Comunale approva il regolamen-to della TARES ma applicherà, quindi, loschema della TARSU. La ConfcommercioCatania, anche nelle ultime ore, nell’ambitodi un susseguirsi frenetico di incontri, telefo-nate, invio di sms ed e mail ha cercato diriportare nell’ambito di criteri di ragionevo-lezza e giustizia la tassa sui rifiuti e servizi edin particolare il regolamento TARES, chegrava su residenti ed imprese. Secondo lanormativa di riferimento, in particolare l’art.14 della legge 201 del 2011 e le linee guidaministeriali, ridisegnare l’ambito e le modali-tà di applicazione della tassa spetta alConsiglio Comunale. Il regolamento prende in esame le utenze

fine di incentivare il più possibile il recuperodei rifiuti. Si è lavorato inoltre per ridurre al5% il parametro proposto di aumentare del100% la tariffa nel caso di occupazione tem-poranea o stagionale, fattispecie che interes-sa ristoratori e pub in particolare. Si dovreb-be, inoltre, poter usufruire di una riduzioneper il recupero di vetro e lattine sino a 10centesimi al KG, norma che dovrebbe valere,secondo quanto chiesto da Confcommercio,anche per il recupero del cartone da imbal-laggio. Tutte questioni, che in verità, l’ammi-nistrazione avrebbe dovuto affrontare neimesi scorsi. Ma dall’assessorato competentenon c’è stato alcun coinvolgimento per cuipossiamo dire che si è persa un’occasioneper fare un buon lavoro. Solo grazie alla sen-sibilità della I e II commissione consiliare,presiedute rispettivamente da Enzo Parisi eMichele Failla, si è riuscii a stabilire una fatti-va collaborazione e ad ottenere le modificheal regolamento

6 22 NOVEMBRE 2013 impresainforma

associazione

periferie della città ed enfatizzando invece ilruolo che deve avere il commercio del cen-tro storico e dell’area urbana consolidata, co-sì come sui BRT abbiamo tenuto alti i toniper evitare la loro allocazione in strade ina-datte per dimensioni. In questi giorni siamointervenuti anche per apportare modifichesostanziali al regolamento TARES, che percome predisposto riteniamo che non rispon-da a criteri di equità e ragionevolezza. Vo-gliamo stare sempre più vicini ai nostri col-leghi che dovranno essere certi di poter con-tare su questo nuovo gruppo dirigente del-l’associazione. Siamo una squadra forte per-ché assolutamente libera e senza vincoli po-litici».L’Associazione Commercianti di Catania èstata interlocutore costante dell’amministra-zione comunale e non sono mancati neglianni scorsi le polemiche, gli scontri e persi-no le manifestazioni di protesta per via diuna mancanza di dialogo e condivisione. «Abbiamo sempre detto – afferma FrancescoSorbello vice direttore di provinciale diConfcommercio – che è indispensabile col-laborare l’Amministrazione comunale nell’in-teresse della città. Al sindaco Bianco abbia-mo assicurato la nostra collaborazione dalprimo momento, speriamo che i suoi asses-sori colgano questa nostra disponibilità, an-che per evitare contenzioso. Tutte le grandiquestioni e pianificazioni della città dovran-no essere affrontate dalla nuova amministra-zione e saranno un banco di prova per i rap-porti tra Amministrazione e mondo delle im-prese. Dal PRG al Piano del Porto, dalla pia-nificazione commerciale alle questioni dimobilità i temi da affrontare saranno decisi-vi per il nostro futuro: l’Amministrazione do-vrà confrontarsi con le parti sociali. Abbiamomesso in piedi una squadra di imprenditori,in gran parte rinnovata, pronta a supporta-re l’attività dell’Amministrazione in modo co-struttivo, non facendo mancare il contribu-to di idee, che sarà quello di imprenditori li-beri e senza vincoli. Come sempre giudiche-remo solo per il merito delle cose che ver-ranno proposte e realizzate».

Nel corso dell’affollata assemblea deisoci di Confcommercio, presiedutada Domenico Ferraguto, Presidente

del CCN Etnea, è stato eletto il gruppo diri-gente dell’Associazione Commercianti di Ca-tania, sodalizio nato nel novembre del 1945.Confermato alla Presidenza Giovanni Sagu-to, che ha guidato l’associazione nell’ultimoquadriennio. Fanno parte della nuova Giun-ta: Nino Bonaccorso, Anna Cavallotto, Mar-zio D’Emilio, Luis Laudonia, Salvo Leonardi,Grazia La Malfa, Ugo Longobardo e Massi-mo Magrì. Una squadra che rappresenta al-cuni dei principali settori merceologici checompongono la rete distributiva di Catania eche sarà coordinata anche dal vice direttoreprovinciale Francesco Sorbello. Nel corso dell’intervento programmatico Sa-guto, che presiederà l’associazione nel pros-simo quadriennio, ha delineato un bilanciodelle attività svolte, rivendicando, tra l’altro,il merito di avere fatto sentire la voce del-l’associazione su alcune questioni cardiniper la Città: PRG, Piano Commerciale e Pia-no generale del Traffico. «Il voto dell’Assemblea – ha affermato Gio-vanni Saguto - ha voluto riconfermarmi allaPresidenza dell’Associazione Comunale(As.Com.) Confcommercio Città di Catania,quasi a testimoniarmi la necessità di fare an-cora di più di quello che nei passati quattroanni e mezzo siamo stati in grado di fare, edico siamo perché ho cercato di condivide-re quanto più possibile con i componenti laGiunta, i quali in massima parte si sono spe-si in modo ammirevole e disinteressato perrendere il massimo contributo possibile nonsolo al commercio della Città, ma alla Cittàstessa nel suo insieme. Questa Giunta saràaffiancata anche dall’appoggio di specificiconsulenti e collaboratori, sempre della fa-miglia Confcommercio, che per particolarimaterie come il Turismo, l’Imprenditoria gio-vanile, l’Energie rinnovabili, Welfare e Salu-te, potranno avere specifiche deleghe perconfrontarsi con le eventuali controparti e ri-ferire pareri e consigli in merito. Come piùvolte auspicato ci daremo un ulteriore com-

Ascom Catania, vertici rinnovati Riconfermato Giovanni Saguto

pito, che ritengo essenziale per la vita e losviluppo della nostra Associazione, quello diattivare un sistema rapido di comunicazioneattraverso il web, con e-mail o sms, tra l’Or-ganizzazione e tutti gli associati».Non c’è città senza commercio e il commer-cio non può vivere in una città degradata onon attraente. Questo il leitmotiv di Conf-commercio, che ne ha fatto la sua mission.Come sottolinea ancora il neo presidente Sa-guto: «Per questo motivo, in questi anni, ab-biamo prestato forte attenzione, così comefaremo nel futuro, non solo al commercio insenso stretto ma all’intero Sistema Città. Ab-biamo condotto battaglie per la città, batta-glie di civiltà e di rispetto per il Sistema Cit-tà nel suo complesso. Per questo motivo lanostra è stata un’esperienza entusiasmante.Il nostro intervento sul PRG è stato così de-terminante per portare alla ribalta il pericolodi cementificazione del lungomare, schieran-doci contro tutto e tutti, contro la politica enon solo. Anche sul Piano commerciale ab-biamo stoppato la previsione di un numeroillimitato di nuovi centri commerciali nelle

Il presidente uscente è stato rieletto alla guida dell’Associazione commercianti cittadina: «Siamouna squadra libera e senza vincoli politici». I nomi degli altri imprenditori in Giunta ”“

Giovanni Saguto

722 NOVEMBRE 2013

area legaleimpresainforma

di Chiara Corsaro

Il contratto di fran-chising può prevede-re una durata inde-

terminata o determina-ta, in quest’ultimo casol’art. 3 comma 3 della

L.n. 129/2004 (legge sull’affiliazionecommerciale) prevede che il terminenon può comunque essere inferiore atre anni, questo per garantire all’affiliatoun congruo periodo di tempo per am-mortizzare l’investimento effettuato, salviovviamente i casi di risoluzione anticipataper inadempimento di una delle parti.Nella quasi totalità dei casi, l’affiliante impo-ne all’affiliato determinati standard di pro-duzione o vendita al fine di garantire la tu-tela dell’immagine del proprio marchio e deiprodotti stessi. Tra queste condizioni si an-noverano quelle relative alle caratteristicheche i locali di vendita devono presentare, inrelazione al loro arredamento, alla loro ubi-cazione, altre riguardano l’abbigliamento cheil personale dipendente deve indossare, il ti-po di pubblicità da realizzare ecc.A tale fine, è previsto che l’affiliante possa ef-fettuare un controllo sul rispetto di tali stan-dard qualitativi, e in caso di riscontro di gra-vi violazioni, spesso contrattualmente prede-terminate, può condurre anche allo sciogli-mento del rapporto di affiliazione.In ordine alla sede dell’attività, la legge pre-scrive che l’affiliato non possa trasferirla al-trove senza il previo consenso dell’affiliante,salvo casi di forza maggiore. È inoltre stabili-to che, anche dopo lo scioglimento del con-tratto, l’affiliato debba osservare e fare osser-vare al proprio personale dipendente la mas-sima riservatezza in ordine all’oggetto del-l’affiliazione commerciale.All’interno del contratto può anche essereprevista l’imposizione del prezzo di ven-dita dei singoli prodotti o dei servizi, con illimite che questo non possa mai essere infe-riore al prezzo sopportato dall’affiliato perl’acquisto del prodotto o la fornitura del ser-vizio, tenuto conto dei costi di gestione e

Il contratto di franchising, duratafunzionamento e cessazione

delle imposizioni fiscali.Inoltre, nella stragrande maggioranza deicontratti di affiliazione, è inserita la cosiddet-ta clausola di esclusiva che, quando è reci-proca, da un lato tutela l’affiliante imponen-do all’affiliato di non effettuare all’interno de-gli stessi locali commerciali la vendita o lafornitura di servizi diversi da quelli oggettodel contratto di franchising, dall’altro tutelal’affiliato garantendogli che all’interno dell’a-rea territoriale in cui opera nessun altro ope-ratore commerciale venderà gli stessi beni oeffettuerà la prestazione dei medesimi servi-zi. Ma la suddetta clausola può anche nonessere reciproca, e ciò si verifica quando l’af-filiante si riserva la facoltà di effettuare lavendita o la fornitura di servizi all’internodella medesima area territoriale, attraversoaltri affiliati o propri punti vendita. In ognicaso la clausola di esclusiva, non avendo na-tura essenziale nel rapporto contrattuale, peravere efficacia, deve essere sempre contrat-tualmente prevista.Per lo sfruttamento del marchio e dell’insie-me di conoscenze dell’affiliante, l’affiliato ètenuto a corrispondere un corrispettivo indenaro che può essere previsto sia sottofor-ma di contributo una tantum (front fee)da versare all’atto di ingresso, sia sottoformadi versamento periodico di una somma

predeterminata (royalty) o calcolata sulla ba-se dei volumi di affari realizzati dall’affilia-to. Le parti possono comunque prevedereanche l’applicazione di un sistema misto,che comporta il versamento di un con-tributo iniziale unitamente alla corre-sponsione di una somma periodica.Il mancato rispetto delle previsioni con-trattuali comporta l’applicazione dellenorme generali in materia di inadempi-

mento delle obbligazioni; inoltre, l’art. 8della legge sul franchising stabilisce che,

nel caso in cui in fase precontrattuale o du-rante l’esecuzione del contratto siano state

fornite informazioni false da una delle parti,il rapporto è annullabile e la parte danneg-giata ha diritto a richiedere il risarcimento deidanni.In ordine alle cause di cessazione dei rap-porti di franchising, trovano chiaramente ap-plicazione le previsioni generali di legge, maspesso, in virtù dell’autonomia contrattualeprivata, le parti regolamentano preventiva-mente all’interno del contratto particolaricause di cessazione dello stesso.È infatti molto utilizzata la previsione di unaclausola risolutiva espressa che opera alverificarsi di determinate condizioni quali, atitolo esemplificativo: mancata osservanza daparte dell’affiliato degli standard qualitativiimposti dall’affiliante, sfruttamento illecitodel marchio da parte dell’affiliato, cessazionedella disponibilità dei locali da parte dell’af-filiato oltre un determinato limite di tempo,mancata costituzione della fideiussione ban-caria richiesta entro un determinato termineecc.A conclusione della breve disamina condot-ta, appare evidente come, nonostante lo sco-po della legge sul franchising sia quello direalizzare un’eguaglianza contrattuale tra leparti, purtroppo questo nella realtà moltospesso non si realizza a causa della sostan-ziale diversità delle posizioni economi-che delle parti contraenti che si traduce nel-l’imposizione da parte dell’affiliante di unaregolamentazione che l’affiliato finisce persubire passivamente.

Le norme che regolano l’affiliazione commerciale evidenziano una disuguaglianzatra le parti determinata dalle differenti posizioni economiche dei contraenti“ ”

di Nino Barberi

Con la crisi economica e finanziaria cheattanaglia l’economia italiana in ge-nere, e quella catanese in particolare,

moltissimi imprenditori sono stati costretti arestare indietro nel pagamento dei contributipensionistici. Cosa succede in questi casi?Qual è la procedura?L’Inps, prima di effettuare l’iscrizione a ruoloe la conseguente riscossione coattiva a mez-zo di cartella esattoriale, procede nel tentati-vo di riscuotere bonariamente detti importi,con relative sanzioni ma senza aggi e speseesattoriali, inviando comunicazioni finalizza-te da un lato a consentire il tempestivo ac-certamento delle omissioni contributive edall’altro la regolarizzazione da parte delcontribuente.In sostanza tramite questi “avvisi bonari”l’Inps, con l’avviso, segnala i contributi do-vuti e non pagati alla scadenza (o versati inritardo) relativamente all’anno in corso, aquello precedente o ad anni pregressi (nei li-miti della prescrizione), accertati d'ufficio otramite l'attività di vigilanza.L'avviso di pagamento, che ha valore di attointerruttivo dei termini di prescrizione, mettesubito sull’avviso il contribuente che dovrà,entro i successivi trenta giorni:• Procedere al pagamento dell'intero debitomediante modello F24 utilizzando la codeli-ne indicata a margine dell'Avviso stesso, qua-lora ritenga fondato l’avviso;• Contestarlo davanti agli Organi competen-ti, qualora ritenga che gli addebiti contenutinell'avviso stesso siano totalmente o parzial-mente infondati.• Chiedere la dilazione del pagamento, senon in grado di pagare in unica soluzione.Nel complesso la procedura ha funzionatoma dal 2013 si profilano preoccupanti novi-tà: l’avviso bonario non sarà più spedito aldomicilio del contribuente ma l’INPS si limi-terà, per i lavoratori autonomi iscritti alle ge-

stioni degli artigiani e commercianti allapredisposizioni degli “avvisi” mettendoli adisposizione dei contribuenti “on line” , al-l’interno del Cassetto previdenziale Artigianie Commercianti.Dovranno essere i contribuenti a farsi caricodi questo ulteriore adempimento: chiedere ilPIN all’INPS e periodicamente andare a con-trollare la propria posizione!Fa rabbia sapere che hanno imposto l’obbli-go a tutte le imprese di munirsi di PEC pro-prio per facilitare le comunicazioni tra Pub-blica Amministrazione ed imprese.ed oraquello che dovrebbe essere un conseguenteadempimento a carico del Settore Pubblico ,cioè la spedizione dell’avviso con PEC (quin-di senza alcun costo), viene completamente“evaso”.

Trascorsi 30 giorni senza che il contribuenteabbia posto in essere uno di tali comporta-menti, l'Inps procederà alla iscrizione a ruo-lo a mezzo di cartella esattoriale (cioè alla se-gnalazione telematica del credito alla conces-sionaria per l'emissione della relativa cartellaesattoriale, con ulteriori costi).Il nostro Paese è quello in cui il Total tax ra-te è pari al 65,8% : a che percentuale dovre-mo arrivare per avere una Pubblica Ammini-strazione al servizio dei cittadini?Per facilitare il pagamento delle imposte laGermania è all'89° posto, superata alla gran-de dalla Danimarca (12° posto) e dal RegnoUnito (14°). Norvegia (17), Finlandia (21), Ir-landa (6), Francia (52°). L'Italia è l'ultima:138° su 189 Paesi esaminati.Si, la ripresa è proprio vicina!

8 25 OTTOBRE 2013 impresainforma

area fiscaleInps, avvisi bonari per i contributipensione: istruzioni per l’uso

Pronti per essere consultati al Cassetto previdenziale Artigiani e Commercianti gli avvisi bonari per i lavoratori autonomi iscritti alle gestioni degli artigiani e commercianti“ ”

922 NOVEMBRE 2013

area fiscaleimpresainforma

di Caterina Cannata

Entro il prossimo 2 di-cembre (il 30/novem-bre cade di sabato) va

versata la 2° o unica ratadell’acconto delle imposte

dovute per l’anno d’imposta 2013.La legge di conversione del D.L. 76/2013 (ilcosiddetto Decreto Lavoro) ha modificato lamisura degli acconti per chi intende effettua-re il versamento con il metodo storico. Inparticolare:• Per le persone fisiche l’acconto Irpef ed Irapdovuto a partire dal 2013 (quindi anche per iprossimi esercizi) è elevato dal 99% al 100% • Per i soggetti Ires l’acconto Ires e l’accontoIrap è elevato dal 100% al 101% ma limitata-mente all’esercizio in corso al 31 dicembre2013.Riepiloghiamo di seguito le regole con cui ef-fettuare i calcoli per determinare il secondoacconto di imposte con il metodo storico.Irpef (Imposta sul reddito delle personefisiche)Seguendo “il metodo storico”, gli acconti Ir-pef vengono calcolati considerando i risultatireddituali dell’anno precedente: l’acconto èpari al 100% del Rigo RN33 del Modello Uni-co (rigo differenza) e:

Imposte 2013: secondarata da ricalcolare

Il Decreto Lavoro ha modificato la misura degli accontiper chi effettua il versamento con il metodo storico“ ”

cedente esercizio, facendo riferimento all’im-porto indicato al rigo RN17 del Modello uni-co 2013 (“ Ires dovuta o differenza a favoredel contribuente”) ed è effettuato in due ra-te, salvo che il versamento da eseguire allascadenza della prima non superi i 103 euro.In questo caso, il 40% dell’acconto dovuto èversato alla scadenza della prima rata e il re-siduo importo alla scadenza della seconda,cioè entro l’ultimo giorno dell’undicesimomese successivo a quello di chiusura del pe-riodo d’imposta cui si riferisce la dichiarazio-ne.Le società di capitali dovranno, quindi, rical-colare l’Ires dovuta in acconto con la mag-giorazione prevista e sottrarre il primo ac-conto già versato con modello F24 codice tri-buto 2001. L’importo così determinato dovràessere versato con il codice tributo 2002.Irap (Imposta regionale sulle attività pro-duttive)L’Irap, ove dovuta, va ricalcolata consideran-do il 100% e il 101%, rispettivamente per lepersone fisiche e per i soggetti Ires, del rigoIR21 del modello dichiarativo Irap 2013 me-no il primo acconto già versato con modelloF24 codice tributo 3812. In questo caso il co-dice tributo da utilizzare sarà il 3813.Nella determinazione dell’acconto con il me-todo storico si dovrà anche tenere conto del-le modifiche apportate dalla Legge Finanzia-ria 2013, che ha modificato l’art. 164, Tuir, ecioè la riduzione al 20% della percentuale dideducibilità dei costi relativi ai veicoli utiliz-zati da imprese e lavoratori autonomi a par-tire dal 2013. Relativamente ai veicoli con-cessi in uso promiscuo ai dipendenti, la per-centuale di deducibilità è passata dal 90% al70%. Le nuove percentuali di deducibilità(20% e 70%) devono essere tenute in consi-derazione ai fini della determinazione degliacconti Irpef e Ires dovuti per il 2013, do-vendo essere assunta, quale imposta del pe-riodo precedente (2012), quella che si sareb-be determinata applicando tali percentuali.Sono rimaste invece immutate le percentualidi deducibilità dei costi relativi ai veicoli uti-lizzati da agenti/rappresentanti (80%) e daicontribuenti minimi (50%).Se per il calcolo dell’acconto si volesse adot-tare il metodo previsionale invece del meto-do storico, nel caso in cui si presuma di con-seguire un reddito nel 2013 inferiore a quel-lo del 2012 ovvero se sono stati sostenutioneri deducibili in misura superiore, è ne-cessario che venga determinata l’impostapresunta per l’anno 2013. Se il contribuente che ha applicato questocriterio dovesse successivamente verificare insede di determinazione del saldo 2013 (Uni-co 2014) l’insufficienza del versamento effet-tuato, è opportuno che proceda al ravvedi-mento operoso dei minori acconti versati.

• se l’importo del rigo RN33 è inferiore a51,65 euro, il contribuente non deve effet-tuare il versamento dell’acconto per l’anno incorso;• se l’importo del rigo RN33 è superiore a51,65 euro ma inferiore a 257,52 euro, l’ac-conto deve essere pagato in unica soluzioneil 2 dicembre;• se l’importo del rigo RN33 è superiore a257,52 euro è necessario versare l’acconto indue rate: il 40% da versare contestualmenteal saldo dell’anno precedente e il 60% entroil 2 dicembre 2013. L’aumento della misura degli acconti chel’art.11 del DL 76/2013 ha disposto produceeffetti esclusivamente sulla 2° o unica rata diacconto. Quindi, per determinarne corretta-mente l’ammontare è necessario:1. Determinare l’acconto complessivamentedovuto nella misura del 100% dell’impostadovuta per il periodo d’imposta precedente(rigo RN33)2. Sottrarre quanto eventualmente versato co-me primo acconto con il codice tributo 40333. Versare l’importo così determinato con ilcodice 4034 entro il 2 dicembre.Ires (Imposta sul reddito delle società)L’importo dell’acconto Ires deve essere cal-colato per il 2013 nella misura del 101% diquanto dovuto a titolo d’imposta per il pre-

10 22 NOVEMBRE 2013 impresainforma

delegazioniGiarre, eletto il nuovo direttivo«Confcommercio si è armata»

Il presidente Armando Cutuli: «Saremo aggressivi e determinati nel chiedere ed attuareiniziative a favore della città, che ha ancora grandi potenzialità inespresse» ”“

un’azione di sindacato con la finalità di rida-re centralità a Giarre rispetto all’hinterland ri-portando i servizi, come ad esempio la sani-tà, la giustizia, la riscossione dei tributi di cuila cittadina è stata negli ultimi anni spogliatadall’incapacità e l’indifferenza della classe po-litica: «Giarre e Riposto sono il centro di unvasto hinterland – dice il neo presidente - ecome tale deve offrire servizi fondamentaliper il cittadino. Non è un caso che parlo dientrambi i comuni: la mia azione, assieme aquella del direttivo, sarà anche mirata all’uni-ficazione dei due centri che sono geografica-mente uniti e complementari per peculiaritàed offerta anche turistica. Sono ben consape-vole che alcuni servizi che la nostra comuni-tà ha perso sarà difficile riottenerli ma noi lot-teremmo con determinazione per riprender-celi. Come nella foto che abbiamo realizzatonon appena eletti, siamo metaforicamente ar-mati fino ai denti, saremo aggressivi nella no-stra azione, ovviamente nel rispetto delle re-gole e dei ruoli. Attraverso queste azioni, ri-portando Giarre al centro degli interessi, cer-tamente il commercio ne avrà indirettamenteun grande beneficio. Ovviamente le nostreazioni saranno rivolte anche al commercio ealla sua evoluzione; rispetto al passato è cam-biato il rapporto con la clientela e lavoreremoper rendere i negozi più accoglienti».

Cutuli annuncia inoltre un’importante ed im-minente incontro: «Sarà organizzato dalla no-stra associazione dove chiederemo la parteci-pazione ai nostri soci, alle forze dell’ordine,agli amministratori comunali, ai gruppi politi-ci, alle associazioni socio-culturali, alle altreassociazioni di categoria e a tutti quei sogget-ti pubblici e privati che operano per e sul no-stro territorio. Con loro faremo il punto dellasituazione e chiederò la collaborazione persvolgere tutte quelle attività necessarie per ri-dare lustro a questa città che merita e che haancora grosse potenzialità inespresse. Sottoli-neo inoltre l’importanza del nascente consor-zio dei comuni che sta sorgendo nel miglioredei modi, ossia attraverso la spontanea vo-lontà di aggregazione dei sindaci delle realtàterritoriali delle province di Catania e Messi-na che guardano al consorzio come unagrande opportunità». Infine, a proposito dell’imminente arrivo del-le festività natalizie, Cutuli afferma: «Sebbeneil nostro insediamento arriva solo a ridossodelle feste, faremo il possibile per offrire agliacquirenti e alla cittadinanza una città acco-gliente. Prevediamo anche di realizzare unmercatino di Natale nelle vie contigue delcentro storico, sicuramente più adatte percreare scenari di una suggestiva atmosfera difesta».

di Armando Castorina

Dopo otto mesi di vacatio è stato elet-to presidente della delegazione giar-rese di Confcommercio Armando Cu-

tuli. L’elezione, nella più importante associa-zione di categoria che raggruppa le attivitàcommerciali, è arrivata dopo la votazione amaggioranza di un importante numero di as-sociati. All’assemblea hanno presenziatoFrancesco Sorbello, vice direttore provincialedi Confcommercio Catania e Mario Russo,presidente di Confcommercio Acireale ecomponente della Giunta provinciale: en-trambi hanno sottolineato quanto sia impor-tante, per gli imprenditori, camminare assie-me soprattutto nei momenti di difficoltà edhanno evidenziato le sofferenze del compar-to commerciale oltre all’importanza e delcommercio nella città proponendo agli inter-venuti di immaginare una comunità senza inegozi. Assieme al presidente è stato eletto anche ildirettivo che risulta cosi composto: FrancescoCandido, Salvo Cantarella, Armando Castori-na, Gaetano Finocchiaro, Salvo Lizzio, LuciaPennisi, Orazio Puglisi, Alessandra Raciti. Cutuli, titolare di un negozio nel centro stori-co, che è già stato presidente Confcommerciotra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90 e nelperiodo a cavallo del 2000, intende svolgere

1122 NOVEMBRE 2013

associazioniimpresainforma

Autotrasporto, fermodal 9 al 13 dicembre

giorni con i rappresentanti del Governo. Ades-so viene rilanciata la protesta, che si arricchiscedi contenuti locali, come l’Ecobonus incentivoper le autostrade del mare.Piu volte FAI Conftrasporto Sicilia, attraverso ipropri dirigenti, ha richiesto che i trenta milio-ni stanziati dal Governo per il contributo al tra-sporto combinato strada-mare per il 2011(Contributi che non vengono erogati per man-canza del decreto attuativo e la probabile boc-ciatura da parte della UE) vengano devolutiper l’ecobonus 2010, raddoppiandone così lostanziamento. A questa richiesta si è aggiuntola scorsa settimana anche il sostegno e l’invitodell’associazione dei trasportatori Aias.L’azione di fermo in Sicilia potrebbe avere con-seguenze più importanti e una maggiore par-tecipazione a causa delle azioni di protestaproclamate da altre categorie produttive i cosi-detti “Forconi” che avevano proclamato azioniproprio nella settimana dal 9 al 13 dicembre.Riporto infine un passaggio del comunicatoStampa del Presidente Regionale Agrillo checentra questioni fondamentali per l’autotra-sporto: «Siamo coscienti che fermare i tir equi-vale a paralizzare l’economia, non sono sicilia-na ma italiana, è però impossibile accettare atesta bassa una legge di stabilità che prevedetagli di risorse per il settore senza indicare al-cuna soluzione concreta di crescita e sviluppo,o di semplice sostegno . È noto a tutti che le

Proclamato lo stop a livello nazionale. Adesione compatta anche a livello territoriale. Assemblea FAI ”“

di Giovanni Rinzivillo

Èstato proclamato il fermo nazionale del-l’autotrasporto dalle ore 00 di lunedì 9dicembre fino alle ore 24 di venerdì 13

dicembre. Il Comitato Esecutivo di Unatras haratificato la decisione assunta dalla Presidenzadopo l’incontro con il sottosegretario Girlandae, in più, trova al suo fianco anche Anita. In-somma, questa volta l’autotrasporto è unito ecompatto.Le motivazioni sono note: il taglio del rimbor-so delle accise, l’assoluta incertezza sulle risor-se destinate al settore con particolare riferi-mento agli interventi per il contenimento delcosto del lavoro, la mancata emanazione deiprovvedimenti richiesti sulla riforma dei poteriassegnati all’Albo, l’assenza di iniziative con-crete per arginare il fenomeno del cabotaggioabusivo praticato dai vettori esteri.È chiaro che il dialogo rimane la via privilegia-ta al fine di trovare soluzioni possibili e, conquesto intento, Unatras e Anita hanno richiestoun incontro urgente con la Presidenza del Con-siglio dei MinistriA livello territoriale le associazioni degli auto-trasportatori siciliane sono unite nell’aderire alfermo dell’autotrasporto proclamato per ilprossimo dicembre. Alcune realtà avevano giàproclamato un fermo regionale alla fine di ot-tobre, sospeso in attesa degli incontri di questi

imprese dell’autotrasporto soffrono ormai daanni, gli incentivi governativi su gasolio, auto-strade e intermodalità, a malapena permettonoalle aziende di sopravvivere».Dello stesso tenore l’intervento del SenatoreGibiino, capogruppo FI-PDL in commissioneLavori Pubblici e Trasporti: «Il Governo inter-venga prontamente per scongiurare il fermodell’autotrasporto. L’economia nazionale nonpuò sopravvivere a una paralisi del sistema deltrasporto merci. Le problematiche evidenziatedalle associazioni di autotrasporto sono difondamentale importanza per la sopravvivenzadelle imprese del settore e devono essere af-frontate con grande senso di responsabilità.L’Esecutivo incontri immediatamente i rappre-sentanti dell’autotrasporto».La FAI Conftrasporto Sicilia apre al confrontocon un Assemblea degli Autotrasportatori, il23 novembre, alle ore 10 nella Segreteria FAISicilia in Corso Sicilia 111 a Catania. L’incontrosi innesta in un momento particolarmente de-licato per le imprese di autotrasporto sicilianesferzate da anni di crisi e calo dei traffici e al-la vigilia di un fermo nazionale dove si riven-dicano misure fondamentali per la sopravvi-venza del settore. L’appuntamento servirà perraccogliere un feedback dal territorio, elabora-re proposte utili per il prossimi tavoli con ilGoverno Nazionale e organizzare l’azione difermo.

12 22 NOVEMBRE 2013 impresainforma

confnotizie

Presentata l’iniziativa promossa dalle associazioni del Sistema antiracket antiusuraConfcommercio. Sono 23 gli istituti scolastici coinvolti, per un anno intero“

“I colori della legalità”, scuole in campo per dire no alle mafie

”Presentato nella sede

di ConfcommercioCatania il progetto I

colori della legalità, soste-nuto dall’associazione an-timafia “Ugo Alfino”, incollaborazione con il Prov-veditorato agli Studi di Ca-tania e il patrocinio dell’as-sessorato regionale alla Fa-miglia, alle Politiche socia-li e al Lavoro.Un percorso che vedrà co-involti gli studenti di 23istituti scolastici della pro-vincia di Catania nell’am-bito della campagna svoltaall’interno delle scuole dalle associazioniantiracket–antiusura del Sistema Confcom-mercio. A presentare il progetto sono stati ilpresidente dell’associazione antiracket–an-tiusura “Ugo Alfino” Maurizio Squillaci e lecomponenti del direttivo Delia Ginardi,Giusi Taccia e Katia Raciti, insieme con lareferente del Provveditorato agli Studi An-gela Rapicavoli davanti a una folta rappre-sentanza di delegati degli istituti che hannoaderito all’iniziativa. «Il progetto – ha spie-gato il presidente Squillaci - nasce a segui-to di un serio e continuo lavoro progettua-le della “Ugo Alfino” in collaborazione conl’Associazione nazionale magistrati, Ammi-nistrazioni, dirigenti scolastici, compagnieteatrali, gruppi musicali, comunità parroc-chiali, agenzie sportive, interagendo conogni agenzia del territorio. L’obiettivo èquello di far riflettere i giovani sul fenome-no delle mafie creando e ponendo in esse-re le basi della legalità nel nostro tessutosociale e sviluppando una vera cultura chesi contrappone alle mafie. Da sempre èquesta la mission delle associazioni antirac-ket del Sistema Confcommercio».I colori della legalità si rivolge agli studentidelle scuole di ogni ordine e grado di Cata-nia e provincia, che potranno parteciparecon piena autonomia espressiva, come clas-si o gruppi di studenti. Il progetto si artico-la in tre sezioni distinte. La prima è rivoltaagli studenti delle classi V degli istituti pri-mari di primo grado: attraverso elaborati ditipo artistico (disegni, manifesti, foto, colla-ges realizzati con tecniche espressive diver-

se) gli studenti espri-meranno cos’è perloro la legalità. La se-conda coinvolge stu-denti degli istituti se-condari di I grado esecondari di II grado,i cui elaborati, inve-ce, dovranno essereesclusivamente di ti-po multimediale(cortometraggi fino aun massimo di 5 mi-nuti). La terza sezio-ne, “Legalità in no-te”, è rivolta agli stu-denti degli istituti se-

condari di I grado e secondari di II grado eli vedrà impegnati nella realizzazione e/onella rappresentazione di un testo musicaleche abbia come tematica la legalità.«La collaborazione tra le scuole e le asso-ciazioni antimafia del Sistema Confcommer-cio è avviata da tempo e sta dando buonirisultati – ha affermato la dott.ssa AngelaRapicavoli -. Per formare e avviare i giova-ni al rispetto, alla fiducia nelle istituzioni,all’onestà e alla giustizia è necessario age-volare lo studio attraverso un approccioconsapevole, attraverso le esperienze indi-viduali anche nel contesto scolastico. Lascuola s’impegna a coltivare e far cresceresempre più tale cultura, educando gli stu-denti ai valori democratici».Il progetto terrà impegnati gli studenti pertutto l’anno scolastico coinvolgendoli in al-cuni appuntamenti importanti. Il primo,“Scatti di Legalità”, vedrà coinvolti fotografiprofessionisti del territorio catanese, i qua-li racconteranno la legalità attraverso i loroscatti in bianco e nero (vedi box a fianco).Si terrà il 21 marzo 2014, in piazza Europa,invece, l’iniziativa “Le radici della legalità”:un albero verrà messo a dimora dai ragaz-

zi con la partecipazione delle istituzioni cit-tadine. A maggio, a conclusione del pro-getto, esibizione dei gruppi che hanno ade-rito all’iniziativa “Legalità in note” in piazzaUniversità e proiezione dei cortometraggi,consegna delle targhe di partecipazione,premio ai vincitori del progetto e consegnadi attestati ai fotografi, a Palazzo Platamo-ne.

LA MOSTRA: SCATTI DI LEGALITÀ

Grande successo per Scatti di legalità.Tante le scuole che si sono alternate nel-la Sala delle Grida della Camera di Com-mercio di Catania da quando, lo scorsolunedì 18 novembre, è stata inauguratala mostra che espone gli scatti dei foto-grafi Antonio Parrinello, Dario Azzaro,Alessio Mamo, Emanuela Minaldi e Ro-berto Strano. I fotografi sono stati invitatia raccontare attraverso scene di vitaquotidiana colte dal loro obiettivo, cos’èla legalità, nell’ambito del progetto I co-lori della legalità. A tagliare il nastro inau-gurale so-no stati ilmagistra-to MarisaAcagninoe MaurizioSquil laci,presidentedell’asso-c i a z i o n eantiracket“Ugo Alfi-no” del Si-stema Confcommercio Catania, promo-tore dell’iniziativa insieme all’Associazio-ne Nazionale Magistrati sezione di Cata-nia, Provveditorato agli Studi di Catania,dirigenti scolastici, compagnie teatrali,gruppi musicali, comunità parrocchiali.Gli scatti saranno esposti in Camera diCommercio fino a domenica 24 novem-bre.

1322 NOVEMBRE 2013impresainforma

L’EBT Catania è un’associazione NO PROFIT tra Confcommercio Catania e i sindacati dei lavoratoriFilcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil.L’attivazione è voluta dal Contratto collettivo nazionale del lavoro, terziario, commercio e servizi e ha loscopo di dare servizi alle imprese e ai lavoratori.L’Ente bilaterale è un istituto contrattuale e quindi il finanziamento dello stesso è un adempimento obbli-gatorio. Le aziende, per la provincia di Catania, sono tenute al versamento dello 0,45% calcolato sullaretribuzione mensile per le 14 mensilità (paga base e contingenza) di cui 0,25% a carico dell’impresa e0,20% a carico del lavoratore. Il mancato versamento comporta, quindi una NON applicazione del Contratto Collettivo del lavoro contutto quello che ne consegue sul piano del potere di controllo e sanzionamento degli organi o enti pubbli-ci deputati alla vigilanza.All’ EBT Catania fanno riferimento oltre 2000 aziende.Costituito nel 1987 e operativo dal 2001, l’Ente ha proceduto ad attivare diversi servizi.

CONCILIAZIONI VERTENZELa commissione, in seno all’ente, è competente ad espletare il tentativo di conciliazione in sede sindaca-le per le controversie individuali o plurime di lavoro, ai sensi degli artt. 410 e seguenti del c.p.c.

APPRENDISTATOViene rilasciato il parere di conformità per l’assunzione degli apprendisti.

CONTRATTO DI INSERIMENTOVerifica la correttezza dei contratti di inserimento a norma del contratto collettivo nazionale di lavoro per idipendenti delle aziende del terziario, della distribuzione e dei servizi.

SOSTEGNO AL REDDITO - AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGAL’Ente ha realizzato un sistema di sostegno al reddito per i lavoratori espulsi da aziende in crisi.

FORMAZIONE° Promuove e sostiene le iniziative per i processi di formazione continua dei lavoratori previsti dai FondiParitetici interprofessionali (For.Te)° Informazione e formazione in materia di sicurezza degli ambienti di lavoro.

STUDI E RICERCHEIncentiva e promuove studi e ricerche per analizzare i fabbisogni formativi e professionali.

CRITERI PER LA FRUIZIONE DEI SERVIZIPossono usufruire dei servizi tutte le imprese iscritte all’EBT Catania, anche di nuova costituzione, che sitrovano in regola con i versamenti associativi – contrattuali.Per accedere all’iniziativa del sostegno a reddito/ammortizzatori sociali in deroga, le imprese devonodimostrare la regolarità dei versamenti degli ultimi 5 (cinque) anni per tutti i lavoratori iscritti sul librounico.

Via Mandrà n.8 – 95124 CataniaC.F. 93080630879Telefax 095 361155E-mail: [email protected]: [email protected] web: www.ebtcatania.it

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