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Impresainforma

Date post: 06-Apr-2016
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Periodico di informazione e cultura d’impresa promosso dalla Confcommercio di Catania - Anno XI
12
Formazione in Sicilia ci pensa il Ciapi! Rimborsi alle imprese basta comunicare l’Iban fiscale affari regionali legale Interlab Confcommercio e Ateneo insieme per competere sui mercati esteri impresa i i n n f f o o r r m m a a Periodico di informazione e cultura d’impresa supplemento a Confcommercio Notizie Anno XI - Numero 20 CATANIA lavoro Telecamere in azienda sottoscritto l’accordo supplemento a “Confcommercio Notizie” L’ALLARME DI FIPE «MOVIDA VIOLENTA, SERVE PIÙ SICUREZZA»
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Page 1: Impresainforma

Formazionein Siciliaci pensa il Ciapi!

Rimborsi alle impresebasta comunicare l’Iban

fiscaleaffari regionali legale

InterlabConfcommercioe Ateneo insiemeper competere sui mercati esteri

impresaiinnffoorrmmaaPeriodico di informazione

e cultura d’impresa supplemento a Confcommercio Notizie

Anno XI - Numero 20

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L’ALLARME DI FIPE«MOVIDA VIOLENTA,

SERVE PIÙ SICUREZZA»

Page 2: Impresainforma

GERENZA

IMPRESA INFORMAsupplemento a “Confcommercio Notizie”periodico della Confcommercio CataniaReg. Trib. di Catania n. 28/96edizione 31 ottobre 2014

DIRETTORE RESPONSABILEPietro AgenDIREZIONE E REDAZIONEc/o Ass. CommerciantiVia Mandrà, 8 - Catania

tel. 095.7310711fax 095.351253

CORDINAMENTO REDAZIONE Carla Previtera: [email protected]

REALIZZAZIONE EDITORIALEBlu MediaV.le Andrea Doria, 69 Catania - tel. 095.447250www.blumedia.infoPROGETTAZIONE TESTATASignorelli&Partners

3Pag. affari regionaliFormazione in Sicilia...ci pensa il Ciapi

4Pag.primo pianoRespinto da Invitaliae approvato in California

5Pag.il salone

RHS Ristora Hotel Siciliaarriva l’11a edizione

2 31 OTTOBRE 2014 impresainforma

editoriale

in questo numero31 ottobre 2014

7Pag.

6Pag.

9Pag.associazioni

Fipe Confcommercio: allarmemovida, ci vuole più sicurezza

area legale

Interlab, Confcommercio eAteneo insieme per le pmi

area fiscale

Rimborsi sprint alle impresebasta comunicare l’Iban

10Pag.confnotizieTrasporti, le regole per l’utilizzotemporaneo dei veicoli

Mentre la Sicilia affoga e rischiano di scomparireanche i fondi Crias e Irfis, l’insopportabile balletto dei nomi della nuova giunta è andatoavanti per giorni. Adesso, però, basta comizi.Servono risposte, altrimenti tutti a casa!

SIAMO STANCHIDI RIMPASTI,

VERI O PRESUNTI

Non se ne può più!Alla sera Crocettaannuncia: azzerotutti gli assessori.Il mattino seguen-

te: non cambio nulla. Nel pome-riggio Raciti, l’unico di cui nonsi può negare la coerenza, ag-giunge: o si cambia o si va a ca-sa. Nel frattempo l'eroico Lu-mia, ovviamente in perfettolook antimafioso, difende, chis-sà perchè, l’indifendibile Scila-bra! Intanto la Sicilia muoresoffocata da un buco di bilanciodi cui tutti ormai si sono resiconto, escluso forse il buon LoBello, così pronto in passato adenunciare, sulle pagine delsempre disponibile Sole 24 Ore,l'imminente default della Re-gione e così silenzioso di questitempi! Eppure i temi su cui scenderein campo non mancano certa-mente, basterebbe soltanto ve-dere cosa sta avvenendo con ifondi Crias e cosa si prospettaall'orizzonte per quelli Irfis, pernon parlare del già citato maxibuco di bilancio. Speriamo sin-ceramente di sbagliare ma te-miamo che le neppure tropponascoste volontà di azzerare laCrias (ricordate le dichiarazio-ni dell'ex assessore Bianchi) ele ripetute allusioni ai problemidell’Irfis porteranno, alla fine,

a sottrarre i fondi che avrebbe-ro dovuto essere destinati allosviluppo, per farne un nuovoserbatoio da cui attingere perfinanziare, ovviamente senzavergogna, una delle tante for-me di precariato, più o menoutile o inutile, in cui la Siciliaha saputo dimostrare il peggiodella propria innata creatività. Pochi giorni di pazienza e ve-dremo se i nostri sospetti sonofondati, intanto preghiamoquesta classe politica che stadando, purtroppo, un esempiodevastante, di concedersi, fraun una sciocchezza e l'altra, al-meno un breve momento di ri-poso. Non ne possiamo più di Scila-bra sì, Stancheris no, Reale for-se, Borsellino chissà, Vanchericertamente, Torrisi magari!Ora che, finalmente, i nomi cisono e ammettiamolo, la nuovasquadra ci pare più credibiledella precedente, ci attendiamorisposte e non i soliti comizicrocettiani. Come sempre giu-dicheremo serenamente, senzapreconcetti, valutando sempli-cemente le cose fatte o non fat-te. Una cosa però deve esserechiara a tutti, andando avantiin questo modo, finiranno percostringerci a urlare all'uniso-no: non ci basta Nelli, tutti acasa!

M.d.M.

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di Woodstock

Nei giorni scorsi sul quoti-diano La Repubblica èapparso un gustoso pez-

zo in cui si fa riferimento a pre-sunte dichiarazioni con cui la di-rettrice del Ciapi Palermoavrebbe invitato formatoridello stesso ente ad attivarsiper trovare allievi per i corsi.Perché senza allievi niente corsie niente lavoro. Ho usato il condizionale perchécredo debba darsi credito anchealla voce di chi smentisce l’esat-tezza di questa ricostruzione, ma dico conchiarezza che le conferme sono molte-plici e ben argomentate.Di fronte a tali situazioni viene da chie-dersi: a cosa o a chi serve il Ciapi, o me-glio sarebbe dire i Ciapi? Sì, perché saràbene ricordare che i Ciapi sono due, esi-ste infatti anche quello di Priolo. Certo pensare che istituti di formazionecon centinaia o migliaia di dipendenti sia-no costretti a cercarsi, magari supplican-doli al telefono, gli allievi, non può che su-scitare sensazione, e diciamolo senza mez-zi termini si tratta di una sensazione noncerto benevola! A questo punto in una Regione seria si sa-rebbe aperto un confronto sul tema nonsolo della formazione ma anche, senza

Formazione, ci pensa il Ciapi

331 OTTOBRE 2014

affari regionaliimpresainforma

to, nella sostanza, alcunareale opportunità di trova-re lavoro e fingendo diignorare che la valanga dioperatori del settore assorbi-va, giorno dopo giorno, unaparte crescente delle già scar-se risorse regionali, tanto dafar dire pubblicamente che inSicilia la formazione servivasoltanto ai formatori. Oggi siamo, purtroppo o for-tunatamente, secondo i puntidi vista, alla resa dei conti, siuniscono in un unico calde-rone enti di formazione che

correttamente negli anni passati hannoprovato a fare il loro mestiere e strutturepolitiche create semplicemente per sfrutta-re risorse pubbliche e per creare un gi-gantesco, perverso, sistema di clientelee di affari. Si semplifica, come al solito,con il rischio che magari i corretti e i me-no protetti verranno esclusi, mentre altripiù fortunati o più... riusciranno, ancorauna volta, a farsi assumere nel sistema Cia-pi, avviato a diventare un nuovo mostrodella siculissima “non formazione”, dicui, peraltro, abbiamo già avuto modo diverificare l’efficienza, la creatività e la pa-lese inutilità nei corsi per gli apprendisti eper i cassaintegrati, su cui forse varrebbe lapena di scrivere, non un articolo ma un li-bro. E che libro!

In Sicilia continua la gattopardesca abitudine del “cambiare tutto per non cambiare nulla”Siamo alla resa dei conti, ma il rischio è che gli enti corretti e quelli meno protetti siano esclusi“ ”

ipocrisia, su quello dei formatori che delsistema finiscono per essere più vittimeche complici. Per anni, sia chiaro, tutti ne erano aconoscenza. Il sistema della formazione,almeno in Sicilia, è stato utilizzato comevero e proprio ammortizzatore sociale.Da una parte si dava lavoro a qualche mi-gliaio di insegnanti e di impiegati vari, il-ludendoli con la speranza che la storia sisarebbe protratta all’infinito, dall’altra sigarantivano a molte migliaia di giovanidisoccupati alcune decine di euro al mese,quanto bastava per non dover chiedere aigenitori almeno i soldi per il cinema o peruna pizza. Tanto bastava, infischiandosenedel fatto che i corsisti non avrebbero avu-

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4 31 OTTOBRE 2014 impresainforma

primo piano

La cosa più incredibile è che ci si stupisca ancora. Si provi a presentare una domanda di contributo: un percorso pieno di trabocchetti, dove se sbagli una virgola sei “game over”“ ”

di Pietro Agen

La scorsa settimana haoccupato le primepagine dei quotidia-

ni siciliani la notizia cheun progetto di start up didue giovani catanesi era

stato respinto da Invitalia mentre aveva tro-vato soci finanziatori in California. Sull’ar-gomento si sono precipitati ad intervenirela prof. Schillaci, in evidente ricerca di ri-lancio di immagine dopo le tristi compar-sate politiche, ed il giovane Perdichizzi,esperto in molte cose, a cominciare dallaNuova Dogana! Non ho potuto evitare un sorriso nel vede-re paragonare la vicenda al festival di Sanre-mo, dove raramente chi vince vende dischi.Mi è parso, lo dico con franchezza, solo undisperato tentativo di giustificare in qual-che modo l'operato dei selezionatori. Michiedo ma perché non ci si informa con chiha dovuto confrontarsi con la burocrazia re-gionale o con uno dei vari enti creati per fa-vorire l’accesso dei giovani nel mondo delleimprese? Qualcuno, fra quelli che pontifica-no, ha mai provato a presentare una doman-da di contributo? Lo ha mai fatto senza l’assi-stenza di un esperto? Sì, perché per sperarein un finanziamento ci vuole l’esperto, il cuicosto, ovviamente oscilla fra i 5% ed il 15%del valore del progetto! Un esperto che sap-pia superare il percorso pieno di trabocchetti

(tipo videogiochi, dove finisci sempre permorire), perché a nessuno interessa più ditanto il contenuto del progetto, importanti so-no i punti, le virgole e magari gli asterischi,se sbagli uno di questi sei fuori, gameover! D’altra parte, mi chiedo, chi dovrebbe valuta-re i progetti? Pensate, può capitare che la vo-stra idea per una nuova struttura alberghierafinisca nelle mani di un brillante funzionarioregionale che magari è appena arrivato lì dal-l'assessorato alla cultura o da quello alla for-mazione (ma la rotazione degli uffici è im-portante!). Se siete molto fortunati vi chie-derà di tornare fra un anno, quando avràcominciato a capirci qualcosa, se lo siete unpochino meno deciderà in base a quello che

ci capisce (poco più di nulla) ed inquel caso avrete un 50% di proba-bilità. Dipenderà se uscirà testa ocroce! Se invece siete proprio sfi-gati vi farà capire che bisognereb-be fare qualcosa per rendere il pro-getto migliore ed in questo caso viconsigliamo di scappare il più lon-tano possibile. Da anni, con co-erenza, chiediamo di conoscere irisultati ottenuti dalle impresefinanziate, da anni non otteniamorisposte, il che, se mi concedete diessere cattivo, mi fa capire che pre-sumibilmente ci troviamo di frontead uno dei fiaschi del secolo! Ri-corderò sempre di aver letto il giu-

dizio con cui uno degli enti preposti alla ve-rifica esprimeva parere positivo per un fi-nanziamento a due progetti: diceva che ilchiosco, nel primo caso, ed il piccolo nego-zio di elettrodomestici, nel secondo, avreb-bero avuto successo visto che sarebberousciti con prezzi del 5% inferiori allaconcorrenza! Certo, tutti sanno che siamopronti a fare magari un chilometro in più perrisparmiare 5 centesimi sul mandarino al li-mone, come tutti sanno che un piccolo ope-ratore riuscirà a far prezzi inferiori a Trony, aPapino e a Mediaworld perchè loro sonostupidi e lui è furbo! Solo un esempio di come va l’Italia e la Sici-lia in particolare... Il bello, però, è che ci sistupisce ancora.

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Un progetto respinto in Sicilia e finanziato in California

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il saloneimpresainforma

RHS, Ristora Hotel Sicilia 2014Giunto alla sua 11a edizione, il prestigioso salone della ristorazione e hotellerie si terrà dal 15 al 18 novembre al Centro Fieristico Etnafiere di Etnapolis a Belpasso (Catania)“ ”

Ritorna RHS – Ristora Hotel Sicilia, il piùprestigioso salone specializzato delSud Italia, da diversi anni punto di ri-

ferimento per tutte le aziende del settore chepuntano alla crescita e alla qualità dei loroservizi alberghieri, di ristorazione e più in ge-nerale di food and beverage in tutte le suedeclinazioni.L’evento RHS, promosso dal Sistema Conf-commercio Catania, giunto alla sua 11a edi-zione, si svolgerà dal 15 al 18 novembre 2014presso il Centro Fieristico Etnafiere c/o Etna-polis Belpasso (CT). La missione di RHS – RI-STORA HOTEL SICILIA è presentare i miglio-ri prodotti e servizi offerti dai marchi più pre-stigiosi, per promuovere il costante aggiorna-mento delle imprese e massimizzare i loroprofitti. È per tale ragione che le presenze alsalone sono in costante crescita e interessanoun pubblico sempre più eterogeneo, dal pic-colo Bar al grande Ristorante, dal Luxury Ho-tel al B&B, dalla Gelateria e Pasticceria alPub, dalla Pizzeria alla Panificazione artigia-nale e tanto altro ancora, infatti RHS coinvol-ge da sempre circa 500 marchi leader del set-tore.RHS nelle precedenti edizioni ha avuto circa3.500 aziende accreditate,10.000 visitato-

ri e si avvale di una superficie espositivadi grande fruibilità ed impatto estetico di4.000 mq in area libera e 2.000 in area ester-na che rendono possibilequalunque soluzione sce-nografico-espositiva.Numerosi gli eventi colla-terali che si svolgerannonella “quattro giorni” delSalone, tra i quali: concorsidedicati alla Cucina, Intaglivegetali e Cake design, ri-servati ai professionisti del set-tore; concorso per pizzaioliprofessionisti; concorso di Cu-cina Calda Vegetariana, con-corso di Gelateria artigianale,laboratorio didattico sul panee la sana alimentazione, conve-gno su “Cucina Mediterranea e dieta salutisti-ca” ed ancora una serie di “Open Day”, gior-nate di Formazione gratuite dedicate a: CakeDesign, Degustazione Vini, Degustazionisensoriali, Cucina tradizionale con prodotti akm zero. Il tema “Panificazione” sarà appro-fondito attraverso un seminario divulgativosu “Filiera di grano duro corta” in collabora-zione con CRA e Assipan (Associazione Ita-

liana Panificatori).Per promuovere le aziende che produconoprodotti d’eccellenza, rigorosamente Made In

Sicily, presso aziende quali ristorantied enoteche in cerca di prodottinuovi ed esclusivi in grado di eser-citare attrazione su un pubblico me-dio alto sempre più attento alla qua-lità e alla provenienza certificata deiprodotti che consuma, è stato con-

cepito uno spazio espositivo adhoc denominato “Piazza Sici-lia”. Questo spazio, realizzatocon piccoli corner, raccoglieràsolo aziende selezionate in virtùdella qualità dei prodotti agroali-mentari:vino,olio,olive,salumi eprodotti alimentari caratteristicidella produzione siciliana.

Solarium, promosso da SIB Sindacato Italia-no Balneari Confcommercio di Catania, in-tende occuparsi a 360° di tutto ciò ruota at-torno al mondo degli Stabilimenti Balnearianche attraverso iniziative e forum che co-prono diversi aspetti, da quello ambientale aquello normativo da quello istituzionale ita-liano a quello di riferimento europeo. Daquello tecnico a quello puramente turistico.

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6 31 OTTOBRE 2014 impresainforma

area legaleInterlab, Confcommercio e Ateneoinsieme per l’internazionalizzazione

Al via il progetto di cooperazione tra l’associazione dei commercianti e l’Università per supportare e suggerire strategie alle Pmi che vogliono affacciarsi ai mercati esteri“

di Chiara Corsaro

Per le nostrePMI, oggi piùche mai, è di

fondamentale rile-vanza iniziare a

programmare dei percorsi di inter-nazionalizzazione che offrano lorola possibilità di affacciarsi ai mercatiesteri, cercando dunque di superarela forte contrazione della domandainterna.I grandi cambiamenti del sistemaeconomico mondiale si ripercuoto-no sull’intera economia nazionale ehanno effetti ancora più evidenti sulsistema economico locale, il qualenotoriamente ha una ridotta voca-zione all’internazionalizzazione.Consapevoli di ciò, Confcommer-cio Catania e il Dipartimento diScienze Politiche, Corso di Laurea in In-ternazionalizzazione delle RelazioniCommerciali, hanno avviato un progettodenominato “InterLab” che ha lo scopo disupportare le PMI locali nell’avvio di uncorretto percorso di internazionalizza-zione, in quanto, come è noto, per affron-tare le sfide sottese all’entrata nei mercatiesteri non è possibile agire con improvvi-sazione.L’avvio di un percorso di internazionalizza-zione richiede la predisposizione di un’ap-posita strategia che tenga conto delle spe-cifiche caratteristiche dell’azienda, del-la tipicità dei prodotti da esportare e dellepeculiarità proprie del mercato prescelto.Attraverso il progetto InterLab, le aziendeassociate a Confcommercio potranno bene-ficiare del supporto dato dall’Università tra-mite la creazione di appositi gruppi di la-voro costituiti dagli studenti dell’ultimo an-no del Corso di Laurea, coordinati e super-visionati dai docenti del corso stesso. Tali gruppi di lavoro, attraverso varie fasi,prima di studio e poi di elaborazione vera

seguire, analisi del Paese ospite identifica-to, raccomandazione motivata riguardo lastrategia ottimale da adottare per entrarenel mercato prescelto, bench marking(analisi comparata con aziende leader eoperanti nel medesimo settore), implica-zioni culturali e manageriali.Nella seconda fase, il progetto InterLab,darà la possibilità alle imprese che avran-no partecipato al primo step, di usufruiredi risorse specializzate nel settore dell’in-ternazionalizzazione, attraverso l’attivazio-ne di appositi stage presso la propria sedecon gli studenti del Corso di Laurea.La finalità del progetto sopra descritto èquella dunque di avvicinare il mondo uni-versitario e quello imprenditoriale, conl’auspicio che da questo incontro scaturi-scano effetti positivi per entrambi gli atto-ri, permettendo, da un lato alle aziendeche vogliono internazionalizzarsi di bene-ficiare di un supporto valido e qualificato,e dall’altro, consentendo agli studenti uni-versitari di avvicinarsi al mondo del lavoro.

e propria, si adopereranno per predi-sporre, in favore delle aziende parteci-panti, un “International BusinessPlan” che verrà riferito a un determina-to mercato di sbocco.Per potere partecipare a tale proget-to occorrerà fornire una serie di dati chepermettano di tracciare il profilo azien-dale, quali: struttura dell’impresa, formagiuridica, gamma dei prodotti trattati,numero di risorse umane presenti, even-tuale possesso di proprietà intellettuali.Tali informazioni, che potrebbero essereulteriormente implementate nella fase dilaboratorio, costituiranno la base perl’avvio del progetto di studio che con-durrà all’elaborazione del documento fi-nale (International Business Plan) e chesi articolerà nelle seguenti sezioni: de-scrizione tecnica dell’impresa e del pro-dotto da internazionalizzare, descrizionedelle implicazioni esistenti tra le caratte-ristiche aziendali e dei prodotti rispettoalla strategia di internazionalizzazione da

Un momento della presentazione del progetto InterLab

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731 OTTOBRE 2014

area fiscaleimpresainforma

Rimborsi rapidi alle imprese:è sufficiente comunicare l’Iban

L’Agenzia delle Entrate sta chiedendo a 100 mila società le coordinate bancarie per poter accreditare le somme, in maniera sicura, direttamente sul conto corrente dell’azienda“ ”

di Caterina Cannata

L’Agenzia delle En-trate con il comu-nicato del 24 otto-

bre 2014 ha reso noto che,al fine di restituire più ve-

locemente i rimborsi fiscali, sta chiedendoa 100.000 società di comunicare il propriocodice Iban per ricevere le somme diretta-mente sul conto corrente.Gli inviti sono recapitati agli indirizzi Pecdelle società presenti nel registro delle im-prese.Per poter ricevere le somme con accreditosul proprio conto corrente, infatti, è neces-sario fornire il codice Iban. L’Agenzia precisa che, per evitare il ri-schio di phishing, non accetta Iban perposta, email o via Pec e non invia mail omessaggi cui sono allegati file da compila-re e trasmettere, né software e applicazionida scaricare su computer o dispositivi mo-bili. Gli unici due canali ammessi per comuni-care l’Iban del conto corrente bancario opostale sono: 1. I servizi online disponibili sul sitowww.agenziaentrate.it. Per accedere al servizio web è necessarioregistrarsi ai servizi telematici.Il servizio consente a tutti i contribuenti(sia persone fisiche sia soggetti diversi dal-le persone fisiche come per esempio, so-cietà di persone, di capitali, enti non com-merciali, ecc.) che devono ricevere dellesomme dall’Agenzia delle Entrate di farsiaccreditare gli importi direttamente sulproprio conto corrente bancario o postale.Per comunicare il codice (o modificarequello precedentemente fornito) basta ac-cedere alla propria area autenticata, riser-vata agli utenti abilitati ai servizi telematici.Le ricevute dei documenti trasmessi sonodisponibili nella sezione “Ricevute”. Perogni documento inviato telematicamente eregolarmente acquisito dal sistema, viene

un conto corrente intestato o cointestato albeneficiario del rimborso. In particolare, ènecessario riportare il codice Iban. Per leoperazioni di accredito su conti correntiesteri vanno indicati la denominazionedella banca, l’intestatario del conto corren-te, il codice BIC e l’IBAN (se UEM) oppu-re le coordinate bancarie (se extra UEM) el’indirizzo della banca. La richiesta di accredito può essere effet-tuata presso qualsiasi ufficio dell’Agenziadelle Entrate. In conclusione, l’obiettivo è quello di ac-corciare i tempi del rimborso: anzichéimpiegare alcuni mesi per arrivare a desti-nazione, le somme arrivano sul conto delbeneficiario in maniera più celere e sicura. Un’opzione sempre valida per cittadini esocietà, anche senza una esplicita richiestada parte dell’Agenzia.

predisposta una comunicazione di avve-nuta presentazione. Se, invece, i dati tra-smessi non sono corretti, il sistema pro-duce una comunicazione di scarto. Gliutenti Fisconline possono visualizzare estampare la comunicazione direttamentedal sito web. Gli utenti Entratel devonoscaricare il file con le ricevute sul lorocomputer ed elaborarlo con l'applicazioneEntratel.2. Gli uffici territoriali dell’Agenziadelle Entrate.In questo caso occorre presentare il mo-dello per la richiesta di accreditamentodisponibile presso gli stessi uffici o sul si-to www.agenziaentrate.it, al percorso: Ho-me > Cosa devi fare > Richiedere > Rim-borsi > Accredito rimborsi su conto cor-rente. Nel modello vanno indicati i dati relativi a

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8 31 OTTOBRE 2014 impresainforma

area lavorodi Silvia Carrara

Il 21 ottobre scorso è sta-to sottoscritto dalla Conf-commercio e dalla FIPE

di Catania, dalle organizza-zioni sindacali provincialiFilcams Cgil, Fisascat Cisl eUiltucs, e dall’Ente Bilateraledel Terziario di Catania, l’ac-

cordo provinciale per l’installazione di im-pianti di sicurezza antirapina e antifurto neiluoghi di lavoro. La sottoscrizione dell’accor-do è il risultato di un’attenta valutazione del-le esigenze delle aziende che operano nelterritorio della provincia di Catania. Aziendeche sono spesso bersaglio di eventi crimino-si, quali rapine, furti e aggressioni che met-tono a rischio non solo il patrimonio azien-dale ma l’incolumità delle persone che vi la-vorano. È il crescente bisogno di sicurezza che portale aziende all’utilizzo dei sistemi di videosor-veglianza, fenomeno ormai in continua dif-fusione e volto a ottenere un’efficace tuteladel patrimonio aziendale e la sicurezza deilavoratori. Conciliare il bisogno di sicurezzae controllo delle aziende con la privacy deidipendenti non è tecnicamente possibile egiuridicamente legittimo se non vengono ri-spettate le norme che disciplinano l’utilizzodelle telecamere in azienda. Bisogna tenerpresente che in molte aziende i dipendentipossono essere ripresi dalle telecamere du-rante lo svolgimento del loro lavoro, pertan-to, a monte di ogni progetto di videosorve-glianza, è necessario per l’azienda valutare intermini rigorosi se il controllo attuato possaaver a oggetto anche la prestazione lavorati-va. Spesso le aziende prima installano le vi-deocamere e solo dopo pensano all’aspettonormativo, cioè “l’installazione è in rego-la con la privacy?”, “occorrevano autorizza-zioni?”.La ormai superata normativa dell’art. 4 del-lo Statuto dei Lavoratori Legge n. 300/70,vietando l’utilizzo di impianti audiovisivi e dialtre apparecchiature per finalità di controlloa distanza dell’attività dei lavoratori, sancisceche qualora l’installazione avvenga per moti-vi di sicurezza e comporti la possibilità dicontrollo dei lavoratori è necessario, primadi procedere all’installazione che l’aziendastipuli apposito accordo con le rappresen-tanze sindacali aziendali (o in mancanza conla commissione interna) o, in mancanza,inoltri alla Direzione Territoriale del La-voro competente per territorio appositaistanza per il rilascio dell’autorizzazione.L’istanza inoltrata alla DTL avvia una proce-dura per il rilascio dell’autorizzazione che siarticola nel seguente modo: un ispettore ef-fettua il sopralluogo in azienda; visiona laplanimetria ed i luoghi di installazione delletelecamere; interroga il titolare ed il perso-nale presente; effettua una relazione al pro-prio Dirigente, propedeutica al provvedi-mento autorizzatorio.L’assenza della rappresentanza sindacaleaziendale e i tempi lunghi per il rilascio del-

Telecamere in aziendasottoscritto l’accordo

Fipe, sindacati ed Ente Bilaterale del Terziario siglanol’Accordo per l’installazione degli impianti di sicurezza“ ”Inoltre prima del-

l’installazione oc-corre effettuare iseguenti adempi-menti: è obbligato-rio informare i di-pendenti e i clientiche i locali azien-dali sono video-sorvegliati; è ob-bligatorio nomina-re un rappresen-tante addetto allavideosorveglianzascelto dai dipen-

denti; le telecamere devono essere installatein modo da inquadrare i luoghi di lavoro piùesposti al rischio di furti o rapine e la ripre-sa dei dipendenti deve avvenire secondo ilcriterio dell’occasionalità esclusivamente alfine di tutelare maggiormente i beni azien-dali e la sicurezza; le telecamere devono es-sere dotate di spia luminosa che si accendein caso di visione in tempo reale delle im-magini e nella planimetria deve essere indi-viduata la dislocazione dell’impianto; l’appa-recchiatura per la registrazione delle imma-gini deve essere custodita in modo da ga-rantire la sicurezza; la visione delle registra-zioni (salvo che venga effettuata delle Forzedell’Ordine nell’ambito di indagini) potrà av-venire solo in presenza dell’addetto alla vi-deosorveglianza scelto dai dipendenti. Inmerito conviene inserire una clausola speci-fica nel documento informativo sulla Privacydi tutti i dipendenti/collaboratori; le immagi-ni registrate non potranno essere in alcunmodo utilizzate per accertare o contestare di-sciplinarmente violazioni dell’obbligo di dili-genza del lavoratore; se l’impianto è già sta-to montato e non si è in possesso di un ac-cordo sindacale con la RSA o con le OO.SS.Provinciali o dell’autorizzazione della Dire-zione Territoriale del Lavoro è obbligatoriodisinstallare le telecamere fino all’ottenimen-to della concessione. Non possono essere in-stallati impianti il cui cono di azione delle te-lecamere comprenda: luoghi riservati esclusi-vamente ai lavoratori (es. postazioni di lavo-ro fisse) o non destinati all’attività lavorativa(es. luoghi per la fruizione della pausa, ba-gni, spogliatoi, ecc.); locali in cui sia posizio-nato il sistema di rilevazione delle presenze(marcatempo). Per informazioni contattare ladr.ssa Carrara tel. 095 7310718 [email protected].

l’autorizzazione all’installazione da parte del-la DTL provinciale hanno portato le parti so-ciali ad apportare una deroga alla normativadallo Statuto dei Lavoratori e ciò in applica-zione dell’articolo 8 della Legge 148 del2011. La deroga consiste nella possibilità distipulare l’accordo sindacale con le organiz-zazioni sindacali provinciali. La sottoscrizio-ne dell’accordo sindacale consente all’azien-da di procedere alla installazione dell’im-pianto.Le aziende potranno, in alternativa alla ri-chiesta alla DTL, fare richiesta di stipula del-l’accordo sindacale rivolgendosi direttamen-te alla Confcommercio di Catania dove èstato istituito uno sportello che darà l’assi-stenza necessaria per la compilazione dellarichiesta e degli allegati necessari. In definitiva, impianti e apparecchiature dicontrollo potranno essere installati solo permotivi di sicurezza dell’attività economica,intesa sia come integrità dell’azienda nel suocomplesso, sia come integrità delle personeche vi operano, titolari o dipendenti, o deicittadini che si trovino ad accedere ai localidell’impresa, attivando la procedura pre-vista dall’accordo provinciale.Pertanto, in sintesi la legge prevede all’art. 4della Legge 300/70 che i sistemi di videosor-veglianza possano essere installati esclusiva-mente in presenza degli accordi sindacalipredetti, o, in mancanza, a seguito di auto-rizzazione della Direzione Territoriale del La-voro. Il mancato rispetto della normativadello Statuto dei lavoratori e della norma-tiva sulla privacy D.l. n. 196/2003 sottoponel’azienda a pesanti sanzioni amministrative(da 30mila a 180 mila euro) e penali (am-menda da 154,93 a 1.549,30 euro o arrestoda 15 giorni a 1 anno) in caso di violazionidi quanto previsto dalla legge.

Page 9: Impresainforma

Urge rafforzare le misure di sicurezza: maggiore presenza delle forze dell’ordine, videosorveglianza e un tavolo permanente che coinvolga anche residenti e imprenditori ”“

le attività commerciali, airesidenti e ai cittadini chevorrebbero, magari, passa-re una tranquilla serata eche rinunciano per pauradi essere insultati, attaccati

o magari derubati. La Fipe si trova pienamen-te d’accordo con i consiglieri comunali Lan-zafame e Vanin, sulla proposta di rafforza-mento dell’ordine pubblico con dei pattuglia-menti misti, forze dell’ordine insieme all’eser-cito, e sulla costituzione di un tavolo perma-nente che coinvolga, oltre alle istituzioni an-che i rappresentanti dei comitati di residenti,delle associazioni di categoria degli esercentie dei protagonisti del mondo della cultura ca-tanese. Ma, come Fipe, così come fatto daisindaci di Bari, Parma, Ravenna, etc., chiedia-mo soprattutto un’ordinanza specifica subullismo e atteggiamenti violenti con con-seguenze anche penali o amministrative, san-zioni pecuniarie e risarcimento danno, se vene sia, ma anche maggior controllo del terri-torio e col rafforzamento dei sistemi di vi-deo sorveglianza, soprattutto al centro stori-co. I giovani sicuramente vanno educati conle regole ma la sicurezza passa anche attra-

Fipe: allarme movida, servono più controlli sul territorio

di Anna Taccia*

Troppo spessoleggiamo suiquotidiani o sui

siti web “Crisi, violen-za, paura, femminici-

dio, bullismo, prostitute, spaccio, ab-bandono delle istituzioni, abusivi, raz-zismo”: queste parole rimbalzano ognigiorno nelle nostre teste, si entra in cri-si, pensando al nostro futuro e, soprat-tutto, pensando al futuro dei nostrigiovani.Catania, città bellissima e piena di ric-chezze ma poco sfruttate ese aggiungiamo, a tutti gli al-tri problemi, il vandalismo eil bullismo, che sempre dipiù prende piede fra i giova-nissimi che ormai sembranosenza controllo, non averepiù regole, ideali, ambizioni,prospettive future... che dasoli o in gruppi aspettano difarsi notare, nel modo piùsbagliato che esista, e le conseguenzele “piange” la nostra città diventandoogni giorno sempre più degradata,senza nessuna sicurezza del territorio eper le persone.Sicuramente c’è l’urgenza di rafforzareil controllo delle Forze dell’ordine e do-tare, magari, gli agenti di polizia diquelle piccole telecamere, così come,in via sperimentale, a Torino, Milano,Roma e Napoli si sta cercando di fare.Anche il Garante per la privacy haespresso parere favorevole a questonuovo sistema di ripresa che, ovvia-mente, dovrà essere attivato solo dovevi sia effettiva necessità di reali situa-zioni di pericolo dell’ordine e della si-curezza pubblica.Al centro storico le poche unità di po-lizia e carabinieri non sono adegua-te per garantire i livelli di sicurezza al-

verso un comportamento etico degli impren-ditori, come la vendita di alcol a basso costoo la vendita ai minori, uno dei maggiori pro-blemi che si riscontra purtroppo ancora alcentro storico. Per questo la Fipe ha sem-pre chiesto più controlli contro la sofisti-cazione dei prodotti alcolici, ancora in usoin diversi locali della movida catanese, al fi-ne di tutelare i consumatori, ma, soprattuttoquelli più giovani. La cronaca ci riporta dettagliatamente episo-di di violenza alle quali seguono dichiarazio-ni e commenti di politici, ma manca, inveceun vero e costruttivo dialogo tra le istituzio-ni, la cittadinanza e gli operatori commercia-li. Infatti non sono servite le manifestazioni instrada fatte dai commercianti a far capire di“non farcela più” e di voler solo “vivere tran-quilli”, evidentemente non si và nella giustadirezione! Troppi protagonismi politici incontrapposizione, dimenticando che i dirittisono per tutti e che la guerra dei poveri,fomentata da alcuni media, non serve aniente in una situazione di crisi economica eoccupazionale.

*funzionario responsabile Fipe Confcommercio

931 OTTOBRE 2014

associazioniimpresainforma

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ISFOTER

Concluso il Corsoper pizzaiolopromosso da

Isfoter-ConfcommercioCatania e realizzato incollaborazione con “Ac-cademia Pizzaioli”, unadelle prime e più affer-mate scuole per piz-zaioli nate in Italia, concertificazione interna-zionale di qualità UNEN ISO 9001.2008. Le lezioni si sono svoltepresso una pizzeria di Catania e sono statetenute dal Maestro Roy Riolo. Sotto la cuiattenta e scrupolosa guida gli allievi hannoimparato a conoscere tutti gli ingredienti chevengono utilizzati nella preparazione dell’im-pasto: farina, acqua, lievito, sale, olio, basinecessarie per preparare ogni tipo di impa-sto. Sono state inoltre fornite le indispensa-bili conoscenze sui forni, sugli ingredienti perle farciture e sui tempi di cottura. Nella partepratica, invece, sono stati forniti tutti gli stru-menti ed ingredienti necessari alla prepara-zione delle pizze. Gli allievi hanno avuto mo-do di cimentarsi subito nell’arte della pizza,seguiti passo passo dall’istruttore: prepara-

zione dell’impasto -confezionamento del-le palline - manipola-zione del disco di pa-sta - farciture varie -cottura nel forno.Il corso della durata di50 ore è stato artico-lato in 8 ore al giornofull-time in modo in-tensivo: ogni allievo èstato subito messo

alla prova preparando, cucinando ed infinemangiando le proprie prime pizze. Alla finedel corso il Presidente Isfoter Ignazio Ragu-sa ha consegnato l’attestato di formazioneche va ad arricchire il curriculum del corsi-sta, utile referenza per poter lavorare nel set-tore. Un’altra avventura adesso attende gliallievi. A fine corso, infatti, è previsto unostage presso una pizzeria associata aConfcommercio. In questo modo avranno lapossibilità di mettere in pratica da subito tut-to quello che hanno appreso nel percorsoformativo, di maturare nella professione e dientrare in contatto con la realtà lavorativanelle pizzeria.

Nuccio Sapuppo

Corso per pizzaiolo: per imparare un mestiere che non conosce crisi

10 31 OTTOBRE 2014 impresainforma

confnotizie

Dal 3 novembre scattano le norme a contrasto delle intestazioni fittizie. Ecco i chiarimenti della Motorizzazione“

Utilizzo temporaneodei veicoli: le regole

di Giovanni Rinzivillo

I n merito alle norme sul-le intestazioni tempora-nee dei veicoli e contra-

sto alle intestazioni fittiziechiariamo che gli adempi-

menti sono contenuti nell'art. 94, comma 4-bis, del Codice della strada e non riguardanoin alcun modo le patenti di guida. Sulla car-ta di circolazione andrà annotato unica-mente il nominativo della personache utilizza il veicolo e non i datirelativi alla propria patente di guida.L'obbligo di comunicazione è neces-sario solo a condizione che l'utilizza-tore abbia il veicolo in disponibilitàper un uso esclusivo e personale su-periore a 30 giorni continuativi.Non sono obbligati ad effettuare l'an-notazione tutti coloro(cittadini e imprese)che già da prima delprossimo 3 novembreutilizzano, a vario tito-lo, veicoli intestati adaltri soggetti. Per tuttigli utilizzi temporaneiche cominceranno adecorrere dal 3 novembre in poi, ci saranno30 giorni di tempo per effettuare l'annota-zione, se prescritta. Il prestito del mezzo

tra familiari conviventi non deve es-sere obbligatoriamente annotato.Per quanto concerne il comodato di vei-coli aziendali, non sono soggette a co-municazione tutte le ipotesi di fringe be-nefit, di uso promiscuo e di uso esclusi-vo per svolgimento di attività aziendali

CONFCOMMERCIO GIARRE

Il 22 ottobre, durante la riunione del consi-glio direttivo, è stata nominata vice presi-dente dell’associazione la consigliera che

ha anche ricevuto il massimo delle preferen-ze durante le recenti ele-zioni. Piera Scuderi è al-la sua prima esperienzanel direttivo Confcom-mercio ma è stata sceltaper la sua esperienzadecennale nel sociale,nel lavoro di gruppo eleadership. «La mia ele-zione - ha dichiarato Piera Scuderi - è unascommessa strettamente personale, basatasul cambiamento. Ci impegneremo per incre-mentare il numero dei soci cercando di rivol-gerci sia a chi non conosce la nostra realtàassociativa sia a chi è stato socio ed è sfidu-ciato a causa della complessità del periodo,poiché Confcommercio si propone di ripristi-nare gli interessi e le aspettative degli iscrittiper affrontare, con successo, le sfide del mer-cato». Il direttivo della Confcommercio, cosìcome previsto dallo statuto,, potrà nominareanche un secondo vice presidente.

La consigliera Piera Scuderi nominata vice presidente

dei veicoli in utilizzo ai dipendenti, ai soci,agli amministratori e ai collaboratori dell'A-zienda. Per quanto riguarda i veicoli inlocazione senza conducente, dovrannoessere comunicate esclusivamente le loca-zioni stipulate a decorre dal 3 novembre e acondizione che abbiano una durata superio-re a 30 giorni. Per tutto ciò che concerne gliaspetti sanzionatori, occorrerà fare riferi-mento alle indicazioni che al riguardo ver-ranno fornite dal Ministero dell'Interno.Questi sono gli adempimenti richiesti ai cit-tadini e alle imprese ai fini dell'annotazionenell'Archivio Nazionale Veicoli e sulla cartadi circolazione del nominativo di chi utilizzaun veicolo intestato ad altro soggetto. Nelleprossime ore sarà pubblicata, sul sito delMinistero www.mit.gov.it, una appositacircolare di chiarimenti.

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Dopo la riforma “Monti-Fornero” che ha scontentato un po’ tutti, occorre una riflessione sulla necessità di investire sul futuro, con un giusto mix tra copertura pubblica e pensione di scorta“

Una nuova cultura previdenziale per le nuove pensioni

Per fare cassa non si puòproprio fare a meno diintervenire sulle pensio-

ni. Non ha fatto eccezionel’ultima riforma “Monti-For-nero” che ha scontentatoun po’ tutti, partiti di exmaggioranza e opposizio-ne, organizzazioni sindaca-li, lavoratori e pensionati.Il risultato di questa riformaè che tutti andranno in pen-sione più tardi e con una ren-dita ridotta rispetto alle inizialiaspettative. Un’amara verità che de-ve stimolare ad una riflessionedefinitiva, sulle necessità di inve-stire sul futuro. Con un giustomix tra copertura pubblica (da conoscere emonitorare) e pensione di scorta.Negli ultimi 20 anni il nostro sistema pre-videnziale è stato oggetto di nove rifor-me ed oggi con quest’ultima riforma haforse trovato il suo equilibrio. I principi su cui poggiano i nuovi provve-dimenti sono, in sintesi:- L’affermazione del metodo contributivocome criterio di calcolo delle pensioni, inun’ottica di equità finanziaria intra/interge-nerazionale;- La sostanziale eliminazione delle pensionidi anzianità;- La parificazione definitiva dell’età pensio-nabile tra uomini e donne anche nel priva-to e nel settore del lavoro autonomo;- La flessibilità nell’età di pensionamento,che consente al lavoratore maggiori possi-bilità di scelta nell’anticipare – ma con pe-nalizzazioni – o posticipare il ritiro dal mer-cato del lavoro;- La semplificazione e la trasparenza deimeccanismi di funzionamento del sistema,con l’abolizione delle “finestre” e di altrimeccanismi che non rientrino esplicitamen-te nel modello contributivo;- L’abbattimento delle posizioni di privile-gio. Si armonizzano età, aliquote contribu-tive e modalità di calcolo delle prestazioni;si individuano requisiti minimi per la pen-sione, in linea con la speranza di vita per lediverse fasce di età e in coerenza con gli al-tri ordinamenti europei.Gli interventi legislativi hanno prodot-

”to effetti certa-

mente significa-tivi. Ma dato chela sostenibilitàsembra rag-giunta, sareb-be riduttivopensare chepossa esserel’unico criteriodi riflessione sul

sistema previden-ziale.

Tutti abbiamo presoconfidenza con il

problema del ri-sparmio personale

e familiare; tutticontrolliamo mensilmente il conto in ban-ca. Quasi nessuno controlla periodica-mente quello previdenziale, da cui di-penderanno molte cose alla fine della no-stra carriera lavorativa.Mentre ci sono già circa otto milioni di la-voratori il cui futuro previdenziale è rego-lato dal sistema contributivo “puro”, tuttigli altri, a partire dal 2012 debbono sapereche riceveranno una pensione (anche se inpro-rata: retributiva e contributiva insieme)la cui consistenza sarà determinata dalmontante contributivo che stanno accumu-lando.E qui si innesta il problema della cultu-ra previdenziale.Non ci si può solo soffermare sulla soste-nibilità economico-finanziaria ma va ancheconsiderata quella “sociale”.Non c’è società che non elabori cultura.Non c’è sostenibilità sociale in tema dipensioni che non debba costruire una cul-tura previdenziale, condivisa.Oltre ai conti, è la cultura ad assicurare ilpatto tra le generazioni. E una cultura pre-videnziale nasce dalla riflessione e dallaconsapevolezza.Il sistema contributivo aggancia le presta-zioni ai contributi effettivamente versatidurante l’intera vita lavorativa. E imponeoltre all’assicurazione obbligatoria, la ne-cessità di costruire una posizione integrati-va. In questo i fondi più vicini ai lavorato-ri (negoziali o di categoria) possono faretanto. Certamente molto più di quello che

spetta all’Inps il cui ruolo è quello di es-sere sempre di più – l’architrave dello Sta-to Sociale – garante delle prestazioni “dibase”, sia per la previdenza che per l’assi-stenza.Gli spazi di collaborazione tra l’Istitutoprevidenziale e i Patronati sono molti. Il nostro patronato 50&Più Enasco, che as-siste da sempre, gratuitamente su tutto ilterritorio nazionale, i lavoratori e i pensio-nati, permette on-line di conoscere la si-tuazione personale, con la consultazionedel proprio conto previdenziale predi-sponendo una proiezione di calcolo sullaliquidazione della futura pensione.Ricevere in anticipo consigli e suggeri-menti mette tutti in condizioni di non par-tire da zero. Il futuro previdenziale è nel-le nostre mani, preoccupiamocene in tem-po.

1131 OTTOBRE 2014

50&più enascoimpresainforma

Page 12: Impresainforma

L’EBT Catania è un’associazione NO PROFIT tra Confcommercio Catania e i sindacati dei lavoratoriFilcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil.L’attivazione è voluta dal Contratto collettivo nazionale del lavoro, terziario, commercio e servizi e ha loscopo di dare servizi alle imprese e ai lavoratori.L’Ente bilaterale è un istituto contrattuale e quindi il finanziamento dello stesso è un adempimento obbli-gatorio. Le aziende, per la provincia di Catania, sono tenute al versamento dello 0,45% calcolato sullaretribuzione mensile per le 14 mensilità (paga base e contingenza) di cui 0,25% a carico dell’impresa e0,20% a carico del lavoratore. Il mancato versamento comporta, quindi una NON applicazione del Contratto Collettivo del lavoro contutto quello che ne consegue sul piano del potere di controllo e sanzionamento degli organi o enti pubbli-ci deputati alla vigilanza.All’ EBT Catania fanno riferimento oltre 2000 aziende.Costituito nel 1987 e operativo dal 2001, l’Ente ha proceduto ad attivare diversi servizi.

CONCILIAZIONI VERTENZELa commissione, in seno all’ente, è competente ad espletare il tentativo di conciliazione in sede sindaca-le per le controversie individuali o plurime di lavoro, ai sensi degli artt. 410 e seguenti del c.p.c.

APPRENDISTATOViene rilasciato il parere di conformità per l’assunzione degli apprendisti.

CONTRATTO DI INSERIMENTOVerifica la correttezza dei contratti di inserimento a norma del contratto collettivo nazionale di lavoro per idipendenti delle aziende del terziario, della distribuzione e dei servizi.

SOSTEGNO AL REDDITO - AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGAL’Ente ha realizzato un sistema di sostegno al reddito per i lavoratori espulsi da aziende in crisi.

FORMAZIONE° Promuove e sostiene le iniziative per i processi di formazione continua dei lavoratori previsti dai FondiParitetici interprofessionali (For.Te)° Informazione e formazione in materia di sicurezza degli ambienti di lavoro.

STUDI E RICERCHEIncentiva e promuove studi e ricerche per analizzare i fabbisogni formativi e professionali.

CRITERI PER LA FRUIZIONE DEI SERVIZIPossono usufruire dei servizi tutte le imprese iscritte all’EBT Catania, anche di nuova costituzione, che sitrovano in regola con i versamenti associativi – contrattuali.Per accedere all’iniziativa del sostegno a reddito/ammortizzatori sociali in deroga, le imprese devonodimostrare la regolarità dei versamenti degli ultimi 5 (cinque) anni per tutti i lavoratori iscritti sul librounico.

Via Mandrà n.8 – 95124 CataniaC.F. 93080630879Telefax 095 361155E-mail: [email protected]: [email protected] web: www.ebtcatania.it

CataniaCATANIA

12 31 OTTOBRE 2014 impresainforma