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Impresainforma

Date post: 07-Apr-2016
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Periodico di informazione e cultura d’impresa promosso dalla Confcommercio di Catania - Anno XII
12
Una truffa tira l’altra, ma in Italia non succede nulla Il Comitato regionale Assintel per contare nella Agenda Digitale Associazioni affari nazionali fiscale Split Payment pronto il decreto attuativo del ministero dell’Economia impresa i i n n f f o o r r m m a a Periodico di informazione e cultura d’impresa supplemento a Confcommercio Notizie Anno XII - Numero 3 CATANIA credito Investment Compact, cosa cambia per le banche popolari supplemento a “Confcommercio Notizie” BENVENUTO PRESIDENTE
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Page 1: Impresainforma

Una truffa tira l’altra, ma in Italia nonsuccede nulla

Il Comitato regionale Assintel per contare nellaAgenda Digitale

Associazioniaffari nazionali fiscale

Split Paymentpronto il decretoattuativo del ministero dell’Economia

impresaiinnffoorrmmaaPeriodico di informazione

e cultura d’impresa supplemento a Confcommercio Notizie

Anno XII - Numero 3

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credito

Investment Compact, cosacambia per lebanche popolari

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BENVENUTOPRESIDENTE

Page 2: Impresainforma

GERENZA

IMPRESA INFORMAsupplemento a “Confcommercio Notizie”periodico della Confcommercio CataniaReg. Trib. di Catania n. 28/96edizione 10 febbraio 2015

DIRETTORE RESPONSABILEPietro AgenDIREZIONE E REDAZIONEc/o Ass. CommerciantiVia Mandrà, 8 - Catania

tel. 095.7310711fax 095.351253

CORDINAMENTO REDAZIONE Carla Previtera: [email protected]

REALIZZAZIONE EDITORIALEBlu MediaV.le Andrea Doria, 69 Catania - tel. 095.447250www.blumedia.infoPROGETTAZIONE TESTATASignorelli&Partners

3Pag. affari nazionaliUna truffa tira l’altra, main Italia non succede nulla

4Pag.primo pianoL’elezione di Mattarellaapre nuovi scenari

5Pag.catania che cresce

Amal Erangail consigliere aggiunto

2 10 FEBBRAIO 2015 impresainforma

editoriale

in questo numero10 febbraio 2015

7Pag.

6Pag.

8Pag.fiscale

Split Payment, prontoil decreto attuativo del Mef

credito

Investment Compact, cosa cambia per le banche popolari

legale

Sicurezza, dall’Inail 18 milioni per le imprese siciliane

11Pag.associazioniEcco il comitato regionale Assintel Sicilia

Il Paese è stanco di subire una legislazione troppo garantista verso chi delinque. Esemplareè il caso del benzinaio che si è difeso uccidendoun rapinatore. Servono pene severe per chi è recidivo e risorse per le forze dell’ordine

UN UOMO SPARA, UN UOMO MUORE

Un uomo spara, unuomo muore. E siscopre un paese cheè pericolosamentestanco di subire.

La vicenda del gestore di carbu-rante che spara in aria per met-tere in fuga i rapinatori di unvicino negozio e che poi di fron-te alla reazione degli aggresso-ri spara ancora, colpendoneuno mortalmente, ha dato fuocoalle polveri di un malessere cheevidentemente covava sotto leceneri. Un sindaco e una citta-dina schierati con l'imprendito-re che per altro, come lui stessoha dichiarato, tutto sembra me-no che uno sceriffo del vecchiowest. Una nazione che aperta-mente si schiera, stanca di vi-vere nella paura, stanca perfi-no di aver paura di reagire.Siamo una strana nazione, do-ve chi tenta di accoltellare unesponente delle forze dell'ordi-ne viene rimesso in libertà per-chè giudicato non pericoloso(sic!), dove chi reagisce ad untentativo di rapina e di furtodeve stare attento a non ecce-dere nella reazione. Viene daridere, ma forse sarebbe piùgiusto piangere, al pensiero chetrovandosi, magari in pienanotte, con intrusi che si sono in-trodotti nell’abitazione o nell’a-zienda si debba contenere lapropria reazione in modo danon eccedere nel diritto di legit-tima difesa. E lo stesso vale perchi accorre in aiuto di altri, uo-

mini o donne che siano. A certimagistrati (grazie al cielo nonsono molti) mi piacerebbe chie-dere cosa si debba fare… Forsedovremmo chiedere ai malin-tenzionati, cortesemente, di la-sciar perdere? Forse dovremmodomandare prima se sono ar-mati, e se sì, di quale arma dis-pongono? Forse dovremmo na-sconderci sperando di non esse-re visti o forse...? Ce lo spieghi-no, per cortesia, perchè la mi-sura è colma e la pazienza è ar-rivata oltre ogni ragionevole li-mite! È necessario fissare chia-ri termini di legge: chi delinquedeve sapere cosa rischia, chiviene aggredito deve sapere sepuò difendersi o se deve subire;si deve dire con chiarezza se laproprietà può essere difesa edentro quale misura! La tolle-ranza nei confronti di criminaliincalliti non ha mai pagato equesto si deve finalmente com-prendere in una Italia che finoad oggi ha saputo affrontare ilproblema dell’affollamento del-le carceri solo attraverso il con-dono e l’indulto. Le scelte van-no fatte, con urgenza, altrimen-ti si rischia veramente il farwest! Leggi chiare, tolleranzaal primo reato, durezza estre-ma per chi continua a sbagliaree risorse, tante risorse, alle for-ze dell’ordine che molto spesso,diciamolo con chiarezza, sem-brano ancor più indignate deicittadini.

M.d.M.

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di Woodstock

Ogni giorno una nuova notizia giungea ricordarci come nel nostro Paese ladisonestà sia arrivata a livelli di as-

soluta insopportabilità. È un susseguirsi fre-netico, come un fiume in piena che travolgetutto e tutti. Prima il parlamentare che con isoldi pubblici si fa le vacanze ed altro; poi ilfunzionario che in cambio di una mazzettaconcede l’inconcedibile; poi ancora il pilotache percepisce la cassa integrazione - e cheassa integrazione! - e continua, tranquilla-mente, a lavorare all’estero; infine il politicoche prende fior di mazzette per opere pub-bliche, dichiarandosi estraneo alla vicenda,per giungere infine a patteggiare la pena purdi ottenere gli arresti domiciliari. Il quadroche esce da queste vicende è, permettetemiil purtroppo, quello di un’Italia dove la cor-ruzione si è insinuata nella società a talpunto da averne permeato i comportamentiad ogni livello. Il malaffare della politica è di-ventato la scusante, l’alibi dietro cui ci si na-sconde per giustificare la propria disonestà,senza alcuna vergogna, senza rimorsi.Il recente caso di Agrigento, dove i consi-glieri comunali, in silenziosa alleanza, inven-tavano commissioni su commissioni per in-cassare sempre più gettoni di presenza, ci di-ce due cose: prima, che il livello della poli-tica è giunto ai minimi storici, ad un livel-

Una truffa tira l'altra... poi in Italia succede che tante truffe, nessuna truffa

310 FEBBRAIO 2015

affari nazionaliimpresainforma

lazione. Anche qui le scuse non mancano: ildesiderio di non esporsi, la sfiducia dilagantenei confronti della magistratura, la paura del-le possibili ritorsioni. Nessuno vede, nessunosente, nessuno parla, altro che omertà! Quicredo che si possa tranquillamente parlare diconnivenza. Il principio è semplice, truffanotutti, perchè non dovrei farlo anche io? Se poiaggiungiamo che rischio di più se ferisco unladro dentro casa mia piuttosto che se pren-do una tangente o frodo l’INPS, il gioco èpresto fatto! La domanda che noi vogliamo porci è: si puòfare qualcosa o è meglio arrendersi? Certo lasituazione è compromessa ma le possibilitàdi reazione ci sono, purchè si abbia coraggio.Si dovrà, sul piano legislativo, stabilire che ilmaltolto vada restituito con tutte le addizio-nali del caso, senza se e senza ma; si dovràprevedere, nei casi più gravi, il sequestro deibeni di corrotti e corruttori; si dovrà infineprevedere che al politico condannato sia fat-to divieto di candidarsi a incarichi pubblici,ma si dovrà anche impedire che lo stessopossa ricevere compensi da enti pubblici opartecipate. Se così non avverrà avremo, nel-la sostanza, confermato il pensare comuneper cui, in ogni caso, per il politico paga sem-pre qualcun altro! È una strada lunga e diffi-cile quella da percorrere ma è una strada sen-za alternative, o si fa o non si esce dal pan-tano!

Un paese allo sbando dove corruzione e disonestà dilagano. Ma si può fare qualcosa?Forse sì, intervenendo con decisione sul piano legislativo. Non ci sono più alternative“ ”

lo per cui nessuno più si vergogna di avertrasformato l'impegno sociale in un lavoro,ancorchè di ripiego ed a tempo determinato;seconda, che la pazienza della gente ègiunta a livelli di pericolo, se poi questosia frutto di reale indignazione o sia sempli-ce desiderio di sostituire i maldestri consi-glieri è difficile dire! Una cosa però colpiscenella vicenda citata, come in tante altre. Col-pisce che nessuno dall’interno delle istituzio-ni, come dalla cosiddetta società civile, comedai sindacati, come dalle associazioni, comedalle forze politiche, abbia il coraggio di farenon dico un esposto, ma almeno una segna-

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4 10 FEBBRAIO 2015 impresainforma

primo piano

Tutto facile adesso per Renzi? Non è detto. Il nuovo Capo dello Stato non è Napolitano. I problemi sul tappeto sono tanti e, di certo, l’Italia non può più aspettare“ ”

di Pietro Agen

Mattarella, un sicilia-no purosangue, èil nuovo Presiden-

te della Repubblica Italiana,eletto alla quarta votazione

con un margine tale da far pensare che conun poco di saggezza in più avrebbe potutoessere eletto anche in prima battuta. Certa-mente la scelta dell’uomo è stata azzeccata,il modo un po’ meno, ma poco importa.L’importante era chiudere la vicenda evitan-do tempi lunghi e franchi tiratori che aveva-no caratterizzato la precedente elezione. Ora si ricomincia, il lavoro è tanto e gli im-pegni difficili. Si ricomincia con uno scena-rio politico pesantemente modificato. Ci tro-viamo con un Renzi assolutamente vincitore,dopo essere riuscito nel quasi miracolo di ri-compattare il PD (vedremo per quanto); conuna destra più o meno allo sbando, dove unBerlusconi ormai al tramonto e palesementeinteressato più ai beni aziendali che a ForzaItalia è ormai vicino ad essere scavalcato dalduo Salvini-Meloni (più Salvini che Meloni);con quello che era il centro (Alfano, Monti,Casini) ormai prossimo a disintegrarsi, con isoliti topolini pronti a scappare a destra o asinistra a seconda delle convenienze; con unGrillo che non riesce a sganciarsi dalla pro-testa per passare al progetto politico che ine-

vitabilmente imporrebbe alleanze, con tutti irischi che questo comporta. Tutto sembra essere a favore di Renzi, masiamo veramente certi che sia così? Sulla car-ta è tutto facile, i numeri per governare cer-tamente ci sono, resta tuttavia il problemadella tenuta del PD che unito nel votare Mat-tarella, sembra, per la verità, diviso su tuttoil resto. Vedremo come il premier saprà ca-varsela, vedremo come riuscirà a far accetta-re, alla sinistra interna ed esterna, una poli-tica economica che appare sempre più distampo confindustriale, vedremo come ri-uscirà a disinnescare il problema giustizia,

vedremo come affronterà il problema sicu-rezza, vedremo infine come saprà cavarselacon il nuovo ospite del Quirinale.Potrei anche sbagliare ma non credo checon Mattarella i rapporti saranno facilissimi.Certo si è chiusa l’epoca del buon papà Na-politano, che fra un consiglio e l’altro influi-va sulla scelta dei ministri ed in qualche ca-so anche sulle alleanze, ma altrettanto certa-mente il nuovo Presidente, per riconosciutacorrettezza istituzionale e per comprovatacultura politica, si dimostrerà un osso duroda digerire per un Renzi che dimostra diamare le leggi delega e la decretazione di ur-genza! Aspettiamo e vedremo, i giochi po-trebbero risultare più complicati di quelloche sembrano anche perchè, diciamolo conchiarezza, Renzi ci sembra sempre meno rot-tamatore e sempre più legato a quelli cheuna volta si chiamavano i poteri forti. Un pri-mo momento della verità lo avremo con lariforma elettorale: assisteremo ad una nuovapuntata delle maggioranze variabili o lamaggioranza di governo terrà anche grazie aqualche nuovo acquisto? Il patto del Nazza-reno, di cui ognuno dà una versione diver-sa, tornerà di moda? Sempre che sia mai sta-to superato... Tante domande in attesa di ri-sposte, risposte che attendiamo con ansia,anche perchè... l'Italia non può più aspetta-re!

Buon lavoro Presidente. L'elezionedi Mattarella apre nuovi scenari

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510 FEBBRAIO 2015

catania che cresceimpresainforma

di Gianluca Reale

Trentun’anni, cingalese, Amal Eran-ga Warnakulasuriya Thissera è ilconsigliere aggiunto di Catania.

Ovvero, il consigliere comunale che rap-presenta la comunità extracomunitariacatanese nell’Assemblea cittadina. Eletto nella lista “Uniti si vince, Cataniainterculturale”, Thissera è nato a Marawi-la nello Sri Lanka e risiede a Catania dal1998. Fa il commerciante e forse questasua attività ne ha fatto il candidato vin-cente: al voto, lo scorso novembre, ha ot-tenuto 381 preferenze in una lista checomplessivamente ne ha avute 1.020, su-perando Sonia Alom e Aida Fall che ri-spettivamente di voti ne hanno avuti 237e 222. Seconda è arrivata la lista "La Vocedei cittadini" (più votato con 333 prefe-renze Shadul Islam) con 697 voti; a se-guire Immigrati Uniti (447) e Fratelli delMondo (156). Pochi giorni fa ha prestato giuramento eha partecipato alla sua prima seduta inConsiglio comunale. Che effetto le ha fatto?«È stata la mia prima volta ed ero moltoemozionato».Qual è il suo ruolo di consigliere, nel-l’ambito delle prerogative previste dal-la normativa?«È quello di rappresentare tutti gli extraco-munitari che vivono a Catania, circa 8000di 17 paesi diversi. Io sono srilankese main questa veste sono il rappresentante ditutti».Il consigliere aggiunto può dare pareried esprimere proposte, ma non ha ildiritto di voto in Consiglio...«Lo so, per adesso è così, in futuro mi au-guro che si possa cambiare il regolamento.Ma questo è un inizio, un inizio importan-te».Quali istanze porterà in Consiglio?«Intanto ho già partecipato ai lavori di di-verse commissioni consiliari e in quella se-de ho fatto varie proposte. Durante la cam-pagna elettorale ho parlato con molte per-sone extracomunitarie di diversi Paesi etutti mi hanno esposto i loro problemi. Su

Thissera: «Prestito d’onore a chiavvia un’attività commerciale»

Il giovane srilankese, consigliere aggiunto a Catania, portavoce delle proposte della comunitàextracomunitaria: «Un regolamento per mettere in regola chi non lo è nuove aree mercatali» “ ”

nore, per dare una mano a chi vuo-le cominciare un’attività in modopiù concreto e mettersi subito in re-gola. Oggi ci si dà da fare come sipuò, ma sicuramente avere unostrumento come il prestito d’onoresarebbe davvero utile». Cose serve agli extracomunitariper vivere e integrarsi meglio incittà?«I problemi, purtroppo, sono sem-pre quelli: trovare il lavoro è il pri-mo fra tutti. Anche chi è qualificato,ha studiato qui e si è laureato qui,oggi ha difficoltà a trovare lavoro.Come per i giovani italiani. Dall’altrolato non c’è sicurezza del lavoro nétutele: ancora in troppi lavorano innero, senza alcun contratto».

Esiste nel Comune di Catania uno“sportello per gli immigrati”?«No, non esiste. E di questo stiamo discu-tendo. Per adesso tutti mi cercano inquanto loro rappresentante, ma io non houn ufficio, mi vengono a trovare dove la-voro. La Casa dei Popoli ci sta aiutandodandoci uno spazio. La Cgil, che mi è vi-cina, ha uno sportello per i migranti. Iovado speso a dare una mano. Ma questadello “sportello per i migranti” è una pro-posta che possiamo portare avanti, perdare dei servizi migliori alle comunitàstraniere presenti a Catania». Che partecipazione c’è stata al votoper eleggere il consigliere aggiunto?«Penso che ci sia stata una buona parteci-pazione. Per noi è una cosa positiva ave-re questa figura, un passo “gigante” inavanti. Abbiamo cominciato un percorsoe mi auguro che nel corso degli anni po-tremo anche migliorare il regolamento earrivare a contare di più, per dialogaremeglio con la comunità catanese».E magari un extracomunitario di se-conda o terza generazione con la cit-tadinanza italiana potrà diventare unconsigliere effettivo...«In futuro sicuramente sì, ma ancora cre-do sia presto. Sono troppo pochi quelli adavere la cittadinanza italiana».

questa base abbiamo formulato delle pro-poste. Intanto è emerso che forse sarà uti-le lavorare per modificare il regolamentodella Consulta dei Migranti su cui quasinessuno è d’accordo. E poi occorre lavora-re per abbreviare i tempi del rinnovo delpermesso di soggiorno. Inoltre, una dellerichieste più frequenti è quella di risolvereil problema dell’idoneità all’alloggio. Infi-ne, le comunità di Senegal e Bangladeshhanno fatto proposte per creare nuovearee mercatali e regolarizzare chi è abusi-vo: sono disposti a pagare un contributo ea tenere pulito».Il problema dell’abusivismo è un pro-blema importante su cui la sua espe-rienza di commerciante può esserefruttuosa. Quindi fra gli extracomunita-ri c’è la volontà di mettersi in regola senon lo si è già?«Assolutamente sì, loro ci tengono, voglio-no essere in regola. È un bene per loro eanche per il Comune. Mi auguro che si tro-vino gli spazi e si possa fare un regola-mento che soddisfi tutti».C’è qualche richiesta particolare chela comunità extracomunitaria vuolefare all’Amministrazione sul frontedel commercio?«Innanzitutto, sarebbe bello se ci fosse unaiuto, uno strumento tipo il prestito d’o-

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6 10 FEBBRAIO 2015 impresainforma

area credito

di Marco Granata

Per dare uno scossone alsistema bancario e perottenere elementi di in-

novazione è stato presentato ildecreto legge “Investment

compact”. All’interno dei codicilli sulle tempisti-che di chiusura dei conti correnti, sui fondi pen-sione e sul pacchetto relativo al Fondo centraledi garanzia spunta anche l’abolizione dell’art. 30del Testo Unico Bancario (la più importantefonte normativa del settore) relativo alle BanchePopolari. Cancellare quest’articolo, con i suoiotto commi, significa cancellare il voto capitario(«Ogni socio ha un voto, qualunque sia il nu-mero delle azioni possedute»), il tetto dell’1 %per le partecipazioni dei singoli soci, il numerominimo di soci (pari a 200). Tale riforma colpi-rà l’assetto delle 10 più importanti banche po-polari italiane: Ubi, Banco Popolare, Bpm eBper, Creval e Popolare di Sondrio ed infine an-che Banca Etruria e la Popolare di Bari. Effettuando una semplice ricerca sul sistemadelle banche popolari è agli occhi di tutti comein tutto il mondo, persino in Germania e Fran-cia i governi difendono a spada tratta le banchelocali, siano esse cooperative o commerciali,perché continuano a rappresentare un baluardocontro la recessione e la deflazione. Questebanche con il passare del tempo, nonostantesiano quotate in borsa, continuano ad adempie-re ai doveri che statutariamente hanno verso iloro soci e i territori in cui i soci vivono e ope-rano. Il voto capitario (ossia una testa un voto,quale che sia il numero delle azioni possedute)e il tetto al possesso azionario, per rendere ef-fettivo e non illusorio il principio sopraddetto,sono stati i baluardi invalicabili ¬ unitamente allimite delle deleghe al voto alla finanzia specu-lativa. Durante la crisi, grazie a questo rinno-varsi della tradizione e quindi dei caratteri co-stitutivi dei principi mutualistici e cooperativi, lebanche popolari hanno continuato a essere unargine alla disgregazione sociale e alla definiti-va scomparsa di segmenti importanti del nostropatrimonio economico in cui i canali bancarihanno privilegiato le imprese locali agli investi-

menti finanziari.Snaturando questo principio, difeso in tutto ilresto del mondo tranne in Italia, il provvedi-mento in questione favorirebbe spregiudica-te manovre finanziarie, facendo in modo chela ricerca dei capitali sia orientata verso la va-lorizzazione finanziaria fine a se stessa, omo-logando le banche di territorio alle banchecapitalistiche tout court. Inoltre, la cancella-zione del voto capitario dovrebbe avere l’ef-fetto di facilitare tutte le operazioni straordi-narie, quelle che di norma non incontrano ilfavore delle maxi-assemblee con migliaia dipiccoli soci: aumenti di capitale e, soprattut-to, aggregazioni.Detto ciò, attorno a questo provvedimentogirano una serie di ombre non molto piace-voli che riportiamo senza commento. Innan-zitutto, vista la tematica delicata trattata, nonsi ravvisano i requisiti straordinari di necessi-tà e urgenza per poter delegare ad un consi-glio dei ministri tale modifica. Successiva-

mente, come afferma sia il Corriere sia il FattoQuotidiano, la Consob ha aperto un indagineper accertare casi di speculazioni finanziarie vi-sto che alcuni soggetti con base a Londraavrebbero creato posizioni anche rilevanti inazioni delle banche popolari nei giorni e nelleore precedenti le prime circostanziate indiscre-zioni (quindi prima delle 17.30 di venerdì 16gennaio) sul decreto di riforma e che, a benefi-ciare maggiormente in borsa dell’aumento del-le quotazioni, sia proprio la Banca in cui lavo-rano il padre ed il fratello di un ministro.Inoltre, gli analisti notano come l’abolizione delvoto capitario permetterebbe al Monte Paschi diSiena di trovare un socio in una ex banca po-polare. Qualche giorno prima dell’annunciodella riforma, Filippo Sensi, portavoce e bracciodestro di Renzi, ha “ritwittato” un’analisi di Reu-ters in base alla quale “una fusione tra Mps euna delle maggiori popolari, come Ubi. Ne ri-sulterebbe una nuova entità con il 12% di quo-ta di mercato del credito in Italia”.

Investment compact, innovazione perle Popolari o regalo agli speculatori?

Il decreto legge presentato per dare uno scossone al sistema bancario cancella l’art. 30 del TestoUnico Bancario relativo alle banche popolari, cambiandone l’assetto. Ecco cosa può succedere“ ”

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710 FEBBRAIO 2015

area legaleimpresainforma

Bando INAIL 2014, 18 milioni per le PMI che investono sulla sicurezza

Anche quest’anno gli incentivi per il miglioramento delle condizioni di sicurezza sul lavoro.Convenzione Confcommercio con uno studio di Ingegneria per approntare i progetti“di Chiara Corsaro

Anche quest’annoarrivano gli incen-tivi INAIL destina-

ti alle PMI che voglionoinvestire per il migliora-

mento delle condizioni di sicurezzanei luoghi di lavoro.Il nuovo bando si rivolge a tutte le PMI,anche individuali, attive e regolarmenteiscritte al Registro delle imprese presso laCamera di Commercio.Ai fini della partecipazione al bando i pro-getti dovranno riguardare una delle se-guenti tipologie tematiche: progetti diinvestimento; progetti di responsabi-lità sociale e per l’adozione di modelliorganizzativi. Ciascuna impresa puòpresentare un unico progetto per una so-la unità produttiva e per un solo ambitotra quelli sopra descritti. Inoltre, è previstal’esclusione dal presente avviso per tuttele imprese che negli anni 2011,2012 o2013 hanno beneficiato di altri incentiviINAIL a favore del miglioramento della si-curezza nei luoghi di lavoro.L’incentivo viene concesso sottoforma dicontributo in conto capitale a copertu-ra del 65% delle spese sostenute (al nettodell’IVA) dall’impresa per la realizzazionedel progetto, esso è erogabile entro il li-mite massimo di € 130.000,00 e non puòcomunque essere inferiore ad € 5.000,00.Tale limite minimo del costo del progettonon vige per le imprese fino a 50 dipen-denti che presentino un progetto finaliz-zato all’adozione modelli organizzativi edi responsabilità sociale. Le PMI che presenteranno progetti com-portanti una spesa pari o superiore a €30.000,00 potranno richiedere un’anticipa-zione pari al 50% dell’investimento com-plessivo, previa prestazione di un’apposi-ta fideiussione di importo pari all’antici-pazione richiesta maggiorata del 10%.Ai fini dell’ammissibilità delle spese, que-

mite delle risorse finanziarie disponibili.Ai fini del raggiungimento del punteggiosoglia, necessario per l’ammissibilità alcontributo, è previsto un innalzamentonel caso in cui il progetto venga condivi-so dalle parti sociali (Modello E-1). A taleproposito, Confcommercio Catania haistituito un’apposita commissione che, incaso di valutazione positiva del progettopresentato, concede il parere di condivi-sione necessario ai fini dell’innalzamentodel punteggio soglia.Inoltre, Confcommercio Catania ha prov-veduto a stipulare un’apposita conven-zione con uno studio professionale diingegneria che, a condizioni vantaggio-se riservate esclusivamente ad aziende as-sociate a Confcommercio, si occuperàdella predisposizione e redazione delprogetto.Per informazioni basta contattare il nu-mero telefonico 095.7310734 o scrivereall’indirizzo mail: [email protected].

ste devono riguardare progetti non rea-lizzati e non in corso di realizzazione al-la data del 7 maggio 2015.La presentazione delle domande av-verrà in via telematica secondo le se-guenti tempistiche: dal 3 marzo al 7maggio 2015 le imprese potranno inse-rire online la loro domanda attraversol’accesso all’area servizi presente sul si-to www.inail.it, successivamente a par-tire dal 12 maggio 2015, se il progettoinserito raggiungerà il punteggio sogliasecondo i parametri stabiliti dal bando,sarà possibile effettuare il download delcodice identificativo di ciascuna azien-da. Attraverso tale codice verrà presen-tata la domanda definitiva secondo ledate che saranno rese note sul sitoINAIL a partire dal 3 giugno 2015.L’elenco dei progetti ammissibili ver-rà stilato tenendo conto dell’orario di ar-rivo delle domande telematiche, pertan-to quest’ultimo determinerà la prioritàper la concessione dei contributi nel li-

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8 10 FEBBRAIO 2015 impresainforma

area fiscaleSplit payment: pronto il decreto attuativo del Ministero dell’Economia

Il provvedimento, nel tentativo di contrastare l’evasione dell’Iva, ha introdotto l’art 17-ter del Dpr633/1972: le p.a. devono versare direttamente all’Erario l’imposta loro addebitata dai fornitori“ ”

di Caterina Cannata

Èstato pubblica-to sul sito delMinistero del-

l’Economia il testodel decreto di attua-

zione delle disposizioni in materiadi scissione dei pagamenti (c.d.split payment) previste dalla leggedi stabilità per il 2015. Quest’ultima, con l’intento di con-trastare l’evasione dell’iva in sededi riscossione, ha introdotto l’arti-colo 17-ter del D.P.R. n. 633 del1972, che trova applicazione per leoperazioni fatturate a partire dalprimo gennaio 2015 per le quali l’esi-gibilità dell’imposta sia successiva atale data.Il nuovo regime prevede che le pub-bliche amministrazioni, ancorché nonrivestano la qualità di soggetto passi-vo dell’IVA, devono versare diretta-mente all’erario, con le modalità e neitermini indicati nel DM pubblicatodal MEF, l’IVA addebitata loro dai for-nitori per le cessioni di beni e le pre-stazioni di servizi ad esse effettuate.L’articolo 1 del decreto, rinviando aquanto stabilito dall’articolo 17-ter deld.P.R. n. 633/1972 sopra citato, chiari-sce che il regime della scissione deipagamenti va applicato dalle ammini-strazioni e dagli enti pubblici già de-stinatari delle norme in materia di IVAa esigibilità differita (Stato, organi del-lo Stato ancorché dotati di personali-tà giuridica, enti pubblici territoriali eai consorzi tra essi costituiti, CCIAA,istituti universitari, ASL, enti ospeda-lieri, agli enti pubblici di ricovero ecura aventi prevalente carattere scien-tifico, agli enti pubblici di assistenza ebeneficenza e a quelli di previdenza).I soggetti passivi fornitori devonoemettere regolarmente la fattura conle indicazioni prescritte dall’articolo21 del d.P.R. n. 633/1972 apponendo

plicabile.Per quanto riguarda le modalitàche devono essere seguite per ilversamento dell’IVA da parte dellapubblica amministrazione acqui-rente, il versamento può essere ef-fettuato, a scelta della medesima,come segue: a) con un distinto versamento del-l’IVA dovuta per ciascuna fattura lacui imposta è divenuta esigibile; b) in ciascun giorno del mese, conun distinto versamento dell’IVAdovuta considerando tutte le fattu-re per le quali l’imposta è divenu-ta esigibile in tale giorno; c) entro il giorno 16 di ciascun

mese, con un versamento cumulativodell’IVA dovuta considerando tutte lefatture per le quali l’imposta è dive-nuta esigibile nel mese precedente.Le pubbliche amministrazioni che ri-vestono la qualità di soggetto passivoe che hanno effettuato acquisti di be-ni e servizi nell’esercizio di attivitàcommerciali, devono versare la relati-va imposta facendo partecipare lamedesima alla liquidazione periodicadel mese o del trimestre in cui si ve-rifica l’esigibilità.Infine, all’articolo 9 del decreto siconferma che il meccanismo dellascissione dei pagamenti si applica al-le operazioni fatturate a partire dal 1°gennaio 2015, per le quali l’esigibilitàdell’imposta si verifica successiva-mente alla stessa data.Tuttavia, fino all’adeguamento dei si-stemi informativi relativi alla gestioneamministrativo-contabile delle ammi-nistrazioni centrali dello Stato, e inogni caso non oltre il 31 marzo 2015,viene previsto che le amministrazioniindividuate nell’articolo 1 del presen-te decreto accantonino le somme oc-correnti per il successivo versamentodell’imposta; detto versamento devecomunque avvenire entro il 16 aprile2015.

l’annotazione “scissione dei paga-menti” sulla medesima e devono re-gistrare la fattura nei termini, ma nondevono computare come IVA a debi-to l’imposta indicata. Quindi, l’IVA indicata nella fatturanon parteciperà alla liquidazione pe-riodica (mensile o trimestrale) delfornitore ma dovrà essere versata al-l’Erario direttamente dall’amministra-zione acquirente sulla base dell’esigi-bilità dell’imposta stessa. L’articolo 3 del decreto dispone pre-liminarmente che, per le operazionisoggette al regime di scissione deipagamenti, l’imposta diviene esigibi-le al momento del pagamento dellafattura ma, a fini di semplificazione,si consente all’amministrazione ac-quirente di optare un’esigibilità anti-cipata al momento della ricezionedella fattura. In considerazione dell’alternativitàdelle disposizioni in attuazione conquella contenuta nell’articolo 6,quinto comma, secondo periodo, delD.P.R. 633/1972, al comma 3 dell’ar-ticolo 3 si chiarisce che, nella vigen-za del meccanismo della scissionedei pagamenti, il regime dell’IVA aesigibilità differita non torna più ap-

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formazioneimpresainforma

FIPE: “Bar Gelateria”, formula di successo.Nuove opportunità per chi si specializza

più, proprio per dare la possibilità ai ragaz-zi di essere seguiti meglio dal Maestro pa-sticcere. Le lezioni, sia teoriche che pratiche,si sono tenute nei laboratori di pasticcerienostre associate, così i corsisti hanno impa-rato a conoscere gli attrezzi da lavoro, gli in-gredienti e le tecniche per lavorarli. Adesso,dopo il corso, stanno eseguendo un mese di

Il bar con gelateria e pasticceria di propriaproduzione non conosce crisi. È questala formula tradizionale ma in continua

evoluzione nei modi di porsi al cliente, sucui si sono registrate molte nuove aperture,anche in una fase difficile in cui il numero dibar che hanno cessato l’attività è cresciutoenormemente. È quanto attestato dal centro studi FIPE cheha diffuso a Rimini in occasione di Sigep, ilSalone Internazionale della Gelateria,Pasticceria e Panificazione, a fine gen-naio, i dati sull’analisi dei bilanci di un nu-trito campione di imprese. I bar gelateria ed i bar pasticceria hannocontinuato, anche nel periodo più acuto del-la crisi, ad investire, creare occupazione ericchezza.Secondo FIPE in tutta Italia ci sono 12.618bar, gelaterie e pasticcerie che rappresenta-no il 4,9% di tutta la ristorazione commercia-le. È un’attività che si è saputa adattare ad unconsumo più esigente, che predilige la qua-lità artigianale rispetto alla standardizzazioneindustriale, mantenendo per di più sottocontrollo i prezzi. I bar gelateria e pasticceria generano unvalore aggiunto superiore in media al 41%dei ricavi, tra i più alti del canale bar, a te-stimonianza della centralità del lavoro nelprocesso di produzione. «Il fattore umano e la competenza professio-nale - afferma Dario Pistorio, presidenteregionale FIPE Confcommercio - fannosempre di più la differenza nel mondo delbar. Nei laboratori di gelateria e pasticceriale opportunità di lavoro qualificato nonmancano». Per sfruttare queste opportunità, però, oc-corre arrivare preparati al posto di lavoro.Per questo la FIPE Confcommercio, grazie aseri percorsi formativi, crea le figure adatte aricoprire ruoli altamente qualificati nel cam-po della gelateria e della pasticceria. ISFOTER, l’ente di formazione del SistemaConfcommercio Catania, ha avviato neimesi scorsi il primo corso per pasticceri.Un successo, come racconta il responsabiledella formazione Nuccio Sapuppo: «Abbiamodi proposito fatto una classe di sei elementi,nonostante le richieste siano state molte di

Dal Salone Sigep la conferma che queste attività non conoscono crisi. Pistorio (Fipe): le possibilitàdi lavoro qualificato non mancano. Sapuppo (Isfoter): un successo il nostro corso di pasticceria ”

stage presso pasticcerie che si sono messe adisposizione». A breve partirà anche il corso per impa-rare l’arte del gelato.INFOTel. 095.7310741 Mail: [email protected]

CONFCOMMERCIO MISTERBIANCO

La Confcommercio di Misterbianco, dopo attenta analisi del territorio, organizzaper l'anno 2015 una serie di seminari e corsi per gli associati. Un offerta formati-va ricca e variegata, che va incontro alle richieste di un’area ad alta vocazionecommerciale. Internazionalizzare le Imprese, Il Commercio elettronico, Piante Officinali, questialcuni temi dei seminari previsti in calendario. La formazione, invece, si concentrerà su una serie di corsi a chi fa impresa o ge-stisce un’attività commerciale: Inglese base, Vetrinista, Addetto antincendio, Ad-detti montaggio e smontaggio di ponteggi, Addetti primo soccorso, Carrellisti, Do-cumento Valutazione Rischi DVR. «L'organizzazione di questo piano formativo - dichiara Giovanna Giuffrida, presi-dente di Confcommercio Misterbianco - nasce dalla volontà della nostra Associa-zione locale di cercare di rendere competitive le Imprese del territorio e in regolacon le disposizioni di Legge».INFO Tel. 095.0931662-393.8157098Mail: [email protected]

Corsi e seminari per gli associati per il 2015

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associazioni

di Giovanni Rinzivillo

Si è svolto lo scorso 27gennaio, nella sede delministero dei Trasporti,l’incontro convocato dalsottosegretario Del Basso

De Caro con le associazioni dell’autotra-sporto per discutere lo stato di attuazionedei provvedimenti normativi per il settoree la ripartizione delle risorse per il 2015,contenuti nelle recenti dispo-sizioni legislative.Tenuto conto dei rilievi dellaCorte dei Conti sulla compati-bilità di alcune misure con lanormativa comunitaria e del-l’effettivo tiraggio relativo al-l’anno 2013, il Governo hapresentato una proposta dispacchettamento dei 250 mi-lioni su cui, dopo ampio dibattito, si è tro-vato l’accordo con le associazioni dell’au-totrasporto. Di seguito la ripartizione per ciascunanno del triennio 2015-2017:. 20 milioni per il recupero del Servi-zio Sanitario Nazionale;. 60 milioni per le spese non docu-mentate; . 120 milioni per il rimborsi pedaggi;. 40 milioni per investimenti, aggre-gazioni, ristrutturazione del settore;. 10 milioni per attività formative.Il sottosegretario De Caro ha sottolineatoche lo stanziamento di 250 milioni di eu-ro per il settore, diventato strutturale nelbilancio dello Stato, come definito in Leg-ge di Stabilità 2015, si aggiunge alle risor-se strutturali già previste per il rimborsodelle accise sul gasolio (per cui è statoevitato il taglio del 15%), la riduzione deipremi INAIL (confluita nel capitolo gene-rale) e la riduzione dell’IRAP per i piccoliimprenditori.Rispetto alle questioni normative, il sotto-segretario De Caro ha informato che sonodi prossima emanazione una serie di cir-colari ministeriali esplicative, relative adalcune criticità emerse soprattutto in me-rito all’abolizione della scheda di traspor-

to e ai tempi di pagamento.È poi intervenuto il dott. Finoc-chi, Direttore generale per ilTrasporto stradale e per l’Inter-modalità, informando su alcune

novità che stanno impegnando l’Ammini-strazione come il potenziamento organicodel Comitato centrale dell’Albo, l’effettivopassaggio di competenze per cui sarebbepronto un DPCM che dovrebbe fornire so-luzioni alle criticità, l’individuazione delVicepresidente e del Capo segreteria, la ri-soluzione delle problematiche legate alpagamento della quota attraverso il Porta-le dell’Automobilista.La FAI - Conftrasporto ha rappresenta-to le proprie posizioni, confermando lanecessità di risolvere quanto prima le cri-ticità pratiche relative al funziona-mento dell’Albo e le difficoltà legatealla mancata attuazione di tutte le mi-sure normative per il settore concor-date, hanno posto sul tavolo le nuoveemergenze che necessitano di essere ri-solte col l’intervento deciso del Governoquale la questione dei crediti vantati dalleimprese di autotrasporto nei confronti delGruppo ILVA.È stata infine sollevata la questione relati-va a dei casi, riscontrati sul territorio, incui l’Agenzia delle entrate ha bloccato ilrimborso accise e addirittura richiesto ilrecupero delle somme compensate, ecce-pendo errori formali di lievissima entitàeconomica.

Il 27 gennaio l’incontro con il Governo al ministero deiTrasporti. L’accordo sul riparto delle risorse per il 2015“

Ecco come sono ripartitii 250 ml per l’autotrasporto

IMPRESE AUTOTRASPORTO

Oltre metà delle imprese di trasporti italianenon ha dubbi: la crisi economica ha peggioratoi livelli di sicurezza. Ed è una percentuale an-che superiore a quella rilevata per il totale del-le imprese del terziario di mercato (47%). Loafferma un sondaggio di Confcommercio, incollaborazione con GfKEurisko, sul sentimentdelle imprese dei trasporti rispetto ai fenomenicriminali, ovvero sulla percezione dei traspor-tatori riguardo al tema.In particolare, furti (per il 65%) e abusivismo(per il 54%) sono i crimini percepiti più in au-mento. Di più: 6 imprenditori dei trasporti su100 dichiarano di aver subito minacce o ricatticon finalità estorsiva e 9 su 100 affermano diconoscere altre imprese che ne sono state og-getto. Le intimidazioni si manifestano soprat-tutto sotto forma di pressioni psicologiche (peril 62%), ma molto diffuso è anche il danneg-giamento alle cose (per il 44%). Un imprendi-tore dei trasporti su due si è piegato alla mi-naccia subita; la richiesta estorsiva è soddi-sfatta più spesso con la consegna di merce(nel 64% dei casi) rispetto al denaro (nel38%). Tra le misure cautelative prese nei con-fronti del racket e degli altri fenomeni criminali,le imprese adottano telecamere e impianti diallarme (29%), assicurazioni (17%) e vigilanzaprivata (15%).Maggior protezione sul territorio da parte delleforze dell’ordine (per il 65%) e certezza dellapena (53%) sono le iniziative ritenute più effi-caci per la sicurezza. Solo il 17% delle impre-se dei trasporti ritiene che gli organismi dicontrollo garantiscano il rispetto delle regolenel settore.Nei trasporti il fenomeno del taccheggio è me-no diffuso: solo il 28% delle imprese del setto-re dichiara di averlo subito rispetto al 55% deltotale delle imprese del terziario. In ogni caso,è elevata la percezione, tra le imprese dei tra-sporti che hanno subito il taccheggio, che il fe-nomeno sia in aumento in confronto a 5/6 annifa (70%).In merito alle problematiche del territorio, tra ifenomeni più diffusi nella aree in cui esercita-no l’attività le imprese dei trasporti segnalanosoprattutto la presenza di nomadi (27%), i ne-gozi sfitti (24%), i venditori abusivi (19%) e gliedifici abbandonati (17%).«I dati che emergono dall’indagine – sottolineail vicepresidente di Confcommercio, Paolo Ug-gè - testimoniano la necessità e l’urgenza didare attuazione ai contenuti del Protocollo dilegalità, sottoscritto a suo tempo dal presiden-te di Confcommercio, Carlo Sangalli, con l’al-lora ministro dell’Interno, Roberto Maroni, percombattere le infiltrazioni della criminalità or-ganizzata nel mondo dei trasporti. I controlli -continua Uggè - sono gli unici strumenti idoneia prevenire la presenza della malavita organiz-zata nel settore. Non è un caso se il 65% delleimprese dei trasporti chiede la realizzazione diinterventi mirati come condizione primaria perreprimere ogni forma di abusivismo e garantireil rispetto delle regole. È infatti nell’assenza diregole e nella carenza dei controlli che i feno-meni illegali trovano spazio». (G.R.)

Sondaggio, fenomeni criminalipercepiti in forte aumento

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associazioniimpresainforma

ASSINTEL è l’associa-zione nazionale di ri-ferimento delle impre-

se ICT di Confcommercio –Imprese per l’Italia. Ne tutelagli interessi e si fa portavocedelle esigenze delle diverse ti-pologie di aziende che opera-no nel mercato dell’informa-tion and communication tech-nology.ASSINTEL rappresenta le società ICT del Si-stema ai tavoli nazionali nei quali oggi sidiscute della cosiddetta Agenda Digitale.Un tema strategico per la trasformazione delpaese che solo all’insegna dell’innovazione,da intendere non meramente tecnologica,può tracciare percorsi virtuosi di sviluppo.Da qui l’esigenza di costituire un ComitatoRegionale “ASSINTEL SICILIA”, che avrà didiritto una sua rappresentanza nel DirettivoNazionale di ASSINTEL.«Le imprese siciliane del settore – affermaEmanuele Spampinato, promotore del Co-mitato regionale - tramite ASSINTEL avran-no la possibilità di condividere la visioneper la trasformazione digitale del nostroterritorio, portando i temi nazionali all’at-tenzione delle istituzioni locali». La presentazione di ASSINTEL SICILIA av-verrà in occasione del Convegno che si ter-rà a Catania il 19 febbraio dal titolo “La mu-tazione digitale dell’ICT. Mercato e prospet-tive secondo gli Osservatori Assintel” allapresenza dei vertici nazionali e regionali diASSINTEL e CONFCOMMERCIO, nel corsodel quale con una Lettera al Governo Re-gionale, ai Gruppi Parlamentari all’ARS, aiParlamentari Nazionali eletti in Sicilia, aiSindaci delle Città Metropolitane e ai Sinda-ci delle Città capoluogo delle ex-ProvinceRegionali, si chiederà l’apertura di un tavo-lo di confronto sull’Agenda Digitale Sici-liana che nella nuova programmazione ve-de diversi livelli di intervento su base Re-gionale, Metropolitana, Urbana e Rurale.«La Sicilia è all’anno ZERO – commentaSpampinato - e non può permettersi di man-care l’obiettivo dell’utilizzo efficace ed effi-ciente delle importanti risorse messe a

disposizione per l’AgendaDigitale dal nuovo ciclo diprogrammazione 2014-2020. Risorse che impe-gnate in modo ottimale,condividendo con il terri-torio gli obiettivi secondole metodologie innovativeproposte dalla Commis-

sione Europea, quali Co-Design, Pre-Com-mercial Procurement e Innovation Pro-curement, possono consentire di realizzareanche in Sicilia quella trasformazione di-gitale in grado di creare nuova occupazionenon solo nel settore dell’innovazione ma an-che e soprattutto nei settori tradizionali chedovranno innovarsi per non soccombere». L’Agenda Digitale è una delle sette iniziati-ve principali individuate nella più ampiaStrategia EU2020, che punta alla crescita in-clusiva, intelligente e sostenibile dell’Unio-ne. Lo scopo dell’Agenda Digitale è sfrutta-re al meglio il potenziale delle tecnologiedell’informazione e della comunicazioneper favorire l’innovazione, la crescita eco-nomica e la competitività.«L’Agenda Digitale è un’occasione di trasfor-mazione essenziale per perseguire i grandiobiettivi della crescita, dell’occupazione,della qualità della vita, della rigenerazionedemocratica nel paese – spiega ancoraSpampinato -. E se si mettono al centro del-le azioni i cittadini e le imprese, l’innova-zione digitale diventa un investimento pub-blico che coincide immediatamente con unariforma strutturale del Paese». Agenda Digi-tale è un programma ambizioso di moder-nizzazione del Paese che può contare su ol-tre 4,5 miliardi di Euro fino al 2020, il cuisviluppo deve avvenire secondo la logicadella co-progettazione, valorizzando le bestpractices sul territorio per definire piani estandard nazionali. Una logica di razionaliz-zazione e efficienza che capitalizza quantodi buono realizzato nei territori e lo proiet-ta nel quadro di sistema Paese, utilizzandoil digitale come leva di trasformazione eco-nomica e sociale.«Il processo di digitalizzazione è trasversale– conclude Spampinato -, pertanto la strate-

gia integrerà in modo sussidiario quanto(poco) realizzato o in fase di avvio di rea-lizzazione con la nuova programmazionesia nel settore pubblico, sia nel settore pri-vato, come: la strategia per la smart specia-lization per la ricerca, l’innovazione e lacompetitività del sistema produttivo; il «Pat-to per la Salute» e le relative iniziative di e-Health del Ministero delle Salute; il pianodella Giustizia Digitale in ambito civile e pe-nale; il programma di riforma “La BuonaScuola” del MIUR; la strategia per la digita-lizzazione delle imprese all’interno del PONcompetitività per le 8 regioni del SUD; leiniziative previste nel PON Governance –Capacità Istituzionale; le azioni relative alPON Metro per le Smart Cities and Commu-nities».

«Le imprese siciliane del settore – afferma Emanuele Spampinato, promotore del comitato - avrannocosì la possibilità di condividere la visione per la trasformazione digitale del nostro territorio»“

Ecco il Comitato regionale Assintel Siciliaper stare al tavolo dell’Agenda Digitale

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L’EBT Catania è un’associazione NO PROFIT tra Confcommercio Catania e i sindacati dei lavoratoriFilcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil.L’attivazione è voluta dal Contratto collettivo nazionale del lavoro, terziario, commercio e servizi e ha loscopo di dare servizi alle imprese e ai lavoratori.L’Ente bilaterale è un istituto contrattuale e quindi il finanziamento dello stesso è un adempimento obbli-gatorio. Le aziende, per la provincia di Catania, sono tenute al versamento dello 0,45% calcolato sullaretribuzione mensile per le 14 mensilità (paga base e contingenza) di cui 0,25% a carico dell’impresa e0,20% a carico del lavoratore. Il mancato versamento comporta, quindi una NON applicazione del Contratto Collettivo del lavoro contutto quello che ne consegue sul piano del potere di controllo e sanzionamento degli organi o enti pubbli-ci deputati alla vigilanza.All’ EBT Catania fanno riferimento oltre 2000 aziende.Costituito nel 1987 e operativo dal 2001, l’Ente ha proceduto ad attivare diversi servizi.

CONCILIAZIONI VERTENZELa commissione, in seno all’ente, è competente ad espletare il tentativo di conciliazione in sede sindaca-le per le controversie individuali o plurime di lavoro, ai sensi degli artt. 410 e seguenti del c.p.c.

APPRENDISTATOViene rilasciato il parere di conformità per l’assunzione degli apprendisti.

CONTRATTO DI INSERIMENTOVerifica la correttezza dei contratti di inserimento a norma del contratto collettivo nazionale di lavoro per idipendenti delle aziende del terziario, della distribuzione e dei servizi.

SOSTEGNO AL REDDITO - AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGAL’Ente ha realizzato un sistema di sostegno al reddito per i lavoratori espulsi da aziende in crisi.

FORMAZIONE° Promuove e sostiene le iniziative per i processi di formazione continua dei lavoratori previsti dai FondiParitetici interprofessionali (For.Te)° Informazione e formazione in materia di sicurezza degli ambienti di lavoro.

STUDI E RICERCHEIncentiva e promuove studi e ricerche per analizzare i fabbisogni formativi e professionali.

CRITERI PER LA FRUIZIONE DEI SERVIZIPossono usufruire dei servizi tutte le imprese iscritte all’EBT Catania, anche di nuova costituzione, che sitrovano in regola con i versamenti associativi – contrattuali.Per accedere all’iniziativa del sostegno a reddito/ammortizzatori sociali in deroga, le imprese devonodimostrare la regolarità dei versamenti degli ultimi 5 (cinque) anni per tutti i lavoratori iscritti sul librounico.

Via Mandrà n.8 – 95124 CataniaC.F. 93080630879Telefax 095 361155E-mail: [email protected]: [email protected] web: www.ebtcatania.it

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