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In questo numero: Il defibrillatore sempre con noi, le istruzioni per l’uso del dr Libero Mileti della Centrale Operativa del 118 Le ultime novità normative sul defibrillatore Corso BLSD a Matera All star game 2015, il CONI regionale sottoscrive il protocollo d’intesa con INAIL che porterà la nazionale di basket in carrozzina in Basilicata Con I'UNVS Studenti Sportivi.....Studenti Vincenti L’intervista a Lorenzo Cellamare delegato della FGdI per la Basilicata Continua Giocagol nel metapontino Come eravamo….. Via Appia 208 -85100 POTENZA tel. 0971472185 fax 06 32723502
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In questo numero:

� Il defibrillatore sempre con noi, le istruzioni per l’uso del dr Libero Mileti della Centrale Operativa del 118

� Le ultime novità normative sul defibrillatore � Corso BLSD a Matera � All star game 2015, il CONI regionale sottoscrive il

protocollo d’intesa con INAIL che porterà la nazionale di basket in carrozzina in Basilicata

� Con I'UNVS Studenti Sportivi.....Studenti Vincenti � L’intervista a Lorenzo Cellamare delegato della FGdI per

la Basilicata � Continua Giocagol nel metapontino � Come eravamo…..

Via Appia 208 -85100 POTENZA tel. 0971472185 fax 06 32723502

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CENTRALE OPERATIVA 118 BASILICATA

Libero Mileti

Il defibrillatore…. Sempre con noi !

Per le norme vigenti, ed in attesa di quant’ altro previsto, il CONI ha chiesto di essere coinvolto nei programmi di attuazione, in modo da consentire una efficace diffusione in ambito sportivo dei sistemi di pronto soccorso e degli interventi d’ urgenza. La diffusione capillare del Pronto Soccorso Sportivo e dei Defibrillatori, infatti deve entrare nella cultura e nell’ etica di chiunque intenda praticare lo sport. Pertanto il CONI è al servizio delle Istituzioni, Nazionale e Regionale, e di tutto il mondo sportivo perseguendo l’ obiettivo della adeguatezza dei servizi d’ urgenza ovunque venga praticata una attività, da quella ludico motoria a quella agonistica di vertice. Grazie dunque a Libero Mileti Direttore della Centrale Operativa 118, medico sportivo, docente e indispensabile sostenitore della Scuola Regionale dello Sport di Basilicata, per aver voluto questo speciale di CINQUE CERCHI. Grazie, per la loro collaborazione, anche a Carmine Sinno, Vincenzo D’Onofrio, Rocco Cantore.

Gennaio 2015 Leopoldo Desiderio, Presidente CONI Basilicata

Succede, in casa, in ufficio, a scuola, per strada, in palestra, sui campi di gioco, malori improvvisi e soprattutto imprevedibili che possono anche esitare nella morte del soggetto.

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È stato ampiamente dimostrato che i riti scaramantici non sono affatto sufficienti per prevenire tali accadimenti così come la constatazione che gli stessi possono essere ricompresi tra una “semplice” perdita di coscienza e la morte cardiaca improvvisa. Quest’ultima è la conseguenza tanto di un problema elettrico primitivo del sistema di distribuzione del segnale elettrico del cuore quanto secondario ad un problema vascolare quale l’infarto cardiaco. Entrambi possono esordire o complicarsi in aritmie mortali quali la Fibrillazione Ventricolare e/o la Tachicardia Senza Polso, entrambi precisi obiettivi riconosciuti ed intercettabili da parte di un defibrillatore. Il defibrillatore è una apparecchiatura elettromedicale in grado di effettuare la lettura dell’attività elettrica del cuore ovvero l’ECG ed erogare, se necessario, una adeguata terapia elettrica finalizzata al ripristino di un ritmo sinusale compatibile con la vita. I primi oscilloscopi, comparsi negli ospedali negli anni 50, disegnavano una traccia luminosa quale rappresentazione grafica dei potenziali elettrici legati all’attività cardiaca, si è poi progressivamente arrivati ad apparecchiature sempre più sofisticate ed efficaci ma anche più semplici da usare ampliando sia il numero degli operatori abilitati al suo impiego sia aumentandone le applicazioni che dal solo monitoraggio cardiaco sono passate alla terapia elettrica mirata della cardioversione e del pace maker trans toracico. Si è anche passati dalla erogazione manuale dello shock elettrico che presumeva specifiche competenze sia per la corretta interpretazione del tracciato che per la quantificazione dell’energia da erogare direttamente attuate dall’utilizzatore, ad una macchina semiautomatica che assolvesse al compito dell’analisi e del riconoscimento dei ritmi defibrillabili oltre al calcolo dell’impedenza toracica e quindi dell’energia necessaria al singolo individuo. A cavallo degli anni 80/90 la QANTAS Airlines australiana decise di impiegare i primi DAE a bordo dei propri aerei, impegnati su rotte transoceaniche, e di addestrare il proprio personale di linea all’impiego in sicurezza dei primi defibrillatori semiautomatici. Consapevoli che ululare alla luna e maledire il destino avverso serve a poco per mitigare la consapevolezza che non si fosse fatto abbastanza per tentare di rianimare una persona colta da un malore improvviso e mortale su un aereo che non potrebbe atterrare comunque da nessuna parte.

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Legge 3 aprile 2001, n. 120 "Utilizzo dei defibrillatori semiautomatici in ambiente extraospedaliero" pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 88 del 14 aprile 2001

Art. 1. 1. È consentito l'uso del defibrillatore semiautomatico in sede extraospedaliera anche al personale sanitario non medico, nonché al personale non sanitario che abbia ricevuto una formazione specifica nelle attività di rianimazione cardio-polmonare. 2. Le regioni e le province autonome disciplinano il rilascio da parte delle aziende sanitarie locali e delle aziende ospedaliere dell'autorizzazione all'utilizzo extraospedaliero dei defibrillatori da parte del personale di cui al comma 1, nell'ambito del sistema di emergenza 118 competente per territorio o, laddove non ancora attivato, sotto la responsabilità dell'azienda unità sanitaria locale o dell'azienda ospedaliera di competenza, sulla base dei criteri indicati dalle linee guida adottate dal Ministro della sanità, con proprio decreto, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge. 2bis. La formazione dei soggetti di cui al comma 1 può essere svolto anche dalle organizzazioni medico-scientifiche senza scopo di lucro nonché dagli enti operanti nel settore dell’ emergenza sanitaria che abbiano un rilievo nazionale e che dispongano di una rete di formazione. In Italia la normativa di riferimento di origine è la legge 120 del 2001 presentata dal Senatore lucano Dr. Monteleone alla quale ha fatto seguito il decreto interministeriale del 18.03.2011 (G.U. 129 del 6/6/2011) (allegato 1) teso a finanziare fino a 4.000.000,00 di Euro la diffusione dei defibrillatori semiautomatici sul territorio nazionale ed infine il Decreto Balduzzi del 24.04.2013, pubblicato sulla GU n. 169 del 20.07.2013 avente come titolo “Disciplina della certificazione dell’attività sportiva non agonistica e amatoriale e linee guida sulla dotazione e l’utilizzo di defibrillatori semiautomatici e di eventuali altri dispositivi salvavita” (allegato 2) L’art. 5 di quest’ultimo esplicita chiaramente quali ambiti sportivi dovranno disporre dei DAE e meglio ancora l’allegato “E” illustra nel dettaglio le indicazioni per le società sportive circa la dotazione e l’impiego del DAE compreso la manutenzione, l’indicazione con apposita segnaletica e la responsabilità. (allegato 2) I termini previsti per la dotazione obbligatoria del DAE sarebbero stati di 6 mesi nell’ambito delle società sportive professionistiche, ovvero 19

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Gennaio 2014, mentre, per le società sportive dilettantistiche, 30 mesi dall’entrata in vigore del decreto ovvero 19 Gennaio 2016. Il comma 7 dello stesso articolo esplicita anche che il CONI, nell’ambito della sua autonomia, avrebbe dovuto, verosimilmente nello stesso lasso di tempo, adottare protocolli finalizzati al Pronto Soccorso Sportivo e alla Defibrillazione (PSSD) (Federazione medico Sportiva Italiana). Uno di questi esempi è il protocollo operativo siglato tra FMSI e AREU, l’Agenzia Regionale Emergenza Urgenza della Lombardia, che ha consentito di individuare e formare istruttori certificati per la formazione in ambito sportivo (PSSD). A tale proposito è opportuno segnalare che anche alcuni iscritti alla FMSI della Basilicata hanno effettuato lo stesso percorso per essere individuati quali istruttori dei corsi PSSD e proprio raccogliendo una iniziativa del CONI regionale è stato effettuato, lo scorso anno, un primo corso per esecutori BLSD certificato dal Dipartimento Regionale Emergenza Sanitaria 118 regionale, che è a sua volta centro regionale di riferimento IRC (Italian Resuscitation Council). Il decreto ministeriale del 18 marzo 2011 (allegato 1) chiarisce altrettanto bene quali requisiti debbano possedere gli enti formatori e a tale proposito le Centrali Operative 118 sono tenute alla verifica ed al controllo della qualità della formazione erogata e della relativa certificazione. Essa deve riferirsi necessariamente a linee guida uniformi, scientificamente corrette ed in particolare quella erogata da una Centrale Operativa 118 viene accettata e riconosciuta da tutte le altre Centrali Operative 118 del territorio nazionale senza bisogno di ulteriore re-training e quindi indipendentemente dall’ambito regionale di emissione. Nell’ allegato A al punto 3 del DM 18 marzo 2011 viene raccomandato quanto già concordato fra Ministero della Sanità, Regioni e Province in data 27/2/2003 e pubblicato sulla G.U.71 del 26/3/2003 (allegato 3). È intuitivo che demandare direttamente al venditore del dispositivo la relativa formazione, considerato che essa deve essere necessariamente di qualità ed inoppugnabile, potrebbe e dovrebbe rendere indispensabile una verifica della formazione ricevuta in quanto l’impiego del DAE deve essere comunque preventivamente autorizzato dalla Centrale Operativa 118 competente per territorio. E’ una condizione indispensabile quindi conoscere a priori chi ha effettuato la formazione ed emesso la relativa certificazione visto che è una premessa assoluta per consentire a personale non sanitario, purché opportunamente addestrato, di praticare le manovre di rianimazione

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cardiopolmonare compreso il corretto uso del defibrillatore in quella che viene notoriamente chiamata “catena della sopravvivenza”.

Il primo anello di essa comprende: la sicurezza della scena, presupposto indispensabile per tutti, soccorritori e vittima; l’interpretazione corretta di quanto accaduto; il tempestivo allertamento del sistema di emergenza territoriale 118. Il controllo completo e corretto della situazione insieme alla gestione del fattore “tempo” sono infatti presupposti indispensabili per cercare di ottenere il ripristino delle funzioni vitali del paziente in arresto cardiocircolatorio.

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LA SEQUENZA DEL BLSD

La sequenza delle procedure di BLSD consiste in una procedura prioritaria di valutazioni a cui far seguire precise azioni. Le azioni sono schematizzate mnemonicamente con la sequenza ABCD:

A. Apertura e pervietà delle vie aeree (Airway);

B. Respirazione artificiale con il metodo Bocca-a-bocca o garantita con semplici maschere facciali (Breathing);

C. Le compressioni toraciche (Circulation);

D. L’uso corretto e in sicurezza del Defibrillazione (Defibrillation).

Ogni passo è preceduto da una fase di valutazione:

Valutazione dello stato di coscienza e di pervietà delle vie aeree-> A;

Valutazione della presenza di attività respiratoria (GAS) -> B;

Valutazione della presenza di attività circolatoria e segni di circolo -> C;

Valutazione del ritmo cardiaco effettuata dal defibrillatore semiautomatico (DAE) -> D.

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Una persona priva di conoscenza è anche priva del tono muscolare e quindi il primo rischio è il suo soffocamento per una banale ostruzione meccanica da scivolamento della propria lingua. Diventa quindi prioritario garantire la disostruzione delle vie aeree. Se il paziente nonostante ciò non dovesse riprendere a respirare entro 10 secondi significa che non sono invece più presenti le funzioni vitali ed automatiche di respiro e circolo ed è quindi indispensabile sostenere tali funzioni iniziando il massaggio cardiaco e la respirazione artificiale. Massaggiare un cuore che batte, oltre ad essere inutile, non è scevro da possibili conseguenze sul paziente. È questo il momento cruciale per chiedere di allertare il 118, iniziare le manovre di rianimazione e di chiedere di avere un defibrillatore il prima possibile. La mappatura obbligatoria di tutti i DAE presenti sul territorio di competenza diventa fondamentale per consentire alla Centrale Operativa 118 di indicare al richiedente dove potrebbe essere allocato un DAE vicino alla sede dell’evento.

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Il secondo anello della catena racchiude quindi il BLS ovvero la rianimazione cardiopolmonare di qualità effettuata correttamente e soprattutto il più a lungo possibile, senza pause non necessarie, con un rapporto costante di 30 compressioni toraciche e 2 ventilazioni artificiali con l’obiettivo di una frequenza cardiaca media di 100 bpm.

Essa rappresenta la soluzione ponte per rallentare gli esiti di un arresto cardiaco in attesa dell’arrivo del defibrillatore. Il terzo anello coincide con l’arrivo sulla scena del Defibrillatore la cui corretta applicazione, accompagnata dall’emissione di consigli vocali della stessa apparecchiatura, consentono di completare l’intera procedura secondo linee guida internazionali, scientificamente corrette ed accettate. IL DAE è un dispositivo medicale semiautomatico ed è in grado di: analizzare l’attività cardiaca del paziente interrompendo il massaggio cardiaco solo quando richiesto dal DAE; individuare la presenza di ritmi defibrillabili; misurare l’impedenza toracica ovvero il numero di joules necessari per quel determinato paziente;

erogare una scarica adeguata di corrente bifasica.

Il minimo erogabile è di 150 joules in modalità bifasica sebbene alcuni DAE sono in grado di erogare, sempre in modalità bifasica, fino a 360 joules e comunque è sempre assolutamente necessario garantire

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accuratamente la sicurezza al momento dell’impiego del DAE evitando qualsiasi contatto diretto, anche accidentale, tra paziente e soccorritori o la presenza di acqua, compreso il sudore, noto conduttore di elettricità.

Non bisogna mai sottovalutare il potenziale rischio elettrico al quale possono trovarsi esposti tanto il paziente quanto il soccorritore. È necessario accertarsi di aver isolato il paziente da possibili contatti con acqua e occorre sempre guardarsi intorno e accertarsi che nessuno stia toccando il paziente prima di premere il pulsante di erogazione della scarica. La sicurezza è una precisa responsabilità del soccorritore! La tempestività nel trattare i ritmi caotici di FV e Tachicardia senza polso, utilizzando uno shock elettrico, è determinante per resettare simultaneamente tutti i potenziali elettrici del cuore consentendo una sua risincronizzazione ed il ripristino di una attività cardiaca valida. Il defibrillatore (DAE) è ormai da considerare un “elettrodomestico” di ultima generazione in grado di: eseguire una autodiagnosi al momento dell’attivazione; emettere messaggi vocali precodificati; assolutamente affidabile per l’analisi del ritmo cardiaco; ha una manutenzione ridotta e limitata alla sostituzione delle placche (di solito ogni due anni) e della batteria (da tre a sette anni). Come l’ estintore è obbligatorio segnalarlo, evidenziarlo, indicarlo ovunque per renderlo sempre presente e raggiungibile; se è nell’ armadio del custode e nessuno sa dov’è è come se non ci fosse!

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La diffusione dei defibrillatori e la conoscenza delle manovre di rianimazione di base sono quindi una pratica soluzione a portata di mano per limitare le conseguenze di un arresto cardiaco che consente di guadagnare tempo prezioso fino all’arrivo del soccorso medico avanzato del 118. Il decreto “Balduzzi” ha stabilito precisi termini per adempiere all’obbligo di detenere un DAE, non solo negli impianti sportivi dove si pratica attività sportiva agonistica e non, ma anche in tutti gli ambienti dove si pratica attività fisica ludico-ricreativa quali scuole calcio, palestre per il fitness, scuola di ballo, villaggi vacanze, ecc. Il costo medio di un DAE, secondo modelli e marche, è inferiore a € 1.000,00 ed è comprensivo di Iva e del materiale consumabile (placche per adulto e pediatriche, batteria non ricaricabile). Un costo decisamente affrontabile nemmeno lontanamente paragonabile a quello derivante dalle conseguenze di un evento avverso. Alcuni enti locali si sono perciò resi disponibili a migliorare la situazione attuale tra questi:

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la Regione Basilicata ha co-finanziato il Progetto di un DAE in ogni Comune; la Provincia di Potenza ha assegnato 12 DAE ai plessi scolastici di propria pertinenza in particolare quelli dotati di palestre impiegate anche per scopi sportivi non scolastici; alcuni Sindaci, aiutati dal volontariato più attivo della propria comunità, hanno avviato Progetti per la cardio-protezione dei propri concittadini; la CRI con il progetto 30 ore per la vita continua a distribuire, secondo disponibilità, DAE presso plessi scolastici che ne facciano richiesta; alcuni CLUBS SERVICE hanno promosso la raccolta di fondi presso i propri associati per acquistare DAE da assegnare al volontariato o a enti pubblici. Ultimamente l’acquisto dell’ultima fornitura di DAE effettuata per la Regione, dopo un regolare procedimento di gara, ha consentito di individuare un prodotto, acquisito ad un prezzo particolarmente vantaggioso. A tale proposito, con lo scopo di uniformare per quanto possibile i DAE presenti sul territorio, il fornitore di zona, ha assunto l’impegno di fornire allo stesso costo, lo stesso prodotto a chiunque ne faccia richiesta. Infine, la scelta del DAE semiautomatico rispetto a quello completamente automatico, significa non delegare allo strumento, sempre per motivi di sicurezza, la fase critica dell’erogazione della scarica. Tuttavia, soprattutto negli USA ma anche in Italia, è allo studio un modello sperimentale di DAE automatico in quanto l’amperaggio della corrente, ovvero la specificità, rispetto ai joules, ovvero la forza della corrente, sembrerebbe avere maggiore effetto. Pertanto la presenza di un paio di guanti in lattice, indossati dall’operatore, sarebbe più che sufficiente a proteggerlo nel caso in cui stesse toccando il torace del paziente al momento dell’erogazione della scarica. Comunque il futuro sarà eventualmente dettato dalle nuove linee guida attese per la fine del corrente anno dopo la verifica quinquennale della procedura.

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Conclusioni e direttive della

Scuola Regionale dello Sport CONI di Basilicata

e della Centrale Operativa 118 Basilicata Al di là di ogni particolarità logistica o interpretativa, è importante, comunque, tenendo conto anche di quanto già legiferato da alcune Regioni (Veneto, Emilia Romagna, Marche, Lombardia, Toscana) perseguire l’ obiettivo di una “cultura cardiologica di base” come indicato anche nell’ allegato E del D.M. “Balduzzi”……. ……verso il defibrillatore come requisito indispensabile per

l’ apertura di un impianto. Indispensabile dunque, nel mondo dello sport, come in ogni condivisione di attività, il “Sentire” la presenza del defibrillatore come “sentiamo”, oggi, la “normalità” della presenza dell’ estintore in un ambiente frequentato ed il non fumare al cinema o in ospedale. Ogni operatore sportivo della Regione potrà contattare la Centrale

Operativa del 118 Basilicata o la Scuola Regionale dello Sport del

CONI Basilicata per ogni consiglio utile per l’ acquisto e per la

formazione.

info soccorso sul sito del CONI e del 118

[email protected]

[email protected]

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ALLEGATO 1

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ALLEGATO 2

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ALLEGATO 3

Gazzetta n. 71 del 26 marzo 2003

CONFERENZA PERMANENTE PER I RAPPORTI TRA LO STATO LE

REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO

ACCORDO 27 febbraio 2003

Accordo tra il Ministro della salute, le regioni e le province autonome di Trento e

di Bolzano sul documento recante: "Linee-guida per il rilascio dell'autorizzazione

all'utilizzo extraospedaliero dei defibrillatori semiautomatici".

LA CONFERENZA PERMANENTE PER I RAPPORTI TRA LO STATO, LE

REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO.

Visti gli articoli 2, comma 2, lettera b) e 4, comma 1 del decreto legislativo 28

agosto 1997, n. 281, che affidano a questa Conferenza il compito di

promuovere e sancire accordi tra Governo e regioni, in attuazione del

principio di leale collaborazione, al fine di coordinare l'esercizio delle rispettive

competenze e svolgere attività di interesse comune;

Vista la legge 3 aprile 2001, n. 120, che ha previsto, all'art. 1, che l'uso del

defibrillatore semiautomatico in sede extraospedaliera venga consentito

anche al personale sanitario non medico, nonché al personale non sanitario

che abbia ricevuto una formazione specifica nelle attività di rianimazione

cardio-polmonare;

Visto il comma 2 del suddetto art. 1, che affida alle regioni la disciplina del

rilascio dell'autorizzazione all'utilizzo extraospedaliero dei defibrillatori al

personale individuato nel comma 1 dello stesso articolo e dispone che tale

autorizzazione è rilasciata da parte delle aziende sanitarie locali o delle

aziende ospedaliere, nell'ambito del sistema di emergenza 118 competente

per territorio o, laddove quest'ultimo non sia ancora attivato, sotto la

responsabilità della medesima azienda di competenza, sulla base di criteri

indicati da specifiche linee guida da adottarsi con decreto del Ministro della

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sanità;

Considerato che, in attuazione del predetto art. 1, comma 2, il Ministero della

salute ha predisposto uno schema di decreto e rilevato che, a seguito delle

modifiche intervenute al Titolo V della Costituzione, il provvedimento in

questione va adottato nella forma di accordo da sancire in Conferenza Stato-

regioni;

Vista la proposta di accordo trasmessa dal Ministero della salute con nota del

3 febbraio 2003, prot. n. 100.1/2493-G/567;Considerato che, in sede tecnica il

20 febbraio 2003, sono state concordate alcune modifiche al testo

dell'accordo in questione e che il Ministero della salute, con nota prot. n.

100/SCPS/2.2467 del 25 febbraio 2003, ha trasmesso il testo della proposta

di accordo nella stesura definitiva con le modifiche convenute nella riunione

tecnica;

Considerato che, nel corso dell'odierna seduta di questa Conferenza, i

presidenti delle regioni hanno confermato l'avviso favorevole sulla proposta di

accordo;

Acquisito l'assenso del Governo, delle regioni e delle province autonome di

Trento e di Bolzano ai sensi dell'art. 4, comma 2 del decreto legislativo 28

agosto 1997,281;

Sancisce l'accordo tra il Ministro della salute, le regioni e le province

autonome di Trento e di Bolzano nei termini sottoindicati:

Considerato che: l'introduzione del defibrillatore semiautomatico nella realtà

extraospedaliera si integra in una filosofia di sviluppo e valorizzazione della

catena della sopravvivenza anche da parte del personale non medico.

Tenuto conto che: la defibrillazione precoce rappresenta il sistema più

efficace per garantire le maggiori percentuali di sopravvivenza in caso di

arresto cardiocircolatorio provocato da fibrillazione ventricolare e tachicardia

ventricolare senza polso;

Il Ministro della salute, le regioni e le province autonome di Trento e di

Bolzano convengono sul seguente documento recante: "Linee-guida per il

rilascio dell'autorizzazione all'utilizzo extraospedallero dei defibriliatori

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semiautomatici".

1.Premessa.

Il defibrillatore semiautomatico e' un dispositivo medico che può essere

utilizzato, sia in strutture sanitarie, sia in qualunque altro tipo di strutture, fisse

o mobili, stabili o temporanee. L'affidabilità di tali apparecchiature (sia per

specificità che per sensibilita), dove è automatico il solo riconoscimento della

tipologia della aritmia ed il comando avviene per mano dell'operatore, deve

consentire l'uso da parte di soggetti di cui all'art. 1, comma 1 della legge 3

aprile 2001, n. 120 e permette di effettuare le seguenti operazioni:

l'analisi automatica dell'attività elettrica del cuore d'una persona vittima di un

arresto cardiocircolatorio al fine di interrompere una fibrillazione o tachicardia

ventricolare;

il caricamento automatico dell'apparecchio quando l'analisi sopradescritta è

positiva al fine di giungere a ripristinare un ritmo cardiaco efficace, attraverso

una sequenza di shock elettrici esterni transtoracici, d'intensità appropriata,

separati da intervalli di analisi. Gli intervalli di tempo, che devono separare gli

shock, in caso di shock ripetuti, in accordo con le linee guida internazionali,

sono programmati negli apparecchi e non sono accessibili agli utilizzatori non

medici;

la registrazione dei tratti elettrocardiografici realizzati e dei dati di utilizzazione

dell'apparecchio.

2. Criteri per l'utilizzo del defibrillatore semiautomatico

Nel rispetto della programmazione sanitaria delle regioni e delle province

autonome di Trento e di Bolzano e di quanto previsto dall'art. 1, comma 2

della legge 3 aprile 2001, n. 120, vengono individuati i seguenti criteri:

a) accertamento della conformità alle norme in vigore, della funzionalità, della

manutenzione e revisione periodica del defibrillatore semiautomatico da parte

delle strutture che se ne dotano;

b) possesso, da parte di tutto il personale sanitario non medico, nonchè del

personale non sanitario, che utilizza il defibrillatore semiautomatico, di idonea

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formazione validata e sistematicamente verificata:

b 1) la formazione ha l'obiettivo di permettere il funzionamento, in tutta

sicurezza, del defibrillatore semiautomatico, per assicurare l'intervento sulle

persone vittime di un arresto cardiocircolatorio. L'operatore che somministra

lo shock elettrico con il defibrillatore semiautomatico è responsabile, non della

corretta indicazione di somministrazione dello shock che è determinato

dall'apparecchio, ma della esecuzione di questa manovra in condizioni di

sicurezza per lo stesso e per tutte le persone presenti intorno al paziente;

b 2) i programmi di formazione ed aggiornamento e verifica, nonchè

l'accreditamento dei formatori e la relativa certificazione, sono definiti dalle

regioni e dalle province autonome, sentiti i comitati tecnici regionali per

l'emergenza;

b 3) la formazione, il cui programma è specificato successivamente, deve

essere dispensata, sotto la responsabilità di un medico, da istruttori qualificati;

b 4) i candidati, prima di conseguire l'attestato di formazione all'uso del

defibrillatore semiautomatico devono sottoporsi ad una prova pratica (e, se

necessario, anche teorica) che ne valuti la preparazione su:

a) il riconoscimento di un arresto cardio circolatorio;

b) la messa in arto dei metodi di rianimazione di base (in accordo con le linee

guida internazionali) in relazione agli ambiti di utilizzo;

c) il ricorso al defibrillatore semiautomatico per l'analisi dell'attività elettrica

cardiaca;

d) l'applicazione, in sicurezza, di una sequenza di scariche di defibrillazione;

e) la presenza di anomalie di funzionamento dell'apparecchio.

A seguito del superamento della prova viene rilasciata, ad ogni candidato che

ha frequentato il corso, da parte dal centro di formazione, un'attestazione di

formazione all'uso del defibrillatore semiautomatico.

b 5) La formazione iniziale deve, prevedere:

1) la conoscenza dei metodi di rianimazione cardio polmonare di base (in

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accordo con le linee guida internazionali);

2) una parte teorica avente ad oggetto: finalità della defibrillazione precoce,

elementi fondamentali di funzionalità cardiaca, pericoli e precauzioni per i

pazienti e per il personale, presentazione e descrizione dell'apparecchio,

alimentazione, uso e manutenzione, modalità di messa in opera e

dimostrazione da parte del formatore;

3) una parte pratica relativa a: messa in opera sul manichino della sequenza

di rianimazione cardiopolmonare e defibrillazione semiautomatica, raccolta dei

dati registrati e analisi dell'intervento.

c) Le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, attraverso le

aziende sanitarie locali od ospedaliere, sedi di 118 o territorialmente

competenti, effettuano la verifica ed il controllo di qualità delle prestazioni,

anche mediante l'istituzione di un apposito registro epidemiologico.

Il soggetto autorizzato è tenuto a comunicare immediatamente, secondo

modalità indicate dalle regioni e province autonome, l'utilizzo del defibrillatore

semiautomatico, al fine di garantire la catena della sopravvivenza.

d) L'autorizzazione all'uso del defibrillatore semiautomatico, in sede extra

ospedaliera, è nominativa ed ha la durata di dodici mesi.

Il rinnovo di autorizzazione all'uso del defibrillatore semiautomatico e'

accordato, ogni dodici mesi, previa verifica della permanenza dei criteri

autorizzativi.

e) Presso le aziende sanitarie locali e le aziende ospedaliere è depositato

l'elenco dei defibrillatori semiautomatici con la specifica del modello e della

sede ove sono disponibili, nonché l'elenco delle persone che lo possono

utilizzare.

Roma, 27 febbraio 2003

Il presidente: La Loggia Il segretario: Carpino

Corso esecutore BLSD a Matera

Il Comitato Regionale CONI Basilicata e la Scuola Regionale dello Sport, in ottemperanza alla legge Balduzzi, che dispone oltre alla dotazione obbligatoria di DAE (defibrillatori semi-automatici) per tutte le società (dilettantistiche e professionistiche) che gravitano nel mondo sportivo, anche della formazione di operatori, che sappiano utilizzare manovre rianimatorie e con l'impiego dello stesso DAE.

La Scuola Regionale dello Sport, la FMSI e il soccorso sanitario nazionale 118, con l'attivazione del corso BLSD (Basic Life Support and Defibrillation), promuovono e diffondono la cultura del primo soccorso, considerato che l'arresto cardiaco improvviso (alterazione grave del ritmo del cuore -fibrillazione ventricolare-) può insorgere anche in Atleti perfettamente sani.

La defibrillazione elettrica precoce è l'antidoto per ripristinare una normale funzionalità del cuore ed interrompere la fibrillazione ventricolare, senza creare danni da anossia acuta a livello cerebrale, recuperando velocemente lo stato di coscienza.

Solo l'intervento tempestivo di personale qualificato può salvare la vita all'Atleta, in attesa dell’arrivo degli operatori di soccorso del 118.

Il corso di formazione sull’utilizzo del defibrillatore, permette di acquisire conoscenze teoriche e pratiche, per affrontare le principali situazioni di emergenza e per

evitare o ridurre incidenti gravissimi, che attentano alla vita umana.

Presentazione Il Comitato Regionale CONI Basilicata e la Scuola Regionale dello Sport, in ottemperanza alla legge Balduzzi, che dispone oltre alla dotazione obbligatoria di DAE (defibrillatori semiautomatici) per tutte le società (dilettantistiche e professionistiche) che gravitano nel mondo sportivo, anche della formazione di operatori, che sappiano utilizzare manovre rianimatorie e con l'impiego dello stesso DAE. La Scuola Regionale dello Sport, la FMSI e il soccorso sanitario nazionale 118, con l'attivazione del corso BLSD (Basic Life Support and Defibrillation), promuovono e diffondono la cultura del primo soccorso, considerato che l'arresto cardiaco improvviso (alterazione grave del ritmo del cuore - fibrillazione ventricolare- ) può insorgere anche in Atleti perfettamente sani. La defibrillazione elettrica precoce è l'antidoto per ripristinare una normale funzionalità del cuore ed interrompere la fibrillazione ventricolare, senza creare danni da anossia acuta a livello cerebrale, recuperando velocemente lo stato di coscienza. Solo l'intervento tempestivo di personale qualificato può salvare la vita all'Atleta, in attesa dell’arrivo degli operatori di soccorso del 118. Il corso di formazione sull’utilizzo del defibrillatore, permette di acquisire conoscenze teoriche e pratiche, per affrontare le principali situazioni di emergenza e per evitare o ridurre incidenti gravissimi, che attentano alla vita umana. Le Finalità

• Riconoscere precocemente l'arresto cardiaco e attivare i canali di emergenza (118/112); • Segni indicatori Arresto Cardiaco Improvviso

• procedere esecutivamente alle manovre RCP (rianimazione cardio-polmonare), per prevenire i danni da anossia cerebrale; • manovre di disostruzione delle vie aeree • utilizzare efficacemente il DAE (defibrillatore semiautomatico); • acquisire conoscenze teorico-pratiche, per fronteggiare le emergenze in Atleti che praticano attività sportive; • Skill Test esame pratico finale.

Destinatari Gestori di impianti sportivi, tecnici/dirigenti ed operatori nelle Società Sportive, Federazioni Sportive, Discipline Associate, Enti di Promozione Sportiva, Enti Locali, Scuole/Università, Associazioni di volontariato, privati cittadini etc.. Età minima dei partecipanti, 16 anni compiuti. ede del corso Palestra Campo Scuola Via della Nazioni Unite, 30 75100 MATERA 7 Febbraio 2015 1a sessione ore: 9:00/13:00 – 2a sessione ore 14:00/18:00. Ente Formatore IRC (Italian Resuscitation Council). I contenuti del corso fanno riferimento alle linee guida correnti ERC Guidelines 2010- European Resuscitation Council. Il Corso BLS-D previsto dalle linee guida ERC-IRC per personale laico si articola in un corso teorico-pratico della durata di 4 ore fornite da Istruttori di primo soccorso certificati dal 118 e dall’IRC: - h. 1 di teoria - h. 3 di esercitazioni e valutazioni pratiche su manichino Materiale didattico Manuale operatore BLSD fornito dall'IRC, manichino simulatore per le manovre di rianimazione, defibrillatore. Abbigliamento comodo e sportivo per affrontare il corso e il relativo esame pratico finale. Modalità di iscrizione e pagamento La compilazione delle domande di iscrizione deve avvenire entro Lunedì 31 Gennaio 2015. Prima di procedere all'iscrizione on line, occorre effettuare la registrazione sul sito

(login area) riservato del CONI. Dopo la registrazione, compilare il modulo di adesione. Compilato il modulo, si riceve la mail di conferma di iscrizione al corso ed il candidato può procedere al versamento della quota di iscrizione sul conto corrente della Banca Nazionale del Lavoro (BNL), avente le seguenti coordinate: CONI Comitato Regionale della Basilicata IBAN IT 33H0100504200000000000855 La causale del versamento deve riportare la seguente dicitura: Iscrizione esecutore BLSD, data e firma del candidato . Effettuato il bonifico, occorre inviare la ricevuta al numero di fax 0632723502 o all'indirizzo e-mail: [email protected], indicando il proprio recapito di cellulare. Quota Euro 70.00 per soggetti privati e non appartenenti ad organismi Coni Certificazione Il candidato all'atto dell'esame, deve essere munito di documento di riconoscimento e codice fiscale. La valutazione finale per la certificazione di idoneità (brevetto di esecutore BLSD che autorizza all'uso del DAE), avente validità di 24 mesi, consiste nel superamento di una prova pratica (sequenza di rianimazione cardiorespiratoria con uso del defibrillatore semiautomatico), secondo lo skill test predisposto dall’ IRC. Gli esecutori certificati verranno inseriti in un data base IRC Nazionale. Riconoscimento del titolo • D.L.vo 81\08 sicurezza sul lavoro • D.M. 388\03 pronto soccorso aziendale • Credito Scolastico • Punteggio arruolamento militare • Credito Formativo Universitario Codice Corso A-01-01 In Collaborazione con: IRC, Federazione Medico Sportiva Italiana e 118 Soccorso Sanitario Nazionale. Il modulo è scaricabile sul sito internet del CONI di Basilicata: http://urly.it/2uep

Info Comitato Regionale Coni Basilicata Tel. 0971 472185 Fax 0971 594065 E-mail: [email protected]

ALL STAR GAME 2015 IN BASILICATA LA FESTA DEL BASKET IN CARROZZINA

Il Coni di Basilicata è tra i sei firmatari del protocollo d’intesa sottoscritto martedì 27 gennaio per la realizzazione dell’evento denominato “All Star Game 2015”, la festa del basket in carrozzina che vedrà impegnata la nazionale italiana della Fipic e la selezione dei migliori giocatori stranieri che militano in serie A in una partita delle stelle che si terrà sabato 7 febbraio sul parquet del Palasassi di Matera. Manifestazione che prenderà il via già venerdì 6 febbraio con l’allenamento a porte aperte dei due dream team presso il Palapergola di contrada Rossellino a Potenza. A sottoscrivere il protocollo il presidente del Coni, Leopoldo Desiderio, Rosa Simini, vicario del Direttore Generale dell’Inail di Basilicata, Fernando Zappile, presidente nazionale FIPIC, il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, l’assessore allo sport del Comune di Potenza, Giovanni Salvia, il direttore dell’Apt di Basilicata, Giampiero Perri. “L’evento vuole essere una festa dello sport e non della disabilità”, ha precisato il presidente della Federazione Italiana Pallacanestro in Carrozzina, Zappile.

“Abbiamo scelto la Basilicata per l’organizzazione dell’All Star Game 2015 perché insieme a Umbria e Valle d’Aosta, rappresenta l’unica regione in cui manca una squadra di pallacanestro in carrozzina. “Il nostro obiettivo – ha concluso il presidente della Fipic – è quello di creare due società sportive, a Potenza e a Matera”. Al termine del match, gli atleti della nazionale italiana intratterranno i disabili presenti al Palasassi facendo provare loro le carrozzine da gioco per una prima esperienza dei fondamentali del basket in carrozzina. “Abbiamo aderito con grande entusiasmo all’organizzazione della manifestazione della Fipic”, ha dichiarato il presidente del Coni di Basilicata, Leopoldo Desiderio. “L’obiettivo del Coni è soprattutto quello di promuovere la pratica sportiva a tutti i livelli e le attività ad essa correlata”. “C’è poi un importante punto in comune tra la manifestazione della Fipic e l’attività che il Coni di Basilicata ha già avviato da tempo: tentare di costituire nuove società sportive in un territorio dove lo sport fa un po’ fatica a svilupparsi sia per motivi culturali sia per carenze strutturali”, ha continuato Leopoldo Desiderio. “Il Coni di Basilicata, infatti, ha avviato il progetto “Luoghi di sport” in partnership con quattro Comuni lucani, Castelmezzano, Trivigno, Ginestra e Valsinni, dove sono completamente assenti società sportive. L’obiettivo del progetto è appunto quello di cercare di costituire almeno una società sportiva e comunque valorizzare l’aspetto educativo, sociale e culturale del contesto sportivo”, ha concluso il presidente del Coni, Leopoldo Desiderio.

Con I'UNVS Studenti Sportivi.....Studenti Vincenti Il bando della 2aEdizione

L'UNVS (Unione Nazionale Veterani dello Sport), nell'intento di stimolare i giovani ad impegnarsi sia nello studio che nello sport, in un momento fondamentale della loro crescita fisica, morale e comportamentale, ha stabilito di indire il Premio "Con I'IUNVS Studenti Sportivi.....Studenti Vincenti", che consiste nell'assegnazione di 20 (venti) borse di studio ad altrettanti studenti di ambo i sessi, regolarmente iscritti e frequentanti le Scuole Secondarie di 1° e 2° grado, equamente suddivise sia Scuole Medie Inferiori (n. 10 borse) e Scuole Medie Superiori ( n. 10 borse), nel rispetto delle seguenti nonne. Art . 1

Le borse di studio di € 500,00 (cinquecento/00) cadauna sono riservate a figli di soci iscritti, per I'anno 2015, aduna qualsiasi delle Sezioni UNVS dell'intero territorio nazionale. Come già nella prima edizione, una di dette borse di studio, è intitolata ad Attilio Bravi. Art.2

Nell'obiettivo di sostenere atleti-studenti, che si siano maggiormente distinti per risultati agonistici

di particolare rilievo abbinati a prestazioni scolastiche di eccellenza saranno valutati i meriti scolastici, media voti e condotta disciplinare, ed i risultati raggiunti nella disciplina sportiva praticata, sia in ambito studentesco che federale (titoli conquistati a livello locale, provinciale, regionale, italiano ed oltre, convocazioni in rappresentative sia individuale che a squadre, vittorie in importanti manifestazioni etc.) nel corso dell'anno scolastico 2014/12015. Art. 3

Le segnalazioni, corredate della relativa documentazione sulla scheda allegata sub a), completa di firma e timbro del Dirigente dell'Istituto Scolastico, pena la non validità delle stesse, dovranno pervenire, entro e non oltre il 30 settembre 2015, alla Segreteria Generale UNVS, Via Piranesi46,20137 Milano. Art. 4

Le valutazioni saranno espresse da un'apposita Commissione, designata dalla Dirigenza Nazionale UNVS, in modo insindacabile e con adeguata motivazione così da evidenziare, in maniera corretta e trasparente,la personalità sportivo-scolastica dei prescelti. Art. 5

La materiale consegna delle borse di studio avverrà, possibilmente, in occasione di un'apposita cerimonia nella stagione autunnale 2015 presso la Sede UNVS di Milano ovvero in una specifica manifestazione organizzata in ognuna delle tre Giurisdizioni Territoriali dell'UNVS o, come ulteriore alternativa, a livello Regionale. A questo link è possibile scaricare la scheda di presentazione da compilare ed inviare. http://www.unvs.contattomultiplo.com/allegati/1419334418-Scheda_Bando___Con_lUNVS_Studenti_Sportivi...Studenti_Vincenti.doc

Intervista al delegato della Federginnastica della Basilicata Lorenzo Cellammare

La Federazioni Ginnastica d’Italia è stata la prima federazione sportiva italiana essendo stata fondata nel lontano 1869, in Basilicata non c’è un Comitato regionale ma una delegazione retta da Lorenzo Cellamare, vediamo com’è strutturato il movimento nella nostra regione. Lorenzo quante Società risultano affiliate e quanti tesserati conta la delegazione regionale da te rappresentata in Basilicata? Come sono suddivisi? Quanti uomini e quante femmine? Quanti sono gli atleti senior e quanti quelli che svolgono attività giovanili? Quali e quanti sono gli altri tesserati (arbitri, giudici di gara, allenatori ecc). Attualmente risultano affiliate sei società (tre a Potenza e tre a Matera) per un totale di 567 ginnasti tesserati. Sono circa 450 le donne e 100 gli uomini. La massa dei tesserati é costituita dalle attività giovanili mentre gli agonisti senior sono

circa 50 e quelli junior sono circa 40, tutti gli altri sono allievi. I tecnici sono 11, i giudici sono dieci ed i dirigenti societari sono 22. Preponderanza quindi delle donne. Esiste un settore non agonistico o amatoriale? Il settore non agonistico é rappresentato dalla Ginnastica per Tutti che permette ai piccoli che iniziano con la ginnastica un approccio ludico-motorio con la partecipazione a gare a livello di semplici esibizioni. E' di recente istituzione anche il settore di ginnastica e fitness che prevede esercizi per la ricerca del benessere fisico Qual è la situazione degli impianti sportivi della disciplina in Basilicata? Quello degli impianti é da sempre stato il grosso problema di questa disciplina in quanto la complessità attrezzistica non consente la condivisione con altri sport. A Matera il problema é risolto con la realizzazione di una piccola palestra privata, opportunamente attrezzata per lo svolgimento delle sezioni di Artistica Maschile e Femminile. Questa é diventata la sede per l'organizzazione delle gare istituzionali. Il problema in questa piccola palestra é l'accesso del pubblico. A Potenza le tre società si alternano nell'impianto del complesso comunale di via Roma con evidenti problemi di coesistenza e dove però non é possibile organizzare gare. Puoi illustrare brevemente il tipo di attività che svolgono le società affiliate nella nostra regione? Sia a Matera che a Potenza si pratica la Ginnastica per Tutti e l'Artistica Maschile e Femminile. Attualmente non sono rappresentate le altre sezioni ginnastiche:

il Trampolino Elastico, la Ritmica, l'Aerobica. Ci sono particolari manifestazioni o iniziative messe in campo dal Comitato da te presieduto? Oltre al normale svolgimento delle gare istituzionali regionali e che danno accesso alle successive competizioni interregionali e nazionali, di particolare spettacolarità sono i saggi finali di fine anno che si svolgono o in piazza o in palazzetti o in teatro e che richiamano diverse centinaia di spettatori.

Come sono i rapporti con le Istituzioni (Comuni, Regione, Provincia) e con il mondo della scuola? Con le Amministrazioni pubbliche spesso si é discusso per il reperimento di spazi dove poter praticare la disciplina e sopratutto trovare un logistica idonea per lo svolgimento delle gare senza poter mai ottenere risposte positive. Con l'istituzione scolastica riusciamo o in maniera autonoma e di recente con la coordinatrice regionale di E.F. ad organizzare corsi di aggiornamento per docenti di Educazione Fisica. Qual è la prospettiva futura della disciplina che rappresenti con l’attuale momento di crisi economica e sociale? Ritengo la Ginnastica una disciplina di servizio per tutti gli altri sport, da considerare quasi obbligatoria quale attività ludico-motoria nelle scuole. Per i bassi costi che le famiglie devono

sopportare, l'attuale crisi economica non dovrebbe incidere in questo settore anzi l'istituzione scolastica dovrebbe investire in questo frangente di crisi morale della società nella formazione ed educazione delle fasce giovanili. Puoi, molto brevemente, illustrare la storia della tua Federazione in Basilicata?

Tralasciando i primi decenni del secolo scorso quando la Ginnastica veniva praticata a livello amatoriale, si può parlare di adesione alla Federazione nazionale e costituzione di un Comitato Regionale verso la fine degli anni settanta. Le prime società hanno avuto origine a Matera per opera del prof. Paolo Montemurro e qualche anno dopo a Potenza per iniziativa della prof.ssa Giovanna Molinari. In questi anni un'unica palestra attivata dalla Federazione presso lo storico complesso regionale di via Capelluti é stato il luogo che ha potuto ospitare l'attività di preparazione e le gare istituzionali, avviando centinaia di buoni ginnasti tra cui spicca il titolo italiano conseguito dal materano Gianfranco Farella. A distanza di più di trenta anni sono ancora i prof. Montemurro e Molinari a mantenere accesa la fiammella di questa dura disciplina cercando di generare nuove generazioni di tecnici e di ginnasti.

Delegazione FdGI della Basilicata

Via Madonna della Rena, 3 70123 BARI

telefono: 080/5351140 fax: 080/5351140

email:[email protected]

GIOCAGOL, LA SECONDA GIORNATA DEL MEMORIAL “RENATO

GIOIA” A SCANZANO JONICO

Organizzato dal Comitato Provinciale ACLI di

Matera è in pieno svolgimento il campionato di

calcio giovanile GIOCAGOL memorial Renato

Gioia.

Il Palamalvasi di Scanzano Jonico ha ospitato la

seconda giornata del torneo grazie alla

collaborazione della l’ASD Global Sporting Club di

Scanzano.

Il torneo ha visto la partecipazione di numerose

squadre del metapontino che hanno preso parte

alle gare nelle categorie “Primi calci” nati nel

2006/07 e “Topolini” nati nel 2008/09.

In una cornice così accogliente, come quella del

“Palamalvasi”, l’evento ha ottenuto la

partecipazione di più di 200 bambini provenienti

da otto società sportive del territorio: ASD Nova

Siri, ASD Global Sporting Club Scanzano, Real

Ferrandina, Padre Minozzi Policoro, Virtus

Ferrandina, Holly e Benji Marconia, Padri Trinitari

Bernalda, PSG Bosco Marconia.

“Ancora una volta - ha dichiarato Francesco Nola

dell’ufficio stampa US Acli- il nostro Ente di

promozione sportiva riconosciuto dal CONI, è

riuscito ad organizzare uno splendido evento per

i piccoli atleti e i loro genitori, che hanno potuto

trascorrere una serena mattinata all’insegna

dello sport, del divertimento e della

partecipazione: valori che da sempre distinguono

e caratterizzano l’US Acli contribuendo a dare più

voce allo sport di base della provincia di Matera

capitale della cultura europea 2019”.

Come eravamo….

Altro appuntamento con la rubrica fotografica che ci riporta indietro negli anni.

Si invitano coloro che sono in possesso di foto relative ad immagini dello sport lucano di farle pervenire al CONI di Basilicata inviando una mail con le foto scannerizzate al seguente recapito: [email protected]


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