+ All Categories
Home > Documents > in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in...

in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in...

Date post: 14-Oct-2020
Category:
Upload: others
View: 3 times
Download: 0 times
Share this document with a friend
81
24 2019 Anno vii Trimestrale iSSN 2282-099X iN QueStO NuMeRO il modello eNM e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone cinese StaRt up iNNOvative e MicROcReditO il modello eNM e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone cinese StaRt up iNNOvative e MicROcReditO
Transcript
Page 1: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

24 2019 Annovii Trimestrale iSSn 2282-099X

in queSto numero

il modello enm e i numeri dell’enteLa microfinanza e il dragone cinese

Start upinnovative emicrocredito

il modello enm e i numeri dell’enteLa microfinanza e il dragone cinese

Start upinnovative emicrocredito

Page 2: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

1Microfinanza • 2019 • n. 24

Dare valore a un’idea, significa creare nuove opportunità di impresa valorizzando le formetradizionali di autoimpiego nelle arti e mestieri e favorendo la digitalizzazione e gli strumenti innovativi che permettono losviluppo di attività futuribili di servizi e produzione. Queste alternative diventano possibili attraverso gli strumentimicrofinanziari che tra le differenti opportunità messe a disposizione dal governo nazionale, dalle regioni e dall’attuazionedelle politiche comunitarie rendono attuabile una politica economica sostenibile e anche circolare, basata su attività di finanzaetica. Le attività di microcredito, basate sulla creazione di una responsabilità che da collettiva e sussidiaria diventa personale eproduttiva e contribuisce ad aumentare i valori del BES (Benessere Equo e Sostenibile), sembrano oggi, l’unica e vera misurapossibile del progresso. Creare a supporto di questo sistema nuove professionalità dotate di soft skill innovativi, chesupportino la realizzazione d’impresa in senso tecnologico possono essere la chiave di start up che partendo da un sostegno mi-crofinanziario sviluppano un potenziale e una produttività che attrae grandi capitali con possibilità che le proiettanoaddirittura oltre i confini delle PMI. Superare il gap tecnologico e la digital divide è la vera sfida delle imprese nazionali lungoun asse temporale che sposta l’orizzonte oltre il 2020.Purtroppo in Italia il percorso di digitalizzazione non è ancora ben percepito, tanto che nel rapporto sul Bes 2018 si ravvisanograndi difficoltà con la risultante di uno sviluppo verticale e disomogeneo della digitalizzazione, con differenze notevoli tranord e Sud. Nel rapporto vengono indicate (tra altre possibili) tre importanti tendenze in grado di incidere sul futuro delbenessere: la trasformazione digitale, l’affermarsi di nuovi modelli di governance e il mutato ruolo delle imprese. Le maggioridifferenze emergono nel confronto tra le generazioni e se si considera il livello di istruzione. In particolare, le persone tra 18 e29 anni danno maggiore rilevanza alle relazioni sociali (+0,7 in termini di punteggio medio), alla capacità di ricerca einnovazione nonché al benessere inteso come soddisfazione per la propria vita (entrambi +0,6).*In questa Italia a due velocità il microcredito diventa strumento di forza per l’acquisizione di una identità personale, sociale edeconomica che fa la differenza e che proietta anche verso un futuro sostenibile. La fotografia del Paese, elaborata dall’Eurispes,che nel rapporto 2019 evidenzia anche lo sviluppo e l’importanza della via italiana al microcredito, è comunque impietosa neiconfronti dell’occupazione. L’edizione 2019 ruota attorno al concetto di mancanza di qualità, “parola chiave”, checontraddistingue le tendenze sociali, economiche, politiche e culturali in atto nel Paese, tanto da individuare una nuovapatologia, la “qualipatia”, come avversione e rifiuto per tutto ciò che richiama la qualità: l’essenza viene sacrificata a favore del-l’apparenza e viene mortificata la competenza. Le scelte non sono mai chiare, soggette a cambiamenti o capovolgimenti. Sulpiano istituzionale si afferma la “capacità di indecisione”, una così grande confusione di ruoli e di responsabilità**. Ilmicrocredito rappresenta la vera contrapposizione a questa tendenza: la decisione di creare impresa e di contrastare unasituazione economica stagnante sono, di fatto, una presa di posizione importante da parte dell’individuo che decide e scegliedi mettere in gioco le proprie capacità e che viene sostenuto da politiche economiche e sociali previste dallo Stato. Un ruolopreminente è ricoperto dalla formazione e dall’educazione finanziaria che agiscono da motore di una progettualità vincente.Formare individui che sostengano e affianchino i neo imprenditori nel processo costitutivo dell’attività diventa indispensabile:i servizi ausiliari, previsti dall’articolo 111 del Testo Unico Bancario, che disegna i limiti del microcredito d’impresa,rappresentano dunque la discriminante operativa per il successo. La professionalizzazione dei tutor con l’acquisizione di skilltecnologiche che supportino la digitalizzazione è il traguardo successivo per questo processo di sviluppo socio-economico.

EditorialE

Microcredito: una scelta di qualitàtra BES e innovazioneEmma EvangElistaDirettore Microfinanza

* https://www.istat.it/it/files//2018/12/Bes_2018.pdf** https://eurispes.eu/news/eurispes-rapporto-italia-2019-i-risultati/

Page 3: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

EDITORIALEMicrocredito: una scelta di qualità tra BES e innovazione 1EMMA EVAngELISTA

giovani europei tra digitale e microimpresa. In Italia una chance in più con l’EnM 4MARIO BAccInI

InTERVEnTI E OPInIOnIQuale futuro per i finanziamenti alle imprese?Le ragioni della valutazione di programmi e politiche per l’imprenditorialità inclusiva 6TIzIAnA LAng

L’innovazione tecnologica alla base dello sviluppo economico italiano: il ruolo delle start-up e delle pmi innovative 12gIOVAnnI nIcOLA PES - PAOLO RITA

• Migliorare l’ecosistema digitale per startup innovative e aziende digitale 19gIuSEPPE cIARLIERO - EnRIcO cOLETTA

• Financial Literacy nelle scuole, l’esperienza di JA 23MIRIAM cRESTA

Startup innovative. La “febbre dell’oro”Microimpresa, tecnologia e formazione 30SAnDRO zILLI

Il microcredito nel cinema 34FLAVIA SAnTIA

242019 anno VII

rivista trimestraleautorizzazione del Tribunale di roman. 46/2013 del 18 febbraio 2013

iSSn 2282-099X

Editore:Ente nazionale per il MicrocreditoVia Vittoria colonna 1 - 00193 romawww.rivista.microcredito.gov.itwww.microcredito.gov.it

Direttore responsabile:Emma [email protected]

Stampa:cierre e Grafica roma

Page 4: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

Hanno collaborato a questo numero:

Emma Evangelista, Mario Baccini, Tiziana Lang, Giovanni Nicola Pes, Paolo Rita, Giuseppe Ciarliero, Enrico Coletta, Miriam Cresta, Sandro Zilli, Flavia Santia, Antonio D’Ascoli, Nicola Patrizi,Giancarlo Proietto, Stefano Battaggia

Seguici su Twitter:@Microfinanza1@EnM italy

PROgETTIMicrocredito: un nuovo supporto per la croce Rossa ItalianaL’esperienza del comitato Regionale LazioIntervista al presidente cRI - Lazio Adriano De nardis 38

uniti per le piccole e medie imprese. 40AnTOnIO D’AScOLI

Da Don Bosco al Microcredito. 46FLAVIA SAnTIA

Il progetto YES I START uP 50DI nIcOLA PATRIzI E gIAncARLO PROIETTO

L’evoluzione della rete sportelli per microcredito e autoimpiego 56

MIcROSTORIE VIncEnTILa storia di Kabir. Dal Bangladesh al cuore dell’urbe 59

Storia di nick. Passione e creatività per un’impresa di successo 60

Il modello dell’EnM 62

L’operatività del Microcredito in Italia 66

WORLD nEWSEnM: le nuove sfide della “via italiana” nel mondo 70

Sintesi sullo stato dell’arte della ricerca internazionale in microfinanza 72zhu MEngJIn - traduzione STEFAnO BATTAggIA

Page 5: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

Tra le priorità dell’Unione Europea primeggia sulle pagine web del Parlamento l’azione rivolta all’inclusionesociale e alla sicurezza, intese come lotta alle povertà, alle esclusioni e alla disoccupazione. Le politichecomunitarie volte al rafforzamento della dimensione sociale sono preminenti, dunque, nell’ambito di unaprogrammazione che investe risorse e capitale umano sulla formazione e sull’impresa è necessario che ogniPaese si adoperi su tre direttrici per raggiungere lo scopo di azzerare la disoccupazione giovanile chel’Europa presenta. È necessario che le nazioni si dotino di legislazione adeguata alle nuove attività e alla sostenibilità diimprese tenendo ben presenti le ragioni della finanza etica; che sia messa in campo un’idonea promozionedegli strumenti finanziari nazionali e comunitari e che sia valorizzata in modo ottimale la formazioneeconomica, intesa come percorsi di financial education per giovani neet, universitari e studenti licealiaffinché siano davvero pronti all’inserimento nel mercato del lavoro e altresì sia sostenuta un’attività dieducazione permanente per tutti coloro che vogliano riconvertirsi o re-inventarsi nel mondo del lavoro eavviare un’attività. Così come è necessario professionalizzare con nuovi skills coloro che già operano inquesto ambito. L’obiettivo fissato dall’Unione è l’azzeramento della disoccupazione giovanile1.In questo ambito la microfinanza e il microcredito diventano strumento essenziale ed efficace a raggiungerelo scopo. Come si evince dai rapporti comunitari sullo stato del mercato del lavoro2 dal 2014, sono statinumerosi gli interventi dell’EU per aiutare i giovani ad inserirsi nel mercato del lavoro, combatteredisoccupazione a lungo termine, sostenere l’educazione finanziaria e promuovere un aggiornamento dellecapacità per facilitare la mobilità dei lavoratori su tutto il territorio europeo. I giovani sono fra i più colpiti dalle crisi economiche e quindi quelli più a rischio di esclusione sociale. Ladisoccupazione giovanile nell’UE per 15-24enni è salita dal 15% del 2008 al 24% del 2013. I Paesi piùcolpiti sono la Grecia, dove nel 2013 si registrava il 60% di giovani disoccupati, Spagna (56.2%), Croazia

4

EditorialE

giovani europei tra digitale emicroimpresa. in italia una

chance in più con l’Enm

mario BacciniPresidente ENM

Page 6: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

(49.8%), Italia (44.1%) e Portogallo (40.7%)3.Molto è stato fatto, ma ancora molto è da fare per ottenere nei diversi stati lo stesso o quantomeno unlivello alto di occupazione. Le nazioni chiedono un maggiore intervento comunitario e proprio in questoambito l’Italia è una tra le prime a sostenere le ragioni di un coinvolgimento dell’Unione per il sostegno allepolitiche occupazionali.La nuova frontiera verso cui è proiettata l’azione dell’Ue è una legislazione che sostenga la transizione versoil mondo digitale affinché si realizzi la piena occupazione e una mobilità attiva tra i vari lavori, nonché sipossa creare una connessione indissolubile tra politica economica e politiche sociali. Nel rispetto di questi principi l’Ente Nazionale per il Microcredito, strumento operativo del Governo e delParlamento italiano, sostiene tutte le politiche attive di autoimpiego utilizzando gli strumenti dellamicrofinanza e del microcredito.Promuovere uno strumento come il microcredito quale volàno per le nuove imprese giovanili significaanche sostenere i laureati per creare attività innovative che potenzialmente attraverso acceleratori possanodiventare imprese di valore e produttività elevata. Questo è il nuovo obiettivo per l’Italia che si proponecome nazione che vuole digitalizzare rispettando le proprie peculiarità che vedono il suo tessuto economicobasato sulle piccole e medie imprese.L’idea è quella di collaborare con Università e centri di formazione per il sostegno alle attività di ricerca eformazione sostenute dal microcredito e alle attività ad esso connesse. Nei memorandum d’intesa siglati dall’ENM negli anni con associazioni, istituti e Università, Enti Pubblicie privati che si occupano di educazione si sottolinea l’importanza di sostenere gli strumenti di microcreditoanche per le attività di spin off universitarie e per le imprese ad alto potenziale di crescita con connessioneagli strumenti di venture capital. Allo stesso tempo negli accordi si propone l’utilizzo di tutte le risorsecomunitarie come l’attivazione dei programmi Garanzia Giovani, Selfyemploiment e Yes I start up, perpromuovere l’autoimpiego degli under 30.Secondo il report biennale prodotto dall’Ente Nazionale per il Microcredito sulla base dei dati rilevati sulterritorio in merito all’accesso al credito per le attività descritte dall’articolo 111 del testo unico Bancario,la fascia di età che beneficia maggiormente del Microcredito è compresa tra 30 e 50 Anni (per il 61%),seguita dagli Under 30 (per il 27%) e dagli Over 50 (per il 12%). Per quanto riguarda il microcreditopromosso dall’ENM presso i 27 istituti di credito convenzionati l’età media per accedere al finanziamentoè di 37 anni. Le imprese finanziate sono ditte individuali o liberi professionisti nel 59,02% dei casi;seguono le società a responsabilità limitata semplificata con il 32,76% dei microcrediti erogati ed in misuramolto contenuta le altre forme giuridiche della ragione sociale. Le categorie maggiormente finanziate sonoil commercio al dettaglio con il 28,71% e le attività dei servizi di ristorazione con il 25,23% del totale deifinanziamenti. Dunque nel futuro prossimo della via italiana alla microfinanza si staglia un obiettivo ambizioso: ladigitalizzazione delle imprese e la creazione di start up innovative o di modelli di impresa che possanoutilizzare nuove tecnologie e capacità digitali. Sicuramente la valorizzazione di questo tipo di attivitàpermetterà a più giovani di avvicinarsi alla realizzazione di imprese che possano soddisfare esigenze diverse,che siano interpreti di una necessità economica e allo stesso tempo espressione di una potenzialità chesegna con l’innovazione un percorso di rivoluzione nell’ambito delle attività commerciali e dell’autoimpresa.Sognare, creare nuove aziende digitali, essere flessibili su mercati diversi è una chiave di interpretazione delmessaggio comunitario che con l’ENM vogliamo interpretare attraverso gli strumenti della microfinanza.

5Microfinanza • 2019 • n. 24

1 http://www.europarl.europa.eu/RegData/etudes/ATAG/2018/614746/EPRS_ATA(2018)614746_EN.pdf2 https://www.europarl.europa.eu/RegData/etudes/BRIE/2018/630274/EPRS_BRI(2018)630274_EN.pdf3 http://www.europarl.europa.eu/news/it/headlines/priorities/inclusione-sociale/20171201STO89305/la-disoccupazione-giovani-

le-i-numeri-e-le-soluzioni

Page 7: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

Microfinanza • 2019 • n. 246

Quale futuro per i finanziamenti alleimprese? le ragioni della valutazione

di programmi e politiche perl’imprenditorialità inclusiva

intErvEnti E opinioni

A novembre 2018 sono stati presentati dall’OCSE i risultati dell’attività di analisi e accompagnamento alle policydi successo per l’imprenditorialità inclusiva che realizza dal 2012. Sul tema sono stati prodotti una serie di rapportidi punta, workshop tematici, rapporti paese, linee guida, compendi di buone pratiche, revisioni su politichespecifiche (imprenditorialità giovanile, imprese femminili, sostegno alla creazione di impresa da parte di disoccupati,ecc.). Scopo principale di questa vasta attività, è quello di fornire informazioni ed evidenze sul potenziale chepolitiche e programmi per l’imprenditorialità inclusiva possono avere nel contrastare la disoccupazione e permigliorare la coesione sociale. Un secondo obiettivo è quello di far emergere gli ostacoli (i fallimenti di mercato, istituzionali e comportamentali)che si frappongono alla creazione d’impresa e lavoro autonomo da parte dei disoccupati e delle persone cheappartengono a gruppi sottorappresentati e svantaggiati nonché quali politiche e azioni possono essere introdottenei programmi che mirano all’imprenditorialità inclusiva al fine di rimuovere detti ostacoli. Un’altra finalità delle ricerche e analisi dell’OCSE in questo ambito, è la verifica della pertinenza, dell’efficacia edefficienza dei diversi approcci adottati e in che misura i governi utilizzano le azioni pertinenti con successo (fattori).Infine, se è possibile migliorare la qualità delle imprese avviate dai destinatati dei programmi e politiche per l’im-prenditorialità inclusiva (giovani, donne, disoccupati, ecc.) anche attraverso il miglioramento del supportopersonalizzato loro destinato dalle politiche di impresa a livello nazionale, regionale e locale (colmando le eventualilacune riscontrate). I principali messaggi politici che si ricavano dai documenti dell’OCSE riguardano: il rafforzamento delle istituzionipreposte alla ideazione/creazione di programmi specifici, la formazione all’imprenditorialità, le misure di accompa-gnamento (es. coaching, mentoring, ecc.), l’accesso ai finanziamenti e la creazione di reti tra imprese. I ricercatorie studiosi dell’OCSE partono dalla consapevolezza della necessità di rinnovamento dell’economia e della societàmondiale e dell’importanza che possono avere lo spirito imprenditoriale e la nuova imprenditorialità nel disegnarequesto rinnovamento. Tuttavia, evidenze empiriche ci dicono che ancora esistono diversi impedimenti alla attesamaturazione di spirito imprenditoriale.Il compito dei governi pertanto è di garantire a tutti i cittadini - dunque anche alle donne, ai giovani, agliimmigrati, ai disoccupati, agli anziani-, l’opportunità di avere successo in impresa rimuovendo i possibili ostacoliall’avvio di attività autonome e imprenditoriali sia nell’accesso ai finanziamenti sia nella partecipazione a reti emercati. I responsabili politici possono fare in modo che le istituzioni supportino la scelta imprenditoriale da parte di tutti igruppi di popolazione: promuovendo il lavoro autonomo, offrendo formazione all’imprenditorialità tra le politicheattive del lavoro e nei programmi per l’occupazione, e sviluppando reti di imprese accessibili a tutti.Coloro che determinano “le regole del gioco” e impostano la struttura degli incentivi, hanno un impatto direttosulla scala del lavoro autonomo e dell’imprenditorialità nei rispettivi Paesi, come pure sul ritmo dello sviluppo diimpresa e sul comportamento degli imprenditori locali. Le istituzioni possono agire sia per favorire l’imprenditorialitàriducendo i costi di transazione, i motivi di incertezza e il rischio di impresa, sia per creare ostacoli alle stesse

Page 8: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

7Microfinanza • 2019 • n. 24

imprese, ad esempio, aumentando i costi di transazione per l’avvio e lo sviluppo d’impresa, e incidendo suirendimenti e sui benefici ottenuti dal settore imprenditoriale.Ne deriva che al fine di sostenere l’imprenditorialità inclusiva, le istituzioni (i governi) dovrebbero agire per snellirei red tapes ancora esistenti per l’avvio di impresa, come pure per eliminare nei sistemi pensionistici i disincentiviall’avvio di attività autonoma e le altre misure previdenziali, nonché per definire piani di assicurazione del lavoro eutilizzare al meglio gli strumenti destinati a sostenere la transizione dalla disoccupazione al lavoro autonomo, icosiddetti Welfare Bridge (v. Box).Nell’attività di analisi condotta sono stati raccolti molti esempi di approcci politici e programmi di successo chepossono fungere da modelli, anche se l’OCSE rileva come debba ancora essere creata la consapevolezza dei requisitinecessari sia nei gruppi target sia nei soggetti preposti al loro accompagnamento. La carenza o mancanza di competenze e abilità imprenditoriali viene spesso considerata tra gli ostacoli piùsignificativi alla creazione di imprese di successo. Ilsostegno all’acquisizione delle capacità imprenditorialiè importante non solo per aumentare i tassi di avviamento,ma anche per migliorare la qualità delle nuove imprese.L’assenza di competenze si rileva più spesso nei gruppisvantaggiati nel mercato del lavoro in difficoltà ad ap-prendere nuove competenze e fare esperienze, inparticolare i giovani, i disoccupati e le donne. Offertacome politica attiva del lavoro, rappresenta uno deiprincipali approcci per sostenere l’acquisizione di capacitàimprenditoriali per le persone anziane e i giovani svan-taggiati che non partecipano all’istruzione. Tra le mossesuggerite dall’OCSE, l’adozione di un approccio a 360°:formazione imprenditoriale, coaching, tutoraggio, servizidi sviluppo dell’attività d’impresa (incubatori, acceleratori,spazi di co-working ma, anche, i recenti incubatorivirtuali e on line). Questi ultimi riescono a rafforzare icollegamenti con i principali fornitori di servizi disupporto alle imprese, gli imprenditori e gli investitori(ad es. microfinanza, coaching, tutoraggio). Altro ambito su cui i decisori politici e le istituzionipossono intervenire, con l’intento di migliorare la si-tuazione attuale, è quello dell’accesso ai finanziamenti,in particolare per lo start up, identificato come uno dei

WELFARE BRIDGE Gli schemi di Welfare Bridge si utilizzano solitamenteper convertire i sussidi di disoccupazione futuri inuna sovvenzione una tantum destinata alla creazionedi impresa da parte della persona disoccupata. Talesovvenzione è accompagnata, per un determinatoperiodo dopo l’avvio di impresa, da un’indennitàche serve a coprire i contributi pensionistici e lespese di soggiorno. Negli ultimi venti anni nell’UEsono state implementate diverse varianti di questoschema con esiti positivi, come nei tassi di soprav-vivenza a due anni (tra il 66% e l’85%, di pocoinferiori a quelle che si registrano per il complessodelle imprese). Se si intendono valutare l’efficacia el’efficienza di questi schemi. A tal fine, devonoessere considerati i costi dei programmi, così comei costi inerziali e di spostamento/dislocamento. Lestime dei costi inerziali (ad es. le misure auto-riferite, quali: “avrei avviato l’impresa senza il sus-sidio”) variano a seconda del paese e delle caratte-ristiche dello schema. L’OCSE segnala che gli effettidi dislocazione sono studiati raramente nelle valu-tazioni, anche se meritano prudenza da parte deiresponsabili politici.

Tiziana LangRicercatrice ISFOL esperta di politiche delmercato del lavoro

Page 9: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

maggiori ostacoli, soprattutto per coloro che appar-tengono a gruppi svantaggiati. L’obiettivo degli interventidi politica imprenditoriale inclusiva in questo ambito,dovrebbe essere di facilitare l’accesso agli strumenti difinanza per le imprese, indipendentemente da genere,età, etnia. I programmi di imprenditoria inclusivaspesso sviluppano azioni finanziarie specifiche per igruppi sottorappresentati nel loro insieme o per le po-polazioni chiave all’interno del gruppo stesso, per es.iniziative specifiche per donne o per i giovani (comequelli gestiti dall’Ente Nazionale per il Microcreditoper ANPAL1, in collaborazione con Invitalia S.p.A.).Tra gli strumenti più noti a supporto dell’imprendito-rialità inclusiva ci sono le sovvenzioni, ossia, i trasferi-menti in conto capitale da una parte (concedente) aun’altra (concessionario). Non è raro che le sovvenzionipubbliche prevedano dei vincoli (condizioni) sull’usofinale delle somme trasferite, ciò a garanzia del correttoutilizzo delle risorse stesse. Sempre nell’ottica di favorire l’accesso al credito per lostart up di attività, molti Paesi hanno introdottosistemi di prestiti sovvenzionati. Ne sono un esempioi cosiddetti “Prestiti d’onore”, che hanno fornito a ge-nerazioni di donne e giovani disoccupati, una combi-nazione di sovvenzioni e prestiti senza interessi, so-prattutto in Italia e Francia (si veda oltre l’approfondi-mento sulle misure italiane), senza chiedere garanziecollaterali o altre forme di garanzia. Un altro strumento utilizzato nelle politiche per l’im-

prenditorialità inclusiva è il microcredito. I beneficiarispesso non hanno una garanzia e una storia di creditoverificabile e possono essere disoccupati, giovani neeto persone con disabilità non in grado di accedere alnormale mercato del credito. Il microcredito general-mente erogato da istituti specializzati di microfinanza(fino alla soglia fissata dalle istituzioni comunitarie di25 000 Euro). Da sottolineare che le chiavi del successodei programmi di microcredito comprendono l’offertadi formazione e coaching ai destinatari dei prestiti eun attento monitoraggio dei clienti e dei piani di rim-borso.Infine, un elemento di rilievo nell’ambito delle politicheper l’imprenditorialità inclusiva a sostegno dell’accessoai finanziamenti da parte dei potenziali imprenditoridai gruppi sottorappresentati nel mercato del lavoro, èl’educazione finanziaria. I potenziali imprenditori chepresentano bassi livelli di comprensione dei concettifinanziari di base e non conoscono le loro opzioninella ricerca di finanziamenti per lo start-up di impresa(per es. come accedere a nuove forme di finanziamentocon il crowdfunding, il prestito di gruppo, ecc.) devonoessere aiutati a migliorare i loro livelli di “alfabetizzazionefinanziaria”. Come già detto su queste pagine, ciòinclude sia la conoscenza e la comprensione dei concettifinanziari sia le abilità personali, la motivazione e la fi-ducia nell’applicare questa conoscenza e comprensionein scelte e decisioni efficaci in ambienti finanziari.L’obiettivo sociale dell’educazione finanziaria è quello,

Microfinanza • 2019 • n. 248

Page 10: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

inoltre, di migliorare il benessere finanziario dellepersone e della società e di abilitare la partecipazionealla vita economica.A conclusione del percorso di crescita delle istituzioni,di rafforzamento delle competenze e capacità impren-ditoriali dei soggetti svantaggiati, di educazione finan-ziaria per l’accesso al credito, troviamo le raccoman-dazioni dell’OCSE sul rafforzamento delle “reti di im-prese”. Si tratta di network che connettono gruppi diimprenditori, fornitori di servizi alle imprese e altrisoggetti rilevanti. Queste reti possono aiutare gli im-prenditori a ottenere finanziamenti, trovare partnercommerciali, fornitori, dipendenti e clienti e ottenereidee per nuovi prodotti, processi, metodi organizzativie modelli di business. I decisori politici e i governi do-vrebbero progettare iniziative di networking affinchéla gestione e la proprietà delle reti di imprese venganotrasferite ai membri. Quanto emerge dall’attività dell’OCSE degli ultimisei anni, è che per disegnare politiche e programmi diimprenditorialità inclusiva non è sufficiente seguire lelinee guida e le raccomandazioni qui presentate, è ne-cessario conoscere le esperienze già realizzate neldettaglio. Al fine di rendere queste conoscenze più fa-cilmente accessibili, l’OCSE ha costruito lo strumentoonline “Better Entrepreneurship policy Tool” (v. Box). Tuttavia, agli strumenti conoscitivi e di valutazionecomparativa, come quello proposto da OCSE e Com-missione Europea, devono affiancarsi il monitoraggioe la valutazione delle politiche e programmi per l’im-prenditorialità inclusiva avviati. Questi devono poggiaresu adeguati strumenti e avere carattere continuativo ericorrente, prevedendo il rilascio di dati con cadenzaalmeno trimestrale e la produzione di rapporti semestralie annuali di valutazione. L’assenza o incompletezza diquesti dati e rapporti non consente di valutare l’efficaciadelle politiche pubbliche per l’imprenditorialità inclusiva,almeno nel nostro Paese. Nell’approcciare il tema della sostenibilità delle mi-croimprese e imprese individuali avviate in Italia conil sostegno di risorse pubbliche, ci si scontra infatticon la difficoltà di reperire i dati necessari per effettuareuna lettura dell’andamento dei finanziamenti neltempo, la loro distribuzione territoriale (regioni ecittà), l’età e il genere dei beneficiari dei finanziamenti,le tipologie di impresa create e i loro settori economici,fino alla loro mortalità. A livello nazionale, alcuni dati aggregati (pochi) sono

9Microfinanza • 2019 • n. 24

BETTER ENTREPRENEURSHIP POLICY TOOL

Il portale “Better Entrepreneurship Policy Tool”(letteralmente: strumento per una migliore politicadell’imprenditorialità) è realizzato da OCSE e Com-missione Europea ed è destinato ai responsabilidelle politiche e a tutti gli altri stakeholder locali,regionali e nazionali che desiderano informarsisulle le politiche pubbliche a sostegno dei giovani,delle donne, dei migranti e dei disoccupati nellacreazione di imprese e lavoro autonomo, comepure sul tipo di supporto offerto allo sviluppo delleimprese sociali.

Lo strumento ha lo scopo di aiutare i responsabilipolitici ad avere una visione olistica degli ecosistemiper sostenere l’imprenditorialità inclusiva e socialee per catalizzare il processo di sviluppo dellapolitica stessa. Di rilievo la funzione di autovaluta-zione dello strumento, che consente agli utenti divalutare il proprio ambiente politico per un’im-prenditoria inclusiva e sociale a fronte delle buonepratiche presenti.

Lo strumento favorisce una riflessione accuratada parte dei responsabili e stakeholder interessatie offre stimoli su politiche e programmi inclusivi edi imprenditoria sociale. Inoltre, promuove l’ap-prendimento attraverso la conoscenza delle buoneprassi internazionali e migliora la progettazione eattuazione di politiche per l’inclusione e per l’im-prenditorialità sociale. Lo strumento si rivolge auna vasta gamma di stakeholder: responsabilidelle politiche, associazioni e reti di imprese,camere di commercio, fornitori di servizi finanziari,istituti di ricerca, enti di formazione e scuole, e or-ganizzazioni della società civile.

Nella sezione “Valutate i vostri programmi e politichedi imprenditorialità inclusiva” offre quattro versionidello strumento di autovalutazione per ciascunodei principali gruppi target dei programmi perl’imprenditorialità inclusiva: donne, giovani, disoc-cupati, migranti. Ogni autovalutazione include unaraccolta di buone pratiche auto-dichiarate in basealle quali si effettua la valutazione della propriacittà (località), regione o paese. Le dichiarazioni dibuone prassi sono organizzate in sei moduli e laloro compilazione richiede circa un’ora di tempo.

Avviato in lingua inglese, funzionerà in 24 lingue.

https://www.entrepreneurship.eu

Page 11: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

Microfinanza • 2019 • n. 2410

Page 12: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

presenti sul sito di Invitalia S.p.A., l’Agenzia per lo svi-luppo, dove sono regolarmente aggiornati. InvitaliaS.p.A., infatti, ha gestito nel tempo diversi strumentiper conto del Ministero dello Sviluppo Economico, delMinistero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dell’AgenziaNazionale per le Politiche Attive del Lavoro, etc. Traquesti, ad esempio, il programma “Nuove imprese atasso zero” che ha raccolto il testimone dalla precedentemisura “Autoimprenditorialità” (decreto legislativo185/2000, Titolo I), che a sua volta ereditava l’esperienzadella legge 95/1995 e, in precedenza, della legge perl’imprenditorialità giovanile, la n.44/1986. Gli incentividel programma sono rivolti alle imprese composte inprevalenza da giovani tra i 18 e i 35 anni o da donneche vogliono avviare una micro o piccola impresa. Dal mese di gennaio 20162 sono stati presentati 2.678progetti di impresa (di cui ben 1.004 nella sola Campania,seguita dal Lazio con 369 e dalla Sicilia con 275). Diquesti, solo 462 (il 17,2%) hanno superato l’analisi deitecnici dell’Agenzia e sono stati ammessi all’agevolazione.Le attività avviate ricadono in gran parte sui territoridel Mezzogiorno con 312 auto-imprese (pari al 67%del totale) e, in misura decisamente inferiore, nel centroItalia con 116 attività auto-imprenditoriali (25%) enelle Regioni del Nord con 34 (7,3%). I settori prevalentidelle attività auto-imprenditoriali avviate sino ad oggi,sono: servizi alle persone (146 imprese pari al 31,6%),produzione di beni (116 attività pari al 25%), commercio(90 imprese pari al 19,5%), turismo (59 imprese pari al12,7%). Gli investimenti attivati sono pari a 149,7milioni di euro e le agevolazioni concesse di pocosuperiori a 100 milioni di euro. Purtroppo, ai dati presenti sul sito non si accompagnaun rapporto di monitoraggio e valutazione della misura,quindi, non sappiamo a quante donne e quanti giovanisono stati concessi i finanziamenti, la loro età, ladinamica di sviluppo di queste attività. Dell’incentivo “Resto al Sud”, dotato di 1.250 milionie partito a inizio 2018, sappiamo ancora meno: in unanno ha ricevuto 5.714 domande di finanziamento dicui 2.190 approvate (dati al 15 gennaio 2019). Pur-troppo, non sono presenti dati né sulla tipologia diimprese, né sulla distribuzione regionale, né sull’età eil genere dei beneficiari (anche in questo caso si trattadi una misura di imprenditorialità inclusiva, essendodestinata agli under 46 interessati ad avviare unaimpresa in tutti i settori ad esclusione del commercioe dell’agricoltura). Nessun rapporto è presente sul

sito, né previsto. Non si può dire lo stesso per l’ambito delle start up in-novative, cui il Ministero dello sviluppo economicodedica rapporti trimestrali di monitoraggio e unrapporto annuale, che approfondisce diversi aspettidella natura delle imprese avviate e le loro potenzialitàdi sviluppo. Infatti, sullo strumento “Smart & StartItalia” che finanzia progetti con budget minimo da100mila fino a 1,5 milioni di euro è possibile trovaredati generali di avanzamento della spesa sul portaledell’Agenzia, e il monitoraggio e la valutazione dellamisura sul sito del Ministero dello Sviluppo Economicoche ne da rilievo sul suo sito. Non si tratta però di unostrumento di imprenditorialità inclusiva. Per le politiche e i programmi di imprenditorialità in-clusiva una buona prassi italiana da segnalare all’OCSEpotrebbe essere lo strumento “SELFIEmployment”,fondo rotativo gestito da Invitalia in collaborazionecon l’Ente Nazionale per il Microcredito. Il Rapportodi valutazione in itinere dello strumento è disponibiledal 20 dicembre 2018 sul sito dell’ANPAL. Essorisponde alla domanda di valutazione sull’efficienzadel Fondo in merito a: stato di avanzamento nel rag-giungimento degli obiettivi prefissati, livello di realiz-zazione delle attività promosse, difficoltà attuative,possibili correttivi per migliorare la performance;affinché, individuati gli eventuali ostacoli, il decisorepolitico e l’istituzione di riferimento possano “ri-orien-tare” lo strumento. L’ottica è di procedere per step successivi nel migliora-mento dell’efficienza ed efficacia degli strumenti dimicrofinanza, attraverso una analisi continua deirisultati che deve essere intesa non come strumento dicontrollo, ma come unica opportunità di avanzamentoe rafforzamento delle politiche di incentivazione del-l’impreditorialità inclusiva.

11Microfinanza • 2019 • n. 24

BIBLIOGRAFIAPolicy brief on Youth Entrepreneurship, OECD, 2012Missing entrepreneurs, OECD, 2017Policy Brief on Women’s entrepreneurship, OECD, 2017SELFIEmployment, Rapporto di valutazione in itinere, Anno

2018, ANPALLa valutazione dello “Start up Act” italiano, OECD, 2018Entrepreneurship at a Glance, OECD, 2108Draft OECD Recommendation on financial literacy and education,

20191 SELFIEmployment e Yes, I start Up. 2 Non sono disponibili dati relativi alle attività finanziate con le

edizioni precedenti del programma dal 1986 in poi.

Page 13: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

l’innovaZionEtEcnologica alla BasEdEllo svilUppo Economicoitaliano: il rUolo dEllEstart-Up E dEllE pmi

intErvEnti E opinioni

Page 14: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

L’evoluzione del diritto societario inmateria di imprese ad alto contenutodi innovazione

L’ordinamento societario italiano, negli ultimianni, è stato più volte oggetto di interventi dimodifica, con i quali il legislatore ha intesofare fronte all’evoluzione del sistema economicoed alle connesse richieste di cambiamento pro-venienti dagli imprenditori. Le riforme messein atto si sono inserite sull’impianto delineatodalla riforma organica della disciplina dellesocietà di capitali e delle società cooperative dicui al decreto legislativo n. 6 del 2003, intro-ducendo peraltro significativi caratteri di di-scontinuità quali, in particolare, la definizionedelle due nuove figure delle stat-up e dellePMI innovative, previste rispettivamente daldecreto-legge n. 179/2012 (il cosiddetto “DecretoCrescita 2.0”) e dal decreto-legge n. 3/2015.

Non si tratta di autonomi tipi societari, ma didue qualifiche costruite tramite un sistema dideroghe all’ordinaria disciplina codicistica riferitain particolar modo alla società a responsabilitàlimitata, vale a dire al modello di società mag-giormente diffuso nella realtà economica italiana;un modello che, grazie anche alla minima sogliadi capitale richiesto ai fini della sua costituzione,risulta di particolare appeal per le piccole emedie imprese in fase di start-up, per loronatura sotto-capitalizzate nei primi anni divita, quando il progetto imprenditoriale iniziaa delinearsi.

Nel caso delle PMI innovative, le deroghe alladisciplina societaria sono state ancora più incisiverispetto a quelle introdotte per le start-up inno-vative, probabilmente anche sotto la spinta dellacrisi economica che ha portato le istituzioni adadeguare l’ordinamento alle necessità dell’in-novazione, identificata come motore trainantedell’economia. Del resto, già nel Rapporto “Re-start Italia!” predisposto nel 2012 dalla TaskForce sulle start-up istituita dal Ministro dello

13

giovanni nicola PesVice SegretarioGenerale dell’EnteNazionale per ilMicrocredito

Paolo RitaConsulente SeniorEnte Nazionale per ilMicrocredito

Page 15: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

Sviluppo Economico, si sosteneva che la mancanza diadeguati strumenti giuridici per le nuove forme di im-presa determina per gli imprenditori la necessità di ri-volgersi ad altre tipologie contrattuali, che siano ingrado di facilitare l’accesso ai capitali ed ai finanziamentinecessari per l’avvio e lo sviluppo dell’attività. L’inno-vazione è stata quindi vista come la chiave per otteneremaggiore produttività, occupazione e benessere eco-nomico e sociale e, a tal fine, il legislatore ha intesopromuovere una nuova cultura imprenditoriale conl’introduzione della disciplina delle start-up innovativeprima e delle PMI innovative dopo.

L’innovazione quale tratto caratterizzantedella nuova cultura d’impresa

Le start-up innovativeLe norme in materia di start-up innovative mirano apromuovere la crescita sostenibile, lo sviluppo tecno-logico, l’aggregazione di un ecosistema animato dauna nuova cultura imprenditoriale vocata all’innovazionee l’occupazione, in particolare giovanile. Inoltre, questedisposizioni mirano a favorire una maggiore mobilitàsociale, il rafforzamento dei legami tra università eimprese nonché una più forte capacità di attrazionedi talenti e capitali esteri nel nostro Paese.

Per raggiungere questi obiettivi, è stata definita unanormativa volta a favorire la nascita e la crescita di-mensionale di nuove imprese innovative ad alto valoretecnologico, il cui provvedimento basilare è rappre-sentato dal richiamato decreto-legge 179/2012, recante“Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese”,convertito in legge n. 221/2012, che ha introdottonell’ordinamento giuridico italiano la definizione dellastart-up innovativa, una nuova tipologia di impresainnovativa ad alto valore tecnologico. A favore diquesta tipologia di impresa sono stati previsti – senzaoperare distinzioni settoriali o porre alcun limiteriguardo all’età dell’imprenditore – nuovi strumenti emisure di vantaggio che incidono sull’intero ciclo divita dell’azienda, dall’avvio alle fasi di espansione ematurità, assumendo il valore di una policy organicache identifica nell’innovazione una traiettoria crucialeper la politica industriale.Tale policy è stata successivamente potenziata con ildecreto-legge 28 giugno 2013, n. 76 (il c.d. “Decreto

Lavoro”), il decreto-legge 24 gennaio 2015, n. 3(noto come “Investment Compact”) e la legge 11 di-cembre 2016, n. 232 (la legge di bilancio 2017), chehanno ampliato l’offerta di strumenti agevolativiprevisti dal “Decreto Crescita 2.0”. Ulteriori misure,non riconducibili al nucleo originario della policysulle start-up innovative, sono poi intervenute ad ar-ricchire il quadro complessivo degli interventi perl’imprenditorialità innovativa, a partire dal varo delPiano Nazionale Industria 4.0, che si concentra sullemisure dedicate alle start-up innovative, ma offre unoscorcio anche sul più vasto panorama delle politichenazionali per l’innovazione.

La normativa sulle start-up innovative si riferisce spe-cificamente alle imprese di nuova costituzione cheoperano nel campo dell’innovazione tecnologica enon prevede alcuna limitazione di tipo settoriale, ri-guardando tutto il mondo produttivo: dalla manifatturaal commercio, dall’agricoltura al digitale. Per rientrarenella definizione di start-up innovative, deve trattarsidi società di capitali, costituite anche in forma coope-rativa, le cui azioni o quote rappresentative del capitalesociale non siano quotate su un mercato regolamentatoo su un sistema multilaterale di negoziazione. Inoltre,tali imprese:1 devono essere di nuova costituzione o comunque

essere state costituite da meno di 5 anni (in ognicaso non prima del 18 dicembre 2012);

2 devono avere sede principale in Italia o in altroPaese membro dell’Unione Europea o in Statiaderenti all’accordo sullo Spazio Economico Europeo,purché abbiano una sede produttiva o una filiale inItalia;

3 devono presentare un valore annuo della produzioneinferiore a 5 milioni di euro;

4 non devono distribuire o aver distribuito utili;5 devono avere come oggetto sociale esclusivo o pre-

valente lo sviluppo, la produzione e la commercia-lizzazione di prodotti o servizi innovativi ad altovalore tecnologico;

6 non devono essere state costituite da fusione,scissione societaria o a seguito di cessione di aziendao di ramo di azienda;

7 devono avere un contenuto innovativo identificatocon il possesso di almeno uno dei tre seguenticriteri: a una quota pari al 15% del valore maggiore tra

Microfinanza • 2019 • n. 2414

Page 16: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

fatturato e costi annui ascrivibile ad attività diricerca e sviluppo;

b una forza lavoro complessiva costituita per almeno1/3 da dottorandi, dottori di ricerca o ricercatori,oppure per almeno 2/3 da soci o collaboratori aqualsiasi titolo in possesso di laurea magistrale;

c un brevetto registrato di cui l’impresa sia titolare,depositaria o licenziataria (privativa industriale)oppure un programma per elaboratore originarioregistrato di cui l’impresa stessa sia titolare.

Le start-up innovative a vocazione socialeUna particolare figura di start-up innovativa è la start-up a vocazione sociale, che presenta tutti i requisitiche caratterizzano la start-up innovativa, ma deveoperare nei settori specificatamente individuati dalladisciplina dell’impresa sociale. Tali settori sono quellidell’assistenza sociale; dell’assistenza sanitaria; dell’edu-cazione, istruzione e formazione; della tutela dell’am-biente e dell’ecosistema; della raccolta dei rifiuti urbani,speciali e pericolosi; della valorizzazione del patrimonioculturale; del turismo sociale; della formazione uni-versitaria e post-universitaria; della ricerca ed erogazionedi servizi culturali; della formazione extra-scolasticafinalizzata alla prevenzione della dispersione scolasticae al successo scolastico e formativo.

La Circolare 3677/C, emanata dal Ministero delloSviluppo Economico il 20 gennaio 2015, ha introdottouna nuova procedura di autocertificazione per il rico-noscimento delle start-up innovative a vocazionesociale, fondata sulla rendicontazione del loro impatto.Contestualmente, per meglio accompagnare l’utentenella fruizione della nuova procedura, il Ministero hapubblicato la “Guida per la redazione del Documentodi Descrizione di Impatto Sociale”, frutto di una col-laborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Uni-versità e della Ricerca e con diversi attori dell’impren-ditoria sociale.

Gli incubatori certificatiParallelamente alla normativa per favorire la nascita ela crescita dimensionale delle start-up innovative, illegislatore ha inteso promuovere il riconoscimentodelle società dotate di un track record consolidatonell’attività di sostegno a tali imprese, introducendola nozione di “incubatore certificato”. In particolare,l’art. 25, comma 5, del richiamato decreto-legge n.

179/2012 convertito con modificazioni dalla leggen. 221/2012, ne offre la seguente definizione: “…l’incubatore di start-up innovative certificato è unasocietà di capitali, costituita anche in forma cooperativa,di diritto italiano ovvero una Societas Europaea, resi-dente in Italia ai sensi dell’articolo 73 del D.P.R. 22dicembre 1986, n. 917, che offre servizi per sostenerela nascita e lo sviluppo di startup innovative”. Inoltre,ai sensi del DM del 22 dicembre 2016, che aggiornail precedente decreto attuativo del 22 febbraio 2013,l’incubatore certificato:dispone di strutture, anche immobiliari, adeguate adaccogliere startup innovative, quali spazi riservati perpoter installare attrezzature di prova, test, verifica oricerca;a dispone di attrezzature adeguate all’attività delle

startup innovative, quali sistemi di accesso in bandaultralarga alla rete internet, sale riunioni, macchinariper test, prove o prototipi;

b è amministrato o diretto da persone di riconosciutacompetenza in materia di impresa e innovazione eha a disposizione una struttura tecnica e di consulenzamanageriale permanente;

c ha regolari rapporti di collaborazione con università,centri di ricerca, istituzioni pubbliche e partner fi-nanziari che svolgono attività e progetti collegati astartup innovative;

d ha adeguata e comprovata esperienza nell’attivitàdi sostegno a startup innovative.

In questo modo la legge mira a far emergere evalorizzare le eccellenze nazionali nell’ambito dell’in-cubazione e accelerazione di nuove imprese innovativead alto valore tecnologico. Gli incubatori certificatibeneficiano di alcune delle agevolazioni previste perle startup innovative, tra cui: costituzione societariamediate modello standard tipizzato; esonero da diritticamerali e imposte di bollo; possibilità di adottarepiani di incentivazione in equity, agevolati fiscalmenteanche se costituiti in forma di s.r.l.; accesso semplificatoe gratuito al Fondo di Garanzia per le PMI; accessopreferenziale al programma Italia Startup Visa.

Tanto le start-up innovative quanto gli incubatoricertificati devono registrarsi nelle rispettive sezionispeciali del Registro delle Imprese create ad hoc pressole Camere di Commercio. L’iscrizione, gratuita, avvienetrasmettendo in via telematica alla Camera di Com-

15Microfinanza • 2019 • n. 24

Page 17: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

mercio territorialmente competente una dichiarazionedi autocertificazione di possesso dei requisiti su esposti.Questa flessibilità “in entrata” è bilanciata da duecontrappesi: i controlli effettuati dalle Camere diCommercio competenti per territorio sull’effettivopossesso dei requisiti previsti e l’obbligo di aggiornaresu base semestrale i dati forniti al momento dell’iscri-zione nella sezione speciale, e di confermare una voltal’anno, contestualmente a uno dei due adempimentisemestrali, il possesso dei requisiti, pena la perditadello status speciale e delle agevolazioni correlate.

Le pMi innovativeCon il decreto-legge 24 gennaio 2015, n. 3 (il c.d.“Investment Compact”), convertito con modificazionidalla legge 24 marzo 2015, n. 33, le principali misuregià previste a beneficio delle start-up innovative sonostate estese alle cosiddette pMi innovative, ovvero atutte le piccole e medie imprese in possesso di unaforte componente innovativa, a prescindere dalla datadi costituzione, dall’oggetto sociale e dal livello dimaturazione. Il legislatore, in tal modo, ha inteso re-cepire gli orientamenti della dottrina economica na-zionale ed internazionale che, considerando l’innova-zione tecnologica un fattore decisivo per l’incrementodei livelli di produttività, competitività ed occupazione,ritiene necessario sostenere in modo massiccio ladiffusione di innovazioni tecnologiche all’interno deltessuto produttivo.

In un contesto, come quello italiano, caratterizzatodalla prevalenza di imprese di piccole e medie dimen-sioni, l’Investment Compact ha rappresentato unasvolta evolutiva per la politica industriale italiana ,ponendo al centro dell’attenzione la necessità di pro-muovere, attraverso lo sviluppo tecnologico, la crescitasostenibile e la diffusione nell’intero tessuto produttivodi una nuova cultura imprenditoriale: una culturapiù vicina al mondo della ricerca e dell’università emaggiormente disposta ad aprirsi ai flussi internazionalidi capitale umano e finanziario.

Start-up innovative e PMI innovative rappresentanochiaramente due stadi di un unico processo evolutivo.La tipologia delle PMI innovative non investe tutte lepiccole e medie imprese, ma soltanto quelle caratterizzateda una chiara componente innovativa. Non sono statiposti vincoli di natura settoriale – perché l’obiettivo

del legislatore è promuovere l’innovazione tecnologicain tutti i comparti produttivi, inclusi quelli più tradi-zionali – né sono state fissate delimitazioni di carattereanagrafico, in quanto la disciplina mira a favorire leimprese innovative a prescindere dal loro stadio dimaturazione.

Le imprese classificabili come PMI innovative sono lepiccole e medie imprese – come tali qualificate aisensi della normativa comunitaria – che rispettano iseguenti requisiti: 1 sono costituite come società di capitali, anche in

forma cooperativa; 2 hanno sede principale in Italia, o in altro Paese

membro dell’Unione Europea o in Stati aderentiall’accordo sullo Spazio Economico Europeo, purchéabbiano una sede produttiva o una filiale in Italia;

3 dispongono della certificazione dell’ultimo bilancioe dell’eventuale bilancio consolidato redatto da unrevisore contabile o da una società di revisioneiscritti nel registro dei revisori contabili;

4 le loro azioni non sono quotate in un mercato re-golamentato;

5 non sono iscritte alla sezione speciale del Registrodelle Imprese dedicata alle start-up innovative eagli incubatori certificati;

6 hanno un contenuto innovativo identificato con ilpossesso di almeno due dei tre seguenti criteri: a volume di spesa in ricerca, sviluppo e innovazione

in misura almeno pari al 3% della maggioreentità fra costo e valore totale della produzione;

b impiego come dipendenti o collaboratori a qual-siasi titolo, in una quota almeno pari a 1/5 dellaforza lavoro complessiva, di personale in possessodi titolo di dottorato di ricerca o che sta svolgendoun dottorato di ricerca presso un’universitàitaliana o straniera, oppure in possesso di laureae che abbia svolto, da almeno tre anni, attivitàdi ricerca certificata presso istituti di ricercapubblici o privati, in Italia o all’estero, ovvero,in una quota almeno pari a 1/3 della forzalavoro complessiva, di personale in possesso dilaurea magistrale;

c titolarità, anche quali depositarie o licenziatarie,di almeno una privativa industriale, relativa auna invenzione industriale, biotecnologica, auna topografia di prodotto a semiconduttori o auna nuova varietà vegetale ovvero titolarità dei

Microfinanza • 2019 • n. 2416

Page 18: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

17Microfinanza • 2019 • n. 24

diritti relativi a un programma per elaboratoreoriginario registrato presso il Registro pubblicospeciale per i programmi per elaboratore, purchétale privativa sia direttamente afferente all’oggettosociale e all’attività di impresa.

Per accedere al regime di agevolazioni, le PMI innovativedevono registrarsi nella sezione speciale del Registrodelle Imprese creata ad hoc presso le Camere di Com-mercio. Specularmente rispetto a quanto già previstoper le start-up innovative, l’iscrizione avviene tra-smettendo in via telematica alla Camera di Commerciocompetente in via territoriale una dichiarazione diautocertificazione di possesso dei requisiti richiesti.Anche in questo caso, la flessibilità “in entrata” è bi-lanciata da due contrappesi: i controlli effettuati dalleCamere di Commercio competenti per territorio sul-l’effettivo possesso dei requisiti previsti e l’obbligo diaggiornare con cadenza annuale i dati forniti al mo-mento dell’iscrizione nella sezione speciale, in particolarequelli riguardanti la componente innovativa dell’impresa,pena la perdita dello status di PMI innovativa.

Le misure agevolative per le start-up e lePMI innovative – L’accesso all’equitycrowdfunding

A favore delle start-up innovative e delle PMI innovativeè prevista una vasta serie di misure agevolative di ca-rattere finanziario e fiscale e di semplificazione ammi-nistrativa riguardanti, tra l’altro, le modalità semplificatedi costituzione, l’esonero dai diritti camerali e dal-l’imposta di bollo, l’accesso semplificato, gratuito ediretto al Fondo di Garanzia per le Piccole e MedieImprese. Per le start-up innovative tali misure si ap-plicano per una durata massima di cinque anni, apartire dalla loro data di costituzione; al contrario, lePMI innovative possono fruire dei vari benefici senzalimiti di tempo, purché mantengano i requisiti previstidalla legge.

Ciò premesso, vale la pena soffermarsi, in questasede, su una specifica misura di carattere finanziariointrodotta inizialmente a favore delle start-up innovativee successivamente estesa alle PMI innovative e, infine,alla generalità delle PMI, ovvero la possibilità di rac-cogliere capitali con campagne di equity crowdfunding,

su portali online autorizzati dalla Consob ai sensi dilegge. Nel 2013, come noto, l’Italia è stato il primoPaese al mondo a dotarsi di un regolamento dedicatoall’equity crowdfunding e, a seguito dell’InvestmentCompact, anche le PMI innovative, come già primale start-up innovative, sono state autorizzate ad avviarecampagne di raccolta.

Il provvedimento attuativo di riferimento per la di-sciplina dell’equity crowdfunding in Italia è il “Rego-lamento sulla raccolta di capitali di rischio tramiteportali on-line” adottato dalla Consob con deliberan. 18592 del 26 giugno 2013 successivamente modi-ficato con delibera n. 19520 del 25 febbraio 2016.Alcune disposizioni normative a tale riguardo sonocontenute anche nel decreto legislativo 24 febbraio1998, n. 58 (Testo Unico della Finanza-TUF): inparticolare l’art. 50 quinquies «gestione di portali perla raccolta di capitale per le PMI» e l’art.100-ter«offerte attraverso portali per la raccolta di capitali».

Tale normativa recepisce le importanti modifiche le-gislative intervenute negli ultimi anni, che hannoampliato la tipologia dei soggetti autorizzati a raccoglierecapitali tramite portali on-line (cosiddetti “soggettiofferenti”), inizialmente circoscritta, come detto, allesole start-up innovative di cui al decreto legge 179/2012,convertito in legge 221/2012. In particolare, con lacitata delibera Consob del 25 febbraio 2016, sonostate autorizzate a raccogliere capitali tramite portalion-line, oltre alle start-up innovative, anche:a le PMI innovative, come definite dall’articolo 4,

comma 1, del decreto legge 24 gennaio 2015, n. 3,convertito con modificazioni dalla legge 24 marzo2015, n. 33;

b le società di capitali che investono prevalentementein start-up innovative e in PMI innovative;

Inoltre, il comma 70 della legge 11 dicembre 2016,n. 232 (legge di Bilancio 2017) ha emendato l’articolo50 quinques del T.U.F. estendendo a tutte le pMi lapossibilità di accedere all’equity crowdfunding.

C’è da osservare che quest’ultima modifica ha sollevatoalcune perplessità interpretative, dovute al fatto che illegislatore aveva tralasciato di introdurre una derogaall’art. 2468 del codice civile, in base al quale, nelles.r.l., “le partecipazioni dei soci non possono essere

Page 19: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

rappresentate da azioni e non possono costituireoggetto di offerta al pubblico”. In sostanza, non erachiaro se l’estensione delle possibilità di accessoall’equity crowdfunding riguardasse tutte le PMI co-stituite in forma di società a responsabilità limitata,ovvero solo le s.r.l. in possesso dei requisiti di start-upinnovativa o PMI innovativa (oltre, naturalmente allePMI costituite in forma di società per azioni).Tale dubbio interpretativo è stato chiarito dal decre-to-legge 24 aprile 2017, n. 50 convertito in legge 21giugno 2017, n. 96 che, all’art. 57, comma 1, ha mo-dificato le norme in materia di start-up innovative di

cui all’art. 26 del D.L. 179/2012, prevedendo chel’espressione “start-up innovative” sia sostituita dal-l’espressione “PMI”. In sostanza, il predetto art. 26del D.L. 179/2012 ha introdotto una deroga proprioal citato art. 2468 del codice civile in base al quale,come detto, nelle s.r.l. “le partecipazioni dei soci nonpossono essere rappresentate da azioni e non possonocostituire oggetto di offerta al pubblico”. Di conse-guenza, è stato chiarito che possono accedere all’equitycrowdfunding, oltre alle società per azioni e alle s.r.l.start-up innovative e PMI innovative, anche tutte lealtre società a responsabilità limitata.

conclusioni

Le start-up e le PMI innovative sono cresciute in maniera significativa in questi anni e non possono piùessere considerate una realtà di nicchia, anche se il valore del loro fatturato è ancora lontano dai benchmarkinternazionali. Si tratta di un segmento di fondamentale importanza per il nostro sistema, in grado disostenere l’occupazione giovanile e gli investimenti innovativi necessari all’evoluzione dell’economianazionale: dai dati resi disponibili dal Ministero dello sviluppo economico emerge che l’età dei socifondatori è prevalentemente under 35 e che la loro propensione all’investimento è circa otto voltesuperiore a quella delle società di capitali italiane.Tuttavia, lo stesso MiSE propone alcuni spunti di riflessione in ordine agli sforzi necessari per finanziare losviluppo di queste nuove realtà imprenditoriali e attrarre investitori professionali grazie ad una accelerazionedella loro crescita. A tale riguardo, particolare attenzione viene rivolta allo sviluppo del venture capital, chepuò portare competenze e tecniche avanzate di management all’interno delle PMI, dotandole di un pianostrategico e finanziario coerente con obiettivi prefissati. Seppure in crescita tendenziale, il venture capitalappare ancora modesto rispetto ai risultati raggiunti da altre economie europee, per cui attrarre i venturecapitalist verso le start-up e le PMI innovative dovrebbe essere uno dei primi obiettivi del legislatore, ancheper evitare il rischio che queste imprese siano destinate a frenare il loro percorso di sviluppo o a perseguirloall’estero, con una grave perdita di competitività per il nostro sistema economico.

18

Page 20: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

La rivoluzione digitale è appena alle porte: sonopassati poco più di 20 anni da quando due giovanistudenti di Standford registravano l’account google.comche sarebbe successivamente diventato una delle piùgrandi aziende del mondo. Solo pochi anni dopo, nel2007, Steve Jobs presentava il primo melafonino, de-stinato a rivoluzionare il modo di utilizzare il mobilefino a quel momento, aprendo attraverso le app ealtre innovazioni una miriade di opportunità chesono ancora lontane dall’essere completamente esplorateed esaurite.In un periodo così breve, poco più di 20 anni, le tec-nologie digitali hanno capovolto le nostre vite e hannoavviato la trasformazione verso un “pianeta digitale”,modificando radicalmente le modalità in cui avvengonole interazioni e gli scambi a livello sociale, politico ecommerciale.

Startup innovative, aziende digitali edecosistema dell’innovazioneAnche in Italia cresce indubbiamente la voglia didigitale. Negli ultimi anni, per esempio, UnionCameree InfoCamere salutavano con grande ottimismo lanascita di un grande numero di “digital companies”tricolori. Nel terzo trimestre del 2017, infatti, leimprese che operavano nei settori digitali (dal com-

mercio via Internet agli Internet service provider, daiproduttori di software a chi elabora dati o gestisceportali web), avevano superato la soglia delle 122miliaunità. Un dato incoraggiante e accolto con ottimismodagli osservatori, pur rappresentando solo il 2,3% deltotale delle imprese italiane. Altri dati incoraggianti arrivano più di recente dalreport “Startup innovative” del 4° Trimestre 2018pubblicato dal Ministero dello Sviluppo Economico,Unioncamere e InfoCamere. Le imprese iscritte allasezione speciale del Registro delle Imprese risultanoessere in aumento di ben 111 (pari all’1,2%) nel soloperiodo di indagine. Le aziende di questa tipologiasono quindi ad oggi pari a 9.758 unità.Le startup innovative, lo ricordiamo, sono una categoriadi imprese introdotta dalla legge 221/2012, conversionedel “decreto Crescita 2.0” (dl 179/2012). Si tratta diuna società di capitali che risponde a determinati re-quisiti e soprattutto ha come oggetto sociale esclusivoo prevalente lo sviluppo, la produzione e la commer-cializzazione di prodotti o servizi innovativi a elevatovalore tecnologico.Quelli descritti sopra sono sicuramente dati incoraggiantie gli ultimi strumenti di policy adottati dalle istituzioniitaliane come lo “Startup Act” del Ministero delloSviluppo Economico - MISE sono valutati in manierapositiva. Una recente ricerca dell’OCSE (La Valutazionedello “Startup Act” italiano) sottolinea, per esempio,gli effetti positivi dello strumento di policy ancherispetto al costo relativamente contenuto della stessa. Allo stesso tempo, la stessa OCSE, ha usato i risultatidi questa analisi per una serie di raccomandazionigenerali volte a migliorare l’efficacia e l’efficienza dellapolicy sottolineando che implementare una politicaper le startup non basta per creare un ambientefavorevole all’imprenditorialità innovativa. Infatti,come ribadito ancora dallo studio, le startup innovativein Italia “sembrano subire le conseguenze di un atteg-giamento “culturale” refrattario all’innovazione e diuna mancanza di advocacy nel dibattito pubblico”.Mentre in Paesi come gli Stati Uniti e la Francia le as-sociazioni dell’imprenditorialità innovativa stanno di-ventando sempre più influenti, in Italia il dibattitopolitico sembra essere molto più sensibile alle esigenzedegli operatori già presenti sul mercato che attraversanoun periodo di difficoltà temporanea – o a volteaddirittura cronica – piuttosto che a quelle dellegiovani imprese”.

19Microfinanza • 2019 • n. 24

di giuseppe ciarlieroSenior Consultant -Government & PublicSector EYeEnrico colettaSenior Manager -Government & PublicSector EY

Migliorare l’ecosistema digitale per startupinnovative e aziende digitale

Page 21: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

Il quadro finora dipinto sembra far emergere dellezone di luce, con numeri crescenti che delineano untessuto economico che guarda con grande favore alleopportunità offerte dal mondo del digitale durantegli ultimi anni.D’altro canto, osservatori internazionali ed esperti ciinvitano però a non fermare lo sguardo sul dito e adosservare piuttosto la luna: dedicarci cioè a definireun ambiente maggiormente favorevole all’imprendi-torialità innovativa. Creare un terreno fertile affinchéle nuove aziende digitali - siano esse startup o meno –possano continuare a crescere e allo stesso tempoanche le aziende “classiche” possano trarre benefici daun ecosistema digitalizzato che investe sull’innovazionein maniera costante e continuativa.Inoltre, dato che soprattutto le startup innovativesono molto spesso avviate da giovani e da individuiche si rivolgono a enti che erogano soluzioni di mi-crocredito, sarebbe strategico per tutto il settore dellamicrofinanza riflettere su quali azioni e fattori lavorareal fine di abilitare sempre più attori a investire sullacrescita di un ecosistema digitale e innovativo.

Il posizionamento dell’Italia nellarivoluzione digitaleLe trasformazioni digitali non stanno accadendo ognisingolo Paese e territorio con la medesima velocità,ma si possono identificare alcuni luoghi in cui questisono più repentini ed altri dove, al contrario, l’inno-vazione si muove a velocità più ridotta per vari motivie l’ecosistema risulta lontano dall’aver raggiunto una

completa transizione digitale.L’Italia, secondo uno studio internazionale pubblicatodalla Fletcher School della Tufts University di Boston,risulta essere in uno stato di medio avanzamentorispetto all’evoluzione digitale. Il “Digital EvolutionIndex” analizza lo stato ed il tasso di evoluzionedigitale in 60 Paesi attraverso 4 driver principali eoltre 170 indicatori. La ricerca ha prodotto unamappa dell’evoluzione dividendo i Paesi analizzati in4 quadranti rispetto ai livelli: stand out (Paesi fortementeavanzati e con un livello elevato di digitalizzazione);stall out (Paesi con elevatissimo avanzamento digitale,ma che in questo momento non stanno investendo inulteriore innovazione); break out (Paesi che mostranoun basso livello di digitalizzazione, ma che stannoevolvendosi in maniera rapida), watch out (Paesi chestanno incontrando numerosi ostacoli nel loro processodi digitalizzazione).L’Italia si trova al centro di questa mappatura, dimo-strando un livello medio di avanzamento per il proprioecosistema digitale e il tasso di evoluzione digitale.Le economie più avanzate (come gli Stati Uniti e laGermania) si attestano tra i Paesi con un elevatolivello di digitalizzazione e un medio tasso di evoluzionedigitale. I Paesi asiatici, come Cina e Malesia, si con-fermano invece i luoghi più frizzanti e pronti ad ab-bracciare la rivoluzione digitale e, soprattutto, a creareun ecosistema che possa far fiorire le trasformazioniche avverranno nel prossimo futuro.Queste analisi sono molto utili soprattutto per le loroimplicazioni e i messaggi che possono fornire ai deci-

Microfinanza • 2019 • n. 2420

Mappatura del DigitalEvolution Index – La velocitàdell’economia digitale nelmondoFonte: Digital EvolutionIndex 2017, e FletcherSchool – Università di Tufts(USA) e Mastercard

Page 22: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

sion-makers sia del settore privato che pubblico, comead esempio l’Ente Nazionale del Microcredito.È imprescindibile infatti che, da una parte, tutticoloro che innovano nel settore privato alimentino ildibattito pubblico e si pongano come enzimi cataliz-zatori della conversazione proponendo innovazioni esensibilizzando i cittadini / utenti e le istituzioni.Dall’altra parte, il settore pubblico non può cherestare vigile, valutando ogni singola innovazione eanalizzando le modalità migliori per la loro potenzialeadozione e gli impatti che possano avere sia internamenteper le Pubbliche Amministrazione che esternamenteper cittadini e utenti. Inoltre, il settore pubblico e leistituzioni devono preoccuparsi di pianificare e im-plementare le regole del gioco e le policy più adeguateper mettere tutti gli attori dell’ecosistema nellaposizione di poter investire in innovazione e potersperimentare in maniera continuativa, contribuendoalla crescita del Paese digitale del futuro.

Quale ruolo per l’Ente nazionaleMicrocreditoLa microfinanza sta diventando in tutto il mondo unsettore a cui sempre più operatori guardano con moltaattenzione. Le opportunità di investimento e il targeta cui la microfinanza è indirizzata è sempre più inte-ressante e annovera un gran numero di stakeholder,che vanno dagli imprenditori sociali ad investitoriistituzionali e banche.Essendo il settore della microfinanza relativamentegiovane e poco ingessato dalla burocrazia, è essenzialeche in questo momento storico esso venga costruito se-guendo il criterio del “digital first” e che inglobi dentrodi sé idee e processi innovativi che consentano la suaevoluzione secondo i principi di adattabilità e agilità.Le nuove tecnologie e la digitalizzazione potrebberoconsentire alla microfinanza di migliorare i propribusiness model, monitorando con costanza i propri ri-sultati – e quelli dei propri investimenti – aumentandola platea raggiunta e quindi il supporto alle fasce piùdeboli e con minori garanzie della popolazione.D’altronde, finanza e tecnologia agiscono da semprein forte simbiosi e sono profondamente collegate,tale relazione si è sicuramente rafforzata, quasi adivenire imprescindibile, con l’avvento di internet edegli smartphone, come descritto all’inizio di questoarticolo. La microfinanza non fa eccezione e, anchesu questo settore, l’impatto delle tecnologie e della

trasformazione digitale ha modificato, o è destinata amodificare, il business model e i processi.Le nuove tecnologie hanno quindi condotto allanascita delle cosiddette fintech – o financial servicestechnology – definite come ogni innovazione nell’ambitodei servizi finanziari che usino le tecnologie digitali alfine di trasformare i modelli di business e capaci digenerare risparmi e valore aggiunto a tutta la filiera.Secondo un recente studio del “Microfinance Centre”polacco (Digitalizing Microfinance in Europe –Research Paper, 2017), condotto all’interno del pro-gramma UE EASI per l’Occupazione e l’InnovazioneSociale, le organizzazioni giovani e relativamentegiovani – tra le quali possiamo annoverare anchel’Ente Nazionale per il Microcredito - che operanonel settore dovrebbero sfruttare il vantaggio di essere“native digitali”. In questo particolare momento storicola loro situazione potrebbe essere un vantaggio com-petitivo non indifferente che, se adeguatamentesfruttato – attraverso l’adozione di una nuova filierabasata su principi digitali – potrebbe consentire unsostanziale salto in avanti rispetto a istituzioni più an-ziane che invece potrebbero fare fatica ad applicare inuovi concetti e le nuove soluzioni.Lo studio sottolinea inoltre come l’uso di tecnologiedigitali, nel contesto dei servizi per l’inclusione finan-ziaria, consentirebbe l’apertura di nuovi canali attraversoi quali raggiungere un maggior numero di beneficiariche altrimenti resterebbero esclusi con il solo uso dimetodi tradizionali. Inoltre, le soluzioni digitali offrononotoriamente una maggiore scalabilità e sono facilmentemodulabili in base al numero di utenti e beneficiarida raggiungere.Questo percorso, non affatto scontato, cela tante op-portunità e altrettante insidie se non affrontato con lagiusta dose di studio delle soluzioni tecnologicheofferte dalla rivoluzione digitale.

Alcune soluzioni tecnologiche einfrastrutture digitali abilitanti perl’ecosistema del microcreditoUna ricerca condotta dal network internazionale EY(Innovation in financial inclusion – Revenue grpwththrough financial inclusion, 2017) ha individuatoalcune aree di azione nell’ambito delle nuove tecnologiee dell’innovazione che consentirebbero di aumentareil tasso di inclusione finanziaria, supportate anche daun framework normativo e da scelte di policy adeguate.

21Microfinanza • 2019 • n. 24

Page 23: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

Di seguito, proviamo ad elencare alcune soluzionitecnologiche e infrastrutture digitali che potrebbeabilitare anche il maggior utilizzo del sistema del mi-crocredito, provando anche a individuare sia le misureche sono già state adottate nel nostro Paese che lecarenze che andrebbero colmate.

Favorire una più rapida adozione di tecnologie basatesu smartphone e i pagamenti digitali. La diminuzionedei prezzi degli smartphone ed il miglioramento deilivelli di connettività possono essere fattori che, se ac-compagnati da un’adeguata regolamentazione e dastrumenti di policy innovativi, potrebbero aumentareil coinvolgimento degli individui più deboli ed esclusidal sistema finanziario ad entrare nel circuito conmaggiore facilità e fiducia.Un maggiore livello di adozione degli smartphone, seaccoppiato con azioni istituzionali che pubblicizzanoe garantiscano metodi sicuri di pagamenti digitali,potrebbero rappresentare dei catalizzatori per soggettia basso reddito che risulterebbero essere incentivatiall’adozione di servizi finanziari non utilizzati fino aquesto momento.

espandere ed incentivare l’uso dei sistemi per l’identitàdigitale. Una delle innovazioni maggiormente discussenegli ultimi tempi è certamente quella dell’identifica-zione digitale. Esistono vari metodi che varianodall’uso delle impronte digitali, alla scansione dell’iride,fino al riconoscimento facciale. Il vantaggio di questistrumenti per l’identificazione digitale è quello direndere un cittadino-utente riconoscibile e verificatosecondo i termini di legge di fronte a qualunquesoggetto terzo. L’Italia in questo particolare settorerisulta anche in uno stato di lavoro avanzato, avendolanciato il progetto SPID - Sistema Pubblico diIdentità Digitale - promosso dall’AgID che dovrebbeconsentire a cittadini e imprese di accedere con ununico login a tutti i servizi online di pubbliche am-ministrazioni e imprese aderenti. SPID nasceva infattiper favorire la diffusione dei servizi online e agevolarnel’utilizzo da parte di cittadini e imprese.La diffusione di sistemi per l’identità digitale affidabilie capaci di interoperare sono dei fattori abilitanti im-prescindibili che potrebbero aumentare la possibilitàdi identificare potenziali beneficiari di microfinanzia-menti e allo stesso tempo rendere più veloci edaffidabili le istituzioni sia nella fase di individuazione

dei soggetti che nel loro coinvolgimento.

sviluppare database informativi. Istituzioni ed entigovernativi potrebbero farsi garanti nello sviluppo diun database / infrastruttura che possa aggregare datisu potenziali beneficiari di misure di microcredito. Sequeste informazioni venissero raccolte in modalitàaffidabile e trasparente potrebbero facilitare la condi-visione tra più soggetti ed il collegamento tra gliistituti, le organizzazioni che emettono credito ecoloro che potrebbero usufruirne in maniera più di-namica e rapida.

promuovere la cultura dell’ “open access” ai dati.L’uso innovativo di dati e risorse web - come socialmedia e altri canali di comunicazione - potrebberofornire analisi comportamentali funzionali al raggiun-gimento di una maggiore inclusione finanziaria. Allostesso tempo, una maggiore cura di strumenti comele cosiddette APIs (Application Programming Interfaces)potrebbe consentire maggiore interoperabilità e col-laborazione tra istituzioni governative, aziende FinTech,partner privati che lavorano su applicazioni per i di-spositivi mobili e soluzioni di pagamenti digitali.

promuovere e supportare sperimentazioni sullemonete digitali. Le valute virtuali hanno il potenzialeper migliorare la qualità delle transazioni in modo daridurre in maniera consistente anche le probabilità difrode e contraffazione. Le valute digitali inoltre po-trebbero abbassare i costi di transazione e potrebberoguidare l’inclusione finanziaria, compreso il collega-mento con il denaro legale.

Immettere innovazione nell’interoecosistemaDa quanto descritto finora appare cogente e strategicoper l’intero settore del microcredito e della microfinanzaavviare un dibattito per riflettere sul suo ruolo comepromotore e catalizzatore di innovazione nel panoramaistituzionale ed economico italiano, europeo e globale.Un ruolo che, se interpretato con apertura e proattività,potrebbe portare benefici non solo economici -attraverso la nascita di nuove aziende - ma anchesociali - grazie all’integrazione socio economica difasce più deboli ed in difficoltà della popolazione - emaggiore credibilità e apertura a livello europeo e in-ternazionale.

Microfinanza • 2019 • n. 2422

Page 24: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

Junior Achievement creò a Springfield (Massachusetts)nel 1919 – proprio cent’anni fa - il primo programmaal mondo di educazione imprenditoriale rivolto a deigiovani per renderli più autonomi nel disegnare ilproprio futuro e per aiutarli ad entrare più preparatinel mondo del lavoro. Da allora la rete mondiale diquesta organizzazione coltiva il talento e la creativitàdi oltre 10 milioni di studenti ogni anno con un forteimpatto globale sull’occupazione giovanile e sull’im-prenditorialità, grazie alla collaborazione con le impresee le persone che credono nella sua missione. La formula vincente di questa centenaria attività nellescuole di tutto il mondo deriva dal ruolo intermediariocostante che Junior Achievement esercita tra lei s t i tuzioniscolastiche eil tessuto im-prenditoria-le, connet-tendo oltre465 mila vo-lontari diprovenienzamanagerialeo imprendi-toriale anco-ra attivi o afine carrieracon gli stu-denti. Que-sto spiritodiffuso di re-s t i tu z ionegratuita diesperienze e

modelli comportamentali tra generazioni, oltre chetra i professionisti d’impresa e gli insegnanti rappresentauna fonte continua di ispirazione per gli studenti adattivare con maggiore consapevolezza le proprie po-tenzialità. Studenti che in uno studio di Ernst &Young LLP dichiarano all’81% la disponibilità a par-tecipare a una lezione di finanza personale e orienta-mento se gli venisse offerta l’opportunità.Molti tra gli studenti che incontrano Junior Achieve-ment sui banchi di scuola intraprendendo esperienzelavorative o avviano proprie imprese nei più svariatiambiti professionali, conservando una spiccata pro-pensione all’innovazione e all’attiva partecipazionenella società civile. Lo dimostrano alcuni dei nomipiù celebri di ex studenti JA provenienti dal mondodel business e della politica internazionale, come SamDiPiazza, ex CEO di PwC, e Donna Shalala,  cheoltre ad essere stata al  vertice dell’Università diMiami  è stata  Segretario della Salute e dei ServiziUmani degli Stati Uniti nell’amministrazioneClinton, al mondo dello sport e della musica inter-nazionale, come Gene Simmons, chitarrista e membrofondatore del gruppo rock dei KISS, Christina Agui-lera, cantante e produttrice discografica di fama in-ternazionale e  Shaquille O’Neal,    ex cestista nelleprincipali squadre americane di basket, attore, rappere celebre opinionista sportivo statunitense.

23Microfinanza • 2019 • n. 24

di Miriam crestaCEO Junior AchievementItalia*

FInAncIAL LITERAcY nELLE ScuOLE,L’ESPERIEnzA DI JA

Page 25: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

Junior Achievement contribuisce attivamente al di-battito internazionale sul futuro dell’istruzione col-laborando a ridisegnare il curriculum per il 21 secolo,oltre che avviare in ogni Paese in cui opera collabora-zioni stabili con i Governi e con le istituzioniscolastiche affinché le iniziative didattiche attivatetengano conto dei diversi standard e delle policy na-zionali. Educatori e policy maker sono sempre piùconsapevoli di quali siano le sollecitazioni che i rapidicambiamenti della globalizzazione economica im-pongono nell’individuare nuove competenze nei la-voratori. Le imprese e le istituzioni hanno bisogno distudenti che siano stati formati a divenire “agenti delcambiamento” capaci di trovare risposte creative, adassumersi i rischi e a risolvere problemi con logichecollaborative e collegiali.

Attraverso la continua esposizione degli studenti aproposte formative con un forte contenuto esperienzialee basate su un modello progressivo che integra i treambiti – educazione imprenditoriale, alfabetizzazionefinanziaria e orientamento - Junior Achievement pro-pone alle istituzioni scolastiche di tutto il mondo unprogetto educativo graduale, ricco di proposte col-laudate dall’infanzia all’università. Con l’educazioneimprenditoriale si rinforza la predisposizione allaperseveranza e si aumentano la fiducia in se stessi, laproattività e l’orientamento all’azione. Gestire e com-prendere le proprie finanze personali, familiari orelative alla propria sfera di attività professionale è

fondamentale per poter affrontare con consapevolezzale decisioni, assumendosene i rischi.Arrivare preparati ad affrontare il mercato del lavoroè il vero snodo tra scuola e comunità, tra vita elavoro. La formazione che affianca formule di ap-prendimento esperienziale e informali ne agevola laconnessione proponendo modelli di leadership diversi,stimolando logiche di maggiore responsabilità versol’impatto delle decisioni nella società, facendo cogliereil valore dell’investimento nella propria formazionepersonale continua.

Negli ultimi anni l’alfabetizzazione finanziaria stadiventando sempre più centrale nelle agende politichedi molti Governi, con risvolti anche nei sistemi diistruzione e nella ricerca. La produzione dei servizi e dei prodotti finanziaririsulta sempre più spinta – complice l’innovazionetecnologica - a fronte di un gap che va aumentandoanche tra gli adulti nella comprensione dei piùsemplici concetti finanziari (Atkinson & Messy, 2012;Lusardi & Mitchell, 2011; Lusardi & Mitchell,2014). Solo il 52% dei cittadini adulti europei possiedonoconoscenze e competenze finanziarie esaurienti (Stan-dard & Poor’s, 2015). Più allarmante la situazione per le giovani generazioni:dove solo 1 su 7 studenti quindicenni è in grado dicompiere decisioni finanziarie quotidiane molto ele-mentari e solo il 10% risolve quesiti finanziari

Microfinanza • 2019 • n. 2424

Page 26: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

complessi (OECD, 2012, PISA Index). Anche negli Stati Uniti secondo il Consumer ReportSurvey gli Americani presentano conoscenze finanziariemodeste con effetti d’impatto nella loro vita quotidiana:il 34% accumula debiti mese dopo mese sulla propriacarta di credito. Il 73% non si rivolge mai a un con-sulente finanziario per chiedere consigli e suggerimenti.Nel 2017 l’ignoranza finanziaria è costata agliAmericani 280 bilioni di dollari.Una rilevazione svolta da Junior Achievement inEuropa offre la prospettiva meno usuale di come af-frontare il problema, focalizzandosi invece che sulpunto di vista del giovane come consumatore o citta-dino, su quello del giovane in ingresso nel mercatodel lavoro. Quali sono le competenze finanziarie chele aziende si aspettano possieda un giovane oggi? Il 94% dei datori di lavoro intervistati ritiene che igiovani inizino l’esperienza lavorativa con modesteconoscenze finanziarie. Il 59% afferma che siano lecompetenze di budgeting e di financial planning lepiù richieste nei contesti di business. Riconoscono

alla scuola (92%) e ai genitori (65%) il compito diinsegnare i comportamenti e le conoscenze finanziarie.Al sistema educativo principalmente viene attribuitaun ruolo strategico nel traferire competenze mate-matiche e finanziarie di base. E’ diffusa infine la con-vinzione che il contributo del privato nell’educazionefinanziaria debba essere introdotto solo quando perlo studente si sta delineando la fase di avvicinamentoe preparazione al mondo del lavoro.

L’attenzione di Junior Achievement verso la financialliteracy si manifesta da sempre attraverso lo sviluppocontinuo di un’ampia proposta di programmi per lescuole di tutto il mondo; proposta che è andata ar-ricchendosi nell’ultimo decennio con l’affiancamentodi offerte digitali a fianco di quelle tradizionalmentesvolte in classe con supporti cartacei.

I programmi “More than Money” e “My Personal Fi-nance” sono tra i più diffusi a livello globale, insiemeal “Company Program” (Impresa in azione in Italia)

25Microfinanza • 2019 • n. 24

Page 27: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

che integra la finanza con l’imprenditorialità nel di-spositivo formativo della mini-impresa di studentidiffuso soprattutto in Europa. Tra le iniziative più disuccesso negli Stati Uniti è da segnalare il FinancePark supportato da KPMG Foundation. Ogni annopiù di un milione di ragazzi e di ragazze tra i 13 e i16 anni seguono attività di finanza personale e diorientamento, ora grazie anche a un Virtual SimulationGame.

Per Junior Achievement l’introduzione di strumentidigitali nell’istruzione può essere un fattore chiave disuccesso qualora resti complementare all’esperienzaformativa tradizionale in classe che privilegia l’inte-razione stretta tra studenti, insegnanti e volontari.Tanto più in materia di educazione finanziaria doveè fondamentale riuscire ad agire sui comportamentidei giovani.

Conferma questa ultima dichiarazione la più che de-cennale partnership tra le scuole cattoliche statunitensie Junior Achievement che ha portato ad estendere ilmodello del volontariato aziendale includendo anchegenitori, pensionati e studenti universitari, che for-niscono agli studenti informazioni pratiche, intro-ducendo a scuola casi reali, integrati con le competenzetrasversali necessarie per il XXI secolo e distogliendogli educatori dalla preoccupazione di non avere co-noscenze in economia o finanza.

Nel 2018 oltre 22 diocesi hanno aperto le porte aiprogrammi di Junior Achievement coinvolgendo inattività extra scolastiche più di 1400 adolescenti. L’offerta di educazione finanziaria deve rispondereanche a una logica di integrazione, suggerendo alleistituzioni scolastiche e agli altri contesti educativinon formali l’adozione di un approccio interdisciplinarecapace di trasferire più facilmente la consapevolezzache la gestione finanziaria personale non è da intendersicome diversa da altre decisioni, quali ad esempio lascelta dell’orientamento scolastico.

In Florida a New Town è stato creato il JA FinancialLiteracy Center rivolto a giovani svantaggiati prove-nienti da famiglie con redditi modesti e bassa scola-rizzazione la cui attività è svolta in stretta connessionecon le scuole pubbliche del quartiere. Ogni anno 10mila studenti trascorrono almeno un giorno presso il

Centro, ricevendo una formazione finanziaria e sul-l’alimentazione gratuite. Solo negli Stati Uniti ogni anno 4,8 milioni distudenti tra i 6 e i 12 anni imparano a gestire e pia-nificare il proprio denaro e a comprendere gli effettidi queste scelte sulla qualità della loro vita con JuniorAchievement.

In Italia Junior Achievement è stata tra i primioperatori a portare l’alfabetizzazione finanziariaintegrata con l’imprenditorialità e l’orientamentonelle scuole, a partire dal 2003 in collaborazione conil MIUR, a fianco di partner privati. Sono più di 300 mila ad oggi gli studenti e le studentesseche hanno incontrato Junior Achievement – 40 milaogni anno - che hanno deciso di proseguire gli studi tragli iscritti agli istituti tecnico-commerciali e professionali(38% contro il 28% di studenti che non hanno speri-mentato i programmi JA), oppure hanno preferito per-corsi post-diploma di carattere economico-statistico(25% contro il 14% dei ragazzi che non hanno speri-mentato JA),  il 50% si è dichiararo interessato aun’attività autonoma e sembra maggiormente attrattodal mondo aziendale, infine il 5% pensa di fare un’espe-rienza all’estero prima di scegliere in maniera definitivaquale sarà la sua strada (Iard, 2007). Tra i programmi incontrati sui banchi di scuola daglistudenti italiani segnaliamo “Io e l’economia” inseritonel documento “Rilevazioni sulle iniziative di educa-zione finanziaria in Italia nel triennio 2012-14”svolto da Banca d’Italia, nonché oggetto di una delleprime indagini condotte nel nostro Paese nel 2011sugli esiti di un percorso educativo finanziarioscolastico: “Una nuova generazione di risparmiatori:indagine sui preadolescenti italiani” realizzata grazieal contributo di Citi Foundation. I minori coinvolti nel programma - cresciuti in unperiodo di forte trasformazione economica - nonostantela forte pressione al consumo esercitata dal marketing,sembrano sviluppare atteggiamenti economici diversida quelli delle generazioni precedenti, tra cui unamaggiore consapevolezza dell’importanza del risparmio,tradotta anche in comportamenti più inclini allaparsimonia che alla spesa. In termini di miglioramentoauto-dichiarato delle capacità di gestione del denaro,il percorso svolto per in tutti i suoi moduli (6incontri) risulta quello maggiormente efficace a con-ferma di diverse indicazioni in letteratura che insistono

Microfinanza • 2019 • n. 2426

Page 28: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

sulla progettazione di interventi che prevedano piùincontri di formazione e esercitazioni per gli alunni.Le analisi suggeriscono infine che le iniziative isolatee brevi (1 solo incontro), in assenza di un’azione so-cializzante/educativa complementare da parte di altreagenzie non impattano in modo incisivo sul com-portamento di risparmio dei preadolescenti.

Più recenti sono le sperimentazioni introdotte nellescuole superiori con “Insure your success” svolto incollaborazione con AXA Italia quale iniziativa di vo-lontariato aziendale attraverso AXA Cuori in azionecon approfondimenti su contenuti assicurativi.

Coerente con il modello progressivo di Junior Achie-vement completa l’offerta formativa “Crescere cheimpresa!” presentato dal neo Presidente italianoAntonio Perdichizzi lo scorso ottobre 2018 all’internodel Mese dell’educazione finanziaria, insieme alpartner Gruppo Mediobanca, all’Ufficio ScolasticoRegionale Lombardo e ad Annamaria Lusardi, allaguida del Comitato dell’educazione finanziaria.

Con questo programma l’alfabetizzazione finanziariapuò essere svolta anche dagli studenti in autonomiao con l’aiuto dei genitori nelle family activity messea disposizione nel formato digitale. Il programma èaccessibile in tutta Italia con alcune regioni e cittàprivilegiate perché identificate come maggiormentecaratterizzate da fenomeni di dispersione scolastica epovertà educativa e andrà a coinvolgere 20 mila ado-lescenti a fine 2020.

Junior Achievement rafforza così l’impatto delle retilocali già operanti nel territorio italiano, investendorisorse economiche e umane a favore dell’orientamentodei più giovani, al fine di sviluppare quelle competenzetrasversali necessarie al mondo del lavoro e a diventarecittadini responsabili anche con il veicolo del contenutofinanziario.

Più volte gli studenti vengono esposti alla possibilitàdi esercitare un’abilità nel corso della loro carrierascolastica, più garantiamo che tale abilità si trasformi

27Microfinanza • 2019 • n. 24

Page 29: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

Microfinanza • 2019 • n. 2428

Page 30: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

in un comportamento introiettato e performante giàtra i 15 e i 18 anni: come nel caso della resilienza,delle skill di negoziazione finanziaria, risk management,adattabilità, gestione del denaro e scelte finanziarie.

E’ sempre più evidente come l’investimento nel-l’istruzione che Junior Achievement sollecita con lapropria presenza in più di 120 Paesi generi un impattorilevante accompagnato da ricadute sociali ed econo-miche positive laddove, oltre al sistema scolasticovengono coinvolti anche altri interlocutori istituzionaliche vanno tutti insieme a creare un ecosistema edu-cativo. I giovani come imprenditori o policy makertendono a investire di più in attività immateriali e

nella creazione di posti di lavoro per i propri coetanei,favorendo l’inclusione e la mobilità sociale. In alcunicasi si presenta anche un ritorno economico dell’in-vestimento come segnala la recente indagine svoltada Human Foundation (2018): per ogni euro investitoin un programma di Junior Achievement ne ritornanoalla comunità 4,42 euro.Queste diversificate e diffuse iniziative hanno favoritonel 2018 la nomina di Junior Achievement quale“Organizzazione dell’anno” dall’Institute for FinancialLiteracy per l’impatto educativo generato a livelloglobale in ambito di alfabetizzazione finanziaria nel-l’ambito dell’Excellence In Financial Literacy Education(EIFLE) Awards.

29Microfinanza • 2019 • n. 24

*Miriam Cresta è dal 2003 CEO di Junior Achievement Italia, associazione nonprofit che promuove l’educazione finanziaria, imprenditorialee l’orientamento nella Scuola italiana, servendo ogni anno + 34.000 studenti con una rete di +900 volontari d’impresa e 23 dipendenti neidue uffici di Milano e Roma. Pioniera in Italia nella promozione dello spirito imprenditoriale e dell’alfabetizzazione finanziaria a scuola è stata esperta nazionale presso laCommissione Europea, è delegata per l’Italia della rete JA Europe ed è una delle 100 donne innovative italiane.Laureata in lettere moderne ha conseguito un Master in gestione aziendale e ha seguito un percorso in coaching. Appassionata di progetti adimpatto sociale ha affiancato nel 1995 il gruppo dei fondatori di Sodalitas, promossa da Assolombarda per promuovere l’imprenditoria nelnonprofit.

Results - Mapping Malleability and Level of Proficiency for Financial Literacy (1/2)Mapping Malleability and Requlred Levels of Proficiency of soft skills in different age-groups forFinancial Literacy

Page 31: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

Microfinanza • 2019 • n. 2430

Dai margini alla ribalta dello scenario economico:

la parabola delle startup innovative.

Sulle startup si avvicendano molti luoghi comuni:

alcuni pensano che siano una realtà marginale della nostra economia, altri

ritengono che siano solo dei casi di studio accademico, altri ancora che siano

un fenomeno di moda ma passeggero. Ma i numeri ci dicono tutt’altro.

Secondo l’ultimo report del MISE,

in Italia le startup innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle

Imprese, si avvicinano a quota 10mila con una crescita annua pari a +22,6%.

Anche la forza lavoro delle startup è cresciuta in modo più che proporzionale

rispetto all’aumento del numero delle imprese, con 52mila risorse impiegate

tra soci operativi e addetti, facendo quindi registrare un’importante

incremento del +33,2% rispetto allo scorso anno. Inoltre, con la recente

approvazione della nuova legge di bilancio 2019, che include alcune norme

agevolative dedicate alle startup e ai fondi di venture capital, il fenomeno è

destinato a crescere ulteriormente.

un altro aspetto positivo di questo trend, è che finalmente i giovani sono

tornati ad avere il desiderio di fare impresa, creare qualcosa di totalmente

innovativo e farlo con una modalità scalabile e a livello globale. L’italiano in

fondo ha l’imprenditorialità nel proprio DnA, come testimoniato da numerose

aziende di eccellenza nel design, food, moda, manifatturiero, che sono

cresciute e hanno prosperato ma che sono state create due generazioni fa.

startUp innovativEla “fEBBrE dEll’oro”microimprEsa, tEcnologia

E formaZionE

intErvEnti E opinioni

Page 32: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

31Microfinanza • 2019 • n. 24

Come siamo arrivati a questo scenario?Nell’ultimo decennio abbiamo assistito alla crescita travolgente di alcune startup che sono diventate bigcompany di successo planetario come Uber, Spotify, AirBnB, Netflix e molte altre. La loro abilità è stataquella di saper sfruttare le tecnologie esistenti in modi mai immaginati precedentemente applicandole amodelli di business innovativi e strategie di successo a cui le aziende tradizionali, troppo impegnate aragionare sui processi, non si erano avvicinate con sufficiente determinazione. Di fatto, le grandi aziende dette anche Incumbent (organizzazioni con un passato pressoché monopolista),grazie alle loro ricerche e grandi investimenti hanno fornito una base di tecnologie rivoluzionarie (Internet,Cloud, Intelligenza artificiale, blockchain e altro ancora) che le startup di successo hanno saputo sfruttaree utilizzare per creare soluzioni per nuove nicchie di riferimento.Tali tecnologie hanno fornito quindi l’ossatura per l’innovazione e la crescita dei nuovi arrivati che hannopotuto concentrarsi esclusivamente sull’identificazione dei problemi e la creazione di soluzioni senza dovercostruire le basi tecnologiche su cui fondare la loro esistenza. Creare un’innovazione da zero avrebberichiesto grandi capitali oltre a lunghi ed incerti tempi di sviluppo che le neonate startup non avrebberopotuto permettersi. Ad oggi questo rappresenta invece uno dei grandi vantaggi rimasti alle grandi aziendeIncumbent. Come diretta conseguenza di tutto ciò, alcuni modelli di business che prima erano ritenuti non applicabiliperché non economicamente sostenibili, come ad esempio la “sharing e la gig economy”, sono diventatirealtà dirompenti e di successo grazie ai cambiamenti socio-culturali e alle startup innovative che hannosaputo interpretarli rispondendo in modo agile e tempestivo.

In pratica, si è passati da una società dove l’asset principale era il capitale per poter avere economie di scalaad una basata sui dati “Data Driven”. È proprio l’accesso all’informazione che ora rende possibili nuovibusiness model. Il fatto di avere a portata di mano strumenti con una notevole potenza di calcolo el’accesso alla risposta ad ogni nostra domanda ha abilitato potenzialmente chiunque a provare a mettere inpiedi una startup, con costi di creazione iniziali sempre più bassi, con una media di 5000$ come indicatonella tabella che segue:

Questo è il quadro generale di un fenomeno che sta accadendo in tutto il mondo e numerosi sono i dati ele evidenze a supporto di questa affermazione. I leader di mercato cambiano sempre più velocemente,l’89% delle aziende che erano nella lista Fortune 500 nel 1955 non lo sono più nel 2016. La vita mediadelle Top 500 fortune si è ridotta da 75 a 12 anni. A questi ritmi nei prossimi 10 anni il 40% di tutte le

Sandro zillimembrodell'associazione Aidr

Page 33: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

aziende della lista Fortune 500 spariranno a beneficiodi nuovi entranti che saranno in gradi di interpretaremeglio l’epoca in cui si trovano a fare business.

Una volta compreso il livello del cambiamento e lavelocità con cui sta avvenendo viene da chiedersi cosapuò fare il sistema italia per favorire il mondo dellestartup e beneficiare dell’opportunità.Come prima cosa, bisogna distinguere due differenticasistiche: le startup già strutturate che hanno unprodotto/servizio esistente che crea valore per i clientiacquisiti e le startup in fase iniziale che magari hannosolo un prototipo ma non ancora un Minimum ViableProduct – MVP - da presentare ai potenziali clienti.Queste due diverse realtà hanno obiettivi molto diffe-renti. Le prime devono crescere in maniera significativamentre le seconde devono declinare la loro visione inprogetto imprenditoriale strutturato.

In entrambi i casi, prima di ogni cosa è necessariauna buona strategia finanziaria per poter sostenere ilprogetto e far fronte alle varie voci di spesa previstenel business plan. Nel delineare le tipologie di finan-ziamenti più adatti a cui vuole accedere, il neo im-prenditore deve considerare che la struttura finanziarianon è mai la medesima nelle varie fasi della vita del-l’impresa e andrà adeguata alle esigenze del momento

con un giusto mix tra capitale proprio e capitale didebito. In altre parole, questo significa che in funzionedella fase di vita e quindi di sviluppo in cui si trovauna startup, esiste un particolare fabbisogno finanziarioe una particolare categoria di potenziali finanziatoridi capitali di rischio che intervengono con forme etempi differenti.

In tale contesto, una grande opportunità per gli star-tupper è quella proposta dall’Ente Nazionale per ilMicrocredito che opera con una efficace azione di so-stegno alla neo imprenditorialità attraverso un’offertaintegrata di servizi finanziari e di supporto. Pur rico-noscendo che la startup nella sua fase iniziale presentaun grado di rischio molto alto dovuto all’incertezzadella riuscita del progetto e all’assenza di garanzie, èattiva per sostenerle con lo strumento finanziario delmicrocredito, ovvero la possibilità di ottenere un fi-nanziamento che va dai 25mila ai 35mila euro. Oltreal supporto finanziario l’Ente gioca un importanteruolo di affiancamento con un attività di accoglienza,di ascolto e sostegno dalla fase di pre-erogazione finoa quella di post-erogazione, con una particolare at-tenzione dedicata alla validità e alla sostenibilità delprogetto.

Questa tipologia d’intervento risulta di cruciale im-

Microfinanza • 2019 • n. 2432

Page 34: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

portanza nelle fasi iniziali della startup se si pensa chein molti casi per partire non è necessario affrontarecosti eccessivi (intorno ai 5.000$ come accennavamoin precedenza) in quanto mette il fondatore nellacondizione di gettare le basi solide per la creazione diun progetto che potenzialmente potrebbe avere ungrande successo. Anche nel caso delle startup già strutturate, può essereuna valida modalità di supporto per accedere a risorseaggiuntive quando si deve fare un investimento nonpianificato oppure in caso di un’inaspettata carenzadi cash-flow.

Premesso che l’incontro con gli operatori finanziaried investitori disponibili a far crescere il progetto im-prenditoriale apportando capitali di rischio è il bisognoprimario di tutte le startup, si possono mettere incampo ulteriori strumenti di supporto che vannocontestualizzati in base alle necessità della startup,che possono contribuire al loro successo.

Nel caso delle startup strutturate, un percorso disuccesso potrebbe passare attraverso la partnershipcon aziende tradizionali che operano nello stessoambito o in mercati adiacenti e che hanno bisognodi idee per innovarsi. Questa strategia produrrebbevantaggi sia per le startup, che potrebbero contaresu un maggiore accesso al capitale, brand che ispiranofiducia nel consumatore e una base di clienti con re-lazioni di qualità, sia per le aziende incumbent, chepotrebbero accedere a strumenti per innovare piùvelocemente, prodotti e servizi altamente digitalizzatie una cultura di sperimentazione e assunzione dei

rischi.Nel caso invece delle startup in fase iniziale, l’idealesarebbe entrare a far parte di un sistema dove ci siacultura imprenditoriale e che possa aiutare le startupa mettere a fuoco il proprio modello di business. Inpratica una forma di “mentroship” che, attraverso ilconfronto semplice ed immediato con professionistidell’ecosistema come esperti di tecnologia, businessmodel, marketing, ma anche avvocati e commercialisti,accompagni le startup verso gli obiettivi che si pongono. In tale ottica, per esempio, l’Associazione ItalianDigital Revolution (AIDR) sta organizzando un pro-gramma di mentorship con il quale intende aiutaregiovani imprenditori nel lancio di startup innovativemettendo a disposizione le esperienze e le professionalitàdegli associati e creando le condizioni affinché ognistartup possa raccontare alla comunità di AIDR (as-sociati e partner) le sfide e gli ambiti sui quali sta la-vorando. Lo scopo ultimo del programma è supportarelo startupper nella definizione del progetto, alimentareil networking e generare sinergie ed opportunità conimprenditori, potenziali  clienti, manager, partnercommerciali ma anche, investitori privati ed istituzionali. Anche se siamo in presenza di una situazione macroeconomica che si va indebolendo e che potrebbeinfluire negativamente sulla fiducia degli investitori,questo è il momento giusto per mettere in campotutte le risorse e continuare ad accelerare in quanto lestartup rappresenteranno nel prossimo futuro un im-portante fattore di crescita, di sviluppo e di occupazioneper l’Italia ma soprattutto ci traghetteranno con leloro innovazioni in un mondo più vicino ai nuovi bi-sogni delle persone.  

Microfinanza • 2019 • n. 24 33

Page 35: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

Microfinanza • 2019 • n. 2434

Flavia SantiaGiornalista

Page 36: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

Era il 2006 quando Muhammad Yunus saliva sulpalco e riscuoteva il tanto ambito Nobel per la pace,assegnatogli per aver inventato quella che poi venneconsiderata una delle soluzioni più efficaci, se non lapiù geniale in assoluto, per risolvere la povertà: il mi-crocredito. Il successo di questo nuovo strumento fi-nanziario ebbe un’eco tale da spingere cinematografi egiornalisti a produrre documentari, inchieste e film suun tema che non era mai stato oggetto di una grandeattenzione e che non necessariamente costituiva unargomento di narrazione hollywoodiana. Eppure lafigura di Muhammad Yunus, il “banchiere dei poveri”,affascinava. Affascina tutt’ora. Un uomo che a detta dimolti è riuscito a trovare il modo per dare a tutticoloro che erano considerati ai margini della società eche costituivano un peso per lo Stato, l’opportunità didiventare uomini e donne d’affari. Un uomo il cuiobiettivo ultimo è stato non solo quello di risolvere lapovertà, ma di trasformarla in un’occasione di investi-mento e riscatto sociale. Quale protagonista miglioredi questo per far sognare l’audience nelle sale di un ci-nema?Come ogni innovazione che si rispetti però, anchequesta si è rivelata presto oggetto di critiche e duri at-tacchi, e la figura di Muhammad Yunus ne è uscita unpo’ ammaccata. Seppur romanzati e molto spesso in-corniciati dall’intreccio di diverse trame, i film sonoun strumento utile ed efficace per rivivere gli eventi espingere gli spettatori ad approfondire concetti chenon si erano considerati prima, creando spesso le pre-messe per dibattiti costruttivi. A questo scopo è utiledare uno sguardo alla produzione cinematografica piùconosciuta e diffusa sul tema.‘e Micro-Debt’ è un film documentario che, comeracconta il suo stesso creatore, il pluripremiato giornalistainvestigativo danese Tom Heinemann, “mostra per laprima volta il lato oscuro del microcredito”. Il lungo-

metraggio mostra la condizione di alcune famigliebengalesi che sono ricorse ai finanziamenti dellaGrameen Bank, fondata dallo stesso Yunus come primabanca ad effettuare prestiti alle fasce più povere dellapopolazione che non potevano fornire particolari ga-ranzie. Il quadro non è roseo. La maggior parte dei be-neficiari presi in considerazione non solo non hannomigliorato la loro situazione economica, ma addiritturasi sono ritrovati sommersi da debiti scaturiti dagli ec-cessivi, per non dire illegali, tassi di interesse suiprestiti, tassi che ammontano spesso al 200% dellarata. Tra l’esposizione di documentazioni segrete e in-terviste ad esperti di microfinanza, Heinemann cimette davanti al classico caso in cui l’antidoto finiscein mano ai cattivi, e uno strumento pensato per faredel bene si trasforma in un’arma a doppio taglio. Volendo cercare un esempio più positivo ed ottimistain materia, è d’obbligo volgere lo sguardo alla commediatutta italiana ideata da Lina Wertmüller, “Mannaggiaalla miseria”. La regista, molto vicina allo stesso Mu-hammad Yunus, ha voluto raccontare la storia di ungruppo di giovani che dopo un intenso periodo passatoproprio in Bangladesh, a contatto con le idee di Yunus,decidono di importare lo strumento del microcreditoa Napoli. Il film si apre con i tre ragazzi che tornano acasa e si trovano a dover spiegare il loro progetto aipropri genitori, che reincarnano ironicamente tutti idifetti della chiusura mentale e che sobbalzano allasola menzione della “banca dei poveri” e del prestitosenza garanzia. Insomma tra il sospetto generale dellagente, che non capisce perché qualcuno dovrebbeoffrirgli dei soldi a condizioni così vantaggiose, e gliepisodi esilaranti che ne conseguono, Marina, Antonioe Chicchino proseguono a testa alta per la loro strada,convinti del successo dell’impresa. L’iniziativa, checome possiamo immaginare inciamperà nei vari ostacolidel caso, genera una serie di situazioni equivoche e si

35Microfinanza • 2019 • n. 24

il microcrEdito nEl cinEmaDAI DOcuMEnTARI D’InchIESTA

ALLA cOMMEDIA DEgLI EQuIVOcI

intErvEnti E opinioni

Flavia SantiaGiornalista

Page 37: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

intreccia con le storie parallele dei personaggi. Unodegli obiettivi della regista, che ha voluto rappresentarenon tanto il personaggio di Yunus quanto l’idea stessadel microcredito, è stato quello di mostrare come unostrumento nato e pensato per i paesi del terzo mondosi sia dimostrato efficace e perfettamente utilizzabileanche nel contesto occidentale. Tra intrecci amorosi,momenti riflessivi e difficoltà, il film rappresenta chia-ramente quali sono i valori e le buone intenzionidietro all’idea stessa del microcredito.Decisamente più carico di emotività è “Bonsai People:e Vision of Muhammad Yunus”, della regista HollyMosher, pellicola girata in 2 anni che segue e raccontale storie vere di una serie di donne bengalesi che,grazie ai piccoli prestiti, sono riuscite a migliorare laloro condizione e di conseguenza la loro vita. Attraversole loro esperienze emerge chiaramente la visione ed ilmessaggio di Yunus, che era solito dire che “i poverisono come delle piante bonsai: non c’è nulla che nonva nei loro semi, è la società che non gli ha mai fornitouno spazio adatto a crescere.”. Secondo l’economista

infatti, come il seme di un albero altissimo piantato inun piccolo vaso, così un individuo che ha un suo po-tenziale ma nessun mezzo, non crescerà mai in una so-cietà chiusa. Proprio per questo il principale obiettivoda porsi, stando a Yunus, sarebbe quello di emanciparei poveri, dandogli la possibilità di migliorare la lorocondizione da soli, ma con un supporto iniziale che lirimetta in controllo della propria vita e che gli doni si-curezza. La regista usa il suo film anche per mostrarecome queste donne vengano selezionate e l’uso cheognuna di esse fa del finanziamento ricevuto. Aroti,Melancho, Anarkuli e le altre protagoniste, ognunacon la sua toccante esperienza, sono sicuramente unafonte di ispirazione e dimostrano uno spiccato spiritoimprenditoriale, attraverso il quale riescono ad elevarela loro condizione. Il concetto che Mosher ci tiene asottolineare in questo film è che la povertà non è il ri-sultato di mancanza di motivazione e voglia di fare, odi una sorta di pigrizia innata degli individui, mal’inevitabile risultato del sistema e conomico, politicoe sociale.

36

Page 38: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

37Microfinanza • 2019 • n. 24

Insomma, tra chi lo dipinge come un escamotage persfruttare i più deboli e chi lo descrive come la soluzioneultima a tutti i problemi, ciò che è certo è che il mi-crocredito ha avuto tanti successi a livello internazionale,aiutando numerosi individui e famiglie a prendere inmano la propria vita. Nonostante i casi riportati dielementi che si servivano di questo strumento per pra-ticare l’usura, lo spazio per attività di microfinanza at-tentamente monitorate e ben ragionate c’è, e devecrescere sempre di più. L’elemento che rende il serviziopromosso dall’Ente Nazionale per il Microcredito cosìefficace è sicuramente il servizio di accompagnamento,che prevede l’assegnazione di un tutor che segua ognibeneficiario per tutta la durata del suo percorso, dalladefinizione del business plan all’ ottenimento del fi-nanziamento, dal monitoraggio delle operazioni inizialialla gestione della restituzione del prestito. In questomodo chi usufruisce del servizio viene accompagnatoe supportato nei momenti critici del percorso e puòprocedere senza intoppi alla realizzazione del suo pro-getto.

Page 39: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

Microfinanza • 2019 • n. 2438

progEtti

microcredito: un nuovo supportoper la croce rossa italiana.l’esperienza del comitato

regionale lazio

La Croce Rossa Italiana - Comitato Regionale Lazioha una importanza precipua e preminente e spesso èstato precursore di iniziative e progetti pilota che poihanno trovato l’adesione di altri comitati. Qualisono le attività che oggi conduce?L’Associazione della Croce Rossa Italiana appartieneal Movimento Internazionale di Croce Rossa e MezzaLuna Rossa, ed ha per scopo quello di prevenire e al-leviare la sofferenza umana, contribuire al manteni-mento e alla promozione della dignità umana e diuna cultura della non violenza e della pace. Nelle 100 sedi territoriali dell’Associazione presentinella Regione Lazio, gli oltre tredicimila operatoriVolontari C.R.I., ispirati dai nostri Principi Fonda-mentali e Valori Umanitari, quotidianamente svi-luppano e prendono parte ad una moltitudine di at-tività a favore dei più vulnerabili e a fianco delleistituzioni.In particolare, siamo presenti in diversi ambiti chevanno dalla pianificazione di progetti e campagnevolte alla prevenzione e alla tutela della salute, aitemi di risposta ad emergenze e catastrofi, fino alletematiche di assistenza socio sanitaria e di inclusioneai più vulnerabili, agli invisibili, agli ultimi dellanostra società, analizzando i bisogni e cercando diinterpretare le nuove sfide umanitarie. I Comitati CRI promuovo specifiche attività di assi-stenza, pensate su ogni territorio, supportando personesvantaggiate, incoraggiando l’adozione di misuresociali tramite l’implementazione di progetti volti amitigare e rispondere ai diversi meccanismi diesclusione sociale e con iniziative verso i senza dimora,le persone diversamente abili, le persone con dipen-

denze, le persone migranti, gli emarginati, esclusi dainormali circuiti di aiuto. La Croce Rossa Italiana nel Lazio, si adopera, inoltre,a garantire un’efficace e tempestiva risposta alle emer-genze, supportando anche la più ampia azione nazio-nale, attraverso la formazione delle comunità e losviluppo di un meccanismo di risposta ai disastriefficace e tempestivo, volto alla resilienza. Stiamo inoltre continuando a lavorare per il futurodei territori colpiti dal sisma “centro Italia” conprogetti di ricostruzione con strutture permanenti,tecnologicamente avanzate ma soprattutto capaci direstituire alla popolazione spazi di aggregazione e in-contro alla popolazione, trasformandosi all’occorrenza,in presidi di protezione civile e di prima accoglienzain caso di nuova emergenza. Centri multi servizi estrutture polifunzionali che siano veri e propri puntida cui ripartire. Ne è un esempio il centro che sta na-scendo ad Amatrice e che comprenderà un’area teatro,un cinema ed un auditorium. Desidero, inoltre, sottolineare le numerose attività ecampagne di educazione alla cittadinanza attiva, chevengono realizzate dai Giovani Volontari C.R.I., Socicon una età compresa tra i 14 ed i 32 anni, che cihanno permesso di poter arrivare ad incidere in molterealtà differenti del disagio giovanile, consentendocidi essere presenti nelle scuole di ogni ordine e grado,con approccio peer to peer.

La Croce Rossa è una istituzione secolare che si fondasull’altruismo e sulla volontà di tutelare l’integritàdella persona. Principi condivisi nella Microfinanza.Quali le possibilità di attività di collaborazione tra

Page 40: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

39Microfinanza • 2019 • n. 24

la CRI e l’Ente Nazionale per il Microcredito? La collaborazione tra Croce Rossa Italiana - ComitatoRegionale Lazio e l’Ente Nazionale per il Microcreditonasce con l’obiettivo di poter mettere a disposizionedei Comitati Territoriali dell’Associazione degli stru-menti di microfinanza che possano sostenere progettiinnovativi e a supporto delle nostre comunità, conopportunità di ausilio economico e di tutoring attra-verso un fondo di garanzia per lo sviluppo e la realiz-zazione di progetti di Capacity Building. Gli strumenti che sono stati immaginati con l’Entenazionale per il Microcredito favoriranno il poten-ziamento di iniziative progettuali già esistenti e larealizzazione di nuove attività primariamente su te-matiche come la lotta alla povertà e a sostegno del-l’inclusione sociale.

Nella sua personale visione della organizzazionequanta importanza può rivestire la condivisione diuna responsabilità collettiva nella realizzazione diun progetto concreto?La responsabilità collettiva ricopre un ruolo importantee si fonda sulla consapevolezza che solo uno sforzocollettivo può rendere migliori le nostre comunità,migliorando le risposte alle vulnerabilità che le col-piscono.Lo scopo infatti di molti dei progetti concreti dellaCRI è mettere in campo un vero e proprio gioco disquadra, una rete di attori, che insieme possano sti-molare diversi ambiti della società, ciascuno con leproprie peculiarità e competenze, con il fine ultimodi far fronte alle vulnerabilità e ai bisogni sociali,senza mai lasciare nessuno solo.

La responsabilità collettiva può essere quindi anchevista come ponte tra le diversità, utile e importanteper gestire con maggiore consapevolezza le situazionidi incertezza, migliorare la fiducia reciproca e il be-nessere, utile a prevenire l’esclusione sociale.

Quali sono i progetti che potrebbero essere realizzatigrazie ai finanziamenti di microcredito?I finanziamenti potranno essere destinati a moltepliciusi, dall’acquisto di beni ed attrezzature, all’acquistodi veicoli, fino alla progettazione di percorsi formativispecialistici volti al mantenimento dell’alta qualitàprofessionale che da sempre caratterizza l’azione dellanostra Associazione sul territorio.Sarà possibile richiedere la valutazione di finanziamenticon l’obiettivo di incrementare le attività socio assi-stenziali, quali la creazione di punti di accoglienzanelle sedi C.R.I. del Lazio e l’implementazione disportelli di ascolto rivolti a spicchi della popolazionein particolari situazioni di disagio o difficoltà.Potranno essere realizzati nuovi progetti con il finedi migliorare la risposta a disastri ed emergenze,anche incoraggiando l’adozione di misure comporta-mentali ed ambientali, utili per prevenire catastrofi.L’obiettivo primario, grazie al supporto degli esperti/tu-tor dell’Ente Nazionale per il Microcredito, sarà dipoter moltiplicare e supportare i progetti in esseresul territorio, per rispondere efficacemente alle nuovesfide che quotidianamente affrontiamo, anche raf-forzando la cultura del servizio volontario e dellapartecipazione attiva nelle nostre comunità.

Intervista al presidente cRI - LazioAdriano De nardis

Page 41: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

Uniti pEr lE piccolEE mEdiE imprEsE

accordo siglato tra pmi italia ed Enm

roma - promuovere l’educazione finanziaria, la cultura d’impresa e l’inclusione sociale e finanziaria deisoggetti più vulnerabili della società. e’ questo uno degli elementi cardine del protocollo d’ intesa sottoscrittoa roma, tra la Confederazione pMi itaLia, presieduta dal dottor tommaso Cerciello, e l’enM, entenazionale per il Microcredito, presieduto dal dottor Mario Baccini. La firma del documento si è avuta loscorso gennaio a roma, presso la sede dell’enM.il protocollo d’intesa svilupperà una serie di azioni concrete a sostegno delle neo imprese, in particolarequelle costituite da giovani imprenditori con età compresa tra i 18 e i 29 anni, attraverso la messa adisposizione della misura Garanzia Giovani. inoltre, si promuoverà il microcredito sociale a sostegno dipersone fisiche e famiglie in condizione di particolare vulnerabilità, ma anche attività di studio, ricerca,sviluppo della cultura imprenditoriale, dei principi solidali e dell’etica del profitto.

40

progEtti

Page 42: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

“Si tratta di un protocollo di grande valenza chesviluppa strumenti concreti per il sostegno delleimprese – afferma Tommaso Cerciello - la nostra èl’unica organizzazione datoriale ad aver sottoscrittoun accordo di questo tipo che svilupperà in unaiuto concreto per chi, soprattutto i giovani dai 18ai 29 anni, vorrà intraprendere un’attività impren-ditoriale. Sebbene si tratti di cifre non rilevanti, lostrumento è di estrema utilità, anche in considera-zione di questa fase economica di grande sofferenza,dove l’accesso al credito, talvolta, è addirittura unachimera. L’accordo – prosegue Cerciello- prevedeche la nostra Confederazione possa istituire, in viasperimentale, uno sportello, presso la sede nazionale,per poi nel tempo estendere l’esperienza”.L’ENM sviluppa azioni di Capacity building suglistrumenti microfinanziari a valere sui fondi SIE2014-2020. Le azioni hanno l’obiettivo di fornirealle Amministrazioni pubbliche e agli stakeholdersgli strumenti idonei a rafforzare la propria capacitàdi governare i processi di programmazione per lacostruzione, l’avvio e l’attuazione degli strumentifinanziari di microcredito e microfinanza, cofinanziatidai fondi strutturali nel ciclo di programmazione2014-2020.Inoltre ha predisposto un ventaglio di tools micro-finanza al fine di potenziare gli strumenti operativia disposizione degli amministratori pubblici, raf-forzando nel contempo anche le competenze e co-noscenze degli stakeholders sui nuovi strumenti diingegneria finanziaria.L’ENM ha ingegnerizzato per primo in Europanuovi modelli microfinanziari. In particolare, ilmicroleasing, quale strumento che può consentireanche ai più piccoli imprenditori di relaizzare in-

vestimenti senza la necessità di disporre di uncapitale proprio o di un capitale di credito. La mi-croassicurazione, che può comportare una diminu-zione del rischio di default del prestito concesso euna copertura contro i principali rischi, derivantidall’attività microimprenditoriale. L’housing mi-crofinance, che consiste nella concessione di piccoliprestiti a soggetti in stato di difficoltà, al fine diapportare miglioramenti alle proprie abitazioni(piccole ristrutturazioni, messa a norma degli im-pianti, miglioramento dell’efficienza energetica,adeguamento ambientale) o di provvedere al paga-mento di un numero limitato di rate di un mutuoo di canoni d’affitto per prevenire il rischio disfratto. Altri strumenti di ingegneria finanziariamarket oriented (cartolarizzazione, tranched cover,finanza strutturata) possono costituire un’efficacealternativa alle tradizionali forme di sovvenzione.L’ENM ha fatto assistenza tecnica e attività dicapacity building ad oltre 170 Centri pubblici perl’impiego operativi nelle regioni italiane, creandosinergie tra le Camere di commercio, i comuni e leprovince, al fine di indirizzare la domanda di lavoroverso l’offerta di credito per l’impresa.La formalizzazione di un protocollo d’intesa con laConfederazione PMI ITALIA rappresenta, in talsenso, un felice “connubio” nell’ottica di concretorafforzamento della tutela e dello sviluppo deidiritti della persona, attraverso il sostegno del lavoroe dell’autoimprenditorialità. Valori che sono tutticostituzionalmente garantiti.In particolare la Confederazione PMI ITALIA èuna Confederazione Nazionale Datoriale che rag-gruppa 30 Associazioni di Categoria tra Imprendi-toriali e Professionali ed è firmataria diretta di 62

41Microfinanza • 2019 • n. 24

Antonio D’Ascoli Giornalista

Page 43: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

Microfinanza • 2019 • n. 2442

Page 44: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

CCNL (contratti collettivi nazionali di lavoro) re-golarmente depositati presso il CNEL ed il Ministerodel Lavoro e delle Politiche Sociali.La Confederazione fornisce servizi sindacali, assi-stenziali, previdenziali e formativi, alle aziende,professionisti e lavoratori autonomi iscritti, oltreche ulteriori servizi come il CRAL Aziendale –CAF – Patronato, ai loro dipendenti. Un’ampia of-ferta di prestazioni che è finalizzata al miglioramentodelle tecniche di gestione aziendali, favorendo lacontrattazione sindacale di Secondo livello.È altresì, fortemente impegnata a promuovere esviluppare il tessuto produttivo locale, Provinciale,Regionale e Nazionale e la cooperazione territorialetra i soggetti pubblici e privati, ed assiste in Italiaed all’estero le aziende interessate all’internaziona-lizzazione, al fine di concorrere alla realizzazionedi un processo di sviluppo condiviso, svolgendo unruolo di aggregazione per le Imprese e Professionisti,operanti sul territorio Nazionale ed Estero.Si occupa dello sviluppo Economico-Industrialedelle Piccole e Medie Imprese e favorisce un piùagevole accesso al credito avendo stipulato vantaggioseconvenzioni con Consorzi Confidi tra cui “FidiLucania” e “CoFidi Progetto Italia”, con la “ ancaPopolare del Mediterraneo”, nonché primari GruppiBancari Nazionali tra cui “IFIS Bank” per il Factoringed Anticipazione su Contratti di Appalto, Leasinge Finanziamenti. Inoltre è sede per l’istruzione dipratiche di Artigiancassa BNL Paribas, con varipoint sul territorio nazionale. Si occupa di consulenzae assistenza per pratiche di Finanza agevolata, diStart-Up e “Resto al Sud”.Agevola le Aziende che vogliono aprirsi ai mercatiesteri, attraverso l’Accordo stipulato con la BancaSIMEST S.p.A. (Gruppo Cassa Depositi e Prestiti),dando loro assistenza in loco attraverso le proprieSedi estere, le Ambasciate, le Camere di CommercioEstere Bilaterali, aderenti alla Confederazione elocali istituzioni, anche con l’ausilio di omologhelocali organizzazioni datoriali, con le quali ha sti-pulato Protocolli d’Intesa.Promuove e coordina iniziative dirette ad ottenerela riduzione dei costi di gestione delle imprese ed ilmiglioramento dei beni e servizi, favorendo la co-stituzione di Consorzi, Società Temporanee di Im-presa, Reti di Impresa, Servizi comuni, finalizzatialla maggiore efficienza e qualità.

Per il futuro, nonostante le difficoltà congiunturali,il presidente Confederale Tommaso Cerciello è ot-timista“La nostra è una realtà in costante crescita. Mipiace ricordare – continua Cerciello – come l’asso-ciazione “PMI ITALIA International”, con l’As-semblea Congressuale del 8 Agosto 2016, pervolontà dei soci aderenti, si è trasformata in Con-federazione, eliminando la parola International, as-sumendo in questo modo l’attuale denominazionedi Confederazione PMI ITALIA. All’epoca aveva –prosegue ancora Cerciello – poche centinaia diaziende e professionisti iscritti, ma nel biennio2017/2018, sotto la mia guida non più politica,ma pratica ed esecutiva, ha associato oltre 100.000aziende e professionisti.Tra gli anni 2016 e 2017 ha aderito, come parteDatoriale, all’Ente Bilaterale “ENBIC” del SindacatoCISAL ed all’Ente Bilaterale Confederale “EBIITALIA” del Sindacato FISMIC/Confsal e nell’anno2017 ha costituito il proprio Ente Bilaterale Na-zionale Confederale “EN.BI.FO.SI.” di cui lo stessoCerciello è presidente.All’interno dell’Ente Bilaterale “EN.BI.FO.SI.” hacostituito un Fondo per fornire ai dipendenti delleaziende associate e aderenti ai propri CCNL, servizidi Sanità Integrativa ed è ora in procinto di costituireun altro Fondo per erogare anche la “PrevidenzaComplementare”.Nell’ultimo biennio ha sottoscritto ancora numerosiProtocolli d’Intesa con Enti e Convenzioni conimportanti aziende e studi Professionali, utili perabbassare il costo aziendale.Nel 2018 ha rilevato per gli associati il 49 % delleazioni della società “OMNIA Luce e Gas” Srl (Ge-store Nazionale abilitata all’erogazione dell’EnergiaElettrica e del Gas Naturale).È stato di recente sottoscritta con “ANMIL”, Asso-ciazione Nazionale Mutilati ed Invalidi sul Lavoro,un’apposita convenzione per istituire presso le sedidella Confederazione PMI ITALIA il CAF ed il Pa-tronato con sigla: PMI ITALIA/ANMILUna specifica commissione nazionale della Confe-derazione è al lavoro, da oltre un anno, per approntareunitamente ad altre sigle sindacali nuovi CCNLper nuove categorie di imprenditori e lavoratori.

43Microfinanza • 2019 • n. 24

Page 45: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

Era il 1859 quando San Giovanni Bosco fondava la “Società di San Francesco di Sales” nel rione Valdocco,ponendo le basi per la congregazione cattolica dei salesiani, presente oggi in 131 nazioni e 5 continenti. LaSocietà Salesiana fu il risultato della lunga esperienza di apostolato di Don Bosco tra i giovani di Torino.Arrivato qui nel 1841, si trovò davanti ad un quadro per niente roseo: giovani che vivevano in condizioni diestrema povertà e disoccupazione e che spesso per sopravvivere sceglievano la via della criminalità, che siconcludeva spesso con la prigione. Decise così di trovare una soluzione a questa situazione di degrado eabbandono e fondò il primo oratorio nella periferia della città, in cui faceva scuola ai ragazzi e li aiutava atrovare un lavoro a condizioni accettabili. Da quel momento l’educazione e la formazione dei giovanidiventarono i capisaldi dell’azione salesiana nel mondo e si concretizzano oggi in una rete vastissima discuole, oratori e centri di formazione professionale. L’ingresso nel mercato del lavoro nella società di oggi, incui i processi economici e le innovazioni tecnologiche richiedono un insieme sempre più vario dicompetenze, costituisce una vera e propria sfida. Il Centro Nazionale delle Opere Salesiane per laFormazione e l’Aggiornamento Professionale (CNOS-FAP) si propone proprio di raccogliere questa sfida efornire ai giovani gli strumenti per poter costruire il proprio futuro. Con questo obiettivo in mente, il 22gennaio il CNOS-FAP ha sottoscritto un accordo con l’Ente Nazionale per il Microcredito per larealizzazione di percorsi che promuovano l’educazione finanziaria e la cultura imprenditoriale. A talproposito l’Ente Nazionale per il Microcredito ha intervistato Don Luigi Enrico Peretti, Direttore Generaledel CNOS-FAP.

Qual è il ruolo della federazione CNOS-FAP nell’ambito dell’attività dei salesiani?«Il CNOS-FAP è l’aspetto civilistico di tutta l’attività dei salesiani in Italia. Abbiamo costituito dellefederazioni che raccolgono le varie associazioni secondo i diversi ambiti di servizio. Noi, CNOS-FAP,rispondiamo alla necessità di formazione professionale dei nostri giovani, che nell’ottica salesiana sono unaspetto fondamentale. Ci rivolgiamo alle categorie più popolari che cercano attraverso l’esperienza dellaformazione e dell’istruzione uno spazio di autonomia e di crescita. Don Bosco aveva iniziato mandando ipropri ragazzi come apprendisti presso le aziende, ma si era presto reso conto che questo non era sufficiente,anzi, i ragazzi tornavano piuttosto affaticati e tristi perché incapaci di inserirsi in un ambito di lavoro senzaavere le giuste competenze. Così ha chiesto ai suoi amici, imprenditori e artigiani – siamo nel 1850, nella

44

da don Bosco al microcrEdito. la missionE dEi salEsiani è il sostEgno ai giovaniattravErso il lavoroFlavia SantiaGiornalista

progEtti

Page 46: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

prima rivoluzione industriale – di venire ad insegnare ai suoi ragazzi. Non è Don Bosco il fondatore dellaformazione professionale, ma è sicuramente stato il primo a strutturarla in modo serio, ossia con percorsi diformazione all’autonomia, quelli che oggi chiameremmo “soft skills”. Il CNOS-FAP ad oggi ha unasessantina di centri, 55 dei quali operativi, che operano nella formazione dei ragazzi nell’ottica della filieraverticale. I nostri ragazzi, circa 22.500, vengono per il 42% da situazioni di disagio. Queste situazioni com-prendono chi ha abbandonato gli studi di prima scelta, chi proviene da famiglie povere o che sono appenaarrivate in Italia, quindi con problemi e disagi particolari. Noi non offriamo dei corsi, ma dei percorsi per-sonalizzati. Lavoriamo direttamente con i destinatari della missione salesiana, non chiediamo nulla per lascuola, ricevendo fondi a livello regionale, statale ed europeo. Anche ragazzi di altre fasce economiche siavvicinano ai nostri centri e scelgono questo come spazio in cui si realizza, come diceva Don Bosco,“l’intelligenza delle mani”. Io provengo da questa realtà, prima lavoravo nella formazione professionale aUdine, poi a San Donà di Piave e a Mestre. Mi hanno chiamato da Roma per questo ruolo di coordinamentonazionale e di sostegno all’attività formativa presso tutti quei ministeri a cui noi facciamo riferimento, conil MIUR per quanto riguarda l’assolvimento dell’obbligo e con il Ministero del Lavoro, con cui abbiamoottimi rapporti, per quanto riguarda la formazione professionale».

La federazione fornisce attività di formazione professionale di base e superiore per i giovani, di formazionecontinua per gli occupati e i disoccupati ma anche servizi al lavoro per l’inserimento dei giovani e degliadulti, grazie ad accordi con varie imprese. Quali sono i principali settori in cui si sviluppano i percorsi diformazione?«Sono trasversali a tutto ciò che è formazione professionale. Abbiamo molte richieste ma cerchiamo dimantenerci su ambiti in cui la nostra competenza è più specifica. Il primo è il manifatturiero: meccanico,dell’energia, elettromeccanico. Ma anche il settore dell’automotive, il turistico-alberghiero, spazio cheraccoglie maggiormente la domanda dei ragazzi, il settore grafico e multimediale. Si sta ampliando moltol’area dell’informatica, vista l’evoluzione tecnologica in corso. Come attenzione al mondo femminile si stasviluppando il mondo dell’estetica e dell’acconciatura, anche se tanti ragazzi entrano in questo settore inquanto le divisioni sono sempre meno radicate culturalmente».

45Microfinanza • 2019 • n. 24

InTERVISTA A DOn LuIgI EnRIcO PERETTIDirettore Generale del centro nazionale

opere Salesiane - formazione eaggiornamento Professionale

Page 47: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

Recentemente il CNOS-FAP ha sottoscritto un accordocon l’ENM per la realizzazione di programmi di mi-crocredito e per lo sviluppo e la diffusione della culturadella microfinanza. Come si è arrivati all’accordo ecosa prevede questa collaborazione?«Ci sono due principali linee di sviluppo di questospazio. Prima di tutto noi ci rendiamo conto che nel-l’esperienza della formazione è assolutamente necessariauna formazione alla finanza, al credito, a capire comeessendo cittadini si acquisiscano diritti e doveri, maanche opportunità che bisogna essere in grado disfruttare. L’impressione che abbiamo avuto finora èche questo aspetto sia un terreno digiuno nel mondodella scuola e della formazione. Noi avevamo già ipo-tizzato con la nostra università – Università PontificiaSalesiana di Roma - al-cuni percorsi di edu-cazione finanziaria. Adesempio, un ragazzoche conclude il suo per-corso formativo e di-venta meccanico devesaper fare un preventi-vo, una fattura, devecapire come funziona-no i passaggi. Non acaso l’educazione al-l’imprenditorialità, che da noi è fortemente sostenuta,è anche uno degli obiettivi chiave delle politicheeuropee sulla formazione professionale e deve esserein ogni modo garantita. Tutto ciò richiede una forma-zione tecnica che però noi da soli non possiamo offrirein quanto non rientra nell’ambito delle nostre com-petenze. Ci è stata data quindi l’opportunità di colla-borazione con l’ENM e siamo rimasti positivamentesorpresi, anche al momento della firma con il presidenteMario Baccini, da questa disponibilità verso il mondodella formazione. Il secondo aspetto, dopo l’importanza dell’educazionefinanziaria appunto, è accompagnare questi ragazzinella gestione del proprio futuro professionale. Riusciamoa collocare tantissimi ragazzi che studiano qui da noi,perché il nostro legame con le aziende è molto forte.Detto ciò, abbiamo valutato di operare in maniera in-telligente anche decidendo di offrire a questi ragazziuna cultura dell’autoimprenditorialità, intesa come lacapacità di diventare responsabili e consapevoli delleproprie scelte. Accanto all’acquisizione di competenze

e conoscenze, ai nostri giovani vanno anche forniti glistrumenti per potersi muovere nel mondo del lavoro.Non dobbiamo preparare i ragazzi solo all’occupabilità,ma anche all’occupazione. Oggi la differenza tra ledue è netta. Una volta si diceva “studia o ti mando alavorare”. Molti vorrebbero sentirselo dire adesso. Quindi i percorsi di formazione che forniamo uniti ainostri servizi di entrata nel lavoro e all’aiuto dellostrumento del microcredito costituiscono una veraopportunità di guidare questi giovani nella costruzionedi un’impresa e nella realizzazione dei loro progetti».

L’obiettivo dell’accordo è appunto promuovere, oltreall’educazione finanziaria, la cultura imprenditoriale,al fine di favorire l’inserimento nel mercato del lavoro.

Pensa che questo ele-mento sia assente nellasocietà di oggi e che ciòinfluisca sull’inclusionesociale?«Si. Dal punto di vistaspecifico manca, men-tre dal punto di vistadella formazione, di-pende dall’ente, da noiquesto aspetto c’è sem-pre stato. I nostri la-

boratori hanno sempre lavorato a stretto contatto conle aziende del territorio, e difatti rispondono alleesigenze dello stesso nella loro proposta di formazione.È importante che questo avvenga anche nella formazioneall’autoimprenditorialità. Per fare un esempio, credoche soprattutto nel mondo del Sud dovremmo educarei ragazzi alla cultura imprenditoriale. Forse il tessutoproduttivo non è così ricco, ma ci sono le risorse.Penso al settore dell’agroalimentare, al turistico. Soloche spesso i ragazzi hanno un livello di educazionemolto alto nel teorico, ma non nel pratico. Il collegamento tra il mondo della formazione profes-sionale, tutti settori economici e le pubbliche ammi-nistrazioni è fondamentale, perché secondo me non citroviamo tanto davanti alla mancanza di lavoro, quantopiù alla mancanza di competenze. Tante aziendecercano lavoratori qualificati nel manifatturiero e nonli trovano. È assurdo dire che la rivoluzione tecnologicaabolirà molti lavori, o meglio, si può dire, però necreerà altri. Se fino a 60 anni fa in Italia l’occupazioneera legata per il 50% al settore primario ed oggi lo è

Microfinanza • 2019 • n. 2446

Page 48: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

47Microfinanza • 2019 • n. 24

per meno del 5%, ma l’occupazione è aumentata,vuol dire che l’evoluzione tecnologica introduce dellecompetenze che sono trasversali a tutti settori. Inoltre credo che questo accordo costituisca una grandeopportunità e che crei lo spazio giusto all’interno delquale offrire questo servizio, anche perché l’educazioneall’autonomia nel contesto del laboratorio è moltopiù facile che nel mondo della scuola, dove vengonorichieste capacità più teoriche e di riflessione».

Nel mondo di oggi l’educazione finanziaria è diventatauna necessità, un presupposto imprescindibile per poteroperare scelte consapevoli e raggiungere un’autonomiaimprenditoriale. Spesso infatti non basta un finanzia-mento per assicurare la buona riu-scita di un progetto ed il successodi una nuova attività. Come giudicalo strumento del microcredito ri-spetto ad altre forme di finanzia-mento?«Intanto, il fatto che sia a tassozero è estremamente interessante(per i finanziamenti sul progetto“yes I start-up”) .È molto bella l’esperienza del tutor,che segue i beneficiari non soltantonel momento della richiesta delcredito ma li accompagna anchenella gestione del rientro della somma ricevuta. Ilfatto che l’ENM riporti dei tassi così alti di rientro delprestito vuol dire che il servizio si è dimostrato efficace.Io penso che in generale si debba avere una presunzionemigliore della disponibilità da parte dei cittadini disapersi prendere la responsabilità. Il motto di DonBosco era “buoni cristiani e onesti cittadini”. Il dirittodi cittadinanza parte dalla competenza dei diritti e deidoveri, se noi educhiamo un ragazzo a riconoscerli, loeduchiamo all’autonomia. Abbiamo sempre lasciatoche a gestire il mondo del lavoro fossero l’economia el’ideologia, e invece il tema del lavoro è un tema an-tropologico. L’esperienza del microcredito quindi,con il finanziamento e il tutor, è un’esperienza che citrova perfettamente concordi».

Gli obiettivi dell’ENM, quali la promozione della co-noscenza degli strumenti microfinanziari e la costituzionedi microimprese, si sposano con quelli del CNOS-FAP,ossia la formazione professionale ed il successivo inse-

rimento dei giovani nel mondo del lavoro. Qual è lasituazione della Federazione oggi e come cambierà at-traverso questo accordo?«Stiamo passando ad una concezione diversa dellaformazione professionale. Quando sono arrivato quattroanni fa c’era questo pregiudizio, fondato, della separa-zione tra i soggetti: la pubblica amministrazionefinanzia, gli enti accreditati mettono a disposizione lestrutture e le competenze, il mondo del lavoro accom-pagna. Ora, dopo l’esperienza di qualche anno fa delsistema duale, ossia l’alternanza scuola-lavoro speri-mentata nei centri di formazione, le aziende stanno fi-nalmente comprendendo la necessità del loro compitoformativo. Inoltre se si aggiungono, accanto ai finan-

ziamenti all’istruzione e ai percorsi formativi, deglistrumenti finanziari come quelli dell’ENM che per-mettono di costruire la propria autonomia e la propriaautoimprenditorialità, sono convinto che faremmofare un’enorme salto di qualità anche al mondo dellaformazione professionale, arricchendolo di competenzein più. Mi piacerebbe fra qualche anno poter fare unconvegno in cui portiamo le diverse esperienze chesono nate. Il mondo della comunicazione è un mezzostraordinario per far capire che il collegamento tra noie voi è un collegamento nell’interesse delle personeche a noi si affidano e che accompagniamo. Nellatarda primavera chiederemo di poter organizzareinsieme un seminario di formazione con tutti i nostricentri in modo che queste opportunità possano venirea conoscenza di tutti. L’impressione è che le opportunitàsiano tante. Dobbiamo coordinarle e con l’ENM ladisponibilità al coordinamento c’è. Questa collaborazioneè una risposta ad una domanda reale».

Page 49: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

Microfinanza • 2019 • n. 2448

Page 50: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

49Microfinanza • 2019 • n. 24

Page 51: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

50

progEtti

a cura di nicola Patrizi e giancarlo Proietto

PROGETTOYES ISTARTUP una buona prassi

per aiutarei giovani “nEET”per l’avviod’impresa

Page 52: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

Microfinanza • 2019 • n. 24

Quando si parla di “NEET” risulta facile associare aquesto acronimo i dati negativi che periodicamentesia l’Eurostat, a livello comunitario che l’Istat perl’Italia, diramano con una rassegnazione che ormai èentrata a far parte del comune pensiero degli addettiai lavori e dei cittadini.L’ultimo rapporto Istat conferma il trend negativoche vede crescere il numero di giovani di età compresatra i 15 e i 29 anni che non lavorano, non studiano enon frequentano corsi. Adesso sono quasi 3,7 milioni.L’Eurostat colloca la Regione Sicilia  tra le regioni inEuropa che ha il maggior numero di giovani “NEET”(39,6%)  . Fra le 11 regioni con il più alto tasso di“NEET” in Europa, quattro sono del Mezzogiornod’Italia oltre alla Sicilia, figurano infatti la Campaniae la Puglia (36,4%), la Calabria (36%).

Il programma Garanzia giovani ha attivato una seriedi misure di contrasto alla disoccupazione giovanileche mirano non soltanto a creare migliori condizioniper l’assunzione dei giovani “NEET”, ma anche a sti-molare l’autoimprenditorialità. In particolare, attraversola misura “SELFIEmployment”, fondo rotativo gestitoda Inviatalia, il “NEET” può avviare la propria impresao un’attività professionale attraverso un finanziamentoagevolato per la copertura dei costi d’impianto e digestione del primo anno, che non prevede né interessie né garanzie di alcun tipo.

L’Ente Nazionale per il Microcredito, nella realizzazionedella propria mission istituzionale che lo vede impegnatoa sostegno delle idee imprenditoriali soprattutto serealizzate da soggetti svantaggiati, dal 2012 è impegnatoin progetti per la promozione e la valorizzazione dellepolitiche attive del lavoro incentrate sull’autoimpiegoe sulla creazione e sostegno di piccole nuove imprese. Nella programmazione 2007-2013 in accordo istitu-zionale con il Ministero del Lavoro sono stati realizzatii progetti “Servizi per il lavoro” prima e subito dopo“Microwork” attraverso i quali è stata creata la rete“Retemicrocredito” che ha permesso di sperimentaree rendere attivi gli “sportelli informativi e di supportoal microcredito e alle politiche attive” (rispetto a spe-cifiche iniziative). La rete partita con 30 sportelli,oggi vede il coinvolgimento di oltre 160 sportelliattivi presso i Comuni, le Camere di Commercio,Centri per l’Impiego, le Università su tutto il territorioitaliano. La particolarità del modello è da ravvisare

nicola PatriziProject manager

giancarlo ProiettoCoordinatore della rete agentiterritoriali

Page 53: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

nel fatto che il personale coinvolto nella gestionedello sportello è esclusivamente personale pubblico.Inoltre, ciascuno sportello è supportato da un “agenteterritoriale” dell’Ente Nazionale per il Microcredito,che ha il compito di supportare e formare il personalepubblico, soprattutto in fase di avvio ed animare larete territoriale che collabora con lo sportello stesso.La bontà del modello è testimoniata dal fatto cheanche dopo la conclusione dei progetti molti sportellihanno continuato ad operare ed altri se ne sonoaggiunti per spontanea manifestazione di interesse.Nel 2016 l’Ente Nazionale per il Microcredito ed ilMinistero del Lavoro e delle Politiche Sociali hannopromosso un ulteriore progetto per la promozione ela valorizzazione delle politiche attive del lavoro in-centrate sull’autoimpiego e sulla creazione di piccolenuove imprese, valorizzando la Retemicrocredito. Ilprogetto denominato “SELFIEmployment: Strumentidi supporto per il potenziamento degli accessi”,progetto a valere sull’Asse I – Occupabilità PONSPAO 2014-2020 è stato concepito per rendere di-sponibili 60 sportelli della Retemicrocredito per ilsupporto dei “NEET” interessati a presentare la do-manda sul portale Invitalia per il finanziamento dellamisura 7.2 “SELFIEmployment” della Garanzia Gio-vani. Su ciascun territorio di riferimento gli sportellicon il supporto degli agenti territoriali hanno assistitonel biennio 2017-2018 circa 700 “NEET” con affian-camento one to one, e sono stati coinvolti nelle azionidi sensibilizzazione circa 15.000 giovani.L’esperienza maturata negli anni ha permesso diacquisire una conoscenza delle dinamiche che fannosfondo alle scelte dei giovani “NEET” tale da consentiredi individuare innovazioni di processo e di metodosulle modalità di coinvolgimento ed accompagnamentodei “NEET” verso percorsi di creazione di impresa.Da questi presupposti, sulla base di una espressarichiesta di ANPAL, l’Agenzia Nazionale per le PoliticheAttive del Lavoro, nell’aprile del 2018 è nato ilprogetto YES I START UP, con lo scopo di creare unsistema di formazione strutturato e mirato, capillarmentediffuso su tutto il territorio italiano sinergico e com-plementare alla misura “SELFIEmployment. Il progettoprevede la attuazione ai percorsi formativi e di ac-compagnamento propedeutici all’accesso al finanzia-mento SELFIEmployment, attraverso i quali far au-mentare in maniera significativa il numero e la qualitàdelle richieste di finanziamento presentate sul fondo

SELFIEmployment dai giovani “NEET”.La sfida che i professionisti dell’ENM hanno raccoltoè stata fondata sui seguenti presupposti:

1 Dare maggiore efficienza rispetto al progetto “crescereimprenditori” realizzato sino a dicembre 2017 daUnioncamere;

2 Evitare di creare strutture formative e di accompa-gnamento ex novo;

3 Trovare le modalità per coinvolgere i “NEET” alivello territoriale con azioni molto radicate a livellodi Comuni/Province;

4 Assicurare un’azione su tutto il territorio naziona-le;

5 Assicurare uno standard di qualità elevato deipercorsi formativi;

6 Dimostrare efficacia attraverso un innalzamentodel numero di domande presentate ed attraversouna buona percentuale in termini di pratiche ac-colte.

Il progetto Yes I Start UP è finanziato nell’ambito diGaranzia Giovani, Misura 7.1- “Attività di accompa-gnamento all’avvio di impresa e supporto allo startup di impresa” del PON IOG, realizzato dall’EnteNazionale per il Microcredito a seguito di un Accordoistituzionale con ANPAL. Gli obiettivi prefissati sono molto ambiziosi:• Formare, su tutto il territorio nazionale, circa 1600

“NEET” in un periodo di 20 mesi • Assicurare il monitoraggio in tempo reale delle

attività formative e di accompagnamento realizzate • Eseguire una valutazione di efficacia di tutti i

percorsi formativi e di accompagnamento e degliout put (qualità del business plan)

Il Progetto è stato ideato per individuare, coinvolgeree formare i “NEET” (not in education, employmentor training - i giovani tra i 18 e i 29 anni) che nonstudiano, non sono impegnati in attività di formazionee non lavorano, al fine di aiutarli a formalizzare laloro idea di impresa attraverso lo sviluppo di unbusiness plan/piano di impresa. Lo scopo è consentire, attraverso un percorso di for-mazione e accompagnamento di 80 ore (60 ore diformazione in piccole aule e 20 ore di accompagna-mento personalizzato), l’accesso al finanziamento delFondo Rotativo SELFIEmployment, finanziato dalla

Microfinanza • 2019 • n. 2452

Page 54: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

misura 7.2 di Garanzia Giovani e che mette a dispo-sizione un prestito senza interessi e senza la necessitàdi garanzie reali e/o personali per importi da 5.000 a50.000 euro.L’attività formativa è coordinata dall’Ente Nazionaleper il Microcredito e realizzata attraverso una retepartenariale pubblico/privata, costituita attraverso unAvviso pubblico gestito dall’ENM. In fase di progettazione preliminare hanno contribuitoin raccordo con l’ENM, associazioni e parti datorialied in particolare Federterziario che ha partecipato at-tivamente alla fase di analisi per l’individuazione dellaplatea dei soggetti attuatori da coinvolgere tramiteavviso pubblico.L’avviso, pubblicato dall’ENM il 18 aprile 2018 euna volta riaperto, ha permesso di selezionare, alladata del 31 gennaio 2019, quasi 350 Soggetti attuatoriche hanno assunto il ruolo di partner. Sono statiinoltre qualificati quasi 1000 docenti, proposti daisingoli partner in sede di candidatura, attraverso unaverifica preliminare dei singoli cv ed un’attività di“formazione formatori” realizzata attraverso webinarsincroni, svolti prima dell’avvio dei corsi.I soggetti attuatori che oggi fanno parte della retesono enti, associazioni, strutture formative ed organismipubblici e/o privati, rappresentativi di realtà datoriali,sindacali ed ordini professionali operanti su tutto ilterritorio nazionale. I primi corsi sono stati avviati già a partire da mese diluglio 2018, quindi a meno di tre mesi dall’aprile2018, mese di avvio del progetto, ed alla data del 31gennaio 2019 i corsi complessivamente avviati (avviati,conclusi ed in corso) sono quasi 150 ed i “NEET”coinvolti sono quasi 600.

Il modello YES I START uP: una sfida vintadal partenariato pubblico privatoattraverso la semplificazione delle regole diattuazione e gestione dei fondi strutturali

Il modello YES I START UP prevede:1 La definizione di un modello di percorso formativo,

composto da metodo, programma e strumenti, ar-ticolato in 60 ore in aula e 20 di accompagnamento,da replicare per ciascuna aula sotto la responsabilitàdei Soggetti Attuatori selezionati;

2 La qualificazione dei docenti, proposti da ciascun

Soggetto Attuatore, attraverso la verifica di requisitiminimi di accesso (Fasce A e B);

3 Un’azione di formazione formatori finalizzata asensibilizzare e info/formare i docenti sugli obiettividi progetto e sulla corretta erogazione del percorsoformativo, nel rispetto del modello di percorsoformativo di cui al punto 1;

4 La messa a disposizione di ciascun Soggetto attuatoredi tutti i materiali di aula, per la gestione dell’percorsoarticolati in coerenza con il modello ed il programmadidattico contenuto.

Il percorso di accompagnamento, previsto dal progettoYes I Start Up, al giovane “NEET” interessato a svi-luppare un piano d’impresa o di lavoro autonomoper accedere ai benefici della misura 7.2 “SELFIEm-ployment” della Garanzia Giovani si concretizza conun: • Percorso formativo di base della durata di 60 ore

(aule mediamente di 8 alunni. Minimo 3 massimo12);

• Percorso di accompagnamento e di assistenza tec-nico-specialistica della durata di 20 ore (personalizzatao piccoli gruppi sino ad un massimo di 3).

Per un totale di 80 ore da erogare in un periodomassimo di 45 giorni dall’avvio della prima giornatadi aula.

Ai fini di una corretta ed efficace gestione, l’ENM haprogettato un sistema informativo interno dedicatoal progetto Yes I Start Up che prevede:

a Una sezione web accessibile ai soggetti attuatori at-traverso il sito dell’ENM, dedicata ai corsi. Inquesta sezione è possibile:

• Visualizzare il calendario corsi (le date di avvio, iriferimenti al soggetto erogatore, le indicazioni perl’iscrizione). I corsi vengono pubblicizzati almeno10 gg prima dell’avvio

• Verificare attraverso interfaccia con ANPAL le iscri-zioni a garanzia giovani

b Una sezione per la registrazione dei soggetti partnerche permette di acquisire:

• Le anagrafiche dei soggetti partner • I riferimenti delle sedi per lo svolgimento dell’attività

formativa

53Microfinanza • 2019 • n. 24

Page 55: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

Microfinanza • 2019 • n. 2454

• I cv che ciascun soggetto partner propone per laformazione

Ciascun soggetto partner mette a disposizione un re-sponsabile amministrativo che diventa l’interfacciacon lo staff di direzione dell’ENM ed opera con cre-denziali di accesso per la gestione e lo scambio delleinformazioni attraverso il sistema informativo.

c Una sezione gestionale e di monitoraggio.In questa sezione operano i soggetti partner che:

• Registrano la data di avvio e durata corso • Registrano le iscrizioni ai corsi attraverso un modulo

informatico per la registrazione dei dati anagraficidei singoli “NEET”

• Registrano i dati del/dei docenti• Monitorano l’avvio e l’avanzamento in tempo reale

delle attività formative e di accompagnamento, at-traverso un registro presenze informatizzato da ag-giornare quotidianamente

• Hanno accesso alla modulistica prevista per lagestione del corso: materiale didattico, registro pre-senze cartaceo, documento di assessment di finecorso, modelli di business plan, ecc.

d Sezioni di gestione della reportistica, della rendi-contazione e controllo interno. In questa sezioneopera lo staff di direzione dell’ENM:

• Verifica le iscrizioni ai corsi attraverso il moduloinformatico per la registrazione dei dati anagraficidei singoli “NEET”

• Monitora l’avanzamento puntuale dei singoli corsidi formazione e percorsi di accompagnamento

• Gestisce l’avanzamento delle attività del singolocorso ai fini del monitoraggio e della rendicontazioneperiodica

• Verifica gli scostamenti delle attività (riprogram-mazioni calendari, frequenza effettiva degli alunni)

• Quantifica gli importi di spettanza del soggettopartner in relazione all’attività svolta (rimborsi aprocesso e risultato)

• Acquisisce dalla piattaforma copia dei registri

presenze firmati dai giovani “NEET” che partecipanoai corsi e dai docenti, la relazione di assessment, ibusiness plan elaborati a fine corso, ecc..)

• Consuntiva i dati per la rendicontazione verso AN-PAL.

Il modello YES I START uP: è già una buona prassi

Il modello di lavoro definito per YES I START UPha mostrato sin dai primi mesi di attuazione unlivello di efficacia che pone il progetto ai vertici degliinterventi realizzati con i fondi strutturali in terminidi capacità di realizzazione e di out put.Basti pensare che a soli 3 mesi dall’avvio, avvenuto il23 aprile 2018 con la pubblicazione dell’avvisopubblico per la selezione dei soggetti attuatori, eranostati selezionati i primi 230 soggetti attuatori partnered erano stati avviati i primi corsi conclusi già a fineluglio 2018. In prossimità del periodo estivo l’avvisoè stato chiuso e riaperto a novembre, ed al 31 gennaio2019 altri 100 soggetti attuatori si sono così aggiuntial partenariato, il che ha portato ad un partenariatoattivo con quasi 350 soggetti attuatori rappresentatividi tutto il territorio Italiano. I soggetti attuatoricoinvolti coordinati dallo staff di progetto hanno resooperativi, in 6 mesi di attività, 160 corsi con quasi600 “NEET” coinvolti. In soli 6 mesi sono statiquindi portati in aula 600 “NEET” con una media di100 “NEET” mese. Sono stati quindi anticipati tuttii target di progetto.A ciò si aggiunge che a Luglio 2018 la RegioneCalabria ha chiesto di replicare il modello attraversouno specifico accordo ENM/Regione Calabria, con-diviso con Anpal. Yes I start up è attuato quindi sudue livelli, uno nazionale, uno regionale dedicato allaRegione Calabria.Il progetto della regione Calabria avviato a ottobre2018 ha permesso già l’avvio di 21 corsi con oltre150 “NEET” coinvolti sul solo territorio regionale.

Page 56: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

55Microfinanza • 2019 • n. 24

YES I START UPPERcORSI AVVIATI AL

5/2/2019

YES I START UP - PERcORSI AVVIATI PER REgIOnE

YES I START UPIScRITTI AL

5/2/2019

YES NAZIONALE YES CALABRIA

PERCORSI 16188%

PERCORSI 2112%

ISCRITTI 56779%

ISCRITTI 15321%

YES NAZIONALE YES CALABRIA

ABRUZZO 12

CALABRIA 28

CAMPANIA 51

EMILIA ROMAGNA 1

LAZIO 10

LOMBARDIA 7

MARCHE 1

PIEMONTE 1

PUGLIA 17

SARDEGNA 3

SICILIA 40

TOSCANA 3

VENETO 8

0 10 20 30 40 50 60

Page 57: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

Da dicembre 2016 è partito il Progetto “Selfiemploy-ment: strumenti di supporto per il potenziamentodegli accessi” (finanziato a valere sul PON SPAO2014-2020) attivo fino a dicembre 2018 e poi ricon-fermato. Obiettivo del progetto è stato promuovere esostenere l’autoimpiego e l’autoimprenditorialità deigiovani NEET attraverso un’attività formativa, pre-paratoria e di accompagnamento, finalizzata all’accessoalla misura 7.2 del PON IOG – Fondo SELFIEm-ployment. La rete degli Sportelli informativi territorialidell’ENM (nati dai due precedenti progetti) si è messaal servizio della nascente iniziativa con lo scopo prin-cipale di potenziare gli impatti del Fondo Rotativo.Sono stati coinvolti tutti i 160 sportelli della rete afini informativi. Tra questi, oltre 60 selezionati dall’Entein base all’efficienza nell’attività di consulenza, sonorientrati nel gruppo degli sportelli che possono fornireassistenza intensiva in merito al Progetto “SELFIEm-ployment: strumenti di supporto per il potenziamentodegli accessi”, per garantire un supporto operativodedicato ai giovani NEET della Garanzia Giovaniche intendono presentare le loro richieste di finanzia-mentoattraverso il portale Invitalia.

Per l’anno 2017 si rilevano n. 165 sportelli “Retemi-crocredito” attivi presso Comuni, Centri per l’impiego,Comunità montane, Università e Camere di Commerciosull’intero territorio nazionale specializzati nell’ac-compagnamento all’accesso agli strumenti per l’au-toimpiego e il microcredito sia a valere su misure na-zionali che locali, con 67 sportelli dedicati all’assistenzaintensiva sul Progetto SELFIEmployment. Nel 2017 sono stati aperti n. 15 nuovi sportelli (dicontro diversi altri sportelli sono stati chiusi perrilevata inattività)con 333 tra operatori e responsabilidi sportello impegnati nelle attività di gestione e di-vulgazione delle iniziative dell’Ente.Dal mese di gennaio sino a dicembre 2018 sono stati

aperti n. 15 nuovi sportelli (di contro diversi altrisportelli sono stati chiusi per rilevata inattività) e nelmese di gennaio 2019 è stato firmato l’atto d’impegnoper l’apertura di uno nuovo sportello nella RegioneLazio (quest’ultimo deve ancora fornirci i dati per laproduzione delle credenziali di accesso all’area operatoridella Piattaforma Retemicrocredito per cui non èancora operativo).Al 31 gennaio 2019 la Rete degli Sportelli UniciENM risulta essere costituita da n.181 sportelli.

Il caso lombardoNata dal progetto “Microcredito e Servizi per ilLavoro” nel 2012, la rete degli Sportelli Unici ENMcresce in numero e qualità.Nel 2018 sono stati aperti 15 nuovi sportelli e nelmese di gennaio 2019 è stato firmato l’atto d’impegnoper l’apertura di uno nuovo sportello nella RegioneLazio.Non si tratta solo di un bel risultato, ma della faseevolutiva di una rete che, attraverso il consolidamentodell’Area Sportelli e Territorio ENM e dell’attuazionedella Nuova Programmazione Sportelli 2018-2019,voluta e supervisionata dal Segretario Generale dell’Ente,Avv. Riccardo Maria Graziano e dal Vice SegretarioGenerale, Dott. Giovanni Nicola Pes, porterà gliSportelli Unici ENM a divenire punti informativi diriferimento sempre più completi per tutte le iniziativenazionali ed internazionali attive sul microcredito.Un lavoro impegnativo che Roberto Marta, Respon-sabile dell’Area Sportelli e Territorio, coordina atten-tamente con la grinta di chi ci crede e vuole raggiungerealti obiettivi.Oggi sono 181 gli sportelli operativi sul territorio na-zionale, con altrettanti enti pubblici direttamente im-pegnati nell’erogazione di questo prezioso servizio aicittadini presso le proprie sedi istituzionali e 18 le Re-gioni italiane attualmente interessate dalla loro attività

Microfinanza • 2019 • n. 2456

l’evoluzione della rete sportelliper microcredito e autoimpiego

a cura dell'area sportelli ENM

Page 58: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

(Campania, Calabria, Puglia, Sicilia, le quattro regioniConvergenza coinvolte sin dal 2012 con il progettoMicrocredito e Servizi per il Lavoro e Veneto, Lom-bardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Toscana,Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Basilicata,le quattordici regioni che hanno aderito da dicembre2014 al progetto Microwork: fare rete per il microcreditoe l’occupazione).Uno dei casi più rilevanti dell’Italia Settentrionale èquello della Regione Lombardia.Negli ultimi anni infatti l’Ente Nazionale per il Mi-crocredito ha operato in ambito lombardo con unaserie di attività di relazione, divulgazione e promozioneterritoriale attraverso il coinvolgimento dei diecisportelli Unici ENM ospitati presso Comuni (Treviglioe Trescore Balneario nel Bergamasco, Carpenedolo inprovincia di Brescia, Crema in provincia di Cremona,Cinisello Balsamo e Paderno Dugnano nel territoriodella Città Metropolitana di Milano, Vigevano inprovincia di Pavia, Vergiate in provincia di Varese) eCamere di Commercio locali (CCIAA Monza eBrianza, CCIAA di Mantova).Queste attività hanno interessato principalmente ilprogetto SELFIEmployment, progetto che  finanziacon prestiti a tasso zero l’avvio di piccole iniziativeimprenditoriali, promosse da giovani NEET, cioè  sog-getti tra i 18 e i 29 anni senza un lavoro, nonimpegnati in percorsi di studio o di formazione pro-fessionale e  iscritti al programma Garanzia Giovani,indipendentemente dalla partecipazione al percorsodi accompagnamento finalizzato all’autoimprendito-rialità (misura 7.1 del PON IOG) ed il microcreditoimprenditoriale. Alcune importanti attività riguardano il Comune diVigevano (PV) con la presentazione a caratterenazionale del progetto SELFIEmployment, avvenutanel Maggio 2018 ed il Comune di Treviglio (BG) ilquale, attraverso lo “Sportello Unico ENM” aperto

presso la propria struttura comunale, ha brillantementesfruttato l’opportunità di offrire un’assistenza pubblicagratuita, erogata in maniera organizzata sul territoriodi competenza, in grado di mettere in atto l’indivi-duazione e la presa in carico del soggetto richiedentemicrocredito, fino alla scelta dello strumento piùadatto alle sue esigenze progettuali, sia per imprese inessere che da avviare. In occasione dell’ultimo incontropresenziato dal Dott. Roberto Marta e dall’agenteterritoriale per la regione Lombardia, Dott. MarcoRigucci infatti, l’assessore alle attività produttive delComune di Treviglio, Dott. Giuseppe Pezzoni, hasottolineato l’importanza per l’amministrazione co-munale di far fronte ai progetti di autoimprenditorialitàpartendo dalla distanza del cittadino dal mercato dellavoro, per procedere con la presa in carico e l’accom-pagnamento durante il percorso progettuale, fino allapresentazione della domanda di microcredito ed allasua erogazione, considerandolo come un servizio dasviluppare ulteriormente nei prossimi due anni.Dall’inizio del 2019, attraverso il continuo interfacciarsidell’Ente Nazionale per il Microcredito con gli EntiPubblici del territorio lombardo, si è constatato unprogressivo ampliamento del raggio d’azione deglisportelli i quali, usufruendo di una posizione privilegiataper l’individuazione dei progetti sul microcredito delterritorio di competenza, si sono evoluti andando adintercettare non solo i NEET destinatari del SEL-FIEmployment, ma anche altre categorie di soggettidiversamente bancabili e comunque destinatari dimicrocredito.L’Area Sportelli e Territorio sta dunque lavorandocon l’obiettivo di servire molti più comparti territorialied intensificare il rapporto tra Ente Nazionale per ilMicrocredito e gli Sportelli con l’auspicabile conseguenzadi rendere questi ultimi più preparati nella divulgazionedi tutte le opportunità offerte dai prodotti di finanzaetica dell’E.N.M.

57Microfinanza • 2019 • n. 24

Page 59: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

microstoriE vincEnti

microstoriE

Page 60: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

LA STORIA DI KABIRDAL BAngLADESh AL cuORE DELL’uRBE

In Viale Enrico De Nicola, vicino all’entrata delMuseo Nazionale Romano - Terme di Diocleziano -si trova l’edicola gestita da Kabir Khan, uno dei bene-ficiari del microcredito, che è riuscito, attraverso iservizi dell’ENM, nella realizzazione del suo progetto.Ci troviamo nella trafficatissima e movimentata areaintorno alla stazione Termini, a Roma, uno spazio si-curamente ideale per un’attività di questo tipo chegarantisce un dinamico e frenetico via-vai di clienti. Kabir è originario del Bangladesh ed è arrivato inItalia nel 2004, dopo aver conseguito un master inmarketing presso l’università di Varsavia, in Polonia.“Appena arrivato in Italia ho avuto l’impressione ditrovarmi in un Paese molto ospitale”. Nonostantequesto, come racconta il ragazzo, avviare un’attivitàcome quella dell’edicola è molto difficile se non sihanno le risorse economiche, soprattutto a causa dellacrisi che investe il settore. Questo aspetto, a cui spessonon si da il giusto risalto, costituisce una delle conse-guenze dirette della crisi dell’editoria. Negli ultimi 10anni i quotidiani venduti si sono più che dimezzati,passando da 5,5 milioni di copie al giorno a 2,5milioni. Non è difficile comprendere come anche ipunti vendita siano vertiginosamente diminuiti. Anche con tutte le difficoltà economiche del caso e leproblematiche presenti nel campo, Kabir ha deciso diproseguire per la sua strada e cercare in ogni modo direalizzare il suo progetto. “Ho iniziato a lavorare presso un’edicola nel 2012,come informatore turistico. Questa esperienza mi hapermesso di acquisire conoscenze e competenze sia

nel settore delle edicole, sia in ambito turistico”. Unavolta in possesso dell’esperienza lavorativa e delleabilità pratiche richieste dal settore, Kabir ha decisoche era il momento di attivarsi e cominciare a modellareil suo futuro. All’inizio non è stato facile. Ottenereun prestito ricorrendo ai tradizionali circuiti bancarinon è un’impresa semplice. “Per intraprendere questa attività, avevo cercato fi-nanziamenti presso diverse banche, che però non eroriuscito ad ottenere. Poi, su suggerimento di un mioamico, mi sono recato presso l’agenzia BCC di ViaTorino e sono stato indirizzato da loro verso lasoluzione del microcredito”.Kabir ci descrive anche come da quel momento ilprocesso, dall’ottenimento del prestito all’avviamentodell’attività, sia andato avanti in modo lineare e senzaparticolari intoppi. “Mi hanno assegnato un tutor e, grazie a lui, è stato

abbastanza semplice ottenere il finanziamento”. Il servizio di assistenza e accompagnamento previstodall’ENM accanto ai finanziamenti, e rappresentatodalla figura professionale del tutor, è una componente

59Microfinanza • 2019 • n. 24

Page 61: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

fondamentale di ciò che rende lo strumento del mi-crocredito così efficace. “La documentazione che mi èstata richiesta era minima, si è trattato di presentare idocumenti personali, quelli dell’edicola ed i camerali.In realtà ciò che ha inciso molto è stato il supportodel tutor con tutte le valutazioni del caso”. L’esperienza di Kabir è senz’altro indicativa di comelo strumento del microcredito si adatti a situazioni incui non si gode di particolari garanzie, ma si ha lavoglia e la determinazione di realizzare un progetto.

“Grazie al microcredito, sono riuscito ad ottenere unfinanziamento di 15.000 euro che mi ha permesso diintegrare i servizi di edicola con altri servizi prettamenteturistici, come per esempio i biglietti degli open bus.Inoltre, come dicevo,il supporto del tutorè stato un elementoassolutamente fonda-mentale ed utile inogni passaggio, dallarichiesta di credito almonitoraggio succes-sivo”.La giornata di Kabirè piuttosto intensa ecomincia alle 7:30.Una volta sistemati igiornali, si dedicaprincipalmente alla vendita di prodotti turistici almattino e di souvenir nel tardo pomeriggio, quando ituristi, stanchi dopo aver camminato per ore attraversole meraviglie di Roma, si dirigono verso i loro alberghie ne approfittano per fare compere. La clientela èprincipalmente quella degli stranieri in vacanza, maogni tanto capita anche qualche parente o amico diprecedenti clienti che hanno consigliato Kabir per ilbuon servizio ricevuto. “Vista la mia esperienza, sono molto contento di averconosciuto questo strumento. Mi sento di consigliaresoprattutto i colloqui con i tutor, che hanno una pre-parazione notevole dal punto di vista finanziario,commerciale e fiscale. Almeno questo è stato il miocaso”, afferma Kabir. “Per quanto riguarda i mieiprogetti futuri io mi auguro di riunirmi con la miafamiglia che si trova ancora in Bangladesh e potergestire insieme l’edicola”.

STORIA DI nIcKPASSIOnE E cREATIVITA’ PER un’IMPRESA DI SuccESSO

Pochi metri dopo l’entrata in un grazioso giardinettoin una delle vie del quartiere Fleming, a Roma, ci tro-viamo davanti all’ingresso del garden salon Sinestetic,un salone dedicato alla cura, al benessere e alla bellezzadei capelli. Un delicato profumo di pulito avvolge iclienti non appena varcano la soglia ed entrano inuno spazio che ispira serenità, pronti a rilassarsi perun paio d’ore, essere coccolati dalle mani esperte delpersonale ed uscire con un nuovo look. Lo stile delsalone si può definire un po’ déco. Contornato dapareti a spennellate scure, a contrasto con quadri

astratti e colora-ti. Lo spazio ècurato in ogniminimo detta-glio, dalle tazzi-ne da caffè allabizzarra sedia didesign rosa chespicca davanti aduna parete difiori dipinti. “Ho una passio-ne per l’arreda-mento, non ho

chiesto aiuto ad architetti ma ho studiato lo spaziocon la mia socia ed è venuto fuori tutto questo”,racconta il proprietario Nick Minetti, da Nino PasqualeMinetti, un giovane ragazzo originario di Avellinoche ha trasformato il suo sogno in realtà grazie al fi-nanziamento ricevuto dall’Ente Nazionale per il Mi-crocredito, inaugurando il suo salone lo scorso maggio. Nick, sorriso sincero e occhi chiari e profondi, ha svi-luppato una passione per tutto ciò che ha a che farecon l’idea di bellezza quando era ancora un bambino.“Mio nonno era sarto di Valentino, quindi io hoavuto la possibilità di frequentare l’ambiente e passareil tempo nel backstage. Da lì è nato un po’ tutto”.Nonostante il resto della sua famiglia si occupasse ditutt’altro, il giovane hair-stylist ha deciso di frequentareun’accademia e trasferirsi a Roma, una città che ama.“Ho viaggiato tantissimo, ho lavorato in tutt’Italia eper diversi marchi, ma sono tornato qui perché Romami piace. È una città in cui credo molto”.

Microfinanza • 2019 • n. 2460

Page 62: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

Nick ha lavorato per sei anni in un altro salone,sempre nella stessa zona, fino a quando non ha presocoraggio ed ha deciso che era il momento per lui dimettersi in proprio ed aprire un luogo che fosseespressivo della sua persona e del suo stile. Dopo avervagliato diversi tipi di finanziamento, insieme alla suasocia, il signor Minetti ha deciso di ricorrere allostrumento del microcredito. “Le altre forme di finan-ziamento che avevamo trovato non c’erano piaciute,poi abbiamo appreso dei servizi offerti dall’Ente,incluso il tutor, ci siamo informati sui vari social,siamo andati in banca e da lì è stato tutto molto sem-plice, perché ci sono persone che seguono molto benela pratica e ti indicano la direzione giusta da seguire”. Secondo Nick il servizio di accompagnamento previsto

dall’Ente, identificato nella persona del tutor, è statoveramente ciò che li ha convinti a scegliere questopercorso. Dopo la definizione del business model,pianificato con il tutor, il finanziamento, di 25.000euro, è arrivato in tempi brevissimi e il SinesteticGroup ha inaugurato la sua apertura dopo poco piùdi due mesi dall’inizio dell’avventura. Il tutor, racconta Minetti, è una figura essenziale enecessaria, un elemento che ha fatto la differenza dal-l’inizio alla fine del percorso. “È stato una vera epropria linea guida e credo che per tutte le personeche si approcciano per la prima volta al mondo del-l’imprenditoria questo sia fondamentale”. Infatti ibeneficiari del finanziamento non vengono mai lasciatinel momento critico dell’avviamento del business.“Il tutor continua a seguirti anche dopo l’aperturadell’attività, possiamo contattarlo per chiedere qualsiasicosa e nel mio caso abbiamo instaurato un bel rap-porto”.

Come spiega il proprietario di Sinestetic, che partivagià da una base solida di clienti, il mercato dei salonidi bellezza è molto competitivo e non è facile farsilargo tra la folla e mettersi in proprio. “In quelmomento non saremmo riusciti a fare quello che ab-biamo fatto senza il ricorso al microcredito. È statoessenziale e secondo me è una strada molto efficiente,poi sta al proprietario mantenere i contatti e gestirebene gli affari”.

Dicendosi pienamente soddisfatto del risultato ottenuto,Nick racconta come la parte più bella del suo lavoro,oltre a tagli e acconciature, sia il contatto con lepersone. “Amo stare in mezzo alla gente, conoscere lepersonalità, sperimentare nuovi stili. Per me il segreto

di un’attività che funziona è reinventarsi ogni giornoe creare la propria linea”.Minetti consiglierebbe la strada del microcredito achiunque abbia un progetto in mente e il desiderio diimpegnarsi in qualcosa di importante. “Questo stru-mento da una grossa mano, specialmente alle personegiovani come me, con una vera voglia di crearequalcosa”.

Per quanto riguarda i progetti per il futuro, visto ilsuccesso del negozio, previsto in agenda c’è l’amplia-mento del locale per dare più spazio alla parte estetica.Un vero successo, considerato che non è passatoneanche un anno da quando Nick ha richiesto il fi-nanziamento.

‘Il mio consiglio è abbiate coraggio e rischiate, se sivuole essere imprenditori di sé stessi, si deve rischia-re”.

61Microfinanza • 2019 • n. 24

Page 63: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

il repentino sviluppo che la disciplina sul microcredito ha avuto nel recente periodo, a seguito dellapubblicazione del DM 176/2014, attuativo dell’art. 111 TUB, e all’emanazione dei due Decreti MiSE del24/12/2014 e del 18/03/2015, che hanno attivato l’intervento del fondo centrale sulle operazione dimicrocredito, ha consentito agli istituti finanziari di guardare con interesse ad un mercato fino a iericonsiderato marginale e ad alto rischio.facilitare la diffusione dello strumento e garantire al contempo le sue caratteristiche distintive, è statasfida raccolta dall’Ente nazionale per il Microcredito che, in supplenza ad un mercato ancora in via di con-solidamento, ha voluto offrire la propria collaborazione agli Enti erogatori attraverso una partnershipfinalizzata all’erogazione dei servizi ausiliari di assistenza e monitoraggio. oggi con questa progettualitàabbiamo realizzato un modello di accesso al microcredito efficace, sia dal punto di vista qualitativo chequantitativo. Un modello che può rappresentare la chiave di accesso al microcredito per tutti gli istitutifinanziari che guardano ancora a questo strumento con diffidenza.

il modello dell’EnmEnte nazionale del microcredito

Microfinanza • 2019 • n. 2462

Page 64: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

63Microfinanza • 2019 • n. 24

MoniToraGGio aTTiViTÀ Di MicrocrEDiTo2011-2014*

• in 4 anni in italia sono stati erogati oltre 370milioni di euro

• 277 milioni di euro sono stati erogati per finalitàproduttive

• 14.000 persone sono state in grado di avviare osostenere un’attività lavorativa

• ogni beneficiario di microcredito produttivo ge-nera in media 2,43 posti di lavoro (lui compre-so)

• dal 2011 il microcredito produttivo ha creatooltre 34.000 posti di lavoro

• ogni posto di lavoro è stato creato con una anti-cipazione di credito di circa 8.100 € per occupa-to

EVoLUzionE norMaTiVa SUL MicrocrEDiTo• art. 111 T.U.B. introdotto dall’art. 7 D.lgs. 13

agosto 2010; D.lgs.19 settembre 2012, n. 169• Decreto MEf n. 176 del 17/10/2014, pubblicato

in GUri il 1/12/2014• articolo 39, comma 7-bis, DL 6 dicembre 2011,

n. 201• Decreto MiSE del 24/12/2014, pubblicato in GUri

il 3/02/2015• Decreto MiSE del 18/03/2015, pubblicato in GUri

il 11/05/2015• Disposizioni di Banca d’italia per l’iscrizione e la

gestione dell’elenco degli operatori di microcre-dito in attuazione dell’art. 111 del TUB e dell’art.15 del Decreto MEf 176/2014, pubblicate in GUriil 3 giugno 2015

iL MicrocrEDiTo DoPo iL 2015

oPPorTUniTÀ• capienza pressoché illimitata della garanzia• circa 2 mld in garanzia ordinaria e 500 mln in

garanzia diretta• appetibilità della garanzia da parte del sistema

bancario• 0 assorbimento di capitale sulla quota di finan-

ziamento garantita.• 0 rischio sulla quota di finanziamento garantita

(max 80%)• l’intervento del fondo completamente gratuito• sulle operazioni di microcredito non viene effet-

tuata alcuna valutazione di merito di credito daparte del gestore del fondo

Monitoraggio attività di microcredito 2011-2014 Il microcredito prima del 2015

GaRanzia oRdinaRia Fondo CentRaLe

GaRanzia diRetta Fondo CentRaLe

Page 65: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

Microfinanza • 2019 • n. 2464

riScHi• Mancanza di pregressi storici sulla normativa

del microcredito• diffidenza del mercato finanziario• assenza di soggetti specializzati nella prestazione

dei Servizi ausiliari (art. 3 c. 2 DM MEf n.176 del2014).

• Scarsa qualità nell’erogazione dei servizi ausi-liari

• necessità di contenere i costi dei servizi ausiliari

iL rUoLo DELL’EnM PEr i SErVizi aUSiLiariPEr iL MicrocrEDiTo• ciò che caratterizza il microcredito, e lo pone

su un piano differente rispetto al sistema dicredito tradizionale, è l’attenzione che viene ri-volta alla persona.

• i servizi di accompagnamento, di tutoraggio edi monitoraggio, essenziali e complementari ri-spetto ai prestiti erogati, rappresentano il cuoredello strumento.

• Essi consentono di trasformare l’attendibilitàprofessionale dei richiedenti, la validità, la coe-renza tecnica, economica e finanziaria dell’attivitàe/o del progetto per il quale è richiesto il finan-ziamento, in una garanzia affidabile.

• La necessità di indirizzare il mercato verso un

corretto utilizzo dello strumento microcreditoha indotto l’EnM, in funzione di supplenza adun mercato che ancora necessita di consolida-mento, ad offrire la propria collaborazione agliEnti erogatori attraverso una partnership fina-lizzata ad assicurare tramite tutor iscritti all’elencotenuto dall’EnM, una adeguata erogazione diservizi obbligatori “certificati” e verificati.

iL MoDELLo EnM - Banca(Esempio prodotto offerto da Bcc roma)• Mutuo chirografario: a tasso fisso• Durata: minima 24 mesi e massima 60 mesi au-

mentati di 6 in caso di preammortamento (max12 mesi)

• importo max: € 25.000.• Garanzia: pubblica del fondo di Garanzia na-

zionale gestita da Medio credito centrale SPa,la Banca potrà richiedere ulteriori garanzie per-sonali (non reali) solo relativamente alla partenon coperta dalla garanzia pubblica.

• Spese di istruttoria pari a 0,20 su importo ero-gato

• T.a.n. 5,60• T.E.G. 5,94• non sono previste commissioni per i Servizi di

Tutoraggio forniti da Ente nazionale del Micro-credito

BrEVE DEScrizionE DELLa ProcEDUra• il cliente richiede alla filale un finanziamento di

microcredito• L’operatore della filiale effettua i controlli relativi

alla caratteristiche del soggetto richiedente edalle finalità del finanziamento. Effettuate le ve-rifiche sulle pregiudizievoli provvede a inoltrareall’EnM la richiesta di Tutoraggio.(allegato i)

• il Tutor del microcredito entro 5 giorni lavorativicontatta il cliente per definire un primo incontro.Lo stesso Tutor entro 30 giorni o entro un massimodi 120 giorni a secondo delle caratteristiche delsoggetto richiedente e del progetto di investi-mento relativo, porterà a termine l’istruttoria dimicrocredito comunicandone l’esito alla filialeche aveva inserito la richiesta.Descrizione procedura

iL ModeLLo enM - BanCaBreve descrizione della procedura

Page 66: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

65Microfinanza • 2019 • n. 24

• il tutor, nei tempi previsti, assisterà il cliente nelverificare la fattibilità della sua idea imprendi-toriale. in particolare, attraverso una vera epropria intervista, cercherà di acquisire quantepiù informazioni possibili, utili all’elaborazionecondivisa del business plan;

• il documento di business plan si compone deiseguenti prospetti:

• uno illustrativo dei punti di forza e di debolezzadell’idea imprenditoriale e delle strategie che ilrichiedente credito intende adottare per la rea-lizzazione della propria idea imprenditoriale;

• il piano degli investimenti e del prospetto deiricavi attesi;

• il conto economico e dello stato patrimoniale,corredati del prospetto di calcolo del cash flowfinanziario.

• Qualora il Tutor valuta positivamente l’impresa,invia la valutazione dell’attività proposta (allegatoii) con il documento di business plan. La filiale,presa visione della documentazione, sarà tenutaa deliberare – positivamente o negativamente -rispetto all’erogazione del prestito, dandone co-municazione all’EnM. (allegato iii).

• il credito deliberato viene reso disponibile alcliente per il 20% dell’importo richiesto, previafirma di un’autodichiarazione di destinazioned’uso dell’importo, mentre il restante 80% rimanevincolato con «prenotazione dare» sul contocorrente ed i pagamenti effettuati direttamentedalla Banca alla presentazione dei giustificatividi pagamento.

• il Tutor effettua un monitoraggio almeno annualerispetto al finanziamento erogato ed invia unapuntuale reportistica rispetto alla gestione del-l’impresa ed ai servizi erogati, alla filiale (allegato

iV). Su segnalazione della Banca, interviene con-tattando il cliente anche in caso di ritardi neipagamenti del mutuo.

• il rendiconto dell’attività di tutoraggio saràinserito nel portale e potrà essere utilizzato dallafiliale anche per monitorare il rischio di creditoe/o verificare ulteriori esigenze finanziarie e cre-ditizie del cliente.

La SoLUzionE SofTWarE PEr La GESTionEDELLa fiLiEra DEL MicrocrEDiTo• integrazione dei dati: i dati inseriti dai vari

soggetti (EnM, Banca e Tutor) sono fruibili at-traverso un’unica piattaforma

• condivisione: ogni fase del processo di erogazionedel prestito è monitorata, a diversi livelli, daisoggetti coinvolti.

• operatività di un software crM.• potenzialità di un software di Business intelli-

gence.• supporta le varie fasi di valutazione e delibera,

in modo efficace e coerente, al fine di minimizzarela dispersione dei dati e le eventuali incongruenzedel processo.

• consente di massimizzare economie di scalacontenendo i costi per i servizi ausiliari

Tempistica Schema Funzionale

sCheMa FunzionaLeiL ModeLLo enM - BanCateMPistiCa deLLe attività di MiCRoCRedito

Page 67: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

L’Ente Nazionale per il Microcredito ha sviluppatoaccordi con il sistema bancario finalizzati a sopperirealla carenza di tecnicalità sul microcredito. In particolareabbiamo fornito al mercato finanziario un certonumero di professionisti – tutor di microcredito - cheabbiamo formato e a cui forniamo un supporto ge-stionale e tecnico affinché i servizi ausiliari di assistenzae monitoraggio, obbilgatori per definire lo strumentomicrocredito, possano essere forniti in maniera quali-tativamente e quantitativamente adeguata.Questa attività oltre ad aver generato un buon numerodi finanziamenti, ha soprattutto la finalità di realizzaredei benchmark in grado di orientare il mercato versoforme di microcredito che possano essere realmenteinclusive ed efficaci, soprattutto in termini di soprav-vivenza delle imprese finanziate. In questa modalità di gestione del microcredito, adoggi registriamo un default del 3,3% che comparatoal 7.2% del credito ordinario e al 52% di mortalitàdelle microimprese nei primi 5 anni di vita rappresentauno straordinario successo, soprattutto per una categoriache viene definita generalmente come non bancabile.

Sviluppo normativo del microcredito• Art. 111 T.U.B. Introdotto dall’art. 7 D.lgs. 13

agosto 2010; D.lgs.19 settembre 2012, n. 169- Decreto MEF n. 176 del 17/10/2014, pubblicato

in GURI il 1/12/2014• Articolo 39, comma 7-bis, DL 6 dicembre 2011,

n. 201- Decreto MiSE del 24/12/2014, pubblicato in

GURI il 3/02/2015- Decreto MiSE del 18/03/2015, pubblicato in

GURI il 11/05/2015• Disposizioni di Banca d’Italia per l’iscrizione e la

gestione dell’elenco degli operatori di microcreditoin attuazione dell’art. 111 del TUB e dell’art. 15del Decreto MEF 176/2014, pubblicate in GURI

il 3 giugno 2015• Linee di indirizzo per i servizi ausiliari al microcredito

– art. 3 Decreto MEF n. 176 del 17/10/2014 –emanato dall’Ente Nazionale per il Microcredito il11/05/2016

Elenco nazionale obbligatorio deglioperatori in servizi non finanziari• L’art. 13, comma 1-bis del Decreto legge 22 Ottobre

2016, n.193, convertito con modificazioni dallaLegge 1° Dicembre 2016, n.225, ha, istituto pressol’ENM, che ne cura la tenuta e l’aggiornamento,l’elenco nazionale obbligatorio degli operatori inservizi non finanziari ausiliari di assistenza e moni-toraggio per il microcredito.

• In data 20 Febbraio 2018 l’ENM e la Banca diItalia hanno sottoscritto il protocollo d’intesa fina-lizzato alla realizzazione dell’elenco suddetto, cosìcome previsto dall’art. 13, comma 1-ter del DecretoFiscale sopramenzionato.- Il predetto protocollo d’intesa siglato con Banca

di Italia, attribuisce all’Ente Nazionale per ilMicrocredito il compito di garantire la verificaqualitativa e quantitativa dei servizi ausiliariprestati e di trasmettere semestralmente allaBanca d’Italia un rapporto contenente informa-zioni qualitative e quantitative sull’erogazionedei servizi ausiliari obbligatori prestati degli ope-ratori iscritti nell’elenco, con particolare riferi-mento ai contratti stipulati, alle relative contropartinonché alla tipologia e alle modalità di prestazionedei servizi ausiliari.

• L’Ente Nazionale per il Microcredito è in attesa diricevere il parere di Banca d’Italia sulle Linee guidaper l’iscrizione all’Elenco, a seguito del quale prov-vederà alla pubblicazione del regolamento che di-sciplinerà i requisiti minimi per l’iscrizione e lemodalità di presentazione della domanda.

Microfinanza • 2019 • n. 2466

microstoriE vincEnti

l’operatività del microcredito in italia

Page 68: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

Operatività generale 2016 – 2018 fondo digaranzia PMI (Mcc)• Grazie alla garanzia del Fondo per le PMI, fino ad

oggi sono state finanziate circa 10.000 imprese perun importo poco superiore ai 200 Milioni di Euro.Di questi il 19% al Nord, il 23% al centro ed il58% al sud.

Operatività EnM microcreditoimprenditoriale con garanzia Mcc 2016-2018• Erogati 46,4 Milioni di euro da Istituti Bancari

convenzionati con l’Ente• Oltre 2000 pratiche concesse che rappresentano il

65% delle pratiche presentate, assistite e monitorateda Tutor formati e contrattualizzati con l’Ente

• Sono stati formati e contrattualizzati circa 500Tutor tra professionisti ed imprese, operativi sututto il Territorio Italiano.

• Sono convenzionate con l’ENM 28 Istituti Bancari,con oltre 1600 filiali presenti su tutto il Territorionazionale.

• Sono in convenzionamento ulteriori 4 Istituti Ban-cari

• Per le 2000 pratiche erogate si registra un tasso didefault pari al 3,3%,

• La fascia di Età che beneficia maggiormente delMicrocredito è compresa tra 30 e 50 Anni (61%),seguita dagli Under 30 (27%) e dagli Over 50(12%); L’età media è di 37 anni

• Le imprese finanziate sono ditte individuali o liberiprofessionisti nel 59,02% dei casi; seguono lesocietà a responsabilità limitata semplificata con il32,76% dei microcrediti erogati ed in misura moltocontenuta le altre forme giuridiche della ragionesociale.

• Le categorie maggiormente finanziate sono il com-mercio al dettaglio con il 28,71% e le attività dei

servizi di ristorazione con il 25,23% del totale deifinanziamenti.

Microcredito per l’agricoltura• Il mercato del microcredito per l’agricoltura fino

ad oggi non ha avuto possibilità di sviluppo poichéla garanzia di MCC non può essere utilizzata perquesta tipologia di imprese.

• Il 30 GENNAIO 2019 è stato siglato un protocollod’intesa con ISMEA, Ente Pubblico Economicoche gestisce il Fondo di Garanzia pubblico per leimprese agricole. Attraverso questo accordo, potremointervenire con finanziamenti di microcredito ancheper le attività di produzione agricola, allevamentoe pesca.

Progetti speciali per il Microcreditoimprenditoriale e Sociale• Grazie al contributo di soggetti pubblici e privati è

stato possibile realizzare interventi di microcreditoimprenditoriale e sociale costituendo specifici stru-menti finanziari. Grazie ad essi è stato possibile fi-nanziare anche coloro che avevano avuto nel loropassato problemi con il credito o con la giustizia,oppure, attraverso il microcredito sociale, privati efamiglie in temporanea crisi finanziaria.

Microcredito SocialeNonostante il microcredito sociale sia stato disciplinatodal punto di vista normativo al pari di quello impren-ditoriale, ancora oggi non è presente una garanziapubblica come quelle di MCC o di ISMEA che possaconsentirne una adeguata diffusione. Abbiamo solle-citato a tal fine vari ministeri che potrebbero fornireuna risposta adeguata. Per il momento l’ENM ha costituito un Fondo diGaranzia specifico che potrà essere implementato dacontributi pubblici e privati.

67Microfinanza • 2019 • n. 24

Page 69: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

Microfinanza • 2019 • n. 2468

Operatività ENM 2016/18 – Richieste ValutateDal 2016 a oggi sono state valutate 3080 pratiche:• 2000 finanziamenti concessi per un importo medio pari a € 23.200• 361 delibere bancarie negative• 719 rinunce del richiedente in fase di tutoraggio

Operatività ENM 2016/18Richieste PervenuteDal 2016 ad oggi sono pervenute 4441richieste di microcredito con un tassomedio annuo di crescita pari al 150%

Operatività ENM 2016/18• Erogati 46,4 milioni di euro da Istituti Bancari convenzionati con l’Ente.• Oltre 2000 pratiche concesse che rappresentano il 65% delle pratiche presentate, assistite e monitorate da Tutor formati e con-trattualizzati con l’Ente.

• Sono stati formati e contrattualizzati circa 500 Tutor tra professionisti e imprese, che coprono operativamente tutto il TerritorioItaliano.

• Sono convenzionate con l’ENM 28 Istituti Bancari, con oltre 1600 filiali presenti su tutto il territorio nazionale.• Sono in convenzionamento ulteriori 4 Istituti Bancari.

Operatività ENM 2016/18 – Richieste in LavorazioneLe restanti 1361 pratiche sono in fase di istruttoria:• 401 il lavorazione dal Tutor• 960 in attesa di delibera bancaria

Operatività ENM 2016/18 – Default (%)Per le 2000 pratiche considerate si registraun tasso di default pari al 3,3%;

pratiche concessen. pratiche escusse

Operatività ENM 2016/18 – Tipologia del Beneficiario• Il 45% dei beneficiari sono Femmine e il 55% sono Maschi; • Il 91% dei beneficiari è nato in Italia e il 9% all’Estero;• La fascia di Età che beneficia maggiormente del Microcredito ècompresa tra 30 e 50 anni (61%), seguita dagli under 30 (27%) edagli over 50 (12%);

• L’età media è di 37 anni.

Page 70: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

69Microfinanza • 2019 • n. 24

Operatività ENM 2016/18 – Sett. EconomicoI codici Ateco primari maggiormente finanziatiappartengono alle Div. 47 e 56, rispettivamenteCommercio al dettaglio (escluso quello di auto-veicoli e motocicli) con il 28,71% e attività deiservizi di ristorazione con il 25,23%.

Operatività fondo di garanzia PMI2. Operatività 2018 - Intervento del Fondo di Ga-ranzia per le PMI a favore delle operazioni di Mi-crocredito (1 gen/13 set 2018)Tab. 2 - Distribuzione regionale delle operazioniaccolte in termini di n. operazioni, importo del fi-nanziamento.Fonte Microcredito Centrale 2018

Operatività ENM 2016/18 – Forma GiuridicaLe imprese finanziate sono ditte individuali o li-beri professionisti nel 59,02% dei casi; seguonole SRLS con il 32,76% dei microcrediti erogati ein misura molto contenuta le altre forme giuridi-che della ragione sociale.

Operatività fondo di garanzia PMI1. Intervento del Fondo di Garanzia per le PMI afavore delle operazioni di Microcredito (25 mag2015/13 set 2018)Tab. 1 - Operazioni accolte per anno di emissionein termini di numero e importo finanziato con in-dicazione dei finanziamenti totali erogati.Fonte Microcredito Centrale 2018

Mercato del microcreditoPur non essendo possibile quantificare il reale mercato del microcredito, ancora fortemente sottodimensionato, sulla base dei datidi UNIONCAMERE:Sono circa 254.654 le imprese iscritte ogni anno in possesso dei requisiti dimensionali per l’accesso al microcredito.In via prudenziale si considera una ponderazione del 50%, data la probabilità che non tutte siano in possesso, contemporaneamente,di tutti i requisiti necessari per beneficiare della misura, o che potrebbero autofinanziare la loro idea imprenditoriale.Inoltre, abbiamo escluso le società di capitali non potendo scorporare le SRLS, le quali sono finanziabili con il microcredito.

capienza del mercato del microcredito ≈ 127.327 imprese annueNon abbiamo considerato quella consistente fascia tra disoccupati e inoccupati che potranno ricorrere al microcredito come stru-mento di autoimpiego.

Page 71: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

70

L’Ente promuove attività volte a sostenere lo sviluppo delle aree più svantaggiate nel mondo. Particolareattenzione meritano i progetti attivati nell’ambito della cooperazione internazionale con i seguenti Paesi,con la collaborazione del Ministero degli Affari Esteri, in materia di microfinanza:• TUNISIA. L’Ente, in collaborazione con l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (IOM),ha realizzato un progetto di rafforzamento delle capacità istituzionali in Tunisia nel 2008, nell’ambitodel programma MEDA, il principale strumento finanziario del partenariato euromediterraneo. Leiniziative realizzate all’interno di questo progetto includono: attività di capacity building rivolte agli am-ministratori delegati del settore bancario pubblico; attività di capacity building rivolte ai direttorigenerali degli Enti Governativi; creazione di un centro pubblico di risorse per programmi di microcreditostabiliti all’interno del Ministero dell’agricoltura tunisino. Le attività del progetto si sono concentrate inparticolare su tre settori principali: agricoltura, artigianato e risorse rinnovabili energia.• REPUBBLICA DOMINICANA. L’Ente, sempre in collaborazione con l’IOM, ha realizzato nel 2009un progetto di capacity building nella Repubblica Dominicana. Il progetto consisteva nelle seguentiattività: realizzazione di attività informative e di capacity building rivolte alla microfinanza privata eistituzioni; attività di formazione e sviluppo delle capacità indirizzate a rappresentanti del governo e am-ministratori delegati di istituzioni pubbliche. Anche in questo caso, il progetto si è concentrato suisettori dell’agricoltura, dell’artigianato e delle energie rinnovabili.• HAITI. L’Ente sta sviluppando un progetto simile a quello implementato nella Repubblica Dominicanaanche in Haiti. Il progetto prevede la realizzazione di attività informative, formative e di capacitybuilding rivolte a istituzioni private di microfinanza e amministratori di Enti Pubblici. In questo caso, ilfocus del progetto è esclusivamente nel settore delle energie rinnovabili. L’Ente ha precedentementecollaborato ad un progetto per la diffusione di fornelli da cucina ad alimentazione solare. Il progetto èstato realizzato da AFN Onlus, con la quale l’Ente ha collaborato alla realizzazione di un programma dimicrocredito mirato a favorire lo sviluppo di microimprese del Paese. Il progetto verrà replicato anche inaltri Paesi in cui vi è un’urgente necessità di convertire i fornelli da cucina alimentati con combustibilifossili, dannosi per la salute e l’ambiente, con fornelli ad alimentazione solare.• CUBA e altri Paesi. È attualmente in fase di definizione un accordo tra l’Ente e il Governo di Cuba,

Enm: lE nUovE sfidE dElla “via italiana” nEl mondo

world nEws

Page 72: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

71Microfinanza • 2019 • n. 24

che prevede la costituzione di un’istituzione finanziaria mista italo-cubana per la realizzazione di attivitàa sostegno della microimprenditoria locale nei settori dell’agricoltura, dell’artigianato e delle energierinnovabili. Lo stesso modello di cooperazione è impiegato anche in vari accordi che saranno finalizzaticon i governi di altri Paesi in via di sviluppo, come il Camerun, la Macedonia e la Bolivia.• ETIOPIA. L’Ente partecipa in qualità di partner al progetto “EMPLOY – Formazione e lavoro perun’alternativa sostenibile alla migrazione nelle zone rurali del Wolaita, Etiopia” (2016-2018), finanziatodal Ministero dell’Interno, Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione, Ufficio III – RelazioniInternazionali. Il progetto EMPLOY nasce con l’obiettivo di contribuire a migliorare le condizioni divita e a mitigare le cause della migrazione delle persone vulnerabili nella zona del Wolaita. L’EnteNazionale per il Microcredito partecipa attivamente al progetto con programmi di educazione finanziaria,capacity building e formazione in materia di microcredito e microfinanza e con l’attivazione di un fondodi rotazione per il finanziamento degli agricoltori, che sarà gestito da un soggetto locale sotto lasupervisione dell’Ente stesso e resterà nelle disponibilità di tale soggetto al termine dell’iniziativa. Inparticolare, il progetto “EMPLOY” si prefigge di:a) migliorare le capacità locali in ambito agricolo (con focus su agricoltura ecocompatibile e sostenibile),sicurezza alimentare e reddito dei piccoli produttori;b) accrescere la produttività agricola rispettando l’ambiente;c) accrescere la capacità di incidenza sul mercato dei piccoli agricoltori attraverso il miglioramento orga-nizzativo, formale e informale dei beneficiari (rafforzamento associativo, creazione diassociazioni/cooperative/gruppi formali e informali di vendita associativa) ed il reperimento di nuovicanali commerciali;d) rafforzare le capacità delle autorità locali in tema di pianificazione e sviluppo locale al fine di garantirecondizioni più favorevoli ai piccoli agricoltori e di migliorare le opportunità di accesso al credito deipiccoli agricoltori (attraverso la formazione su accesso, gestione e valutazione del credito ed attività diadvocacy con le autorità locali preposte).Grazie al progetto, si sono create occasioni di scambio internazionali di buone pratiche tra Italia ed Etio-pia.

L’attività progettuale dell’Ente non si limita ai confini nazionali. L’Ente svolge, infatti, un ruolo importante nell’ambito

della cooperazione internazionale con i Paesi in via di sviluppo e le economie in transizione, in collaborazione con i Ministeri

di riferimento e in sintonia con le politiche di cooperazioneinternazionale adottate dall’Italia.

Page 73: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

72

world nEws

sintesi sullo stato dell’artedella ricerca internazionale

in microfinanzazhu Mengjin

(Istituto di Tecnologia di ningbo, università del zhejiang, ningbo 315100)Traduzione a cura di Stefano Battaggia

Page 74: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

La ricerca in microfinanza, allo stadio iniziale, privilegiava l’analisi qualitativa e i temiaffrontati erano la capacità di sviluppo sostenibile, la fornitura di prodotti finanziari e servizi,la gestione e lo sviluppo, la clientela target, le politiche e la regolamentazione, l’impattosociale, ecc. Col tempo è stato ampiamente utilizzato il metodo di analisi quantitativa ed èemersa la prospettiva di una ricerca interdisciplinare, per cui il suo influsso in questo campo èvia via aumentato. A questo proposito, il presente documento inquadra i recenti risultati dellaricerca condotta all’estero, al fine di presentare ai ricercatori cinesi idee e metodi innovativi.

I. Il ruolo e l’impatto del microcreditoPer quanto riguarda il ruolo e l'impatto del microcredito, a lungo si sono levate voci siafavorevoli che critiche. L’assegnazione del premio Nobel per la pace a Yunus, fondatore dellaGrameen Bank, è stata la consacrazione della microfinanza. Nel 2008 però, dopo una serie dicasi di suicidi nelle famiglie rurali sovraindebitate dello stato indiano dell’Andhra Pradesh, ilmicrocredito dovette fare i conti con la propria sopravvivenza.1 A questo proposito, glistudiosi stanno conducendo ricerche in questo campo con l'obiettivo di fornire soluzioni ilpiù possibile obiettive ed eque.1. il microcredito ha un effetto limitato sullo sradicamento della povertàBanerjee et al.2, Angelucci et al.3, Tarozzi et al.4, Crepon et al.5 hanno utilizzato metodi divalutazione randomizzati per raccogliere campioni da sei Paesi con tempi di monitoraggioche vanno dai 14 ai 43 mesi, raccogliendo correlazioni sulle caratteristiche del debitore, delprestito e del creditore.6 Attraverso test di controllo randomizzati, si è scoperto che non cisono prove evidenti, anzi, nemmeno indizi che il microcredito possa ridurre la povertà,migliorare gli standard di vita e innalzare gli indici sociali. A motivo del cospicuo numerodi Paesi coinvolti, del lungo periodo di follow-up e dei metodi di ricerca avanzati, ilrisultato della ricerca in questo campo può essere considerato autorevole. Inoltre, Suman edaltri studiosi ritengono peraltro che i risultati di un mercato della microfinanza armonizzatonon portino necessariamente alla riduzione della povertà; ci sono due condizioni perridurre la povertà: un ambiente equo e fondi ad un costo accessibile, ma è evidente che

73Microfinanza • 2019 • n. 24

Sintesi sullo stato dell’arte della ricerca internazionale in microfinanza

AbstractLa ricerca sulla microfinanza è indubbiamente una materia di attualità degli studi economici.L’articolo inquadra le recenti ricerche sulla microfinanza svolte all’estero, focalizzandosisull’impatto del microcredito e sulle nuove tendenze e prospettive che emergono dalle indaginiriguardanti il rapporto tra la microfinanza e l’asimmetria informativa, le reti di relazionisociali e l’economia comportamentale; descrive inoltre le caratteristiche della ricerca condottaall’estero, evidenziando il divario che esiste tra questa e quella condotta in Cina.Parole chiave: microfinanza; performance economica; asimmetria informativa; reti sociali;

Page 75: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

finora ciò non si è verificato.7

2. il microcredito ha ottenuto notevoli risultati inalcune areePur non avendo avuto un ruolo rivoluzionario nellosradicamento della povertà, la microfinanza ha conse-guito alcuni risultati importanti in altri ambiti, quali,ad esempio, la scelta professionale, le dimensioni delbusiness, le scelte dei consumatori, lo status femminile,la capacità di gestione del rischio, ecc. Attanasio, at-traverso una ricerca sulla partecipazione delle donnemongole alla microfinanza solidale, ha rilevato cheessa ha avuto un significativo impatto positivo sul-

l'imprenditoria femminile e sul consumo alimentarefamiliare.8 Augsburg e altri studiosi hanno anche ri-scontrato che, sebbene non si registri un aumento si-gnificativo del reddito familiare complessivo, il mi-crocredito apporta comunque una quota maggiore dipiccole imprese familiari e di giovani ivi coinvolti:questi sono alcuni effetti positivi ascrivibili alla mi-crofinanza.9

Per quanto riguarda il ruolo e l’impatto della microfi-nanza, al momento il dibattito nel mondo accademicosi sta gradualmente affievolendo, e ciò è dovuto prin-cipalmente all’autorevolezza dei risultati della ricerca.Ulteriori studi in futuro dovrebbero esser elevati allivello teorico: se si è scoperto che il microcreditonon riduce la povertà, qual è il perché? Se ha funzionato

meglio in un Paese piuttosto che in un altro, perché?Questo è un metodo che, nella futura ricerca in mi-crofinanza, sarà esteso ancora di più alle sfere economica,sociale, politica e scientifica.

II. Microcredito e asimmetria informativaIl mondo accademico ha studiato a lungo l'asimmetriadelle informazioni nel campo della microfinanza: quidi seguito illustreremo i risultati delle indagini inquesto campo negli ultimi anni, in particolare pre-sentando un certo numero di nuove prospettive di ri-cerca.

1. Come si manifesta e si supera l’asimmetria infor-mativa(1) Quando sono le IMF10 che si trovano in una con-dizione di svantaggio informativoNei Paesi più ricchi i piccoli prestiti sono destinatialle piccole e medie imprese. Trequattrini ha studiatoPrima Idea, un famoso progetto di microcreditoitaliano per l'innovazione imprenditoriale a sostegnodei giovani.11 In quel progetto, a motivo dei rischipropri delle start-up, il problema dell’asimmetria in-formativa emerse in tutta la sua evidenza. Prima Ideaprese due contromisure: la prima, nell’ambito deiprocessi, fu quella di organizzare i settori della valuta-zione e dell’outreach, la seconda, implementata durantela fase di avvio di impresa, fu l’assegnazione di esperti

Microfinanza • 2019 • n. 2474

Page 76: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

per il follow-up e il tutoraggio. In questo modol’asimmetria informativa venne in qualche modo con-tenuta. Basandosi sui modelli operativi di tre tipi diIMF canadesi, Wu ha utilizzato la teoria dei giochiper concludere che la progettazione di prodotti checombini i piccoli prestiti con servizi non finanziaripuò efficacemente superare l’asimmetria informativa,sulla base del fatto che il costo dei servizi non finanziariè un'alternativa efficace ai tradizionali costi del mutuoipotecario. Di fatto, attraverso la selezione dei modellidi prestito (microcredito o prestiti convenzionali), iclienti rivelano giocoforza informazioni sul proprio

conto.12

Nei paesi relativamente più poveri, la microfinanza sirivolge principalmente a persone con scarsità di mezzi.Mia ha sottolineato che il maggior rischio delle IMFdel Bangladesh rispetto alle banche è costituito dalprestito multiplo, in cui un mutuatario prende denaroin prestito da diverse IMF contemporaneamente,stante la scarsità di informazioni a disposizione dellestesse. A questo proposito, ha suggerito di fondareuna banca dati di microcredito online dove le IMFpossano scambiarsi le informazioni.13

(2) Quando è il cliente del microcredito che si trovain una situazione di svantaggioSebbene la letteratura su questo tipo di asimmetriainformativa sia carente, si sono aperte tuttavia nuove

prospettive di ricerca. Tsujii ha evidenziato come inKenya gran parte dei clienti di microfinanza nonabbia cognizione degli interessi, delle commissioni,ecc., a causa della mancanza di conoscenze e informa-zioni adeguate, né sia al corrente che ci sono differenzenelle condizioni di prestito delle singole IMF. Laragione principale di questa situazione risiede nelfatto che alcune IMF non brillano per trasparenza eonestà; in particolare, le istituzioni che applicanotassi di interesse elevati sono spesso riluttanti a renderepubbliche le condizioni dei prestiti e arrivano ad in-gannare i clienti col pretesto di "tassi di interesse uni-

formi". A tale riguardo, si dovrebbero crearedelle agenzie di valutazione delle IMF neu-trali, per aiutare i clienti ad affrancarsi dallostato di inferiorità informativa.14

2. La ricerca sulla teoria dell'asimmetriainformativa, con riferimento al settoredella microfinanzaLa questione di impiegare metodi empiriciper indagare l’asimmetria informativa èsempre stata alquanto spinosa: una delleragioni principali è che gli esperimenti innatura sono difficili da effettuare in un am-biente dove complessivamente il grado diasimmetria informativa cambia in modomarcato. L'industria della microfinanza,tuttavia, ha fornito le condizioni per laricerca e, a partire dal 2001, il rating delleistituzioni internazionali di microfinanzaha portato ad un sensibile calo del livellodi asimmetria informativa nelle IMF. Allaluce di questo fatto, alle analisi empiriche è

stato fornito un ambiente in cui complessivamente illivello di asimmetria informativa cambia in modo si-gnificativo. Garmaise è stato il primo studioso autilizzare metodi empirici per indagare la relazionetra il comportamento delle IMF e l'asimmetria infor-mativa. Attraverso la progettazione di un modello diregressione discontinua, ha presentato nessi di causalità,dimostrando che con la riduzione dell’asimmetria in-formativa (cioè, con la partecipazione alla valutazione),il totale dei profitti ottenuti dalle IMF non aumentavadi molto, mentre il costo del finanziamento si riducevain modo significativo, il che ha apportato notevolibenefici alle IMF che prendevano in prestito fondi daorganizzazioni commerciali; inoltre, l'efficienza del-l’operato delle IMF negli standard di valutazione è

75Microfinanza • 2019 • n. 24

Page 77: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

migliorata vistosamente. Anche il problema dellacritica mossa continuamente alle IMF di deviare dallaloro missione sociale è stato in qualche misura ridi-mensionato. D’altra parte, è stato dimostrato che ilconflitto di interessi a livello delle informazioniaumenta gli oneri finanziari, portando a investimentiinefficienti e alla riduzione dell'offerta finanziaria.15

Lo studio sull'asimmetria informativa nel settore dellamicrofinanza ha richiesto molti anni e il fatto chesiano emersi nuovi orientamenti di ricerca nell'ambitodi questo filone è stato accolto favorevolmente. Anzi-tutto, le direzioni dell’asimmetria informativa si sonoulteriormente diversificate. Considerando le IMF, ilcollegamento tra la domanda e l’offerta di fondi fa sìche l’asimmetria informativa sia multidimensionale.La seconda direzione è l'utilizzo dell'industria dellamicrofinanza come terreno per convalidare e appro-fondire teorie economiche quali l’asimmetria informativae altre. Il fine ultimo di tutte le ricerche è quello difocalizzarsi su come superare l'asimmetria informativa:il primo metodo consiste in un meccanismo diretto,cioè ricorrendo a mezzi quali l'istituzione di banchedati di microfinanza, piattaforme informative ecc.per ottenere direttamente le informazioni; il secondoconsiste in un meccanismo indiretto, ovvero attraversodeterminate strategie atte a filtrare e selezionare laclientela di qualità. Tuttavia, gli attuali metodi discreening sono limitati ai tassi di interesse, alle garanzie,alle categorie professionali, ecc.A nostro avviso, la ricerca su efficaci meccanismi difiltraggio, lo sviluppo continuo di nuovi metodi discreening e la verifica della loro efficacia costituirannouna direzione importante per la ricerca futura inquesto settore.

III. Microcredito e reti di relazioni socialiCon rete di relazioni sociali ci si riferisce ad unastruttura composta da complesse relazioni interpersonaliintessute nel sistema sociale. La ricerca sulla microfinanzanel suo aspetto di rete di relazioni sociali è un filonerecente.1. L’influenza delle relazioni sociali sulla microfi-nanzaGli autori di Diffusion of Microfinance, pubblicatonel 2013, attraverso un follow-up triennale di 43villaggi nel Sud dell'India hanno analizzato come ilcoinvolgimento nel microcredito si propaga attraversola rete di relazioni sociali.16 Sono stati osservati i fe-

nomeni seguenti: tanto più un vettore con valenza dipunto di iniezione17 è centrale, tanto più il tasso dipartecipazione alla microfinanza circostante aumentain modo significativo; i meccanismi di comunicazionedi base nelle reti di relazione, nel caso che un individuopartecipi o meno ad un progetto di microcredito,sono perfino più efficaci di una garanzia di firma;anche coloro che non partecipano a programmi dimicrocredito svolgono un ruolo nella diffusione delleinformazioni pari a circa un terzo del totale. Questostudio non solo riveste un significato di guida sucome opera effettivamente la microfinanza, ma arric-chisce altresì i risultati della ricerca sociologica.Akinyemi ha dimostrato che il capitale sociale dell'in-dividuo influisce positivamente sulla disponibilitàdella microfinanza.18 Generalmente fra gli agricoltorinigeriani sussiste una domanda di microcredito: coloroche si uniscono alle cooperative agricole e fornisconopiù lavoro e denaro aumentano il proprio capitalesociale vedendosi così facilitato l'ottenimento diprestiti. L’autore descrive anche lo status e il ruolodell'individuo nelle reti sociali e la relativa influenzasulla sua capacità di ottenere microcredito.2. il microcredito ha la funzione di consolidare o ri-modellare le relazioni socialiBasandosi sul monitoraggio di lungo periodo dellamicrofinanza nella regione indiana del Tamil, Guerinha cercato di definire il debito dal punto di vista del-l'economia e dell'antropologia. In primo luogo, ildebito e lo status sono inestricabilmente legati, collo-cando il debitore e il creditore nella gerarchia socialelocale, e dipendono dalle relazioni passate e dalla re-lazione di prestito di entrambe le parti: alcuni debitidiventano fonte di riconoscimento dello status sociale,mentre altri causano sentimenti di vergogna (ad es.prendere denaro a prestito da persone con statusinferiore al proprio). In secondo luogo, debito efiducia sono strettamente collegati: il microcreditoutilizza e consolida la fiducia insita nelle relazioni, mala stessa viene minata allorquando le promesse nonvengono più mantenute. In terzo luogo, il debitorende più stringenti le relazioni interpersonali, calandole persone nella rete di distribuzione della ricchezzalocale e rafforzando l'interdipendenza, le relazionicon i clienti e le relazioni di assistenza.19

La microfinanza si incardina nelle reti sociali di undato territorio e inevitabilmente i due elementi si in-fluenzano a vicenda, pertanto la ricerca in questo

Microfinanza • 2019 • n. 2476

Page 78: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

campo ha una importante valenza teorica e pratica.L’acquisizione dei nodi e dei percorsi chiave nelle retisociali e l’integrazione con i canali ausiliari porterannoall’espansione dell’industria microfinanziaria. Al con-tempo, le relazioni instauratesi col microcreditoavranno un ruolo nel consolidare o distruggere la retedi relazioni originarie del territorio, elemento che alungo andare cambierà impercettibilmente le relazionisociali esistenti: a questo fenomeno dovrebbe esserdata grande importanza. Tuttavia, attualmente laricerca in questo settore è ancora agli inizi, la letteraturasull’argomento è scarsa e ci sono ancora molte oppor-tunità di ricerca. A titolo di esempio, in base alledifferenze nella struttura delle reti sociali nelle diverseregioni si possono condurre studi comparativi sulladiffusione e l'efficienza della microfinanza.

IV. Microcredito ed economiacomportamentaleIl successo nella diffusione del microcredito si accom-pagna a fenomeni inspiegabili dall'economia tradi-zionale: se un'economia sottosviluppata può generarerendimenti così elevati attraverso la microfinanza,perché i mutuatari non usano i risparmi per risolverei problemi di credito? Nelle aree rurali povere perchéla percentuale di non abbienti che realmente partecipaalla microfinanza non è elevata? Ciò va analizzato dalpunto di vista dell'economia comportamentale.1. Gli individui inclini a ricorrere alla microfinanzahanno preferenze comportamentali comuniEsiste una correlazione positiva tra la domanda dimicrocredito e la mancanza di autodisciplina nel com-portamento individuale. Nella loro analisi teorica,Gugerty20 e Collins21 ritengono che le difficoltà diautocontrollo e la mancanza di meccanismi correttividi autodisciplina facciano sì che sia difficile perseverarea risparmiare e la necessità di fondi per la produzionepossa venir soddisfatta solo attraverso il prestito. Baueret al. hanno utilizzato la teoria delle "Preferenzedistorte verso il presente", in inglese: present biasedpreference (PBP)22, per valutare le capacità individualidi autocontrollo. Attraverso un’indagine su un campionecasuale di 573 individui nell'India rurale, è statorilevato che quasi un terzo delle persone ha tendenzePBP, fra le quali le donne risultano essere le piùinclini a scegliere i piccoli prestiti; in altre parole, ledonne che non riescono a risparmiare tendono a ri-correre al microcredito.23

Basandosi sulla teoria del comportamento pianificato,Ashraf analizza le intenzioni comportamentali a partiredagli atteggiamenti, dalle norme soggettive e dal con-trollo del comportamento conscio e il comportamentorisultante.Utilizzando modelli di equazioni strutturali per ana-lizzare i fattori di influenza della partecipazione degliagricoltori del Bangladesh alla microfinanza, si son ri-cavati tre fattori significativi: paura del rischio diprestito, preferenza per il debito individuale, attenzioneai suggerimenti degli amici; queste sono le preferenzedi comportamento dei comuni clienti di microcredi-to.24

2. La microfinanza è un buon mezzo per coltivarel'autocontrolloIl contratto di microcredito prevede un’educazionefinanziaria mirata al controllo del comportamento fi-nanziario e forme di supervisione analoghe, non con-template nei tradizionali contratti di prestito, dove sirispecchiano le caratteristiche dei mutuatari con ten-denze PBP, favorendo così il successo del microcredito.25

Ad esempio, l’originale sistema di responsabilità con-giunta di gruppo del microcredito richiede universal-mente che il prestito sia regolarmente e prontamenterimborsato alla scadenza delle rate. Questi sono tuttimetodi per allenare il controllo dei clienti che difettanodi autodisciplina.26 Inoltre, l’efficacia di questa for-mazione si manifesta nel fatto che le IMF hannoridotto il numero dei prestiti di gruppo a responsabilitàcongiunta, mantenendo la puntualità dei rimborsi edelle riunioni del gruppo.27

Sulla base dello studio dell'economia comportamentalesi spiegano alcuni ‘strani fenomeni’ presenti nelmercato microfinanziario e ciò ha una valenza diguida per le operazioni di microfinanza. Attraverso lostudio di specifiche preferenze comportamentali, sicontribuisce ad aumentare la focalizzazione delle IMFnella selezione e nello sviluppo dei clienti; attraversoil costante aggiustamento delle clausole dei contrattisi regola l’azione delle IMF, rendendole più in lineacon le preferenze comportamentali e le caratteristichepsicologiche dei clienti. Tutto ciò contribuisce a mi-gliorare l'efficienza operativa della microfinanza.Tuttavia, al momento, di articoli accademici basatisulla prospettiva dell'economia comportamentale nesono apparsi ben pochi. C’è molto spazio per ricerchefuture, e, specialmente per gruppi di campioni basatisull’utilizzo di una vasta gamma di prestiti di microfi-

77Microfinanza • 2019 • n. 24

Page 79: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

Microfinanza • 2019 • n. 2478

nanza a livello mondiale, si attende la nascita di unateoria sul comportamento finanziario di portata uni-versale.

V. commento e conclusioniNell’ambito della ricerca la multidisciplinarietà alimental'innovazione teorica. Uno studio in crossover puòesser condotto a partire da una prospettiva esterna al-l’economia per esaminare la microfinanza, oppure cisi può avvalere di quest’ultima per studiare questionisia economiche che extraeconomiche. L'intersezionedelle discipline aiuta a promuovere l’innovazione con-tinua e lo sviluppo di teorie della finanza e di altre di-scipline. Al contrario, negli ultimi cinque anni28 inCina non vi è stato alcun significativo cambiamentodi prospettiva negli articoli di ricerca, molti dei qualisi sono focalizzati sullo sviluppo sostenibile della mi-crofinanza, la performance aziendale, la gestione delrischio, le difficoltà contingenti, ecc. È difficile darforma a innovazioni teoriche e scoperte discutendosolo di microfinanza.Dal punto di vista dei metodi di ricerca, quelli empiricine hanno promosso il livello. Tutti i risultati descrittisono basati sulla ricerca empirica, frutto di numeroseindagini sul campo ed esperimenti su larga scala, uti-

lizzando nuovi metodi statistici di analisi oppure sonostati ricavati da modelli basati sulla teoria dei giochiapplicata a casi specifici. Di converso, la maggiorparte dei documenti di ricerca cinesi apparsi in questocampo negli ultimi cinque anni sono di tipo qualitativoe anche se alcuni vertono sul ruolo e l’impatto delleIMF, di fatto, mancando di un'analisi empirica,risultano poco convincenti.Possiamo concludere affermando che le indagini sulcampo di lungo periodo mettono in risalto la compo-nente della ricerca. I risultati qui descritti riguardanodati provenienti da indagini sul campo e sondaggiprotrattisi per anni. Il follow-up di un gran numerodi campioni ha reso le conclusioni credibili e autorevoli.Per contro, se le dissertazioni cinesi contengono dati,la maggior parte proviene dall'annuario statistico esolo una piccola parte è diretta all'investigazione delleIMF, mentre le indagini sui clienti di microfinanzasono oltremodo rare, per tacere di quelle condotte sugrande scala (con oltre 500 campioni) o quelleeffettuate sul campo per un lungo periodo di tempo(più di 3 anni), perciò risulta difficile per la ricercanazionale esercitare alcuna influenza in questo cam-po.

Page 80: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

79Microfinanza • 2019 • n. 24

Autore: Zhu Mengjin, Professore Associato, Istituto di Tecnologia diNingbo, Università del Zhejiang. Interessi di ricerca: microfinanza, finanzamarittima. 1 Harris S. D., “Overcharging: Microfinance under Scrutiny”, e Eco-

nomist, Vol. 397, No. 8709, 2010, pp. 84-89. 2 Banerjee A., Karlan D., Zinman J., “Six Randomized Evaluations of

Microcredit: Introduction and Further Steps”, American EconomicJournal: Applied Economics, Vol. 7, No. 1, 2015, pp. 1-21.

3 Angelucci M., Karlan D., Zinman J., “Microcredit Impacts: Evidencefrom a Randomized Microcredit Program Placement Experiment byCompartamos Banco”, American Economic Journal: Applied Economics,Vol. 7, No. 1, 2015, pp. 151-182.

4 Alessandro Tarozzi A., Desai J., Johnson K., “e Impacts of Microcredit:Evidence from Ethiopia”, American Economic Journal: Applied Eco-nomics, Vol. 7, No. 1, 2015, pp. 54-89.

5 Crepon B., Devoto F., Duflo E., Pariente W., “Estimating the Impactof Microcredit on ose Who Take It Up: Evidence from a RandomizedExperiment in Morocco”, American Economic Journal: Applied Eco-nomics, Vol. 7, No. 1, 2015, pp. 123-150.

6 I sei Paesi sono: Bosnia-Erzegovina, Etiopia, India, Messico, Mongoliae Marocco.

7 Suman Ghosh, Eric Van Tassel, “Funding Microfinance underAsymmetric Information”, Journal of Development Economics, Vol.101, No. 3. 2013, pp. 8-15.

8 Attanasio O., Augsburg B., De Haas R., Fitzsimons E., Harmgart H.,“e Impacts of Microfinance: Evidence from Joint-Liability Lendingin Mongolia”, American Economic Journal: Applied Economics, Vol.7, No. 1, 2015, pp. 90- 122.

9 Augsburg B., De Haas R., Harmgart H., Meghir C., “e Impacts ofMicrocredit: Evidence from Bosnia and Herzegovina”, American Eco-nomic Journal: Applied Economics, Vol. 7, No. 1, 2015, pp. 183-203.

10 IMF: Istituzioni di Microfinanza.11 Trequattrini R., Formisano V., Russo G., Lombardi R., “Microcredit,

Asymmetric Information and Start-ups: An Italian case Study”, AfricanJournal of Business Management, Vol. 8, No. 16, 2014, pp. 660-670.

12 Wu H., An Economic Analysis of Microcredit Lending, A esis forthe Degree of Doctor of Philosophy, University of Saskatchewan,Canada, 2010.

13 Mia M. B., Ramage M., Overlapping and Information Systems in Mi-crocredit: A Bangladesh Perspective, Working Paper, 2011,http://www.rug.nl/gsg/Research/conferences/EUmicrofinconf2011/Pa-pers/17C.Mia-Ramage.doc

14 Tsujii K., How to Tackle Information Asymmetry in the MicrofinanceMarket in Kenya, Working Paper, 2012, http://www.bristol.ac.uk/me-dia-library/sites/spais/migrated/documents/kazuaki-tsuji-internship-re-port.pdf.

15 Garmaise M. J., Natividad G., “Information, the Cost of Credit andOperational Efficiency: An Empirical Study of Microfinance”, eReview of Financial Studies, Vol. 23, No. 6, 2010, pp. 2560-2590.

16 Banerjee A., Chandrasekhar A. G., Duflo E., Jackson M. O., “eDiffusion of Microfinance”, Science, Vol. 341, No. 6144, 2013, p.363.

17 In una rete relazionale, si fa riferimento al primo nodo. Nell’articolo siallude al capo del gruppo di prestito, cioè al primo individuo cui èstata comunicata la partecipazione al programma di microcredito.

18 Akinyemi, Babatope, Ebenezer, Balogun, Olubunmi Lawrence, Yusuf,Suliaman Adesina, “Social Network Among

Grain Sellers: A Veritable Tool in Microcredit Delivery in Some Markets inIbadan, Oyo State”, Global Journal of Science Frontier Research Agriculture& Biology, Vol. 12, No. 4, 2012, pp. 27-36.19 Guerin I., “Juggling with Debt, Social Ties, and Values - e Everyday

Use of Microcredit in Rural South India”, Current Anthropology, Vol.

55, 2014, pp. 40-50.

20 Gugerty, M. K., “You Can't Save Alone: Commitment in Rotating

Savings and Credit Associations in Kenya”, Economic Development

and Cultural Change, Vol. 55, No. 2, 2007, pp. 251-282.

21 Collins D., Morduch J., Rutherford S., Ruthven O., Portfolios of the

Poor: How the World's Poor Live on $2 a Day, Princeton, Princeton

University Press, 2009.

22 Laibson ha avanzato la teoria delle preferenze distorte verso il presente,

ritenendo che le preferenze dei consumatori siano sbilanciate verso il

presente, ovvero che il tasso di sconto tra il periodo t e t + 1 in

qualsiasi periodo di decisione t sia più alto del tasso di sconto del

periodo t + k e t + k + 1. Questo tipo di preferenza verso il presente

causa problemi di autocontrollo ai consumatori: le decisioni prese in

anticipo spesso cambiano con l'approssimarsi del tempo di esecuzione,

spiegando così le difficoltà di autodisciplina.

23 Bauer M., Chytilova J., Morduch J., “Behavioral Foundations of Mi-

crocredit: Experimental and Survey Evidence from Rural India”, e

American Economic Review, Vol. 102, No. 2, 2012, pp. 1118-1139.

24 Ashraf M. A., “e eory of Planned Behavior and Microfinance

Participation: from the Perspective of Nonparticipating Rural Poor in

Bangladesh”, Research Journal of Finance and Accounting, Vol. 5, No.

7, 2014, pp. 159-168.

25 Desai J., Tarozzi A., “Microcredit, Family Planning Programs and

Contraceptive Behavior: Evidence from a Field Experiment in Ethiopia”,

Demography, Vol. 48, No. 2, 2011, pp. 749-782.

26 Armendariz de Aghion B., Morduch J., e Economics of Microfinance,

Cambridge, MIT Press, 2005.

27 Giné X., Karlan D., “Group vs Individual Liability: Long Term

Evidence from Philippine Microcredit Lending Groups”, 2009, Yale

University Economic Growth Center Discussion Paper.

https://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=1407614.

28 Si fa riferimento ad articoli accademici resi pubblici dalla rete informativa

cinese CNKI, tratti da EI, CSSCI, SCI e alcuni periodici autorevoli,

pubblicati tra il 2011 e il 2015 e recanti nel titolo la voce "microcredito"

o "microfinanza".

Riferimenti dell’articolo tradotto: Zhu Mengjin 朱孟进, “Xiao’e daikuan

guoji qianyan yanjiu zongshu” 小额贷款国际前沿研究综述 (Sintesi sullo

stato dell’arte della ricerca internazionale in microfinanza), Shehui kexue

zhanxian 社会科学战线 (Social Science Front), No. 4, 2016, pp. 273-277.

Page 81: in queSto numero Startuup innovative e microcredito24 20 19 Anno vii Trimestrale iSSn 2282-099X in queSto numero il modello enm e i numeri dell’ente La microfinanza e il dragone

Recommended